Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli
Ha spaccato subito la partita con il Giorgione segnando dopo sessanta, primo sigillo per lui tra l’altro all’Euganeo. E come se non bastasse ha scodellato un assist al bacio per il raddoppio di Zubin recuperando una palla quasi impossibile a fondo campo. Nicola Petrilli si è confermato domenica tra i grandi protagonisti del Padova che vede sempre più vicino l’approdo alla Lega Pro. «Era fondamentale sbloccare la gara il prima possibile per incanalarla nella direzione voluta. Sono contento per il gol che in casa mi mancava (cinque segnati in trasferta, ndr) e per l’assist a Zubin: lui l’ha fatto a me e io l’ho ricambiato. È più facile esprimersi con giocatori del suo calibro, ha esperienza e una visione di gioco come pochi altri». Già due domeniche fa Petrilli aveva lasciato il segno con un eurogol nella vittoria con la Triestina. «Avevo visto di avere spazio davanti a me e ho provato, trovando un grande gol. Anche in quell’occasione ho sbloccato la partita, e vincere a Trieste non è da tutti».
L’altro ieri al momento della sua sostituzione ha ricevuto uno scroscio di applausi. «Mi sono venuti i brividi. Quando senti la gente di una piazza come Padova che ti applaude è un’emozione che altri campi non ti danno. Giocando poco a inizio stagione volevo dimostrare che posso stare benissimo in questa squadra per dare una mano a vincere il campionato». Al riguardo avete otto lunghezze di vantaggio sull’Altovicentino a sette giornate dalla fine. «È tutto nelle nostre mani, solo noi possiamo perdere il campionato. Adesso dobbiamo fare bottino pieno con il Dro e poi con la Clodiense. Loro secondo me non le vincono tutte, ma pensiamo a noi e a chiudere il discorso il prima possibile per sprecare meno energie mentali e per divertirci nel finale di stagione». Ha già iniziato a parlare con la società del suo futuro? «Non ho parlato con nessuno. Pensiamo a chiudere questa pratica che è più importante, e se la società deciderà di tenermi o meno lo vedremo più avanti. Credo di aver dimostrato di poter stare in una categoria superiore dato che ho fatto sempre la Lega Pro e questa è la mia prima esperienza in serie D. Se sarò confermato, ben venga».
Dipendesse da lei? «Voglio tornare in alto e farlo in questa piazza che è ambiziosa come me». Come mai un giocatore con le sue qualità non gioca in altri palcoscenici? «Lo fa per la piazza. Tra la possibilità di giocare in Lega Pro per salvarmi con le unghie e il poter vincere in serie D con il Padova ho scelto appunto di poter vincere con i biancoscudati e strappare la riconferma. Ritornare nei professionisti in una piazza del genere sarebbe come fare la serie B. Anche in Lega Pro il Padova non lotterà per una salvezza tranquilla, sarà un progetto importante per tornare quanto prima in cadetteria».