Fonte: Corriere del Veneto, Corrado Ferretto
I tifosi biancorossi sono in fermento, il terzo posto del Vicenza li porta a sognare una promozione che sarebbe tanto clamorosa quanto insperata, e che, qualora si concretizzasse, potrebbe favorire anche la cessione della società, una vicenda che dura ormai da quattro anni. Come anticipato, si continua a lavorare, nel riserbo più totale, con il gruppo estero composto da il leader una società tedesca ed un imprenditore del Qatar, che nella trattativa sono rappresentati da un importante studio milanese che anche martedì scorso ha tenuto nuovi contatti con l’advisor del Vicenza, Ippolito Gallovich. I controlli sui bilanci della società sono stati ultimati, e quindi a breve si attende che arrivino in via Schio i vertici della cordata straniera per approdare, in un senso o nell’altro, alla definizione della contrattazione. L’andamento lento della trattativa è senza dubbio difficile da interpretare, anche perché chi vuole entrare con progetti seri nel calcio ed è intenzionato ad acquistare un club lo deve fare al massimo entro aprile, in tempo per dotarsi di un proprio organigramma societario, e di programmare la nuova stagione. Cosa che dovrebbe fare anche l’attuale proprietà, che al momento però sembra più concentrata nel portare a termine la stagione in corso, cercando cioè di trovare i fondi per fare fronte gli impegni presi almeno per quanto riguarda gli stipendi e i contributi dei suoi tesserati. Non è un mistero che ad ogni scadenza le difficoltà non siano poche. Per questo Sergio Cassingena, presidente di Finalfa srl, che detiene la maggioranza delle azioni del Vicenza calcio, in alternativa alla cessione portata avanti da Tiziano Cunico ha cercato tra l’imprenditoria vicentina chi possa aiutare il Vicenza acquisendo la società (strada già battuta in passato senza grandi risultati, per la verità). Ma chi sono gli imprenditori vicentini che stanno valutando se entrare nella stanza dei bottoni di via Schio? A discutere e a confrontarsi coi vertici di Finalfa srl in prima fila ci sono Alfredo Pastorelli, già uomo di primo piano di Vicenza Futura e presidente della Nipa Srl, Alberto Stella, presidente della Estel Group srl, l’ex presidente del Vicenza calcio, Massimo Masolo, Lino Chilese, presidente dell’Union Arzichiampo, compagine che milita nel campionato di serie D, e Luca Morato, amministratore delegato della Morato Pane Spa. L’idea è quella di allargare la cordata ad altri tre o quattro imprenditori e contatti in questo senso sono avviati con Alberto Ferrari e Luigi De Paoli, già in passato azionisti di minoranza del Vicenza e da sempre vicini ai colori biancorossi. I confronti sono nella fase iniziale perché il problema chiave resta i circa 13 milioni di euro di debiti che pesano sul bilancio del Vicenza, che non possono certo essere presi in carico da chi intende acquisire il club.