«Sono finito a fare il vicepresidente del Borussia Dortmund per il mio avvocato. Lui era il presidente e mi ha coinvolto ventidue anni fa». Se vi chiedete come mai un industriale padovano è nel gruppo dirigente del club giallonero però dovete anche sapere che Michele Puller fa affari in Germania da trenta, da quando cioè ha iniziato con l’acquisizione di una piccola azienda di Dortmund con 15 milioni di euro di fatturato, trasformata in un’azienda globale in grado di offrire ai propri clienti della grande distribuzione mondiale l’intera gamma dei prodotti nel settore abbigliamento e casa. «Il calcio mi ha sempre appassionato e resto un tifoso del Cittadella. Sabato scorso, per esempio, ho disertato Borussia-Colonia per vedere Cittadella-Crotone. Il primo amore non si scorda mai!». Ma se il cuore è a Cittadella, la testa è quasi sempre a Dortmund: «Il calcio in Germania è organizzato in modo decisamente più manageriale. C’è molta più compattezza nella Lega: quando si è deciso di orientarsi verso un tipo di gestione per valorizzare gli stadi e i settori giovanili, tutti i club sono andati in quella direzione. La Bundesliga sta decollando anche se non è ancora ai livelli di Liga e Premier. Non so se ci saranno mai le spese folli, però. Di sicuro non al Borussia. Certo, mi piacerebbe avere Cristiano Ronaldo e Messi, ma detto ciò non spenderei 100 milioni per Pogba. Non che non lo ritenga un campione, ma credo che un solo giocatore non possa cambiare così radicalmente una squadra. Credo piuttosto nella coralità del gioco e nella forza del gruppo. Il nostro, per esempio, è un gioco molto particolare: velocissimo, molto organizzato. E’ per questo che Immobile fatica: deve completare il suo ambientamento. E’ un bravissimo ragazzo, mi piace e credo che a lui piaccia stare con noi». Un altro pezzo di Italia nel Borussia Dortmund, oltre a Puller.
Puller, un padovano a Dortmund col Cittadella nel cuore: “Tifo granata, ma la Bundesliga…”
(Tuttosport)