Live 24! Padova-Giorgione, -2: altro giro altro venerdì di riposo per i Biancoscudati

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Ore 21.50 – (Trentino) Prima una partitella a ranghi ridottissimi (dieci i calciatori presenti), poi un confronto, l’ennesimo, tra i rappresentanti della rosa e il presidente Grassi, che ieri ha raggiunto il campo di via Santa Maria e si è intrattenuto, al termine della “mini seduta” pomeridiana, con il tecnico e alcuni giocatori. Niente di nuovo a Mezzocorona: i rimborsi spese non sono ancora arrivati, ma ieri i calciatori (encomiabili, non smetteremo mai di ripeterlo) hanno deciso di svolgere una partitella in famiglia per sgranchire le gambe. Oggi il copione si ripeterà: staff tecnico e calciatori si ritroveranno al “Comunale” e decideranno il da farsi. Probabile che, nonostante le continue promesse a vuoto della società, il gruppo decida di scendere in campo e domenica si presenti regolarmente a Legnago. La domanda è: con quale spirito e in quali condizioni fisiche dopo una settimana senza allenamenti?

Ore 21.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Blocco ai rimborsi per scuotere la squadra. Nella buona e nella cattiva sorte, comunque, il Tamai va avanti con Stefano De Agostini. Davanti al gruppo si è schierata la dirigenza e ha confermato di voler proseguire con l’attuale tecnico, comunicando l’altra decisione. A differenza di altre volte, nell’occasione c’è stato un confronto franco anche fra i giocatori. SOSPESI – In attesa degli esiti, un’azione concreta il Tamai ha deciso di farla: bloccare i rimborsi spesa. Non era nel costume della società sostituire un allenatore in corsa: lo ha fatto nello scorso campionato, per la seconda volta in 40 anni. Non era mai intervenuta sulla moneta. Ha inteso farlo questa volta, come “decisione estrema”. È anche vero che si tratta di una posizione in itinere. Se le prossime due partite avessero risvolti positivi (Altovicentino fuori e Union Pro in casa), a livello di prestazione se non di risultati, non è da escludere che la dirigenza si presenti puntuale ai primi di aprile con le buste preparate. SEGUITO – Stefano De Agostini conferma come il Tamai viva «un momentaccio inaspettato e senza capire il perché, visto che la squadra fino a tre partite faceva cose importanti. Di punto in bianco ci siamo ritrovati a non essere più quella squadra». Non nasconde il fatto che «la società è intervenuta verso i ragazzi», oltre che a tutela della sua posizione. «Mi fa molto piacere la fiducia confermata – assicura -. Comunque la si giri, la colpa è mia». Ora non si esclude un cambio di modulo, che incida sulla fase offensiva. SEMBRA MA NON È – In merito a dichiarazioni apparse nei giorni scorsi, l’allenatore puntualizza: «Non ho detto che la squadra non mi segue più, ma che vedendo le gare sembra che le cose vadano così. Dai ragazzi continuo ad avere stima e fiducia. C’è un grande gruppo che lavora. Se avessi pensato che la squadra non fosse più con me, o se mi accorgessi di essere persona indesiderata, me ne andrei da solo a casa. Non sono un procacciatore di contratti». Resta un caposaldo: «La forza numero uno è avere una grande società alle spalle, che meriterebbe di non dover soffrire così. Voglio fare una cosa più importante ancora dello scorso anno: uscire da questa situazione».

Ore 20.50 – (Messaggero Veneto) Sul tavolo della serie D sta per essere servito un grande derby. Domenica, infatti, si gioca Sacilese-Fontanafredda. I liventini sono annunciati in grande forma visto che, con Marchetto in panchina, arrivano da tre vittorie di fila senza subire gol. I rossoneri sono carichi perché vogliono fare il colpaccio. O meglio, l’impresa che nobiliterebbe la stagione: sinora, infatti, la squadra di De Pieri non ha mai vinto con una squadra che la precede in classifica. Tre punti dunque nel mirino per mettere la ciliegina sulla torta e, naturalmente, fare un grande passo verso la salvezza. Al debutto in categoria, approfondendo il dato, Malerba e soci sono stati letali con le dirette rivali ma rivedibili con le nove formazioni superiori in graduatoria: 12 partite, otto sconfitte e quattro pareggi. Con Padova e Belluno, infatti, il team ha perso all’andata e al ritorno. Con la Clodiense ha rimediato un pari e un ko, così come con l’Arzignano. Sfida finita in parità con l’Altovicentino, mentre con Union Pro, Montebelluna e Union Ripa la squadra è caduta. Niente di grave, anche perché se finisse il campionato ora il “Fontana” sarebbe salvo senza neppure passare dai play-out: un traguardo mica da poco essendo una matricola. Tuttavia manca un grande risultato, che la squadra cercherà di trovare a Sacile in un derby molto atteso. Un grande classico, tornato dopo molti anni d’assenza, che ha già visto il primo atto: la gara d’andata, disputata al Tognon e terminata 2-0 a favore dei liventini. Un ko digerito a fatica dai rossoneri, che ebbero il pallino del gioco ma che caddero di fronte alle uniche due occasioni dei rivali. La squadra di De Pieri, dunque, vuole farsi vendetta e prepara il colpaccio, puntando anche sul rientro di capitan Malerba dietro, a disposizione dopo aver scontato il turno di squalifica.

Ore 20.20 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Il D-Day dell’Union Ripa La Fenadora? Probabilmente nella riunione di oggi che vedrà coinvolti i vertici societari e il gruppo di consiglieri non verranno prese decisioni vitali, ma di certo verranno affrontati tutti i temi che nelle ultime settimane hanno tenuto con il fiato sospeso tifosi e simpatizzanti della forte truppa neroverde. Oltre ai preparativi per il Torneo Bensol e per la sfida con il Padova che si giocherà allo Zugni Tauro il 3 maggio, la dirigenza dovrà rispondere, in una sorta di politico “question time”, ai consiglieri che chiedono lumi su esonero e reintegro del tecnico Max Parteli. Oltre a questi temi anche qualcosa di più importante potrebbe essere discusso legato probabilmente ad alcune partenze nelle dirigenza. Sul piano calcistico rimane alta la concentrazione in vista della sfida interna di domenica con l’Union Pro, settima forza del campionato con 39 punti, solo 4 in più dell’Union (35) in nona posizione. La vittoria esterna con il Tamai fa ben sperare.

Ore 20.00 – (Corriere delle Alpi) L’Union a casa della Feltrese. Per motivi di ordine pubblico, il Prefetto di Belluno ha giudicato inadeguato il Boscherai ad ospitare la partita contro il Padova del Ripa Fenadora in calendario la penultima giornata di campionato, il 3 maggio. Sono attesi tantissimi tifosi Biancoscudati e allora è meglio giocare in un impianto più capiente, come lo Zugni Tauro. È stato proprio il Prefetto che ha indicato lo stadio comunale di Feltre come il più indicato. Non va bene neanche il campo di Rasai, che tra l’altro non è (ancora) omologato per la serie D. Lo stesso a dire il vero varrebbe anche per lo Zugni, ma questo aspetto passa in secondo piano rispetto alle motivazioni di ordine pubblico, che hanno la precedenza. Ordine pubblico. Su indicazione del Prefetto, l’Union ha chiesto al Comune di Feltre l’eventuale disponibilità dello Zugni Tauro e ha in programma un incontro con l’amministrazione la prossima settimana, al quale parteciperà anche la società Feltrese, che ha in mano la gestione dello stadio. «Ci sono determinati aspetti che abbiamo chiesto e la riunione servirà proprio a dirimere tutte le questioni pratiche e chiarire gli aspetti organizzativi legati alla partita», spiega il presidente neroverde Nicola Giusti, che ha presentato la richiesta per l’utilizzo dello stadio al Comune (ente proprietario), girandola anche alla Feltrese per conoscenza. «Ci devono dire se possiamo usare l’impianto». Briefing comune – Union – Feltrese. L’incontro a tre servirà al Ripa Fenadora per avere il via libera o meno ad organizzare la partita col Padova allo Zugni Tauro. «La prossima settimana saprò dire se giochiamo allo stadio di Feltre oppure no, in funzione delle risposte che il Comune e la Feltrese ci daranno», dice il presidente del Ripa Fenadora. Anche se l’impianto comunale non ha l’omologazione per la serie D (che in caso di necessità potrebbe comunque essere richiesta perché il tempo c’è), le motivazioni di ordine pubblico espresse dalla Questura hanno naturalmente la precedenza rispetto alle normative della Lega nazionale dilettanti. Union – Padova. È in calendario domenica 3 maggio e neanche volendo si potrebbe giocare un giorno prima, perché nelle ultime cinque giornate in teoria non si possono anticipare partite. E Feltrese-Quinto? Il 3 maggio c’è anche l’ultima giornata di Eccellenza, con la Feltrese che deve ospitare il Quinto. È una concomitanza da evitare assolutamente, magari proprio con l’anticipo al sabato della gara dell’Union e anche delle avversarie delle due squadre se la sfida dovesse essere ancora decisiva. Stasera consiglio. Mentre la squadra prepara la sfida di domenica con l’Union Pro, oggi la dirigenza ha in programma una riunione organizzativa (tra cui appunto la partita col Padova e il torneo Bensol cup del settore giovanile), ma è inevitabile che si parli anche di quanto successo nell’ultimo mese. «Di rinnovo delle cariche societarie si discuterà a fine stagione», puntualizza il presidente Nicola Giusti. Ma c’è da fare il punto dopo le recenti turbolenze con l’esonero e il richiamo del mister Parteli, il mandato in scadenza del presidente Giusti e in mezzo le posizioni del ds Faoro e del dg Dal Soler.

Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Undici teste, un unico pensiero: Marco Duravia si mette alle spalle gli acciacchi, punta la Clodiense e invita i suoi a stringersi per salvare il quarto posto. «Domenica ho avuto un risentimento all’adduttore – racconta il centrocampista ex Juve – niente di grave, ma con il mister, vista la ristrettezza della rosa, abbiamo deciso di evitare l’amichevole di mercoledì. Ora sto bene e sono pronto per la partita di domenica». In palio ci sarà il quarto posto. «È una partita importante, per il morale e per la classifica. Siamo consapevoli che loro stanno bene, che marciano spediti da parecchie settimane, ma anche noi abbiamo le nostre sicurezze e i nostri numeri. Detto questo mancano ancora parecchie gare alla fine del campionato, quante bastano per rimediare ad eventuali passi falsi o per consolidare la posizione in caso di successo. Loro devono ancora affrontare Sacilese, Altovicentino e Padova». L’obiettivo è salvare il quarto posto o riprendersi il terzo?  «L’obiettivo è fare il massimo; con Clodiense e Sacilese ci giocheremo molto, moltissimo, ma le somme le tireremo a fine stagione». La tua stagione come sta andando? «Bene, sono soddisfatto. Ho segnato meno gol dell’anno scorso, ma fatto più assist. Dovrei essere a 16 o 17; l’obiettivo personale è crescere in queste ultime gare e fare di più di quanto fatto fino ad oggi». Il Belluno come sta? «Meglio di quanto si creda. È un momento difficile per la serie di infortuni, ma io non la vedo così negativa come si dice. Abbiamo passato un momento di calo generale, che ci può stare, ma ora ci siamo. Le assenze sono un problema per il mister, che ha poche soluzioni e alternative durante la partita, ma gli 11 che scendono in campo sono sempre all’altezza». Come si batte la Clodiense? «Con un’unità d’intenti superiore a quella messa in campo negli ultimi tempi. E con le nostre qualità, che sono tante». Il futuro di Duravia dove sarà? «Per la stima che ho dei compagni, della società e del mister spero qui. Non ho altro desiderio che questa maglia».

Ore 19.10 – (Corriere delle Alpi) Yari Masoch ricomincia a correre. Il centrocampista agordino, ad un mese dall’infortunio, ha ricominciato finalmente a lavorare. Ieri pomeriggio mister Vecchiato ha lasciato un giorno di riposo alla squadra gialloblù dopo l’amichevole contro il Bleggio. Il mediano, però, in mattinata, si è trovato insieme al mister. All’inizio ha sentito un po’ di dolore, ma con il passare dei minuti le cose sono andate meglio. Questa è un’ottima notizia per il Belluno, anche se è impensabile che possa contare su di lui per la trasferta di Chioggia. «Ieri mattina è andata bene – commenta Masoch – l’infortunio è stato abbastanza pesante e quando ho ripreso ho sentito subito il mese di stop. Quando ho cominciato la corsa ho sentito un po’ di dolore, ma con l’allenamento poi è andato meglio. Non vedo l’ora di poter tornare utile alla squadra. Già questa domenica? È una possibilità remota, ma siamo in pochi e se ci fosse bisogno non mi tirerei indietro; è una scelta però che spetta al mister». Amichevole utile. Contro il Bleggio il Belluno ha effettuato un test positivo e Vecchiato ieri ha lasciato un giorno di libertà ai suoi ragazzi. «È stata una buona sgambata, ci ha fatto bene fare un po’ di fatica fisica – commenta il tecnico gialloblù – non ho fatto però grossi esperimenti, perchè non ci sono molte possibilità, siamo in dodici più i giovani del 1998». Marco Duravia non ha preso parte all’amichevole di mercoledì, ma nessun allarme, è rimasto fermo per precauzione a causa di un leggero affaticamento all’adduttore. La sua presenza con la Clodiense non è in dubbio. «Marco fa tanti cross ogni partita ed è normale che si affatichi, sta bene e domenica ci sarà. Per quanto riguarda Paolo Pellicanò ha fatto ieri mattina una visita medica e dovrà stare fermo ancora due settimane. Andrea Radrezza invece oggi alle 8.30 ha l’ecografia e aspettiamo il responso. Mi ha detto che stava un po’ meglio». Attaccare il terzo posto o difendere il quarto? Yari Masoch non ha dubbi. «La società, i tifosi e la squadra meritano il terzo posto e vogliamo provare ad arrivarci e possibilmente migliorare i punti dello scorso anno. Nell’ultimo mese la classifica è peggiorata, anche perchè le assenze in rosa hanno inciso parecchio. In questo momento miracoli non se ne possono fare, cerchiamo di recuperare al più presto gli infortunati e continuiamo il nostro cammino. Sapevamo che questo periodo sarebbe stato duro, ad inizio anno avremmo firmato per un quarto posto, ma arrivati fino a qui vogliamo il terzo, lo meritiamo».

Ore 18.40 – (Il Piccolo) Dopo le turbolenze di questi giorni in casa alabardata, ora i tifosi vogliono vederci chiaro su cosa sta succedendo alla Triestina. Quella del Centro di coordinamento, è una posizione severa ma al momento attendista, dopo il direttivo di mercoledì nel quale è intervenuto anche Paris Lippi, come racconta Sergio Marassi: «Lippi è venuto in veste di consigliere e consulente della società – dice il presidente del Centro di coordinamento – per spiegare la situazione e chiarire cosa voleva in realtà dire Pontrelli nel suo focoso intervento televisivo. Ci ha detto di avere fiducia, dicendoci che molti fornitori sono già stati pagati e che in fondo Pontrelli ha detto fin dall’inizio che il risanamento sarebbe avvenuto in uno-due anni. Però ci aveva anche assicurato che entro giovedì (ieri) tutti i bonifici sarebbero arrivati ai giocatori. Di fronte a tutto questo, anche per salvaguardare la squadra in un momento delicato, abbiamo deciso di attendere l’evolversi della situazione. Però a ieri pomeriggio non ci risulta che i bonifici siano arrivati, siamo fermi ai quattro di martedì: se verificheremo che non saranno arrivati nemmeno oggi, allora prenderemo anche noi una presa di posizione con un comunicato». Chi invece il comunicato l’ha già emesso, con toni durissimi e con giudizi su Pontrelli piuttosto coloriti, è la Curva Furlan, che non ne vuole più sapere di questa proprietà e chiede un forte intervento a sindaco e istituzioni: «Per noi l’imperativo è mandare via Pontrelli – dice il comunicato – ma al contempo dobbiamo fare in modo che non si ripetano le stesse situazioni che si ripresentano da anni. E per questo deve cambiare l’atteggiamento delle istituzioni di questa città». E qui comincia la richiesta alle istituzioni di fare la loro parte. «Ci sono esempi di altre città – dice il comunicato – dove istituzioni presenti e vigili sono decisive per le sorti di quello che è comunque un patrimonio della città, che dovrebbe essere sotto tutela e responsabilità di chi l’amministra. Dobbiamo scuotere il sindaco e la sua amministrazione, da troppo tempo ormai spettatori statici davanti a situazioni e personaggi che si susseguono. Un sindaco non può e non deve considerare solo monumenti, musei e grandi opere come patrimonio civico da tutelare, ma anche un bene collettivo, con un secolo di storia, che si chiama Triestina. Serve una progettualità seria, con una ricerca di persone e capitali da importare nel tessuto triestino, facendosi in primis garante della serietà ed evitando che avventurieri e faccendieri sbarchino qui. La Triestina non viene dopo la Barcolana, la Bavisela o altre manifestazioni cittadine, anzi viene molto prima, perché è lustro e blasone secolare di questa città».

Ore 18.10 – Union Ripa La Fenadora-Padova: in serata riunione tra i vertici del club bellunese, si parlerà anche del cambio di sede per la sfida del 3 maggio.

Ore 17.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Non essere un semplice invitato di lusso alla festa della Giana (nonostante la vera e propria emergenza-indisponibili). È chiaro l’obiettivo che Michele Serena indica al suo Venezia alla vigilia dell’importante trasferta di domani a Gorgonzola. «Per la prima volta i nostri avversari giocheranno nel loro stadio una partita professionistica e quindi il fattore ambientale, stavolta, avrà un peso specifico superiore. Da tre giorni hanno iniziato a richiamare la gente e quindi mi attendo uno stadio pieno, una piccola bolgia. Ma ho messo in guardia i ragazzi sul fatto che non voglio andare a fare la pecora sacrificale. Per la Giana e per Gorgonzola sarà un giorno da ricordare: cerchiamo di non passare alla storia come la squadra che ha reso possibile il completamento della festa». Tra il dire e il fare, per gli arancioneroverdi c’è però di mezzo quella che definire emergenza non è un’esagerazione. «Mi chiedete dell’infermeria? Dico solo che, al momento, non so davvero ancora quanti siamo», ha tagliato corto Serena al termine dell’allenamento di ieri pomeriggio. Facendo i conti, la buona notizia è il recupero di Espinal, ma Bellazzini è sempre fermo, Peccarisi si è appena aggregato, con Greco sempre alle prese con la gastroenterite, così come, adesso, anche Cernuto (comunque squalificato come Zaccagni). Certamente out, invece, Giuliatto e i soliti Hottor e Carcuro. «Per poter lavorare, questa settimana ho dovuto richiedere in prestito tutti i giorni diversi ragazzi della Berretti. In un momento della stagione particolare come questo, in cui tutti, non solo il Venezia, cercano punti per i propri obiettivi, non mi è proprio piaciuto avere una simile emergenza. Ma non posso che fare la conta dopo la rifinitura e andare ad affrontare il match con quelli che avrò a disposizione, sperando di avere la capacità di dare continuità a quanto fatto la settimana scorsa». Il 2-1 dell’andata con la Giana fu la prima vittoria di Serena dopo il ritorno sulla panchina del Venezia. Ma l’allenatore ammonisce che la musica, stavolta, sarà ben diversa. «Rispetto molto i nostri avversari per quel che hanno fatto negli ultimi anni e per come hanno affrontato per la prima volta il calcio professionistico. In questi mesi, hanno preso conoscenza della categoria e, a gennaio, si sono rinforzati in esperienza e qualità. Sono inoltre in ottima forma psico-fisica, per cui non aspettiamoci la Giana dell’andata».

Ore 17.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Una settimana difficile, passata a fare il conto delle assenze, alla vigilia di un match particolarmente delicato. Domani il Venezia scende in campo a Gorgonzola (ore 19,30) per la sfida contro la Giana Erminio, con l’obiettivo di mettere a distanza di sicurezza la zona play out, visto che proprio la Giana è a meno 7. Ma non si può certo dire che la squadra di mister Michele Serena abbia passato una settimana tranquilla. Ogni giorno è aumentato il numero delle defezioni tanto da rendere persino difficoltosi gli allenamenti. «E’ stata una settimana faticosa – conferma mister Serena – avevo 14-15 giocatori e sono dovuto andare in prestito ai ragazzi della Berretti per lavorare in un modo soddisfacente». La conta degli assenti ieri è però leggermente calata, anche se è presto per dire se i giocatori che ieri hanno ripreso ad allenarsi saranno disponibili. La situazione è questa: Tommaso Bellazzini sta ancora tribolando con un’infiammazione e non si sa se recupererà, mentre ieri Maurizio Peccarisi, fermo da due settimane per un problema al ginocchio, si è aggregato al gruppo. Intanto Giuseppe Greco, fermo nei giorni scorsi per una forma gastrointestinale, si è allenato ma anche per lui c’è un punto di domanda sulle condizioni. Nel frattempo il virus ha colpito Francesco Cernuto, che però era già squalificato e dunque la sua assenza era in preventivo (insieme a quella di Mattia Zaccagni, altro squalificato). Ha invece ripreso ad allenarsi regolarmente Espinal, che si era fermato mercoledì in via precauzionale. «La conta dei giocatori disponibili la faremo solo alla vigilia, dopo la rifinitura. Andremo ad affrontare questa partita con i giocatori che avremo a disposizione. Altro non si può fare», allarga le braccia mister Serena. La trasferta è insidiosa, la Giana, pur non navigando in acque tranquille, ha messo in difficoltà parecchie squadre, vedi il Real Vicenza sconfitto venerdì scorso in casa per 3-1. «Ho grande rispetto per questa squadra – dice il tecnico arancioneroverde – sia per quello che ha fatto negli ultimi anni sia per quanto sta facendo in quesTa sua prima stagione nel campionato pro. Stanno attraversando un buon momento, sarà una partita molto difficile». A complicare le cose si aggiunge anche il ritorno della Giana nel proprio stadio di Gorgonzola, dopo l’esilio a Monza che durava dall’inizio del campionato. L’agibilità è arrivata, mentre l’ufficialità arriverà oggi e dunque il match contro il Venezia segnerà l’esordio della squadra nel suo stadio. Uno stimolo in più per i padroni di casa, un ostacolo ulteriore per gli arancioneroverdi.

Ore 17.00 – (La Nuova Venezia) Bellazzini out anche per la Giana, Peccarisi si vedrà. Vigilia della rifinitura con il consueto ritornello di Michele Serena («Faremo la conta domani»), e Venezia, paradosso per paradosso, che ancora aspetta l’ufficialità di giocare domani (ore 19.30) allo stadio comunale di Gorgonzola e non al Brianteo di Monza contro la Giana Erminio. La riunione che deciderà il via libera è in programma questa mattina, ancora un segnale dell’organizzazione improvvisata della Lega Pro. Ieri non si è allenato per problemi di gastroenterite anche Francesco Cernuto, ma il difensore non giocherà in quanto squalificato come Zaccagni. «Ho dovuto attingere a piene mani dalla Berretti» ha spiegato Serena, «per avere almeno numericamente un numero sufficiente in campo». Si è rivisto Greco, che ha svolto una parte della preparazione. Con la Giana Erminio, Serena colse la prima vittoria dopo il ritorno sulla panchina del Venezia. «Ho un grande rispetto di questa società e di questa squadra» sottolinea il tecnico «per quanto ha saputo fare negli ultimi anni e per la grande professionalità con cui sta affrontando questa prima stagione tra i professionisti. E’ una partita molto insidiosa, la Giana sta attraverso un buon periodo sul piano fisico e psicologico, arriva da una importante vittoria ottenuta sul campo del Real Vicenza e la sconfitta casalinga precedente è stata condizionata dall’esser rimasti in inferiorità numerica abbastanza presto». Una squadra che il successo di Vicenza ha riportato a ridosso della zona salvezza visto che la Cremonese dista solo un punto. «La Giana si è rinforzata nel mercato di gennaio inserendo una pedina di qualità e di esperienza in ogni reparto» aggiunge Serena «Polenghi in difesa, Gasbarroni in mezzo al campo e Sinigaglia in attacco sono tutti giocatori che conosciamo bene». L’ottima prestazione dei tridente Greco-Raimondi-Guerra potrebbe spingere Serena a riproporre i tre attaccanti anche con la Giana Erminio, in mezzo al campo dovrà essere sostituito Zaccagni con il ballottaggio con un atteggiamento più difensivo con Scialpi e più arrembante con Varano, mentre in difesa la squalifica di Cernuto dovrebbe comportare lo spostamento di Sales al centro con Legati e il ritorno da titolare di Dell’Andrea sulla fascia mancina. La Lega Pro ha intanto ufficializzato date e orari del 33° turno di campionato nel girone A: il Venezia giocherà a Sant’Elena contro il Lumezzane mercoledì 1 aprile (ore 17).

Ore 16.30 – (Giornale di Vicenza) A Cremona a caccia dei tre punti. Il Real Vicenza, per tenere vivo il barlume di speranza di raggiungere i playoff, deve assolutamente vincere. E prima ancora portare a casa la posta in palio completa dalla trasferta lombarda potrebbe voler dire sbrigare definitivamente la pratica salvezza. Una pratica da chiudere al più presto per poter dedicarsi poi alla corsa, seppur in salita, verso un obiettivo storico e alquanto prestigioso per i biancorossi. Opposta al Real la situazione della Cremonese. La sua storia la precede: martedì prossimo, 24 marzo, compirà 114 anni. Una storia di alti e bassi. E i biancorossi la incontreranno in uno dei periodi più bui di questo cammino centenario, sono lontani gli anni d´oro di Vialli e Mondonico. Alla vigilia della partita contro la squadra di Marcolini, i grigiorossi si presentano in condizioni disastrose: i playout sono lì dietro la porta; il caso Jadid ha scatenato un putiferio e Giampaolo dovrà decidere se metterlo in campo nonostante le proteste dei tifosi, tenendo conto anche delle pesanti assenze di Brighenti e Kirilov. Oltre a tutto ciò il tecnico sa anche che con la partita di domani si giocherà molto probabilmente la sua permanenza sulla panchina della Cremonese. Insomma, ad aspettare il Real Vicenza un clima rovente. Ma inutile fare i conti in tasca agli altri, i biancorossi dovranno fare la loro partita. Qualche grattacapo ce l´ha anche Marcolini soprattutto in difesa: Polverini pare proprio che non ce la farà e Piccinni è out per squalifica. Ieri però Quintavalla ha ricominciato ad allenarsi con il gruppo e potrebbe essere disponibile per domani. Una certezza in più per il tecnico che potrebbe sfruttare la sua versatilità nel corso della partita; difficile però pensare che verrà schierato dal primo minuto visto che l´infortunio alla costola l´ha tenuto lontano dal campo per più di due settimane.

Ore 16.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Lo slalom attraverso i calendari prosegue senza sosta. E aggiunge un altro tassello di un turno infrasettimanale in programma per mercoledì 1 aprile alle ore 19.30. Dopo il big-match contro l’Alessandria in programma quattro giorni prima al Mercante, il Bassano affronterà il Como in trasferta in un altro passaggio chiave verso la lunga rincorsa al primo posto. Domani, intanto, al Mercante arriverà la Pro Patria, avversario tutt’altro che irresistibile e che potrebbe permettere di prolungare la striscia positiva iniziata nella trasferta di Mantova che ha portato 9 punti nelle ultime tre trasferte. Gli ultimi risultati, peraltro, hanno rimesso in corsa il Bassano per il primo posto, distante adesso appena tre punti. Alessandria e Pavia guidano a quota 58, segue il Novara a 57, quarto il Bassano a 55. A certificare che la vetta potrebbe essere anche una questione giallorossa provvede anche l’allenatore del Pavia Riccardo Maspero: «Le tre vittorie consecutive dicono che per la promozione diretta in B c’è anche il Bassano e io non trascurerei neppure il Como. Anche se ha sette punti in meno di noi, bastano un paio di risultati per cambiare tutto, da qui alla fine ne vedremo delle belle».

Ore 15.40 – (Giornale di Vicenza) Dalla Sicilia con furore, perchè l´energia che Giusto Priola, Justin in spogliatoio, mette in campo è sempre qualcosa di smisurato («Io quella ho – confessa lui – tecnicamente non sono un fenomeno e allora punto sul fisico, sul temperamento e sulla rabbia»). Domani con la Pro Patria al Mercante alle 17 riprenderà il suo posto al centro della retroguardia dopo il pit stop di Sassari per surrogare lo squalificato Bizzotto. «D´ora in poi ogni gara è assolutamente fuori pronostico, per noi e per gli altri – recita l´ex Trapani – sembra uno stereotipato luogo comune e invece vi assicuro che è l´assoluta verità. Anzi, paradossalmente con le squadre di bassa classifica è persino più complicato. Prendete questo campionato; di solito a questo punto della stagione sono al massimo in due a contendersi il balzo in B, qui ce ne sono minimo quattro. È un´altra storia e un equilibrio pazzesco». Inquadra la Pro Patria. «È impressionante come, salvo la Torres domenica scorsa, è da settembre che non si affronta una formazione in difficoltà. Con noi sono tutte reduci da un periodo di forma smagliante. Che dire? La Pro non farà le barricate, in area ha giocatori in grado di fare male parecchio e dietro si sta dando una risistemata. Il punto forse le andrà bene ma sono sicuro che proveranno a vincere anche loro per sfruttare il momento d´euforia. Ma noi dovremo avere pazienza: le ultime gare ci hanno insegnato che se non riesci a sbloccare nel primo tempo, le gare si risolvono con un episodio nella ripresa, il copione rispetto all´andata è mutato e dovremo farci trovare pronti. Poi conto che la gente ci stia vicino. Il coro e gli applausi dopo il ko col Novara sono stati da brividi, hanno capito che con i nostri limiti noi diamo tutto. Ma questo gruppo come spirito è straordinario, come compattezza mi ricorda quello del Trapani con cui salimmo in B».

Ore 15.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) In vista della trasferta di domani a Modena, i tifosi biancorossi si stanno mobilitando. Al «Braglia» non sarà però un esodo come a Bologna quindici giorni fa: oltre 2 mila vicentini sugli spalti. Angelo Barbaro, consigliere del centro di coordinamento club biancorossi: «A Modena sono previsti circa 700, 800 tifosi biancorossi, molti in meno rispetto a Bologna, cosa che ha diverse motivazioni. La prima è che la crisi limita di molto la disponibilità, soprattutto dei ragazzi, impossibilitati a partecipare a tutte le trasferte. In più, giocando al sabato, si perdono tutti i tifosi che devono scendere in campo con le loro squadre nelle vari campionati. Infine si perdono i tifosi che vanno a scuola e che a partire per Modena prima di mezzogiorno non riescono. Saremo comunque un buon numero, il sostegno ai ragazzi non mancherà».

Ore 14.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) I tifosi biancorossi sono in fermento, il terzo posto del Vicenza li porta a sognare una promozione che sarebbe tanto clamorosa quanto insperata, e che, qualora si concretizzasse, potrebbe favorire anche la cessione della società, una vicenda che dura ormai da quattro anni. Come anticipato, si continua a lavorare, nel riserbo più totale, con il gruppo estero composto da il leader una società tedesca ed un imprenditore del Qatar, che nella trattativa sono rappresentati da un importante studio milanese che anche martedì scorso ha tenuto nuovi contatti con l’advisor del Vicenza, Ippolito Gallovich. I controlli sui bilanci della società sono stati ultimati, e quindi a breve si attende che arrivino in via Schio i vertici della cordata straniera per approdare, in un senso o nell’altro, alla definizione della contrattazione. L’andamento lento della trattativa è senza dubbio difficile da interpretare, anche perché chi vuole entrare con progetti seri nel calcio ed è intenzionato ad acquistare un club lo deve fare al massimo entro aprile, in tempo per dotarsi di un proprio organigramma societario, e di programmare la nuova stagione. Cosa che dovrebbe fare anche l’attuale proprietà, che al momento però sembra più concentrata nel portare a termine la stagione in corso, cercando cioè di trovare i fondi per fare fronte gli impegni presi almeno per quanto riguarda gli stipendi e i contributi dei suoi tesserati. Non è un mistero che ad ogni scadenza le difficoltà non siano poche. Per questo Sergio Cassingena, presidente di Finalfa srl, che detiene la maggioranza delle azioni del Vicenza calcio, in alternativa alla cessione portata avanti da Tiziano Cunico ha cercato tra l’imprenditoria vicentina chi possa aiutare il Vicenza acquisendo la società (strada già battuta in passato senza grandi risultati, per la verità). Ma chi sono gli imprenditori vicentini che stanno valutando se entrare nella stanza dei bottoni di via Schio? A discutere e a confrontarsi coi vertici di Finalfa srl in prima fila ci sono Alfredo Pastorelli, già uomo di primo piano di Vicenza Futura e presidente della Nipa Srl, Alberto Stella, presidente della Estel Group srl, l’ex presidente del Vicenza calcio, Massimo Masolo, Lino Chilese, presidente dell’Union Arzichiampo, compagine che milita nel campionato di serie D, e Luca Morato, amministratore delegato della Morato Pane Spa. L’idea è quella di allargare la cordata ad altri tre o quattro imprenditori e contatti in questo senso sono avviati con Alberto Ferrari e Luigi De Paoli, già in passato azionisti di minoranza del Vicenza e da sempre vicini ai colori biancorossi. I confronti sono nella fase iniziale perché il problema chiave resta i circa 13 milioni di euro di debiti che pesano sul bilancio del Vicenza, che non possono certo essere presi in carico da chi intende acquisire il club.

Ore 14.30 – (Giornale di Vicenza) Momenti di gioia. Ancora più intensi perchè attesi da molti anni e dopo aver patito delusioni cocenti. I tifosi prima diffidenti ora si sono lasciati andare e non nascondono più sogni di gloria. Il presidente del Centro di coordinamento club biancorossi Maurizio Salomoni lo dice subito: «C´è da stropicciarsi gli occhi, non ci pare ancora vero di andare allo stadio e divertirci». Chi l´avrebbe detto solo pochi mesi fa! «Bisogna ammettere che Marino è riuscito a riportare la gente allo stadio perchè adesso si vede bel calcio, adesso ci si diverte, per me è una gioia vedere i tifosi in fila per acquistare il biglietto o ricevere un sacco di telefonate per avere notizie sulle trasferte». Lei ha citato subito Marino. «Perchè è giusto riconoscere che in quanto sta avvenendo molto merito è suo, poi la squadra è composta da tanti bravi giocatori che stanno davvero onorando la maglia che indossano, vederli combattere fino all´ultimo secondo è un bel segnale e ci fa essere orgogliosi di stare al loro fianco». Nella nota sul vostro sito l´avete sottolineato: il Vicenza non molla mai. «Ed è la cosa che più piace, ma se in campo i giocatori non mollano mai altrettanto si può dire dei tifosi sugli spalti, la gente biancorossa ci crede fino all´ultimo, sempre». È successo ciò che si sperava: la squadra ha trascinato i tifosi. «Erano stanchi e sfiduciati dopo tante amarezze, ma non aspettavano altro per poter tornare ad entusiasmarsi, perchè l´amore per i colori biancorossi non muore mai». Adesso non c´è il pericolo opposto, cioè di illudersi troppo?  «Ma no, adesso è obbligatorio cambiare obiettivi, poi non è questione di illudersi perchè ora siamo dentro ai playoff con pieno merito. Io non vedo in giro squadre più forti di noi, i giocatori hanno dimostrato sul campo che possono affrontare tutti alla pari e poi tra breve tornerà un grande acquisto: Ragusa». La ciliegina sarebbe arrivare pure alla vendita della società. «A dire il vero adesso ci si sta godendo questo gran bel momento, ma il problema del cambio di proprietà c´è: deve avvenire, mi pare che su questo si sia tutti d´accordo». Le trattative stanno seguendo due piste: una estera e una locale. «Ci tengo prima di tutto a sottolineare che non si deve vendere per vendere, anche in questi ultimi giorni si è visto come sia facile cadere in mani sbagliate, il Parma ancora una volta insegna. Il Vicenza deve finire in mani oneste perchè è un bene della città e della provincia, credo di aver detto tutto con questa affermazione». Torniamo alle due piste, quella araba è seguita dal presidente Cunico. «Il presidente Cunico ci ha assicurato che in caso di vendita ad un gruppo straniero la questione primaria sarebbe stata appunto la serietà degli acquirenti, poi la mia impressione è che trovo molto strano che imprenditori arabi vengano ad investire in una società come la nostra». La pista vicentina vede impegnato Sergio Cassingena, presidente di Finalfa. «Che il Vicenza resti in mani vicentine è il desiderio di tutti i tifosi biancorossi, perchè un vicentino lo farebbe per passione più che per business, ovvio noi comunque chiediamo progetti seri». Si sente di dire qualcosa a questi imprenditori proprio come presidente del Cccb? «Che questa operazione prima di tutto devono farla col cuore, io non so chi c´è in questo gruppo, ma so che alcuni tra quelli che si erano affacciati alla trattativa due anni fa erano davvero legati ai colori biancorossi. Io credo sia arrivato il momento che scendano in campo anche loro, la squadra sta facendo alla grande la sua parte, i tifosi sugli spalti lo stesso, si facciano prendere pure loro dall´entusiasmo e si buttino in questa avventura che potrebbe riservare loro gioie immense. Noi tifosi siamo pronti a sognare e a garantire il nostro totale supporto a chi entrerà per fare il bene del Vicenza».

Ore 14.10 – (Giornale di Vicenza) Fuori Petagna, dentro Cocco. La staffetta tra i due centravanti è l´unico cambio che si profila nella formazione titolare del Vicenza tra l´ultima partita contro il Catania e quella che domani vedrà i biancorossi ospiti del Modena. Rimane, purtroppo, la sensazione di non avere molte alternative al centro dell´attacco, considerando che Petagna si è infortunato al polpaccio sinistro e ne avrà per un mesetto, mentre Ragusa è clinicamente guarito (e magari a Modena potrebbe anche cominciare ad assaggiare il campo), ma non può certamente ancora rendere al cento per cento.
Sfida tra bomber. Ecco allora che il compito di tentare di segnare alla seconda miglior difesa del campionato (appena 25 gol subiti, nessuno nelle ultime quattro partite) sarà per buona parte sulle spalle di Andrea Cocco. Spalle comunque più che adeguate, visto che il capocannoniere del Vicenza finora ha già collezionato 13 reti: tutta da seguire la sfida a distanza con il goleador del Modena Pablo Granoche, che finora ha realizzato un gol in più.
Blocco confermato. Stavolta, però, “El Diablo” troverà pane per i suoi denti: nemmeno lui avrà vita facile, stretto nella morsa tra Brighenti e Gentili che lunedì sera hanno annullato prima Calaiò e poi Maniero (oltre ai vari Castro e Rosina). La confermata coppia dei centrali difensivi davanti a Vigorito (con Camisa pronto per ogni evenienza) sarà ancora affiancata dai terzini Sampirisi a destra e D´Elia a sinistra (poche le possibilità per Garcia Tena di soffiargli il posto), con i soliti interpreti anche nel trio di centrocampo (Moretti-Di Gennaro-Cinelli) e in quello offensivo (Laverone a destra e Giacomelli a sinistra di Cocco). Manfredini in ripresa. Per il resto, fa piacere registrare che ieri Manfredini, pur non disputando la partitella e l´allenamento con i compagni, ha aumentato l´intensità dei suoi esercizi atletici. Se tutto procederà senza nuovi intoppi, la sensazione è che dall´inizio della prossima settimana l´esperto difensore possa tornare a disposizione di Marino, offrendo quindi il suo importante apporto in occasione della sfida al Carpi capolista, prossimo avversario al Menti. I probabili 11. Questa quindi la probabile formazione del Vicenza a Modena, salvo sorprese nella rifinitura di stamattina: Vigorito; Sampirisi, Brighenti, Gentili, D´Elia; Moretti, Di Gennaro, Cinelli; Laverone, Cocco, Giacomelli.

Ore 13.50 – (Giornale di Vicenza) L´appetito vien mangiando. E il Vicenza, che domani pomeriggio si presenterà a Modena, terra di delizie culinarie, conta di rimpinguare ulteriormente la propria classifica per continuare a sedere al tavolo migliore del campionato, quello con vista sulla serie A. Tanto più che lo chef biancorosso Pasquale Marino potrà nuovamente utilizzare uno dei suoi ingredienti preferiti: dopo la squalifica scontata contro il Catania, il bomber Andrea Cocco è infatti pronto a tornare in campo. Cocco, il suo è un rientro fondamentale. Purtroppo la sua assenza con il Catania si è fatta sentire parecchio. «Sono contento di tornare, mi è dispiaciuto tantissimo saltare una partita importante come quella di lunedì sera. Secondo me i miei compagni hanno comunque giocato molto bene, più che altro è diventato difficile impostare la manovra offensiva quando si è fatto male Petagna, perché non c´erano altri attaccanti di peso da schierare su un campo molto pesante. Speriamo che anche lui recuperi al più presto, perché ha già dimostrato di poter essere davvero importante per noi». Si soffre di più in campo o fuori? «Io sicuramente fuori. Quando ci è stato negato il rigore evidente su Spinazzola non mi sono neanche potuto lamentare con l´arbitro: è ancora più frustrante! E meno male che stavolta potrò esserci contro il Modena, perché all´andata mancavo per infortunio e abbiamo subìto una sconfitta immeritata, che abbiamo tanta voglia di riscattare». Proprio quella sconfitta ha determinato l´esonero di Lopez. «Infatti secondo me non dobbiamo mai dimenticarci da dove veniamo, quali difficoltà abbiamo dovuto superare. Siamo riusciti a conquistare la salvezza con larghissimo anticipo: è un risultato straordinario e dobbiamo esserne orgogliosi, tutti ci avremmo messo la firma. Ma se qualcuno sostiene che adesso abbiamo tirato i remi in barca, che i tre pareggi di fila siano arrivati per una sorta di appagamento, dice una fesseria». È un Vicenza che non si vuole accontentare, quindi? «Certamente. Lo abbiamo dimostrato rimontando con carattere contro Lanciano e Pescara. Poi, contro il Catania, siamo tornati ad esprimere l´idea di gioco offensivo che ci caratterizza, correggendo molti degli errori commessi a Pescara. Ci è mancato solo il gol, ma abbiamo ampiamente dimostrato che giochiamo sempre per vincere». E per i gol i compagni potranno contare di nuovo su di lei… «Ovviamente ci spero. In questo periodo sto bene fisicamente, segno con regolarità, mi auguro di dare un buon contributo. Tra l´altro affronteremo un avversario che, dopo il cambio di allenatore, sta trovando continuità di risultati proprio grazie alla solidità difensiva, quindi non ci aspetta un compito facile in attacco». Ormai anche Ragusa sembra a tornare. «Antonino non vede l´ora di rientrare. Il suo brutto infortunio è finalmente alle spalle, ha lavorato tanto e duramente per questo. Adesso sta solo all´allenatore decidere quando farlo giocare, e sono sicuro che un attaccante della sua qualità potrà essere decisivo, come aveva già fatto vedere all´inizio della stagione». Lei ha già superato il suo record di reti, arrivando a quota 13. Il prossimo obiettivo? «Per me vale lo stesso discorso fatto per la squadra. Speravo di arrivare alla doppia cifra e ci sono riuscito molto prima del previsto, poi mi sono tolto lo sfizio di superare il record di marcature in serie B. Finora è la mia stagione migliore, anche per la qualità dei gol che ho messo a segno. Adesso ogni partita sarà un nuovo stimolo, una finale in cui dare il massimo, senza niente da perdere o da dimostrare. Io e i miei compagni lotteremo su ogni pallone perché possa diventare un campionato ancor più memorabile per noi e per tutti i tifosi del Vicenza».

Ore 13.20 – (Gazzettino) Perfettamente riuscito l’intervento al quale si è sottoposto Andrea Schenetti nel pomeriggio di mercoledì al Policlinico di Pavia dal professor Francesco Benazzo. Al centrocampista granata è stato suturato il muscolo adduttore lungo la coscia destra, adesso dovrà stare a riposo per alcuni giorni prima di iniziare il cammino riabilitativo. Nell’allenamento di ieri, intanto, Gerardi è stato vittima di uno scontro di gioco, per l’attaccante un «occhio nero» e una lacerazione all’arcata sopraccigliare: niente di così grave da impedire la convocazione per la trasferta di Livorno. L’unico dubbio di Foscarini resta quindi legato alle condizioni di Kupisz. Il laterale si è allenato in maniera differenziata tutta la settimana, se oggi avrà l’ok dalla rifinitura farà parte della trasferta, in ogni caso, comunque, difficilmente verrà rischiato dal primo minuto. L’arbitro di Livorno-Cittadella sarà Sacchi di Macerata. Dal tecnico Alberigo Evani arrivano le belle notizie in casa granata, con la convocazione di Agostino Camigliano nell’Under 20 che giovedì prossimo alle 15 a Lecco affronterà la Svizzera nel «Quattro Nazioni».

Ore 13.00 – (Mattino di Padova) Kupisz? Più no che sì, mentre si riferma pure Gerardi, anche se soltanto in via precauzionale. Le ultime notizie dal Tombolato, in vista della trasferta a Livorno di domani, non sono quelle auspicate nell’ambiente del Cittadella. Pure ieri l’esterno offensivo polacco ha lavorato a parte, ancora alle prese con la contrattura muscolare rimediata contro il Crotone. Con davanti soltanto la seduta di rifinitura di stamattina (i granata poi partiranno alle 14.30 in pullman, in modo da raggiungere la città toscana in serata), si riducono le chance di vederlo allo stadio Picchi. Lo chiarisce lo stesso Foscarini: «A decidere sarà lo staff medico: se ci sarà anche una minima possibilità di una ricaduta, e di uno stop prolungato, terrò Kupisz a riposo, non ha senso rischiarlo a Livorno, con davanti diversi scontri diretti». Per sostituirlo c’è Bazzoffia, che si candida per la sua prima maglia da titolare da quando è approdato sotto le Mura, ma resta in piedi l’ipotesi di un dirottamento in fascia di Sgrigna, il quale però ha chiarito più volte di prediligere un impiego da seconda punta. Per quanto riguarda Gerardi, ieri è stato tenuto a riposo cautelativo dopo una tacchettata all’occhio sinistro rimediata in partitella: gli è stata applicata una benda protettiva, ma dovrebbe comunque essere convocato. Camigliano azzurro. In occasione del XIV Torneo Internazionale Under 20 “Quattro Nazioni”, il tecnico federale Alberico Evani ha inserito nella sua lista anche il ventenne granata Agostino Camigliano. Da domenica il difensore sarà in raduno: giovedì alle ore 15, allo stadio Rigamonti Ceppi di Lecco, si disputerà Italia-Svizzera. Qui Livorno. Secondo allenamento agli ordini di Christian Panucci ieri per gli amaranto, al Centro Coni di Tirrenia. Tutto lascia presupporre che non ci saranno immediate rivoluzioni rispetto alla formazione che schierava Gelain: il nuovo Livorno manterrà la difesa a tre, possibile sia il centrocampo a cinque che l’impiego del trequartista. Nelle file toscane giocano anche gli ex biancoscudati Mazzoni, Vantaggiato e Jelenic. I precedenti. In totale sono 16 i precedenti fra Cittadella e Livorno, con un bilancio di 3 vittorie toscane, 9 pareggi e 4 affermazioni venete. Il Citta ha sbancato il Picchi solo tre anni fa nella partita “celebrativa” di Piermario Morosini: finì 2-1, con rete decisiva di Job. Quest’anno la gara di andata è terminata 1-1, con gol padovano di Rigoni allo scadere, nel match in cui fece crack il ginocchio di Lora, poi operato. Arbitra Sacchi. A dirigere il match è stato chiamato il signor Juan Luca Sacchi della sezione di Macerata. È la terza volta che ritrova Pellizzer & C in questa stagione, dopo i pareggi con il Latina (1-1 al Tombolato) e con lo Spezia (0-0 esterno). In quest’ultima occasione fece molto discutere il cartellino rosso affibiato a Pecorini dopo un contrasto con Piccolo («Non so cos’ha visto l’arbitro: se Piccolo è finito a terra è stato perché nella corsa l’ho colpito con il piede», raccontò il difensore granata).

Ore 12.30 – (Giornale di Vicenza) La 32a giornata del campionato cadetto stasera parte subito alla grande con l´anticipo Pescara-Bari. Gli abruzzesi, lanciati da quattro successi nelle ultime cinque partite (colpaccio per 1-2 a Carpi sabato scorso), contano di prolungare la serie utile, mentre i pugliesi hanno forse l´ultima chance per tornare in zona playoff. Un obiettivo che il Livorno non vuole assolutamente mancare: il presidente Spinelli, preoccupato dal rallentamento della squadra, ha esonerato Gelain affidando la panchina a Christian Panucci, che debutterà ospitando un Cittadella in lotta per non retrocedere. Resiste invece il tecnico del Bologna Diego Lopez, che spera di ritrovare la vittoria nella trasferta di Trapani; l´allenatore dei siciliani Serse Cosmi, dopo il debutto vincente (4-2 sulla Ternana), proverà a centrare un clamoroso bis. Nel frattempo il Carpi capolista conta di riscattare lo scivolone interno con il Pescara nella trasferta di Terni, contro una avversario in preoccupante involuzione (tre sconfitte di fila, quattro nelle ultime cinque partite). Continua anche il momento grigio della Pro Vercelli, precipitata in piena zona playout; i piemontesi domani cercheranno di sfruttare il fattore campo per conquistare un successo scacciacrisi ospitando il Lanciano, rilanciatosi all´inseguimento dei playoff battendo l´Avellino. E proprio ad Avellino il Perugia proverà a concretizzare la sua rincorsa, giocandosi il tutto per tutto in uno scontro diretto molto importante, mentre uno Spezia in salute conta di confermarsi attrezzato per la serie A sul difficile campo del Latina. Nella lotta per non retrocedere, invece, avranno un peso specifico elevatissimo i tre punti in palio a Chiavari, dove la formazione ligure attende un Catania ancora alla caccia della prima vittoria esterna in questo campionato; ancora più decisiva sarà la sfida-salvezza in programma a Crotone tra i calabresi e il Brescia, penalizzato proprio ieri di 6 punti e ora ultimo e staccato sul fondo insieme al Varese: solo una vittoria nel posticipo di lunedì potrebbe rianimare i lombardi ma di fronte avranno il Frosinone.

Ore 12.00 – L’arbitro di Padova-Giorgione sarà il signor Francesco Cenami di Rieti, coadiuvato dagli assistenti di linea Lombardo e Poser.

Ore 11.30 – (Gazzettino) «Mi piacerebbe continuare a segnare per ricambiare l’affetto della gente che mi ha sempre sostenuto e voluto molto bene». Sono otto le lunghezze di vantaggio sull’Altovicentino ad altrettante gare dalla fine, ormai il traguardo della promozione in Lega Pro è vicino. «È iniziato il conto alla rovescia, l’importante è continuare a fare ciò che abbiamo fatto finora. Non sarà facile, ma siamo pronti. Guardiamo avanti e diamo il massimo, sperando di raggiungere la matematica il prima possibile». Prima di Pasqua vi attendono due sfide casalinghe di fila (Giorgione e Dro) e la trasferta con la Clodiense. «Quando si arriva a un certo punto del campionato è normale fare un pò i conti, ma durante la stagione il non fare calcoli è stata una nostra forza. Veniamo dalla vittoria con la Triestina, adesso ci attendono due esami in casa e l’auspicio è fare nostri questi sei punti che sono importantissimi».

Ore 11.20 – (Gazzettino) Proprio all’andata nella sfida vinta 4-2 con il Giorgione aveva realizzato un gol da cineteca. «Un grande gol, anche se poi ero stato espulso alla fine del primo tempo. Rientravo titolare dopo un infortunio e ho segnato con un tiro da quasi metacampo avendo visto il portiere fuori dai pali. Sono quelle situazioni nelle quali se ci pensi, non calci. E io ho appunto calciato senza pensarci. Il primo tempo a Giorgione è stato uno dei migliori che abbiamo fatto in tutto il campionato, sappiamo che anche domenica troveremo una squadra giovane che può mancare di esperienza, ma che corre molto. Senza dimenticare che all’Euganeo tutte le avversarie vengono con una carica in più, sta a noi dimostrare di essere superiori». Immaginiamo che abbia una volta matta di essere di nuovo protagonista. «Ogni settimana passata fuori è una sofferenza, non ho più le unghie nelle mani. Non vedo l’ora di giocare e fare gol che mi manca tanto».

Ore 11.10 – (Gazzettino) «Spero di stare bene nelle ultime otto partite e di giocarle al 100 per cento». Gustavo Ferretti prenota una maglia per il rush finale di campionato dopo aver superato l’ennesimo inconveniente muscolare della stagione. Ieri ha effettuato la partitella in famiglia e domenica sarà convocato per la sfida con il Giorgione all’Euganeo. «Il lavoro effettuato fino a oggi è stato positivo e penso che non ci siano problemi a essere a disposizione, anche se poi le scelte spettano all’allenatore. In passato avevo avuto infortuni, ma mai così tanti come quest’anno che è stato davvero particolare. Meno male che nelle partite in cui ho giocato sono andato bene dato che ho segnato nove gol in tredici presenze, è una bella media. Adesso voglio chiudere la stagione nel migliore dei modi».

Ore 11.00 – (Gazzettino) Amichevole in famiglia ieri per i biancoscudati al centro sportivo Geremia. Al test non ha preso parte Cunico per un acciacco, ma è Parlato a rassicurare sulle condizioni del capitano. «Ha preso una botta mercoledì in allenamento, ma niente di preoccupante. È rimasto a riposo per precauzione». Quanto alla partitella, da registrare un super gol di Petrilli che è stato applaudito dai tifosi presenti. Lavoro ancora differenziato per i lungodegenti Lanzotti e Busetto. Intanto, oggi come di consueto giornata libera per i giocatori che si ritroveranno domani per la sessione dedicata alla rifinitura in vista della sfida casalinga con il Giorgione.

Ore 10.40 – (Mattino di Padova) E il suo futuro? «Parliamone a fine stagione: non riesco ad avere altri obiettivi diversi da quello che tutti conosciamo». Non ha un sogno nel cassetto da esaudire con questa maglia addosso? «Ci ho messo 15 anni a raggiungere 100 presenze, arrivare a 200 mi sa che è dura. Diciamo che una cosa ci sarebbe: ho esordito con il Mestre, ho fatto 100 con la Triestina, sono praticamente un uomo da derby, ma con il Venezia non ho mai giocato, noi eravamo in C e loro in A. Quindi, se proprio devo dirlo, il sogno sarebbe vivere il derby con il Venezia con questa maglia». La squadra. A riposo oggi, il Padova tornerà ad allenarsi domattina per la rifinitura in vista del match con il Giorgione all’Euganeo. Parlato può contare su tutti i giocatori, eccetto Busetto e Lanzotti: Ferretti e Nichele ci sono, ma probabilmente andranno solo in panchina. Ieri Cunico è rimasto a riposo precauzionale, ma non preoccupa.

Ore 10.30 – (Mattino di Padova) Vede analogie tra quel Padova, che trionfò nel campionato di quarta serie, e quello di oggi, che sta provando a fare lo stesso? «Non saprei dire, perché la vissi in maniera diversa: all’epoca ero un diciottenne alla mia prima esperienza, per me era tutta una novità, il pensiero era rivolto a me stesso, all’Euganeo e alla pressione del match. Ritornare con 15 anni di esperienza in più mi ha permesso di viverla in modo diverso, ora mi rendo conto meglio del significato di questa maglia e di questa piazza, e di tutto ciò che gira intorno ad una società». Chiudiamo il cassetto del passato e veniamo al presente. Dopo un inizio di stagione da “gregario”, nelle ultime gare ha detto la sua conquistando la palma di migliore in campo. «Mi fa piacere, ma il risultato della squadra è al di sopra di tutto, e questa è stata la considerazione che ho portato con me sin dall’inizio: anche quando non giocavo, l’ho sempre vissuta abbastanza bene. Adesso chiaramente sono molto contento di giocare, ma ci sono certi valori che in campo vanno portati a prescindere dal fatto che si trovi spazio la domenica».

Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Cosa ricorda di quel periodo? «Sono arrivato nel ’98, nel ’99 ho fatto il ritiro con la prima squadra e poi ho cominciato ad allenarmi stabilmente con il gruppo di Beruatto, pur giocando il sabato con la Primavera. Verso la fine di quella stagione (1999/2000) ormai eravamo già salvi e non lottavamo nemmeno per i playoff, quindi il mister decise di lanciare me e qualche altro giovane. La mia prima fu con il Mestre, se non sbaglio». Non sbaglia. Ed era il 19 marzo… «Scherza? Quindi sono passati 15 anni esatti! Un po’ mi vergogno a dirlo, ma non mi ricordo assolutamente niente di quel giorno. Il che è strano, di solito l’esordio dovrebbe essere la prima cosa che un giocatore rammenta, invece sono altre le partite che mi sono rimaste più nel cuore». Per esempio? «Quella che a Trieste vincemmo alla vigilia di Natale nell’anno della promozione dalla C/2 alla C/1, perché fu l’ottavo successo consecutivo. E poi quella di Bolzano contro il Sudtirol, che ci permise di vincere il campionato: da allora è quello il ricordo più bello che ho, con questa maglia addosso».

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Quindici anni fa, il 19 marzo del 2000, faceva il suo esordio con la maglia biancoscudata, subentrando nel derby con il Mestre quando ancora era un ragazzino diciottenne. Dopo 87 presenze, decise di tornare in patria per giocarsela ad alti livelli, ma il destino, un giorno, ha deciso di riunirli. Dan Thomassen, il danese che parla in dialetto veneto, fra quattro giorni di anni ne compirà 34, ma ha già trovato qualcosa da festeggiare: dopo le tre presenze in Coppa Italia, contro la Triestina, domenica scorsa, ha timbrato il decimo gettone in campionato. E in tutto, a questo punto, fanno 100 presenze: nel club di eletti che al Padova hanno legato il loro nome indissolubilmente ora c’è anche lui. «E ne sono contentissimo», ammette. «È un bellissimo traguardo». Può dire di aver legato il suo nome a questa squadra ancora più di prima… «Diciamo che ho molte più presenze in città che non in campo con la squadra (e sorride, ndr). Il legame mi era sempre rimasto, ma mai mi sarei aspettato di tornare qui dopo così tanti anni e raggiungere questo traguardo. L’anno scorso il Padova si trovava in tutt’altra situazione, io avevo la mia, e non l’avrei mai ritenuto possibile».

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Può essere, come sostiene qualcuno, che la minaccia ventilata dal sindaco sia una mossa destinata solo a smuovere le acque, visto che nessun piano di rientro dei debiti è stato depositato, da metà febbraio ad oggi, in Tribunale dopo la rinuncia al ricorso per il concordato preventivo, ma il rischio che la vicenda prenda una pessima piega, per Diego Penocchio e Marcello Cestaro, è sempre concreto. Nessuno dei due può permettersi di continuare a convivere con l’ipotesi di un’accusa di bancarotta, se si dovesse giungere a decretare il fallimento del club, qualora l’istanza del Comune venisse presentata e accolta. I legali e i commercialisti sia del patron bresciano che della Unicomm sono all’opera per rispettare la scadenza (una settimana) fissata da Bitonci, ma non è detto che riescano a far quadrare il tutto, scongiurando così il pericolo di una deriva assai pericolosa per i loro clienti. Al di là del tentativo, evidente, di prendere tempo e sperare non si sa bene che cosa, è infatti evidente che, se questo benedetto piano ci sarà, contemplerà l’esborso di non meno di 6-7 milioni di euro. La domanda è lecita: siamo sicuri che basteranno?

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) «Avrò un appuntamento nei prossimi giorni con i legali della vecchia società», ha poi rivelato, aggiungendo: «Vedremo se questa volta ci saranno proposte concrete. Non ho intenzione di sentire ancora chiacchiere, avevamo già accettato la loro proposta (restituzione del logo e del titolo sportivo, valutati intorno ai 70-80 mila euro, e la differenza pagata in denaro, ndr). Se si dovesse andare per le lunghe, siamo pronti a presentare istanza di fallimento, che è una richiesta che mi viene direttamente dai tifosi». E ieri, presente al convegno della Lega sulla “flat tax”, svoltosi al Pedrocchi, Bitonci è parso irremovibile, confidando a fine lavori: «Visto quanto è accaduto a Parma, dove l’amministrazione municipale ha presentato un esposto-denuncia in Procura (anche se per truffa, ndr), credo sia giusto che chi tutela il patrimonio dei cittadini faccia il possibile per vedersi restituiti questi soldi, che sono dei padovani».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Non ci sono novità sul fronte dell’Ac Padova 1910, dopo le intenzioni del sindaco Massimo Bitonci, ribadite martedì sera alla festa del club Avis biancoscudata, di presentare istanza di fallimento in Tribunale qualora la proprietà della Spa di viale Nereo Rocco non saldi il debito contratto con il Comune. Anche l’altra sera il primo cittadino ha ripetuto di non voler concedere sconti nè tantomeno altro tempo per ottenere i 300 mila euro che avanza, cifra che comprende l’affitto e le utenze dello stadio per la stagione 2013/14, chiusa con l’amara retrocessione del Biancoscudo in Lega Pro, campionato a cui poi la squadra non è stata iscritta, sparendo così dal calcio professionistico.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Mancano tre trasferte alla fine della stagione, ma per due di queste sono già nati i primi problemi. A cominciare dalla sfida pre-pasquale di Chioggia del 2 aprile alle 17: il Comune chioggiotto non effettuerà lavori di adeguamento allo stadio “Ballarin”, che quindi anche contro il Padova potrà accogliere meno di un migliaio di spettatori. Si è già mosso, invece, il Prefetto di Belluno in vista della penultima di campionato tra Ripa La Fenadora e Padova: ieri è arrivato il divieto alla disputa del match al “Boscherai” di Pedavena per questioni di ordine pubblico, con l’individuazione dello stadio di Feltre come possibile nuova destinazione. Ma lo stadio non è omologato per la serie D e presenta alcune carenze a livello logistico non di facile risoluzione: la questione è all’ordine del giorno dell’assemblea societaria indetta per questa sera dal Ripa La Fenadora.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Con il documento controfirmato dal Credito sportivo, la percentuale dei creditori che hanno sottoscritto l’accordo con la proprietà del Calcio Padova Spa supera di gran lunga il 60% richiesto per legge, arrivando a sfiorare il 73% del totale degli aventi diritto. E questo, secondo le norme, permette alla vecchia società, tornata in bonis dopo aver rintuzzato le istanze fallimentari dell’avvocato Grassani e della società di brokeraggio Ni.pa, di evitare il fallimento seguendo la strada della messa in liquidazione. Siamo, dunque, ai titoli di coda? L’impressione è che da adesso in avanti si viaggerà a un ritmo ben diverso rispetto alle lentezze o all’immobilismo dell’ultimo mese e che non dovrebbero esserci più sorprese lungo il percorso. Una volta definito l’accordo transattivo nel suo complesso, il Comune di Padova (creditore di 300mila euro per i canoni non pagati dalla vecchia proprietà dell’ultima stagione) darà il via al recupero di marchio, logo e memorabilia di 105 anni di storia del Calcio Padova Spa, per poi concederle in comodato d’uso ai vertici dei Biancoscudati Padova. Ieri intanto nell’amichevole infrasettimanale contro la Juniores non si è visto Marco Cunico, lasciato a riposo per via di una botta che comunque non preoccupa lo staff medico. Domenica col Giorgione il capitano ci sarà.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Ci siamo. La firma del Commissario del Credito Sportivo Paolo D’Alessio per l’accettazione da parte dell’istituto di credito delle garanzie fornite da Diego Penocchio in merito al debito di due milioni e 114mila euro contratto dall’ex presidente del Calcio Padova nella stagione scorsa, è arrivata nel pomeriggio di ieri dopo un’attesa durata tre settimane. L’hanno ricevuta gli avvocati dell’imprenditore bresciano Marco Orizio, Stefano Vergano e Andrea Zaglio, che hanno immediatamente provveduto a girare il documento ai legali di Unicomm e a Simone Perazzolo, incaricato di definire l’accordo di ristrutturazione del debito della vecchia società, sparita dai radar del calcio professionistico lo scorso 15 luglio.
La notizia è stata confermata da fonti interne alla Lega di serie B, che si è interessata alla vicenda, adoperandosi perché l’accordo andasse a buon fine visti gli stretti rapporti istituzionali attualmente in essere con il Credito Sportivo. A questo punto la strada verso il concordato sembra non conoscere più ostacoli. In una decina di giorni dovrebbero essere perfezionati gli ultimi tasselli del piano di rientro, già predisposto nei dettagli, e chiusi formalmente tutti gli accordi con fornitori, calciatori, staff tecnico e terze parti.

Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (ventisettesima giornata, domenica 22 marzo ore 14.30): AltoVicentino-Tamai, Clodiense-Belluno, Dro-ArziChiampo, Kras Repen-Mori S. Stefano, Legnago-Mezzocorona, Montebelluna-Triestina, Padova-Giorgione, Sacilese-Fontana fredda, Union Ripa La Fenadora-Union Pro

Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 63, AltoVicentino 55, Sacilese 49, Belluno 47, Clodiense 45, ArziChiampo e Union Pro 39 Montebelluna 36, Union Ripa La Fenadora 35, Fontanafredda 34, Tamai 31, Giorgione e Legnago 30, Dro 26, Kras Repen e Triestina 25, Mezzocorona 12, Mori Santo Stefano 11.

Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati in tempo reale della ventiseiesima giornata: ArziChiampo-Legnago 1-1, Belluno-Dro 1-1, Fontanafredda-Kras Repen 3-1, Giorgione-Clodiense 0-0, Mezzocorona-Sacilese 0-4, Mori S. Stefano-AltoVicentino 0-3, Tamai-Union Ripa La Fenadora 0-1, Triestina-Padova 1-3, Union Pro-Montebelluna 3-1.

Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Box Uomo, Black Bell Tattoo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 19 marzo: amichevole in famiglia con la Juniores per i Biancoscudati, a riposo precauzionale Cunico




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