Fonte: Gazzettino, Andrea Miola
Un doppio salto dalla serie D alla serie B. È questa l’ipotesi ventilata l’altra sera dal sindaco Massimo Bitonci, ospite a Vigonza insieme ad alcuni giocatori del Padova della manifestazione “Obiettivo 9.000” organizzata dal club Avis Biancoscudata per promuovere la donazione del sangue. Secondo il primo cittadino, all’auspicata promozione sul campo in Lega Pro, viste le varie società di categoria superiore in difficoltà economiche, potrebbe aggiungersi quella nel campionato cadetto tramite ripescaggio. Solo un sogno? «Se lo dice il sindaco – replica il presidente Giuseppe Bergamin, che ieri ha compiuto 63 anni – io ci credo, anche se non so quali meccanismi debbano essere messi in moto». Un’ipotesi che comunque non dispiacerebbe affatto al numero uno del Padova: «Sarebbe una bella opzione che darebbe una grande spinta, pur con gli sforzi che ne conseguirebbero. Moralmente forse questo dovrebbe esserci riconosciuto, anche se la conquista della categoria sul campo sarebbe la cosa più lineare». Poi aggiunge: «Se una società è sana, ha i conti a posto e rispetta le regole non credo sarebbe scandaloso se venisse premiata».
Il riconoscimento morale a cui il presidente fa riferimento è legato al fatto che l’estate scorsa, al momento della mancata iscrizione al campionato del vecchio Padova, la Lega di serie B, con una decisione poi annullata dal Coni, non prevedeva i ripescaggi e così il Vicenza ha poi beneficiato di un diritto che altrimenti sarebbe spettato ai biancoscudati. «In quel periodo, con un po’ di buon senso, le cose sarebbero potute andare in maniera sicuramente diversa. La realtà, però, è un’altra, inutile immaginare quello che poteva essere e tornare indietro è solo un recriminare da tifoso». E infatti il Padova sta guardando avanti, al di la della categoria da affrontare. L’altra sera al ristorante Tezzon di Camposampiero i due soci Bergamin e Bonetto si sono incontrati con sponsor, inserzionisti e partner. «C’erano alcuni rappresentanti delle tante aziende coinvolte. Ci vedremo a gruppi e quello di martedì era solo il primo incontro a cui ne seguiranno altri». Lo scopo? «Una serata in amicizia per permettere alle persone che ci sostengono di conoscersi tra loro e per ringraziarle, sperando che continuino a darci una mano. È gente simpatica e appassionata e per noi, indipendentemente dal contributo fornito, sono tutti importanti».
Potrebbe esserci l’ingresso in società di qualche sponsor? «Non lo so, l’argomento non è stato affrontato in questi termini. La nostra disponibilità non manca, ma non vogliamo chiedere cose che non sappiamo se possono esserci date». Così su un’eventuale ipotesi di azionariato diffuso rivolto alle aziende, con tanti soggetti ad acquisire piccole quota: «Un buona idea a cui non avevo pensato. Bisogna mettere in moto la fantasia per capire la strada migliore da percorrere». L’amministratore delegato Roberto Bonetto ha detto che dopo Pasqua farà sapere qualcosa sul fronte nuovi soci. Vuol dire che è in corso una trattativa? «Stiamo lavorando sotto traccia. Dobbiamo fare i nostri programmi con equilibrio, evitando un passo più lungo della gamba». Come ha festeggiato il compleanno? «In mattinata di buon’ora è arrivata la telefonata d’auguri dei miei quattro nipotini, anzi tre visto che uno è troppo piccolo per parlare. Mi è bastato questo per rendere bella la giornata». Nel pomeriggio Bergamin ha raggiunto la squadra, ricevendo il classico coro augurale e ricambiando con le paste: «I giocatori lo fanno sempre e io mi sento uno di loro».