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Ore 21.50 – (Gazzettino, edizione di Treviso) L’Union Pro è riuscita a vincere il primo derby stagionale proprio all’ultima occasione, grazie alla rimonta sul Montebelluna dopo un primo tempo chiuso sotto di un gol. Il migliore in campo è stato l’attaccante Andrea Nobile che prima ha causato l’espulsione di Fabbian e poi ha segnato il sorpasso del 2-1 con un imperioso stacco di testa. Andrea, dopo un primo tempo sottotono è servito il gol di Sadio per darvi la scossa? «Nel primo tempo non abbiamo fatto male però in attacco abbiamo inciso poco. Siamo stati pericolosi solo con un paio di tiri di Cattelan, potevamo fare meglio. L’espulsione di Fabbian è stato un episodio importante perché ha messo in difficoltà il Monte. Giocando con la difesa a 3 loro hanno rischiato tanto sulle nostre ripartenze già nei primi 45′, il problema è che noi avevamo troppa frenesia. Con l’uomo in più invece siamo stati bravi ad allargare il gioco prevalendo in velocità negli uno contro uno spingendo anche con i terzini». Per te doppia gioia del gol dell’ex e la settima rete, punti a quota 10? «Avevo segnato da ex anche contro il Giorgione ma poi avevamo perso. Sono arrivato a 7 gol (primo di testa) segnandone 5 nelle ultime 9 partite. Dopo l’andata dove avevo firmato 2 reti mi ero fissato l’obiettivo di arrivare in doppia cifra quindi a maggior ragione ci credo adesso. Domenica nel finale potevo fare anche doppietta ma sull’assist di Visinoni ho sfiorato il palo». Con 39 punti vi sentite appagati oppure cercherete il quinto posto? «L’appetito vien mangiando quindi aspiriamo a fare qualcosa in più della salvezza che è ormai ad un passo. In questo momento stiamo bene fisicamente e giochiamo senza pressioni, siamo un gruppo affiatato dove tutti si danno una mano. Facciamo i 3-4 punti che mancano per la matematica e poi vedremo».
Ore 21.30 – (Tribuna di Treviso) Meglio tardi che mai: l’Union Pro centra la prima vittoria in un derby di Marca, battendo il Montebelluna in rimonta e staccando i cugini in classifica. A 8 giornate dal termine, la matricola di Mogliano e Preganziol si issa al sesto posto con l’ArziChiampo, a -6 punti dai playoff e a +9 sui playout. Posizione raggiunta dopo una lunga rincorsa iniziata a metà novembre: da allora, solo tre sconfitte in 16 incontri. Mister Feltrin si gode l’esplosione di Alessandro Cattelan, autore di tre reti nelle ultime quattro partite. Suo il gol del momentaneo pareggio con il Monte, seguito dal vantaggio di Andrea Nobile (pure lui un ex, nonché nuovo capocannoniere della Pro con 7 centri) e dal definitivo 3-1 firmato dal neoentrato Visinoni: per il giovane attaccante è il primo sigillo stagionale. La dura legge dell’ex non ha fatto sconti al Montebelluna, penalizzato dall’espulsione di Fabbian, da cui ha preso il via la “remuntada” dell’Union, che ora vanta 9 punti in più rispetto all’andata. «Volevamo vincere un derby e ci siamo riusciti grazie ad un secondo tempo importante», osserva il tecnico Francesco Feltrin, «Siamo ad un passo dalla salvezza, la stiamo raggiungendo in tempi più brevi del previsto». Nel reparto offensivo stanno tutti bene. «Andrea Nobile è un giocatore che in ogni partita riesce a procurarsi occasioni, purtroppo non sempre è freddo e preciso; l’altro giorno ha segnato di testa nonostante non sia un suo punto di forza. Cattelan sta bene, ha queste capacità nel dna, è andato spesso al tiro ed è un attaccante con la A maiuscola. Per Visinoni è il primo gol dopo aver preso un paio di traverse in altre partite: è un giovane che, insieme agli altri, ci sta dando una grossa mano in questa categoria». Per Feltrin è ancora prematuro puntare ai playoff. «Non abbiamo mai parlato di questo obiettivo. Vogliamo vivere alla giornata, la posizione in graduatoria ci garantisce una certa tranquillità e possiamo guardare al futuro con meno patemi. La Clodiense (quinta, ndr) è tra le squadre più in forma del girone di ritorno, ma non è irraggiungibile perché avrà un calendario molto difficile: deve affrontare le prime quattro in classifica e i quattro club che occupano la griglia playout». Ora due trasferte consecutive, prima il Ripa Fenadora (non ci saranno squalificati per la Pro) e poi il Tamai. «Domenica i bellunesi sono tornati a vincere dopo un lungo digiuno, li troveremo carichi: hanno cambiato diversi giocatori in dicembre, pagandolo in termini di risultati. Il Tamai non sta facendo bene, ma ha un organico importante. In trasferta abbiamo un buon rendimento, andiamo lì con fiducia».
Ore 21.10 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Il Montebelluna torna sconfitto anche da Mogliano. Con i tre subiti dai cugini sono sette sono i gol al passivo rimediati nelle ultime due partite: dati che, sommati alle espulsioni di Fabbian e dell’allenatore Pasa, rendono bene il momento per nulla sereno in via Biagi. «Dobbiamo stare più tranquilli e al contempo darci anche una svegliata – sottolinea Nicolò Severgnini, uno degli ultimi ad arrendersi nel derby – il nostro primo tempo di domenica è stato ottimo e non a caso l’abbiamo chiuso in vantaggio grazie al bellissimo gol di Sadio. Anche nella ripresa, almeno fino all’espulsione di Fabbian, avevamo retto bene, poi dopo l’1-1 ci siamo demoralizzati». Parliamo dell’episodio che ha deciso la partita. «Gabriele era già stato ammonito e gliel’avevamo detto di non usare troppa foga negli interventi. A dire la verità il fallo del secondo giallo mi sembrava normale, però l’arbitro ha deciso diversamente. In generale è stata comunque una direzione di gara con troppe ammonizioni, da una parte e dall’altra». Come valuti invece l’espulsione di Pasa? «Ero lontano e non ho sentito quello che si sono detti con Cattelan, però credo che il nostro mister non sia intervenuto senza motivo». Con la Triestina bisogna ripartire. «Dobbiamo fare il prima possibile i punti che mancano. La Triestina è in un ottimo momento, visto che quella con il Padova è stata la sua prima sconfitta nel ritorno. Però a noi serve la vittoria».
Ore 20.50 – (Tribuna di Treviso) Tira un’aria pesante a Montebelluna. Il crollo, in termini di risultati e prestazioni, è sotto gli occhi di tutti. La spirale perversa imboccata a gennaio, salvo rare parentesi felici, non sembra conoscere via d’uscita. Lo scivolone nel derby con l’Union Pro (e la susseguente perdita della leadership provinciale), ha deluso società e dirigenza. Il presidente Marzio Brombal è furibondo, la società si è cucita la bocca. E da domenica sera il tecnico Daniele Pasa è ufficialmente sotto esame. Non succederà nulla di qui a fine campionato, salvo improbabili colpi di scena, ma è in discussione la sua riconferma. Il rischio è che dopo due anni il rapporto si concluda. Servirà un drastico cambio di passo nelle 8 restanti giornate per ritrovare la fiducia ai piani alti e assicurarsi la permanenza ai piedi del Montello. Non solo un migliore rendimento sul piano dei punti e del gioco, ma anche atteggiamenti più collaborativi. Brombal ha lasciato domenica lo stadio scuro in volto. E, due giorni dopo, la rabbia non è passata. Contattato per un’intervista, ha comunicato via sms di «non avere nulla da dichiarare». Nemmeno il ds Rinaldo Mazzonetto se l’è sentita di intervenire. Un silenzio rumoroso che è specchio di un momento difficile. La seconda sconfitta consecutiva ha reso anche meno rosea la classifica: al di là dell’onta del sorpasso della matricola Pro, oggi i playout incombono a 6 punti. E il prossimo match con la Triestina è tutt’altro che alla portata. Ma andiamo alle radici della crisi, soffermandoci sui mali che attanagliano il gruppo. Anzitutto c’è la preparazione atletica: un calo fisiologico va sempre messo in conto, ma il problema perdura e si è evidenziato nella gestione dei secondi tempi. Qualcuno tira in ballo il cambio di preparatore, da De Martini a Pajaro, ma anche un quantitativo di ore settimanali di allenamento inferiore a quello di altri club di serie D. Altro nodo scoperto sono le prestazioni: anche quando ha vinto, vedi il match con il Kras, è mancato il bel gioco dello scorso torneo o dell’andata. Prestazioni incolori che dovevano suonare come un campanello d’allarme e autorizzare a un cambio di marcia. Che però non è avvenuto. Il sospetto è che il problema sia mentale. La squadra si è adagiata sugli allori di un’andata al di sopra delle attese, ricadendo negli errori del passato: è il terzo anno di fila che il Monte dilapida punti nel ritorno, anche se nel 2013 non aveva fatto preparazione e si era ritrovato a luglio senza… società. Ultimo aspetto, il montante nervosismo: troppe espulsioni, pure Pasa recidivo. La squalifica è scontata e domenica verrà rimpiazzato dal vice Tessariol.
Ore 20.30 – (Corriere delle Alpi) Il Ripa Fenadora è ripartito dalla difesa blindata. Dopo aver preso tredici gol in sei partite, ne ha subito solo uno nelle ultime tre. «La svolta domenica c’è stata nei tre punti, ma già da un po’ stavamo facendo bene a livello di prestazioni», evidenzia il centrale Mattia De Checchi, «l’unico timore ora è che si abbassi la tensione, ma non è un pericolo che appartiene all’Union». «LA STRADA E’ QUELLA GIUSTA». È tornata la tranquillità e si è rafforzata la convinzione in casa Ripa Fenadora dopo la vittoria scacciapensieri di domenica contro il Tamai, che ha portato tre punti che fanno morale e classifica. «Era importante tornare a vincere per tutto l’ambiente. Quando vinci lavori con maggiore serenità e la testa è più libera», commenta il centrale neroverde, «speriamo solo che sia passato il momento in cui creavamo occasioni ma non riuscivamo a portare a casa punti. Quelle con il Montebelluna e la Triestina sono state ottime prestazioni, dove non si è vinto ma in cui non avevamo concesso niente». COMPATTEZZA RITROVATA. «Con il Tamai non ricordo nessuna parata di De Carli», rimarca De Checchi, «vuol dire che abbiamo fatto bene non solo dietro, ma a partire dagli attaccanti. È la squadra che ha fatto una buona fase difensiva per poi attaccare e fare male». ADESSO LA CONTINUITA’. Tornati alla vittoria dopo settanta giorni e con tre risultati utili messi in fila, i neroverdi vogliono allungare la striscia positiva domenica in casa contro l’Union Pro, squadra in gran forma che è sesta in classifica. «Con il Tamai abbiamo centrato una bella vittoria, senza concedere niente a una squadra che davanti ha giocatori di qualità», dice il centrale neroverde, «dobbiamo continuare così, allenandoci bene». SOTTO CON L’UNION PRO. «Bisogna stare molto attenti e ripetere la prestazione di domenica», sottolinea De Checchi, «serve la stessa concentrazione, c’è bisogno di tutti e l’importante è che tutti si facciano trovare pronti». CIAO MARTA, CIAO VALENTINO. Anche il Ripa Fenadora, attraverso il suo sito internet, esprime il proprio cordoglio per la morte dei due ragazzi di Sospirolo nella notte tra domenica e lunedì in un incidente stradale. «L’Union Ripa La Fenadora tutta esprime grande cordoglio per la scomparsa di Valentino Franzolin e della fidanzata Marta. Da parte della società e dei nostri ragazzi un abbraccio sentito alle famiglie e agli amici della Sospirolese».
Ore 20.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Quattro gol in una partita li aveva segnati solo un’altra volta. Dario Sottovia li rifilò al Rosà, alla quarta giornata del campionato veneto di Promozione 2010-11, quando giocava con la Piombinese. Terminò l’annata con 25 centri personali. I 4 realizzati domenica a Mezzocorona gli fanno dire «speravo potesse arrivare una stagione così, ma era difficile crederci davvero». Sulla seconda quaterna in carriera, a 25 anni, c’è anche una puntualizzazione per la dedica, questa volta espressa da lui e non per interposta persona. «Logico che il grazie vada al presidente e alla società che mi ha dato la possibilità di venire a Sacile – sottolinea -, perché la parola finale comunque è loro. Chi più ha creduto in me è stato però mister Mauro Zironelli. Dopo un brutto anno e con i problemi di salute passati, non era facile puntare su un attaccante come me. Lui lo ha fatto e lo ringrazio. La società ha accettato di avermi, ma un grazie al mister lo devo, per come ha aiutato il mio rilancio». Dopo tre settimane, si vedono cambiamenti infrasettimanali con Marchetto? «Non è stato facile l’avvicendamento – ammette l’attaccante -. Stiamo continuando sulla stessa strada e siamo stati fortunati per aver incontrato avversari abbordabili. I risultati dimostrano che la squadra lavora sodo e che il tecnico si è fatto voler bene e rispettare». Domenica derby con il Fontanafredda: quanto sarà difficile ripetersi? «Impossibile, forse – risponde -. Sarà una partita a sè: ne abbiamo quattro consecutive, tutte difficili. Dobbiamo pensare a una alla volta. Indipendentemente da chi segna, l’importante sono i tre punti per la Sacilese. Speriamo di vincere anche questo derby, dopo quello con il Tamai». Si confronterà con un collega, Lauro Florean, che pure ha fatto bene domenica e che lei ben conosce. «Ci vediamo per amicizie comuni fuori dal campo – racconta -. Lui ha un bel passato e sta bene, ma io penso a me e alla mia squadra. Magari riuscissi a segnare ancora. All’andata contro i rossoneri non è stato facile: ci stavano mettendo in difficoltà, abbiamo fatto gol nei loro momenti migliori. Il Fontanafredda deve stare lontano dai playout e noi confermarci al terzo posto. Può uscire qualsiasi risultato. Metterei la firma per ripetere il 2-0». Guarda all’orizzonte, oltre questa stagione? «Assolutamente no – assicura Sottovia -. Penso a finire al meglio e poi si vedrà. Non ho fretta di decidere».
Ore 19.50 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Andrea Radrezza si è fermato. Di nuovo, ancora, e non si sa per quanto. Il capitano gialloblù, già falcidiato dagli infortuni, ieri pomeriggio si è bloccato all’improvviso nel corso del primo allenamento della settimana per un dolore «lancinante» agli adduttori mentre calciava in porta. Subito lo stop, domani l’ecografia e poi si vedrà. Le impressioni però non sono delle migliori, si parla di stiramento e secondo alcuni ben che vada Andrea non si rivedrà prima di Pasqua. Mal che vada invece, il capitano potrebbe tornare giusto per l’ultima manciata di partite a fine stagione. «La sfortuna sembra davvero non volerci abbandonare – dichiara in un comunicato del club mister Vecchiato -. Per la sfida contro la Clodiense recupero due giocatori, Posocco e Mosca, ma dovremo affrontare questo importante scontro diretto con diverse assenze, come già avvenuto in queste ultime settimane». KO PROLUNGATI – Il mister infatti dovrà ancora una volta fare a meno pure di Paolo Pellicanò e Yari Masoch. Il perché? Di preciso, a dirla tutta, non si sa. L’esterno sinistro ex Feltrese, che secondo i medici alla ripresa dei lavori avrebbe dovuto iniziare a correre, ieri ha dovuto smettere immediatamente e prontamente gli sono state assegnate altre due settimane di stop. Il centrocampista agordino, il cui malanno non ha ancora un nome, venerdì sarà fermo esattamente da un mese e benché il ritorno sia da tempo «imminente», a oggi non sa se proprio venerdì riuscirà a riprendere a correre, come prescritto, oppure no. CAPOCANNONIERI – Da qualche settimana tra i bomber c’è una novità. Al primo posto dei cannonieri del girone C infatti non ci sarebbe più Simone Corbanese (18 gol), bensì Cozzolino (19 gol), preso dall’Altovicentino nel mercato invernale e proveniente dal Delta Porto Tolle, con cui ha realizzato la maggior parte delle sue reti. Il condizionale però è d’obbligo perché se è vero che Cozzolino ha segnato una rete in più, è altrettanto vero che venendo da un girone a 20 squadre (il D) l’attaccante ha giocato tre partite in più del Cobra.
Ore 19.30 – (Corriere delle Alpi) La sfortuna si abbatte nuovamente sul Belluno: questa volta si ferma Andrea Radrezza. Il capitano gialloblù, durante l’allenamento di ieri, si è fatto male mentre calciava: si sospetta uno stiramento dell’adduttore. Il giocatore venerdì farà un’ecografia, ma la sua presenza per la sfida di domenica contro la Clodiense è ormai compromessa. E solo dopo l’esame medico si potrà capire quanto rimarrà fuori. Le brutte notizie però non finisco qua. Paolo Pellicanò avrebbe dovuto ricominciare a correre proprio ieri, ma il ragazzo ha ancora male e si è fermato subito. Dopo una visita da parte del medico, gli sono stati dati almeno altri dieci giorni di riposo; e quindi l’ex granata salterà sicuramente Clodiense e Sacilese. Il bollettino medico ora si sposta su Yari Masoch. Il centrocampista agordino dovrebbe ricominciare a correre questo venerdì, ma vederlo in campo domenica contro la Clodiense è impensabile visto che proverà a correre esattamente dopo un mese dall’infortunio alla caviglia. L’unica nota positiva della giornata è stato rivedere Francesco Posocco alla Gol Arena. Il fuoriquota di Vittorio Veneto aveva saltato il match casalingo contro il Dro per un attacco influenzale che però ha smaltito nel week end e adesso è nuovamente a disposizione del tecnico gialloblù. «E’ vero, la fortuna non ci sorride», commenta Vecchiato, che poi sdrammatizza il momento no della sua squadra con una battuta, «però bisogna dire che ci sono quattordici squadre che stanno peggio di noi». Sul girone di ritorno il tecnico è d’accordo nel dire che la squadra è stata meno attenta rispetto alla prima parte di campionato, ma i numeri rimangono sempre positivi. « Facendo un rapido calcolo, abbiamo perso solo due partite e per di più una era contro la capolista Padova», continua Vecchiato, «ci è mancata la stoccata finale, purtroppo abbiamo pareggiato troppe partite e questo è normale che dia fastidio. Preoccupato? La mia prima preoccupazione è quella di recuperare un po’ di giocatori. Dieci giorni fa abbiamo vinto a Castelfranco e avevamo ancora dei cambi della prima squadra. Rosa corta? In estate abbiamo optato per essere pochi ma buoni».
Ore 19.10 – (Giornale di Vicenza) «Perché non crederci?». Stefano Pozza lo ripete due volte, sottovoce ma in modo chiaro. Il Padova corre, eppure il calcio è il luogo dove tutto è possibile. Prendete lui. Sei gol al primo anno di Marano, tre nella passata stagione – con il quarto, quello più importante, annullato a Pordenone per fuorigioco inesistente – ma ancora nessuno fino a domenica con l´Altovicentino, complice una lunga catena di fastidi fisici e l´arretramento davanti alla difesa. Bene, quando sembrava che la porta fosse lontana, ecco la rete che ti aspetti. «Domenica è stata la fine di un incubo. Era il 4´, Burato me l´ha messa lì e io non ci ho pensato su. Finalmente, non ne potevo più. Dedico il gol a me e alla mia famiglia». Già, “finalmente”: ripetuto da tutti i compagni è stato ancora più bello. Perché è impossibile non volere bene a Stefano, “una vita da mediano”. Così, sempre finalmente, porterà pure lui le paste negli spogliatoi, un rito ripetutosi quest´anno una marea di volte. Sedici, per essere precisi, tanti quanti sono i giocatori vicentini andati a bersaglio. Il consorzio del gol vede presidente “mago” Peluso (12), e Gambino già a quota 7. «Spero che questo – sottolinea Pozza – sia il primo e non l´unico. Io non ho problemi a giocare dove vuole il tecnico, conta la squadra. So che devo lavorare, non appartengo a quella schiera di calciatori cui riesce tutto semplice, ma non mi sono mai tirato indietro. Il Padova viaggia a livelli impressionanti ma un´occhiata la diamo sempre. Sono un po´ stanco di arrivare secondo».
Ore 18.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Sembrerà strano, ma la prima doppietta con la maglia arancioneroverde non è bastata ad Andrea Raimondi per meritare il titolo di migliore in campo di Venezia-Cremonese, vista la prestazione di Greco. «Con Giuseppe, nell’ultima partita, ci siamo scambiati una serie di favori: io ho procurato il rigore che lui ha trasformato, lui mi ha dato la palla d’oro per il 2-0. Anche con Guerra, lì davanti ci siamo proprio divertiti». Coi fatti, dunque, l’attacco arancioneroverde è riuscito a rispondere alle critiche delle ultime settimane. «Eh sì, è stata davvero una bella risposta. Nel giorno in cui tutta la squadra si è prodotta un una bella reazione dopo la sconfitta di Novara, le maggiori soddisfazioni sono arrivate proprio in avanti, dove ci siamo trovati nel migliore dei modi». Adesso, poi, potrebbe tornare anche Bellazzini (che però ha lavorato a parte anche ieri). «E non dimentichiamo Magnaghi: la concorrenza non manca, ma la viviamo positivamente, cercando di impegnarci al massimo per rendere al meglio». A proposito di attacco, Raimondi tiene a precisare che il modulo attuale del Venezia è il 4-3-2-1, con lui come «falso nueve». «Anche se, a vedermi, non si direbbe, pur non essendo molto alto, è fin dalle giovanili che gioco da centravanti. Una posizione che interpreto in maniera moderna, basandola sul movimento e la velocità. Ed essere più vicino alla porta mi permette di mettere in maggior difficoltà i difensori avversari». Obiettivo che la punta si pone anche per sabato a Gorgonzola, nella fondamentale sfida con la Giana. «A otto partite dalla fine può essere l’occasione per fare un passo avanti decisivo verso la salvezza, così com’è stato importantissimo battere la Cremonese. Personalmente, non guardo ai rimpianti per le occasioni perdute, né alle possibili penalizzazioni: la mia mentalità è quella di vivere partita per partita. Non conta neppure la netta vittoria dell’andata: questa volta sarà molto più difficile, perché i lombardi ci aggrediranno, mentre noi dovremo essere bravi nel cercare di riuscire ad imporre il nostro gioco». DAL TALIERCIO – Intervento riuscito per Giuliatto ieri mattina a Bologna, da definire i tempi di recupero. Cernuto e Zaccagni, intanto, sono stati squalificati entrambi per un turno.
Ore 18.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Come da programma è stato operato ieri Alberto Giuliatto, che da tempo lamentava dei problemi alla caviglia. Si è trattato di un intervento artroscopico all’articolazione tibiotarsica sinistra, sostanzialmente una pulizia, per osteofita e lesione cartilaginea, eseguito dal professor Sandro Giannini a Bologna. I tempi di recupero del difensore del Venezia verranno valutati nei prossimi giorni, ma saranno comunque lunghi tanto fa far ipotizzare fin d’ora la conclusione anticipata della stagione. L’infermeria continua intanto ad essere occupata da Maurizio Peccarisi e Tommaso Bellazzini. Se il primo, alle prese con un problema al ginocchio, rimane in forse in vista della partita di sabato contro la Giana Erminio, qualche speranza in più si può nutrire sul recupero del fantasista, che rientrerà in gruppo giovedì. La sua è un’infiammazione e starà al giocatore valutare le sensazioni quando riprenderà a correre. Sabato contro la Giana Erminio, che dovrebbe ritrovare il suo stadio a Gorgonzola, mancheranno anche gli squalificati Francesco Cernuto e Mattia Zaccagni, che era diffidato. «Inutile dire quanto la partita contro la Giana sia importante per noi», riconosce il ds Ivone De Franceschi pensando alla distanza di sicurezza da mettere quanto prima rispetto alla zona playout, dove proprio la Giana apre il gruppo. La vittoria sulla Cremonese ha portato gli arancioneroverdi a 41 punti, ma anche la squadra di Gorgonzola ha colto un importante successo esterno sul Real Vicenza, mantenendo il gap ancora a 7 punti. E c’è da considerare l’arrivo della penalizzazione: il primo punto potrebbe arrivare entro fine mese. La squadra di mister Michele Serena, dopo la Cremonese, vuole confermare il buon momento. «La vittoria di sabato è stata molto importante – conferma De Franceschi – ma adesso dobbiamo cercare la continuità. Mi piacerebbe che la squadra mettesse in campo una ulteriore bella dimostrazione di forza».
Ore 18.10 – (La Nuova Venezia) Si gioca a Gorgonzola. Alla Giana Erminio ne sono sicuri, il Venezia aspetta l’ufficialità, che arriverà oggi con il timbro della Lega Pro.. La squadra lombarda per la partita di sabato (ore 19.30) contro il Venezia torna nel suo stadio. Nelle ultime ore la Commissione provinciale di Vigilanza ha effettuato il sopralluogo all’impianto rilasciando il parere favorevole. Questa documentazione, insieme all’agibilità della struttura sottoscritta dal comune di Gorgonzola, è stata inviata ieri pomeriggio alla Commissione Criteri Infrastrutturali della Federcalcio a Roma che dovrà rilasciare l’ok definitivo. Lo stadio comunale di Gorgonzola è stato ristrutturato a tempo di record dopo la salita in Lega Pro della Giana Erminio: la tribuna Nord è stata portata a 932 punti, sul fronte opposto è stata innalzata un’altra tribuna capace di ospitare 1800 persone, infine dietro a una delle due porte creata la tribuna per ospitare le tifoserie ospiti con 800 posti. Il nuovo comunale di Gorgonzola adesso dispone di 3840 posti numerati, sono stati ampliati anche gli spazi esterni relativi ai parcheggi e quelli interni di spogliatoi, infermeria, sala anti doping e sala stampa. Nel momento in cui la Commissione Criteri Infrastrutturali della Federcalcio valuterà positivamente le carte spedite dalla Giana Erminio, la Lega ufficializzerà il ritorno “a casa”. Ieri intanto doppia seduta al Taliercio per la squadra di Michele Serena che non può ancora contare su Maurizio Peccarisi e Tommaso Bellazzini, mentre con la Giana sabato mancheranno anche Cernuto in difesa e Zaccagni a centrocampo per squalifica. Ancora una volta il tecnico dovrà fare i conti con una rosa ridotta all’osso. Varano potrebbe rilevare Zaccagni in mezzo al campo, sempre che non venga recuperato Bellazzini, ma è dietro che i numeri sono esigui con solo quattro difensori abili al momento (Capogrosso, Legati, Sales e Dell’Andrea). Alberto Giuliatto è stato operato ieri mattina a Bologna dal professor Sandro Giannini: il difensore ha subito un intervento in artroscopia all’articolazione tibio-tarsica della gamba sinistra. Tempi di recupero ovviamente da quantificare, ma di fatto il campionato del difensore è chiuso. Il Venezia resta abbonato al sabato sera, anche la prossima partita in trasferta, a Bergamo contro l’Albinoleffe, valida per la tredicesima giornata di ritorno, si disputerà sabato 29 marzo ancora alle ore 19.30. Due trasferte di fila perchè la partita in casa con l’Arezzo è stata anticipata un paio di settimane fa.
Ore 17.50 – (Giornale di Vicenza) Aria di tempesta in casa Cremonese, che sabato riceverà il Real Vicenza allo Zini. Alla complicata situazione di classifica e ai tanti infortuni si è aggiunta una polemica attorno al caso che ha visto protagonista Abderrazzak Jadid, il centrocampista marocchino che nella scorsa stagione ha vestito la maglia del Vicenza e ora indossa la casacca grigiorossa. L´8 marzo, infatti, l´ex biancorosso ha segnato il gol che ha consegnato la vittoria per 3-2 alla Cremonese ai danni della FeralpiSalò con una punizione al 90°. Al triplice fischio poi, Jadid è andato sotto la curva dei propri tifosi per regalare la maglia, ma un gruppetto ha rivolto al fantasista cori razzisti. In sala stampa, Jadid aveva commentato: «È imbarazzante e triste specialmente dopo una vittoria. Non mi era capitato neppure in piazze considerate più razziste. Difendo le mie origini e la mia etnia. Il razzismo è inaccettabile (…)». La questione tra Jadid e i tifosi sembrava essersi risolta con altre dichiarazioni del giocatore che aveva sottolineato come si trattasse di un comportamento tenuto da un´isolata minoranza. Jadid aveva ricevuto infatti numerosi messaggi di sostegno e solidarietà da altri tifosi e ha incontrato il gruppetto reo che si era scusato. Ma domenica scorsa l´ex biancorosso ha partecipato al programma “Quelli che il calcio” parlando ancora una volta dell´episodio. Alla società non è andato giù come la trasmissione di Rai 2 ha affrontato la vicenda e ieri ha emanato una nota ufficiale in cui ha accusato la redazione di aver dato “un certo taglio alla trasmissione per cui la presenza di Jadid è stata strumentalizzata”. Il club grigiorosso si è definito amareggiato e arrabbiato, visto che la partecipazione di Jadid al programma voleva essere un modo per risolvere la cosa anche a livello nazionale. Cremonese-Real sarà diretta da Colarossi di Roma con Defina di Cesena e Hager di Trieste.
Ore 17.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) A Bassano ora ci credono. E sperano di riuscire nell’aggancio alla vetta con una rimonta clamorosa da qui al termine della stagione. Un sogno, forse, ma una prospettiva più concreta rispetto a qualche settimana fa. Dopo il ko interno col Novara, l’ambiente si era rassegnato ad «accontentarsi» dei playoff, poi sono arrivate tre vittorie consecutive in trasferta che hanno fatto schizzare l’entusiasmo alle stelle. Sabato al Mercante arriva la Pro Patria, un avversario che può essere affrontato con la giusta fiducia e che potrebbe portare con sé la chance di blindare altri tre punti pesantissimi. Non ci sarà Nicola Bizzotto, squalificato dal giudice sportivo, mentre sono ancora da valutare le condizioni di Angelo Nolè, che Antonino Asta spera di recuperare al più presto. Nel mirino c’è pure il big-match con l’Alessandria, per cui si prevede un massiccio afflusso di pubblico al Mercante e che è stato spostato in calendario a sabato 28 marzo alle 15 con diretta (come sempre accade quest’anno) sul canale della Lega Pro Sportube.
Ore 17.10 – (Giornale di Vicenza) Così c´è più gusto, non solo più Busto. Sino a due settimane fa era la derelitta Pro Patria, la principale indiziata alla retrocessione diretta in D. Era ultimissima, società in disarmo e i bustocchi erano ultimi anche nella classifica delle vittorie, appena 3. Poi, due successi di fila a far risorgere il sole sui lombardi che adesso hanno lasciato la piazza del disonore al Pordenone e si sono messi in testa di scalare posizioni playout sulla scia dell´euforia. In estate sull´asse Pro Patria-Reggio Emilia c´è stato un viavai di giocatori (e con la Pro ci è finito l´ex giallorosso Matteo Arati, centrocampista di rincalzo nell´era Petrone) e i numeri del club biancoblù con un passato remoto di ruggente serie A negli anni Cinquanta fanno riflettere: sono in fondo eppure segnano parecchio per stare in fascia bassa (31 reti, nessuna delle concorrenti ha fatto meglio), il guaio però è che imbarcano acqua a ogni refolo di vento: 52 reti al passivo sono un´enormità e valgono il titolo di peggiore difesa. Un particolare che ha fatto venire i capelli dritti e non solo grigi a Marcello Montanari, il terzo allenatore stagionale dopo Lulù Oliveira e Tosi presto defenestrati. A parte l´ex virtussino Arati, il pericolo pubblico numero uno oltre all´ex biancorosso Serafini, un pennellone di mestiere che sa sempre come complicare la vita a qualunque retrovia, è certamente Candido, un peperino già alle dipendenze di Asta lo scorso anno a Monza che all´andata fecero sacramentare i boys Diesel, fermati sul 2-2 proprio da un sigillo dello scattista su giocata di Serafini che avevano propiziato l´illusorio vantaggio locale. Tre pari su tre gare tra Bassano e Pro Patria. Adesso l´X alla Virtus piacerebbe meno di zero. La gara sarà diretta da Andreini di Forlì coadiuvato dagli assistenti Bandettini di Pistoia e Novellino di Brescia.
Ore 16.50 – Giudice Sportivo: nessuno squalificato per Padova e Giorgione in vista della sfida di domenica. Sanzione di 500 euro per la Triestina “Per avere propri sostenitori, prima dell’inizio della gara, fatto esplodere nel settore loro riservato, due petardi ed acceso un fumogeno. Sanzione così determinata in considerazione della idoneità del materiale pirotecnico impiegato a cagionare danni alla integrità fisica dei presenti”.
Ore 16.30 – Qui Guizza: termina l’allenamento. I giocatori biancoscudati intonano “Tanti auguri” al presidente Giuseppe Bergamin, giunto sul finale della seduta.
Ore 16.10 – Qui Guizza: partitella finale “Under” contro “Over”.
Ore 15.50 – Qui Guizza: sfida a campo ridotto.
Ore 15.30 – Qui Guizza: mini-torneo a campo ridotto con sponde, vi partecipano Nichele e Ferretti ma non Busetto.
Ore 15.00 – Qui Guizza: primi schemi anti-Giorgione. Regolarmente in gruppo Nichele e Ferretti, inizia a riprendere confidenza col pallone anche Busetto.
Ore 14.40 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento pomeridiano.
Ore 14.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Non ce l’ha fatta il Vicenza a battere un Catania che è sceso al Menti con lo scopo di non perdere. Di conseguenza il Bologna e il secondo posto restano a tre punti. Rimane un filo di rammarico, perché non è stata una serata fortunata, a partire dall’infortunio capitato a Petagna proprio nella giornata in cui mancava Cocco per squalifica, situazione che ha privato l’attacco biancorosso di un terminale offensivo dotato di chili e centimetri. «Dispiace non aver vinto perché potevamo farlo — spiega il tecnico Pasquale Marino — e nonostante il campo fosse molto pesante e penalizzasse il nostro gioco basato sul fraseggio, abbiamo cercato di fare la partita e ci sono state diverse occasioni per passare. Nella prima mezz’ora la squadra ha giocato bene puntando sulle difficoltà del Catania, poi con l’uscita di Petagna siamo stati costretti a cambiare un po’ il modo di giocare perché non avevamo più la punta centrale di riferimento. Sono contento della prestazione ma non del risultato: al di là del gol annullato a Gentili per un giusto fuorigioco, il rigore su Spinazzola è parso molto evidente. Catania comunque è alle spalle, ora pensiamo alla trasferta di Modena dove incontreremo una squadra in salute». Il tecnico del Vicenza spiega poi perché non ha fatto entrare Ragusa, che aveva portato in panchina. «Non ho mai avuto un dubbio — chiarisce — Ragusa sta lavorando bene e migliora di giorno in giorno, ma non è ancora pronto. E poi questa non era certo la partita giusta per farlo rientrare. L’ho portato con noi in ritiro e poi in panchina per fargli respirare di nuovo l’aria della gara. Ma direi che ormai non manca molto per rivedere Ragusa in campo. Non bisogna però avere fretta: la rottura del crociato è un infortunio molto grave e accelerare i tempi è un rischio che non si deve correre». Alla fine il pareggio ottenuto contro il Catania lascia quindi qualche rammarico, visto come è maturato, anche in considerazione del fatto che il fallo su Spinazzola, rivisto alla tv, è parso piuttosto evidente. «Ho preso posizione all’altezza dell’area piccola e quando stavo per girarmi Capuano mi ha tirato giù — precisa l’esterno — pensavo l’arbitro fischiasse il rigore ma invece ha fatto proseguire. Peccato perché era l’episodio che poteva cambiare il match, ormai è andata e star qui a recriminare non serve a nulla. C’è un po’ di rabbia, sì, ma la dobbiamo trasformare in grinta e determinazione positiva da portare sabato pomeriggio a Modena. Dobbiamo tornare alla vittoria e continuare a restare nelle zone alte della classifica».
Ore 14.00 – (Giornale di Vicenza) Qualcosa continua a muoversi nei contatti in corso ormai da tempo, in diverse direzioni, per la cessione della società o di quote significative del pacchetto azionario del Vicenza Calcio. E questa volta non si tratta però dei contatti che il presidente Tiziano Cunico e l´advisor Ippolito Gallovich stanno sviluppando con un gruppo di investitori stranieri, anche attraverso l´assistenza di un importante studio milanese di consulenza finanziaria. Questa trattativa è infatti in una fase di stallo perché l´annunciato arrivo in Italia del numero 1 e numero 2 del gruppo, tra i quali un investitore del Qatar, è stato ancora rinviato a quanto si è riusciti a sapere, pur nel generale riserbo osservato dalle parti. Ma, come abbiamo già detto, viene seguita anche un´opzione-2, promossa direttamente da Finalfa, la finanziaria presieduta da Sergio Cassingena che controlla oltre il 90 per cento delle quote del Vicenza Calcio. Questa opzione chiama in causa un nuovo tentativo di coinvolgimento di un gruppo di imprenditori vicentini. Una via per la verità già percorsa in passato, ma va sottolineato che in questo caso l´iniziativa non ha nulla a che vedere con le cosiddette “azioni privilegiate” sottoscritte da alcuni negli anni scorsi. Qualcosa comincia a muoversi in concreto, visto che nonostante la riservatezza che circonda anche questa iniziativa, sembra proprio che ieri sera sia avvenuto un primo incontro, al quale sarebbero stati presenti una decina di imprenditori vicentini, con i quali avrebbe preso contatto direttamente la proprietà del Vicenza Calcio. Non è stato possibile avere conferme o particolari sull´incontro e sui partecipanti anche per l´ora tarda in cui si è svolto, sembra però che non si sia trattato di una semplice chiacchierata, ma che si sia cominciato a parlare già di un possibile piano operativo. Inutile sottolineare che questa seconda opzione, nel caso dovesse avere uno sbocco positivo, manterrebbe la proprietà del club ai vicentini.
Ore 13.50 – (Giornale di Vicenza) Sembra quasi la “maledizione del numero 9”. O comunque di chi gioca in quel ruolo o in attacco. Lunedì sera s´è fatto male anche Andrea Petagna. L´ex Primavera del Milan, giunto in prestito a Vicenza dopo la prima metà della stagione giocata a Latina, è stato sottoposto ieri alla risonanza magnetica e soltano oggi saranno noti l´entità dell´infortunio e i tempi previsti di recupero. Ma è già sicuro che Petagna non sarà disponibile sabato con il Modena e la sua assenza potrebbe protrarsi. La prova del Vicenza contro il Catania ha risentito non poco dell´infortunio che ha costretto Petagna a uscire dal campo dopo appena 23 minuti e dopo aver già impegnato Gillet in una difficile parata. E pensare che avrebbe potuto essere un´altra bella opportunità per il nemmeno ventenne attaccante che a Bari aveva già firmato un gol da tre punti. La “maledizione del numero 9” era cominciata con la rottura del legamento crociato subìta a fine settembre da chi quel numero ce l´aveva sulla maglia e cioè Piergiuseppe Maritato, ceduto in prestito al Como in gennaio. Non ha certo avuto miglior fortuna un altro attaccante, Antonino Ragusa, bloccato un mese dopo Maritato dallo stesso tipo di infortunio. Per fortuna in questo caso Ragusa è tornato in panchina proprio lunedì sera e ormai non è lontano anche dal rientro in campo. Lo stesso Andrea Cocco è stato frenato da alcuni acciacchi, ma lui è la fortunata eccezione, visto che il centravanti sta disputando una stagione strepitosa, con 13 gol già realizzati: scontata la squalifica, tornerà sabato a Modena. Per la cronaca, nella lista successiva al mercato di gennaio il 9 è del baby della Primavera Mattia Cecconello. ISOLA. Dopo la seduta defatigante di ieri mattina la squadra riprenderà a prepararsi oggi pomeriggio al Morosini. ANTICIPO. La partita Vicenza-Avellino si giocherà in anticipo venerdì 10 aprile alle 20,30 allo stadio Menti.
Ore 13.40 – (Giornale di Vicenza) Secondo Dario Marcolin, tecnico del Catania, è stato il migliore in campo nel posticipo di lunedì sera. Di certo Mario Sampirisi si sta segnalando per un´ottima continuità di rendimento: la stessa continuità che rimane una caratteristica del Vicenza in questo 2015, con la serie utile arrivata a dieci partite consecutive. Sampirisi, si è meritato anche i complimenti di Marcolin. Una soddisfazione personale in più? «Mi fa piacere, certo, ma credo che i complimenti vadano condivisi con tutta la squadra, perché a mio avviso è mancato solo il gol. La prestazione è stata di spessore, l´atteggiamento mentale sempre quello giusto: se giochiamo così, torneranno anche le vittorie». Ogni pareggio porta con sé elementi positivi e negativi. Cominciamo dai primi
«Direi la ritrovata solidità difensiva. Venivamo da due partite in cui avevamo incassato ogni volta due gol, e non era da noi. Stavolta siamo tornati ad essere precisi e puntuali su ogni chiusura e movimento di squadra in fase di non possesso palla, non concedendo praticamente nulla agli avversari: era questa la nostra caratteristica costante prima degli incontri con Lanciano e Pescara, deve tornare ad esserlo d´ora in poi».
E per quanto riguarda le note negative? «Più che altro la sfortuna, nel senso che siamo rimasti privi di un centravanti di peso dopo pochi minuti e su un campo così pesante non era semplice giocare sempre e solo palla a terra, come facciamo noi. Probabilmente questo ha reso ancora più difficile trovare spazi contro un avversario che era comunque giustamente già molto chiuso, visto che aveva bisogno a tutti i costi di uscire dal Menti almeno con un punto». Un punto comunque utile anche al Vicenza. Tuttavia, visti i risultati delle altre squadre di testa, c´è un po´ di rimpianto. «C´è molto rimpianto, inutile nasconderlo. Ormai la salvezza è acquisita e sarebbe da sciocchi tirarci indietro. Abbiamo raggiunto il primo fondamentale obiettivo, e di questo dobbiamo essere tutti molto soddisfatti, considerando da dove siamo partiti. Però a questo punto vogliamo guardare verso l´alto e conquistare il maggior numero di punti possibile per vedere alla fine dove riusciamo ad arrivare». Anche perché, a parte il Carpi che ha un vantaggio consistente, tutte le altre concorrenti sembrano alla portata e non vincono sempre
«Proprio per questo, però, se vogliamo sognare davvero in grande, occorre sfruttare occasioni come quella che ci è capitata lunedì. A livello di gioco e di mentalità, secondo me, non dobbiamo cambiare nulla, ma bisogna tornare ad essere anche molto concreti, perché solo così possiamo diventare una squadra seriamente candidata alla serie A». Si va a Modena per vincere, quindi? «Quello sempre, da adesso in poi. Ogni partita deve essere una finale, mica possiamo star lì a fare calcoli, tanto cos´abbiamo da perdere?». Al vostro fianco c´è un pubblico con cui si è creato un legame importante: quasi 9000 persone a sostenervi sotto il diluvio. «È la cosa più bella in assoluto. Tutta la città ci sta dimostrando un apprezzamento e un sostegno enormi, sentiamo tanto calore ed entusiasmo attorno a noi, e questa deve essere la nostra arma in più».
Ore 13.20 – (Gazzettino) Per lui, originario di Fontaniva, quella di sabato con il Cittadella sarebbe sicuramente stata una partita con un significato particolare. Niente da fare: Ezio Gelain non sarà in panchina a Livorno. Ieri la società toscana lo ha esonerato, chiamando al suo posto l’ex difensore di Milan, Roma, Inter e Real Madrid, oltre che della nazionale Christian Panucci ma che nel ruolo di allenatore non ha esperienze alle spalle, salvo un biennio nello staff tecnico di Fabio Capello alla guida della nazionale russa. Per Gelain è stata fatale la sconfitta per 3-0 rimediata venerdì scorso dalla sua squadra in casa dello Spezia, al culmine di un periodo poco fortunato che aveva visto il Livorno ottenere quattro punti in cinque giornate, passando dal secondo al sesto posto in classifica. L’allenatore di Fontaniva, cinquantaquattro anni, aveva a sua volta rilevato il 4 gennaio scorso Carmine Gautieri e all’esordio era arrivata la vittoria con la capolista Carpi. Gelain era però approdato in riva al Tirreno già nel 2012, ricoprendo il ruolo di assistente dell’allora tecnico Attilio Perotti, di cui era stato vice pure all’Empoli, al Genoa e al Piacenza, e successivamente di Davide Nicola. A luglio 2014 gli era stata affidata la squadra primavera, poi lasciata per approdare in prima squadra. Da calciatore giocava in difesa e non ha mai indossato la maglia del Cittadella ma ha militato nella Fontanivese fino all’età di quindici anni, quando è passato alle giovanili della Juventus. Ha messo su casa a Empoli, ma spesso torna nel suo paese d’origine anche per disputare le partite di beneficenza organizzate dai vecchi amici del patronato.
Ore 13.10 – (Gazzettino) Antonio Barreca, promettente esterno sinistro del Cittadella, compie oggi venti anni: un giorno speciale per la prima volta vissuto fuori dalla sua città natale, Torino, dove è cresciuto e si è formato calcisticamente nel vivaio torinista. «Sarà indubbiamente un giorno diverso – sostiene l’interessato – ma non ho programmato niente di particolare. Mi allenerò come sempre con i compagni di squadra e nei prossimi giorni porterò le classiche paste per festeggiare insieme. Credo che per il resto starò a casa e sentirò telefonicamente per gli auguri i miei genitori e mia sorella Giorgia che vivono a Torino. Mi arriveranno sms e telefonate anche dagli amici d’infanzia. Probabilmente saranno loro a sentire maggiormente la mia assenza, per cui alla prima occasione ci ritroveremo insieme a Torino per una pizza». Questo per l’ex Primavera è il primo campionato in B fra i professionisti, una annata che si sta rivelando alquanto positiva con frequenti chiamate tinte d’azzurro. «Sono contento – prosegue – perchè a Cittadella mi sono inserito molto bene, favorito anche da un ambiente ottimale. Devo però continuare a impegnarmi al massimo per poter crescere e raggiungere gli obiettivi a cui ogni giovane calciatore ambisce. Da due anni sono convocato nella nazionale giovanile e spero di avere un posto anche nell’Italia under 21». La salvezza del Cittadella è comunque il traguardo prioritario di questa stagione. «Raggiungere l’obiettivo societario va di pari passo al conseguimento delle soddisfazioni individuali. Abbiamo passato una fase critica nel girone di andata, ma adesso le cose stanno girando meglio. La compattezza del gruppo è determinante, stiamo attraversando un buon momento anche se le difficoltà ci sono e le sorprese sono sempre in agguato. Nelle ultime tre partite poteva andare meglio, i quattro punti ci stanno stretti». Per sabato a Livorno è vietato abbassare la guardia. «Sarà una partita tosta – conclude Barreca – contro un grande avversario, ma noi cercheremo punti su ogni campo e ci stiamo preparando per ottenere il massimo». SQUADRA. Ieri nella doppia seduta erano assenti Schenetti e Donazzan, mentre Gerardi è rientrato nel pomeriggio lavorando a parte. «Da domani (oggi, ndr) spero di essere in gruppo – precisa – Ho avuto quattro giorni di influenza, era la prima volta». Pienamente recuperato Rigoni, anche Kupisz conta di esserci a Livorno: ieri il polacco ha lavorato ancora a parte. In gruppo si sono rivisti Signorini e Lora, il primo svolgendo il programma quasi al completo, il secondo solo in parte. «Se tutto va bene – dice Signorini – con la Ternana conto di poter essere a disposizione».
Ore 12.50 – (Mattino di Padova) «Grazie dei complimenti, ma il mio ruolo è un altro». Claudio Foscarini, al termine della partita di sabato scorso con il Crotone, per lui ha speso parole al miele: «Alessandro in attacco può ricoprire qualsiasi ruolo: esterno destro, sinistro, prima o seconda punta. Io glielo dico sempre: guarda che hai gamba e qualità anche per giocare in fascia. È lui che deve rendersene conto e convincersi. Di certo contro i calabresi, nella mezz’ora in cui l’ho utilizzato, lo ha fatto al meglio, permettendoci di allargare la manovra e poi inserendosi e creando spazi per le discese di Barreca». Considerazioni, quelle del tecnico trevigiano del Cittadella, che tornano d’attualità, viste le non perfette condizioni di Kupisz e la stanchezza di Minesso. Sgrigna, dal canto suo, risponde così: «Periodicamente riemerge la questione della mia posizione in campo, ma io rimango della stessa idea: per necessità ho giocato da ala già in altre occasioni e, se mi sarà chiesto, lo farò ancora, ma mi sento una seconda punta». Quali che siano le sue mansioni, sabato vi aspetta una trasferta difficile a Livorno, che ha appena sostituito Gelain con Panucci. «Sarà un incontro completamente diverso rispetto a quello dello scorso turno. I toscani hanno grande qualità offensiva, come si è visto anche nel match di andata al Tombolato, e si presenteranno alla gara avvelenati dopo la sconfitta per 3-0 nel quasi derby con lo Spezia. Rispetto al Crotone, però, possiamo immaginare che ci lasceranno un po’ più di spazio, in cui provare ad inserirci. Sarà importante riuscire a sfruttare le opportunità che si presenteranno, poche o tante che siano». Certo è che i 4 punti raccolti negli ultimi tre incontri non sono esattamente il bottino che serviva per rilanciarsi. E ora il calendario si complica: affronterete quasi soltanto avversarie che, ad oggi, vi precedono in classifica, con quattro confronti diretti esterni, a Latina, Brescia, Bari e Catania. «Sinceramente non trovo che abbia molto senso fermarsi a guardare se affronterai questa o quella squadra. Il calendario era ancora più impegnativo quando ci trovavamo ancorati all’ultimo posto e ci siamo tirati su lo stesso». Basteranno i fatidici 50 punti per restare in serie B? «Io credo che la quota-salvezza rimarrà quella. In ogni caso, pensiamo ad arrivarci il prima possibile». Gerardi rientra. Assente dallo scorso venerdì, ieri si è rivisto al Tombolato Federico Gerardi, che ha smaltito la febbre e ha lavorato a parte, come hanno fatto anche Kupisz (che si spera di recuperare per sabato dopo la contrattura muscolare accusata contro il Crotone) e i lungodegenti Lora e Signorini. Ancora ai box Donazzan, influenzato, e Schenetti, il cui destino sarà deciso nei prossimi giorni: possibile l’intervento chirurgico per ridurre la lacerazione mio-tendinea del muscolo adduttore della coscia sinistra. Le iniziative dei tifosi. Il Club granata Cittadellese di Roberto Zanon organizza un pullman per partecipare alla trasferta di Livorno. Iscrizioni all’Ortofrutta Lena, al bar “da Claudio” e al bar Stadio. Domenica il club “I Love Citta” sarà invece presente in piazza Pierobon con le uova pasquali per una raccolta fondi a favore di Noemi, bambina di 7 anni colpita da una rara malattia metabolica.
Ore 12.30 – (Corriere del Veneto) Curioso: Ezio Gelain, nato a Fontaniva, è stato esonerato ieri proprio nella settimana che precede Livorno-Cittadella. Sembra quasi una beffa del destino, quella servita all’ormai ex allenatore amaranto, sostituito sulla panchin da Christian Panucci. Panucci e il Livorno erano già stati vicini dopo l’esonero di Carmine Gautieri a inizio gennaio. In quella circostanza si era parlato del possibile arrivo in Toscana dell’ex azzurro, che il presidente Spinelli aveva avuto da giocatore quando era il numero uno del Genoa. Poi la scelta era caduta su Gelain. Dopo il 3-0 con lo Spezia di venerdì scorso è arrivata la svolta maturata ieri. Un pensiero in più per Claudio Foscarini, perché si sa che il cambio di allenatore di solito produce una sferzata emotiva. Il tecnico granata, che ieri ha ritrovato Gerardi ma che deve ancora rinunciare a Donazzan, influenzato, spera al contrario che accada come con il Varese, con Dionigi che prese in mano la squadra senza riuscire a dare una svolta al campionato lombardo e perdendo al Tombolato addirittura per 3-0.
Ore 12.10 – (Gazzettino) «Abbiamo ricominciato a fare risultati nel momento in cui abbiamo trovato questo assetto ed è un po’ di domeniche che partiamo con la stessa formazione». Non manca un flash sulla prodezza balistica di Petrilli: «Davvero un grande gol, una giocata estemporanea che è il bello del calcio. Poi ci ha permesso di aprire la partita che all’inizio era abbastanza bloccata». Superato lo scoglio Triestina, ora vi attende un doppio turno all’Euganeo con Giorgione e Dro. «Abbiamo tre partite importanti prima di Pasqua ed è risaputo che è difficile vincere due partite di fila in casa. Saranno gare rognose con avversari che stanno lottando per la salvezza e oltretutto verranno a fare le barricate. Poi abbiamo la trasferta con la Clodiense che è bene attrezzata ed è una partita sentita da queste parti». Possono essere le tre partite decisive in ottica campionato? «Possiamo arrivare a Pasqua e cominciare a capire quanto ci mancherà per tagliare il traguardo della promozione. Ma sarà fondamentale subito dopo anche la sfida in casa con la Sacilese. Il grosso della stagione si giocherà in queste quattro partite. E fino a che non c’è la matematica non possiamo adagiarci sugli allori».
Ore 12.00 – (Gazzettino) È tornato ai livelli super di inizio stagione e a Trieste ha infilato il 2-0 proprio sotto la curva che ospitava il popolo biancoscudato. Settimo sigillo stagionale per Marco Ilari, che ha eguagliato il record personale dell’anno scorso con il Martina in Lega Pro. «Domenica è stato molto bello. Stadio, tifosi, si respirava un’aria fantastica. Mi ha fatto veramente piacere far parte del tabellino. Sono soddisfatto, speriamo di continuare su questa strada e chiudere quanto prima il campionato». Tra l’altro, non manca una curiosità legata al dopo-gara con l’ex biancoscudato Matteo Bedin, ora in forza proprio agli alabardati. «Mi sono fermato a Trieste con lui. Siamo andati a mangiare insieme e poi abbiamo fatto ritorno a Padova». Tornando alla partita, dopo aver segnato è stato sostituito. «Non c’è alcun problema, il tecnico ha fatto le sue valutazioni. Voleva un altro tipo di spinta e ha cambiato l’assetto. Sa benissimo che c’è gente in panchina che può dare tantissimo al Padova quanto e forse più di noi, e sa anche che quando prende una decisione del genere la squadra non ne risente. L’importante è che alla fine abbiamo portato a casa i tre punti». Ultimamente modulo e interpreti sono gli stessi, o quasi, e lei è sempre in campo. «Questo mi fa piacere, è bello partire dall’inizio e giocare con continuità».
Ore 11.50 – (Gazzettino) Il ritorno di Nichele e Ferretti in gruppo è la notizia positica alla ripresa degli allenamenti. Il centrocampista e l’attaccante hanno svolto una prima parte di lavoro con i compagni, per poi cimentarsi a parte nella corsa sostenuta. «A livello medico sono recuperati – spiega Parlato – Si stanno inserendo gradualmente per fare sì che arrivino a fine settimana avendo provato tutte le sensazioni». Differenziato ancora per Lanzotti e Busetto. Su quest’ultimo il tecnico aggiunge: «A livello atletico sta bene, bisogna vedere come risponde con il pallone». Alla Guizza si è rivisto De Poli, che lunedì è rientrato dalla trasferta di lavoro in Paraguay e Brasile (Marco Bergamin era tornato sabato). Nel paese carioca è stato raggiunto un accordo con l’Independente de Limeira per avere l’opzione sui giocatori del club. Il diesse ha visto le azioni salienti di Triestina-Padova: «Avere vinto è un segnale di forza e ciò che più conta abbiamo otto lunghezze di vantaggio sull’Altovicentino. Da qui alla fine vorrei fare 21 punti, ma dovremo fare particolare attenzione alle prossime due gare casalinghe».
Ore 11.30 – Disponibili a questo link le dichiarazioni rilasciate ieri alla nostra redazione ed ai colleghi di “Mattino”, “Telenuovo” e “Café Tv 24” da Massimo Bitonci.
Ore 11.10 – (Mattino di Padova) Ieri sera c’è stata la cena con gli sponsor. Ci sono novità in merito ad ingressi futuri in società? «La cena è stata solo un modo per ringraziare i nostri partner e fare in modo che si conoscano tra loro. Stiamo lavorando. Come ha detto Roberto Bonetto, potrebbe esserci qualche novità dopo Pasqua. Con il mio socio mi trovo bene, siamo due persone diverse, ci completiamo e questo è un bene». Bergamin e Bonetto. Restasse anche solo questo binomio in caso di Lega Pro, che obiettivi vi prefiggereste? «Di sicuro ci iscriveremmo al campionato (ride, ndr)… Vogliamo continuare ad essere trasparenti come è stato fatto sinora, valutare le risorse che abbiamo e su queste risorse fissare i nostri obiettivi. Quando dovremo tirare le somme, lo faremo e in base a ciò che avremo a disposizione stabiliremo i passi da fare». Sta seguendo l’iter giudiziario del vecchio Acp 1910? È fiducioso sul ritorno a casa di nome e logo entro l’estate? «Sì, sono fiducioso, anche se sembrava che l’iter potesse essere più semplice. Seguo le vicende solo per informarmi, non sono cose che mi riguardano, penso alla mia società». Il regalo più bello che vorrebbe ricevere per questo compleanno? «Mi va bene anche scartarlo il 10 maggio, non ho fretta. La squadra deve solo continuare così. Sono molto felice dell’andamento e con pazienza cerchiamo di far nostre anche le prossime partite. Poi speriamo di festeggiare, nel frattempo non ci penso».
Ore 11.00 – (Mattino di Padova) Qual è l’insegnamento più grande che ha ricevuto da presidente del Padova? «Tralasciando che siamo in serie D, credo di avere imparato cosa significhi far parte di una società professionistica. Ho capito tutto il lavoro che sta dietro all’evento della partita, dal punto di vista del club e della squadra. Pensavo che la vita di un calciatore a buoni livelli fosse giocare e divertirsi, invece, se si vuole avere successo in campo, bisogna rispettare tante regole, tutti i giorni». Ciò che la contraddistingue è il fatto che segue le partite sempre da solo in ogni stadio. Come mai? «Quando sono coinvolto in prima persona, voglio essere concentrato, seguire ciò che succede senza farmi condizionare da pensieri e stati d’animo altrui. Per farmi una mia idea precisa. Continuerò a fare così, sperando di non mancare di rispetto a nessuno». C’è qualcuno con cui, a fine partita, le piace confrontarsi? «Il lunedì o il martedì chiamo sempre mister Parlato per sentire la sua opinione e capire come ha visto lui la gara. Con il tecnico ho un ottimo rapporto e sono felice che la mia presenza nello spogliatoio non lo infastidisca. Mi piace vivere lo spogliatoio il giorno della gara, è l’aspetto che preferisco di questo mondo. Stare a contatto con i giocatori, percepire la tensione della partita».
Ore 10.50 – (Mattino di Padova) Presidente Giuseppe Bergamin, tanti auguri. Oggi compie 63 anni, il primo compleanno festeggiato da numero uno della Biancoscudati Padova, circondato dall’affetto enorme della piazza e con una squadra prima in classifica. Cosa vuole di più? «Sono contento e me la godo. Poi, dico la verità, non ho mai tenuto molto a queste ricorrenze. Quando si arriva a una certa età, cosa c’è da celebrare? Io, però, mi sento giovane e ho ancora un buon carico di energia da poter offrire, con idee e entusiasmo». Idee e entusiasmo che ha messo in questa avventura calcistica. Com’è cambiata la sua vita da quel 24 luglio, giorno in cui ha fondato la nuova società? «Un’esistenza arricchita da alcune cose in più, ma che conduco sempre alla stessa maniera. Ho trovato una maggiore visibilità, ma ciò non mi ha cambiato e non mi cambierà. Sono rimasto la stessa persona di prima, con lo stesso modo di vivere e la stessa serenità nell’affrontare gli avvenimenti. Vivo questa avventura senza stress, così come ho cercato sempre di superare le problematiche con la massima tranquillità. Insomma, anche quando ho tanti pensieri la notte, riesco a dormire bene».
Ore 10.40 – (Mattino di Padova) Ieri, intanto, la squadra ha ripreso la preparazione alla Guizza, dove oggi sosterrà un doppio allenamento (mattina e pomeriggio). Nichele e Ferretti, clinicamente guariti dai rispettivi guai muscolari, hanno sostenuto la prima parte della seduta con i compagni e poi hanno lavorato a parte, cominciando un percorso di graduale reintegro nei ranghi. A passo spedito anche Busetto: «Atleticamente potrebbe già fare una maratona», ha spiegato Parlato, «ma dovremo verificare come risponderà il ginocchio al lavoro con il pallone». Ancora ai box, invece, il portiere Lanzotti, per la distorsione alla caviglia. Triestina nel caos. I giocatori della Triestina non si sono allenati ieri. Presentatisi al campo, e verificato che non c’era traccia dei pagamenti promessi dal presidente Marco Pontrelli, nessuno si è cambiato e tutti sono tornati a casa. Fra l’altro, il tribunale giuliano domenica aveva pignorato metà dell’incasso del derby (9 mila euro) per onorare l’istanza di un creditore.
Ore 10.30 – (Mattino di Padova) All’orizzonte c’è uno scoglio fondamentale da superare: dopo la vittoria di Trieste, il Padova è atteso da due gare casalinghe consecutive. Domenica all’Euganeo arriverà il Giorgione, sei giorni dopo il Dro: occasioni d’oro da sfruttare a tutti i costi per presentarsi con il medesimo vantaggio di 8 punti sull’Altovicentino, a sole sei gare dalla fine. «Ma non sarà affatto facile», la sensazione del direttore sportivo Fabrizio De Poli, tornato lunedì dal viaggio in Sudamerica. «Il Giorgione è una buona squadra e il Dro non verrà qui a fare presenza. Vincere a Trieste, però, è già stata una grande dimostrazione di forza: abbiamo risolto bene una pratica molto difficile». De Poli è andato in Brasile a scoprire la realtà dell’Independente de Limeira, squadra di seconda divisione, con il quale presto i biancoscudati sottoscriveranno un accordo di partnership come già annunciato per la società bulgara del Pirin: «Dobbiamo solo mettere l’accordo nero su bianco», la spiegazione del diesse.
Ore 10.20 – (Mattino di Padova) All’inizio del campionato Penocchio avrebbe potuto contare su queste entrate: 1) 3.3 milioni della sponsorizzazione Famila da parte della Unicomm; 2) 4.5 milioni di mutualità dalla Lega di serie B (poi ridotti a 3.7-3.8 in seguito al “congelamento” di 700 mila euro imposto dal Tribunale di Padova per la causa intentata contro la società dall’ex d.g. Gianluca Sottovia); 3) 1.5 milioni di prestito dal Credito Sportivo; 4) 1 milione di introiti fra abbonamenti e biglietti venduti per le partite. Il “buco”. Possibile che, alla fine della giostra, il deficit sia lievitato da 6 milioni qual era a giugno 2013 – a cui poi si è scoperto andavano aggiunti gli oltre 4 del rimborso finanziamento soci che Cestaro si era fatto, prima di vendere, prelevandoli dalle casse della società – a quasi 14, così come confermato ora dal nuovo titolare dell’inchiesta, il Pm Marco Peraro? Dove sono finiti quei milioni, se poi è affiorato un “buco” di ulteriori 4 milioni, per arrivare al totale di quasi14, appunto? In Procura le bocche sono cucite, ma il fatto che il Comune possa presentare istanza di fallimento, se non ci sarà al più presto il piano di rientro del debito, viene ritenuto una mossa importante. La magistratura cura gli interessi dell’Erario, che avanza tanti soldi: solo per il 2013 siamo sopra ai 2 milioni. In più c’è tutto il 2014 da calcolare. E se dopo Pasqua anche il Pm chiedesse il fallimento? L’ipotesi non è per nulla campata in aria. Parma docet.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) L’indagine sull’Ac Padova 1910 e sui suoi vertici – oltre a Penocchio, un avviso di garanzia ha raggiunto l’a.d. Andrea Valentini – era stata avviata dal Pm Benedetto Roberti nella primavera dell’anno scorso, contestando ai due dirigenti la violazione dell’articolo 2638 del codice di procedura civile (“essere stati di ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza”). Il sospetto, ma a questo punto si può parlare di qualcosa di più concreto, era che il Padova fosse sotto il controllo diretto del Parma, di cui Penocchio era stato vice-presidente sino a marzo 2013, mentre Valentini era rimasto comunque legato agli emiliani, dato che era a capo della Sts, società che curava (e cura ancora) la gestione dello stadio Tardini e del centro sportivo di Collecchio. Ma, al di là degli intrecci fra i club, è il modo in cui è stata amministrata la Spa di viale Nereo Rocco dopo la cessione del pacchetto azionario da Cestaro a Penocchio, concretizzatasi a fine giugno 2013, ad aver attirato l’attenzione delle Fiamme Gialle. Che avrebbero registrato delle anomalie nella contabilità.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Diego Penocchio avrebbe evaso almeno un milione di euro nell’arco dei dodici mesi in cui è stato alla guida del Calcio Padova. Non solo: l’indagine condotta dalla Guardia di Finanza e coordinata dalla Procura della Repubblica avrebbe portato a riscontri positivi, sempre sul conto dell’imprenditore bresciano, per quanto riguarda l’ipotesi di accusa relativa ad un altro reato di natura fiscale, la distrazione di fondi. Se così fosse, la posizione dell’ex numero uno biancoscudato si aggraverebbe sensibilmente. I controlli incrociati. Nessuno degli inquirenti ha allentato la presa sul club e sulla sua “allegra” gestione nel campionato di serie B 2013/14, chiuso con la retrocessione in Lega Pro e con un pesante deficit nei conti, al punto da impedire poi alla proprietà di iscrivere la squadra in terza serie, non essendo stata in grado di reperire gli oltre 2 milioni necessari per pagare giocatori, tecnici e dipendenti (mancavano loro gli stipendi da marzo a giugno compreso) e garantire la fidejussione bancaria richiesta per avere il via libera dagli organi federali competenti.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Avvocati e commercialisti delle due parti sarebbero al lavoro da tempo, ma dopo l’atto di rinuncia al concordato preventivo depositato l’11 febbraio scorso in Tribunale non sono seguiti fatti concreti. Si parla, sì, di proposte e lettere d’intesa spedite a chi reclama i suoi soldi, ma nessun documento, sulla base di quanto previsto dall’articolo 182 bis della legge finanziaria, è stato depositato negli uffici dello stesso Palazzo di Giustizia. Vero è che i tempi per un accordo di ristrutturazione di questo tipo non hanno una data precisa di scadenza, ma il fatto che sia trascorso oltre un mese senza alcun segnale e soprattutto (come riferiamo a parte) che ci sia forte irritazione in Comune per l’atteggiamento assunto dall’ex proprietà, al punto da ipotizzare una possibile istanza di fallimento a firma del sindaco, non lascia tranquillo nessuno dei protagonisti della vicenda. L’impressione è che fra Penocchio e Cestaro i rapporti siano ancora molto tesi, soprattutto per l’onere che ricadrebbe sulle spalle del cavaliere. Da qui a Pasqua, comunque, la situazione andrà monitorata quotidianamente.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «Questione di ore e la firma del commissario straordinario del Credito Sportivo, Paolo D’Alessio, al piano di rinegoziazione del mutuo dovrebbe arrivare ai legali del Calcio Padova. Credo che, a quel punto, non ci sarebbero più ostacoli all’ufficializzazione del piano di rientro del debito, anche perché l’intesa con il 60% dei creditori sarebbe di fatto raggiunta e superata». Andrea Abodi, presidente della Lega di serie B, ieri pomeriggio ha cercato di fugare i (tanti) dubbi che si addensano sull’Acp 1910 e sul suo futuro, sempre più incanalato verso la liquidazione della società, con restituzione del logo e del titolo sportivo al Comune. Dunque, secondo il numero uno della Lega, molto critico l’anno scorso nei confronti della gestione Penocchio, si eviterà il fallimento. «Certo», ha aggiunto, «credo che alla fine sarà Marcello Cestaro a farsi carico delle pendenze con i creditori, che non sono poche. Un sacrificio comunque pesante». Gli intoppi. Se dalla sponda autorevole di Milano arrivano segnali incoraggianti per evitare il crack di una società calcistica che è stata cancellata, di fatto, dal panorama nazionale dopo 104 anni di vita, l’attesa nervosa che si registra fra gli oltre cento creditori del club biancoscudato è giustificata dal silenzio che si sono imposti tanto l’imprenditore bresciano che il suo ex socio (sino a fine dicembre 2013) vicentino.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Da quando è scattata l’inchiesta penale sul Calcio Padova 1910, gli uomini delle Fiamme Gialle sono sempre stati attenti a quanto succedeva dentro e intorno alla società del presidente Diego Penocchio. Importante è il filone che riguarda i documenti acquisiti dal Nucleo di Polizia Tributaria di Roma nella sede della Figc di via Allegri. Si è così saputo che gli ispettori della Federazione avevano effettuato due perquisizioni nella sede della Spa biancoscudata all’Euganeo, il 22 novembre 2013 e il 29 aprile 2014. In occasione della prima, avevano accertato che «il bilancio d’esercizio chiuso al 31 dicembre 2012 evidenzia una perdita pari a 10.451.920 euro, interamente coperta da versamento soci», mentre dopo il secondo controllo era stato quantificato in oltre 2 milioni di euro il debito contratto con l’Erario, così suddiviso: «debito Iva pari ad euro 443.041,64; debito Enpals pari ad euro 646.492,42 euro; debito Irpef per euro 1.119.846,00». A tal proposito, i finanzieri segnalavano già la necessità di «un opportuno monitoraggio», facendo così capire in quali difficoltà il club versasse sul piano finanziario. Se a questo quadro a tinte fosche aggiungiamo quanto (non) è stato fatto nel 2014, pare evidente che lo Stato vanti crediti ancora più sostanziosi – si parla alla fine di oltre 4.5 milioni, nei due anni – che dovranno comunque essere saldati, presumibilmente con un preciso piano di rateizzazione. Già, ma quale?
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Nel frattempo il caos regna sovrano a Trieste dopo la partita con il Padova. Le voci inquietanti della settimana scorsa, che ipotizzavano addirittura uno sciopero dei giocatori della Triestina per protestare contro i mancati pagamenti, trovano conferma. La situazione si è fatta drammatica: sono state sequestrate due mute di maglie per un credito di tremila euro ed è stato pignorato metà delll’incasso della partita col Padova per un valore di circa novemila euro su ordinanza del tribunale per un’istanza di fallimento di un creditore. Sono sotto sequestro i macchinari della palestra e lo staff tecnico aspetta gli stipendi da ottobre, i giocatori per buona parte dal mese di novembre. A questo punto nulla può essere escluso da qui alla fine del campionato, visto che ieri i giocatori si sono rifiutati di allenarsi, considerato che gli stipendi promessi per venerdì scorso non risultano essere stati accreditati. E così, mentre il presidente Marco Pontrelli reagisce sparando a zero su tutto e tutti, il rischio di un nuovo caso Parma in serie D si fa sempre più concreto. Da sottolineare che la Triestina deve ancora affrontare l’AltoVicentino.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) La buona notizia è che Matteo Nichele e Gustavo Ferretti lavorano con i compagni. Un segnale importante per Carmine Parlato, in vista del finale di campionato e della partita contro il Giorgione all’Euganeo, altra tappa di avvicinamento fondamentale verso l’approdo in Lega Pro. Va comunque sottolineato che i due verranno recuperati gradualmente e con ogni probabilità, nella migliore delle ipotesi, strapperanno al massimo la convocazione. «Sia Matteo che Gustavo sono a posto — spiega Parlato dopo l’allenamento — bisogna però considerare che entrambi sono fermi da un po’, per cui hanno perso tono muscolare e necessitano di un periodo di tempo per rimettere benzina nelle gambe. Il loro recupero procederà per gradi, non vogliamo forzare la situazione considerando i guai che abbiamo avuto». Concetto rinforzato dal diesse Fabrizio De Poli, rientrato in Italia dopo un viaggio di lavoro all’estero. «Siamo molto contenti di come sta procedendo la nostra stagione — sottolinea — aver vinto a Trieste è stato un segnale molto importante per il nostro futuro e anche per il nostro presente. Abbiamo mantenuto otto punti di vantaggio ma ora teniamo presente che il Giorgione è una squadra imprevedibile e che potrebbe essere un ostacolo non semplice da superare. Il Dro, inoltre, ha due giocatori squalificati che recupereranno in tempo e torneranno proprio contro di noi».
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) La pazienza, d’accordo, ma i tempi che si dilatano cominciano a indispettire, fra gli altri, pure il sindaco Massimo Bitonci. Ieri mattina, i legali di Marcello Cestaro e Diego Penocchio hanno telefonato a Palazzo Moroni e parlato a lungo con il segretario generale Lorenzo Traina. Il loro obiettivo era quello di tranquillizzare l’amministrazione in merito al piano di ristrutturazione del Calcio Padova Spa, ormai defunto, concordato in tribunale qualche mese fa: «I tempi stabiliti dal giudice saranno rispettati», hanno scandito gli avvocati. La pazienza del sindaco Massimo Bitonci, però, sta per finire: «Aspetteremo ancora qualche settimana – fa sapere l’ex senatore leghista – e poi, se non ci saranno novità positive, presenteremo l’istanza di fallimento contro la vecchia società. Come Comune, tra affitto dello stadio Euganeo e utenze varie, avanziamo più di 300mila euro: e questi sono soldi che appartengono a tutti i padovani. Con Cestaro e Penocchio, è vero, abbiamo sottoscritto un accordo nella speranza di recuperare quanto prima non solo il denaro di cui ho appena parlato, ma anche il nome e il simbolo dell’Associazione calcio Padova 1910». Come riportato nei giorni scorsi, continua a mancare l’ok scritto del Credito sportivo, con cui Diego Penocchio ha contratto un debito accertato di quasi 2,2 milioni di euro. Debito che l’ex presidente ha dimostrato di voler onorare, mettendo sul piatto garanzie giudicate credibili dalla controparte e avendo già iniziato un piano di pagamento rateizzato. Tutte le fonti consultate continuano a ritenere la firma del commissario Paolo D’Alessio una formalità e ne annunciano l’arrivo a stretto giro di posta ma il dilatarsi dei tempi, come detto, evidentemente ha fatto sorgere qualche dubbio a Bitonci. Quella del sindaco, però, sembra una mossa dettata più a smuovere le acque, che una reale intenzione di agire in tal senso.
Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (ventisettesima giornata, domenica 22 marzo ore 14.30): AltoVicentino-Tamai, Clodiense-Belluno, Dro-ArziChiampo, Kras Repen-Mori S. Stefano, Legnago-Mezzocorona, Montebelluna-Triestina, Padova-Giorgione, Sacilese-Fontana fredda, Union Ripa La Fenadora-Union Pro
Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 63, AltoVicentino 55, Sacilese 49, Belluno 47, Clodiense 45, ArziChiampo e Union Pro 39 Montebelluna 36, Union Ripa La Fenadora 35, Fontanafredda 34, Tamai 31, Giorgione e Legnago 30, Dro 26, Kras Repen e Triestina 25, Mezzocorona 12, Mori Santo Stefano 11.
Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati in tempo reale della ventiseiesima giornata: ArziChiampo-Legnago 1-1, Belluno-Dro 1-1, Fontanafredda-Kras Repen 3-1, Giorgione-Clodiense 0-0, Mezzocorona-Sacilese 0-4, Mori S. Stefano-AltoVicentino 0-3, Tamai-Union Ripa La Fenadora 0-1, Triestina-Padova 1-3, Union Pro-Montebelluna 3-1.
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E’ successo, 17 marzo: primo allenamento settimanale per i Biancoscudati, tornano gradualmente in gruppo Nichele e Ferretti.