Fonte: Mattino di Padova, Stefano Edel
«Questione di ore e la firma del commissario straordinario del Credito Sportivo, Paolo D’Alessio, al piano di rinegoziazione del mutuo dovrebbe arrivare ai legali del Calcio Padova. Credo che, a quel punto, non ci sarebbero più ostacoli all’ufficializzazione del piano di rientro del debito, anche perché l’intesa con il 60% dei creditori sarebbe di fatto raggiunta e superata». Andrea Abodi, presidente della Lega di serie B, ieri pomeriggio ha cercato di fugare i (tanti) dubbi che si addensano sull’Acp 1910 e sul suo futuro, sempre più incanalato verso la liquidazione della società, con restituzione del logo e del titolo sportivo al Comune. Dunque, secondo il numero uno della Lega, molto critico l’anno scorso nei confronti della gestione Penocchio, si eviterà il fallimento. «Certo», ha aggiunto, «credo che alla fine sarà Marcello Cestaro a farsi carico delle pendenze con i creditori, che non sono poche. Un sacrificio comunque pesante». Gli intoppi. Se dalla sponda autorevole di Milano arrivano segnali incoraggianti per evitare il crack di una società calcistica che è stata cancellata, di fatto, dal panorama nazionale dopo 104 anni di vita, l’attesa nervosa che si registra fra gli oltre cento creditori del club biancoscudato è giustificata dal silenzio che si sono imposti tanto l’imprenditore bresciano che il suo ex socio (sino a fine dicembre 2013) vicentino.
Avvocati e commercialisti delle due parti sarebbero al lavoro da tempo, ma dopo l’atto di rinuncia al concordato preventivo depositato l’11 febbraio scorso in Tribunale non sono seguiti fatti concreti. Si parla, sì, di proposte e lettere d’intesa spedite a chi reclama i suoi soldi, ma nessun documento, sulla base di quanto previsto dall’articolo 182 bis della legge finanziaria, è stato depositato negli uffici dello stesso Palazzo di Giustizia. Vero è che i tempi per un accordo di ristrutturazione di questo tipo non hanno una data precisa di scadenza, ma il fatto che sia trascorso oltre un mese senza alcun segnale e soprattutto (come riferiamo a parte) che ci sia forte irritazione in Comune per l’atteggiamento assunto dall’ex proprietà, al punto da ipotizzare una possibile istanza di fallimento a firma del sindaco, non lascia tranquillo nessuno dei protagonisti della vicenda. L’impressione è che fra Penocchio e Cestaro i rapporti siano ancora molto tesi, soprattutto per l’onere che ricadrebbe sulle spalle del cavaliere. Da qui a Pasqua, comunque, la situazione andrà monitorata quotidianamente.