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Ore 22.10 – (Il Piccolo) «Ero un po’ spaventato dal freddo e da un clima non proprio mite, ma alla fine sono contento della mia scelta». Parola di Luciano Rabbeni, l’attaccante siciliano arrivato nel dicembre scorso a dare man forte alla causa del Kras. Per ora il giocatore nato a Caltanissetta il 12 maggio 1989 ha ripagato la fiducia concessagli dal presidente Goran Kocman con tre reti, un assist e tanti minuti di buon gioco. «Mi sto trovando molto bene con il gruppo e con la società – racconta Rabbeni – anche perché secondo me abbiamo tutti i mezzi per poter conquistare la salvezza, sia direttamente che eventualmente tramite i play-out». Seconda punta oppure esterno (sia sulla fascia destra che su quella sinistra) in un attacco a tre, Luciano è stato rilevato dal Noto (serie D siciliana) dove aveva siglato 3 reti in 12 presenze. Nel curriculum calcistico di Rabbeni due anni al Gela tra C2 e C1, e poi D con Nissa, Savoia, Acireale, Fondi, Calcio Chieri e Noto. Prima della fine del 2014 la chiamata a Repen per dare vivacità a un attacco che allora, senza Alessio Corvaglia, stentava ad andare in rete. Rabbeni per ora ha siglato tre reti, sempre in casa: la prima contro la Clodiense, poi il pareggio nel derby con l’Unione, infine domenica scorsa l’inutile rete allo scadere contro l’Union Pro. «Purtroppo nell’ultimo incontro siamo incappati in una giornata storta, ci può anche stare. Una partita sottotono non può compromettere la nostra rincorsa verso la salvezza, sono convinto che ci rifaremo a Fontanafredda», puntualizza. Nei primi mesi al Kras ha creato un particolare rapporto di amicizia soprattutto con due elementi: «Mi trovo spesso con Mirko Rondinelli e con il viceallenatore Michele Campo che è siciliano come me. Lo spogliatoio è molto unito, fattore che credo sarà fondamentale per il finale di stagione». L’unico neo nell’avventura in biancorosso è il mal di schiena che ne ha un po’ condizionato il rendimento nelle ultime partite: «Contro l’Altovicentino ho preso una forte contusione – racconta Rabbeni -. Ora mi sto affidando alle cure del fisioterapista Bombac e spero di risolvere prestissimo questo fastidio per dare il 100% per il Kras».
Ore 22.10 – (Il Piccolo) «Ero un po’ spaventato dal freddo e da un clima non proprio mite, ma alla fine sono contento della mia scelta». Parola di Luciano Rabbeni, l’attaccante siciliano arrivato nel dicembre scorso a dare man forte alla causa del Kras. Per ora il giocatore nato a Caltanissetta il 12 maggio 1989 ha ripagato la fiducia concessagli dal presidente Goran Kocman con tre reti, un assist e tanti minuti di buon gioco. «Mi sto trovando molto bene con il gruppo e con la società – racconta Rabbeni – anche perché secondo me abbiamo tutti i mezzi per poter conquistare la salvezza, sia direttamente che eventualmente tramite i play-out». Seconda punta oppure esterno (sia sulla fascia destra che su quella sinistra) in un attacco a tre, Luciano è stato rilevato dal Noto (serie D siciliana) dove aveva siglato 3 reti in 12 presenze. Nel curriculum calcistico di Rabbeni due anni al Gela tra C2 e C1, e poi D con Nissa, Savoia, Acireale, Fondi, Calcio Chieri e Noto. Prima della fine del 2014 la chiamata a Repen per dare vivacità a un attacco che allora, senza Alessio Corvaglia, stentava ad andare in rete. Rabbeni per ora ha siglato tre reti, sempre in casa: la prima contro la Clodiense, poi il pareggio nel derby con l’Unione, infine domenica scorsa l’inutile rete allo scadere contro l’Union Pro. «Purtroppo nell’ultimo incontro siamo incappati in una giornata storta, ci può anche stare. Una partita sottotono non può compromettere la nostra rincorsa verso la salvezza, sono convinto che ci rifaremo a Fontanafredda», puntualizza. Nei primi mesi al Kras ha creato un particolare rapporto di amicizia soprattutto con due elementi: «Mi trovo spesso con Mirko Rondinelli e con il viceallenatore Michele Campo che è siciliano come me. Lo spogliatoio è molto unito, fattore che credo sarà fondamentale per il finale di stagione». L’unico neo nell’avventura in biancorosso è il mal di schiena che ne ha un po’ condizionato il rendimento nelle ultime partite: «Contro l’Altovicentino ho preso una forte contusione – racconta Rabbeni -. Ora mi sto affidando alle cure del fisioterapista Bombac e spero di risolvere prestissimo questo fastidio per dare il 100% per il Kras».
Ore 21.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Un errore, questo è sicuro. Una svista, probabile quanto un “lavoro” autonomo svolto da un correttore automatico. Uno scherzo, come paventato dalla società nel suo comunicato ufficiale. Non si sa ancora la ragione esatta, ma il Tamai è diventato “Tamarri”. Almeno per il Televideo della Rai, che nel riportare, come di consueto, la lista degli squalificati del girone C di serie D, ha clamorosamente travisato il nome delle Furie rosse. Così Brustolon, fermato dal giudice sportivo nazionale per una giornata, è diventato appartenente al fantomatico club dei “Tamarri”. E non al Tamai. “Capiamo gli errori e gli scherzi – si legge nel sito ufficiale del Tamai – ma sono belli quando durano poco. Preghiamo il Televideo di correggere”.
Ore 21.30 – (Messaggero Veneto) Due soli punti di vantaggio sui play-out. E con in calendario uno scontro diretto da giocare. E’ fondamentale la domenica alle porte per Tamai e Fontanafredda, che rischiano di essere risucchiate negli spareggi salvezza. Nella nona di ritorno di serie D, infatti, sono entrambe obbligate a vincere, il Tamai con l’Union Ripa e Fontanafredda con il Kras, per respirare un po’ e uscire dalla crisi. Per farlo chiedono aiuto alle loro stelle ultimamente in ombra: Federico Furlan – tra i mobilieri – Lauro Florean tra i rossoneri. Entrambi gli attaccanti non segnano dal 19 febbraio. Il primo, classe ’86, aveva timbrato nel match col Belluno (finito 2-2). L’ex Pordenone aveva contribuito a vincere col Mezzocorona (1-3). Da lì in poi, più nulla: sei partite, zero gol. Per tutti e due. E non è un caso se, entrambe le squadre, in queste gare hanno messo assieme la bellezza di una sola vittoria. I due giocatori sono troppo importanti in fase di finalizzazione. Su Federico Furlan, infatti, il Tamai ci ha costruito la squadra. Trattenuto la scorsa estate nonostante le richieste, e con sua grande voglia di rimanere, De Agostini gli ha consegnato le chiavi del reparto (con Zambon) impostando una squadra pronta a ripartire proprio per sfruttare le sue caratteristiche: forza fisica, corsa, il suo incredibile sinistro. In queste partite è mancato e la squadra ne ha risentito. Nove i gol all’attivo: ne ha quattro in meno Florean che, pur avendo meno feeling con la rete rispetto a Furlan, riesce a dare il suo contributo con l’ultimo passaggio. Tuttavia manca qualche rete dell’ex Pordenone, in particolare perché non si possono richiedere straordinari a Gargiulo e Alcantara, due giovani che sinora stanno facendo il loro dovere. Per ritrovarsi, e per ripartire, Tamai e Fontanafredda hanno bisogno delle loro punte di diamante. I match sono degli spartiacque della stagione: l’Union Ripa ha un punto in più delle furie rosse e, come loro, non vince dall’ultima giornata del girone d’andata. Il Kras è nei play-out e un’eventuale vittoria a Fontanafredda potrebbe inguaiare i rossoneri. E’ giunto il momento di svoltare: Furlan e Florean, pronti a rispondere presente?
Ore 21.20 – Lega Pro: sconfitta interna per il Real Vicenza, battuto 3-1 dal Giana Erminio.
Ore 21.10 – (Tribuna di Treviso) Diramata la quarta graduatoria stagionale “Giovani D valore”, l’iniziativa della Lnd che premia le società di serie D più propense all’utilizzo dei giovani, oltre a quelli obbligatori. Rispetto a un mese fa, il Montebelluna di Pasa conferma la seconda posizione nel girone C (i punti di vantaggio sul Legnago sono aumentati da 31 a 32), l’Union Pro di mister Feltrin scivola invece di due posti (dal quinto al settimo) e il Giorgione di Paganin scende di uno: dal nono al decimo. Più juniores sono in campo e più punti acquisiscono le società, ma la speciale classifica non rispecchia l’età media delle formazioni. Si basa infatti su particolari criteri, che attribuiscono un diverso punteggio per ogni giovane a seconda dell’età (presi in esame i ’94, ’95, ’96, ’97 e ’98) e della provenienza o meno dal vivaio. Questa la classifica “Giovani D valore” del girone C aggiornata dopo 24 giornate: Mezzocorona 2.234 punti, Montebelluna 1.207, Legnago 1.175, Belluno 1.119, Mori S. Stefano 955, Fontanafredda 880, Union Pro 871, Triestina 858, Sacilese 831, Giorgione 828, Arzignano Chiampo 761, Kras Repen 694, Clodiense 681, Altovicentino 566, Ripa Fenadora 509, Biancoscudati Padova 504, Tamai 446, Dro 280. L’analisi si concluderà alla 28^ giornata per evitare eventuali “speculazioni” negli ultimi turni da parte di squadre senza obiettivi. In palio per le più virtuose nell’utilizzo dei giovani ci sono 50.000 euro in ogni girone: 25.000 per la prima classificata, 15.000 per la seconda e 10.000 per la terza. In caso di retrocessione del Mezzocorona (ipotesi probabile) il Montebelluna balzerà al primo posto, a patto che si salvi e che riesca a difendere la piazza d’onore dall’assalto del Legnago.
Ore 20.50 – (Tribuna di Treviso) Il derby di D tra Union Pro e Montebelluna, in programma domenica alle 14.30 a Mogliano, non vale solo una seria ipoteca sulla salvezza, ma anche la leadership del calcio provinciale. Le due cugine sono appaiate in settima posizione a -8 dai playoff e a +7 sui playout. Gli ex sono tutti in forza alla Pro: Andrea Nobile, Alessandro Cattelan e il tecnico Feltrin, che ai piedi del Montello ha allenato le giovanili nel quadriennio 1985-89 e la prima squadra in D (1989- 91). «Sarebbe una bella soddisfazione se l’Union Pro chiudesse il campionato davanti a Montebelluna e Giorgione, a patto che valga la salvezza», confida mister Feltrin. «L’intenzione dei ragazzi è di provare a vincere un derby, visto che finora non ci è riuscito. All’andata a Montebelluna abbiamo perso 2-0, ma il loro portiere è stato il migliore in campo. Domenica c’è l’occasione di sfatare il tabù in un periodo per noi positivo, in cui abbiamo raggiunto una posizione di classifica che ci fa ben sperare». Snodo importante? «Chi perde il derby dovrà poi sbrigarsi a raccogliere i punti mancanti alla salvezza diretta. Chi invece riuscisse a far bottino, guarderebbe al futuro con più serenità e con altri obiettivi. Il quinto posto è distante 8 punti, non sarebbe semplice raggiungere la Clodiense (prossimo ostacolo del Giorgione, ndr) che nel girone di ritorno sta viaggiando a mille». Sono 6 i punti in più rispetto all’andata. «Oltre al successo casalingo sulla capolista Padova, nelle ultime due trasferte siamo stati bravi a battere avversari pericolanti ma in gran forma come Legnago e Kras. Bisogna però mantenere alta l’attenzione: le formazioni in zona playout si stanno muovendo bene. Possiamo dire di essere vicini alla salvezza, mancano pochi punti. Dopo il Monte affronteremo un Ripa Fenadora in calo ma desideroso di riscatto, senza dimenticare che negli ultimi turni troveremo Mezzocorona e Mori S. Stefano, ormai retrocesse». Come vede il Montebelluna? «È una squadra estrosa, ricca di “giovani vecchi”: giovani all’anagrafe ma rodati ed esperti della categoria. Non hanno avuto continuità nei risultati, ma stanno facendo un campionato importante partendo con il nostro stesso obiettivo: la salvezza quanto prima. Giocano un buon calcio, possono mettere in difficoltà chiunque. Spero che a Mogliano ci sia una bella cornice di pubblico».
Ore 20.30 – (Corriere delle Alpi) La scossa del cambio di allenatore è arrivata senza il cambio dell’allenatore. «Quello che è successo è stato qualcosa che ha dato più forza al gruppo e siamo ripartiti molto meglio. È stato anche merito di qualche discorso fatto tra di noi e col mister. Molte volte non bisogna cambiare l’allenatore per dare la svolta». La squadra insomma si è guardata negli occhi e si è ricompattata, uscendone responsabilizzata: mette l’accento sulle motivazioni il terzino Ilir Frangu, che vuole dare un calcio alla crisi. «Ognuno ha detto la sua sulle proprie prestazioni la domenica, perché quelli che vanno in campo siamo noi giocatori e siamo noi quelli che perdono oltre al mister, quindi è tra di noi che bisogna parlare prima di tutto e il confronto è servito». Fame di punti. «In settimana lavoriamo meglio, c’è più entusiasmo dopo due buone prestazioni e siamo sulla buona strada», dice Ilir Frangu. «Adesso ci mancano i 3 punti, che non arrivano da otto partite». C’è grande voglia di rivalsa il casa Ripa Fenadora e il difensore e allontana le paure in vista dello scontro diretto di domenica in trasferta contro il Tamai. «Se vinciamo andiamo a 35 punti e saremmo più tranquilli per il discorso salvezza». Frangu allontana la crisi. «In una stagione capitano periodi neri in cui entri in un tunnel dove gira male tutto. È un momento che va così purtroppo, ma per la vittoria ormai ci siamo, siamo sempre più convinti». Suona la carica il terzino, in costante crescita dopo il rientro dal lungo infortunio. «Adesso mi sento molto bene», racconta. «È stato difficile soprattutto dal punto di vista mentale, però il mister mi ha dato grande fiducia, lo staff mi ha aiutato tanto a recuperare fisicamente, i compagni mi sono sempre stati vicini in tutte le cose, io non ho mai mollato e ora gioco dando tutto me stesso. In questo periodo non va bene perché giochiamo e non vinciamo, però mi trovo bene con i compagni e il mio obiettivo è fare un grande finale di stagione con l’Union, raggiungendo prima di tutto la salvezza, per poi avere l’occasione di tornare nel Bassano». Tamai nel mirino. È uno scontro diretto che vale doppio, visto che le due squadre sono divise solo da 1 punto (l’Union ne ha 32 contro i 31 del Tamai. «Se vinciamo abbiamo quasi un piede dentro la salvezza», commenta il terzino neroverde. «Il primo rischio è il loro campo, perché affrontiamo una squadra che gioca in casa propria con l’obiettivo di salvarsi e sappiamo che ha qualità, oltre ad essere tosta e aggressiva. Di certo non sarà facile. Per vincere serve prima di tutto la prestazione dei singoli», sottolinea Ilir Frangu. «Quando tutti i singoli fanno il proprio, viene fuori la squadra con la prestazione generale. Ognuno di noi deve fare qualcosa di più del suo. In attacco ultimamente facciamo un po’ di fatica a segnare, ma domenica torna Brotto che ci darà una grande mano».
Ore 20.10 – (Giornale di Vicenza) Chiamatelo corso d´aggiornamento. O, più semplicemente, chiacchierata tra colleghi. Teatro dell´incontro, il centro tecnico Piermario Morosini. Protagonisti, l´allenatore del Vicenza Pasquale Marino e lo staff dell´Arzignanochiampo: il tecnico, Paolo Beggio, assieme al suo vice Corrado Giordani e al preparatore dei portieri Leopoldo Nogara. «Un pomeriggio davvero interessante – conferma Beggio – utile a me e anche ai miei collaboratori che hanno potuto vedere da vicino cosa fa una squadra di serie B. Tutto è nato da una cena in amicizia col presidente Chilese e alcuni dirigenti berici».
Ore 19.50 – (Corriere delle Alpi) A lezione da mister Vecchiato. Ivan Da Riz la scorsa estate ha deciso di appendere le scarpe al chiodo per intraprendere la carriera di allenatore. Il giocatore era reduce da una stagione difficile con la maglia della Feltrese e a fine anno è arrivata la chiamata del tecnico gialloblù Vecchiato, che lo ha convinto a tornare al Polisportivo per fare l’allenatore in seconda. «Potevo continuare a giocare perché fisicamente stavo bene, ma sinceramente sono arrivato alla fine della scorsa stagione veramente scarico – commenta Ivan Da Riz – l’anno era stato molto pesante e ad un certo punto non ne volevo più sapere di giocare. Proprio quel periodo mister Vecchiato mi ha telefonato e mi ha fatto la proposta. Quando ci siamo conosciuti? Diversi anni fa, abbiamo un’amico in comune». Roberto Vecchiato ha giocato venti anni come difensore tra la serie C2 e la serie D e l’allenatore lo fa da meno di due anni, anche se i risultati sembrano già quelli di un veterano. «Mi sono trovato molto bene sin da subito – continua Ivan Da Riz – già dai primi allenamenti mister Vecchiato mi ha coinvolto e mi ha sempre reso partecipe nelle decisioni da prendere. Con lui è stato facile cominciare». Il Belluno ha fatto un girone di andata perfetto, al contrario di quello di ritorno quando, senza comuqneu nulla togliere ai gialloblù, sono stati persi punti per strada. «L’inizio di stagione è stato strepitoso e in generale la prima parte del campionato è stata ottima – continua Da Riz – nel ritorno ci mancano sicuramente cinque punti, quelli che ci permetterebbero di essere la con l’Atlovicentino e lottare per la seconda posizione. Avere un momento di difficoltà può capitare a tutti». Gli infortuni che si stanno abbattendo sulla squadra fanno presagire un periodo veramente duro. «È vero ma non per questo possiamo cercare alibi, sono convinto che chi giocherà farà bene e verrà fuori quella forza in più che deve uscire nei momenti di difficoltà». L’obiettivo salvezza è stato pienamente raggiunto. Ora l’obiettivo quale è? «Mister Vecchiato dice sempre che bisogna guardare in avanti, quindi dico che possiamo puntare al secondo posto. Confermare la terza posizione, però, sarebbe comunque una grande impresa. Il mio obiettivo personale? Guardo il mio futuro a breve termine. Per cominciare vorrei fare un altro anno qui a Belluno con Vecchiato e migliorare, sono qui per fare un apprendistato». Qualche anno fa hai giocato un anno in Australia in serie B. Come potresti paragonare la loro categoria con la nostra? «È veramente difficile farlo. Il loro è un calcio più fisico e con meno tattica. In rosa trovi giocatori che potrebbero fare i professionisti e altri che magari non giocherebbero in Terza categoria. Il mio anno oltreoceano è stato bellissimo e forse sono tornato troppo presto. Ripartire? Ora sono qui e sto bene».
Ore 19.30 – (Unione Triestina) I rossoalabardati sono tornati ad allenarsi questo pomeriggio sul campo di Prosecco. In vista della sfida con la capolista del Girone C, la Biancoscudati Padova, mister Ferazzoli ha guidato una singola seduta di allenamento composta da torelli, esercizi sulla velocità e situazioni tattiche specifiche. L’allenamento si è concluso con una partitina su campo ridotto. Non ha partecipato alle sessione il centrocampista Stefano Spadari, bloccato da un paio di linee di febbre. La rifinitura si svolgerà domani, sabato 14 marzo, a Prosecco alle ore 10.
Ore 19.10 – (Unione Triestina) L’Unione Triestina e la Biancoscudati Padova informano che nel pomeriggio di oggi il Presidente biancoscudato Giuseppe Bergamin ha ritenuto opportuno ricontattare il Presidente alabardato Marco Pontrelli per un ulteriore confronto chiarificatore sulla questione biglietti in vista della gara di domenica allo stadio “Rocco”. Nello spirito che deve contraddistinguere i rapporti tra sportivi e nell’interesse di chi domenica vorrà vivere una sana giornata di sport, le due Società sono infine pervenute ad un gentleman agreement, concordando l’abbassamento del prezzo del Settore Ospiti da 13,00 a 11,00 euro e la creazione di una tariffa ridotta a 7,00 euro per le donne e gli under 14.
A partire da domani mattina, perciò, partirà la prevendita che sarà effettuata nelle biglietterie Sud dello stadio Euganeo dalle 9.30 alle 19.00 (orario continuato). La Biancoscudati Padova, nel rispetto verso l’Unione Triestina, i suoi tifosi e per il suo Presidente Marco Pontrelli, ringrazia per la sensibilità dimostrata nel riconsiderare le proprie posizioni e recepire le legittime richieste dei tifosi padovani.
Ore 18.55 – L’U.S. Triestina e la Biancoscudati Padova informano che nel pomeriggio di oggi il Presidente biancoscudato Giuseppe Bergamin ha ritenuto opportuno ricontattare il Presidente alabardato Marco Pontrelli per un ulteriore confronto chiarificatore sulla questione biglietti in vista della gara di domenica allo stadio “Rocco”. Nello spirito che deve contraddistinguere i rapporti tra sportivi e nell’interesse di chi domenica vorrà vivere una sana giornata di sport, le due Società sono infine pervenute ad un gentleman agreement, concordando l’abbassamento del prezzo del Settore Ospiti da 13,00 a 11,00 euro e la creazione di una tariffa ridotta a 7,00 euro per le donne e gli under 14. A partire da domani mattina, perciò, partirà la prevendita che sarà effettuata nelle biglietterie Sud dello stadio Euganeo dalle 9.30 alle 19.00 (orario continuato). La Biancoscudati Padova, nel rispetto verso l’U.S. Triestina, i suoi tifosi e per il suo Presidente Marco Pontrelli, ringrazia per la sensibilità dimostrata nel riconsiderare le proprie posizioni e recepire le legittime richieste dei tifosi padovani.
Ore 18.30 – PREVENDITA TRIESTINA-PADOVA: TROVATO L’ACCORDO TRA LE DUE SOCIETÀ PER L’ABBASSAMENTO DEI PREZZI! A breve tutti i dettagli.
Ore 18.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Venezia senza pace, anche Bellazzini finisce ko e salta la Cremonese. Dopo la conferma dei forfait di Peccarisi e Giuliatto, con quest’ultimo che forse dovrà operarsi alla caviglia, continuano le brutte notizie per il tecnico Michele Serena in vista dei 90′ di domani pomeriggio al Penzo (ore 17) con i grigiorossi. La «gestione» dei giorni scorsi, infatti, non è bastata al fantasista Tommaso Bellazzini – miglior marcatore lagunare con 8 reti (6 rigori e due punizioni) – per smaltire l’infiammazione inguinale che gli impedisce di correre senza dolore. «Come arriviamo al match con la Cremonese? Non proprio benissimo, ma purtroppo ci siamo abituati – il sorriso amaro di mister Serena -. Chiedo alla squadra di avere la stessa fiducia e autostima di sempre per ricominciare un percorso positivo. A prescindere dalla classifica dobbiamo affrontare le restanti 9 partite con la consapevolezza che possono essere fondamentali per il nostro futuro professionale, in un calcio in cui ormai non è così facile trovare squadra. Da ciò dobbiamo trarre forza». Rispetto al 3-0 incassato a Novara dovrebbe rientrare Fortunato per D’Arsiè tra i pali, nonché Legati in difesa così da restituire Espinal al centrocampo. A sostituire Bellazzini sulla trequarti dovrebbe essere Greco con Raimondi e Guerra di punta. «A Novara comunque abbiamo fatto la nostra partita, D’Arsiè non ha dovuto fare nessuna parata eppure ha preso tre gol – rimarca Serena -. Dobbiamo ripartire dalla prestazione, cercando ovviamente di crescere sul piano della finalizzazione. Questo è l’obiettivo primario, ma solo con la giusta serenità ce la faremo». Intanto, dopo il recente deferimento per il mancato pagamento dei contributi sugli stipendi di settembre-ottobre, il Venezia sarà in udienza presso il Tribunale Nazionale della Figc il prossimo 26 marzo.
Ore 17.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) «Vogliamo riprendere il nostro cammino, ma serve fiducia, serve autostima. Da parte mia la fiducia c’è e anche da parte dei ragazzi, che questa settimana si sono allenati bene». Il Venezia scende in campo domani al Penzo (ore 17) contro la Cremonese e mister Michele Serena punta sull’orgoglio dei suoi. La sconfitta di Novara pesa sul morale e sulla classifica, ma è il momento di guardare avanti. «C’è la voglia di riprendere un percorso positivo» conferma il tecnico arancioneroverde, che però, una volta di più, dovrà fare i conti con l’infermieria affollata. E con una serie di forfait annunciati. Come la settimana scorsa mancheranno Alberto Giuliatto e Maurizio Peccarisi, che andranno così a sguarnire il reparto difensivo (dove fortunatamente rientra Legati). Giuliatto si è fermato venerdì scorso per un problema alla caviglia che sembra più grave del previsto, tanto che potrebbe rendersi necessario un piccolo intervento: il difensore sarà valutato ulteriormente la prossima settimana per prendere poi una decisione sul da farsi. Invece per quanto riguarda l’ex Pordenone, il problema al ginocchio non è ancora superato e servirà ulteriore riposo. Ma domani con la Cremonese mister Serena dovrà rinunciare anche a Tommaso Bellazzini, fermato da un’infiammazione ossea in zona inguinale. Anche per lui servirà qualche giorno in più di riposo per superare il problema e per questo domani occorrerà rimettere mano al centrocampo, dove potrebbero trovare spazio Espinal e Giorico, con Varano e Zaccagni ai lati. Dovrebbe essere invece regolarmente in campo Stefano Fortunato e questa è una buona notizia, visto che domenica scorsa, a causa di un improvviso risentimento muscolare, la difesa della porta arancioneroverde era stata affidata al giovanissimo Marco D’Arsiè. Il portiere titolare si è allenato a parte per tutta la settimana, ma non sembra vi siano ostacoli al suo rientro. Al Penzo arriva una squadra a caccia di punti per non farsi risucchiare dalla zona playout, da cui è distanziata di soli 4 punti: in classifica la Cremonese è infatti quindicesima con 35 punti, 3 in meno del Venezia. «Non so se verranno qui per giocare la partita o se preferiranno chiudersi – riflette mister Serena – la Cremonese è comunque una squadra che pressa alta, con giocatori di qualità sul piano tecnico. Noi dovremo imparare a essere bravi anche quando le squadre si chiudono a riccio, giocando con tranquillità, senza frenesia, ma con la pazienza di cercare il fraseggio, perché poi gli spazi si creano e il gol arriva».
Ore 17.30 – (La Nuova Venezia) Fortunato in campo, Bellazzini in tribuna. Vigilia agro-dolce per Michele Serena che recupera il portiere, ma non potrà schierare il jolly toscano, messo fuori gioco da un fastidio muscolare: l’obiettivo è recuperare il capocannoniere del Venezia per la prossima trasferta a Monza contro la Giana Erminio. Sono indisponibili per la Cremonese sia Peccarisi che Giuliatto, la prossima settimana verrà deciso se il terzino trevigiano dovrà sottoporsi o meno a un intervento chirurgico. «Non lasciamoci condizionare dalla classifica della Cremonese», ha osservato Michele Serena, «è una squadra con un organico di prima fascia, basti citare la presenza di Jadid a centrocampo». A Cremona è iniziata la seconda avventura di Michele Serena alla guida del Venezia, venti partite dopo, sfumato il sogno playoff, gli arancioneroverdi provano a mettersi al sicuro. «Non so che tipo di partita verrà a fare la Cremonese, a me interessa solo della nostra prestazione». Venezia che fatica a trovare spazi contro le squadre che si chiudono, Venezia che ha sempre giocato a viso aperto contro qualsiasi avversario. «Anche a Novara lo abbiamo fatto. Potevo decidere di fare come l’Arezzo e difendermi a oltranza, ma è un atteggiamento che non mi piace. Abbiamo preso tre gol, è vero, ma anche il Venezia ha costruito alcune occasioni clamorose per segnare. Ecco, dobbiamo imparare ad alzare la percentuale di realizzazione rispetto alle occasioni create, senza farci prendere dalla frenesia di dover segnare subito. Io sono motivatissimo e credo lo saranno anche i miei giocatori, non si tratta solo di far punti per questa stagione, ma di mettersi in mostra anche per strappare un contratto per a prossima». Progetto Rispetto. Si svolgerà questa mattina (inizio ore 10.40) il quarto e ultimo appuntamento del Progetto “Rispetto”. Dopo il successo avuto nelle scuole Battisti e Pellico dell’istituto comprensorio “Giulio Cesare” e negli istituti Virgilio e Da Vinci di Mestre, l’ultimo appuntamento coinvolgerà l’istituto Cavanis di Venezia. Seguendo lo schema del progetto, l’incontro odierno giunge a conclusione di tre lezioni di attività motoria, organizzate in ogni singola classe per un totale di circa 60 bambini. Di Costanzo al Messina. Ancora un cambio di panchina nel girone A della Lega Pro: la sconfitta interna con l’Arezzo ha spinto il Lumezzane a esonerare Maurizio Braghin e a richiamare al suo posto Paolo Nicolato. Nello Di Costanzo, indimenticato tecnico del Venezia, è a ieri il nuovo allenatore del Messina, squadra che aveva già guidato in serie B, e prende il posto di un altro arancioneroverde, Gianluca Grassadonia. Dopo i deferimenti a singhiozzo, un’altra decisione che lascia perplessi: il tribunale di Monza ha rinviato al 26 maggio la sentenza sul club brianzolo.
Ore 17.10 – (Giornale di Vicenza) Chi giù dalla Torres? Possibilmente non Bassano visto che Cristian Bucchi, subentrante sulla panchina isolana, dopo una vigorosa scossa di partenza, ha smarrito a nell´ultima uscita a Mantova un pizzico di mordente e conta sul triplo confronto interno consecutivo con i giallorossi primo rivale per raddrizzare definitivamente la classifica. «Il Bassano è la formazione che esprime a mio avviso il miglior calcio del campionato – ha sottolineato ieri il difensore rossoblù Gaetano Imparato – noi però lo affronteremo senza paura e con la nostra consueta tenacia. Quello che ci frega è la continuità che non ci consente di essere una grande squadra. Ma salvezza, l´obiettivo stagionale, la raggiungeremo senz´altro». All´andata finì 0-0 col Soccer Team costretto a fare a pallate sul muro di gomma di Sassari senza riuscire a demolirlo. Dopodomani gi isolani saranno costretti a scoprirsi un filo di più tra la propria gente che da sempre traina i suoi pupilli spingendoli al bottino. Solidarietà. Il Bassano ha aderito di slancio all´iniziativa della Fondazione Carobbi-Ceregatti, che fa capo all´ex difensore di Fiorentina e Milan, Stefano Carobbi. La Fondazione raccoglie maglie, cimeli e donazioni di atleti di grido e sportivi in genere, che vengono messi all´asta e il cui ricavato è destinato a bambini malati del territorio, oppure a strutture sanitarie o ancora a famiglie disagiate della zona. Finora migliaia di euro sono stati consegnati in assoluta trasparenza a tante persone in difficoltà grazie al supporto disinteressato di ex giocatori come Dino Baggio, Piovani e tanti altri. Capitan Iocolano (ma con lui anche Evacuo del Novara) ha subito messo a disposizione la fascia e la propria maglietta che sarà messa all´asta su E-Bay. Ieri proprio Iocolano, Pietribiasi e Nolè sono stati premiati in sede con un piatto-ricordo per il loro sostegno da Davide Ceregatti. «Il ricavato sarà girato a una famiglia bisognosa del Bassanese o a un centro di cura della zona – ha sottolineato il digì Seeber – per questo genere di inizative chiare e positive noi ci siamo sempre».
Ore 17.00 – Questa la posizione della Tribuna Fattori sulla querelle Triestina-Padova a proposito dell’annullamento della prevendita: “Ringraziamo il Presidente BERGAMIN per la presa di posizione sul rincaro biglietti applicato a nostro sfavore dalla Triestina. Siamo consapevoli che non sono i 3 euro a renderci poveri e nemmeno ricchi ma la difesa del “principio ” dimostrata le fa onore. In un calcio “moderno” dove il tifoso viene sempre e comunque messo per ultimo, Bepi si è dimostrato persona coerente ed a servizio dei propri tifosi. Societa’ che si riempiono la bocca con affermazioni del tipo “rivogliamo le famiglie allo stadio” e poi non applicano riduzioni per donne, bambini, anziani, ecc. Federazione, lega, Viminale, ecc. Che se urli Terrone in maniera goliardica ad un Tifoso avversario ti chiudono il settore per discriminazione territoriale ma lo stesso tifoso non viene discriminato se poi gli si deve alzare il prezzo del biglietto! Ricordiamo inoltre che in questo caso il prezzo è stato alzato solo per i tifosi ospiti mentre loro a Padova hanno pagato come i locali. Nella partita Triestina KRAS il prezzo agli ospiti è stato promozionale. I Padovani cosa sono diventati? Vacche da mungere? Noi domenica arriveremo TUTTI SENZA BIGLIETTO e siamo certi che il prezzo non verrà modificato ma almeno sappiamo che il Calcio Padova( nome non casuale) si è schierato dalla parte dei propri tifosi! Qualcuno a Trieste si dovrà prendere la responsabilità per i disagi arrecati all’ordine pubblico…..E SE COMPRASSIMO TUTTI IL BIGLIETTO IN CURVA FURLAN?”
Ore 16.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Ciak, si gioca. Nel labirinto del calcio spezzatino che quest’anno accompagna l’evoluzione del campionato di Lega Pro, spunta un venerdì sera al Menti per un anticipo inconsueto. Real Vicenza-Giana (ore 19.30) è un’occasione formidabile per Michele Marcolini per conquistare 7 punti nelle prime tre uscite dal suo ritorno in sella al club biancorosso. Sinora una vittoria (col Lumezzane) e un pareggio (a Bolzano con l’Alto Adige) sono il suo biglietto da visita di tutto rispetto. Due i dubbi alla vigilia ancora irrisolti: Cristini ha un’infiammazione alla zampa d’oca del ginocchio e non è al top, mentre davanti Gomes De Pina scalpita dopo il supergol segnato al SudTirol. Problemi pure per la Giana Erminio. Albè dovrà fare a meno di Recino, che sconta un turno di squalifica in seguito al doppio giallo rimediato domenica scorsa, e di Polenghi, fermo una gara per somma d’ammonizioni. Torna a disposizione, invece, Sosio.
Ore 16.30 – (Giornale di Vicenza) Sognare non è vietato e continua a farlo il Real Vicenza. Dopo il buon pareggio portato a casa dalla difficile trasferta di Bolzano, torna al Menti la squadra di Marcolini che questa volta dovrà vedersela con la Giana. I milanesi, attualmente in sedicesima posizione, zona playout, stanno lottando per ottenere la salvezza. Salvezza che è ormai sicura invece per il Real e allora si continua a puntare in alto: «Noi ci crediamo ancora – dice Marcolin – giochiamo per raggiungere un qualcosa che potrebbe essere storico, di conseguenza dobbiamo avere l´entusiasmo ma anche la tensione giusta che ci permetta di affrontare ogni partita al meglio». Serenità sì, dunque, ma anche quel po´ di tensione che non guasta mai e potrebbe essere la chiave per aprire la porta dei playoff ai vicentini. Un mattoncino alla volta la squadra di Marcolini sta costruendo qualcosa di bello, e il mattoncino che si vorrebbe aggiungere questa sera ha su scritto Giana. «Loro sono una squadra rognosa – continua il tecnico biancorosso – con cui all´andata abbiamo fatto molta fatica, è stata una partita durissima e lo sarà anche questa sera, ma è giusto così». Dal ritorno di Marcolini sono arrivati due risultati positivi: la convincente vittoria contro l´AlbinoLeffe e il pareggio al Druso contro l´Alto Adige. «Siamo soddisfatti del pari ottenuto a Bolzano, adesso cerchiamo di dare continuità al nostro cammino e portare a casa più punti possibile da qui sino al termine del campionato – continua Marcolini – il nostro obiettivo è di fare una bella partita e cercare di vincere. Ma per farlo dobbiamo essere bravi, la Giana è una squadra ostica con giocatori di buona qualità, come Gasbarroni e Sinigaglia, con cui ho giocato a Bergamo. Loro hanno avuto un po´ di calo, però ci daranno sicuramente del filo da torcere». Carica e determinazione dunque in casa Real che dovrà fare a meno però di Marco Cristini, messo ko da un dolore al ginocchio e dovrà guardare la partita dalla tribuna. Da Gorgonzola invece arriverà una formazione agguerrita, dopo la pesante sconfitta subita domenica scorsa contro la Pro Patria, diretta avversaria della Giana in ottica salvezza. La squadra di Albè si presenta al Menti senza i due squalificati Tiziano Polenghi, pilastro della difesa, e Giorgio Recino, ma ha pur sempre una rosa con buone qualità tra cui spiccano i nomi di Andrea Gasbarroni, ex Sampdoria e Torino, e Davide Sinigaglia, compagno di squadra di Michele Marcolini all´Atalanta. Una squadra quindi che arriverà a Vicenza con un obiettivo ben chiaro: vincere e provare ad uscire dalla zona rossa della classifica. Altra partita dura, durissima, ma i biancorossi hanno dimostrato di aver tutte le carte in regola per poter giocare un bel calcio e portare a casa punti preziosi e andare a rosicchiare qualcosa sulle squadre che li precedono nella corsa ai playoff.
Ore 16.05 – (Unione Triestina) Unione Triestina, prendendo atto della nota con cui la società Biancoscudati Padova lamenta l’eccessivo costo dei tagliandi riservati ai propri tifosi per il Settore Ospiti (euro 13 comprensivo di parcheggio), ricorda che i sostenitori alabardati, in trasferta a Padova per assistere alla gara del girone di andata, hanno pagato una cifra analoga tra prezzo del biglietto e posteggio auto. Perciò la società alabardata, che per l’occasione deve aprire un settore dedicato agli ospiti con relativi costi di gestione e che si è dichiarata disponibile a sostenere la spesa del personale per la prevendita nel capoluogo veneto, ritiene tale discussione sterile e dannosa in vista del prossimo incontro di campionato e non intende alimentare la polemica con la Biancoscudati Padova o modificare la cifra dei biglietti riservati ai patavini, perché globalmente in linea con il tariffario applicato dal Padova ai supporters giuliani nella gara del novembre scorso. Pertanto Unione Triestina si augura che i toni del confronto vengano smorzati e che domenica si possa assistere a una partita avvincente con la presenza di un pubblico degno della storia e del blasone di queste due gloriose società.
Ore 15.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) La sua finora è stata una stagione da incorniciare che ha vissuto il momento migliore con la doppietta al Bologna. Federico Moretti ha firmato con il Vicenza a mezz’ora dallo scadere della proroga di mercato concessa alla società a settembre, e mai scelta fu più azzeccata. «Se penso che a Catania sarei finito fuori lista e quindi non avrei mai giocato – sottolinea Moretti – posso dire di essere stato molto fortunato, anche perché venivo da un anno difficile tra La Spezia e Padova, dove le cose sono andate male sia a livello personale, sia di squadra, perché siamo retrocessi in lega Pro». A Vicenza la stagione di Moretti è completamente diversa, tante ottime prestazioni e già sei gol realizzati. «All’inizio credo che nessuno avrebbe immaginato che la nostra stagione potesse essere così positiva – sottolinea il mediano biancorosso – ma tutto quanto abbiamo ottenuto è il risultato del lavoro di un gruppo unito e compatto che lotta per il Vicenza. Quanto a me, sono contento di avere segnato già sei gol anche perché hanno sempre portato punti». Lunedì sera al “Menti” sarà di scena il Catania, e Moretti da buon ex, non disdegnerebbe di trovare un’altra rete vincente. «Magari – risponde secco Moretti – se dovessi fare gol sarebbe una grande gioia e esulterei alla grande perché quando un calciatore fa gol a mio parere è giusto festeggiare con i propri tifosi. Ma la cosa che voglio precisare è che non vivo questa partita con voglia di rivalsa verso la società siciliana. A Catania ho lasciato tanti amici, e sarà un piacere rivederli e salutarli. Poi ci sarà la partita, e in campo darò tutto me stesso per il Vicenza. Loro a livello di singoli sono forse la squadra più forte della serie B assieme al Bologna». Nelle ultime due partite il Vicenza ha pareggiato due volte per 2 a 2, lasciando intravedere qualche segno di stanchezza sia fisica che mentale. «Dopo una striscia di sei vittorie di fila credo sia umano un momento in cui si rifiata – precisa l’ex padovano –. Non dobbiamo mai dimenticarci da dove siamo partiti e che il nostro gruppo si è formato a settembre quando le altre squadre avevano già due mesi di lavoro assieme. Nonostante tutto siamo a due punti da quota 50 che vale la permanenza in B». Una salvezza che di fatto è già centrata, ma Moretti nega che all’interno dello spogliatoio si parli di altri obiettivi. «Finora siamo andati avanti pensando e preparando una partita alla volta. Tutti noi siamo decisi a proseguire su questa linea, con la determinazione e la voglia di non fermarci e di non accontentarci. La nostra idea però è che gli obiettivi si conquistano, non si dichiarano».
Ore 15.20 – (Giornale di Vicenza) Giovanni Sbrissa è tra i 27 convocati per un raduno dell´Under 19. Da questo gruppo usciranno i 18 che prenderanno parte alla fase Élite dell´Europeo di categoria. Il centrocampista biancorosso sarà a disposizione del commissario tecnico Pane da martedì a giovedì della prossima settimana. Intanto prosegue la preparazione in vista del match di lunedì alle 20.30 con il Catania. Ieri i biancorossi hanno svolto una doppia seduta di allenamento a Isola. Manfredini e Sciacca, che contro i siciliani non ci saranno, hanno lavorato a parte. Gestione differenziata anche per Vigorito, che convive con il consueto dolore al ginocchio sinistro. Nei prossimi giorni si capirà se il portiere lunedì potrà essere a disposizione, anche se potrebbe essere interpretato come un segnale il fatto che non abbia preso parte alla partitella finale. Ha invece ben impressionato Ragusa, la cui condizione migliora di giorno in giorno. Per la giornata odierna è in programma un allenamento pomeridiano, sempre a Isola.
Ore 15.00 – (Giornale di Vicenza) Quando, alla vigilia del campionato, Federico Moretti è partito da Catania per venire in prestito al Vicenza, le premesse sembravano abbastanza chiare: una squadra appena retrocessa dalla serie A, con la ferma intenzione di tornarci immediatamente, “parcheggiava” un centrocampista in esubero in una formazione appena ripescata, destinata a lottare per conquistare una complicata salvezza. Sei mesi e mezzo dopo, il campo ha detto che quelle premesse sono state clamorosamente smentite. E così, nel posticipo di lunedì sera al Menti, Moretti e il Vicenza si preparano ad affrontare il Catania partendo da una classifica che vede i biancorossi quarti, in corsa per la promozione, e i rossoazzurri terzultimi, 17 punti più in giù, a rischio retrocessione. Moretti, chi lo avrebbe immaginato in estate? «Sicuramente nessuno. Però il calcio è così, non bastano i grandi nomi a fare una grande squadra: il nostro bellissimo gruppo, unito alla competenza dello staff tecnico e alla coesione di tutto l´ambiente, sta dimostrando di poter rendere meglio di una formazione piena di ottimi elementi, che finora però non ha trovato il bandolo della matassa». Avrà voglia di far ricredere chi non ha creduto in lei? «Ma no, per me sarà solo una partita difficile, da provare a vincere insieme ai miei compagni come tutte le altre. Non credo di dover dimostrare nulla in particolare in questo incontro; semmai ogni settimana devo provare a convincere i dirigenti del Vicenza a riconfermarmi ». Cosa intende dire? «Io sono qui in prestito, ma la società biancorossa ha un diritto di riscatto già definito a fine stagione. Sinceramente la mia priorità sarebbe rimanere qui, perché ho trovato la dimensione ideale in tutte le componenti, però saranno valutazioni che si faranno più avanti e non spettano a me. Io spero solo di continuare a far bene: se mi confermerò su buoni livelli da qui alla fine, mi auguro che i dirigenti del Vicenza mi riscattino altrimenti li ammazzo! (ride, ndr)». Nel Catania, che ritrova da avversario, aveva legato con qualche compagno in particolare? «Beh, in verità ne ritrovo pochi perché nel frattempo c´è stata una rivoluzione quasi completa In ritiro avevo subito trovato feeling con Rosina e Calaiò. Li saluterò volentieri, ma in campo ovviamente non ci saranno sconti tra di noi». Il Vicenza, e lei in particolare, è sembrato fisiologicamente un po´ scarico dopo la grande serata di Bologna, con la sua doppietta vincente. È d´accordo? «È innegabile che in quella partita abbiamo speso molto, e che la portata di quella prestazione ci abbia anche un po´ caricato di responsabilità: volevamo essere all´altezza delle aspettative, ma con tre partite così vicine non è stato possibile rendere sempre al top sia dal punto di vista fisico, sia da quello mentale. Adesso però abbiamo ricaricato le pile e siamo pronti a ripartire». Tra infortuni e squalifiche, lunedì mancherà qualche titolare. «Ma non è un problema, né può diventare un alibi. Abbiamo la fortuna di avere una squadra numericamente e qualitativamente adeguata, tutti i compagni hanno dimostrato di poter giocare ugualmente bene: andrà in campo il Vicenza, e questo deve valere sempre, a prescindere dagli interpreti». E questo Vicenza, da qui alla fine, può aspirare davvero alla promozione? «Per me, tanto per cambiare, ha ragione il nostro allenatore: Marino ci raccomanda di non porci obiettivi di lungo termine, ma di affrontare una partita per volta, pensando solo a giocare un calcio efficace ma anche divertente, sia per noi, sia per il pubblico meraviglioso che ci sostiene. A questo proposito, voglio sottolineare un fatto: in un Menti meno “caldo”, secondo me, non saremmo riusciti a raddrizzare la partita con il Lanciano. Per questo confido, da qui alla fine, di avere sempre così tanta gente al nostro fianco».
Ore 14.30 – (Gazzettino) Torna l’incubo-influenza a Cittadella. Ieri Rigoni è rimasto a casa con la febbre, c’è solo la rifinitura di oggi pomeriggio per capire se il centrocampista possa essere o meno disponibile per la gara di domani con il Crotone. Nuovi problemi anche per Schenetti, stavolta all’adduttore: ieri si è sottoposto a un’ecografia, stamane si conoscerà l’esito dell’esame strumentale. L’arbitro di Cittadella-Crotone sarà Pinzani di Empoli, si ricorda che i biglietti della Gradinata est costeranno solo 1 euro. Alex Cordaz, ex portiere granata, ieri in conferenza stampa a Crotone ha parlato del prossimo impegno: «Per noi la partita con il Cittadella è molto importante. È uno scontro diretto, siamo dietro di tre punti e vogliamo trovare la continuità. Le gare da qui alla fine sono sempre meno, e non sono permessi gli errori. Il Crotone da un mese a questa parte sta giocando bene e raccogliendo punti, sono fiducioso». Ma che partita sarà quella di Cittadella? «Da giocare con il coltello tra i denti. Non meritiamo questa classifica e vogliamo tirarci fuori. È il momento giusto per affrontare il Cittadella, sono fiducioso, l’importante sarà non perdere. Il campionato ce lo giocheremo in casa, dove possiamo contare sulla spinta del nostro pubblico». Su Foscarini e Draghi: «Sono due allenatore bravi e preparati, con caratteristiche diverse. Del resto sono in B da tanti anni, non sono certo gli ultimi arrivati nella categoria. Foscarini ha dato continuità al suo lavoro con risultati importanti, l’anno scorso ha compiuto un mezzo miracolo».
Ore 14.10 – (Mattino di Padova) Di nuovo l’influenza. Il nemico che sembrava debellato è tornato a mietere vittime in casa Cittadella. Ieri, a fermarsi a causa della febbre, è stato Nicola Rigoni, a causa di una ricaduta del virus che nelle scorse settimane ha colpito una buona metà dei giocatori della rosa granata. Un grattacapo grave, per Claudio Foscarini, che si troverebbe senza il suo regista “di fiducia” per lo scontro diretto con il Crotone, in cartellone domani pomeriggio al Tombolato. La speranza è che il 24enne centrocampista di Schio possa recuperare in fretta, almeno per andare a rimpolpare la panchina. Stando così le cose, in mediana la coppia titolare dovrebbe essere composta da Busellato e Paolucci, ristabilitosi completamente dal fastidio al ginocchio accusato la scorsa settimana e pronto a prendere la plancia di comando dopo la tribuna, per scelta tecnica, nel posticipo di Chiavari contro l’Entella. Ma non è finita qui con le brutte notizie: pure Schenetti rischia di non essere convocabile per il match con i calabresi, a causa di un affaticamento muscolare all’adduttore, la cui gravità sarà valutata nelle prossime ore dal dottor Candido, medico sociale del club. Le buone nuove giungono dalla difesa: capitan Michele Pellizzer, che il tecnico aveva evitato di rischiare a Chiavari, è ormai pienamente recuperato e pronto a riafferrare le redini della difesa accanto a Scaglia. In attacco, invece, non ci sono novità: si va verso il solito ballottaggio fra le punte, con Coralli, a segno da due turni consecutivi, che sembra il candidato numero uno per affiancare l’inamovibile Stanco. Mettersi in pari. Quella di domani sarà la dodicesima sfida nella storia calcistica di Cittadella e Crotone, con un bilancio di 3 affermazioni, 4 pareggi e 4 sconfitte per i granata, che però hanno incamerato l’intera posto nell’ultimo incontro giocato sotto alle mura, alla settima giornata dello scorso campionato, con rete decisiva di Donnarumma. La gara di andata terminò invece 2-2, con il Citta che riacciuffò un insperato pareggio ben oltre il 90’ grazie a Busellato: 12 i gol messi a segno nei confronti diretti per la squadra di Foscarini, 15 quelli incassati. E’ l’ora di pareggiare i conti. Ingresso a un euro. Sabato sarà possibile accedere alla Gradinata Est e alla Curva Nord Ospiti spendendo soltanto un euro. L’appello ai tifosi l’ha lanciato per primo il presidente Andrea Gabrielli su queste colonne: «Stiamo entrando nella fase più calda della stagione e abbiamo bisogno del sostegno dei nostri tifosi». Al momento sono circa 200 i biglietti venduti in più rispetto alla media settimanale, l’obiettivo è arrivare almeno alle tremila presenze. L’arbitro fa 13. Sarà il signor Riccardo Pinzani della sezione di Empoli a dirigere la gara col Crotone. Ben 12 i precedenti dei granata con il fischietto toscano, per un bilancio che parte da un Cittadella-Salernitana del 2008 (0-0) e mette in fila 4 vittorie, 6 pareggi e 2 sconfitte (entrambe esterne). In questa stagione ha diretto sei partite in serie B, ma mai Pellizzer e compagni. Il suo ultimo precedente con la formazione padovana risale all’aprile 2014: successo casalingo per 1-0 a spese del Siena, con Coralli e Pierobon protagonisti, il primo con un gol, il secondo con un rigore parato a Pulzetti che regalò al portiere 45enne la ribalta dei media nazionali.
Ore 13.40 – L’arbitro di Triestina-Padova sarà il signor Vittorio Di Gioia di Nola, coadiuvato dagli assistenti di linea Vitali e Dusi.
Ore 13.10 – (Il Piccolo) Quattro mesi e mezzo fa, a inizio novembre, proprio a Padova Giuseppe Ferazzoli iniziò la sua avventura sulla panchina alabardata con un insperato pareggio. Ha raccolto una Triestina in fondo alla classifica con soli 2 punti e dopo un girone esatto l’ha portata a 25, facendo riemergere speranze di salvezza che sembravano ormai assopite. E domenica ritrova proprio la corazzata Padova, pronto a giocarsela anche con la capolista. Ferazzoli, qual è il bilancio dopo un intero girone sulla panchina della Triestina? «Egoisticamente dovrei parlare di bilancio positivo, perché in queste 17 partite abbiamo fatto 23 punti. Ma non posso fermarmi a questo, perché sarebbe un’analisi molto superficiale. Il fatto è che non abbiamo fatto ancora niente, dobbiamo rimanere concentrati, consci che la squadra è cresciuta ed è consapevole dei propri mezzi. Perché è indubbio che adesso giocare contro la Triestina è molto difficile». Quindi i veri bilanci sono rimandati alla fine? «Ripeto, non abbiamo fatto ancora niente. Ora abbiamo quattro partite fino a Pasqua, sulla carta con squadre tranquille, ma in realtà abbiamo il calendario più difficile. Dobbiamo restare concentrati e pensare esclusivamente all’obiettivo finale. Solo quando lo raggiungeremo, potrò sentirmi completamente gratificato da quanto avremo fatto grazie ai ragazzi». Ha incontrato tutte le squadre: in una scala di valori dove collocherebbe l’attuale Triestina? «Credo che il Padova non abbia rivali: è una società ripartita in modo importante, con una squadra strutturata e allenata molto bene. Poi dopo ci sono Belluno, Altovicentino e altre due squadre ben organizzate che mi piacciono molto come Sacilese e Clodiense. A parte queste, io credo che la Triestina non sia inferiore a nessuna delle altre». Ma domenica con il Padova potete giocarvela? «Non è che possiamo giocarcela, dobbiamo giocarcela. Quando dicono che non hai niente da perdere, non è vero: questa è una partita che come le altre vale tre punti. Certo, giochi contro la prima della classe e le difficoltà sono maggiori, ma qualche arma ce l’abbiamo anche noi. Anche se servirà dare il 110 per cento per arginare la loro forza». Rispetto a un girone fa è cambiato tanto. «Senza false ipocrisie, all’andata a Padova siamo stati molto fortunati. Ma in questo momento le due squadre sono differenti rispetto a qualche mese fa, giocano in maniera diversa e con un modulo diverso. Per noi c’è stata una crescita del gruppo, grazie anche agli arrivi di buoni giocatori, e questo unito ai buoni risultati ha portato entusiasmo. I ragazzi hanno avvertito anche l’avvicinarsi della gente, uno spirito alimentato dai buoni risultati. A questo proposito spero anche in una massiccia risposta dei tifosi: i ragazzi sono già pronti a dare il 110 per cento, ma con tanto calore attorno sarebbero ancora più stimolati». Si può contare su un Padova più rilassato dopo l’allungo sull’Altovicentino? «Se domenica avessero battuto 4-0 l’Arzignanochiampo sarei più tranquillo, invece quel pareggio ha fatto alzare loro le antenne. Ma in realtà cambia poco o niente: la loro forza la sappiamo, hanno grandi qualità. Noi dovremo limitarle e cercare di sfruttare le nostre».
Ore 12.50 – (Il Piccolo) «La tifoseria rossoalabardata scenda dall’Aventino e domenica torni numerosa allo stadio»: dopo quello della curva Furlan, ora arriva anche l’appello del Centro di coordinamento per avere domenica più tifosi alabardati, in considerazione che saranno moltissimi quelli ospiti al seguito del Padova. «L’ultima sfida di qualche anno fa con il Padova al Rocco ci ha lasciato un brutto ricordo – dice Sergio Marassi, presidente del Centro di coordinamento – ora loro arrivano da capolista con un forte seguito di tifosi, quindi per la Triestina si prospetta una partita difficile, da giocare con una degna cornice di pubblico». Da qui, l’appello di Marassi: «Per tutti questi motivi, il Centro di coordinamento si rivolge alla tifoseria rossoalabardata perché domenica scenda dall’Aventino e ritorni più numerosa allo stadio. La squadra ha bisogno di noi: se non ci stringiamo attorno ad essa in questo momento, quando mai lo faremo? Questi ragazzi lo meritano, stanno dimostrando di essere attaccati alla maglia, cosa che i tifosi chiedono e apprezzano di più. Ai giocatori chiediamo di giocare con la massima determinazione e senza paura, di lottare fino all’ultimo minuto come sempre hanno fatto. Noi cercheremo di aiutarli e sostenerli con calore in questa sfida difficile. Siamo sicuri che tutti uniti possiamo raggiungere la salvezza».
Ore 12.30 – (Il Piccolo) Domenica per Triestina-Padova (inizio ore 14.30), per ospitare il previsto massiccio afflusso di tifosi padovani, allo stadio Rocco sarà aperto il settore ospiti nel tradizionale spicchio della curva Trevisan: 1700 dunque i posti a disposizione dei supporters dei biancoscudati, che puntano a riempirlo per metà, considerato che la richiesta di biglietti sembra notevole. Domenica al Rocco le biglietterie saranno operative dalle 13.30.
Ore 12.10 – (Gazzettino) «La società, non tutta, non dà la possibilità di sopravvivenza e di riscatto a un ex carcerato, tanti non vorrebbero mai uscire. Ci sono persone come Francesco Di Tommaso (responsabile Nazionale Rebibbia, ndr) che ci danno una mano vera. E il calcio, più in generale lo sport, oltre a unire è un buon punto di partenza perché aiuta a seguire le regole».Quanto al Padova, ecco Carmine Parlato. «Siamo sempre disponibili ad andare incontro a tutti, è un nostro dovere. È sempre bello partecipare a queste iniziative. Tra l’altro, giocare in un campo come questo ci permette di continuare a conoscere la storia del Padova». Andando all’attualità, il tecnico ha fatto il punto sugli acciaccati in vista di Trieste. «Li valuterò sabato, ma Sentinelli sta meglio rispetto a Nichele e Ferretti che attualmente sono più no che sì. Lanzotti? La caviglia va bene, ma ha bisogno ancora di tempo».
Ore 12.00 – (Gazzettino) Prima del fischio d’inizio, foto di gruppo per le squadre con tanto di applauso tra i protagonisti. Il Padova ha giocato le prime due gare, una sorta di allenamento al piccolo trotto con vittorie per 5-0 con la Nazionale Rebibbia (Aperi, Denè, Amirante e doppietta di Zubin) e per 7-0 con la rappresentativa di ex detenuti delle carceri venete (tripletta di Fenati, doppietta di Pittarello, Petrilli e Bortot). Nell’ultima partita successo 3-1 della Nazionale Rebibbia con la rappresentativa di ex detenuti delle carceri venete. Prima del congedo, sono state consegnate delle targhe alle squadre in ricordo dell’evento: a ritirarla per i biancoscudati è stato il presidente Giuseppe Bergamin. A seguire piccolo buffet al quale hanno partecipato tutti i giocatori. Eloquente la testimonianza di Giovanni Polizzi della Nazionale Rebibbia. «Sono detenuto da trentuno anni e con questa squadra da due anni portiamo avanti l’urlo silenzioso che regna dentro le carceri».
Ore 11.50 – (Gazzettino) «La dignità oltre sbarre e catene. Basta con i pregiudizi». È lo striscione attaccato in bella mostra a bordo campo al Petron, dove ieri è andato in scena un triangolare di calcio che ha visto protagonisti Padova, una rappresentativa di ex detenuti delle carceri del Veneto e la Nazionale Rebibbia formata da detenuti, agenti di polizia penitenziaria e volontari. Un pomeriggio diverso dal solito per i biancoscudati che hanno partecipato all’iniziativa promossa dall’associazione La Prima Pietra con il patrocinio del Comune, e il cui incasso (l’offerta era libera) sarà devoluto all’associazione Fiori Blu che sostiene i bambini portatori di deficit visivi e le loro famiglie. Il tutto in uno scenario storico come il campo di vicolo San Massimo che rievoca le origini del Padova. Fair play e divertimento con il sorriso sulle labbra sono stati il filo conduttore delle tre partite (durata mezzora ciascuna).
Ore 11.40 – (Gazzettino) Sono 1.700 i biglietti messi a disposizione dei tifosi biancoscudati per la trasferta allo stadio Nereo Rocco di Trieste in programma domenica alle 14.30. Sono già esauriti i tre pullman organizzati dai club dell’Aicb (Amissi Biancoscudati, Cral, Croce Verde, Medoacus, Elisir e Fossa dei Leoni). Sempre in pullman si muoveranno anche gli ultras: uno è stato già completato, per il secondo sono a disposizione ancora pochissimi posti che si possono prenotare attraverso la loro pagina Facebook. TRIESTINA. Nell’allenamento effettuato ieri gli alabardati si sono cimentati in alcune situazioni tattiche incentrate sulla fase difensiva, terminando la seduta con una partitella su campo ridotto. Nella sfida con i biancoscudati sarà assente capitan Piscopo per squalifica. Oggi è in programma un’altra sessione di allenamento.
Ore 11.20 – (Mattino di Padova) Sono arrivati in città mercoledì sera, in testa l’allenatore, al secolo Luigi Giannelli, commissario di polizia penitenziaria. Organizzare un viaggio simile, però, non è affatto semplice: Manuel è uscito da Rebibbia mercoledì sera e dopo un lungo viaggio in treno ieri mattina è arrivato a Padova. Stanotte ha dormito insieme ai compagni di squadra, ma solo perché il magistrato di sorveglianza ne ha autorizzato gli arresti domiciliari nello stesso albergo. Così pure gli agenti: per venire a Padova, si sono presi tre giorni di ferie e si sono pagati il viaggio. La partita. E poi c’è il campo: perché il contorno è importante, ma è per giocare a calcio che ci si è ritrovati. Tre mini-partite da mezz’ora ciascuna, coi Biancoscudati a farla da padrone sia contro i romani (5- 0) sia contro la rappresentativa veneta (7-0). Pure qui, però, c’è chi è riuscito a mettersi in mostra. Prendete il portiere della Nazionale Rebibbia: lui è Antonio Carnevale, assistente capo di polizia penitenziaria a Roma, ieri protagonista per un giorno nel respingere gli assalti di Amirante e compagni. Poi, la sfida finale, tra le due compagini: a spuntarla è stata quella romana, vittoriosa per 3-1. Ma alla fine, hanno vinto un ’ tutti. Perché tutti, sul campo e fuori, si sono potuti sentire liberi.
Ore 11.10 – (Mattino di Padova) Giovanni ha 55 anni, risiede nel carcere romano di Rebibbia ormai dal 2001 ma fino ad oggi è stato recluso per 31 lunghi anni. È stato lui, due anni fa, a pensare di costruire una squadra formata da detenuti e agenti: «E di farla nascere con un fine sociale: dopo circa due anni siamo qui, per aiutare gli altri ma anche per portare l’urlo silenzioso che regna dentro le carceri». Giovanni ha negli occhi la consapevolezza che fuori, quando uscirà, non troverà sempre e solo braccia aperte: «Purtroppo la società, anche se non tutta, troppo spesso non dà la possibilità a un ex detenuto di ritornare a essere un uomo come lo era prima. Una persona che ha fatto venti o trent’anni di carcere, che ci esce a cinquant’anni, non ha modo di sopravvivere se non ha una famiglia vicino: è solo e obbligato a delinquere per sopravvivere, ed è per questo che molti di noi non vorrebbero nemmeno uscire. Io, e le persone vicino a me in questa squadra, vogliamo dimostrare che se una persona vuol cambiare può farlo». Le difficoltà. Eccola, la Nazionale Rebibbia: sei agenti di polizia penitenziaria, due detenuti in regime di semilibertà, uno in permesso premio, e tre ex detenuti.
Ore 11.00 – (Mattino di Padova) Al Petron, tutti insieme, si sono ritrovati i reclusi romani, gli ex detenuti, le guardie penitenziarie, i tifosi e i calciatori: e le differenze sono scomparse. Il cambiamento. Sono state le persone, con le loro storie, a vincere davvero. A cominciare dai giocatori della tpft, una squadra il cui nome, tradotto dall’inglese, significa squadra di calcio del Due Palazzi. Ragazzi giovani, poco più che ventenni, insieme a uomini ormai adulti da un pezzo, tutti accomunati da un passato difficile e da un periodo di reclusione, ormai alle spalle. Insieme agli ex detenuti veneti, c’erano anche alcuni ragazzi giunti dall’Emilia, come Manuel Foletti, 27 anni: «Sono stato in carcere a Piacenza e a Bologna, 5 anni in tutto», ha raccontato. «Poi ho trascorso un altro anno in affidamento, e da un anno sono libero. Il calcio è sempre stato una valvola di sfogo, soprattutto dietro le sbarre. Oggi, però, giocando vogliamo dimostrare che siamo cambiati: i primi tempi dopo la mia uscita dalla prigione sono stati difficili, solo col tempo la gente ricomincia a giudicarti per quello che sei. Invece sul lavoro, dentro casa, o in giro per strada, non è sempre così: sono questi i pregiudizi che vorrei che scomparissero».
Ore 10.45 – (Biancoscudati Padova) “La Biancoscudati Padova informa che già nella serata di ieri e nella mattinata odierna la Società si è fatta portavoce presso l’U.S. Triestina delle molte lamentele ricevute dai propri tifosi per il costo del biglietto del Settore Ospiti dello stadio Nereo Rocco.Il Presidente Bergamin ha contattato i vertici del club alabardato chiedendo che il prezzo fosse ribassato, ottenendo prima una risposta interlocutoria quindi, stamattina, un rifiuto. La Biancoscudati Padova prende atto della decisione della Triestina ma ribadisce il proprio rammarico e disappunto per la decisione di fissare il prezzo del biglietto del Settore Ospiti dello stadio Rocco a 13 euro. Tale cifra risulta più alta di quella applicata ai tifosi triestini nell’incontro di andata, disputato all’Euganeo. Contemporaneamente, il costo del tagliando è maggiore anche rispetto al Settore più economico dello stadio giuliano (Curva Furlan, 10 euro), nè sono previste per i padovani le riduzioni applicate ai tifosi locali. Fatta salva la libertà di ogni società di applicare i prezzi che ritiene congrui, questo atteggiamento speculatore non puó essere accettato perché poco rispettoso della figura del tifoso, anche quello avversario, che non dovrebbe essere considerato alla stregua di un bancomat solo perché la sua passione lo porta a seguire in trasferta la propria squadra. Per questo motivo la prevendita annunciata non sarà messa in atto. La Biancoscudati Padova si scusa con i propri tifosi per il disagio ed invita tutti a recarsi domenica allo stadio Rocco con buon anticipo, per poter comunque acquistare i tagliandi e sostenere sugli spalti la propria squadra del cuore.
Ore 10.35 – Annullata per protesta. Colpo di scena riguardante Triestina-Padova: chi si è recato presso le biglietterie sud dello stadio Euganeo ha difatti trovato le finestre sbarrate e due cartelli, come documentato dalla foto da noi scattata): “Biglietterie chiuse” e “Prevendita annullata”. E la motivazione è la seguente: nel pomeriggio di ieri il presidente biancoscudato Giuseppe Bergamin aveva chiamato il pari ruolo alabardato Marco Pontrelli per chiedere un abbassamento del prezzo dei biglietti, fissato a 13 euro. Pontrelli avrebbe dovuto richiamare Bergamin in serata, ma ciò non è accaduto. La telefonata è dunque partita in mattinata, ma dal cellulare del patron del Padova, il quale ha prima ottenuto un rifiuto alla richiesta avanzata ieri pomeriggio e quindi ha comunicato al presidente della Triestina (dopo aver chiesto alla Digos locale se la prevendita era obbligatoria per motivi di ordine pubblico) che avrebbe annullato la prevendita. A comunicare la notizia alla ventina di tifosi presenti ai botteghini al momento dell’apertura è stato lo stesso presidente Giuseppe Bergamin, che ha spiegato loro la situazione. Intanto all’Euganeo è un viavai continuo di tifosi. Chi arriva in scooter, chi a piedi, chi in macchina. La delusione è grande per chi pensava di acquistare un tagliando e torna invece a casa a mani vuote: “Pazzesca questa disorganizzazione – protesta Marco – sarà un disastro prendere tutti i biglietti là a Trieste”.
Ore 10.20 – Qui Euganeo: annullata a sorpresa la prevendita per Triestina-Padova!
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Rivedere i biancoscudati correre sul primo campo della loro storia, il Petron, già di per sé è una notizia. Ciò che è avvenuto ieri pomeriggio, sul vecchio campo di via San Massimo, è però andato ben oltre il semplice aspetto storico-sportivo. Il Padova s’è ritrovato a fronteggiare due squadre molto particolari: la Tpft (Two Palace Football Team) formata da ex detenuti delle carceri venete (e non solo), e la Nazionale Rebibbia, un undici formato da detenuti (ex e non) del penitenziario romano e guardie carcerarie. Tutti uniti dalla passione del pallone e vogliosi di dare “Un calcio al pregiudizio”. Due squadre che ricordano il percorso umnano e sportivo della Pallalpiede, la squadra di detenuti del Due Palazzi che milita in terza categoria. Il messaggio. «La dignità oltre sbarre e catene: basta con i pregiudizi»: davanti a questa frase riportata su uno striscione appeso ai bordi del campo, le tre squadre si sono sfidate con un fine benefico, quello di aiutare i bambini portatori di deficit visivo dell’associazione Fior Blu, e un obiettivo comune. Far conoscere all’esterno una realtà troppo spesso lasciata a sé, come se non riguardasse la civiltà e il vivere sociale. Il carcere, un posto apparentemente lontano dalla vita e popolato da persone ai margini.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Il triangolare al Petron di ieri pomeriggio non ha potuto offrire grossi spunti a Carmine Parlato in vista della gara di domenica. Nella prima partita, il Padova ha strappato un 5-0 grazie alle reti di Zubin (doppietta), Aperi, Amirante e Denè; nella seconda gara invece sono andati in rete Pittarello (doppietta), Fenati (tris), Bortot e Petrilli. Il principale argomento di discussione, per questo, sono state ancora le condizioni dei vari acciaccati: «Stanno tutti meglio, ma la loro disponibilità sarà valutata solo nell’ultimo allenamento all’Appiani», le parole del tecnico Parlato a riguardo. «C’è qualcuno che è un po’ più avanti di condizione, e chi invece ha bisogno ancora di un po’ di tempo: Sentinelli potrebbe essere recuperato, per Nichele e Ferretti è più no che sì al momento, mentre Lanzotti deve ancora recuperare bene la forma e avrà bisogno di un paio di settimane per tornare disponibile».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Scatta questa mattina, a soli due giorni dall’attesissima partita di domenica pomeriggio, la prevendita dei biglietti per Triestina-Padova. Seppur in ritardo, la società alabardata ieri ha finalmente fatto pervenire in viale Nereo Rocco i tagliandi che saranno riservati ai tifosi biancoscudati per l’accesso alla Curva Nord dello stadio che porta il nome del Paron: saranno 1.700 i posti a disposizione dei tifosi padovani, ed è evidente che i biglietti basteranno per tutti. I tifosi potranno acquistare il prezioso tagliando al costo di 13 euro (e, diversamente dalle precedenti occasioni, non sono previsti ingressi ridotti o gratuiti) alle biglietterie vicine al parcheggio Sud dello stadio Euganeo, con i seguenti orari: oggi dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30, e domani con i medesimi orari di apertura.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Torna lunedì prossimo l’appuntamento con gli ormai noti “clinic” organizzati dalla Biancoscudati Padova e riservati ad allenatori e tecnici dei settori giovanili di città e della provincia. Il 16 marzo alle 20.45, al PalaGozzano di via Gozzano 60 (adiacente agli impianti di allenamento della Guizza) il tema della serata sarà “Il gioco al centro del progetto di formazione del calciatore”. Un appuntamento di sicuro interesse per gli addetti ai lavori, visto che in relatori proverranno dalla società campione d’Italia: a tenere la serata saranno infatti Giuseppe Geria, responsabile Metodologia della Juventus, Enrico Battisti, allenatore dei Giovanissimi bianconeri, e Attila Malfatti, tecnico dei Giovanissimi regionali. Insomma un appuntamento da non perdere per chi vuole approfondire i temi di come crescere un atleta sotto tutti gli aspetti. Il costo di partecipazione alla serata è fissato in 5 euro, per qualsiasi informazione e per iscriversi gli interessati possono contattare il responsabile organizzativo della società biancoscudata, Andrea Nonnato, all’indirizzo e-mail andrea.nonnato@gmail.com.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) La situazione potrebbe persino prendere una piega imprevedibile anche se, dietro le quinte, quasi nessuno crede che i giocatori alabardati sciopereranno creando, di fatto, un nuovo caso Parma come quello che ha scosso la serie A. Certo è che, dopo le disavventure della gestione Mehmeti, una delle squadre del cuore del Paron Nereo Rocco, non conosce pace. Ebbe grande impatto mediatico l’estate scorsa la decisione del centro di coordinamento dei club alabardati di negare l’uso dell’alabarda (ossia il simbolo della Triestina Calcio) all’ex presidente, finito nei guai successivamente al suo addio al club e alla cessione delle quote a Pontrelli. Pochi giorni fa l’albergo che ospita i giocatori è stato costretto a emettere un comunicato congiunto per smentire la notizia che agli stessi giocatori fossero stati negati i pasti previsti da contratto. E la tifoseria organizzata, in cambio della concessione dell’Alabarda all’attuale proprietà, pretende un controllo periodico dei conti, per evitare sgradite sorprese. Ieri (in ritardo rispetto alle abitudini) è scattata la prevendita per la partita di domenica con il Padova, con 1700 biglietti concessi ai tifosi biancoscudati. Al 99% si giocherà e si prevede un esodo di massa. A Trieste, però, si cammina pericolosamente sull’orlo del precipizio. E sarà bene tenere la guardia alta.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Sono senza stipendi da ottobre, vivono in un albergo a una stella in condizioni a dir poco disagiate, sono nella precarietà più assoluta e aspettano i soldi da tempo ormai immemorabile, con promesse non mantenute e rinvii che li hanno letteralmente esasperati. E se si decidessero di scioperare al punto di far saltare la partita contro il Padova? L’idea, ai giocatori della Triestina, prossima avversaria dei biancoscudati domenica al Rocco, che vive una crisi profonda da cui sembra essere impossibile uscire, frulla da qualche giorno. Del resto trovare una via d’uscita a un labirinto pieno di vicoli ciechi sembra impossibile e allora i protagonisti, ossia coloro che scendono in campo e che stanno disputando un girone di ritorno di tutto rispetto, hanno pensato a una misura estrema sfruttando la grande cassa di risonanza mediatica del superderby fra nobili decadute contro il Padova. Ci hanno pensato, qualcuno ci pensa ancora, ma ben difficilmente si passerà all’azione anche se la misura è oggettivamente colma. A tal punto che oggi, 13 marzo, il presidente Marco Pontrelli dalle parole e dalle promesse fatte anche di fronte al sindaco Roberto Cosolini dovrà dimostrare di passare ai fatti. Pagando cioè gli stipendi dovuti, attesi ormai da mesi.
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Cinque gol alla Nazionale Rebibbia, 7-0 al Due Palazzi Football Team, ma non è questo che conta. Quel che conta maggiormente è che il nuovo Padova sprizzi gioia e simpatia da ogni poro. Impegnato nel sociale, attento alle esigenze di tutti, lineare nella politica dentro e fuori dal campo. Il triangolare disputato ieri al Petron lo dimostra: «Lo sport è fondamentale per molti motivi – spiega Raffaella Trevisan, presidente Associazione Prima Pietra – ma in primis dà a chi ha avuto dei problemi la possibilità di rimettersi in gioco. Non finirò mai di ringraziare i Biancoscudati Padova per la disponibilità. Vedere in campo ex detenuti delle carceri del Veneto, e la Nazionale Rebibbia, composta da detenuti, guardie carcerarie e volontari è stato un successo». E ancora: «Il calcio è sempre stato uno sfogo anche all’interno del carcere», spiega l’ex detenuto Manuel Foletti.
Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (ventiseiesima giornata, domenica 15 marzo ore 14.30): ArziChiampo-Legnago, Belluno-Dro, Fontanafredda-Kras Repen, Giorgione-Clodiense, Mezzocorona-Sacilese, Mori S. Stefano-AltoVicentino, Tamai-Union Ripa La Fenadora, Triestina-Padova, Union Pro-Montebelluna.
Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 60, AltoVicentino 52, Belluno e Sacilese 46, Clodiense 44, ArziChiampo 38, Montebelluna e Union Pro 36, Union Ripa La Fenadora 32, Fontanafredda e Tamai 31, Giorgione e Legnago 29, Dro, Kras Repen e Triestina 25, Mezzocorona 12, Mori Santo Stefano 11.
Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della venticinquesima giornata: AltoVicentino-Montebelluna 4-1, Clodiense-Mezzocorona 5-1, Dro-Fontanafredda 1-0, Giorgione-Belluno 0-2, Kras Repen-Union Pro 1-2, Legnago-Mori Santo Stefano 1-0, Padova-ArziChiampo 0-0, Sacilese-Tamai 3-0, Union Ripa La Fenadora-Triestina 1-1.
Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.
Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Box Uomo, Black Bell Tattoo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.
E’ successo, 12 marzo: i Biancoscudati danno “Un calcio al pregiudizio” e si aggiudicano il triangolare del Petron contro Nazionale Rebibbia e Rappresentativa ex detenuti Veneto.