Live 24! Triestina-Padova, -3: i Biancoscudati vincono il triangolare, ancora out Nichele, Ferretti e Sentinelli

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Ore 21.40 – (Trentino) Una vittoria che vale una stagione? A Dro nessuno si è illuso che il successo ottenuto contro il Fontanafredda sia la soluzione di tutti i problemi, certo è che i 90 minuti di domenica (visto anche quanto accaduto sugli altri campi) hanno cambiato gli equilibri. La serie D è proprio questa: basta una giornata per passare dalla rassegnazione del terzultimo posto alla possibilità di raggiungere la salvezza diretta. Kras Repen e Triestina hanno rallentato, il Giorgione è in evidente difficoltà e, allora, i gialloverdi sono tornati a meno quattro dalla permanenza in categoria. Il calendario non aiuta (nelle prossime tre settimane il Dro affronterà Belluno, Arzignanochiampo e Biancoscudati Padova: la sfida dell’“Euganeo” verrà anticipata a sabato con diretta su RaiSport Sat) ma, arrivata a questo punto, la compagine di Stefano Manfioletti non può fare conti. Troppo rischioso puntare tutto sulle sfide dirette: per centrare la permanenza in categoria bisognerà inevitabilmente anche raggranellare qualche punticino anche nelle sfide considerate “impossibili”. Poco da dire riguardo a Mezzocorona e Mori Santo Stefano: i rotaliani sono incappati nella classica giornata “no” e hanno pagato pesantemente dazio contro la Clodiense, una delle squadre più in forma del momento. I lagarini hanno lottato con le unghie e con i denti ma si sono arresi al Legnago. Entrambe non possono far altro che puntare a chiudere il torneo con orgoglio e dignità. Intanto il verdetto dell’aritmetica retrocessione potrebbe arrivare già nel giro di un mese, visto che il distacco dalle terzultime ha raggiunto la doppia cifra.

Ore 21.10 – (Tribuna di Treviso) Matteo Nicoletti del Montebelluna salterà il derby di serie D con l’Union Pro, in programma domenica alle 14.30 a Mogliano. Il centrocampista classe 1990 è stato fermato dal giudice per una giornata, mentre non ci sono squalificati per la Pro. Un turno di stop anche a Matteo Bevilacqua, portiere del ’94 in forza al Giorgione, che non difenderà la porta rossostellata nel match casalingo con la Clodiense (tra i veneziani appiedato Santi). Dopo l’ultima ammonizione, sono entrati in diffida Bressan e Giglio, entrambi del Montebelluna: al prossimo giallo scatta la squalifica.

Ore 20.40 – (Messaggero Veneto) Non è un momento fortunato per Tamai e Fontanafredda. E pure le assenze non aiutano i due tecnici Stefano De Agostini e Maurizio De Pieri. Ieri il giudice sportivo, in vista dei rispettivi impegni casalinghi con Union Ripa e Kras, ha privato le due compagini provinciali di tre elementi. Il Tamai dovrà fare a meno del difensore Brustolon e del centrocampista Kryeziu, entrambi ammoniti nel corso dell’ultimo derby con la Sacilese e incorsi nella recidiva che ha fatto scattare un turno di squalifica. Domenica a Dro era rientrato, ma il difensore del Fontanafreda Malerba, è già costretto a fermarsi di nuovo. Un turno la sanzione inflittagli, per l’espulsione rimediata nel secondo tempo della gara in terra trentina. Salterà pertanto il prossimo derby regionale con i carsolini. A Mezzocorona, invece, la Sacilese dovrà fare a meno del difensore Biasi Manolache, rientrato proprio nel finale del match col Tamai, ma ammonito pochi minuti dopo. Anche per lui una giornata di stop. Prossime rivali: a Tamai l’Union Ripa sarà privo di Solagna e Antoniol, mentre il Mezzocorona sfiderà la Sacilese senza il difensore Fochesato.

Ore 20.10 – (Corriere delle Alpi) È stato per un giorno l’allenatore della prima squadra del Ripa Fenadora, ma non ha rimpianti. «Per me è stata una scelta facilissima, perché non c’erano le condizioni. Adesso l’importante è che la società raggiunga i suoi obiettivi». Renato Lauria pensa a far crescere i giovani, mentre in serie D l’Union sta preparando la difficile trasferta di Tamai, per la quale il mister Parteli dovrà fare a meno di tre giocatori squalificati: l’attaccante Sebastiano Solagna e il jolly (difensore o centrocampista) Enrico Antoniol, più il terzino Alex Pellizzer, che deve scontare ancora una giornata. La buona notizia è il rientro dopo due turni di stop del bomber Gianmarco Brotto, che domenica sarà a disposizione. Al Tamai mancherà l’ex capitano del Belluno Simone Brustolon, squalificato insieme ad Altin Kryeziu. Panchine girevoli. Dopo essere stato per 24 ore il nuovo tecnico designato a subentrare a Max Parteli sulla panchina della prima squadra del Ripa Fenadora, Renato Lauria è tornato a guidare la Juniores, ruolo che ricopre insieme a quello di responsabile del settore giovanile neroverde. «Bisogna essere al posto giusto al momento giusto e quello non era il momento giusto. Se si va in cerca delle cose sgomitando, non si fa bene né a sé stessi né a quelli per cui si lavora. Personalmente non mi ha creato alcuno scompiglio», dice Lauria. «Sono all’Union Ripa Fenadora per lavorare per la società, che ringrazio per avermi dato la fiducia e ho capito perfettamente la scelta, perché ero presente. La dirigenza, sapendo anche di andare incontro a critiche, ha fatto quello che doveva fare per il bene del Ripa Fenadora». Tutto come prima. «Sono sereno, anche se qualcuno può trovarlo strano. Non c’è stato nessun tipo di problema. Non ho mai abbandonato gli incarichi che ho e continuo a stare all’Union perché mi trovo benissimo in questa società, fatta di persone serie», sottolinea Renato Lauria. «Sono concento della scelta che ho fatto tre anni fa di venire qua». Nessun rammarico per la panchina di serie D. «Se un giorno capiterà sarò ben contento, se non capiterà continuerò a fare il massimo in qualsiasi ruolo, perché tutti i ruoli hanno un’importanza da non sottovalutare. Per certi versi è più impegnativo sapersi relazionare con i bambini e ragazzi piuttosto che allenare una squadra di gente navigata», dice il mister Lauria. «I compiti sono diversi, ma entrambi di grande responsabilità. Vedo così lo sport e in particolare il calcio, che vivo con passione». Linea verde. «L’obiettivo principale è far sì che dal gruppo Juniores esca qualcuno che possa fare il fuori quota», rimarca Renato Lauria. «Se poi riusciamo a mantenere la posizione del girone d’andata, meglio ancora». La Juniores rinvia. La prossima partita, gli Juniores la giocheranno martedì e non sabato, perché il Mezzocorona ha chiesto il rinvio.

Ore 19.40 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Emergenza a sinistra: dopo Pellicanò, ai box per un problema al ginocchio, il Belluno dovrà rinunciare anche a Stefano Mosca, in vista del match contro il Dro. Puntuale è arrivato ieri il turno di squalifica, visto che il terzino agordino ha appena ricevuto la quarta ammonizione stagionale. Anche l’Union Ripa la Fenadora deve fare i conti con la giustizia sportiva: nella prossima trasferta, a Tamai (tra i friulani squalificato l’ex Belluno Brustolon, mancheranno Enrico Antoniol e Sebastiano Solagna.

Ore 19.20 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Per quanto mi riguarda, qui si viaggia controcorrente. Parola di Augusto Fardin, direttore sportivo dell’Ital-Lenti Belluno, un uomo di sport trevigiano (è del Vittoriese) da due stagioni impegnato in terra bellunese. «Non conosco bene la realtà degli altri sport cosiddetti minori – afferma il ds gialloblù – ma per quanto mi riguarda, e per quanto riguarda quel che posso vedere nel calcio, Belluno in questo momento è una realtà che viaggia controcorrente. Mentre tutto intorno molte società muoiono, spariscono, falliscono, in serie D la provincia schiera due club in salute, seri e ben strutturati. Non vedo proprio una sorta di “provincialismo” o sofferenze per essere fuori mano. L’autostrada arriva anche qui e piuttosto ci sono zone ben più accessibili, come Treviso, che sportivamente negli ultimi anni collezionano solo brutte notizie. Cos’è rimasto della Benetton?». Cosa fa la differenza, allora? «I risultati. Il pubblico è esigente, se si vince e l’ambiente è positivo, sereno, gli spettatori arrivano, altrimenti no. Noi quest’anno siamo riusciti a ricostruire entusiasmo intorno alla squadra e in termini numerici una differenza sugli spalti, la domenica, c’è». Gli investimenti però scarseggiano. «Questo lo dice il mondo intero, non Belluno. Ma anche in questo caso per quanto mi riguarda qui si sta facendo un piccolo miracolo. E anche gli sponsor girano quando girano i risultati». Eppure le possibilità non mancherebbero: questa è la terra di Luxottica. «Un investimento di una realtà come quella, calcisticamente parlando, garantirebbe una buona serie B. Ma in quel caso si deve muovere qualcosa: un ritorno economico, un’amicizia o una grande passione personale». Dunque difficile pensare a qualcosa in più, visto anche il grande campionato del Belluno? «Il Belluno società sta già facendo un lavoro eccezionale. Le realtà in crisi sono molte di più di quelle che si leggono. Non c’è solo il Parma… Non le dicono e raccontano tutte altrimenti tra serie B e Lega Pro rimarrebbero in pochi. Detto questo in serie D chi sta meglio di noi? Il Padova senz’altro, ma poi mica tante altre». Come si costruisce un futuro in Lega Pro? «Diventando una società da Lega Pro. Con strutture, uomini, finanze, certezze, esperienza e soprattutto con calma. Una cosa così non si improvvisa, non si “tenta”. Altrimenti va a finire che vai a fare la società di serie D in Lega Pro per un paio di anni e poi ti sfasci. Ha senso?».

Ore 19.00 – (Corriere delle Alpi) Un terzo posto che vale diecimila euro. La classifica “Giovani D valore” potrebbe assicurare un bonus niente male al Belluno, che in questo momento è quarto con un distacco di quarantasei punti dal Legnago, terzo in graduatoria e su cui la squadra di Vecchiato sta accorciando con il passare delle settimane. L’obiettivo è intanto conquistare la terza piazza, che vale appunto diecimila euro, e poi sperare magari nella seconda. Il Mezzocorona, infatti, guida la classifica, ma la società trentina è in piena lotta per non retrocedere e se non dovesse salvarsi non sarebbe tenuta in considerazione e le squadre alle sue spalle scalerebbero in avanti tutte di una posizione. Questa graduatoria premia le società della serie D che si distinguono nell’impiego di giovani. Il bonus verrà erogato alle prime tre squadre di ogni girone che saranno iscritte la prossima stagione alla serie D o alla Lega Pro, in caso di promozione. Il primo posto vale venticinquemila euro, quindicimila il secondo e appunto diecimila il terzo. Per aumentare il bottino di punti le società hanno a disposizione ancora le prossime tre partite, non verranno presi in considerazioni infatti gli incontro da aprile in poi. I cugini del Ripa Fenadora hanno appena scavalcato una posizione ai danni del Padova, ma si trovano al quart’ultimo posto con 509 punti, quattro in più dei biancoscudati. Classifica: Mezzocorona 2234, Montebelluna 1207, Legnago 1175, Belluno 1119, Mori S. Stefano 995, Fontanafredda 880, Union Pro 871, Unione Triestina 858, Sacilese 831, Giorgione 828, Arzignanochiampo 761, Kras Repen 694, Clodiense 681, Altovicentino 566, Ripa Fenadora 509, Padova 504, Tamai 446, Dro 280. Confermata la squalifica di Stefano Mosca. Il terzino agordino salterà la sfida casalinga contro il Dro per il quarto cartellino giallo rimediato i il Giorgione. Vecchiato oltre a lui è costretto a rinunciare agli infortunati Ruben D’Incà, Yari Masoch e Paolo Pellicanò. Per la sfida di domenica contro i trentini il mancino gialloblù potrebbe essere sostituito da Danny Paganin che così facendo potrebbe liberare un posto per Andrea Radrezza in avanti, costretto alla panchina dalla regola dei fuoriquota. I furiquota a questo punto potrebbero essere Giovanni Pescosta e Danny Paganin sulle corsie esterne, Davide Solagna in porta e Francesco Posocco nel tridente d’attacco. La rosa gialloblù si allena questo pomeriggio e domani, mentre riposerà sabato.

Ore 18.40 – (Triestina Calcio) Continua la preparazione della Prima Squadra sul sintetico di Prosecco in vista dell’atteso incontro con i Biancoscudati. Dopo una serie di esercizi sul possesso palla, mister Ferazzoli ha provato situazioni tattiche in fase difensiva. I ragazzi hanno concluso la seduta con una partitina di 30 minuti su 70 metri. Domani i rossoalabardati torneranno in campo a Prosecco alle ore 14.30.

Ore 18.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Nel girone di ritorno è andato a segno appena nove volte, di cui 4 su rigore e una su punizione. È un Venezia spuntato e poco prolifico quello chiamato a ritrovare in fretta la via del gol, essendo atteso nei prossimi 180′ – dopodomani al Penzo con la Cremonese (ore 17) e sabato 21 a Monza con la Giana (ore 19.30) – ad altrettanti scontri diretti potenzialmente decisivi per blindare la salvezza in Lega Pro. Lo 0-3 di Novara, per quanto contro una delle big in lotta per la serie B, ha confermato le polveri bagnate degli arancioneroverdi e degli attaccanti in particolare. All’andata i lagunari avevano realizzato 25 reti in 19 giornate (1.3 di media), con Magnaghi a quota 7, Raimondi 5, Bellazzini 4, Greco 3 come il difensore Marino (ora a Pavia), infine Carcuro 2 e Zaccagni uno. Nel girone di ritorno, invece, la media gol è scesa a 0.9 e, soprattutto, Magnaghi è a secco (ultima zampata il 20 dicembre a Busto Arsizio), Raimondi, Greco e Varano sono fermi a uno, Guerra ha siglato una doppietta a Monza e in pratica il solo Bellazzini (4), costante in termini realizzativi, a gennaio ha mascherato le difficoltà con tre rigori e una punizione. «In primis è lampante come nel ritorno tutte le squadre si chiudano molto di più, emblematico a dir poco il nostro 0-0 casalingo con l’Arezzo – la premessa di Andrea Raimondi -. Tutto è in effetti più difficile, i centrocampisti marcati stretti faticano a servire palle pulite e, di conseguenza, gli errori di noi attaccanti si notano e finiscono per pesare di più. Non ci sono grandi segreti, dobbiamo solo fare di più e sbagliare meno». Ieri l’Arezzo ha vinto per 2-1 il recupero a Lumezzane, quindi i toscani staccano il Venezia (41 punti a 38) e i bresciani restano a 28. Al Taliercio intanto non si sono allenati Bellazzini, Peccarisi e Giuliatto. «Rispetto a noi i nostri avversari riescono ad essere più cinici e, da inizio campionato, prendiamo gol concedendo sempre poco. Il Venezia è comunque una squadra viva e che lotta sempre – l’incitamento di Raimondi – urge ritrovare la rete già contro la Cremonese nella prima di due gare decisive per la tranquillità e nelle quali conterà solo vincere».

Ore 17.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Il Venezia vuole tornare a fare punti in casa e, dopo il pari interno con l’Arezzo e il ko di Novara, punta tutto sulla sfida di sabato al Penzo (ore 17) con la Cremonese per risollevarsi. Ma ancora una volta Michele Serena dovrà fare i conti con le possibili defezioni dei suoi giocatori, che anche questa settimana stanno affollando l’infermeria. Si sta allenando a parte Stefano Fortunato, che alla vigilia del match in Piemonte aveva dato forfait per un risentimento muscolare: oggi staff medico e staff tecnico ne valuteranno le condizioni per capire se sabato potrà difendere la porta o se dovrà nuovamente abdicare in favore di Marco D’Arsiè. Ancora ai box Alberto Giuliatto, Maurizio Peccarisi e Tommaso Bellazzini, il primo per un problema alla caviglia, il secondo per il fastidio al ginocchio che l’aveva tenuto fuori a Novara e il terzo per un’infiammazione. Solo oggi, nell’ultimo allenamento prima della rifinitura, le valutazioni di Serena per le decisioni del caso.

Ore 17.30 – (La Nuova Venezia) Nove reti in nove partite, ma solo quattro su azione nel 2015. Il Venezia subisce poco, Alessandria e Novara rappresentano un’eccezione, ma finalizza anche poco. Soprattutto in casa, dove ha segnato solo 4 gol in sei partite con 8 punti incassati tra Alessandria, Pordenone, Mantova, Como, Real Vicenza e Arezzo. Quel che colpisce è che dei 9 gol realizzati, solo quattro sono arrivati su azione (la doppietta di Guerra a Monza, i tiri da fuori area di Varano con il Pordenone e di Raimondi a Salò), i rimanenti portano la firma di Tommaso Bellazzini, ma tutti su palla inattiva: quattro trasformando calci di rigore con Renate, Pordenone, Alto Adige e Real Vicenza, uno su calcio di punizione con il Mantova. In questa speciale classifica nel 2015 il Venezia occupa solo la tredicesima posizione, alla pari con Real Vicenza, Cremonese e Albinoleffe, peggio di questo quartetto hanno fatto solo Monza e Pro Patria (8), Como (7) e Giana (6). Venezia che adesso deve sfruttare al meglio le quattro partite rimaste al Penzo (Cremonese, Pavia, Lumezzane e Pro Patria) per sistemare la classifica (+7 sul quint’ultimo posto, ma con le penalizzazioni in arrivo) visto che poi in trasferta dovrà andare a Monza (Giana), Bergamo (Albinoleffe), Bassano, Sassari (Torres) e Alessandria. Infermeria. Stefano Fortunato potrebbe ritornare in campo oggi, il portiere ha svolto anche ieri un lavoro particolare per superare il problema muscolare accusato domenica a Novara, mentre sono ancora fermi Peccarisi, Giuliatto e Bellazzini con Serena che spera di recuperare quanto meno il capitano. Fuori dai giochi ovviamente Carcuro e Hottor. Prevendita. Da ieri pomeriggio è attivo anche il punto Vela di piazzale Roma, che si è aggiunto a quello del Lido di Venezia, in attesa che vengano ripristinati i computer di Tronchetto, Ferrovia, Dolo e Sottomarina. I tagliandi della partita con la Cremonese possono essere acquistati in prevendita anche in sede oppure on line. Recupero. Un gol di Montini nei minuti di recupero ha permesso all’Arezzo di espugnare (2-1) Lumezzane nel recupero del match rinviato per neve l’8 febbraio scorso. Vittoria in rimonta per i toscani, andati sotto al 39’ del primo tempo (Varas), ma capaci di riacciuffare il pareggio al 44’ con Dettori su calcio di rigore. L’Arezzo stacca il Venezia e sale a 41 punti, agganciando l’Alto Adige all’ottavo posto, mentre il Lumezzane resta quart’ultimo con 28 punti.

Ore 17.00 – Qui Petron: termina 3-1 la sfida tra Nazionale Rebibbia e Tpft. Scambio di targhe tra le tre squadre.

Ore 16.55 – Giovanni Polizzi, Nazionale Rebibbia: “Sono un detenuto, da 31 anni. Ci è venuta l’idea di fare questa iniziativa, è stata presa molto positivamente e da due anni portiamo avanti l’urlo silenzioso che regna dentro alle carceri. La società non dà la possibilità di sopravvivenza e riscatto ad un ex detenuto, tanti non vorrebbero mai uscire. Ci sono persone come Francesco che ci danno una mano vera. Il calcio e lo sport è un veicolo per ricominciare, è un buon punto di partenza anche perché in campo dobbiamo seguire le regole”. Francesco Di Tommaso, responsabile Gruppo Idee-Nazionale Rebibbia: “Giochiamo già da diversi anni girando l’Italia, nella nostra squadra ci sono sia detenuti che ex detenuti che guardie carcerarie”.

Ore 16.50 – Daniel Niccolini: “È una bellissima iniziativa, diamo modo a chi ha avuto un passato burrascoso di passare un pomeriggio diverso lasciando fuori dal campo tutto ciò che non riguarda il calcio. Gli può anche essere d’aiuto per un futuro migliore. Qua il Padova ha giocato le prime partite ufficiali, è un altro motivo d’orgoglio per noi in questa magnifica stagione”.

Ore 16.45 – Manuel Foletti, ex carcerato della Tpft: “Sono stato cinque anni in carcere a Piacenza e Bologna, sono stato anche un anno in affidamento e da un anno ho scontato la mia pena. Il calcio è sempre stato uno sfogo anche all’interno del carcere, e vogliamo combattere i pregiudizi dimostrando che siamo uguali agli altri e che siamo cambiati. Vogliamo rifarci una vita, il carcere è il nostro passato. Con triangolari simili si abbattono le barriere”.

Ore 16.40 – Vi proponiamo alcune interviste raccolte a margine del triangolare. Raffaella Trevisan, presidente Associazione Prima Pietra: “Lo sport è fondamentale per molti motivi, ma in primis dà a chi ha avuto dei problemi la possibilità di rimettersi in gioco. Non finirò mai di ringraziare i Biancoscudati Padova per la disponibilità. A questo triangolare hanno partecipato il Due Palazzi Football Team, che raggruppa ex detenuti delle carceri del Veneto, e la Nazionale Rebibbia, composta da detenuti, guardie carcerarie e volontari”.

Ore 16.30 – Queste le dichiarazioni rilasciate alla nostra redazione ed ai colleghi di “Mattino” e “Gazzettino” da Carmine Parlato: “Prima di questo triangolare c’era grande curiosità anche per la location, perché giocare in questi campi ci permette di continuare a conoscere la storia del Padova. C’è subito stata grande disponibilità per questo triangolare, siamo contenti di aver partecipato a questa manifestazione. Gli infortunati? Sabato li valuterò, ma Sentinelli sta meglio rispetto a Nichele e Ferretti, che al momento sono più no che sì. Lanzotti? Ha bisogno di altri 15 giorni da adesso secondo me. Domenica scenderanno in campo due storie del calcio italiano”.

Ore 16.15 – Qui Petron: fischio finale, Padova-Tpft 7-0.

Ore 16.10 – Qui Petron: tripletta personale di Fenati. 7-0.

Ore 16.06 – Qui Petron: doppietta anche per Fenati. 6-0.

Ore 15.54 – Qui Petron: doppietta personale di Pittarello, 5-0.

Ore 15.51 – Qui Petron: entra nel tabellino dei marcatori anche Bortot. 4-0.

Ore 15.49 – Qui Petron: tris del Padova, a segno Petrilli. 3-0.

Ore 15.47 – Qui Petron: eurogol di Fenati dalla distanza, 2-0.

Ore 15.45 – Qui Petron: Pittarello sblocca il risultato con un preciso colpo di testa. 1-0

Ore 15.40 – Qui Petron: inizia la seconda partita tra Padova e Rappresentativa ex detenuti Veneti. Questo l’undici biancoscudato: Cicioni; Bortot, Dionisi, Niccolini, Degrassi; Segato, Fenati; Ilari, Cunico, Petrilli; Pittarello. Non parteciperanno al triangolare Lanzotti, Sentinelli, Busetto, Nichele e Ferretti.

Ore 15.35 – Qui Petron: termina la prima partita: Padova-Nazionale Rebibbia 5-0.

Ore 15.25 – Qui Petron: quinto gol del Padova, a segno Zubin. 5-0.

Ore 15.23 – Qui Petron: poker dei Biancoscudati, diagonale da pochi passi di Amirante. 4-0.

Ore 15.18 – Qui Petron: dilaga il Padova, rete di Zubin. 3-0.

Ore 15.17 – Qui Petron: raddoppio del Padova con Dené. 2-0.

Ore 15.15 – Qui Petron: Biancoscudati in vantaggio, gol di testa di Aperi. 1-0.

Ore 15.03 – Qui Petron: inizia la prima sfida del triangolare. Questo l’undici biancoscudato: Cicioni; Dionisi, Canton, Thomassen, Degrassi; Mazzocco, Mattin; Dené, Zubin, Aperi; Amirante.

Ore 14.40 – Qui Petron: squadre in campo per il riscaldamento, la prima partita del triangolare sarà Padova-Nazionale Rebibbia.

Ore 14.20 – (Giornale di Vicenza) Alla vigilia della partita di domani sera contro la Giana, brutte notizie per Marcolini. Marco Cristini, inamovibile nel centrocampo a cinque del Real Vicenza, potrebbe non essere disponibile per la sfida del Menti. Cristini in settimana non si è allenato con regolarità a causa di un´infiammazione dei tendini della zampa d´oca del ginocchio destro. Solo ieri ha provato ad accodarsi, ma la sua situazione è ancora incerta. Parte quindi il toto sostituto: Cristini in questa stagione è mancato in solo due partite e, con Quintavalla ancora fuori dai giochi per l´infortunio alla costola rimediato contro il Lumezzane, Marcolini deve decidere chi potrebbe farne le veci. Potrebbe toccare a Nicola Pavan, classe 1993, a cui il tecnico biancorosso aveva già dato fiducia nella prima parte del campionato, facendolo partire più volte dal primo minuto. Pavan ha perso poi minutaggio con la breve gestione Favaretto, ma al suo ritorno, Marcolini ha già dimostrato di credere nel giovane talento vicentino, inserendolo nel finale di partita sia contro l´AlbinoLeffe che contro l´Alto Adige. In alternativa a Pavan, pronti gli altri giovani che non hanno finora trovato molto spazio: Carlo Caporali, 1994, Riccardo Chiarello e Mattia Sandrini, 1993. Sandrini però nelle ultime partite è stato mandato in tribuna da Marcolini, quindi sembra essere quello con meno chance, nonostante con Favaretto avesse trovato minutaggio e anche il gol nella partita contro il Monza. A completare la linea mediana vicentina, nel caso Cristini non riuscisse a recuperare per domani, dovrebbe essere quindi Pavan tra l´esperto Dalla Bona e Lavagnoli, mentre a sinistra non dovrebbero esserci sorprese con Malagò e Vannucci, che ha ritrovato il suo posto da titolare. Se guardando alla retrovia non dovrebbero esserci dubbi con Carlini, Polverini e Piccinni a difendere la porta di capitan Tomei, più incertezza sul reparto offensivo. La presenza di Bruno a dar spessore e qualità, nonostante non trovi il gol da tre giornate, è una sicurezza, ma il suo partner è sempre una scommessa. Gomes, sbocciato dopo poche partite dal suo arrivo, sabato nel difficile campo di Bolzano ha estratto dal cilindro una magia che ha tirato fuori dai guai il Real Vicenza a pochi secondi dal fischio finale. Non è escluso quindi che Marcolini possa affidarsi a lui dal primo minuto. Ma a scalpitare ci sono sempre anche Bardelloni e Margiotta. Entrambi hanno dimostrato una grande propensione a mettersi a disposizione della squadra, caratteristica che qualsiasi allenatore non può non apprezzare, e un buon feeling con Bruno.

Ore 14.00 – L’U.S. Triestina ha comunicato oggi che la capienza del Settore Ospiti dello stadio Nereo Rocco, in vista della gara di domenica contro la Biancocudati Padova, è stata ampliata a 1700 posti. In accordo con la Società alabardata, la prevendita dei tagliandi di tale settore verrà svolta a Padova ed inizierà domani mattina, nelle biglietterie Sud dello stadio Euganeo (zona Palaindoor). Questi gli orari: Venerdì 13 marzo dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30, Sabato 14 marzo dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30. Il costo del singolo tagliando sarà di 13 euro (prezzo unico, non sono previsti ingressi gratuiti).

Ore 13.50 – (Giornale di Vicenza) Dentro Stevanin, quello che risolve problemi, come Mr. Wolf. Superpippo in pista dopo un mese e mezzo di anticamera e subito due vittorie di pacca in 4 giorni, entrambe in esterna. Non abbastanza forse per appioppargli l´etichetta di talismano, ma sufficienti certamente per ritenerlo più che mai funzionale all´assetto attuale virtussino. «Sono rimasto fuori 6 gare, dallo 0-0 con l´Alto Adige – riavvolge il nastro Steva – sono tornato a Mantova e Lumezzane dove sono arrivati 6 punti in trasferta pesantissimi. Quando dopo il ko col Novara siamo precipitati a -7 dalla vetta e per la stragrande maggioranza della gente eravamo fuori dai giochi. Poi gli assalti riusciti lontano dal Mercante ci hanno riportato sotto. Adesso siamo quarti e finisse oggi disputeremmo i playoff per la B, ma il podio è appena 2 punti avanti e qualcosa è stato rosicchiato anche all´Alessandria capolista. In più il Novara è a rischio penalizzazione. La realtà è che la flessione di febbraio è stata un calo esclusivamente di risultati e non di rendimento – recita il difensore nativo della Destra Brenta – perchè le prestazioni non sono mai venute meno, ci sono state gare che per qualità e occasioni espresse avremmo meritato ampiamente di incassare. La nostra forza è stata quella di non abbatterci quando tutto girava storto, infortuni inclusi, Alla fine a Mantova e Lumezzane non si è brillato come tante volte in passato, ma si è guadagnato in concretezza, e questo conta di più ora». Un solo scontro diretto all´orizzonte (il 29 marzo in casa con l´Alessandria), l´ennesimo viaggio che incombe (domenica a Sassari, il terzo di fila). «Per la prima volta in stagione non incrociamo un avversario al culmine della condizione – osserva Filippo – anche se non è detto sia necessariamente un vantaggio, poiché se sono in crisi saranno presumibilmente più inferociti e avvelenati. Si va in un campo tradizionalmente caldo contro un rivale bisognoso di far risultato. Però, per come siamo noi ora non avrebbe senso fare calcoli: tireremo al massimo. Nessun obbligo di vittoria, ma nemmeno restare a mani vuote perchè anche col punto si tutela il quarto posto playoff e si può restare in scia delle big. Due reti d´autore con Vicenza e Livorno in Tim Cup e poi? «Poi non ho più bollato, ma magari un timbro in campionato ci scappa…». PROIETTI OK. Anche il centrocampista giallorosso ha partecipato alla larga vittoria (7-0) che l´Italia Lega Pro under 21 ha rifilato agli under 20 della DPR Korea, nel collaudo in vista di Italia-Turchia (il 25 marzo a Caserta). Proietti ha indossato nell´occasione la fascia di capitano.

Ore 13.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) E’ proseguita ieri al centro tecnico Piermario Morosini la preparazione del Vicenza in vista della sfida contro il Catania che si giocherà lunedì sera al Menti con fischio d’inizio alle 20,30. Ieri Pasquale Marino ha diretto l’allenamento impostando una seduta tattica, schierando con le casacche bianche un undici che potrebbe essere quello che scenderà in campo dal primo minuto contro il Catania. Il tecnico biancorosso non ha potuto contare sulla presenza in campo del portiere Vigorito, fermato dal problema al menisco del ginocchio destro, di Sciacca che ancora soffre di dolori allo scafoide della caviglia destra, e di Manfedini che lamenta una lesione al retto femorale della gamba destra. Dei tre infortunati l’unico che ha qualche speranza di poter essere disponibile per la gara contro il Catania è Vigorito, mentre per Sciacca e Manfredini l’assenza sembra inevitabile. Contro i siciliani mancherà anche Cocco, che è stato fermato dal giudice sportivo dopo il «giallo» a Pescara. Vista la situazione, nelle prove tattiche Marino ha schierato Bremec tra i pali, con Sampirisi, Brighenti, Camisa e D’Elia a comporre la linea difensiva. Confermatissimo il trio a centrocampo formata da Moretti, Di Gennaro e Cinelli, mentre in attacco con Laverone a destra e Giacomelli a sinistra, sarà Petagna a sostituire Cocco nel ruolo di centravanti. Un undici, anche se manca ancora parecchio alla sfida contro i siciliani, che ha parecchio possibilità di essere quello titolare, con i vari Vita, Spinazzola e Sbrissa che potebbero trovare spazio a partita in corso a seconda dell’andamento del match. E mentre il Vicenza prosegue spedito il suo cammino verso i playoff, continua a segnare il passo la trattativa portata avanti da un gruppo di imprenditori esteri, tra cui un esponente del Qatar, rappresentato da uno studio legale di Milano. Nei prossimi giorni non sono previsti incontri tra le parti, che continuano a lavorare sulla documentazione relativa alla situazione della società. I legali dello studio milanese e l’advisor del Vicenza, Ippolito Gallovich, si sono aggiornati anche nei giorni scorsi ma come detto non è ancora stato fissato l’incontro in cui si confronteranno i vertici delle due società in questione, e cioè chi da una parte e dall’altra e può dire «sì» oppure «no» senza dover attendere l’approvazione di chi occupa la stanza del comando. Difficile fare previsioni su quello che potrà accadere, di certo a breve non pare che la trattativa possa trovare sbocchi né in un senso, né nell’altro. Poche novità si registrano anche nel tentativo di coinvolgere l’imprenditoria vicentina con quote di minoranza al fianco dell’attuale proprietà. L’idea è portata avanti in prima persona dall’ex presidente Sergio Cassingena, che però si sta scontrando con le difficoltà incontrate nei (vani) tentativi messi in piedi più volte negli anni scorsi.

Ore 13.10 – (Giornale di Vicenza) Allenamento pomeridiano ieri per i biancorossi a Isola. Gentili e il tecnico Marino, che due giorni fa erano stati bloccati da un attacco febbrile, sono tornati regolarmente ai loro posti. Manfredini, alle prese con una piccola lesione al retto femorale sinistro, ha lavorato a parte. Il difensore, comunque, non sarà a disposizione per la partita di lunedì sera con il Catania (al Menti alle 20.30). Con i siciliani non ci sarà neppure l´ex Sciacca, assente da tempo a causa dell´ormai noto problema allo scafoide del piede sinistro. D´Elia invece ha lavorato con il gruppo. Allenamento differenziato, infine, per Vigorito. Il portiere continua a fare i conti con un dolore al ginocchio sinistro e si vedrà nei prossimi giorni se lunedì potrà essere impiegato o meno. Per la giornata odierna è in programma una doppia seduta, sempre a Isola. Il giudice. Ieri sono stati resi noti i provvedimenti relativi e Modena-Catania. I rossazzurri, come era noto, dovranno rinunciare a Rinaudo, squalificato per un turno. Una giornata di stop anche per gli emiliani Cionek e Calapai. Tecnologia low cost. «La Serie A ha preso delle decisioni e dalla prossima stagione avremo questo ulteriore supporto per gli arbitri concedendo agli addizionali di concentrarsi sulla vita nell´area di rigore. Come serie B, cerchiamo una tecnologia più flessibile con costi più contenuti, con la possibilità di montarla e smontarla, perchè vogliamo sperimentarla nei playoff di fine maggio, con otto partite in 15 giorni». Lo ha detto il presidente della Lega Serie B, Andrea Abodi, al convegno “Il calcio nel futuro. La tecnologia entra in campo”, aggiungendo che «una soluzione simile non l´abbiamo ancora trovata, ma vogliamo provarci». In futuro ci potrebbe essere l´introduzione della moviola? «Non credo che la classe arbitrale sia contraria, ma ha una sensibilità sulla sua centralità e va garantita», ha puntualizzato Abodi.

Ore 12.50 – (Giornale di Vicenza) Perchè parlare sempre e solo di calcio con Pasquale Marino? Grazie anche al fatto che lunedì sera si giocherà contro il Catania, che per il tecnico biancorosso non è proprio una squadra qualsiasi, abbiamo cercato di andare oltre e ne è venuta fuori una chiacchierata non convenzionale. «Io sono nato e vivo a Marsala – spiega l´allenatore – che dista circa 300 km da Catania e che io sappia non ci sono rivalità tra le due città».
Senta, ma non le mancano i profumi della Sicilia? «Mi ci sono abituato, o meglio mi ci sono rassegnato, perchè quando scegli di fare questo lavoro sai che dovrai viaggiare, che farai una vita nomade, invece non mi abituo alla lontananza dalla famiglia». Le pesa tanto? «Molto, torno a casa tutte le settimane, ma non avere vicino a me mia moglie Catia e le mie figlie Martina e Giorgia è un peso». Che risponde a chi dice che voi siciliani siete diffidenti e chiusi?
«Chi noi? Ma se siamo ospitali e aperti! Magari le stesse cose noi le diciamo di quelli del Nord, poi conosci la gente e ti accorgi che non è vero». Lei è di quelli che dicono “vado in Continente” quando esce dalla sua isola? «No, il mio lavoro mi ha fatto girare tantoe sono abituato ad uscire dalla Sicilia, poi devo dire che mi sono trovato bene ovunque, al Nord e al Sud». Beh, non sarà stata la stessa cosa allenare a Catania e a Udine. «No, a Udine avevo la famiglia con me e potevo accompagnare tranquillamente le mie figlie a scuola, questo a Catania non sarebbe stato possibile». E perchè? «Stabilito che la passione è sempre passione, forse al Sud la si esprime in modo diverso, a Catania ad esempio tu cammini e trovi tifosi che ti abbracciano, che vogliono parlare della squadra, si formano capannelli di persone da dove uscire è un po´ difficile, mentre al Nord si è più discreti». E lei per il suo carattere con chi si trova meglio? «La verità? Vanno entrambi bene, l´importante è avere l´attenzione, più o meno affettuosa, della gente, perchè se non ce l´hai significa che le cose non vanno bene». Lei nel Catania ci ha pure giocato. «Sì gli ultimi tre anni di carriera, ci andai quando fummo retrocessi per le note vicende in serie D, contribuii nel mio piccolo alla promozione in C e poi rimasi altre due stagioni, sono contento di aver chiuso così, come sono contento poi da allenatore di aver dato il mio contributo al ritorno in A». È più difficile allenare quando c´è anche un coinvolgimento emotivo? «Per un verso no, nel senso che la concentrazione è sempre la stessa, con la testa sei 24 ore su 24 sulla squadra, poi è chiaro non posso dimenticare che il Catania chiamandomi mi diede una grande opportunità, perchè alle spalle avevo solo un anno di esperienza in B e loro avevano mire importanti: la promozione in A in due anni». E invece la centrò al primo anno. «Sì, una soddisfazione enorme». Purtroppo quella serie A ottenuta con pieno merito fu poi funestata dalla tragedia della morte dell´ispettore capo di Polizia Raciti per i tafferugli avvenuti fuori dallo stadio in occasione di Catania-Palermo. «Il momento più brutto di tutta la mia carriera, una tragedia enorme perchè uno non può morire mentre fa il suo lavoro; perchè noi in campo stavamo giocando una partita di calcio e fuori invece pareva di essere in guerra! Il fatto è che quanto avveniva fuori non aveva nulla a che vedere con lo sport, devo ammettere che le pur pesanti conseguenze sportive furono niente a confronto di questa morte assurda». Ha mai pensato in quei giorni: smetto, mollo tutto? «Di certo ho avuto dei momenti di profondo scoramento, così come questa tragedia me la porterò dentro per sempre, ma c´è pure il dispiacere che in quei momenti ci va di mezzo anche la parte sana del tifo, dello sport, e anche questo provoca malessere perchè non è giusto». Mettiamo da parte questi ricordi: cosa le piace dei vicentini? «Che sono tranquilli e che si può lavorare in pace, poi io sono orgoglioso di allenare il Lanerossi che ha una grande storia. Per me è appunto il Lanerossi, quello della mia gioventù, avevo 17 anni giocavo già a calcio e però ne raccoglievo le figurine, quelle di G.B. Fabbri e di Paolo Rossi, ma ricordo pure altri giocatori come Cerilli, Faloppa, per non parlare del capellone Filippi, anzi per me il pressing l´ha inventato lui, perchè dove c´era la palla, lui c´era sempre». E chiudiamo il cerchio: lunedì arriva il Catania: emozionato? «È già successo altre volte, certo la prima non la dimenticherò mai: allenavo l´Udinese e si giocava a Catania, quando entrai tutto lo stadio mi applaudì, una sensazione unica, così come l´abbraccio dei miei ex giocatori, era passato solo un anno da quando me n´ero andato, vennero tutti a salutarmi prima dell´inizio».

Ore 12.20 – (Gazzettino) Mentre la squadra sta preparando la partita con il Crotone per rifarsi dopo l’amara sconfitta di Chiavari, la società sta puntando sull’ingresso a un euro in tribuna est per incrementare la presenza del pubblico a sostegno dei granata. «È un modo – spiega il diggì Stefano Marchetti – per invogliare più gente a venire allo stadio. I nostri tifosi ci hanno sempre sostenuto, anche contro l’Entella e di questo li ringrazio, mi auguro che sabato prossimo ci possa essere una cornice importante al Tombolato». Sulla sconfitta nel posticipo di lunedì scorso, sottolinea: «Personalmente l’ho presa molto male perchè non va bene che l’Entella abbia raccolto sei punti contro di noi. È una concorrente diretta». Sul come è maturata il ko, Marchetti aggiunge: «Il Cittadella ha fatto la prestazione, ma negli episodi determinanti siamo mancati e ciò non deve più succedere. Ci vuole più cattiveria nella fase difensiva e quando c’è l’occasione, i gol bisogna farli. E le occasioni ci sono state, bisogna sfruttarle e le partite vanno chiuse». In un campionato mai come quest’anno così equilibrato, perdere giocando meglio dell’avversario è davvero una beffa. Il direttore generale preferisce comunque pensare positivo, senza tuttavia cedere nulla sul piano dell’impegno e delle responsabilità. «La classifica non la guardavo prima e tanto meno adesso – premette – Mi interessano piuttosto l’atteggiamento dei giocatori in campo e la prestazione. Sotto questo profilo nel girone di ritorno posso dire che la squadra ha fatto bene, ma siamo sempre lì a lottare e a soffrire. Ciò significa che tutte le partite sono determinanti, non solo la prossima con il Crotone, che è una diretta concorrente nella corsa alla salvezza. Sono cose che già sapevamo, ma bisogna averle ben chiare sempre. Il Cittadella è abituato a soffrire e dovrà farlo senza mai poter abbassare la guardia. Nessun giocatore può permetterselo perchè ne risente l’intero gruppo. La concorrenza è particolarmente agguerrita e noi dobbiamo esserlo ancora di più per poter raggiungere il nostro obiettivo». SQUADRA. Ieri è ripresa la preparazione con tutti i giocatori a disposizione di Foscarini, tranne gli infortunati di lungo corso Lora e Signorini. Nessuna squalifica in questo turno di campionato, mentre tra i calabresi Galardo dovrà scontare un turno di stop. Pellizzer ormai pienamente recuperato sarà nuovamente a disposizione. Ieri dopo l’allenamento c’è stata la prevista visita alla “Comunità Sichem e Samuele” a Campagnalta di San Martino di Lupari, ultima tappa del progetto B solidale “Un giorno per la tua città”.

Ore 12.00 – (Mattino di Padova) A Cesare quel che è di Cesare. E a Claudio Coralli quello che gli appartiene. Il puntero granata, generoso nel lasciare a Minesso la possibilità di battere il rigore del 3-0 nel corso della sfida con il Varese, stavolta tiene a prendersi i suoi meriti: il gol del Cittadella a Chiavari, purtroppo utile solo a fini statistici, è tutto suo. La Lega serie B, che lo ha attribuito a Cappelletti, ha commesso un errore. «Avrei preferito rinunciare alla rete e pareggiare. Ma siccome non è andata così allora lo preciso: sono stato io a toccare il pallone per ultimo. Ho sfiorato la sfera quel tanto che è bastato per infilarla dentro: a fine partita lo stesso Paroni, portiere dei liguri, mi ha detto che è stato tratto in inganno da quel tocco “sporco”». La classifica marcatori ufficiale, che adesso lo vede a quota nove, andrebbe quindi aggiornata con la doppia cifra. L’obiettivo restano i 15 gol stagionali, come aveva auspicato a inizio campionato? «Sì, poi se mi fermerò a 14 non sarà un dramma. Ma vale lo stesso discorso fatto per il gol all’Entella: quel che conta è la salvezza del Cittadella». A proposito del posticipo di lunedì scorso: dalla panchina ha visto un Citta meno “cattivo” del solito? «Non farei ragionamenti di questo tipo. Se andate a guardare, abbiamo creato lo stesso numero di occasioni che avevamo prodotto con il Varese, solo che in quel caso abbiamo avuto più fortuna. Capitano anche giornate come queste». Foscarini ha spiegato di averla tenuta in panca perché lei soffre i campi sintetici. «Ha detto la verità, secondo me sono la morte del calcio. Le condizioni sono molto diverse da quelle che trovi calcando l’erba. In più, recentemente, avevo accusato un fastidio alla schiena, ora superato, e sul sintetico l’avrei messa nuovamente alla prova». Contro il Crotone, sabato al Tombolato, il problema non si porrà. «Credo che in questa partita si deciderà quale sarà il nostro futuro. Dobbiamo stare attenti al calabresi. Per questo spero che i tifosi ci diano una mano accorrendo numerosi, anche grazie alla promozione che permette di entrare allo stadio a un euro». In cooperativa. Ieri, dopo l’allenamento (a cui hanno partecipato tutti, con l’eccezione di Lora e Signorini che lavorano a parte), i giocatori si sono recati alla “Carovana Cooperativa Sociale”, a Campagnalta di San Martino di Lupari, che si occupa di disagio minorile attraverso la gestione di strutture di accoglienza. È stato l’ultimo appuntamento stagionale dell’iniziativa “Un giorno per la nostra città”.

Ore 11.40 – In programma in questi minuti a Trieste una riunione del Gos (Gruppo Operativo di Sicurezza) per sistemare gli ultimi dettagli relativi alla prevendita di Triestina-Padova. Attese nel pomeriggio tutte le informazioni ufficiali a riguardo.

Ore 11.20 – (Il Piccolo) Otto squadre in lotta: quattro si salveranno e le altre quattro se la giocheranno ai play-out. L’ultima giornata di campionato del girone C della serie D ha consegnato una classifica in cui le cose sono ormai abbastanza chiare. Detto che i due posti della retrocessione diretta sono prenotati da tempo da Mezzocorona e Mori Santo Stefano, tutto il resto del pacchetto di coda, Triestina compresa, in questo girone di ritorno si è messo a correre, tanto da aver in breve avvicinato (anzi, in certi casi agganciato, vedi Legnago col Giorgione) il gruppetto di squadre che lo precedeva. Con il risultato che adesso si è decisamente infoltito il plotoncino delle compagini che iniziano a tremare e a sudare freddo. Basti pensare che le tre squadre appaiate al terzultimo posto a 25 punti, ovvero Triestina, Kras e Dro, sono ad appena 4 punti dalla salvezza diretta. E la prima squadra su cui fare la corsa ora non è più solo il Giorgione, visto che il Legnago lo ha acciuffato a quota 29 in sestultima posizione: e se le due non si sono ancora affrontate nel girone di ritorno, all’andata il Legnago dominò con un roboante 5-2 e pertanto in questo momento si salverebbe. Ma le altre squadre che stanno appena due punti sopra questa quota, Tamai e Fontanafredda a 31 punti, ormai non possono certo sentirsi sicure, causa anche un pessimo girone di ritorno. E nonostante il pareggio ottenuto con la Triestina, neppure l’Union Ripa a 32 può stare tranquilla, visto che in questo ritorno non ha mai vinto. CALENDARIO. Nel rush finale delle ultime nove partite, la squadra di Ferazzoli è attesa a un calendario davvero curioso. Ora la Triestina affronterà infatti quattro sfide contro compagini più forti ma in un certo senso praticamente tranquille, a parte il Padova che ovviamente deve continuare a marciare forte per sfuggire all’Altovicentino: dopo il match di lusso di domenica al Rocco contro la capolista, gli alabardati affronteranno infatti Montebelluna, Clodiense (in questo momento la squadra più in forma del campionato) e Union Pro. Poi arriverà il super finale che in pratica prevede cinque scontri diretti: l’Unione infatti riceverà il Dro, andrà in trasferta a Tamai, quindi ospiterà Mori S. Stefano e Fontanafredda, per poi chiudere il campionato proprio a Legnago. Da questo ultimo pacchetto di partite, già prima dell’ultima trasferta, la Triestina potrebbe ricavare 9-10 punti: questo significa che nel poker di partite con le squadre più tranquille, gli alabardati dovranno cercare di fare almeno 5 punti. Se rispetteranno questo ruolino di marcia, tutt’altro che facile, a quel punto arriverebbero all’ultima giornata a Legnago già a quota 39-40 punti. Potrà bastare per la salvezza diretta? Impossibile saperlo in questo momento: visto come si è messo a correre il treno di coda, forse anche a quella quota si potrebbe ancora rischiare grosso.

Ore 11.00 – (Il Piccolo) Cresce l’attesa per Triestina-Padova, che si giocherà domenica al Rocco (ore 14.30) e ricorda antiche sfide in ben altre categorie. Ma a Padova, si sa, quest’anno hanno fatto comunque le cose in grande, stanno dominando il campionato e hanno attirato un grande pubblico. E anche per la trasferta a Trieste è previsto in arrivo un gran numero di tifosi biancoscudati: alcuni pullman sono già stati riempiti e previsioni particolarmente ottimistiche in casa veneta parlano di un possibile migliaio di tifosi, anche se alla fine dovrebbero essere parecchi di meno. Questa mattina si svolgerà la riunione per mettere a punto il piano sicurezza: è scontato che verrà aperto agli ospiti il settore in curva Trevisan. Proprio in vista di un massiccio afflusso di tifosi padovani, in questi giorni è partita la mobilitazione dei ragazzi della curva Furlan, che viste le affluenze non certo entusiasmanti di quest’anno al Rocco, temono che il tifo ospite possa soverchiare quello alabardato. Proprio per questo è partita una campagna con lo slogan «Fuori l’orgoglio», per portare più gente possibile allo stadio e in modo particolare in curva. «L’appuntamento più importante della stagione si avvicina – dice il comunicato della curva – finalmente dopo anni avremo il confronto con una tifoseria importante che rappresenta per noi una rivalità storica. La situazione di classifica non deve farci vacillare e non può essere una giustificazione, ma una carica in più. Non si deve sentire solo il sostegno degli ospiti, che dovrà essere coperto e surclassato dal tifo della Furlan. Questo dev’essere l’imperativo per domenica. Accorriamo tutti a riempire la curva – continua la nota – non passivamente, ma partecipando attivamente a piena voce. Abbandoniamo per una volta i nostri posti abituali e avviciniamoci alla parte centrale tutti in piedi per formare un blocco compatto, seguendo le indicazioni per la riuscita di sostegno e coreografia. Mettiamo da parte perplessità e sconforto e accorriamo allo stadio con carica ed entusiasmo». Intanto dal giudice sportivo è arrivata puntuale la squalifica per Luca Piscopo. Nessun provvedimento disciplinare per il Padova.

Ore 10.40 – (Gazzettino) Era il 20 febbraio 1949 e meno di tre mesi dopo ci fu la tragedia di Superga. Lo sguardo è però rivolto anche al futuro e alla sfida di domenica in casa della Triestina, una delle compagini più in forma del momento, come dimostrano la recente vittoria a Valdagno sull’Altovicentino e i precedenti pareggi con Belluno e Sacilese. I giuliani, nonostante le difficoltà societarie (l’altro giorno si è svolto in proposito un incontro tra la dirigenza e il sindaco Roberto Cosolini), nel 2015 sono imbattuti e hanno ottenuto sette punti nelle ultime tre partite. A Trieste, oltre a Busetto e Ferretti, mancheranno con ogni probabilità anche Lanzotti e Nichele. Ieri tutti e quattro hanno fatto terapie e lavoro in palestra. In gruppo Mazzocco; da monitorare Sentinelli, in campo ma non ancora pienamente ristabilito dal proprio fastidio muscolare. Nessuna squalifica dal giudice sportivo; va in diffida Amirante, che si aggiunge a Degrassi, Ferretti e Nichele, mentre nella Triestina un turno di stop per il capitano e perno difensivo Piscopo.

Ore 10.30 – (Gazzettino) «Lo sport – aggiunge – è per i detenuti uno strumento di riscatto e di presa di coscienza sulle proprie possibilità, con l’opportunità di ricostruire un sentimento di libertà che non arriva automaticamente con la fine della pena. Ecco perché quello di oggi non è un evento sporadico». Di pari passo con la sensibilità verso il sociale, viaggia nel Padova la voglia di tornare alle proprie origini, tornando a calpestare quel terreno di gioco a ridosso delle mura, originariamente denominato “Belzoni” e poi dedicato all’ex giocatore biancoscudato Walter Petron, che nel lontano 20 febbraio 1910 vide la squadra biancoscudata affrontare la prima partita della sua storia, pareggiata a reti bianche con l’Hellas Verona. Tra i protagonisti di quell’incontro il barone Giorgio Treves dé Bonfili, fondatore della società e attaccante, Tessari, Canè, Pozzi, Sarto, Baggio e Bellavitis. E non solo. Proprio per rendere omaggio a Petron, morto nel 1945 a 21 anni durante un bombardamento nella vicina via Loredan e che aveva indossato pure la maglia granata, i giocatori del grande Torino al termine del leggendario pareggio per 4-4 all’Appiani con il Padova vollero recarsi al campo a lui intitolato.

Ore 10.20 – (Gazzettino) Un tuffo nella propria storia, respirando a pieni polmoni aria di leggenda e rivolgendo al tempo stesso lo sguardo alle tematiche sociali. Tre finalità, considerando anche l’aspetto prettamente tecnico, perseguite in un colpo solo nell’evento che vedrà protagonista questo pomeriggio il Padova. Appuntamento alle 15 al campo Petron in vicolo San Massimo, al Portello, con “Un Calcio al Pregiudizio” triangolare in cui l’undici di Parlato affronterà una rappresentativa di ex detenuti delle carceri del Veneto e la Nazionale Rebibbia che raccoglie detenuti, agenti di custodia e volontari. La manifestazione è organizzata dall’associazione La Prima Pietra con il patrocinio del Comune. L’ingresso è a offerta libera: l’incasso sarà devoluto all’associazione Fiori Blu che sostiene i bambini portatori di deficit visivi e le loro famiglie. «Il progetto – spiega Raffaella Trevisan, presidente della onlus Prima Pietra – nasce dalla volontà di rieducare nel segno dei valori positivi dello sport, di creare momenti di aggregazione tra detenuti, favorire il loro reinserimento, mettere in contatto realtà carceraria e ambiente esterno e promuovere l’attività fisica per migliorare salute e autostima».

Ore 10.10 – (Gazzettino) Bisognerà attendere la giornata di oggi per conoscere le modalità di vendita dei biglietti per l’attesa sfida di domenica a Trieste. In tarda mattinata è infatti programmata nel capoluogo giuliano una riunione del Gos (Gruppo operativo di sicurezza) per definire ogni aspetto. Solo dopo tale appuntamento, la società alabardata sarà in grado di precisare il numero di biglietti a disposizione del popolo biancoscudato, i prezzi e ogni altra informazione logistico-organizzativa. La volontà è comunque quella di predisporre una prevendita a Padova, probabilmente da domani, ma che potrebbe essere anticipata al pomeriggio di oggi. Il settore a disposizione è la “curva Trevisan” con una capienza teorica di 5.000 posti, in questi anni notevolmente ridotta e con numeri per domenica su cui deciderà la Questura. Tre, tutti già esauriti, i pullman allestiti dai vari club dell’Aicb. Anche i ragazzi della Fattori si muoveranno con il pullman. Uno è già pieno, per il secondo ieri sera mancavano pochissimi posti, prenotabili attraverso la loro pagina Facebook.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Una sorta di monumento del calcio cittadino, così come il Monti e l’Appiani: su quel piccolo campo, incastonato tra le mura e i palazzi di via San Massimo, nel lontano 1910 il Calcio Padova fece la sua prima apparizione ufficiale contro l’Hellas Verona. Il campo allora si chiamava ancora Belzoni, e fu il primo rettangolo di gioco della storia biancoscudata, dal 1910 al 1916. Solo dal 1945, però venne dedicato a Walter Petron, calciatore padovano morto a soli 21 anni durante un bombardamento proprio al Portello. Un luogo simbolo, dunque, che profuma di storia e che ha visto transitare, tra le sue strette porte d’ingresso, fior di campioni, tra questi il 23 febbraio 1949, i giocatori del Grande Torino. Trasferta a Trieste. Sono attese per questa mattina le prime indicazioni ufficiali in merito alla prevendita dei biglietti riservata ai tifosi padovani: tagliandi saranno messi a disposizione presumibilmente a partire da domani. Per quanto riguarda la squadra, ancora ai box Nichele, mentre Busetto e Ferretti stanno accelerando il passo verso il rientro e potrebbero tornare arruolabili presumibilmente tra una decina di giorni.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Dall’altro, un’altra rappresentativa di ex detenuti, reclusi in passato nelle varie carceri venete. E non è un caso, forse, che questa iniziativa benefica, il cui incasso (a offerta libera) sarà devoluto all’associazione Fiori Blu-Fondazione Hollman che sostiene le famiglie dei bambini affetti da deficit visivo, si svolga proprio a Padova, la città che quest’anno, con l’avvento della squadra del Due Palazzi, la Pallalpiede, sta contribuendo a far conoscere attraverso il calcio la realtà del carcere. L’evento è organizzato dall’Asi, Associazioni Sportive e Sociali Italiane, con il patrocinio di Palazzo Moroni, che ha voluto scegliere un luogo simbolo della città per la disputa della manifestazione. Il Petron. Dove tutto cominciò. Due avversari dai fortissimi significati, si diceva, ma anche la location merita una menzione speciale. Perché il luogo prescelto per lo svolgimento del triangolare di questo pomeriggio altro non è che il vecchio campo sportivo intitolato a Walter Petron.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Da qualunque lato lo si voglia guardare, quello di oggi non può essere un pomeriggio come gli altri. Oggi, giovedì, giorno dell’amichevole infrasettimanale (ore 15), sarà un appuntamento speciale per chi si scontrerà con i biancoscudati, ma anche per il terreno di gioco della disfida che rende l’appuntamento davvero singolare. Un calcio al pregiudizio. Si chiama proprio così, “Un calcio al pregiudizio”, il triangolare cui prenderà parte questo pomeriggio la prima squadra della Biancoscudati Padova. Un titolo scelto non a caso, visto che le due squadre che sfideranno Cunico e compagni provengono da un mondo troppo spesso lasciato in disparte, perché considerato troppo lontano o troppo ingombrante: il mondo delle carceri. Da un lato ci sarà la Nazionale di calcio Rebibbia: una squadra mista, formata da ex carcerati del penitenziario romano e guardie carcerarie, nata un anno e mezzo fa grazie all’aiuto dell’associazione Gruppo Idea, che da anni sostiene i progetti che mirano al delicato lavoro di reinserimento sociale dei detenuti.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Le perplessita, in un momento economico ancora molto difficile, non mancano ed è per questo che la mossa del duo Bergamin-Bonetto è quella di convocare 14 imprenditori per una cena in programma martedì prossimo al ristorante al Tezzon di Camposampiero, per illustrare i programmi per la prossima stagione in caso di promozione della squadra in Lega Pro. Una cena in cui si parlerà di numeri e si quantificherà in linea di massima anche il budget per la stagione 2015-2016, mettendo sul piatto della bilancia le idee per mettere in sicurezza la società, illustrando i bilanci del club in totale trasparenza. Per stare tranquilli in Lega Pro servono ben più dei due milioni (circa) spesi per l’attuale stagione. Per il doppio salto servirebbero almeno quattro milioni, per una navigazione serena potrebbero bastarne tre: stanziando una cifra simile a quella attuale si sarebbe tutt’altro che al riparo da rischi di classifica.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Il presente, certo, ma anche il futuro. E, nonostante i tentativi di gettare acqua sul fuoco, è evidente che a Padova si stia già lavorando sottotraccia per la prossima stagione. L’obiettivo, come noto, è quello di allargare la platea di soci che partecipano alla vita e alla gestione della squadra, magari senza spostare in modo determinante gli attuali equilibri. Facile a dirsi e molto difficile a farsi, visto e considerato che i contatti messi in piedi sinora non hanno portato risultati concreti. Ci sono stati colloqui con i vertici dei supermercati Alì che riguardano anche l’Euganeo, con InterBrau e con la famiglia Vecchiato, con i vertici di Arneg che a suo tempo aveva promesso all’ex presidente Marcello Cestaro un sostegno ma che non sono interessati a intervenire. Contatti anche con diversi imprenditori dell’Alta Padovana, con Acciaierie Venete (ma la famiglia Banzato non vuole esporsi oltre al Petrarca rugby, di cui al momento Alessandro è vicepresidente) e con il tessuto industriale della città.

Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (ventiseiesima giornata, domenica 15 marzo ore 14.30): ArziChiampo-Legnago, Belluno-Dro, Fontanafredda-Kras Repen, Giorgione-Clodiense, Mezzocorona-Sacilese, Mori S. Stefano-AltoVicentino, Tamai-Union Ripa La Fenadora, Triestina-Padova, Union Pro-Montebelluna.

Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 60, AltoVicentino 52, Belluno e Sacilese 46, Clodiense 44, ArziChiampo 38, Montebelluna e Union Pro 36, Union Ripa La Fenadora 32, Fontanafredda e Tamai 31, Giorgione e Legnago 29, Dro, Kras Repen e Triestina 25, Mezzocorona 12, Mori Santo Stefano 11.

Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della venticinquesima giornata: AltoVicentino-Montebelluna 4-1, Clodiense-Mezzocorona 5-1, Dro-Fontanafredda 1-0, Giorgione-Belluno 0-2, Kras Repen-Union Pro 1-2, Legnago-Mori Santo Stefano 1-0, Padova-ArziChiampo 0-0, Sacilese-Tamai 3-0, Union Ripa La Fenadora-Triestina 1-1.

Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Box Uomo, Black Bell Tattoo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 11 marzo: doppia seduta alla Guizza per i Biancoscudati, lavoro a parte per Busetto, Ferretti, Lanzotti e Nichele.




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