Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli
Otto punti da difendere sull’Altovicentino a nove giornate dal termine, nelle quali gli scogli più difficili da superare sono quelli rappresentati dalla trasferta in programma domenica con la Triestina e gli impegni con Clodiense (giovedì 2 aprile) e Sacilese (domenica 12). Senza dimenticare lo scontro diretto proprio con i vicentini all’ultima giornata, nella speranza che per quella data i giochi siano ormai fatti. Tutte le attenzioni della squadra sono naturalmente rivolte al traguardo da raggiungere sul campo, ma in società si sta già pensando alla prossima stagione soprattutto se sarà raggiunto l’agognato obiettivo dell’approdo al mondo professionistico. Ed è in questa prospettiva che l’amministratore delegato Roberto Bonetto sta concentrando tutti i suoi sforzi, proprio perché il salto in Lega Pro comporterà una riorganizzazione societaria – sia in termini di uomini e sia in termini di strutture – che diventa inevitabile per affrontare al meglio un’esperienza nel calcio che conta.
Argomenti sui quali Bonetto preferisce però mantenere uno stretto riserbo. «Posso dire di essere contento di come sta andando la squadra. Essere a più dieci o a più otto sull’Altovicentino non cambia nulla dato che dobbiamo giocarcela fino in fondo. Anche domenica i ragazzi si sono espressi bene, sono convinto che siamo sulla strada giusta. Però in questo momento, da buon amministratore delegato, sto cercando di portare avanti altre situazioni che esulano dall’aspetto sportivo ed essendo un dossier delicato preferisco lavorare sotto traccia. Nella speranza di poter fare qualche dichiarazione interessante dopo Pasqua». Un messaggio quasi in codice, anche se non è un mistero che il club biancoscudato stia cercando di allargare la cerchia dei soci che attualmente vede in prima linea appunto Bonetto e il presidente Giuseppe Bergamin. I nomi dei potenziali imprenditori con i quali l’attuale proprietà sta trattando restano attualmente top secret, ma già nei mesi scorsi ne era stato tracciato l’identikit: ossia gente del territorio e con una grande passione per il Padova.
Sul piatto naturalmente ci sono anche altre questioni, come quella di riappropriarsi del logo e del nome del vecchio Padova. Un iter già intrapreso e che vede coinvolta anche l’amministrazione comunale, con la quale il club di viale Nereo Rocco ha già raggiunto un’intesa di massima. Al vaglio, poi, c’è anche l’ipotesi di fare ritorno al centro sportivo di Bresseo, il che vorrebbe dire lasciare gli attuali campi d’allenamento del Geremia. L’impianto ai piedi dei Colli è tornato in gestione al comune di Teolo, che ne è anche proprietario, e la trattativa con i biancoscudati sarebbe già in corso. Fermo restando che in un’eventuale convenzione la struttura potrebbe essere data non solo a uso esclusivo del Padova, ma anche ad alcune realtà sportive del territorio. Sempre in tema di strutture, l’Appiani continuerà a essere un punto di riferimento per la società: l’approdo in Lega Pro comporterebbe infatti anche una crescita del settore giovanile e la squadra Berretti e quella degli Allievi nazionali potrebbero disputare le gare di campionato proprio nel mitico stadio di via Carducci.