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Ore 21.30 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Se non è un incubo poco ci manca, ma il pericolo playout per il Giorgione ora davvero è reale, dopo che solo qualche settimana fa la squadra sembrava poter galleggiare in acque abbastanza tranquille. Con il ko interno contro il Belluno i ragazzi di Paganin registrano la seconda sconfitta consecutiva ed ora, prima della sosta pasquale, ci sono due match quasi proibitivi contro Clodiense e Biancoscudati Padova. Ce la farà il Giorgione visto domenica contro il Belluno a trovare la forza per tornare a conquistare punti? L’allenatore e la squadra ne sono convinti, ma il problema è anche che le squadre che stavano dietro stanno correndo, con il Legnago che ha addirittura raggiunto i castellani in classifica a quota 29. Paganin la squadra dei giovani sta forse crollando anche psicologicamente? «Non penso ad un crollo psicologico – racconta il mister vicentino -. Siamo giovani ma la reazione che ho visto anche contro il Belluno fa ben sperare. Se la squadra perde fiducia nei suoi mezzi domenica ne avrebbe presi 5 di gol. Invece anche sotto c’è stata una reazione. Sono stati commessi degli errori ma la volontà di rimontare c’era tutta e anche fisicamente la squadra ha tenuto sino al 90’». Domenica si sono visti tanti errori, troppi forse per sperare in un risultato positivo. «Sappiamo come è stata costruita la squadra: con tanti giovani e un progetto che ha anche i suoi rischi. Nelle ultime due partite non abbiamo raccolto quanto fatto, ma penso che ci possa stare. Ci può stare di perdere in 10 contro 11 per oltre un’ora contro il Belluno dopo aver sbagliato due gol che potevano cambiare il corso della partita e anche certi errori sono spiegabili». La difesa è il reparto che può essere messo sotto accusa per le ultime due sconfitte. «Certi errori capitano anche se non dovrebbe. A Trieste è successo a Vio, una cosa che può accadere nella carriera di un giocatore. Domenica invece c’è stato un errore di valutazione dei due centrali. Pensavano che la palla potesse arrivare a Bevilacqua e invece non è andata così. L’importante comunque è capire dove si sbaglia e lavorare per evitare questi errori». Difesa che domenica è stata rivoluzionata rispetto alle uscite precedenti. «Mi servivano due centrali in grado di contrastare la fisicità di Corbanese ecco perché la scelta è andata su Giacomazzi, arretrato dal centrocampo, e su Donè».
Ore 21.10 – (Gazzettino, edizione di Treviso) L’Union Pro, grazie alla preziosa vittoria di domenica in trasferta contro il Kras Repen, aggancia al settimo posto in classifica il Montebelluna prossimo avversario domenica a Mogliano. Un successo di platino quello di Monrupino perché in caso di sconfitta lo spettro dei playout sarebbe stato lontano solo 4 punti mentre così a quota 36 la salvezza è quasi ipotecata. PLAYOFF – Anche se la Clodiense (quinta) ha 8 punti di vantaggio l’Union può sognare una rincorsa playoff per darsi un nuovo obiettivo nelle ultime 9 giornate di campionato. Per riuscirci però occorrerà fare bottino pieno già nel derby contro il Monte anche per riscattare la sconfitta dell’andata e per provare a vincere almeno una gara contro una trevigiana (contro il Giorgione 2 pareggi e una sconfitta). BOMBER – Contro il Kras Repen vista la squalifica di capitan Comin si faceva molto affidamento sul centravanti Alessandro Cattelan che ha sfruttato al meglio la chance da titolare portando in vantaggio l’Union dopo pochi minuti e sacrificandosi poi per la squadra. L’attaccante di San Polo, ex Milan Primavera, si gode il secondo gol stagionale commentando senza peli sulla lingua: «Mi sto levando qualche sassolino dalle scarpe. I gol sono la dimostrazione che non ho nulla di meno rispetto ad altri giocatori, è la risposta più efficace a chi sosteneva che non fossi più adatto alla serie D». MISTER – L’allenatore Francesco Feltrin si gode l’impresa e guarda al futuro fissando un traguardo ambizioso: «È stata una vittoria bella e importante. Il nostro obiettivo rimane la salvezza anche se ormai ci mancano pochi punti per arrivare a quota 40 e comunque non ci precludiamo nulla. Sono convinto che faremo bene anche domenica prossima contro il Montebelluna e se continueremo così potremo riuscire anche a mantenere l’imbattibilità da qui alla fine del torneo».
Ore 20.50 – (Tribuna di Treviso) Alessandro Cattelan non le manda a dire: «Mi sto levando qualche sassolino dalle scarpe. I gol sono la dimostrazione che non ho nulla di meno rispetto ad altri giocatori. E la risposta più efficace a chi sosteneva non fossi più adatto a questa categoria». Alessandro Cattelan è concreto: «Ai playoff ci possiamo arrivare, ma prima pensiamo ai 40 punti della salvezza». Alessandro Cattelan è battagliero: «Con il Montebelluna sarà un derby duro, ma cercheremo la supremazia provinciale». Alessandro Cattelan vive il suo momento migliore da qualche stagione a questa parte. Sull’entusiasmante campionato dell’Union Pro c’è anche la firma dell’ex Primavera del Milan, accasatosi a dicembre dopo la tormentata esperienza alla Liventina. Il primato di 10 reti in D stabilito fra Quinto e Chioggia non sarà probabilmente eguagliabile quest’anno, ma il secondo sigillo con i biancoblù, che ha avviato il successo in casa del Kras Repen, è il segno che il bomber di San Polo sta ritrovando lo smalto. La Pro ha appaiato in classifica il Montebelluna, ma il prossimo turno coinciderà con il derby, permettendo alla banda Feltrin di sognare la leadership trevigiana. «Le due squadre avranno timore di scoprirsi troppo», ammette, «Gli episodi risulteranno decisivi. Saranno in palio punti pesanti:un derby è sempre un derby. E questo potrebbe permetterci l’operazione sorpasso. Poi ho un rapporto particolare con il Monte: quattro anni nel vivaio e sei mesi in prima squadra con mister Cunico. Ci tengo a fare bene». E pensare che un girone fa la Pro era in crisi, vittima di un attacco che non riusciva a buttarla dentro. Oggi la matricola moglianese è invece la sorpresa più piacevole del torneo. «Forse avevano pagato lo scotto della categoria, ci sono elementi che prima di quest’anno non avevano mai frequentato la D», ragiona, «Poi sono arrivati il mercato e, con il tempo, sicurezze, che forse mancavano. Abbiamo preso le misure e ne siamo venuti fuori». Alla grande, visti i risultati. Che contemplano gli scalpi eccellenti di Padova e Belluno. «Il nostro segreto è il gruppo», riflette, «Non un semplice gruppo di giocatori, ma una famiglia. Sono le persone, più che i giocatori, a fare la differenza in una squadra come la nostra». Alessandro Cattelan è soddisfatto: dopo troppe traversie, ha trovato la sua isola felice. Quando in autunno stentava a Motta, non poteva immaginare di trovarsi sei mesi dopo a lottare per i playoff.
Ore 20.20 – (Gazzettino, edizione di Belluno) «Il calcio è anche questo. Ti devi muovere fra alti e bassi e non sempre quello che torna indietro è pari all’impegno messo in campo»: non si tratta di calcio giocato, il direttore generale dell’Union Ripa La Fenadora, Mario Dal Soler, apre una finestra sulla dirigenza della società che in questi ultimi giorni è stata impegnata a gestire la crisi interna che ha visto prima l’esonero del tecnico Max Parteli e poi il suo reintegro. «In tutta questa storia – continua Dal Soler – è prevalso il senso di responsabilità, a salvare il lavoro fatto in questi anni che ci ha portato ad essere la squadra che siamo, nel ruolo che ricopriamo nel calcio nazionale. Siamo ripartiti dopo questo piccolo stop e adesso puntiamo a raggiungere il finale di stagione senza drammi e nel miglior modo possibile, poi si deciderà». La dirigenza non guarda assolutamente alla prossima stagione, ma la concentrazione è stata rivolta all'”adesso”. Il direttore prosegue nel suo pensiero: «Simbolo dell’Union è il suo presidente Nicola Giusti. Negli anni ha fatto in modo che questa società si sia trasformata in una famiglia e episodi come quelli dei giorni scorsi lasciano senza dubbio il segno». Per sostituire Parteli alla guida della prima squadra era stato scelto l’allenatore della juniores e dirigente del settore giovanile Renato Lauria, che al rientro di Parteli si è fatto subito da parte: «È una persona intelligente e ha capito subito la situazione. Lui ha già ripreso gli allenamenti con la sua squadra e tutte le attività che gli competono all’interno della società». Domenica l’Union, nona a quota 32, sarà ospite del Tamai, decimo a 31.
Ore 20.00 – (Corriere delle Alpi) Il jolly neroverde. Halil Gjoshi, classe 1995, è alla sua seconda stagione con il Ripa Fenadora cominciata a gennaio dell’anno scorso quando il ragazzo arrivò dal Chievo. In questo torneo il ragazzo di origini albanesi ha cominciato terzino destro, ma nelle ultime partite Parteli lo ha spostato in avanti. Con Alex Pellizzer a mezzo servizio, Gjoshi potrebbe scalare nuovamente nelle retrovie. «Ho fatto sei mesi da terzino e mi sono trovato bene – commenta Halil – l’attacco però è il mio vero ruolo ed è lì che mi trovo più a mio agio. Il mister mi ha detto che posso adattarmi in quasi tutti i ruoli e dove lui mi mette io gioco. Portiere? Ecco – sorride – forse in porta è meglio di no». L’Union non segna. Una delle maggiori difficoltà riscontrate è quella di non riuscire proprio a buttarla dentro, problema non da poco. «Difficile trovare un motivo – continua il fuoriquota neroverde – facciamo fatica a fare gol, ma stiamo lavorando bene, sono sicuro che i gol arriveranno. Usciremo da questa situazione, è vero che non vinciamo da otto partite ma adesso vogliamo centrare i tre punti a tutti i costi. Il calcio è uno sport strano, basta guardare la situazione della Triestina, con la quale abbiamo pareggiato domenica. Tutti la davano per finita ma nel 2015 è ancora imbattuta e sta risalendo la classifica». Salvezza il prima possibile. Il Ripa Fenadora ha bisogno di punti per salvarsi e Gjoshi indica la via da percorrere. «Bisogna essere umili e continuare a lavorare a testa bassa – continua il giovane classe 1995 – se portiamo a casa dieci punti siamo praticamente salvi. Adesso ci aspetta una partita fondamentale, che si può quasi definire uno scontro salvezza, contro il Tamai. Dobbiamo fare assolutamente punti. Sono due mesi che non vinciamo, abbiamo raccolto meno di quello che meritavamo, ed è ora di conquistare un successo per la classifica ma anche per il morale». Torna bomber Brotto. Contro il Tamai Gianmarco Brotto è nuovamente a disposizione di Parteli dopo la squalifica di due turni. Il suo rientro è importante per l’attacco neroverde che sta facendo fatica a segnare. Alex Pellizzer invece torna disponibile e andrà in panchina, ma da ora in avanti sarà solo a mezzo servizio visto che il ragazzo ha accettato un lavoro a Bassano e si allenerà con i compagni del Ripa solamente di venerdì, mentre durante la settimana si sta cercando una squadra che lo faccia allenare il martedì.
Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Come in una di quelle famiglie del Novecento raccontate da Bernardo Bertolucci nell’omonimo film diventato cult e inserito dalla mostra del cinema di Venezia fra le 100 pellicole italiane da salvare. Così la Sacilese di Gianpaolo Presotto e Lidia Nadal. Per rendersene conto basta andare una domenica al XXV Aprile e scoprire presidente e presidentessa sulle poltroncine, circondati da parenti, affini, amici e simpatizzanti. O, meglio ancora, andare a una delle cene post allenamento nella sede-taverna con annessa cucina. Ebbene, dopo le dimissioni di Mauro Zironelli, si era sparsa la voce che il divorzio dal “direttore di Zirolandia” fosse il primo passo sulla strada del disimpegno di pater e mater familias. NON MOLLIAMO – A spazzare ogni ipotesi di abbandono è la stessa first lady. «La Sacilese – assicura Lidia Nadal – ormai ci è entrata nel cuore. Come nel nostro slogan, Giampaolo e io ormai abbiamo dentro un grande cuore biancorosso. Non la lasceremo mai. Ultimamente siamo stati, in particolare mio marito, impegnati in altre cose. Ora ci sono qui io, coinvolta sempre più in prima persona, e non soltanto come moglie del presidente». GRUPPO – Per Lidia e Giampaolo la Sacilese è come una «famiglia allargata». Conoscono i nomi di tutti i tesserati, dai primi calci alla prima squadra. Sono sempre presenti anche alle partite del settore giovanile. Ultimamente un po’ meno, a causa di altri impegni. Da qui le ipotesi di disimpegno. PARTNER CERCANSI – «Restiamo al timone, o se preferite a capotavola – sorride Nadal -. Cerchiamo però un po’ di sostegno, sia da parte delle istituzioni che degli imprenditori del territorio. Un aiuto non solo economico, ma anche a livello di presenza. Seguire tutto e sempre – motiva l’appello -, oltre a essere impegnativo sul piano economico, è fisicamente stressante. Non possiamo fare tutto noi». POSTZIRO – A ridare entusiasmo alla coppia biancorossa sono state le due vittorie (2-0 a Mori e 3-0 al Tamai) ottenute con Carlo Marchetto in panca. Sembrava che l’addio di Zironelli chiudesse un’epoca. Invece no. A Sacile lo spettacolo continua, sia in versione casalinga che in tournée come quella – auspica la famiglia allargata – che per Favret e compagni è in programma domenica a Mezzocorona». Intanto il giovane attaccante biancorosso Fabio Cassin (classe ’98) è stato “prestato” al Sassuolo per il prestigioso torneo trentino Città di Arco, abbinato al Memorial Beppe Viola.
Ore 19.00 – (Corriere delle Alpi) Un 1998 dal primo minuto nel Belluno. Contro il Giorgione il giovane Davide Canova ha fatto il suo esordio da titolare. Ha “approfittato” dei infortuni e ha risposto presente con una buona prestazione. Mister Vecchiato crede molto nelle potenzialità del ragazzo che, bisogna ricordare, è due anni più piccolo dei fuoriquota che richiede la serie D quest’anno. Per un diciassettenne giocare in un centrocampo di D non è una cosa da poco, anche se il prof Simone Bertagno e il compagno di reparto Mike Miniati gli hanno dato una grossa mano. Ma il resto lo ha fatto lui. «Ci tengo a ringraziare Vecchiato per la grande opportunità che ha voluto darmi contro il Giorgione – commenta entusiasta Canova – ho lavorato duramente in questi mesi e domenica ho avuto l’opportunità di scendere in campo dal primo minuto. Ho cercato di dare il massimo e sono felice delle parole che il mister mi ha riservato a fine gara. In settimana avevo parlato con Ivan Da Riz, l’allenatore in seconda, che mi aveva accennato la possibilità di partire dal primo minuto e ho cercato di lavorare ancora più duramente per farmi trovare al cento per cento se fossi stato eventualmente chiamato in causa». Per Canova si è trattato dell’esordio dal primo minuto per quanto riguarda partite ufficiali, mentre in amichevole aveva già avuto un’occasione. «Ero già partito titolare quest’estate, contro l’Udinese Primavera, ma l’emozione che ho provato domenica ha tutto un altro sapore – continua Canova – sapevamo che la partita contro il Giorgione sarebbe stata dura e combattuta e naturalmente l’espulsione nel primo tempo del loro portiere ha agevolato la nostra gara, ma siamo stati bravi a sbloccare il match e a raddoppiare subito dopo con il Cobra. Ora sarà importante tornare a dare continuità ai nostri risultati. Oltre alla soddisfazione per aver debuttato dal primo minuto, sono felice perché questo esordio mi ripaga dei tanti sacrifici che sto facendo. Conciliare l’impegno scolastico con quello calcistico non è semplice, ma vivere emozioni come quelle di domenica, ti fa dimenticare tutto. Il passaggio poi dal settore giovanile alla Prima Squadra non è stato facile, soprattutto per quanto riguarda il ritmo degli allenamenti e delle partite ma grazie al sostegno e all’aiuto dei miei compagni, e di tutto lo staff, credo di aver fatto dei passi in avanti, anche se dovrò lavorare ancora molto duramente».
Ore 18.30 – Prevendita Triestina-Padova: slitta di un giorno la decisione definitiva, che verrà presa nella tarda mattinata di domani. Stando alle prime indiscrezioni la prevendita dovrebbe tenersi venerdì e sabato presso la biglietteria dello stadio “Euganeo”. Ancora ignoto il prezzo dei singoli tagliandi, mentre non dovrebbero esserci problemi di quantità di biglietti concessi alla luce della capienza dello stadio “Nereo Rocco” di Trieste.
Ore 18.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il suo momento è scoccato inatteso ad un quarto d’ora, minuto più minuto meno, dal fischio d’inizio della sfortunata gara di Novara. Nonostante i tre gol incassati Marco D’Arsiè ricorderà a lungo il suo debutto tra i pali nel calcio professionistico. «All’improvviso Fortunato ha accusato una contrattura muscolare e per me la prospettiva è cambiata in secondo – rivive il suo esordio il 22enne di Jesolo – La tensione mi è salita alle stelle, poi però ho cercato di far prevalere la concentrazione. Per me alla fine è stato quasi più difficile convincere genitori e amici che davvero avevo giocato io, visto che vari siti internet mi davano in panchina non sapendo della novità dell’ultimo minuto rispetto alla formazione ufficiale». Per D’Arsiè (in preallarme anche per sabato al Penzo – ore 17 – con la Cremonese) si è trattato di un nuovo inizio. «La mia ultima partita era ormai lontana (28 aprile 2013, ndr), con l’Ancona ospitavamo l’Agnonese e dopo 5’mi ruppi crociato anteriore e menischi del ginocchio sinistro. Quel giorno finì male la mia prima stagione da titolare in serie D, una bella esperienza in una piazza viva e in uno stadio come il Del Conero». In quel periodo il giovane portiere era già di proprietà del Parma. «Ho iniziato nello Jesolo, passando poi a San Donà, quindi nei Giovanissimi del Venezia proprio con mister Serena come allenatore. Dopo il fallimento del 2009 mi prese il Parma e, prima del prestito ad Ancona, avevo già iniziato ad allenarmi con la prima squadra con i vari Mirante e Pavarini. Purtroppo però a Parma mi hanno curato male, sono stato fermo più del previsto, nove mesi interminabili, fino a che il Venezia non mi ha ridato la possibilità di allenarmi». E le cose sono migliorate con la firma sul contratto seppur come «terzo» alle spalle Zima e Fortunato. «Con Massimo Lotti facciamo un grande lavoro sul piano fisico, tecnico e mentale, ho recuperato fiducia ben prima di tornare in campo. Il futuro? Mi piacerebbe trovare posto tra i Pro, ma nel calcio di oggi non ci sono certezze. Quindi vivo alla giornata cercando di farmi trovare pronto». Sul fronte squadra più serio del previsto il problema alla caviglia di Giuliatto che salterà anche il match con la Cremonese.
Ore 17.50 – (La Nuova Venezia) Serena recupera Scialpi, viaggiano a vista Fortunato e Peccarisi out a Novara, Bellazzini convive con un fastidio da alcune settimane, mentre Giuliatto potrebbe stare fermo più a lungo di quanto si potesse ipotizzare. Doppia seduta per il Venezia al Taliercio, chiusa con le partitelle a metà campo, in vista della gara casalinga di sabato (ore 17) contro la Cremonese. Scialpi ha smaltito la botta al ginocchio rimediata venerdì e ha sostenuto l’intero allenamento, Fortunato e Peccarisi continuano le terapie dopo aver dato forfait a Novara, mentre la caviglia di Giuriatto è più malconcia di quanto si pensasse e il terzino è fermo. Serena dovrebbe comunque recuperare sia Fortunato che Bellazzini per la partita con la Cremonese, dove potrà utilizzare anche Legati che avrà una settimana intera di allenamenti nelle gambe, con Peccarisi che sarà valutato dallo staff medico di giorno in giorni. Prosegue la prevendita dei biglietti per la partita con la Cremonese, oltre alla sede (dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18) e al servizio on line, ieri Vela ha riattivato il punto del Lido di Venezia, mentre rimangono ancora fuori uso quelli di Piazzale Roma, Tronchetto, Ferrovia, Dolo e Sottomarina, anche se oggi potrebbero essere riattivati i tre punti del centro storico dopo l’attacco informatico subito la scorsa settimana. La partita con la Cremonese è stata affidata a Lorenzo Bertani di Pisa. Oggi si recupera Lumezzane-Arezzo, rinviata l’8 febbraio per l’impraticabilità dello stadio bresciano a causa di una fitta nevicata, mentre si aspetta la decisione del giudice sportivo in merito ad Arezzo-Pavia dopo il ricorso dei pavesi.
Ore 17.30 – (Giornale di Vicenza) Sarà scontro tra matricole venerdì sera al Menti tra il Real Vicenza e la Giana Erminio, due squadre con storie diverse, ma che negli ultimi anni hanno percorso un cammino per certi versi comune. La Giana, squadra di Gorgonzola, è nata nel 1909, mentre il Real Vicenza è stato fondato solo nel 2010. Per molti anni il club milanese ha militato nel calcio dilettantistico, poi l´impresa: dalla Promozione alla Lega Pro in tre stragioni. Ed ecco il punto d´incontro tra queste due realtà: anche il Real Vicenza nella sua brevissima storia è partito dall´Eccellenza e quest´anno è salito nella Lega Pro unica. Ad inizio stagione l´obiettivo era lo stesso per entrambe le società: la salvezza. Ad oggi i destini di queste due squadre sembrano essersi divisi. Al Real Vicenza, settimo, è ancora concesso sognare, con l´ambizione di poter approfittare di un passo falso delle sue dirette avversarie per la corsa ai play-off, ma soprattutto la salvezza pare ormai cosa fatta, anche se non ancora matematica. I milanesi stanno combattendo per non andare ai play-out. I numeri della Giana parlano chiaro. Se in avanti fanno molta fatica a concretizzare, 22 gol fatti in 29 partite, peggio di loro solo Pordenone e AlbinoLeffe, dietro sanno difendersi bene. La retroguardia milanese ha subito solo 29 reti, una in più rispetto ai vicentini che li precedono in classifica di ben 14 punti. C´è da dire, inoltre, che la Giana in trasferta ha realizzato solo 9 dei 31 punti attuali, frutto di una vittoria e sei pareggi. Questo però non può far star tranquilli i vicentini, visto che i milanesi si presenteranno alla sfida del Menti (ore 19.30, arbitra Boggi di Salerno)con non poche pressioni determinati a portare a casa qualche punticino prezioso. I ragazzi di Marcolini dovranno sfruttare le occasioni che i loro avversari gli concederanno. magari ripetendo una prestazione come quella contro l´AlbinoLeffe.
Ore 17.10 – (Giornale di Vicenza) Tutte le volte che il Bassano sale sul pullman fa un affare. In esterna i giallorossi hanno raccolto 27 punti su 52 (25 quelli strappati a domicilio) e in viaggio si scoprono persino più prolifici (25 reti timbrati nelle esibizioni di fuorivia, 17 i bersagli sommati al Mercante). In casa o in trasferta poi, nessuna differenza alla voce vittorie (7 al velodromo, altrettante in edizione export). Quindi preparare il trolley e accomodarsi sul bus conviene. Domenica in Sardegna ci si muoverà in aereo e non è automatico che la tradizione venga rispettata, ma è un dato di fatto che il Soccer Team da esportazione accresca il rendimento. Che non è una coincidenza, bensì risponde a due precise motivazioni: l´atteggiamento e la mentalità modellate da Asta che pretende il medesimo piglio offensivo e spregiudicato tanto tra la propria gente che lontano dall´arena amica e specialmente l´identità tattica conferita alla formazione. Vale a dire un assetto votato al palleggio e alla manovra ariosa che in esterna, dove cioè ci sono più spazi per le ripartenze e per esprimersi in campo aperto si palesa col suo abito migliore, mentre in casa, dinanzi a rivali spesso più chiusi fatica a sfondare. Se vogliamo un male comune di tutte le squadre abituate a sgorgare football in proprio e non a speculare sull´episodio o a lucrare sulle distrazioni altrui. In questo senso quindi non è nemmeno atroce dover annotare la terza escursione di fila virtussina nel week-end a Sassari, solo che non sempre si può calare il jolly, in particolare contro la Torres, un interlocutore che l´ex biancorosso Bucchi ha saputo pilotare per ora fuori dal magma della zona salvezza. Da subentrante in panchina l´ex bomber è riuscito a rigenerare tanto l´ambiente isolano che la condizione del gruppo, arricchito di certezze e consapevolezze prima assenti. A dirigere il duello coi rossoblu sassaresi (alle 14.30 domenicali) è stato designato Pietro Dei Giudici di Latina.
Ore 16.50 – Coppa Italia Eccellenza, ritorno dei quarti di finale: Campodarsego-Bustese 0-0, passa la squadra di Busto Garolfo (provincia di Milano) in virtù della vittoria dell’andata.
Ore 16.30 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 16.00 – Qui Guizza: provate varie soluzioni tattiche.
Ore 15.30 – Qui Guizza: lavoro a parte per Ferretti, Nichele e Busetto.
Ore 15.00 – Biancoscudati in campo alla Guizza per l’allenamento pomeridiano.
Ore 14.30 – (Triestina Calcio) I rossoalabardati sono scesi in campo alle ore 10 di questa mattina per preparare la sfida contro il Padova capolista. Mister Ferazzoli ha guidato una singola seduta della durata di circa due ore. Dopo il riscaldamento i ragazzi si sono impegnati in un circuito per lo sviluppo della forza esplosiva. Quindi lo staff tecnico ha proposto un lavoro di resistenza alla velocità con navette. Una partitina a tema (10 minuti) e una partita su metà campo (45 minuti) hanno concluso l’allenamento. Domani la squadra tornerà sul sintetico di Prosecco alle ore 14.30.
Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) E’ tornato a difendere i pali della porta biancorossa sabato scorso a Pescara, dopo essere stato fermato da una lesione al polpaccio destro che l’aveva costretto ai box per un mese. Periodo in cui Vigorito, secondo portiere del Vicenza, si è ottimamente disimpegnato meritandosi la conferma anche quando Nicolas Bremec è tornato a disposizione. «Mauro ha fatto bene e il mister ha scelto di confermarlo – spiega Bremec – la cosa non mi ha creato problemi perché da professionista devo rispettare le scelte del mister. E poi perché tra noi c’è un ottimo rapporto». Sabato scorso a Pescara la sfortuna, sotto forma di infortunio, ha bloccato Vigorito e Bremec si è trovato titolare a pochi minuti dl fischio d’inizio. «E’ successo tutto all’improvviso ma ero pronto perché, proprio in previsione di cose di questo genere, nel prepartita ci riscaldiamo assieme. Magari a livello mentale non te lo aspetti e devi entrare subito nel clima partita, ma in questo l’esperienza mi ha aiutato e non ho avuto problemi». Due parate molto difficili su Sansovini e alla fine una prestazione decisamente positiva. «La respinta più complicata è stata quella sul colpo di testa di Sansovini perché ha colpito da vicino e ha schiacciato il pallone a terra. E’ stata una parata importante, ma la cosa che mi ha reso più contento è che alla fine abbiamo pareggiato — sottolinea Bremec — perché la cosa importante è il risultato. E’ chiaro che un portiere non vorrebbe mai prendere gol, ma se arriva un risultato positivo se devi raccogliere il pallone in fondo alla rete pesa meno». Quello di Pescara è stata la nona partita utile consecutiva, un altro risultato utile contro una diretta concorrente nella corsa ai playoff, ma Bremec invita tutti a tenere i piedi ben piantati a terra. «Prima di cambiare il nostro obiettivo dobbiamo centrare la salvezza che abbiamo identificato con quota 50 — sottolinea — ci manca poco ma nel calcio è bene fare un passo alla volta; prima centriamo la salvezza e poi parliamo d’altro». Nonostante la prudenza di Bremec la permanenza del Vicenza in serie B è cosa acquisita e il portiere del Vicenza accetta di spiegare cosa cambierà quando il Vicenza avrà raggiunto la fatidica quota. «La mia idea è che dovremo continuare a giocare con la stessa determinazione, giocando il calcio che vuole mister Marino e che ci ha dato grandi soddisfazioni. Non deve succedere che si senta pressione per un obiettivo che nemmeno pensavamo di poter raggiungere; il Vicenza non è il Bologna, il Frosinone, lo Spezia, o il Livorno, che in estate hanno costruito squadre per vincere il campionato. Detto questo daremo tutto per arrivare più in alto possibile». A cinque giorni dal posticipo con il Catania la curva sud è già esaurita, a testimonianza che i tifosi credono nella grande impresa. «Questo fa piacere ed è giusto che sia così — sottolinea Bremec — l’entusiasmo che respiriamo attorno è noi è di grande stimolo a fare sempre meglio. Avere i tifosi al nostro fianco è importante per noi e festeggiare le vittorie con loro è la gioia più bella».
Ore 13.40 – (Giornale di Vicenza) Sale la temperatura in casa Vicenza, è proprio il caso di dirlo. C´è la febbre dei tifosi, che con largo anticipo sono corsi ad accaparrarsi un posto in curva, tanto che la Sud è già esaurita in vista della partita contro il Catania, lunedì alle 20.30. E poi c´è la febbre, decisamente meno invidiabile, che ha messo ko in un sol colpo sia Marino – che ieri non si è presentato al centro tecnico di Isola – sia Gentili. Vista l´assenza del tecnico siciliano, la preparazione dei biancorossi è stata diretta dal vice Massimo Mezzini. Il bollettino della prima giornata di lavoro dopo la breve pausa seguita alla trasferta di Pescara non è dei migliori. A preoccupare è soprattutto la condizione di Manfredini, alle prese con una piccola lesione al muscolo retto femorale sinistro. Difficile immaginarlo in campo lunedì sera, anche se la speranza non è ancora abbandonata del tutto. Si tratterebbe di un´assenza pesante per la squadra, che aveva già dovuto rinunciare alla sua esperienza a Pescara (fuori per squalifica). Ha già un posto assicurato tra gli indisponibili invece Sciacca, assente di lungo corso a causa dell´ormai noto problema allo scafoide del piede sinistro. Il centrocampista ieri è stato impegnato in un allenamento a parte, ma per lui non è ancora arrivato il via libera per tornare in partita. Gestione differenziata anche per Vigorito, tormentato dal dolore al ginocchio sinistro, che è tornato a farsi sentire sabato. Un problema purtroppo noto, ma che si è acutizzato proprio allo stadio Adriatico, a pochi minuti dal fischio d´inizio. Al suo posto, all´ultimo, è stato schierato Bremec, alla prima da titolare in questo 2015, ma subito a suo agio tra i pali e autore di parate salvifiche. È ancora presto per sapere chi si presenterà in porta lunedì. Sarà necessario osservare che piega prenderà il decorso di Vigorito e, soprattutto, attendere le valutazioni di Marino. Qualche indizio potrebbe emergere forse già oggi pomeriggio, con la prossima seduta di allenamento al Morosini. Non solo infermeria. Contro il Catania peserà anche l´assenza del bomber Cocco, squalificato per una giornata dopo l´ammonizione rimediata, da diffidato, a Pescara. Un giallo che ha guastato in parte la festa all´attaccante, che proprio all´Adriatico ha raggiunto quota tredici gol. Ringrazia intanto il Catania. E a proposito di ammoniti, per Garcia Tena è scattata la diffida. QUI VARESE. La società lombarda, dopo aver richiamato alla guida della squadra Stefano Bettinelli, ieri ha ufficializzato anche il ritorno del direttore sportivo Gabriele Ambrosetti, ex biancorosso. “Speedy Ambro” era stato esonerato lo scorso ottobre dopo una discussione con il consulente di mercato Giuseppe Cannella (con il quale il Varese ha poi risolto il contratto a gennaio).
Ore 13.20 – (Giornale di Vicenza) Due portieri così, in serie B, probabilmente non li ha nessuno. Se il Vicenza si sta dimostrando molto competitivo in questa stagione, uno dei segreti è la serenità di avere la porta blindata comunque da un titolare. Ecco perché nessuno ha tremato quando a Pescara, durante il riscaldamento prepartita, il dolore al ginocchio destro ha costretto Vigorito ad alzare bandiera bianca: niente paura, ci pensa Bremec. Un nome, una garanzia, come l´estremo difensore uruguagio ha ampiamente dimostrato nel corso dell´incontro, in particolare con due “paratissime” su Sansovini.
Bremec, complimenti. Non era semplice essere così reattivo nonostante la chiamata all´ultimo secondo. «Mi fa piacere avere dato una mano ai compagni ed essere stato all´altezza. Del resto noi portieri lo sappiamo: quando ci riscaldiamo prima della partita, lo facciamo sempre come se dovessimo giocare, perché se poi c´è bisogno di entrare non c´è tempo per prepararsi. Bisogna essere subito in partita con la testa e con il fisico». Sansovini le avrà mandato qualche maledizione, considerando come gli ha sbarrato la strada in due occasioni «Veramente sarebbero state tre: la parata migliore l´avevo fatta nel primo tempo, anche se poi l´arbitro ha annullato l´azione per fuorigioco. Nella ripresa, invece, prima sono riuscito a chiudergli lo specchio sul tentativo in diagonale, poi sono stato reattivo su colpo di testa, e quella è stato un intervento più difficile». È tornato titolare per la prima volta nel 2015, dopo la sfortunata partita di Frosinone. «Citenevo a riscattarmi, perché in quella partita avevo fatto una sciocchezza, andando a prendermi l´espulsione solo per la voglia di propormi in attacco nel tentativo di raggiungere il pareggio. Per fortuna stavolta sono riuscito a dare un contributo positivo». Come ha preso la decisione di Marino di promuovere Vigorito come titolare al suo posto? «Chi non vorrebbe giocare, soprattutto quest´anno con la squadra che va così bene e lo stadio sempre pieno? Ovvio che mi è dispiaciuto, ma ho anche 37 anni per qualcosa: ho capito che Mauro stava facendo bene e poteva avere senso non andare a toccare gli equilibri che funzionavano. Io mi sono infortunato in allenamento ad inizio anno, poi ci ho messo un po´ a recuperare, e nel frattempo la squadra ha sempre vinto senza subire gol: non servivano tante parole per spiegare questa scelta». D´accordo, ma vista la prestazione di Pescara, si aspetta di avere riguadagnato i galloni da titolare? «Questo lo deciderà l´allenatore, e so che non sarà una scelta semplice. Comunque nessuno di noi ne farà una questione personale, non c´è spazio per gli egoismi: il Vicenza viene prima di tutto, e noi dobbiamo solo allenarci al meglio e farci trovare pronti quando verremo scelti per giocare, com´è capitato fino ad ora». Dopo Pescara avete riposato per un paio di giorni. La pausa è arrivata la momento giusto? «Sì, ci voleva proprio, perché venivamo da partite intense, e ci aspetta un´altra sfida molto complicata contro il Catania. Abbiamo ricaricato le batterie, sia dal punto di vista fisico, sia da quello mentale». Al Catania servono punti salvezza, il Vicenza cercherà punti per la A: si sono invertiti i ruoli? «La classifica dice questo, ma non è proprio il caso di guardarla. Si è rivelata molto difficile la partita contro il Crotone, e noi lo sapevamo perché conoscevamo il valore di quella squadra, che pure era ultima; a maggior ragione sarà complicato affrontare il Catania, una formazione con valori tecnici da serie A, in ogni reparto. Anche in porta, ad esempio, c´è un giocatore esperto ma fortissimo come Gillet». Ma voi sarete spinti dall´entusiasmo del Menti «Quello è fantastico. In tutta la città quest´anno si respira un´altra aria, e ci dà enormi motivazioni. Speriamo di poter regalare ai nostri tifosi un´altra bella serata».
Ore 12.50 – (Gazzettino) Brucia il ko di Chiavari con l’Entella visto il buon numero di occasioni che il Cittadella non ha saputo concretizzare. I liguri hanno però dimostrato più “fame” capitalizzando tutto ciò che è stato loro consentito. Foscarini è stato esplicito e analizzerà oggi con la squadra, alla ripresa della preparazione, le cause di questa dicotomia perchè quando si crea più dell’avversario almeno non si deve perdere. Con i tre punti il Cittadella sarebbe passato nella colonna di sinistra della classifica, la sconfitta ha invece fatto scivolare la squadra di nuovo in zona play out. Daniel Cappelletti, autore della rete granata, spiega: «Dovevamo fare gol quando il risultato era sullo 0-0. Le opportunità le abbiamo avute e c’era la netta sensazione di poter passare in vantaggio. Invece, oltre a non segnare, siamo stati ingenui lasciando correre la palla in area, così alla prima occasione siamo andati sotto. Poi l’Entella si è chiuso e per noi è diventato tutto più difficile. Abbiamo disputato comunque una buona partita, lo spirito è stato quello giusto e da qui dobbiamo ripartire trasformando la delusione in rabbia e determinazione per rifarci sabato con il Crotone. È una fortuna poter giocare dopo soli quattro giorni». Sul suo primo gol in serie B, il difensore conclude: «Ho colpito la palla da calcio d’angolo indirizzandola verso la porta. Il loro portiere non è riuscito a prenderla, forse disturbato da Coralli. Al momento non ci ho dato importanza perchè occorreva un’altra rete per pareggiare e il tempo era poco. Purtroppo è rimasto un gol inutile». B SOLIDALE. Stasera alle ore 18, subito dopo l’allenamento, il Cittadella farà visita alla “Comunità Sichem e Samuele” a Campagnalta di San Martino di Lupari nell’ambito del progetto “Un giorno per la nostra città” a scadenza mensile. Il tema è l’integrazione sociale che ben si adatta a una Comunità che opera a favore dei diversamente abili e dei ragazzi con difficoltà. Nella struttura lavora anche Gloria Pettenon, giocatrice delle Lupe Basket Fila San Martino di Lupari, società con la quale il Cittadella ha un ottimo rapporto di sinergia e collaborazione. TIFOSI. Sabato al Tombolato si potrà assistere alla partita con il Crotone pagando solo un euro il biglietto di tribuna est. La società vuole favorire la partecipazione del pubblico in questa partita molto importante in chiave salvezza. Nell’ultimo match in casa con il Varese una delegazione della sezione granata di Jesolo, guidata da Roberto Buscato, era presente al Tombolato. È in programma a breve l’inaugurazione della sezione “Ristorante Da Mario-Hotel Lorenz” di Jesolo, collegata con il “Club Angelo Gabrielli granata per sempre”. LE GIOVANILI. Gli allievi professionisti naufragano 5-1 con il Brescia: il gol della bandiera è di Lando. Giornata negativa anche per i giovanissimi nazionali, che in casa si arrendono 1-0 al Verona, e per i giovanissimi sperimentali, battuti 2-1 dal Bassano (rete granata di Violato).
Ore 12.30 – (Mattino di Padova) Tutti allo stadio con un euro. È questa la promozione lanciata dal Cittadella in vista del prossimo scontro diretto per la salvezza, con il Crotone, in cartellone sabato alle 15 al Tombolato. Sarà possibile accedere alla Gradinata Est, ma anche alla Curva Nord-Ospiti, tirando fuori dalle tasche soltanto una moneta. «Abbiamo pensato a quest’iniziativa la scorsa settimana, prima della gara con l’Entella», spiega Andrea Gabrielli, presidente della società granata. «L’obiettivo è chiaro: richiamare quanta più gente possibile sugli spalti. Stiamo entrando nella fase più “calda” della stagione e abbiamo bisogno del sostegno dei nostri tifosi, pure di chi non assiste abitualmente alle partite. Serviranno anche loro a caricare la squadra, che deve recuperare i punti persi lunedì sera. Se il clima ci aiuterà, confido che si possano superare le 3.000 presenze». È preoccupato dalla sconfitta di Chiavari? «Non credo sia il caso di farne un dramma. Sarei stato preoccupato se avessi visto una squadra che subisce l’avversario sul piano del gioco, ma è evidente che questo non è successo. La partita l’abbiamo fatta noi, dominando i liguri sia per quanto riguarda il possesso palla sia per il numero di occasioni create. È un brutto risultato, ma non deve scalfire il morale dell’ambiente». Lo stesso Foscarini ha, però, commentato la gara parlando di una squadra che «ha avuto meno cuore dell’avversario», lasciando intendere che forse più di qualcuno si è «seduto» dopo una serie di risultati positivi. «Non parlerei di cuore, casomai di cinismo. Quello che ha avuto l’Entella, approfittando di un paio di nostri errori difensivi, e che non abbiamo avuto noi. Una volta in vantaggio, loro si sono asserragliati ancora di più in difesa, rendendoci la vita difficile. Ma, nel calcio, ci stanno anche serate così». L’impressione è che raggiungere la fatidica soglia dei 50 punti potrebbe non bastare per salvarsi. Concorda? «Sì. Noi contiamo di arrivarci il prima possibile, ma lì dietro stanno correndo tutte e questo potrebbe costringerci ad alzare l’asticella». Ci sarà da soffrire sino alla fine del campionato? «Io resto con i piedi per terra ed evito i proclami, dico solo che dall’inizio del girone di ritorno ho visto una squadra più “performante” e resto di quest’idea anche dopo il ko di lunedì. Nei ragazzi c’è la voglia di voltare subito pagina. E io ci conto». Un giorno per la nostra città. Stasera alle 18, dopo l’allenamento, il Cittadella sarà impegnato nell’ultimo appuntamento dell’iniziativa promossa dalla Lega Serie B, che prevede che ogni società dedichi un giorno al mese alla propria città: il tema, stavolta, è l’integrazione sociale. Pellizzer & C. si recheranno alla “Carovana Cooperativa Sociale”, a Campagnalta di San Martino di Lupari. È un soggetto privato dell’area del no profit, fondato nel 1997 e diretto da Diana Chervatin: si occupa di disagio minorile attraverso la gestione di strutture di accoglienza residenziale o semi-residenziale.
Ore 12.00 – (Il Piccolo) Una stabilità dell’assetto societario e un progetto sportivo pluriennale: è quanto ha chiesto ieri il sindaco Roberto Cosolini ai dirigenti della Triestina. Se verrà rispettato questo impegno, il Comune farà la sua parte per supportare tale progetto, ovviamente nelle forme e nei limiti consentiti. È questo il succo dell’incontro avvenuto ieri in Municipio tra il sindaco e i vertici della società alabardata, presenti il presidente Marco Pontrelli e l’amministratore delegato Pangrazio Di Piero. Un incontro chiesto dallo stesso Pontrelli qualche settimana fa, quando lui e Cosolini si erano visti a un incontro della Pallacanestro Trieste. Il presidente della Triestina ha aggiornato il sindaco in merito ai pagamenti ai quali sta facendo fronte la società, sia per quanto riguarda le pendenze ereditate sia per gli impegni contratti: in pratica è stato assicurato che si stanno facendo fronte alle pendenze e progressivamente saranno mantenuti sia gli impegni pregressi che quelli correnti. Per ora Cosolini ne ha preso atto, ma ha preteso chiarezza e ha voluto puntualizzare un concetto piuttosto chiaro: «Trieste ha avuto negli ultimi anni troppe delusioni e la città ha vissuto troppe brutte avventure causa le precedenti gestioni – ha detto il sindaco – per cui c’è bisogno di un progetto concreto, che abbia basi solide e stabili nel tempo, insomma un serio progetto pluriennale per dare serenità alla tifoseria alabardata». In pratica, quando questo impegno sarà concreto e la stabilità consolidata, il Comune potrà fare la sua parte, nelle forme e nei limiti consentiti, per supportare il progetto della Triestina: magari venendo incontro alle richieste della società, che potrebbero riguardare ad esempio i campi di allenamento. Oltre alla situazione societaria, nell’incontro fra Cosolini e la coppia Pontrelli-Di Piero, si è parlato anche di calcio giocato e si è discusso del positivo andamento della squadra nella seconda parte del campionato. Anche il sindaco ha concordato che la formazione alabardata sembra aver trovato compattezza e continuità, e se la salvezza un po’ di tempo fa sembrava praticamente impossibile, i risultati della squadra di Ferazzoli ora hanno rilanciato gli alabardati e fanno ben sperare per il raggiungimento dell’obiettivo. E a proposito di squadra, ieri gli alabardati sono tornati al lavoro dopo il lunedì di riposo per cominciare a preparare il big-match di domenica al Rocco contro il Padova. Tutti a disposizione i giocatori, anche se oggi dal giudice sportivo arriverà l’ufficialità della squalifica di Luca Piscopo, che quindi salterà la sfida con la capolista. Un’assenza che costringerà Ferazzoli a rivedere l’assetto difensivo.
Ore 11.30 – Giudice Sportivo: ufficializzato il turno di stop al capitano della Triestina Luca Piscopo, che sarà quindi costretto a saltare la sfida col Padova. Entra in diffida, invece, Salvatore Amirante: alla prossima ammonizione scatterà anche per lui la giornata di squalifica.
Ore 11.10 – (Gazzettino) Sul piatto naturalmente ci sono anche altre questioni, come quella di riappropriarsi del logo e del nome del vecchio Padova. Un iter già intrapreso e che vede coinvolta anche l’amministrazione comunale, con la quale il club di viale Nereo Rocco ha già raggiunto un’intesa di massima. Al vaglio, poi, c’è anche l’ipotesi di fare ritorno al centro sportivo di Bresseo, il che vorrebbe dire lasciare gli attuali campi d’allenamento del Geremia. L’impianto ai piedi dei Colli è tornato in gestione al comune di Teolo, che ne è anche proprietario, e la trattativa con i biancoscudati sarebbe già in corso. Fermo restando che in un’eventuale convenzione la struttura potrebbe essere data non solo a uso esclusivo del Padova, ma anche ad alcune realtà sportive del territorio. Sempre in tema di strutture, l’Appiani continuerà a essere un punto di riferimento per la società: l’approdo in Lega Pro comporterebbe infatti anche una crescita del settore giovanile e la squadra Berretti e quella degli Allievi nazionali potrebbero disputare le gare di campionato proprio nel mitico stadio di via Carducci.
Ore 11.00 – (Gazzettino) Argomenti sui quali Bonetto preferisce però mantenere uno stretto riserbo. «Posso dire di essere contento di come sta andando la squadra. Essere a più dieci o a più otto sull’Altovicentino non cambia nulla dato che dobbiamo giocarcela fino in fondo. Anche domenica i ragazzi si sono espressi bene, sono convinto che siamo sulla strada giusta. Però in questo momento, da buon amministratore delegato, sto cercando di portare avanti altre situazioni che esulano dall’aspetto sportivo ed essendo un dossier delicato preferisco lavorare sotto traccia. Nella speranza di poter fare qualche dichiarazione interessante dopo Pasqua». Un messaggio quasi in codice, anche se non è un mistero che il club biancoscudato stia cercando di allargare la cerchia dei soci che attualmente vede in prima linea appunto Bonetto e il presidente Giuseppe Bergamin. I nomi dei potenziali imprenditori con i quali l’attuale proprietà sta trattando restano attualmente top secret, ma già nei mesi scorsi ne era stato tracciato l’identikit: ossia gente del territorio e con una grande passione per il Padova.
Ore 10.50 – (Gazzettino) Otto punti da difendere sull’Altovicentino a nove giornate dal termine, nelle quali gli scogli più difficili da superare sono quelli rappresentati dalla trasferta in programma domenica con la Triestina e gli impegni con Clodiense (giovedì 2 aprile) e Sacilese (domenica 12). Senza dimenticare lo scontro diretto proprio con i vicentini all’ultima giornata, nella speranza che per quella data i giochi siano ormai fatti. Tutte le attenzioni della squadra sono naturalmente rivolte al traguardo da raggiungere sul campo, ma in società si sta già pensando alla prossima stagione soprattutto se sarà raggiunto l’agognato obiettivo dell’approdo al mondo professionistico. Ed è in questa prospettiva che l’amministratore delegato Roberto Bonetto sta concentrando tutti i suoi sforzi, proprio perché il salto in Lega Pro comporterà una riorganizzazione societaria – sia in termini di uomini e sia in termini di strutture – che diventa inevitabile per affrontare al meglio un’esperienza nel calcio che conta.
Ore 10.40 – (Gazzettino) Ripresa della preparazione ieri alla Guizza in vista della trasferta con la Triestina. Parlato ha tenuto a colloquio i giocatori, dopodiché è iniziato il lavoro vero e proprio sul campo tra pallone e parte atletica, con Mazzocco che ha saltato quest’ultima. Niente seduta con i compagni invece per Lanzotti e Ferretti, mentre Nichele ha svolto ancora un programma differenziato. Stesso discorso per Busetto che ha iniziato a calciare anche il pallone. Oggi il programma prevede una doppia seduta, mentre domani pomeriggio al Petron la squadra sarà impegnata in un triangolare con una rappresentativa di ex detenuti delle carceri venete e con la nazionale Rebibbia. Intanto i tifosi sono già in fermento per l’attesa sfida con gli alabardati al Nereo Rocco di Trieste, e nelle prossime ore sarà comunicato il costo dei biglietti. C’è da attendersi una mobilitazione massiccia del popolo biancoscudato: sicura come al solito la presenza degli ultras, e anche i club dell’Aicb (Amissi Biancoscudati, Cral, Croce Verde, Medoacus, Elisir e Fossa dei Leoni) hanno già riempito tre pullman. Inoltre molti tifosi utilizzeranno mezzi propri per andare al seguito della squadra.
Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Dieci minuti di discorso, poi tutti ad allenarsi. Perché domenica, al “Rocco”, quello che attende il Padova è un crocevia fondamentale del torneo. Le insidie. E Parlato questo lo sa bene: la Triestina, che all’andata riuscì per prima, dopo otto vittorie di fila, a strappare un pareggio ai Biancoscudati, è solo lontana parente di quella che domenica Cunico & C.affronteranno. In serie utile da ben nove gare consecutive, gli alabardati hanno perso una sola delle ultime 15 gare. Bastano i numeri a certificare la rinascita di una formazione che ora può legittimamente puntare alla salvezza grazie agli schemi spregiudicati di Ferazzoli e agli innesti di un mercato intelligente. L’ex biancoscudato Bedin, l’ex San Paolo Gusella, ma soprattutto l’ex Thermal Daniele Rocco (arrivato già a 10 reti con la maglia della Triestina) hanno portato una ventata di padovanità e nuove speranze. Lì, dove il Padova di pochi anni fa conquistò la salvezza in B nello storico scontro ai playout targati Carlo Sabatini, nello stadio che porta il nome del più grande allenatore della storia biancoscudata, i primi della classe si giocano una fetta importante di promozione.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) La voce ferma, ma tranquilla, nessun nervosismo nei confronti di una squadra che, comunque, il suo in campo l’ha fatto, eccome! Perlomeno sino al limite dell’area di rigore avversaria: «Quando mai ci ricapiteranno cinque nitide occasioni in 45’? Quando siamo lì, nella loro area, dobbiamo essere più lucidi, e non lasciarci prendere dalla foga». Da domenica pomeriggio a ieri di acqua ne è passata: il Padova ha ormai già la testa alla Triestina, e ciò che è accaduto all’Euganeo è stato superato. Ma quei 14 calci d’angolo senza riuscire ad azzeccare un solo colpo di testa o una deviazione in acrobazia di una certa pericolosità (anche se è proprio in quei frangenti che si è fatta sentite l’assenza di Sentinelli), quelle continue azioni da gol andate a sbattere contro il portiere Dell’Amico, in versione fenomeno, comunque non possono essere ignorati. «Potete farlo e ne avete le capacità», ha detto ad un certo punto Parlato alla sua squadra. «L’obiettivo di ogni nostra azione d’attacco dev’essere andare a far male all’avversario: ogni nostro attacco dev’essere finalizzato al massimo».
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Può un pareggio, dopo sei vittorie consecutive, scalfire le certezze di una capolista che conserva ancora 8 punti di vantaggio sulla più immediata inseguitrice? No, e infatti le certezze del Padova sono rimaste tali. Però, dopo lo 0 a 0 casalingo con l’Union Arzignanochiampo, alla ripresa degli allenamenti, ieri pomeriggio alla Guizza, il tecnico biancoscudato Carmine Parlato ha chiamato i suoi a raccolta. All’ordine del giorno le considerazioni a cui tutti, sugli spalti dell’Euganeo, si erano lasciati andare domenica, a gara finita. Nervi saldi. L’aria quasi primaverile, il sole a picco e solo un leggero venticello a soffiare sui terreni della Guizza. Tre, contati, i tifosi presenti al momento del discorso del mister. Seduti all’ombra degli alberi, tra i due campi da gioco, i biancoscudati hanno ascoltato le parole del loro allenatore. Da lontano, dal limite del campo oltre il quale nessuno può avvicinarsi, le parole si sono udite solo a favore di vento. Ma quelle poche che sono arrivate hanno reso il senso del Parlato-pensiero. «Dobbiamo essere più determinati»: così ha esordito il tecnico del Padova.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Ieri anche gli alabardati sono tornati al lavoro, dopo il lunedì di riposo seguito al pareggio (1-1) di Pedavena con Ripa La Fenadora, per cominciare a preparare il big-match di domenica al “Rocco” contro il Padova, che vedrà il pubblico delle grandi occasioni sugli spalti dello stadio intitolato al Paròn. Tutti a disposizione del tecnico i giocatori, anche se oggi dal giudice sportivo arriverà l’ufficialità della squalifica di Luca Piscopo, che quindi salterà la sfida con la capolista. Un’assenza che costringerà Ferazzoli a rivedere l’assetto difensivo della sua squadra, in serie utile da nove partite e che sta lottando con tutte le sue forze per evitare la tagliola dei playout.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Ma alla vigilia le previsioni parlano di una trasferta imponente: dovrebbero essere almeno un migliaio i tifosi biancoscudati che si metteranno in viaggio al seguito del Padova: tre pullman sono stati riempiti dall’Aicb, mentre la “Tribuna Fattori”, completati i primi due, ne sta organizzando un terzo con la possibilità, se sarà necessario, di fermarne persino un quarto. E poi ci sono i tanti che si muoveranno con mezzi propri, come abitualmente accade. Qui Trieste. Il rovescio della medaglia sono i tifosi di casa, ormai ridotti ai minimi storici dagli ultimi anni di delusioni. La passione e l’attaccamento di massa, ormai, a Trieste sono un lontano ricordo. Ma per la partita di domenica pomeriggio anche la vecchia Alabarda potrebbe venire rispolverata: sul web, sin dalle prime ore di lunedì, i tifosi triestini si sono autochiamati a raccolta, con slogan sulla falsariga del “Fuori l’orgoglio”, che ieri ha campeggiato su un manifesto fatto circolare negli ambienti della curva Furlan. La squadra di Pino Ferazzoli dovrà fare a meno del suo capitano, Piscopo, che domenica scorsa è stato ammonito e, già diffidato, sarà squalificato. Ma l’arrivo del Padova, storica rivale, riesce a riportare in vita anche una tifoseria depressa.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) La febbre sta salendo, anche se i picchi di temperatura si toccheranno solo nei prossimi giorni. È ufficialmente iniziata la settimana di Triestina-Padova: per i tifosi biancoscudati la trasferta dell’anno per blasone, storia, fascino dello stadio “Rocco” e ricordi del recente passato; per i supporters alabardati, invece, un richiamo d’orgoglio dopo le sofferenze degli ultimi tempi. Ed è così che, a cinque giorni dal match, nei due ambienti si vive uno stato di calma apparente. Qui Padova. Il “botto” preventivato è atteso nei prossimi giorni. Anche se non sono ancora giunte comunicazioni in merito dal capoluogo giuliano, è altamente probabile che nelle prossime ore la Triestina invii a Padova diverse centinaia di biglietti, in modo che possa essere attivata la prevendita. Un’ipotesi alla quale nessuno, all’interno della società alabardata, aveva pensato: paradossalmente, sono stati gli organismi di pubblica sicurezza di Trieste, due giorni fa, a “consigliare” alla Triestina di spedire in Veneto già parecchi tagliandi, per evitare che domenica, fuori dallo stadio, il clima possa scaldarsi. Solo allora, quando scatterà la distribuzione dei biglietti, si potrà avere un primo termometro della situazione.
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Avanti a piccoli passi verso la normalità. Quella «normalità» che significa non dare nulla per scontato, meno che mai un traguardo che ancora non lo è. «Posso assicurare che nessuno di noi è convinto che il campionato sia chiuso – sottolinea Marco Ilari – abbiamo sempre cercato di far capire come non scaramanzia ma una necessità legata alla classifica. Il pari con l’ArziChiampo? Ci abbiamo provato, abbiamo avuto anche buone occasioni ma non è facile fare gioco e vincere quando di fronte hai un avversario che si blinda. Ma non ci pensiamo più, adesso la Triestina è il nostro unico pensiero». Ieri, intanto, nel primo allenamento della settimana, non si sono visti né Lanzotti, né Ferretti, per i quali il recupero è ancora lontano. Perfettamente recuperato Zubin, che deve solo ritrovare la forma migliore.
Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (ventiseiesima giornata, domenica 15 marzo ore 14.30): ArziChiampo-Legnago, Belluno-Dro, Fontanafredda-Kras Repen, Giorgione-Clodiense, Mezzocorona-Sacilese, Mori S. Stefano-AltoVicentino, Tamai-Union Ripa La Fenadora, Triestina-Padova, Union Pro-Montebelluna.
Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 60, AltoVicentino 52, Belluno e Sacilese 46, Clodiense 44, ArziChiampo 38, Montebelluna e Union Pro 36, Union Ripa La Fenadora 32, Fontanafredda e Tamai 31, Giorgione e Legnago 29, Dro, Kras Repen e Triestina 25, Mezzocorona 12, Mori Santo Stefano 11.
Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della venticinquesima giornata: AltoVicentino-Montebelluna 4-1, Clodiense-Mezzocorona 5-1, Dro-Fontanafredda 1-0, Giorgione-Belluno 0-2, Kras Repen-Union Pro 1-2, Legnago-Mori Santo Stefano 1-0, Padova-ArziChiampo 0-0, Sacilese-Tamai 3-0, Union Ripa La Fenadora-Triestina 1-1.
Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.
Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Box Uomo, Black Bell Tattoo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.
E’ successo, 10 marzo: primo allenamento settimanale per i Biancoscudati, lavorano a parte Nichele e Busetto mentre non scendono in campo Lanzotti e Ferretti.