Padova-ArziChiampo, Dall’Amico: “La miglior prestazione della mia carriera! La parata più difficile? Sul tacco di Amirante, che mi ha detto…”

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Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli

Se domenica il Padova non è riuscito a conquistare la vittoria, incappando nel primo 0-0 all’Euganeo, la spiegazione sta nel “muro” di 198 centimetri d’altezza per 100 chili che porta il nome di Alex Dall’Amico. Un ragazzone classe 1995 che da questa stagione difende la porta dell’Arzignano Chiampo, dopo avere vinto l’anno scorso il campionato di Promozione con il Sarcedo, e che domenica ha indossato i panni di Superman sventando almeno sei palle gol biancoscudate. Proprio a Padova, tra l’altro, da qualche mese Dall’Amico (vicentino di Marano) ha iniziato l’università di Psicologia. «Ma non conosco Padova, sono venuto solo per dare un paio di esami dato che studio a casa». Alla sua prima esibizione all’Euganeo si è invece meritato la palma di migliore in campo. «È stata la mia prestazione migliore della carriera, per di più in un palcoscenico così».

«Avevo già giocato al Rocco di Trieste e al Tenni di Treviso, ma mai davanti a cinquemila spettatori. Ti dà uno stimolo in più: naturalmente vale soprattutto per i giocatori del Padova, ma anche gli avversari ci tengono a fare bella figura». E l’otto in pagella è stato più che meritato. «La parata più difficile? Quella sul colpo di tacco di Amirante, mi sono salvato d’istinto. Durante la partita proprio Amirante mi ha fatto i complimenti dicendomi di smetterla di fare il fenomeno, ma non gli ho risposto per rimanere concentrato sulla gara». Dall’Amico ne menziona anche un altro paio. «Quella su Cunico è stata importante perché fatta a freddo. Entrare in uno stadio come l’Euganeo ti dà un po’ di disorientamento, quell’intervento mi ha permesso di entrare subito in partita. E poi è stata difficile quella sul tiro di Ilari deviato di testa da un mio compagno».

I complimenti a fine gara si sono sprecati. «Me li hanno fatto Cicioni e un po’ tutti i biancoscudati, e mi hanno fatto piacere le parole in sala stampa di Parlato perché è un allenatore importante. Poi ovviamente li ho ricevuti anche dai miei compagni di squadra, dal mio allenatore e dal presidente Chilese». Giusto il pareggio? «Sinceramente meritava il Padova, ma anche noi abbiamo disputato una grande partita dato che nessuno aveva finora imposto lo 0-0 in casa ai biancoscudati». A proposito di Cunico e compagni, come li ha visti? «All’andata ero rimasto in panchina (vittoria 1-0 per i biancoscudati, ndr) e forse meritavamo il pareggio. Ma il Padova visto domenica mi ha impressionato di più, ho visto proprio una squadra forte in tutte le zone del campo. Credo che per l’Altovicentino sia dura rientrare». E se un giorno, anche alla luce della sua prova, dovesse arrivarle una chiamata dal Padova? «Mi piacerebbe, è una piazza importante. E un pubblico così entusiasta e caloroso non so quante altre volte si trova in giro».




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