Padova-ArziChiampo, Segato: “Spero di segnare presto. Ecco il mio pensiero sul campionato”

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Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli

Oltre ad avere piedi “educati” e visione di gioco, Nicola Segato è sempre stato uno di quei centrocampisti con il vizietto del gol. Basti pensare che nella stagione passata con il Delta Porto Tolle in Lega Pro (Seconda divisione) è andato a segno nove volte, sette delle quali in campionato inclusi i play out. Ma quest’anno, complice anche un pizzico di sfortuna (tre pali), la palla per il momento non ne ha voluto di sapere entrare, eccezione fatta per il suo unico sigillo in Coppa Italia con il San Paolo. E anche domenica con il Belluno il portiere gli ha negato la gioia personale. «Speriamo di segnare presto – esordisce Segato – ma il gol non mi manca anche se in carriera sono stato sempre abituato a farli. Baratterei volentieri il fatto di rimanere a secco con la vittoria del campionato. Penso più all’obiettivo di squadra che a quello personale, poi se dovesse arrivare anche il gol fa sempre piacere. Ma il campionato è la cosa più importante, anche perché finora non l’ho mai vinto. E farlo a trent’anni sarebbe bello». Tra l’altro, ultimamente non ha trovato molto spazio. Con il Belluno è tornato titolare complice il forfait di Nichele e non gli accadeva di partire dal primo minuto dalla trasferta persa con l’Union Pro (11 gennaio).

In mezzo due panchine (Montebelluna e Mori) e qualche scampolo di gara (Tamai, Mezzocorona e Fontanafredda). «Con Nichele abbiamo giocato insieme a Venezia e a Bassano, e in quelle occasioni il fuoriquota giovane a centrocampo era impiegato in fascia. Qui al Padova ce ne è uno forte in mezzo al campo (Mazzocco, ndr) e quindi non è possibile giocare con due “vecchi”. A volte gioca Nichele, altre io, dipende anche molto dalla squadra che dobbiamo affrontare». Proprio Nichele si è sottoposto ieri a un’ecografia di controllo dalla quale è emerso che il problema muscolare non è ancora ristabilito del tutto e quasi certamente domani nella sfida all’Euganeo con l’Arzignano Chiampo sarà ancora il turno di Segato. «Questo non lo so, vedremo. L’importante è farsi trovare tutti pronti dato che ci aspetta una partita dura. Affrontiamo una squadra rognosa che fa giocare male le avversarie. All’andata è stata una delle compagini che ci hanno messo maggiormente in difficoltà: chiudono bene gli spazi, bisogna avere pazienza nell’arco della gara».

Dicevamo che di recente non aveva avuto molto spazio. È un problema mantenere il ritmo partita? «Per fortuna al giovedì facciamo sempre un’amichevole che consente a chi gioca di meno di restare in condizione. Magari non è lo stesso ritmo della domenica, ma ti permette di mettere minuti nelle gambe». Dieci lunghezze di vantaggio in classifica sull’Altovicentino a dieci gare dalla fine del campionato. Manca poco per il salto in Lega Pro. «Sì, ma dobbiamo stare tranquilli e c’è anche lo scontro diretto da giocare. Basta poco per bruciare il vantaggio, pensiamo a una partita alla volta. E quando ci sarà la matematica, festeggeremo». Avete comunque sempre dato l’impressione di essere un rullo compressore, con la sola piccola flessione di inizio gennaio (due stop). «Anche se con l’Altovicentino abbiamo perso, quella partita mi ha dato l’ulteriore consapevolezza che siamo più squadra di loro». L’anno prossimo conta di restare all’ombra del Santo? «Ho cambiato sempre squadra ogni anno, mi piacerebbe fermarmi in una società più a lungo per costruire qualcosa d’importante. Non c’è dubbio che vorrei restare al Padova, mi sto trovando benissimo con tutti. Nessuno vorrebbe andare via da qui, a fine stagione si vedrà».




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