Live 24! Padova-ArziChiampo, la vigilia: rifinitura mattutina all’Appiani, recupera Sentinelli ma Nichele è out

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Ore 21.40  – (Gazzettino, edizione di Pordenone) FONTANA MENO 20 – Chi probabilmente avrebbe “perso” volentieri gli ultimi 20′ dell’ultima gara del Fontanafredda (2-3 con il Legnago) è Maurizio De Pieri. In vantaggio per 2-0 al 70′, i rossoneri hanno spento il cervello. «Abbiamo guardato insieme – racconta il tecnico – il filmato della partita. A un certo punto la squadra si è tirata indiero, forse – azzarda – per paura di vincere». A Dro (22), tappa dell’ottava di ritorno in programma domani, non deve succedere. «Voglio un gruppo che riesca a essere spregiudicato senza perdere equilibrio. Forse – azzarda De Pieri – le ultime difficoltà, dopo la splendida serie a cavallo fra vecchio e nuovo anno, hanno tolto sicurezza. Nessuno deve essere deluso. Siamo una matricola e, nonostante le buone cose fatte (31), dovremo soffrire sino a raggiungere quota 40. Che presumibilmente – conclude – è anche la quota salvezza». All’andata il Fontanafredda vinse per 3-1 con centro di Alcantara e doppietta di Florean. Domani De Pieri non potrà contare su Frison (infortunato) e Ortolan (squalificato).

Ore 21.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Sarà il derby degli assenti. Mancheranno Davide Furlan, Ursella, Dal Bianco e probabilmente Peresson e Faloppa tra le furie; Grazzolo, Grion, Piscopo e Beccaro, oltre a Zironelli fra i padroni di casa sacilesi (torna Spagnoli). Chi entrerà in campo però non si risparmierà di sicuro. Le motivazioni non mancheranno. La Sacilese, ora di Carlo Marchetto (43 punti), vuole mantenere il terzo posto conquistato domenica a Mori (2-0). Il Tamai (31) non vince da 7 turni, in trasferta addirittura dal 5 ottobre (2-0 a Legnago) e vede pericolosamente avvicinarsi il gruppo playout guidato proprio dal Legnago, adesso a sole 5 lunghezze. STORIE D’ANNATA – Nella stagione 2013-14 la Sacilese stampò due manite sul muso delle furie: 5-1 al XXV Aprile, 5-0 al Comunale del borgo. Quest’ultima chiuse l’era Birtig e favorì il ritorno all’attività di Stefano De Agostini, chiamato da Elia Verardo per salvare i rossi. Alle esagerazioni di Zirolandia il Tamai rispose (“irriconoscente” De Agostini verso chi gli spianò la strada) con l’1-0 in Coppa Italia a settembre e con l’1-0 contestato (dubbio fuorigioco sul gol di Zambon) della gara d’andata di questo campionato. Sconfitte diverse nelle dimensioni, che hanno fatto comunque male a chi le ha subite. Anche perché gli sgambetti degli amici (tali si proclamano Presotto e Verardo) danno ancora più fastidio. TU CHIAMALE EMOZIONI – La Sacilese sembrerebbe aver assorbito lo shock del divorzio da Zironelli. A Mori, Marchetto è sembrato già di casa sulla panca biancorossa. Esordio al XXV Aprile e derby suscitano però emozioni decisamente più forti. Emozioni che pare soffrire ogni partita, derby o no, il collaudato collega Stefano De Agostini. Tutti a Tamai valutano di più il lavoro in settimana che la presenza domenicale. Per Stefano però vivere il risultato in diretta o conoscerlo via telefono alla fine (come 8 giorni fa, nell’1-2 con il Kras) non è proprio la stessa cosa.

Ore 20.50 – (Il Piccolo) Morale alto, infermeria vuota e nessun squalificato: la Triestina arriva nel modo migliore a un’altra sfida chiave del suo impervio cammino di risalita, verso una salvezza che a questo punto non sembra più un miraggio. Ma considerato da dove è partita, la squadra di Ferazzoli non può più fermarsi se vuole continuare a sperare, e deve sfruttare tutte le occasioni possibili come quella che avrà domani a Pedavena, dove affronterà l’Union Ripa La Fenadora (inizio ore 14.30, arbitra Bendandi di Ravenna). L’obiettivo è di risucchiare un’altra avversaria nel discorso salvezza sfruttando anche il momentaccio degli avversari, che hanno ottenuto 2 punti in sette partite, a inizio settimana hanno esonerato e richiamato l’allenatore in poche ore, e inoltre avranno parecchie assenze. Occhio però a non sottovalutare i rivali, la Triestina non può davvero permetterselo. Di buono c’è, come detto, che Ferazzoli può contare sull’intera rosa e in pratica per una volta avrà l’imbarazzo della scelta. Ovviamente, da tecnico accorto quale si sta dimostrando, il mister si guarderà bene dallo stravolgere un assetto che sta dando grandi soddisfazioni e con il quale la squadra ha trovato una sua identità e una certa compattezza. Ma un paio di dubbi comunque restano, sia per la ritrovata disponibilità di alcuni giocatori, sia per le scelte tecnico-tattico che verranno fatte in base agli avversari. Sicuramente si parte dalla formazione base che domenica ha messo sotto con grande autorità il Giorgione, sulla quale però potranno essere fatta una o due variazioni. La prima considerazione è che rientra dalla squalifica Bedin che, non dimentichiamolo, dal suo arrivo a dicembre ha sempre giocato da titolare inamovibile: l’impressione è che domani contro l’Union Ripa il giocatore padovano possa dunque riprendersi il suo posto a centrocampo, facendo riaccomodare Arvia in panchina. Quest’ultimo forse assicura più disciplina tattica, ma con Bedin si acquisisce maggiore fisicità e se Ferazzoli l’ha sempre preferito nelle scelte, un motivo ci sarà. Bedin potrebbe dunque completare il centrocampo con Proia e Spadari, che come di consueto sarà il perno davanti la difesa. In attacco non si sono dubbi, con Manzo trequartista alle spalle di Rocco e Milicevic, mentre in difesa c’è un altro ballottaggio. Se infatti Crosato sarà certamente il terzino destro e la coppia centrale Piscopo-Fiore non è in discussione, a sinistra contro il Giorgione Ferazzoli ha sorpreso tutti scegliendo Giannetti al posto di Celli per assicurare maggior copertura. Forse con le tante assenze che avrà in attacco l’Union Ripa, si potrebbe pensare ad avere una maggior spinta con Celli, ma Giannetti ha fatto bene in entrambe le due ultime partite e al momento sembra ancora il favorito. Si deciderà oggi nell’ultima rifinitura.

Ore 20.20 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Squalifiche e misteriosi infortuni per l’Union Ripa La Fenadora. In vista della gara di domani al Boscherai, che vedrà la squadra del reintegrato mister Max Parteli, decima in trifamiliare con Tamai e Fontanafredda a 31 punti, di fronte alla Triestina a quota 24 in piena zona playout, i neroverdi dovranno fare i conti con gli assenti. Alla rosa a disposizione del tecnico mancheranno il bomber Gianmarco Brotto e il difensore Alex Pellizzer, lontano dai giochi rispettivamente ancora per una e due giornate per scontare le squalifiche seguite alla partita persa proprio a Trieste, ma con il Kras, due settimane fa. A questi due nomi si affianca anche quello di Andreolla, fuori dal gruppo per un fantomatico problema alla caviglia su cui Parteli si limita a un salomonico «Sandro non è disponibile». Torna invece a disposizione la punta Irfan Ponik, assente la settimana scorsa, dopo l’influenza e un risentimento al ginocchio. A regolare le ostilità l’arbitro Andrea Bendandi di Ravenna assistito da Gabriele Calapai di Bologna e Matteo Saccone di Forlì; fischio d’inizio alle 14.30.

Ore 20.00 – (Corriere delle Alpi) Alabarda spaziale. Il Ripa Fenadora metterà in campo tutte le armi che ha, dai muscoli al cuore, per neutralizzare una Triestina, che è tra le squadre più in forma del momento. Ci vuole una sterzata verso una strada più sicura, soprattutto dopo una settimana che è riduttivo raccontare come movimentata: prima l’esonero di Massimiliano Parteli e la promozione di Renato Lauria dalla panchina della Juniores e poi il ritorno dell’allenatore delle promozioni, alla fine di una lunga riunione, nello spogliatoio del Boscherai. Parteli ha guidato gli ultimi allenamenti e i casi sembrano due: o una partitona, tirando fuori gli attributi o una partitaccia, risentendo della confusione. Dipenderà molto dallo stato d’animo dei neroverdi. Sarebbero comprensibili entrambe. Parteli fino alla fine. La dirigenza è curiosa di verificarlo sull’erba sintetica, di sicuro non si saranno altri cambi di tecnico da qui alla fine della stagione. A palloni in magazzino, si vedrà «La speranza è che la squadra reagisca, detto che il cambio di mister era stato deciso proprio in funzione di questo», sottolinea il presidente Nicola Giusti, «la curiosità per quello che succederà domani esiste, ci mancherebbe altro. Ho una mia opinione personale, ma al momento preferisco tenerla per me, in attesa di avere delle risposte precise dal campo». Trattato Rocco. C’è un retroscena gustoso, prima dello scontro diretto. Presente Daniele Rocco, il bomber di Monfalcone che sta segnando a un ritmo spaventoso? Il Ripa Fenadora l’ha trattato: «Non siamo riusciti a prenderlo, purtroppo», sospira Giusti, «il nostro direttore sportivo Alberto Faoro, «ci ha provato con notevole convinzione, ma non siamo arrivati in fondo. Credo che possa aver giocato un ruolo importante il fatto che giocasse nel Thermal Abano, una società con la quale non abbiamo un buon rapporto, questo bisogna riconoscerlo». Fuori Andreolla e Ponik. Mentre gli alabardati si sono allenati al completo, alle dipendenze di Giuseppe Ferazzoli e non accusano assenze, l’Union qualche problema di salute ce l’ha: accanto a quella di Sandro Andreolla, che si sta preparando in palestra, c’è la defezione di Irfan Ponik. Per il resto Parteli può scegliere tutto, tranne il risultato. Ma ci vorrebbe una vittoria, alla fine di una striscia nera, al massimo grigia e questo è lui il primo a saperlo.

Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Altra tegola sul Belluno: si è fermato pure Paolo Pellicanò. Il terzino, uscito anzitempo dall’allenamento di ieri, ha rimediato un trauma contusivo al ginocchio sinistro, con parziale lesione del corno posteriore del menisco mediale: questo significa che l’esterno di difesa, peraltro fuoriquota, dovrà stare a riposo almeno 20 giorni. E ovviamente salterà la trasferta di Castelfranco contro il Giorgione, al pari di Masoch, Paoletti e D’Incà. Ad arbitrare l’incontro di domani sarà la calabrese Valentina Garoffolo.

Ore 19.10 – (Corriere delle Alpi) Pellicanò salta la trasferta contro il Giorgione. La sfortuna continua ad abbattersi sul Belluno e questa volta tocca al terzino ex Feltrese che nell’allenamento di ieri si è procurato un trauma contusivo distrattivo del ginocchio sinistro, con una parziale lesione del corno posteriore del menisco mediale. Il risultato è che Pellicanò dovrà rimanere a riposo per almeno una ventina di giorni e non è un problema da poco. Dopo il ko di Masoch arriva anche questa brutta notizia per mister Vecchiato che deve rinunciare anche ad Emanuele Paoletti oltre che al già operato Ruben D’Incà. Nonostante tutto il Belluno vuole tornare alla vittoria. Alla squadra gialloblù mancano i tre punti dall’8 febbraio quando si è imposta al Polisportivo contro il Fontanafredda, dopo sono arrivati due pareggi e la sconfitta contro il Padova. Corbanese e compagni vogliono rimettersi subito in carreggiata e per farlo dovranno espugnare il campo del Giorgione. I precedenti tra le due formazioni però parlano chiaro, da quando la squadra di Castelfranco è tornata in serie D sono arrivati solo pareggi in campionato mentre in Coppa Italia hanno una vittoria a testa. «Questa settimana è stata davvero difficile e oggi si è infortunato purtroppo anche Paolo», commenta il mister del Belluno Roberto Vecchiato, «siamo sicuramente in momento delicato della stagione e la sfortuna continua a prenderci di mira. La squadra ha sempre dimostrato di saper reagire e sono sicuro lo farà anche in questa situazione. La nostra posizione di classifica ci consente fortunatamente di gestire con tranquillità questo momento delicato, che speriamo naturalmente si concluda il prima possibile. Il Giorgione è una squadra giovane ma con giocatori di qualità, sopratutto nel reparto avanzato e per superarlo servirà il miglior Belluno». Chi gioca? Mister Vecchiato con gli infortuni di Ruben D’Incà e quelli più recenti di Paolo Pellicanò e Yari Masoch ha sempre meno scelte per quanto riguarda la formazione da mandare in campo la domenica. I dubbi principali sono in porta e quale “vecchio” lasciare in panchina tra Stefano Mosca e Andrea Radrezza. Tra i pali potrebbe tornare Damiano Schincariol. In difesa sulle corsie esterne dovrebbero esserci Giovanni Pescosta e Danny Paganin mentre al centro Ivan Merli Sala comanda la difesa insieme a Sebastiano Sommacal. A centrocampo va in cabina di regia Simone Bertagno sostenuto da Mike Miniati e Stefano Mosca. In attacco bomber Corbanese guida l’attacco insieme a Francesco Posocco, alle loro spalle c’è Marco Duravia. In questo esempio di formazione rimarrebbe fuori Andrea Radrezza che il tecnico però potrebbe schierare in attacco arretrando Duravia a metà campo e lasciando magari in panchina il terzino agordino Mosca.

Ore 18.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Giuliatto ko, Scialpi e Peccarisi più no che sì. Si accorcia la coperta del Venezia alla vigilia della trasferta di domani (ore 12.30) a Novara. Il tecnico Michele Serena ieri ha perso in un colpo solo Giuliatto (caviglia) e Scialpi (botta al ginocchio), vale a dire il terzino sinistro titolare e il primo cambio che avrebbe potuto far rifiatare Giorico in regia. Fermo da due giorni anche Peccarisi che si trascina dei fastidi al ginocchio: il difensore ligure al massimo andrà in panchina (come Legati, fuori da un mese) mentre Cernuto, al rientro dalla squalifica, sarà giocoforza titolare al centro della retroguardia con Capogrosso o Espinal, mentre Sales potrebbe slittare a sinistra con Dell’Andrea (assente da due giorni per impegni scolastici) terzino a destra. «Il Venezia è una squadra viva, dobbiamo però cercare di essere più incisivi in fase offensiva – le parole del ds Ivone De Franceschi alla luce dello 0-0 di mercoledì scorso al Penzo con l’Arezzo -. L’atteggiamento della squadra, la voglia di proporre e andare in avanti sono quelli giusti, ma è vero che, escludendo il paio di occasioni avute nei primi 25′, peraltro giocati bene, non siamo stati capaci di costruire nitide palle-gol, soprattutto nel secondo tempo. È su questo aspetto che non dobbiamo stancarci di lavorare». De Franceschi, come già mister Serena e i giocatori nel post partita, ha faticato ad accontentarsi di un pareggio seppur ottenuto contro un Arezzo che nelle ultime 5 uscite ha subito una sola rete. «È a dir poco difficile trovare spazi quando i tuoi avversari, dal 1’al 90’rimangono dietro la linea della palla, buttandosi a terra, perdendo tempo di continuo per farti innervosire. In certi frangenti ci siamo cascati perdendo ritmo e fluidità, senza dimenticare le condizioni di un campo impresentabile e che ci penalizza». Lo 0-0 è bastato per portare da 6 a 7 punti il margine sui playout. «Vincendo avremmo chiuso o quasi il discorso tranquillità, però ci siamo e a Novara faremo il nostro. Nelle ultime 11 gare abbiamo fatto 19 punti, in pratica solo le prime tre della classifica sono andate meglio di noi, che pur in fase offensiva dobbiamo fare di più».

Ore 18.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) «A Novara sarà una partita difficile, contro una squadra importante nata per vincere il campionato. Ma noi abbiamo il morale alto, veniamo da due buone prestazioni e vogliamo recuperare i punti lasciati con il pareggio di mercoledì contro l’Arezzo». Arrivato con il mercato di gennaio dal Matera e prestato dal Benevento, Simone Guerra si è ritagliato un ruolo da titolare nell’attacco arancioneroverde e, dopo la doppietta di Monza, prenota un gol anche al Piola. «Mi sono finalmente sbloccato – dice – ora spero di continuare a segnare e di fare gol importanti per la stagione del Venezia». Se in attacco mister Michele Serena ha l’imbarazzo della scelta e può scegliere di volta in volta in base alla condizione e alle caratteristiche dei suoi bomber, negli altri reparti la squadra arancioneroverde è di nuovo in emergenza, specie in difesa. Alla vigilia del match di Novara, in programma domani alle 12,30, c’è da fare i conti con una nuova serie di defezioni che rischiano di complicare non poco la trasferta. In forse nel reparto arretrato ci sono Giuliatto e Peccarisi, alle prese con guai fisici ma c’è da tenere conto anche della condizione dubbia di Legati, appena rientrato dall’infortunio e difficilmente in grado di reggere i 90 minuti. Preoccupa in particolare la situazione di Peccarisi che si sta trascinando da alcune partite un problema al ginocchio, finora gestito con il riposo a inizio settimana. Ma con l’impegno infrasettimanale non c’è stato il tempo di recuperare e il difensore ha dovuto dare forfait agli allenamenti ieri e giovedì. C’è poi da capire la problematica di Giuliatto, che dopo il lungo stop continua a viaggiare a corrente alternata, tra piena disponibilità e stop improvvisi: ieri lamentava un problema alla caviglia e non è dato sapere se riuscirà a recuperare. A complicare le cose ci si sono messi pure gli impegni scolastici di Dell’Andrea (è in quarta superiore) che ha saltato gli allenamenti per una serie di prove obbligatorie e non ha potuto partecipare alla preparazione del match. Difesa contata, dunque, con obbligo di adattare qualcuno (forse Espinal) in una posizione non sua. Ultimo punto del bollettino riguarda l’infortunio al ginocchio occorso ieri a Scialpi durante l’allenamento, per una banale scivolata sull’erba sintetica. Si è pensato subito a qualcosa di grave, ma dai primi accertamenti sembra si tratti solo di una contusione all’osso, tanto che oggi staff medico e staff tecnico valuteranno se portarlo con i 18/19 convocati o evitare. Sarà comunque una formazione tutta da inventare e da decidere all’ultimo momento quella in partenza per Novara. Una maglia sicura è però quella che vestirà domani Guerra, andato in gol anche mercoledì con l’Arezzo, poi annullato per fuorigioco. «Vogliamo fare una buona partita, dovremo imporre il nostro gioco. Dovremo però – avverte il piacentino – stare molto attenti a non avere disattenzioni. Una squadra del calibro del Novara non perdona alcun errore. E poi non dovremo farci prendere dalla frenesia di segnare subito, non dovremo accelerare i tempi. Il fuorigioco con l’Arezzo? Non posso dire se c’era o meno. Io guardavo la palla, non certo la linea difensiva. Pazienza, vorrà dire che mi rifarò a Novara…».

Ore 18.00 – (La Nuova Venezia) Meditava di effettuare qualche avvicendamento a Novara, tenendo conto delle tre partite in otto giorni e delle condizioni non ottimali di alcuni giocatori. Ma Serena sarà costretto a rinviare i suoi propositi e aspetta la rifinitura di stamattina per contare gli elementi a disposizione: Alessandro Scialpi infortunato, Alberto Giuliatto out, Maurizio Peccarisi in forte dubbio, Marco Dell’Andrea da due giorni assente per motivi scolastici. Se aggiungiamo che Legati ha tre allenamenti nelle gambe dopo quasi un mese di stop, che Giorico ed Espinal hanno giocato contro Monza e Arezzo dopo un lungo periodo di assenza, il quadro disarmante è completo. Torna a disposizione Cernuto dopo avere scontato la squalifica, è tornato in gruppo Esposito, assente mercoledì, ma la situazione non è incoraggiante alla vigilia di una trasferta complicata come quella di Novara (33 punti su 42 conquistati in casa). Scialpi è scivolato ieri pomeriggio durante la fase di riscaldamento ed ha avvertito subito un dolore al ginocchio. Il centrocampista è stato trasportato nello spogliatoio e poi portato a effettuare una risonanza magnetica che ha scongiurato qualsiasi tipo di lesione, è solo una botta su un osso, ma gli interrogativi sulla sua presenza a Novara saranno sciolti stamattina. Caviglia in condizioni precarie, invece, per Alberto Giuliatto che non riesce a trovare continuità, giocando due-tre partite per poi fermarsi per qualche acciacco: un problema non da poco per Serena, soprattutto dopo la partenza di Ghosheh. «Sì, la situazione non è rosea. Sono arrivato al campo» ha spiegato il tecnico «pensando di provare qualche alternativa rispetto alle precedenti partite con Monza e Arezzo, ma con questo quadro generale non mi resta che aspettare la fine della rifinitura e fare il conto degli uomini che verranno effettivamente a Novara». Scialpi poteva far rifiatare Giorico, almeno in partenza, Esposito non parte titolare da settimane, ma il problema è la difesa con Sales che può tamponare l’assenza di Giuliatto a sinistra, Cernuto rilevare eventualmente Peccarisi, ma resta sempre un buco a destra, da colmare con Capogrosso, ed ecco che ritorna d’attualità Legati al centro oppure lo slittamento all’indietro di Espinal, come accaduto a Monza. «Il Novara ha una rosa interminabile» osserva Serena, «sul piano tecnico ci è superiore, ma questo deve diventare uno stimolo in più per superarci e provare a mettere in difficoltà i piemontesi. Basta un esempio per capire la profondità della rosa novarese: mercoledì era squalificato Evacuo, ha giocato Corazza con Della Rocca in panchina, uno che giocherebbe forse titolare dappertutto». Problemi di abbondanza da una parte con il rientro di Gavazzi, Pesce ed Evacuo dopo la squalifica, problemi di uomini dall’altra.

Ore 17.30 – Lega Pro: termina 1-1 la sfida tra SudTirol e Real Vicenza.

Ore 17.10 – Serie B, la classifica aggiornata: Carpi 59, Bologna 51, Vicenza 48, Frosinone e Livorno 47, Avellino 46, Pescara e Spezia 43, Lanciano e Perugia 40, Bari 37, Modena e Ternana 36, Pro Vercelli 35, Cittadella, Latina e Trapani 34, Brescia ed Entella 33, Crotone 31, Catania 30, Varese 28.

Ore 17.00 – Serie B, i risultati finali: Catania-Spezia 2-2, Crotone-Trapani 1-0, Latina-Carpi 0-1, Livorno-Ternana 3-1, Modena-Frosinone 1-0, Perugia-Lanciano 0-0, Pescara-Vicenza 2-2, Pro Vercelli-Brescia 0-0, Varese-Bologna 1-3.

Ore 16.40 – Serie D girone D: colpaccio esterno dell’Abano, che batte 2-0 lo Scandicci nell’anticipo.

Ore 16.20 – (Giornale di Vicenza) Mirabile equilibratore di centrocampo, Mattia Proietti bilancia anche le parole con saggia distribuzione: mai frasi ad effetto, ma neanche concetti a caso. «A Mantova ci siamo ripresi in parte ciò che ci era sfuggito di recente – ammette – una serie di partite in cui non si raccoglieva mai quanto si meritava per davvero. L´altra sera si è invertito la tendenza e ce n´era bisogno. Il bottino ci ha restituito morale e autostima poiché agguantato contro una formazione dai valori riconosciuti». E ora incombe il viaggio mattutino di domani a Lumezzane (via alle 11), seconda trasferta delle tre consecutive in calendario. «Premesso che a mio avviso scendere in campo alle 11 mortifica il calcio – riattacca il regista virtussino – tanto per cambiare affrontiamo un avversario all´apice della condizione, quest´anno è quasi sempre andata così, mai il contrario: i bresciani hanno raccolto 7 punti nelle ultime tre gare passando a Vicenza e bloccando il Pavia. Là da loro ci sarà da tribolare ma noi ce lo siamo detti anche in spogliatoio dopo il sacco di Mantova: non ha senso spulciare la classifica o perdersi in mille calcoli. Ci sono dieci gare davanti che vanno vissute come altrettante finali. Magari è una considerazione un po´ abusata, eppure è così: prendiamole una alla volta provando a strappare il massimo a ogni duello senza speculare su nulla». Mercoledì il Soccer Team ha finalmente bollato su palla inattiva. «Era ora. È il premio al lavoro specifico eseguito alla vigilia e non solo. Avevamo studiato più soluzioni per colpire e mi fa piacere che si sia sbloccato anche Davì al primo gol tra i professionisti. Ora però deve sbrigarsi a portare le paste, tra l´altro il cross di partenza glielo ha confezionato il sottoscritto… E in ogni caso questi schermi da palla da fermo vanno tesaurizzati al meglio, il Bassano è tra quelle che si guadagna più calci d´angolo a partita di tutto il campionato ed è una supremazia da tradurre concretamente». L´ha imbucata pure Davì, ora c´è il suo amicone Toninelli a secco. «Ormai mi sono rassegnato, un gol di Dario non lo vedrò più – sorride – a veder Davì risolutivo come minimo starà rosicando che a lui non è ancora accaduto…». L´ultima battuta è la posizione quasi da rifinitore dietro le punte che ha occupato nella ripresa vincente di Mantova. «È un ruolo che mi piace e intriga» – ribatte.

Ore 15.50 – Serie B, i risultati parziali al termine dei primi tempi: Catania-Spezia 0-0, Crotone-Trapani 0-0, Latina-Carpi 0-1, Livorno-Ternana 2-1, Modena-Frosinone 1-0, Perugia-Lanciano 0-0, Pescara-Vicenza 0-0, Pro Vercelli-Brescia 0-0, Varese-Bologna 1-0.

Ore 15.30 – (Gazzettino) Emergenza rientrata in casa granata. Andrea Paolucci, uscito nel corso della partita con il Varese per una distorsione al ginocchio, ieri è rientrato in gruppo e si è allenato regolarmente con i compagni di squadra. Di piccola entità anche l’infortunio occorso a Camigliano nel turno infrasettimanale: l’ecografia ha dato esito negativo, per il difensore scongiurati guai muscolari si tratta di una semplice contrattura. Camigliano ha lavorato a parte, ma è convocabile da Foscarini per la trasferta di Chiavari con l’Entella. Discorso diverso invece per Pellizzer, anch’egli ieri si è allenato in maniera differenziata come Lora e Signorini: il capitano del Cittadella resta in dubbio per il posticipo, saranno decisivi gli ultimi due giorni di allenamento.
PULLMAN – Rosà autoservizi è una delle prime aziende delle province di Padova e Vicenza a dotarsi di un autobus classe Euro 6, fornito degli ultimi ritrovati elettronici nel campo della sicurezza. È proprio pensando alla ventennale collaborazione con il Cittadella che la direzione di Rosà autoservizi ha deciso di graficarla con i colori e logo del Cittadella, riassegnando l’ammiraglia al servizio della società, che sottolinea: «Un particolare non di poco conto, almeno negli ultimi dieci anni abbiamo assegnato a tale servizio uno dei nostri migliori collaboratori, Luca Martinello, che con i bus n. 25 poi il n. 47 e adesso con il n. 51 è sempre l’autista ufficiale della prima squadra». PRIMAVERA (r.a.) La sesta giornata di ritorno del campionato Primavera, oggi alle 14.30, vedrà il Cittadella impegnato a Lizzano in Romagna, con il Cesena. La squadra bianconera è la rivelazione della stagione ed è attualmente terza dietro a Milan e Inter.

Ore 15.10 – (Mattino di Padova) Andrea Paolucci è già rientrato in gruppo, Agostino Camigliano lo farà probabilmente oggi. Buone notizie dall’infermeria granata, visto che, rispetto a quanto inizialmente previsto, si accorciano ulteriormente i tempi di recupero dei due giocatori, usciti malconci dalla gara con il Varese. Paolucci non avverte più dolore al ginocchio, mentre l’ecografia effettuata da Camigliano ha avuto esito negativo: il suo è stato solo un lieve affaticamento muscolare, praticamente superato, così per il posticipo a Chiavari di lunedì sera, contro l’Entella, il Cittadella potrà contare anche su di lui. A questo punto, considerando pure l’affidabilità di De Leidi, sembra improbabile che si “metta fretta” a Pellizzer, il quale sta ancora facendo lavoro differenziato dopo la contrattura rimediata contro il Bologna: nel suo caso non ha senso forzare i tempi, rischiando nuove ricadute. Di sicuro, dopodomani al centro della retroguardia granata ci sarà Filippo Scaglia, che, dopo Cappelletti, è il giocatore ad aver totalizzato più minuti di presenza in questa stagione, mettendone assieme 2.452 in 28 partite. «Beh, in effetti posso dire di aver giocato assieme a tutti i compagni», sorride il difensore, in comproprietà tra Cittadella e Torino, che, a fine stagione, dovranno accordarsi circa il suo futuro. «Diciamo che quando non c’è Pellizzer cambia un po’ l’interpretazione del mio ruolo, perché ho più responsabilità, dovendo guidare la linea difensiva. Ma, sul serio, non ho preferenze fra i colleghi di reparto e Foscarini, anche quando stiamo tutti bene, è solito mischiare le coppie in allenamento, proprio per abituarci a queste situazioni». Chiunque scenda in campo, davanti avrà un’altra partita in cui la posta in palio è doppia, visto che le due squadre sono separate soltanto da una lunghezza. «Ma guardate che alla fine questo discorso vale quasi per la metà delle sfide in calendario! Con una classifica corta come l’attuale sono tutti scontri diretti: sono davvero poche le squadre a potersi dire tranquille. Tra l’altro, pare incredibile, ma ogni volta che vinciamo noi fanno lo stesso pure le nostre concorrenti, com’è successo sabato, con lo stesso Entella tornato alla vittoria a Terni». È stato decisivo Sforzini, in quella partita: è lui il pericolo numero uno? «Non c’è solo lui. Mi attendo una vera battaglia, perché i liguri sono praticamente nella stessa nostra situazione. Se qualcuno pensa che avranno la pancia piena, si sbaglia».

Ore 14.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Buona, anzi ottima la prima. Michele Marcolini è tornato, il Real Vicenza ha ripreso a vincere, le prospettive sembrano rosee. Tutto sistemato? Prudenza vuole di aspettare almeno altre conferme. Oggi alle 15 si va a Bolzano contro l’Alto Adige. «Un allenatore può arrivare fino a un certo punto – spiega Marcolini – in campo ci vanno i giocatori. Si può cercare di tramettere un’idea, ma poi questa rimane tale se non viene messa in pratica. Col Lumezzane è andata bene, nelle prossime settimane ci aspetta un vero tour de force». Il Real Vicenza affronta un avversario in crisi. Gli stop imposti ai biancorossi da Pro Patria, Alessandria, Renate e Feralpisalò hanno fatto scivolare il Sud Tirol all’ottavo posto in classifica.

Ore 14.30 – (Giornale di Vicenza) Non c´è tempo per gioire per il Real Vicenza: a tre giorni di distanza dalla vittoria contro l´AlbinoLeffe, torna in campo la formazione di Marcolini per un´altra partita importantissima. Oggi alle 15 i vicentini saranno impegnati nella difficile trasferta in Alto Adige. «Purtroppo il tempo per preparare questa partita è stato veramente limitato, calcolando che giovedì è stato un allenamento defaticante dopo la gara di mercoledì e ieri abbiamo fatto rifinitura in vista di oggi. Questo fa capire il poco tempo per recuperare, ma è così per noi così come per loro – commenta il ritrovato tecnico biancorosso – quella che ci aspetta è una partita molto difficile, contro una squadra d´alto spessore, l´abbiamo visto nelle loro ultime prestazioni, nel primo tempo di mercoledì contro il Feralpisalò». Gli altoatesini vengono da quattro ko consecutivi, e avranno voglia di riscatto. A Bolzano il clima non è sicuramente dei più sereni e quella odierna è vista dalla società come una partita da dentro o fuori. Il trend negativo li ha fatti precipitare in classifica dal quinto all´ottavo posto in meno di un mese e l´Alto Adige guarda ora da distante il treno dei playoff. Marcolini invece non vuole affanni per i suoi: «Non dobbiamo giocare con assilli particolari, voglio che la mia squadra sia sgombra di testa e che si pensi a dare tutto noi stessi e poi vediamo quello che raccogliamo. L´obiettivo, come sempre, è fare il meglio che si può, cercare di imporre il nostro gioco come abbiamo fatto mercoledì, certo non sarà facile, ma ci proveremo». Nell´ultimo periodo Sormani ha dovuto far fronte a molti infortuni: Tagliani, Furlan e Fink sono ancora fuori uso, mentre rientrano oggi Melgrati, in ballottaggio con Miori per difendere la porta, Zullo che partirà con ogni probabilità dalla panchina e Branca che giocherà sulla fascia sinistra a centrocampo. Ma la punta di diamante, a detta anche di Marcolini, è Fischnaller, a cui i vicentini dovranno fare molta attenzione, memori del gol segnato dall´attaccante al Menti all´andata. Fischnaller è anche il capocannoniere della sua squadra con 11 gol. Tra le file del Real Vicenza invece non dovrebbe cambiare nulla. L´unico dubbio potrebbe essere su chi affiancare a Bruno in attacco, visto che Margiotta è riuscito a fare il suo primo gol con la maglia biancorossa, ma Bardelloni ha fatto vedere ottime qualità e una grande intesa con Bruno.

Ore 14.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) A settembre aveva scelto di venire a Vicenza con l’idea ben precisa di giocare in un ruolo nuovo per lui, da trequartista a regista proposto davanti alla difesa. E, anche se alla fine del campionato mancano ancora tante partite, si può dire che Davide Di Gennaro la sua scommessa l’ha già vinta. «Sono abbastanza soddisfatto — sottolinea il centrocampista — da almeno un paio di mesi credo di aver dato una svolta al mio rendimento, così come è cresciuto molto anche quello della squadra. Ma tutti all’interno del gruppo stiamo disputando un’ottima stagione, è cresciuta l’autostima in noi stessi e sta salendo la consapevolezza che stiamo facendo qualcosa di straordinario. Inoltre siamo tutti orgogliosi di aver riportato quell’entusiasmo e quell’atmosfera che non si respirava da un po’ di anni a Vicenza». Una stagione iniziata con un inaspettato ripescaggio in serie B, e una squadra rifatta in dieci giorni. «Sì — conferma l’ex palermitano — questa rosa è stata costruita in una settimana e quindi ci siamo ritrovati a doverci conoscere in fretta, cercando di capire quale fosse l’assetto migliore. All’inizio abbiamo anche dovuto sopportare i gravi infortuni di Tutino, Maritato e Ragusa, c’erano alcuni calciatori che dovevano trovare la condizione e nelle partite contro Catania e Modena abbiamo giocato con nove assenti. Anche con mister Lopez facevamo bene, ricordo le prestazioni contro Perugia, Bari, Bologna e Pescara, ma la fortuna non è stata dalla nostra parte; abbiamo pagato gli infortuni e il fatto di conoscersi ancora poco sul campo». Poi è arrivato Pasquale Marino e le cose sono cambiate. «Quando è arrivato mister Marino eravamo già più consolidati, lui è stato bravo a trasmetterci la sua idea di gioco e a cercare di tirare fuori le nostre qualità utilizzando un modulo che stiamo interpretando bene. L’altra svolta è stata quella di convincerci a giocare un calcio propositivo, difficile da vedere in B; sia in trasferta che in casa cerchiamo di imporre la nostra idea di gioco». A Vicenza tutti parlano ancora di salvezza, ma ormai l’obiettivo è almeno centrare i playoff. «Il campionato è molto lungo e le distanze tra squadre sono limitate per dire chi lotterà per i playoff, chi per la promozione diretta, chi per i playout. Tra un mese però, se saremo ancora in questa posizione, potremo davvero ambire a grandi traguardi». Intanto oggi il Vicenza affronterà il Pescara, che schiererà un Sansovini in grande spolvero. «Il Pescara ha un’ottima rosa e ha obiettivi di alta classifica dichiarati dall’inizio del torneo — sottolinea Di Gennaro — dispongono di un allenatore molto preparato e di giocatori di grande qualità in tutti i reparti ma in particolar modo in attacco. Sono una squadra da temere e dovremo fare grande attenzione al mio amico Sansovini, col quale ho giocato a Spezia. Domenica l’ho chiamato e mi sono complimentato per la tripletta contro la Virtus Entella, ma la cosa non mi stupisce conoscendo le sue qualità. A Pescara ha ritrovato un ambiente che lo sta aiutando a dimostrare tutto il suo valore, ma i pericoli per noi arriveranno anche da Politano, Melchiorri, Pasquato e tanti altri. Ma vedrete che non sarà una passeggiata nemmeno per loro».

Ore 13.50 – (Giornale di Vicenza) La parola turnover non sembra far parte del vocabolario di Pasquale Marino. Nonostante i tre impegni molto ravvicinati, il tecnico di Marsala, stando a quanto si è potuto intuire dalla rifinitura svolta ieri mattina a Grisignano, anche oggi pomeriggio all´Adriatico si affiderà ai suoi “titolarissimi”, tenendosi pronte le alternative in panchina per un cambio di passo nel caso in cui la spia della riserva si accendesse anzitempo. Torna il capitano. L´unico cambiamento nella formazione titolare rispetto a quella che martedì sera ha affrontato il Lanciano sarà dettato dalla squalifica di Manfredini: al suo posto, di fianco a Brighenti, è pronto a rientrare il capitano biancorosso Alessandro Camisa, in vantaggio su Gentili per completare la coppia dei centrali difensivi. Gli altri indisponibili saranno gli infortunati Sciacca, D´Elia e Ragusa; l´attaccante proprio stamattina tornerà comunque ad assaggiare il clima partita, affrontando il Napoli al Menti con la Primavera di Beghetto. Vita mezzala. Proprio l´ormai prossimo rientro di Ragusa in attacco (gli scongiuri sono più che giustificati), ha suggerito a Marino un diverso impiego per Vita. Se finora il giocatore giunto dal Monza era sempre stato annoverato tra gli esterni d´attacco, ora l´allenatore biancorosso lo sta provando quasi costantemente nel ruolo di interno di centrocampo. Del resto, in quella posizione, al momento il Vicenza oltre ai due “titolarissimi” Moretti e Cinelli ha in rosa il solo Sbrissa, visto che Sciacca è fuori causa da fine dicembre e ancora non si sa se e quando potrà tornare a disposizione e l´altro centrocampista, Moro Alhassan, è più un mediano di rottura che una mezzala. Ecco allora che Vita potrebbe in prospettiva trovare maggiore spazio e rendersi utile in questo ruolo, nel quale Marino lo ha già impiegato nei minuti finali della gara contro il Lanciano. Staffetta “folignese”? E se oggi a Pescara l´ex di turno Giacomelli dovesse finire le energie prima del novantesimo, come capita abbastanza spesso dato il moto perpetuo che lo caratterizza? In quel caso si prospetta una staffetta tra folignesi, con Spinazzola che sembra il maggiore indiziato a subentrare al compagno di squadra e concittadino. Petagna sarà invece il cambio naturale di Cocco, al quale si potrebbe pure affiancare nel malaugurato caso in cui il Vicenza si trovasse in svantaggio, come già accaduto martedì sera. Calci da fermo. Come di consueto, in chiusura dell´allenamento i biancorossi si sono allenati con grande puntiglio sui calci da fermo, diretti dal vice di Marino Massimo Mezzini. L´allenatore ha insistito molto sull´attenzione necessaria sulle palle inattive in fase difensiva, considerando qualche difficoltà riscontrata contro il Lanciano. «Servono concentrazione e soprattutto collaborazione: dobbiamo essere squadra anche e soprattutto quando difendiamo sui calci piazzati» ha raccomandato. Un lavoro, quello di Mezzini, che sta portando senz´altro frutti: anche il gol segnato da Brighenti martedì sera, infatti, è nato da un corner battuto secondo uno schema provato e riprovato.

Ore 13.30 – (Giornale di Vicenza) Stavolta il fattore decisivo sarà la benzina. È questa la chiave di lettura suggerita da Davide Di Gennaro per Pescara-Vicenza, la sfida playoff che oggi pomeriggio all´Adriatico (fischio d´inizio alle 15) chiude il trittico di gare in una settimana: finora una splendida vittoria a Bologna e un pari tutto cuore con il Lanciano: l´obiettivo è prolungare la serie positiva che vede i biancorossi imbattuti nel 2015 (6 vittorie e 2 pareggi) per provare a restare al vertice. Di Gennaro, come arrivate a questa terza partita ravvicinata? «Abbiamo disputato due incontri particolarmente intensi e dispendiosi a livello di energie fisiche e mentali – osserva il regista – però stiamo bene, e si è visto anche da come abbiamo chiuso la partita con il Lanciano. In questi ultimi giorni, più che allenarci, abbiamo cercato di gestire la condizione fisica al meglio e sono convinto che sarà questo a fare la differenza in tutti gli incontri di questo turno, più che i valori tecnici: potrà vincere chi avrà maggiori energie da mettere ancora in campo». Il pareggio con il Lanciano, dopo sei vittorie di fila, può aver creato un contraccolpo? «Direi proprio di no. Sinceramente, ricordando l´andata, era una delle partite che mi ero segnato nel calendario e avrei voluto a tutti i costi vincere. C´è quindi un po´ di amarezza, ma secondo me la forza di reagire e lottare dimostrata dalla squadra, anche in una partita che ci ha visti penalizzati dagli episodi, ci ha portato in dote ancora maggiore consapevolezza nei nostri mezzi, non certo qualche dubbio». Lei in particolare ha giocato una partita straordinaria, le è mancato solo il gol che pure avrebbe meritato. «Ma quello per me quest´anno è un problema molto relativo. Se giocassi più in attacco, magari, ci farei più caso, invece da regista mi rendo conto che posso risultare utile alla squadra anche senza cercare per forza il gol. Quando arriverà, ovviamente, sarà un´ulteriore gratificazione, ma sono già molto contento così: se mi proponessero di vincere sempre da qui alla fine senza segnare mai, firmerei subito». Si era anche guadagnato il rigore poi fallito da Cocco. Se ne fischiassero uno contro il Pescara, chi calcerebbe? «Decideremo in campo, di certo non ci saranno sceneggiate o liti. Solo chi si assume la responsabilità di tirare può sbagliare: Andrea aveva segnato col Cittadella, io col Pescara all´andata, con il Lanciano se la sentiva ed è stato giusto che calciasse lui. Piuttosto spero che ce ne assegnino qualche altro a favore: finora sono appena tre, mi pare che ce ne manchi più di qualcuno…». La classifica dice che a Pescara sarà sfida playoff. Possiamo chiamarla così? «Inutile mettere etichette. È una partita difficile, contro la squadra che probabilmente ha l´attacco più forte del campionato, ma noi andremo a giocarcela comunque a viso aperto perché ormai sappiamo che con questo atteggiamento possiamo ottenere risultati importanti».
Troverà da avversario il suo amico Sansovini, che è in stato di grazia. «Lo avevo chiamato dopo la tripletta all´Entella per complimentarmi, è davvero in un momento eccezionale. Insieme a La Spezia abbiamo segnato parecchi gol e a distanza di anni gli devo un ringraziamento particolare: è stato forse il primo a suggerirmi che potevo diventare un regista con caratteristiche simili a Verratti, suo compagno a Pescara. Quello che sto imparando in questa stagione e i riscontri che ottengo dal campo, per mia fortuna, sembrano dargli ragione». Anche in virtù dello storico gemellaggio tra le tifoserie, anche a Pescara potrete contare sui vostri tifosi. «Sono la nostra arma in più. Si è creato un clima bellissimo attorno a noi e chiedo a tutti di continuare ad esserci vicini. Statisticamente sarà quasi impossibile vincere tutte le partite, magari capiteranno anche dei momenti di difficoltà o qualche sconfitta, ma se rimaniamo così uniti potremo vivere insieme un finale di stagione da ricordare».

Ore 13.10 – (Gazzettino) Si gioca oggi un doppio anticipo di campionato. In serie D alle 14.30 l’Abano va a fare visita ai fiorentini dello Scandicci. Gli aponensi hanno raccolto sette punti nelle ultime tre gare e puntano ad allungare la serie utile. «Cercheremo di portare a casa un risultato positivo – sottolinea Massimiliano De Mozzi – per fare un altro passettino verso la salvezza, meglio ancora se vinciamo. Abbiamo nove lunghezze di vantaggio sulla zona calda della classifica e cercheremo di incrementarle già oggi in attesa di vedere domani gli altri risultati». Assenti Dall’Ara per squalifica e Franceschini che ha accusato in settimana un risentimento muscolare. In diffida Zanardo, Ballarin, Bortolotto, Da Ros e Giusti.

Ore 12.50 – (Gazzettino) Dicevamo che di recente non aveva avuto molto spazio. È un problema mantenere il ritmo partita? «Per fortuna al giovedì facciamo sempre un’amichevole che consente a chi gioca di meno di restare in condizione. Magari non è lo stesso ritmo della domenica, ma ti permette di mettere minuti nelle gambe». Dieci lunghezze di vantaggio in classifica sull’Altovicentino a dieci gare dalla fine del campionato. Manca poco per il salto in Lega Pro. «Sì, ma dobbiamo stare tranquilli e c’è anche lo scontro diretto da giocare. Basta poco per bruciare il vantaggio, pensiamo a una partita alla volta. E quando ci sarà la matematica, festeggeremo». Avete comunque sempre dato l’impressione di essere un rullo compressore, con la sola piccola flessione di inizio gennaio (due stop). «Anche se con l’Altovicentino abbiamo perso, quella partita mi ha dato l’ulteriore consapevolezza che siamo più squadra di loro». L’anno prossimo conta di restare all’ombra del Santo? «Ho cambiato sempre squadra ogni anno, mi piacerebbe fermarmi in una società più a lungo per costruire qualcosa d’importante. Non c’è dubbio che vorrei restare al Padova, mi sto trovando benissimo con tutti. Nessuno vorrebbe andare via da qui, a fine stagione si vedrà». ARBITRO. Sarà Alessandro Colinucci di Cesena a dirigere la sfida con l’Arzignano Chiampo coadiuvato dagli assistenti Elkhayr e Cordella.

Ore 12.40 – (Gazzettino) In mezzo due panchine (Montebelluna e Mori) e qualche scampolo di gara (Tamai, Mezzocorona e Fontanafredda). «Con Nichele abbiamo giocato insieme a Venezia e a Bassano, e in quelle occasioni il fuoriquota giovane a centrocampo era impiegato in fascia. Qui al Padova ce ne è uno forte in mezzo al campo (Mazzocco, ndr) e quindi non è possibile giocare con due “vecchi”. A volte gioca Nichele, altre io, dipende anche molto dalla squadra che dobbiamo affrontare». Proprio Nichele si è sottoposto ieri a un’ecografia di controllo dalla quale è emerso che il problema muscolare non è ancora ristabilito del tutto e quasi certamente domani nella sfida all’Euganeo con l’Arzignano Chiampo sarà ancora il turno di Segato. «Questo non lo so, vedremo. L’importante è farsi trovare tutti pronti dato che ci aspetta una partita dura. Affrontiamo una squadra rognosa che fa giocare male le avversarie. All’andata è stata una delle compagini che ci hanno messo maggiormente in difficoltà: chiudono bene gli spazi, bisogna avere pazienza nell’arco della gara».

Ore 12.30 – (Gazzettino) Oltre ad avere piedi “educati” e visione di gioco, Nicola Segato è sempre stato uno di quei centrocampisti con il vizietto del gol. Basti pensare che nella stagione passata con il Delta Porto Tolle in Lega Pro (Seconda divisione) è andato a segno nove volte, sette delle quali in campionato inclusi i play out. Ma quest’anno, complice anche un pizzico di sfortuna (tre pali), la palla per il momento non ne ha voluto di sapere entrare, eccezione fatta per il suo unico sigillo in Coppa Italia con il San Paolo. E anche domenica con il Belluno il portiere gli ha negato la gioia personale. «Speriamo di segnare presto – esordisce Segato – ma il gol non mi manca anche se in carriera sono stato sempre abituato a farli. Baratterei volentieri il fatto di rimanere a secco con la vittoria del campionato. Penso più all’obiettivo di squadra che a quello personale, poi se dovesse arrivare anche il gol fa sempre piacere. Ma il campionato è la cosa più importante, anche perché finora non l’ho mai vinto. E farlo a trent’anni sarebbe bello». Tra l’altro, ultimamente non ha trovato molto spazio. Con il Belluno è tornato titolare complice il forfait di Nichele e non gli accadeva di partire dal primo minuto dalla trasferta persa con l’Union Pro (11 gennaio).

Ore 12.00 – Su Trinchieri: “È un signor attaccante, sarà una bella sfida anche domani. L’avevamo seguito in sede di mercato”.

Ore 11.55 – Sulla difesa: “Non subisce gol da due partite? Essendo un ex difensore per me è una sfida personale. I miei centrali li ritengo di categoria superiore… Col Belluno Corbanese è stato surclassato dai miei difensori”

Ore 11.52 – Sul record di vittorie: “Se questa può essere una motivazione in più ben venga, ma indipendentemente da questo dobbiamo fare la partita perfetta. Domani voglio vedere gli occhi della tigre, e da adesso in poi più siamo e meglio è”.

Ore 11.50 – Sulla classifica: “Più si va avanti e più diventa difficile mantenere questo ritmo, mentalmente e fisicamente è dura ma dobbiamo continuare ad avere fame”.

Ore 11.47 – Sull’ArziChiampo: “Dobbiamo rispettarli ma dobbiamo anche fare la partita. Siamo pronti x questa nuova battaglia, tutti noi abbiamo bisogno di emozioni positive e quindi abbiamo bisogno della carica del nostro pubblico. L’ArziChiampo viene da una sconfitta ma prima aveva inanellato dieci risultati utili consecutivi e che fuori casa ha subìto pochi gol. Domani andiamo in scena, e dobbiamo interpretare al meglio la nostra parte. Domani la partita durerà 95 minuti, non venti… Dovremo aver pazienza”.

Ore 11.45 – Arriva Parlato. Sugli infortunati: “Abbiamo recuperato tutti tranne Nichele che ha ancora un leggero fastidio muscolare. Credo che nel giro di una settimana potrebbe anche riprendere a giocare…”.

Ore 11.30 – Qui Appiani: termina l’allenamento.

Ore 11.20 – Qui Appiani: provati i calci di rigore.

Ore 11.00 – Qui Appiani: schemi anti-ArziChiampo in corso.

Ore 10.40 – Qui Appiani: regolarmente in gruppo Sentinelli, Ilari e Zubin, mentre Nichele assiste da bordo campo.

Ore 10.20 – Qui Appiani: Biancoscudati in campo per la rifinitura.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Quello che pochi mesi fa sarebbe stato visto come un reato di lesa maestà, oggi sta diventando l’ennesimo motivo d’orgoglio in una stagione magica. Osservati speciali. Saranno loro due, c’è da scommetterci, i principali protagonisti di una sfida tutta da vivere. Per i difensori del Padova, invece, quella di domani sarà una nuova prova del nove in un mese ad alto rischio: una settimana fa Corbanese del Belluno, domani Trinchieri dell’Arzignano, domenica prossima l’ex termale Rocco, punta di diamante di una Triestina rinata. Se la retroguardia di Parlato riuscirà a passare indenne anche gli ultimi due ostacoli, la strada sarà in discesa. La squadra. Appuntamento fissato per questa mattina alle 10 all’Appiani: i biancoscudati sosterranno la rifinitura agli ordini del tecnico napoletano dopo il riposo di cui hanno goduto ieri.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Trent’anni entrambi, 30 gol in due: 16 l’argentino, 14 il bomber genovese. E la classica altalena del calciomercato a colorarne in modo diversi i destini. Trinchieri, capocannoniere del girone C, a dicembre poteva diventare il nuovo bomber del Padova: il diesse De Poli lo voleva con insistenza, ma l’Arzignano si mise di traverso e non lo lasciò partire. Solo allora spuntò il nome di un giocatore che qui nessuno conosceva, un attaccante impegnato nella serie D ligure, dove stava ben figurando con la Lavagnese, ma senza strafare. Amirante arrivò quasi in punta di piedi, con le sue dichiarazioni mai sopra le righe: pronti via, doppietta al Ripa e giù applausi. Da allora di gol ne ha realizzati ben otto – ma con i 6 messi a segno in Liguria in stagione ha già raggiunto i 14 – e domani è pronto ad allungare e raggiungere, se non addirittura superare, lo score del “Rulo” Ferretti, fermo a 9 e ancora ai box.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) L’uno contro l’altro: per la classifica marcatori, per dare una mano alle loro squadre, per continuare prima di tutto a stupire. Padova-Arzignano sarà la sfida dei bomber, la sfida tra due delle “stelle” più in vista di tutta la serie D. Se le cose fossero andate come in viale Rocco si auguravano lo scorso dicembre, domani all’Euganeo in campo ci sarebbe stato solo uno dei due. Invece il dio del pallone li ha voluti legare entrambi al Biancoscudo: l’uno – quello che doveva diventare biancoscudato – scenderà in campo con la maglia avversaria, l’altro – quello giunto all’ultimo momento e persino un po’ in sordina – la casacca del Padova se la sta tatuando addosso, quasi fino a “oscurare” la stella di Gustavo Ferretti. I due tenori. Martin Trinchieri e Salvatore Amirante si troveranno faccia a faccia in questa gara di ritorno.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Era l’appuntamento cerchiato in rosso nel calendario, ancor più dell’annunciato doppio scontro al vertice con l’Altovicentino, il primo andato in scena il 4 gennaio, il secondo in programma all’ultima giornata, il 10 maggio. Stiamo parlando della trasferta di Trieste, che ritorna dopo quasi 5 anni di assenza. Domenica 15 marzo il Padova tornerà a giocare allo stadio Nereo Rocco, dopo l’epica vittoria per 3-0 ai playout di giugno 2010 e il meno leggendario pareggio per 0-0 di quattro mesi dopo, quando i biancoscudati affrontarono la Triestina ripescata. La trasferta in terra giuliana è sempre stata una delle più sentite nella storia del Padova, dalla serie B alla serie C. L’inedita sfida tra i dilettanti rende la partita ancora più unica, visto che per la prima e unica volta in stagione i tifosi biancoscudati potranno giocare in uno stadio degno del glorioso passato di entrambe le formazioni. Ecco perché, sebbene non sia uno scontro diretto in classifica, si preannuncia un nuovo esodo e la tifoseria è già in fibrillazione. La “Tribuna Fattori” ha chiamato a raccolta tutti i tifosi e si muoverà in pullman. Gli ultras raccoglieranno le adesioni per la trasferta domenica pomeriggio dopo la partita dell’Euganeo, nella loro sede di via Galilei a Rubano. Costo del viaggio 10 euro. L’Aicb, invece, ha già esaurito due pullman grazie al lavoro di sei club uniti:  Fossa dei leoni, Cral Acap, Croce Verde, Amissi, Elisir e Medoacus. Un terzo, con alcuni posti liberi, è già in allestimento.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Cosa l’ha spinta a scegliere Padova sapendo che avrebbe trovato altri due centravanti in rosa come Zubin e Ferretti che non sono esattamente due qualsiasi? «Padova non è una piazza qualunque. A chi dice che non c’entro niente con questa categoria, rispondo che tutta questa squadra non c’entra niente con la serie D. Quando sono arrivato mi avevano detto che avrei dovuto giocarmi il posto, ma la prospettiva non mi spaventava. Sapevo che avrei avuto qualche chance importante e ho cercato di giocarmela il meglio possibile». Lei ha uno score realizzativo impressionante ed è abbonato alle doppiette, visto che ne ha già realizzate tre… «Ho trovato un gruppo fantastico, quando gira l’ingranaggio complessivo è più facile mettersi in mostra e segnare. E così ho fatto» E se il prossimo anno il Padova venisse promosso lei che farebbe? «Intanto bisogna conquistarla questa promozione, poi si vedrà…».

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) A trent’anni pensa ancora di aver qualcosa da chiedere al mondo del calcio? «Sono stato vicino alla serie B per due volte nella mia carriera. C’era una trattativa avviata col Vicenza, ma si fermò a causa di un infortunio alla caviglia. Stessa cosa con un club di seconda divisione tedesca, l’Aue e anche in quel caso fui bloccato da un infortunio». In definitiva il destino le deve restituire qualcosa che le ha tolto? «Un giocatore di 27 anni è nel pieno della sua forza e della sua maturazione, se perdi tre anni in momento come quello diventa difficile tutto, anche pensare a quello che succede il giorno dopo. Ho ricominciato grazie alla Lavagnese, ma era un terno al lotto. Diciamo come giocare alla roulette sul rosso e il nero. Al 50% vinci, al 50% invece perdi». A Padova si può dire che ha vinto la sua scommessa? «Sta andando bene, ho già segnato 8 gol da quando sono arrivato, ma l’obiettivo finale è quello di arrivare in fondo al campionato. Il destino è in mano nostra, penso che la promozione la possiamo perdere soltanto noi».

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Vedendolo giocare, l’opinione comune è sempre la stessa: «Ma cosa ci fa uno come Salvatore Amirante in serie D?». In effetti l’ex centravanti di Savona e Lavagnese ha tutto per sfondare nel calcio che conta: tecnica, senso della posizione, forza fisica, fiuto del gol e chi più ne ha più ne metta. A rileggere la sua storia, poi, si capisce come il destino si sia accanito contro di lui: prima due infortuni nel momento in cui poteva spiccare il volo, poi il crack più grave, quello al ginocchio che tre anni fa gli spezzò la carriera e che rischiò addirittura di chiuderla. Amirante è in credito con la fortuna e, prima o poi, passerà alla cassa a riscuotere. Amirante, ci vuol parlare di quel maledetto infortunio? «Giocavo nel Savona, in Lega Pro, e mi ruppi il legamento crociato del ginocchio. Andai sotto i ferri, il problema è che sbagliarono l’intervento chirurgico e io non riuscivo più a tornare. Ogniqualvolta forzavo, il ginocchio mi faceva male, non riuscivo neanche a scattare senza provare dolore. A quel punto decisi di farmi vedere da altri specialisti e cominciò un lungo calvario».

Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (venticinquesima giornata, domenica 8 marzo ore 14.30): AltoVicentino-Montebelluna, Clodiense-Mezzocorona, Dro-Fontanafredda, Giorgione-Belluno, Kras Repen-Union Pro, Legnago-Mori Santo Stefano, Padova-ArziChiampo, Sacilese-Tamai, Union Ripa La Fenadora-Triestina

Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 59, AltoVicentino 49, Belluno e Sacilese 43, Clodiense 41, ArziChiampo 37, Montebelluna 36, Union Pro 33, Fontanafredda, Tamai e Union Ripa La Fenadora 31, Giorgione 29, Legnago 26, Kras Repen 25, Triestina 24, Dro 22, Mezzocorona 12, Mori Santo Stefano 11.

Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della ventiquattresima giornata: Arzichiampo-Clodiense 1-3, Belluno-Padova 0-2, Fontanafredda-Legnago 2-3, Mezzocorona-Dro 1-1, Montebelluna-Union Ripa La Fenadora 0-0, Mori S. Stefano-Sacilese 0-2, Tamai-Kras Repen 1-2, Triestina-Giorgione 4-2, Union Pro-AltoVicentino 0-1

Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Box Uomo, Black Bell Tattoo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 6 marzo: giorno di riposo per i Biancoscudati.




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