Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli
È tornato al suo posto con il Belluno dopo oltre due mesi ai box per infortunio. Un rientro dettato dal forfait di Lanzotti, che salterà anche la prossima sfida con l’Arzignano Chiampo. Stiamo parlando di Lazar Petkovic, impeccabile nel suo debutto nel nuovo anno. «È stata una bella sensazione tornare a giocare, l’aspettavo da tanto tempo. È andato tutto bene: abbiamo vinto e sono contento per la mia prestazione». Anche se a mezzo servizio, dato che ha evitato di batteri i rinvii da fondo campo. «Non è che non potessi calciare, è stata solo una decisione precauzionale concordata con lo staff medico. Da martedì ho ripreso ad allenarmi con il gruppo. Magari non ho recuperato ancora al 100 per cento, però mi sento bene». Petkovic si era strappato all’adduttore in occasione dell’ultima partita del 2014 con l’Union Ripa La Fenadora (21 dicembre): come ha vissuto questo periodo di riposo forzato? «È stato difficile, era la prima volta. Però anche gli infortuni ti rafforzano sul piano caratteriale, s’impara anche nei momenti meno belli. Ho lavorato al massimo in questi mesi e ora sono tornato».
«La mia famiglia mi è stata molto vicina, anche se non è a Padova sento i miei genitori tutti i giorni e mi hanno fatto forza. Anche i compagni di squadra mi sono stati d’aiuto, come pure i tifosi. Alla fine il peggio è passato». È stato titolare inamovibile per tutto il girone d’andata, cosa si aspetta da questo finale di campionato? «Il mio obiettivo è continuare a giocare bene e dare una mano alla squadra. Non dobbiamo pensare di avere già vinto il campionato, mancano ancora tante partite. Dobbiamo ragionare gara dopo gara, senza pensare troppo avanti». Tornando alla sfida con il Belluno, si aspettava di giocare? «Sinceramente no, anche perchè non ero ancora rientrato con la squadra. Era una situazione di emergenza, mi è stato chiesto se ero pronto e ho dato il mio assenso. Adesso più passano i giorni e più sto meglio». Lanzotti ne avrà almeno per un’altra settimana. «Mi dispiace per lui, lo capisco essendo stato fuori a lungo. Alla fine però passa».