Union Ripa La Fenadora, clamoroso ritorno in panchina di Max Parteli 48 ore dopo l’esonero. E Andreolla…

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Fonte: Corriere delle Alpi/Gazzettino, edizione di Belluno

Parteli bis sulla panchina del Ripa Fenadora. La società del presidente Giusti ha richiamato l’allenatore a quarantott’ore dall’esonero, spinta dalla squadra che lo rivoleva. È un dietrofront clamoroso, nato nel tardo pomeriggio di martedì e concretizzato ieri con il ritorno al Boscherai di Max Parteli, che ha diretto l’allenamento. La decisione. La scossa del cambio di allenatore è arrivata senza il cambio dell’allenatore. A seguito di un incontro nella giornata di martedì definito dalla società «costruttivo, intenso e profondo» con la squadra, lo staff tecnico e i dirigenti operativi, si è deciso di far tornare Massimiliano Parteli. «C’è stato un confronto molto attivo e partecipato dal quale è venuto fuori che la strada corretta da percorrere sarebbe stata questa. È emersa una unione d’intenti importante, della quale prendiamo atto e auspichiamo che sia un punto di ripartenza dopo il periodo difficile». Dopo che la società la sua decisione l’aveva presa domenica, sentiti i giocatori ha rivisto la situazione alla luce del pronunciamento dello spogliatoio. «In questi giorni ne sono successe un po’ di tutti i colori, ma non tutte le situazioni un po’ negative vengono per nuocere», commenta il direttore sportivo neroverde Alberto Faoro. «Ora siamo arrivati a questa soluzione e la testa di tutti va esclusivamente alla Triestina. Vedo facce determinate». Il comunicato della società. «L’Union Ripa La Fenadora comunica che a seguito di un profondo e costruttivo incontro, ha maturato la decisione di affidare nuovamente la guida tecnica della prima squadra a Massimiliano Parteli». Il messaggio che passa è l’unione di squadra e allenatore, come se fossero una cosa sola, dall’altro una settimana molto delicata come questa è cominciata con due giorni di trambusto. «Sono stati dei giorni intensi, confusi e passionali, ora è il momento di tornare a lavorare a testa bassa in vista dell’importante impegno di domenica», recita ancora la nota ufficiale pubblicata sul sito internet dell’Union. Fiducia. Se prima la panchina ballava, questo tipo di decisione traccia un solco determinato: «Adesso si è preso questa via, che responsabilizza ancora di più tutti quanti, è quella definitiva e si va in battaglia con questa», afferma Faoro. «Se la situazione si è ricreata significa che ci sono i presupposti perché poi tutto possa andare nella direzione giusta e tutti sono chiamati a ottenere dei risultati. Abbiamo oltrepassato di molto il limite delle cose da dire, adesso è il momento di fare. Serve un segnale in campo. Nel calcio contano i risultati ed è importante stare concentrati sul pezzo». Parteli. «Il mister ha sempre creduto nel suo lavoro e ha accolto questo ritorno in maniera positiva. Parteli è una persona preparata e molto determinata».

Due giorni di inferno, poi la telefonata inattesa che risolve i problemi. Sono state ore che Massimiliano Parteli non dimenticherà molto facilmente e, ora che è tornato sulla panchina del Ripa Fenadora, il tecnico pensa solo a lavorare. Le sue parole sono misurate, c’è solo voglia di puntualizzare alcune situazioni e in primis ci sono anche parole di stima verso il collega Renato Lauria, che si è trovato in mezzo. Lo hai chiamato? «Lo sentirò oggi, perchè onestamente lunedì non me l’ero sentita di rispondergli. Ero troppo amareggiato, ma non clui. Gli avevo comunque scritto un sms in cui gli auguravo buon lavoro. Non è semplice nemmeno per lui, ma non è colpa mia e nemmeno dei giocatori di quello che è successo». La doccia fredda dell’esonero arrivata domenica sera dopo il pari di Montebelluna è stata terribile. «Avrei capito un esonero per una serie di sconfitte, ma quello che non avevo accettato era il fatto che mi fosse imputato di avere la squadra contro. Non è vero e l’ho capito dalle molte telefonate dei giocatori che mi sono arrivate lunedì». È stato proprio lo zoccolo duro dello spogliatorio, i cosiddetti vecchi con capitan Paolo De Carli in primis a chiedere un incontro con il presidente Giusti e volere il tuo ritorno. «Quando mi ha chiamato la società per dirmi se volevo tornare ero indeciso, ma sono stati proprio i ragazzi a darmi la forza. Non ci sono problemi di spogliatoio all’Union. Possiamo vincere o possiamo perdere contri tutti, siamo questi con i nostri pregi e i nostri difetti, ma le sconfitte non derivano da nessun litigio». È probabile che oggi Sandro Andreolla lascerà la squadra. Lo stesso gruppo che ha rivoluto Parteli ha chiesto anche che lui lasciasse il gruppo. «Tengo a dire che non ho nulla contro di lui. So che si incontra oggi con la dirigenza e vediamo cosa potrà accadere». Domenica c’è la Triestina al Boscherai. «Onestamente – dice ancora Parteli – ora ho solamente voglia di tornare a lavorare, e anche duramente, per fare risultato. Speriamo che questa storia si sia chiusa e che si torni a parlare di calcio». Proseguirà il silenzio stampa? «Non c’è nulla contro i giornali locali. Era stata una decisione che avevamo preso per cercare di isolarci in un momento difficile. Credo che possa concludersi in brevissimo tempo e che tutti riprendano a parlare con i giornalisti come fatto in tutti questi anni».

Il Sassuolo ci aveva messo un mese a cambiare idea: via Di Francesco, ecco Malesani, e dopo cinque sconfitte, la «riassunzione» dell’ex giocatore della Roma. L’Union Ripa è riuscita a fare molto meglio: appena 48 ore dall’esonero di Max Parteli al suo reintegro sulla panchina dei neroverdi, undicesimi in classifica nel girone C di serie D, con 30 punti in 23 partite. Renato Lauria non ha avuto il tempo di dirigere nemmeno un allenamento: pochi minuti in campo, martedì al Boscherai. Poi tutti a parlare: società, staff, giocatori. Non dev’essere stato un confronto tranquillo («profondo e costruttivo» lo definisce il comunicato ufficiale con cui ieri, attorno alle 15, l’Union Ripa ha annunciato il clamoroso ritorno di Parteli) e infatti circolano diverse versioni sui motivi per i quali il club ha preso l’inattesa decisione. Per esempio: è stato Lauria a dire di no, perché lo spogliatoio è spaccato tra pro e contro l’esonero. Sandro Andreolla, infatti, sarebbe vicino al divorzio («con la società nessun problema, ma potrò dire qualcosa di più giovedì», si limita a dichiarare il bomber). Altra versione, la più accreditata: il nucleo storico dei giocatori, insieme ai giovani, ha chiesto il ritorno di Parteli, rifiutando quindi l’opinione diffusa – forse anche tra i dirigenti – che i risultati negativi (la vittoria manca da un paio di mesi) siano dovuti a spaccature interne. «Sono stati giorni intensi, confusi e passionali, ora è il momento di tornare a lavorare a testa bassa», dice ancora il comunicato. Il campo dirà di più, a cominciare dal match interno di domenica contro la Triestina. Intanto, ecco una carrellata di reazioni dei protagonisti. GIUSTI – «C’è stata un’assunzione di responsabilità molto importante da parte dei giocatori», spiega il presidente. Ma non potevate pensarci prima, e meglio? «So che non è il massimo, questa situazione, ma se il prezzo da pagare è il clamore mediatico, pur di ottenere la salvezza lo pagheremo volentieri». Quanto ad Andreolla, «ha un problema a un piede. Lauria? Un signore: incarna perfettamente lo spirito della nostra società». E Parteli? «Il nostro rapporto, anche dal punto di vista umano, è particolare. È all’Union Ripa da sei stagioni… L’esonero è stato molto pensato e ragionato». PARTELI – «Non ero d’accordo con l’esonero, nonostante i momenti di difficoltà vissuti anche nei rapporti con i giocatori. Però sono stati proprio loro a volere che riprendessi il mio posto. Il reintegro è la dimostrazione che la squadra non è contro di me, come è stato detto spesso, solo per montare un caso. Non vinciamo da 7 partite, di certo ho grandi responsabilità, ma non penso a contraccolpi per questo esonero rientrato dopo 48 ore. Sono molto motivato, negli ultimi tempi ho visto miglioramenti, così quando la società mi ha chiamato, ho deciso di tornare». LAURIA – «È stata la scelta più semplice della mia carriera – dice l’allenatore che torna al suo lavoro nel settore giovanile -. Partecipando al primo colloquio tra squadra e società, semplicemente ascoltando, ho capito che non c’erano i presupposti per dare il mio contributo e fare lo sport come piace a me. È stata una decisione veloce e serena, semplicemente perché figlia solo ed esclusivamente dei miei valori e princìpi. L’ho comunicata e spiegata al gruppo e poi sono uscito dallo spogliatoio». FAORO – «Siamo una società particolare – dice il direttore sportivo – dall’incontro di martedì è uscita una forte unità d’intenti. E Parteli ha accettato immediatamente di tornare, per un semplice motivo: è convinto del suo lavoro».




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