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Ore 22.50 – Serie B: clamorosa vittoria del Vicenza a Bologna, 2-0 con doppietta dell’ex biancoscudato Federico Moretti.Ore 21.30 – Lega Pro: sconfitta casalinga per il Real Vicenza, battuto 2-0 dal Lumezzane.Ore 20.50 – (L’Arena) La media di un punto a partita non fa evitare i playout al Legnago. Ma l’amministratore delegato Stefano Michelazzi è ottimista: «Io penso positivo». Nella giornata numero 23 del girone C della serie D la capolista Padova ha battuto nella ripresa con i gol di Ferretti (71′) e Amirante (89′) un tenace Fontanafredda, prossimo avversario del Legnago. L’Altovicentino secondo in classifica, ora staccato di 10 punti, si è fatto superare in casa dall’Unione Triestina (2-3) che ha trovato a Valdagno i gol della vittoria tra il 43′ e il 48′ della ripresa con una doppietta di Rocco. Nella bassa classifica il Kras Repen ha battuto l’Union Ripa la Fenedora con un gol di Corveglia al 21′ della ripresa mentre il Dro, in vantaggio sul Tamai con un gol di Cremonini al 6′ della ripresa, si è fatto raggiungere 11 minuti dopo da Zambon. Il Giorgione, in zona salvezza, ha superato il Mezzocorana (2-1) portando a sei i punti di vantaggio sul Legnago (23 punti) in zona playout con Kras Repen (22), Triestina (21) e Dro (21). Sembrano ormai condannate alla retrocessione in Eccellenza Mezzocorona e Mori Santo Stefano a quota 11 punti. Il Legnago in svantaggio di 2 gol con L’Union Pro era riuscito a rimontare con Fioretti e Valente: poi un errore difensivo su punizione dava agli ospiti il gol del 3-2, con la partita che si chiudeva poi sul 4-2. A volte bisogna difendere anche un punto, ma i biancoazzurri hanno una difesa colabrodo: 43 reti subite. Peggio ha fatto solo il Mori con 50. I gol passivi vanno divisi fra i tre portieri che hanno difeso la porta: 16 quelli subiti da Miletic in 8 gare, 9 da Cybulko in 5 gare e 18 da Fazzino in 10. Il tecnico Leonardo Rossi in 14 gare aveva ottenuto 14 punti, Andrea Orecchia in 9 gare ha conquistato 9 punti. Con una media di un punto a gara diventa impossibile evitare i playout poiché la zona salvezza dobrebbe essere vicina a quota 40 punti. Alla fine del campionato mancano 11 gare: come dire che bisognerà iniziare ad incamerare una media di quasi due punti a match. L’ad Stefano Michelazzi è tuttavia ottimista: «Contro Union Pro ho apprezzato lo spirito della squadra e penso positivo». Intanto domenica il Legnago giocherà a Fontanafredda, in provincia di Pordenone, sconfitti 3-2 nell’andata.
Ore 20.20 – (Il Piccolo) Buone notizie in casa alabardata in vista del match con il Giorgione di domenica. Ormai Pasquale Manzo sembra pienamente recuperato dopo lo stiramento muscolare accusato nella partita contro il Kras, e quindi il giocatore campano potrebbe essere già pronto per rientrare, riprendendosi il posto di trequartista alle spalle di Rocco e Milicevic, che tanto bene aveva svolto prima di essere fermato dall’infortunio. Ferazzoli dovrà però fare a meno dello squalificato Bedin: a centrocampo per rimpiazzarlo la soluzione più ovvia è quella di Arvia, che giocherà da mezzala destra con a sinistra Proia. Davanti alla difesa Spadari. E proprio riguardo il reparto arretrato, accanto a Piscopo in mezzo alla difesa rientrerà Fiore. TIFOSI Come già annunciato ieri, per i tifosi alabardati Triestina-Giorgione non si chiuderà al triplice fischio finale. Dopo la partita, i ragazzi della curva Furlan chiamano a raccolta i supporters al ForaperFora in via Diaz 9 per una serata dedicata ai ragazzi diffidati: si svolgerà infatti una raccolta fondi per contribuire al diritto di difesa e alle spese legali dei ragazzi coinvolti nei ben noti fatti di Belluno, che hanno portato al Daspo per Lorenzo Campanale e per un altro tifoso alabardato. Alla serata sarà presente anche la squadra alabardata ma è prevista pure la presenza di qualche giocatore che ha vestito in passato la maglia dell’Unione: anche Godeas ha fatto sapere che conta di esserci, portando con sé magari, considerata la domenica di riposo dei dilettanti, anche due portieri, Simone Del Mestre e Michele Contento. Sulla vicenda di Campanale anche il Centro di coordinamento si era mosso subito, promuovendo una petizione con raccolta di firme, ma l’avvocato che difende il tifoso ha consigliato per il momento di soprassedere, e di attendere le prossime evoluzioni del caso.
Ore 20.00 – (Il Piccolo) «Coloriamo il Rocco di rosso, riempiamolo con il colore della passione»: l’appello arriva dal direttore sportivo alabardato Michele Maragliulo ed è diventato in pratica lo slogan della società in vista dell’importantissima sfida di domenica contro il Giorgione (inizio ore 14.30). Dopo l’impresa del colpaccio ottenuto a Valdagno sul campo dell’Altovicentino, la società sente che è il momento di chiamare a raccolta i supporters alabardati, in vista di una sfida che può rilanciare l’Unione verso la salvezza diretta. Ma per spingere i tifosi e agevolare un più massiccio afflusso allo stadio, la Triestina non si affida solamente agli slogan, anzi. Per il match di domenica infatti sono stati preparati degli sconti speciali, proprio per stimolare il pubblico a sostenere l’Unione in un incontro che può rivelarsi fondamentale per la stagione. In pratica sui biglietti interi e su quelli under 18 è stata applicata una riduzione dal 20 al 30% a seconda dei settori. Vediamo nel dettaglio: gli interi in tribuna Pasinati costeranno 12 euro al posto dei tradizionali 15 euro, mentre in curva Furlan si potrà entrare con soli 7 euro al posto dei soliti 10. Per i rispettivi settori abbassato anche il prezzo dei biglietti per gli under 18, da 9 a 7 euro in tribuna e da 7 a 5 euro in curva. Restano invariati under 12 e disabili, il cui biglietto costa 3 euro. Gli sconti sui biglietti e l’incitamento a portare vessilli e sciarpe rossoalabardate, significa cercare quel dodicesimo uomo in campo che in questa stagione, pur ricca di dolori e di sofferenze, è stato spesso decisivo per spingere i giocatori verso qualche risultato positivo. Insomma l’occasione di vedere finalmente un pubblico più numeroso, è davvero di quelle ghiotte. In primis per i risultati della squadra, perché in fondo a portare entusiasmo all’ambiente sono sempre i risultati: aver espugnato in modo così rocambolesco il campo della seconda in classifica, è solo l’apice di un 2015 che per l’Unione finora è stato molto positivo. La squadra di Ferazzoli è imbattuta, ha ottenuto 2 vittorie e 4 pareggi in sei partite, e ha sfiorato altri due successi. La rimonta, insomma, a questo ritmo è ancora possibile, anche per la salvezza diretta. Ma proprio in quest’ottica, sarà fondamentale battere il Giorgione e accorciare sensibilmente le distanze dai veneti. Ma c’è un’altra ragione che domenica potrebbe, grazie anche all’incentivo degli sconti, riaccendere un po’ di seguito attorno alla Triestina, ed è il fatto che i campionati dei dilettanti, dall’Eccellenza in giù, osserveranno un turno di riposo. Tanti giocatori, con l’esercito di appassionati e parenti che queste squadre hanno al loro seguito, avranno per una volta una domenica pomeriggio libera, che potrebbero appunto utilizzare per andare a vedere la Triestina in una partita fondamentale. I biglietti sono in vendita già da ieri al Ticket Point di Corso Italia, che sarà aperto oggi e domani con orario 8.30-12.30 e 15.30-19.
Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Il giudice azzoppa l’Union. La scure della giustizia sportiva si abbatte sui neroverdi: fuori per tre giornate l’esterno destro di difesa Alex Pellizzer e per due turni la punta Gianmarco Brotto, entrambi espulsi per proteste nella partita persa 1-0 domenica dal Ripa La Fenadora, ormai undicesima a quota 30, sul campo del Kras Repen (quattordicesimo con 19 punti). Il motivo della giornata in più inflitta a Pellizzer è nella reiterazione delle proteste, definita «un atteggiamento sbagliato da sistemare il più presto possibile» da parte del direttore sportivo Alberto Faoro, conscio della perdita in vista della trasferta con il Montebelluna (settimo con 35 punti). La situazione di Pellizzer è facilmente rimediabile con il ritorno nelle retrovie di Halil Gjoshi, centrocampista prestato alla linea difensiva, mentre più complicata potrebbe essere la sostituzione di Brotto. Il bomber neroverde, in questa stagione andato a segno 8 volte, è comunque a secco di gol dal 30 novembre quando infilò per tre volte il portiere dell’ArzignanoChiampo nella sfida vinta dall’Union 3-2. Sulla rosa pendono anche le diffide di Antoniol, De Checchi e Solagna: al prossimo cartellino giallo saranno squalificati.
Ore 19.10 – (Corriere delle Alpi) L’Union vuole dare un morso alla crisi e svoltare. «Dobbiamo essere come un animale ferito e affamato in cerca di cibo: abbiamo una fame incredibile di punti e vogliamo tornare alla vittoria. Con tutti i mezzi domenica dobbiamo portare a casa la prestazione e i 3 punti». C’è voglia di rivalsa il casa Ripa Fenadora e il centrocampista Simone Malacarne scuote la squadra e allontana le paure a due giorni dalla sfida col Montebelluna. «È una partita importante come lo sono tutte, ma non la più importante della stagione. È un periodo così e bisogna assolutamente vincere, ma il clima in spogliatoio è sereno. Questo è un grande gruppo e ci vogliamo tutti bene». Malacarne allontana la crisi. «Durante una stagione è quasi normale il calo di una squadra, succede anche in serie A», commenta il centrocampista. «Nel girone d’andata, dalla partita col Kras Repen abbiamo fatto un filotto di partite con tanti risultati positivi e sono convinto che da domenica lo rifaremo, ripartendo dai tre punti e sperando di non fermarci più». Fame di punti. «Serve tutto, a cominciare da grinta e sacrificio, cose che nelle ultime due gare ci abbiamo messo. C’è solo da lavorare adesso. Parole poche, tanto lavoro e sicuramente i risultati arriveranno. Siamo fiduciosi». Il Montebelluna nel mirino. «Cerchiamo di preparare la partita nel migliore dei modi, come abbiamo sempre fatto. Senz’altro non siamo felici, d’altra parte la prestazione sia col Kras Repen che con l’Altovicentino c’è stata e da lì dobbiamo ripartire, con consapevolezza. Quindi siamo tranquilli. Il Montebelluna è una squadra giovane, tecnicamente abile e dovremo essere bravi a non commettere errori». Forza mentale. «La differenza la fa la testa», rimarca il centrocampista dell’Union (domenica out gli squalificati Pellizzer e Brotto). «La gara si prepara mentalmente tutta la settimana. Anche con l’Altovicentino abbiamo dimostrato di non risentire di contraccolpi psicologici, perché dopo essere passati in svantaggio non è subentrata la paura di subirne un altro e siamo stati capaci di tenere viva la partita fino al 90′ e infatti abbiamo fatto gol a cinque minuti dalla fine. Anche se andiamo sotto siamo capaci di tenere viva una partita, ma dobbiamo diminuire al massimo gli errori individuali e cercare di non andare sempre sotto, perché non è sempre facile recuperare. Proviamo ad andare noi in vantaggio». Questione di atteggiamento. «Non c’è niente da cambiare, stiamo lavorando dall’inizio dell’anno su due moduli e siamo capaci di cambiare in corsa. È solo questione di credere fino in fondo nei mezzi che questo gruppo ha», rimarca Simone Malacarne. «Le potenzialità ci sono e da domenica lo dimostreremo».
Ore 18.40 – Belluno-Padova: prevendita a quota 634.
Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Adesso c’è anche l’ufficialità societaria. Dopo le dimissioni di Mauro Zironelli, la Sacilese ha affidato la conduzione tecnica della prima squadra in serie D a Carlo Marchetto. Nato a Motta di Livenza il 29 agosto del ’69, nella sua carriera di allenatore ha guidato per 5 stagioni la LiventinaGorghese (tra Promozione ed Eccellenza, conquistando un successo ai playoff), per altre 4 è stato vice di Bruno Tedino al SandonàJesolo e l’anno scorso è stato nuovamente al timone dei liventini veneti. Dall’estate 2014 si occupava della formazione Juniores biancorossa, quinta in classifica nel girone del campionato nazionale, la cui nuova guida tecnica sarà decisa all’inizio della prossima settimana. «Sono orgoglioso che il presidente Presotto – commenta Marchetto – abbia pensato a me. Proseguirò sulla strada tracciata da Zironelli, convinto che la squadra possa lottare sino alla fine per un piazzamento nei playoff». E l’emergenza a livello di organico? «Per supplire alle assenze di questo periodo – replica – dobbiamo essere ancora più compatti e uniti. Restano 11 partite: a prescindere da chi scenderà in campo, voglio vedere una squadra che sappia onorare al meglio ogni gara, come ha fatto finora».
Ore 18.10 – (Messaggero Veneto) «Proseguirò sulla strada tracciata da mister Zironelli». Si era detto che la scelta di Carlo Marchetto fosse dettata dalla continuità. E lo dichiara anche il nuovo tecnico della Sacilese. Comincia con questo profilo la sua avventura alla guida della prima squadra biancorossa, team preso dopo aver guidato per mezza stagione la juniores (ora senza timoniere, decisione la prossima settimana). Originario di Motta di Livenza, prima di guidare l’under biancorossa il trainer ha condotto la Liventina/Gorghense (tra Promozione ed Eccellenza veneta, conquistando una promozione dai play-off) e per quattro stagioni è stato al Sandonà/Jesolo di Bruno Tedino, attuale ct dell’Under 17. «Sono orgoglioso che il presidente Presotto abbia pensato a me – afferma il nuovo tecnico dei biancorossi –. Seguirò il lavoro fatto da Zironelli (puntando sul 3-4-3, ndr) e così facendo sono convinto che la squadra possa lottare sino alla fine per un piazzamento nei play-off». La Sacilese è in emergenza ma lui ha la ricetta per rimanere indenni di fronte alle difficoltà: «Dobbiamo essere ancora più compatti e uniti – indica la strada il tecnico –. Ci sono ancora 11 partite e a prescindere da chi scenderà in campo voglio vedere una squadra che sappia onorare al meglio ogni gara, come ha fatto sinora». Marchetto comincia la sua avventura domenica sul campo del fanalino di coda Mori Santo Stefano: la trasferta trentina è abbordabile, il nuovo corso Sacilese e la carriera in serie D del mister può subito partire nel verso giusto.
Ore 17.40 – (Tribuna di Treviso) Non è il Tenni, dove i tifosi del Treviso lo acclamavano. Ma l’arrivo domenica dell’Altovicentino a Mogliano, tana dell’Union Pro, coincide con il ritorno di Diego Zanin nella Marca. Il ricordo felice della doppia promozione con i biancocelesti, dalla serie D alla Prima divisione. Ma anche una ferita mai rimarginata. «Due anni fantastici in condizioni estreme», riflette il tecnico, «Facemmo quadrato con i collaboratori, costretti al volontariato. Creammo una squadra solida, con mentalità forte e vincente. Grazie all’intelligenza e alla qualità del gruppo, riuscimmo a prevalere su avversarie come Venezia o Cuneo. Purtroppo, tutto si interruppe: con pochi innesti avremmo potuto puntare alla B. Il rammarico è che poi tutti prendemmo altre strade: spiace che molti giocatori di quella rosa, malgrado le due promozioni, si trovino oggi nei campionati dilettantistici». Era il Treviso di Corvezzo, 3 anni fa. Il 48enne di San Stino di Livenza provò l’ebbrezza del torneo cadetto un anno fa alla Reggina, ma da dicembre è sceso nell’Interregionale per prendere il timone della corazzata di patron Dalle Rive. Dopo l’ottimo avvio, la truppa di Zanin è scivolata a 10 punti dalla capolista Padova. E domenica c’è l’agguerrita Pro, reduce dal sacco di Legnago. «Lasciai Reggio per motivi famigliari, tanto da estromettermi dal calcio per 7 mesi», racconta. «Magari ho perso qualche possibilità, ma nella vita c’è altro. Volevo restare vicino a casa, mi hanno colpito la voglia di fare e il riferimento ai valori del presidente, così ho scelto l’Altovicentino. Abbiamo vinto le prime tre gare e battuto il Padova, ma non ero soddisfatto». Oggi abbassa l’asticella e pensa a blindare il secondo posto: «A gennaio mi è sembrato di essere a luglio. Sul piano atletico e mentale, eravamo quasi una squadra da inizio stagione. Giocatori nuovi fuori condizione e un organico che viveva di individualità. Possiamo venirne fuori con il lavoro. Iil Padova ha un altro ritmo. L’obiettivo è tutelare la seconda posizione». La Pro gli renderà vita dura: «Una compagine dinamica con giocatori tecnici e un allenatore che è una garanzia. Servirà un Alto guardingo, vista la loro abilità nel ripartire».
Ore 17.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Vincere a Monza per scacciare i cattivi pensieri. Conquistare i tre punti è l’unico modo a disposizione del Venezia, atteso domani pomeriggio al Brianteo (ore 17), per cancellare l’involuzione di risultati delle ultime tre uscite. «È giusto dare la doverosa considerazione a una classifica che purtroppo si è complicata – raccomanda Giuseppe Greco, che contro il Real Vicenza aveva realizzato il rigore dell’illusorio vantaggio -. Paura non ne abbiamo di certo, tuttavia dobbiamo stare attenti perché mancano ancora tante partite e nessuno di noi vuole ritrovarsi a correre davvero rischi evitabili». Dopo lo 0-0 col Como il Venezia ha ceduto a FeralpiSalò e Real Vicenza, dando l’addio ai sogni playoff, mentre la Giana ha accorciato a soli 4 punti il margine arancioneroverde sui playout. «Dietro di noi le squadre stanno dimostrando di poter vincere sempre, quindi noi dobbiamo assolutamente fare altrettanto. Spiace, in fondo ci ripetiamo sempre le stesse cose: abbiamo perso due gare di fila quasi in fotocopia perché non siamo stati sufficientemente attenti. Già da Monza urge provvedere e uscirne da vera squadra». Il primo gol del 2015 del 31enne fantasista siciliano (il 4. in arancioneroverde) non ha portato punti ma per Greco c’è comunque parecchio da salvare. «Questo Venezia dà sempre il massimo fino all’ultimo e ha tutto per rialzarsi. Contro il Real Vicenza poi, in particolare nel primo tempo, siamo sempre stati sul pezzo, corti, pronti a ripartire, se non fosse stato per qualche “ultimo passaggio” sbagliato di troppo saremmo riusciti a pungere di più. Ce la mettiamo sempre tutta, sarà così anche nella fondamentale partita di Monza. Il tempo delle beffe deve finire, è ora di raccogliere punti». Questa mattina rifinitura al Taliercio, sicuro il rientro di Bellazzini, non al top Peccarisi e Giuliatto. Dalle ore 10 di oggi è attiva la prevendita per Venezia-Arezzo di mercoledì 4 marzo al Penzo (ore 15): curva sud 10 euro, distinti 15, tribuna laterale 20 (in questi settori gli under 18 pagano 5 euro), tribuna centrale 30, tribuna d’onore 50 (sportelli su www.fbcunionevenezia.com).
Ore 16.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Tre settimane per capire la direzione e dare un senso al campionato. Lo dice senza troppi giri di parole il tecnico dell’Unione Venezia, Michele Serena, che guarda alle prossime sfide con Monza, Novara e Cremonese come al trittico decisivo per la stagione arancioneroverde. «Saranno tre gare importanti per noi – spiega –, mi auguro di poter fare bottino pieno, nonostante sia consapevole della difficoltà della cosa. Per il momento, comunque, cerchiamo di lavorare per il prossimo impegno, la trasferta di domenica a Monza». I brianzoli, a 33 punti in classifica e a una lunghezza di ritardo sull’Unione, accoglieranno gli uomini di Serena con il coltello tra i denti. La situazione societaria, infatti, è a dir poco fumosa, il club rischia il fallimento e la dirigenza avrà tempo una settimana per scongiurare che i libri contabili finiscano in tribunale. «Al Brianteo – dice Serena – ci aspetta una gara molto difficile. Lo sappiamo tutti, in situazioni come quella che sta passando oggi il Monza, solitamente il gruppo si ricompatta sul campo, trovando quella forza interiore e quella rabbia agonistica capaci di mettere in difficoltà ogni squadra». Dal canto suo, l’Unione Venezia arriva da due sconfitte consecutive e in particolare l’ultima, in casa nel derby con il Real Vicenza, brucia più di altre. In settimana la squadra si è allenata bene, cercando così di voltare pagina e di ripartire per l’ennesima volta. Per la sfida con il Monza (domenica, ore 17) Serena potrà contare su quasi tutta la rosa, a parte gli squalificati Legati e Sales. «In questi giorni – conferma il tecnico – abbiamo recuperato giocatori importanti, come Giuliatto e Bellazzini. Altri, come Espinal, si stanno allenando bene e torneranno utili da qui in avanti. Certo, l’amarezza per la sconfitta nel derby con il Vicenza è ancora tanta ma ora non è tempo per le lacrime o per i rimpianti, al contrario quella partita deve essere di stimolo per andare al Brianteo a riprenderci i punti persi». Guardando indietro e analizzando le ultime partite giocate dalla squadra, Serena si dice soddisfatto di quanto fatto vedere dall’Unione, valutando positivamente quest’ultimo scorcio di campionato. «Finora – conferma – la squadra ha sostanzialmente sbagliato un solo tempo a Lumezzane. Per il resto abbiamo dimostrato continuità nell’atteggiamento e nella qualità del gioco. Le sconfitte sono arrivate per degli errori commessi lungo l’arco dei novanta minuti ma onestamente credo che spesso abbiamo pagato un prezzo troppo alto per alcune disattenzioni». Domenica pomeriggio, dunque, l’Unione Venezia andrà al «Brianteo» di Monza per l’ottava giornata del girone di ritorno. I lagunari sono attualmente all’undicesimo posto in classifica e in caso di vittoria si staccherebbero dalle zone calde dei playout, ritornando nella parte alta del girone. Oggi ultima sessione di allenamento al «Taliercio» prima di partire alla volta di Monza.
Ore 16.30 – (La Nuova Venezia) A Monza la situazione generale è preoccupante, la prossima settimana è previsto il pronunciamento definitivo del tribunale di Monza dopo l’udienza prefallimentare. Durante il mercato di gennaio sono stati ceduti tutti i giocatori sotto contratto (fatta eccezione per Chimini, Grandi, Pessina e Bollini): nuova rosa di 31 elementi per l’allenatore Fulvio Pea. Stipendi e contributi non pagati, ricapitalizzazione non effettuata, trasferte a rischio: Monza vive con lo spettro del fallimento alle porte, la felicità per il salto in Lega Pro è uno sbiadito ricordo. Una stagione travagliata, l’epopea brianzola dell’anglobrasiliano Anthony Armstrong-Emery è durata lo spazio di 18 mesi: a inizio novembre i giocatori hanno fatto partire la lettera di messa in mora del club per il mancato pagamento degli stipendi, il 21 novembre si è dimesso il direttore generale Ulizio e il 13 dicembre il Monza è ceduto all’inglese Dennis Bingham. Ma il nuovo proprietario non si fa vedere, la rosa viene rivoluzionata e il 13 gennaio il club passa nelle mani di un gruppo romano rappresentato da Piero Montaquila.
Ore 16.10 – (La Nuova Venezia) «Proviamo a riprenderci al Brianteo i punti che abbiamo lasciato sabato scorso al Real Vicenza». Michele Serena è carico in vista del match di domani pomeriggio a Monza, non sottovaluta la squadra di Fulvio Pea, recupera Bellazzini («Un giocatore che mi permette di pensare a più di una soluzione a livello tattico»), anche Espinal e Giorico stanno sommando allenamenti su allenamenti per poter mettere in difficoltà il tecnico nelle scelte, mentre a Monza sconterà il terzo turno di squalifica Sales. «Siamo consapevoli che limitando gli errori arriveranno nuovamente i risultati positivi perché le sconfitte con Ferapisalò e Real Vicenza sono solo la conseguenza di errori commessi da parte nostra e non perché gli avversari ci abbiano messi sotto». Il Monza ha disputato un bel girone di andata, gravitando quasi sempre in zona playoff, le vicende societarie hanno tenuto banco negli ultimi mesi, facendo scivolare sempre più indietro in classifica i brianzoli, e adesso Fulvio Pea ha in mano una rosa completamente diversa da quella con cui aveva iniziato a lavorare a luglio. «Sappiamo che il Monza sta attraversando un periodo di difficoltà», osserva Michele Serena, «ma non per questo incroceremo una squadra molle. È proprio nelle difficoltà che si trovano risorse insperate, che il gruppo si unisce ancora di più. È vero che nel mercato di gennaio il Monza è stato rivoluzionato, ma è trascorso quasi un mese dalla chiusura della sessione invernale, quindi la fase di assestamento del nuovo gruppo è già terminata». Potrebbe essere l’ora di Giorico in mezzo al campo, che entra in ballottaggio con Scialpi, anche se il centrocampista sardo, come del resto Espinal, non può avere l’intera partita nelle gambe dopo mesi e mesi di assenza. Monza apre la serie di tre partite in otto giorni durante le quali forzatamente Michele Serena dovrà ruotare la rosa a sua disposizione. «Ci sono nove punti in palio tra Monza, Arezzo e Novara, ma io penso solo ai tre che ci giocheremo domani a Monza. Inutile fare tabelle, alla fine del trittico vedremo quanti punti avremo conquistato e quale dovrà essere il percorso dalla Cremonese in poi». L’obiettivo, adesso, è distanziare il più possibile il quint’ultimo posto occupato attualmente dalla Giana Erminio. Ieri pomeriggio Elia Legati si è sottoposto a risonanza magnetica per avere un’idea precisa del livello di guarigione e capire se potrà ritornare in gruppo la prossima settimana. Carcuro ha iniziato la lenta fase di recupero dopo l’intervento al ginocchio inanellando giri di campo, mentre anche Hottor segue una tabella particolare con il preparatore atletico Maurizio Ballò. Si apre questa mattina (ore 10) la prevendita dei biglietti per la partita di mercoledì prossimo (4 marzo) al Penzo contro l’Arezzo (inizio ore 15). Intanto il gol dell’ex arancioneroverde Sasha Cori ha regalato al Cosenza (1-1 a Pontedera) la finale della Coppa Italia di Lega Pro contro il Como.
Ore 15.50 – (Giornale di Vicenza) C´è quel marcantonio di Tommy Maistrello che si trascina malinconicamente sulle stampelle verso la saletta dove Tonino Asta svelerà il Novara ai suoi e dietro di lui cammina Bizzotto che sembra reduce da un rissone selvaggio. Invece è la seconda frattura del naso in 5 mesi. «Stavolta si è rotto in più punti, è una cosa più delicata – spiega – la settimana prossima mi opero, poi vediamo. Ma questo giro non è opportuno rischiare». Tradotto: guarigione senza fretta, i tempi potrebbero allungarsi, con stop anche di un mese. Peccato, perché Tommy e Nicola appartengono all´artiglieria pesante e in un Soccer Team pieno zeppo di pesi leggeri due fisicati avrebbero fatto comodissimo per contenere il carrarmato Novara. E allora la Virtus, non potendo poggiare sulla stazza, fa leva sullo spirito e l´orgoglio di Giacomo Cenetti, uno che se c´è da battagliare e fare la guerra là in mezzo non si tira mai indietro. «Il Novara è stratosferico – avvisa il pitbull giallorosso – eppure io non cambierei nessuno dei miei compagni coi piemontesi. Sono fiero del gruppo. Se non sfondiamo più come all´andata è perchè le squadre ci temono e hanno imparato ad affrontarci. A parte il Pavia, col nuovo anno si sono messe tutte dietro in attesa, copertissime e pronte a ripartire. Sanno che siamo tra quelle che giocano il calcio più offensivo e si tutelano. Credo però che il Novara verrà domani al Mercante (alle 16, ndr) con l´idea di contrastarci a viso aperto. Noi vogliamo dimostrare che ci siamo e che, nonostante assenze significative, possiamo stare ancora attaccati al carro della promozione. Di sicuro non snatureremo il nostro modo di porci, punteremo ancora sulla velocità e sul possesso palla, magari cercando di essere più efficaci e incisivi in zona gol. È da un po´ che anch´io sto provando a colpire da fuori area per aumentare il tasso di pericolosità col tiro dalla distanza e con la Cremonese ci sono andato vicino». Ha ancora un pensiero da mettere in piazza il centrocampista. «Sono soddisfatto della mia stagione e ancora di più di quella della squadra, ma vi assicuro che siamo ancora affamati. E conto che la gente ci spinga all´impresa».
Ore 15.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Il campionato spezzatino stavolta alza il sipario al Menti. Real Vicenza–Lumezzane è l’antipasto della 27esima giornata, si gioca alle 19.30 (orario a dir poco inconsueto) e l’incrocio è «pericoloso». Punto esclamativo, dunque, sul ciglio della strada per i biancorossi e ulteriore contrattempo nella rifinitura. Matteo Piccinni è quasi out. È stato convocato, ma con ogni probabilità dovrà alzare bandiera bianca: «Vedremo se riusciremo a recuperarlo – spiega Paolo Favaretto – al momento non sappiamo ancora se sarà della partita». Da escludere il suo impiego dal primo minuto, ben che vada andrà in panchina. Ma c’è abbondanza di scelte pure in attacco, dove Bardelloni ha sfruttato al meglio l’occasione di Venezia, segnando un gol determinante e dove Gomes De Pina e Margiotta scalpitano: «Ho abbondanza sia davanti che sugli esterni – sorride Favaretto – e devo dire che per un allenatore avere diverse soluzioni è sempre un punto di vantaggio». Nonostante la predilezione per la difesa a quattro, Favaretto ha proseguito sulla strada tracciata da Marcolini con qualche piccolo correttivo: «Siamo andati avanti con il 3-5-2 – evidenzia – credo che sia il modulo adatto alla squadra. Dai ragazzi ho avuto grande disponibilità. Inutile fare tabelle, viviamo alla giornata. Quella col Lumezzane sarà una partita chiave per la nostra stagione. Voglio vincerla, su questo nessun dubbio».
Ore 15.00 – (Giornale di Vicenza) Altro anticipo per il Real Vicenza che dopo due partite fuori casa torna tra le mura amiche a caccia di punti per riagguantare la zona playoff. I ragazzi di Favaretto attendono questa sera il Lumezzane (alle 19.30) che con 24 punti naviga nei bassipiani della classifica. Ma i bresciani arrivano a Vicenza dopo aver ritrovato il sorriso nella partita di sabato scorso, quando si sono imposti per 3-1 sul Renate. La squadra di Braghin si presenta al Menti con due importanti assenze: Caleb Ekuban, attaccante ghanese, in testa alla classifica dei bomber in casa Lumezzane con quattro gol. In settimana inoltre un infortunio al braccio ha fermato il macedone Isnik Alimi, perno del centrocampo dei bresciani. Favaretto invece ha a disposizione tutta la rosa. In forse potrebbe essere Matteo Piccinni, colosso della difesa biancorossa, che nella giornata di ieri ha accusato un lieve acciacco, ma il tecnico è fiducioso e ha detto: «Stiamo facendo le valutazioni del caso, ma dovrebbe essere disponibile per il match contro il Lumezzane». Favaretto della gara contro i bresciani dice: «I rossoblu saranno sicuramente un avversario ostico. Vengono dalla vittoria contro il Renate, hanno ritrovato la serenità e hanno estremo bisogno di punti per uscire dalla zona più bassa della classifica. Noi però veniamo dalla bella partita contro il Venezia, dove abbiamo espresso un buon gioco. Il nostro obiettivo è non pagare la tensione, replicare la prestazione di sabato, trovando quindi quella continuità necessaria a trovare la strada per risalire alcune posizioni fino alla zona playoff». Il clima è positivo, il successo nel derby veneto ha ridato fiducia alla squadra di Favaretto che è determinato nel non accontentarsi di un punto: «La scorsa settimana mi hanno chiesto se firmo per il pareggio e ho risposto di no, figuriamoci se stasera mi accontento del pareggio. Non perchè credo che il Lumezzane sia una squadra inferiore, ma perchè più che mai ora è importante per noi fare punti, abbiamo bisogno di fare un altro risultato utile. Anche questa settimana come sempre da quando sono arrivato qui, abbiamo lavorato bene con voglia e determinazione che appartiene ai ragazzi». Entrambe le squadre hanno bisogno di una vittoria: il Real deve riagganciare il treno per andare a giocarsi a fine stagione il passaggio di categoria, mentre il Lumezzane sta lottando per riuscire a salvarsi. I pronostici sono a favore del Real, ma come ha già dimostrato ai vicentini all´andata, la squadra di Braghin può essere uno scoglio duro. Particolare attenzione ai due attaccanti bresciani Sareo e Potenza che, in coppia, hanno calato un tris al Renate.
Ore 14.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Una ventina di pullman e tanti mezzi privati invaderanno stasera Bologna, portando almeno 1800 tifosi del Vicenza sulle tribune dello stadio «Dall’Ara», per una cornice di pubblico che si annuncia da categoria superiore. «Ci fa piacere sapere che avremo un grande numero di tifosi al seguito – sottolinea Pasquale Marino – significa che il nostro lavoro è stato apprezzato e che siamo riusciti a riaccendere l’entusiasmo. Sappiamo bene la forza che può avere l’apporto del pubblico amico in uno stadio di calcio, e questo ci darà ancora più stimoli per fare una grande prestazione, per confermare che tutto quanto abbiamo costruito è meritato, anche se qualche tempo fa era impensabile anche solo immaginare che una cosa del genere potesse verificarsi. Sarà un match difficile, forse i nostri avversari hanno maggiormente da perdere, ma la cosa a noi non deve interessare, perché il nostro compito è quello di arrivare alla partita con la mente sgombra e giocare come sappiamo». Di fronte ci sarà una squadra molto forte, che è stata costruita per vincere il campionato e che nel mercato di gennaio si è ulteriormente rinforzata. Il ruolo di outsider, però, non sempre è scomodo: «Senza dubbio domani sera (stasera per chi legge, ndr ) affrontiamo la squadra più forte del campionato, non ci sono in categoria rivali per organico e qualità tecnica. Nel calcio però nessuno parte battuto e le partite possono sovvertire i pronostici come del resto accade spesso in tutte le categorie. Noi ci siamo preparati bene, e dal punto di vista nervoso non c’è stato bisogno di caricare ulteriormente il match. Sappiamo bene che non possiamo permetterci cali di tensione e di attenzione, ma nei miei giocatori ho visto la giusta concentrazione, come del resto è sempre accaduto anche per le altre partite che abbiamo disputato fino ad oggi». Marino, sottolineata la forza del Bologna, non ha invece preoccupazioni per lo schieramento tattico dei rossoblu, che hanno in Laribi il giocatore che, agendo da trequartista, finora ha deciso più di qualche gara dei felsinei. «La mia idea è che non c’è un problema tattico – spiega l’allenatore del Vicenza -, quello potrebbe esserci se per esempio in un 4-4-2 il trequartista giocasse alle spalle dei due mediani. Noi giochiamo con un centrocampo a tre, e possediamo già l’uomo che andrà ad agire sulla zona di Laribi, che a sua volta cercherà di limitare il nostro centrocampista centrale. Ma, come sempre, noi manterremo la nostra fisionomia di gioco e se loro si schiereranno a centrocampo con il rombo, magari potremmo sfruttare la superiorità numerica sulle corsie esterne». La forza del Bologna, un po’ come per il Vicenza, è la solidità difensiva a dispetto di un reparto offensivo formato da attaccanti di primissimo livello come Cacia, Sansone e Mancosu. «La cosa più importante è che dovremo mantenere gli equilibri e le giuste coperture tra i reparti – sottolinea Marino – e questo perché il Bologna è molto abile nelle ripartenze. Loro spesso difendono in sette, otto, e lasciano i due attaccanti, e a volte il trequartista, più alti. In queste situazioni di gioco dovremo lasciare meno spazio possibile agli attaccanti avversari in fase di copertura, e per farlo ci vorrà tanta attenzione e ordine tattico. Inutile dire che per tornare da Bologna con un risultato positivo servirà una grande prestazione, ma di certo noi non partiamo battuti».
Ore 14.10 – (Giornale di Vicenza) È come la Primavera dopo un inverno rigido. Sai che deve tornare, ci credi anche nei momenti peggiori, però è così difficile immaginarlo quando sei sotto zero e sei pure vestito poco… Ecco, Bologna-Vicenza ha questo sapore. È un risveglio dei sensi. È il ritorno a sensazioni ed emozioni così lontane che parevano dimenticate. I tifosi vengono da lunghi anni di patimenti. Salvezze sofferte, retrocessioni, estati passate a sperare che arrivasse un “premio” non meritato sul campo. Ma il vento adesso è cambiato. Si può finalmente andare allo stadio senza il magone. Il Vicenza oggi incontra il Bologna, che è uno squadrone. E può affrontarlo a testa alta. Con i suoi tifosi che finalmente possono prendere parte a una gioiosa trasferta di massa. L´aggettivo gioiosa non è superfluo perchè l´ultima volta che tanti pullman si erano messi in viaggio era per il ritorno dei playout a Empoli… In sintesi: era ora che si tornasse a vedere una partita così. Ed è una situazione talmente bella che arriviamo a dire che il risultato conta molto, ma non è la cosa più importante. Il Vicenza vincerà? Sarà festa grande, per una notte e magari anche più. Il Vicenza perderà? Saremo tutti dispiaciuti, ma nello stesso tempo fieri di una squadra che è arrivata a giocare una partita così. Perchè Marino non ha dato solo gioco, equilibrio e altre cose che lasciamo ai tecnici. Ha restituito il sorriso e l´orgoglio. E questo vale più di qualsiasi vittoria.
Ore 13.50 – (Giornale di Vicenza) Non è una semplice partita. È la partita. E per il Vicenza, che se la giocherà in trasferta, sarà un po´ come non essere in trasferta. La carovana dei tifosi biancorossi sarà infatti quella delle grandissime occasioni. Al Dall´Ara la squadra di pasquale Marino potrà contare sul sostegno di tantissimi tifosi che si aggireranno tra i 1500 e i 2000, anche se il dato ufficiale sui biglietti venduti nel settore ospite comunicato alle 18 di ieri parlava di 1000. I tifosi viaggeranno in pullman ma anche in autonomia, in auto o in treno, una volta conclusa la giornata di lavoro. A proposito di pullman, il dato che è giunto sempre nel tardo pomeriggio parlava di 16. Ma la vigilia di Bologna-Vicenza è stata tutt´altro che piatta e la corsa al biglietto e alle adesioni per il viaggio hanno confermato una volta di più che per il Vicenza e Vicenza questa partita è un toccasana. Sportivo e morale. Insomma, i pullman potrebbero essere anche di più considerando che non solo il Centro di coordinamento dei club, che ha radunato i partecipanti nel pomeriggio alle 17 (la partenza è fissata per le 17.30 dal piazzale dello stadio) si è dato da fare nell´organizzare la trasferta. Anche altri gruppi del tifo organizzato, la Curva Sud, Euforia biancorossa di Montecchio, hanno predisposto uno o più pullman che si muoveranno dalla città e dalla provincia in direzione Bologna. Al Dall´Ara si stima un totale di 17-18mila spettatori per questo importante anticipo. Con un tifo così, che ha già fatto ampiamente la sua partedando dimostrazione di sentire e comprendere che comunque vada, sarà una grande festa, si può sognare. Ora tocca a Marino e ai suoi ragazzi. E chissà che magari sia proprio il Vicenza a godersi il panorama, per una volta, dall´alta torre degli Asinelli.
Ore 13.30 – (Giornale di Vicenza) Tutto come previsto. Il Vicenza che stasera alle 21 si presenterà al Dall´Ara per sfidare il Bologna potrà farlo quasi nelle migliori condizioni. Gli unici giocatori indisponibili sono D´Elia (piccola lesione agli adduttori della coscia destra, stop di un paio di settimane) e i lungodegenti Sciacca e Ragusa. L´attaccante comunque ormai si allena a pieno regime con i compagni: anche nella rifinitura di ieri mattina al Morosini la sua condizione è sembrata in confortante crescita, con la prospettiva del rientro che si fa sempre più vicina. Va poi posto l´accento su una sorta di sfida tra… saracinesche: il Vicenza ha subito due gol negli ultimi 810 minuti mentre l´imbattibilità di Coppola, portiere rossoblu, dura da 409 minuti (l´ultima rete incassata risale infatti ai minuti conclusivi della gara esterna con l´Entella). Titolari definiti. Aspettando Ragusa per la volata finale, stasera il Vicenza proverà a reggere il confronto con la corazzata Bologna. Marino non sembra avere dubbi sugli undici titolari da schierare al fischio d´inizio: Vigorito; Sampirisi, Brighenti, Manfredini, Garcia Tena; Moretti, Di Gennaro, Cinelli; Laverone, Cocco, Giacomelli. Giusta tensione. L´allenatore biancorosso anche nell´ultimo allenamento ha voluto tenere nella giusta tensione l´intero gruppo. Significativo l´immediato richiamo a Vigorito, dopo un paio di errori all´inizio della partitella: «Vigorito, sveglia! Non è che oggi devi giocare con gli avversari…». E il portiere, che nel girone di ritorno ha guadagnato i galloni da titolare al posto di Bremec, ha subito reagito alla bacchettata con un paio di ottimi interventi. Petagna ok. Alla rifinitura hanno preso parte anche Vita, Sbrissa e Petagna, rientrati dai rispettivi impegni con le Nazionali giovanili. L´azzurro sembra avere particolarmente giovato a Petagna, che dopo essere andato in gol con l´Under 20 contro il Qatar, anche nella partitella della rifinitura si è segnalato con una tripletta e ha messo in luce un´eccellente freddezza come rigorista, vincendo (a pari merito con Spinazzola) la gara dagli undici metri con cui si è chiuso l´allenamento. Torna il bomber. La buona vena di Petagna sarà un ulteriore stimolo per il capocannoniere biancorosso Cocco, stasera al rientro da titolare dopo due assenze per la febbre. Buone notizie anche per quanto riguarda Di Gennaro e Manfredini: entrambi, dopo una parziale gestione differenziata ad inizio settimana, ieri non hanno accusato alcun fastidio, e potranno quindi dare il loro importante contributo in questa attesa sfida-playoff, che inaugura il trittico di fuoco completato da Vicenza-Lanciano (martedì 3 marzo al Menti alle 20.30) e Pescara-Vicenza (sabato 7 marzo alle 15).
Ore 13.10 – (Giornale di Vicenza) Lo sa bene il tecnico Pasquale Marino che la gara di stasera contro il Bologna (inizio alle 21) non potrà essere come tutte le altre. Stasera il suo Vicenza potrebbe far esplodere i fuochi d´artificio, potrebbe dire a tutti: signori per i playoff ci siamo pure noi. E attenzione, non è che succederà solo se si porterà a casa l´intera posta, no. La cosa più importante sarà giocare la gara a testa alta e senza timori, della serie: provate a batterci se ci riuscite. Eppure mai come questa vigilia l´allenatore biancorosso ha cercato di ridimensionare tutto, solo su un tasto ha spinto: la forza dell´avversario. Ed infatti ha esordito così: «È arrivata a mio avviso la partita più difficile perchè affrontiamo la squadra più forte del campionato, che ha un organico super sia qualitativamente,che quantitativamente». Di solito si elogia l´avversario per tutelare la propria squadra. «Non penso ci sia bisogno di questo, io ho detto la verità, per me non hanno rivali a livello di organico». Sarà ma il super Bologna col Cittadella ha fatto fatica! «Ho visto la gara, nel primo tempo ha giocato bene, poi sì, nel secondo ha rischiato qualcosa, ma la serie B è difficile, non ci cono partite non insidiose, resta il fatto che il Bologna ha tanti giocatori di qualità». Lei la scorsa settimana aveva detto che trovava più difficile, a livello mentale, l´impegno col Crotone rispetto a quello di stavolta. «Da un punto di vista psicologico col Crotone è stata dura, perchè magari pensi che uno è ultimo e inconsciamente credi sarà più facile. Ovvio invece che col Bologna mica devi star lì a caricare i ragazzi». Magari proprio la troppa carica potrebbe essere elemento di disturbo a livello nervoso? «Non penso, noi abbiamo lavorato come tutte le settimane, senza assilli particolari, diciamo che vedo una giusta tensione». Il Vicenza giocherà come sa e saprà impostare la sua gara indipendentemente dallo schieramento dell´avversario. Laribi, ad esempio, potrebbe crearvi qualche problema? «Non penso anche perchè noi giochiamo con un centrocampo a tre e dunque abbiamo già l´uomo fa da schermo alla difesa. Poi è ovvio che le qualità del singolo possono far nascere qualcosa di imprevisto, caso mai ci sarà da lavorare nello scalare le marcature con la linea difensiva. Infine in fase di non possesso palla sarà Laribi a dover marcare Di Gennaro e per chiudere noi cerchiamo sempre di avere una nostra identità». I bolognesi hanno detto che si augurano che il Vicenza vada a giocare a viso aperto. Che risponde? «Il Vicenza giocherà la sua partita come ha sempre fatto, abbiamo un´idea di gioco precisa, caso mai l´importante sarà, quando si attacca, non perdere gli equilibri giusti, perchè loro difendono in sette-otto e lasciano i due attaccanti e il trequartista un po´ più alti per essere pronti a ripartire in velocità. Ci vorrà molta attenzione». Pochi punti dividono il Vicenza dal Bologna. È l´occasione, se andrà in un certo modo, per cambiare del tutto obiettivi? «Ogni partita è un´occasione, certo questa è più difficile delle altre”. Comunque al Dall´Ara avrete un seguito di pubblico eccezionale,si parla di 1500-2000 tifosi biancorossi. «Ci fa piacere». È anche una responsabilità in più. O no? «Perchè deve essere una responsabilità in più? Siamo contenti di essere seguiti da tanta gente, significa che è stato apprezzato quello facciamo e di certo faremo in modo di ripagare con una grande prestazione per far vedere che meritiamo tanto sostegno e perchè sappiamo quanto sia importante l´apporto del proprio pubblico, sarà un bell´effetto vedere che non siamo soli». Che atteggiamento dovrà avere il Vicenza? «Prima di tutto dovrà avere la mente libera per affrontare la gara in modo sbarazzino, poi dovrà concedere il meno possibile e dunque dovrà alzare il livello di attenzione, ma comunque è il Bologna che deve vincere a tutti i costi, stavolta sono gli avversari ad avere di più da perdere».
Ore 12.40 – (Gazzettino) Cittadella con il dubbio Coralli per la trasferta di Lanciano. L’attaccante granata ieri ha svolto l’intero allenamento in gruppo, ma lamenta un dolore alla schiena: stamattina saranno valutate le sue condizioni, quindi Foscarini deciderà se convocarlo oppure lasciarlo a riposo. Ieri a Cittadella si sono rivisti pure Signorini e Lora, i due infortunati di lungo corso, che proseguono il lavoro di recupero in maniera differenziata. Non dovrebbe essere quindi lontano il rientro in squadra. L’arbitro di Lanciano-Cittadella sarà La Penna di Roma. Intanto è aperta la prevendita dei biglietti per la gara Cittadella-Varese di martedì prossimo 3 marzo, turno infrasettimanale. I tagliandi si possono acquistare alla sede della società granata.
Ore 12.20 – (Mattino di Padova) In quattro per due maglie, e fra questi quattro potrebbe non esserci Coralli. Claudio Foscarini si avvicina alla trasferta di Lanciano di domani con qualche dubbio in più rispetto alle ultime uscite. I ballottaggi stavolta sono due, con De Leidi favorito su Camigliano per prendere il posto dell’infortunato Pellizzer nel cuore della difesa e con Gerardi e Sgrigna in lizza per affiancare Stanco nel reparto avanzato. Coralli, invece, lamenta un fastidio alla schiena che potrebbe spingere il tecnico di Riese a risparmiarlo: il “cobra” si è allenato con i compagni anche ieri ma non è al meglio. Dunque è molto probabile che il tecnico granata non voglia rischiare. In mezzo al campo, invece, considerate le non perfette condizioni di Busellato, reduce da un leggero problema al ginocchio, pare scontato l’impiego della coppia dai piedi buoni Rigoni-Paolucci. Stamattina Foscarini scioglierà le riserve su Coralli partendo con i suoi uomini in pullman alle 10 e mezza, direttamente dal Tombolato. Il viaggio da affrontare, di più di 500 chilometri, ha spinto l’allenatore a cancellare la seduta di rifinitura del venerdì. Per i granata ci sarà una sgambata domattina, direttamente a Lanciano, prima del match. Il 31 maggio: la festa salvezza. Sono cinque i precedenti in serie B tra le due squadre, con tre vittorie degli abruzzesi, un pareggio e un’affermazione del Citta. Non sono molte partite, ma hanno lasciato un piccolo segno nella storia granata. I tifosi ricordano bene, in particolare, la gara della scorsa stagione allo Stadio Guido Biondi: era il 31 maggio e lo 0-0 finale regalò agli uomini di Foscarini la salvezza, dopo 6 interminabili minuti di recupero, nel corso dei quali Troest si divorò il gol del possibile successo dei padroni di casa. La sconfitta per 2-3 rimediata in questa stagione nel match di andata al Tombolato, lo scorso 4 ottobre (gol di Coralli e Rigoni, tripletta di Vastola per gli ospiti) ha invece avuto ben altro sapore, sancendo l’inizio della crisi di Pellizzer & C: era il terzo ko di fila e minò alle fondamenta le sicurezze del gruppo, capace di ritrovare il sorriso soltanto due mesi e 20 giorni dopo, col 3-2 della vigilia di Natale rifilato al Catania. Occhio a La Penna. A dirigere la sfida in terra abruzzese sarà Federico La Penna della sezione di Roma1, già designato in due precedenti partite del Citta nella stagione in corso. Ha diretto la gara di Varese, terminata 2-2, con l’espulsione comminata al padovano Zecchin per un fallo di reazione su Cappelletti nella ripresa. Ha poi fischiato anche nell’incontro poco fortunato con il Bari, con i granata beffati al 92’ da un colpo di testa di Minala. Primavera, arriva l’Inter. Sarà un fine settimana speciale per le squadre del settore giovanile impegnate sul sintetico del Tombolato. A far visita alla Primavera di Giulio Giacomin saranno i pari età dell’Inter, che duellano con l’altra milanese per il primo posto in classifica e che hanno da poco conquistato il prestigioso Torneo di Viareggio, mettendo in vetrina promesse come l’attaccante rumeno George Puscas. L’appuntamento è per domani alle ore 14.30, con ingresso a 5 euro. Sfida di richiamo anche per la squadra Allievi, che domenica riceverà il Verona, con fischio d’inizio alle 15 e ingresso sempre a 5 euro.
Ore 12.00 – (Corriere del Veneto) La certezza si chiama Antonio Barreca, l’esterno che tutti vorrebbero avere e uno dei migliori quanto a rendimento di tutta la categoria. Per il talento scuola Toro Cittadella si sta rivelando il trampolino di lancio verso il calcio che conta: «Sinceramente non mi aspettavo che sarebbe andata così bene al debutto in B – ammette a Footbalscouting.it – però ho avuto sin dall’inizio la consapevolezza di poter far bene mettendo in mostra quelle che sono le mie qualità. La società è seria e punta molto sui giovani. A me ad esempio hanno iniziato a seguirmi dall’inizio dello scorso campionato Primavera. L’ambiente è sereno e si può lavorare bene senza troppe pressioni. Foscarini poi è molto bravo a lavorare con i giovani, ai quali trasmette molto». Intanto in vista della trasferta di Lanciano scatta l’allarme per Coralli, che lamenta problemi alla schiena. Stamattina, prima della partenza per l’Abruzzo, verrà presa una decisione, ma il centravanti toscano dovrebbe quantomeno essere convocato. Solo terapie per Pellizzer, mentre per Signorini e Lora lavoro differenziato con corsa sul campo principale.
Ore 11.40 – L’arbitro di Belluno-Padova sarà il signor Riccardo Annaloro della sezione di Collegno, coadiuvato dagli assistenti di linea Polo Grillo e Lenarduzzi.
Ore 11.20 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Pronostico: X. Uomo partita: Duravia. Augusto Fardin gioca secco su Belluno-Padova, ormai distante soltanto 48 ore. La febbre sale e a Padova, al primo giorno di prevendita, sono già stati staccati 531 dei 950 tagliandi spediti nella città del Santo; un centinaio quelli venduti a Belluno. «Da dipendente del Belluno a dire il vero mi giocherei la doppia, 1X – racconta il direttore sportivo gialloblù – da esterno invece un pareggio». Chi potrà essere decisivo? «Marco Duravia. Non segna da un po’ e vedrete che tornerà al gol proprio domenica». Battere il Padova vale tre punti? «No, vale di più. Battere il Padova sarebbe una soddisfazione enorme, sarebbe una bellissima cosa, un bel ricordo che durerebbe a lungo. Detto questo i punti sono pur sempre tre e di sicuro non riaprirebbero il campionato». Già deciso? «Assolutamente sì, anche a volerlo il Padova dovrebbe impegnarsi molto per perderlo. Dieci punti sono tanti e l’Altovicentino ha perso il passo. Incredibile, non l’avrei mai detto dopo che si erano addirittura rinforzati. Eppure… È stata una vera e propria involuzione che non mi aspettavo». Vuol dire che il secondo posto è più vicino? «Prima guarderei a chi è quarto e quinto. Clodiense e Arzignano stanno facendo davvero bene e in 11 partite c’è ancora tutto il tempo per fare danni. E poi meglio finire terzi, altrimenti il prossimo anno come facciamo a migliorarci?». Il periodo più difficile è alle spalle? «Credo di sì. Comunque anche giocando peggio avremmo potuto fare qualche punto in più». Tra le squadre in difficoltà ci sono anche Sacilese e Union Ripa. «La Sacilese mi ha sorpreso, non capisco le dimissioni di Zironelli (al suo posto il tecnico della Juniores, Marchetto, ndr). Per quanto riguarda il Ripa credo che a dicembre perdere Moresco non sia stato positivo: con lui Brotto e Andreolla avevano più spazio e le sconfitte iniziano a essere tante». Il Padova arriva con Ferretti e Zubin in tribuna: un bene? «Amirante è più forte degli altri due, ma nel Padova il migliore è l’allenatore Parlato che mantiene la calma quando la pressione sale. Vecchiato non è da meno comunque». Corbanese è al livello di Amirante? «Corbanese vale Zubin, Ferretti e Almirante e il gol incredibile segnato all’Arzingano lo dimostra. Solo che loro ne hanno tre, noi uno. Per fortuna rientrano Merli Sala e Pescosta». Sono questi i nomi del futuro? Le prime conferme dopo la sua e quella di Vecchiato? «Di conferme ne stiamo parlando e qualcosa c’è, ma riparliamone dopo il Padova». Radrezza come lo vede? «Deve solo ritrovare ritmo, confidenza e forma. Lo farei giocare sempre». Masoch c’è? «Speriamo di portarlo in panca».
Ore 11.00 – (Corriere delle Alpi) 531 biglietti venduti in poche ore a Padova nella prima giornata di prevendita. Ne restano poco più di 300 e quindi è confermato l’esodo verso il Polisportivo per il big match della serie D fra i Biancoscudati e il Belluno. La cornice di pubblico da duemila persone e la sconfitta dell’andata saranno due motivi in più per il Belluno per cercare di vincere. Sebastiano Sommacal ha le idee chiare e contro il Padova vuole regolare i conti. All’Euganeo, il 10 ottobre, si affrontarono le uniche due squadre del girone a punteggio pieno e il Padova riuscì a spuntarla grazie al gol di Ilari, favorito anche da un tocco sfortunato di Ivan Merli Sala. Sugli spalti c’erano cinquemila persone. «Nonostante la cornice di pubblico e la pressione la squadra in quell’occasione reagì molto bene – commenta Sommacal – siamo usciti con zero punti ma a testa alta e con la consapevolezza di aver giocato una buona partita contro una grande squadra. La sconfitta dell’andata sarà un motivo in più per cercare la vittoria al Polisportivo. Come si batte il Padova? I biancoscudati sono una squadra che ha dimostrato di non avere cali. Cercheremo di vincere sfruttando la forza del gruppo, oltre che alle individualità che abbiamo in rosa. Nonostante l’avversario sia una corazzata non snatureremo il nostro gioco, quello lo abbiamo sempre mantenuto durante la stagione contro tutti gli avversari, e non cambieremo adesso». Difesa ballerina. Nel girone di ritorno il Belluno ha subito undici gol il sei partite, perdendo il primato come miglior reparto arretrato. Contro il Padova servirà grande attenzione difensiva. «C’è stato qualche calo di tensione e di concentrazione, ma è risaputo che la seconda parte di stagione è diversa perché le squadre devono salvarsi e sono più agguerrite. Il nostro obiettivo? Il primo è sicuramente quello di mantenere il terzo posto, dopo sarebbe stupido non pensare al secondo visto che dista solamente tre lunghezze». Masoch è stazionario. Il centrocampista agordino sta lavorando a parte ma in questo momento è difficile pensare ad un suo possibile recupero. «Ad oggi (ieri, ndr) lo porterei in panchina solo per fare il tifo – ha commentato mister Vecchiato dopo l’allenamento – vedremo se con un antidolorifico il dolore si potrà attenuare e di conseguenza vedremo quanto potrà giocare». L’allenatore del Belluno sembra essere pessimista, o semplicemente fa pretattica, il resto della rosa però è a disposizione del tecnico, Ruben D’Incà ovviamente a parte, anche se i fuoriquota Emanuele Paoletti e Davide Canova per problemi fisici non sono al cento per cento ma ci saranno. Contro l’Arzignano i due “vecchi” rimasti fuori sono stati proprio Yari Masoch per infortunio e Ivan Merli Sala per squalifica. Il difensore centrale rientrerà sicuramente al centro della difesa e il mister dovrà scegliere due nomi per la panchina tra Andrea Radrezza, Stefano Mosca e appunto Yari Masoch.
Ore 10.40 – (Mattino di Padova) E per il resto, a parte i due acciaccati, la formazione di domenica sembra quasi scontata, per non dire obbligata tra attacco e centrocampo. In avanti, senza Zubin e Ferretti, Parlato ha a disposizione il solo Salvatore Amirante, un sostituto comunque validissimo. La formazione schierata nell’ultima mezz’ora dell’amichevole di ieri pomeriggio lascia pochi dubbi: l’undici di partenza rimarrà praticamente immutato. Lanzotti difenderà la porta biancoscudata, visto che Petkovic non è ancora pronto tanto che ieri è rimasto a lavorare solo a parte e non ha disputato l’amichevole, mentre davanti a lui, oltre a Niccolini e Thomassen (o Dionisi) verranno confermati i due ottimi giovani sugli esterni, Bortot e Salvadori. A centrocampo inevitabile la conferma di Mazzocco (con Fenati, che ancora deve esordire, alle prese con una botta al polpaccio) al fianco di Segato. In avanti, infine, oltre ad Amirante spazio al trio di trequartisti che nelle ultime domeniche ha fatto le fortune del Padova: Petrilli, due gol nelle ultime quattro partite, Cunico, capocannoniere biancoscudato, e infine Ilari, a segno due volte nelle ultime tre gare e match winner del match d’andata quando all’Euganeo Padova e Belluno si presentarono alla sfida appaiate in vetta a punteggio pieno.
Ore 10.30 – (Mattino di Padova) Se la febbre darà tregua, il centrale danese domenica prenderà il posto al centro della difesa lasciato libero da Sentinelli, squalificato. Ma per evitare qualunque problema, ieri pomeriggio Parlato ha fatto disputare l’intera amichevole di San Giorgio delle Pertiche a due soli giocatori per far mettere loro minuti nelle gambe: Segato, pronto a prendere il posto di Nichele, e Dionisi, eventualmente chiamato a giostrare al fianco di Niccolini se Thomassen non ce la facesse. Il test. Contro l’Ardisci e Spera, ieri pomeriggio, i biancoscudati hanno sostenuto la classica sgambata del giovedì di fronte ad almeno 200 spettatori. È finita 3-1 per la squadra di Parlato, ma l’avversario, squadra militante nel campionato di Prima categoria, non ha certo sfigurato. Nel primo tempo ad andare a segno sono stati Pittarello, imbeccato bene da Degrassi, e Salam Denè, che ha deviato in rete un tiro dal limite di Segato. Nella ripresa, con l’ingresso di tutti i big nel’ultima mezzora, i biancoscudati avrebbero potuto dilagare se non fosse stato per l’estremo difensore bianconero, Toniolo, provvidenziale in almeno tre occasioni su Mattin, Canton e Cunico. E così, dopo che l’Ardisci e Spera aveva accorciato le distanze con Pedron, il migliore dei suoi, nel finale ci ha pensato Ilari, con un tocco sottomisura in sospetto fuorigioco, a chiudere i conti sul 3-1.
Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Un lungo sospiro di sollievo accompagna l’antivigilia della supersfida di Belluno. Perché digerire l’ennesima ricaduta muscolare di Gustavo Ferretti già di per sé non era impresa facile, aggiungendoci pure il fatto che Emil Zubin difficilmente sarà arruolabile per la sfida di dopodomani: almeno per ciò che riguarda Matteo Nichele e Dan Thomassen, Carmine Parlato può dormire sonni relativamente tranquilli. Per il centrocampista bassanese, che due giorni fa in allenamento aveva accusato un dolore alla parte posteriore del ginocchio destro, l’ecografia di controllo ha escluso lesioni: «C’è una forte contrattura», ha spiegato ieri Nichele. «Ma sinceramente è andata molto meglio di quel che pensassi. Dovrò stare un po’ all’occhio nelle prossime ore, ma valuteremo la situazione di giorno in giorno, sperando di tornare presto in campo». La sensazione, è bene dirlo, è che la sua presenza in campo domenica contro il Belluno sia più tendente verso il no, che verso il sì, ma l’aver scongiurato guai peggiori è già una grande notizia. Così come quella che riguarda Dan Thomassen, che dopo due giorni di influenza domani mattina è atteso regolarmente alla rifinitura in programma all’Appiani, visto che Parlato per oggi ha concesso a tutti un giorno di riposo.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) In sole tre ore è già stata sfondata quota cinquecento. 531, per l’esattezza: tanti sono i padovani che ieri, nelle prime ore di prevendita in vista della sfida di domenica allo stadio di Belluno, si sono accaparrati il tagliando per assistere al match. Un numero considerevole, ma ancora inferiore ai mille biglietti totali messi a disposizione della società bellunese per i supporter padovani. Per questo la vendita dei tagliandi proseguire anche oggi e domani, o almeno sino a esaurimento scorte, nelle biglietterie Sud dello stadio Euganeo e con questi orari: oggi pomeriggio dalle 15.30 alle 18.30, domani mattina, ultimo giorno di vendite, dalle 10 alle 12.30. La città bellunese si sta mobilitando per l’arrivo dei tifosi biancoscudati, con imponenti mezzi di sicurezza e una grande macchina organizzativa. La sfida, sul campo, metterà di fronte la prima e la terza forza del campionato di serie D, ma vivrà anche del ricordo di Alberto Coramini: il difensore padovano, scomparso lo scorso 17 febbraio all’età di settant’anni, oltre a vestire la maglia biancoscudata dal 1972 al 1976 e a vincere uno Scudetto con la Juventus, fino al 1978 era stato capitano proprio del Belluno, che anche all’epoca militava i serie D.
Ore 09.50 – (Gazzettino) Al riguardo ecco proprio Parlato. «Ringraziando il cielo è una cosa abbastanza leggera, adesso ne parleremo anche con il medico sociale per vedere se ha bisogno o meno di qualche giorno di riposo. A oggi il ragazzo è indisponibile, ma valutiamo sabato», ossia domani, quando la squadra si ritroverà per la rifinitura all’Appiani dato che oggi non si allenerà. Assente anche Thomassen, bloccato dall’influenza. «Oggi (ieri) stava meglio, ma abbiamo preferito lasciarlo a casa per non rischiare», spiega il tecnico, anche perché Sentinelli è squalificato e domenica dovrebbe essere il turno del danese. Niente test anche per Fenati. «Ha preso una botta al polpaccio l’altro ieri in allenamento, per precauzione l’abbiamo tenuto a riposo». Passando alla partita, biancoscudati avanti nel primo tempo con un tap-in di Pittarello su cross di Degrassi e con Denè che ha corretto in rete a centro area un tiro di Segato, nella ripresa l’Ardspera ha segnato con un mancino da fuori area di Pedron e nel finale Ilari ha siglato il 3-1 sfruttando uno spunto personale di Amirante.
Ore 09.40 – (Gazzettino) Per tutti l’obiettivo era soprattutto quello di non farsi male in vista della sfida con la terza forza del campionato, dato che la lista degli indisponibili annovera già Ferretti, Zubin e i lungo degenti Petkovic e Busetto. Così le attenzioni, più che sul campo, erano rivolte a Nichele che mercoledì ha lasciato anzitempo l’allenamento. Il centrocampista si è sottoposto ieri a un’ecografia e ha naturalmente saltato l’amichevole, al termine della quale ha dato rassicurazioni sulle sue condizioni, anche se non è ancora sicuro di esserci dopo domani. «L’ecografia è andata meglio di quello che mi aspettavo: non ci sono lesioni, è solo una forte contrattura vicino al tendine del ginocchio. Teoricamente potrei anche giocare, ma è un punto delicato. Fiducioso? Dopo aver fatto l’ecografia sono sereno e tranquillo, ma è una situazione da valutare giorno per giorno e ne parleremo con l’allenatore».
Ore 09.30 – (Gazzettino) Sale la febbre per la trasferta con il Belluno in programma domenica. Sono 531 i biglietti venduti ieri nel primo giorno di prevendita, dei quali 448 interi e 83 ridotti. Un numero destinato a salire dato che alle biglietterie sud dell’Euganeo sarà possibile acquistare i 419 tagliandi che rimangono anche oggi (15.30-18.30) e domani (10-12.30) salvo esaurimento degli stessi. Il costo è quindici euro per il biglietto intero e dieci euro per quello ridotto (donne e ragazzi tra dodici e diciotto anni). Intanto la squadra si è cimentata nella consueta amichevole del giovedì andando a fare visita all’Ardspera (Prima categoria). Un’ora sul campo per i biancoscudati solitamente meno impiegati e che hanno bisogno di mettere minuti nelle gambe, una fugace apparizione nella ripresa per le “prime linee”.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Solo un pensiero, magari un azzardo, il tempo dirà: anche perché Dalle Rive fra i tifosi padovani non riscuote al momento grossi consensi, ricordando forse i modi talvolta sopra le righe l’ex patron Marcello Cestaro. Chi conosce Dalle Rive, peraltro, spiega come il patron abbia una conoscenza calcistica ben superiore rispetto al numero uno di Unicomm (vero anche questo). Il tutto mentre Giuseppe Bergamin e Roberto Bonetto cercano soci, ma risulta piuttosto complicato allo stato attuale delle cose pensare a un futuro triumvirato o a un eventuale ingresso soft del titolare della Safond Martini nel pacchetto azionario biancoscudato. Dalle Rive per questioni professionali in tempi recenti ha concluso l’acquisto delle Fonderie Anselmi nel Padovano e per natura non si ferma mai. Dopo aver traslocato da Marano Vicentino a Valdagno al termine della passata stagione in seguito al lungo inseguimento al primo posto sfumato sul filo di lana per la zampata vincente del Pordenone, è pronto a nuove rivoluzioni.
Ma intanto c’è un campionato a cui mancano 11 giornate per emettere il verdetto finale. Ieri il Padova ha battuto in amichevole 3-1 i dilettanti dell’Ardisci e Spera a San Giorgio delle Pertiche e si prepara alla trasferta di domenica a Belluno. Discrete notizie dall’infermeria. Matteo Nichele ha visto scongiurato il pericolo di un crack al ginocchio: solo una forte contrattura al tendine per l’ex centrocampista di Venezia, Bassano e Piacenza, che contro la terza della classe ad ogni buon conto non ci sarà. Così come Ferretti e Zubib, bloccati da guai muscolari.
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) La primavera è vicina ed è tempo di bilanci, oltre che di rumors. La sentenza definitiva del girone C del campionato di serie D ancora non è stata emessa, ma il Padova bussa forte alle porte dell’Olimpo a più dieci sull’AltoVicentino. Vantaggio importante, forse decisivo, fatto sta che l’allungo biancoscudato ha scatenato l’ira del patron Rino Dalle Rive, scontento del suo nuovo allenatore Diego Zanin, della squadra e dei risultati. Ecco l’indiscrezione che arriva da Vicenza, dove fonti molto ben informate raccontano che l’imprenditore, a cui già l’estate scorsa alcuni intermediari avevano offerto il Padova, stia pensando di riprovarci. Dopo l’abboccamento di 12 mesi fa, poco prima del fallimento (sportivo) del vecchio Calcio Padova, Dalle Rive sarebbe alla ricerca di una piazza in grado di fornirgli maggiore visibilità mediatica. E avrebbe messo gli occhi, oltre che sul Padova, pure sul Vicenza, già inseguito in passato. In vista dell’estate, quando bisognerà fare ragionamenti basati sulla categoria nel frattempo raggiunta dalle due squadre, qualcosa potrebbe accadere. Per ora è bene fermarsi qui, senza spingersi troppo in avanti. Sono arrivate soltanto mezze ammissioni con tanti condizionali e qualche secca smentita da fonti vicine al patron dell’AltoVicentino, con la precisazione che non esiste alcuna trattativa in essere. E in effetti, fra una verifica e l’altra, i conti tornano.
Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (ventiquattresima giornata, domenica 1 marzo ore 14.30): Arzichiampo-Clodiense, Belluno-Padova, Fontanafredda-Legnago, Mezzocorona-Dro, Montebelluna-Union Ripa La Fenadora, Mori S. Stefano-Sacilese, Tamai-Kras Repen, Triestina-Giorgione, Union Pro-AltoVicentino.
Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 56, AltoVicentino 46, Belluno 43, Sacilese 40, Clodiense 38, ArziChiampo 37, Montebelluna 35, Union Pro 33, Fontanafredda e Tamai 31, Union Ripa La Fenadora 30, Giorgione 29, Legnago 23, Kras Repen 22, Dro e Triestina 21, Mezzocorona e Mori Santo Stefano 11.
Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della ventitreesima giornata: AltoVicentino-Triestina 2-3, Belluno-ArziChiampo 1-1, Clodiense-Mori S. Stefano 3-1, Dro-Tamai 1-1, Giorgione-Mezzocorona 2-1, Kras Repen-Union Ripa La Fenadora 1-0, Legnago-Union Pro 2-4, Padova-Fontanafredda 2-0, Sacilese-Montebelluna 1-2.
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E’ successo, 26 febbraio: Termina 3-1 l’amichevole dei Biancoscudati con l’Ardisci e Spera. Venduti 531 biglietti per Belluno-Padova nel primo giorno di prevendita.