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Ore 21.30 – (Trentino) Un raggio di sole sopra Mezzocorona. Finalmente arriva una buona notizia per Luca Lomi e la sua truppa di giovani irriducibili: martedì il bonifico tanto atteso è arrivato e, dunque, staff tecnico e giocatori della prima squadra hanno percepito una delle mensilità arretrate. La situazione resta complicatissima (“ballano” ancora metà stipendio di ottobre e la totalità, a questo punto, di dicembre e gennaio), su questo non vi sono dubbi ma, a pochi giorni dalla sfida contro il Dro, decisiva per le sorti della squadra gialloverde, il tecnico rotaliano e i calciatori possono tirare un piccolo sospiro di sollievo e guardare con un certo ottimismo all’immediato futuro. La scorsa settimana, prima della trasferta di Castelfranco Veneto, la squadra aveva incontrato il presidente Alberto Grassi, il quale aveva garantito il pagamento di un rimborso spese nell’immediato e il rispetto delle future scadenze, pattuite in precedenza con il tecnico Lomi e con il capitano Zomer. All’interno dello spogliatoio i giocatori si sono accordati tra di loro (e questo fa grandissimo, enorme onore agli under trentini, che stanno dimostrando una maturità e una professionalità invidiabili) per permettere ai professionisti (ovvero a chi “vive di calcio” e non ha altre entrate) e ai compagni “fuori sede” di percepire l’intera mensilità. Per un paio di settimane, dunque, la squadra potrà pensare solo ed esclusivamente al campo, in attesa del 10 marzo (prossima scadenza), quando il presidente Grassi dovrà provvedere al pagamento di un altro rimborso spese ai calciatori. In un clima tutto sommato sereno, dunque, il Mezzocorona può pensare alla sfida contro il Dro. Una sorta di “dentro o fuori” per il team rotaliano, che deve recuperare dieci punti proprio alla squadra di Manfioletti e alla Triestina. Come andrà a finire non è dato saperlo, certo è il Mezzocorona scenderà regolarmente in campo sia domenica prossima che l’8 marzo contro la Clodiense. Poi la “palla” tornerà alla società e martedì 10 marzo sarà un’altra data fondamentale per il futuro del Mezzocorona.
Ore 21.00 – (Trentino) Contro il Padova in diretta su RaiSport. Ormai la notizia è pressoché ufficiale: la sfida tra la capolista Biancoscudati e il Dro, valevole per la 28esima giornata del torneo di serie D e in programma domenica 28 marzo allo stadio “Euganeo”, verrà anticipata a sabato 28 con diretta su RaiSport 1 a partire dalle 15. A meno di un ulteriore crollo verticale dell’Altovicentino, ora a meno dieci dal primo posto, quella del 28 marzo non sarà certamente la partita della promozione per il Padova, ma comunque per il Dro si tratterà di un evento storico. Per l’ufficialità bisognerà attendere ancora qualche giorno e la comunicazione della Lega Nazionale Dilettanti, ma RaiSport ha deciso e, dopo aver ottenuto il benestare di entrambe le società (con tante grazie da parte del Dro, alla suo primo anticipo televisivo), ha deciso che l’anticipo di serie D dell’ultimo fine settimana di marzo riguarderà anche la formazione del presidente Angeli che, per un giorno, sarà sulla ribalta nazionale. Intanto l’allenatore gialloverde Stefano Manfioletti non può non pensare alla fondamentale sfida di domenica in via Santa Maria. Il tecnico droato, ex di turno al pari di Bonomi, Allegretti, Bertoldi e Ruaben, anche se questi ultimi due non saranno della partita rispettivamente per squalifica e infortunio, dovrà letteralmente inventarsi la formazione. Manfioletti, infatti, dovrà a meno anche di Calcari (contro il Tamai è incappato nella quarta ammonizione stagionale), Chesani (ancora ai box dopo l’espulsione patita al termine della sfida contro il Mori Santo Stefano) e Colpo, che andrà in panchina ma solamente per onor di firma. Senza tenere conto che Donati non è ancora al top della condizione e difficilmente sarà impiegabile dal primo minuto. Probabilmente l’allenatore trentino dovrà riproporre lo schieramento di domenica scorsa con l’inserimento di Ciurletti in difesa e con Serrano che agirà nuovamente da centrocampista. Certo è che, alla sfida più importante della stagione, il Dro arriva nelle peggiori condizioni possibili.
Ore 20.40 – (Il Piccolo) Ormai, più che zona Cesarini, si potrebbe chiamarla zona Triestina. Che poi quasi sempre significa zona Daniele Rocco. Già, perché in questo campionato, ma soprattutto da gennaio in poi, la squadra alabardata ha guadagnato un sacco di punti proprio negli ultimi cinque minuti di partita, se non addirittura nel recupero. E molto spesso lo ha fatto grazie al suo bomber, che tra spunti, invenzioni e rigori, ha regalato grandi gioie ai tifosi alabardati. Il dato è abbastanza impressionante: se le partite fossero finite all’85’, infatti, l’Unione avrebbe addirittura 9 punti in meno. Anzi, a dire la verità 7 punti, perché nel finale agli alabardati una volta è andata male, ed è stato in occasione del derby col Kras a Monrupino, quando la squadra di Ferazzoli subì il pareggio all’89’. Ma per il resto, i palpitanti finali di partita hanno regalato non solo grandi soddisfazioni alla Triestina, ma anche una classifica decisamente migliore. A partire ovviamente dall’impresa di domenica scorsa a Valdagno, quando sotto di 2-1 all’88’, l’Unione ha saputo ribaltare la situazione e ottenere quindi 3 punti in più grazie alla doppietta di Rocco. Anche le altre due vittorie della Triestina sono arrivate in extremis: furono infatti due rigori, entrambi messi a segno nei minuti di recupero, a dare il successo agli alabardati sia contro il Mori Santo Stefano che contro il Mezzocorona. Evidentemente, è quello il momento giusto di dare la stoccata vincente, visto che nelle altre occasioni Piscopo e compagni non hanno dimostrato di saper tenere a lungo una situazione di vantaggio. E così, 2 punti guadagnati nel finale col Mori, altri 2 con il Mezzocorona, e addirittura 3 nel clamoroso capovolgimento di fronte a Valdagno, siamo a 7 punti per i quali sono stati gli ultimi minuti di gioco a fare la differenza. Ma anche due pareggi sono arrivati sul filo di lana. A Sacile è stato Aquilani (per una volta non è toccato a Rocco) a pareggiare all’89’, mentre a Padova fu un rigore di Bez a raggiungere i Biancoscudati. Senza dimenticare che anche a Fontanafredda l’Unione gettò al vento un’occasione di fare punti nel finale di gara. A questi 9 punti messi in saccoccia in zona Cesarini, come detto, se ne devono togliere i 2 persi nel finale di Monrupino. Se vogliamo, anche il pareggio casalingo con il Belluno è arrivato verso la fine, all’80’, ma questo va a far pari con la partita con l’Arzignanochiampo, quando gli alabardati furono raggiunti all’82’. La Triestina, dunque, deve ringraziare i finali di partita se ora ha una classifica che fa sperare: segno di buona condizione atletica, ma anche della voglia di non mollare mai di questo gruppo.
Ore 20.20 – (Corriere delle Alpi) «Dobbiamo imparare a stare zitti, si gioca a calcio e si tace. Che ci serva a tutti da lezione». Il Ripa Fenadora accoglie così la decisione del giudice sportivo che ha stangato i neroverdi squalificando per tre giornate il terzino Alex Pellizzer e per due gare il bomber Gianmarco Brotto. L’attaccante salterà dunque la trasferta di domenica a Montebelluna e la partita successiva in casa con la Triestina, mentre l’assenza del difensore si prolungherà fino alla sfida col Tamai del 15 marzo e potrà tornare a disposizione del mister Parteli solo il 22 al Boscherai contro l’Union pro. Una tegola, ma la società non farà ricorso. Mano pesante del giudice sportivo. Le tre giornate ad Alex Pellizzer sono scaturite dall’espulsione «per aver rivolto espressione offensiva all’indirizzo del direttore di gara. Alla notifica del provvedimento disciplinare poi reiterava la condotta». Questa la motivazione del provvedimento disciplinare, che anche nel caso di Brotto fa riferimento a un’espressione offensiva verso l’arbitro. L’Union. «Non c’erano avvisaglie che le squalifiche potessero essere così abbondanti», esordisce il ds Alberto Faoro. «Però dobbiamo imparare a stare zitti. A calcio si gioca e si sta zitti. Che ci serva un po’ a tutti da lezione, perché non possiamo crearci delle difficoltà in momenti e situazioni in cui possiamo evitarlo. Il direttore di gara non era nella sua migliore giornata e lo dimostrano anche i provvedimenti: ero lì, ho visto e ho sentito per cui potrei dire che le pene sono un po’ sproporzionate, ma c’è un’autorità in campo e va rispettata. Queste cose non devono più ripetersi». Monito. «Possiamo dire che l’arbitro non era nella sua migliore giornata e che le squalifiche sono eccessive, ma sta di fatto che abbiamo fatto zero punti e abbiamo due giocatori ai quali dovremo rinunciare per due e tre giornate», rimarca il ds del Ripa Fenadora. «Non c’è niente da fare, bisogna imparare a stare zitti. La situazione è questa e ci faremo fronte, però deve servirci da lezione: non è il caso di complicarci la vita quando possiamo farne a meno». Lavata di capo. «A prescindere della squalifica ne avevamo già parlato lunedì, perché è determinante giocare con un uomo o due in meno per proteste», dice Faoro. «Ci troviamo nella situazione dove in un’azione in cui doveva essere espulso un avversario, l’arbitro ha espulso Brotto e da lì la partita è stata molto diversa. Un po’ le circostanze, un po’ l’errore da parte dei giocatori ed è successo. Faremo fronte anche a questo con l’auspicio che non si ripeta». Rosa ampia. «Non facciamo drammi, la rosa è ampia e competitiva ugualmente», sottolinea Alberto Faoro. «Logicamente bisogna essere più bravi in queste cose».
Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «Non sono un umorale, è una decisione maturata nel tempo. Ho aspettato che il gruppo raggiungesse quota salvezza (40 punti, ndr) per lasciare tranquillo una squadra al sicuro». Così Mauro Zironelli motiva l’interruzione del rapporto con la Sacilese, ufficializzato martedì dalla società biancorossa. Intanto arrivano messaggi dal calcio dei Pro. ZIRONOTA – «Lunedì – sostiene il tecnico in una nota – ho dovuto prendere una decisione sofferta. Credo di poterla definire la più onesta, soprattutto nei confronti di me stesso. A Sacile – si legge la sua commozione – ho vissuto 19 mesi fantastici, durante i quali non sono mancati risultati importanti. Ho costruito rapporti umani indimenticabili con i giocatori e la società. Li ringrazio per quanto hanno saputo darmi. Purtroppo, come accade a volte nella vita, sono venuti meno i presupposti iniziali, che mi avevano fatto decidere la scorsa estate di rifiutare proposte importanti per continuare il mio lavoro a Sacile. Per questo – conferma la motivazione già ipotizzata – ho scelto di farmi da parte. Amo il mio lavoro – continua Ziro -: lo voglio fare con la massima professionalità e, contemporaneamente, con il sorriso sulle labbra. Se viene a mancare anche una sola di queste componenti, ritengo sia giusto farsi da parte». IL GRANDE SALTO – Quando decise di restare a Sacile, in giugno, Zironelli contava di migliorare il terzo posto e gli ottavi di finale nazionali della stagione 2013-14. «Basterebbero – disse allora – un paio di rinforzi di qualità». La società non pose limiti al tecnico, ma chiarì subito che senza interventi esterni non avrebbe potuto reggere il professionismo. Gli aiuti non sono mai arrivati e la crisi che affligge l’Italia si fa sentire anche in riva al Livenza. A dicembre la rosa venne ulteriormente sfoltita. Non tanto sul piano della qualità, quanto su quello della quantità. Recentemente, in almeno un paio di occasioni, Ziro non ha avuto abbastanza uomini per occupare tutti i posti in panca. Una situazione sentita come una forte limitazione per continuare a operare con la professionalità che tutti gli riconoscono. Anche in serie A e B, visto che secondo i rumor appena diffusa la notizia del divorzio gli sarebbero state offerte (in Veneto?) per il futuro due panchine Primavera.
Ore 19.40 – (Messaggero Veneto) E ora la proprietà chiede un aiuto da parte delle istituzioni. Le dimissioni di Zironelli hanno riportato a galla una vecchia storia, relativa alla scarsa considerazione che il Comune ha avuto – e ha – nei confronti della Sacilese. La famiglia Presotto, infatti, si sente sola nella conduzione del club: non è facile portare avanti, in solitudine, una società come quella liventina, che vanta più di 200 tesserati nel settore giovanile. Ci sarebbe bisogno di persone che aiutino nella gestione di tutti i giorni. «Facciamo fatica da soli», afferma la presidente, Lidia Nadal. Una difficoltà che, nei giorni scorsi, aveva portato anche a voci di un possibile abbandono da parte della famiglia Presotto della società. «Niente di tutto ciò – spiega sempre Nadal – la Sacilese è un’azienda di famiglia che continueremo a sostenere. Abbiamo bisogno di un aiuto, questo sì, ma di certo non lasciamo il club». Un sodalizio che, grazie al loro contributo, è riuscito ad arrivare nel 2009 nei professionisti (l’allora C2): una categoria mantenuta per due stagioni prima di tornare tra i dilettanti nel 2011. Tuttavia, secondo indiscrezioni, pur rimanendo a capo della Sacilese, la proprietà vorrà ridimensionare ulteriormente il contributo nella prossima annata agonistica. Si potrebbe dunque vedere una squadra ancor più all’insegna della linea verde rispetto a questo torneo: quattro-cinque elementi di esperienza, affiancati da un gruppo di fuoriquota, verosimilmente guidati da quel Carlo Marchetto appena promosso ad allenatore della prima squadra (dalla juniores). Questa, almeno per ora, l’idea: da qui a giugno-luglio, a ogni modo, il quadro può comunque subire un’ulteriore modifica.
Ore 19.20 – (Messaggero Veneto) Nell’attesa ormai prossima della sua ufficializzazione a nuovo tecnico della Sacilese, dopo le dimissioni di Zironelli, Carlo Marchetto si trova già a che fare con i primi rebus di formazione. Soprattutto in attacco, infatti, il tecnico biancorosso in pectore dovrà supplire ad assenze importanti: out per infortunio Beccaro, ieri è arrivato lo stop per un turno di Spagnoli, che domenica scorsa col Montebelluna era incappato nell’ammonizione che ha fatto scattare la squalifica. Decimato, tuttavia, anche il prossimo avversario dei liventini, il Mori Santo Stefano, che riceverà Favret e compagni senza il difensore Prunster, il centrocampista Sceffer, e il capitano Cristelotti. Tutti squalificati per un turno. Avvicendamento in attacco per il Tamai di De Agostini. Domenica nel derby regionale col Kras Repen il rientro di Federico Furlan, che ha scontato a Dro un turno di squalifica, avrà come contraltare l’assenza di Riccardo Zambon, autore del gol del provvidenziale pareggio in terra trentina, fermato per una giornata per recidiva in ammonizione (quarta). Per il resto, si segnalano i 3 turni inflitti al difensore dell’Union Ripa, Pellizzer: salterà pertanto Montebelluna, Triestina e Tamai.
Ore 19.00 – (Messaggero Veneto) «I presupposti iniziali, che sono stati il traino per rimanere un’altra stagione alla Sacilese, sono venuti meno. Quindi ho scelto di farmi da parte». Parola di Mauro Zironelli. Ventiquattro ore dopo le sue dimissioni, l’ex tecnico liventino ha voluto dare la sua versione, spiegare il motivo per cui ha preferito fare un passo indietro e lasciare la società. Sono cambiate le carte in tavola, per lui: quindi si è tolto di scena aprendo la strada al suo naturale successore, Carlo Marchetto, tecnico della juniores, che oggi parlerà per la prima volta da trainer della prima squadra. Dispiaciuto. Zironelli non ha preso a cuor leggero la decisione di lasciare la Sacilese. In fondo, il club della famiglia Presotto l’ha “allevato”, dandogli la possibilità di esordire in serie D dopo una stagione in Eccellenza. Lui ha ricambiato, con una stagione da 66 punti (con terzo posto) e una seconda stagione – sinora – da 40 gettoni. «Ma non me la sentivo più di andare avanti – afferma il tecnico vicentino –: mi fa male, malissimo, perché alla proprietà e alla Sacilese sarò sempre riconoscente. Ma non mi divertivo più ad allenare. Lascio comunque una squadra in salute». Svolta. Su quest’ultimo punto non c’è dubbio: la Sacilese è quarta e può ancora puntare al secondo posto. Materiale per rimanere, di fatto, ma non per Zironelli. «Sono cambiate le carte in tavola rispetto alla scorsa estate – afferma l’ex allenatore biancorosso –: può capitare, non dico nulla a riguardo. Tuttavia si può anche non condividere la scelta e quindi farsi da parte». Zironelli, di fatto, è rimasto deluso dal mercato di dicembre, in cui i (molti) giocatori usciti di scena non sono stati rimpiazzati adeguatamente. Ci sono state più “cessioni” che entrate, movimenti che, di fatto, hanno indebolito la rosa e portato alla frizione tra tecnico e società. Al trainer, forse, sarebbe bastato un pezzo in più di valore, ma il club non se l’è sentita di fare un investimento. Futuro. Oggi, comunque, tocca a Carlo Marchetto. L’investitura sarà ufficiale: ieri ha diretto il secondo allenamento dopo l’addio di Zironelli. E’ una scelta interna, legata da un filo conduttore: il 3-4-3. La juniores, che allenava sino a ieri, usa lo stesso modulo adottato da Favret e compagni. Stravolgimenti non ce ne saranno: ora bisogna solo condurre la barca in porto.
Ore 18.40 – Belluno-Padova: prevendita chiusa oggi a quota 531, di cui 448 interi e 83 ridotti. La prevendita proseguirà presso le Biglietterie Sud dello stadio Euganeo domani dalle ore 15.30 alle ore 18.30 e sabato dalle 10 alle 12.30.
Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) La penalizzazione di due punti? Il Venezia non si rassegna e, in anticipo su deferimento e sanzione, cerca uno sconto puntando sulla propria «buonafede». In questa direzione si sta muovendo la società che domani col suo legale rappresentante Gianmaria Daminato sarà ascoltata a Roma, dalla Procura Federale destinataria con la Covisoc della lettera annunciata dallo stesso presidente Yury Korablin a margine del derby con il Real Vicenza. La strategia difensiva del Venezia (partendo dal fatto che gli stipendi ai calciatori sono sempre stati saldati entro i termini) è di dimostrare come il mancato pagamento dei contributi sia dovuto alle problematiche di trasferimento dei capitali dalla «madre Russia» in crisi. Difficile dire se ciò basterà per dimezzare il presumibile -2, il Venezia però prova a giocare d’anticipo anche perché per deferimento e penalizzazione potrebbe volerci più di un mese. Analogamente l’avvocato Daminato prosegue l’iter di patteggiamento del centrocampista Mattia Zaccagni (colpevole di essersi affidato a due procuratori) con l’obiettivo di fargli scontare una sola giornata di squalifica. Intanto, mentre la squadra si avvicina al delicato match di dopodomani a Monza (ore 17) con in palio pesanti punti-tranquillità, nella sede di via Torino è cominciata l’attesa. «Aspettiamo che il presidente adempia agli impegni presi pubblicamente – spiega il dg Dante Scibilia -, chiaramente non faccio previsioni e mi auguro che nelle prossime settimane arrivino in cassa le cifre di cui ha parlato (500 mila euro oltre ai circa 300 versati venerdì scorso, ndr). Per quali pagamenti verranno utilizzati? Lo deciderà il consiglio di amministrazione». Del cda oltre a Korablin fa parte la sua assistente Zhanna Chesnokova, mentre il collegio sindacale – tacciato di eccessivo rigore dal patron russo – è composto (fino all’approvazione del bilancio al 30 giugno 2015) dal presidente Roberto Querci Della Rovere, Alessandro Cenacchi, Matteo Zennaro e Filippo Marchiori come sindaco supplente. «Forse in Russia il controllo legale è diverso dall’Italia, ma i sindaci – spiega Scibilia – svolgono la loro attività di verifica nell’interesse della collettività e non del Venezia che, come tutte le aziende, controllano sia gestito correttamente».
Ore 18.10 – (La Nuova Venezia) Alla ricerca del gol, il Venezia e Simone Guerra. Nel girone di ritorno la squadra di Michele Serena ha realizzato 7 reti, due sole su azione (Varano con il Pordenone e Raimondi a Salò), le altre cinque su rigore (3 Bellazzini con Renate, Pordenone e Alto Adige, 1 Greco) o su calcio di punizione (Bellazzini con il Mantova). Venezia atteso adesso da tre partite in otto giorni (Monza in trasferta, Arezzo al Penzo, Novara ancora fuori casa) con l’obiettivo di lasciare quota 34 e avvicinarsi all’area salvezza, pronosticabile tra i 43 e i 45 punti, tenendo conto che la quint’ultima, la Giana Erminio, è salita a 30 punti con le vittorie su Pordenone e Monza. Alla ricerca del primo gol in arancioneroverde è Simone Guerra, arrivato durante il mercato di gennaio dal Benevento, titolare del cartellino che l’aveva girata a luglio in prestito al Matera, e sempre schierato da Serena nelle ultime sei partite. «Sto bene al Venezia, avverto la fiducia dell’allenatore, ma mi manca il gol, e non poco», racconta il venticinquenne attaccante piacentino, «in questa stagione devo ancora segnarne uno, anche se nel complesso sono soddisfatto del rendimento che ho avuto. So benissimo che un attaccante viene giudicato soprattutto per i gol realizzati, sono sicuro che prima o poi mi sbloccherò». Anche perché è trascorso quasi un anno da quando Simone Guerra ha alzato le braccia al cielo per gioire: era infatti il 16 marzo 2014 quando andò a segno con la maglia del Benevento a Pisa. «Lo sto cercando con tutte le mie forze» aggiunge Guerra, «questo è l’ambiente ideale per cancellare i sei mesi di Matera, e poi è importante aver ritrovato un allenatore come Serena». Il Venezia si accinge alla trasferta di Monza. «Fino a dieci giorni fa il bilancio era positivo, da quando ero arrivato il Venezia non aveva mai perso prima di Salò. Peccato aver buttato via almeno un paio di punti, dobbiamo riprenderceli a Monza e poi con l’Arezzo, due scontri diretti con squadre vicine a noi in classifica. Concordo con Greco quando dice che bisogna far punti rapidamente per arrivare tranquilli alla fase finale della stagione». Cominciano intanto ad arrivare i deferimenti del Procuratore Federale, su segnalazione della Co.Vi.Soc., alla Sezione Disciplinare del Tribunale Nazionale Federale per le inadempienze del bimestre settembre e ottobre: martedì è accaduto a Barletta e Savoia, ieri alla Reggina, tutte e tre squadre del girone C. Imminenti le penalizzazioni in classifica.
Ore 17.50 – (Giornale di Vicenza) Domani contro il Lumezzane l´ex di turno sarà Riccardo Carlini, che nelle scorse due stagioni aveva vestito la maglia della formazione bresciana. Carlini è arrivato a Vicenza per volontà dell´ex mister Michele Marcolini, prima suo compagno di squadra e poi suo allenatore. «A Marcolini devo tutto – commenta -. È stato lui a farmi diventare un giocatore vero, ora però c´è Favaretto che è un ottimo tecnico e ha le sue idee. Dobbiamo pensare a domani e fare punti, io cercherò di fare la mia parte. Logicamente l´affetto che mi lega a Marcolini è indiscutibile». Un Real che arriva all´appuntamento contro il Lumezzane forte della vittoria di sabato scorso nel derby contro il Venezia. «Siamo appena usciti da un brutto periodo, sia con il Monza, che con il Renate, anche se non è arrivata la vittoria, abbiamo dimostrato di saper giocare bene – continua il difensore – ora l´importante è trovare solidità. Speriamo di riuscire ad infilare qualche risultato positivo per riportarci sotto al nostro obiettivo: i playoff. Questa squadra è sempre stata forte, credo che il momento negativo sia stato solo una fase che purtroppo può capitare. Stiamo lavorando bene, come abbiamo sempre fatto». All´andata, contro il Lumezzane, i biancorossi sotto di un gol erano riusciti a rimontare proprio nei minuti finali grazie ai gol di Malagò e Bardelloni. Guardando ai suoi avversari Carlini commenta: «Li abbiamo studiati. Sicuramente sono in un momento di difficoltà vista la situazione di classifica, ma rimangono una squadra ostica. Domani sono certo che venderanno cara la pelle, ma noi giochiamo in casa quindi dobbiamo puntare a fare i tre punti. Dobbiamo stare concentrati su noi stessi, pensare, gara per gara, a portare a casa risultati positivi». Il difensore biancorosso ha vissuto due anni tra le fila del Lumezzane e conosce ancora alcuni giocatori contro cui si scontrerà: «Eravamo un bel gruppo di ragazzi giovani e in quell´esperienza sono cresciuto molto. Mi fa piacere ritrovarli, ma quando si scende in campo è un´altra storia. Ekuban, che credo fosse uno dei giocatori più pericolosi del Lumezzane, è squalificato; ma bisogna fare molta attenzione lo stesso: vengono dalla vittoria contro il Renate in cui sia Potenza che Sarao hanno trovato il gol quindi saranno galvanizzati». Carlini festeggerà domani anche il suo 24° compleanno, per lui sarà quindi una partita particolare. «Speriamo di farci un bel regalo – dice – per me e per tutta la squadra. Spero di festeggiare il doppio, una vittoria è quel che ci vuole».
Ore 17.30 – (Giornale di Vicenza) Il Novara manco doveva esserci in Lega Pro. Sicuro del ripescaggio aveva attrezzato una formazione per tornare in A e con quella si è poi iscritto alla C. La notizia è come mai un organico del genere non sia davanti a tutti con 10 punti di vantaggio sulla concorrenza invece che primo in compagnia. Ma i piemontesi non sono per percorsi canonici: hanno vegetato una vita in C2, poi di colpo in un triennio sono saliti in A incendiando la piazza, salvo poi impiegare lo stesso lasso di tempo per tornare in terza serie. Eppure la proprietà è rimasta la medesima, solida, concreta, con un centro sportivo che minimo mezza serie A se lo sogna di notte. Avrebbe dovuto sbancare il campionato per manifesta superiorità e al contrario sta sgomitando nel mucchione di testa, ma la sensazione è che sia sul punto di mollare gli ormeggi e prendere il largo. Può squadernare un cast fantasmagorico, Pesce e Gonzalez recitavano da protagonisti in A e a queste latitudini procedono da sultani, a scorrere gli interpreti in prima linea batte forte il cuore: sabato al Mercante (alle 16) starà fuori Corazza e la sua dote di 9 gol e sottoporta Mimmo Toscano schiererà Pablo Gonzalez e Felice Evacuo, rispettivamente 10 e 9 reti a referto, pensa te come sono messi. Del resto i numeri non mentono: capolista con 50 punti, 14 vittorie all´attivo (solo il Pavia con 15 ha fatto meglio, Bassano è a 12), 4 soli ko (come Pavia e Bassano, quelle che hanno perso meno sinora) e 8 pareggi (Bassano ne conta 10). Attacco ragguardevole, il Novara ha sommato 42 gol (due in meno del solito Pavia che con 44 guida il mazzo, Bassano invece è a 38), 25 gol subiti (gli stessi del Bassano, la migliore è l´Alessandria con 21). L´impressione poi è che mentre le altre prima o dopo abbiano già prodotto il loro massimo, i biancoazzurri piemontesi soltanto ora stiano offrendo tangibili segnali di risveglio, appena in tempo per partecipare al volatone furibondo per il balzo in B. «Siamo molto più maturi, convinti e consapevoli di inizio stagione – avverte proprio Gonzalez – sappiamo che il Bassano deve a tutti costi andare a punti per restare attaccato al carro delle più forti, ma ci faremo trovare pronti, garantito». Quanto al Bassano si va verso la tripla defezione: Toninelli e Maistrello era sicuro e anche per Bizzotto non è il caso di rischiare ricadute dopo una doppia frattura al naso. A occhio Semenzato e Stevanin laterali difensivi, Priola e Zanella centrali col recuperato Ingegneri primo cambio e Spadafora come alternativa a Pietribiasi.
Ore 17.10 – Queste, invece, le dichiarazioni rilasciate alla nostra redazione e ai colleghi di “Mattino” e “Gazzettino” da Matteo Nichele: “Ho fatto un’ecografia, non ci sono lesioni ma solo una forte contrattura vicino al tendine. Teoricamente potrei anche giocare ma è un punto delicato. Pensavo molto peggio… Fiducioso per domenica? Dopo l’ecografia sono tranquillo e sereno perché temevo il peggio, ma adesso valuteremo”.
Ore 17.00 – Queste le dichiarazioni rilasciate alla nostra redazione e ai colleghi di “Mattino” e “Gazzettino” da Carmine Parlato: “Nichele? Ringraziando il cielo è qualcosa abbastanza leggera, dobbiamo parlare col dottore per capire come agire a riguardo. Ad oggi è indisponibile, ma valutiamo sabato. Thomassen? È influenzato, oggi stava meglio ma abbiamo preferito non rischiarlo. Fenati? Ieri ha preso una botta dietro al polpaccio e l’abbiamo tenuto a riposo precauzionale”.
Ore 16.42 – Qui San Giorgio delle Pertiche: fischio finale, Padova-Ardisci e Spera 3-1.
Ore 16.27 – Qui San Giorgio delle Pertiche: tris del Padova, a segno Ilari da pochi passi dopo la bella azione personale di Amirante. 3-1.
Ore 16.12 – Qui San Giorgio delle Pertiche: girandola di cambi nel Padova. Questa la nuova formazione dei Biancoscudati: Lanzotti; Bortot, Dionisi, Niccolini, Salvadori; Segato, Mazzocco; Ilari, Cunico, Petrilli; Amirante.
Ore 16.06 – Qui San Giorgio delle Pertiche: accorcia le distanze a sorpresa l’Ardisci e Spera con una conclusione dalla distanza di Pedron. 2-1.
Ore 15.57 – Qui San Giorgio delle Pertiche: inizia la ripresa. Un solo cambio nei Biancoscudati, con Lanzotti che prende il posto di Cicioni.
Ore 15.45 – Qui San Giorgio delle Pertiche: fine primo tempo, Padova-Ardisci e Spera 2-0.
Ore 15.43 – Qui San Giorgio delle Pertiche: raddoppio del Padova, a segno Dené. 2-0.
Ore 15.30 – Qui San Giorgio delle Pertiche: risultato ancora sull’1-0.
Ore 15.05 – Qui San Giorgio delle Pertiche: Padova in vantaggio con Pittarello, che sfrutta nel migliore dei modi il bel cross d’esterno di Degrassi. 1-0.
Ore 15.00 – Qui San Giorgio delle Pertiche: inizia l’amichevole. Sugli spalti anche un bandierione bianco con scritto “1910”, accesi due fumogeni.
Ore 14.40 – Qui San Giorgio delle Pertiche: Biancoscudati in campo per il riscaldamento prima dell’allenamento con l’Ardisci e Spera. Questo l’undici iniziale: Cicioni; Dionisi, Sentinelli, Canton, Degrassi; Segato, Fanelli; Dené, Mattin, Aperi; Pittarello.
Ore 14.10 – (Giornale di Vicenza) L’attesa cresce e la tensione sale, per una sfida che, contro ogni previsione, sarà uno scontro diretto per le zone alte della classifica. Il Bologna è secondo dietro al Carpi, il Vicenza è quarto con il Livorno, a quattro lunghezze dai rossoblu. Le cinque vittorie consecutive dei ragazzi di Pasquale Marino hanno galvanizzato la tifoseria, che sta preparando un vero e proprio esodo, con una ventina di pullman organizzati dai club e gruppi ultras, senza contare i molti che arriveranno al «Dall’Ara» con mezzi propri. I dati dei biglietti venduti fino a ieri sera portavano a pensare che i tifosi vicentini domani sera a Bologna potrebbero essere circa 1500, un seguito massiccio. «Una vigilia che stiamo vivendo anche noi intensamente – spiega Nicolò Brighenti – senza dubbio è gratificante vedere che la gente sta apprezzando quanto abbiamo fatto, e questo ci dà ulteriore carica per fare bene». Brighenti e la difesa biancorossa avranno il loro bel daffare considerato il valore dell’attacco del Bologna, che può disporre di Cacia, Sansone, Mancosu, e Laribi: giocatori di categoria superiore. « Che loro siano una squadra costruita per vincere il campionato non lo scopriamo oggi – sottolinea il difensore di Bussolengo –. In attacco sono veramente forti, ma il Bologna ha giocatori di altissimo livello in tutti i reparti, soprattutto dopo il mercato di gennaio, in cui in difesa, per esempio, è arrivato uno come Gastaldello, che non ha certo bisogno di presentazioni». In molti ritengono che la gara potrebbe risolversi a centrocampo, reparto in cui il Bologna ha giocatori del calibro di Krsticic, Casalini, Zuculini e Matuzalem, a cui il Vicenza opporrà il trio Moretti, Di Gennaro e Cinelli. «Non credo che si possa pensare che un solo reparto possa decidere la gara – precisa Brighenti –. La mia idea è che a vincere sarà la squadra nel suo complesso, del resto in serie B non ci sono giocatori che possono da soli cambiare le sorti di un match». A Vicenza si respira l’aria di partita clou, ma anche a Bologna c’è grande consapevolezza dell’importante della sfida contro i berici. «Siamo molto concentrati sul match contro il Vicenza – sottolinea l’ex veronese Maietta –. In casa veniamo da due partite finite 0 a 0, e stavolta invece vorremmo vincere. Per farlo dovremmo confermare l’impenetrabilità della nostra difesa, che ha subito due sole reti dalla ripresa del campionato, la forza della nostra mediana, che ha in Matuzalem il giocatore che sa difendere ma anche costruire, e la pericolosità del nostro attacco, che sta facendo un grande lavoro per la squadra anche in fase di copertura. Vincere non sarà facile perché il Vicenza è forse la squadra più in forma del campionato; onestamente non mi aspettavo arrivassero così in alto in classifica, ma se sono lì vuol dire che lo hanno meritato e che noi dovremo fare molta attenzione». Una squadra, quella biancorossa, che punta sul collettivo, ma Maietta sottolinea come nell’organico del Vicenza ci siano giocatori di assoluto valore. «In difesa schierano Manfredini, che ha giocato quasi sempre in serie A. A centrocampo dispongono di uno come Di Gennaro che tecnicamente ha pochi rivali. In attacco Cocco sta facendo molto bene, insomma anche a livello di singoli il Vicenza non è per niente male».
Ore 13.50 – (Giornale di Vicenza) Ci siamo quasi, il conto alla rovescia è ormai terminato. I tifosi del Vicenza si sono organizzati per raggiungere domani sera il Dall´Ara e sostenere a gran voce la squadra di Marino. C´è chi raggiungerà il capoluogo emiliano con i pullman predisposti dal Centro di coordinamento (la partenza è fissata alle 17.30 dal piazzale del Menti, il ritrovo è alle 17 ed è consigliabile non parcheggiare l´auto nel piazzale poichè alle 19.30 comincerà Real Vicenza-Lumezzane, sfida di Lega Pro) e dagli altri gruppi, chi con mezzi propri, treno oppure macchina. Ad oggi è possibile confermare i numeri che già ieri abbiamo riportato: 15, 16 pullman si metteranno in viaggio per Bologna. Di questi, 8 sono stati formati dal Centro di coordinamento (450 le adesioni), 2 partiranno dal Basso Vicentino, 2 dovrebbero poi fare riferimento all´Euforia biancorossa di Montecchio Maggiore. Per quel che riguarda la Curva Sud, sono stati organizzati 4 pullman e si è saputo che molte persone si muoveranno in forma autonoma anche perchè trovare altri pullman si è rivelato praticamente impossibile.
Ore 13.30 – (Giornale di Vicenza) Il sarto Pasquale Marino, alla serata di gala di Bologna (fischio d´inizio al Dall´Ara domani alle 21), vuole presentare il Vicenza con il vestito migliore. Non può mancare, quindi, il fiore all´occhiello: Andrea Cocco, professione centravanti, 11 gol in stagione finora. Il capocannoniere biancorosso, costretto dalla febbre a cedere il posto a Petagna nelle ultime due partite, è pronto alla grande sfida, ma preferisce tenere il profilo basso. Cocco, torna proprio per l´appuntamento più prestigioso. È pronto? «Fisicamente sto decisamente meglio. La settimana scorsa ero proprio a terra, ma in questa mi sono allenato sempre bene, quindi sono a disposizione. Poi ovviamente deciderà Marino se impiegarmi o meno». Beh, questo pare scontato. Nella partita più importante, difficilmente l´allenatore si priverà del suo capocannoniere… «Sarei ipocrita a dire che non ci tengo e non ci spero. Però mi fa piacere anche sottolineare come in mia assenza gli altri attaccanti abbiano fatto molto bene: Petagna è stato decisivo a Bari, Giacomelli con il Crotone. È un bel segnale quando un po´ tutti i giocatori offensivi riescono ad andare in gol, e poi so bene, da attaccante, quanto sia importante a livello di motivazioni questa gratificazione personale». Con il senno di poi, forse sarebbe stato il caso di evitare quei pochi minuti a Bari, dopo una notte di febbre alta? «Ma no, tanto mi sarei ammalato comunque, se non altro ho aiutato i compagni in quello spezzone finale. Adesso per fortuna la febbre è solo un ricordo e sono pronto a fare di nuovo la mia parte». Dopo cinque vittorie di fila, ecco un prestigioso scontro diretto ai primissimi posti della classifica. Siete carichi? «Siamo preparati e concentrati, ma dobbiamo affrontare questa partita come tutte le altre. Mancano ancora 7 punti per essere sicuri della salvezza e non è un modo di dire, ma una realtà di fatto: servono umiltà, consapevolezza e concretezza, perché è solo con queste componenti che finora sono arrivate le vittorie». Sarà stuzzicante la sfida a distanza con Cacia, che guida l´attacco stellare del Bologna. «Daniele è un amico e un collega che stimo moltissimo. Era mio compagno al Verona nell´anno della promozione, quando ho avuto modo di apprezzare tutte le sue enormi qualità: il suo rendimento stratosferico mi ha costretto quasi sempre alla panchina, ma il rapporto tra noi è sempre stato ottimo. Una volta tanto in questa stagione finora sono riuscito a segnare qualche gol più di lui, spero di poter continuare così, anche perché tutti si ricordano solo di come finisce un campionato, quindi se mi fermassi adesso non lascerei un´impressione così buona…». I tifosi biancorossi vi seguiranno in massa al Dall´Ara. «Sarà bellissimo vedere la curva così piena anche in trasferta. Siamo orgogliosi di aver riacceso l´entusiasmo in così tante persone: i tifosi ci fermano anche per strada per incitarci e ringraziarci. Speriamo di poter continuare a gioire insieme».
Ore 13.10 – (Giornale di Vicenza) Il punto di forza del Vicenza del Marino? Ce ne sono molti, ma non c´è dubbio che la squadra plasmata a poco a poco dal tecnico di Marsala sappia limitare al minimo i rischi, fin quasi ad impedire agli avversari di andare al tiro. I numeri dicono tanto, se non tutto della solidità acquisita dal Vicenza in questa fase della stagione. Muro. Un meccanismo a orologeria la fase di contenimento dei biancorossi. Davanti a Bremec prima e ora a Vigorito gli avversari trovano una specie di muro. Il Vicenza ha subìto appena 2 gol nelle ultime 9 partite: significa 2 gol incassati in 810 minuti senza contare i tempi di recupero. E per rendere ancor meglio l´idea vuol dire un gol preso ogni 4 partite e mezza. La pietra angolare su cui si fonda la strepitosa serie positiva iniziata con il 2015 è proprio la capacità di non prendere gol. Eccezioni. Nelle ultime 9 partite il Vicenza è stato sconfitto solo a Frosinone e quell´unico gol, segnato da Gori, è costato caro perché la partita è finita appunto 1-0 per la formazione laziale. L´altra rete subìta non ha invece influito sul risultato perché è stata quella firmata da Lanzafame al Menti nella sfida poi ribaltata dalla tripletta di Cocco e finita 3-1. Tiri in porta. Non soltanto gol incassati con il contagocce. La riprova che il Vicenza sa “paralizzare” la capacità offensiva degli avversari sta nel fatto che nell´ultimo periodo ha concesso pochissimi tiri in porta al rivale di turno. Addirittura neppure uno al Crotone nella gara vinta sabato. Un solo tiro nello specchio lasciato in 90´ al Bari, al Perugia e al Trapani. Appena un po´ di più alla Ternana, che ha tirato in porta tre volte nella sfida vinta dal Vicenza al Liberati. Angoli. C´è un altro dato, segnalato sempre dai report che la Lega di serie B diffonde sul suo sito ufficiale dopo ogni giornata di campionato, significativo per capire quanto il Vicenza sia bravo a limitare l´iniziativa degli avversari. Nelle ultime partite Bari e Perugia non hanno battuto nemmeno un calcio d´angolo e il Trapani solo uno. Ed anche questo è un dato eloquente perché è molto difficile che una squadra, soprattutto se gioca in casa come nel caso del Bari quando ha affrontato il Vicenza, non batta neppure un corner. Rivali. Si potrebbe pensare che il compito dei biancorossi di Marino sia stato facilitato dal fatto di dover giocare contro avversari in difficoltà, ma non è proprio così. Per restare alle gare più recenti, il Crotone ad esempio è arrivato al Menti dopo aver quasi vinto una partita che il Catania ha riacciuffato a tempo scaduto. Il Bari e il Perugia hanno vinto nell´ultimo turno, la Ternana tra alti e bassi ha dimostrato di potersela giocare anche con le migliori. Bilancio. L´effetto-Marino sui numeri brillanti della squadra è evidente anche in altri numeri. Da quando ha preso il timone del gruppo biancorosso l´allenatore subentrato a Lopez ha raccolto 33 punti in 16 partite, alla media di poco più di 2 punti giusti a gara. Un andamento davvero sorprendente quello del Vicenza targato Marino: ben 10 vittorie in 16 gare, 3 pareggi e soltanto 3 sconfitte, una delle quali appartiene alla sua gestione solo per la statistica, visto che quando è giunta la sconfitta a Carpi l´allenatore siciliano era alla guida della squadra da sole 48 ore. A Chiavari con l´Entella e a Frosinone le altre due battute d´arresto a fine 2014, nel momento forse più altalenante della gestione-Marino. Tutto poi è cambiato nel 2015, quando il Vicenza ha messo il turbo lasciandosi alle spalle incertezze e avversari.
Ore 12.50 – (Gazzettino) Buone notizie in casa granata dagli infortunati di lungo corso. Filippo Lora sta seguendo un programma personalizzato al Tombolato dopo avere svolto la riabilitazione a Bologna e potrebbe rientrare con un mese di anticipo rispetto alle previsioni dei medici. Fa passi avanti anche Andrea Signorini: «A due mesi dall’operazione alla tibia il recupero procede in maniera regolare. Da questa settimana, oltre alla corsa e alle terapie, sto allenandomi con la palla da solo e fra una decina di giorni spero di rientrare in gruppo». Un mal di schiena persistente invece ha colpito Claudio Coralli, «ma non è nulla di grave» precisa il preparatore Andrea Redigolo. Pienamente recuperato Antonio Barreca, che ha dovuto rinunciare alla convocazione con la nazionale Under 21 di serie B a causa di un attacco influenzale. «Dispiace sempre – sostiene l’ex Torino – quando non si è in grado di onorare la chiamata in azzurro, ma sono contento perchè in tempi brevi ho potuto riprendere la preparazione in vista della importantissima trasferta di Lanciano». Barreca è risultato fra i migliori in campo sabato nella sfida contro il Bologna, forse favorito anche dal cambio di modulo attuato da Foscarini nel corso della partita. Si è così rivisto il giocatore ammirato a inizio di stagione, che oltre a difendere puntava l’avversario con frequenti incursioni offensive: molto pericoloso nel primo tempo un suo diagonale in corsa sventato con bravura dal portiere felsineo Coppola. «Avremmo meritato il pareggio – sottolinea l’interessato – e personalmente mi sentivo bene, ma non credo sia dipeso dal modulo. Ogni partita fa storia e sè e dipende anche dalla disposizione in campo dell’avversario. Sinceramente anche nelle partite precedenti mi ero impegnato per dare il meglio». Oggi il Cittadella si allenerà al pomeriggio, domani mattina il tecnico Foscarini diramerà la lista dei convocati, quindi la partenza alla volta di Lanciano.
Ore 12.30 – (Mattino di Padova) Agostino Camigliano si candida per un posto da titolare nel Cittadella di scena a Lanciano. Il ventenne difensore di Cologno Monzese, prelevato nel corso del “mercato” di gennaio dall’Entella, ha fatto il suo esordio in maglia granata contro il Bologna sostituendo l’infortunato Pellizzer, e ora è in ballottaggio con De Leidi per affiancare Scaglia al centro della linea arretrata anche nella trasferta di sabato in Abruzzo. «Ho avuto poco tempo per prepararmi, nell’ultima partita. L’uscita di Pellizzer mi ha colto alla sprovvista: non è stato facile inserirmi subito a freddo, anche perché era da un po’ che non scendevo in campo, per questo ho cercato di giocare “semplice”, evitando di complicarmi la vita», confessa il diretto interessato, che ha collezionato la terza presenza stagionale in serie B, ritrovando il clima agonistico a cinque mesi dalla sua ultima gara, la sfida tra Spezia ed Entella dello scorso 19 settembre. Dopo la partita le sono arrivati i complimenti dello stesso Pellizzer («Camigliano? Ha personalità») e la tirata di orecchi di Foscarini sull’episodio del possibile rigore per gli emiliani («Nell’occasione è stato ingenuo»). Lei come valuta il suo debutto nel Citta? «Sull’episodio in questione posso dire che Cacia è uno che sa muoversi in area e che si aiuta molto strattonando il difensore che lo marca: lo ha fatto anche con me, non avrei fischiato il rigore. Un voto alla prestazione? Non sta a me assegnarmelo, ma nel complesso credo di essermela cavata». È arrivato a Cittadella da poco, che squadra ha trovato? «È l’ambiente che mi aspettavo e che mi aveva già descritto Volpe, il quale adesso è il capitano a Chiavari: l’ideale per crescere. E che la squadra stia bene si è visto pure contro la vice-capolista, nonostante la sconfitta. Abbiamo tenuto testa ad una delle avversarie più quotate e siamo stati sfortunati, basta ripensare al palo colpito da Minesso. Questo k.o. è stato solo un incidente di percorso, ci rialzeremo già a Lanciano». L’infermeria si svuota. Buone notizie dal campo: Busellato non avverte più il fastidio al ginocchio che gli ha fatto saltare la trasferta in Croazia con la B Italia e si candida pure lui per un posto da titolare a Lanciano: con Rigoni e il rientrante Paolucci saranno in tre per due maglie. Barreca e Donazzan, intanto, hanno smaltito l’attacco influenzale e si sono allenati regolarmente. Solo Lora e Signorini hanno lavorato a parte. Biglietti Varese. Già disponibili da ieri i tagliandi per la gara Cittadella-Varese, in programma martedì 3 marzo alle 20.30 al Tombolato, un turno interamente serale (il 29º della B). Come sempre, biglietti acquistabili sul circuito TicketOne o nella sede in via Ca’ dai Pase 41/B, con orari 9-12.30 e 15-18.30.
Ore 12.10 – (Giornale di Vicenza) Doppio anticipo domani sera per il campionato cadetto, che si prepara al tour de force di tre giornate racchiuse nell´arco di una settimana. Il 28° turno prenderà il via alle 19 con Latina-Trapani: i padroni di casa, risollevati da tre vittorie nelle ultime quattro partite, hanno l´occasione di tentare l´aggancio in classifica ai siciliani, reduci da tre pareggi di fila. Alle 21 il fischio d´inizio della sfida playoff Bologna-Vicenza. Tutte le altre partite si disputeranno in contemporanea sabato alle 15. Il Carpi capolista, che ha rallentato la sua corsa inanellando tre pari di fila, è atteso a Vercelli da una Pro in difficoltà: due partite perse consecutivamente e ancora nessun successo nel 2015 per i piemontesi. Ha spiccato il volo al contrario l´Avellino, che dopo quattro successi punta al pokerissimo ospitando la Ternana per continuare a sognare la promozione diretta in serie A. L´obiettivo rimane alla portata anche del Livorno, sconfitto proprio dagli irpini nell´ultima giornata; il riscatto per gli amaranto passa da Crotone, dove i calabresi, ultimi in classifica, devono sempre tentare di strappare punti. Nel frattempo sembra essersi esaurito l´effetto-Marcolin a Catania. Gli etnei, sconfitti negli ultimi due incontri, sono ripiombati al penultimo posto e proveranno a reagire ricevendo il Frosinone, lanciato in zona playoff. Anche lo Spezia è risalito sul treno che porta agli spareggi-promozione, vincendo in extremis la rocambolesca partita con il Modena; ora i liguri dovranno provare a confermarsi affrontando un Perugia rilanciato da due vittorie consecutive. A quota 36 con gli umbri c´è il Pescara: gli abruzzesi, dopo l´1-0 inflitto al Catania, se la vedranno a Chiavari con l´Entella, determinata a proseguire la sua marcia verso la salvezza. Analoghe motivazioni saranno in campo tra Lanciano e Cittadella, mentre Modena-Bari vedrà affrontarsi due tra le formazioni finora più deludenti. Completa il quadro Varese-Brescia, derby tra le due formazioni lombarde che tremano sia per le sconfitte sul campo, sia per le penalizzazioni in classifica.
Ore 11.50 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Masoch è al 50 per cento. Sì o no al momento sono in equilibrio. Stando ai presenti in infermeria insomma sembrerebbe andare meglio al Belluno. Il Padova domenica dovrà fare a meno di Zubin e Ferretti (infortunati), Sentinelli (squalificato) e forse pure dell’ex Nichele, fermatosi in uno dei allenamenti sostenuti ieri da Biancoscudati per guai a un ginocchio. Per il Belluno invece a oggi l’unico dubbio riguarda il centrocampista agordino. Però poi guardi le rose… «Se per noi tre assenze potrebbero essere un bel problema – sottolinea mister Vecchiato – per il Padova possono essere tuttalpiù un fastidio. Diciamo che abbiamo rose diverse e la loro, non a caso, li fa essere primi a +10 sulla seconda». La buona notizia comunque è che Yari, che domenica zoppicava vistosamente, sta migliorando di giorno in giorno; ieri non è ancora riuscito a correre, ma il guaio sta passando e un barlume di speranza c’è. «Se martedì era più no che sì, oggi le possibilità sono 50 e 50. Detto questo ho già buona parte della formazione in testa, ora bisogna perfezionare qualcosa. Radrezza di nuovo titolare? Senza dubbio in quanto a forma fisica è pronto per giocare anche altri 90’, ma sappiamo che con lui in campo cambiano gli equilibri dei fuoriquota. Non aggiungo nulla, si vedrà». Chiamasi pre-tattica.
Ore 11.30 – (Corriere delle Alpi) Il Padova è superiore, ma perché non vincere? C’è un motivo se i biancoscudati in classifica hanno 13 punti in più del Belluno. La rosa a disposizione di mister Carmine Parlato è numerosa e tra le fila il tecnico può contare su molti giocatori di categoria superiore. Ma il calcio è uno sport strano, dove non sempre vince il più forte e il primo a suonare la carica è il ds Augusto Fardin. «Vincere? Tutto si può fare, la partita con il Padova è da tripla. Siamo consapevoli della loro forza, ma sono fiducioso che il Belluno possa fare una bella partita, anche perchè stiamo bene. Sono certo anche che Masoch recupererà». «Anche se hanno qualche infortunio e squalifiche la loro rosa gli permette di non sentirle – continua Fardin – hanno tre prime punte, ex professionisti, qui a Belluno la realtà è molto diversa. Noi di prime punte ne abbiamo una sola (Corbanese) e la nostra rosa non ha 25 giocatori come quella del Padova. Se al Belluno c’è un’assenza la si sente molto di più». Anche Corbanese suona la carica. Il capocannoniere del girone rispetta un avversario di spessore come il Padova ma non ha intenzione di rendergli la vita facile al Polisportivo. «Ci aspetta “la partita”, un match che non si ha sempre la fortuna di poter disputare in carriera. Daremo tutto e proveremo a mettere in difficoltà il Padova, una squadra che sta meritando la prima posizione in classifica ma alla quale non possiamo, ma soprattutto non vogliamo, regalare nulla. La gara d’andata, nonostante la nostra sconfitta, ha dimostrato che ce la possiamo giocare e ci proveremo anche domenica». Rientri. Vecchiato potrà contare sui rientri dalle squalifiche di Ivan Merli Sala e Giovanni Pescosta, mentre per Yari Masoch la situazione andrà valutata giorno per giorno. Cancelli aperti alle 13. Domenica i cancelli del Polisportivo verranno aperti alle ore 13, un’ora e mezza prima del fischio di inizio, così da dare la possibilità ai tifosi di sistemarsi con calma e di poter usufruire dei servizi che offrirà lo stadio.
Ore 11.10 – (Gazzettino) TIFOSI. Scatta oggi (15.30-18.30) ai botteghini sud dell’Euganeo la prevendita dei 950 biglietti per la trasferta con il Belluno: 15 euro tagliando intero, 10 euro ridotto (donne e ragazzi tra 12 e 18 anni). Ieri in questura a Belluno si è tenuto un tavolo tecnico per definire le misure di sicurezza e di viabilità in vista di domenica che vedranno in azione circa quaranta uomini delle forze dell’ordine. Per permettere un veloce accesso ai tifosi biancoscudati alle 13 sarà chiusa al traffico via Ceccati che sarà utilizzata per il parcheggio dei pullman padovani, mentre alle auto sarà riservato il parcheggio del supermercato Super W. Sarà aperta un’ulteriore biglietteria in via Ceccati per permettere l’acquisto dei biglietti nelle vicinanze dell’ingresso riservato. Personale del Belluno all’interno dello stadio fornirà informazioni e assicurerà i più adeguati servizi agli ospiti, anche con la predisposizione di cartelli. Il Comune emetterà un’ordinanza di divieto di vendita di superalcolici e bibite da asporto in contenitori di vetro per gli esercizi commerciali in prossimità dello stadio. SACILESE. Il tecnico Zironelli si è dimesso per divergenze con la società e la squadra è stata affidata al vice Marchetto.
Ore 11.00 – (Gazzettino) Ci risiamo, infortunio alla solita gamba destra. È una stagione davvero sfortunata per Ferretti che dovrà restare fermo almeno tre settimane. Lesione di un centimetro al bicipite femorale è il responso della risonanza magnetica. «Nei prossimi giorni faremo un’altra risonanza a tutta la coscia per verificare se ci sono tracce di vecchie cicatrizzazioni – spiega il diesse Fabrizio De Poli – Sabato era a posto, si è allenato e ha calciato anche i rigori, tanto più che per scrupolo avevamo fatto anche un’ecografia e il risultato era stato negativo». L’emergenza in attacco passa anche attraverso l’indisponibilità di Zubin che come El Rulo si è sottoposto a risonanza martedì. «Ha ancora una lesione di mezzo centimetro – spiega De Poli – In questi giorni lavorerà a parte e venerdì effettuerà un’altra ecografia». Proprio ieri invece durante l’allenamento si è fermato Nichele, che è uscito con la borsa del ghiaccio sulla parte esterna del ginocchio destro. «È scivolato e ha sentito allungare un muscolo vicino al ginocchio», le parole del diesse. Sul campo si è rivisto Busetto (corsa a parte). «Credo che potrà rientrare tra una quindicina di giorni». SQUADRA. Oggi alle 15 affronta l’amichevole con l’Ardspera (Prima categoria) a San Giorgio delle Pertiche. Nell’occasione dovrebbe essere provato Thomassen al centro della difesa al fianco di Niccolini visto che Sentinelli è stato squalificato per una giornata.
Ore 10.50 – (Gazzettino) «Adesso sto raccogliendo i frutti e spero di continuare a migliorare. Anche qui al Padova ho un grande allenatore, è il migliore della categoria. Devo sfruttare questa occasione e imparare il più possibile anche in vista del futuro. Sono molto contento di essere al Padova, tutto l’ambiente è unico. E avere quattromila tifosi che cantano tutta la partita è emozionante». Domenica allo stadio Salvadori potrà contare anche sul sostegno di qualche bellunese. «Alcuni tifosi dell’Union Ripa saranno presenti dato che è una bella partita, mi hanno già informato. Li sento spesso e si ricordano di me in modo positivo, è una cosa che mi fa piacere». Padova con dieci lunghezze di vantaggio sull’Altovicentino, ormai sembra fatta. «Anche i miei amici dicono che solo noi possiamo perdere il campionato, ma non la penso così. Se dovessimo perdere tre gare e loro vincerle, si porterebbero a un punto. Dobbiamo restare con i piedi per terra e tenere alta la tensione pensando sempre di andare in campo come se avessimo gli stessi punti dell’Altovicentino».
Ore 10.40 – (Gazzettino) «La mia ultima partita con l’Union Ripa è stata proprio con il Belluno all’andata. È un ricordo positivo, dato che il giorno dopo mi ha chiamato De Poli per venire al Padova». Michael Salvadori è trentino di Fiera di Primiero, ma può essere considerato bellunese d’adozione dato che oltre all’esperienza all’Union Ripa ha giocato per due stagioni anche a Feltre. E domenica torna ad affrontare il Belluno, questa volta con la maglia del Padova. «Quando ero all’Union Ripa era sempre il derby nel quale avevamo il maggiore numero di spettatori. Loro sono una squadra forte e lo dimostra il terzo posto, tanto più che hanno un grande allenatore e sono una delle compagini che gioca meglio. Però se noi andiamo lì con la solita testa e diamo continuità a quello che stiamo facendo, penso che non dovrebbero esserci problemi». Per lei è una partita diversa dalle altre? «No, ma la sento come i miei compagni perché è prima contro terza in classifica». L’esperienza con l’Union Ripa le è stata utile per la sua maturazione. «Sì, ho fatto un anno e mezzo lì e ho avuto la fortuna di avere compagni che mi hanno aiutato molto a crescere.
Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Rientra in campo, segna contro Montebelluna e Fontanafredda, ma la coscia cede di nuovo. È un calvario senza fine, eppure il “Rulo” non si dà per vinto: si curerà e tornerà in campo, per il rush finale di una stagione che l’ha visto comunque protagonista. Cattive notizie. La settimana pre-Belluno non è caratterizzata solo dal nuovo stop di Ferretti. Domenica, contro i gialloblù, Parlato non potrà disporre di Sentinelli, che ha rimediato l’ottavo “giallo” stagionale ed è stato squalificato, e di Zubin, che sta recuperando ma non è ancora a disposizione. Ultimo, in ordine di tempo, il pericolo che anche Nichele debba dare forfait: ieri il centrocampista si è fatto male nel corso dell’allenamento alla Guizza. È scivolato con il piede d’appoggio, e ha sentito tirare un muscolo dietro al ginocchio: oggi se ne saprà di più. E dire che, originariamente, la seduta avrebbe dovuto svolgersi sul campo – ben più “sicuro” – dell’Appiani, e non nel pantano della Guizza: in via Carducci, tuttavia, era in programma l’amichevole di una Rappresentativa regionale, e Parlato è stato costretto a ripiegare sui terreni del Centro Geremia. Con risultati non certo entusiasmanti.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Almeno tre settimane di sosta saranno necessarie, probabilmente anche un mese. L’ennesima, sfortunata brutta notizia di un campionato vissuto continuamente tra “dentro e fuori”. Mai finita. «Sono sicuro che non è nulla, solo un’altra contrattura», aveva detto l’argentino domenica, dopo il gol e l’uscita anticipata. Chissà, forse perché le sensazioni non erano davvero così nefaste, o forse per esorcizzare la malasorte, che contro di lui in questo campionato è andata davvero giù pesante. La cronologia dei problemi fisici di Ferretti assomiglia molto ad un bollettino di guerra. Il primo crack risale al 5 ottobre, la coscia destra cede alla mezz’ora del primo tempo della gara contro il Mezzocorona: stiramento, terapie e tre settimane di stop. Il “Rulo” rientra con la Triestina, gioca un buon secondo tempo e la settimana successiva, contro il Giorgione, rientra titolare e segna un gol strepitoso prima di farsi espellere. Con la Clodiense, il 25 novembre, è la coscia destra, stavolta, a fare le bizze, quella stessa che ancora oggi lo tormenta. Si parla di semplice contrattura: l’attaccante si ferma e a Sacile va solo in tribuna, quindi due giorni di cure ad Empoli con la “macchina miracolosa” e contro il Legnago, di nuovo, parte titolare ma si ferma al primo scatto.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Sempre quel maledetto muscolo, sempre davanti ai tifosi dell’Euganeo, mai con la sensazione che si profilasse un nuovo stop all’orizzonte. Gustavo Ferretti si ferma di nuovo, all’improvviso, come già avvenuto diverse volte nel corso della stagione: l’attaccante argentino, subentrato domenica scorsa ad inizio ripresa a Petrilli contro il Fontanafredda, e poi costretto ad abbandonare il campo dopo nemmeno 25’ per quella che sembrava – e tutti si auguravano – essere solo una contrattura, deve tornare ai box e restarci almeno un mese. È una diagnosi impietosa quella che l’ecografia di controllo, effettuata in una clinica cittadina, ha consegnato al Padova, al “Rulo”, e naturalmente ai tifosi: il bicipite femorale della coscia destra, quello che da novembre in poi non gli ha dato tregua, ha subìto una nuova lesione. Una ferita lunga un centimetro lungo il tessuto muscolare, a ridosso della cicatrice del precedente infortunio, e che ha fatto ripiombare il bomber nello sconforto per una stagione tanto emozionante sul campo, quanto maledetta al di fuori. I tempi di recupero non sono ancora chiari: Ferretti stavolta non si recherà ad Empoli, nella clinica che l’aveva già ospitato due volte per accelerare il decorso del guaio muscolare, ma farà le cose con calma.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Scatta questo pomeriggio la corsa al biglietto per la sfida di domenica a Belluno: sono 1.000 i biglietti a disposizione dei tifosi biancoscudati, che potranno acquistarli ai botteghini del parcheggio sud dell’Euganeo al costo di 15 euro (10 per i ridotti) Questi gli orari: oggi dalle 15.30 alle 18.30, domani dalle 15.30 alle 18.30, sabato 28 dalle 10 alle 12.30, e comunque fino ad esaurimento scorte. Questo pomeriggio, intanto, in preparazione al big match con i gialloblù il Padova sarà impegnato in amichevole a San Giorgio delle Pertiche, dove alle 15, sul campo di via Zuanon (meteo permettendo), sfiderà nel consueto test del giovedì l’Ardisci e Spera, formazione militante nel campionato di Prima Categoria.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Decisa anche l’apertura di un’ulteriore biglietteria in via Ceccati, per permettere ai tifosi padovani l’acquisto dei biglietti nelle vicinanze dell’ingresso a loro riservato. La società gialloblù, inoltre, per l’occasione sarà presente con proprio personale all’interno dello stadio, per fornire informazioni e assicurare i più adeguati servizi agli ospiti, anche con la predisposizione di un’opportuna cartellonistica. Il Comune, inoltre, emetterà un’apposita ordinanza di divieto di vendita di superalcolici e bibite da asporto in contenitori di vetro per gli esercizi commerciali in prossimità dell’impianto sportivo. I servizi nel loro complesso saranno garantiti dalla presenza di circa 40 unità tra personale della questura, dei carabinieri, della polizia stradale e locale. Di queste 15 saranno strettamente impiegate per funzioni di ordine pubblico. Chiusura, quella di via Ceccati, pensata per agevolare l’afflusso allo stadio dei sostenitori biancoscudati, ai quali verrà interamente riservata la gradinata Est, con conseguente trasloco dei supporter gialloblù in tribuna centrale. Gradinata Est che, per l’occasione, sarà servita anche da due nuovi punti di ristoro, che verranno allestiti all’interno del Polisportivo.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) I servizi di ordine pubblico «sono stati potenziati e adeguati al prevedibile aumento di pubblico, in modo che tutti gli appassionati possano assistere in tranquillità alla partita». In particolare, per permettere un rapido e agevole accesso ai tifosi ospiti, «dalle 13 verrà chiusa al traffico via Ceccati e la stessa verrà utilizzata per il parcheggio dei pullman padovani, mentre alle auto private dei sostenitori ospiti verrà riservato il vicino parcheggio del supermercato Super W, in grado di ospitare un centinaio di veicoli». Sono queste le disposizioni straordinarie decise dal tavolo tecnico riunitosi ieri mattina in questura a Belluno per definire le misure di sicurezza e di viabilità da adottare in vista della partita di domenica tra i gialloblù di casa e il Padova. Incontro che è stato presieduto dal vicario del questore e che ha visto la presenza, oltre ai funzionari questurini, dei carabinieri, dei comandanti di polizia locale e polizia stradale, del presidente del Belluno Calcio e di rappresentanti della società che gestisce l’impianto sportivo di piazzale della Resistenza.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) I problemi riguardano anche Matteo Nichele. L’ex centrocampista di Bassano, Piacenza e Venezia ha avvertito un dolore nella zona circostante al ginocchio, dopo un movimento che ha messo in allarme tutti. Potrebbe essere un problema piuttosto serio, anche se è presto per fare analisi definitive: «Nichele? Ha sentito allungarsi un muscolo vicino al ginocchio, adesso ci accerteremo sull’entità del problema». In questo caso bisognerà attendere, ma l’allarme suona e la speranza è quella di spegnerlo presto. Ultima messa a fuoco per il «caso» Zubin. Il suo infortunio non è assolutamente lieve come si voleva far credere, tanto che oggi lo stesso De Poli è stato costretto ad ammettere: «Ha ancora una lesione di mezzo centimetro. Adesso lavorerà a parte, e poi venerdì farà un’altra ecografia». Insomma, ci vorrà ancora un po’ di tempo anche per il bomber croato. Le canoniche tre settimane da noi ipotizzate inizialmente e smentite sia da Parlato che dal giocatore stesso, alla fine si sono rivelate una previsione credibile. A meno che non si tratti di pretattica i conti, almeno in questo caso, non tornano del tutto.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Il centravanti argentino si è infortunato ancora una volta piuttosto seriamente e, pur in una situazione eccellente di classifica, l’ennesima ricaduta getta qualche ombra sullo staff medico e sulla gestione della sua situazione nel corso della stagione: «Ha una lesione di un centimetro al bicipite femorale della coscia destra – ha chiarito il ds Fabrizio De Poli -. Nei prossimi giorni faremo una risonanza magnetica a tutta la coscia per vedere se ci sono tracce di vecchie cicatrizzazioni. I tempi di recupero? Direi minimo tre settimane… Era fisicamente a posto, tanto che sabato si era allenato per tutta la seduta calciando anche i rigori». L’impressione, in tutta onestà, è che la spiegazione di De Poli non regga. Già nel recente passato si aveva avuto l’impressione che i tempi di recupero fossero stati accelerati troppo, adesso quella sensazione torna in modo ancor più evidente.
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Nel momento in cui il direttore sportivo, Fabrizio De Poli, aveva deciso di acquistare ben due centravanti sul mercato di gennaio, il dubbio era sorto spontaneo: non saranno troppe quattro prime punte in rosa per Carmine Parlato? Visti gli ultimi sviluppi è giusto riconoscere che De Poli e Parlato hanno avuto ragione. Saranno coincidenze, o forse no, fatto sta che sia Gustavo Ferretti ed Emil Zubin sono finiti contemporaneamente ko. E che l’unico vero pezzo da novanta disponibile in rosa al momento è Salvatore Amirante, che continua a segnare, a convincere e a regalare soddisfazioni in serie. Dietro di lui c’è pure Pittarello, che sembrava tagliato fuori da qualsiasi discorso e che adesso, visti gli infortuni dei compagni, potrebbe all’improvviso trovare nuovamente spazio. I fatti di ieri raccontano di una giornata assai negativa sul fronte dell’infermeria. E non è soltanto l’attacco a soffrire, perché due top-player della squadra, Matteo Nichele e Gustavo Ferretti, sono andati ko.
Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (ventiquattresima giornata, domenica 1 marzo ore 14.30): Arzichiampo-Clodiense, Belluno-Padova, Fontanafredda-Legnago, Mezzocorona-Dro, Montebelluna-Union Ripa La Fenadora, Mori S. Stefano-Sacilese, Tamai-Kras Repen, Triestina-Giorgione, Union Pro-AltoVicentino.
Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 56, AltoVicentino 46, Belluno 43, Sacilese 40, Clodiense 38, ArziChiampo 37, Montebelluna 35, Union Pro 33, Fontanafredda e Tamai 31, Union Ripa La Fenadora 30, Giorgione 29, Legnago 23, Kras Repen 22, Dro e Triestina 21, Mezzocorona e Mori Santo Stefano 11.
Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della ventitreesima giornata: AltoVicentino-Triestina 2-3, Belluno-ArziChiampo 1-1, Clodiense-Mori S. Stefano 3-1, Dro-Tamai 1-1, Giorgione-Mezzocorona 2-1, Kras Repen-Union Ripa La Fenadora 1-0, Legnago-Union Pro 2-4, Padova-Fontanafredda 2-0, Sacilese-Montebelluna 1-2.
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E’ successo, 25 febbraio: doppia seduta di allenamento per i Biancoscudati, durante quello pomeridiano si ferma Matteo Nichele per un problema alla gamba destra.