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Ore 21.00 – (Lnd) Il Dipartimento Interregionale della FIGC-Lega Nazionale Dilettanti ha organizzato a Roma, per lunedì 23 Febbraio alle ore 13, un incontro tra i mister responsabili della 1° squadra ed i capitani, con i designatori CAN/D, Carlo Pacifici e C.A.I., Danilo Giannoccaro. Lo scopo dell’ iniziativa è quello di attivare un proficuo confronto sulle problematiche regolamentari e sull’andamento del Campionato di serie D. La tavola rotonda del #Campionatoditalia avrà luogo presso l’Hotel “Radisson Blu Roma” di via Filippo Turati, 171. Previsto per le ore 12 anche un aperitivo di benvenuto per tutti i partecipanti.
Ore 20.30 – (Il Piccolo) SQUADRA. Gli alabardati intanto, agli ordini di Ferazzoli, continuano la preparazione in vista della trasferta di domenica a Valdagno, dove con inizio alle ore 14.30 affronteranno l’Altovicentino, seconda in classifica. Ieri sul campo di Prosecco Pasquale Manzo è tornato ad allenarsi, ma ancora a parte e solo con una corsa leggera: il giocatore campano dunque dovrà saltare anche la trasferta di domenica, mentre resta tutto da vedere se riuscirà a recuperare per lo scontro diretto con il Giorgione del primo marzo. Rientrato invece l’allarme per Bedin, che è pienamente rientrato in gruppo dopo l’affaticamento muscolare seguente alla partita con il Belluno. La Triestina dovrà fare a meno dello squalificato Fiore. Intanto affiora la possibilità che Triestina-Padova prevista per domenica 15 marzo si giochi in anticipo televisivo al sabato. BIGLIETTI. Per la partita di domenica contro l’Altovicentino che si gioca allo stadio comunale “Dei Fiori” di Valdagno, ai tifosi alabardati sarà riservato il settore ospiti. I prezzi sono 10 euro per l’intero e 5 euro il ridotto (ragazzi dai 14 ai 18 anni, over 60, donne e invalidi), mentre per gli under 14 l’ingresso è libero. Le biglietterie dell’impianto sportivo, situato in via Carducci 5, saranno operative domenica a partire dalle ore 13.
Ore 20.20 – (Il Piccolo) Scocca l’ora del secondo dei periodici appuntamenti fissati per il controllo dei bilanci della società alabardata da parte dei tifosi. Come si ricorderà, proprio quella del controllo trimestrale dei conti era una delle condizioni poste quest’estate per la concessione del marchio all’Unione. Stamani dunque il presidente del Centro dei coordinamento Sergio Marassi e il commercialista Omero Leiter, di cui lo stesso Centro di coordinamento si avvale, si incontreranno con il commercialista della Triestina Michele Nasti. Si tratta di un controllo un po’ anticipato sui tempi, visto che il primo era avvenuto lo scorso 18 dicembre e aveva soddisfatto i tifosi. Già in quella sede, era stato previsto un incontro a breve, si diceva per fine gennaio, per avere un quadro più chiaro del bilancio al 31 dicembre. All’epoca, infatti, si stava ancora ultimando la ricostruzione totale dei conti e dei debiti pregressi, con certi crediti ancora oggetto di trattazione. Seppur spostato di una ventina di giorni rispetto al previsto, il nuovo incontro giunge comunque in anticipo rispetto alla naturale scadenza, e arriva nel momento più opportuno visto che periodicamente emergono voci di turbolenze sul fronte dei pagamenti a squadra, staff e personale. L’incontro dunque, oltre che per una verifica sul bilancio, sarà opportuno per verificare la situazione in casa alabardata.
Ore 19.50 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Senza considerare gli strascichi legati ai provvedimenti del giudice sportivo, in occasione del match contro il Tamai (quello degli insulti considerati discriminatori). Perché se è vero che le porte chiuse sono state poi riaperte, è altrettanto vero che la sanzione economica è rimasta. Ed è abbastanza pesante per le casse del club piazzale Resistenza: 3 mila euro. Alzando i prezzi della sfida con la capolista, si confida di attutire, almeno in parte, la mazzata piovuta sotto forma di maxi multa. LE PREVENDITE – Da oggi, intanto, si possono già acquistare i biglietti: dove? Al bar Al Duomo, al distributore Cucagas, al negozio Mito Sport di Cavarzano, al panificio Giovanni Bertagno di Castion e alla tabaccheria Brandalise in via Vittorio Veneto. LE PARTITE DI DOMENICA – Tornando al campo e al presente, la truppa di Vecchiato prosegue nella preparazione della sfida con l’Arzignanochiampo, in programma tra due giorni al polisportivo. Quella vicentina è una delle squadre del momento: basti pensare che non perde da fine novembre. Allora, a sbarrarle la strada, fu l’Union Ripa la Fenadora, impegnata domenica pomeriggio sul Carso, nella tana del Kras Repen. In casa neroverde, i 3 punti mancano da inizio gennaio.
Ore 19.40 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Si alza il livello dell’avversario, cresce la posta in palio, si impenna l’interesse. E in questa forza di gravità al contrario, virano verso l’alto anche i prezzi dei biglietti in vista del big match di domenica 1 marzo: Belluno-Padova. Per il sentitissimo appuntamento contro la squadra che sta dominando il girone C di serie D, la società gialloblù ha annunciato un forse inevitabile, quanto sensibile aumento del costo dei tagliandi: da 10 a 15 euro; per il ridotto, riservato a donne e giovani tra 12 e 18 anni, restano i 10 euro, mentre i ragazzi del vivaio e disabili entrano gratis. LE MOTIVAZIONI – Molteplici i motivi, anche se non esplicitati nel comunicato ufficiale diffuso ieri dal club presieduto da Livio Gallio: in primis, fare cassa, visto che dalla città del Santo si potrebbero muovere un migliaio di persone. Forse qualcuna in più. Di conseguenza, la cornice di pubblico sarà degna delle grandi occasioni con almeno 1500, forse 2000 spettatori sulle tribune. Ovvio che, per gestire un simile afflusso di gente, servirà un maggior numero di addetti: alla sicurezza, alla logistica, ai parcheggi e a tutti quegli aspetti necessari a garantire le migliori condizioni possibili.
Ore 19.10 – (Corriere delle Alpi) Stop ai “portoghesi”. Da questa domenica, o al massimo da quella dopo per la supersfida contro il Padova, sarà dura vedere gratis la partita del Belluno dalla terrazza dell’Hotel Executive. Una consuetudine che va avanti da anni, condannata a più riprese della società, che ora è corsa ai ripari. L’idea è del dirigente – tifoso Mirco Barp e da ieri il telo è stato montato, anche se ci sono ancora da fare degli aggiustamenti. I cavi sono troppo grossi e non scorreva bene e servono altri tre pali per tenerlo su. Si alzerà solo prima delle partite e dopo il triplice fischio si abbasserà. L’idea è quella di metterne un altro lungo la scalinata che fiancheggia il bar del Polisportivo. «Una parte è stata finanziata da me – dice Barp – e poi abbiamo eliminato la siepe che non serviva e che stava distruggendo la recinzione esterna». Tempi duri per i portoghesi, che ora dovranno passare in biglietteria o tornarsene a casa.
Ore 19.00 – (Corriere delle Alpi) Da venerdì 20 febbraio sarà possibile acquistare le prevendite nei seguenti esercizi commerciali bellunesi, oltre che domenica pomeriggio al Polisportivo in occasione della partita casalinga contro l’Arzignanochiampo: Bar al Duomo, Distributore Cucagas, Mito Sport, Panificio Giovanni Bertagno e Tabaccheria Brandalise. Ruben D’Incà potrebbe tornare con il Padova. Ovviamente non parliamo della possibilità di vedere il giocatore in campo o in panchina ma di poterlo salutare in tribuna. Ruben si è operato dieci giorni fa al crociato anteriore del ginocchio sinistro ed è ancora ben saldo alle stampelle che lo accompagneranno anche per le prossime settimane, prima di cominciare il programma di recupero. Nel frattempo il gioiellino di Longarone ha cominciato le prime sedute con la fisioterapista Monica D’ Alfonso. «In questo momento riesco a muovermi in stampelle ma sento ancora un po’ di dolore – commenta Ruben D’Incà – due volte alla settimana lavoro con Monica ma in questo momento non so ancora niente sui tempi di recupero. Ho una nuova visita con il dottor Botto a fine marzo e li vedremo cosa mi dirà, non ho idea di quanto dovrò ancora usare le stampelle». Domenica. L’Arzignano arriva al Polisportivo, mentre il Ripa Fenadora è impegnato sul campo del Kras Repen.
Ore 18.50 – (Corriere delle Alpi) Il Padova arriva al Polisportivo e fa lievitare il prezzo del biglietto. Il Belluno conferma le voci che si sono rincorse durante la settimana e annuncia che il costo per entrare allo stadio il 1 marzo nel match contro i Biancoscudati, sarà di 15 euro, cinque euro in più rispetto a quello standard. Ma perché aumentare il costo del biglietto? Le motivazioni sono diverse e facilmente ricostruibili. Prima di tutto il Belluno ha sempre sul groppone la multa di tremila euro presa contro il Tamai e un incasso maggiore rispetto al solito darebbe sicuramente una mano a pagare la multa. Un aspetto da non sottovalutare, però, è quello del numero di tifosi che si presenteranno al Polisportivo. Una stima potrebbe essere circa attorno alle 1500-2000 persone e per preparare la struttura a questa insolita “invasione” i costi di organizzazione lieviteranno sicuramente. Il pubblico bellunese nonostante il rialzo dovrebbe comunque rispondere presente ad una partita diversa dalle altre, perché l’avversario oltre ad essere la capolista del girone ha una storia calcistica importante. Basti pensare che fino a dodici mesi fa il Padova, in cui giocava El Shaarawy militava in serie B e nel 2011 sfiorò la serie A perdendo la finale play off contro il Novara. Il biglietto intero costerà quindi 15 euro, quello ridotto invece 10, e sarà riservato a tutte le donne e ai ragazzi compresi tra i 12 e i 18 anni. L’ingresso sarà gratuito per i ragazzi del settore giovanile gialloblù e per le persone portatrici di handicap.
Ore 18.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Alla sfida di domani (in biancorosso anche tre ex lagunari, Malagò, Bonato e Bardelloni) entrambe le squadre si accostano dopo una sconfitta ritenuta immeritata. «In casa del Renate siamo caduti all’85’quando avremmo meritato almeno il pareggio. Io sono arrivato da poco in corsa (come ad Aprilia e Porto Tolle, ndr) e stiamo cercando di reagire a un periodo non molto prolifico. I playoff? Siamo a 8 punti, viviamo alla giornata, pensiamo prima di tutto a salvarci al più presto e poi vedremo». Sabato mister Serena (per la prima volta sotto gli occhi del presidente Korablin, annunciato in tribuna) mancherà anche il jolly e faro Bellazzini. «Un’assenza pesante però è appena rientrato un elemento di esperienza e personalità come Espinal, mi pare che il Venezia abbia comunque varie soluzioni importanti. Una squadra da temere, propositiva e intensa come lo sono sempre quelle di Michele. Un punto al Penzo non sarebbe mai da buttare, ma io non firmò mai in anticipo per un pareggio». Oggi rifinitura al Taliercio (in difesa Peccarisi e Giuliatto sulla via del recupero, sempre in dubbio Cernuto) mentre continua la prevendita dei biglietti di curva sud a due euro, prezzo scontato anche domani ai botteghini del Penzo.
Ore 18.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Le insidie del derby? Per me il primo rischio sarà quello di sbagliare spogliatoio». La battuta lo conferma, non è una vigilia qualsiasi per il mestrino Paolo Favaretto, dal 27 gennaio alla guida del Real Vicenza che domani (ore 17) farà visita al Venezia. Una sfida inedita quella col «Vicenza-2», resa più piccante dalle necessità di classifica dei lagunari e soprattutto dall’incrocio tra i due allenatori che, nell’estate 2009, si passarono in qualche modo il testimone sulla panchina arancioneroverde a cavallo del fallimento societario Poletti-Golban. «Sarà la mia prima volta da avversario del «mio» Venezia, per di più al Penzo dove nella serie D 2009/10 tra squadra e tifosi condividemmo emozioni particolarmente intense» ricorda Favaretto, che prosegue: «Con Michele Serena siamo amici, giocammo assieme nel primo VeneziaMestre che vinse la C2 nell’87/88, poi la sua carriera ha raggiunto livelli più alti fino alla Nazionale, io invece ho avuto un percorso inferiore ma probabilmente più legato alla mia città».
Ore 17.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Un appello a tutto l’ambiente. Lo lancia mister Michele Serena alla vigilia di Venezia-Real Vicenza di domani al Penzo (ore 17). «Tutti dimostrino l’attaccamento a questa maglia. Io qui mi sento una colonna portante, ma ne servono altre tre. E sono squadra, tifosi e presidente». Mai come in questo caso il tecnico ha parlato chiaro, invitando tutte le componenti del Venezia a dare il proprio sostegno. E il richiamo al presidente non è casuale, visto che Korablin dovrebbe arrivare in città oggi (era atteso in serata ieri, ma ha posticipato la partenza) e domani dovrebbe assistere per la prima volta in stagione al match. «E’ arrivato il momento di dimostrare tutti l’attaccamento a questa squadra, spero di vedere tante persone allo stadio». Il momento non è facile, i risultati hanno frenato la risalita del Venezia alla zona playoff, e il mancato pagamento dei contributi comporterà un secondo punto di penalizzazione. La sfida con il Real è delicata e le assenze rischiano di pesare non poco: squalificati Sales e Bellazzini, out Legati, in dubbio Cernuto, Giuliatto e Peccarisi, ci sarà più di un reparto da reinventare.
Ore 17.10 – (La Nuova Venezia) «Le prossime penalizzazioni? È la quarta volta che mi trovo in questa situazione, credo di aver sempre dimostrato la massima professionalità. Con la P maiuscola». Michele Serena non vorrebbe stravolgere l’impianto della squadra che si è ben comportata,al di là della sconfitta, a Salò con l’obbligo di sostituire per la prima volta Tommaso Bellazzini: Varano garantirebbe una bella spinta in fase offensiva, insieme a Zaccagni e Scialpi, da valutare eventualmente l’effettiva autonomia di Espinal, rientrato a Salò per una ventina di minuti dopo quattro mesi e mezzo di assenza oppure il ritorno di Esposito in posizione centrale con Scialpi mezzala con Giorico forse per la prima volta in panchina. «Devo mandare in campo chi mi dà maggiori garanzie di tenuta» aggiunge il tecnico di Carpenedo, «il Real Vicenza ci precede in classifica, quindi ha finora avuto un cammino più regolare del nostro, grazie anche a un girone d’andata forse anche al di sopra delle aspettative». Sfida inedita e particolare anche tra i due allenatori, ne abbiamo parlato sul giornale di ieri. «Sì, è una partita particolare, però in campo sia io che Paolo faremo di tutto per far piangere l’altro, ognuno di noi vuole vincere, mi auguro di essere io alla fine ad andarlo a consolare. Torna per la prima volta nel “suo” stadio, davanti ai suoi vecchi tifosi, ma conoscendolo non si farà condizionare troppo».
Ore 17.00 – (La Nuova Venezia) «Basta chiacchiere, tutti devono dimostrare l’attaccamento a questa squadra che è una delle quattro colonne portanti, insieme a proprietà, staff tecnico e pubblico. Da quando sono arrivato, la squadra ha sbagliato solo la partita di Lumezzane, poi si è sempre espressa al massimo. Con il Real Vicenza abbiamo bisogno che tutte queste componenti formino un gruppo unico». Michele Serena non è abituato ai proclami, ma l’invito sorge spontaneo, dal cuore, in una fase cruciale della stagione del Venezia. «È stata una settimana complicata, dentro al campo e fuori dal campo» spiega il tecnico «fino all’ultimo non saprò chi potrò recuperare e in quali condizioni, anche se alla fine mi auguro di avere la possibilità di scegliere. Sono anche contento che ci sia il presidente Korablin in tribuna, da quanto mi è stato anticipato, sarà la prima volta che ci osserva da vicino, vogliamo fargli vedere una squadra tosta, che possiede un’identità ben precisa, lontana parente da quella che aveva iniziato il campionato». Se il presidente è atteso in giornata e domani in tribuna allo stadio Penzo, Serena deve fare i conti con squalificati (Sales e Bellazzini), infortunati (Legati) e giocatori claudicanti. «Peccarisi è recuperato, anche se non può essere al top, Giuliatto ha lavorato a parte, come del resto Cernuto. Una squadra di calcetto fuori. La conta la faccio alla fine della rifinitura».
Ore 16.30 – (Giornale di Vicenza) Si avvicina il derby di sabato che vedrà opposti il Real Vicenza e il Venezia. Osservato speciale sarà Matteo Malagò, classe 1991, uno dei pilastri del centrocampo vicentino. Malagò infatti è originario di Mestre ed è cresciuto calcisticamente nel Venezia. Come si sente a tornare al Penzo dopo diversi anni? «Non vedo l´ora, veramente, è come tornare a casa: io abito a dieci minuti dallo stadio e per me è un´emozione bellissima. È lì che ho iniziato la mia carriera quindi ho ricordi molto positivi, è dall´andata che penso a questo momento, quando ho saputo che giocavamo al Penzo è stata una grandissima notizia». Ha detto che è un po´ come tornare a casa. Quali sono i suoi rapporti con la società veneziana dopo tutti questi cambiamenti? «Non conosco più nessuno, l´unico che è rimasto credo sia il magazziniere. Anche i calciatori sono cambiati tutti, dico “casa” perchè ci sono cresciuto ma oggi oltre all´affetto per i luoghi non ho più avuto contatti con la società, visti anche che a livello dirigenziale non è rimasto nessuno». Mentre per quanto riguarda il Real, è un periodo un po´ complicato… «Si, stiamo attraversando un momento di difficoltà che di per sé ci potrebbe anche stare, solo che ora sta durando un po´ troppo. A livello di squadra non credo stiamo facendo male, ma concludiamo poco: ci manca quel pizzico di fortuna o forse proprio di cattiveria per lottare per qualche obiettivo importante». Parlando di obiettivi: quale pensa possa essere il risultato che deve prefiggersi il Real quest´anno?” «Mah, io penso che se ritroviamo l´entusiasmo e la continuità che avevamo all´andata ci siano poche squadre che dobbiamo temere: fatta eccezione per le prime tre credo che tutte le altre siano ampiamente alla nostra portata».
Ore 16.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Uno sguardo (più che interessato) alla classifica, un altro all’avversario di turno (l’Arezzo), che in casa ha dimostrato più di una volta di non essere insuperabile. Il Bassano non molla, alla ricerca di quella definitiva consacrazione che significherebbe serie B, traguardo a questo punto della stagione più che mai possibile. Il pari con la Cremonese è un rimpianto vero, quello con l’Albinoleffe pure, il resto lo dirà la volata finale da qui a maggio: «Contro l’Albinoleffe – spiega l’ultimo arrivato Manuel Spadafora – ho visto giocare per la prima volta il Bassano e non riuscivo a capacitarmi di come non fossimo riusciti a conquistare i tre punti. Anche la Cremonese è venuta al Mercante per difendersi per poi cercare di ripartire in contropiede sfruttando le caratteristiche di Kirilov. Sono certo che i gol, continuando su questa strada, non tarderanno ad arrivare. Siamo in piena corsa per la promozione in B e possiamo farcela. Quanto a me, ho esordito domenica e spero di riuscire a ritagliarmi pian piano il mio spazio. Voglio farmi trovare pronto a prescindere dal minutaggio».
Ore 15.30 – (Giornale di Vicenza) Se fa un gol per ogni gag che sforna peraltro a getto continuo, Bassano ha trovato il nuovo cannoniere. Manuel Spadafora, addizione di febbraio (è arrivato assieme a Casarini a due minuti dal gong del mercato) con la Cremonese ha bagnato il debutto in giallorosso con uno spicchietto di gara (5 minuti più recupero), buoni a guadagnarsi il gettone di presenza. Aspettando Spadafora, re dei subentri (4 reti a Savona partendo dalla panchina in 15 apparizioni), Bassano per adesso si gode il Manuel battutista. «Ahò – attacca – nessuno mi aveva detto che il Bassano giocava così bene. Io stavo nell´altro girone a Savona, ero abituato a palla lunga e pedalare, poi vengo qui e vedo la squadra che palleggia e gioca rasoterra. Mamma mia, tanta roba. A Bergamo la domenica precedente non riuscivo a capacitarmi di come dominando la partita non fossimo riusciti a vincere. E con la Cremonese quasi stessa storia: partita in controllo, tante occasioni e un solo punto. Ma se teniamo questi ritmi, non può girare così all´infinito. Ragazzi vedrete che alla fine non conta il blasone, il nome delle società, ma solo chi va in campo e noi a tutti gli effetti siamo in piena corsa per la promozione in B, la vetta in fin dei conti è appena un punto sopra, quindi io ci credo e anche alla grande». Da mascotte della comitiva (è il più giovane del gruppo con i suoi vent´anni), Spadafora sa quali sono i suoi compiti. «Che giochi 5 minuti o 90 io devo farmi trovare sempre pronto e sfruttare ogni opportunità. Perchè se il tecnico mi mette dentro e non combino un accidente finisce che ho bruciato la mia chance e non me lo posso permettere». L´ultimo pensiero è per il Savona, la sua ex formazione che è in difficoltà a pagare gli stipendi. «Spero si risolva tutto per il meglio – chiosa – io poi al quinto gol avrei goduto di un bonus e arrivato a 4 non ho più visto il campo…». E sorride amaro.
Ore 15.00 – (Giornale di Vicenza) Meglio tardi che mai si potrebbe dire. D´altra parte se l´Italia è il paese europeo in cui la giustizia ordinaria è più lenta per eccesso di burocrazia e di norme e mancanza di giudici, non ci si può attendere che sia un fulmine la giustizia sportiva. Ma che sia stato necessario attendere quasi la fine di febbraio per arrivare al deferimento di due società per infrazioni relative a quattro mesi fa e anche più, sembra decisamente un po´ troppo. Comunque sia, il momento è arrivato sono state deferite Brescia e Varese per presunte violazioni alle disposizioni della Covisoc. «Il Procuratore federale – si legge in una nota della Figc – a seguito di segnalazione della Covisoc, ha deferito al Tribunale federale nazionale-sezione disciplinare il legale rappresentante pro-tempore del Brescia Calcio, Luigi Ragazzoni, per non aver documentato agli organi federali competenti l´avvenuto pagamento degli emolumenti dovuti ai propri tesserati, lavoratori dipendenti e collaboratori addetti al settore sportivo per le mensilità di settembre e ottobre 2014, nei termini stabiliti dalla normativa federale» e per non aver documentato l´avvenuto pagamento dei contributi Inps per la mensilità di ottobre 2014 e delle ritenute Irpef relative agli emolumenti dovuti per le mensilità di luglio e agosto 2014. La società è stata deferita a titolo di responsabilità diretta». Sempre a seguito di segnalazione della Covisoc, è stato deferito anche il legale rappresentante pro-tempore del Varese, Nicola Laurenza, per non aver documentato l´avvenuto pagamento delle ritenute Irpef relative agli emolumenti dovuti ai propri tesserati per le mensilità di maggio e giugno 2014. E anche in questo caso è scattato il deferimento della società a titolo di responsabilità diretta. Va ricordato che che il Varese è in questo momento una delle due società già penalizzate: i lombardi scontano un -3 in classifica. L´altro club è il Bologna, frenato dal -1 che gli è stato appena inflitto. Adesso, dopo il deferimento arriverà la sentenza e il Brescia sa da tempo che dovrà fare i conti con un -5 o -6, un fardello pesante per Calori, il nuovo tecnico chiamato alla riconcorsa-salvezza dall´ex Rinaldo Sagramola che ha preso il timone del Brescia in un momento assai difficile.
Ore 14.40 – (Giornale di Vicenza) La trattativa per la cessione del Vicenza Calcio sta per entrare nella sua fase più delicata e decisiva. Logico che proprio per questo il riserbo che la circonda sia ancora maggiore in questi giorni. Tra il 20 e il 24, cioè tra domani e martedì, era previsto l´arrivo in Italia a Milano, con un passaggio probabilmente anche a Vicenza, degli investitori stranieri finora rappresentati nella trattativa da un intermediario italiano. Dalla cortina di silenzio a fatica è filtrata comunque un´indiscrezione: l´appuntamento che si annuncia decisivo per definire in un senso o nell´altro slitterà di alcuni giorni. Ma non di molto, a quanto si è potuto apprendere. L´incontro è stato aggiornato tra la fine di febbraio e i primi di marzo. Il rinvio sarebbe stato reso necessario dal prolungarsi di impegni di lavoro all´estero di alcuni dei potenziali acquirenti. Come si ricorderà, non ci sono vicentini e neppure italiani a trattare il Vicenza Calcio ma investitori stranieri, tra i quali uno è del Qatar. La finanziaria o il fondo di investimenti ha sviluppato finora i contatti con il club biancorosso, e in particolare con il presidente Tiziano Cunico e l´advisor Ippolito Gallovich, attraverso un importante studio di consulenza milanese. E però è auspicabile che al più presto si possa sapere anche chi c´è alle spalle della finanziaria. I colloqui svolti nelle ultime settimane sono serviti a impostare un possibile accordo che riguarderebbe il cento per cento del pacchetto di controllo del Vicenza detenuto da Finalfa e anche il centro sportivo di Isola Vicentina. Ora il passo finale non può che essere evidentemente il faccia a faccia con alcuni degli investitori e non più con i loro rappresentanti. Incontro slittato, appunto, di alcuni giorni, sempre che di rinvio si tratti come in effetti pare e non di un colpo di freno.
Ore 14.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) L’inizio del 2015 non poteva essere migliore per il Vicenza che con 13 punti sui 15 è la squadra che ha corso più di tutti. Una scalata in classifica che pare non volersi fermare per la gioia dei tifosi che, dopo anni di amarezze e delusioni, quasi non credono ai loro occhi. Domani al Menti arriverà il Crotone, fanalino di coda della B, ma l’ex genoano Mario Sampirisi invita tutti a tenere i piedi ben piantati a terra. «Nessuno di noi nega che il Vicenza stia giocando bene e che il momento sia molto favorevole – ammette il terzino biancorosso –. Senza dubbio i risultati che abbiamo ottenuto li abbiamo centrati con merito, ma questo fa parte del passato e nel calcio bisogna sempre guardare avanti. Il Crotone che abbiamo visto lunedì sera a Catania è stato raggiunto solo nel recupero, e questo ci deve far capire che batterli non sarà per niente facile e per riuscirci dovremo giocare con la grinta e la determinazione delle ultime partite. Se per caso perdessimo di vista la nostra dimensione e ci montassimo la testa, così come siamo saliti potremmo anche cadere di colpo, e sarebbe da stupidi. So che non succederà perché conosco bene il valore morale del nostro gruppo. Daremo il massimo per vincere ancora, poi c’è da considerare che in campo ci sarà anche il Crotone che a perdere non ci starà di sicuro e venderà cara la pelle». La difesa ha subito un gol nelle ultime cinque gare, ma contro i calabresi probabilmente mancherà Manfredini. «Non conosco le condizioni di Thomas – spiega Sampirisi – ma le scelte spettano al mister e noi giocatori dobbiamo pensare solo a giocare. Di sicuro finora il gruppo ha mostrato la sua forza perché sempre chi è stato chiamato in causa ha risposto alla grande, a testimonianza dell’unione e della compattezza che c’è tra di noi». In attacco sono in forte dubbio Spinazzola e Cocco, il bomber del Vicenza, ma anche in questo caso Sampirisi ha fiducia in chi giocherà al loro posto. «A Bari, visto l’attacco influenzale che ha bloccato Cocco, mister Marino ha fatto giocare Petagna dal primo minuto e Andrea ha segnato il gol decisivo per la vittoria. E’ un altro esempio che conferma come tutti siano utili alla causa, e vedrete che chi giocherà domani contro il Crotone farà molto bene».
Ore 14.00 – (Giornale di Vicenza) L´ARBITRO DI DOMANI La partita col Crotone sarà diretta da Francesco Paolo Saia di Palermo. L´unico precedente stagionale non è un bel ricordo: 4-0 a Lanciano. Tolfo e Mondin assistenti, Rossi quarto ufficiale. IL DUBBIO PER QUATTRO Restano in forse Manfredini, Spinazzola, Serraiocco e Cocco, che ieri era sfebbrato ma non al meglio. Sbrissa è stato chiamato nell´Under 19 per il test di mercoledì 25 contro la Georgia.
Ore 13.50 – (Giornale di Vicenza) Ormai lei, da terzino, è diventato esterno d´attacco in pianta stabile. Se lo aspettava quando è venuto a Vicenza? «È una delle belle sorprese di questa stagione. Ho avuto l´occasione di mettermi alla prova in un ruolo nuovo, che avevo ricoperto in passato solo per pochissime partite in “emergenza”, e invece nei nostri equilibri di quest´anno si sta rivelando quello più utile alla squadra. Del resto con Sampirisi come terzino siamo più che a posto, io provo a farmi valere più avanti». La sua specialità sono diventati i cross per gli attaccanti. La lusinga essere definito un assist-man? «Ne sono molto felice. Credo di essere già arrivato a quota sei o sette, e per me valgono come gol personali: non essendo un giocatore molto offensivo, mi viene più naturale provare a servire un compagno piuttosto che tentare di trovare lo spazio per concludere direttamente in porta. Spero di continuare così». Affronterete questa partita con molti diffidati, tra cui lei. Starete attenti alle ammonizioni, considerando la sfida di Bologna che vi attende venerdì prossimo? «Per quello che mi riguarda, non ci riesco proprio a giocare al risparmio. Sono diffidato ormai da un po´ di tempo, ma non per questo in campo ho mai tirato indietro il piede. Adesso c´è questa partita con il Crotone, e se si sarà necessario un intervento deciso non starò lì ad esitare e, nel caso, spero che sia un´ammonizione ben spesa. Al Bologna ci penseremo solo da sabato sera». I tifosi, però, ci pensano già, e stanno preparando un vero e proprio esodo per seguirvi al Dall´Ara per una sfida dai risvolti inimmaginabili in agosto.
«Questo ci fa molto piacere, sarà importantissimo averli al nostro fianco. Ma intanto affrontiamo tutti insieme il Crotone: se otterremo un´altra vittoria, potremo andare a Bologna con un entusiasmo ancora maggiore».
Ore 13.40 – (Giornale di Vicenza) E adesso il Vicenza deve dimostrare di non soffrire di vertigini. Domani pomeriggio al Menti i biancorossi, quinti in classifica, ospiteranno il Crotone, fanalino di coda della serie B. La squadra di Marino avrà quindi la responsabilità quasi inedita in questa stagione di dover confermare sul campo un pronostico che la vede favorita, con l´obiettivo di prolungare la striscia vincente centrando il quinto successo consecutivo. Lorenzo Laverone è consapevole che si tratta di uno snodo cruciale nella stagione biancorossa: «Per me questa sarà una delle partite più difficili dell´anno, se non la più difficile in assoluto – avverte -. Il fatto che noi veniamo da quattro vittorie e che il Crotone arrivi al Menti da ultimo non deve trarre in inganno: guai a sottovalutare un avversario che ha mezzi importanti e a mio avviso sta raccogliendo decisamente meno di quanto meriterebbe, in una stagione sin qui molto sfortunata per loro». Però è innegabile che il Vicenza sulla carta sia favorito. «Io non mi sento favorito. So solo che come sempre dovremo lottare, e tanto, per cercare di strappare i tre punti. I valori del campionato sono equilibratissimi: questo Crotone lunedì stava per vincere a Catania, contro una squadra che sul mercato si è riattrezzata per risalire verso la serie A. E non dimentichiamoci da dove veniamo noi: siamo gli ultimi arrivati, ripescati per tentare di raggiungere la salvezza, che deve rimanere il nostro obiettivo primario». Anche adesso che avete 40 punti in classifica? «Certamente. Noi speriamo di prolungare il momento positivo che ci ha portati a ottenere questi punti in un tempo relativamente breve, ma la serie B in genere vive di cicli: bastano un paio di partite storte e tutto può ritornare in discussione. Quindi vediamo di rimanere ben concentrati sul traguardo che ci siamo prefissi ad inizio stagione, senza pensare ad altro».
Ore 13.10 – (Gazzettino) Allarme-influenza parzialmente rientrato nel Cittadella. Dopo essere rimasti a riposo mercoledì, Rigoni e Pellizzer ieri si sono regolarmente allenati con il gruppo, a dare loro il «cambio» invece ci sono Cappelletti e Paolucci, a casa indisposti. Con Paolucci comunque squalificato per un turno, in dubbio resta il difensore: sarà decisiva la rifinitura di oggi pomeriggio, prima delle convocazioni di Foscarini. Non dovesse recuperare, per il tecnico granata ci sono diverse opzioni: De Leidi, il neo arrivato Camigliano oppure Pecorini. Pochi i dubbi per Foscarini in vista della partita con il Bologna: al posto di Paolucci giocherà Busellato, in avanti punto fermo Stanco, quindi ballottaggio a tre (Coralli, Sgrigna e Gerardi) per una maglia. Intanto si preannuncia un’autentica invasione di tifosi bolognesi per l’incontro di domani: ieri sera sono stati esauriti i posti della curva ospiti (1.100 biglietti), numerosi tagliandi sono stati acquistati anche in altri settori. L’arbitro sarà Maresca di Napoli.
Ore 12.50 – (Mattino di Padova) «Lo so, e per questo non posso che lanciare un appello anche a chi non frequenta abitualmente lo stadio, perché venga a farci sentire il suo calore: ne abbiamo bisogno. E poi sfide di cartello come questa meritano una cornice particolare». Per certi aspetti il Citta domani non avrà nulla da perdere. Firmerebbe per un pari? «Sinceramente no. Noi andremo in campo per giocarcela, pensando a fare la nostra partita, anche perché abbiamo bisogno di punti per salvarci. E poi gli ultimi risultati positivi hanno ridato entusiasmo all’ambiente e, anche se in spogliatoio ha ripreso a girare un fastidioso virus influenzale, la condizione del gruppo è buona. In questo momento non avrebbe senso accontentarsi». Influenza, Cappelletti in forse. Il bollettino medico del giorno dice che Rigoni e Pellizzer, assenti mercoledì perché febbricitanti, ieri sono tornati al Tombolato e hanno lavorato a parte: entrambi stanno migliorando, tant’è che oggi si conta di poterli riavere in gruppo. A non allenarsi, sempre a causa dell’influenza, ieri sono stati Paolucci (che comunque è squalificato in questo turno) e Cappelletti: De Leidi o Pecorini le alternative se il terzino destro non dovesse recuperare. Arbitra Maresca. A dirigere la sfida sarà Fabio Maresca, della sezione di Napoli. Per una volta i precedenti sono favorevoli: è stato lui il fischietto di Cittadella-Catania 3-2 dello scorso 24 dicembre, gara in cui per una settantina di minuti gli uomini gli uomini di Foscarini fecero vedere il loro miglior calcio. Maresca non esita a estrarre cartellini: gli etnei terminarono quell’incontro in 8.
Ore 12.40 – (Mattino di Padova) «Mancosu e Cacia? Mica ci sono soltanto loro. Se vogliamo limitarci agli attaccanti possiamo citare pure Acquafresca, Improta e Sansone. E poi, perché fermarsi alle punte? Questa è indubbiamente la squadra più forte della serie B e non ha punti deboli. Anzi, ha una rosa che, già così com’è, è pronta per la serie A». Andrea Pierobon è reduce da un collegamento con una radio emiliana, interessata al fenomeno del portiere che, a quasi 46 anni, vola tra i pali come un ragazzino. Nelle ultime settimane Pierobon è richiestissimo: tv, radio. Tutti si accorgono ora di questo fenomeno del calcio che non ha mai amato le luci della ribalta. E, infgatti, anche stavolta, lui pensa alla sua squadra, pensa a fare gruppo con i compagni, pensa al prossimo impegno contro una delle corazzate del torneo. L’estremo difensore granata è conscio del pericolo che corre di fronte al Bologna “che tremare il mondo fa” e l’ha ripetuto anche in collegamento. La domanda da porgli è quasi scontata: come si ferma un attacco così forte? «Si ferma impendendo a chi avremo davanti di andare al tiro in condizioni facili. Io posso fare il mio, ma serve che tutto il Cittadella sia quello compatto e agguerrito visto negli ultimi turni. Sarà necessario rimanere ancora più uniti». Oltretutto il rischio è quello di sentirsi in trasferta: al momento sono 1.100 i biglietti già venduti alla tifoseria ospite, che “deborderà” dalla Curva Nord verso l’adiacente tribuna laterale scoperta da 300 posti. E forse non basterà nemmeno a contenerli, visto che si attendono almeno 2.000 tifosi in arrivo da Bologna.
Ore 12.20 – (Corriere del Veneto) Se il Cittadella ha cambiato marcia con il nuovo anno è anche grazie ai nuovi acquisti. Tomas Kupisz e Francesco Stanco hanno fatto decollare i granata, capaci di conquistare 11 punti su 15 disponibili nelle ultime cinque partite. Kupisz ha segnago all’esordio contro il Modena, mantenendo poi un rendimento elevatissimo anche nelle successive giornate: «Sono qui per imparare – ha detto il polacco – e sono contento dell’impatto che ho avuto a Cittadella. La squadra funziona, speriamo di continuare». Reduce da due stagioni negative, ha segnato tre gol in cinque partite: «Sto vivendo un momento magico – ammette l’attaccante granata – e sto giocando come facevo a Modena, con lo stesso modulo e gli stessi movimenti. Voglio continuare a fare bene». Intanto Cappelletti è in dubbio per domani, causa influenza. Curva ospiti quasi esaurita: venduti 1050 dei 1144 tagliandi disponibili per i tifosi rossoblù.
Ore 11.50 – L’arbitro di Padova-Fontanafredda sarà il signor Achille Simiele di Albano Laziale, coadiuvato dagli assistenti di linea Forlani e Rizzo.
Ore 11.20 – (Gazzettino) Tra i biancoscudati sono rimasti ai box Aperi, che ha un’elongazione muscolare al gracile della gamba sinistra e sta effettuando terapie, e Ferretti sul quale Parlato puntualizza. «Sta seguendo un programma differenziato rispetto ai compagni per averlo a posto sabato», giorno in cui la squadra si ritroverà all’Appiani per la rifinitura, dato che oggi sarà giornata di riposo. Quanto alla partita, nel primo tempo il San Marco si è portato in vantaggio con un diagonale di De Checchi (assist di Brollo) e qualche istante prima del riposo i biancoscudati hanno pareggiato con un destro di prima intenzione di Mazzocco su appoggio di Mattin. Nella ripresa il Padova è andato a segno altre quattro volte: Amirante, Cunico (rigore), Ilari e Segato (rigore) gli autori dei gol.
Ore 11.10 – (Gazzettino) Cinque gol nella consueta amichevole infrasettimanale davanti a duecento spettatori, anche se per quasi un’ora il San Marco (Terza categoria) tiene testa ai biancoscudati. Tutto comunque rientra nella normalità dato che le attenzioni di Cunico e compagni sono rivolte esclusivamente al campionato che sta entrando nella fase cruciale e in vista della sfida in programma domenica all’Euganeo con il Fontanafredda l’ordine era quello di non farsi male, tanto che lo stesso Parlato ha minimizzato al termine del test. «Il risultato non conta mai in queste partite che sono fatte con lo spirito di disputare un buon allenamento evitando infortuni e di incontrare le realtà della città». Senza dimenticare, tra l’altro, che si è giocato in un campo strettissimo.
Ore 11.00 – (Gazzettino) Oggi è una data nella quale si ricordano tre avvenimenti che fanno parte della gloriosa storia ultracentenaria del biancoscudo. Il 20 febbraio 1979 è il giorno in cui è morto a Trieste il mitico Nereo Rocco, che da giocatore ha indossato la maglia biancoscudata dal 1940 al 1942 (47 partite e 15 gol) e da allenatore dal 1954 al 1961 ha scritto la pagina più bella del Padova con il terzo posto in serie A nella stagione 1957-1958. Altro evento datato 20 febbraio 1949 è il pareggio 4-4 tra il Padova e il Grande Torino (vincitore di cinque scudetti consecutivi), una delle più grandi partite giocate all’Appiani. Per i biancoscudati segnò una doppietta Checchetti, i granata pareggiarono con Ossola e Castigliano, Vitali e Fiore portarono il Padova sul 4-2 e una doppietta di Menti fissò il punteggio sul 4-4. In quel Padova giocavano anche Gastone Zanon che ha compiuto novanta anni lo scorso 12 novembre e Plinio Rolle che farà novantuno anni il 4 marzo. Il 20 febbraio 1910 è invece la data della prima partita in assoluto del Padova: amichevole con il Verona terminata 0-0 nel campo di via Belzoni.
Ore 10.30 – (Mattino di Padova) Prima Amirante, poi Cunico dal dischetto, quindi Ilari e Segato (ancora su rigore) hanno chiuso il 5-1 finale. I suoi 45’ di gloria, in ogni caso, il San Marco li ricorderà a lungo. Nel post-gara, invece, Parlato non fa drammi: «A noi rimane il piacere di conoscere le realtà cittadine più diverse, il risultato non conta. Né del primo, né del secondo tempo». Le domande. Rimangono, però, un paio di immagini di ieri pomeriggio che vanno al di là. Sono quelle di Filippo Pittarello e di Salam Denè: il primo, partito titolare, è stato sostituito dopo mezzora, il secondo, entrato ad inizio ripresa, è poi uscito al 26’. La situazione abbastanza indecifrabile dell’attaccante del Burkina Faso ormai non è una novità, quella dell’attaccante padovano, invece, la sta diventando: «Era previsto che ruotassero», ha spiegato il tecnico. Ma la sensazione, ormai nemmeno troppo velata, che la sua fiducia stia svanendo, si avverte sempre più forte.
Ore 10.20 – (Mattino di Padova) In campo non c’erano né Cunico, né Ilari, né Amirante, né mezza difesa titolare, ma gli applausi dei tantissimi spettatori presenti sono stati sacrosanti. Mettiamoci il gol di Andrea De Checchi: in stagione, finora, aveva segnato – con rispetto parlando – a Rambla e Villafranchese, volete mettere l’emozione di infilare uno che si chiama Cicioni e che sul petto ha lo stemma del Padova? L’euforia della squadra giallorossa è tutta qui: sulle ali dell’entusiasmo, trascinata da un paio di validissimi mediani e da un portiere, Calzavara, capace di un paio di interventi niente male su Mazzocco e Petrilli, il San Marco è riuscito a portare il vantaggio fino allo scadere del primo tempo, quando lo stesso Mazzocco, dal limite, trovava la rete del pari rompendo la magia. Cinque gol. Il resto, nella ripresa, è stato quasi accademia: perché con i cambi del Padova, che ha inserito gran parte dei suoi pezzi da novanta, il risultato è sfuggito di mano.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) L’amichevole del giovedì di solito sorprese non le concede. Spesso è quasi un rito, per chi siede in tribuna a vedere gli uomini di Parlato strapazzare l’avversario di turno sotto valanghe di reti. Ieri, a Ponte di Brenta, qualcosa alle cronache il test infrasettimanale l’ha lasciato. Per la sorpresa del primo tempo, innanzitutto, ma anche per un paio di situazioni tutte da verificare. Leone San Marco. No, non c’è un errore: a fare il leone, stavolta, è stato proprio il San Marco. Una squadra di Terza Categoria che ha saputo sfruttare a proprio favore una delle poche armi a sua disposizione: il campo. un terreno piccolo, stretto, nemmeno troppo regolare, incastonato tra i palazzi di Ponte di Brenta che se non sai che c’è, probabilmente nemmeno te ne accorgeresti. In quel campetto, ieri, il Padova nel primo tempo s’è visto mettere in difficoltà forse per la prima volta dall’avvento del tour della Provincia. Perché la squadra locale, allenata da Massimo Toffanin, nei primi 45’ ha offerto a tratti un gran bel calcio di fronte all’undici biancoscudato.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Diverso il discorso per ciò che riguarda Sebastiano Aperi. L’attaccante siciliano tre giorni fa si è procurato, negli ultimi istanti dell’allenamento alla Guizza, un’elongazione al muscolo gracile degli adduttori della gamba sinistra: un danno di poco conto, ma molto fastidioso. Oggi Aperi continuerà a seguire le terapie del caso, e domani farà un tentativo sul campo all’Appiani: se la risposta muscolare sarà soddisfacente, potrebbe essere in grado di andare in panchina domenica, viceversa dovrà alzare bandiera bianca. Ancora una volta, quindi, è l’attacco il reparto nel quale Parlato deve fare i conti con le assenze: al momento i disponibili sono Amirante, Cunico, Ilari, Petrilli. Ci sarebbero poi Pittarello e Denè, ma visto lo spazio che questi ultimi riescono a trovare anche solo in amichevole, viene difficile ipotizzare che il tecnico li getti nella mischia.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Un trattamento grazie al quale dovrebbe migliorare la cicatrice muscolare che è andata a rinsaldare la zona infortunata, ma che ha contestualmente richiesto 48 ore di riposo. Ferretti sta bene, ieri avrebbe voluto giocare l’amichevole col San Marco, ma non ha potuto scendere in campo proprio per questo motivo. E dopo tre giorni di allenamenti differenziati, è altamente probabile che Parlato domenica decida ancora una volta di tenerlo in panchina: a guidare l’assalto dei biancoscudati al Fontanafredda ci sarà ancora quindi Salvatore Amirante, che per la prima volta dal suo arrivo a Padova disputerà due partite di fila da titolare. Quanto a Zubin, invece, sembra utopistico pensare che possa tornare in tempo per la sfida dell’Euganeo: rientrato dalla clinica di Empoli dove ha sostenuto terapie specifiche, la punta slovena potrebbe puntare al rientro domenica prossima in casa del Belluno.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Il Padova si prepara ad accogliere il Fontanafredda con le certezze della classifica, ma con il nuovo forfait di Ferretti. Tra due giorni torna all’Euganeo, ma per la seconda domenica di fila la squadra dovrà fare a meno del suo attaccante argentino. Già privo di Emil Zubin, che aveva guidato i biancoscudati per diverse gare prima di fermarsi per un problema muscolare, Carmine Parlato dovrà fare ancora a meno del Rulo, che dopo aver saltato alcune sedute di allenamento la scorsa settimana (ed essere finito in panchina a Rovereto col Mezzocorona) negli ultimi giorni si è dovuto fermare di nuovo. Nulla di preoccupante, sia chiaro: alla base delle sedute differenziate degli ultimi tre giorni – compresa l’amichevole di ieri a Ponte di Brenta alla quale non ha preso parte – c’è una seduta di trattamento che l’argentino ha effettuato pochi giorni fa nella zona dell’infortunio di alcuni mesi or sono, quando un brutto strappo lo aveva costretto a rimanere lontano dai campi per un paio di mesi.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Le cattive abitudini sono dure a morire. In linea con quanto fatto dall’Altovicentino lo scorso 4 gennaio, anche il Belluno ha deciso di far fruttare l’arrivo del Padova domenica prossima e batter cassa a spese dei tifosi. Il prezzo dei biglietti, con un comunicato diramato ieri dalla società gialloblù, è lievitato del cinquanta per cento: dai 10 euro solitamente spesi dai tifosi bellunesi per andare allo stadio, si è passati ai “canonici” 15, gli stessi grazie ai quali Dalle Rive, forte dei tremila biancoscudati giunti a Valdagno, era riuscito a far entrare nelle casse dell’Altovicentino circa 45 mila euro. I tifosi bellunesi già ieri non l’hanno presa bene, e c’è da credere che nemmeno i biancoscudati faranno i salti di gioia: i prezzi fissati sono 15 euro per il biglietto intero, e 10 il ridotto per donne e ragazzi dai 12 ai 18 anni. L’ondata di tifo biancoscudato che da agosto in poi ha fatto felici diverse società, difficilmente si farà intimidire dal costo maggiorato. Ma il punto è un altro: i tanti tifosi che il Padova porta in trasferta sono già di per sé una risorsa insperata per tante piccole compagini e per un campionato altrimenti abituato a ben altri numeri, è proprio necessario approfittarne?
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Nel frattempo Elia Bruzzi, al centro di un vero e proprio caso di mercato nel mese di gennaio, ha iniziato col piede giusto (due gol in due partite) la sua avventura a Viareggio nel campionato di Eccellenza dopo aver cambiato procuratore e aver tenuto a lungo sulle spine il Padova che cercava di restituirlo al Livorno e di sostituirlo con un centrocampista di caratteristiche diverse: «Purtroppo a Padova ho avuto un problema fisico che mi ha costretto a rimanere fermo per circa un mese – ha spiegato l’esterno di proprietà del Livorno, rimpiazzato in rosa da Giovanni Fenati – poi quando sono stato disponibile la società si è orientata sull’utilizzo di giocatori più esperti, quindi ho avuto poco spazio e non potevo certo rimanere per “gufare” chi giocava per sperare di essere utilizzato, ed allora ho avuto questa opportunità, abitando a Carrara sono arrivato in una società nuova, ma con una tradizione alle spalle, quindi cercherò di dare il mio contributo per portarla in serie D».
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) La notizia era già filtrata nella tarda serata di mercoledì, da ieri è una certezza. Un altro infortunio muscolare si abbatte sul Padova di Carmine Parlato e l’infermeria si riempie ancora. Fermo restando che Zubin è ko causa stiramento e che le condizioni di Gustavo Ferretti continuano ad essere un punto interrogativo (ieri l’argentino era assente, domenica ci sarà?), all’amichevole di ieri a Ponte di Brenta vinta per 5-1 dai Biancoscudati non ha partecipato Sebastiano Aperi, incappato in un altro guaio muscolare: il bollettino medico recita elongazione al muscolo gracile della gamba destra, niente di particolarmente grave, ma a 48 ore dalla partita con il Fontanafredda l’impressione è che l’esterno biancoscudato dovrà alzare bandiera bianca. Detto che la rosa a disposizione di Parlato presenta alternative importanti in ogni settore del campo e che non si può parlare per questo motivo di vera emergenza, l’impressione è che la sequenza di infortuni di natura muscolare stia cominciando ad essere preoccupante. In alcuni casi (leggi Ferretti) i recuperi sono stati affrettati, in altri si tratta di normali situazioni che si verificano all’interno di una stagione, nel complesso probabilmente la squadra paga la preparazione estiva svolta in condizioni di emergenza in ritardo sulla tabella di marcia a causa della ricostruzione da zero della società dopo il crac del vecchio club guidato da Diego Penocchio.
Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (ventitreesima giornata, domenica 22 febbraio ore 14.30): AltoVicentino-Triestina, Belluno-ArziChiampo, Clodiense-Mori S. Stefano, Dro-Tamai, Giorgione-Mezzocorona, Kras Repen-Union Ripa La Fenadora, Legnago-Union Pro, Padova-Fontanafredda, Sacilese-Montebelluna.
Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 53, AltoVicentino 46, Belluno 42, Sacilese 40, ArziChiampo 36, Clodiense 35, Montebelluna 32, Fontanafredda 31, Tamai, Union Pro e Union Ripa La Fenadora 30, Giorgione 26, Legnago 23, Dro 20, Kras Repen 19, Triestina 18, Mezzocorona e Mori Santo Stefano 11.
Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della ventiduesima giornata: ArziChiampo-Giorgione 2-1, Fontanafredda-Clodiense 0-0, Mezzocorona-Padova 1-4, Montebelluna-Kras Repen 2-1, Mori S. Stefano-Dro 2-1, Tamai-Legnago 1-1, Triestina-Belluno 2-2, Union Pro-Sacilese 1-1, Union Ripa La Fenadora-AltoVicentino 1-1.
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E’ successo, 19 febbraio: termina 5-1 l’amichevole disputata dai Biancoscudati a Ponte di Brenta contro il San Marco ed a cui non hanno partecipato Aperi e Ferretti.