«Ho già sentito abbastanza». Sono le parole di Daniele Galloppa, centrocampista del Parma, all’uscita del Centro Sportivo di Collecchio. È finito l’allenamento della squadra ed in programma ci sarebbe l’incontro con Giampietro Manenti ma lui le parole del numero uno crociato non le vuole più sentire. È il segnale più evidente di come la situazione in casa crociata sia ormai definitivamente precipitata. Rientrato dal suo viaggio in Slovenia il presidente del Parma Fc ancora una volta non ha regalato certezze su bonifici e stipendi. Ha sì incontrato i giocatori ma appare ormai scontato, a meno di un miracolo, che lunedì si vada verso la messa in mora del club da parte di giocatori e staff tecnico. Oggi a Collecchio si è presentato di nuovo il presidente dell’associazione calciatori Damiano Tommasi ed anche lui è parso rassegnato.
«Aspettiamo che ci dicano qualcosa e che soprattutto ci sia qualche movimento concreto – ha detto dopo aver passato mezzora negli spogliatoi – Spero di non essere qua a breve ma è probabile che tornerò». Tanto per non farsi mancare nulla la Procura di Parma, dopo avere chiesto il fallimento del club, starebbe indagando su un documento grazie al quale la società crociata si sarebbe fatta anticipare un milione di euro da un istituto bancario. Il documento attestava un credito che il Parma Fc vantava, per la stessa cifra, con un’azienda del parmense. Il titolare della società però non ne sapeva nulla, anzi la sua firma sul foglio sarebbe risultata falsa. Per ora però non ci sarebbero indagati. Unica, magra, soddisfazione in questa ennesima giornata nera per i tifosi del Parma la conferma della gara di domenica del Tardini con l’Udinese. La grave situazione economica del club ha portato ad un arretrato di molti mesi rispetto al pagamento degli addetti alla sicurezza e gli steward, nella giornata di ieri, avevano minacciato di non presentarsi allo stadio.
Oggi il Gos (Gruppo Operativo sulla sicurezza) si è riunito per valutare la situazione ed è stata scongiurata l’ipotesi di cancellazione del match. Il verbale della seduta è stato secretato, ma indiscrezioni confermerebbero comunque la volontà di arrivare nelle prossime ore ad un accordo con gli steward e, in seconda ipotesi, alla disputa della gara a porte chiuse. Domenica quindi il Parma in campo ci sarà ed avrà anche una squadra visto che i giocatori per ora hanno confermato il loro impegno, come fra l’altro hanno fatto sino ad oggi dimostrando grande professionalità. Ma sul dopo nessuna certezza.
Dopo la messa in mora passeranno venti giorni e poi, in caso di assenza di pagamenti, la squadra sarà libera da ogni impegno contrattuale. A quel punto, se ci sarà il fuggi fuggi generale, chi giocherà? Se non ci fosse più una squadra il rischio sarà la sconfitta a tavolino per il Parma per 3-0. Un provvedimento che si ripeterebbe sino a quattro volte per poi far scattare, in base al regolamento della Federcalcio, all’esclusione del club dal campionato di serie A. A quel punto tutte le gare del girone di ritorno, comprese quelle già disputate sarebbero archiviate con lo stesso identico punteggio, 0-3, con le ovvie polemiche su un torneo a quel punto davvero falsato. Un’ipotesi comunque ancora remota anche se oggi il sindaco di Parma Federico Pizzarotti ha avuto un incontro con il presidente della Figc Tavecchio ed il presidente della Lega Calcio Beretta. Con loro in collegamento telefonico anche Damiano Tommasi. Un primo summit in vista del baratro fallimento? (ANSA)