Live 24! Padova-Fontanafredda, -4: doppia seduta di allenamento per i Biancoscudati, si valutano le condizioni degli acciaccati

Condividi

Clicca qui per aggiornare la diretta

Ore 21.40 – (Trentino) Onesto e felice. Il giorno dopo il successo nel derby contro il Dro, il secondo in serie D per il Mori Santo Stefano, Davide Zoller è già proiettato alla difficilissima sfida contro la Clodiense. E’ inevitabile, però, che la prima domanda sia riferisca a quanto accaduto negli ultimissimi minuti della sfida. «Riguardo ai due episodi “incriminati” – commenta Zoller – non posso che ribadire quanto ho già detto a fine gara: il calcio di rigore a nostro favore “ci può stare” (e l’ha ammesso anche il tecnico droato Manfioletti), quello non assegnato ai nostri avversari era netto che più non si poteva. Credo non ci sia altro da aggiungere». Detto questo, il Mori domenica ha lottato con le unghie e con i denti, dimostrando di essere vivo e di volerci provare sino alla fine. I playout sono distanti sette punti, tantissimi, ma ci sono ancora tutti gli scontri diretti da disputare. «E’ chiaro – conclude l’allenatore lagarino – che la matematica ci consente ancora di sperare, ma siamo altrettanto consci che la rincorsa resta quasi impossibile perché la distanza è tanta e le partite sono sempre meno. Per noi, in ogni caso, non cambia nulla: il nostro obiettivo è quello di onorare sino all’ultima giornata il campionato e raccogliere quanti più punti possibili. Domenica l’abbiamo fatto molto bene perché, episodi finali a parte, prima il Mori aveva disputato un’ottima partita, cercando di vincere la partita e creando numerose e nitide palle gol».

Ore 21.20 – (Trentino) Oltre al danno anche la beffa. La sconfitta contro il Mori ha complicato notevolmente i piani del Dro. Conquistare un punto nella “straprovinciale” contro i lagarini avrebbe permesso ai gialloverdi di guadagnare un leggero margine nei confronti di Giorgione e Kras Repen e di non perdere ulteriore terreno da Legnago e Triestina. E, invece, nell’incredibile finale del “Comunale” il Dro è caduto contro l’ultima della classe, al termine di un match che, va detto, la formazione di Manfioletti non ha affrontato con la giusta intraprendenza. E’ vero che i gardesani hanno mantenuto il pallino del gioco, ma è altrettanto innegabile che il portiere di casa Poli non ha dovuto compiere alcun intervento al di là dell’ordinaria amministrazione, mentre il Mori ha creato almeno quattro nitide palle gol oltre all’incredibile rete messa a segno da Eisenstecken dopo appena ventiquattro secondi di gioco. La rabbia di Manfioletti, dei giocatori e della società è giustificata, ma le proteste di fine gara avranno inevitabilmente conseguenze pesantissime sul proseguo della stagione. Il tecnico droato è stato allontanato per le veementi proteste in occasione del rigore non assegnato alla sua formazione e, quasi sicuramente, verrà stoppato dal Giudice Sportivo, mentre per Bertoldi e Chesani, entrambi espulsi a fine gara dopo aver detto qualche parola di troppo all’indirizzo del direttore di gara (che, va sottolineato, dopo il triplice fischio ha imboccato direttamente gli spogliatoi senza provvedere al saluto fair play) la sanzione scatterà in automatico e, presumibilmente, comporterà almeno un paio di turni di stop. Considerate le non perfette condizioni fisiche di Donati, Colpo e Ruaben, le due assenze per squalifica costringeranno Manfioletti a ridisegnare, ancora una volta, lo schieramento titolare. Difficoltà su difficoltà per il Dro che non può più sbagliare: domenica ad “Oltra” arriverà il Tamai, squadra dal grande potenziale offensivo ma che non vince da cinque giornate. A disposizione di Ischia e compagni ci sarà un solo risultato: il successo.

Ore 21.00 – (Trentino) Il “game over” non sembra troppo distante e potrebbe arrivare, addirittura, prima della fine naturale della stagione regolare. L’entusiasmo, l’incredibile attaccamento alla maglia e la compattezza di un gruppo che, da luglio ad oggi, non ha mollato la presa nonostante le tantissime difficoltà non basteranno per far sì che il Mezzocorona concluda regolarmente il proprio campionato in serie D. Quella che sta vivendo il “Mezzo” è una situazione paradossale, per alcuni aspetti addirittura tragicomica. Il presidente rotaliano Alberto Grassi non sembra intenzionato a mollare la presa (un giorno, forse, spiegherà il perché), ma non è nemmeno in grado di far fronte (o non è intenzionato) alle difficoltà economiche della società. Giocatori, allenatori (compresi quelli del settore giovanile) e dirigenti sono letteralmente infuriati (e qualcuno è rassegnato) per le continue promesse non mantenute. I RIMBORSI SPESE. Ad oggi lo staff tecnico e i giocatori della rosa della prima squadra hanno percepito solamente, e sempre in ritardo, due mensilità (agosto e settembre) e mezza (ottobre). Degli altri rimborsi spese (la metà di ottobre e la totalità di novembre, dicembre e gennaio) non v’è traccia. I giocatori, sia quelli provenienti da fuori provincia che i calciatori locali, sono esasperati e non sono da escludere “colpi di scena” nei prossimi giorni. Qualcuno degli ex calciatori gialloverdi, tramite l’Aic (Associazione Italiana Calciatori) ha deciso di rivolgersi alla Commissione Accordi Economici per ottenere il pagamento delle spettanze relative alla scorsa stagione. STAFF TECNICO RIDOTTO ALL’OSSO. Luca Lomi resiste (ma non si ancora per quanto) e con lui il suo “secondo” Giorgio Fadda e il preparatore dei portieri Silvano Pedrolli. Il preparatore atletico, il fisioterapista e il magazziniere, invece, hanno alzato bandiera bianca e, a fronte del mancato pagamento di quanto pattuito e di troppe promesse non mantenute, hanno deciso di chiamarsi fuori. Da un paio di mesi a questa parte, dunque, il tecnico gialloverde deve occuparsi in prima persona della preparazione atletica e, soprattutto, non vi è alcun supporto sanitario (fisio o, comunque, un massaggiatore) per i giocatori infortunati. CAMPO INNEVATO? CI SI ALLENA SUL SINTETICO DA CALCIO A 5. Qualche settimana fa la prima squadra è stata costretta a spostarsi ai “Campetti” visto che il sintetico di via Santa Maria era innevato e nessuno aveva provveduto alla spalatura. I pochi e stoici dirigenti rimasti si stanno facendo in quattro ma non può bastare. La situazione in qualche modo deve sbloccarsi. Lomi e i suoi non possono che essere applauditi per quanto fatto fino ad oggi.

Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Tre punti gettati al vento. Contro l’ArzignanoChiampo il Giorgione sull’uno a zero ha avuto la possibilità di raddoppiare su calcio di rigore ma l’errore dal dischetto di Adriatic Podvorica ha fatto girare la partita a favore dei padroni di casa che con un “uno-due” micidiale hanno conquistato i tre punti. «Peccato poteva essere una vittoria importantissima – dice Andrea Giacomazzi – dopo un gran primo tempo e dopo un vantaggio meritato abbiamo avuto in mano il colpo del ko ma purtroppo la parata del portiere sul tiro di Podvorica ha galvanizzato l’ArzignanoChiampo che poi è riuscito a ribaltare il risultato». Un punto perso? «Tre punti persi, meritavamo la vittoria, è stata una partita spigolosa e combattuta ma l’essere andati in vantaggio ci aveva dato quella padronanza del campo che stava mettendo in difficoltà l’Arzignano, purtroppo non siamo stati cinici e non abbiamo chiuso la partita. Non è la prima volta che ci capita ma questa volta il rammarico è tanto». Morale sotto i tacchi? «La sconfitta brucia ma per noi non è un brutto periodo, stiamo facendo più punti rispetto al girone di andata e siamo già concentrati sulla prossima partita interna che a questo punto diventa fondamentale vincere». Contro il Mezzocorona per continuare sulla scia positiva in casa? «Sì, in casa riusciamo a trovare qualche punto in più, non è comunque una questione di mentalità perché cerchiamo di giocare sempre allo stesso modo, ma di fortuna. Ora siamo nella parte finale del campionato ed è necessario fare punti per evitare la zona playout».

Ore 20.10 – (Gazzettino, edizione di Treviso) L’Union Pro domenica ha infilato il secondo 1-1 consecutivo stoppando la corsa della Sacilese quarta in classifica. Alla vigilia tutti avrebbero firmato per un pareggio anche in virtù della «manita» subìta all’andata ma a fine partita prevaleva nettamente il rammarico per la vittoria sfumata. Un segnale che conferma come l’Union abbia ormai pagato lo scotto della nuova categoria e che da qui a fine campionato punterà a sgambettare qualche altra big. Contro la squadra di Zironelli ha sorpreso un pò il fatto che Feltrin abbia effettuato un unico cambio per lo più al 43′ della ripresa. Il mister spiega così la scelta di non aver inserito un attaccante fresco (Casarotto o/e Cattelan) per cercare il colpaccio considerato anche che la Sacilese ha giocato l’ultima mezz’ora con un uomo in meno: «C’era la possibilità di provare qualche cambio e ne avevo anche parlato col mio vice (Gianluca Campagnola, ndr). Andrea Nobile stava facendo bene sulla sinistra anche se era un pò affaticato mentre Visinoni aveva creato buone occasioni e poco prima di uscire aveva sfiorato il gol su punizione. Avevo pensato di togliere Comin ma alla fine ho deciso di lasciarlo in campo. Cambiando prima forse potevamo creare qualcosa in più come potevamo anche perdere, non ci sono conferme. Era importante muovere la classifica». Appiah giocando in fascia è stato fra i migliori, meglio lì che in mezzo? «Kevin ha giocato da esterno forse nel ruolo dove rende meglio anche perché lì si notano meno gli errori che non quando gioca davanti alla difesa. Si è sacrificato recuperando tanti palloni e sfiorando il gol con un’occasione per tempo. Gli avevo chiesto di rientrare spesso in difesa per dare una mano e lo ha fatto molto bene».

Ore 19.50 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Dopo cinque partite senza conquistare i tre punti il Montebelluna torna a fare bottino pieno. Contro il Kras Repen è finalmente arrivata la prima vittoria del 2015, risultato che restituisce serenità alla truppa e al contempo fa salire i biancocelesti ad un più che rassicurante settimo posto in classifica. Raggiunta quota 32 quando mancano ancora dodici turni alla fine, la salvezza è ormai a portata di mano della banda di Daniele Pasa, visto anche l’ampio margine di vantaggio sulla zona a rischio. Tre punti ottimi dunque, e che rappresentano un eccellente viatico considerando pure l’impegnativo trittico con Sacilese, Union Ripa e Altovicentino in programma nelle prossime tre domeniche. A dare il via alla vittoria del Monte ha provveduto Samba Sadio, l’attaccante senegalese arrivato da poco più di un mese in via Biagi, ma che sta ricalcando a grandi falcate il percorso compiuto nello stesso periodo dello scorso anno da Roberto Ogunseye. Per lui si è infatti trattato del terzo centro, il secondo consecutivo, in sole quattro partite disputate con la maglia biancoceleste. «Sono contento di avere segnato ancora, ma soprattutto perché il mio gol è servito per sbloccare la squadra – dice la punta di proprietà della Reggina – nell’occasione sapevo che Masiero me l’avrebbe appoggiata, mi sono coordinato bene e l’ho messa alle spalle del portiere». Poi è arrivato il gol di Garbuio. Sembrava che la partita non avesse storia, invece nella ripresa avete faticato. «Secondo me siamo rientrati in campo un pò molli, dovevamo chiudere subito i discorsi invece loro hanno provato in tutte le maniere a riaprirla. Abbiamo avuto l’occasione del calcio di rigore per andare sul 3-0, purtroppo però il portiere ha deviato il tiro di Giglio. Nel finale il Kras ha accorciato e abbiamo sofferto, ma siamo giovani e comunque sia questa è una vittoria meritata e che ci avvicina ulteriormente alla salvezza». È il tuo primo gol davanti al pubblico di casa. Hai una dedica particolare da fare? «Sì, questa mia rete è per Berto De Bortoli, se lo merita perché ogni giorno dopo l’allenamento mi fermo con lui per migliorare la mia tecnica di gioco». Domenica vi aspetta la Sacilese. «È una squadra tosta, però noi vogliamo continuare a fare punti per arrivare il prima possibile a salvarci».

Ore 19.20 – (Il Piccolo) Nonostante gli innegabili progressi dell’ultimo mese, a suon di pareggi la possibile scalata della Triestina alla salvezza diretta si fa ancora più complicata. Quando aveva terminato il girone di andata con il rovinoso score di appena 11 punti, l’Unione era chiamata a un girone di ritorno super, da almeno 27-28 punti per tentare di agganciare la quota di galleggiamento. Dal giro di boa in poi la squadra di Ferazzoli ha indubbiamente un altro passo rispetto all’andata, ha guadagnato 7 punti in 5 partite, ma questa accelerazione ancora non basta: innanzitutto perché con questa media si arriverebbe a quota 35 o giù di lì, probabilmente in una discreta posizione nella griglia play-out ma niente di più. Ma soprattutto perché già adesso mancano all’appello 4 punti che erano stati messi in preventivo: le vittorie con Arzignanochiampo e Kras non solo erano obbligatorie, ma per come si erano messe le partite erano davvero a un passo. Eppure in quei minuti finali alla Triestina sono venuti a mancare ben 4 punti. Però la gagliarda Unione di questo periodo è capace anche di rimediare, almeno in parte, a queste mancanze, e di andare a prendersi punti dove francamente non ne erano previsti. Il pareggio di Sacile ne è la testimonianza, e in fondo anche il 2-2 con il Belluno va annoverato tra i punti guadagnati. Il fatto è che sarebbe meglio vincere piuttosto gli scontri diretti e perdere con le grandi per cambiare davvero la classifica. I quattro pari del ritorno, tra l’altro, hanno ormai portato la squadra di Ferazzoli al top del torneo nei segni ics, facendone appunto la regina dei pareggi. Proia e compagni hanno finora ottenuto 2 vittorie, 8 sconfitte e ben 12 pareggi, equamente distribuiti fra casa e trasferta. Il discorso è trito e ritrito; mancano le vittorie che darebbero morale e farebbero compiere uno scatto in classifica. Invece, dopo cinque giornate di ritorno, il distacco dal Giorgione (la squadra subito davanti le ultime sei, quella su cui fare la corsa per la salvezza diretta) è invariato: 8 punti. Già, perché anche i veneti hanno accelerato rispetto al girone di andata e avanti di questo passo la quota salvezza potrebbe anche alzarsi. Ma è evidente che lo scontro chiave sarà il primo marzo al Rocco proprio contro il Giorgione: vincendo, la Triestina dimezzerebbe in pratica il distacco e i giochi sarebbero riaperti. Diverso il discorso per i play-out: la Triestina al momento è nella posizione peggiore e se la vedrebbe fuori casa con il Legnago. Ma non solo la distanza dal Legnago è di appena 5 punti, Kras e Dro sono davvero a portata di mano e una griglia di partenza migliore è ampiamente alla portata degli alabardati.

Ore 18.50 – (Corriere delle Alpi) «La squadra ha sempre dimostrato impegno con un gruppo coeso, ma si era smarrita dal punto di vista dell’attenzione. È subentrato un rallentamento psicologico su cui stiamo lavorando, perché senza la determinazione necessaria i risultati non vengono automaticamente». Il presidente del Ripa Fenadora Nicola Giusti ha visto più che altro un problema mentale e ha richiamato tutti alla massima concentrazione. La conferma che dopo il pareggio con l’Altovicentino la crisi sia passata o meno si vedrà nelle prossime partite, a cominciare dalla trasferta friulana con il Kras Repen. «Non abbassiamo la guardia né noi come società e nemmeno i giocatori», dice. «Domenica sarà ancora più difficile rispetto all’Altovicentino. Affrontiamo una squadra molto temibile sul suo campo e sappiamo che dobbiamo prepararci a una sfida complicata». Partita spartiacque. «Decisiva no, perché mancano ancora tante giornate», dice Nicola Giusti. «Se l’esito sarà positivo, che significa fare punti, 1 o 3, comunque poi bisogna dare continuità. Con l’Altovicentino è emerso in maniera inequivocabile che se giochiamo al cento per cento e concentrati come dobbiamo essere, non è facile per nessuno giocare contro di noi, in particolare al Boscherai ma anche fuori. Poi si può vincere o perdere, però mettiamoci del nostro». Aspetto mentale. «Perdere quattro partite va a minare la stabilità che può avere un ambiente e fa emergere qualche insicurezza», osserva il presidente neroverde. «Bisogna fare un percorso che ci permetta di riacquisire la tranquillità che avevamo. Un passo domenica scorsa è stato fatto, adesso dobbiamo farne altri nelle prossime settimane». Concentrazione. È la parola chiave: «Abbiamo chiesto di tornare a cercare il livello di concentrazione avuto nella fase tra ottobre e novembre in cui abbiamo vinto e fatto punti, ma non lo abbiamo fatto in carrozza», sottolinea Nicola Giusti. «Abbiamo preso i risultati per i capelli, con determinazione e attenzione. Domenica abbiamo rivisto per tutta la partita quello spirito pratico». Juniores in campo. Oggi alle 15 al Boscherai i ragazzi di Lauria recuperano la partita contro la Sacilese.

Ore 18.30 – (Corriere delle Alpi) Roberto Vecchiato deve ridisegnare la difesa. Domenica contro l’Arzignanochiampo il Belluno non avrà a disposizione due titolari inamovibili di questa stagione come Ivan Merli Sala e Giovanni Pescosta. Per il terzino classe 1996 non dovrebbero esserci grossi problemi, il suo sostituto naturale è Danny Paganin che ha passato gran parte della stagione in panchina ma quando è stato chiamato in causa ha sempre riposto presente con ottime prestazioni. Per quanto riguarda il centrale e leader della squadra Ivan Merli Sala la cosa si fa sicuramente più complicata. Mister Vecchiato dovrà scegliere se lanciare dal primo minuto l’ultimo arrivato Andrea Di Bari, fuoriquota 1995, che fino adesso è solamente subentrato a partita in corso, oppure schierare al fianco di Sebastiano Sommacal l’ex Feltrese e fuoriquota Paolo Pellicanò. Sulla corsia di sinistra invece dovrebbe tornare Stefano Mosca dopo aver giocato esterno offensivo a Trieste per l’assenza per squalifica di Marco Duravia. Situazione infortunati. La scorsa settimana si sono fermati Emanuele Paoletti, Davide Solagna e nella prima parte della settimana anche Andrea Radrezza. Per quanto riguarda l’attaccante di origini padovane sta bene ed è pienamente recuperato, per questo il tecnico lo ha fatto anche scendere in campo domenica contro la Triestina. Emanuele Paoletti invece rimarrà a riposo fino a giovedì per un problema all’inguine e difficilmente sarà della partita Per quanto riguarda il portiere Davide Solagna, ieri pomeriggio si è allenato, non è ancora al cento per cento ma dovrebbe recuperare per domenica contro l’Arzignanochiampo. Chi sicuramente sarà del match è Marco Duravia che dovrebbe riprendersi il posto nel tridente gialloblù ritornando a sfornare assist per i compagni. Il Belluno ieri pomeriggio si è allenato regolarmente sul sintetico della Gol Arena, l’unico assente appunto era il giovane Paoletti oltre che l’infortunato Ruben D’Incà, operato otto giorni fa al crociato anteriore del ginocchio sinistro.

Ore 18.20 – Problema ai flessori della gamba destra per Sebastiano Aperi, che oggi non si è allenato a scopo precauzionale: l’esterno offensivo biancoscudato svolgerà in questi minuti una risonanza per valutare l’entità del problema.

Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) La classifica torna a preoccupare e il Venezia deve tifare il Pordenone degli ex per non veder ridotto il proprio margine sui playout. Momento delicato in casa arancioneroverde dove alla sconfitta di venerdì a Salò si è aggiunta quella del presidente Yury Korablin, che non avendo saldato per la seconda volta i contributi sugli stipendi farà salire da uno a due i punti di penalizzazione. A leggere la classifica i lagunari di Michele Serena sono a quota 34 – quattro in meno del Real Vicenza che sabato (ore 17) sarà al Penzo – ma di fatto i punti sono 32, otto di vantaggio sul quint’ultimo posto (sinonimo di playout per evitare la serie D) occupato dalla Giana. Questo pomeriggio però il team di Gorgonzola recupererà i 90′ col Pordenone fanalino di coda e, proprio agli ex (Maracchi, Bertolucci, Migliorini, Mattielig, Panzeri, mentre Franchini e Maccan sono squalificati), è costretto ad affidarsi il Venezia per non veder ridotto a soli 5 punti il proprio cuscinetto. Il tutto mentre si è rimessa in moto la macchina del Tribunale Federale Nazionale che ieri ha inflitto un -2 al Mantova per alcune irregolarità nei pagamenti: i virgiliani, al terzo punto di penalità, si ritrovano ora a quota 30 appaiati alla Cremonese. Al Taliercio intanto prosegue la preparazione al derby col Real Vicenza dell’ex tecnico arancioneroverde Paolo Favaretto (sconfitto dal Renate ma tranquillo con i suoi 38 punti), cui il Venezia si accosta dopo aver raccolto solo uno 0-0 dai 180′ con Como e Feralpi, magro bottino che è costato l’addio ai playoff allontanatisi a 12 (14) lunghezze. Mister Michele Serena, il quale ha precisato che la frase «saranno contenti i gufi» (pronunciata a caldo dopo il ko di Salò) non era riferita né alla stampa né ai tifosi del Penzo, semmai a chi nell’ambiente aveva accolto con scetticismo il suo ritorno a Venezia, dovrà far fronte anche alla squalifica di Bellazzini (ieri si sono allenati a parte Giuliatto, Peccarisi, Raimondi e Cernuto). Un’assenza molto pesante quella del miglior marcatore lagunare, capace per un po’ con i suoi gol su rigore e punizione di tenere a distanza quella zona salvezza che ora invece rischia di avvicinarsi pericolosamente.

Ore 17.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) E’ arrivata puntuale ieri dal giudice sportivo la squalifica di un turno per Tommaso Bellazzini, al quarto cartellino giallo. Salterà il derby di sabato con il Real Vicenza e andrà a fare compagnia a Sales (alla seconda delle tre giornate di squalifica) e a Legati, che ha scontato la squalifica ma che rimarrà fuori circa tre settimane per infortunio (lesione di secondo grado del retto femorale della coscia sinistra). Assenze pesanti per mister Michele Serena per il match di sabato al Penzo, sperando che la lista dei forfait possa fermarsi qua, visto che ieri al campo del Taliercio si stavano allenando a parte Cernuto, Giuliatto, Peccarisi e Raimondi. Per i quattro si tratta di affaticamenti muscolari e dovrebbero rientrare al più presto nel gruppo. Oggi, intanto, il Venezia starà alla finestra in attesa dell’esito del recupero del match tra Giana Erminio e Pordenone, visto che la classifica alle spalle degli arancioneroverdi si è accorciata e ora sulla Giana, ovvero sulla zona playout, ci sono 10 punti. Ma a complicare la classifica ci sono in ballo anche i due punti di penalizzazione che il Venezia dovrà subire per i mancati versamenti dei contributi alle due scadenze del 16 dicembre e del 16 febbraio. Il presidente Korablin ha assicurato che verserà tutto entro la fine del mese e se questo non cambia la posizione del Venezia relativamente alle penalizzazioni (difficile che venga accolto un eventuale ricorso) può migliorare però la prospettiva futura, perché la società si presenterebbe a fine stagione senza pendenze arretrate, requisito fondamentale per l’iscrizione al prossimo campionato. Sarà probabilmente lo stesso Korablin a dare di persona tutte le spiegazioni sul mancato pagamento dei contributi e le rassicurazioni del caso, visto che il presidente arancioneroverde è atteso a Venezia per domani sera. E il patron ha assicurato che assisterà anche alla partita di sabato: e in questo caso sarebbe la prima volta per lui, in questa stagione.

Ore 17.20 – (La Nuova Venezia) Il turno infrasettimanale del girone di ritorno per le squadre del girone A, ovvero le partite della dodicesima giornata di ritorno, in programma inizialmente mercoledì 25 marzo, sono state anticipate a mercoledì 4 marzo. Il Venezia giocherà al Penzo contro l’Arezzo alle ore 15 tra le due trasferte di Monza (ottava giornata) e Novara (nona). Il motivo? Semplice. Mercoledì 25 marzo è infatti in programma la semifinale del torneo International Challenge Trophy tra Italia e Turchia che vedrà in campo a Caserta la selezione Under 21 di Lega Pro. Ieri doppio allenamento al Taliercio per la truppa di Michele Serena: Cernuto, Peccarisi, Giuliatto e Raimondi hanno lavorato a parte per affaticamento muscolare. Puntuale è arrivata la squalifica per una giornata a Tommaso Bellazzini, che va a sedersi dietro alla lavagna insieme a Simone Sales, mentre Elia Legati, scontato il turno di squalifica a Salò, rimane fermo ai box per infortunio. Tra i verdetti del giudice sportivo spiccano le sei giornate di squalifica rimediate dall’ex arancioneroverde Sasha Cori, attualmente al Cosenza (girone C): cinque per espressione blasfema e minacciosa all’arbitra e una per aver raggiunto la quarta ammonizione. Probabile che in mezzo al campo il posto di Bellazzini lo prende Varano. Assente Marco Dell’Andrea, il giovane terzino convocato da Bertotto per lo stage della selezione under 21 di Lega Pro che terminerà oggi con l’amichevole allo stadio “Picchi” contro il Livorno.

Ore 17.00 – (La Nuova Venezia) Non resta che aspettare, anche se dalla classifica sarà sempre bene togliere due punti, e guardarsi alle spalle sarà la cura migliore. Il day after in casa Venezia non provoca particolari sussulti, in pochi avevano conservato fiducia nell’arrivo in extremis dei contributi del bimestre novembre-dicembre. La consapevolezza, adesso, è mettersi al riparo da spiacevoli sorprese, visto che ogni stagione il finale presenta rimonte impreviste da chi insegue, anche perché il +10 del Venezia sul quint’ultimo posto, occupato dal Giana Erminio, potrebbe essere ridotto già oggi con il recupero tra la formazione lombarda e il Pordenone. «Non è semplice lavorare in queste condizioni di precarietà, anche perché è dall’inizio della stagione che siamo in questa situazione» ha commentato ieri il direttore sportivo Ivone De Franceschi, che ogni giorno mette la sua faccia al campo d’allenamento con staff tecnico, giocatori e tifosi, «è logico che fioccano le domande, tutti vogliono sapere cosa sta accadendo e quali spiragli ci sono. Sul presente e sul futuro. Per questo era importante ritornare da Salò con almeno un punto in tasca, prezioso per la classifica, ma anche per il morale». Stipendi pagati, contributi no, come a metà dicembre, il ritornello si è ripetuto anche a febbraio, nonostante le garanzie date dal presidente Korablin prima di Natale al direttore generale Dante Scibilia. «Va sottolineata la grande professionalità dei giocatori e dello staff, ma anche di chi lavora quotidianamente con noi». Domani, in tarda serata, il presidente Yuri Korablin ritornerà a Mestre e sabato sarà presente al derby con il Real Vicenza, magari sarà l’occasione per riallacciare i contatti con il commissario Zappalorto, ma è quanto mai problematico leggere le intenzioni vere del presidente. Anche perché la domanda più ricorrente delle ultime settimane è sempre la stessa: se effettivamente ha grossi problemi a livello economico, soprattutto nel trasferimento del denaro dalla Russia all’Italia, perché non decide di cedere la società? Adesso il Venezia è un “prodotto” ancora spendibile sul mercato, i tempi per il passaggio di proprietà ci sarebbero. Se Korablin aspetta il nuovo sindaco, a fine maggio sarà troppo tardi. La giustizia sportiva viaggia a ritmi lentissimi, e non solo per quanto riguarda il Venezia che deve essere ancora deferito dal Procuratore Federale alla Sezione Disciplinare del Tribunale Federale Nazionale per l’inadempienza di metà gennaio. Solo ieri è arrivata infatti la seconda penalizzazione attesa dal Mantova che si è visto togliere altri 2 punti in classifica, scendendo quindi a quota 30 (-3). Seguendo questi ritmi, il Venezia rischia di subire la seconda penalizzazione a ridosso della fine del torneo.

Ore 16.40 – Serie D girone D, nel recupero la Correggese batte 2-1 l’Este.

Ore 16.20 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 16.10 – Qui Guizza: consueta partitella finale del mercoledì “Under” contro “Over”, con Petrilli in porta negli Over.

Ore 15.50 – Qui Guizza: partitella con le sponde.

Ore 15.30 – Qui Guizza: partitella a campo ridotto.

Ore 15.10 – Qui Guizza: lavoro a parte per Ferretti ed Aperi.

Ore 14.50 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento pomeridiano dopo una sessione video di studio del Fontanafredda.

Ore 14.30 – (Giornale di Vicenza) Riparte il Real Vicenza dopo la sconfitta di domenica, e vede all´orizzonte l´importante derby veneto contro il Venezia. Quella di sabato non sarà una partita qualunque. Divise da quattro punti in classifica, la stagione delle due formazioni ha volti completamente diversi. I vicentini per gran parte del girone d´andata sono rimasti ai vertici della classifica, periodo positivo bruscamente interrotto da un ciclo negativo da cui i biancorossi non sembrano ancora essersi ripresi. Stanno infatti faticando a ritrovare la marcia giusta dopo il cambio di mister in quanto a risultati, I biancorossi a 38 punti sono in ottava posizione e fanno un po´ da spartiacque tra la parte alta della classifica e la “metà destra” dove le squadre si giocano partita dopo partita la salvezza. Subito sotto, a quota 34, i veneziani che sono partiti un po´ arrancando, ma al contrario dei vicentini stanno attraversando un periodo positivo in cui sono risaliti di qualche posizione stabilizzandosi ora intorno al nono/decimo posto a distanza di sicurezza tanto dai playout che dai playoff. Le ultime sei gare hanno portato in laguna 9 punti con un solo ko (quello della scorsa domenica contro la Feralpi Salò). Ma l´ultima partita ha forse messo in risalto l´emergenza difensiva della squadra di Serena: out Sales e Legati, il primo squalificato nella gara contro il Como per tre partite, salterà quindi anche il match contro il Real. Legati invece è fuori per infortunio: la lesione del quadricipite lo terrà lontano dal campo per quattro settimane. Negli altri comparti invece il tecnico dei “lagunari” ha a disposizione tutti i suoi, specialmente in attacco dove a Bellazzini, Magnaghi e Raimondi (21 gol in totale per i tre) si è aggiunto anche Guerra col mercato di gennaio. Favaretto dovrebbe avere a disposizione tutti i suoi, con Malagò e Dalla Bona apparsi in grande forma, ma la solita difficoltà emersa anche contro il Renate di buttar dentro la palla. Il tecnico mestrino potrebbe cambiare strategia provando a cambiare qualcosa in attacco visto la prestazione poco convincente di Gomes. Dalla panchina scalpitano Bardelloni e Margiotta, che sta faticando però a trovare spazio dopo l´arrivo di Favaretto.

Ore 14.10 – (Giornale di Vicenza) Eziolino è in sollucchero: dalla sera alla mattina il suo Arezzo ha stangato il Mantova nel posticipo in notturna (1-0, rigore di Dettori) superandolo in classifica e ieri l´ha addirittura distanziato grazie ai 2 punti di penalizzazione inflitti ai virgiliani per irregolarità amministrative.
Ergo, il pittoresco Capuano cavalca l´onda dell´euforia e aspetta Bassano domenica, alle 16, nella sua arena a petto in fuori. E coi bicipiti in bella mostra dell´ultimo arrivato, Ahmed Barusso, un gigante d´ebano trentenne di un metro e 86 per 80 kg di muscoli, contrattualizzato ieri nel circuito degli svincolati. Un colosso ghanese da piantare a centrocampo sfruttando l´esperienza ad alto livello (una manciata di gettoni in campionato e in Champions League a inizio carriera con la Roma che l´aveva pagato 1,7 milioni di euro) prima di sciropparsi parecchia B, in particolare a Brescia e Livorno.
«Barusso è già pronto per essere schierato contro il Bassano», certifica gongolante Capuano carico a molla. Il Soccer Team se non altro scenderà in Toscana riattivando i suoi illustri assenti (Iocolano, Proietti e Priola sono tutti nuovamente a disposizione) e allargando il ventaglio delle scelte per il tecnico Asta che, salvo intoppi, potrebbe per la prima volta o quasi in stagione, selezionare l´undici di partenza. Intanto il giudice sportivo ieri ha diffidato Bizzotto, che al prossimo passo falso seguito dal giallo starà fuori.Nel frattempo Proietti e Maistrello saranno impegnati a Coverciano sino a oggi nello stage della nazionale di categoria voluto dal cittì Bertotto. Quanto alla formazione da opporre all´Arezzo, l´impressione è che si tornerà all´usato sicuro, ovvero Priola-Bizzotto tandem di retrovia, Proietti metodista di regia e Iocolano fantasista d´attacco con una panchina più qualificata che mai.
Anche se Zanella domenica scorsa aveva fatto benone. «Ma io devo sempre farmi trovare pronto – ammette il centralone di Schio – non si è preso gol quindi va benone. Se poi diventiamo concreti sottoporta, diventa un problema fermarci».

Ore 13.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Lorenzo Laverone è uno di quelli che aveva scelto di giocare a Vicenza ancora quando la squadra si apprestava a disputare la Lega Pro. E visto il ripescaggio in serie B e visto come stanno andando le cose, si può dire che mai decisione fu più azzeccata.
«Non posso che dire di sì — ammette Laverone — dopo un’annata non positiva a Varese, avevo scelto di girare pagina e di andare a giocare dove avrei potuto riscattarmi. La proposta del Vicenza mi ha subito convinto, il ds Cristallini mi ha voluto a tutti i costi e ho detto di sì anche se Vicenza in quel momento voleva dire scendere di categoria». C’è stato poi il ripescaggio in serie B, un avvio difficile e poi un’escalation di risultati che nessuno, nemmeno il più ottimista dei tifosi, avrebbe potuto pronosticare. «E’ tutto vero – conferma l’esterno destro del Vicenza – ma quello che abbiamo conquistato finora ce lo siamo meritati lavorando duro. A settembre il gruppo è stato stravolto da dieci nuovi arrivi e non è stato facile compattarci in pochi giorni. La grande fortuna è che in questo spogliatoio ci sono solo bravi ragazzi, siamo molto uniti e questo nel calcio è un valore importante». Laverone è senza dubbio una delle sorprese più belle per la tifoseria, che ha scoperto un giocatore instancabile e soprattutto che non molla mai. «Sono le mie caratteristiche – spiega Laverone – ho sempre giocato sulla fascia, quasi sempre a destra ma qualche volta anche a sinistra. A Vicenza ho iniziato da quarto di destra nel centrocampo, per poi essere schierato come quinto nel 3-5-2 di Lopez. Quando è arrivato Marino mi ha provato ad Avellino attaccante esterno di destra quasi per necessità: è andata bene e da allora ho sempre giocato in quel ruolo, credo anche con buoni risultati visto che sono riuscito a segnare solo un gol, ma posso contare su ben sette assist vincenti. Il cross? Una mia specialità, riesco sempre a metterlo bene, poi deve esserci anche chi la butta dentro e Cocco lo sta facendo alla grande». Laverone finora ha vinto un campionato di serie B con la maglia del Sassuolo, ma quando gli si chiede di trovare qualche analogia con il Vicenza di adesso, riporta tutti con i piedi per terra. «Quel Sassuolo era una squadra con giocatori come Berardi, Missiroli, Magnanelli, e tanti altri che adesso giocano in serie A. Questo Vicenza ha altre caratteristiche, ma noi dobbiamo pensare solo a raggiungere quota 50, poi potremo pensare ad altro». A riguardo, sabato al Menti arriva il Crotone: sarà una prova di maturità. «Sarà dura batterli – precisa Laverone – lotteranno con il coltello tra i denti perché devono risalire la classifica, ma davanti ai nostri tifosi vogliamo vincere ancora».

Ore 13.30 – (Giornale di Vicenza) Oggi il bomber biancorosso Andrea Cocco dovrebbe riunirsi al gruppo e riprendere la preparazione in vista dell´impegno interno col Crotone. L´attaccante, che a causa di un attacco febbrile non era potuto partire titolare al S. Nicola contro il Bari – peraltro ben sostituito da Andrea Petagna che ha siglato il gol-partita – è stato tenuto al riposo sia ieri che lunedì. Nel pomeriggio, però, tornerà ad allenarsi e sarà così a disposizione del tecnico Pasquale Marino. Ieri il Vicenza ha svolto una doppia seduta, al mattino e al pomeriggio, al centro tecnico Morosini. Hanno lavorato a parte Antonio Cinelli, per un dolore al piede, e Mario Sampirisi per un piccolo problema al tallone. Ma per il centrocampista e il terzino non è nulla di preoccupante. Continuano nei rispettivi percorsi di recupero Antonino Ragusa, che anche ieri ha lavorato con la squadra per quel che riguarda la parte tattica, e Fabio Sciacca sempre alle prese con il problema allo scafoide del piede. Buone notizie per il portiere Nicolas Bremec, che ha superato l´affaticamento al polpaccio ed è rientrato in gruppo. Con il Crotone, che sarà ospite al Menti sabato alle 15, il numero uno biancorosso dovrebbe tornare tra i convocati anche se in queste ultime partite Mauro Vigorito si è ben comportato tra i pali e questo potrebbe portare Marino a rinnovare la fiducia all´estremo difensore ex Venezia. Oggi è in programma un´unica seduta, al pomeriggio, sempre a Isola Vicentina.

Ore 13.10 – (Giornale di Vicenza) Il Vicenza di questo inizio 2015 corre che è una meraviglia. Corre in classifica, dove viaggia nei vagoni di testa in primissima classe; e corre sul terreno di gioco, mettendo in mostra una condizione atletica invidiabile. Tra i giocatori più in forma si segnala Mario Sampirisi, che assieme a Lorenzo Laverone forma sulla fascia destra una coppia di pendolini inarrestabili. Sampirisi, quattro vittorie di fila non arrivano per caso. «Beh, i numeri in genere non mentono: siamo una squadra che sta bene e gioca bene, questo è evidente. Ci fa molto piacere avere conquistato questi risultati positivi con pieno merito. Adesso però non è che per questo ci dobbiamo montare la testa, altrimenti come siamo saliti potremmo anche cadere di colpo, e sarebbe da stupidi». La difesa ha subìto appena un gol in cinque partite… «…e io nel dubbio faccio i debiti scongiuri, toccando tutto quello che c´è da toccare», risponde ridendo. Scaramanzia più che giustificata. Però, oltre alla sorte benevola, il reparto arretrato avrà pure qualche merito, o no? «Tutta la squadra ci assiste molto, e noi come reparto sicuramente stiamo garantendo prestazioni di buon livello. Mi fa molto piacere constatare che i risultati non cambino anche se gli interpreti non sono sempre gli stessi, a riprova che la rosa è ampia e di valore». Lei personalmente sembra in un momento di forma molto brillante. È così? «Mi sento bene, ma credo che sia normale raccogliere in questa fase i frutti di tutto il lavoro di preparazione. L´impatto con questa stagione non è stato semplice per noi e per chi ci ha allenati, c´era un gruppo pronto per affrontare la Lega Pro e siamo arrivati in tanti all´ultimo momento, ognuno in una condizione diversa». Lei conosceva già Marino. Si immaginava che potesse avere un impatto così forte sulla squadra? «Ho imparato a conoscerlo meglio qui, perché quando mi ha allenato al Genoa ero un ragazzo aggregato alla prima squadra, ma non vivevo completamente le dinamiche dello spogliatoio. Qui a Vicenza ci ha dato serenità, ci ha trasmesso con naturalezza il suo modo di intendere il calcio e non era semplice, perché anche con Lopez avevamo stretto un rapporto molto positivo». Sabato arriverà un Crotone che ha bisogno di punti salvezza. «Una buona squadra, la classifica non deve ingannare: anche a Catania, contro uno squadrone che è in netta crescita, i calabresi hanno sfiorato la vittoria, a riprova dei valori molto livellati che caratterizzano questa B. Conosco bene Stoian, ma ci sono molti altri giocatori di ottimo livello nel Crotone che daranno il massimo per metterci in difficoltà». Il Vicenza, però, non può nascondersi: il pronostico vi vede nettamente favoriti. «Ripeto, so che non sarà semplice, ma è anche giusto che ci assumiamo questo tipo di responsabilità: se adesso ci siamo meritati di avere il pronostico a favore, dobbiamo far vedere sul campo che questo pronostico è giustificato, senza dare nulla per scontato».

Ore 12.50 – Giudice Sportivo: nessuna sanzione o squalificati per Padova e Fontanafredda, anche se i friulani dovranno fare a meno di Tellan e Tacoli, espulsi nella giornata precedente e fermati per due turni.

Ore 12.20 – (Gazzettino) Filippo Scaglia conta di farcela per sabato contro il Bologna. Ieri c’era il doppio allenamento e lui ha ripreso a correre nel pomeriggio. «Ho avuto i primi sintomi dell’influenza – spiega – dopo la partita a Vercelli. Sono rimasto fermo due giorni con la febbre e ora ho ripreso sperando di averla superata». La coppia centrale Scaglia-Pellizzer è tornata sul livello dei tempi migliori. Sabato scorso Pierobon ha fatto solo una grande parata nel finale di gara. «È merito di tutta la squadra – riprende l’ex Torino – che difende in undici. La difesa è più coperta rispetto all’inizio di stagione e ciò favorisce noi difensori». Sabato al Tombolato Cacia e Mancosu saranno due clienti speciali. «Aggiungiamoci anche Sansone. Il Bologna è una corazzata in ogni reparto ma noi li affronteremo senza paura e con la massima attenzione. L’occasione è giusta per poter dimostrare che stiamo attraversando un buon periodo». Il capitano Michele Pellizzer aggiunge: «La squadra ha acquisito uno spirito diverso dovuto al lavoro mirato che abbiamo svolto e ultimamente favorito dai risultati. Siamo più coperti perchè prioritario è non prendere gol; davanti sappiamo che un gol lo facciamo». Sono calate anche le squalifiche rispetto al girone di andata. «È stato un periodo negativo dovuto anche ai risultati che non rispecchiavamo quanto meritavamo per l’impegno profuso. La classifica continuava a peggiorare e c’era di conseguenza un nervosismo che abbiamo pagato a caro prezzo. Adesso è tutto diverso per cui ci riescono cose che prima andavano storte». Sull’attacco del Bologna Pellizzer aggiunge: «Cacia e Mancosu a mio avviso sono gli attaccanti più forti della B, per noi sarà uno stimolo in più da mettere in campo. Affronteremo i rossoblu a viso aperto perchè anche noi abbiamo le nostre chance da giocarci». SQUADRA. Ieri Nicola Rigoni è rimasto a casa per un inizio di influenza ma Foscarini spera in due giorni di recuperarlo. Lavoro differenziato per Paolucci per una infiammazione al ginocchio; ma è squalificato. Lavoro a parte anche per Andrea Signorini reduce dall’operazione alla tibia. Stasera alle 18 l’intera squadra sarà ospite in Patronato per l’incontro mensile “Una giornata per il proprio territorio”, promossa dalla Lega Calcio serie B, sul tema “Educazione civica” riservata ai giovani Acr e scout con relatore Massimo Gelain dell’Associazione Maranathà di Cittadella.

Ore 12.00 – (Mattino di Padova) Trentaquattro gol subìti nelle prime 21 giornate, appena tre nelle ultime 5. Dietro alla rinascita del Cittadella versione 2015 c’è anche la ritrovata solidità di una retroguardia che prima incassava una media di 1.62 reti a gara, mentre ora è scesa a 0.6. «Stiamo raccogliendo i frutti del lavoro svolto tra dicembre e gennaio, quando abbiamo aumentato gli allenamenti bi-giornalieri per concentrarci sulla fase difensiva», rivela capitan Michele Pellizzer. «In attacco costruiamo meno occasioni rispetto all’inizio della stagione, ma sappiamo anche che qualcosa di buono, là davanti, prima o poi la facciamo, per questo possiamo permetterci più attenzione in copertura. Credo che sia questo l’atteggiamento più adatto alla serie B». Dietro alla nuova compattezza granata c’è anche un Pellizzer più continuo e lucido rispetto a quello d’inizio stagione. «So di essermi espresso al di sotto dei miei standard, ma in una carriera ci stanno anche certi periodi di appannamento. I sei turni di squalifica in questa annata? Non mi sono incattivito di colpo né ci sono dietro momenti complicati a livello personale: semplicemente ho ceduto al nervosismo, legato anche ai risultati che mancavano. Ora, però, quel periodo è passato». E sabato arriva il Bologna. «La squadra meglio attrezzata del campionato e con la coppia d’attacco più forte, formata da Mancosu e Cacia. Ma affrontare avversari come questi regala soltanto stimoli. E poi noi, sabato, non abbiamo nulla da perdere». Rigoni, Scaglia e Paolucci out. Come previsto, ieri il giudice sportivo ha squalificato per un turno Paolucci, ammonito nel match di Vercelli e già nell’elenco dei diffidati. Peraltro il centrocampista granata già da un paio di giorni non si sta allenando perché lamenta una leggera infiammazione al ginocchio a suo tempo operato, forse dovuta all’impatto sul campo sintetico del “Piola”. Ieri non si è allenato neppure Rigoni, influenzato, mentre Scaglia, che ha smaltito la febbre, ha lavorato a parte. Foscarini conta di recuperarli entrambi. I biglietti. Disponibili i tagliandi per la gara con la vice-capolista. Come sempre sono acquistabili sul circuito TicketOne o nella sede di via Ca’ dai Pase, con orari 9-12.30 e 15-18.30. Sabato sarà aperta dalle ore 9 alle 11.30, mentre i botteghini dello stadio Tombolato saranno a disposizione dalle 13. Acr e Scout. Stasera, a partire dalle 18, quarto appuntamento di “Un Giorno per la nostra città”, iniziativa voluta dalla Lega Serie B. Pellizzer e compagni si ritroveranno al termine dell’allenamento al patronato “Pio X” di Cittadella con i ragazzi che frequentano l’Acr e gli Scout. L’appuntamento sarà presentato da un educatore dell’associazione Rete Maranathà, che parlerà, appunto, di educazione civica.

Ore 11.40 – (Gazzettino) Appuntamento in campionato oggi alle 14.30 per l’Este che affronta lo scontro diretto in trasferta con la Correggese, valido come recupero della quinta giornata di ritorno. Giallorossi reduci dal pareggio interno con il Formigine, mentre i reggiani sono stati costretti al riposo forzato a causa della pioggia. «Potrebbero essere un pò più brillanti rispetto a noi non avendo giocato domenica – afferma Gianluca Zattarin – ma è una partita fondamentale nella quale non dovremo sbagliare nulla. Chiederò ai ragazzi di evitare certi errori come in occasione del secondo sigillo del Formigine, un’ingenuità che abbiamo pagato cara. È da dodici partite che subiamo gol e se vogliamo restare in alto in classifica dobbiamo ritrovare una certa solidità». In palio c’è il secondo posto in classifica, attualmente occupato dalla truppa di Zattarin con due lunghezze di vantaggio sulla Correggese, che deve recuperare però anche la gara con il Fiorenzuola. «Sarà una sfida combattuta, ma dobbiamo pensare solo a noi. Dobbiamo farci trovare pronti sotto l’aspetto mentale e disputare una prestazione importante». Nell’occasione il tecnico potrà contare anche su capitan Lelj che rientra dalla squalifica. «Per la nostra squadra è un giocatore molto importante, anche per il suo carisma».

Ore 11.20 – (Mattino di Padova) Le ultime speranze vivono a Correggio. Oggi pomeriggio l’Este recupererà la sfida contro la Correggese, rinviata per impraticabilità dello stadio “Walter Borelli” lo scorso 8 febbraio (ore 14.30, arbitro Gaetano Massara di Reggio Calabria). Con il pareggio di domenica scorsa (2-2 contro il Formigine) i giallorossi hanno rallentato la rincorsa sul Rimini, il quale, oltre ad avere una partita da recuperare in trasferta a Fidenza, si ritrova pure con 11 punti di vantaggio sui rivali, “fermi” a quota 47. Il campionato, sulla carta, è già ipotecato: i romagnoli hanno un piede in Lega Pro, mentre l’Este si gioca il titolo d’inseguitrice con la Correggese, avversaria di giornata. A dirla tutta, il maltempo degli ultimi week end ha un po’ scombussolato la classifica, perché pure le tigri biancorosse tanto care a Ligabue – ex giocatore e tifoso della formazione emiliana – si sono viste rinviare un incontro non più di tre giorni fa, stavolta a Fiorenzuola d’Arda. Al momento la Correggese è quarta, ad un punto dal Delta Porto Tolle e a due proprio dall’Este. Gli uomini di mister Gianluca Zattarin dovranno difendere la piazza d’onore, sperando che in Riviera qualcuno si prenda il mal di pancia cronico. Tuttavia, il tecnico padovano ha già ribadito più volte che la sua squadra ha disputato, o comunque sta ancora disputando, «un campionato strepitoso» e che «non si può chiedere l’impossibile ad un gruppo che ha già fatto vedere cose straordinarie». L’inseguimento al Rimini, quindi, è un vezzo legato al mantra “non succede, ma se succede…”, con la consapevolezza di aver giocato secondo (se non oltre) le proprie possibilità. L’Este, tuttavia, qualche punticino prezioso l’ha perso per strada, più per ingenuità che per bravura degli avversari. Anzi, gli atestini sono riusciti a vincere le partite più sofferte, e a perdere (o pareggiare) quelle apparentemente sotto controllo. Lo scontro diretto con la Correggese, che secondo molti gioca il miglior calcio del girone D, servirà da ultima chiamata per capire se il primato è solo un miraggio o se un pensiero, piccolo ma concreto, si può ancora fare. Este (4-2-3-1): Lorello; Favaro, Beghin, Tulhao, Scotton; Rubbo, Lelj; Turea, Rondon, Beghetto; Coraini. All. Zattarin. Altri recuperi della 24ª giornata (serie D, girone D): Formigine-Fidenza e Imolese-Fiorenzuola.

Ore 11.00 – (Gazzettino) I numeri sono dalla sua parte. Si aspetta di essere utilizzato un pò di più fino al termine della stagione? «Sinceramente non me l’aspetto perchè la squadra sta facendo bene ed è giusto continuare su questa strada. Siamo un gruppo completo: oltre agli undici titolari che partono dall’inizio, ce ne sono altrettanti fuori che sono in grado di entrare e risolvere la partita. E quando il tecnico mi dà l’opportunità, sono pronto a dare tutto». Il campionato ha preso una piega favorevole con sette lunghezze di vantaggio in classifica sull’Altovicentino. «È un bel vantaggio, ma mancano dodici gare con tanto di scontro diretto all’ultima giornata, quindi bisogna restare con i piedi per terra e continuare a lottare partita dopo partita per cercare di fare più punti possibile».

Ore 10.50 – (Gazzettino) Alla luce di questo suo feeling con il gol pur partendo dalla panchina, Parlato le dice qualcosa di particolare al momento di metterla in campo? «Mi spiega semplicemente quello che devo fare, solo in occasione della partita con il Mori mi ha incoraggiato dato che non giocavo da un mese dicendomi di stare tranquillo e di divertirmi». Sei sigilli in dieci partite, nelle quali solo tre volte è partito nell’undici iniziale, sono una media gol invidiabile. «Sono molto contento di quello che ho fatto finora e spero di continuare a dare il mio contributo alla squadra. Non ho avuto molte occasioni? Purtroppo c’è la regola degli under e tra l’altro sono il più giovane dei vecchi. Però ho sposato sin dall’inizio questo progetto e sapevo di essere l’ultimo arrivato dato che c’erano già Ilari e Petrilli. Ma non mi manca la voglia di fare bene fino alla fine e se vinciamo il campionato sarebbe bello restare al Padova. Sto lottando con tutte le mie forze per ottenere la riconferma».

Ore 10.40 – (Gazzettino) Tre presenze da titolare con un gol (Giorgione) e sette spezzoni di gara coronati da cinque sigilli. Un copione, quest’ultimo, che Sebastiano Aperi sa recitare ormai alla perfezione: entra a partita in corso e lascia la sua firma. È accaduto anche domenica in occasione del 4-1 siglato con il Mezzocorona, ultimo di una serie di centri che l’hanno visto protagonista allo stesso modo anche con Union Pro, Triestina, Kras Repen e Mori. Anche questa, senza dubbio, una grande dote, ossia quella di farsi trovare sempre pronto. «Fa piacere quando entri e riesci a segnare – afferma Aperi – anche se è più difficile rispetto a quando parti titolare. Devi avere la capacità di entrare subito in partita e affrontare ritmi che sono già alti, facendo tra l’altro un riscaldamento che è diverso da quello di inizio gara, tanto che c’è il rischio di non spezzare subito il fiato. Fondamentale è tenere alta sempre la concentrazione quando sei panchina per essere preparato nel momento in cui l’allenatore ti dà l’opportunità».

Ore 10.20 – (Mattino di Padova) «La società biancoscudata ha deciso di farmi cambiare aria, ma per me non è un problema. Il calcio è anche questo. L’importante non è che Tiboni giochi al Padova, ma che il Padova torni dove merita. Ora qui a Piacenza voglio fare il possibile per guadagnarmi un posto da titolare. Ho già segnato due gol da quando sono arrivato, spero di realizzarne molti altri. Mi è dispiaciuto stare in panchina contro il San Paolo». Ed è stato proprio il tecnico piacentino Luciano De Paola a spiegare i motivi della scelta. «Da noi Christian sta facendo molta fatica. È un giocatore che possiede qualità pazzesche, ma deve crescere di testa, perché ha tutte le carte in regola per fare questo mestiere. Se la testa rimane collegata ai piedi Tiboni gioca, altrimenti sarà dura». Ma Christian si è detto in totale disaccordo. «Queste sono tutte dicerie, non ho mica ammazzato qualcuno! Sono le solite cose che si riferivano gli anni passati per sentito dire, io sono qui per giocarmi un posto in squadra e dare il massimo». Tiboni, infine, ha avuto parole dolci per il Padova. «Auguro ai miei ex compagni e ai tifosi le migliori cose, la società e la piazza meritano di vincere il campionato perché stanno facendo un grande lavoro. Continuerò a seguirli con affetto».

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Sono bastati due mesi per entrare nei cuori dei tifosi, non abbastanza per rientrare nei piani del Padova. Perché con l’arrivo, durante il “mercato” invernale, di Zubin e Amirante, a Christian Tiboni non poteva essere garantito un posto da titolare. Dal gol all’esordio contro il Fontanafredda – era il 12 ottobre – si è passati al trasferimento al Piacenza, squadra che milita nel girone D della serie D, con le altre padovane. Domenica scorsa, in occasione della sfida vinta all’Euganeo contro l’Atletico San Paolo, l’attaccante bresciano ha avuto modo di rivedere quella città e quello stadio che tanti bei ricordi gli ha lasciato. «Ritornare su questo campo è stato davvero emozionante», ha confessato Tiboni nel dopo-partita. «Mi sono venute in mente immagini molto belle. Anche se per poco, qui a Padova sono stato davvero bene, è una bellissima città». Un pensiero, in particolare, il “Tibo” lo ha rivolto ai tifosi che ancora oggi, nonostante il cambio di maglia, gli scrivono per testimoniargli il loro affetto. «Con loro c’è stato un legame forte, è strano come in soli due mesi sia riuscito a farmi volere così bene. Sono rimasto davvero colpito da questa piazza». Il presente ora parla piacentino, ma non si può non guardare questo Padova sempre più lanciato in testa al girone.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Trenta punti per vincere il campionato: è una quota irraggiungibile? «Io parto dal presupposto che di punti dobbiamo farne 36. Non è presunzione, è che sarebbe importante non arrivare allo scontro diretto dell’ultima giornata con ancora la promozione in ballo. Preferirei evitarlo, in 90’ può succedere di tutto. E se pensiamo com’è finita a Valdagno…». Quand’è che comincerà a impostare il lavoro per la prossima stagione? «Lo sto già facendo, perché nel bagaglio della società devono esserci più valutazioni possibili, indipendentemente dalla categoria che l’anno prossimo affronteremo». Il fatto che lei sia o meno, nel 2016, ancora diesse è una variabile che non conta? «So di essere in scadenza di contratto e come tale ragiono: devo dimostrare di lavorare per il futuro, anche sapendo che il rapporto può chiudersi il 30 maggio. Sarebbe stupido non dare quel qualcosa in più per garantire continuità al progetto avviato da Bergamin e Bonetto. Se poi il protagonista sarò io o qualcun altro, non fa differenza». A proposito di bagaglio: pensa che ci sia qualcuno, in questa squadra, in grado di affrontare un campionato superiore? «Per me qui ci sono molti che possono giocare in Lega Pro, anche più di una decina. Ma bisogna essere realisti, si dovrà valutare che indirizzo dare alla stagione 2015/16».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Di allenatori nella sua carriera ne ha visti tanti. Parlato ha qualcosa di diverso dai “tanti”? «Ha dei valori importanti di sicuro, ma deve crescere e per farlo deve calcare campi di categoria superiore. In più ha un vantaggio, è una persona intelligente. Lo metterei entro i primi 5 allenatori che ho avuto, ha grandi margini di miglioramento: per certi versi, in lui rivedo qualcosa di Angelo Gregucci, per mentalità e tipologia gli assomiglia molto». Si sarebbe aspettato, sinceramente, di arrivare con 7 punti di vantaggio a questo punto della stagione? «No, anche perché dopo l’Union Pro ci era rimasta una ferita aperta, che per fortuna abbiamo immediatamente richiuso. La partita di Mogliano mi aveva fatto veramente incavolare: approccio sbagliato, gara sballata, una delle cose a cui faccio più attenzione è proprio quella di stimolare la squadra a non avere cali di attenzione». Dopo quella domenica, cos’è accaduto? «Ne ho parlato con il gruppo. Ho utilizzato parole molto dure, e la squadra proprio in questa situazione ha dimostrato di essere forte».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Non alla famiglia, non alle figlie o ad un amico più stretto. L’ultima vittoria del Padova, quella sul Mezzocorona, Carmine Parlato l’ha voluta dedicare a Fabrizio De Poli. Non è una vita facile, quella all’interno di un rapporto diesse-allenatore: a volte l’uno ha un’idea e l’altro l’opposta, oppure prende un giocatore che all’altro non fa assolutamente comodo. A Padova, quest’anno, uno dei segreti è proprio l’alchimia fra il direttore sportivo e il tecnico, che ha contribuito a portare i grandi risultati di oggi. «La dedica non me l’aspettavo», confessa De Poli, «e devo dire che mi ha fatto davvero piacere, è una cosa importante per me, e lo ringrazio». È vero, come ha detto Parlato, che a volte lei soffre anche più dei giocatori? «Da fuori sembro un ghiacciolo, in realtà soffro come tutti gli altri e l’unica differenza è che ho una maniera diversa di pormi: cerco di non mostrarlo, mi tengo tutto dentro, anche se a volte non è facile». Il mister le ha anche fatto la dedica dicendo “nel bene e nel male”. Significa che tra voi ci sono stati anche piccoli attriti? «Per niente, non c’è mai stato un litigio. Bruno Giorgi un giorno mi disse: “Il calcio è semplice, sono le persone che ci sono dentro a renderlo difficile”. Io spero di avere la fortuna e la possibilità di avere al mio fianco persone che non complicano il mio lavoro, come sta avvenendo ora: Carmine ed io ci siamo sempre trovati bene, se abbiamo avuto diversità di vedute semplicemente ne abbiamo discusso».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Doppio allenamento oggi per i biancoscudati alla Guizza. Ancora assente Emil Zubin, che rimarrà ad Empoli almeno fino a domani per curare l’infortunio muscolare di cui soffre. Domenica, intanto, i tifosi biancoscudati potranno usufruire, oltre che del parcheggio sud dell’Euganeo, anche di quello nord sul lato opposto (biglietterie comprese), visto che il Palaindoor sarà occupato dai Campionati indoor di atletica.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Se per Petkovic il semaforo finalmente si accende sulla luce verde, per quanto riguarda Emil Zubin, come previsto, bisognerà armarsi di pazienza e aspettare il recupero. Il centravanti di Capodistria si è procurato una lesione muscolare di primo grado e, con ogni probabilità e anche in assenza di comunicazioni ufficiali, sarà costretto a rimanere fuori circa tre settimane. Ieri si sono allenati a parte Ferretti (le sue condizioni vengono monitorate costantemente per evitare ricadute) e Niccolini: nessuno dei due preoccupa particolarmente, ma lo staff medico non intende correre rischi e preferisce andarci con i piedi di piombo. In vista della partita con il Fontanafredda, intanto, diventa sempre più probabile la conferma al centro dell’attacco di Salvatore Amirante. Un gran colpo, quello del ds Fabrizio De Poli, che ha convinto tutti. Sarà dura, d’ora in avanti, togliergli il posto da titolare.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) La bella notizia: Lazaar Petkovic è nuovamente in gruppo. L’infortunio (grave) del portiere del Padova è finalmente alle spalle e già domenica contro il Fontanafredda Carmine Parlato potrà nuovamente scegliere fra lui e Lanzotti per chi difenderà la porta biancoscudata. Anche per il portiere scuola Milan la strada è stata sbarrata da uno strappo muscolare, lo stesso infortunio che ha colpito Gustavo Ferretti. Un brutto colpo, oltre che doloroso, che ha complicato non poco i piani di Parlato, costretto inizialmente a far ruotare gli Under in modo vorticoso per ovviare alla sua assenza: «Il problema muscolare che ho avuto è stato davvero serio — sottolinea il portiere classe ‘95 — non mi era mai capitato un guaio simile in carriera. È successo tutto all’improvviso, contro il Ripa a un certo punto ho sentito tirare il muscolo in modo completamente inatteso e mi sono subito reso conto che era una cosa seria. Mi sono procurato uno strappo di due centimetri, è stata dura ma adesso non vedo l’ora di tornare. Sono pronto, poi deciderà il mister».

Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (ventitreesima giornata, domenica 22 febbraio ore 14.30): AltoVicentino-Triestina, Belluno-ArziChiampo, Clodiense-Mori S. Stefano, Dro-Tamai, Giorgione-Mezzocorona, Kras Repen-Union Ripa La Fenadora, Legnago-Union Pro, Padova-Fontanafredda, Sacilese-Montebelluna.

Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 53, AltoVicentino 46, Belluno 42, Sacilese 40, ArziChiampo 36, Clodiense 35, Montebelluna 32, Fontanafredda 31, Tamai, Union Pro e Union Ripa La Fenadora 30, Giorgione 26, Legnago 23, Dro 20, Kras Repen 19, Triestina 18, Mezzocorona e Mori Santo Stefano 11.

Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della ventiduesima giornata: ArziChiampo-Giorgione 2-1, Fontanafredda-Clodiense 0-0, Mezzocorona-Padova 1-4, Montebelluna-Kras Repen 2-1, Mori S. Stefano-Dro 2-1, Tamai-Legnago 1-1, Triestina-Belluno 2-2, Union Pro-Sacilese 1-1, Union Ripa La Fenadora-AltoVicentino 1-1.

Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Supermercati Alì, Box Uomo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana,, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 17 febbraio: prima seduta settimanale per i Biancoscudati, assente Zubin ma rientra in gruppo Petkovic.




Commenti

commenti

About Gabriele Fusar Poli


WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com