Mezzocorona-Padova, Cunico: “Ci siamo rimessi in carreggiata, ma gli scherzi sono dietro l’angolo. E’ un attimo passare dall’eufria alla crisi…”

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Fonte: Gazzettino, Andrea Miola

È il capocannoniere del Padova con 11 reti, ma domenica scorsa, seppure senza segnare, Marco Cunico è stato ugualmente tra i protagonisti della gara. Suoi gli assist che hanno infatti permesso a Ilari, Sentinelli e Zubin di andare in gol nella sfida vinta per 3-1 dal Padova sul Tamai. «È andata bene – racconta l’ex Portogruaro – anche perchè mi ritengo in effetti più un uomo assist, ruolo che appartiene maggiormente al mio dna. Ma al tempo stesso una rete è sempre una cosa bella. Comunque poco cambia, l’importante è essere determinanti». Con simili premesse Cunico può essere dunque soddisfatto per la sua stagione all’ombra del Santo. «Ma nella testa ho l’obiettivo di esserlo fino alla fine del campionato. Se fai bene venticinque partite e poi sbagli le ultime dieci, si finisce male». Sul piano fisico, dopo qualche gara un po’ al di sotto dei suoi standard, la sosta ha aiutato Cunico a tornare agli antichi splendori. «Sotto Natale – spiega – abbiamo fatto un certo lavoro, poi ripreso la settimana dopo».

«Prima della gara con l’Altovicentino ho avuto l’influenza e preso antibiotici e successivamente abbiamo di nuovo caricato. Ero un po’ appesantito, ma tranquillo, conoscendo i tempi per smaltire. Il fatto è che questa cosa ha fatto più effetto perché coincisa con il nostro periodo meno positivo e con le due sconfitte e di conseguenza è balzata maggiormente all’occhio la condizione meno brillante. Ora ci siamo rimessi in carreggiata e speriamo di mantenere questa forma fino alla fine». E sulla carreggiata il Padova ha nuovamente sorpassato i concorrenti: si aspettava in due giornate di passare da -1 a + 5 sull’Altovicentino? «Assolutamente no. Alla vigilia della gara con il Mori pensavo dovessimo vincere per restare agganciati all’allora capolista e immaginavo potessimo semmai guadagnare qualcosa solo la domenica dopo. Ora siamo avanti, ma consapevoli che gli scherzi sono dietro l’angolo».

Cosa deciderà questa sfida a due? «Penso la condizione psicofisica. Occorre stare tranquilli e freddi nei momenti più delicati, quando i punti saranno ancora più pesanti. È un attimo passare dall’euforia alla crisi, serve stare sul pezzo, consapevoli che si può perdere o pareggiare ma che l’obiettivo è non sbagliare la prestazione, cosa che a noi è successo solo a Mogliano». Guai dunque pensare di avere già in tasca i tre punti con il Mezzocorona, avversario domenica a Rovereto: «Sarebbe l’errore più grave perché senza l’atteggiamento giusto si prendono schiaffi. In campo serve intensità uguale o maggiore degli avversari, così poi possono venire fuori le nostre maggiori qualità».




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