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Ore 21.20 – (Il Piccolo) Anche se in realtà il protagonista del battibecco con Anton Zlogar nel finale del derby di lunedì con il Kras era stato il team manager alabardato Giambattista Sposito, dopo l’espulsione Giuseppe Ferazzoli si è visto infliggere ieri dal giudice sportivo anche una giornata di squalifica, alla pari ovviamente del tecnico di Monrupino. Per entrambi la motivazione è la stessa: «Per avere, uscendo dall’area tecnica, avvicinato l’allenatore della squadra avversaria rivolgendogli numerose espressioni offensive». Come eredità del derby, il Kras dovrà scontare anche le squalifiche di Del Nero e Rondinelli, e dovrà pagare una multa di 300 euro per l’utilizzo di due fumogeni da parte dei suoi tifosi. Ma l’eredità più pesante del derby ce l’ha la Triestina ed è l’infortunio a Pasquale Manzo, uno stiramento che lo terrà fuori per qualche settimana. Una tegola non da poco, perché proprio con lui l’Unione aveva trovato non solo un giocatore capace di dare vivacità alla manovra offensiva, ma anche un under di valore con il quale riempire sempre in sicurezza la casella riservata ai più giovani. Non solo: schierato in quella posizione dietro le punte, aveva dato grande equilibrio al 4-3-1-2. Come farà il tecnico a sostituirlo? Giordano è appena tornato da un lungo problema di pubalgia e a Monrupino non era convocato, bisogna vedere se è in condizione. Ci sarebbe poi Ventura (in diffida), con cui però Ferazzoli sarebbe costretto a cambiar modulo. Tra quelli che frequentano la prima squadra ci sarebbe anche Nuzzi ma significherebbe sacrificare qualcuno a centrocampo e poi c’è l’opzione di ripescare Loperfido, che per la sua duttilità potrebbe essere schierato in più zone. Intanto la squadra continua la preparazione in vista di domenica al Rocco contro il Belluno che dovrà fare a meno del centrocampista Duravia, squalificato.
Ore 21.00 – (Il Piccolo) Se in attacco è Daniele Rocco il trascinatore della Triestina, a centrocampo è un altro Daniele a essere l’uomo in più: Proia infatti sta inanellando prestazioni più che positive in svariati ruoli, sia davanti la difesa che in posizione più avanzata, a dimostrazione che oltre a un discreto piede e a innegabili doti da gladiatore, anche la duttilità è fra le qualità del biondo centrocampista. Smaltita la delusione per come è finita con il Kras? Tra noi c’è ancora tanto rammarico per non aver portato casa la vittoria, siamo ancora arrabbiati ma cercheremo di conservare questa rabbia per il Belluno: giochiamo bene, ci mancano solo i tre punti. Ma cosa vi manca per vincere le partite? Dobbiamo essere più cattivi in certe occasioni e chiudere prima la partita. Poi con il Kras ci ha detto anche male, perché nel primo tempo ci stava un rigore, e poi nella ripresa, quando io potevo trovarmi solo davanti la porta, il difensore che ha commesso fallo poteva anche essere espulso. A furia di pareggi, però, la salvezza diretta si allontana. In effetti la salvezza diretta ora è a 9 punti, ma noi dobbiamo pensare partita dopo partita. Nel calcio non si sa mai e il campionato è ancora lungo: cerchiamo intanto di fare più punti possibile. La squadra comunque è in crescita costante. Sì, ora siamo una squadra più compatta, che ha un’idea di gioco. Tutti i ragazzi stanno facendo bene, Ferazzoli prepara benissimo le partite su ogni dettaglio e siamo tutti decisi a centrare l’obiettivo salvezza. Lei vive un ottimo momento di forma: quale posizione preferisce? Nel settore giovanile avevo sempre giocato davanti la difesa ma sto facendo bene anche da mezzala e posso svariare per tutto il centrocampo: mi adeguo senza problemi, l’importante è dare il 100%. Ritornando alla partita col Kras, cosa pensa delle tante critiche a Thiam Diop? Le ritengo ingiuste. Noi siamo un gruppo unito, solido e compatto e Thiam ne fa parte a pieno diritto. A tutti può capitare di sbagliare e tutti abbiamo commesso degli errori, ma posso dire anche a nome della squadra che tutti hanno stima nel giocatore e non è certo il momento di cercare un capro espiatorio per i risultati della stagione. Thiam merita rispetto perché è un ragazzo serio e un buon giocatore, gode della fiducia del mister e di tutti i compagni di squadra: dimostrerà il suo valore contribuendo alla causa della salvezza. Con il Belluno vi aspetta una sfida difficile. Loro sono terzi ma noi abbiamo dimostrato che ce la possiamo giocare con tutti a viso aperto. Manzo è un giocatore difficile da sostituire ma dobbiamo portare a casa tre punti fondamentali.
Ore 20.30 – (Messaggero Veneto) E’ costata cara, la sconfitta di Belluno al Fontanafredda, che dovrà rinunciare a 3 giocatori nel prossimo e difficile impegno casalingo con la Clodiense. Il giudice sportivo ha squalificato per 2 giornate i centrocampisti Mattia Tellan e Alessandro Tacoli. Il primo, espulso “per avere, a gioco fermo, durante una discussione per un presunto fallo subìto da un compagno, colpito con un calcio ad uno stinco un calciatore avversario”, il secondo perchè “durante il rientro negli spogliatoi, si avvicinava faccia a faccia all’arbitro sbattendo a poca distanza dal suo viso i parastinchi e rivolgendogli espressioni irridenti”. Un turno di stop anche all’esterno Luca Nastri, incappato nella quarta ammonizione. Per quanto riguarda gli altri provvedimenti, da segnalare la squalifica per 2 gare dell’allenatore del Montebelluna, ed ex neroverde, Daniele Pasa, che dunque assisterà dalla tribuna anche al match con la Sacilese del 22 febbraio.
Ore 20.00 – (Corriere delle Alpi) Nessuna contestazione, i tifosi continuano a stare vicino alla squadra nel momento di difficoltà, ma c’è preoccupazione dopo la quarta sconfitta consecutiva e la «prestazione sconcertante» di domenica. Nel commento della gara col Legnago c’è tutta l’amarezza del gruppo Gusv (gruppo ultrà sorci verdi). A parlare è Valter De Riz, che quest’anno le partite del Ripa Fenadora le ha viste tutte tranne una. Situazione critica. «Siamo molto preoccupati alla luce di quanto visto domenica», esordisce il portavoce degli ultras neroverdi. «Sono stato dappertutto, compresi i 300 chilometri tra andata e ritorno dell’ultima trasferta, quando nel secondo tempo la prestazione è stata sconcertante: se finiva 5-0 non c’era niente da dire. Se giocano con lo stesso piglio le perdono tutte. Nelle sconfitte precedenti c’era stata sfortuna contro la Sacilese con un secondo tempo dominato e contro il Dro con l’episodio penalizzante dell’espulsione di De Carli, ma in undici si poteva vincere. Domenica, invece, c’è gente che non ha corso». L’allenatore. «Parteli a volte può fare delle cose che sembrano incomprensibili vedendo la formazione, ma quando ci fanno vincere le partite non se accorge nessuno e non gli viene dato il giusto merito, invece si è sempre pronti a criticare se va male», commenta De Riz. «Cito d’esempio una partita del secondo anno di Eccellenza da vincere tutti i costi: due sostituzioni che lasciano a sbigottiti, ma a dieci minuti dalla fine Spinelli fa gol di testa». I giocatori. «De March sta sbagliando parecchio, Tibolla non sta dando quello che ci si aspettava, Anderolla non sta facendo bene, ma è il primo ad essere avvilito. Per fortuna per domenica recuperiamo De Checchi al centro della difesa, perché chi ha giocato al posto suo col Legnago ha fatto disastri. Ora magari la squadra gioca con la paura di sbagliare ed è peggio ancora», dice Valter De Riz. «Adesso è arrivato un portiere del ’97 che a Cava dei Tirreni era titolare. Non per tagliare fuori De Carli, ma come fuori quota Salsano sarebbe da provare». Mercato sotto accusa. «È stato devastante il mercato di dicembre», commenta il portavoce dei Gusv. «Non tanto per il passaggio di Salvadori al Padova, perché era giusto dargli questa possibilità e il rimpiazzo c’è con Frangu, che è bravo e col tempo crescerà. Il rimpianto è Moresco, che a tanti non piaceva e invece ha fatto fare tanti gol ai compagni. Da quando se n’è andato, Brotto ha segnato una volta. Prima c’era un giocatore che teneva su la squadra e prendeva le botte che adesso toccano a Brotto, che poi si innervosisce e infatti salterà l’Antovicentino perché squalificato. Con lui in campo sono convinto che avremmo potuto portare via un punto, senza è molto difficile. Sembra assurdo ma l’Altovicentino ha più da perdere rispetto a noi. Ho sentito che da loro è una polveriera dopo la rivoluzione in attacco a dicembre insieme al cambio dell’allenatore, ma il secondo posto in classifica che gli fa fare i play-off». Piedi per terra. «C’è tanta gente che l’anno scorso era abituata troppo bene», prosegue Valter De Riz. «La D è la quarta serie italiana e più su non si può andare».
Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Via vai di squalificati in casa Belluno e Union Ripa. In vista delle sfide in programma domenica, gialloblù e neroverdi hanno ricevuto ieri le comunicazioni che si aspettavano dalla giustizia sportiva della serie D, implacabile nel conteggio delle ammonizioni nello squalificare i diffidati: tra i ragazzi di Roberto Vecchiato salta un turno Marco Duravia, tra quelli di Max Parteli invece in tribuna sederà Gianmarco Brotto. Per il Belluno, che andrà niente meno che in casa della Triestina, in uno stadio da serie A come il Nereo Rocco, la brutta notizia è mitigata da un doppio rientro: domenica infatti torneranno a disposizione dopo le rispettive squalifiche sia Pellicanò, sia Mosca. Per il Ripa invece, in piena crisi di risultati, l’assenza di Brotto potrebbe farsi decisamente pesante. Al Boscherai infatti arriverà l’Altovicentino secondo della classe e considerate le recenti difficoltà dei neroverdi a trovare la via del gol, dover rinunciare al bomber della squadra non aiuterà a sfidare la corazzata numero due del campionato.
Ore 19.10 – (Corriere delle Alpi) La Triestina è un avversario scomodo. La squadra alabardata, nonostante abbia solamente diciassette punti, non è cliente assolutamente scontato per Corbanese e compagni che domenica scenderanno Al Nereo Rocco. La Triestina nel mercato invernale ha cambiato molti giocatori rivoluzionando competamente la rosa e nonostante fino ad ora abbia vinto solo due volte in campionato, nel 2015 è ancora imbattuta. Mister Vecchiato conosce bene questa piazza avendoci giocato per due stagioni conquistando anche la promozione in C1. «Possiamo fare di tutto tranne pensare che ci aspetti una partita facile – commenta l’allenatore del Belluno – basti pensare che abbiamo perso cinque punti su sei disponibili contro le ultime due in classifica nell’ultimo mese. La Triestina è una buona squadra, con giocatori molto validi, si trovano in una situazione difficile ma so per certo che le cose non gli stanno girando per il verso giusto, quindi bisognerà stare attenti. Mi aspetto un avversario che gioca la palla e che metterà in campo molta intensità, sarà una partita durissima. A Trieste ho ancora molti amici avendoci giocato per due anni e vissuto per sette, sarà anche l’occasione per salutare qualcuno». Bollettino medico. Le notizie non sono mai troppo confortanti. Se da un lato Andrea Radrezza sta meglio e oggi, dopo un ecografia, potrebbe raggiungere i compagni al campo di allenamento, dall’altra c’è da registrare lo stop di Davide Solagna, che è rimasto a riposo per un problema al calcagno che verrà valutato nei prossimi giorni. Per quanto riguarda il recupero di Radrezza invece non si sono perse le speranze e l’attaccante gialloblù potrebbe partire alla volta di Trieste; sarà importante conoscere l’esito dell’esame medico di questa mattina. Per concludere il bollettino medico per Francesco Posocco, che aveva giocato con i cerotti contro il Fontanfredda; sembra stare meglio ed aver superato un problema al tendine. La possibile formazione. Con la squalifica di Marco Duravia mister Vecchiato molto probabilmente sfrutterà i rientri di Stefano Mosca e Paolo Pellicanò, schierando il terzino agordino nel tridente offensivo insieme a Simone Corbanese e Francesco Posocco e arretrando invece l’ex granata a sinistra della linea difensiva.
Ore 18.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Noie muscolari e Peccarisi fermo ai box, alla vigilia della trasferta di Salò nel Venezia si acuisce ancora l’emergenza in difesa. Uomini contati nel reparto arretrato per il tecnico Michele Serena, il quale domani sera nella tana della Feralpi (ore 19.30) potrebbe vedersi costretto ad accantonare il 3-5-2 a favore del 4-4-2. «La coperta è molto corta, se confermassi la difesa a tre con i due terzini alti mi ritroverei senza cambi, quindi oggi non posso escludere di tornare a quattro – le perplessità del 44enne mestrino -. Devo decidere, ci alleneremo anche domattina prima di partire per Salò, mi auguro che Peccarisi superi l’affaticamento che in questi giorni l’ha tenuto fermo». Sicure invece le assenze per squalifica di capitan Legati (peraltro in infermeria per un mese) e di Sales, con Cernuto e Dell’Andrea scelte obbligate, mentre in panchina potrebbe esordire il ’97 Fabbri della Berretti. «Non mi piango mai addosso e non mi pare, come ho letto, che si possa parlare di “andamento lento” per un Venezia che nelle ultime 8 gare ha raccolto 15 punti. Certo, il quarto posto si è allontanato a 10 punti dopo lo 0-0 col Como, un pareggio che mi ha fatto arrabbiare in primis perché fossimo rimasti in parità numerica avremmo avuto più chance di vincere». L’impressione, tuttavia, è che a prescindere dalla continuità trovata nelle ultime 5 giornate il Venezia abbia un po’ perso pericolosità in avanti. «Creiamo qualcosina in meno però stiamo raccogliendo più punti, mentre prima succedeva il contrario. Non è facile né possibile creare sempre 10 palle gol, però dobbiamo e possiamo essere più cinici. Ripenso ad esempio al colpo di testa di Raimondi col Como, ma non scordo nemmeno che su Zaccagni c’era un rigore lampante. E non dimentichiamo che in casa del Sudtirol abbiamo fallito il match point al 92’». Finora deve ancora lasciare il segno l’attaccante Guerra, l’acquisto invernale più atteso. «A Simone manca solo il primo gol per sbloccarsi, deve solo stare tranquillo perché sono contento di come si sta inserendo. A Salò sarà una gara aperta e di sicuro la nostra voglia di fare tre punti non sarà inferiore a quella della Feralpi».
Ore 18.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) L’Unione Venezia alla prova FeralpiSalò, domani sera nell’anticipo della 25esima di campionato sarà scontro playoff. La distanza è notevole (ben 10 punti) ma per i veneziani la strada che porta ai playoff può passare anche per Salò, dove li attende l’ultimo treno per il «paradiso». Domani, a partire dalle 19.30, la squadra di Michele Serena scenderà in campo allo Stadio «Lino Turina» con un unico obiettivo in testa: ritornare alla vittoria dopo lo 0-0 con il Como e rivedere così le parti nobili della classifica. «Sappiamo che ritornare in zona playoff non è affatto semplice – spiega il bomber dei lagunari, Tommaso Bellazzini – ma se riuscissimo a mettere in fila quattro o cinque vittorie credo che sul finale di campionato potremmo dire la nostra. Domani ci attende una gara difficile contro una diretta concorrente, per cui riuscire a fare punti a Salò sarebbe davvero importante per la classifica e per il morale». I lombardi sono ottavi a quota 37 punti, avanti tre lunghezze sui veneziani. Contro i bresciani, tra le file degli arancioneroverdi non ci saranno i difensori Elia Legati, fuori un mese per una lesione al retto femorale, e Simone Sales, squalificato per tre turni in seguito alla gomitata rifilata a un avversario durante Venezia-Como dello scorso sabato. «Sono due assenze pesanti – conferma Bellazzini – che di certo ci obbligano a rivedere la difesa. Detto questo, però, non è la prima volta che ci capita di giocare in situazione di emergenza. Se vogliamo risalire la classifica dobbiamo anche essere in grado di superare le difficoltà, sfruttando la rosa a disposizione e il gioco di squadra». Finora in campionato Bellazzini è andato a segno otto volte, due su azione e sei su calcio di rigore, giocando praticamente sempre (24 gare su 24). «E’ una stagione positiva per me – dice il pisano –, ma so che potrei fare ancora meglio. Mi auguro che in questo finale di stagione riesca a trovare qualche gol in più per aiutare maggiormente la squadra a inseguire quel sogno chiamato playoff». Domani sera FeralpiSalò-Venezia sarà arbitrata da Silvia Tea Spinelli di Terni (assistenti Bresmes e Semperboni). Il fiscio d’inizio, come anticipato, è alle 19.30. A quell’ora passa anche l’ultimo treno per i playoff verso la B.
Ore 18.00 – (La Nuova Venezia) Costanza e applicazione pagano, sempre. Se ne è accorto anche Alessandro Scialpi al quale Michele Serena ha affidato le chiavi del centrocampo del Venezia, preferendolo a Gennario Esposito. Pochi spezzoni nel girone d’andata, sia con Dal Canto sia con l’avvento del nuovo tecnico. Guarda caso anche Dal Canto optò per Scialpi titolare nelle due trasferte di Mantova e Como, poi lo schierò titolare con Esposito contro il Novara, la gara d’addio del tecnico di Castelfranco Veneto, mentre l’impatto con Serena non è stato dei più semplici, con il centrocampista messo fuori gioco anche da un attacco influenzale prima di Natale. «Era tanto che non giocavo dal primo minuto» racconta adesso il centrocampista di Gallipoli che festeggerà 23 anni il 23 febbraio, «e sono ovviamente contento che Serena abbia fiducia in me. Credo di essere migliorato in questi ultimi mesi, se stavo fuori vuol dire che anch’io dovevo dare qualcosa di più per mettere in difficoltà gli allenatori nelle loro scelte. So che devo lavorare ancora sodo per migliorare, ma è quanto sto facendo in ogni allenamento». Venezia imbattuto nel girone di ritorno, Venezia che da due mesi viaggia al ritmo delle prime della classe, ma la zona playoff si sta pericolosamente allontanando. «Sì, è vero, ma è inutile fare tanti calcoli quando mancano così tante partite alla fine della stagione. Non è un cammino facile perché nel girone d’andata il Venezia ha lasciato troppi punti per strada, cerchiamo di vincere più partite possibile da qua alla fine e vediamo dove ci ritroviamo all’ultima giornata». Domani il Venezia sarà nuovamente in campo, a Salò, contro una formazione mai facile da affrontare. «Non dobbiamo guardare la classifica dei nostri avversari, dalla FeralpiSalò in poi per il Venezia saranno tutte finali, dovremo sempre cercare la vittoria, in casa e in trasferta. Con il Como è iniziata una serie di scontri diretti, vincendo abbiamo anche l’occasione per togliere punti alle squadre che ci precedono in classifica». Questa mattina rifinitura al Taliercio, poi partenza per Salò e Michele Serena tra i vari grattacapi ha anche anche il dubbio Peccarisi da risolvere, come non bastassero le assenze di Sales e Legati in difesa. Peccarisi lamenta un affaticamento muscolare, tanto che il tecnico arancioneroverde si è premunito chiamando in gruppo Fabris dalla Berretti. «Ci alleneremo anche domani mattina, mi prendo fino all’ultimo per decidere chi giocherà e come giocheremo» ha spiegato Michele Serena, che potrò avere a disposizione Giorico in più a centrocampo, ma anche l’ex cagliaritano non ha la tenuta sui 90’.
Ore 17.30 – (Giornale di Vicenza) Un gol da campione quello di Marco Cristini domenica contro il Monza. Un gesto tecnico lodevole: stop di petto e tiro al volo sotto l´incrocio dei pali, dove il portiere avversario proprio non poteva arrivare. Ma l´esultanza del giocatore non è stata quella delle grandi occasioni e Cristini preferisce non commentare «per non creare inutili polemiche». Guardando alla partita di domenica, che vi vede impegnati nell´ostico campo del Renate. Come vi state preparando? «In questa prima parte della settimana ci stiamo concentrando più su noi stessi per ritrovare la serenità che un po´ era andata scemando nell´ultimo periodo. Ma sappiamo che troveremo una squadra contro cui è molto difficile giocare. Sono ragazzi giovani, corrono tanto, sarà complicato affrontarli. Nonostante la loro situazione in classifica non sia proprio delle più felici, credo che domenica sarà dura». Tra i giocatori del Renate ce n´è uno che teme più degli altri? «È una squadra che abbiamo sempre incontrato negli ultimi anni e contro cui abbiamo sempre fatto fatica. Già all´andata siamo stati bravi a riuscire a rimontare sotto di due gol. Dovremo fare molta attenzione a Mantovani che nella partita della prima fase di campionato ci ha fatto doppietta con due gol spettacolari. Un altro pericolo credo sia il giovane Scaccabarozzi, ultimamente sta facendo molto bene. E poi c´è il nostro ex compagno di squadra Odogwu, elemento di spicco sicuramente, darà una grossa mano al Renate nel prosieguo della stagione quindi domenica dovremo cercare di contenerlo». Durante il mercato di gennaio è stato corteggiato dal Pavia. Ma alla fine è rimasto a Vicenza… «Si, è stata una scelta della società, mi hanno voluto trattenere, fino al 30 giugno sono di loro proprietà. Quello del Pavia era sicuramente un progetto interessante e ambizioso. Qui a Vicenza mi ritengono un giocatore quindi cercherò di non deluderli e impegnarmi fino alla fine della stagione. Poi per il futuro si vedrà». A proposito di futuro, dove crede che possa arrivare il Real Vicenza? Si deve puntare alla salvezza o a qualcosa di più? «Nella prima parte dell´anno abbiamo dimostrato che le possibilità di aspirare a qualcosa di più ci sono. Ovviamente prima di tutto dobbiamo pensare a fare quei punti che ci permettano di salvarci».
Ore 17.00 – Flash di Emil Zubin, intervistato dalla nostra redazione e dai colleghi di “Mattino” e “Gazzettino”: “Il problema fisico? Purtroppo qualcosa è successo, ma spero si risolva nel giro di una settimana/dieci giorni. Mi è scivolato il piede d’appoggio mentre calciavo… Un po’ di fastidio c’è, ho già iniziato a fare le terapie. Facciamo passare tre/quattro giorni e poi valutiamo”.
Ore 16.55 – Flash di Carmine Parlato, intervistato dalla nostra redazione e dai colleghi di “Mattino”, “Gazzettino” e “Corriere del Veneto”: “Ferretti? Ha un leggero affaticamento e l’abbiamo tenuto a riposo precauzionale”.
Ore 16.50 – Flash di Fabrizio De Poli, intervistato dalla nostra redazione e dai colleghi di “Mattino”, “Gazzettino” e “Corriere del Veneto”: “Zubin? Ieri ha sentito un indolenzimento, sembrava una cosa di poco conto ma abbiamo fatto una risonanza e sembra abbia una lesioncina al bicipite femorale. Non sappiamo al momento quantificarla, di sicuro domenica non ci sarà. Indicativamente sembra uno stop più lungo di una settimana. Mattin? Ha un’infiammazione”.
Ore 16.38 – Qui San Domenico: fischio finale, Padova-Janus 9-0.
Ore 16.36 – Qui San Domenico: Pittarello porta il risultato sul 9-0 con una girata da breve distanza.
Ore 16.33 – Qui San Domenico: pregevole marcatura del giovane Fanelli, con un sinistro di prima intenzione. 8-0.
Ore 16.31 – Qui San Domenico: gol di Petrilli con un diagonale a giro dai 25 metri. 7-0.
Ore 16.25 – Qui San Domenico: nel Padova entra anche il giovane Fanelli.
Ore 16.24 – Qui San Domenico: altro gol da cineteca, a siglarlo è Aperi dopo aver scartato cinque avversari. 6-0.
Ore 16.20 – Qui San Domenico: eurogol di Mazzocco, bordata dai 20 metri che termina all’incrocio. 5-0.
Ore 16.12 – Qui San Domenico: numerosi cambi nei Biancoscudati. Questa la nuova formazione: Lanzotti; Bortot, Sentinelli, Niccolini, Salvadori; Nichele, Mazzocco; Ilari, Aperi, Petrilli; Pittarello.
Ore 15.59 – Qui San Domenico: il Padova si porta sul 4-0 grazie ad un’autorete.
Ore 15.52 – Qui San Domenico: inizia la ripresa. Nel Padova Denè e Pittarello hanno preso il posto rispettivamente di Dionisi e Cunico.
Ore 15.40 – Qui San Domenico: fine primo tempo, Padova-Janus 3-0.
Ore 15.30 – Qui San Domenico: tris del Padova e doppietta personale di Amirante, ancora su calcio di rigore. 3-0.
Ore 15.16 – Qui San Domenico: raddoppio del Padova, a segno Amirante su calcio di rigore. 2-0.
Ore 14.58 – Qui San Domenico: Biancoscudati in vantaggio, a segno Aperi. 1-0.
Ore 14.55 – Qui San Domenico: inizia l’amichevole tra Padova e Janus.
Ore 14.40 – Qui San Domenico: Biancoscudati in campo per il riscaldamento. Questo l’undici iniziale dell’amichevole con lo Janus: Cicioni; Faggin, Thomassen, Canton, Degrassi; Segato, Fenati; Dionisi, Cunico, Aperi; Amirante.
Ore 14.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Il problema: domenica prossima contro la Cremonese Antonino Asta dovrà rinunciare a tre pedine fondamentali dello scacchiere giallorosso. Il Bassano si presenterà al Mercante senza Iocolano, Priola e Proietti, tutti squalificati dal giudice sportivo per cumulo di cartellini. Nessuno fa drammi, ma si tratta di tre assenze pesantissime e chi li sostituirà dovrà dimostrarsi all’altezza. Asta, inoltre, ha bisogno del miglior Federico Furlan per far viaggiare il Bassano sui ritmi delle prime della classe, in particolare il Pavia, ora in vetta. «Il gruppo è compatto – sottolinea il centrocampista giallorosso – certo è che le assenze di Iocolano, Priola e Proietti sono importanti, ma la nostra rosa è competitiva e chiunque entrerà farà bene. Affrontiamo una buona squadra, hanno giovani importanti come Kirilov, che mi piace molto. All’andata a Cremona fu una bella partita, tra due formazioni che si sono affrontate a viso aperto. Noi dobbiamo solo continuare a pensare domenica dopo domenica e scendere sempre in campo per i tre punti». Il momento di Furlan non è dei migliori, tanto che progressivamente è scivolato indietro nelle gerarchie di Asta. Domenica contro l’Albinoleffe ha disputato un buon spezzone di secondo tempo: «Nelle ultime due partite mi sono riavvicinato al mio livello abituale – osserva Furlan – sto lavorando per riuscire a riprendere la brillantezza della prima parte di campionato. Anche lo scorso anno in questo periodo ricordo di aver avuto un calo fisico, ma contro l’Albinoleffe abbiamo giocato bene per tutta la gara, abbiamo sviluppato un gioco offensivo ed avevamo un ottimo possesso palla. Siamo stati penalizzati da un episodio, è un vero peccato non aver portato a casa i tre punti. Ma sono sicuro che ci rifaremo contro la Cremonese di fronte ai nostri tifosi».
Ore 14.00 – (Giornale di Vicenza) Ottimi piedi e tecnica sopraffina: stiamo parlando del centrocampista Federico Furlan che da tre anni veste la casacca giallorossa collezionando numerose presenze dal 2012, anno del suo arrivo dal Varese, ad oggi. Inevitabile non chiedergli una battuta sulla partita di domenica scorsa contro l´AlbinoLeffe terminata in parità grazie alla rete messa a segno in extremis da Maistrello: «Adottando il nostro tipo di gioco offensivo, basato soprattutto sul possesso palla, due o tre partite ti possono andare male: vedi quella l´Albinoleffe domenica scorsa e il match contro la Torres in casa dove domini tutta la gara ma non riesci a buttarla dentro. Comunque alla lunga anche il punto fa classifica anche se domenica dopo domenica scendiamo in campo per conquistare l´intera posta». L´assenza di tre pedine importanti come Iocolano, Priola e Proietti, fermati dal giudice sportivo per una giornata, non spaventa il giovane centrocampista del Bassano: «Mancheranno – riprende – tre giocatori che per noi sono sicuramente importanti ma siamo un gruppo unito e affiatato. Sono certo che chiunque scenderà in campo saprà dare il meglio di sé.». Domenica pomeriggio il Bassano è atteso dalla sfida contro la Cremonese che arriverà al Mercante con il coltello tra i denti per ottenere i tre punti importanti per risollevarsi da una situazione di classifica critica: «Noi non staremo a guardare. È una formazione, quella di Giampaolo, che gioca a viso aperto e ci darà del filo da torcere. Ha ottime individualità e dovremo prestare attenzione al bomber Brighenti e al bulgaro Kirilov che personalmente stimo molto». «Da un paio di partite – prosegue Furlan – sto ritrovando la condizione e la brillantezza di inizio campionato dopo un periodo di calo fisico e sto lavorando, allenamento dopo allenamento, per tornare in piena forma per dare il mio contributo in un finale di campionato che sarà sicuramente combattuto fino all´ultima giornata». Il Bassano dovrà approfittare, Cremonese permettendo, del turno casalingo per cercare di superare l´accoppiata di vertice composta da Pavia e Novara, che precedono i giallorossi di una sola lunghezza, considerando che si troveranno l´una contro l´altra nel big match di domenica. Una partita da non perdere, dalla quale la compagine di Asta potrebbe trarre vantaggio.
Ore 13.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Con i dieci punti conquistati nelle ultime quattro giornate è senza dubbio la formazione più in forma del momento, una squadra in rampa di lancio che ha scalato la graduatoria raggiungendo la sesta posizione in solitaria in classifica. Trascinato da un super Cocco, autore nelle ultime due giornate di una doppietta alla Ternana e di una tripletta al Perugia, il Vicenza sta disputando un campionato nettamente al di sopra delle aspettative: va ricordato che la compagine berica è stata ripescata in B poco più di tre ore prima dell’inizio del torneo cadetto. Di motivazioni dietro un risultato così positivo ce ne sono più d’una, ma forse la più evidente va ricercata nella voglia di riscatto di un gruppo che, preso singolarmente, viene da stagioni in alcuni casi addirittura fallimentari e che invece a Vicenza si sta riscattando alla grande. E’ il caso del portiere Mauro Vigorito, acquistato in estate dal Venezia dove dopo un avvio di stagione da titolare, è stato retrocesso a secondo anche a causa della contestazione dei tifosi, che hanno apertamente criticato le prestazioni del portiere di Macomer. Vigorito a Vicenza invece sta facendo benissimo, ha sfruttato alla grande le occasioni che il mister gli ha concesso quando Bremec è stato fermato dal giudice sportivo, tanto che sono in molti adesso a volerlo promosso titolare.
Lo stesso si può dire per l’ex genoano Mario Sampirisi, che nella scorsa stagione, dopo non essere riuscito a trovare spazio nel Genoa, è stato mandato in prestito all’Olhanense, compagine del campionato portoghese dove non ha avuto grande fortuna. A Vicenza, Sampirisi è un pilastro della difesa, e con Laverone forma una coppia affidabilissima nella corsia di destra. E pure lo stesso Laverone viene da un’annata negativa a Varese, dove era stato fischiato e contestato in un campionato in cui il feeling con i tifosi lombardi non era mai sbocciato. A Vicenza Laverone è uno dei giocatori più stimati dalla tifoseria biancorossa, per la sua generosità, per il suo non mollare mai, ma anche per la sua bravura come uomo assist avendo mandato a segno per ben otto volte i suoi compagni. Ma l’elenco dei giocatori che si stanno riscattando alla grande prosegue con Brighenti che nello scorso campionato, complice un infortunio alla spalla, nel Chievo non ha mai giocato. Voluto fortemente in biancorosso da Giovanni Lopez, Brighenti sta disputando un campionato super, mostrando doti d’attenzione, di determinazione e di capacità di giocare sull’anticipo, da difensore di primo livello. Doti che non sorprende di vedere in Manfredini, difensore dal passato importante, ma che nell’ultimo anno solare al Sassuolo aveva giocato solo tre spezzoni di partita, finendo ai margini, e fuori dalla considerazione di mister Di Francesco. Sono bastati venti giorni a Vicenza per tornare a vederlo guidare la difesa con la personalità e l’esperienza che aveva sempre mostrato di possedere nei campionati scorsi e che sembrava aver perso al Sassuolo. E se si parla di centrocampo si nota come il trio composto da Moretti, Di Gennaro e Cinelli, asse portante del Vicenza di Pasquale Marino, venga da un’annata da dimenticare. Disastrosa quella di Moretti retrocesso in lega Pro con il Padova, anonima quella di Di Gennaro che nel Palermo di Beppe Iachini non ha mai trovato spazio, e triste quella di Cinelli che nel Vicenza dello scorso anno in lega Pro era finito addirittura in panchina. E che dire del bomber biancorosso, Andrea Cocco? L’attaccante sardo dopo i 12 gol segnati nel 2011-2012 con l’Albinoleffe, ha segnato solo un gol a stagione prima a Verona, poi alla Reggina, per finire con delle prestazioni deludenti in Portogallo al Beira-Mar. A Vicenza in 22 partite è andato a segno 11 volte, anche giocando a volte con qualche problema fisico. E non poteva essere anche la stagione del riscatto per mister Marino che prima di sedere sulla panchina del Vicenza veniva dagli esoneri di Udinese, Parma, Genoa e Pescara. Il Vicenza dopo il suo arrivo vola, e lui ha senza dubbio grandi meriti.
Ore 13.10 – (Giornale di Vicenza) Per Pasquale Marino è arrivato il tempo delle scelte. Dopo settimane di formazioni quasi obbligate in difesa, tra infortuni, acciacchi e squalifiche, in vista della trasferta di Bari il tecnico biancorosso potrà contare su un pacchetto arretrato finalmente ben nutrito: quattro centrali potenzialmente titolari (Brighenti, Camisa, Gentili e Manfredini, in rigoroso ordine alfabetico) tutti finalmente a disposizione e anche la coppia di portieri ricomposta, con Bremec che ha superato il problema muscolare al polpaccio che lo ha costretto ai margini in avvio di 2015. Niente partitella. Chi ha maggiori possibilità di giocare sabato? Si pensava di poter ricavare qualche indicazione dalla consueta partitella in famiglia del mercoledì, che però ieri Marino ha preferito non far disputare. Il gruppo è stato infatti suddiviso in due squadre che si sono alternate nell´allenamento in palestra e sul campo, dove i giocatori hanno provato lo sviluppo della manovra offensiva sfruttando le fasce e il giro palla rapido. Ancora Vigorito? Non resta quindi che affidarsi alle sensazioni, cercando di interpretare alcuni segnali. In porta, ad esempio, l´impressione è che potrebbe toccare ancora a Vigorito, con il quale il preparatore Senatore anche ieri ha lavorato a lungo, mentre Bremec ha raggiunto il campo di allenamento solo in un secondo momento. Sembra probabile però che il portiere uruguaiano a Bari possa almeno andare in panchina, rientrando così tra i convocati per la prima volta nel girone di ritorno.
Gioco delle coppie. In difesa è più che mai aperto il gioco delle coppie centrali. Ieri i tandem schierati nelle due formazioni sono stati Brighenti-Manfredini e Gentili-Camisa. È ipotizzabile che Manfredini, in crescendo di condizione e sicuramente positivo nelle sue prime due prove da titolare, venga riconfermato a Bari e possa comporre assieme a capitan Camisa, al rientro dalla squalifica, la coppia che ha ben figurato a Terni. Brighenti partirebbe allora dalla panchina, considerando il dolore al fianco che fino a pochi giorni fa ne ha condizionato la preparazione, assieme a Gentili, pure impeccabile contro il Perugia. Ma, come detto, il ballottaggio è davvero serrato, la competitività nel ruolo è alta e Marino scioglierà le ultime riserve solo a poche ore dal fischio d´inizio. Vita o Spinazzola? Resta un altro dubbio: chi prenderà il posto dello squalificato Giacomelli nel tridente offensivo come esterno sinistro? Anche qui, al momento, nessuna certezza. Se possibile, anzi, Marino ieri ha confermato che la corsa alla maglia da titolare è apertissima, schierando in quella posizione prima Spinazzola (con Laverone a destra e Petagna al centro) e poi Vita (con Giacomelli a destra e Cocco al centro). Stando solo alle impressioni di ieri, Vita è sembrato più incisivo al momento di rientrare e concludere a rete, ma Spinazzola si giocherà fino all´ultimo le sue carte. Rifinitura a Grisignano. Oggi pomeriggio è previsto l´ultimo allenamento al Morosini per il Vicenza. I biancorossi domattina dalle 10 effettueranno la rifinitura a Grisignano, prima di partire per Bari. Del gruppo non faranno parte Sciacca e Ragusa, che anche ieri si sono allenati a parte in palestra.
Entrambi sono in progresso, anche se i tempi per una piena disponibilità non saranno comunque brevissimi: Marino attende fiducioso, sperando di avere al più presto ulteriori problemi di abbondanza sui quali riflettere.
Ore 12.50 – (Giornale di Vicenza) Eppur qualcosa si muove. Da mesi si non parla più della vendita del Vicenza. Dopo il ripescaggio in serie B, che avrebbe dovuto far prendere il volo alla trattativa per la cessione della società biancorossa, tutto è invece sembrato fermarsi. È sembrato però perchè, come ha dichiarato lo stesso presidente Tiziano Cunico al nostro giornale il 4 febbraio scorso: «Si continua a lavorare anche sotto questo aspetto, la volontà di vendere resta». E bisogna dare atto al massimo dirigente biancorosso che, da quando ha avuto la delega alla vendita della società non si è mai fermato, girando il mondo nel vero senso della parola, in lungo e in largo. Cunico non ha mai mollato e con l´advisor Ippolito Gallovich ha continuato a lavorare in silenzio. Certo sono arrivate tante delusioni, trattative che sembravano giunte quasi alla fine e che poi sono saltate all´ultimo, come quella ad esempio con gli svizzeri. Da qui la decisione di non parlare più dell´argomento, ma non certo di fermarsi e infatti oggi si può dire che una trattativa c´è ed è già pure delineata nei suoi aspetti fondamentali, trattativa avvolta nel più stretto riserbo e dunque riuscire ad averne notizia è stata impresa difficilissima.
Intanto una cosa è certa: nemmeno stavolta si tratta di imprenditori vicentini, anzi non sono nemmeno italiani. La finanziaria che tramite uno studio professionale di primo piano di Milano sta valutando l´acquisizione del Vicenza vedrebbe tra i suoi soci un investitore arabo e uno tedesco. Fino ad ora gli incontri sono stati portati avanti da un referente italiano ma a breve dovrebbe esserci la discesa in campo dei possibili acquirenti, diciamo che in linea di massima i giorni clou dovrebbero essere quelli che vanno dal 20 al 24 febbraio. Inoltre dalle poche notizie filtrate si sa che stavolta andrebbe venduto l´intero pacchetto azionario, insomma chi sta trattando per rilevare il club lo farebbe al 100 per cento e quindi ci sarebbe l´uscita in blocco di tutti i vecchi soci che fanno capo capo a Finalfa, la finanziaria di controllo di cui è ancora presidente Sergio Cassingena, con la conseguente decadenza pure dell´intero consiglio di amministrazione del Vicenza Calcio. C´è da aggiungere che nella trattativa stavolta rientrerebbe pure il centro tecnico Piermario Morosini di Isola Vicentina. Stando alle pochissime indiscrezioni si sa comunque che ci sono già stati vari incontri tra le parti e che ormai si è giunti alle ultime battute, insomma a partire dal 20 febbraio ogni giorno potrebbe essere buono per arrivare alla possibile conclusione della trattativa.
Ore 12.20 – (Gazzettino) Andrea Schenetti sta lavorando per raggiungere il grado di forma ottimale, dopo aver vissuto un calvario durato quasi l’intero girone di andata. Sabato scorso a Pescara ha fatto il suo rientro in campionato nel finale di gara, dopo aver giocato soltanto nella prima giornata a Modena e nella trasferta di Varese. «Il ginocchio destro – spiega l’esterno d’attacco granata – risponde bene ai progressivi carichi di lavoro. Sono ancora piuttosto indietro a livello fisico, ma tutto sta procedendo regolarmente». Un malanno fastidioso da superare con dolori che riapparivano in continuazione, quello vissuto da Schenetti. «All’inizio sembrava poca cosa ed invece è andata per le lunghe con decisioni prese di volta in volta in base ai controlli medici. Sono stato anche a Milano per tre settimane durante il periodo natalizio e ho lavorato parecchio seguendo un programma personalizzato. Adesso però tutto è passato e sono concentrato a dare il mio contributo alla squadra. Non vedo l’ora di potermi esprimere al meglio per l’intera partita». Guardare i compagni impegnati in campionato, anche con vicissitudini piuttosto sfortunate, non è stata una bella cosa. «Nel girone di andata il Cittadella ha raccolto meno di quanto ha dimostrato di meritare in campo. I miei compagni hanno sempre dato il massimo, ma tanti episodi sono girati in modo storto e talvolta sfortunato, anche se sono state commesse delle ingenuità. La classifica di conseguenza si era fatta molto brutta penalizzandoci eccessivamente». Nel girone di ritorno la squadra di Foscarini ha imboccato la strada buona con due vittorie e due pareggi, che stanno piuttosto stretti. «Bisogna dare continuità a questi risultati – sostiene Schenetti – Il gruppo ora è integrato con nuovi giocatori e con rientri che mettono l’allenatore in condizione di poter scegliere. Gli ultimi risultati stanno favorendo un clima più sereno per poter lavorare, ma l’impegno deve continuare sempre al massimo perchè la serie B non consente distrazioni». Intanto martedì sera la squadra si è ritrovata in sala stampa con la dirigenza per la periodica “brasolada”. È stata l’occasione per i nuovi giocatori di vivere il clima di familiarità che contraddistingue la società granata. Oggi ultimo allenamento, domani mattina rifinitura al Tombolato e nel pomeriggio la partenza per Vercelli. Con il rientro di Pellizzer dalla squalifica, Foscarini mai come adesso ha la rosa così ricca di petali.
Ore 12.00 – (Mattino di Padova) Roccioso e battagliero. Sono gli aggettivi che più spesso ricorrono quando ci si riferisce al difensore senegalese Mohamed Coly. Ma, in fondo, sono anche attributi che si possono accostare alla sua attuale squadra, la Pro Vercelli. Assieme a Nunzio Di Roberto, Coly è uno dei due ex granata ora in forza all’avversario che il Citta affronterà sabato alle 15 allo stadio Piola. «A Cittadella sarei rimasto volentieri, perché lì ho trovato persone che mi hanno aiutato a crescere nel mio percorso calcistico. È stata una bella esperienza, ma poi abbiamo preso direzioni diverse. Quel che posso dire è che sono due ambienti molto simili, Vercelli e Cittadella. Due società sane e gestite con equilibrio. Posti come questi sono rari nel calcio professionistico di oggi», racconta “Momo”, 54 presenze e 4 gol sotto le Mura in due stagioni, tra il 2012 e il 2014. «E adesso sono contento di poter rivedere compagni a cui sono rimasto legato, in particolare Andrea Paolucci, con cui ogni tanto mi sento al telefono e che mi fa piacere abbia superato l’infortunio al ginocchio. E poi Andrea Pierobon, che secondo me deve avere qualche segreto che non ci vuole svelare». Prego? «Ma sì, deve aver trovato un elisir o qualche bacca miracolosa che ci tiene nascosta per essere ancora in questo stato di forma a quasi 46 anni. Sto scherzando, ovviamente: le sue prestazioni stupiscono solo chi non lo conosce e non sa che professionista e che uomo di valore sia Andrea». Più che di Pierobon, sabato, dovrà preoccuparsi di Stanco, che qualche grattacapo ai difensori ha dimostrato di saperlo creare… «Ma è tutto il Cittadella a farci stare in guardia. Sta attraversando un momento molto positivo. Nei video delle sue partite ho rivisto la squadra compatta e organizzata che conosco: un gruppo che non molla mai ed è abituato a lottare per la salvezza. Ma quello è anche il nostro obiettivo». Voi, in realtà, siete ben più tranquilli, a quota 33, a una sola lunghezza dai playoff. Diciamola tutta: la Pro Vercelli è una delle sorprese della B. «Tranquilli lo siamo solo fino ad un certo punto: quante squadre abbiamo visto girare a metà campionato sopra i 30 punti e poi rimanere invischiate in zona retrocessione? Per il resto, è vero: nessuno ci dava credito all’inizio e invece adesso ci troviamo addirittura a dover recriminare per aver lasciato per strada qualche punto». Merito anche del campo sintetico? «Direi di sì, qualche punto sono più che convinto che ce l’abbia regalato. La palla corre più veloce, il rimbalzo è diverso e cambia persino il tipo di spinta che puoi dare appoggiando il piede. Noi che siamo abituati a giocarci sopra, qualche vantaggio ce lo sappiamo prendere rispetto a chi ci corre una volta all’anno». Darà qualche consiglio su come muoversi al suo amico Paolucci? «No, proprio no, anzi credo che non lo sentirò in questi giorni. Preferisco parlargli dopo la partita. Amici sì, ma in campo vogliamo vincere noi».
Ore 11.40 – (Mattino di Padova) Sono ore decisive per l’Atletico San Paolo, a cui si sta faticosamente cercando di assicurare un futuro certo almeno sino a fine stagione. Questa sera a Dolo, nel ristorante-pizzeria “Sottosopra”, i giocatori e lo staff tecnico della squadra di serie D si ritroveranno a cena per essere messi al corrente delle novità emerse negli ultimi giorni. La principale è che un gruppo di 6-7 genitori, alcuni dei quali imprenditori, si è reso disponibile ad accollarsi l’onere economico della gestione della società da gennaio a giugno, fermo restando che la proprietà (98% delle quote in mano a Giuseppe Tramonti e il restante 2% ad Emiliano Agostini) sia d’accordo. A guidare la mini-cordata di quelli che si considerano dei “benefattori”, i quali, oltrechè con i giocatori e mister Vito Antonelli, si confronteranno proprio con la vecchia dirigenza sanpaolina, c’è Roberto Tonicello, 50 anni, proprietario del locale dove si terrà la conviviale. Un dirigente conosciuto nel calcio veneto, visto che è stato vice-presidente del Dolo e sino a pochi mesi fa direttore sportivo dell’A.C.D. Treviso. Il summit odierno segue di poche ore la riunione tenutasi, sempre a Dolo, fra i componenti del gruppo pronto a soccorrere una società che, dopo le vane promesse di cessione ad una holding olandese di cui non si è vista traccia, rischia seriamente un nuovo fallimento, il che significherebbe la definitiva scomparsa dagli scenari calcistici, con conseguenze inimmaginabili per i quasi 300 tesserati del settore giovanile, distribuiti in 22 squadre. Che cosa è stato deciso nell’incontro di martedì sera? Che l’onere dei rimborsi-spese di ottobre, novembre e dicembre (sin qui sono stati pagati solo quelli di agosto e settembre) spetterà all’attuale proprietà (ed è probabile che siano gli sponsor con cui si è iniziata l’annata a garantire i soldi), mentre da gennaio in avanti il comitato di soccorso, di cui farebbero parte, fra gli altri, Giorgio Malimpensa, a.d. della Guerrato di Rovigo (progettazione ospedaliera), e Mauro Cardo, papà di uno dei giocatori della prima squadra, assicurerà le risorse utili a proseguire l’attività di tutto il movimento sino alla conclusione dei campionati. I giocatori adesso si aspettano fatti, non più promesse, come quelle fatte dall’ex team manager Fabio Barbin, il quale però ha in mano una lettera d’intenti con Tramonti per il possibile ingresso, in qualsiasi momento, dei fantomatici olandesi, lettera sulla quale Tonicello e soci pretendono un doveroso chiarimento. O è un documento che ha valore, e dunque una scadenza temporale precisa, oppure lo si cestina e si può procedere con l’auspicato programma di ristrutturazione del debito. Infine, Damiano Longhi, l’allenatore esonerato poche settimane fa e sostituito da Antonelli, ha fatto pervenire alla dirigenza una lettera, firmata dal proprio avvocato, in cui pretende di essere saldato dei 4 mesi che avanzano tutti, altrimenti adirà le vie legali. Il tempo stringe, come si vede, e già stasera capiremo se questo tentativo di salvataggio della seconda realtà calcistica della città sarà destinato ad essere coronato o meno da successo.
Ore 11.20 – (Gazzettino) Cosa deciderà questa sfida a due? «Penso la condizione psicofisica. Occorre stare tranquilli e freddi nei momenti più delicati, quando i punti saranno ancora più pesanti. È un attimo passare dall’euforia alla crisi, serve stare sul pezzo, consapevoli che si può perdere o pareggiare ma che l’obiettivo è non sbagliare la prestazione, cosa che a noi è successo solo a Mogliano». Guai dunque pensare di avere già in tasca i tre punti con il Mezzocorona, avversario domenica a Rovereto: «Sarebbe l’errore più grave perché senza l’atteggiamento giusto si prendono schiaffi. In campo serve intensità uguale o maggiore degli avversari, così poi possono venire fuori le nostre maggiori qualità». Ieri, oltre a Petkovic e Busetto, non si è allenato per precauzione Mattin. Oggi alle 15 amichevole con lo Janus al campo Ceron di Selvazzano. Nessuna squalifica per i biancoscudati; il giudice sportivo ha invece ha fermato due giocatori trentini, il centrocampista Misimi e la punta Alouani, e per due turni Tellan e Tacoli del Fontanafredda che perciò salteranno la gara del 22 con il Padova.
Ore 11.10 – (Gazzettino) «Prima della gara con l’Altovicentino ho avuto l’influenza e preso antibiotici e successivamente abbiamo di nuovo caricato. Ero un po’ appesantito, ma tranquillo, conoscendo i tempi per smaltire. Il fatto è che questa cosa ha fatto più effetto perché coincisa con il nostro periodo meno positivo e con le due sconfitte e di conseguenza è balzata maggiormente all’occhio la condizione meno brillante. Ora ci siamo rimessi in carreggiata e speriamo di mantenere questa forma fino alla fine». E sulla carreggiata il Padova ha nuovamente sorpassato i concorrenti: si aspettava in due giornate di passare da -1 a + 5 sull’Altovicentino? «Assolutamente no. Alla vigilia della gara con il Mori pensavo dovessimo vincere per restare agganciati all’allora capolista e immaginavo potessimo semmai guadagnare qualcosa solo la domenica dopo. Ora siamo avanti, ma consapevoli che gli scherzi sono dietro l’angolo».
Ore 11.00 – (Gazzettino) È il capocannoniere del Padova con 11 reti, ma domenica scorsa, seppure senza segnare, Marco Cunico è stato ugualmente tra i protagonisti della gara. Suoi gli assist che hanno infatti permesso a Ilari, Sentinelli e Zubin di andare in gol nella sfida vinta per 3-1 dal Padova sul Tamai. «È andata bene – racconta l’ex Portogruaro – anche perchè mi ritengo in effetti più un uomo assist, ruolo che appartiene maggiormente al mio dna. Ma al tempo stesso una rete è sempre una cosa bella. Comunque poco cambia, l’importante è essere determinanti». Con simili premesse Cunico può essere dunque soddisfatto per la sua stagione all’ombra del Santo. «Ma nella testa ho l’obiettivo di esserlo fino alla fine del campionato. Se fai bene venticinque partite e poi sbagli le ultime dieci, si finisce male». Sul piano fisico, dopo qualche gara un po’ al di sotto dei suoi standard, la sosta ha aiutato Cunico a tornare agli antichi splendori. «Sotto Natale – spiega – abbiamo fatto un certo lavoro, poi ripreso la settimana dopo».
Ore 10.50 – (Gazzettino) Sono giorni decisivi per le sorti del vecchio Calcio Padova, una corsa contro il tempo per evitare il fallimento. Domani scadranno i termini entro cui il Tribunale deve esprimersi sulla richiesta di concordato formulata dai legali della precedente proprietà dopo il precedente rinvio ottenuto per definire le pendenze con i vari creditori (tra gli altri, giocatori e staff tecnico, dipendenti, fornitori, Comune di Padova e lo Stato per le imposte e i contributi previdenziali dei calciatori non versati). Dalle indiscrezioni che circolano, la vecchia società necessiterebbe ancora di qualche giorno per concludere e formalizzare i vari accordi, anche se la situazione sembra avviata verso una soluzione positiva. Per questa tipologia di procedura concorsuale non sarebbe prevista la possibilità di ulteriori rinvii, ma prima che eventuali decisioni del giudice diventino esecutive, resta la facoltà per le parti di integrare la documentazione nel frattempo depositata. Come noto, in caso di concordato, logo e titolo sportivo passerebbero in mano al Comune che poi li cederebbe in comodato d’uso all’attuale società.
Ore 10.30 – (Mattino di Padova) Per Fabio Busetto, invece, ci vorrà ancora qualche settimana. «La risonanza di lunedì ha mostrato che il legamento del ginocchio è finalmente a posto», spiega il terzino di Pellestrina. «Adesso, però, dovrò recuperare il muscolo, che naturalmente ha patito il periodo di inattività: sto facendo fisioterapia tre volte alla settimana, tra una quindicina di giorni faremo un altro controllo e decideremo se potrò ricominciare a correre». Non ha ancora individuato una data per il rientro definitivo: la distorsione al collaterale del ginocchio è un infortunio molto delicato, probabilmente bisognerà aspettare metà marzo per rivederlo in campo in gare ufficiali. Dalle tribune dell’Euganeo, però, anche lui ha potuto notare la spigliata bravura di Bortot: «Devo dire che mi ha sorpreso: vista l’età che ha, è riuscito a fare davvero bene, e dopo il match sono andato in spogliatoio a fargli i complimenti. Ha solo 17 anni, pensavo che per lui ci sarebbe stato un po’ di timore in queste prime partite, invece ha dimostrato esattamente il contrario». Senza Busetto, il Padova prima è scivolato due volte di fila ad inizio gennaio, poi si è ripreso fino a riconquistare i 5 punti di vantaggio sull’Altovicentino: «Sapevo che saremmo tornati davanti: il segreto è che siamo una squadra positiva, i compagni non si sono lasciati abbattere per le due sconfitte, ma hanno pensato solo a reagire in fretta. E ci sono riusciti».
Ore 10.20 – (Mattino di Padova) «Manca poco, non sento fastidi e tra un paio di giorni potrò allenarmi con la squadra. Poi, quando tornerò a giocare in partita, lo deciderà l’allenatore, ma le cose vanno bene e sono contento di tornare in campo». Sono passati quasi due mesi dall’infortunio: un problema muscolare che a dicembre era sembrato meno grave di quel che poi si è rivelato. «Non avevo mai avuto un infortunio così serio: quando contro il Ripa ho sentito quel dolore, ho capito che non si trattava di un problema di poco conto. Alla fine era uno strappo di due centimetri, mi ero reso conto che non accusavo la solita contrattura. Ma adesso sono prontissimo, e non vedo l’ora di tornare». Il problema è che, quando si è fatto male, aveva di fianco a sé il solo Cicioni, svantaggiato dall’età; quando rientrerà, adesso troverà il giovane Lanzotti sulla sua strada… «Finora si è comportato bene, non era facile esordire sin dai primissimi giorni, invece non ha avuto colpe sui gol che ha preso, quindi questo è già un dato positivo. È un ragazzo tranquillo, ogni tanto parliamo, ma non gli ho mai detto che, quando tornerò, dovrà cedermi il posto: io non sono così, cerco di essere umile e lascio che a parlare sia il campo».
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Recuperato pienamente anche Dan Thomassen, ora al Padova rimangono solo due nodi da sciogliere. Due giocatori da rimettere a nuovo, due dei giovani protagonisti nel girone d’andata, che se un mese fa sembravano potersi rivelare pesanti handicap per la squadra con i loro infortuni, oggi, grazie al mercato, si ritrovano con un dubbio non da poco: saranno ancora loro, quando torneranno in forze, i titolari dell’undici di Parlato? Domanda più che lecita, visto che l’assenza di Lazar Petkovic al momento è coperta da Riccardo Lanzotti, il portierino giunto dal Modena, mentre sull’out di destra della retroguardia il giovanissimo Tommaso Bortot, arrivato dal Bassano, sta facendo rimpiangere ancora meno Fabio Busetto con prestazioni sempre più convincenti. Il portiere serbo è ormai pronto a riprendere gli allenamenti: l’infortunio subìto lo scorso dicembre, nell’ultimo match dell’anno solare contro l’Union Ripa, è finalmente alle spalle. «Ho fatto l’ecografia due giorni fa, e il riscontro è stato positivo», spiega Petkovic. «Lo strappo muscolare è finalmente richiuso, ho già cominciato a correre un po’ e la risposta del muscolo è stata buona».
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Originariamente doveva giocarsi sul sintetico, come quello che il Padova avrebbe trovato a Mezzocorona se la partita di domenica si fosse disputata allo stadio comunale della località trentina. Con lo spostamento sul campo in erba naturale di Rovereto, anche l’amichevole di oggi trasloca invece su un rettangolo… normale : così oggi, alle 15, la squadra di Carmine Parlato sosterrà il consueto test del giovedì agli impianti “Ceron” di Selvazzano, dove affronterà lo Janus, formazione che partecipa al campionato di Seconda Categoria. Domenica, contro l’undici di Luca Lomi, il tecnico napoletano avrà tutti i giocatori a disposizione, compreso Filippo Pittarello, che ieri era regolarmente presente alla Guizza dopo la fine dell’avventura al Torneo di Viareggio, mentre il Mezzocorona dovrà rinunciare a due elementi, Misimi ed Alouani, che sono stati squalificati per un turno dal giudice sportivo. Brutte notizie anche per il Fontanafredda, che tra dieci giorni arriverà all’Euganeo: Tellan e Tacoli hanno infatti rimediato due giornate di stop, e salteranno quindi anche la gara con Cunico e compagni del 22 febbraio.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) La Biancoscudati Padova ha deciso di aprire le porte a tutte le società calcistiche della regione che volessero avviare un progetto di collaborazione per lo sviluppo del settore giovanile condividendo le linee-guida tecniche, etiche ed organizzative. I club affiliati potranno avere un continuo scambio di informazioni ed esperienze con il settore giovanile biancoscudato per poter migliorare il bagaglio professionale dei propri tecnici. I ragazzi tesserati potranno così allenarsi e crescere secondo una linea indicata dal Padova. Il progetto sarà presentato mercoledì 25 febbraio, alle ore 18.45, nella sede del Calcio Padova allo stadio Euganeo e l’invito è aperto a tutte le società del Veneto.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Bisognerà quindi aspettare ancora prima di capire con certezza in che modo il marchio e quanto rimane dei vecchi trofei potranno passare nelle mani di Bergamin e Bonetto. Nonostante l’Associazione azionariato popolare Magico Padova abbia avanzato l’idea di acquistare il logo, in modo tale che rimanga di proprietà dei tifosi, la soluzione più probabile è quella che torni nelle mani dell’Amministrazione comunale. Questo anche per motivi economici, visto che il Comune vanta un credito superiore ai 300mila euro con il Calcio Padova e potrebbe scontarne una parte, acquisendo logo e memorabilia. Il passo successivo vedrebbe lo stesso Comune concedere in comodato d’uso il marchio, e quanto ne consegue, alla società che oggi rappresenta il calcio a Padova, in questo caso la Biancoscudati. Per quanto riguarda il nome, invece, a meno che Cestaro e Penocchio non vogliano fare un dispetto alla nuova proprietà, il Calcio Padova Spa dovrebbe cambiare nome, per permettere la prossima estate alla Biancoscudati di tornare a chiamarsi con la denominazione storica.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Il 19 febbraio o il giovedì successivo. Queste sono le due date in cui si dovrebbe pronunciare la sezione fallimentare del Tribunale di Padova in merito alla richiesta di concordato avanzata dai legati della vecchia società biancoscudata. A tutta ieri non era ancora stato depositato il documento, richiesto dai giudici, con il quale il Calcio Padova illustra il proprio piano di rientro dai debiti. Dopo la proroga concessa lo scorso 15 dicembre, c’è tempo fino a domani e l’impressione è che gli avvocati si prenderanno tutte le ore possibili prima di presentare le carte. Quindi starà al Tribunale emettere la sentenza, o giovedì prossimo oppure quello successivo. In linea teorica non dovrebbero esserci ulteriori ritardi rispetto alla data del 26 febbraio, ma non è nemmeno escluso che si trovi qualche cavillo per prorogare ancora il destino della vecchia Spa di viale Rocco. Quel che è certo è che è entrata in azione Unicomm, il gruppo dell’ex presidente Cestaro, che si accollerà le spese, ma sta cercando di limare il più possibile l’esborso. La situazione più fluida, al momento, sembra riguardare i tesserati, calciatori e tecnici, con i quali c’è l’accordo per il versamento del 50% di quanto avanzato.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) A quel punto cosa accadrà? Bisogna distinguere essenzialmente fra due aspetti, separati nella forma ma uniti nella sostanza. Da una parte c’è il blasone, ossia il titolo sportivo della vecchia società, le sue coppe e i trofei vinti, dall’altro il nome, ossia il nome Associazione Calcio Padova 1910 con cui la vecchia società risulta ancora iscritta alla Figc. Detto che al momento non è stata ancora persa l’affiliazione federale, la partita Iva legata al Calcio Padova Spa andrà a morire dopo il pagamento dei debiti pregressi, mentre l’obiettivo del nuovo Padova sarà quello di riacquistare il marchio e le cosidette «memorabilia» (Coppe, trofei, etc…) per proseguire la storia del club di viale Nereo Rocco. L’articolo 52 delle norme organizzative interne della Figc precisa che «in nessun caso il titolo sportivo può essere oggetto di valutazione economica o di cessione» e che «il titolo sportivo di una società cui venga revocata l’affiliazione può essere attribuito, entro il termine della data di presentazione della domanda di iscrizione al campionato successivo ad altra società con delibera del Presidente federale». Il sindaco Massimo Bitonci ha raggiunto nei giorni scorsi un accordo per riprendere il marchio della vecchia società concedendolo poi con ogni probabilità in comodato d’uso al nuovo Padova. Passaggi formali e burocratici, che dopo un’apposita delibera comunale, riporteranno nel corso dell’estate lo «scudo» e tutte le memorabilia al legittimo proprietario. Il Padova stesso.
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Prosegue ormai a ritmo elevatissimo la marcia di avvicinamento del vecchio Calcio Padova (a destra, l’ex patron Diego Penocchio) all’accordo complessivo con tutti i creditori che, salvo sorprese, eviterà di fatto il fallimento. Ieri, mercoledì 11 febbraio, era una scadenza importante da cerchiare in rosso sul calendario, perché l’avvocato Mattia Grassani, il primo a presentare istanza di fallimento nei confronti della vecchia società, avrebbe dovuto comunicare la sua decisione dopo i recenti accordi addivenuti fra le parti. Il legale bolognese, come già la società di brokeraggio Nipa, ha deciso di ritirare la propria istanza di fallimento, rendendo di fatto nulla la proposta di concordato in bianco già avanzata dai legali di Diego Penocchio e di Unicomm in relazione ai debiti pregressi del Calcio Padova Spa. In tal modo, non esistendo più istanze di fallimento aperte, sotto la rigida egida del Tribunale di Padova, la vecchia società potrà procedere a un concordato sulla base dell’articolo 182 bis della legge fallimentare. Si procederà a un accordo di ristrutturazione del debito presentando tutte le intese coi vari creditori rappresentanti almeno il 60 per cento dei crediti raggiunti nel frattempo in questi settimane. A quanto risulta il cerchio è ormai chiuso e mancano soltanto poche firme per completare l’iter e, con ogni probabilità, entro la fine del mese si arriverà a una chiusura dell’accordo complessivo fra le parti.
Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (ventiduesima giornata, domenica 15 febbraio ore 14.30): ArziChiampo-Giorgione, Fontanafredda-Clodiense, Mezzocorona-Padova, Montebelluna-Kras Repen, Mori S. Stefano-Dro, Tamai-Legnago, Triestina-Belluno, Union Pro-Sacilese, Union Ripa La Fenadora-AltoVicentino.
Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 50, AltoVicentino 45, Belluno 41, Sacilese 39, Clodiense 34, ArziChiampo 33, Fontanafredda 30, Montebelluna, Tamai, Union Pro e Union Ripa La Fenadora 29, Giorgione 26, Legnago 22, Dro 20, Kras Repen 19, Triestina 17, Mezzocorona 11, Mori Santo Stefano 8.
Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della ventunesima giornata: ArziChiampo-Mezzocorona 0-0, Belluno-Fontanafredda 2-1, Clodiense-Union Pro 1-1, Dro-Montebelluna 2-2, Giorgione-Mori S. Stefano 1-0, Kras Repen-Triestina 1-1, Legnago-Union Ripa La Fenadora 2-0, Padova-Tamai 3-1, Sacilese-AltoVicentino 2-0.
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E’ successo, 11 febbraio: doppia seduta per i Biancoscudati, assenti solo Petkovic e Busetto.