Live 24! Mezzocorona-Padova, -4: doppia seduta alla Guizza, ora si punta a recuperare Petkovic e Busetto

Condividi

Clicca qui per aggiornare la diretta

Ore 21.30 – (Trentino) Orgogliosi, determinati e compatti. I “giovanotti” del Mezzocorona non mollano la presa. La “mission”, raggiungere i playout, è quasi “impossible”, ma la truppa di Luca Lomi è intenzionata a lottare sino alla fine. Quando il tecnico rotaliano parla di «un passo alla volta e le somme le tireremo alla fine» non si affida, per convenienza, ad una frase fatta. Tra mille problemi, rimborsi spese che non arrivano (o arrivano, parzialmente, e in ritardo) e difficoltà logistiche (vedi il campo innevato e non spalato: la squadra si è allenata sul sintetico da calcio a 5 dei “Campetti”) la situazione è quasi insostenibile ma Lomi è riuscito ad inculcare alla truppa una mentalità invidiabile. «Ai ragazzi – questo il pensiero che va ripetendo da mesi il tecnico del “Mezzo” all’interno dello spogliatoio – ho consigliato d’investire su loro stessi senza pensare all’immediato: chi vuole fare del calcio la propria professione, o comunque intende provarci, deve cercare di andare oltre le difficoltà. Non è facile, ma per tutti loro può essere un’incredibile occasione di crescita». Parole alle quali stanno seguendo fatti: il Mezzocorona sino ad oggi ha conquistato 15 punti, che non sono pochi vista la rosa gialloverde e, senza la penalizzazione estiva, sarebbe a sole due lunghezze dalla Triestina, attualmente terzultima in classifica. I punti di distacco dai playout sono invece sei: il margine non è incolmabile, anche se lo scontro diretto è già andato in scena (alla prima di ritorno con vittoria, contestatissima, in extremis dei friulani) e, soprattutto, il buon momento dei rotaliani (che devono sfruttare al massimo l’entusiasmo) rischia di arrestarsi domenica, quando al “Quercia” arriverà la capolista Biancoscudati Padova. All’andata i patavini s’imposero per 1 a 0 grazie alla rete in pieno recupero (al minuto 94) di Ilari, stavolta potrebbe essere ben diverso visto il momento di forma della compagine di Parlato.

Ore 21.00 – (Trentino) Il risultato maturato a Monrupino piace parecchio al Dro, che resta in quintultima posizione e tiene alle spalle sia i carsolini che i giuliani e, tutto sommato, soddisfa anche il Mezzocorona che non perde ulteriore contatto dalla Triestina. Il Mori è sempre ultimo ma, almeno, il distacco dal terzultimo posto non va in doppia cifra. Della serie: finché c’è matematica c’è speranza. Certo è che l’incredibile pareggio di domenica scorsa contro il Montebelluna fa masticare amaro tutto la truppa droata. Al termine della sfida contro i trevigiani, caparbi e fortunati nel raggiungere in pareggio ad un “amen” dal triplice fischio, l’allenatore trentino Stefano Manfioletti, intervistato da un’emittente radiofonica, aveva individuato nella «poca umiltà in determinati momenti della gara» il motivo principale della non vittoria contro la squadra veneta. «Preciso – spiega il giorno dopo l’allenatore del Dro – che quell’intervista è stata rilasciata a fine gara e in un contesto particolare e non voglio che il significato venga travisato. Quando ho parlato di “poca umiltà” mi riferivo al fatto che, nel momento in cui dovevamo gestire il vantaggio e la superiorità numerica, abbiamo pensato più ad attaccare per cercare di segnare il terzo gol piuttosto che a difendere il due a uno. Quello che dico io è: va bene spingere, ma dovevamo essere più attenti in fase difensiva dove, obiettivamente, abbiamo lasciato parecchio a desiderare. Come già accaduto più volte in questa stagione siamo stati troppo generosi. Poi la prestazione c’è stata – prosegue Manfioletti – perché la squadra ha messo sul terreno di gioco il massimo impegno e, soprattutto, i gol e le azioni pericolose che abbiamo creato sono state il frutto di giocate non casuali, lavorando bene sugli esterni, creando superiorità e giocando con rapidità. Questo in fase di possesso, mentre non siamo stati altrettanto attenti e precisi quando si è trattato di difendere». Una situazione che non è una novità. Iniziano a essere tanti i punti persi banalmente. «E’ vero: in passato è già successo che la voglia di segnare il gol della sicurezza ci portasse a sbilanciarci. Poi, e non è un alibi, in occasione della rete del 2 a 2 del Montebelluna abbiamo avuto anche un pizzico di sfortuna: la difesa non era posizionata benissimo, ma gli avversari hanno vinto tre rimpalli nello spazio di due metri. Detto questo – conclude il mister – dobbiamo fare meglio, già da domenica col Mori».

Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Una vittoria sudata anche più del dovuto quella di domenica contro il Mori. Un Giorgione non sicuramente al top ha comunque ottenuto l’obiettivo. Ne è convinto mister Paganin ma anche i giocatori e Alessandro Prosdocimi, terzino che sta crescendo partita dopo partita. «Contro il Mori non era facile giocare – attacca l’ex difensore del Montebelluna -. Loro erano sempre in 10 dietro la linea della palla e per noi col passare dei minuti diventava sempre più difficile trovare spazio». La squadra comunque è apparsa in difficoltà. «Si, effettivamente veniamo da un periodo in cui abbiamo fatto fatica. Nelle due settimane di pausa abbiamo fatto un’amichevole con il Thermal Abano e anche in quell’occasione non eravamo stati brillanti». I 3 punti comunque erano importantissimi per la classifica. «Infatti li abbiamo conquistati, con difficoltà ma mettendo in campo tutto l’impegno possibile, ora con questa vittoria possiamo guardare con più tranquillità alle prossime sfide che saranno importanti per la salvezza». Domenica andate ad Arzignano e poi la sfida interna conl Mezzocorona. «Due tappe importantissime per la salvezza, soprattutto in casa contro il Mezzocorona non dobbiamo fallire, ci servono i 3 punti e penso che anche ad Arzignano possiamo dire la nostra e muovere la classifica. Dobbiamo arrivare al più presto a quota 40 punti». Il tuo campionato come lo valuti? «Sono contento. Sto giocando con una certa continuità. L’anno scorso l’ho fatto poco e non era facile conquistare il posto da titolare in questa squadra, anzi non sarà facile anche nelle prossime partite. Il mister vuole sempre 22 titolari. Ogni domenica siamo in ballottaggio e gioca, giustamente, chi sta meglio e chi dimostra in settimana di essere più in forma».

Ore 20.10 – (Tribuna di Treviso) In casa Giorgione prosegue la marcia salvezza. Piegando 1-0 la cenerentola Mori, i rossostellati hanno conservato il +4 sui playout e si godono una crescita costante a dispetto dell’opaca prestazione con i trentini. A dirlo sono i numeri: due punti nelle prime quattro giornate di andata, e ben sette nelle prime quattro del girone di ritorno. «Ciò conferma quello che abbiamo sempre detto in maniera onesta», osserva il tecnico Antonio Paganin, «A inizio campionato molti ragazzi provenienti dai settori giovanili hanno pagato lo scotto ed è servito del tempo per capire la “dimensione D”. La crescita è costante, anche se a volte non è stata premiata a dovere: mi riferisco a partite come con il Montebelluna, la Sacilese e la Clodiense». Esiste una tabella salvezza tra gli appunti del mister? «No, perché verrebbe puntualmente disattesa. I canonici 40 punti sono visti come spartiacque e rappresentano l’obiettivo ideale da raggiungere (ne mancano 14, ndr). Inoltre sarebbe bello migliorare il bilancio della passata stagione: vorrebbe dire che la società è cresciuta e che ci ha visto lungo investendo sui giovani». Per il Giorgione sono già cinque i successi a Castelfranco, solo le prime quattro hanno vinto di più in casa. «È importante il “fattore Ostani”, avvertiamo molto il fatto di giocare davanti al nostro pubblico. Sappiamo che la permanenza in categoria passa soprattutto attraverso i match tra le mura amiche». Ora la trasferta con l’ArziChiampo, poi il match interno con il pericolante Mezzocorona. «Contro i vicentini mancheranno per squalifica Fontana e De Stefani, inoltre penso di non recuperare Vio. La partita più difficile sarà però con il Mezzocorona alla luce della sua graduatoria. Come visto con il Mori, sono sfide complicate sul piano dell’approccio: vuoi perché hai tutto da perdere, vuoi perché l’avversario ormai si rende conto che è all’ultima spiaggia. Se non la sblocchi subito, diventa una gara difficile perché ci manca un po’ di esperienza».

Ore 19.50 – (Gazzettino, edizione di Treviso) L’Union Pro torna da Chioggia con un buon punto in saccoccia che avvicina l’obiettivo salvezza e allo stesso tempo tiene vive le speranze playoff (5 i punti di distacco dalla stessa Clodiense). Il vantaggio di Andrea Nobile aveva fatto sperare nel colpaccio ma il pari nel finale di Mazzetto ha per ora rinviato i sogni di gloria. Domenica a Mogliano arriverà la Sacilese quarta in classifica che ha appena sgambettato l’Altovicentino e che all’andata rifilò un sonoro 5 a 0 alla squadra di Feltrin che vorrà quindi cancellare la peggior partita della stagione. Il presidente dell’Union Pro Marco Gaiba si dice soddisfatto della prestazione della sua squadra, lodandone lo spirito e l’atteggiamento dimostrato per tutta la partita: «Credo che quella di Chioggia sia stata la nostra miglior partita del campionato a livello di intensità in quanto siamo stati molto aggressivi, impedendo loro di giocare grazie al nostro pressing molto alto. L’unico rimpianto è di aver mancato qualche occasione là davanti ma possiamo essere soddisfatti per aver rischiato poco contro una squadra sanguigna che quando attacca è in grado di far molto male». Mister Feltrin è invece soddisfatto a metà: «Sicuramente sul piano del gioco e della determinazione c’è stato il salto di qualità che mi aspettavo dalla squadra. Siamo riusciti a mettere in difficoltà la Clodiense e abbiamo concesso pochissimo con una buona prestazione difensiva, per questo sono un pò rammaricato del risultato finale».

Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Il Montebelluna conquista un ottimo pareggio a Dro e risale all’ottavo posto in classifica assieme a Tamai, Union Ripa e Union Pro. Anche se ottenuto contro una diretta concorrente, il 2 a 2 strappato in terra trentina è un risultato oltremodo positivo per la banda biancoceleste, essendo arrivato dopo che la squadra di Pasa era rimasta in dieci per l’espulsione di Nicoletti. «Siamo stati bravi a tenere con l’uomo in meno, poi il gol di Sadio nel finale ci ha regalato un punto meritato – è l’opinione del 17enne Giacomo Cusinato, autore della prima segnatura – potevamo anche vincerla, ma l’arbitro ha annullato una rete di Garbuio che per me era regolare. Comunque sia la nostra è stata una prestazione molto positiva». Hai realizzato il tuo primo gol in serie D. Soddisfatto? «Sono contento, era da un po’ che lo aspettavo e finalmente è arrivato. Nell’occasione c’è stato un angolo di Giglio, io ho fatto un contromovimento fintando di andare sul primo palo. Il difensore avversario mi ha perso ed ho potuto staccare di testa tutto solo dall’altra parte. Voglio dedicare questo gol al nostro gruppo, se lo merita». Come valuti l’espulsione di Nicoletti? «Ci era stato appena fischiato un rigore contro ed il fallo di Matteo mi è parso deciso ma non così violento. Per fortuna siamo riusciti comunque a rimontare. A dirla tutta c’era anche un possibile penalty per un fallo su Cecchel, quindi direi che l’arbitro non ci ha favoriti di sicuro». Hai ripreso a giocare con continuità. Qual è la tua posizione preferita? «Mi piace fare l’esterno alto nel 4-3-3, però anche stare più indietro va bene. L’importante è giocare». Dopo questo pareggio ospiterete il Kras Repen. «È un avversario diretto e dobbiamo assolutamente conquistare i tre punti».

Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «La squadra non si è abbattuta dopo il vantaggio degli avversari, ha reagito conquistando il pari, una gara che in altre circostanze avremmo perso». Questo è il commento di Andrea Pagan in merito alla partita di domenica contro l’Union Pro. Una partita che la squadra lagunare ha saputo raddrizzare più con il cuore che con il gioco. La formazione allenata da Pagan ha infatti sofferto la formazione di Feltrin, che sicuramente aveva studiato e preparato bene la partita cercando di imbrigliare con un incessante forcing il centrocampo lagunare dotato di grande tecnica ma anche lento e macchinoso se non si trova nelle migliori condizioni fisiche e mentali. «Non siamo più una sorpresa – concorda il tecnico chioggiotto. I numeri parlano chiaro. Nelle ultime 11 gare abbiamo perso una sola volta, siamo quinti in classifica avendo davanti a noi solo quattro corazzate. È quindi logico che tutte le squadre ci affrontano col coltello tra i denti. Sta ora a noi non adagiarsi e cercare di far meglio del girone d’andata. Siamo tutti consapevoli di non aver giocato bene ma nel complesso è stata una prova di maturità». Anche l’assenza del bomber Santi (squalificato per tre giornate) può aver contribuito a complicare la prova dei granata. Santi, oltre ad essere il capocannoniere della squadra (11 gol) sa tenere palla, aiuta a far salire la squadra ed è l’ideale partner di Mastroianni. «L’assenza di Santi ha beneficiato gli avversari – conclude Pagan – Il giovane Siega è appena arrivato e deve inserirsi. Tutti però, dato che Santi dovrà stare fuori ancora per due turni, devono dare di più. Ora dobbiamo guardare avanti ed andare a far punti domenica prossima a Fontanafredda».

Ore 18.30 – (Il Piccolo) Dal pomeriggio di Monrupino per la Triestina sono arrivate due conferme in chiaroscuro: il fatto che ormai quella alabardata è una squadra compatta, che sa stare ottimamente in campo e spesso detta il gioco, ma anche che per un motivo o per l’altro non sa vincere. Anche contro il Kras, l’Unione per l’ennesima volta ha subito una rimonta, ha dimostrato di non saper tenere un risultato e ha chiuso la partita tra mille rimpianti, recriminando su una vittoria che sarebbe stata strameritata. Non è un caso che le uniche due vittorie alabardate (contro Mezzocorona e Mori S. Stefano) siano arrivate con dei gol in pieno recupero, quando ormai l’avversario non aveva più margine per rimontare. E forse la Triestina non aveva più tempo per vedersi sopraffare dalla paura di vincere. Perché a questa squadra, sarà per l’ansia della posizione in classifica o per la scarsa abitudine alla vittoria, manca sempre qualcosa quando si tratta di acciuffare i tre punti. Nello specifico della partita col Kras, nei commenti del giorno dopo fra i tifosi più di qualcuno ha imputato in parte ai cambi di Ferazzoli la mancata vittoria. Come sempre quando si tratta di scelte in fatto di calcio, formazioni o sostituzioni, tutto è opinabile. Certo, passare a cinque in difesa in un momento nel quale la squadra non stava soffrendo, ha inevitabilmente fatto arretrare il baricentro alabardato e può aver dato agli avversari un segnale di paura. Ma a questo cambio di modulo il tecnico è stato quasi costretto dall’infortunio a Manzo: con gli under che aveva a disposizione, non è che ci fossero molte altre possibilità perché Ventura in sostanza è un esterno che spesso ha giocato terzino. Con la sostituzione precedente invece, quella di Milicevic con Thiam Diop, Ferazzoli non voleva cambiare modulo, ma semplicemente togliere l’evanescente croato, spostare Manzo accanto a Rocco e far avanzare Proia come trequartista, inserendo il più fresco senegalese davanti la difesa. Al 5-3-1-1 è passato solo pochi minuti dopo, quando Manzo è andato ko (per lui si teme uno stiramento all’adduttore della coscia sinistra). Ma ha pienamente ragione Ferazzoli quando dice che anche con questo assetto la Triestina non ha rischiato praticamente nulla e prima di quel rimpallo fatale, il Kras non aveva mai tirato in porta. E allora, al di là della situazione contingente di Monrupino, è evidente che la Triestina, pur notevolmente migliorata, si porta ancora addosso una cronica incapacità di chiudere le partite e portarsi in qualche modo a casa i tre punti. Un difetto da correggere al più presto, non solo per raggiungere un’ormai francamente difficilissima salvezza diretta, ma già in ottica play-out, quando tutto si deciderà in un’unica partita.

Ore 18.10 – (Corriere delle Alpi) Avanti con Parteli, ma serve una svolta e soprattutto a una reazione di carattere della squadra, che intanto non parla. Giocatori e staff tecnico sono in silenzio stampa, deciso dalla società per ricompattarsi e risollevarsi da una crisi che ha fatto scivolare il Ripa Fenadora a metà classifica dopo quattro sconfitte consecutive e solo 4 punti conquistati nelle ultime otto partite. «Questa settimana abbiamo deciso che i tesserati della prima squadra rimangano in silenzio, per concentrarsi sul proseguo della stagione e non sulle chiacchiere», spiega il presidente Nicola Giusti. «È la cosa opportuna in questo momento. Si è un po’ smarrita l’identità della squadra, che ha bisogno di ritrovarsi dopo aver fatto una figuraccia domenica con il Legnago. Non accettiamo e non subiamo passivamente una cosa del genere, che non deve più accadere». Lunedì c’è stato un primo confronto fra la squadra e la società, ma senza andare troppo nello specifico (ancora troppo calda la delusione per la brutta sconfitta nel giorno successivo alla gara, meglio tornarci a mente un po’ più fredda). «In settimana avremo modo di riparlare sia con l’allenatore che con la squadra», dice Giusti, «perché non va bene quanto accaduto». La fiducia al mister Parteli è confermata? «L’allenatore rimane al suo posto, è ovvio però che non possiamo andare avanti a perdere partite all’infinito. Dai giocatori, allo staff, ai dirigenti, tutti devono assumersi le proprie responsabilità e pensare di fare bene il proprio ruolo. Dobbiamo renderci conto della situazione, che personalmente non ho mai vissuto. Due mesi con solo una vittoria e un pareggio non mi sono mai capitati in tanti anni». Si è rotto qualcosa? «Non si è rotto niente di specifico. C’è probabilmente un blocco psicologico dovuto a questa sequenza di prestazioni sfortunate, condite da una serie di situazioni che forse sono andate un po’ fuori controllo. Si pensava che dopo Dro ci fosse una presa di coscienza da parte della squadra che così non poteva andare bene e invece abbiamo continuato a perdere. Abbiamo fatto vincere una squadra che non vinceva una partita da metà novembre. Spero di non dover aspettare tre mesi prima di rivincere». Le quattro sconfitte e soprattutto l’ultima prestazione iniziano a creare dubbi sul futuro? «Ci sono alcuni elementi della squadra che probabilmente non stanno rendendo per quelle che sono le aspettative, questo comunque a livello generale di squadra. È una cosa che ci sta un po’ spiazzando e stiamo cercando di capire bene come intervenire e cosa fare come società. È una situazione un po’ delicata». La rosa attuale è all’altezza degli obiettivi? «A questo punto, messi come siamo messi e visti i risultati degli ultimi due mesi, l’obiettivo cambia. Dobbiamo essere umili, abbassare le orecchie e pensare a salvarci. I risultati, ma soprattutto le prestazioni che stiamo fornendo ultimamente sono più di una squadra che deve salvarsi. Dobbiamo tornare a ragionare con questa mentalità: pensare intanto a ricominciare a muovere la classifica in qualsiasi maniera, che sarebbe già un bel passo avanti visto che da due mesi siamo fermi più o meno con gli stessi punti. Il passo è molto breve a ritrovarci infognati in zone dove anche psicologicamente non eravamo preparati ad essere. Bisogna riconoscere che qualche aspettativa sta venendo meno». C’è fiducia nello staff tecnico e nei giocatori? «Assolutamente sì, altrimenti avremmo già cambiato. Il mister ci sta mettendo l’anima per risollevare le sorti della squadra e si va avanti insieme, ma il livello di guardia della società è più alto, in funzione del continuare a verificarsi di cappelle che ci fanno perdere le partite. Anche domenica eravamo partiti bene e con un po’ più di attenzione e soprattutto determinazione avremmo magari portato a casa un pareggio che sarebbe stato oro colato. Dobbiamo ricompattarci e far sì che i ragazzi tornino a buttare in campo il cuore come hanno fatto sempre. Come società gli siamo vicini, cercando di non fargli mancare niente. La squadra ha la tranquillità, la forza e il tempo per riscattare questa fase negativa e rimettersi in carreggiata».

Ore 17.50 – (Corriere delle Alpi) I tifosi preparano la trasferta di Trieste. Domenica il Belluno fa visita alla nobile decaduta e il pubblico gialloblù non vuole lasciare sola la squadra, che in classifica si trova in terza posizione. Per la partenza il ritrovo è fissato alle 10.45 al Piazzale dello stadio e alle 11, con mezzi propri, si andrà in direzione Trieste. Per il pranzo si potrà mangiare a sacco in autogrill oppure direttamente prima di entrare allo stadio. Gli ultras del Belluno, tramite il loro sito, invitano il pubblico di fede gialloblù, una volta arrivati al Nereo Rocco di Trieste, di stare unito nello stesso settore che potrebbe essere quello ospiti oppure una parte della Tribuna, dipende cosa deciderà la società alabardata. La scorsa stagione nonostante un’ottima prestazione il Belluno fu sconfitto di misura per 1-0, la banda di Vecchiato però vuole rifarsi sicuramente in uno stadio che per dimensioni e strutture, può ospitare anche squadre di serie A. Nelle passate stagioni infatti il Cagliari giocò più di una partita a Trieste, anche quando la Juve ci vinse il primo scudetto dei tre con Conte.

Ore 17.30 – (Corriere delle Alpi) Il Belluno è consapevole della propria forza. La vittoria casalinga contro il Fontanafredda ha ridato sicurezza ai gialloblù dopo aver passato il periodo forse più difficile dell’era Vecchiato. Il “problema” è che Corbanese e compagni nell’ultimo anno e mezzo hanno abituato fin troppo bene i propri tifosi. «Non credo si sia trattato di sfortuna – commenta il ds Augusto Fardin – semplicemente non ci giravano le cose per il verso giusto. Non eravamo morti prima e non siamo mostri adesso. Ogni domenica è una battaglia, il campionato si divide in squadre che devono vincere il campionato e altre che si devono salvare. Le uniche tranquille in questo momento siamo noi, la Sacilese, l’Arzignano e la Clodiense. Tutte le altre inseguono la salvezza, a parte le prime due ovviamente». Il Belluno è terzo. Corbanese e compagni si trovano sul terzo gradino del podio e la domanda da porsi in questo momento è se i gialloblù debbano guardarsi in avanti oppure le spalle. «Bisogna solo guardare a noi stessi, perchè tutte le volte che abbiamo guardato un po’ più avanti di noi abbiamo perso terreno. In questo momento la squadra sta bene, ci sono alcuni acciacchi ma tutto nella norma, sono cose che succedono in una stagione». Ruben D’Incà sotto i ferri. Ieri l’attaccante si è sottoposto ad un intervento chirurgico per la ricostruzione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro e verrà dimesso oggi. Il ragazzo di Longarone tra qualche settimana comincerà la riabilitazione e la speranza è di rivederlo in campo per la prima giornata di campionato della prossima stagione. Union? No comment. Sul momento negativo dei cugini del Ripa Fenadora Fardin preferisce non commentare, sviando anche il discorso Gianmarco Brotto, che il dirigente gialloblù aveva cercato la scorsa estate. «Speriamo si riprendano presto. Per Brotto non è giusto parlarne adesso, vedremo più avanti. Di attaccanti bravi ce ne sono tanti e devo ancora sedermi ad un tavolo con il mister». Domenica c’è la Triestina. La nobile decaduta fino ad ora ha vinto solamente due partite e pareggiate tre, nel 2015 però non ha ancora perso. «Hanno giocatori di qualità e non sarà facile anche per il pubblico numeroso che li sostiene. Il nostro osservatore è andato a vederli nel derby con il Kras e ci ha detto che la Triestina gli ha fatto un’ottima impressione». Radrezza a riposo. Andrea non si è allenato per l’affaticamento muscolare patito sabato e in settimana forse farà un’ecografia ma non dovrebbe trattarsi niente di

Ore 17.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Brutta tegola per Elia Legati, l’esito della risonanza magnetica non lascia dubbi: lesione al retto femorale e almeno un mese di stop. Non è un periodo fortunato per il difensore dell’Unione Venezia, che ieri ha ricevuto due cattive notizie nel giro di mezza giornata. Prima l’esito della risonanza, che ha evidenziato una lesione di secondo grado del terzo medio del retto femorale della coscia sinistra, e poco dopo è arrivata la squalifica per un turno per somma di ammonizioni. Brutta giornata anche per Simone Sales, squalificato addirittura per tre turni per la gomitata data sabato scorso a un avversario durante Venezia-Como. Oltre a ciò, Sales verrà multato dal club per recidività. Infine, venerdì sera (ore 19.30) l’anticipo della 25esima giornata FeralpiSalò-Venezia sarà arbitrato da Silvia Tea Spinelli di Terni.

Ore 16.40 – (La Nuova Venezia) Venezia, scatta l’allarme rosso in difesa. E non solo per la squalifica di Simone Sales per tre giornate. La mazzata arriva dall’infortunio occorso sabato pomeriggio a Elia Legati, che priverà Michele Serena del suo difensore centrale per almeno quattro settimane, ma pesante è anche il verdetto del giudice sportivo che ha fermato il terzino per tre gare. Fatti un po’ di conti, e non è difficile, al tecnico arancioneroverde rimangono cinque difensori effettivi per le prossime tre partite: Dell’Andrea, Capogrosso, Peccarisi, Cernuto e Giuliatto. Ieri mattina Legati si è sottoposto a risonanza magnetica, che ha evidenziato una lesione di secondo grado del terzo medio del retto femorale della coscia sinistra e la prognosi del medico sociale del club, dottor Renato Villaminar, è di quattro settimane per poterlo rivedere in partita. In ogni caso Legati non avrebbe giocato venerdì sera a Salò in quanto è stato squalificato per una giornata dal giudice sportivo avendo rimediato con il Como l’ottava ammonizione della stagione. Simone Sales aveva rimediato due giornate di squalifica dopo l’espulsione diretta con l’Alessandria per aver colpito Michele Marconi in azione di gioco, nel referto l’arbitro ha scritto che il difensore del Venezia ha “deliberatamente colpito con una violenta gomitata al volto un avversario a gioco fermo”, il comasco Cristiani, che aveva commesso un fallo su Raimondi e il Venezia aveva una punizione a suo favore. Simone Sales sarà, dunque, costretto a saltare le partite con Feralpisalò, Real Vicenza e Monza, rientrando solo per la trasferta di Novara. Sales è già arrivato a sei giornate complessive di squalifica. La speranza, adesso, che al suo rientro in campo, si dia una regolata. Non è giusto peri compagni e per mister Serena, che è sempre, per un motivo o per l’altro in emergenza. Infine Mattia Zaccagni, ammonito per simulazione quando invece doveva essere fischiato un rigore per il Venezia, rientra in diffida. Si è rivisto al Taliercio Davide Carcuro dopo l’intervento al ginocchio. Direzione di gara femminile. L’arbitro di Feralpisalò-Unione Venezia sarà una donna, l’umbra Silvia Tea Spinelli, che ha già diretto gli arancioneroverdi in Seconda Divisione Divisione nella gara casalinga contro il Fano (2-1), con reti di Maracchi e Godeas, in mezzo l’autorete di Bonato. Viareggio. Ieri il direttore sportivo Ivone De Franceschi ha assistito a due partite degli ottavi di finale del torneo internazionale di Viareggio: Inter-Rappresentativa di serie D a Viareggio, spostandosi poi a San Giuliano Terme (Pisa) per Atalanta-Torino. Sottili. Torna in panchina il tecnico della Promozione in Prima Divisione: Stefano Sottili è, infatti, il nuovo allenatore della Pistoiese (Lega Pro, girone B) dove ha preso il posto di Cristiano Lucarelli. Sottili, dopo la promozione con il Venezia, era andato a Varese in serie B con due esoneri e un richiamo nella stessa stagione. Insieme a lui sono arrivati a Pistoia il vice Bongiorni, il preparatore atletico Geminiani e il preparatore dei portieri Mannini, lo staff che aveva al Venezia.

Ore 16.20 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 16.00 – Qui Guizza: partitella “Under” contro “Over” con Petrilli portiere improvvisato.

Ore 15.40 – Qui Guizza: quadrangolare a campo ridotto con sponde.

Ore 15.20 – Qui Guizza: schemi in corso.

Ore 15.00 – Qui Guizza: presente alla seduta odierna anche Filippo Pittarello, reduce dall’esperienza al Torneo di Viareggio con la Rappresentativa di serie D.

Ore 14.40 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento pomeridiano.

Ore 14.10 – Giudice Sportivo: le buone notizie per il Padova riguardano anche la sfida col Fontanafredda, in programma domenica 22 febbraio. Mancheranno infatti Mattia Tellan ed Alessandro Tacoli, fermati per due turni rispettivamente “per avere, a gioco fermo, durante una discussione per un presunto fallo subito da un compagno, colpito con un calcio ad uno stinco un calciatore avversario” e perché “al termine della gara, durante il rientro negli spogliatoi, si avvicinava “faccia a faccia” all’Arbitro sbattendo a poca distanza dal suo viso i parastinchi e rivolgendogli nella circostanza espressioni irridenti”.

Ore 14.00 – Giudice Sportivo: nessuna sanzione per i Biancoscudati, mentre nel Mezzocorona mancheranno Shklkjim Misimi ed Adel Alouani, squalificati per un turno.

Ore 13.40 – (Giornale di Vicenza) Sarà il Renate, domenica, il prossimo avversario del Real Vicenza in trasferta. I brianzoli, che vengono da due sconfitte consecutive contro Mantova e Arezzo e navigano ora in zona pericolosa a cinque punti dai playout, sono a caccia dei tre punti. La squadra di Favaretto è reduce invece dall´importante vittoria conquistata domenica che ha riportato ai biancorossi un po´ di quell´entusiasmo che era andato perduto nell´ultimo mese. «Pensare a qualcosa di più di una salvezza a me sembra il minimo con la squadra che abbiamo» – dice Daniele Dalla Bona, perno del centrocampo del Real. Domenica lo si è visto tornare a divertirsi con palle filtranti e numerosi spunti per gli attaccanti. «Ultimamente mi sento in forma, mentalmente quando sono in campo sono un po´ più libero, fisicamente sto bene, quindi qualche giocata con la testa più libera viene fuori» – continua il centrocampista. Anche lui torna sul problema del gol che tanto ha faticato ad arrivare: «Anche domenica la gara è stata gestita abbastanza bene, contro una squadra che è abbastanza in difficoltà, noi siamo riusciti a chiuderla ma con un po´ troppa sofferenza. Adesso essendoci sbloccati spero che ci si sia messi alle spalle questo periodo un po´ così, in cui i risultati non venivano ed era subentrata forse quell´insicurezza e la paura di vincere che è una contraddizione, ma è un dato di fatto». Un periodo che Dalla Bona stesso ha definito strano, ma guarda avanti e confida nel gruppo, nello spogliatoio che «non è mai stato un problema». A detta del regista vicentino sembra comunque che la vittoria di domenica abbia riportato serenità in casa Real. Lo sguardo ora è rivolto al Renate, che ha la terza peggior difesa del campionato dopo i fanalini di coda Pordenone e Pro Patria con 38 reti subite finora, ma vanta un discreto attacco (28 gol fatti), che non sarà facile da contenere: i ragazzi di Boldini si danno il cambio nel tabellino dei marcatori, con tanti giocatori andati a segno nel corso della stagione. Si dovrà fare attenzione agli inserimenti dei centrocampisti e soprattutto a Iovine, che ha uno spiccato fiuto per il gol: quattro i suoi centri stagionali al pari degli attaccanti Florian e Cocuzza. Nelle ultime cinque gare ha bucato la porta avversaria tre volte.

Ore 13.20 – (Giornale di Vicenza) Come ci si attendeva, dal giudice sportivo arriva la squalifica per Proietti, Priola e Iocolano: i giocatori del Bassano saranno quindi costretti a seguire dalla tribuna il match di domenica al Mercante che vedrà la compagine di casa opposta alla Cremonese. Anche tra le file dei grigiorossi ci sarà un´assenza importante: quella del centrocampista Jadid conosciuto dai tifosi berici per aver vestito la casacca del Vicenza calcio nel campionato di Lega Pro 2013-2014 collezionando 18 presenze e 4 gol. «Non è certo il momento migliore per affrontare una squadra come il Bassano – confida il centrocampista, fermato per un turno dal giudice sportivo – perché loro sono una compagine compatta con ragazzi che giocano da molto tempo insieme e si conoscono bene tra loro». La Cremonese, infatti, viene da un periodo difficile con due punti raccolti nelle ultime quattro partite ottenendo due pareggi contro Mantova e Renate e perdendo contro Novara e Alto Adige, dirette rivali del Bassano nella parte alta della graduatoria: «Purtroppo – riprende Jadid – in ogni partita costruiamo 4-5 palle gol ma non riusciamo a concretizzarle nel migliore dei modi visto anche il brutto periodo che stanno attraversando i nostri attaccanti. Siamo altrettanto sfortunati in fase difensiva perché ad ogni tiro della squadra avversaria prendiamo gol, e poi non riusciamo più a recuperare il risultato». Anche la Cremonese si è rinforzata nel mercato di riparazione di gennaio con gli innesti di Pasi dal Bologna, Briganti dal Gubbio e Finazzi dal Grosseto: «Pasi, quando è arrivato, al primo allenamento si è infortunato e Giampaolo non ha mai avuto la possibilità di impiegarlo. Briganti e Finazzi, invece, sono due ottimi acquisti che si sono messi subito a disposizione della squadra e sono certo che il loro contributo sarà importante». Non sarà una partita facile per il Bassano perché, come ci spiega l´ex centrocampista biancorosso di origine marocchina «noi veniamo per vincere, abbiamo bisogno di punti. Dobbiamo rilanciarci dopo gli ultimi risultati, cercheremo di ottenere i tre punti per risollevare la classifica che di certo non rispecchia il nostro potenziale, e nemmeno il calore trasmesso dai nostri tifosi. Noi abbiamo voglia di riscatto»

Ore 13.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Il Vicenza l’aveva cercato già a settembre, ma Thomas Manfredini allora aveva preferito il Sassuolo e la serie A. Quando a gennaio la società biancorossa è tornata alla carica, l’ex atalantino ha detto subito si. Manfredini, cos’è cambiato? «Allora la mia volontà era quella di restare in A e di vedere se riuscivo a ritagliarmi uno spazio nel Sassuolo. A gennaio ho cambiato idea perché a Sassuolo non ero considerato e quando il Vicenza si è ripresentato ho apprezzato la loro convinzione nel volermi e la loro stima. A settembre avevo detto al direttore Cristallini che se avessi cambiato squadra in serie B, il Vicenza sarebbe stata la prima scelta e ho mantenuto la parola». In carriera ha tantissima serie A in piazze importanti, e soli quattro campionati di B, ma con due promozioni. «La prima l’ho ottenuta a Firenze quando ci fu quel campionato infinito a 24 squadre e noi vincemmo lo spareggio con il Perugia che era arrivato quart’ultimo in A. L’ultima con l’Atalanta nell’ultima promozione dei bergamaschi in serie A, una gioia grande perché vincere un campionato è sempre difficile». A Vicenza, dopo un anno in cui ha giocato pochissimo, si è confermato un giocatore di grande affidamento. «Se sono venuto a Vicenza è perché credevo di poter essere utile alla squadra. La mia volontà era quella di rimettermi in gioco, di tornare ad essere giocatore nel vero senso della parola, e sono molto contento della scelta che ho fatto, perché Vicenza adesso è la mia serie A». Categoria in cui lei ha militato tanto, e che magari potrebbe ritrovare proprio con il Vicenza. «Suggerirei di non correre troppo perché la squadra è stata costruita per centrare la permanenza in B e prima di tutto bisogna centrare quell’obiettivo. Sono qui da un mese e sono arrivati 10 punti in quattro giornate, ma sono curioso di vedere come reagirà la squadra nei momenti difficili. Solo allora sapremo di che pasta siamo fatti, certo che se continuassimo cosi…».

Ore 12.40 – (Giornale di Vicenza) Buone notizie da Isola. Nella giornata di ieri il Vicenza ha svolto una doppia seduta, al mattino e al pomeriggio, al centro tecnico Morosini. Il quadro generale, in vista della partita con il Bari, è sostanzialmente positivo perchè tutti i giocatori, eccetto Ragusa che ha continuato a svolgere il percorso di recupero personalizzato per tornare il prima possibile in campo, e Sciacca, per il quale non è ancora arrivato il momento di rientrare, hanno lavorato in gruppo. Moretti, Bremec, Manfredini e soprattutto Brighenti si sono allenati regolarmente e con cauto ottimismo, soprattutto per quest´ultimo, si può pensare che Marino li convocherà per la sfida in programma sabato alle 15 al San Nicola. Lunedì, alla ripresa, Moretti era stato costretto a rallentare la preparazione per qualche linea di febbre. Manfredini aveva svolto una gestione personalizzata dei carichi mentre Bremec e Brighenti sono fermi da giorni per il problema muscolare a un polpaccio e il dolore al fianco destro dopo la botta rimediata contro il Trapani.
Dopo aver saltato anche l´ultima partita con il Perugia, il portiere e il difensore sembrano aver quasi del tutto superato i rispettivi problemi e sono quindi prossimi al rientro. Questo pomeriggio Marino dirigerà una seduta al pomeriggio e lo stesso è previsto per la giornata di domani. Venerdì il Vicenza effettuerà la rifinitura prima della partenza per Bari in programma nel primo pomeriggio.

Ore 12.30 – (Giornale di Vicenza) Ritrovare la gioia di sentirsi protagonista a quasi 35 anni. Sono bastate due partite da titolare a Thomas Manfredini per dimostrare con i fatti che non è venuto da Sassuolo a Vicenza per vivere di rendita. L´esperto difensore, infatti, ha offerto un contributo importante alla causa biancorossa nelle vittorie ottenute contro Ternana e Perugia. Manfredini, ha risposto sul campo agli scettici. Soddisfatto? «Molto, perché venivo da un anno molto particolare, in cui sul mio conto si sono dette tante cose non vere. Io non ho pensato neppure per un secondo di essere finito e di venire a Vicenza a svernare: nella mia carriera sono sempre stato abituato ad aiutare la mia squadra giocando, e qui speravo proprio di avere l´occasione di dimostrare che posso ancora dare qualcosa di utile. La società, l´allenatore e i compagni mi hanno subito dato fiducia, e mi fa piacere che in queste due partite le mie prestazioni siano state all´altezza delle aspettative». Contro il Perugia, quand´eravate già in svantaggio, sul finire di primo tempo c´è voluta la sua esperienza per bloccare un contropiede che poteva valere lo 0-2. «Del resto mi pagano proprio per quello no? Battute a parte, era una ripartenza in cui ci siamo trovati in inferiorità numerica, ho cercato di prendere tempo e chiudere bene lo spazio, e ho avuto anche un pizzico di fortuna. La stessa fortuna che, magari, mi è mancata sul gol subìto, quando per pochi centimetri non sono riuscito a deviare il pallone che poi si è infilato all´angolino basso». Dopo lo scampato pericolo, la ribalta nella ripresa è stata tutta per Andrea Cocco e la sua tripletta vincente. «Ed è giustissimo che sia così. Noi difensori siamo ben felici di fare il lavoro oscuro ma utile, per poi cedere gli onori a chi deve fare gol e spettacolo: Andrea in questo periodo ci sta riuscendo alla grande e noi siamo contentissimi dei suoi successi, che sono anche i nostri». Come si sente fisicamente dopo due partite consecutive, venendo da un anno senza gare ufficiali? «Direi bene. Con lo staff medico e il preparatore atletico calibriamo i carichi di lavoro in maniera da non esagerare all´inizio della settimana, e questo finora mi ha consentito di arrivare alla partita con la gamba giusta per reggere senza problemi per tutti i novanta minuti. Se toccherà ancora a me anche a Bari, io ne sarò solo contento». Si è inserito in un reparto che sta dimostrando di avere diverse opzioni valide: come si vive la concorrenza interna? «Direi che la sana concorrenza è proprio la filosofia che anima questo gruppo. Tutti noi sappiamo di avere compagni forti nel nostro ruolo, quindi in allenamento cerchiamo di dare sempre il massimo, anche perché Marino giustamente ci tiene tutti sulla corda fino alla mattina della partita, quando ci comunica la formazione titolare. Se poi stiamo fuori, diventiamo i primi tifosi di chi va in campo». Si aspettava un Vicenza che in questa fase potesse veleggiare in zona playoff? «Onestamente io non avevo timori sulla qualità della squadra. Mi ero ben informato, ed ero sicuro di trovare un gruppo competitivo, con un ottimo allenatore. Giustamente una squadra ripescata deve porsi come obiettivo primario la salvezza, ma io ho subito capito che questo Vicenza ha le carte in regola per centrare l´obiettivo senza arrivarci con l´acqua alla gola. I risultati positivi ci stanno dando convinzione ed entusiasmo, dobbiamo continuare su questa strada». Adesso vi attende il Bari: un avversario che, al contrario, sta deludendo rispetto alle attese della vigilia del campionato. «Basta guardare i nomi dell´organico per capire che gli obiettivi sono ambiziosi: un attaccante di categoria come Ebagua, o uno di grande prospettiva come De Luca, che era mio compagno a Bergamo, sono giocatori di gran livello. Finora però hanno incontrato dei problemi, e noi non dovremo dar loro l´occasione per il riscatto: ci presenteremo al San Nicola con la voglia di giocare come sappiamo, cercando come sempre di portare a casa il massimo risultato».

Ore 12.10 – (Gazzettino) “Basta leggere quello che c’è scritto per capire che il Cittadella non sa neanche di cosa stiamo parlando”. Dicono tutto le parole del direttore generale Stefano Marchetti riguardo alla chiusura delle indagini del procuratore capo Antonio Di Martino di Cremona. Nelle 108 pagine del fascicolo non c’è traccia di un tesserato granata, anche se resta nel mirino la partita Cittadella-Mantova 6-0 (24 aprile 2010) per fatti compiuti da ex giocatori virgiliani. In particolare, s legge che “Gegic, Saka, Suljic e Lalic consegnavano a Gervasoni, Pellicori e Fissore, tutti giocatori del Mantova, la somma complessiva di circa quindici-ventimila euro affinche i predetti procurassero la vittoria del Cittadella contro il Mantova, risultato puntualmente verificatosi con il punteggio di 6-0, diverso da quello conseguente al corretto e leale svolgimento dell’incontro”. Negli atti dell’inchiesta vengono riportate altre due partite. Si tratta di Cittadella-Modena 1-1- (30 aprile 2011), che rientra tra le gare che vedono coinvolto Francesco Bazzani che intratteneva “contatti con Bellucci del Modena”, e viene menzionata anche Empoli-Cittadella 1-0 (11 maggio 2013) con riferimento ai rapporti tra Cosimo Rinci e Salvatore Spadaro.

Ore 11.50 – (Mattino di Padova) Il Toni granata che si ispira a Klose. Francesco Stanco ha stupito tutti a Cittadella, realizzando due gol per niente banali in quattro partite e diventando subito un punto di riferimento per la manovra di Claudio Foscarini. Roba che al Modena, che ancora detiene il suo cartellino, e al Pisa, in cui ha giocato nella prima parte della stagione, si staranno mangiando le mani. «Ma io non sono qui in cerca di rivincite. A Pisa non mi sono ambientato per diversi motivi, mentre a Modena ho tanti amici che ora sono contenti per me», afferma il 27enne attaccante di Pavullo nel Frignano, in provincia di Modena. «Arrivando qui non dovevo vendicarmi di nessuno, ma solo cercare di far bene». Tra i suoi amici c’è pure Luca Toni? «Siamo nati nello stesso paese e ogni tanto, quando abbiamo la possibilità di rientrare, capita di incontrarci, anche se non lo sento spesso. È chiaro che per uno che gioca nel mio ruolo Toni è un modello, perché si è dimostrato decisivo in ogni squadra in cui ha giocato e perché, oltre che un grande calciatore, è una persona eccezionale. Però abbiamo caratteristiche diverse». Non si ispira a lui? «Lui è un uomo da area di rigore, io mi sacrifico di più in copertura. Poi, alla mia età, non è più il caso di avere miti, ma, se c’è uno che ammiro, è Klose, un attaccante completo, che sa giocare anche per i compagni». Fatte le debite proporzioni, è quanto è chiamato a fare al Cittadella… «Sì. Ormai ho fatto coppia con tutti e tre i compagni di reparto e le mie mansioni cambiano leggermente a seconda del partner: se al fianco ho Gerardi o Coralli, sono loro a fare le prime punte, se c’è Sgrigna, che ama svariare da trequartista, allora posso accentrarmi di più. Ma lo spirito, in campo, rimane lo stesso». Pro Vercelli senza Marchi. Il giudice sportivo non ha riservato sorprese al Citta: come previsto, non ci saranno squalificati per la trasferta piemontese di sabato, per la quale Foscarini recupererà anche capitan Pellizzer, che ha scontato a Pescara il suo turno di stop. Tolti Signorini e Lora, tutti ieri hanno lavorato in gruppo. Alla Pro Vercelli, invece, mancherà l’attaccante Ettore Marchi, espulso contro il Varese e fermato per due giornate. Biglietti. I tagliandi per la partita di sabato sono a disposizione in tutti i punti autorizzati del circuito VivaTicket. I più vicini sono il B&B Shop, di via Borgo Vicenza 153, a Cittadella, e la Tabaccheria Peruzzo di via Vittorio Veneto 10, a Curtarolo. Il prezzo per il settore ospiti è di 12 euro, il termine della prevendita è fissato per venerdì, alle ore 19. Alla trasferta parteciperanno una cinquantina di tifosi.

Ore 11.30 – (Gazzettino) Con il morale a mille per l’ultimo successo interno con il Tamai che ha riportato il Padova a +5 sull’AltoVicentino, ieri pomeriggio la squadra ha ripreso la preparazione alla Guizza. Occhi puntati sulla terza ed ultima trasferta trentina di domenica con il Mezzocorona, dopo due successi e nove gol all’attivo nelle precedenti con Dro e Mori Santo Stefano, con l’attacco padovano che nel frattempo è arrivato a quota 48, per una media di 2.28 reti segnate a gara. buone notizie per Dan Thomassen, ormai ristabilito dal problema muscolare al polpaccio, che ha lavorato regolarmente coi compagni. Ancora indisponibili il portiere Petkovic e Busetto. Atteso al rientro in città Pittarello dopo la sconfitta 1-0 con l’Inter della Rappresentativa di Serie D negli ottavi di finale del Torneo di Viareggio. L’attaccante biancoscudato ha giocato l’ultimo quarto d’ora del match, rilevando nella consueta staffetta tra padovani Coraini dell’Este. E un altro giocatore dell’Este, Bagatini, è stato lo sfortunato protagonista del gol nerazzurro, con un avventato retropassaggio di testa che ha favorito la rete di Bonazzoli. Tornando al Padova, era presente alla seduta anche il presidente Bergamin, che insieme ai giocatori ha festeggiato Ferretti per il suo trentunesimo compleanno. Oggi doppia seduta, domani alle ore 15 allo stadio Ceron di Selvazzano amichevole con lo Janus (Seconda Categoria).

Ore 11.10 – In corso alla Guizza l’allenamento mattutino dei Biancoscudati.

Ore 10.50 – (Mattino di Padova) Rispetto alla gara con il Mori, dovrebbero aumentare i tifosi al seguito: l’Aicb sta organizzando infatti la trasferta in pullman al costo di 5 euro grazie alla partnership con Birra Antoniana. Partenza domenica alle 9.30 dal capolinea del tram alla Guizza, per informazioni 338.4578666 o 329.4246440. Viareggio. È finita ieri l’avventura al Torneo di Viareggio della Rappresentativa Serie D. Agli ottavi di finale l’ha spuntata l’Inter allenata da Stefano Vecchi, ex tecnico del Carpi, e trascinata dal bomber Federico Bonazzoli, un gioiellino di 17 anni che sta indossando la maglia nerazzurra per l’ultima stagione, visto che da giugno sbarcherà alla Sampdoria, la quale per averlo ha sborsato la bellezza di sette milioni di euro. Dopo averlo lasciato a Roberto Mancini e alla prima squadra la settimana scorsa, ieri l’Inter ha deciso di calare sul tavolo l’asso di briscola, schierando Bonazzoli titolare contro i baby dilettanti. I quali, a dispetto del blasone e dei nomi sul campo, se la sono cavata egregiamente: è finita 1-0 proprio con un gol di Bonazzoli, ma la Rappresentativa avrebbe meritato certamente di più. Il biancoscudato Pittarello, subentrato nel finale di gara, non è riuscito a riacciuffare il risultato, mentre, suo malgrado, è stato il difensore dell’Este Tulhao a combinare la frittata in occasione del gol-vittoria nerazzurro con un retropassaggio impreciso.

Ore 10.40 – (Mattino di Padova) Il Padova ieri pomeriggio ha ripreso gli allenamenti alla Guizza: all’orizzonte c’è la sfida di domenica (a Rovereto) contro il Mezzocorona, penultimo in classifica. Sul campo servirà a tutti i costi un’altra vittoria, magari sperando che il Ripa La Fenadora possa mettere ancor più i bastoni tra le ruote all’Altovicentino, che dopo essere caduto domenica a Sacile ora è tornato ad inseguire con 5 lunghezze di distacco. Carmine Parlato può essere ottimista: a parte i lungodegenti Petkovic e Busetto, l’intera rosa è a disposizione. Ieri pomeriggio è tornato ad allenarsi regolarmente anche Dan Thomassen, ormai pienamente ristabilitosi dal fastidio muscolare che l’aveva colpito qualche settimana fa, mentre tra oggi e domani è atteso il ritorno di Filippo Pittarello, che ha concluso l’esperienza al Torneo di Viareggio. La squadra, dopo la doppia seduta in programma oggi, domani alle 15 sosterrà l’amichevole del giovedì contro lo Janus agli impianti “Ceron” di Selvazzano. Verso la trasferta. I biglietti a disposizione dei tifosi del Padova (circa 1.300) per il match dello stadio “Quercia” di Rovereto non saranno venduti in prevendita, ma verranno distribuiti direttamente allo stadio il giorno della gara, a partire dalle ore 13.

Ore 10.30 – (Mattino di Padova) Non le è quindi mai capitato di venire avvicinato da qualcuno dei personaggi coinvolti nell’inchiesta? «Non scherziamo, non ho avuto mai contatti con nessuna di queste persone». E le è mai capitato che un compagno di squadra, rivelatosi poi coinvolto nell’inchiesta, le abbia accennato discorsi simili? «No, nemmeno». È la prima volta che il suo nome esce dalle carte dell’indagine? «La prima in assoluto. Finora mi sembra che ci sia sempre stata poca chiarezza, gente accusata e scagionata, poi riaccusata e magari prosciolta. Non me ne sono mai interessato più di tanto, se non per ciò che magari riguardava qualche mio compagno di squadra. Ho visto gente smettere di giocare perché coinvolta, come il mio amico Davide Drascek (ex giocatore, tra le altre di Vicenza e Venezia, ndr) per il quale, due anni dopo il ritiro, le “voci” sul suo conto si dimostrarono un buco nell’acqua». Nel complesso, dopo 4 anni di indagini e arresti, che idea si è fatto di tutta la vicenda? «Non mi sono mai fatto una mia idea precisa, perché, come dicevo, non me ne sono mai interessato a fondo. Ma chi ha sbagliato deve pagare».

Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Reggina-Padova finì 1-1. «Presumibilmente si tratta di Elia Legati, difensore del Padova», ha scritto il gip Di Martino. «Leggere il mio nome mi ha lasciato a bocca aperta», spiega Legati, oggi difensore del Venezia. «Non ho idea di chi siano queste persone, sono sorpreso ed incazzato che abbiano fatto il mio nome. Vedermi sbattuto in prima pagina perché il cugino di non so chi mi ha nominato mi lascia tanto amaro in bocca». Non aveva mai sentito prima d’ora parlare di questi due personaggi, Neri ed Ettori? «Nella mia carriera avevo sentito solo il nome di quest’ultimo, ma solo perché era stato un giocatore. Non l’ho nemmeno mai incontrato, semplicemente ne ho sentito fare il nome, punto. Sono esterrefatto, ma sono totalmente tranquillo». Ricorda qualcosa di quel Reggina-Padova? «Me la ricordo bene, come più o meno tutte le partite che ho giocato. Era una gara disputata in serale, non ricordo se in anticipo o in posticipo: andammo sotto per un calcio di rigore inesistente, che realizzò Bonazzoli, poi riuscimmo a pareggiare negli ultimi minuti, probabilmente nel recupero, con un tiro da fuori area di Vantaggiato che venne deviato da un difensore e spiazzò il portiere».

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Di calcioscommesse in passato si era ritrovato a parlare più volte: vuoi per il coinvolgimento di alcuni giocatori biancoscudati nella stagione 2011/2012, l’ultima di Alessandro Dal Canto in panchina, vuoi per un’inchiesta che aveva toccato qualche suo amico o ex compagno. Ma mai, prima di allora, aveva visto il suo nome scritto tra le carte delle Procure al lavoro, sportive o ordinarie che fossero. Elia Legati due giorni fa, nel documento con il quale la Procura della Repubblica di Cremona ha notificato ai 130 indagati dell’inchiesta Last Bet la chiusura delle indagini, ha scoperto che tra le 109 pagine del faldone ce n’è una in cui compare pure il suo nome. In un passaggio ambiguo, poco circostanziato: lui, che non è indagato né sospettato, viene tirato in ballo da Maurizio Neri, socio di Cristiano Doni, e Alessandro Ettori, un passato da calciatore nel Bresciano, due elementi del cosiddetto Gruppo di Cervia. Il 4 febbraio 2011, secondo la Procura di Cremona, Ettori contattava Neri e gli riferiva «di aver sentito, attraverso suo cugino, Elia quello del Padova, e di aver appreso che fanno pari questa sera».

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Il ragionamento, ovviamente, è fatto in prospettiva, in vista della stagione 2015/16 che, si spera, dovrebbe vedere il Padova in Lega Pro. L’esigenza di avere una propria struttura, su cui lavorare in totale autogestione, manutenzione compresa, diventerà impellente a giugno: l’Appiani può essere un’alternativa per gli allenamenti, ma è scontato che lo stadio di via Carducci sarà la sede delle partite dell’Atletico San Paolo in serie D (sempreché si salvi), perché è impensabile che, in caso di promozione, l’Euganeo continui ad essere la “casa” di entrambe le squadre cittadine. Secondo quanto ha lasciato intendere il sindaco Valdisolo, ora come ora potrebbero bastare 100 mila euro per riportare al top Bresseo e garantirne il pieno utilizzo. Non è detto che il Comune pensi di mettere a disposizione tutti e quattro i campi su cui si allenava il Padova: potrebbero bastarne tre ai Biancoscudati e il sintetico verrebbe riservato ad altri. Fusione possibile. In questo quadro, dalle Terme rimbalza, sempre più concreta, la “voce” secondo cui Abano e Thermal l’anno prossimo si fonderebbero in un’unica realtà, con partecipazione sempre alla serie D. E Bresseo , a quel punto, potrebbe rivelarsi un’ottima opportunità per allenamenti e partite, anche delle squadre giovanili. Si tratta solo di aspettare, dunque, e di capire bene che cosa maturerà da qui a primavera.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Il 5 febbraio, dunque pochi giorni fa, Valdisolo ha stoppato l’iter del procedimento in quanto gli avvocati del Padova 1910 (quelli che stanno lavorando al concordato preventivo per evitare il fallimento) hanno avanzato una proposta transattiva di questo tenore: la palestrina, con tutte le macchine introdotte un anno fa proprio dalla dirigenza Penocchio, verrebbe “regalata” al Comune insieme alle tre lavatrici utilizzate nel magazzino per pulire magliette, pantaloncini, calzini e tute. Il sintetico. Un risarcimento che starebbe bene all’amministrazione comunale, preoccupata ora di trovare in fretta chi sia disposto a riprendersi in carico l’impianto, sia pure con modalità diverse rispetto agli accordi del passato. L’avviso esplorativo con cui Valdisolo ha incoraggiato eventuali soggetti interessati a farsi avanti verrà prorogato sino al 31 marzo ed ecco che l’attuale proprietà del Padova potrebbe essere indotta a studiare una nuova, possibile collaborazione. Non è un mistero, del resto, che i tre campi del Petrarca, alla Guizza, dove si allenano la squadra di serie D di Carmine Parlato e la Juniores, non soddisfino appieno il tecnico: il fondo argilloso, soprattutto d’inverno, rischia di provocare guai muscolari. Da qui l’esigenza di lavorare su terreni più adatti ad assicurare, senza problemi, carichi di lavoro superiori. Da Teolo aspettano qualche segnale in tal senso, l’ipotesi di rivedere i biancoscudati di nuovo ai piedi dei Colli è suggestiva, oltre al fatto che, sedendosi attorno ad un tavolo e ragionandoci sopra, si potrebbe trovare un’intesa sulla realizzazione di un campo in erba sintetica, i cui costi non sono più proibitivi come qualche anno fa.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Potrebbe il Padova, anzi la Biancoscudati Padova o come si chiamerà la prossima estate se il vecchio logo verrà acquisito dal Comune, che poi potrebbe cederlo in comodato d’uso alla nuova proprietà, ritornare al Centro Sportivo Euganeo di Bresseo? Il condizionale è d’obbligo perché notizie ufficiali non ce ne sono, ma dietro le quinte il fermento è notevole per riportare in… vita un polo sportivo fra i più invidiati d’Italia, da mesi abbandonato a se stesso. E questo dopo che il Calcio Padova 1910 si è autoescluso dal professionismo, rimanendo, sì, affiliato alla Figc ma senza svolgere alcuna attività ufficiale, e quindi rinunciando ad usufruire ancora della convenzione stipulata dalla stessa società negli anni Novanta con il Comune di Teolo, proprietario dell’impianto, convenzione che scadrà proprio nel 2015. Palestrina come risarcimento. Che i rapporti fra l’ex presidente Diego Penocchio e l’ex a.d. Andrea Valentini, da una parte, e il sindaco del comune collinare, Moreno Valdisolo, dall’altra, si fossero complicati l’anno scorso è cosa nota. Alla riconsegna, di fatto, del Centro sportivo – 50 mila metri quadri di terreno, 4 campi da gioco, più tribunetta e spogliatoi – al legittimo titolare, era seguita una durissima reazione proprio del primo cittadino di Teolo, che aveva preannunciato un’azione legale contro la società di viale Rocco per il degrado in cui la struttura era stata lasciata andare, con erbacce cresciute ovunque e una manutenzione praticamente inesistente.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Oggi il Tribunale di Padova è chiamato ad esprimersi in merito alla richiesta di concordato avanzata dai legali del Calcio Padova Spa. A dicembre era stata concessa a Penocchio e Cestaro la prima proroga per permettere di raggiungere l’accordo con tutti i creditori. È probabile che anche in questa occasione arrivi il “sì” per una nuova ed ultima proroga, in modo di consentire agli avvocati della vecchia società di chiudere il cerchio e presentare una proposta che possa essere avallata e permettere al Calcio Padova di chiudere i battenti senza fallire. Per quanto riguarda tecnici e calciatori, sembra esserci un accordo su quasi tutta la linea per pagare il 50% di quanto dovuto, in molti casi diviso in due o tre rate. Verranno pagati a rate pure i debiti nei confronti dell’erario e degli altri creditori, mentre l’Amministrazione comunale ha confermato l’intenzione di voler acquisire marchio e memorabilia, in cambio di uno sconto sui 300mila euro di credito.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) «Pensavamo tutti che magari all’inizio di gennaio il Padova potesse staccare l’AltoVicentino e invece nel giro di due domeniche addirittura c’è stato il sorpasso in vetta. Adesso la situazione si è nuovamente ribaltata, ma credo sia giusto evitare di parlare di fuga e di pensare che sia tutto già definito. Certo, chi sta davanti sta decisamente meglio rispetto a chi sta dietro, sia dal punto di vista psicologico perché qualche piccolo errore se lo può anche permettere, sia dal punto di vista squisitamente numerico della classifica». Decisamente ottimista, infine, Damiano Longhi, che vede nel nuovo scatto biancoscudato un allungo potenzialmente decisivo in chiave promozione: «Carmine (Parlato ndr ) è un maestro in questa categoria – evidenzia l’ex capitano del Padova – e sa bene come gestire certe situazioni. Io vedo un organico complessivamente superiore a quello dell’AltoVicentino, sia nell’undici titolare, sia per quanto riguarda le riserve. Quando hai tante alternative in rosa, inutile nascondersi, hai una marcia in più. Mi auguro davvero che questa possa essere la fuga buona».

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Meglio non dirlo troppo ad alta voce, ma la convinzione generale degli addetti ai lavori è che la fuga del Padova, nuovamente a più cinque sull’AltoVicentino dopo il successo sul Tamai, possa essere quella giusta. Già all’inizio del 2015, prima del big match contro la rivale per la promozione in Lega Pro, i Biancoscudati si erano trovati nella stessa situazione, salvo poi perdere di misura lo scontro diretto e la successiva trasferta a Mogliano contro l’Union Pro. «Proprio perché si sono già trovati in questa situazione – spiega un grande ex come Carlo Perrone – penso che stavolta non ci saranno più distrazioni. Non c’è più lo scontro diretto da giocare in trasferta e poi la squadra ha sviluppato gli “anticorpi” adatti a non ripetere cali di tensione come quelli di gennaio. Il percorso che sta compiendo Carmine Parlato a mio avviso ha tutte le caratteristiche per arrivare fino in fondo. É presto per tracciare linee definitive, ma sono molto fiducioso che il Padova possa tornare subito in Lega Pro». Tiene i piedi per terra Filippo Maniero, altro ex che ha lasciato una traccia indelebile in biancoscudato. A leggere fra le righe, però, sembra più scaramanzia che reale convinzione: «Non che sia pessimista – precisa l’ex attaccante di Milan, Parma, Padova e Verona – ma cerco di vedere la situazione con realismo».

Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (ventiduesima giornata, domenica 15 febbraio ore 14.30): ArziChiampo-Giorgione, Fontanafredda-Clodiense, Mezzocorona-Padova, Montebelluna-Kras Repen, Mori S. Stefano-Dro, Tamai-Legnago, Triestina-Belluno, Union Pro-Sacilese, Union Ripa La Fenadora-AltoVicentino.

Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 50, AltoVicentino 45, Belluno 41, Sacilese 39, Clodiense 34, ArziChiampo 33, Fontanafredda 30, Montebelluna, Tamai, Union Pro e Union Ripa La Fenadora 29, Giorgione 26, Legnago 22, Dro 20, Kras Repen 19, Triestina 17, Mezzocorona 11, Mori Santo Stefano 8.

Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della ventunesima giornata: ArziChiampo-Mezzocorona 0-0, Belluno-Fontanafredda 2-1, Clodiense-Union Pro 1-1, Dro-Montebelluna 2-2, Giorgione-Mori S. Stefano 1-0, Kras Repen-Triestina 1-1, Legnago-Union Ripa La Fenadora 2-0, Padova-Tamai 3-1, Sacilese-AltoVicentino 2-0.

Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Macron Store, Supermercati Alì, Box Uomo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Zero Emissioni, Ecosystem, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 10 febbraio: primo allenamento settimanale per i Biancoscudati, regolarmente in gruppo Thomassen.




Commenti

commenti

About Gabriele Fusar Poli


WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com