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Ore 21.40 – (Il Piccolo) «Siamo in forma e abbiamo troppa voglia di vincere questo derby: massimo rispetto per la Triestina, ma onestamente non la temo». Parola di Radenko Knezevic, storico capitano del Kras Repen, che da 11 anni guida dal campo la formazione del presidente Goran Kocman. Nato a Postumia nel gennaio del 1979, con un passato illustre nella serie A slovena e nell’Under 21 della vicina Repubblica, Knezevic si appresta a trascinare i suoi compagni in quello che di fatto sarà uno degli appuntamenti più importanti della storia delle Furie rosse del Carso. «La partita contro la Triestina è un derby, quindi una partita sicuramente particolare soprattutto per chi da tanti anni gioca per il Kras. Alla fin fine comunque sarà un match in cui in palio ci saranno i tre punti», racconta il capitano biancorosso. La tensione in questi giorni si è sentita? «In realtà no. Il nostro allenatore ci ha detto di stare tranquilli, anche se ovviamente sapevamo che ogni giorno si parlava di una location differente per la disputa del match. Anche se il fatto di giocare a Repen ci ha reso tutti felici». La settimana, climaticamente parlando, non è stata delle migliori per prepararsi a questo appuntamento. «Sì, è vero, il tempo non ci ha dato una mano, ma non ci ha colti di sorpresa. Ci siamo allenati bene». In effetti nel 2015 il Kras ha raccolto due vittorie e due pareggi. Una media certo non da squadra regalata nella zona calda della graduatoria. «Con il passare delle partite il gruppo si è unito sempre di più. Anche con i nuovi arrivati ci siamo trovati tutti subito bene. Abbiamo vinto sul campo della prima in classifica. Abbiamo battuto in casa la Sacilese. Tutti si aspettano molto da noi, e credo proprio che non li deluderemo, anche perché non possiamo interrompere la nostra corsa verso la salvezza». Knezevic è una bandiera del Kras. Lunedì sarà uno dei giocatori più attesi. «Personalmente sono molto carico, anche perché nella vittoria di Valdagno io sono stato costretto a sedere in tribuna per squalifica. Quindi ho ancora più voglia di contribuire a vincere questa partita». Qual è il punto di forza di questo nuovo Kras? «Direi che abbiamo una rosa molto competitiva. Se manca qualche titolare o comunque qualche giocatore di spessore, chi subentra non fa vedere la differenza». Il fatto di giocare a Repen sarà uno sprone in più per la squadra di Monrupino? «Assolutamente sì. Confido che saranno in tanti a venire a vederci. E spero che ci saranno tanti tifosi e simpatizzanti del Kras a sostenerci in questa importante partita».
Ore 21.20 – (Il Piccolo) La bora e le difficili condizioni meteo non hanno certo agevolato ieri la vendita dei biglietti ai tifosi alabardati per il derby con il Kras di lunedì a Monrupino (inizio ore 15): sono stati venduti infatti solo una cinquantina di biglietti, che portano comunque a 230 la cifra totale di tagliandi venduti sui 500 messi a disposizione dei supporters dell’Unione nel settore della tribuna scoperta. A disposizione dei tifosi della Triestina per acquistare il biglietto resta la giornata odierna, nella quale il TicketPoint di Corso Italia sarà aperto con orario 8.30-12.30 e 15.30-19. Il costo di un tagliando è di 10 euro. I biglietti per i tifosi del Kras verranno messi in vendita lunedì dalle ore 12.
Ore 21.00 – (Il Piccolo) Luca Piscopo si prepara ad affrontare il derby con il Kras da capitano alabardato: messi alle spalle il discusso rigore di Fontanafredda e il difficile periodo della sospensione a cavallo di Capodanno, adesso il difensore è tornato a essere il leader di una Triestina che lunedì farà di tutto per far felici i propri tifosi. Piscopo, dopo tanti tira e molla si giocherà a Monrupino: che ne pensa? «Credo che sia giusto cosi, comunque poco importa dove si gioca, quello che conta per noi sarà portare a casa i 3 punti. Verranno comunque tanti tifosi alabardati e il pubblico sarà caldo, quindi non sentiremo la mancanza del Rocco e ci saranno tutti i presupposti per fare bene». Cosa teme di più degli avversari? «Sicuramente l’esperienza di Knezevic, un giocatore che magari può estraniarsi dalla partita ma da un momento all’altro, anche al 90’ o appena ha due metri di spazio, può far male. L’assenza di Spetic è un punto a nostro favore, ma hanno altri giocatori che possono infastidirci». All’andata meritavate di più, ma ora è un altro Kras. «Sì, nel mercato di dicembre si sono rinforzati con altri elementi, tra cui un portiere di esperienza. Inoltre hanno trovato 3 punti a Marano un po’ inaspettati e ora sono due lunghezze davanti a noi: diventa fondamentale recuperare questo gap per cercare la salvezza diretta che resta il nostro obiettivo». È una partita già decisiva per la salvezza? «Ora sono tutte decisive. Mancano solo 14 partite e le nostre dirette concorrenti sono queste: vincere con loro significa avvicinarsi al traguardo». Questa Triestina è in costante crescita? «Sì, ora è una squadra che sta credendo nei propri mezzi e sono arrivati anche i risultati. È una Triestina che ha saputo battagliare con la Sacilese quarta in classifica, è una squadra che c’è, è viva». La difesa è stata spesso sotto accusa: che ne pensa? «Quando si prendono tanti gol è normale che la difesa sia presa di mira, anche se non è determinante solo un reparto ma un insieme di cose. Certo, qualche amnesia di troppo c’è stata e dovremo far meglio». Dopo la turbolenza sui pagamenti, com’è il clima dal punto di vista societario? «In settimana Pontrelli è venuto in spogliatoio e ci ha fatto un discorso che ha giovato molto alla squadra, dandoci tranquillità e serenità. Dopo il rimborso della scorsa settimana, ci ha assicurato che ne verrà saldato un altro martedì, dopo la partita col Kras. Abbiamo fiducia nel presidente».
Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) SUPER SFIDE – Giocheranno regolarmente domani Tamai e Sacilese. Le furie (29), con tutto l’organico a disposizione, andranno a Padova dalla capolista di Parlato e Zubin (47). La Sacilese, priva dei tre “crociati”, di Baggio (squalificato), Boscolo Papo e Manolache (infortunati), ospiterà l’Altovicentino. Il team veneto in casa soffre i liventini (1-3 nei playoff della passata stagione, 2-2 all’andata), ma al XXV Aprile un anno fa incassò grazie all’1-0 l’intera posta.
Ore 20.00 – (Corriere delle Alpi) La svolta o la crisi. Partita spartiacque per il Ripa Fenadora, che va a Legnago in uno scontro decisivo per rilanciarsi dopo tre sconfitte consecutive. Ieri la squadra ha preferito fare l’ultimo allenamento in palestra a Seren, al coperto invece di andare a Cartigliano, nel Vicentino, dove era stato prenotato il campo perché nel Feltrino c’è troppa neve. «Laggiù ha piovuto tanto ed è meglio non andare a rischiare influenze. Già ho due squalificati e De Checchi ha fatto due giorni con la febbre. Magari si ammala lo stesso qualcuno, ma non andiamo a cercarcela», dice il tecnico Massimiliano Parteli che, squalificati a parte (Solagna e Dassiè), domani avrà tutti a disposizione. Il bomber Brotto e il centrale difensivo De Checchi hanno recuperato dall’influenza e a centrocampo rientra Tomasi, che potrebbe partire titolare. «E’ pronto e non è escluso che sia uno dei protagonisti dall’inizio. Deciderò all’ultimo, ma ho visto tutti in ottime condizioni e pronti a giocare. Sono sereno. Comunque non importa chi partirà titolare, ma lo spirito e l’attenzione». QUESTIONI DI CLIMA. «Guardando le previsioni, ci siamo allenati i primi tre giorni della settimana facendo un bel lavoro con giovedì riposo e abbiamo indovinato la scelta. Ci siamo preparati bene», dice Parteli. Oggi attenzione concentrata sull’aspetto mentale: «Lavoreremo sulla testa. Non vogliamo nemmeno pensare che contro il Legnago vada male. Siamo convinti nel cercare il risultato positivo a tutti i costi. E’ il nostro unico obiettivo». MOMENTO DECISIVO. «E’ una partita spartiacque», commenta Parteli, «se dovessimo far bene, invertiremmo la marcia negativa dell’ultimo periodo. Serviranno gamba e grande carattere, sarà una battaglia. Ho sempre avuto una squadra matura e brava a fare l’analisi delle partite che non sono andate bene; i ragazzi sanno cosa serve in questo periodo e sono convinto che riusciremo a invertire la rotta. Veniamo da tre sconfitte, ma le ultime due prestazioni hanno lasciato però segnali incoraggianti. Dopo la tempesta torna sempre il sereno e ne verremo fuori». NESSUN CAMBIAMENTO TATTICO. «Abbiamo bisogno di tutte le nostre certezze», sottolinea il tecnico, «andremo in campo con il solito modulo, i nostri principi di gioco e la nostra mentalità. Si tratta solo di essere ancora più determinati per fare un’ottima prestazione. Dobbiamo evitare gli errori individuali che nelle ultime giornate ci hanno castigati. Il Legnago è una squadra che inaspettatamente è in zona play-out, perché da metà campo in su è molto forte, mentre dietro subisce gol. Dobbiamo fare attenzione: serve una partita attenta difensivamente e, se torniamo ad essere quelli del girone d’andata come equilibrio e compattezza, sono convinto che faremo bene». Arbitro sarà Scaramuzzino di Lodi.
Ore 19.30 – (Giornale di Vicenza) Neanche il tempo di lasciare il Menti che già ci tornerà, ma da avversario. Oualid El Hasni, difensore franco-tunisino di proprietà del Vicenza, nell´ultimo giorno del calciomercato è passato infatti proprio al Monza, che domani sarà ospite del Real Vicenza. El Hasni, che strana coincidenza. Sentiva già nostalgia? «È davvero curioso. Me ne sono reso conto solo dopo l´arrivo al Monza, quando mi hanno detto che la mia prima gara sarebbe stata al Menti, dove tra l´altro contro il Monza l´anno scorso ho giocato una brutta partita in Coppa: sono stato espulso e abbiamo perso». È stato ceduto in prestito dopo aver prolungato il contratto: soddisfatto? «Molto. La società biancorossa ha dimostrato di credere in me e mi ha dato l´opportunità di andare a giocare con continuità, che è la cosa più importante. Dopo l´infortunio con la Ternana, il cambio di allenatore e la squadra che ha ingranato la marcia giusta, comprensibilmente per me non c´è stato più spazio. Spero che il Vicenza continui alla grande». Che situazione ha trovato in Brianza? Si legge di una società in grande difficoltà. «Mi aveva accennato qualcosa anche Vita, ma non mi riguarda perché ho la serenità di avere il Vicenza alle mie spalle. Ho trovato una squadra con tanti compagni nuovi che comincerà di fatto un nuovo campionato con l´obiettivo della salvezza. Pea ha detto che crede in me: già contro il Real Vicenza conto di giocare come uno dei tre difensori nel 3-5-2. È lo stesso modulo che facevamo con Lopez, lo conosco». E del Real Vicenza, che sa? «So che è una squadra ambiziosa, ha cambiato da poco l´allenatore. Mi dicono che abbia un attacco molto forte»
Ore 19.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) In classifica i punti di ritardo sul Pavia sono solo due e l’impegno domenicale sul campo dell’Albinoleffe potrebbe rappresentare per il Bassano il trampolino di lancio. Intendiamoci: l’avversario è di quelli da prendere con le molle, considerato che viene da tre vittorie consecutive. Proprio per questo, però, lo scacchiere e le qualità tecniche dell’organico di Antonino Asta paiono avere le caratteristiche giuste per interrompere la striscia vincente dei lombardi, tornati squadra vera dopo aver cambiato allenatore. Sorprese di formazione, in vista dell’incrocio domenicale all’ora di pranzo (12,30) nel bergamasco, non sembrano essercene e Asta tiene d’occhio la concorrenza. Il Pavia è atteso dallo scontro diretto con l’Alessandria, ragion per cui la speranza è quella di tornare in testa. Se per il Bassano visto il girone d’andata i playoff non rappresenterebbero certo il traguardo massimo, per il Real Vicenza invece sarebbero a dir poco benedetti. Il pari con la Pro Patria è stato lo zuccherino, Paolo Favaretto vuole svoltare e punterà ancora su Gomes De Pina domani alle 16 al Menti contro il Monza. «Domenica scorsa al di là del gol segnato – spiega il tecnico – ha fatto una buona partita. Lo conosco, può convivere senza problemi con Bruno».
Ore 18.40 – (Giornale di Vicenza) Eravamo quattro amici al bar che volevano espugnare l´Atleti Azzurri d´Italia. Domenica, contro l´AlbinoLeffe, il Bassano cercherà la vittoria anche se, dalle parole del centrocampista Proietti, non sarà facile. La seconda formazione di Bergamo, che lotta per la salvezza, viene da tre risultati utili consecutivi con due vittorie in trasferta contro l´Arezzo e il Como, e una tra le mura amiche contro la Pro Patria, diretta concorrente per la salvezza. Il Bassano, dal canto suo, deve evitare di sottovalutare i bergamaschi perché occupano sì il terzultimo posto in classifica, ma con Mangone giocatori e tifosi puntano ad una salvezza diretta senza il rischio dei playout. Le insidie del match, secondo il centrocampista giallorosso, sono due: «Il campo, perché le avverse condizioni meteo degli ultimi giorni e l´utilizzo frequente del manto erboso, vista la condivisione dell´impianto con l´Atalanta, condizioneranno e non poco il gioco. E poi il loro fraseggio». Infatti la formazione bergamasca, «ostica, solida e ottima nel palleggio», potrebbe mettere in seria difficoltà il gioco dei ragazzi di Asta. Il centrocampista giallorosso, che ha usato una simpatica espressione per affermare che a Bassano sta bene («in squadra mi sento come se fossimo quattro amici al bar…») ha la giusta soluzione: «Imporre ritmi alti e metterli in difficoltà fin dalle prime battute del match». La lotta per le posizioni di vertice sarà dura perché le formazioni di alta classifica si sono rinforzate nell´ultima sessione di mercato, ma secondo Proietti non è detto che con tanti acquisti si possa raggiungere la serie B. Sulla campagna acquisti il giocatore giallorosso è soddisfatto: «Gli innesti sono di qualità e mirati. Il clima in squadra, dopo l´inserimento dei nuovi arrivati, è ottimo ed è certo che potranno dare un contributo notevole alla causa».
Ore 18.10 – Lega Pro: termina 0-0 la sfida tra il Venezia di Michele Serena ed il Como di Carlo Sabatini.
Ore 17.50 – Sala stampa, Claudio Foscarini (allenatore Cittadella): “Temevo purtroppo questo tipo di punizione e purtroppo è arrivata. Dispiace pareggiare in questo modo, perché siamo stati un po’ ingenui. Fino a quell’occasione potevo rimproverare poco ai miei, abbiamo giocato e abbiamo sfruttato le ripartenze. Il Pescara ha giocato, ma ci ha lasciato molti spazi. All’ inizio siamo partiti con paura, siamo stati troppo timorosi. Noi abbiamo la necessità di fare risultato e gioco, non possiamo permetterci disattenzioni. Dobbiamo fare la prestazione della vita in ogni gara non possiamo permetterci passi falsi. Accettiamo il risultato e andiamo avanti, un peccato ma dobbiamo pensare alla prossima partita, ormai questa è finita così”.
Ore 17.40 – Sala stampa, Marco Baroni (allenatore Pescara): “Siamo partiti benissimo ma non siamo riusciti a segnare. Come spesso accade quando sbagli sottoporta poi alla prima occasione, siamo andati sotto. Abbiamo preso un brutto gol, in un’azione in cui ci sono stati diversi errori. Dobbiamo essere più lucidi e più determinati. Dopo lo svantaggio sono uscite le nostre paure, non era facile risallire e siamo andati in difficoltà perdendo la linea di gioco. Purtroppo non abbiamo sfruttato al meglio le tante palle gol del primo tempo. Finché sviluppiamo il nostro gioco, quello che proviamo in allenamento facciamo bene. I nostri problemi iniziando quando andiamo in svantaggio, in quei momenti escono le paure e perdiamo il filo di gioco. Pettinari? Non gli rimprovero nulla, ha fatto bene ha attaccato bene la palla. Siamo stati troppo frettolosi delle volte recuperavamo palla e poi la perdevamo subito, anche perché qualcuno non ha rispettato le consegne e quello che avevo chiesto. Avevo chiesto ampiezza nello sviluppo del gioco, da un certo punto non c’è più stata e non va bene”.
Ore 17.20 – Torneo di Viareggio, clamorosa qualificazione per la Rappresentativa di Serie D che pareggia in extremis grazie alla rete di Farinazzo del Legnago e passa alla fase ad eliminazione diretta. Sessanta minuti in campo per Pittarello, sostituito da Coraini dell’Este.Ore 17.10 – Serie B, la classifica aggiornata: Carpi 50, Bologna 44, Livorno 40, Avellino 39, Frosinone 38, Vicenza 37, Spezia 35, Lanciano 34, Pescara e Pro Vercelli 33, Ternana e Trapani 31, Bari, Modena e Perugia 30, Brescia 29, Entella 28, Catania, Cittadella e Varese 27, Latina e Crotone 24.
Ore 17.00 – Serie B, i risultati finali: Avellino-Latina 1-0 (Castaldo), Crotone-Bologna 0-2 (2 Laribi), Entella-Spezia 2-0 (2 Sforzini), Frosinone-Lanciano 2-1 (Monachello, Paganini, Sammarco), Livorno-Bari 5-2 (Luci, 2 Vantaggiato, Maicon, aut. Luci, Caputo, Siligardi), Modena-Catania rinviata, Pescara-Cittadella 1-1 (Stanco, Bjarnason), Varese-Pro Vercelli 1-1 (Marchi, Borghese), Vicenza-Perugia 3-1 (Lanzafame, 3 Cocco).
Ore 16.30 – Serie D girone C, la classifica aggiornata dopo l’anticipo: Padova 47, AltoVicentino 45, Belluno 41, Sacilese 36, Clodiense 33, ArziChiampo 32, Fontanafredda 30, Union Ripa La Fenadora e Tamai 29, Montebelluna e Union Pro 28, Giorgione 23, Dro e Legnago 19, Kras Repen 18,Triestina 16, Mezzocorona 10, Mori Santo Stefano 8.
Ore 16.25 – Serie D girone C, fischio finale: Belluno-Fontanafredda 2-1.
Ore 16.00 – Serie D girone C, Belluno di nuovo in vantaggio con Ivan Merli Sala. Belluno-Fontanafredda 2-1.
Ore 15.55 – Serie B, i risultati parziali al termine dei primi tempi: Avellino-Latina 0-0, Crotone-Bologna 0-1 (Laribi), Entella-Spezia 0-0, Frosinone-Lanciano 0-1 (Monachello), Livorno-Bari 2-0 (Luci, Vantaggiato), Modena-Catania rinviata, Pescara-Cittadella 0-1 (Stanco), Varese-Pro Vercelli 0-0, Vicenza-Perugia 0-1 (Lanzafame).
Ore 15.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Due punti di media nelle ultime sette uscite, il Venezia viaggia spedito ma Michele Serena sa bene quanto sia indispensabile un’altra accelerata. Infatti la vuole subito il tecnico arancioneroverde, obiettivo nell’indicare il peso specifico del match di questo pomeriggio, al Penzo, con il Como (ore 16). «I 90′ odierni sono importanti perché, dal nostro punto di vista, conta solo vincere per sfruttare fino in fondo il doppio turno casalingo e valorizzare il successo sul Mantova. L’1-0 di venerdì scorso ci ha fatto bene ma eravamo e siamo rimasti in una posizione intermedia. È chiaro che noi dobbiamo prima fare il nostro, dopodiché dobbiamo sperare che le altre squadre sbaglino». Nell’ottica della rimonta al quarto posto (oggi a -8) che potrebbe significare i playoff la gara clou è Pavia-Alessandria, che domani chiuderà la 24. giornata: il ko o il pareggio dei piemontesi, nonché della FeralpiSalò a Sassari, consentirebbero al Venezia di accorciare. «Ci serve una prestazione aggressiva, ma ’pulita’ da quegli errori che contro il Mantova avrebbero potuto costarci caro – raccomanda Serena – e non sempre ci andrà così bene». Il Como è lì tre punti più in alto (36 a 33), reduce da un periodo altalenante. «Questo dev’essere un monito in più per noi. Conosco Carlo Sabatini, ottimo allenatore e gran brava persona: non sono tranquillo, potrebbero cambiare modulo, al calciomercato hanno rinforzato un organico già forte. Non dovremo sbagliare nulla». A proposito di campagna acquisti, Michele Serena si è detto soddisfatto delle mosse concretizzate dal ds De Franceschi. «Lo confermo, ora ho una rosa più profonda e opzioni di scelta in tutti i reparti. Davanti, ad esempio, sono in quattro per due maglie. In cabina di regia è arrivato Giorico, al momento in ritardo, ma ci darà presto una mano: oggi potrei confermare Scialpi, ma Esposito che ha voluto rimanere continuerà a giocarsi il posto come prima. Nelle ultime quattro giornate ha giocato titolare Dell’Andrea, un 17enne che nessuno conosceva, quindi credo di aver dimostrato di non avere preclusioni per nessuno. Per rimontare verso i playoff il Venezia ha bisogno di tutti».
Ore 15.45 – Serie D girone C, pareggio del Fontanafredda con Alcantara al 5′ della ripresa. Belluno-Fontanafredda 1-1.
Ore 15.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Una partita dal peso specifico persino superiore ai tre punti che mette in palio. «Abbiamo il fattore campo da sfruttare, a differenza di chi ci sta sopra», conferma mister Michele Serena che, dopo tre risultati utili comincia a guardare verso la parte alta della classifica del girone. Obiettivo: battere il Como per accorciare le distanze rispetto alla zona playoff. E se la vittoria di domenica scorsa è stata vanificata dai successi delle dirette concorrenti (vedi l’Alessandria tornato a +8), stavolta qualcosa potrebbe cambiare. «Noi giochiamo di nuovo in casa, mentre alcune delle nostre avversarie no. Se vogliamo recuperare posizioni conta solo vincere, ma per dare peso specifico al successo della settimana scorsa dobbiamo approfittare di questo nuovo appuntamento casalingo». Tra le dirette concorrenti c’è proprio la squadra lariana, attualmente sesta con 36 punti, tre in più degli arancioneroverdi, ma che non sta attraversando un buon momento. Viene dalla sconfitta casalinga con l’Albinoleffe e nelle ultime sei giornate ha ottenuto solo 7 punti. Al Penzo la squadra di mister Carlo Sabatini arriva con numerose assenze (Giosa, Fautario, Ardito, Casoli e Maritato, arrivato nell’ultima giornata di mercato dal Vicenza ma reduce da un lungo infortunio). «Di questa squadra non mi fido. Questa altalena di risultati non mi lascia tranquillo, non vorrei che ci potessimo far trarre in inganno dagli ultimi risultati. E poi credo che la squadra di Sabatini si presenterà con un assetto diverso», avverte mister Serena. Il suo destino in passato si è incrociato spesso con quello del tecnico del Como, già sulla panchina delle giovanili del Venezia negli anni ‘90: nel 2008 il Venezia guidato da Serena sconfisse al Penzo il Padova di Ezio Rossi, che fu esonerato spianando la strada dalla Berretti proprio a Sabatini. «E’ un amico, mi fa piacere rivedere una persona che stimo». Oggi il tecnico dei lariani dovrebbe abbandonare il 3-5-2 per puntare sul 4-3-1-2, con Le Noci davanti alle due punte Ganz e De Sousa (o in alternativa Defendi). Mister Serena invece confermerà il modulo delle ultime uscite, con la difesa a tre. Non dovrebbero esserci troppe variazioni rispetto alla partita con il Mantova, anche se le opzioni non mancano, soprattutto davanti. «Ho quattro giocatori per due maglie, deciderò in base alla partita che voglio fare all’inizio ma anche durante», dice pensando a Magnaghi e Greco, favoriti su Guerra e Raimondi che potrebbero però subentrare per far cambiare ritmo al match. C’è poi la questione Esposito, che la società intendeva cedere ma che è rimasto in laguna per il rifiuto del giocatore di trasferirsi all’Arezzo. Il ds Ivone De Franceschi chiarisce che la scelta societaria non necessariamente si sovrapporrà alle decisioni tecniche. «Non eravamo contenti del suo rendimento – precisa il dirigente – ma sarà il campo a decidere». Sarà Scialpi (o Bellazzini) a prendere il suo posto, anche se sta scaldando i motori Daniele Giorico, l’ultimo acquisto. Il giocatore del Cagliari non è stato convocato per oggi, ma per un motivo pratico: “E’ indietro di condizione – chiude mister Serena – preferisco che continui ad allenarsi».
Ore 15.30 – (La Nuova Venezia) Tre partite per rivedere la luce della zona playoff, tre scontri diretti per l’Unione Venezia, a cominciare da quello odierno al Penzo contro il Como per poi proseguire venerdì a Salò e chiudere il trittico tra due settimane, ancora a Sant’Elena, con il Real Vicenza di Paolo Favaretto. Arancioneroverdi lontani 8 lunghezze dal quarto posto dell’Alessandria che domani sarà impegnata sul campo della capolista Pavia. Calendario da sfruttare, quindi, iniziando magari con acciuffare a quota 36 il Como di Carlo Sabatini, che ritorna al Penzo da avversario a sette anni di distanza dal blitz operato con il Padova. E sulla panchina del Venezia c’era, guarda caso, proprio Michele Serena. Aggancio. Il Venezia vuole sfruttare il fattore campo e allungare la serie positiva (8 punti in 4 gare nel girone di ritorno, ma 14 nelle ultime 7 partite). Diciotto convocati, Serena ha preferito lasciare Giorico a lavorare al Taliercio per averlo magari a disposizione venerdì sera a Salò, Scialpi in vantaggio su Esposito nelle scelte a centrocampo, consueto ballottaggio a quattro in attacco per due maglie, mentre Bellazzini cerca il quinto gol di fila in cinque partite. Serena riproporrà Dell’Andrea e Sales esterni con Capogrosso, Peccarisi e Legati davanti a Fortunato. Lo scorso anno finì in parità (2-2), recuperando con Kirilov e Bocalon su rigore il doppio vantaggio degli ospiti firmato Le Noci, uno dal gol facile con gli arancioneroverdi, e Schenetti . All’andata pesante sconfitta (0-3) con le reti di De Souza, Le Noci (ancora lui) e Defendi. Lariani. Carlo Sabatini è sulla panchina del Como da meno di un mese (4 punti in tre gare), la scorsa settimana ha perso (1-2) in casa con l’Albinoleffe e anche oggi deve fare i conti con numerose assenze (Giosa, Fautario, Ardito, Casoli e Maritato, l’attaccante preso nel mercato di gennaio dal Vicenza). Como che in tre occasioni è stato anche in testa alla classifica, in trasferta non sa cosa sia il pareggio (6 vittorie, 5 sconfitte), ma è la squadra che ha espugnato più campi nel girone A, compreso Vicenza (2-0) nell’ultima trasferta. Possibile che Sabatini passi dal 3-5-2 al 5-3-1-2 con Le Noci alle spalle di Ganz e De Souza o Defendi. In difesa due conoscenze del Penzo: Fabio Lebran e Andrea Marconi, uno dei protagonisti della promozione in Prima Divisione. COSÌ IN CAMPO (stadio “Pierluigi Penzo”, ore 16). VENEZIA (3-5-2): 1 Fortunato; 4 Capogrosso, 6 Peccarisi, 5 Legati; 2 Dell’Andrea, 7 Zaccagni, 8 Scialpi, 10 Bellazzini, 3 Sales; 9 Magnaghi, 11 Greco. (12 D’Arsié, 13 Giuliatto, 14 Cernuto, 15 Esposito, 16 Varano, 17 Raimondi, 18 Guerra). Allenatore: Michele Serena. COMO (4-3-1-2): 1 Falcone; 2 Andrea Marconi, 5 Marchi, 6 Lebran, 3 Cassetti; 7 Corticchia, 8 Castiglia, 4 Fietta; 10 Le Noci; 9 Ganz, 11 De Sousa. (12 Crispino, 13 Ambrosini, 14 Curti, 15 Scapuzzi, 16 Defendi, 17 Cristiani, 18 Berardocco). Allenatore: Carlo Sabatini. Arbitro: Luca Colosimo di Torino.
Ore 15.20 – Serie D girone C, termina il primo tempo dell’anticipo: Belluno avanti 1-0 col Fontanafredda, rete siglata al 41′ dal solito Simone Corbanese, al quindicesimo centro stagionale.
Ore 15.00 – Torneo di Viareggio: Filippo Pittarello titolare nella sfida tra la Rappresentativa di Serie D ed il Torino.Ore 14.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Matteo Gentili e Thomas Manfredini saranno della partita, niente da fare invece per Nicolas Bremec e Nicolò Brighenti, alle prese con i rispettivi infortuni. L’emergenza in difesa è parzialmente rientrata e Pasquale Marino può tirare un sospiro di sollievo. «Manfredini e Gentili hanno recuperato — ha precisato ieri il tecnico del Vicenza — pertanto siamo a posto. In retroguardia qualche assenza ce l’abbiamo, ma la nostra rosa ha mostrato altre volte di avere un buon livello medio e chi giocherà non farà rimpiangere gli assenti». A mercato chiuso, l’organico del Vicenza è definito e Marino è molto soddisfatto di come sono andate le cose. «La società ha centrato gli obiettivi che ci eravamo preposti — ha sottolineato il tecnico del Vicenza — c’era la necessità di alcuni ritocchi, sono stati fatti come stabilito. L’obiettivo era non stravolgere il gruppo ma di fare degli innesti mirati per completare l’organico con determinate caratteristiche, ritengo che ci siamo riusciti». Anche perché tra poco più di un mese potrebbe tornare Ragusa, che sarebbe un acquisto a tutti gli effetti. «Ragusa sta lavorando bene, ma quando si arriva da una lunga inattività serve tempo e c’è bisogno di giocare per riacquisire i ritmi; per questo adesso lasciamolo recuperare in tranquillità, in quel ruolo sono arrivati giocatori come Vita e Spinazzola che potranno darci una grossa mano». Marino commenta anche la trattativa dell’ultimo giorno che ha visto il Pescara chiedere con insistenza Andrea Cocco. «Fa piacere aver avuto tante richieste per diversi nostri giocatori e il fatto che siamo riusciti a tenerli tutti è positivo — ha spiegato il tecnico — ma sapevo che Cocco sarebbe rimasto perché se fosse partito avremmo dovuto prenderne uno ancora più forte». Marino ritiene di essere a posto anche in mediana, nonostante l’infortunio che ha bloccato Sciacca. «La mia idea è che abbiamo ottime alternative anche in quel reparto; oltre e Sbrissa c’è Alhassan in crescita, Vita può fare la mezz’ala, ruolo in cui ha già giocato a Monza, e anche Laverone è stato schierato da interno di destra. Diciamo che mi sento tranquillo perché dispongo di parecchie alternative». Quello che riparte dopo il mercato, a giudizio di Marino, è un Vicenza più forte e completo, ma questo non cambia di una virgola l’obiettivo stagionale. «Restare in serie B è la nostra meta — sottolinea — e per farlo dobbiamo proseguire nella crescita di gioco e di squadra. Stiamo raggiungendo una identità di squadra ben definita, questo a prescindere dall’atteggiamento tattico e dal valore dell’avversario. Mi piace l’atteggiamento, possediamo l’umiltà giusta per capire che dobbiamo pensare partita dopo partita. Sappiamo qual è il nostro obiettivo e lavoriamo quotidianamente per raggiungerlo con il massimo impegno». Contro il Perugia, Marino si aspetta una partita difficile perché l’avversario dispone di un ottimo organico rinforzato da giocatori molto forti per la categoria. «Hanno preso Ardemagni in attacco, con Falcinelli e Lanzafame il loro reparto offensivo è di primo livello. Ma si sono rinforzati con Faraoni in difesa e hanno acquistato anche il giovane Rizzo che conosce per averlo allenato in passato. Sono una buona squadra, ci sarà da soffrire ma abbiamo i mezzi per fare nostra l’intera posta in palio».
Ore 14.30 – (Giornale di Vicenza) Manfredini e Gentili oggi contro il Perugia ci saranno. La rifinitura di ieri mattina, svolta sul sintetico di Isola anziché sui campi del Morosini, resi molto pesanti dalle precipitazioni di questi giorni, ha consentito a Marino di tirare un sospiro di sollievo. Entrambi i difensori, che per buona parte della settimana erano stati costretti ad una gestione personalizzata degli allenamenti per problemi muscolari, hanno svolto l´ultima preparazione assieme ai compagni e andranno quindi a comporre la coppia centrale titolare nella partita del Menti. Una scelta quasi obbligata, del resto, considerando che mancheranno sia Camisa, squalificato, sia Brighenti, sempre alle prese con il dolore al fianco destro dopo la botta rimediata contro il Trapani che lo ha costretto a saltare anche la scorsa partita. Per il resto, la rifinitura ha confermato che Marino riproporrà in blocco la formazione in grado di vincere e convincere a Terni: Vigorito tra i pali al posto di Bremec, ancora in recupero dall´infortunio muscolare al polpaccio; difesa con Sampirisi a destra e D´Elia a sinistra, oltre al confermato Manfredini e a Gentili che prenderà il posto di Camisa (unica variazione rispetto all´ultimo incontro); nessuna modifica a centrocampo (Moretti-Di Gennaro-Cinelli), né in attacco (Laverone-Cocco-Giacomelli). L´undici titolare contro il Perugia offrirà quindi valide garanzie. Gli unici timori riguardano la piena efficienza per l´intera partita di Gentili e Manfredini, “freschi” di problemi muscolari, e gli automatismi da verificare tra i due, che in effetti costituiranno una coppia inedita. La coperta, in difesa, resta però particolarmente corta nei ricambi: lo dimostra il fatto che il giovane neozelandese Edge sia stato richiamato in tutta fretta dalla Primavera, impiegata nel Viareggio, per poter essere in panchina oggi assieme a Garcia Tena, unico difensore della prima squadra arruolabile a parte i titolari. Se a centrocampo, con Sciacca sempre fuori causa per l´ormai cronico dolore all´osso scafoide del piede sinistro (difficile al momento prevederne l´evoluzione), le alternative saranno Sbrissa ed Alhassan, maggiori saranno le opzioni nel reparto avanzato. Il mercato infatti ha riconsegnato a Marino una “pattuglia” di esterni che, come ha sottolineato lo stesso tecnico siciliano, possono costituire utili alternative ai titolari: in particolare Vita, già aggregato al gruppo da qualche settimana, può garantire in qualunque momento un cambio di qualità a Giacomelli o Laverone, ma anche l´ultimo arrivato Spinazzola si è subito inserito bene nelle prove in campo. Per far eventualmente rifiatare Cocco si tiene invece pronto Petagna, che sembra in un confortante miglioramento progressivo di condizione. E tra le riserve oggi ci sarà anche il jolly Mancini, altro esterno offensivo di scorta.
Ore 14.20 – (Giornale di Vicenza) Dopo due vittorie consecutive, il Vicenza di Pasquale Marino va alla caccia del tris. Al Menti oggi alle 15 arriva un Perugia da prendere con le pinze, uscito molto rafforzato dal mercato appena concluso. Anche i biancorossi, però, secondo l´allenatore siciliano si ripresentano ai nastri di partenza della fase decisiva del campionato con un organico più competitivo. Marino, adesso che il mercato si è chiuso può dirci se la società è riuscita ad accontentarla? «Sono abbastanza soddisfatto. Fin da quando sono arrivato ero stato molto chiaro con la società sulla necessità di rafforzare la rosa, e anche in queste settimane si è operato sempre di comune accordo. Si sono mandati a giocare altrove ragazzi che qui hanno avuto meno spazio per le loro caratteristiche, come Lores Varela, e si sono presi giocatori in grado di costituire utili innesti in un gruppo che ha dimostrato di avere un impianto già valido. Non è un caso che diversi nostri giocatori avessero varie richieste, ma noi non abbiamo voluto privarcene». Dica la verità: le è venuto un “coccolone” quando si è ipotizzata la cessione di Cocco? «Magari avete tremato più voi, io invece sono sempre stato molto sereno, perché con la società eravamo d´accordo: se fosse partito Cocco, doveva per forza arrivare un attaccante più forte. Tra l´altro so quanto il giocatore si trovi bene in questo gruppo e a Vicenza, quindi non avevo alcun dubbio sul fatto che sarebbe rimasto». L´impressione è che la rosa abbia maggiore sostanza soprattutto sugli esterni d´attacco. «Vita e Spinazzola sono sicuramente due giocatori che possono ben sostituire i titolari. A destra avevamo bisogno di un giocatore con caratteristiche simili a Laverone, che Lores Varela non poteva essere. E poi attendiamo con fiducia il ritorno di Ragusa, anche se sappiamo che ci vorrà del tempo perché possa ritrovare il ritmo partita. Ma pure a centrocampo sono tranquillo: in questo momento non possiamo disporre di Sciacca, ma ho comunque Sbrissa e Alhassan che è in crescita, oltre al fatto che Laverone e Vita possono giocare anche da interni». Contro il Perugia, però, la coperta in difesa sarà numericamente corta. «Per fortuna hanno recuperato Manfredini e Gentili. Anche se non si sono allenati con continuità e non hanno mai giocato prima insieme in gare ufficiali, non sono preoccupato: hanno l´esperienza per sapersi gestire, e comunque in allenamento spesso hanno avuto modo di provare i movimenti in coppia. Ad ogni modo ci siamo cautelati facendo rientrare in anticipo Edge dal Viareggio». I vostri avversari sono stati tra i più attivi sul mercato. «Il Perugia ha acquistato diversi giocatori di valore: alcuni li conosco personalmente per averli allenati come Nielsen e Rizzo. Credo che diversi, tra i quali Faraoni e Ardemagni, partiranno subito titolari e avranno voglia di far bene. Noi cercheremo comunque di proseguire il nostro percorso di crescita, impostando il nostro gioco propositivo, confortati anche da una buona condizione fisica». Dopo due vittorie, davanti ai vostri tifosi, sarà più l´entusiasmo positivo o il rischio di affrontare l´incontro con un po´ di leggerezza? «Io preferisco sempre avere l´entusiasmo, anche se in effetti non dovremo calare la tensione, crederci “troppo bravi”. La nostra squadra ha già provato un paio di volte sulla propria pelle che se non affronta la partita al massimo della concentrazione rischia di andare in difficoltà, quindi sono fiducioso sul fatto che i ragazzi sappiano avere fin da subito l´atteggiamento giusto».
Ore 14.00 – (Gazzettino) Il Cittadella si presenta a Pescara nel suo migliore momento della stagione, almeno per quanto riguarda la serie di risultati positivi: mai in campionato, infatti, i granata hanno collezionato due vittorie e un pareggio in tre gare consecutive. È cambiata solo la mentalità dei giocatori o qualcos’altro? «I nuovi hanno incrementato il valore del gruppo e colmato lacune esistenti in certi settori – sottolinea Foscarini – ma soprattutto è cambiato l’atteggiamento del Cittadella, e adesso stiamo raccogliendo i frutti del lavoro».Il tecnico granata è disteso e sereno alla vigilia della difficile trasferta in terra abruzzese. Quasi avesse la consapevolezza che la sua squadra anche a Pescara può recitare la propria parte. Oltre ad aver cambiato marcia, adesso Foscarini può permettersi addirittura il lusso di convocare 21 giocatori e quindi di mandarne uno in tribuna. «Credo sia la prima volta, finora mi sono sempre dovuto arrangiare con gli inserimenti della Primavera. È uno dei compiti dell’allenatore guardare i propri giocatori durante la settimana, e poi decidere chi mandare in campo. Ben venga la concorrenza, l’ho già ripetuto in altre occasioni». Quanto alla formazione, l’allenatore ha le idee chiare, ma non anticipa niente: «Stanco ha avuto l’influenza, ora sta bene. Mi piace pensare sino all’ultimo, ma continueremo sulle indicazioni avute nelle ultime partite». E anche se ci dovesse essere la terza panchina consecutiva per Sgrigna, non ci sono “casi” nello spogliatoio granata. «I malumori ci possono stare, vuol dire che i giocatori tengono a questa maglia. Loro devono capire che non importa se sono chiamati in causa dal primo minuto o durante la partita, devono sempre farsi trovare pronti». Camigliano è favorito su De Leidi per sostituire lo squalificato Pellizzer; in mezzo al campo torna Rigoni mentre in attacco Gerardi dovrebbe fare coppia con Stanco. Uno sguardo al Pescara. «Ha alternato i risultati nella prima parte, quindi ha trovato la giusta quadratura. È una squadra propositiva, che offre un buon calcio. Ha esterni che spingono molto, e in avanti le scelte non mancano, dispone di un grande potenziale offensivo. Pasquato e Melchiorri è una coppia che si integra bene. Noi dovremo ripetere le ultime prestazioni, restare compatti in campo per strappare un risultato positivo. Il Cittadella ha bisogno di risalire, e deve cercare punti anche in queste due trasferte consecutive». La classifica è molto corta. «Dai 31-32 punti nessuno è tranquillo, anche squadre che sono sempre rimaste alla larga dai bassifondi possono essere risucchiate, e magari potrebbero soffrire più di quelle abituate a sgomitare per salvarsi, come lo è il Cittadella. Il campionato è lungo, difficile, e non c’è niente di scontato».
Ore 13.50 – (Mattino di Padova) «Siamo a metà della salita e ogni volta che scivoli poi ti fai male». Forse è la trasferta in terra dannunziana a stimolare le immagini poetiche a Claudio Foscarini, alla vigilia di Pescara-Cittadella, di scena questo pomeriggio allo stadio Adriatico. Ma, fuori di metafora, il ragionamento fila: occhio a farsi prendere dall’entusiasmo per le due vittorie consecutive, perché si fa presto a capitombolare di nuovo, i punti in classifica sono 26 e per salvarsi ne serviranno una cinquantina. E gli abruzzesi non sono certo un avversario agevole: è vero che, numeri alla mano, hanno il peggior rendimento casalingo tra le formazioni della serie B, con 13 punti raccolti in 11 partite, ma sono pur sempre in lotta per i playoff e, come ha ricordato il tecnico trevigiano, sempre realista per quanto riguarda i numeri, «le statistiche dicono che sono quelli che creano più occasioni da gol a incontro. Il Pescara ha trovato una sua fisionomia, può contare su una coppia d’attacco di valore composta da Pasquato e Melchiorri, e sul mercato ha operato bene». «Nessun titolare». Vigilia anomala, quella dei granata, che ieri non hanno svolto la consueta seduta di allenamento per partire in pullman alle 10.30. La neve caduta abbondante in Emilia Romagna e il maltempo li ha costretti a evitare l’autostrada (chiusa appunto per neve) e a ricorrere alla statale Romea, con arrivo a Pescara solo in serata. La rifinitura si svolgerà stamattina e, soltanto oggi, Foscarini rivelerà ai suoi quali saranno gli undici in campo. Un giocatore, tra i 21 convocati, dovrà addirittura finire in tribuna, ed è la prima volta che capita in questa stagione. I ballottaggi riguardano ogni reparto. In porta “nonno” Pierobon (che domenica sarà ospite degli studi di “Quelli che il calcio”, di Rai Due) ha scalzato Valentini. Ma già in difesa le alternative non mancano, con la new entry Camigliano che pare favorito su De Leidi per prendere il posto di capitan Pellizzer, squalificato. A centrocampo, poi, sono in corsa in tre per due maglie: Paolucci, Rigoni e Busellato, con gli ultimi due avvantaggiati. «Non voglio che nessuno, in questo gruppo, si senta sicuro del posto. La competizione è sana» ha dichiarato ieri Foscarini prima di salire in corriera. Tenere sulla corda i giocatori fa parte della sua nuova strategia per tenere alta anche la concentrazione. «Il caso Sgrigna non esiste». Nel reparto offensivo l’unico che poteva essere certo di una maglia è Stanco, che però ha ripreso ad allenarsi soltanto giovedì dopo un attacco influenzale. «Dovrò valutarlo» sottolinea l’allenatore che, a seconda del suo impiego, deciderà anche chi sarà il secondo attaccante. E così la vera notizia del giorno è che il “caso” Sgrigna, con cui c’è stato un acceso confronto lunedì, dopo le due panchine consecutive del fantasista romano, se lo sarebbero inventati i giornalisti. «È un caso che esiste per voi, ma non per me. I malumori dei giocatori ci possono stare, vuol dire che tengono ad andare in campo. Io a volte spiego loro il perché di certe scelte, a volte no, ma quel che conta è che loro siano pronti sia dall’inizio sia se sono chiamati a partita in corso». Trasferta a Vercelli. Intanto i tifosi pensano già alla trasferta di Vercelli di sabato prossimo. Il “Club Granata Dino Pettenuzzo-San Giorgio in Bosco”, a contorno della partita, ha organizzato una visita guidata turistico-culturale alle riserie vercellesi. Costo complessivo 30 euro, iscrizioni al Ja-Re Bet Bar di San Giorgio in Bosco, da Ortofrutta Lena e al Bar Stadio a Cittadella, o contattando Renzo Brunoro, presidente del club, al 348 7208967.
Ore 13.40 – (Corriere del Veneto) Ventuno convocati. E l’abbondanza da dover gestire, una volta tanto avendo possibilità di scelta all’interno di una rosa che regala finalmente qualche certezza in più. Claudio Foscarini è partito ieri all’ora di pranzo per Pescara con la sensazione di aver ritrovato la quadratura del cerchio. Con qualche spina. Che si chiama Alessandro Sgrigna, rimasto in rosa dopo due esclusioni consecutive. Avrebbe voluto cambiare aria, il suo agente ha bussato a Vicenza ma non ci sono stati sviluppi rispetto a quanto sperato. E così lunedì pomeriggio c’è stato un confronto vivace con l’allenatore, che non si sa bene a cosa possa portare. Difficile che Sgrigna possa essere titolare oggi pomeriggio (sarebbe un segnale di debolezza che Foscarini non vuole dare al gruppo), ma allo stesso tempo l’intenzione del tecnico non è quella di accantonarlo definitivamente. Aperti diversi ballottaggi. Cappelletti giocherà sulla destra, Camigliano sembra in leggero vantaggio su De Leidi, a centrocampo potrebbe stare fuori Paolucci, davanti Stanco con Coralli. Insomma, un pizzico di pepe una volta tanto ci può stare, pure nella tranquilla Cittadella.
Ore 13.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Anticipo a porte aperte questo pomeriggio alle 14.30 fra Belluno e Fontanafredda. Il ricorso dei gialloblù è stato accolto, dopo le contestazioni post gara con il Tamai del 18 gennaio che avevano portato al provvedimento del giudice sportivo. Il pubblico quindi ci sarà. Al Polisportivo i rossoneri (settimi con 30 punti) chiederanno alla truppa di Roberto Vecchiato, fresco di rinnovo contrattuale, l’accesso ai club dei grandi. Florean e compagni negli ultimi 6 turni hanno conquistato 15 punti. Più di chiunque altro, capolista Padova (9) e Altovicentino (10) compresi. Vincere a Belluno farebbe assumere alla matricola una dimensione totalmente inattesa la scorsa estate. RALLENTAMENTO GIALLOBLÙ – Situazione totalmente diversa a Belluno. Corbanese, capocannoniere del girone con 14 centri, e compagni (38) nelle ultime 6 giornate hanno incassato appena 6 punti, mettendo a rischio il terzo posto. La Sacilese è a -2. Il fondo è stato toccato prima della sosta per il Viareggio, perdendo 1-3 in casa dell’allora fanalino Mezzocorona. Forse proprio per questo Livio Gallio ha volto annunciare già a inizio febbraio il rinnovo della collaborazione con Vecchiato. «Abbiamo subito un momento di flessione di rendimento – ricorda il tecnico, ex capitano della Sacilese -. Ma la crisi di risultati è dovuta anche ai 4 gol regolari che ci hanno annullato, l’ultimo in pieno recupero nel 2-2 con il Tamai». VOGLIE ROSSONERE – Per Vecchiato la pausa è stata un autentico regalo. Maurizio De Pieri invece ne avrebbe fatto volentieri a meno. «Stavamo viaggiando – annuisce il tecnico – a pieno regime. Non importa: anche dopo la sosta la nostra voglia di sorprendere è rimasta immutata. Siamo perfettamente consci che avremo davanti un gruppo con valori decisamente superiori ai nostri, che da un paio di stagioni occupa la zona podio. Se però giocheremo con la stessa attenzione e determinazione degli ultimi due mesi, potremo dire la nostra». Vecchiato ha rinnovato. De Pieri? «Non è argomento di oggi – risponde sorridendo il mister -. Lo tratteremo a fine stagione». Squalificati Zorzetto e Tonizzo, i primi 11 a scendere in campo nel 4-3-3 dovrebbero essere Vicario, Ortolan, Frison, Malerba, Roveredo, Tacoli, Tellan, Nastri, Alcantara, Gargiulo e Florean.
Ore 13.10 – (Messaggero Veneto) Sfida alla vetta, atto primo. Davvero singolare il calendario della ventunesima giornata di serie D, con le provinciali chiamate a confrontarsi con le tre formazioni al comando del girone: Tamai a Padova (capolista), Sacilese in casa con l’Altovicentino (seconda) e Fontanafredda a Belluno (terza). Saranno proprio i rossoneri oggi ad aprire la serie, disputando in anticipo (inizio alle 14.30) il match che li vedrà opposti alla squadra di Roberto Vecchiato. Porte aperte. Si è sciolta nella serata di ieri l’incognita che ancora aleggiava sulla partita odierna, ovvero l’apertura o meno dello stadio al pubblico, visto che il Belluno era stato condannato a una gara a porte chiuse, dopo le intemperanze verbali di alcuni suoi sostenitori nel caldo finale della partita col Tamai, terminata 2-2. Ebbene, ieri il giudice sportivo, ribaltando le previsioni della vigilia, ha accolto il ricorso dei veneti: oggi, pertanto, si giocherà a porte aperte. «Sembrerà paradossale – commenta il ds del Fontanafredda, Renzo Nadin – ma lo considero un bene anche per noi, che comunque avremmo giocato in trasferta con pochi tifosi al seguito. Il clima surreale di uno stadio vuoto, infatti, non si addice all’entusiasmo che in questo momento ci sta spingendo verso zone di classifica impensabili a inizio torneo». Post-sosta. E’ proprio l’entusiasmo, derivante da 5 vittorie nelle ultime 6 giornate, a dover spingere i rossoneri verso quella che, sulla carta, rimane comunque un’impresa. Nadin, infatti, non si fida della scarsa verve dimostrata da Corbanese e compagni in questo inizio di girone di ritorno, in cui hanno raccolto soltanto 2 punti, perdendo prima della sosta sul campo dell’ex ultima della classe, il Mezzocorona. «Mi dicono – commenta il ds rossonero – che siano stati penalizzati da alcune decisioni arbitrali. E in ogni caso questa sosta è stata davvero salutare per loro, che così hanno potuto ricompattarsi. Viceversa, la pausa forse per noi non è stata così ideale, perché avremmo potuto sfruttare maggiormente l’onda lunga dei recenti risultati. Ma di certo ce la giocheremo, forti anche del fatto che non sono queste le partite che dobbiamo assolutamente vincere. Dunque, proveremo a invertire il pronostico senza ansie». Ultimissime. De Pieri è alle prese con due assenze importanti, quelle di Zorzetto e del centrocampista goleador, Tonizzo, entrambi squalificati. La squadra vincente ammirata con Mezzocorona e Giorgione dovrà dunque subite dei ritocchi. Ortolan dovrebbe arretrare in difesa, mentre spetterà a Tellan il compito di dirigere la manovra in mezzo. Probabile 4-3-3: Vicario; Ortolan, Frison, Malerba, Roveredo; Tacoli, Tellan, Nastri; Alcantara, Gargiulo, Florean. Qualche defezione anche per Vecchiato, che non avrà a disposizione gli squalificati Mosca e Pellicanò, così come l’infortunato D’Incà.
Ore 13.00 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Porte aperte. La decisione che tutti si aspettavano è arrivata: la Corte sportiva d’appello ha parzialmente accolto, ieri, il ricorso del Belluno, confermando i 3 mila euro di multa e annullando però – ciò che più conta – la sanzione della partita a porte chiuse. I fatti risalgono alla partita interna del 18 gennaio, pareggiata 2-2 con il Tamai: il referto dell’arbitro siciliano Santoro riferì di insulti razzisti verso la terna (gli assistenti erano mestrini), evidentemente ritenuti però isolati nel secondo grado di giudizio, o comunque non sufficienti a rendere esecutiva una sentenza così pesante come la partita senza pubblico. I tifosi che questo pomeriggio alle 14.30 arriveranno al polisportivo troveranno dunque le porte spalancate e le tribune pronte ad accoglierli per assistere all’anticipo della ventesima giornata di campionato tra Fontanafredda e Belluno. «Bene così – commenta mister Vecchiato – ce lo aspettavamo, era giusto che andasse a finire in questo modo e siamo contenti. Avere i tifosi al fianco durante i 90’, mentre attacchi, mentre provi a sbloccare la partita è importante, in campo si sente eccome. E ora che abbiamo “ri-acquisito” i nostri tifosi vogliamo renderli felici». Senza poter contare sull’infortuna D’Incà e sugli squalificati Pellicanò e Mosca. «Anche Posocco non è stato benissimo in settimana, ma non possiamo permetterci altre assenze, tantomeno la sua per questioni di età. La formazione è pronta: siamo convinti di poter giocare una grande gara». Radrezza c’è? «Andrea sta sempre meglio e vorrei potergli dare più spazio di quello che oggi trova. Al momento però tra squalifiche, infortuni e fuoriquota da gestire non è facilissimo preservare e garantire l’equilibrio necessario. Ma è dei nostri e ci saprà di sicuro dare una mano». Il Fontanafredda vive un periodo diametralmente opposto al vostro: vittorie, salute, punti. «È vero. Hanno 30 punti, vengono da tre vittorie, hanno entusiasmo e stanno bene. Fanno (e prendono) tanti gol». Il segreto dunque è difendersi bene. «Esattamente, coprirsi bene sarà fondamentale, forse decisivo. Dietro siamo in emergenza, ma chi scenderà in campo sarà adatto ad affrontare la sfida che ci aspetta». Mister, teme nuovi cali a livello di testa? «No. In un mese abbiamo concentrato infortuni, squalifiche, cali di vario genere, episodi e sfortuna, ma sono fiducioso che li schiaffoni presi ci abbiano fatto bene». Questa la probabile formazione con il possibile esordio del nuovo centrale, Di Bari: Solagna (Schincariol); Pescosta, Di Bari, Merli, Sommacal; Bertagno, Miniati, Masoch; Posocco, Duravia e Corbanese. Arbitra il cagliaritano Alessandro Ledda.
Ore 12.50 – (Corriere delle Alpi) Tornare alla vittoria. Il Belluno è da un mese che non porta a casa i tre punti, e questo pomeriggio al Polisportivo (ore 14.30) contro il Fontanafredda vuole ricominciare a vincere. Approfittando del turno di pausa, Corbanese e compagni hanno avuto il tempo di riposare e riordinare le idee; e i tifosi si aspettano una grande prestazione della squadra, che però sarà orfana per squalifica di entrambi i terzini sinistri, Pellicanò e Mosca; il tecnico Vecchiato dovrà ridisegnare la propria difesa. Le chiavi del centrocampo invece saranno affidate al solito Bertagno. «Veniamo da un periodo poco bello, forse il più bruto da quando sono qui», spiega proprio Bertagno, «forse si può parlare una di mini crisi ma se poi guardiamo la classifica possiamo solo sorridere. Ci aspetta una partita dura contro una buona squadra. Nonostante all’andata avessimo vinto 4-2, il Fontanafredda ci aveva messo in difficoltà in più di un’occasione. Squadra ostica? Meglio così, nelle ultime partite abbiamo perso punti contro le ultime in classifica perché ci è mancata la prestazione, quella che dovremo assolutamente tirare fuori nell’anticipo. Siamo molto dispiaciuti per l’infortunio di D’Incà: prima di tutto per lui, perché dovrà stare fuori diversi mesi, e poi anche per noi perché senza un uomo come lui il gruppo perde qualità». Difendere il terzo posto. In classifica la Sacilese si è avvicinata ai gialloblù che vogliono assolutamente mantenere il gradino più basso del podio. «In questo momento pensiamo ad una partita alla volta», continua “Berta”, «allo stesso tempo però bisogna guardare sia dietro e sia in avanti sperando che Altovicentino e Padova perdano punti per strada». Chi gioca? Vecchiato deve fare i conti con le assenze di Pellicanò e Mosca, entrambi per squalifica, e di D’Incà, che ha terminato in anticipo la stagione per l’infortunio al ginocchio sinistro. Il rebus di questa giornata per l’allenatore gialloblù è la difesa perché mancano entrambi i terzini sinistri. La buona notizia però è che Sommacal rientra dalla squalifica e dovrebbe far coppia al centro della difesa con Merli Sala. Sulla corsia di destra dovrebbe esserci Pescosta mentre a sinistra Paganin. L’alternativa potrebbe essere vedere dal primo minuto Andrea Di Bari al centro della difesa e far scalare Sommacal sulla sinistra. A metà campo non ci sono dubbi: il trio di “vecchi” è una garanzia con Bertagno in cabina di regia supportato da Miniati e Masoch. Davanti bomber Corbanese guida l’attacco insieme a Posocco e Duravia.
Ore 12.40 – (Corriere delle Alpi) Ricorso accolto, il Polisportivo apre le porte al pubblico. Belluno-Fontanafredda di questo pomeriggio (ore 14,30: arbitro Ledda di Cagliari) potrà essere seguito dalle tribune perché la documentazione presentata dal Belluno alla Corte sportiva d’appello nazionale è servita per togliere la “squalifica ai tifosi” rimediata dopo il match col Tamai. Per quanto riguarda la multa, invece, è stata confermata: la società dovrà pagare i 3000 euro previsti dalla prima sentenza. La coppia di avvocati, Alessandra Gracis e Giorgio Pase, è riuscita a dimostrare alla Corte sportiva presieduta dal giudice Piero Sandulli che il comportamento dei giocatori del Belluno in campo e della dirigenza è stato assolutamente corretto e privo di eccessi. Alla documentazione sono state allegate una dichiarazione del presidente del Tamai e un link ad un video su youtube che ha mostrato il finale di partita tra le due squadre e l’uscita dal campo senza nessun tipo di tensione o problema. Che poi sia volata qualche parola di troppo dalle tribune nessuno lo nega, così come tutti sono d’accordo sul fatto che anche coloro che frequentano il Polisportivo dovrebbero limitarsi a guardare ciò che accade in campo e ad astenersi da commenti che esulino la sfera sportiva. « La sentenza era scontata», commenta il ds Augusto Fardin, «il Belluno non ha precedenti e sarebbe stato ridicolo giocare a porte chiuse visto che non era accaduto nulla. Per quanto riguarda la multa, sapevamo sarebbe finita così». Con la riapertura delle porte il danno economico verrà in parte tamponato: la vendita dei biglietti e i guadagni del bar in qualche modo pareggeranno l’importo da pagare. La settimana prossima il Belluno deciderà se proseguire il ricorso ai gradi successivi per cercare una riduzione della multa ma la società dovrà capire se il gioco vale la candela. Continuando il ricorso, bisognerebbe fare uno sforzo economico ulteriore che in caso di sconfitta peserebbe sul bilancio stagionale. La sensazione è che si fermerà qui. «Siamo soddisfatti a metà», commenta il vicepresidente Perissinotto, «speravamo anche che almeno dimezzassero la multa. L’importante però è che tutti oggi possano vedere la partita, anche se la sentenza è arrivata tardi e qualche spettatore lo perderemo. Continuare il ricorso per la multa? Lo deciderà il consiglio ma credo che ci fermeremo qui».
Ore 12.20 – (Gazzettino) A chi gli ha chiesto un giudizio su Tevez, ha replicato così: «Non mi è simpatico, mi piace Messi». E ancora: hai amici nel calcio? «In squadra si crea un rapporto quasi come se fosse una famiglia nella quale siamo tutti grandi compagni, ma è difficile diventare amici anche perché ho cambiato spesso club». Prima del congedo, un consiglio speciale ai suoi interlocutori: «Per imparare una nuova lingua la cosa migliore è sforzarsi di parlarla il più possibile». E quando è arrivato il suono della campanella a segnare la fine della lezione e l’inizio della ricreazione, El Rulo ha rivolto una battuta ai giovani: «È sempre questo il momento migliore della mattinata». Poi con i cronisti si è soffermato sulla sua esperienza in classe: «È stata molto positiva. Se si può dare una mano ai giovani nella loro crescita è molto bello. Mi ha colpito soprattutto la grande attenzione che hanno messo durante la lezione. Nel rapportarmi con la classe ho cercato di fare capire che ero uno di loro e che la scuola è importante per il futuro. Un dopo carriera come insegnante? Non a scuola, ma nel calcio mi piacerebbe. Penso di avere il feeling giusto con i ragazzi».
Ore 12.10 – (Gazzettino) Il suo feeling con il gol è risaputo, quello con i giovani lo ha svelato ieri mattina. Gustavo Ferretti ha indossato i panni dell’insegnante e per un’ora ha tenuto una lezione di spagnolo a una ventina di alunni della classe terza E della scuola media Giotto, che fa parte del primo istituto comprensivo statale Francesco Petrarca (dirigente scolastica Lucia Marcuzzo). Il tutto alla presenza della professoressa Angela Bigi. El Rulo si è sistemato in piedi dietro la cattedra e ha dimostrato di trovarsi a suo agio nell’insolito ruolo, instaurando subito un rapporto cordiale con i suoi giovani interlocutori, decisamente divertiti e incuriositi dalla nuova esperienza. Rotto il ghiaccio con un «Buen dia, todo bien?», l’attaccante argentino ha iniziato a raccontare la sua vita, da quando era dietro a un banco di scuola («studiavo soprattutto in prossimità delle verifiche») fino al suo arrivo in Italia e all’attuale esperienza con il Padova. Non è stato comunque un monologo il suo, dato che anche gli alunni sono diventati parte attiva della lezione rivolgendo una serie di domande al giocatore, naturalmente sempre in spagnolo. Immancabili anche quelle relative alla sua professione di calciatore: quanto vuoi restare al Padova? «Mi piacerebbe rimanere per molti anni, ma la cosa più importante è vincere il campionato».
Ore 11.50 – Sulle scelte: “Niccolini e Thomassen sono recuperati, valuterò domani. Confermare l’attacco visto col Mori? Il fatto di far bene una domenica non vuol dire che uno giochi titolare la partita seguente per forza di cose”.
Ore 11.47 – Sulla squadra: “Ho ricordato loro per l’ennesima volta che dobbiamo giocare in 11 in tutte le fasi. Sarò ripetitivo ma quella di domani è davvero una partita difficile, battere una squadra così quadrata sarà ancor più importante. Dobbiamo alzare ulteriormente l’asticella dal punto di vista della dinamicità e della concretezza. Al minimo errore dobbiamo bucarli, perché ci saranno momenti in cui soffriremo. Dobbiamo creare delle difficoltà per bucare la loro solida difesa. Dobbiamo fare la partita perfetta, insomma…”.
Ore 11.45 – Arriva Parlato. Sul Tamai: “Ha la miglior difesa del campionato e ha perso una sola volta fuori casa, il che vuol dire che è una squadra quadrata. Dovremo fare grande attenzione, in particolar modo su Zambon e Furlan ma possiedono anche altri giocatori esperti e di categoria. Zambon e Furlan segnano spesso contro di me? Speriamo incappino in una giornata no… La partita di andata? Per quanto successo di extracalcistico in quella settimana non auguro a nessuno di giocare quei primi 45 minuti”
Ore 11.30 – Qui Appiani: termina l’allenamento.
Ore 11.10 – Qui Appiani: partitella finale.
Ore 10.50 – Qui Appiani: schemi anti-Tamai in corso. In gruppo anche Thomassen, assenti solo Petkovic e Busetto.
Ore 10.30 – Qui Appiani: Biancoscudati in campo per l’allenamento.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Buona parte della lezione è stata riservata anche alle domande che gli studenti, prevalentemente in spagnolo, hanno rivolto a Ferretti. Curiosità e aneddoti, calcistici e non. Preferisce l’Italia o l’Argentina? «Nel vostro paese sto benissimo. In Argentina si studia molto la storia d’Italia. Quando mi sono trovato di fronte il Colosseo ho capito perché il nostro professore insistesse con l’importanza degli antichi romani. Mi piace l’Italia ed è un paese più sicuro del mio, anche se la mia terra rimane sempre l’Argentina». Un bambino juventino chiede se Tevez sia il suo giocatore preferito. «In assoluto è Maradona il mio preferito. Tra quelli ancora in attività dico Messi. Tevez è forte, ci ho anche giocato contro ma non è tra i miei beniamini». Amici nel calcio? «Pochissimi, visto che mi è capitato di cambiare spesso maglia ed è difficile stringere legami. Lo spogliatoio lo vedo come una grande famiglia e riuscire a fare gruppo è ciò che fa fare il salto di qualità». Ma il calcio è più una passione o un lavoro? «Una grande passione vissuta come un lavoro. Penso al calcio tutto il giorno e anche se ci si allena poche ore nel corso di una giornata tutto ciò che si fa è in funzione di questa professione. Dal mangiare al dormire a fare rinunce». Le piacerebbe restare al Padova? «Dovete chiederlo al presidente», sorride il Rulo, quasi si trovasse nel bel mezzo di una conferenza stampa. «In ogni caso sì, mi piacerebbe, perché ho trovato un ambiente unico per questa categoria. Società seria, stadio grande e tanti tifosi. Pensiamo a vincere il campionato, poi si vedrà». Vista l’abilità nel coinvolgere i più piccoli non è che sta già pensando a un futuro da allenatore nelle giovanili? «Si mi piacerebbe e in Argentina per qualche mese l’ho fatto. Ho sempre avuto il feeling giusto con i ragazzi. Cerco di calarmi nell’età delle persone con le quali mi relaziono. Mi piacerebbe allenare, ma non fare l’insegnante. Io e la scuola non andiamo d’accordo».
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) «Hola chicos, soy un vagos». Esordisce così, Gustavo “El Rulo” Ferretti, nella sua prima esperienza come insegnante. Una mattinata insolita quella di cui è stato protagonista l’attaccante argentino, invitato dalla professoressa Angela Bigi (figlia di un ex arbitro ed ex dirigente biancoscudato) a tenere una lezione di spagnolo a una classe terza della scuola media Petrarca in via del Carmine. L’istituto permette ai professori di coinvolgere insegnanti esterni per qualche ora di lezione attinente al programma e così la prof dal cuore biancoscudato ha colto la palla al balzo e regalato ai suoi studenti un maestro di madrelingua. Il quale si è subito autodefinito vagos, in gergo argentino una sorta di pelandrone, scolasticamente parlando. «Non studiavo tanto, anche se a scuola ci andavo volentieri, cercavo di fare il minimo indispensabile», ha spiegato Ferretti. «Studiavo solo prima delle verifiche, ma alla fine sono riuscito sempre a cavarmela e non ho mai perso un anno». I ragazzi hanno riso, anche se l’esempio non è dei migliori. Ma scavallata la soglia dei trent’anni, il centravanti si è fatto saggio e maturo, consigliando agli studenti di «studiare e di studiare bene. So che quando si è ragazzi si pensa più che altro a divertirsi. Io ero uno di voi. Ma crescendo si arriva a capire l’importanza di stare sui libri e quanto conti aver studiato per costruirsi un futuro». Raccomandazioni a parte, El Rulo si è dimostrato particolarmente abile a coinvolgere i ragazzi, a tenere alta l’attenzione e a portare pazienza con il sorriso, nel corso di un’ora di lezione tenuta quasi esclusivamente in lingua spagnola. «Mi è piaciuta molto questa esperienza, spero sia utile alla loro formazione. Mi ha stupito positivamente il fatto che abbiano prestato molta attenzione alle cose che ho detto», ha aggiunto alla fine.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Il simbolo bianco e rosso che per 105 anni (meno otto mesi…) ha accompagnato la prima squadra della città, rimarrà idealmente nelle mani dei cittadini. Perché l’idea che si sta facendo largo è che, dopo la brutta esperienza degli ultimi mesi, lo storico simbolo non venga assegnato in toto alla società sportiva: «Il Biancoscudo e la denominazione Calcio Padova rimarranno, molto probabilmente, nelle mani dell’amministrazione comunale«, spiega Roberto Bonetto, «dal momento che il Calcio Padova è a tutti gli effetti un patrimonio della città. Il sindaco, a sua volta, ce li darà praticamente in affitto, a un cifra simbolica, per evitare che in futuro possa ricapitare una situazione incresciosa come quella di oggi». Il futuro societario. Parallelamente alla rinascita sportiva, è in cantiere anche la ricerca di nuovi soci che possano garantire un futuro di stabilità alla società. L’obiettivo della proprietà, è accogliere più d’un nuovo socio forte, facendo in modo che ognuno di essi arrivi ad avere in mano il 15-20 per cento delle quote: garanzia di stabilità, ma anche di facile cessione nel caso in cui, un domani, Bonetto o Bergamin decidessero di passare la mano. «Dobbiamo creare basi solide. Al giorno d’oggi nessuno, a meno che non sia lo sbandato di turno, mette milioni di euro nel calcio tutti in un colpo solo. Con altri 3-4 soci come noi, potremmo davvero fare il salto di qualità. Qualcuno all’orizzonte c’è. Anzi, è anche ben più vicino dell’orizzonte».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) A comunicare che la trattativa tra Comune e l’imprenditore bresciano è in questo momento in corso è stato l’amministratore delegato Roberto Bonetto due sere fa, nel corso di una cena al ristorante Tezzon di Camposampiero che ha riunito i dirigenti della Biancoscudati Padova e i rappresentanti della stampa. Le modalità di riacquisizione del marchio e dei trofei sono in via di definizione tra l’amministrazione e Marcello Cestaro. Ma ci sono già alcuni aspetti interessanti, per il presente e il futuro. Anche perché sarebbe la prima amministrazione in Italia a detenere nome e logo della squadra di calcio della città. Il ritorno. «Il Comune è a buon punto nel definire un accordo con la vecchia proprietà per il marchio Ac Padova 1910», ha spiegato Bonetto giovedì sera. «Presto la squadra tornerà a chiamarsi così e avrà il vecchio Biancoscudo sul petto. Le due parti stanno cercando di fissare una transazione monetaria che, unitamente al logo storico e alle memorabilia ancora custodite all’Euganeo, andrà a ripianare il debito (circa 300 mila euro) che il vecchio Padova deve saldare al Comune». Una parte della somma (circa il 45-50%) verrà quindi saldata in contanti, e la rimanente attraverso la restituzione del logo e degli oggetti storici, coppe comprese. La vecchia partita Iva del Calcio Padova sarà liquidata al termine del procedimento di concordato fallimentare, mentre la Biancoscudati Padova rileverà simbolo e denominazione.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Entro la fine di febbraio, il vecchio Biancoscudo e la vecchia denominazione Ac Padova 1910 potrebbero passare di mano. E il percorso, scontato, sarà dalla vecchia società ormai sportivamente morta a quella che oggi lotta per salire in Lega Pro. Ma la novità è che logo e nome potrebbero essere acquistati dall’amministrazione comunale (che vanta un credito verso Penocchio di circa 300 mila euro) e non dalla Biancoscudati, per poi essere dati in affitto (a un prezzo simbolico) o in comodato d’uso dal Comune al club di Bergamin. Questo per un duplice obiettivo: evitare in un futuro che accada di nuovo un patatrac come quello del luglio scorso (squadra non iscritta ai campionati professionistici) e dare la possibilità alla Biancoscudati (grazie alla vecchia denominazione) di poter essere ripescata (vedi ciò che accadde alla Fiorentina) se ci saranno le possibilità strada facendo. Ciò che è certo è che l’amministrazione comunale guidata da Massimo Bitonci, vuole porsi come garante di fronte alla città e ai suoi tifosi. L’accordo, non è ancora stato trovato. Tuttavia, da entrambe le parti c’è ottimismo. Bisognerà capire quanto vorrà Penocchio per nome e logo e cimeli vari. Si vocifera una cifra attorno ai 150-170 mila euro. In questo caso Iniziative Euganee srl salderebbe il debito con in Comune con altri 130-150 mila euro. L’accordo rientra nel piano di concordato che dovrebbe essere presentato in tribunale mercoledì prossimo.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) «Per quanto riguarda l’affiliazione alla Figc noi potremo recuperare, oltre al nome AC Padova 1910, anche i trofei, le coppe e tutto quello che riguarda la storia biancoscudata». E, riguardo al futuro, ecco l’ammissione di ricerca di nuovi soci, anche se rimane il solito problema. Chi potrebbe accettare di mettere una quota di minoranza (ad esempio il 15-20%) senza avere concrete possibilità di influire fattivamente sulle scelte legate alla vita del club? Più probabile l’ingresso sulla scena di qualche imprenditore di peso (le voci su Francesco Canella, patron dei Supermercati Alì, nonostante le smentite, sono sempre insistenti) che raccolga il pacchetto di maggioranza con la permanenza in società di entrambi gli attuali proprietari come soci di minoranza. «Stiamo cercando nuovi soci – conferma Bonetto – ma per ora non abbiamo avuto grandi risposte. Vedremo nei prossimi mesi, comunque possiamo sostenere un campionato di Lega Pro». Scenari in evoluzione, basterà pazientare.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) «Lo scudo tornerà in possesso del Comune, che poi deciderà cosa farne. Può darsi anche che l’amministrazione ne mantenga la proprietà senza vendercelo, per evitare eventuali situazioni come quelle del recente passato. In questo caso la cessione avverrebbe solo in comodato d’uso. L’accordo prevede che una parte del debito della vecchia proprietà venga saldato e l’altra parte venga coperta dal valore dello scudo. Quindi il Comune non rinuncerebbe a un solo euro, perché ovviamente il marchio ha un suo valore». A quanto risulta mancherebbero solo i dettagli per chiudere definitivamente l’operazione, i creditori ormai hanno accettato nella loro totalità l’accordo transattivo nell’ambito del concordato che si sta raggiungendo sotto l’egida del Tribunale di Padova. «Stiamo seguendo con attenzione l’evolversi della situazione — prosegue Bonetto — e secondo l’accordo in via di definizione la vecchia società cambierebbe denominazione, mentre la vecchia partita iva andrebbe a morire».
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) I pezzi del puzzle cominciano ad andare al proprio posto. E si tratta di due percorsi paralleli: da un lato l’aspetto tecnico e una squadra impegnata nella rincorsa al primo posto con l’immediato ritorno in Lega Pro (ieri giorno di riposo in attesa dello scontro di domani col Tamai all’Euganeo), dall’altro il percorso che riporterà il marchio del vecchio Calcio Padova nelle mani dell’attuale proprietà. Giovedì sera al ristorante Al Tezzon di Camposampiero, durante una cena con la stampa locale, l’ad Roberto Bonetto ha fatto il punto della situazione sul fronte societario. Orgoglio per quanto fatto, ammissione di ricerca di nuovi soci in vista della Lega Pro e consapevolezza che il cambio di denominazione dell’attuale società è sempre più vicina. Incerta la tempistica, certo invece l’approdo finale: «Posso confermare che l’amministrazione comunale è a buon punto nel definire un accordo con la vecchia proprietà per il marchio Associazione Calcio Padova 1910 — spiega Bonetto — mentre la vecchia partita iva “Calcio Padova Spa” andrà a morire dopo la definizione dell’accordo sul debito».
Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (ventunesima giornata, domenica 8 febbraio ore 14.30): ArziChiampo-Mezzocorona, Belluno-Fontanafredda, Clodiense-Union Pro, Dro-Montebelluna, Giorgione-Mori S. Stefano, Kras Repen-Triestina, Legnago-Union Ripa La Fenadora, Padova-Tamai, Sacilese-AltoVicentino.
Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 47, AltoVicentino 45, Belluno 38, Sacilese 36, Clodiense 33, ArziChiampo 32, Fontanafredda 30, Union Ripa La Fenadora e Tamai 29, Montebelluna e Union Pro 28, Giorgione 23, Dro e Legnago 19, Kras Repen 18,Triestina 16, Mezzocorona 10, Mori Santo Stefano 8.
Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della ventesima giornata: AltoVicentino-Kras Repen 0-1, Fontanafredda-Giorgione 2-1, Mezzocorona-Belluno 3-1, Montebelluna-Legnago 2-2, Mori S. Stefano-Padova 2-6, Tamai-Clodiense 0-0, Triestina-ArziChiampo 2-2, Union Pro-Dro 1-0, Union Ripa La Fenadora-Sacilese 1-2.
Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.
Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Macron Store, Supermercati Alì, Box Uomo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Zero Emissioni, Ecosystem, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.
E’ successo, 6 febbraio: giorno di riposo per i Biancoscudati dopo il lavoro extra delle ultime due settimane.