Live 24! Padova-Tamai, -3: annullata l’amichevole a Ponte di Brenta, allenamento al coperto per i Biancoscudati

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Ore 22.10 – (Il Piccolo) «I ragazzi sono concentrati e tutto il clamore attorno alla location del derby non li ha in alcun modo influenzati». Tullio Simeoni, dirigente responsabile della Prima squadra del Kras Repen, è sereno. Nonostante il tanto parlare di questi ultimi giorni, Kras Repen-Triestina rimane una partita come tante altre. Certo, sicuramente più delicata vista la situazione in classifica. Ieri pomeriggio le Furie rosse del Carso hanno svolto una seduta al mattino in palestra, allenandosi poi al pomeriggio al Villaggio del Pescatore. La situazione della squadra attualmente è questa. Alessio Corvaglia ha recuperato dallo stato influenzale che lo aveva colpito lunedì, ko invece per influenza Mirko Rondinelli. Il centrocampista lombardo non si è infatti allenato anche se nella giornata di oggi dovrebbe tornare a disposizione: l’auspicio è che possa essere disponibile in vista della partita di lunedì. Non ci sarà invece Gabriele Petracci, alle prese ancora con dei fastidi fisici. Proseguono poi l’allenamento differenziato Milan Grujic e Sasa Ranic. I due centrocampisti si allenano con la squadra per quanto riguarda la fase di riscaldamento prima di concentrarsi sul recupero dai loro infortuni. Positivo invece è il rientro di Miroslav Cvijanovic. Il difensore centrale sloveno dovrebbe essere schierato da titolare nella partita contro la Triestina. Tra gli assenti da annoverare ancora Luka Spetic. Il difensore sloveno sarà fuori per squalifica dopo il quarto giallo incassato due domeniche fa a Valdagno contro l’Altovicentino. «Per quanto Miro sappiamo che non ha nelle gambe una partita da 90 minuti, ma l’importante è che sia dei nostri per offrire il suo contributo al centro della difesa», spiega Simeoni. Oggi la squadra si allenerà a Dolina, domani invece ci si sposterà al Villaggio del Pescatore. Sabato sarà la giornata libera, mentre domenica mattina a Repen si svolgerà l’ultimo allenamento di rifinitura.

Ore 21.50 – (Il Piccolo) Dopo tanto tempo, finalmente l’infermeria alabardata si è svuotata. Ieri, con il ritorno di Spadari e Antonelli assenti giustificati martedì, il gruppo si è allenato al completo e tutti hanno disputato la partitella finale, compresi dunque Giordano e soprattutto Fiore, che to il recupero e così dovrebbe aver completa essere disponibile per il derby con il Kras di lunedì. Proprio il recupero del difensore centrale potrebbe essere la più bella notizia per Ferazzoli, che spera di riformare la coppia Piscopo-Fiore. Ieri, dopo la seduta mattutina in palestra, nel pomeriggio altro allenamento nel gelo di Prosecco per la truppa alabardata, che per oggi ha programmato un partitella in famiglia con la Juniores. Resta valida comunque la disponibilità del Grezar, ma solo al mattino, e questo impedirebbe agli alabardati più giovani impegnati a scuola di prendere parte alle sedute. Proprio sulla questione dei possibili allenamenti al Grezar, il consigliere comunale Paolo Rovis annuncia un’interrogazione, ricordando che con la giunta Dipiazza (di cui lui era assessore) la riqualificazione del Grezar era stata disposta, oltre che per l’atletica, anche per dare un campo di allenamento della Triestina: «D’accordo che i pomeriggi al Grezar sono affidati alla Fidal – dice Rovis – ma se è vero che in questa stagione l’impianto non viene utilizzato e qualcuno lo chiede perché ne ha effettiva necessità, il buon senso deve prevalere. Con un paio di telefonate tra assessore, Fidal e Triestina si può risolvere in dieci minuti». Intanto, visto lo spostamento del derby con il Kras al lunedì, la manifestazione indetta dai ragazzi della curva per commemorare Stefano Furlan nel giorno dell’anniversario dei tragici fatti del 1984, si svolgerà regolarmente domenica alle ore 12, come organizzata in un primo momento. Alla manifestazione parteciperà anche la squadra alabardata.

Ore 21.30 – (Il Piccolo) Lo Stadio comunale di Repen, frazione del Comune di Monrupino, ospiterà il derby salvezza Kras Repen-Triestina. Nella giornata di ieri è giunta la tanto attesa ufficializzazione dell’incontro valido per la quarta giornata di ritorno in programma lunedì 9 febbraio alle 15. Alla fine il compromesso di posticipare di un giorno la gara, ma di giocare non a 120 km di distanza pare soddisfare tutti. In primis sicuramente il Kras. Il sodalizio del presidente Goran Kocman potrà utilizzare il proprio impianto con tutto ciò che ne consegue: maggior afflusso di pubblico locale, niente spese per la gestione di uno stadio esterno, incasso di biglietti e zona ristoro che finiranno nelle casse della società di Monrupino. Dal canto suo la Triestina non dovrà sobbarcarsi una inutile trasferta sino a Fontanafredda e molto probabilmente potrà contare su un un discreto numero di sostenitori. A tale proposito sono state confermate le cifre dei biglietti riservati ai supporter della Triestina. Saranno esattamente 500 i ticket messi a disposizione dei tifosi alabardati. La prevendita partirà oggi al Ticket Point di corso Italia (orari 8.30-12.30; 15.30-19). I tifosi della Triestina verranno ospitati nella tribuna scoperta. Per quanto riguarda invece i ticket per i supporter del Kras questi verranno messi in vendita lunedì a partire dalle 12. Anche la tribunetta scoperta posta dietro alla porta sul lato parcheggio verrà riservata ai tifosi carsolini. A tale proposito il gruppo degli UlKras ha già preannunciato che occuperà quella zona dello stadio. Per tutti i settori prezzo fisso a 10 euro, come sempre applicato dal sodalizio di Monrupino. “Non è stato affatto semplice, ma alla fine, credo che abbiamo raggiunto la soluzione migliore per tutti”, racconta il presidente del Kras Repen Goran Kocman. Ieri dunque si è chiuso il cerchio di una vicenda kafkiana. Come noto, sino a un paio di settimane fa, tutti erano orientati a vedere Kras Repen-Triestina al Nereo Rocco. Era già accaduto in occasione di San Luigi-Triestina disputata nello stadio alabardato nel campionato di Eccellenza. A sorpresa invece la Federazione si è da subito dimostrata contraria a far giocare la Triestina nel proprio stadio una partita che secondo calendario avrebbe dovuto disputare fuori casa. Da lì il sodalizio di Monrupino ha spinto per giocare in casa limitando il numero di posti per i tifosi alabardati (come accaduto giù durante l’incontro col Padova). La Questura però si è opposta stigmatizzando la mancanza di sicurezza per l’ordine pubblico. Il Kras dunque è corso ai ripari cercando un campo neutro identificato con quello di Fontanafredda. Quando la trasferta friulana sembrava oramai segnata la Questura ha promosso la proposta congiunta di Kras e Triestina per giocare al lunedì a Repen. E con il bene placet di ieri da parte della Federazione, finalmente la lunga disputa si è chiusa.

Ore 21.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il ds sacilese Denis Fiorin ieri ha ufficializzato l’ingaggio del centrocampista Daniel Puto. Nato a San Daniele il 15 aprile 1996, il neobiancorosso è cresciuto calcisticamente nel Donatello, prima di passare al settore giovanile del Milan. Lì ha militato anche negli Allievi nazionali (era la stagione 2012-13), allora guidati dall’attuale tecnico della formazione maggiore rossonera Filippo Inzaghi. A seguire Puto ha vestito la maglia della Primavera dell’Udinese, club dal quale è arrivato alla Sacilese con la formula del prestito.

Ore 20.40 – (Messaggero Veneto) Un giovane talento per Zironelli. A pochi giorni dal big match del XXV aprile con l’Altovicentino, la Sacilese regala un rinforzo al suo allenatore, alle prese con una persistente emergenza a livello di organico. Dopo qualche giorno in prova, da ieri è ufficialmente un nuovo giocatore biancorosso il centrocampista Daniel Puto (classe ’96). Arriva in prestito dall’Udinese, in precedenza ha militato nel settore giovanile del Milan: nella stagione 2012-’13, in forza agli allievi nazionali, ha avuto come allenatore l’attuale tecnico della formazione maggiore rossonera, Filippo Inzaghi. Puto, schierabile al centro della mediana a 4 liventina, potrebbe già giocarsi una maglia da titolare per l’importante appuntamento di domenica, vista la probabile defezione di Boscolo Papo. Ancora incerto pure il recupero di Biasi Manolache. Pesante e già certa l’assenza in difesa di Riccardo Baggio, squalificato. Scalpita per occupare il suo posto il senegalese Mboup. Da ieri, intanto, è ufficiale che derby giuliano Kras-Triestina non si giocherà al Tognon di Fontanafredda, bensì a Monrupino lunedì alle 15.

Ore 20.10 – (Gazzettino, edizione di Belluno) La settimana di allenamento dell’Union Ripa La Fenadora procede regolarmente. Attenzione particolare, come anticipato martedì, è posta alle nevicate previste già dalla giornata di oggi che impedirebbero quindi l’utilizzo degli impianti della provincia, anche se a quote relativamente basse i fiocchi potrebbero trasformarsi in pioggia. Domani pomeriggio gli uomini di mister Max Parteli andranno ad allenarsi sul sintetico di Cartigliano (Vicenza), località che, secondo le previsioni meteo, sarà interessata dalla coltre bianca. Massima attenzione anche alla sfida di domenica che vedrà i neroverdi, noni in classifica a quota 29, ospiti degli scaligeri del Legnago, tredicesimo con 19 punti: anche in questo caso la neve prevista oggi e domani potrebbe cambiare i piani del campionato.

Ore 19,40 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Le porte? Aperte. La corte sportiva d’appello non l’ha ancora deciso, ma il Belluno ci conta. Anche perché la decisione arriverà soltanto domani pomeriggio, a meno di 24 ore dal fischio d’inizio di Belluno-Fontanafredda. Quindi, nel dubbio, meglio organizzarsi come fosse una normalissima partita di campionato. «Indubbiamente siamo un po’ infastiditi dal fatto che la decisione arriverà così tardi – ammette il ds Augusto Fardin – ma è anche vero che questo genere di casi viene trattato sempre proprio il venerdì. Così è stato anche recentemente per il Padova. Forse, avendo noi anticipato al sabato, potevano tenerne conto e considerare la nostra posizione un giorno prima, ma pazienza». Cosa vi aspettate? «Noi facciamo come se si giocasse a porte aperte; ci auguriamo e confidiamo che sia così. Abbiamo anche parlato proprio con il Padova, che pur avendo il campo diffidato si vide togliere la squalifica. Non capirei un diverso trattamento». La squadra come sta? «D’Incà a parte (la cui operazione è stata anticipata a martedì 10), tutto bene». In questi giorni si è parlato della conferma di Vecchiato. E quella di Fardin? «Aspetto che Gallio torni dalle ferie (sorride il ds, ndr). È solo questione di tempi, nessun dubbio. Contento? Certo, ma il mio pensiero ora non va alla conferma o alla prossima stagione». A cosa va? «Al tornare in carreggiata. Nell’ultimo mese tra decisioni arbitrali, episodi e squadra sotto tono non è andata molto bene. Dobbiamo rialzarci e fare punti, rimboccandoci le maniche». L’andata è stata chiusa a quota 36, il ritorno è iniziato con appena 2 punti. Con quale bottino finale si direbbe felice e soddisfatto. «Farne altrettanti sarebbe splendido, ma la vedo dura. Chiudere a 66 sarebbe ottimo. Su 30 punti nel girone di ritorno ci metterei la firma subito, ora».

Ore 19.20 – (Corriere delle Alpi) Decisione rinviata a domani. Società, giocatori e tifosi del Belluno aspettavano ieri con ansia il verdetto del ricorso sulla squalifica del campo per le frasi razziste e la multa di tremila euro, rimediati contro il Tamai. Bisognerà però attendere ancora. Il caso infatti verrà esaminato solamente domani, scelta della federazione che lascia molto a desiderare, visto che la partita contro il Fontanfredda verrà giocata sabato pomeriggio e il verdetto lo si avrà a meno di ventiquattrore dal fischio d’inizio. Giocare il match in anticipo è stata una richiesta del Belluno, presentata più di una settimana fa, ma decidere il giorno prima se aprire o meno le porte al pubblico è una scelta difficilmente condivisibile. Sopratutto perché una gran parte delle persone leggeranno sui giornali solo sabato mattina se sarà possibile o meno entrare allo stadio, e c’è il rischio che le persone non si muovano, visto anche il maltempo annunciato nel week end. «Non commento questa decisione – esclama sorridendo il direttore sportivo Augusto Fardin – altrimenti mi prendo delle giornate. È già successo che spostassero una decisione al venerdì, ma in quel caso la partita si giocava di domenica, non il giorno dopo. Non è il massimo saperlo ventiquattr’ore prima, ma a parte questo sono fiducioso, ho parlato con tante persone che mi hanno rassicurato e sono convinto che alla fine si giocherà a porte aperte». Ruben D’Incà va sotto i ferri il 17 febbraio. L’attaccante gialloblù classe 1994 verrà operato al ginocchio sinistro all’Ospedale Codivilla Putti di Cortina dal dottor Federico Botto. Recupererà in sei mesi, per tornare in campo per la prima di campionato. Il giocatore si è infortunato da solo il 22 gennaio in allenamento. All’inizio si sperava che il crociato non si fosse rotto ma dopo aver essersi sotto posto al secondo esame medico la diagnosi non ha lasciato scampo. Continua quindi il periodo sfortunato del Belluno, che dopo gol annullati, squalifiche e un periodo in generale poco brillante, deve privarsi di un punto di forza della squadra oltre che di un valido fuoriquota. Paolo Pellicanò e Stefano Mosca sono out per sabato. Il terzino ex Feltrese sconta la terza e ultima giornata rimediate nel match contro il Mori, mentre il giocatore agordino paga la squalifica per doppio giallo di Mezzocorona. Mister Vecchiato dovrà prendere delle decisioni in difesa. Una possibilità è quella di vedere sugli esterni Giovanni Pescosta e Danny Paganin mentre l’altra è far esordire Andrea Di Bari al fianco di Merli Sala e spostare il rientrante Sebastiano Sommacal sulla sinistra.

Ore 18.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Avrebbe potuto salire per la prima volta nella sua carriera in serie B, invece per rilanciarsi ha preferito ripartire dalla Lega Pro di Venezia, dove il filo si era spezzato quasi un anno fa. Una scelta controcorrente e ponderata quella di Daniele Giorico, il cui ritorno ha chiuso il calciomercato invernale del team arancioneroverde che ora guarda le posizioni d’elite della classifica. «Non mi andava di finire a Varese solo come pedina di uno scambio che coinvolgeva più giocatori – spiega il 23enne di Alghero – e quindi non so quali prospettive tecniche avrei potuto avere. Il Venezia, al contrario, mi ha cercato, il ds De Franceschi mi conosce e già in estate c’era stato un interessamento». In quel momento era però troppo presto. «Infatti, il 2 marzo nel 3-0 al Penzo sulla Pro Patria mi ero infortunato al ginocchio sinistro, poi essendomi anche operato la mia stagione come sapete è finita. Sono rientrato al Cagliari, senza andare in ritiro perché ero in fase di rieducazione, in seguito però ero sempre aggregato alla prima squadra pur senza arrivare alla convocazione in serie A». Per Giorico giusto qualche partita con la Primavera rossoblù e da lunedì scorso eccolo agli ordini di Michele Serena. «Venezia era la soluzione ideale, non appena sarò in condizione conto di poter dare il mio contributo. Lo scorso anno siamo stati nei playoff per 29 giornate uscendo alla trentesima, stavolta il campionato è molto più competitivo ma con altre 15 gare a disposizione tutto può succedere». Riportando in laguna il regista sardo (legato al Cagliari fino al 2016) il Venezia ha dimostrato di voler quantomeno rimettere in discussione tutte le gerarchie nel ruolo di playmaker. «Sarà il campo a suggerire al mister chi schierare, io sono felice e stramotivato per il fatto di essere qui, di nuovo sano e voglioso di centrare i playoff con un team competitivo. Non vedo l’ora di tornare a sentirmi giocatore». Dopodomani al Penzo contro il Como (ore 16) il tecnico Serena potrebbe confermare Scialpi in regia con Esposito ancora in panchina. Ieri ultima giornata operativa in città per il presidente Yury Korablin che oggi farà ritorno a Mosca.

Ore 18.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) E’ arrivato lunedì, nell’ultimo giorno del mercato invernale. E per Daniele Giorico si tratta di un ritorno. «Sono felice di essere di nuovo al Venezia. È una seconda chance». Il centrocampista lo scorso anno aveva ben impressionato ma a marzo era rimasto vittima di un infortunio al ginocchio sinistro, nella sfida contro la Pro Patria, che ne aveva decretato la fine della stagione. «Non mi ero mai infortunato seriamente, prima. L’intervento al ginocchio è andato bene, ma ci è voluto del tempo per recuperare», ricorda Giorico che dopo l’esperienza in arancioneroverde era tornato al Cagliari, che ne detiene il cartellino. In realtà in estate c’era stato un altro contatto: «Sì – conferma – il Venezia mi aveva cercato ma non avevo ancora recuperato». Così era rimasto in Sardegna, anche se per lui nella squadra rossoblù gli spazi erano chiusi: «Mi sono allenato qualche volta con la prima squadra e un po’ con la Primavera, con cui ho fatto qualche partita». A gennaio la chance di tornare a giocare. «Mi aveva cercato il Varese, però si trattava di uno scambio di giocatori e non mi sentivo davvero parte del progetto. Poi è arrivata l’opportunità qui al Venezia». Giorico non è al top della forma e gli ci vorrà del tempo per entrare in condizione. Ma le scelte della società sono quelle di puntare su di lui a centrocampo, visti anche i tentativi – non andati a buon fine – di cedere Esposito, che per forza di cose si ritroverà ai margini delle rotazioni. «Ho voglia di sentirmi di nuovo un giocatore – dice – anche se so che non posso avere la condizione dei compagni. Qui però mi conoscono, io conosco l’ambiente: sono certo che mi consentiranno di ritrovare la forma senza troppa pressione, senza forzare». Avendo vissuto la stagione scorsa, quando il Venezia uscì dalla zona playoff proprio all’ultimo, Giorico è in qualche modo «vaccinato», anche se quest’anno la situazione è mutata non solo per la diversa formula della LegaPro, ma anche perché la squadra sta giocando in rimonta. «La squadra è buona, mancano 15 partite, possiamo recuperare. Anche se sicuramente il livello del campionato è superiore rispetto a quello dello scorso anno». La squadra intanto sta preparando la sfida di sabato al Penzo (ore 16) contro il Como. Come la settimana scorsa la società ripropone la promozione per la curva: i tifosi potranno acquistare il biglietto al prezzo di soli due euro, sia in prevendita che al botteghino.

Ore 18.10 – (La Nuova Venezia) Volo pronto per Mosca per il presidente Korablin che oggi lascerà Mestre per far ritorno in Russia. Ancora una giornata di appuntamenti e incontri, dopo il passaggio al campo martedì pomeriggio. Al Taliercio seduta pomeridiana per il Venezia, tutti gli effettivi a disposizione di Michele Serena con Vinicio Espinal che continua a lavorare a parte per tornare a disposizione del tecnico arancioneroverde per la parte finale della stagione. Se in difesa il Venezia dovrebbe ricalcare la fisionomia delle ultime partite, a centrocampo Serena ha un Giorico in più, anche se la condizione dell’ex cagliaritano non potrà essere ottimale, con Scialpi che insidia Esposito in mezzo al campo. Con quattro attaccanti a disposizione, tutti in grado i giocare dal primo minuto, Serena può sbizzarrirsi nella coppia di partenza (Guerra-Greco a Bolzano, Magnaghi-Guerra con il Como).

Ore 17.50 – (La Nuova Venezia) Vite incrociate, in panchina. A volte capita, ed è il caso di Michele Serena e Carlo Sabatini, che sabato saranno avversari al Penzo. Dieci anni d’età di differenza, uno nato a Mestre, l’altro a Perugia, una carriera da calciatore agli antipodi alle spalle: Mestre, VeneziaMestre, Juventus, Inter, Atletico Madrid, Sampdoria, Fiorentina, Parma e Verona l’uno, stop a vent’anni l’altro con un fratello direttore sportivo (Walter), attualmente alla Roma, ma passato anche per il Palermo di Maurizio Zamparini. Vite incrociate in panchina, una lunga serie di analogie per arrivare al “duello” di sabato tra Venezia e Como. Carlo Sabatini arriva nel settore giovanile del Venezia nell’estate del 2001, proviene dal Padova, altra società “viva” negli incroci tra i due tecnici: arancioneroverdi neopromossi in serie A, ultima stagione di Zamparini alla presidenza. Michele Serena sta ancora giocando, seppur poco per motivi fisici, all’Inter di Massimo Moratti. Sabatini rimane fino al 2004, evita l’onta del primo fallimento dell’anno successivo e ritorna a Padova, prima del biennio all’Udinese. Nel Venezia fa tempo a portare gli Allievi Nazionali alla fase nazionale: Sabatini uscì negli ottavi ai rigori contro l’Atalanta di Montolivo, Serena eliminò Lecce e Juventus ai rigori volando ai tricolori in Puglia. Tutti e due con Edoardo Rivola, ancora al Venezia, come dirigente accompagnatore. Altro anno di grazia il 2008: Carlo Sabatini allena la Berretti del Padova, Michele Serena gli Allievi Nazionali del Venezia. Cestaro esonera Ezio Rossi e promuove il tecnico umbro, i fratelli Poletti esonerano D’Adderio e promuovono Michele Serena, che debutta al Penzo (10 marzo) battendo il Padova (2-1) in rimonta con i gol di Veronese e Antenucci. Due giorni dopo Cestaro esonera Rossi e subentra proprio Sabatini. Entrambi sono riconfermati, entrambi vengono esonerati: Attilio Tesser arriva al Padova, Stefano Cuoghi al Venezia. Ma il destino è in agguato: Serena e Sabatini vengono richiamati. Quando? Alla vigilia del derby del Penzo (1 marzo), che sarà deciso da una zuccata di Varricchio, a metà ripresa, dopo un primo tempo di marca arancioneroverde con le occasioni per Cuoghi, Momentè e Lanzara. Sabatini porta il Padova in serie B superando Ravenna e Pro Patria nei playoff, Serena porta il Venezia alla salvezza battendo la Pro Sesto nei playout, vanificata dal secondo fallimento arancioneroverde. Altri incroci? Un passaggio comune al Mantova (Serena nel 2009-2010 con retrocessione in C/1 e successivo fallimento; Sabatini nella passata stagione con il salto in Lega Pro), un viaggio in Toscana (Serena a Grosseto, Sabatini a Carrara), senza dimenticare la parentesi del tecnico mestrino sulla panchina del Padova che fu del suo collega umbro. La storia sta per volgere al termine: Serena e Sabatini la scorsa estate partono di rincalzo, stanno alla finestra. Il primo viene chiamato (22 ottobre) dal Venezia per sostituire Dal Canto, il secondo (13 gennaio) dal Como al posto di Colella. Sabato si ritrovano, ancora da avversari: Serena sulla stessa panchina, Sabatini su quella e dei lariani.

Ore 17.20 – Torneo di Viareggio, pareggio in rimonta per la Rappresentativa di Serie D contro il Santos Laguna: la rete del definitivo 2-2 è stata siglata in pieno recupero dal brasiliano Bagatini Mariotti, difensore dell’Este. Ancora titolare Coraini (Este), mentre Pittarello è partito nuovamente dalla panchina.

Ore 16.50 – (Giornale di Vicenza) Il Real Vicenza è un po´ giù? Sasà Bruno lo riporta su. «Per i playoff siamo ancora in pista. Con il Monza l´ultima occasione» dice convinto il centravanti biancorosso che con 13 gol è sempre in testa alla classifica dei marcatori del girone. Sono state settimane travagliate per la squadra «Diciamo pure che è stato un mese molto particolare per tutti». L´esonero di Marcolini vi ha segnati molto? «La nostra sofferenza si è notata, l´abbiamo manifestata. C´era un bel rapporto con Marcolini e Mandelli. Ma ci sta, credo sia normale». Ora come le sembra il clima nello spogliatoio? «Al di là di ciò che è accaduto, domenica siamo scesi in campo per vincere. Abbiamo voglia di giocarcela fino in fondo, di non fare figuracce, vogliamo insomma metterci una pietra sopra. Dispiace anche per Favaretto. Quando è arrivato, ha subito compreso la situazione, ci ha compresi». Da sei partite non vincete, avete segnato un solo gol nelle ultime cinque. Come se lo spiega? «Dobbiamo tornare alla vittoria il prima possibile, è abbastanza evidente che non siamo in un buon periodo. Ora forse c´è anche un blocco mentale». Rispetto al girone di andata cos´è cambiato? «Di sicuro è tutt´altro campionato. Ogni partita è difficile, pure la prossima che ci aspetta contro il Monza». I prossimi avversari, appunto. Il Monza ha cambiato volto dopo il mercato. «Bisogna fare molta attenzione. In questi casi ci sono giocatori che fanno di tutto per mettersi in mostra e questo deve metterci in guardia sulla difficoltà della gara». Lei ha giocato un girone di andata di altissimo livello. Ma ora «Piano piano ne uscirò». Cioè? «Credo non mi sia mai successo, nemmeno in serie B, di restare a digiuno per cinque giornate». Qual è il problema? «È un fatto fisiologico penso. Ho giocato sempre nella prima parte del campionato e non è un alibi, ci mancherebbe, ma mi aspettavo un momento di appannamento. Oltretutto venivo praticamente da un anno di inattività». Quanto durerà il digiuno? «Magari con un gol cambia tutto! Già a Busto Arsizio mi sono sentito meglio fisicamente. Senza dubbio ora gli avversari mi riservano un´attenzione diversa. All´andata, comunque, avevo un´occasione e la sfruttavo». Molti pareggi hanno rallentato la vostra corsa «Consideriamo però, e ci tengo molto, che abbiamo pareggiato con squadre come Pavia e Alessandria. Sono stati risultati importanti». Domenica ci ha pensato Gomes con un bel colpo di testa. A che punto è l´intesa tra voi? «Parliamo la stessa lingua. È un ragazzo che mi piace e il fatto che la punta mi giochi vicino è un aspetto che ho sempre considerato positivo. Quando infatti i difensori fanno una marcatura asfissiante su di me, la presenza di Gomes è molto importante».

Ore 16.20 – Qui Couver, flash di Carmine Parlato al termine dell’allenamento sulla situazione deli infortunati: “Dionisi? È recuperato. Niccolini? Idem, il ginocchio è a posto. Dené? Ha un piccolo problema al polpaccio. Thomassen? Intanto concluderà questa settimana di lavoro a parte e da martedì valuteremo il suo rientro in gruppo”.

Ore 15.50 – Qui Couver: termina l’allenamento.

Ore 15.20 – Qui Couver: torneo di calciotto ancora in corso.

Ore 14.50 – Qui Couver: torneo di calciotto a tre squadre. Regolarmente in gruppo Dionisi e Niccolini, lavoro a parte per Thomassen, assenti Petkovic e Busetto.

Ore 14.30 – Qui Couver: allenamento al coperto per i Biancoscudati.

Ore 14.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Presentati ieri, nella sala stampa del Mercante, i due nuovi acquisti del Bassano, Manuel Spadafora e Andrea Casatrini. I colpi last minute del dg Werner Seeber hanno aggiunto alternative di spessore in attacco e a centrocampo ma gli occhi in particolare sono puntati su Manuel Spadafora, classe ‘94 arrivato dal Savona per rinforzare il reparto offensivo. «Avevo avuto altre offerte — dice — poi quando mi hanno chiamato lunedì dicendomi che c’era la possibilità di approdare al Bassano, non ho avuto alcuna esitazione. Sono molto contento, la società è seria e molto organizzata. Il gruppo oggi ci ha accolto benissimo, il clima che si respira è buono. I compagni ci hanno messo a nostro agio, in pausa pranzo siamo andati a casa di Cenetti a giocare alla Playstation. Purtroppo sono il più giovane della squadra, quindi credo finirò spesso in mezzo nel torello… Come caratteristiche punto sulla rapidità, sono un esterno d’attacco ma ho giocato anche come prima o seconda punta. Spero di ritagliarmi il mio spazio in squadra».

Ore 13.50 – (Giornale di Vicenza) Manuel Spadafòra con l´accento sulla “o” è uno spasso, una gag continua. È felice come un bimbo di essere qui, ha gli occhi che brillano e il viso che sorride in continuazione. «Ho saputo alle 21,30 di lunedì che si era aperta una trattativa col Savona per venire in giallorosso – racconta – mi ha telefonato Arturo Di Napoli (l´ex tecnico dei liguri che stravede per lui e di fatto è il suo mentore, ndr) e mi ha chiesto se mi andava di giocare a Bassano. E io: madò… ditemi dove che firmo subito, ma che scherziamo, sono già lì. A Savona negli ultimi tempi c´era incertezza societaria, caspita qui c´è un´organizzazione strepitosa». E aggiunge che nelle ultime battute dell´affare aveva sempre lo sguardo sul cellulare. «In fibrillazione perchè si sbloccasse tutto in tempo …». Giacomo Cenetti ha preparato il comitato d´accoglienza per lui e Casarini, invitandoli subito a casa sua per una serie di sfide alla playstation. «Dopo la serietà del club, quello che balza agli occhi qua è l´unità del gruppo – sottolinea la punta abruzzese acquistata dal Soccer Team a titolo definitivo – in spogliatoio io e Casarini siamo stati accolti alla grande e mister Asta, un tecnico che già mi ricorda Di Napoli per il rapporto che ha coi giocatori, è stato diretto e chiaro spiegandomi cosa vuole da me». A Savona con “Re Artù” il campo era quasi una certezza, esonerato l´ex biancorosso Spadafora è sparito dai radar. «Di Napoli è stato esonerato dopo una partita vinta col Forlì grazie a una mia doppietta da subentrante, particolare singolare. Lui dice che un po´ gli assomiglio anche se io sono destro, di sicuro ho voglia di mettermi a disposizione, io sono pronto già ora. Posso fare l´esterno, la seconda punta e anche il centravanti, una volta mi hanno messo pure terzino, in Liguria finchè mi hanno schierato ho segnato 4 reti…». Al Bassano Spadafora sarà il più giovane dell´organico. «Destinato a stare sempre in mezzo nel torello, lo so già – commenta – ma qua è pieno di giocatori bravi, qualcuno come Nolè lo conoscevo di fama… Obiettivi? Ragazzi, siamo secondi, per questa squadra fanno fede i risultati». Svezzato nel vivaio del Pescara, Spadafora è cresciuto col mito di Roberto Baggio, tuttavia è tifoso laziale fino al midollo («Mio padre è romano e biancoceleste – rivela – mannaggia alla sconfitta di Cesena, non ci voleva…»). Ha un cane, un Golden Retriever che è la sua passione. Dopo il gol, of course.

Ore 13.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) E’ proseguita con una seduta pomeridiana ieri la preparazione del Vicenza, in vista della sfida di sabato prossimo che si disputerà al Menti contro il Perugia. Ieri Pasquale Marino ha diretto un test in famiglia in cui ha dovuto subito prendere atto di una difficile situazione in difesa dovuta, prima di tutto, alla squalifica del capitano Alessandro Camisa ma anche agli infortuni di Nicolò Brighenti, Matteo Gentili e Thomas Manfredini. Proprio l’ex atalantino, che sabato scorso aveva ben esordito con la maglia biancorossa nella vittoriosa trasferta di Terni, a fine del primo tempo della partitella in famiglia, disputata al centro tecnico Piermario Morosini di Isola Vicentina, ha alzato il braccio richiamando l’attenzione del mister, e dopo un breve colloquio è rientrato anzitempo negli spogliatoi. Sull’entità del problema accusato da Manfredini lo staff medico non si è ancora pronunciato, ma essendo a due giorni dalla partita è facile pensare che la disponibilità di Manfredini sia almeno in dubbio contro i Grifoni.
Il problema, e non di poco conto, è che in difesa mancheranno sicuramente Nicolò Brighenti, che sente ancora dolore dopo la forte contusione all’altezza della cresta iliaca subita durante la sfida contro il Trapani, e Alessandro Camisa fermato dal giudice sportivo. E le difficoltà continuano con i problemi riscontrati martedì da Matteo Gentili che ieri si è allenato a parte mostrandosi comunque fiducioso a fine della seduta personalizzata. «Va meglio – ha spiegato – vediamo domani (oggi per chi legge, ndr ) quando lavorerò con il gruppo se non avvertirò più fastidio». Parole che lasciano sperare che il difensore di Viareggio sia disponibile per sabato, in modo da concedere a Marino la possibilità di avere anche un difensore in panchina. Non arrivassero buone notizie dalla staff medico, l’equipe tecnica dei biancorossi non avrebbe altra alternativa che schierare una difesa a quattro, composta da Laverone nel ruolo di terzino destro, Garcia Tena e Sampirisi centrali con D’Elia esterno di difesa a sinistra. E per poter contare su un’alternativa in panchina il Vicenza sarebbe costretto a richiamare dal torneo di Viareggio il giovane Jesse Edge. Oggi il quadro sarà più chiaro ma la giornata odierna chiarirà anche le condizioni fisiche di Mauro Vigorito che sta giocando da titolare a causa dell’infortunio al polpaccio destro che ha bloccato lo spagnolo Nicolas Bremec. Ieri Vigorito non si è allenato e nell’undici iniziale mister Marino ha schierato Federico Serraiocco, arrivato durante il mercato di gennaio dal Teramo e con due presenze in panchina, nella sfida vittoriosa al Menti contro il Trapani e nell’ultimo match vincente a Terni. Un quadro che non può non preoccupare lo staff del Vicenza, che potrebbe essere costretto ad affrontare il Perugia con una difesa assolutamente inedita, impegnata a contrapporsi ad un duo d’attacco come quello composto da Ardemagni, arrivato a Perugia dallo Spezia durante l’ultimo giorno di mercato, e Falcinelli autore finora di otto reti, le stesse realizzate dal centravanti biancorosso Andrea Cocco. L’allarme sta risuonando ma questo Vicenza ha già mostrato di saper trovare nuova linfa vitale nelle difficoltà.

Ore 13.00 – (Giornale di Vicenza) Avanti così. L´inizio del 2015 per Mauro Vigorito è stato davvero da incorniciare: tre partite da titolare, sette punti conquistati, zero gol subiti. Una serie più che positiva, per la quale il portiere biancorosso può giustamente ritenersi soddisfatto: «È sicuramente un buon periodo, speriamo che possa durare il più a lungo possibile – conferma -. L´importante è essere consapevoli che non abbiamo ancora conquistato nulla: bisognerà mantenere lo stesso impegno e la stessa concentrazione per continuare su questa strada». Il Vicenza, di fatto, sta dimostrando di avere due potenziali portieri titolari. È d´accordo? «Questo non sta a me giudicarlo. Di sicuro fa piacere sentirsi stimati, rendersi conto di godere della fiducia del tecnico e dei compagni. In questo modo, anche se un compagno importante come Bremec deve recuperare da un infortunio, può farlo nei tempi più giusti per lui». E lei come sta? Ci dobbiamo preoccupare per qualche allenamento in gestione differenziata? «No, nessun problema, sto bene. Solo per non correre inutili rischi, anche considerando l´assenza di Bremec, da qualche giorno mi alleno a parte, ma è tutto sotto controllo». In difesa, tra infortuni e squalifiche, contro il Perugia bisognerà cambiare qualche interprete. Può essere un problema? «Non sono affatto preoccupato. Tanto abbiamo visto che, quando la squadra è compatta e concentrata, si può comunque difendere in maniera molto efficace. E poi tutti i compagni che sono in rosa sono assolutamente affidabili, non ci saranno contraccolpi». La settimana scorsa ha debuttato Manfredini. Sorpreso dal fatto che abbia retto per l´intera partita, dopo tanti mesi senza giocare? «Manfredini non l´abbiamo certo scoperto a Terni: ha una carriera in serie A ad alto livello che parla per lui. Poi è chiaro che, quando non si gioca da un anno magari un po´ di brillantezza può mancare, ma lui da questo punto di vista è andato benissimo. Del resto si sta allenando da grande professionista quale è, quindi ha raccolto i frutti del suo impegno quotidiano. Gli auguro di ripetersi già sabato con il Perugia e nelle prossime partite». Affronterete un Perugia che si è mosso molto sul mercato. «Il Perugia aveva già una buona rosa, che è stata ulteriormente rinforzata. Immagino che il più temibile potrebbe essere Ardemagni, un attaccante di valore che sicuramente affronterà questo girone di ritorno con tanta voglia di emergere dopo un periodo difficile, ma noi dobbiamo guardare solo a noi stessi: se il Vicenza gioca bene come ha dimostrato di saper fare, non ha nulla da temere».

Ore 12.40 – (Giornale di Vicenza) Più che da Pasquale Marino, la difesa del Vicenza contro il Perugia sarà scelta… dallo staff medico. La battuta è purtroppo obbligata, perché le notizie raccolte ieri al campo di allenamento di Isola Vicentina non sono delle più confortanti. Con Camisa fuori causa per squalifica, oltre agli infortunati Bremec, Brighenti e Gentili, tutti in gestione personalizzata dei carichi di lavoro, ieri non ha disputato la consueta partitella in famiglia nemmeno Vigorito, mentre Manfredini ha abbandonato il campo dopo il primo tempo. La domanda a questo punto è una sola: chi di loro potrà recuperare per giocare al Menti sabato pomeriggio? Cerchiamo di capire. Vigorito ok. Prima di tutto, si può fugare ogni dubbio sulla disponibilità di Vigorito. Se Bremec non sarà ancora tra i convocabili contro il Perugia, il secondo portiere biancorosso, titolare in queste prime partite del 2015, al contrario non dovrebbe avere problemi: ieri si è regolarmente allenato in palestra, saltando solo la partitella proprio per non correre rischi inutili. Gentili in recupero. Per Brighenti, sempre alle prese con i postumi di una forte contusione al fianco destro, pare al momento difficile ipotizzare il rientro in tempo utile; più fiducioso si è detto Gentili, che sta recuperando da un problema muscolare al gluteo sinistro: «Mi sento bene, per sabato penso proprio di farcela». Il centrale biancorosso in quel caso sarebbe il maggior indiziato a far coppia con Manfredini in mezzo alla difesa, sempre che l´esperto difensore ex Sassuolo non accusi strascichi di rilievo dopo il campanello d´allarme suonato ieri. Affaticamento per Manfredini. Proprio l´esperienza ieri ha infatti suggerito a Manfredini di abbandonare il campo dopo il primo tempo della partitella, in cui aveva fatto coppia con Garcia Tena nella formazione dei titolari. Il difensore, al debutto sabato scorso a Terni, ha avvertito un leggerissimo affaticamento all´adduttore sinistro e ha preferito non forzare. La speranza è che questa precauzione sia stata sufficiente ad evitare un infortunio, anche se la situazione dovrà essere monitorata in questi giorni dallo staff medico. Garcia Tena pronto. Ecco allora che, con Gentili e Manfredini non ancora sicuri al cento per cento, Marino si tiene pronta l´alternativa: se uno dei due non recuperasse pienamente, a completare la coppia centrale sarà Pol Garcia Tena. Il giovane spagnolo in verità in questa stagione ha giocato più frequentemente come terzino sinistro, ma quello di centrale di sinistra è comunque un ruolo che ha sempre ricoperto nella Primavera della Juve, e in cui aveva iniziato il campionato (sia pure in un assetto a tre) nel 3-5-2 di Giovanni Lopez. I jolly. Facendo tutti gli scongiuri del caso, proviamo anche a considerare la peggiore delle ipotesi: Camisa squalificato; Brighenti, Gentili e Manfredini tutti non ancora pronti. In questo caso, Marino potrebbe comunque contare su due jolly: Sampirisi verrebbe accentrato a far coppia con Garcia Tena, mentre Laverone scalerebbe a fare il terzino destro, cedendo il suo posto d´esterno in attacco a Vita. Alternative interessanti. Per il resto, la partitella di ieri ha fatto capire che in attacco adesso il Vicenza dispone di alternative interessanti. È piaciuta l´intraprendenza di Vita e Spinazzola sulle corsie esterne. Sicuramente più strutturati fisicamente rispetto a Spiridonovic e Lores Varela, i due hanno “confezionato” insieme un bel gol con cross di Spinazzola da sinistra, perfettamente finalizzato da Vita. Ma anche Petagna, a tutti gli effetti vice-Cocco, si è mosso bene, segnando pure una bella rete con una bordata di sinistro. L´impressione, insomma, è che nella girandola del mercato i biancorossi ci abbiano guadagnato. Così sabato? Al di là delle incognite in difesa, Marino in definitiva pare orientato a confermare la formazione che si sta rendendo protagonista di un ottimo scorcio di stagione. Contro il Perugia, quindi, potrebbero scendere in campo: Vigorito; Sampirisi, Gentili, Manfredini, D´Elia; Moretti, Di Gennaro, Cinelli; Laverone, Cocco, Giacomelli.

Ore 12.10 – (Gazzettino) Matteo Vaccarecci, classe 1990, è stato tesserato come terzo portiere del Cittadella. Nativo da Sansepolcro, ha giocato nel Barletta e nel Frosinone. Completerà così la rosa del Cittadella lanciato verso la salvezza. Intanto Claudio Coralli con il rigore realizzato sabato contro il Trapani, ha raggiunto quota otto gol in questo campionato, mentre l’obiettivo dichiarato prima dell’inizio della stagione era quello di mettere insieme quindici reti. «Spero di farcela – sostiene il bomber – ma metto al primo posto il raggiungimento della salvezza per il Cittadella. Per questo obiettivo a livello personale mi accontento anche della doppia cifra, tutto quello che viene in più è comunque ben accettato». Finora Coralli ha calciato tre rigori, dei quali solo quello con il Trapani è stato messo dentro direttamente. «All’andata – spiega – ho tirato incredibilmente alto contro l’Avellino, poi il rigore calciato contro il Perugia l’ho messo dentro dopo la ribattuta del loro portiere, mentre quello di sabato scorso è stato decisivo per la vittoria granata. Segnare sullo zero a zero alla fine del primo tempo contro una squadra che era disposta in campo molto abbottonata, è stato un gol pesante che ha messo la partita per noi in discesa costringendo la squadra siciliana ad aprirsi nella ripresa». Attualmente il Cittadella dispone di quattro punte centrali, che Foscarini considera tutte sullo stesso piano, per cui solo due potranno stare in campo contemporaneamente. Riprende Coralli: «L’allenatore potrà scegliere valutando chi sta meglio durante la settimana. Magari due iniziano la partita e due la concludono, come è capitato a Avellino. Non è un problema la concorrenza, l’importante è che quando uno è chiamato possa essere decisivo per la squadra». Coralli non ha preferenze per giocare assieme a Stanco, Sgrigna o Gerardi. «Ci completiamo -precisa- perchè abbiamo tutti caratteristiche diverse e sappiamo adattarci alle situazioni, forse io e Stanco siamo più simili nel difendere palla e far salire la squadra, ma sta all’allenatore scegliere di volta in volta».

Ore 11.50 – (Mattino di Padova) «Il nostro miglior acquisto? Sarà sicuramente Andrea Schenetti, quando rientrerà in gruppo». Un bell’attestato di stima da parte di Claudio Foscarini, in pieno “mercato di riparazione”. E allora eccolo qui l’uomo nuovo del Cittadella versione 2015, da una settimana tornato finalmente a disposizione dell’allenatore granata, che lo ha portato con sé in panchina già nella gara contro il Trapani, dopo tre lunghi mesi di calvario. «Fa piacere ascoltare certe dichiarazioni», sottolinea il talentuoso esterno destro. «La società, d’altra parte, mi è sempre stata vicina in questo periodo e io non vedevo l’ora di tornare tra i convocati, anche se sono ancora indietro nella condizione». Quanto indietro? «Diciamo che mi sento al 40%, ma il peggio è passato ed è quello che conta. In questi giorni sto lavorando duramente per recuperare, e già solo respirare l’aria del campo aiuta molto». Torniamo a quella sfortunata trasferta di Modena, alla prima giornata: 67 convincenti minuti in campo e poi… «E poi mi sono fermato perché sentivo male al ginocchio. Già ad agosto avevo avvertito un certo fastidio, ma non ci avevo dato troppo peso perché non avevo mai avvertito problemi del genere. E invece gli esami hanno riscontrato un edema interno all’osso, che mi rendeva difficile non solo correre, ma anche camminare e salire le scale». Con il Varese, all’ottava giornata, però è tornato in campo. «Perché mi pareva di star meglio, ma l’infiammazione si è ripresentata. Adesso non so dire se sono rientrato troppo presto o no, allora sembrava la decisione più giusta. Fatto sta che da lì ho iniziato a vedere più spesso il fisioterapista che il campo, lavorando anche sulla postura». Nel frattempo la squadra viveva il suo momento più brutto, con un digiuno dalle vittorie durato pure quello tre mesi. Cosa ha provato da spettatore? «È sempre difficile stare a guardare i tuoi compagni senza poterli aiutare. In quel periodo abbiamo pagato una certa sfortuna e la mancanza di risultati ci ha tolto un po’ di fiducia, quella che stiamo cominciando a riacquisire adesso». Ora, però, ha indubbiamente più concorrenza davanti a sé, con gli ingaggi di Bazzoffia e, soprattutto, Kupisz: il polacco occupa proprio la sua fascia di competenza. «Kupisz sta dando un contributo importante a questa squadra. Io e lui abbiamo caratteristiche diverse e sono convinto che, quando tornerò in forma, l’allenatore valuterà chi utilizzare a seconda delle occasioni. La concorrenza di sicuro non mi spaventa, anzi è uno stimolo». Vaccarecci, il terzo portiere. E la concorrenza aumenta pure fra i pali. Da ieri alla corte di Foscarini c’è anche Matteo Vaccarecci, portiere 24enne di un metro e 90, originario di Sansepolcro, che viene ad aggiungersi a Pierobon e Valentini. Com’è noto, il “mercato di riparazione” si è chiuso il 2 febbraio, ma può protrarsi fino al 27 per i giocatori svincolati. E proprio a questa categoria appartiene Vaccarecci, che lo scorso giugno aveva terminato il suo rapporto con il Barletta e che in precedenza era stato in forza al Frosinone, con una presenza in serie B nella stagione 2010-2011. In prova già da qualche giorno al “Tombolato”, ha superato l’esame. Il suo ingaggio non è, tuttavia, legato ad eventuali malumori di Valentini, che da tre partite ha ceduto il posto in campo a Pierobon: la società chiarisce di aver semplicemente voluto tutelarsi riempiendo la casella del terzo portiere. Stanco c’è. Allarme parzialmente rientrato: Francesco Stanco ha smaltito la febbre e ieri è tornato ad allenarsi, anche se ha svolto soltanto un lavoro differenziato assieme al preparatore Andrea Redigolo. L’obiettivo dello staff tecnico è averlo al meglio per la trasferta di sabato a Pescara.

Ore 11.30 – (Corriere del Veneto) Il calciomercato è finito ma le mosse del dg granata Stefano Marchetti non sono terminate. Il dirigente del Cittadella, infatti, aggiunge un terzo portiere a Pierobon e Valentini. Arriva in granata l’ex Frosinone Matteo Vaccarecci, che già da qualche giorno in gran segreto si stava allenando con i nuovi compagni. «Ho firmato un contratto fino al termine della stagione – sottolinea Vaccarecci – ma spero ci possano essere prospettive anche per il prossimo anno. Pierobon, infatti, compirà in estate 46 anni e magari la società può aver fatto un ragionamento per coprirsi le spalle». Vaccarecci ha 24 anni, ma in Lega Pro è considerato già «vecchio» e il Barletta gli ha fatto scadere il contratto la scorsa stagione. «Venivo da una buona annata a Frosinone – spiega – poi l’estate scorsa non mi è stato rinnovato il contratto. Dei miei nuovi compagni conosco solo De Leidi, che militava a Barletta come me mentre sono molto amico di Andrea Raimondi, con cui ho vissuto forse la mia più bella stagione con la maglia della Sangiovannese».

Ore 11.00 – (Gazzettino) L’attaccante esterno ex Martina sta vivendo un momento di ottima forma: «Sono contento, avevo voglia di togliermi qualche soddisfazione, dire la mia e dimostrare quello che posso dare visto che prima della gara con la Sacilese avevo giocato solo tre volte». Davanti, però, la concorrenza è agguerrita: «Non ho mai visto musi lunghi, gente arrabbiata o troppo triste quando non si gioca. Chi non trova spazio è comunque partecipe, come dimostra il fatto che spesso i gol o gli assist vincenti siano opera di chi era partito dalla panchina, come nel caso di Aperi, Amirante e Ilari». Petrilli, che ha ottenuto in passato due promozioni in serie B con le maglie di Crotone e Nocerina, estende il concetto alla sfida da montagne russe con l’Altovicentino: Sarà un testa a testa fino a maggio e prevedo battaglia, anche perché loro hanno speso tantissimo; alla fine, però, credo sarà il gruppo a fare la differenza e noi siamo uniti in spogliatoio, ci aiutiamo in campo e stiamo molto insieme fuori. E poi c’è la piazza, qui è calcio vero e non ci si accorge della categoria”.

Ore 10.50 – (Gazzettino) Il migliore attacco del girone – quello del Padova che ha realizzato finora 45 reti – opposto alla difesa del Tamai, la meno perforata con 18 gol al passivo. I numeri indicano in maniera chiara e inequivocabile il tema tattico della prossima sfida dei biancoscudati all’Euganeo contro la formazione friulana il cui fortino davanti alla propria porta sarà tutt’altro che facile da abbattere. E proprio su questo fronte Nicola Petrilli, utilizzato con continuità negli ultimi due mesi dopo un avvio di stagione in sordina, potrebbe ancora rivelarsi l’arma vincente a disposizione di Parlato per cambiare gli equilibri in campo. È stato lui, infatti, a segnare per primo in tempi recenti contro l’Union Pro e il Kras Repen e a procurare contro il Legnago il rigore dell’1-0 poi trasformato da Cunico. Nell’ultima sfida a Rovereto con il Mori lo ha preceduto Sentinelli dopo che il portiere avversario e il palo gli avevano negato la gioia del gol in tre occasioni. Un vero e proprio grimaldello, insomma, per scardinare la porta avversaria. «Magari è successo un pò per caso – replica Petrilli – e se segna per primo un compagno va bene lo stesso. È chiaro però che d’ora in poi i punti peseranno sempre di più e troveremo spesso avversarie ancora più coperte per cui diventa importante sbloccare il risultato prima possibile, anche se questo non deve farci perdere la testa perché si rischierebbe di essere castigati in contropiede».

Ore 10.40 – (Gazzettino) Doppia seduta ieri per la squadra e situazione ancora di allarme per la difesa, con in dubbio per domenica due centrali su quattro e il terzo (Thomassen), non ancora pronto. Ieri si è rivisto Niccolini, alle prese sin dalla scorsa settimana con un problema al ginocchio, che ha svolto parte del lavoro coi compagni. Ancora assente Dionisi, vittima di un virus, che oggi dovrebbe rientrare, mentre non sarà del match all’Euganeo con il Tamai Thomassen, pur ristabilito dal problema al polpaccio. Idem il portiere Petkovic, guarito dal proprio infortunio muscolare ma non ancora pronto, fuori causa Busetto e non ci sarà Pittarello, impegnato al Torneo di Viareggio con la rappresentativa di serie D che questo pomeriggio affronterà i messicani del Santos Laguna. Torna infine a disposizione Degrassi. Salvo contrordini legati al maltempo, oggi alle 15 la squadra disputerà un’amichevole a Ponte di Brenta con il San Marco (Terza categoria). Un infortunio pesante infine per la concorrente Altovicentino che perde per almeno un mese il regista Dal Dosso per frattura dell’alluce.

Ore 10.30 – (Gazzettino) Tanti auguri a Ruggero Ranzato, tifoso storico del Padova e fondatore nel 1975 del Centro coordinamento club biancoscudati, poi diventato Aicb nel 1994. Per festeggiare i suoi 77 anni lunedì sono andati a fargli visita il portiere Petkovic, il centrocampista Mattin ed il neoacquisto Fenati, accompagnati  da Marco Bergamin in rappresentanza della società, dal dirigente accompagnatore Pierino D’Ambrosio e dal presidente dell’Aicb Giorgio Ferretti. A Ranzato è stata consegnata la maglia numero 1 del Padova col suo cognome. «Una bella sorpresa – racconta – e fa piacere che venga ricordato quello che ho fatto in quarant’anni per questi colori». Così sull’attuale momento: «C’è un presidente che ha l’occhio lungo, De Poli e Parlato, oltre che bravi, sono legati a questa piazza; non si deve pensare all’attuale categoria ma al fatto che stiamo ripartendo dalla base e che, restando tutti uniti, la salita sarà meno difficile e ce la potremo fare. È inoltre importante che gli imprenditori padovani diano una mano per garantire ancora più solidità al progetto».

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Si diceva che lei e Zubin avreste composto la coppia titolare. Come mai l’abbiamo vista solo contro il Montebelluna? «Avendo due moduli da gestire, a seconda della gara e dell’avversario, è capitato solo in quella gara. Ma io e lui ci conosciamo, ci troviamo anche in allenamento, e sono sicuro che, se ci sarà una nuova occasione, la sfrutteremo. Il problema, alla fine, è tutto dell’allenatore: noi lottiamo solo per la causa comune, non certo per il nostro mulino». Mancano 14 partite, di cui 8 in casa. Come sarà la prossima con il Tamai? «La differenza, giocando in casa, è che i ragazzi avversari non sono abituati all’Euganeo, e questo è un nostro vantaggio, però dobbiamo pensare di essere all’Euganeo anche quando siamo di scena fuori casa. Domenica incontriamo una squadra molto rognosa, speriamo di non complicarci la vita da soli, come avvenne nel primo tempo della sfida d’andata. Poi l’Altovicentino va a Sacile, e pure senza Dal Dosso: chissà che arrivino buone notizie…».

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) «Chi avrà il posto da titolare dovrà convivere con l’ansia per riuscire a mantenerlo, mentre chi starà fuori dovrà darsi daffare tanto per cogliere l’opportunità buona e mettersi in mostra. Può arrivare anche solo mezza chance, e in quel caso bisogna coglierla al volo». In rosa adesso siete ben otto punte, Cunico escluso. Un bel numero… «Nel senso che siamo troppi? Questo non lo so. Però so che quelli che ci sono, sono giocatori molto forti. Tra di noi sarà una bella lotta. E sarà sana, lo garantisco». Eppure a Rovereto ci era sembrato di vederla contrariata per l’esclusione. Era così? «Non ero contento, lo ammetto, come chiunque sia costretto a stare in panchina. Però non ero deluso, ho sempre detto che la mia principale motivazione è la vittoria del Padova: se c’è quella, va bene lo stesso. Da quel giorno ho ripreso a lavorare come al solito, come ho sempre fatto». Sinceramente si aspettava di non giocare? «Diciamo che mi stavo reinserendo bene, avevo ritrovato il gol contro il Montebelluna, stavo bene ma mi è toccato rimanere fuori lo stesso. Sono le regole del gioco, è toccato anche ai miei compagni: Zubin e Amirante hanno avuto le loro opportunità e ne hanno subito approfittato, è giusto che sia così. Anche perché d’ora in avanti sarà una messa alla prova continua per noi attaccanti».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Otto attaccanti e limitatissimi posti a disposizione. Di solito tre, a volte solo due, visto che a capitan Cunico la maglia da titolare, al momento, non la toglie nessuno. E che Parlato scelga il modulo a due punte, o l’attacco “leggero” con i tre trequartisti, la sostanza non cambia: c’è posto solo per pochi, e gli altri osservano da fuori. A Rovereto, contro il Mori Santo Stefano, Salvatore Amirante ha avuto a disposizione solo l’ultimo quarto di gara, ma riuscendo a mettere a segno un’altra doppietta (la seconda, dopo quella all’esordio con l’Union Ripa) ha messo ancora più in difficoltà il suo allenatore. Dieci giorni fa, a stare fuori per tutti i 90’, è stato Ferretti: dopo aver ritrovato la forma, e pure il gol contro il Montebelluna, l’argentino si è dovuto accontentare della panchina. Uscendo dal campo, dopo il pirotecnico 6-2 nel quale erano andati in rete un po’ tutti, escluso lui, il volto la diceva lunga sul suo stato d’animo. A distanza di dieci giorni, però, l’argentino se n’è fatto una ragione. «D’ora in avanti diventa dura sia per chi giocherà, sia per chi starà fuori», ammette il “Rulo”.

Ore 09.40 – Il dirigente accompagnatore dei Biancoscudati Pierino D’Ambrosio ci informa che l’amichevole col San Marco, in programma alle ore 15.00 a Ponte di Brenta, è stata rinviata a causa del maltempo. I Biancoscudati si alleneranno al coperto al Couver Tennis.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Neve permettendo, dopo la settimana di sosta oggi torna la consueta amichevole del giovedì. Il Padova è atteso alle 15 a Ponte di Brenta (piazza Barbato 4, dietro la chiesa), dove giocherà contro la locale formazione del San Marco, che milita nel girone A di Terza Categoria. Il test amichevole al momento è confermato, ma è naturalmente suscettibile di modifica a seconda delle condizioni meteo: se arriverà l’annunciata neve, potrebbe anche saltare. E allora il Padova si ritroverebbe presumibilmente ancora alla Guizza (o all’Appiani) per continuare la preparazione in vista del match di domenica all’Euganeo contro il Tamai. La buona notizia, giunta dall’allenamento di ieri, è che Daniel Niccolini potrebbe farcela a recuperare in tempo: il difensore centrale, dopo diversi giorni trascorsi allenandosi per conto suo per un fastidio al ginocchio, ha svolto parte della seduta con i compagni, salvo poi fermarsi in via precauzionale e saltare la partitella finale. Un recupero che sarebbe imprescindibile, il suo, visto che Matteo Dionisi è ancora alle prese con l’influenza (e ieri ha saltato entrambi gli allenamenti), mentre Dan Thomassen sta ancora svolgendo lavoro in palestra per recuperare dall’infortunio occorsogli alla vigilia della partita con il Montebelluna. Per il resto, tranne i lungodegenti Petkovic e Busetto, tutti presenti e agli ordini di Parlato, che pensa alla conferma del 4-2-3-1. Viareggio Cup. Seconda partita, oggi alle 15, per Filippo Pittarello con la Rappresentativa Serie D impegnata al Torneo di Viareggio. La squadra della Lega Dilettanti affronterà i messicani del Santos Laguna, sconfitti all’esordio dal Torino per 2-0: dopo la vittoria per 2-1 sull’Empoli di due giorni fa, i baby della categoria potrebbero già oggi staccare il pass per gli ottavi, e quindi prolungare la loro permanenza in Toscana sino alla prossima settimana.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Simone Perazzolo per i fornitori, Vittorio Rigo e Massimo Diana per calciatori e tecnici e i legali di Penocchio e di Unicomm, Andrea Zaglio, Marco Orizio e Stefano Vergano, hanno ormai in mano quasi tutte le firme necessario per chiudere il cerchio. La data da segnare è l’11 febbraio ma le ultime indiscrezioni confermano che il tribunale dovrebbe concedere un’ulteriore proroga fino al termine del mese per chiudere una volta per tutte l’accordo transattivo. Dopo aver rintuzzato le istanze fallimentari dell’avvocato Mattia Grassani e della società di broker Nipa tutto sembra convergere verso un accordo che dovrebbe sancire la fine del vecchio Calcio Padova senza fallimento. Decisivo l’ingresso in scena di Unicomm, che ha deciso di mettere mano al portafoglio per evitare il fallimento e proponendo un accordo transattivo rispetto alla cifra complessiva del debito, che ammonta a 13 milioni di euro.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) E’ di queste ore la notizia di un accordo pressoché raggiunto tra la vecchia proprietà del Calcio Padova e il sindaco Massimo Bitonci per la restituzione del marchio societario nelle mani del primo cittadino. Servirà una delibera comunale per formalizzare il passaggio di consegne e la successiva restituzione dello «scudo», tanto caro ai tifosi, agli attuali vertici della Biancoscudati. Difficile ipotizzare una tempistica attendibile per una serie di ragioni burocratiche ma, alle intenzioni manifestate dall’ex presidente Marcello Cestaro, seguiranno molto presto i fatti. Con ogni probabilità al termine dell’attuale stagione l’attuale società potrà poi procedere al cambio di denominazione. Si passerà, dunque, da Biancoscudati Padova a «Calcio Padova 1910» o comunque a un nome molto simile, mentre la vecchia partita iva «Calcio Padova Spa» andrà a morire dopo la liquidazione. Negli ultimi giorni, intanto, è proseguito il lavoro ad ampio raggio del pool di legali che sta seguendo la soluzione del concordato con i creditori.

Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (ventunesima giornata, domenica 8 febbraio ore 14.30): ArziChiampo-Mezzocorona, Belluno-Fontanafredda, Clodiense-Union Pro, Dro-Montebelluna, Giorgione-Mori S. Stefano, Kras Repen-Triestina, Legnago-Union Ripa La Fenadora, Padova-Tamai, Sacilese-AltoVicentino.

Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 47, AltoVicentino 45, Belluno 38, Sacilese 36, Clodiense 33, ArziChiampo 32, Fontanafredda 30, Union Ripa La Fenadora e Tamai 29, Montebelluna e Union Pro 28, Giorgione 23, Dro e Legnago 19, Kras Repen 18,Triestina 16, Mezzocorona 10, Mori Santo Stefano 8.

Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della ventesima giornata: AltoVicentino-Kras Repen 0-1, Fontanafredda-Giorgione 2-1, Mezzocorona-Belluno 3-1, Montebelluna-Legnago 2-2, Mori S. Stefano-Padova 2-6, Tamai-Clodiense 0-0, Triestina-ArziChiampo 2-2, Union Pro-Dro 1-0, Union Ripa La Fenadora-Sacilese 1-2.

Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Macron Store, Supermercati Alì, Box Uomo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Zero Emissioni, Ecosystem, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 4 febbraio: doppia seduta alla Guizza, ancora assenti Dionisi e Thomassen.




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