Live 24! Padova-Tamai, -4: doppia seduta alla Guizza, difesa con gli uomini contati domenica?

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Ore 22.00 – (Il Piccolo) Ritorno al lavoro ieri sul campo di Prosecco per gli alabardati, che hanno così cominciato la preparazione per il derby con il Kras: una preparazione a questo punto allungata di un giorno visto che si giocherà appena lunedì. Tutti presenti all’allenamento tranne Antonelli e Spadari, comunque assenti giustificati. Da registrare anche il rientro dopo tantissimo tempo di Giordano, l’under che nella prima parte di campionato aveva visto spesso il campo ma che poi era rimasto fermo a lungo per una fastidiosa forma di pubalgia: ieri il giocatore calabrese è tornato ad allenarsi in gruppo, svolgendo tutto il lavoro tranne la partitella. Stesso tipo di seduta per Fiore, che anch’esso ha svolto tutto il lavoro atletico saltando la partita: in ogni caso dovrebbe trattarsi solamente di precauzione, considerato che il difensore centrale si sta allenando con un tutore alla mano fratturata e conta di esserci lunedì contro il Kras. Rientrato in gruppo anche Sittaro dopo gli acciacchi muscolari.

Ore 21.40 – (Il Piccolo) Nemmeno per eleggere il presidente Mattarella ci sono voluti tanti giorni. Neanche il derby tra Kras e Triestina fosse un affare di Stato. Pullman prenotati, tifosi già pronti alla trasferta di domenica a Fontanafredda e invece si profila un dietro-front. Ieri mattina, dopo una riunione in Prefettura del Gos, spunta una nuova opzione sulla sede del derby di serie D Kras e Triestina. Lo slittamento di un giorno (dalla domenica al lunedì) riceve un’apertura dalla Questura: l’ordine pubblico a Monrupino si può garantire per il prevedibile minor afflusso di spettatori vista la giornata lavorativa. Sulla quarta opzione sembra esserci una convergenza. Dopo il no al Rocco imposto dalla federazione, l’impresentabile partita in Carso a porte chiuse, il niet della Questura al match a Monrupino di domenica e infine l’ok al campo neutro di Fontanafredda ecco l’ultima decisione che oggi dovrebbe essere ratificata dalla federazione. Anche se, visti i contorni grotteschi della vicenda, le sorprese sono dietro l’angolo. La roulette si sarebbe fermata sulla casella Monrupino (orario d’inizio probabile alle 15) con biglietti limitati (500) per i supporter alabardati. C’è l’ok delle forze dell’ordine, le due società sono d’accordo, la federazione non dovrebbe avere nulla da eccepire se è capace di mantenere un minimo di coerenza. Kocman difende il diritto della sua società a poter giocare nella struttura che ha avuto l’ok dagli organi federali all’atto dell’iscrizione. Arretrare su questo diritto poteva costituire un precedente pericolosissimo anche in chiave play-out (con l’Unione appunto in una malaugurata ma possibile ipotesi per entrambe). Pontrelli («per me c’è l’ok ma ho chiesto al Kras un impegno scritto della Questura affinché non vengano addossate alla società responsabilità in caso di disordini» dice il presidente) incassa una “trasferta” molto più agevole per i suoi tifosi e risparmia il trasferimento a Fontanafredda. Gli ultras, magari devono disdire il pullman ma, possono celebrare domenica in tutta tranquillità la commemorazione di Stefano Furlan. Restano alcune zone d’ombra nella gestione e la responsabilità sono di tutte le parti (più delle istituzioni) ma soprattutto resta il fatto che in questo angolo dell’Italia sia complicato organizzare in sicurezza anche una partita che coinvolgerà forse un migliaio di spettatori a metà campionato e non in uno spareggio. Ma le bizzarrie, almeno per quanto riguarda la Triestina, non finiscono qui. Viste le previsioni meteo disastrose quantomeno per l’Altipiano (l’Unione si allena a Prosecco) nei prossimi giorni la società ha chiesto al Comune l’autorizzazione per poter allenarsi al Rocco. È arrivato un no parzialmente mitigato dalla disponibilità del Grezar alla mattina. Perché nel pomeriggio la struttura è gestita in convenzione dalla Fidal (ma quanti si allenano a febbraio sulla pista con il freddo e con la bora?). La posizione è legittima. I disagi per Ferazzoli ci sono ma è un segno di sensibilità apprezzabile. Ma perché non si possono sostenere un paio di sedute al Rocco? «Il manto erboso è messo male anche perché di notte gela e di giorno il terreno diventa pesantissimo – spiega il direttore del servizio sport del Comune Dugulin -. Purtroppo il drenaggio è scadente e stiamo cercando anche con interventi straordinari di contenere i danni. Tre allenamenti possono compromettere in modo irrimediabile il fondo. Ma con la Triestina c’è un ottimo rapporto e anche per questo abbiamo avanzato l’opzione Grezar». Ma l’Unione è in questo momento l’unico fruitore dell’impianto e a breve non ci sono eventi internazionali. Finora, come conferma il Comune, i pagamenti previsti dalla convenzione sono in regola. Forse si poteva fare uno strappo. O no?

Ore 21.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il Fontanafredda di mister De Pieri giocherà in anticipo, sabato alle 15 a Belluno, la sfida contro i padroni di casa valida per il campionato di serie D. Se il giudice non accoglierà all’ultimo momento il ricorso presentato dalla società gialloblù, la partita sarà disputata a porte chiuse per la sanzione comminata ai bellunesi. Non solo: dopo le trattative dei giorni scorsi, il Tognon di Fontanafredda non ospiterà Kras Repen-Triestina. Il match di Quarta serie si giocherà invece a Monrupino, sul rettangolo dei carsolini, nel posticipo di lunedì pomeriggio.

Ore 20.40 – (Corriere delle Alpi) Brotto ha recuperato dall’influenza e affila le armi per domenica, quando il Ripa Fenadora andrà a Legnago a caccia del riscatto dopo tre sconfitte consecutive. Concentrazione è l’aspetto chiave: «Deve esserci la voglia di vincere e di fare meglio dell’avversario, ma soprattutto la concentrazione di fare ognuno le cose giuste senza voler strafare o voler andare fuori giri e poi commettere degli errori banali», dice l’attaccante neroverde Gianmarco Brotto, che indica la strada per dare la svolta: «In un momento in cui le cose non girano bene, bisogna stare concentrati ed evirare gli errori personali. Io sbaglio qualche gol, qualcuno commette altri sbagli e di conseguenza si fatica. Dobbiamo scendere in campo con la sicurezza di quello che sappiamo fare e l’attenzione per limitare al massimo gli errori». Ricompattarsi. È la parola d’ordine: «Da parte di tutti c’è voglia di riscatto e di fermare la striscia negativa di tre sconfitte. Faremo la preparazione della partita in maniera ottimale come sempre, curando i dettagli magari con ancora maggiore attenzione». Troppi gol subiti. «Se prendiamo troppi gol non è colpa dei difensori, è da valutare sempre il discorso di squadra», evidenzia Gianmarco Brotto. «Non abbiamo giocatori che possono cambiare le sorti di un campionato da soli, dobbiamo ragionare di squadra. Se subiamo tanti gol è colpa della squadra, se ne segnato tanti è merito della squadra». La forza del gruppo. Non si risolvono i problemi da soli, questo il concetto. La forza sta nel collettivo: «Ognuno di noi sa dove in queste partite ha sbagliato e dove c’è da migliorare», aggiunge il centravanti neroverde. «Il ragionamento è di squadra, non è che ci sia da registrare qualcosa dietro piuttosto che davanti. Tutti abbiamo delle responsabilità sulle tre sconfitte consecutive. È più che altro una questione di attenzione e di concentrazione per limitare gli errori individuali al minimo». Continuità da ritrovare. «È stato un mese negativo per i risultati e non sempre positivo dal punto di vista delle prestazioni all’interno della stessa gara. A Chioggia nel primo tempo abbiamo fatto bene, col Dro nel secondo tempo anche e con la Sacilese nella ripresa potevamo pareggiare. È un momento in cui non ci gira neanche bene», commenta Brotto. «Dobbiamo migliorare, siamo concentrati e cercheremo di fare il meglio possibile contro il Legnago per ricominciare dopo la sosta alla grande». L’obiettivo è «riprendere la marcia che avevamo con qualche risultato consecutivo. Non sarà facile ma ci sono ancora tante partite per poterci riscattare». Il Legnago. «Domenica sarà molto difficile, com’è stato all’andata, quando forse non meritavamo di vincere ma siamo riusciti a farlo», commenta il bomber neroverde. «Sarà una partita dura, in cui gli avversari non regaleranno niente». Neve e traslochi. I neroverdi non si alleneranno al Boscherai giovedì per la nevicata prevista e traslocheranno invece nel Vicentino, a Cartigliano per l’allenamento di venerdì. Ma solo un piccolo disagio per la truppa di mister Parteli. Il campo del Boscherai sarà invece sgomberato sabato e dovrebbe essere pronto per la gara di domenica fra Monte Tomatico e Castion.

Ore 20.10 – (Corriere delle Alpi) Ruben D’Incà saluta tutti e conclude anticipatamente la sua stagione. La seconda visita medica effettuata ieri pomeriggio al ginocchio sinistro non ha lasciato scampo all’attaccante gialloblù: il crociato anteriore sinistro è rotto e bisogna intervenire chirurgicamente per sistemare le cose. Quello che tutti temevano purtroppo si è avverato, dopo i timidi segnali di ripresa della scorsa settimana e qualche accenno di ottimismo da parte della società, la sentenza ha concluso ogni tipo di speranza. Ruben D’Incà andrà sotto i ferri il 17 febbraio all’ospedale di Cortina e sarà operato dal dottor Federico Botto. I tempi di recupero dovrebbero essere i canonici sei mesi e l’augurio di tutti è che possa tornare in campo per la prima di campionato della prossima stagione. «Non è stata una sorpresa, alla fine me lo aspettavo – commenta un rammaricato Ruben D’Incà – il ginocchio la scorsa settimana ha iniziato a darmi fastidio e comunque dalla prima risonanza sembrava rotto. Spero di tornare per settembre». L’attaccante, oltre ad essere un fuoriquota importante, fino ad ora aveva messo a segno quattro reti risolvendo più di una partita. Mister Vecchiato dovrà ricorrere ai ripari con soluzioni interne perché il ds Fardin ha chiuso il mercato. «Confermo, non arriverà nessuno – commenta Fardin – sarà l’occasione per promuovere qualche giovane. Continua il nostro periodo sfortunato ma sono cose che succedono, gli infortuni fanno parte del calcio». «In cuor nostro speravamo che il legamento crociato del ginocchio sinistro non fosse lesionato – conclude il dottor Stefano Di Fabio, medico sociale gialloblù – purtroppo dalla visita diieri non ci sono dubbi. Il giocatore potrà presumibilmente tornare ad allenarsi nel mese di agosto». Giovani D valore. L’aggiornamento della classifica giovani alla ventesima giornata vede il Belluno quarto, dietro a Mezzocorona Montebelluna e Legnago. Questa particolare “competizione” non è da sottovalutare perché un piazzamento tra le prime tre garantisce un premio di 25.000 euro per la prima, 15.000 per la seconda e 10.000 per la terza. Se però una delle prime tre squadre dovesse retrocedere (Mezzocorona a rischio) allora non avrebbe diritto ad entrare in graduatoria e il Belluno dal quarto posto salirebbe al terzo. Ecco la classifica: Mezzocorna 1816, Montebelluna 1053, Legnago 1022, Belluno 899, Union Pro 743, Mori S. Stefano 730, Triestina 716, Sacilese 706, Giorgione 692, Fontanafredda 682, Arzignanochiampo 677, Clodiense 615, Kras Repen 604, Altovicentino 523, Padova 491, Ripa Fenadora 447, Tamai 299, Dro 248.

Ore 19.40 – (Giornale di Vicenza) Brutta tegola in casa Altovicentino. Si ferma Diego Dal Dosso, per un incidente al piede. Per il trentunenne centrocampista lombardo, frattura dell´alluce ed un mese di stop. Un infortunio che potrebbe convincere il tecnico Diego Zanin, alla ricerca del modulo migliore, ad adottare un nuovo assetto con la Sacilese, quarta e bestia nera, nonostante le maglie biancorosse e la presenza in panchina di un altovicentino doc come Mauro Zironelli.

Ore 19.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Si è «materializzato» al Taliercio alle 14.50 sbucando dagli spogliatoi per portarsi subito al centro del campo in erba sintetica. Yury Korablin aveva già conosciuto a inizio estate Michele Serena, in quel momento fresco ex tecnico del Padova e papabile per sostituire un Alessandro Dal Canto rimasto poi al suo posto con la ben nota retromarcia presidenziale. Ieri dunque all’alba del 3 febbraio il patron moscovita, oltre al «nuovo» mister, ha conosciuto per la prima volta la squadra con i soli Fortunato, Cernuto, Carcuro e Giorico quali superstiti rispetto a un anno fa. Invitati ad uscire in fretta dagli spogliatoi per raggiungere il presidente, uno dei giocatori (il cui nome ovviamente rimane top secret) ha strappato un sorriso ai compagni con il suo «ma allora esiste davvero», goliardico ma al contempo e a suo modo eloquente di quanto fosse anomalo il mancato contatto lungo quasi sette mesi tra Korablin e i «suoi» ragazzi. Una decina di minuti, grazie al supporto della nuova interprete Maria, con mister Serena, ds Ivone De Franceschi e il dg Dante Scibilia (già incontrati in mattinata in sede), poi un altro quarto d’ora con il gruppo concluso da un applauso per certi versi liberatorio. «Che cosa ho detto alla squadra? Che gli sono comunque vicino, di dare sempre il massimo e che gli obiettivi del Venezia non cambiano» le parole di Korablin, prima di salutare in italiano con un «buongiorno» i tifosi che nel frattempo iniziavano a prendere posto in tribuna. Tutta da leggere, ad ogni modo il suo «gli obiettivi non cambiano», riferito presumibilmente alla necessità di provare in ogni modo a raggiungere il quarto posto che potrebbe significare playoff. Dopo aver osservato non più di una decina di minuti di allenamento, con Serena già «in ritmo» quanto a indicazioni ai suoi, per Korablin (che sabato non sarà al Penzo) è arrivato il momento dei saluti per fare rientro in via Torino con Scibilia-De Franceschi e riprendere il filo, ragionando sempre sulla situazione economica anche alla luce del recente risparmio operato dal ds con le operazioni di calciomercato.

Ore 18.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Niet» di Korablin agli americani. Risorse esigue ma il presidente non vende e il Venezia resta russo. In città non si vedeva dal 23 luglio e la sua voce non la faceva sentire addirittura dall’11 dello stesso mese, quando aveva presentato il nuovo corso dirigenziale e il rublo dalle parti di Mosca doveva ancora precipitare. Ieri pomeriggio Yury Korablin è tornato a parlare del Venezia, per quanto non «spontaneamente» ma solo perché intercettato al Taliercio. Una chiacchierata interlocutoria, comunque non banale essendo il nodo cruciale le difficoltà economiche del club lagunare. «Posso dire che “chi vuole la nostra morte dovrà attendere” – il promettente incipit del presidente arancioneroverde – Se sono stanco del Venezia? Sarebbe umano, comunque no. Se ho mai pensato di vendere? A dicembre ho ricevuto un’offerta di acquisto dai newyorkesi che hanno rilevato il Bologna (l’avvocato- presidente Joe Tacopina, finanziato dal canadese Joey Saputo proprietario degli Impact Montreal, ndr), ho ringraziato ma voglio andare avanti io”. Con tutte le lampanti «criticità» dell’attuale modo di gestire un Venezia che sembra lasciato allo sbando o quasi. «Mancavo da sei mesi, però se non ci fosse nessuno da aspettare non sarebbe anche peggio? – la battuta di Korablin -. Della crisi economica russa sta parlando tutto il mondo, la priorità era e rimane curare i miei business sul posto a Mosca, perché da ciò dipende anche il progetto-Venezia sul piano imprenditoriale e sportivo. A dicembre il momento è stato il più critico, c’erano il 50% di possibilità che io e i partner che mi sta accanto andassimo avanti e altrettante che chiudessimo tutto». A febbraio com’è la situazione? «In evoluzione, tutto dipende da cause di forza maggiore e non si può prevedere cosa accadrà: la colpa è dei nostri leader politici che dovrebbero ritornare tutti quanti alla scuola elementare. Navighiamo a vista ma non molliamo di un passo. Lo stadio? Sì, ho incontrato Giulio Sabbadin per trattare i terreni di Tessera (oggi forse il »bis”, mentre domani Korablin tornerà in patria, ndr) ma ci sono dei patti di riservatezza che non voglio tradire. No, non vedrò il commissario Zappalorto, appena avrò qualcosa da dire lo saprete”. Prima di Natale il Venezia aveva pagato a fatica (e senza contributi) gli stipendi di settembre-ottobre ai giocatori e il 16 febbraio dovrà pagare quelli di novembre-dicembre. «A oggi c’è la copertura del 60% dell’importo necessario, per il restante 40% stiamo lavorando. Col cda abbiamo individuato alcune strategie e tattiche per andare avanti, ottimizzando le risorse. L’obiettivo è uscire dalla crisi e tornare alla normalità, per questo d’ora in poi cercherò di venire in città una volta al mese». Ultimo pensiero per i tifosi. «Vi capisco e non vi ho dimenticati. Al mio prossimo viaggio parlerò senz’altro a quattr’occhi con voi».

Ore 18.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) «Dicembre è stato il mese più brutto. C’è stato un 50% di possibilità che finisse tutto». E proprio nel mese più nero per il Venezia e la sua gestione russa, il presidente Yuri Korablin si è visto recapitare un’offerta dagli Usa: «A fine dicembre è arrivata una proposta da New York, di persone che avevano voglia di acquistare il club. Parlo di quelli che hanno comprato il Bologna. Ma io ho rifiutato, voglio portare avanti questo progetto». Parla per la prima volta, dopo sette mesi, il presidente del Venezia Yuri Korablin e lo fa a margine del suo primo incontro con la squadra e con mister Michele Serena, sui campi del Taliercio. Un’apparizione talmente eccezionale in questa stagione, che a qualche giocatore vedendolo è scappato un divertito «ma allora esiste davvero…», per dire la distanza avvertita dall’ambiente, giocatori, tifosi, città, con la proprietà russa negli ultimi mesi. Distanza che ora il presidente intende colmare, promettendo ritorni in laguna a cadenza mensile o giù di lì. Intanto, dopo aver approvato il bilancio del 2014 e tenuto una serie di incontri anche dedicati alla questione stadio, Korablin ha ribadito la volontà di andare avanti con gli obiettivi di sempre, nonostante le lusinghe arrivate da oltre oceano. I protagonisti sarebbero stati gli attuali proprietari del Bologna e in particolare l’avvocato newyorkese Joe Tacopina, diventato presidente rossoblu a ottobre, affiancato dall’azionista canadese Joey Saputo, socio di maggioranza entrato poco dopo nel board. Sull’asse Mosca-New York si stava dunque per giocare il destino del Venezia: «Gli americani hanno i soldi, sono usciti dalla crisi e ora hanno liquidità da spendere. Io però ho rifiutato l’offerta, che giochino pure lì a Bologna», commenta Korablin alle prese, invece, con la situazione russa di segno diametralmente opposto. «La crisi politica della Russia con l’Ucraina e con l’Europa è nota. E nei mesi scorsi – dice – è stato necessario per me rimanere a Mosca per curare il mio business, cercando di fare in modo che tutti i progetti andassero avanti, compreso quello del Venezia. A dicembre la situazione era talmente difficile che c’era un 50% di possibilità che le cose si risolvessero male. Oggi non è che le cose si siano risolte, la crisi c’è, ma con i miei partner abbiamo deciso di portare avanti il progetto del Venezia». Proprio a dicembre la società si era trovata a corto di liquidità, tanto da riuscire a versare all’ultimo giorno utile i soldi per gli stipendi ma non per i contributi, incappando così nella penalizzazione (imminente) di un punto. Korablin garantisce che non intende fare il bis con la prossima scadenza del 16 febbraio, quando andrà documentato il pagamento degli stipendi di novembre-dicembre. «Abbiamo il 60% dell’importo, ora per chiudere il 2014 ci manca il 40%. Stiamo individuando delle strategie», assicura il presidente che promette incontri mensili a Venezia per ragionare sui conti e sui progetti relativi alla squadra e alla società. «Non è facile – aggiunge – persino le transazioni bancarie sono sottoposte alle sanzioni». Tutto questo il presidente l’ha spiegato anche ai giocatori, incontrati ieri insieme allo staff tecnico. «A loro ho detto che i nostri obiettivi non sono cambiati e che nonostante la difficile situazione in Russia ho sempre seguito l’andamento della squadra». Neppure stavolta, però, Korablin assisterà alla partita, visto che la sua partenza per Mosca è prevista giovedì, mentre l’appuntamento al Penzo per Venezia-Como è sabato.

Ore 18.10 – (La Nuova Venezia) A volte ritornano. Era accaduto a Francesco Cernuto, adesso a Daniele Giorico, il centrocampista di Alghero arrivato in prestito dal Cagliari. «Questo è l’ambiente giusto per ritornare a giocare», ha sottolineato Giorico, «il Venezia mi aveva cercato anche la scorsa estate, ma non mi ero ancora ristabilito dall’infortunio al ginocchio sinistro, adesso si era profilata la possibilità di andare al Varese. Inizialmente una destinazione che non mi attirava molto, ero finito con altre due compagni all’interno di una trattativa, non mi sentivo voluto dal Varese, poi negli ultimi giorni ero entrato nell’ordine di idee di andare in serie B, infine è arrivato il Venezia. Ed eccomi qua». Sono trascorsi dieci mesi dall’infortunio patito nella gara casalinga contro la Pro Patria, che ha interrotto una stagione sostanzialmente positiva di Giorico in arancioneroverde. «È il problema più serio che ho avuto da quando ho lasciato il settore giovanile, dove mi ero fratturato il perone, l’intervento è andato bene, ma paghi sempre i postumi di un infortunio di questo tipo con altri acciacchi, come la tendinite ad esempio. Non ho fatto il ritiro con il Cagliari, poi mi sono allenato un po’ con la prima squadra e un po’ con la Primavera, dentro e fuori. Zeman? Sì, l’ho conosciuto». Giorico ha ancora un anno e mezzo di contratto con il Cagliari, il prestito al Venezia terminerà a giugno. «Ho voglia di tornare a sentirmi un giocatore, ma so che non posso avere la condizione dei miei compagni, ma so anche che qui mi conoscono e che mi consentiranno di ritrovare la condizione senza forzare». Venezia che è lontano dalla zona playoff. «Ho visto la partita con il Mantova in televisione, la squadra è buona, mancano ancora 15 partite, quindi si può recuperare. Di sicuro il livello della Lega Pro di questa stagione è decisamente superiore a quello di un anno fa». Ventun presenze e una rete, al Lumezzane da ex, con la maglia arancioneroverde per Daniele Giorico. Prevendita. È partita la prevendita per la partita di sabato (ore 16) contro il Como. I tifosi potranno acquistare il biglietto per la curva sud a 2 euro, sia in prevendita che al botteghino, mentre tutti gli abbonati e i possessori di FBC Card potranno acquistare in prevendita un biglietto per un’altra persona, nel loro stesso settore, al prezzo di 3 euro. La prevendita resterà aperta fino alle ore 13 di sabato 7 febbraio.

Ore 17.50 – (La Nuova Venezia) «Dicembre è stato un mese molto complicato, a causa delle vicende politiche ed economiche in Russia, mi era arrivata una proposta da New York per vendere la società, ma, in sintonia con i miei partner, abbiamo ritenuto di proseguire questo progetto. Sono le stesse persone che hanno acquistato il Bologna». Yury Korablin si è materializzato al centro sportivo del Taliercio poco prima delle 15, orario fissato per l’allenamento del pomeriggio da Michele Serena, accompagnato dalla nuova interprete e ha trovato ad aspettarlo il direttore generale Dante Scibilia, il direttore sportivo Ivone De Franceschi, ma anche Mattia Collauto (al quale il numero uno arancioneroverde ha riservato un caloroso abbraccio) e Luca Castagna. Una visita annunciata al mattino ai giocatori, quasi tutti (fatta eccezione per Fortunato, Cernuto e Giorico) hanno conosciuto per la prima volta il presidente («Allora è vero, esiste veramente», si è sentito dallo spogliatoio come battuta). Yury Korablin si è intrattenuto per qualche minuto con Michele Serena, che aveva avuto modo di incontrare la scorsa estate prima di riconfermare Alessandro Dal Canto, poi ha parlato per una decina di minuti alla squadra. «Che cosa ho detto? Che gli obiettivi rimangono sempre gli stessi, che ho sempre seguito quanto accadeva, seppur da lontano, e che ho fiducia in loro». Facile che il presidente creda che sia ancora raggiungibile la spiaggia dei playoff. «Essere qua è già importante», ha esordito il presidente arancioneroverde a quasi 200 giorni dalla sua ultima apparizione in laguna, «negli ultimi mesi non ho potuto assentarmi da Mosca perché dovevo seguire da vicino la situazione dei miei affari. Non stiamo attraversando un periodo esaltante, lo sapete anche voi. A metà dicembre c’erano 50% di possibilità di continuare, 50% di dover lasciare, poi, d’accordo con i miei partner, abbiamo deciso di proseguire nel progetto Venezia, sia a livello sportivo che per quel che riguarda il nuovo stadio. Abbiamo la possibilità di dimostrare anche nel nostro Paese che si possono raggiungere risultati positivi». E così a dicembre Korablin e il suo gruppo hanno lasciato passare l’offerta nord-americana, vale la pena di ricordare che al Bologna sono andati l’avvocato italo-americano Joe Tacopina e l’italo-canadese Joey Saputo, l’imprenditore di Montreal che ha costruito lo Stade Saputo da 20 mila posti a sedere. «Gli Stati Uniti stanno vivendo un periodo di grande rilancio a livello economico, ci sono molti imprenditori che vogliono investire i loro capitali anche al di fuori dei confini nazionali». Entro il 16 febbraio il Venezia dovrà provvedere al pagamento degli stipendi e dei contributi di novembre e dicembre per evitare un’altra penalizzazione. «Abbiamo già raccolto il 60% di quanto ci serve. Sarò più presente, anche fisicamente, nella vita della società. Credo che una volta al mese verrò in Italia, intanto abbiamo buttato giù un piano strategico». In questi giorni Korablin continuerà anche a occuparsi dello stadio e in particolare dei terreni opzionati a Tessera. «Il progetto stadio va avanti come il progetto sportivo», ribadisce il presidente arancioneroverde, «incontri con il commissario Zappalorto? Non in questa occasione». I tifosi sono preoccupati per i lunghi silenzi. «Domani ritorno a Mosca, ma la prima volta che ritorno pianificherò un incontro con loro. Siamo sempre vicini ai sostenitori del Venezia». Korablin è rimasto ancora per qualche minuto al Taliercio, poi è salito in auto per raggiungere la sede di via Torino dove aveva un’altra full immersion con Scibilia e De Franceschi. Non ci sarà alla partita con il Como, domani salirà nuovamente sul volo per Mosca.

Ore 17.20 – (Giornale di Vicenza) Bruno, Lavagnoli, Carlini, Cristini. La finestra del mercato di gennaio si è appena chiusa ma è già tempo di rinnovi in casa Real Vicenza. Questo tipo di operazione riguarda i “petali” pregiati della rosa biancorossa ed è per questo che il presidente Lino Diquigiovanni dovrà valutare con attenzione le singole situazioni. Ad eccezione di Lavagnoli, che è alla sua seconda stagione al Real Vicenza, Bruno, Carlini e Cristini sono arrivati in estate e per il momento non stanno deludendo le attese. Bruno, con 13 reti, è sempre in testa alla classifica dei marcatori del girone A, Carlini è un punto fermo, insostituibile, nei tre di difesa, Cristini sta attraversando una fase un po´ negativa ma solo nel girone di andata ha segnato 4 gol e il suo apporto si è sempre rivelato prezioso. «Non abbiamo ancora deciso nulla – ha spiegato il presidente del Real – ora si è chiuso il mercato, questo mese servirà per discutere i rinnovi. Non faccio nomi ma l´intenzione è quella di trattenere alcuni dei nostri giocatori più rappresentativi». Il presidente, che poco tempo fa ha deciso di cambiare la guida tecnica, si è poi soffermato sulla partita di Busto Arsizio, coincisa con il debutto del tecnico Favaretto in panchina, terminata 1-1. «Abbiamo creato almeno 5-6 palle-gol – ha detto – ma niente, evidentemente non è abbastanza. Sono rimasto ben impressionato da Gomes. Se l´allenatore non l´avesse schierato dal primo minuto, molto probabilmente saremmo tornati a casa sconfitti. E comunque – ha aggiunto – bisogna sempre tenere presente che ci sono anche gli avversari». Domenica il Real Vicenza tornerà a giocare al Menti: alle 16 ospiterà il Monza. La sfida tra biancorossi si preannuncia particolarmente importante per il Real Vicenza, che non vince da sei gare, troppo tempo per una squadra che ha la possibilità di centrare i playoff. Contro i brianzoli (dirigerà Francesco Fourneau di Roma 1, coadiuvato dagli assistenti Orlando Pagnotta di Nocera Inferiore e Genny Sbrescia di Castellammare di Stabia) il tecnico Favaretto spera di recuperare gli acciaccati Carlini e Quintavalla. Il primo, che non era sceso in campo contro la Pro Patria per una lieve distrazione all´adduttore, si sta sottoponendo a terapie per recuperare. In dubbio, al momento, è anche la disponibilità dell´ex capitano del Savona, frenato da un problema muscolare.

Ore 17.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Ha aspettato fino all’ultimo, contrariamente alle abitudini, e alla fine ha concluso un doppio affare a pochi minuti dal gong delle 23. Il dg giallorosso Werner Seeber ha piazzato due colpi prendendo Manuel Spadafora a titolo definitivo e Andrea Casarini dal Savona (con il placet del Parma per il prestito). Al club ligure sono andati Luca Munarini a titolo definitivo e Nicolò Tonon in prestito. Spadafora è un attaccante classe ‘94 che nella prima parte della stagione ha totalizzato 14 presenze segnando 4 gol. Non esattamente un comprimario e un’alternativa importante a Iocolano, Pietribiasi e Maistrello, mentre Casarini, 20 anni, è un centrocampista di quantità che regala ulteriori alternative nella zona nevralgica del campo. «Non dovevamo fare rivoluzioni – spiega il dg del Bassano – ma avevamo necessità di qualche aggiustamento. Non è stato facile, abbiamo aspettato fino all’ultimo perché c’era da mettere d’accordo tante persone, ma alla fine devo dire che sono soddisfatto». L’altra vittoria di Seeber è stata aver trattenuto Angelo Nolè, il fiore all’occhiello della campagna acquisti estiva e richiesto con insistenza dal Crotone. Il gol segnato al Pordenone non fa che confermare la bontà della scelta fatta in estate. Pure il Real Vicenza ha chiuso una trattativa sul filo di lana. L’arrivo di Gomes De Pina (pupillo di Paolo Favaretto) dopo quello di Francesco Margiotta ha chiuso ogni spazio per Francesco Galuppini. L’attaccante del Lumezzane è passato alla Feralpi in prestito dopo che il club valgobbino lo aveva dato in prestito al Real. Di solito in questi casi il diretto interessato procede alla cancellazione del primo prestito, torna alla società di apparteneneza e se ne imbastisce un secondo. In questo caso non c’era tempo per concludere l’operazione visti i tempi strettissimi e si è proceduto alla soluzione più rapida, con il placet del Lumezzane e il deposito del contratto a dieci minuti dalle 23.

Ore 16.40 – (Giornale di Vicenza) Due arrivi intriganti che forse non sono il paio di ingressi robusti vagheggiati da Asta, ma che portano giocatori di pronto uso perché impiegati con continuità a Savona, molto più di chi ha salutato Bassano. Già, Andrea Casarini e Manuel Spadafora in Liguria erano protagonisti, specie quando sulla panchina biancazzurra sedeva Arturo Di Napoli che in particolare per l´esterno offensivo abruzzese stravedeva. Il primo, mediano di vigore e sostanza, completa un reparto che coi soli Cenetti, Proietti e Davì rischiava di prosciugarsi per consunzione, restituendo linfa, muscoli e freschezza alla linea mediana. Il secondo invece è quella spalla offensiva in grado di recitare all´occorrenza pure da prima punta al posto di Pietribiasi e che può garantire soluzioni sottoporta diversificate: da un assetto a tre punte, a un modulo col tridente, ai compiti di centravanti classico d´area sino all´ala canonica con a fianco uno sfondatore degli ultimi sedici metri. In più a Savona ha bollato 4 reti in 15 gare, che per un 20enne senza esperienza sono bottino considerevole. Il Bassano esce dunque rafforzato o indebolito da questa sessione invernale in cui oltre al giovanissimo e promettente Bortot girato al Padova ha congedato anche Tonon e Munarini? La sensazione è che il Soccer Team ora sia più definito e omogeneo. Ergo, sulla carta è una formazione teoricamente più armonica, vedremo se le risposte in pista saranno altrettanto solide. Semmai, due aspetti vanno considerati: il primo è che la proprietà ha mantenuto l´ossatura portante della squadra resistendo alla tentazione di monetizzare cedendo qualche big ora in ascesa (Nolè al Crotone, per dire, ma non solo). Il secondo invece è che adesso per Seeber c´è un´altra partita ugualmente complicata: quella dei rinnovi in scadenza. Un match che il digì ha cominciato alla grande sottoscrivendo un biennale sino a giugno 2017 con Proietti, ma che riguarda diverse interpreti attuali del cast. Tra questi, Furlan, Toninelli, il portiere Rossi e Semenzato oltreché lo stesso tecnico Asta sono le situazioni più eclatanti, mentre per Pietribiasi ci sono tutti i presupposti per un prolugamento che soddisfi ambo le parti. «Una cosa per volta – chiarisce Seeber – ora lavoreremo anche su quello, ma c´è tempo». Infine per domenica a Bergamo con l´Albinoleffe, gli orobici dovranno rinunciare al centrocampista Salvi squalificato. Arbitrerà Alessandro Prontera di Bologna.

Ore 16.10 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 15.50 – Qui Guizza: partitella “Under” contro “Over”.

Ore 15.30 – Qui Guizza: partitella a campo ridotto con sponde.

Ore 15.10 – Qui Guizza: schemi ancora in corso.

Ore 14.50 – Qui Guizza: schemi offensivi anti-Tamai. Niccolini in gruppo, ancora assenti Dionisi e Thomassen.

Ore 14.30 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento pomeridiano.

Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Lunedì sera si è chiusa la lunga pagina della campagna trasferimenti di gennaio, consegnando al campionato organici rinforzati, almeno sulla carta. Poi sarà come sempre il campo a dare il giudizio finale sull’operato dei direttori sportivi della cadetteria. Il Vicenza ha chiuso il mercato con cinque nuovi arrivi: il difensore Thomas Manfredini, l’esterno offensivo Alessio Vita, il giovane attaccante Andrea Petagna e il portiere Federico Serraiocco e il tornante d’attacco Leonardo Spinazzola. «Ritengo che il Vicenza abbia condotto un’ottima campagna trasferimenti — ha spiegato il direttore generale biancorosso Andrea Gazzoli — l’obiettivo era quello di migliorare l’organico inserendo alcuni elementi che potessero aumentare la forza del gruppo, e trovare sistemazione per quei calciatori che a Vicenza hanno giocato poco e si trovavano un po’ chiusi. Le entrate sono state condotte in maniera mirata, ritengo che il direttore sportivo Paolo Cristallini sia stato molto abile nel centrare gli obiettivi preposti; non abbiamo lasciato nulla al caso e ci siamo mossi con scrupolosità, cercando di tutelare gli aspetti tecnici e le indicazioni del mister». Gli ultimi arrivi sono il portiere Federico Serraiocco, arrivato dal Teramo, e Leonardo Spinazzola che era l’alternativa a Riccardo Improta che il Bologna ha deciso di non cedere. «Sono un attaccante che gioca in fascia — ha precisato l’ex atalantino — ma la mia posizione la deciderà il mister nel momento in cui vorrà schierarmi, posso dire comunque che giocare a destra o a sinistra per me è indifferente. La decisione di venire a Vicenza l’avevo presa da un paio di giorni, mi voleva anche il Modena ma ho scelto Vicenza e quando mi hanno chiamato non ho avuto dubbi. Della squadra conosco Giacomelli che è di Foligno, poi Garcia Tena e D’Elia dai tempi della Juventus, ma tutti mi hanno detto che arrivo in un gruppo unito e compatto ed ambientarmi non sarà difficile». Spinazzola all’Atalanta ha giocato poco, ma si sente pronto a scendere in campo se Marino lo chiamerà in causa. «All’Atalanta sono partito abbastanza bene, sentivo la stima del mister e della società; poi mi sono infortunato e, complice qualche difficoltà di classifica, è stato più difficile riconquistare il posto. Comunque mi sono sempre allenato al massimo e dal punto di vista fisico mi sento bene. Il mio punto di forza sono gli assist più che i gol, ma ritengo che l’importante sia il risultato della squadra e non certo chi segna». Felice di vestire la maglia del Vicenza anche il portiere Serraiocco, che è già andato in panchina contro il Trapani al Menti e a Terni come vice di Vigorito, complice l’infortunio del titolare Bremec. «Ho scelto Vicenza complice una situazione non ottimale che si era creata a Teramo — ha spiegato l’estremo difensore pescarese — e l’essere qui mi permetterà di crescere in un contesto importante come la serie B. Vicenza poi per noi pescaresi è una piazza particolare, perché con i vicentini esiste il gemellaggio più antico d’Italia e al Menti ero già venuto più volte per vedere le partite. Ma stare dentro a quel campo fa sicuramente tutto un altro effetto». Ora si riparte con il campionato, sabato sarà il turno del Perugia in casa.

Ore 13.40 – (Giornale di Vicenza) Il numero di maglia, l´11, è quello che nel calcio di una volta indicava l´ala sinistra. Ed è proprio come esterno d´attacco che Leonardo Spinazzola, l´ultimo acquisto del mercato invernale biancorosso, conta di diventare protagonista nel 4-3-3 di Pasquale Marino. Il giovane giocatore umbro, che compirà 22 anni a fine marzo, è giunto dalla Juventus via Atalanta, la sua squadra nella prima parte di stagione. Spinazzola, ben arrivato. Come si è sviluppata la trattativa? «È stato tutto molto rapido. Ho saputo dell´interessamento del Vicenza appena tre giorni fa, ma non c´è voluto molto per convincermi. Sicuramente ha influito la consapevolezza di poter essere allenato da un tecnico come Marino, di cui tutti mi hanno detto che oltre ad essere molto preparato ha anche un bel modo di porsi con i suoi giocatori». Proprio Marino sperava che arrivasse un attaccante esterno con il fiuto del gol. Crede di poter essere lei? «Onestamente, finora più che essere un finalizzatore ho sempre fatto diversi assist per i miei compagni. Se riuscirò a segnare qualche gol in più ne sarò ben contento… Comunque mi sembra che per il Vicenza questo sia un problema relativo: se, pur non segnando moltissimo, ha fatto tanti punti, significa che ha un ottimo equilibrio. Se vinciamo anche sempre 1-0 mica ci va male!». Si profila un “derby” per una maglia tra lei che è di Foligno e Giacomelli che è di Spoleto, a nemmeno 30 chilometri… «Ma con Stefano non potrò mai sentirmi rivale. Lo conosco già da molto tempo perché di fatto è di Foligno pure lui, la cittadina è piccola e ci si frequenta un po´ tutti… Speriamo insieme di poter contribuire a portare in alto il Vicenza. Per me destra o sinistra non fa differenza, spero solo di avere l´opportunità di essere utile e di mettermi alla prova». Conosceva già altri compagni? «Sì, Garcia Tena e D´Elia che erano nella Primavera della Juve. Loro qui a Vicenza sono riusciti a farsi valere, spero anch´io di potermi misurare ancora con la serie B, dopo la positiva esperienza di Siena e la parentesi in A con l´Atalanta. All´inizio sentivo molto la fiducia di Colantuono, poi sono stato fermato da un infortunio e quando mi sono ristabilito altri compagni si erano meritati la conferma da titolari». Dove spera che possa arrivare questo Vicenza? «So che l´obiettivo è la salvezza, ma se restassimo dove siamo ora e centrassimo i playoff, a quel punto varrebbe la pena provare pure a vincerli…».

Ore 13.20 – (Giornale di Vicenza) 15 operazioni tra arrivi (5) e partenze (10). Il mercato invernale biancorosso è stato complessivamente piuttosto movimentato. Il direttore generale Andrea Gazzoli, che ieri ha presentato ufficialmente gli ultimi nuovi innesti (l´esterno Leonardo Spinazzola e il portiere Federico Serraiocco), si è detto più che soddisfatto del bilancio di questa sessione. «Abbiamo approfittato di questa finestra per completare le operazioni che non erano state possibili nel breve periodo tra il ripescaggio e l´inizio del campionato – ha spiegato -. Alcuni ragazzi che in Lega Pro avrebbero trovato maggiore spazio, mentre in serie B inevitabilmente sono stati chiusi, sono stati mandati a giocare. Al contempo siamo riusciti ad apportare tutti i rinforzi mirati nei ruoli in cui si era evidenziata maggiore necessità. Credo che Cristallini sia stato bravissimo». Gazzoli è convinto che la squadra, adesso, sia ben attrezzata per raggiungere l´obiettivo della salvezza: «Ci siamo imposti di non trascurare alcun dettaglio. Ad esempio ci siamo voluti coprire con un ulteriore portiere che possa dare affidabilità in caso di bisogno – ha sottolineato -. E poi abbiamo lavorato anche per non intaccare il parco giocatori di proprietà. Per questo non avremmo mai preso in considerazione l´idea di cedere Cocco, salvo offerte davvero clamorose. E sono importanti anche le operazioni fatte con Maritato ed El Hasni: due giocatori in cui crediamo, che abbiamo ceduto in prestito secco, senza alcuna opzione, con l´unico obiettivo che possano giocare con continuità e poi tornare da noi». GENTILI FRENA. Il centrale difensivo Gentili si è fermato per problemi muscolari e il recupero di Brighenti in questo momento pare improbabile. GIUDICE. Sabato al Menti il Vicenza sarà privo di Camisa, il Perugia del difensore Marco Rossi e dell´attaccante Fabinho: tutti e tre sono squalificati per una giornata. In diffida Giacomelli, punito anche con una multa da 1.500 euro per simulazione. VIAREGGIO. Oggi seconda gara per la Primavera del Vicenza che affronta il Bruges a Barletta alle 18. Dopo il primo turno Atalanta e Bari hanno 3 punti, Vicenza e Bruges 0.

Ore 13.00 – (Giornale di Vicenza) Allora presidente Cunico è soddisfatto di come è andato il mercato di gennaio? «Per dare un giudizio su quanto fatto bisogna aspettare, ma una cosa posso dire e cioè che abbiamo affrontato questo mercato con un´idea su tutte: salvaguardare l´unità e lo spirito del gruppo costruito in questi mesi». Che tradotto significa? «Intanto non ci era stato chiesto solo Cocco, ma pure Giacomelli, Brighenti ed altri, ma abbiamo capito che toccare gli equilibri raggiunti sarebbe stato un rischio troppo grande, non per nulla siamo stati molto attenti anche agli innesti». Del resto non sono arrivati molti giocatori… «Sono arrivati quelli che servivano, di certo stiamo parlando di gente seria e di qualità: Manfredini non lo scopriamo noi e con la sua esperienza potrà essere molto utile ad un reparto già assai forte,Vita lo volevano tutti, Petagna è un giovane di grande prospettiva ed infine Spinazzola che, non ho difficoltà ad ammettere, seguivo personalmente da tempo in quanto credo in lui». Senta non neghi che se il Pescara avesse accettato la vostra richiesta economica Cocco sarebbe partito. «Mi pare ovvio, e questo vale per qualsiasi giocatore. Cocco sarebbe potuto partire, ma solo di fronte, appunto, ad un´offerta irrinunciabile, mai pensato di svendere lui o qualche altro giocatore. Infine ci tengo a sottolineare che per tutto il mercato abbiamo tenuto in grande considerazione i suggerimenti del tecnico Marino». Per settimane avete tentato di arrivare ad Improta. Ci abbiamo provato fino all´ultimo, alle 22.20 di lunedì si era sparsa la voce che il Bologna aveva deciso di mettere Improta sul mercato, ci siamo rifatti sotto, pure il Carpi ci ha provato molto, ma poi invece i rossoblù ci hanno ripensato e a quel punto noi abbiamo chiuso: prendere per prendere non ci è mai interessato. Infine mi faccia fare un ringraziamento ai ragazzi andati via, molti dei quali torneranno, e ai quali auguro di fare bene in questi mesi». E adesso a testa bassa sul campionato con un Vicenza in piena zona playoff. «Per me la salvezza sarà a quota 48, visto che alcune squadre avranno dei punti di penalizzazione. Detto questo, sempre 14 ne mancano, facciamo così: una volta raggiunta questo tetto ci risentiamo». Presidente non si può chiudere senza chiederle se ci sono novità in merito alla vendita della società. «Si continua a lavorare anche sotto questo aspetto, la volontà resta, come ho sempre detto, quella di vendere o di rinforzare l´attuale società».

Ore 12.30 – (Gazzettino) L’aria da neve ha indotto Claudio Foscarini ad anticipare a ieri la doppia seduta, Francesco Stanco si è allenato solo al mattino per sintomi di influenza. La giornata di squalifica del capitano Michele Pellizzer, rimediata nella partita vinta con il Trapani, mette in corsa il neo acquisto Agostino Camigliano per l’esordio in maglia granata in coppia con Scaglia al centro della difesa, sabato prossimo a Pescara. «Se c’è più concorrenza – afferma Pellizzer – siamo tutti stimolati a dare di più. Nell’andata la rosa è stata spesso integrata con la convocazione di giovani della Primavera, mentre adesso siamo messi meglio. Chiunque a Pescara giocherà al mio posto, sono certo che farà bene la propria parte». Su Sgrigna, apparso poco entusiasta per essere partito due volte dalla panchina, conclude il capitano: «Dopo la vittoria sul Trapani, negli spogliatoi si è scusato con tutti noi per il suo atteggiamento. Ritengo che tutto sia finito e che al più presto vedremo il miglior Sgrigna». Andrea Pierobon, ormai titolare fisso, aggiunge: «Non vedo problemi di spogliatoio. Sia Sgrigna che tutti gli altri si stanno impegnando per dare il meglio alla chiamata. C’è bisogno di tutti per raggiungere la salvezza e dobbiamo remare dalla stessa parte». Sul mercato il dg Stefano Marchetti è soddisfatto: «Quel che c’era da fare è stato fatto per tempo».

Ore 12.10 – (Mattino di Padova) Conosce la serie B come pochi. Se ne intende di salvezze. E a Cittadella è quasi di casa, visto che è trevigiano di Preganziol e spesso lo si trova in tribuna al “Tombolato” a vedere le partite. Bepi Pillon è l’uomo giusto per fare il punto della situazione al termine del mercato di riparazione, che si è concluso lunedì notte con gli ultimi scambi. Allora, Pillon, chi si è mosso meglio in queste settimane? «In generale direi il Bologna: è la squadra che si è potenziata di più. Per quanto riguarda la corsa-salvezza, Catania ed Entella. I siciliani hanno operato una vera e propria rivoluzione, investendo su giocatori italiani “di categoria”, da Maniero, che è uno degli attaccanti più forti della serie B, a Sciaudone, Mazzotta e Del Prete. I liguri si sono rafforzati davanti con Sforzini e Cutolo, con quest’ultimo, ingaggiato dal Pescara, che è stato il vero colpo dell’ultimo minuto». E il Cittadella? «Si è mosso un po’ come il Carpi, operando le piccole modifiche che servivano per migliorare il telaio. Fra i nuovi arrivati conoscevo solo Stanco, esattamente il tipo di innesto di cui parlavo: un giocatore utile per la manovra offensiva. In generale, non credo che questa squadra dovesse essere stravolta. Aveva soltanto bisogno di quella costanza di rendimento che, mi sembra, sta finalmente trovando. In fondo, se mi chiedete qual è la qualità che più di tutte serve per salvarsi in questa categoria, io non ho dubbi: la continuità». La classifica è cortissima: basteranno 50 punti per salvarsi? «Credo che la quota di riferimento resti quella. Ma è evidente che, partendo da chi adesso ha 30 punti e andando in giù, nessuno può considerarsi al sicuro. Lo stesso Trapani, che sembrava poter puntare ai playoff, dopo la sconfitta di sabato scorso al “Tombolato” a mio avviso si trova immischiato più di altre squadre nella lotta. E direi che l’esempio più evidente di quanto sia difficile il campionato di serie B viene dal Latina: fa specie pensare che una delle più belle realtà della passata stagione adesso sia in coda alla classifica». Torniamo al Citta: è al corrente del “mal di pancia” da panchina di Sgrigna? «Conosco bene il ragazzo e so quali siano le sue qualità tecniche e umane. L’ho allenato a Carpi, l’anno scorso, ed è capitato anche a me di non farlo giocare e di vedere che ci rimaneva male. Ma io dico che dovremmo preoccuparci sul serio se uno come lui finisse in panchina e non si lamentasse, se invece protesta vuol dire che ha voglia di giocare, no? E poi sono convinto che Foscarini, che ogni tanto sento, saprà gestire al meglio questa situazione». E lei? Quando la vedremo di nuovo in panchina? «Eh… (e Pillon, che domenica festeggerà il suo 59º compleanno, sorride, ndr) Ho avuto qualche proposta in serie B, che però non si è concretizzata. D’altra parte, si sa com’è questo mondo: dopo due stagioni positive, con la salvezza miracolosa conquistata con la Reggina e con un buon campionato a Carpi, dove abbiamo sfiorato i playoff, adesso mi tocca stare a guardare. Ma io seguo tutto quello che succede e conto di tornare in pista quanto prima». Stanco a letto, Pellizzer out. Ieri il giudice sportivo ha ratificato la squalifica per una giornata di capitan Pellizzer, ammonito contro il Trapani e già diffidato: non sarà in campo, dunque, sabato allo stadio Adriatico di Pescara. Chi invece si punta a recuperare è proprio il già citato Stanco, che ieri non si è allenato, ennesima vittima dell’influenza. Prevendite. I biglietti per la trasferta in Abruzzo sono disponibili in prevendita al costo di 10 euro sul circuito Ticketone (ticketone.it).

Ore 11.50 – (Corriere del Veneto) A mercato chiuso è possibile tracciare un bilancio di quanto accaduto nella sessione invernale per il Cittadella. Sono arrivati quattro rinforzi (Kupisz, Stanco, Camigliano e Bazzoffia) con due cessioni (Palma e Mancuso). Inalterato lo scacchiere, diversa la collocazione tattica in prospettiva con il ritorno al 4-4-2 che ha cambiato, di fatto, le strategie. Via un regista come Palma, che non avrebbe più avuto spazio in un centrocampo a quattro e dentro due esterni come Kupisz e Bazzoffia, in attesa del ritorno a pieno regime di Schenetti. E dentro pure un difensore (Camigliano) per rimpianguare un reparto che soffre l’assenza per infortunio di Signorini. Il primo che potrebbe presto far parlare di sé, dopo gli inserimenti di Stanco e Kupisz , potrebbe essere proprio Bazzoffia, che Foscarini ha gettato subito nella mischia con il Trapani: «Cittadella è una grande occasione — spiega — non è che in Portogallo stessi male ma l’Italia mi mancava. Quando ho saputo dell’interesse del Cittadella non ci ho pensato due volte e abbiamo trovato l’accordo. Quando il mister lo riterrà opportuno, io ci sarò». Intanto si lavora per risolvere la spinosa questione relativa a Alessandro Sgrigna. La diplomazia è al lavoro, l’attaccante granata è scontento per le recenti esclusioni ma il rapporto può ancora essere ricomposto.

Ore 11.20 – (Gazzettino) A dare il benvenuto a Fenati era presente il presidente Giuseppe Bergamin. «Con il suo arrivo abbiamo rimpinguato il centrocampo, ora l’organico è completo e anche più forte con le operazioni effettuate in dicembre e gennaio. Abbiamo una squadra affidabile che può arrivare in fondo senza grandi problemi. Adesso inizia il rush finale, bisogna tenere alti ritmo e concentrazione fino alla fine. E ci aspettiamo all’Euganeo una presenza importante e costante dei nostri tifosi». Sull’operato in chiave mercato del diesse De Poli. «Ha fatto il lavoro che gli era stato chiesto. Adesso bisogna iniziare a pianificare il futuro ed è per questo che De Poli e Tognon sono andati al torneo di Viareggio». SQUADRA. Ripresa della preparazione in vista della sfida domenica all’Euganeo con il Tamai. Partitella e lavoro atletico gli ingredienti della seduta. Oltre a Thomassen, Petkovic e Busetto non si sono allenati Niccolini (fastidio al ginocchio) e Dionisi. Oggi doppia seduta, domani amichevole con il San Marco a Ponte di Brenta. Intanto, la prossima trasferta con il Mezzocorona si giocherà quasi certamente a Rovereto: le società sono d’accordo, si attende il via libera della Lega. VIAREGGIO. Vittoria al debutto per la rappresentativa di serie D che ha superato 2-1 l’Empoli. Pittarello è entrato nella ripresa al posto di Coraini, attaccante dell’Este.

Ore 11.10 – (Gazzettino) «Padova è l’occasione della mia vita, devo sfruttarla al meglio». Si presenta così il nuovo centrocampista Giovanni Fenati, classe 1995, che ieri ha iniziato ad allenarsi con i compagni. È arrivato in prestito dalla Sampdoria, anche se nella prima parte della stagione ha giocato con la Lucchese dove aveva come allenatore l’ex biancoscudato Nanu Galderisi. «Quando l’ho informato che c’era questa opportunità, mi ha detto di prenderla subito dato che è una grande occasione per la mia carriera. Ho seguito anche il suo consiglio e sono venuto di corsa al Padova, non ci ho pensato due volte. La prima impressione è ottima, sono molto contento. Speriamo che questa nuova avventura inizi bene». Con i toscani ha collezionato una presenza in campionato e due in Coppa Italia. «Non ho avuto molto spazio in quanto ero chiuso da giocatori più vecchi, ma è stata comunque un’esperienza che mi ha formato anche caratterialmente. Ora sono al Padova e sono sicuro che avrò le mie occasioni. Questa è una piazza importante e la considero un’occasione migliore rispetto a Lucca per fare il salto di qualità». Sulle sue caratteristiche. «Sono un centrocampista prevalentemente tecnico, ma anche con tanta corsa. Mi piace tirare da fuori area e ho segnato anche qualche gol. Spero che i tifosi possano ammirare le mie qualità al più presto. Giocare nel centrocampo a due o a tre non è un problema, anche se preferisco essere impiegato come interno. Sono qui per dare il mio contributo». Cosa le ha detto Parlato? «Mi ha fatto un’ottima impressione. Mi ha detto che devo entrare in punta dei piedi dato che il gruppo è formato e di giocarmi le mie possibilità. Spero di convincerlo a buttarmi nella mischia già domenica».

Ore 10.50 – (Mattino di Padova) Tra il dire e il fare, però, c’è un torneo da vincere… «Abbiamo 14 settimane davanti: dobbiamo portare a casa sempre il risultato, confortato anche da buone prestazioni. Le qualità le abbiamo, lo spirito e la determinazione pure: basta utilizzarli bene». Ora in rosa ci sono 26 giocatori, non pochi. Teme che possano nascere malumori? «Ognuno dev’essere intelligente, capire che in più di undici non si può scendere in campo, per di più divisi tra vecchi e giovani secondo la regola degli “under”. Pertanto ci sarà un’alternanza a seconda delle condizioni fisiche e mentali del singolo, e a seconda delle decisioni dell’allenatore: le sue valutazioni dovranno essere condivise anche da chi, pur con un po’ di sofferenza, andrà in panchina. Non credo comunque che nasceranno problemi». Cosa si aspetta dalla sfida con il Tamai di domenica 8? «L’auspicio è che ci siano molti tifosi sugli spalti: ci piacerebbe una presenza di pubblico costante e importante da qui alla fine».

Ore 10.40 – (Mattino di Padova) «Si tratta solo di mantenere un ritmo elevato e la concentrazione alta sino alla fine: dobbiamo fare una corsa senza altri stop, gli alti e bassi non dovranno esserci più». Soddisfatto del lavoro compiuto dal direttore sportivo? «De Poli ha fatto quanto gli è stato chiesto, seguendo le direttive del mister, ma il suo compito non finisce certo qui: da oggi credo debba cominciare a guardare non quelli che abbiamo in rosa, ma chi potrebbe servirci per il futuro. Tra 4 o 5 mesi, per intenderci». Significa che state già pensando all’organico per la prossima stagione? «La società va strutturata in modo che possa affrontare un campionato diverso, e allo stesso tempo, pensando alla squadra, è necessario conoscere per tempo i giocatori che eventualmente potrebbero tornare utili per un’altra categoria. È per questo che De Poli e il nuovo osservatore (Simone Tognon, ndr) sono al “Viareggio”, a studiare giocatori: cominciamo a pianificare il prossimo campionato già a partire da domani».

Ore 10.30 – (Mattino di Padova) Il Padova che cercherà di conquistare la Lega Pro è definitivamente delineato. Una rosa così suddivisa: 4 portieri, 8 difensori, 6 centrocampisti e ben 8 attaccanti, tra prime punte ed esterni. Con l’arrivo di Giovanni Fenati, centrocampista giunto in prestito dalla Sampdoria, la squadra è finalmente completa. Saranno questi 26 giocatori a decidere il futuro sportivo dei Biancoscudati: Lega Pro o ancora serie D, il risultato passa per i prossimi tre mesi e mezzo. «Ora è un Padova più forte», sentenzia il presidente Giuseppe Bergamin. «Fra il mercato di dicembre e quello di gennaio siamo migliorati tantissimo sicuramente nel reparto offensivo, mentre a centrocampo abbiamo dato al tecnico maggiori alternative. Il Padova adesso è affidabile e può arrivare in fondo senza grosse problematiche». Da oggi in avanti, quindi, si sposta l’obiettivo? «Siamo soddisfatti, ma adesso inizia il rush finale di 14 partite: ogni domenica diventerà fondamentale. L’organico è completo, ci mancava una pedina in mezzo al campo perché mister Parlato in particolari situazioni legate alle assenze poteva avere qualche problema in quel reparto, ma con Fenati abbiamo concluso le nostre operazioni».

Ore 10.20 – (Mattino di Padova) La prima esperienza nel calcio professionistico, e lontano da casa, quest’anno era iniziata bene, ma ben presto sono subentrate mille difficoltà: «Per un giovane come me arrivare da Genova in una piazza come quella di Lucca non è stato facile. Ero anche partito bene, avevo giocato le prime due partite di Coppa Italia e la prima di campionato. Da lì in avanti, tuttavia, non ho più visto il campo: diciamo che ci sono state altre componenti che non mi hanno permesso di giocare con continuità. L’allenatore precedente (Guido Pagliuca, ndr) ha compiuto scelte diverse, poi è arrivato Galderisi, che con me è stato molto leale sin dall’inizio. Prima di accettare Padova ho parlato anche con lui, gli ho chiesto se fosse la scelta giusta ed è stato proprio lui a dirmi che questa sarebbe stata una grande occasione per la mia carriera. Gli ho creduto, venendo di corsa». Qualche altra offerta era arrivata, ma il richiamo dei Biancoscudati è stato più forte: «Appena giunto qui, nemmeno il tempo di posare le valigie e ho subito capito com’è l’affetto dei tifosi: alcuni mi hanno scritto per farmi il classico “in bocca al lupo”, e spero di poter dimostrare presto il mio valore. Ma Parlato mi ha già fatto intendere che, anche se sono un under, giocherò solo se lo merito».

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) È genovese e sampdoriano, ma a Padova lo manda nientemeno che “Nanu” Galderisi. Alla Guizza è sbarcato Giovanni Fenati, il nuovo centrocampista che, dopo aver approcciato Padova lunedì per le firme sul contratto, ieri pomeriggio ha sostenuto il primo allenamento con i nuovi compagni. «È la prima volta che milito in serie D, ma stare qui è come essere nei professionisti», le prime parole del giovanotto. «Per il mio futuro, giocare in questa piazza è l’occasione della vita». Centrocampista centrale cresciuto nella Sampdoria, Fenati ha avuto modo di crescere al fianco di grandi campioni: «Fin dalle giovanili, ho sempre fatto la mezz’ala in un reparto a tre. Mi piace inserirmi, ho realizzato anche qualche gol e spero di poterci riuscire pure qui. L’anno scorso mi allenavo spesso con la prima squadra, e dei big era Palombo quello che mi aveva preso un po’ sotto la sua ala: mi diceva sempre di non calare mai l’attenzione in allenamento, di rimanere concentrato anche nei momenti più spenti. Il mio idolo, tuttavia, fin da piccolo è stato Steven Gerrard: in camera avevo il suo poster, mi piace come giocatore e un po’ mi ci rivedo, anche se per il temperamento sono simile a De Rossi».

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Cosa porta in più? «L’esperienza di 10 anni, anzi sono 11, vissuti fuori, in altre realtà comunque importanti. E poi un po’ di spensieratezza, la stessa che ha contraddistinto il mio modo di operare ad Abano ed Este, dove credo di aver svolto un buon lavoro, guardando sempre l’aspetto economico. A Vicenza, poi, siamo saliti in Lega Pro, i risultati insomma ci sono stati». Il rapporto con De Poli? «Dico la verità, non conoscevo Fabrizio. Sapevo chi era, ma al di là di qualche saluto non ci siamo mai frequentati. Da uno come lui si può solo guadagnare…». E adesso dove si trova? «Sto, anzi stiamo seguendo insieme il Torneo di Viareggio (ieri Tognon era a San Donato di San Miniato, in provincia di Pisa, per Bologna-Pescara, De Poli a vedere la rappresentativa di serie D contro l’Empoli a Quarrata, provincia di Pistoia, ndr). Resterò qui per tutta la settimana». Sia sincero, potrebbe aprirsi un ciclo per lei in biancoscudato? «È un discorso prematuro, con la proprietà non ne abbiamo neppure parlato».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Simone Tognon, cosa rappresenta per un padovano come lei (risiede ad Albignasego), approdare alla Biancoscudati Padova all’età di 39 anni e mezzo come osservatore nell’area scouting fino al termine dell’attuale stagione sportiva? «Una grande occasione. Ho giocato nelle giovanili del Padova, dove ho vinto un titolo italiano con i Giovanissimi nazionali, guidati allora da Maurizio Viscidi, ma alla precedente società non sono mai stato legato come dirigente. Ho lavorato, lo sapete, ad Este, Abano e al Real Vicenza, e poi al Milan, quando c’era Allegri allenatore, come osservatore. Qui, adesso, sta nascendo qualcosa di nuovo, c’è un po’ tutto da mettere in piedi. Ed essere partecipe di questa costruzione per i prossimi 4 mesi non può che farmi piacere. L’accordo è sino a fine maggio, dobbiamo conoscerci bene». Un’avventura ricca di stimoli o che la preoccupa un po’? «No, nessuna preoccupazione, solo tanta voglia di far bene perché le motivazioni sono molteplici e il prodotto si sta plasmando a dovere. E poi non respiravo da anni tanto entusiasmo nella piazza».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Il Padova tra una settimana tornerà sul luogo del… delitto. Dopo aver battuto il Mori con un 6-2 che ha rappresentato uno dei risultati esterni più larghi di sempre, la squadra di Parlato giocherà infatti a Rovereto anche domenica 15 febbraio contro il Mezzocorona. Le due società sono già d’accordo per la disputa del match allo stadio “Quercia”, e non sul sintetico di Mezzocorona: e si attende solo il “via libera” dalla Lega Dilettanti. I problemi per il tecnico campano sono, invece, a più breve termine: in vista del match di domenica all’Euganeo contro il Tamai, infatti, Parlato deve fare i conti con l’emergenza difesa. Ieri alla seduta alla Guizza non si sono allenati né Niccolini, né Thomassen (entrambi acciaccati), né Dionisi (influenzato): se nessuno dei tre riuscisse a recuperare in tempo, la coppia centrale della retroguardia potrebbe essere composta da Nichele e Sentinelli.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Comincia con il botto il Torneo di Viareggio per la Rappresentativa di serie D guidata da Augusto Gentilini, che ieri, all’esordio, ha avuto ragione di misura dell’Empoli grazie alle reti siglate nel primo tempo dal giovane ’95 Sparacello, attaccante del Tiger Brolo (serie D messinese). Titolari entrambi i giocatori dell’Este, il difensore Bagatini e l’attaccante Coraini. In particolare, quest’ultimo si è reso protagonista di una gran prova, fornendo al compagno i due assist decisivi per l’immediato vantaggio e per il gol-vittoria dopo una grande cavalcata personale. L’attaccante biancoscudato Pittarello, subentrato proprio a Coraini a metà ripresa, non è riuscito invece a chiudere la gara nonostante un paio di buone occasioni nel finale. E con il Torino che ha battuto per 2-0 il Santos Laguna nell’altra gara del girone, domani contro i messicani i baby di serie D potrebbero con una vittoria già ipotecare il passaggio agli ottavi. RAPPRESENTATIVA SERIE D (4-3-2-1): Dini, Clemente, Reggiani, Bagatini Marotti, Sanashvili, Farinazzo (27’ st Berardi), Bensaja, Matera (14’ st Lucchese), Cericola (44’ st Martinozzi), Sparacello, Coraini (24’ st Pittarello). All. Gentilini.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Nel frattempo ieri sono ripresi gli allenamenti alla Guizza e l’ultimo arrivato Giovanni Fenati, prelevato domenica in prestito dalla Lucchese via Sampdoria, ha fatto ufficialmente il proprio ingresso all’interno del gruppo nella seduta pomeridiana programmata da Carmine Parlato. «Ho scelto Padova con grande entusiasmo — ammette Fenati — avevo altre offerte, ma quando ho saputo dell’interesse di questa grande società ho detto subito di sì. Questa è una grande piazza e ha tifosi straordinari, non vedo l’ora di potermeli “gustare” dal vivo». Fenati è una mezzala bravo negli inserimenti e questa esperienza patavina la giudica un’occasione irripetibile per imporsi nel calcio che conta. «Ho sempre fatto la mezzala nel centrocampo a tre — conferma il centrocampista di proprietà della Samp — mi piace inserirmi e in carriera ho anche segnato qualche gol». Alla Lucchese ha avuto qualche difficoltà, ma è impossibile non chiedergli di Nanu Galderisi, attuale tecnico dei toscani: «Il mister è sempre stato leale con me — sottolinea subito Fernati — anche se ho giocato poco con lui ho avuto un ottimo rapporto ed è stato lui a consigliarmi di venire a Padova. Sono sceso di categoria, ma questa è l’opportunità ancor più importante per la mia carriera. Questa è l’occasione della mia vita, devo sfruttarla al meglio per fare un salto di qualità. Spero di farlo assieme alla squadra». Avrà subito spazio? Per le prime risposte basterà attendere domenica.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Un mercato «benedetto», quello impostato, finalizzato e rifinito dal ds Fabrizio De Poli, che adesso trova il pollice alto anche dei vertici societari del Padova. Zubin, Amirante, Salvadori, Lanzotti, Bortot e l’ultimo arrivato Fenati hanno aggiunto alternative di spessore in ogni settore. Da oggi in avanti, come ricorda con un sorriso il presidente Giuseppe Bergamin, si penserà solo al campo e l’obiettivo è ovviamente quello di tornare subito in Lega Pro. «Siamo soddisfatti di quanto è stato fatto — spiega l’imprenditore di Villafranca — e siamo convinti che il nostro organico abbia qualità, alternative e ottimi innesti in tutti i reparti. Per questo motivo siamo altrettanto determinati adesso e tutto quello che abbiamo fatto come società speriamo si traduca sul campo nei risultati che noi tutti, dalla società ai tecnici fino ai tifosi, si augurano. Siamo primi e vogliamo restarci». L’impressione è che la pausa abbia fatto bene al Padova e che domenica contro il Tamai la squadra abbia tutta l’intenzione di dare un seguito al successo roboante contro il Mori Santo Stefano, che ha permesso il controsorpasso sull’Altovicentino. «Ci sono quattordici partite da giocare – prosegue Bergamin – e abbiamo nelle nostre corde la possibilità di arrivare fino in fondo senza più distrazioni. Non credo che l’abbondanza sia un problema, abbiamo un gruppo di persone intelligenti e capaci che sa che quando si viene in una squadra che punta in alto, in qualsiasi categoria, servono giocatori che conoscano il concetto di alternanza e sacrificio. Noi siamo pronti, il gruppo mi pare sano e credo che recupereremo molto presto sia Petkovic che Busetto, che sono stati e saranno importanti all’interno della nostra stagione».

Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (ventunesima giornata, domenica 8 febbraio ore 14.30): ArziChiampo-Mezzocorona, Belluno-Fontanafredda, Clodiense-Union Pro, Dro-Montebelluna, Giorgione-Mori S. Stefano, Kras Repen-Triestina, Legnago-Union Ripa La Fenadora, Padova-Tamai, Sacilese-AltoVicentino.

Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 47, AltoVicentino 45, Belluno 38, Sacilese 36, Clodiense 33, ArziChiampo 32, Fontanafredda 30, Union Ripa La Fenadora e Tamai 29, Montebelluna e Union Pro 28, Giorgione 23, Dro e Legnago 19, Kras Repen 18,Triestina 16, Mezzocorona 10, Mori Santo Stefano 8.

Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della ventesima giornata: AltoVicentino-Kras Repen 0-1, Fontanafredda-Giorgione 2-1, Mezzocorona-Belluno 3-1, Montebelluna-Legnago 2-2, Mori S. Stefano-Padova 2-6, Tamai-Clodiense 0-0, Triestina-ArziChiampo 2-2, Union Pro-Dro 1-0, Union Ripa La Fenadora-Sacilese 1-2.

Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Macron Store, Supermercati Alì, Box Uomo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Zero Emissioni, Ecosystem, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 3 febbraio: prima seduta settimanale per i Biancoscudati, tra gli assenti i difensori Dionisi, Niccolini e Thomassen.




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