Live 24! Padova-Tamai, -5: si ritorna a pensare al campionato, allenamento pomeridiano alla Guizza

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Ore 22.00 – (Gazzettino, edizione di Treviso) L’Union Pro ha sfruttato la domenica di sosta per il Trofeo di Viareggio, dove è impegnata la Rappresentativa di Serie D, per preparare al meglio la trasferta di domenica prossima contro la Clodiense quinta in classifica. Per l’attaccante Alessandro Cattelan, arrivato a Mogliano nel mercato di riparazione, si tratta di una sfida particolare visti i suoi trascorsi a Chioggia. Dopo alcune stagioni in Eccellenza è tornato in serie D: come mai l’Union Pro? «Ho fatto questa scelta per rimettermi in gioco e dimostrare le mie potenzialità. Aggiungo che Feltrin mi aveva cercato con insistenza e che la squadra mi piaceva molto, anche perché c’erano molti giocatori che conoscevo e stimavo. Insomma è stata una scelta facile per me quella di venire all’Union Pro». Dopo un inizio difficile alla LiventinaGorghense cosa si aspetta da questa seconda parte di stagione? «La mia prima parte di stagione mi ha dato pochissime soddisfazioni, ma adesso voglio voltare pagina facendo bene con la mia nuova squadra. Voglio giocare il più possibile e dare tutto il mio contributo all’Union per raggiungere una salvezza tranquilla e poi pensare magari anche ad altri obiettivi. A livello personale spero di tornare presto al gol che mi manca». Dopo tre mesi di allenamenti come procede il suo ambientamento nella nuova squadra? «Questi tre mesi sono volati. Questo vuol dire che sta andando tutto per il meglio. Poi ripeto, molti giocatori li conoscevo già, erano amici. Quindi tutto è stato più facile. Anche con quelli che non conoscevo ho instaurato subito un ottimo rapporto. È un gruppo fantastico che secondo me raggiungerà i propri obiettivi senza troppi problemi». Per domenica prossima è sicuro il rientro del difensore Alvise Nobile mentre rimangono in dubbio i centrocampisti Rossi (schiena) e Busetto (caviglia. Il difensore Trevisiol sconterà invece la terza delle quattro giornate di squalifica.

Ore 21.40 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Il turno di riposo per il Giorgione è arrivato proprio al momento giusto. Ci sono da recuperare alcuni giocatori e per altri c’era da rifiatare visto che gran parte dei baby di Antonio Paganin mai si erano trovati a giocare un campionato, quello di serie D da titolari. Uno degli infortunati oramai sulla via del recupero è il portiere Matteo Bevilacqua che è ritornato ad allenarsi dopo la distorsione alla caviglia sinistra patita nel match contro l’Union Ripa. «Effettivamente questa sosta ci voleva proprio – attacca Matteo – per me e per altri compagni che devono recuperare da infortuni e per tanti ragazzi che hanno sempre tirato la carretta in questo periodo. Domenica ci aspetta la sfida casalinga col Mori, dovremo dare il massimo». Una partita da vincere a tutti i costi. «Sì, lo sappiamo. Vogliamo conquistare i punti per la salvezza e domenica è un’occasione molto importante, vedo il gruppo motivato e sono sicuro che centreremo il risultato». Ritornerà titolare tra i pali? «Lo spero! In queste tre partite ha giocato Nicola Pazzaia e penso si sia comportato molto bene. Il ruolo del portiere è molto delicato e per esprimersi al meglio occorre continuità e per Pazzaia non era facile entrare da titolare dopo una decina di partite in cui è stato fuori». Dove deve migliorare la squadra nel girone di ritorno? «Nell’approccio alle partite. A volte abbiamo bisogno di una sberla, nel senso di subire un gol, per iniziare a giocare come sappiamo. Dovremo stare più attenti in futuro. Se commettiamo meno ingenuità possiamo raccogliere molti più risultati positivi». Come vede i tre nuovi arrivati Maran, Zanin e Vigo? «Sono ottimi giocatori e si sono inseriti subito nel gruppoàsicuramente ci daranno una mano a centrare la salvezza prima possibile. Già in queste prime partite si è visto che sono giocatori che possono diventare titolari. Il mister vuole un gruppo di 22 titolari, tutti intercambiabili e penso che ora la rosa sia al completo».

Ore 21.20 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Il suo biglietto da visita è stato un gol straordinario, anche se inutile per far conquistare punti alla squadra, realizzato all’esordio contro i Biancoscudati Padova. Pure Samba Sadio, 19enne punta senegalese da meno di un mese al Montebelluna, vuole dare il suo contributo alla salvezza della banda di Daniele Pasa. Di proprietà della Reggina, Samba è arrivato in biancoceleste dopo aver iniziato la stagione tra le file del Belluno. Con lui tracciamo un bilancio in attesa della ripresa del campionato. «Sono a Montebelluna da poco, però l’ambiente è a posto. Sono stato accolto benissimo dai compagni e dall’allenatore. La società punta sui giovani e quindi non ci sono stati problemi. La squadra gioca un buon calcio e faremo di tutto per conquistare prima possibile la salvezza». Si è presentato con un gran gol al Padova. «Quello è stato soprattutto un gesto istintivo, non ci ho pensato due volte ed ho calciato direttamente in porta. Ci tenevo a fare bene in quello stadio, avevo giocato nella Primavera del Padova ma non è stata una grande esperienza». Come mai? «Scendevo in campo raramente, però ho un bel ricordo della partita giocata contro il Milan. Segnai un gol e alla fine Pippo Inzaghi, che era l’allenatore dei rossoneri, venne a farmi i complimenti. Riceverli da un ex grande attaccante è stata una soddisfazione immensa». Anche a Belluno ha trovato poco spazio. «Davanti avevo giocatori come Corbanese e Duravia, poi la società contava sul recupero di Radrezza. Così, quando il Montebelluna mi ha cercato, con il procuratore abbiamo deciso che quella era un’esperienza da fare assolutamente». Com’è il suo rapporto con Pasa? «Lui è innanzi tutto una bravissima persona, e poi un buon allenatore. Fin dal primo giorno mi ha aiutato per farmi migliorare il più possibile. È uno che ti vuole fare diventare uomo, e poi calciatore». Obiettivo personale? «Essendo un attaccante, spero di fare tanti gol, mi piacerebbe intanto arrivare ad essere il capocannoniere della squadra e poi, se possibile, risultare tra le migliori punte della serie D». Lei fa della velocità una delle sue armi principali. Su questi campi però non è facile esprimersi. «Lo so, ma non ci sono alternative. Io penso a giocare meglio che posso e a dare tutto, senza pensare troppo alle condizioni del terreno». Domenica vi aspetta il Dro. «Dopo il pareggio con il Legnago c’è un altro scontro diretto noi dobbiamo assolutamente tornare a casa con i tre punti».

Ore 21.00 – (Il Piccolo) Fontanafredda non suscita esattamente dei ricordi piacevoli alla Triestina: troppo recente quella bruciante sconfitta con i padroni di casa nell’ultima partita del 2014. Ma non è solo per questo motivo che Marco Pontrelli si dice per niente soddisfatto che alla fine il derby del Kras si giochi sul campo neutro di Fontanafredda: «Vero, non sono per niente soddisfatto – afferma il presidente – anzi direi arrabbiato. A parte i brutti ricordi, c’è il fatto che le condizioni di quel terreno sono davvero pessime, e questo ci aveva penalizzato parecchio nella partita col Fontanafredda. Inoltre è ovvio che questa soluzione penalizza i tifosi alabardati. Senza contare che quel giorno ci sono anche le commemorazioni per Stefano Furlan». Pontrelli svela che nell’incontro con Kocman aveva dato l’ok alle ipotesi di Monrupino: «Il presidente del Kras non ha voluto portare avanti la richiesta comune alla Figc per giocare al Rocco, dicendo che quello della Federazione era un no categorico. Io comunque ho cercato di venire incontro in tutti i modi: ho dato l’ok per il campo di Monrupino, non solo per la domenica ma anche per un eventuale spostamento al lunedì, ma entrambe le ipotesi sono state scartate dalla questura. A questo punto Fontanafredda è rimasta l’unica soluzione percorribile». Comunque, per prepararsi al meglio in vista del derby contro il Kras, la Triestina cerca di non trascurare nulla, a partire ovviamente dagli allenamenti. Sarà una settimana di maltempo secondo le previsioni meteo: giovedì potrebbe nevicare, soprattutto sull’altipiano carsico, inoltre per qualche giorno è prevista bora molto forte. Proprio per questi motivi, la società ha inoltrato ieri una richiesta al Comune per allenarsi tutta la settimana allo stadio Rocco, considerate le difficoltà che ci sarebbero a Prosecco. Per oggi è attesa una risposta, visto che proprio dalla giornata odierna gli alabardati ritorneranno al lavoro.

Ore 20.40 – (Il Piccolo) Kras Repen-Triestina si giocherà allo Stadio comunale di Fontanafredda. L’ufficialità arriverà nella giornata di oggi, ma oramai il dado è tratto. Nella riunione di ieri mattina i due presidenti delle società in questione, Goran Kocman per il Kras, e Marco Pontrelli per la Triestina, hanno definitivamente constatato l’impossibilità di poter giocare in provincia di Trieste per cause di ordine pubblico. Se da una parte la Federazione ha bocciato lo stadio Nereo Rocco per il rischio di falsare il campionato, dall’altra la Questura ha confermato che a Monrupino non vigono le condizioni di sicurezza. Alla fine Kocman e Pontrelli avevano pure raggiunto un accordo. Racconta il presidente del Kras Repen: «Appurato che il Rocco è stato stato escluso dalla Federazione perché in mezzo sarebbero state coinvolte anche le altre squadre in lotta per il mantenimento della categoria, la nostra proposta di giocare domenica a Monrupino con 500 biglietti riservati alla Triestina alla fine era stata accettata dal presidente Pontrelli. Purtroppo, però, sull’argomento la Questura è stata irremovibile». Nulla da fare quindi: i tifosi di entrambe le squadre dovranno sobbarcarsi un bel viaggio. Kras-Triestina si giocherà a Fontanafredda, in Friuli, a pochi passi dal Veneto, a circa 120 km dai confini della provincia di Trieste. Lo Stadio comunale “Omero Tognon”, uno dei migliori impianti omologati per la serie D della regione, è costituito da una tribuna coperta e una scoperta. Progettato e costruito nella metà degli anni 70, recentemente è stato ristrutturato. Complessivamente può contenere oltre 3mila spettatori. Oggi la Federazione confermerà l’ok. E poi, a meno di incredibili colpi di scena – uno di questi potrebbe essere il niet della Questura di Pordenone, ma di fronte ad uno stadio con una simile capienza, e tenendo conto della lontananza della location, le condizioni perché l’evento di svolga vi sono tutte – partirà la macchina organizzativa per gestire questo surreale derby. Essendo i carsolini a dover giocare in casa toccherà al sodalizio di Monrupino occuparsi della gestione logistica del match. E a tale proposito il presidente Kocman esterna tutto il suo disappunto: «Sono deluso. Tutti ci dicono che siamo gli unici in serie D a dover giocare fuori casa una partita che avremmo dovuto giocare sul nostro campo. E con la bocciatura della Federazione, non nostra, del Rocco, saremo costretti anche a giocare quasi in Veneto».

Ore 20.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Domenica il derby della Venezia Giulia potrebbe essere disputato al Tognon di Fontanafredda. Di fronte, alle 14.30, Kras Repen e Triestina. I carsolini hanno ottenuto la disponibilità dell’impianto rossonero dopo che la Figc ha bocciato la possibilità di giocare al Rocco. In precedenza la Questura aveva bocciato la sede naturale di Monrupino per motivi di ordine pubblico, legati a capienza e logistica della struttura. Dal canto suo, la Lega D ha detto no allo stadio triestino per motivi di regolarità del campionato. Di fatto le Alabarde trarrebbero vantaggio dal disputare in casa una partita che invece, in base al calendario, devono giocare in trasferta. Restano altre ipotesi in ballo, ma quella del Tognon al momento è la più accreditata.

Ore 20.00 – (Messaggero Veneto) In serie D si è aperta la settimana che condurrà alle grandi sfide. Con protagonisti due club provinciali, per una domenica arbitri della lotta primato, considerato che la Sacilese ospiterà l’Altovicentino, mentre il Tamai si recherà all’Euganeo per sfidare la capolista Biancoscudati Padova. Ma a tenere banco in queste ore è un’altra notizia, che dovrebbe diventare ufficiale oggi: il derby giuliano tra Kras e Triestina si giocherà al Tognon di Fontanafredda (domenica alle 14.30). Portafortuna. Perché la scelta di uno stadio, almeno per la distanza, così scomodo ai tifosi delle due società? La Questura di Trieste nei giorni scorsi aveva negato il nullaosta per far disputare la gara nell’impianto dei carsolini, ovvero lo stadio di Monrupino, ritenuto non adeguato ad ospitare il notevole afflusso di gente (all’andata oltre 3 mila persone). E allo stesso tempo la Federcalcio non ha concesso la possibilità di giocare al Rocco, per evitare che la Triestina godesse del vantaggio di giocare sia all’andata che al ritorno sul proprio terreno. Così, il Kras, chiamato a indicare un altro impianto nel territorio regionale, ha scelto il Tognon, un po’ lontano, ma in grado di accogliere anche il pubblico delle grandi occasioni. E, in subordine (forse nemmeno tanto), ritenuto uno stadio “portafortuna”, visti i precedenti degli ultimi tornei di Eccellenza: Kras vittorioso il 29 gennaio dell’anno scorso e il 18 dicembre 2011, sempre per 1-0. Assenso. Una decisione che piace a metà. Dal quartier generale della Triestina emerge lo scontento per la lunga trasferta (240 chilometri tra andata e ritorno) che attende squadra e tifosi. A Fontanafredda, invece, si ribadisce la massima disponibilità a concedere l’impianto: «Ci è stato richiesto dal Kras – ha fatto sapere il dg rossonero, Massimo Barbieri – e noi abbiamo accettato. Ora la palla passa alla federazione». Il club fontanese attende dunque soltanto l’ultimo via libera per mettere a disposizione il suo staff “di campo” e il bar (con l’accordo di trattenersi l’incasso). Ordine pubblico. A livello di ordine pubblico bisogna vedere quanti, da Trieste, decideranno che il viaggio non proprio a portata di mano valga bene un derby prezioso per la zona salvezza. Ma c’è anche chi vocifera che approfittando dell’impegno esterno (a Napoli) dell’Udinese, alcuni tifosi delle zebrette potrebbero recarsi a Fontanafredda per dar man forte ai tifosi del Kras. Il tutto nell’ambito della storica rivalità che divide i supporter bianconeri e alabardati. Anticipo. La squadra rossonera, da par suo, è attesa a Belluno. Ma anche in questo caso vige un’incognita. Certamente la partita si giocherà in anticipo (sabato alle 14.30), mentre ancora non si sa se a porte aperte o chiuse (i veneti devono scontare la sanzione rimediata dopo il match col Tamai per alcune intemperanze verbali dei propri tifosi): una decisione sul ricorso dell’Ital Lenti, anche in questo caso, è attesa per oggi. Scarse, a quanto pare, le possibilità che venga accolto.

Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Belluno) L’Union Ripa La Fenadora trasloca per gli allenamenti. Le condizioni del sintetico del Boscherai, pulito dalla neve della settimana scorsa, non sono comunque ottimali per effettuare al meglio gli allenamenti dei neroverdi, che si trovano costretti a migrare verso un sintetico in migliori condizioni come quello di Cartigliano, in provincia di Vicenza. LE AVVISAGLIE – Le cattive condizioni del sintetico erano emerse già nel mese di dicembre. Tutti i vantaggi attribuiti di solito a questo tipo di struttura erano spariti ed era invece apparsa evidente una pesantezza paragonabile ai campi in erba. A gennaio poi il fondo si era ghiacciato. Gli interventi con il sale hanno portato il manto in condizioni accettabili, ma il perseverare dell’umidità invernale non permette al fondo di asciugarsi a dovere e alla ditta realizzatrice di porvi rimedio definitivo a questo tipo di problematica. IL CAMPIONATO – Intano per il neroverdi, noni in classifica (29 i punti in classifica), si avvicina lo scontro esterno con il Legnago (tredicesimo a quota 19), squadra impegnata in zona playout. Alla truppa del tecnico Parteli mancheranno Dassié e Solagna, squalificati rispettivamente per recidiva in ammonizione e per il doppio giallo contro la Sacilese. Quanto al Belluno, come i cugini sta accusando una forte flessione, ma per ora è sempre terzo in classifica. Sabato è previsto l’anticipo casalingo contro il Fontanafredda, ma ancora non si sa se a porte chiuse o aperte: se il ricorso presentato dal club contro le decisioni della giustizia sportiva (intervenuta per insulti razzisti rivolti dal pubblico alla terna arbitrale dell’ultimo incontro casalingo) sarà accolto, i tifosi potranno assistere alla sfida.

Ore 19.10 – (Corriere delle Alpi) De Checchi ha la febbre, ma siamo a inizio settimana e il Ripa Fenadora, che sta preparando la trasferta a Legnago per rilanciarsi, è fiducioso per il recupero del difensore. È uno scontro decisivo per le ambizioni neroverdi, anche perché la settimana dopo arriva al Boscherai la corazzata Altovincentino. «La squadra c’è, è viva, fisicamente sta bene e si sta esprimendo su buoni livelli. Abbiamo tutto per poter completare positivamente la stagione, ora però abbiamo bisogno di fare punti», dice il presidente Nicola Giusti. «È una partita molto importante dopo averne perse tre di fila e la stiamo preparando tutti nel miglior modo possibile, in maniera molto attenta, nei minimi dettagli e con la mentalità giusta, tenendo presente anche le difficoltà che la coda dell’inverno ci sta un po’ riservando. Però qua è così, fa parte della nostra tradizione». Questioni di clima. C’è quello in spogliatoio, che «è buono», e quello meteorologico, che complica un po’ le cose. È saltata l’amichevole in trentino di sabato, così qualcuno è andato a giocare con la Juniores e gli altri si sono allenati in palestra. «Questa settimana le previsioni annunciano neve: aspettiamo di capire quanta ne arriverà e vedremo come allenarci. Il meteo non è dei migliori per fare calcio e c’è l’influenza che sta girando, ma bisogna essere positivi e superare anche le variabili e gli inconvenienti che fanno parte delle dinamiche che un campionato riserva». A metà del guado. L’Union adesso è a metà classifica con 29 punti, a 4 dai play-off. «Affrontiamo una squadra che ha 10 punti meno di noi e con il Dro è appena dentro la soglia dei play-out. L’importante intanto è non perdere», commenta Nicola Giusti. «Aldilà della classifica, l’ambiente ha bisogno di riprendere a fare punti, di respirare quelle dinamiche positive che il muovere la classifica determina. Anche perché poi affronteremo l’Altovicentino in una partita molto più complicata. Questi sono punti importanti». Voglia di riscatto. «A livello di gioco e di intensità agonistica sono state giocate buone partite nonostante le sconfitte. Sono stati commessi molti errori individuali, però è una cosa superata», aggiunge Nicola Giusti. «Questo ci ricorda come la serie D sia un campionato in cui alla minima sbavatura vieni subito castigato. Dobbiamo ripartire dalla prestazione con la Sacilese e dal secondo tempo col Dro, quando abbiamo agguantato il pareggio con l’uomo in meno e potevamo vincere, anche se poi abbiamo perso». Ambiente sereno. «Siamo tranquilli», assicura il presidente del Ripa Fenadora. «Quando una squadra perde tre partite di fila è normale fermarsi un attimo a fare le giuste riflessioni e in spogliatoio ne abbiamo parlato, ma i segnali che sta dando il campo sono positivi».

Ore 18.50 – (Corriere delle Alpi) Il ricorso si può vincere o perdere, ma in ogni caso al Polisportivo si gioca in anticipo. Nonostante il rischio di giocare a porte chiuse, Belluno – Fontanafredda si farà sabato. L’esito del ricorso potrebbe uscire oggi o al massimo domani, e in base a questo il Belluno potrà aprire o meno le porte ai propri tifosi. L’ambiente gialloblù è ottimista sulla possibilità di riavere il pubblico sugli spalti, decisamente meno sulla multa, che difficilmente verrà tolta o ridotta. La riapertura delle gradinate al pubblico però garantirebbe una perdita minore sul piano economico tra spettatori paganti e il ricavato del bar. E ovviamente, avere i tifosi sugli spalti darebbe una spinta in più a Corbanese e compagni. «Abbiamo bisogno del nostro pubblico e sono fiducioso sul ricorso – commenta l’allenatore Roberto Vecchiato – non posso pensare che ci facciano giocare a porte chiuse per quello che è successo, come ho già detto ho visto cose dieci volte peggiori. Sarebbe veramente ridicolo non ottenere un esito positivo». Allarme neve. La squadra è stata costretta ad un riposo forzato venerdì a causa del meteo, che ha reso inagibile la Gol Arena. Tra oggi e domani il Polisportivo verrà pulito, ma le previsioni dicono che giovedì la neve potrebbe tornare; la società dovrebbe quindi preparare in fretta una squadra di spalatori per liberare tutto di nuovo, in tempo per sabato, o la partita potrebbe essere in pericolo. «Contro il Fontanafredda mi aspetto una partita più attenta del solito. Nelle ultime partite abbiamo preso troppi gol ed è normale mi dia fastidio. Se poco tempo fa eravamo la miglior difesa del girone non era solo merito dei difensori, quuindi adesso il demerito non è solo loro. Andrea Radrezza? Non ha ancora raggiunto la condizione degli altri ma è normale essendo rimasto fermo quasi un anno. Questo non vuol dire che sabato non possa partire titolare». Mosca e Pellicanò squalificati. Con i due mancini out, Vecchiato deve decidere in settimana se schierare sulle fasce Giovanni Pescosta e Danny Paganin, oppure far esordire il giovane Andrea Di Bari al centro della difesa, spostando Sebastiano Sommacal sugli esterni. Quest’ultima possibilità è la meno probabile. Oggi la seconda visita per Ruben D’Incà. Dopo aver trascorso tutte le mattine in piscina per la riabilitazione del ginocchio, nel pomeriggio l’esterno gialloblù si sottopone ad una seconda visita dall’ortopedico della squadra, il dottor Stefano Di Fabio, e in base all’esito si deciderà il da farsi per il recupero. Il giocatore ha ancora fastidio all’articolazione, ma per pronosticare un suo ritorno in campo bisognerà aspettare l’esito della visita medica.

Ore 18.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Sei mesi dopo riappare Yury Korablin ma sgombrerà le nubi sul futuro del Venezia? Atterrato da Mosca nella notte di domenica, ieri il presidente arancioneroverde ha iniziato nel primo pomeriggio a riprendere in mano il filo del club di cui è l’unico proprietario, col cda nella sede di via Torino come primo atto ufficiale. «Il collegio sindacale ha approvato il bilancio societario relativo alla stagione sportiva 2013/14 – le uniche parole del dg Dante Scibilia – per la quale le perdite, peraltro, erano già state precedentemente coperte». Gran riservatezza sull’agenda del patron che dovrebbe trattenersi in città fino a venerdì, rimandando così ancora il suo ritorno al Penzo dove sabato (ore 16) il Venezia ospiterà il Como, in un match forse decisivo per rilanciarsi nella rincorsa ai playoff distanti 8 punti anche dopo l’1-0 di venerdì al Mantova. Nonostante le insistenze non si è riusciti a sapere se Korablin farà visita in questi giorni al tecnico Michele Serena e alla squadra, né soprattutto se rivedrà il commissario Vittorio Zappalorto, conosciuto il 23 luglio scorso quando il colloquio aveva avuto come tema «la costruzione del nuovo stadio nel Quadrante di Tessera – riferiva nella circostanza il Comune – e la possibilità di utilizzare un terreno nell’area di Bissuola per l’edificazione di una chiesa ortodossa russa». Di sicuro nessun incontro pubblico è stato ancora fissato per chiarire la ragioni della “scomparsa” negli ultimi sei mesi, nonché le sue intenzioni (vendere la società? acquistare i terreni a Tessera?), alla luce dei problemi economici palesati da un Venezia che subirà un punto di penalizzazione per il mancato pagamento entro il 16 dicembre scorso dei contributi sugli stipendi di settembre e ottobre dovuti ai tesserati. Il tutto mentre la prossima analoga scadenza del 16 febbraio è quasi dietro l’angolo. Qualcosa, però, è trapelato: già ieri, infatti, il russo si è incontrato con Sabbadin, il proprietario dell’area di Tessera, per trattare la questione dell’acquisto. Korablin, che avrebbe dovuto pagare la prima rata di circa 2 milioni e mezzo di euro entro il 20 dicembre scorso, ha confermato di voler costruire lo stadio, assieme alla cordata di imprenditori russi che lo sostiene, e ha spiegato che sta cercando di sbloccare i soldi fermi in patria a causa della crisi in atto. Non è escluso che nei prossimi giorni i due tornino ad incontrarsi. Oggi, intanto, Korablin parlerà con il dg Scibilia e il ds Ivone De Franceschi, reduce dall’ultima trasferta milanese per il calciomercato. Ieri notte alle 23, infatti, si è chiusa la sessione invernale dopo che, già nel primo pomeriggio, il Venezia aveva ufficializzato il ritorno del centrocampista Daniele Giorico (’92), in prestito dal Cagliari fino a giugno e già al Taliercio agli ordini di Serena.

Ore 18.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Con il ritorno di Daniele Giorico in arancioneroverde, il Venezia ha chiuso il mercato invernale. A meno di improbabili colpi dell’ultimo minuto (le trattative si sono chiuse alle 23) i movimenti in entrata e uscita si chiudono qui. Ma quella di ieri per il Venezia, più che l’ultima chiamata del calciomercato, è stata la giornata di Yuri Korablin, tornato finalmente in città dopo un’assenza che durava da luglio. Il presidente ha approvato il bilancio dello scorso anno, ripianando le perdite relative alla stagione passata. E ha dato rassicurazioni, almeno a parole, sul progetto sportivo e sui prossimi impegni economici da assolvere, a cominciare dal pagamento di stipendi e annessi entro la prossima scadenza (16 febbraio). Arrivato in città nella tarda serata di domenica, ieri Korablin ha partecipato al cda per l’approvazione del bilancio e ha incontrato il dg Dante Scibilia al quale ha ribadito le note difficoltà legate al conflitto tra Russia e Ucraina, all’embargo cui è sottoposto il suo paese e alla svalutazione del rublo. Nulla di nuovo rispetto al dicembre scorso, quando da Mosca erano arrivati i soldi per il pagamento degli stipendi (ma non per i contributi, con imminente penalizzazione di un punto), né tantomeno rispetto all’incontro di inizio gennaio, quando Scibilia e il ds Ivone De Francesche erano volati in Russia per parlare del progetto sportivo, vedendosi imporre il taglio al budget per la stagione in corso. Taglio operato con una serie di operazioni in uscita ma su questo aspetto sarà proprio il ds, ieri impegnato a Milano per il calciomercato, a relazionare questa mattina. Ieri invece Scibilia ha fatto presente a Korablin la prossima scadenza, quella cioè del 16 febbraio, con la terza tranche di pagamento di stipendi e contributi. «Il presidente ha ribadito le problematiche cui deve far fronte — riferisce il direttore generale arancioneroverde — ma ha anche affermato che è sua intenzione onorare gli impegni». Non resta che attendere due settimane per verificare se alle parole seguiranno i fatti. Intanto ieri è arrivato Daniele Giorico e si è già allenato con i compagni. Per il giovane centrocampista del Cagliari, nato ad Alghero nel ’92, si tratta di un ritorno vista l’esperienza maturata in laguna lo scorso anno, purtroppo terminata anzitempo a causa dell’infortunio al ginocchio subito a marzo. «Siamo contenti di questo ritorno — commenta il ds De Franceschi — avevo visto giocare Daniele qualche volta lo scorso anno e mi era sempre piaciuto. Ha caratteristiche che ci daranno dinamicità a centrocampo. Purtroppo viene da un infortunio ma in questi mesi si è allenato e ha giocato con la Primavera, dovrebbe essere già in condizione». Non è invece andato a buon fine il trasferimento di Gennaro Esposito all’Arezzo, nonostante vi fosse l’accordo tra le società. E’ stato il giocatore a rifiutare il passaggio in Toscana, preferendo rimanere in laguna pur sapendo che, con l’arrivo di Giorico, gli spazi per lui saranno quasi azzerati. Il mercato si chiude dunque con sette partenze (Panzeri, Franchini, Marino, Alba, Zima, Ghosheh più Siega in prestito alla Clodiense) e con quattro innesti, quelli di Guerra, Peccarisi, Capogrosso e Giorico.

Ore 17.40 – (La Nuova Venezia) Chiusura senza botti di mercato: riecco Giorico mentre Esposito resta al Venezia. Tutto era pronto per il ritorno in laguna del play algherese, restava da risolvere solo una promessa fatta dal Cagliari al Varese, ma ieri all’ora di pranzo Daniele Giorico è ritornato a essere un giocatore del Venezia, per rinforzare il centrocampo di Michele Serena. Il giocatore si è presentato al Taliercio all’ora dell’allenamento fissato per la ripresa con in tasca il nulla osta del Cagliari, in attesa che il direttore sportivo De Franceschi definisse ufficialmente il trasferimento con il club isolano all’Ata Hotel di Milano, raggiunto in compagnia del segretario generale Brendolin. Giorico ha ritrovato al Taliercio il portiere Stefano Fortunato e il difensore Francesco Cernuto, gli ultimi superstiti della rosa della passata stagione. Il centrocampista di Alghero adesso dovrà ritrovare il ritmo partita, si è allenato con regolarità con il Cagliari, disputando però solo quattro partite con la Primavera. L’ultima gara di Lega Pro disputata risale quindi al 2 marzo dell’anno scorso quando si infortunò al ginocchio destro nel secondo tempo della gara in casa contro la Pro Patria. Giorico ritorna al Venezia con la formula del prestito. Con l’arrivo di Giorico, c’era da piazzare Gennaro Esposito, che nei giorni scorsi aveva ricevuto la richiesta dell’Arezzo, non ritenuta di gradimento da parte del centrocampista napoletano del Venezia. E ieri nessuno si è fatto avanti, così anche Esposito è rimasto al Venezia. «Quel che potevamo fare, è stato fatto» ha spiegato De Franceschi rientrando da Milano, «avevamo avuto degli input dal presidente, quelli di abbassare il budget e di non smembrare la squadra, e sono stati rispettati. Alla resa dei conti le partenze di Marino e Ghosheh ci hanno permesso di non cedere uno tra Magnaghi e Raimondi». Il Venezia chiude la sessione invernale del mercato con gli innesti di Peccarisi e Capogrosso in difesa, Giorico a centrocampo e Guerra in attacco. Sono invece partiti il portiere Zima (al Mantova, via Genoa), i difensori Panzeri (Pordenone) e Ghosheh (Catanzaro), il centrocampista Alba (Verona), gli attaccanti Franchini (Pordenone) e Siega (Clodiense). La Lega Pro ha ufficializzato ieri orari e date delle partite della settima giornata: il derby tra Unione Venezia e Real Vicenza si disputerà sabato 21 febbraio con inizio alle 17.

Ore 17.30 – (La Nuova Venezia) Questa volta non ci sono stati rinvii, ma le nuvole rimangono sopra il Venezia, assieme a tanti punti interrogativi. Il presidente Yury Korablin è arrivato in città, a distanza di oltre sei mesi dall’ultima sua presenza in laguna, il 23 luglio, quando si recò, un po’ a sorpresa, a Ca’ Farsetti per incontrare il commissario Vittorio Zappalorto. Da allora solo silenzi prolungati, sono trascorsi 193 giorni in cui sono aumentati dubbi e perplessità, e qualche incontro a Mosca, prima con Andrea Gazzoli nella parte finale della scorsa stagione, poi con il direttore generale Dante Scibilia e il direttore sportivo De Franceschi. Il primo appuntamento in agenda fissato per ieri era il consiglio di amministrazione del Fbc Unione Venezia, che si è tenuto nel primo pomeriggio nella sede della società in via Torino, alla presenza, oltre che di Korablin e di Scibilia, dei membri del collegio dei sindaci e della nuova traduttrice, al termine del quale è stato approvato il bilancio relativo alla stagione sportiva 2013-2014. Korablin non ha rilasciato dichiarazioni. «Il fatto che il presidente sia qua è positivo» ha spiegato Dante Scibilia, «all’ordine del giorno c’era solo l’approvazione del bilancio, non siamo entrati in ulteriori discorsi dandoci appuntamento per oggi». Con la speranza che Korablin entri finalmente nei dettagli aggiungendo qualche informazione in più al dirigente arancioneroverde rispetto alle spiegazioni formulate nel corso dell’ultimo viaggio a Mosca di Scibilia. Uno schema che non deve sorprendere: da quando ha acquistato il Venezia, il presidente arancioneroverde non ha mai esternato ai quattro venti i suoi spostamenti. Intanto questi giorni potrebbero servire a Korablin per definire la trattativa legata all’acquisizione dei terreni di Tessera, dopo che ha fine dicembre non ha esercitato il diritto di recesso. Giorni che potrebbero servire per rivedere il commissario Zappalorto, che qualche settimana fa aveva messo una pietra sopra all’operazione-stadio a Tessera non avendo più visto o sentito il numero uno arancioneroverde da quel fatidico pomeriggio di fine luglio. Poi ci sono anche i tifosi, che hanno sollecitato un incontro con il patron russo del Venezia, anche per loro l’ultimo incontro risale al giorno della presentazione ufficiale di Scibilia e De Franceschi in sede, ovvio che siano in parecchi quelli che vogliono sapere e capire quali siano le intenzioni del presidente sul futuro del club. Senza contare che questo blitz Mosca-Venezia potrebbe fornire a Korablin l’occasione per rivedere Michele Serena, tecnico con cui il presidente russo aveva avuto un unico incontro la scorsa estate prima di optare per la riconferma di Dal Canto, e per conoscere i giocatori al Taliercio. Non si sa ancora se Yury Korablin assisterà alla partita di sabato con il Como, come da sua consuetudine non ha ufficializzato la data della partenza per la Russia che potrebbe avvenire anche giovedì o venerdì in base agli appuntamenti fissati in agenda.

Ore 17.00 – Torneo di Viareggio: la Rappresentativa di Serie D vince la prima gara del girone eliminatorio battendo 2-1 l’Empoli. Poco più di venti minuti giocati da Pittarello, subentrato nella ripresa a Coraini.

Ore 16.30 – Queste le dichiarazioni rilasciate alla nostra redazione da Giuseppe Bergamin: “Il mercato? Siamo soddisfatti, l’organico adesso è davvero al completo. Secondo me dopo questa sessione di mercato siamo ancora più forti… Speriamo di recuperare presto anche Busetto e Petkovic, e che Pittarello faccia bella figura al Torneo di Viareggio. Ora inizia questo rush finale di 14 partite, e dobbiamo correre senza alti e bassi! Dobbiamo sempre portare a casa il risultato, perché le qualità e la determinazione le abbiamo. Il gruppo? È composto da persone intelligenti, quindi le alternanze di scelte vengono recepite senza problemi dai giocatori. Il Tamai? Mi auspico di vedere una presenza massiccia e anche costante col passare del tempo, perché c’è davvero bisogno dell’appoggio dei nostri tifosi…”.

Ore 16.00 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 15.40 – Qui Guizza: lavoro atletico, serie di ripetute per i Biancoscudati.

Ore 15.20 – Qui Guizza: partitella in corso.

Ore 15.00 – Qui Guizza: assenti Niccolini e Dionisi oltre a Petkovic, Busetto e Thomassen.

Ore 14.40 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento. Presente anche il presidente Giuseppe Bergamin.

Ore 14.10 – Queste le dichiarazioni rilasciate alla nostra redazione ed ai colleghi di “Mattino”, “Gazzettino” e “Telenuovo” da Giovanni Fenati: “Avevo altre offerte, ma quando ho saputo dell’interesse non ci ho pensato due volte, soprattutto per la piazza ed i suoi tifosi! E sia il mister che il direttore mi hanno voluto fortemente… Ho già avuto modo di assaggiare l’affetto dei tifosi biancoscudati, e spero di giocare già domenica per potermeli gustare al meglio! Il mio ruolo? Ho sempre fatto la mezzala nel centrocampo a tre, mi piace inserirmi e in carriera ho anche segnato qualche gol. I sei mesi alla Lucchese? Per un giovane non è mai facile trovare spazio in una piazza importante, e poi ho faticato a trovare spazio per altri fattori. Galderisi? Il mister è sempre stato leale con me, e mi ha subito consigliato di venire a Padova, anche perché pur scendendo di categoria questa è un’opportunità ancor più importante per la mia carriera. Questa è l’occasione della mia vita, e devo sfruttarla al meglio per fare un salto di qualità. I miei modelli? Ho sempre avuto in camera il poster di Gerrard, e mi ispiro anche a De Rossi”.

Ore 14.00 – (Giornale di Vicenza) Sembrava fino all´ultimo che non dovesse spostarsi foglia in casa Real Vicenza e invece proprio in extremis, cioè dieci minuti prima della sirena delle 23, il club del presidente Lino Diquigiovanni un´operazione un´operazione l´ha portata a termine. È stato infatti ceduto in prestito alla Feralpi Salò Francesco Galuppini, attaccante classe ´93 che con la maglia biancorossa ha collezionato 18 presenze e un gol.
Per il resto nient´altro, quello che il club biancorosso doveva fare l´aveva già fatto nei giorni scorsi. Per la verità un rischio c´era: il trasferimento di Marco Cristini al Pavia. Il centrocampista offensivo di Pinerolo è stato corteggiato a lungo, in questa finestra di mercato, dalla società di proprietà cinese. Il no è arrivato dallo stesso Cristini, che ha preferito rimanere al Real Vicenza, e dalla società che vede nel giocatore un punto di riferimento per la stagione in corso e probabilmente anche per il futuro. È definitivamente sfumata, dunque, la possibilità che Cristini raggiungesse il fratello minore, il difensore Andrea. Tirando le somme, alla corte del nuovo tecnico Paolo Favaretto sono arrivati in tre (due attaccanti e un difensore): Francesco Margiotta, Alberto Gomes, Francesco Quintavalla. Chi ha entusiasmato al debutto è stato il portoghese Gomes, schierato da Favaretto domenica contro la Pro Patria. Il centravanti ha fatto coppia con Sasà Bruno e non solo ha destato una buona impressione l´intesa tra i due, ma la prestazione dell´ex Pro Vercelli è stata avvalorata dal gol del pareggio siglato di testa su calcio d´angolo. L´avventura dell´ex della Pro Vercelli al Real, dove ha ritrovato l´ex tecnico Favaretto ai tempi dell´Aprilia, è occasione di rilancio per il prestante centravanti. Quintavalla ha timbrato due presenze contro Alessandria e Como mentre domenica non ha giocato a Busto Arsizio poichè era squalificato. Stesso percorso fin qui per Margiotta, che ha esordito ad Alessandria. Un altro acquisto il Real Vicenza l´ha formalizzato senza spendere un soldo. Il rientro del difensore centrale Dario Polverini, dopo il lungo infortunio muscolare, è stato un toccasana per il Real che con lui in campo ha inanellato i risultati migliori. Chiuso il mercato, i prossimi giorni saranno presumibilmente dedicati ai rinnovi. Al Real sono diversi i giocatori in scadenza a giugno: uno su tutti, Luca Lavagnoli, l´esterno che ieri, peraltro, ha compiuto 28 anni. Tra i più brillanti nel girone di andata, Lavagnoli è uno degli elementi da blindare assolutamente, così come Riccardo Carlini, uno di quelli che più ha sofferto dell´esonero inaspettato dell´ex allenatore del Real Michele Marcolini.

Ore 13.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Tra i protagonisti dell’1-0 di domenica del Bassano col Pordenone c’è Guido Davì, che a un certo punto sembrava sul punto di partire per l’impiego a intermittenza concesso da Asta e che ha convinto tutti, tecnico compreso. «Vorrei fargli i complimenti – dice il tecnico – perché ha fatto una partita eccellente. Ha fatto tutto quello che gli avevo chiesto e la squadra ha ottenuto una vittoria importantissima. La classifica? Andiamo avanti settimana dopo settimana, quello che stiamo facendo sia sotto gli occhi di tutti». Nel frattempo pare sia stato richiesto lo spostamento d’orario di Bassano-Cremonese di domenica 15 febbraio alle 14.30 per la coincidenza con la festa dei carri carnevaleschi. Per ora non si conosce ancora l’esito della richiesta, nei prossimi giorni sarà tutto più chiaro. La successiva trasferta ad Arezzo è stata calendarizzata per domenica 22 febbraio alle 16. Sorrisi a denti stretti, infine, per il Real Vicenza che, dopo il cambio di allenatore ha strappato un pari sul campo della Pro Patria, ultima in classifica: «Un buon punto di partenza – ha detto Paolo Favaretto, neotecnico biancorosso – noi venivamo da una settimana particolare, anche loro avevano appena cambiato allenatore. Ne è venuta fuori una partita difficile, che abbiamo cercato di portare a casa». Il gol di Gomes De Pina rende felice Favaretto, che ha sempre creduto nell’attaccante scuola Sassuolo e che aveva già avuto nella Primavera del Padova e poi al Porto Tolle. Senza dubbio un bell’innesto da affiancare Salvatore Bruno, per una coppia di corazzieri che davanti può far male a qualsiasi avversario.

Ore 13.20 – (Giornale di Vicenza) Ma quale last minute, questo è all´ultimo respiro. Werner Seeber è entrato nella porta riservata al deposito contratti dell´Ata Hotel Executive di Milano assieme al segretario generale Renato Schena alle 22.58, due minuti prima del gong del mercato per uscirne esausto e provato alle 23.07, per una doppia intesa sul filo di lana. Dopo cena infatti ha preso improvvisamente piede uno scambio multiplo sull´asse Bassano-Savona: ai liguri, nel girone B della Lega Pro sono andati con la formula del prestito sino a giugno il centrocampista Niccolò Tonon e la punta Luca Munarini e in via Piave arriveranno invece la mezzala Andrea Casarini e l´esterno offensivo Manuel Spadafora. Si tratta di due giovani scommesse su cui Bassano vuol provare a puntare avendone vinte diverse nell´ultimo biennio. Andrea Casarini, 21 anni il 30 maggio, è un mediano di struttura, un metro e 83 per 76 kg, bergamasco di Tradate, che dopo la trafila del vivaio a Novara (ma a svezzarlo nelle giovanili era stato il Parma), ha militato nel Viareggio, per poi passare la scorsa estate a Savona dove ha collezionato 13 presenze nel girone d´andata. Interno di fisico e stazza è stato chiamato per dare un cambio e respiro a un reparto che con sole tre pedine davvero spendibili come Cenetti, Proietti e Davì aveva un po´ il fiato corto. Quanto a Manuel Spadafora, seconda punta anch´egli del ´94 (compirà i 21 anni l´8 agosto), nativo di Popoli in provincia di Pescara, è alto un metro e 81 per 73 kg e dopo le esperienze di partenza a Rieti, Riccione, Ischia tra serie D e Lega Pro, è approdato a Savona lo scorso luglio dove si è messo in evidenza con 4 reti in 15 partite, in particolare per la doppietta che da subentrante ha permesso ai liguri di piegare in rimonta il Forlì 2-1. Su di lui era pronto a mettere le mani sul fuoco l´ex tecnico dei savonesi Arturo Di Napoli. Fatte le debite proporzioni, Spadafora ricorda un po´ Re Artù per le caratteristiche: agile, rapido, ma in grado di prendere posizione in area e colpire da rapace sottoporta. Nella prima linea giallorossa può essere l´alter ego di Pietribiasi o il laterale d´attacco in un modulo con due punte o, al limite, esterno classico ma capace di vedere la porta. Dunque dopo un mese sottotraccia e scandito dal solo passaggio del promettente terzino Bortot al Padova in D per sei mesi, il Bassano esplode i fuochi d´artificio in retta d´arrivo venendo incontro almeno alle esigenze manifestate dal tecnico Asta che domandava forze fresche e immediatamente spendibili. Casarini e Spadafora oggi saranno in città per le visite mediche e per domenica a Bergamo con l´Albinoleffe saranno già in ballo.

Ore 12.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) E’ stato il grande protagonista della vittoria ottenuta dal Vicenza, sabato scorso a Terni, che ha portato la compagine biancorossa in piena zona playoff, ed è stato il primattore anche ieri nell’ultima giornata di mercato. Andrea Cocco , dopo la splendida doppietta realizzata contro la Ternana, durante l’ultimo giorno della campagna trasferimenti di gennaio è finito nel mirino del Pescara che ha cercato di acquisirne le prestazioni partendo da un’offerta di oltre 500 mila euro, andando ad alzare la posta fino a 700 mila euro. Il Vicenza ci ha pensato su a lungo, ha cercato prima di tutto un sostituto valutando le posizioni di Samuel Di Carmine e di Nicola Pozzi , ma poi, almeno fino a pochi minuti dal gong fissato alle 23, ha deciso di non privarsi del suo centravanti che, con 8 reti, è il capocannoniere della squadra. Il mercato del Vicenza è ruotato a lungo intorno alla situazione di Cocco, visto che fin dalla mattinata si era capito che arrivare all’attaccante esterno del Bologna Riccardo Improta , sarebbe stato quasi impossibile. La società rossoblù, nella figura del responsabile dell’area tecnica Pantaleo Corvino, non ha mai concesso concreti spiragli per aprire una vera e propria trattativa. E, nonostante l’intervento del Genoa, proprietario del cartellino dell’ex padovano, il Bologna non ha concesso aperture su Improta. Ecco allora che il Vicenza ha deciso di puntare dritto su Leonardo Spinazzola , esterno offensivo dell’Atalanta, ma di proprietà della Juventus, che fin da subito ha dato il benestare al passaggio in prestito al Vicenza, con diritto di riscatto a favore della società biancorossa, e contro-riscatto a vantaggio della Juventus. L’operazione si è conclusa molto rapidamente tanto che Spinazzola si è presentato ieri al centro tecnico Piermario Morosini di Isola Vicentina e ha sostenuto il primo allenamento con i nuovi compagni agli ordini di Pasquale Marino. Definito l’arrivo di Spinazzola, il Vicenza ha lavorato sulle cessioni andando a definire quella di Piergiuseppe Maritato al Como con la formula del prestito con riscatto obbligatorio in caso di promozione in serie B dei lariani. Appena ufficializzata la cessione, il centravanti di scuola fiorentina ha salutato i tifosi del Vicenza ringraziandoli per l’affetto dimostratogli e augurandosi di poter vestire ancora la maglia biancorossa. Cessione in prestito al Monza invece per il difensore Oualid El Hasni che prima di firmare per la società monzese ha prolungato il contratto con il Vicenza fino al prossimo giugno del 2016. A lungo si è trattato con il Crotone lo scambio tra l’esterno uruguaiano Lores Varela e il centrocampista in forza alla società calabrese Jacopo Dezi , ma alla fine lo scambio non è andato a buon fine, in quanto a due ore dalla chiusura della campagna trasferimenti il presidente del Crotone Raffaele Vrenna, ha tolto il centrocampista di Atri dal mercato. A quel punto il Vicenza ha impostato la cessione, con il benestare del Palermo, di Lores Varela al Varese, trattativa che si è conclusa solo negli ultimi minuti di mercato. Il Vicenza ora, chiusa la parentesi invernale del mercato, potrà dedicare tutta la propria attenzione al campo: sabato al Menti ci sarà un match molto delicato contro il Perugia.

Ore 12.30 – (Giornale di Vicenza) «È stata una giornata particolare ma siamo contenti perché avevamo definito una linea da tenere per questo mercato con la proprietà e l´allenatore e ci siamo riusciti nonostante ci siano arrivate molte richieste per alcuni nostri giocatori e questo ci fa piacere perché significa che sono apprezzati non solo a Vicenza». Il diesse Paolo Cristallini commenta così pochi minuti dopo la chiusura del mercato. Questa linea di condotta prevedeva… «Siccome si è visto che il gruppo è molto coeso, non si è voluto romperlo perché tutti siamo convinti che proprio questo sia un aspetto molto importante per il proseguimento positivo del campionato». Ma non si può negare che siate stati tentati dell´idea di cedere Cocco. «Sì, il Pescara ce lo ha chiesto e nelle ultime due ore di mercato si sono fatte avanti anche Trapani, Pro Vercelli e Varese, ma per noi c´era solo un giocatore che avrebbe potuto farci tentennare, se fossimo riusciti a prenderlo. Quando si è capito che non era possibile, non abbiamo avuto dubbi sul fatto di tenere Cocco che è un valore importantissimo di questo gruppo. Però non è nemmeno giusto che l´attenzione si concentri su un elemento perché abbiamo la fortuna di avere una rosa composta da tanti bravi giocatori». E adesso a mercato chiuso e con 34 punti l´obiettivo è… «La priorità per noi rimane il raggiungime nto della salvezza il prima possibile».

Ore 12.20 – (Giornale di Vicenza) È Leonardo Spinazzola l´esterno che arriva a integrare il reparto offensivo dal quale esce Piergiuseppe Maritato. Il ventunenne giocatore offensivo della Juventus, finora in prestito all´Atalanta, già ieri pomeriggio ha raggiunto i nuovi compagni è si è allenato con Marino. Spinazzola in biancorosso, l´opzione alternativa a Riccardo Improta, rimasto al Bologna, è stata la notizia della tarda mattinata, ma poi pomeriggio e sera dell´ultimo giorno del mercato che si è chiuso alle 23 sono stati monopolizzati dalla vicenda-Cocco. Parte, non parte, un´altalena di indiscrezioni durata ore, nel corso delle quali stava montando la preoccupazione dei tifosi in vista di una possibile cessione del bomber, simbolo della squadra che dopo dieci anni di magre sta facendo finalmente sognare il popolo del Menti. Il Pescara ha provato a lungo a prendere Andrea Cocco, il Vicenza ha avanzato una robusta richiesta economica (si parla di 700 mila euro) e nel frattempo fioccavano le ipotesi sull´attaccante che il club di via Schio, nel caso, avrebbe cercato di acquistare: Samuel Di Carmine e Nicola Pozzi fra i più gettonati delle indiscrezioni. A tarda ora la notizia che il Pescara aveva deciso di virare sul ritorno di Marco Sansovini per l´attacco. Andrea Cocco dunque resta, anche se l´impressione è che l´epilogo sia stato soprattutto il frutto di una scelta diversa da parte dei suoi corteggiatori, perché in via Schio la trattativa è stata portata avanti, sia pure tenendo alto il prezzo. Ma l´ultimo giorno di mercato è vissuto anche sul tentativo di aggiungere un centrocampista, forse anche per i dubbi sui tempi di recupero di Fabio Sciacca. Si è parlato di Jacopo Dezi del Crotone e di altri possibili candidati, ma non se n´è fatto nulla. In definitiva l´ultima operazione in entrata e anche l´unica del giorno finale di mercato è stata quella relativa a Spinazzola, giunto in prestito, con diritto di opzione e contropzione, dalla Juventus che ne controlla il cartellino dopo la prima metà della stagione trascorsa in serie A all´Atalanta, dove ha totalizzato appena 2 presenze per complessivi 42 minuti di gioco. L´esterno umbro in 34 partite in serie B, distribuite in due stagioni tra Empoli, Lanciano e Siena, ha segnato 2 reti. Venendo alle partenze, oltre a quella già citata di Piergiuseppe Maritato, ceduto in prestito al Como (Lega Pro) è stato definito anche il trasferimento in prestito di Oualid El Hasni al Monza (Lega Pro) dopo aver allungato il contratto fino al giugno 2016. In vista del gong, fissato appunto alle 23, il Vicenza ha accontentato Ignacio Lores Varela che aveva chiesto di cambiare squadra per avere maggiori opportunità di giocare: così è stata concordata con il Palermo la risoluzione del prestito dell´uruguaiano che è stato poi girato al Varese.

Ore 11.50 – (Gazzettino) Nessun colpo di coda del Cittadella sul mercato, che ieri sera ha chiuso i battenti della sessione invernale. L’attenzione si è spostata su Alessandro Sgrigna, il pezzo pregiato della rosa di Claudio Foscarini che sabato durante Cittadella-Trapani ha evidenziato segnali di insofferenza, forse scaturiti dalle due panchine consecutive, tanto che si era anche sparsa una flebile voce sulla possibilità di una sua cessione nelle ultime ore di mercato. Lo stesso Sgrigna ha smorzato ogni ipotesi: «Nel calcio tutto è possibile, ma io resto a Cittadella». Non è cambiata la posizione dell’attaccante nei confronti della società granata, che ha fortemente voluto il giocatore nell’estate scorsa, e sul quale Marchetti ha ribadito le grandi aspettative di tutti. «Confermo, i miei rapporti con Marchetti e il Cittadella sono sempre gli stessi, non è cambiato nulla da parte mia», sottolinea Sgrigna. Che preferisce invece non commentare i (presunti) malumori sulle due panchine consecutive. «Non ne voglio parlare» si è limitato a dire il fantasista romano.

Ore 11.30 – (Mattino di Padova) Alessandro Sgrigna, ieri pomeriggio, è arrivato al campo puntuale come al solito. Ma quello della ripresa degli allenamenti non poteva essere un giorno qualsiasi per lui, dopo quanto accaduto sabato pomeriggio. Che l’attaccante romano non avesse gradito la seconda panchina consecutiva impostagli da Claudio Foscarini, chi aveva assistito alla partita tra Cittadella e Trapani l’aveva già compreso al “Tombolato”. Dove si era visto un giocatore svogliato in fase di riscaldamento, indolente mentre passeggiava in campo nei venti minuti scarsi in cui è stato utilizzato e, al contrario, rapidissimo nell’uscire dal rettangolo verde mentre i compagni festeggiavano la seconda vittoria consecutiva. Un atteggiamento da “separato in casa”. Il colloquio. Ieri pomeriggio Sgrigna non ha voluto rilasciare dichiarazioni al riguardo. Faccia scura, dopo essere arrivato allo stadio ed essersi cambiato per iniziare l’allenamento, è subito andato a colloquio da Foscarini, che stava preparando la seduta in sala-stampa. Il “faccia a faccia” si è svolto a porte chiuse e si è protratto per una ventina di minuti, con toni piuttosto concitati. Impossibile riferire quanto i due si siano detti, facile però immaginarlo, con il giocatore che probabilmente ha fatto presente di essersi visto accantonato troppo frettolosamente, lui che aveva rilanciato le speranze di salvezza del Citta con la tripletta della vigilia di Natale contro il Catania. Il tecnico, ma il condizionale è d’obbligo, gli ha a quel punto altrettanto probabilmente risposto che non può garantire il posto a nessuno, nemmeno a chi si chiama Sgrigna e ha il suo talento, e che le scelte le fa in base a quello che vede nel corso degli allenamenti, confermandogli comunque quanto già detto pubblicamente nella conferenza stampa post-Trapani: e cioè che è un giocatore importante e che sicuramente avrà le sue occasioni. Mentre i due discutevano, gli altri giocatori uscivano dallo spogliatoio per dirigersi proprio verso la sala-stampa, ma, avendo capito che era in corso un colloquio privato, si sono poi spostati sul campo, raggiunti, poco dopo le 15, anche da Foscarini e dall’attaccante romano. Avances rifiutate. Nel frattempo erano iniziate a circolare le “voci” relative ad una possibile partenza del giocatore, destinazione Vicenza. I biancorossi, è noto, inseguivano Improta del Bologna e alla fine si sono accordati con Spinazzola, esterno della Juve arrivato in prestito dall’Atalanta. Ma Sgrigna sarebbe stato una possibile alternativa, assieme a Cisotti. “Voci”, appunto. Sondaggi, avances, del tipo: «Saresti disposto a venire da noi?». Ma una vera trattativa non c’è mai stata. «Non esiste alcun caso Sgrigna», dichiara il direttore generale Stefano Marchetti, ieri all’Ata Hotel di Milano per presenziare all’ultimo giorno del mercato di riparazione. «Alessandro non ci ha mai chiesto di andar via e, anzi, ha ribadito anche a me il grande attaccamento a questa società e a questa maglia. È chiaramente dispiaciuto per il momento che sta attraversando, ma proprio questo è un segnale di quanto tenga a far bene al Cittadella. E lo ribadisco: ha la fiducia di tutti noi». A margine viene voglia di notare che anche capitan Pellizzer, a suo tempo, e Valentini, oggi, hanno accettato la panchina senza particolari proteste. Ma, si sa, ognuno reagisce a suo modo. E i mal di pancia, come arrivano, possono passare.

Ore 11.10 – (Corriere del Veneto) Tante trattative, tante ipotesi ma nessuno stravolgimento. Il Cittadella ha chiuso il suo ultimo giorno di calciomercato a Milano senza movimenti. Per lunghi tratti della giornata è stato in ballo il possibile arrivo di Josip Radosevic dal Napoli, ma alla fine il centrocampista croato ha scelto il Rjeka. A lungo in ballo anche la cessione di Alessandro Sgrigna. Il suo agente Luca Urbani ha provato a impostare una trattativa lampo col Vicenza, le due società hanno parlato domenica sera senza riuscire a raggiungere un accordo. E così il Vicenza ha deciso di virare su Leonardo Spinazzola, talento sbocciato lo scorso anno al Siena, ma di proprietà della Juventus e nella prima parte di stagione all’Atalanta. E Sgrigna, a questo punto, è rimasto. Con quali prospettive è difficile al momento da capire.

Ore 10.40 – (Gazzettino) «Non ne abbiamo fatto un dramma e siamo stati pronti a cogliere al volo l’occasione per tornare in vetta, obiettivo che dobbiamo mantenere domenica dopo domenica. Lo spirito deve essere quello che abbiamo sempre avuto e che ci ha fatto vincere molti incontri». Con il Mori (6-2) si è rivista una squadra brillante. «Una vittoria che ci ha fatto molto piacere, con Zubin e Amirante che sono tornati al gol, mentre con il Montebelluna era stato il turno di Ferretti. Sono tre giocatori dello stesso livello, non ci possiamo lamentare sul valore del nostro attacco». Tornando a lei sta completando il recupero dall’infortunio al polpaccio. «Mi ero procurato una contrattura con elongazione, adesso non c’è più. Ma è una zona delicata e i tempi sono un po’ più lunghi. Spero di rientrare in gruppo quanto prima, anche se non penso che sia ancora il momento. Meglio essere prudenti». SQUADRA. Riprende oggi alle 14.30 alla Guizza la preparazione in vista della gara di domenica con il Tamai all’Euganeo. Con i biancoscudati si allenerà anche il nuovo acquisto Fenati. Giovedì alle 15 amichevole con il San Marco a Ponte di Brenta.

Ore 10.30 – (Gazzettino) «È così, non mi sento assolutamente inferiore a loro e tra noi c’è un ottimo rapporto di collaborazione. Finora abbiamo preso qualche gol di troppo ed è soprattutto fra noi tre che ci confrontiamo per cercare di limare gli errori. Rivediamo i gol in video per capire come si possono evitare. Tutti i giorni cerchiamo di migliorare su questo aspetto, il nostro percorso di crescita non è sicuramente finito. Da qui al termine della stagione ci sta a cuore abbassare la media dei gol presi». Domenica con il Tamai inizia la volata promozione. «Meno partite mancano e più crescono la tensione e l’importanza dei punti in palio. È un discorso che vale per noi e anche per le avversarie che affrontiamo. Nel girone di ritorno ci si conosce meglio, ma non troveremo squadre che ci affronteranno a viso aperto, saranno tutte partite difficili tatticamente. Dobbiamo comunque pensare a noi stessi e ritrovarci un po’: non dico come eravamo prima di Natale, ma quasi. Abbiamo avuto una piccola flessione e sono arrivate le due sconfitte».

Ore 10.20 – (Gazzettino) È uno dei leader del Padova tanto che Parlato lo ha indicato pubblicamente come il vero capitano, anche se non gioca nell’undici titolare. Stiamo parlando di Dan Thomassen, primo acquisto dei biancoscudati in estate e punto di forza dello spogliatoio. «Le parole dell’allenatore fanno piacere – esordisce Thomassen – Cultura del lavoro, fame ed entusiasmo sono valori fondamentali sui quali devi puntare se vuoi vincere il campionato e io cerco sempre di fare il mio, rispettandoli. Ci sono molti giovani in rosa ed è giusto indicare loro la strada da percorrere, in questo mi sento molto responsabile. Poi, a causa della regola dei quattro under in campo, non tutti noi “vecchietti” possiamo giocare: da un certo punto di vista questa situazione mi rode un po’, ma dall’altro sono consapevole che se volevo avere la certezza di giocare quasi sempre non dovevo venire al Padova». I titolari al centro della difesa sono Sentinelli e Niccolini, questo però non significa che Thomassen non sia alla loro altezza.

Ore 10.10 – (Gazzettino) Simone Tognon è il nuovo collaboratore dell’area tecnica del Padova nella quale si occuperà dello scouting, ruolo che era rimasto vacante dopo il divorzio con Terry Cavazzana. Nel suo curriculum figurano altre esperienze fuori dalla nostra provincia, tra le quali anche l’incarico di direttore sportivo nel Real Vicenza (allenatore era Massimiliano De Mozzi, attuale tecnico dell’Abano), mentre nella passata stagione ha lavorato come osservatore del Milan in virtù del suo ottimo rapporto con l’ex allenatore rossonero Massimiliano Allegri che risale ai tempi del Padova quando i due erano compagni di squadra. «Sono molto contento – esordisce Tognon – Il Padova è la squadra per la quale faccio il tifo. Ringrazio la proprietà biancoscudata, la famiglia Bergamin e la famiglia Bonetto, per la fiducia che mi hanno dato».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Da ieri, infatti, il posto lasciato vacante poche settimane fa da Terry Cavazzana è stato ricoperto da Simone Tognon: padovano, classe 1975, dopo la trafila nelle giovanili biancoscudate era volato alla Juventus, per tornare poi al Padova in B nel ’97. Già dirigente di Este e Abano dopo il ritiro dal calcio giocato, oggi Tognon comincerà la sua attività di osservatore per i biancoscudati. Recupero. Tornando ai campi di allenamento, invece, è finalmente vicino il rientro all’attività agonistica di Lazar Petkovic, infortunatosi più di un mese fa (era l’ultima di dicembre, contro l’Union Ripa) all’adduttore e da allora ai margini. «L’ecografia ha confermato che è tutto a posto», le parole di De Poli, «il che significa che Lazar potrebbe ricominciare ad allenarsi già oggi. Ma mister, medico e preparatore decideranno per lui un piano di reinserimento personalizzato: penso che almeno quindici giorni per rimetterlo in corsia ci vogliano, viste le ultime esperienze non voglio che i tempi vengano affrettati». Petkovic, quindi, potrebbe tornare disponibile per il campionato tra due o tre giornate, presumibilmente per il 22 febbraio, quando all’Euganeo ci sarà come avversario il Fontanafredda.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «Nasce come centrale di centrocampo, ma può fare anche l’interno: è un elemento abbastanza duttile, il che è un ottimo punto a suo favore». Fisicamente potrebbe ricordare Davide Mazzocco, nonostante qualche centimetro in meno, ed è naturale che, a breve, il ballottaggio tra i due potrebbe diventare davvero argomento d’attualità. Questo pomeriggio sarà presentato alla stampa e ai tifosi alla Guizza, dove successivamente sosterrà il primo allenamento al fianco dei nuovi compagni di squadra. “Viareggio” al via. De Poli, tuttavia, non ci sarà al momento delle presentazioni. Ieri ha infatti preso il via ufficialmente il Torneo di Viareggio, e il diesse oggi pomeriggio sarà proprio in Versilia per seguire alcune gare e l’esordio di Filippo Pittarello con la Rappresentativa di serie D, che alle 15 scenderà in campo contro la Primavera dell’Empoli. Insieme al diesse ci sarà per la prima volta anche il osservatore dell’area scouting, non certo un volto nuovo per il Biancoscudo.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Il “mercato” del Padova si è chiuso domenica. Con l’arrivo di Giovanni Fenati, giovane centrocampista della Sampdoria, classe 1995, la squadra che Parlato avrà a disposizione da qui a fine stagione è già stata ufficialmente delineata. Una squadra che oggi pomeriggio, dopo i due giorni di riposo concessi per la sosta del campionato, tornerà ad allenarsi ai campi della Guizza: domenica 8 riprende la serie D, con il Tamai atteso all’Euganeo, e il tecnico avrà sin da subito un’arma in più. Volto nuovo. Fenati è un centrocampista che ha una duttilità tale da renderlo il classico jolly da mediana. Il direttore sportivo Fabrizio De Poli non lo conosceva personalmente prima d’ora, nonostante una prima parte di stagione trascorsa in Toscana con la stessa Lucchese della quale il ds di Tombolo era stato general manager nel 2007. Ma le referenze giunte all’ombra del Santo negli ultimi giorni, nonostante una sola presenza nel girone d’andata di Lega Pro, hanno convinto il Padova a puntare su di lui: «Fenati è un giocatore con buone qualità tecniche», la descrizione che ne traccia De Poli.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Zubin è stata l’operazione per voi più difficile? «No, direi di no. Se devo essere sincero, abbiamo avuto tantissime difficoltà a sistemare Bruzzi. Zubin ha sempre voluto venire da noi, mentre per Bruzzi abbiamo dovuto sudare, avere pazienza e faticare fino all’ultimo». Domenica si riparte dopo la pausa, c’è il Tamai. Come sta la squadra? «Psicologicamente è stato importante arrivare alla pausa da primi. Il campionato è lungo, ci sono stati tanti colpi di scena e ce ne saranno ancora. Vogliamo arrivare in fondo e ce la metteremo tutta». Sabato la tifoseria ha dato una grande prova di attaccamento ai colori biancoscudati. Che ne pensa? «Ho sempre detto che i nostri tifosi sono un’arma importantissima per noi. L’entusiasmo che ci accompagna può fare la differenza, poi sta alla squadra sul campo dimostrare il proprio valore».

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) «Fenati è un centrocampista centrale, può giocare sia interno che centrale, o mezzala a seconda dei moduli utilizzati. È una buona alternativa che mettiamo a disposizione di Parlato». La necessità di rispettare il regolamento nello schieramento degli Under vi ha creato qualche problema. È stata una questione forse un po’ sottovalutata? «No. Il mister conosce la categoria e abbiamo sempre lavorato in sinergia. Il problema è che non è facile trovare giovani di serie bravi e non ha senso prendere qualcuno tanto per prendere. Ci siamo mossi quando abbiamo avuto la certezza o comunque la convinzione che chi andavamo a mettere in organico potesse darci veramente una mano». Bearzotti della Primavera del Verona è stato a lungo un vostro obiettivo. Poi cos’è successo? «Alla fine effettivamente il Verona non ha voluto darcelo, visto che stava facendo molto bene con la Primavera. Il mister lo conosceva, diciamo che abbiamo valutato, una volta preso atto che non si riusciva a chiudere quell’operazione, che forse ci serviva maggiormente un centrale».

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Si è chiuso ieri alle 23 il calciomercato invernale delle squadre professionistiche e dopo tanti anni sulla cresta dell’onda, era una sensazione quasi surreale nella città del Santo non aspettare il gong e gli ultimi colpi sulla sirena. In serie D il coinvolgimento del Padova è stato solo parziale, visto che la vera sessione si era già conclusa a metà dicembre e che a gennaio si è provveduto a qualche ritocco per quanto riguarda i giovani di serie. L’ultimo arrivato — in attesa di novità sul fronte societario che difficilmente arriveranno prima della fine del mese, con la promessa restituzione al sindaco del marchio del vecchio Calcio Padova, cioè lo scudo tanto caro ai tifosi — è il centrocampista Giovanni Fenati. Classe ‘95, arriva dalla Lucchese via Sampdoria. Ora l’attenzione si sposta sul calcio giocato. De Poli, soddisfatto della sessione di mercato chiusa con l’arrivo di Fenati? «Abbiamo fatto quello che dovevamo fare. Mancava un tassello, che siamo riusciti a sistemare dopo aver restituito Bruzzi al Livorno (ieri passato al Viareggio, ndr)».

Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (ventunesima giornata, domenica 8 febbraio ore 14.30): ArziChiampo-Mezzocorona, Belluno-Fontanafredda, Clodiense-Union Pro, Dro-Montebelluna, Giorgione-Mori S. Stefano, Kras Repen-Triestina, Legnago-Union Ripa La Fenadora, Padova-Tamai, Sacilese-AltoVicentino.

Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 47, AltoVicentino 45, Belluno 38, Sacilese 36, Clodiense 33, ArziChiampo 32, Fontanafredda 30, Union Ripa La Fenadora e Tamai 29, Montebelluna e Union Pro 28, Giorgione 23, Dro e Legnago 19, Kras Repen 18,Triestina 16, Mezzocorona 10, Mori Santo Stefano 8.

Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della ventesima giornata: AltoVicentino-Kras Repen 0-1, Fontanafredda-Giorgione 2-1, Mezzocorona-Belluno 3-1, Montebelluna-Legnago 2-2, Mori S. Stefano-Padova 2-6, Tamai-Clodiense 0-0, Triestina-ArziChiampo 2-2, Union Pro-Dro 1-0, Union Ripa La Fenadora-Sacilese 1-2.

Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Macron Store, Supermercati Alì, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Zero Emissioni, Ecosystem, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 2 febbraio: ultimo giorno di riposo per i Biancoscudati, mentre Simone Tognon diventa collaboratore dell’area scouting.




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