Padova, Cuffa presente ai festeggiamenti per i 105 anni: “Orgoglioso di esserci, potrò riabbracciare vecchi amici! E a gennaio mi sarebbe piaciuto tornare, ma…”

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Fonte: Corriere del Veneto, Dimitri Canello

Ci sarà anche Matias Cuffa, assieme a tante altre vecchie glorie che hanno fatto la storia del Padova, oggi dalle 16,30 in poi in Piazza Cavour, per una festa di compleanno in grande stile. Il Padova spegne 105 candeline e pazienza se — formalmente — bisognerebbe distinguere tra due ragioni sociali diverse viste le note disavventure dell’ormai defunto Calcio Padova spa. Anche trovando un accordo sul concordato come pare di capire dagli ultimi sviluppi, il percorso è segnato e i giorni che separano dal ritorno del caro, vecchio scudo in mani «amiche» ormai sono sempre meno. E così oggi sarà una sfilata di personaggi vecchi e nuovi con il biancoscudo nel cuore, fra cui il vecchio capitano che lo scorso anno scelse di non abbandonare la barca che stava affondando nonostante i maldestri tentativi della dirigenza di liberarsene sul mercato di gennaio, sfidando l’ira di una piazza sul piede di guerra. Una volontà, questa, che viene confermata a distanza di quasi un anno dallo stesso Cuffa, passato nel frattempo al San Marino.

«E’ vero — conferma el cabezòn — volevano cedermi ma non ho mai pensato nemmeno per un istante di lasciare Padova. Non potevo lasciare la squadra in un momento così difficile: se si doveva affondare a quel punto io avevo deciso di rimanere fino alla fine. Perché volevano mandarmi via? Meglio non parlarne più, certo è che i fatti sono gli occhi di tutti. Hanno fatto sparire una società ultracentenaria, hanno fatto più danni della grandine. C’è tanta rabbia per quello che è successo, c’è tanta amarezza e ci sarebbe tanto da dire. Ma ormai non si può fare più nulla. Mi fa piacere che chi è arrivato dopo di loro è riuscito a far rivivere subito questa gloriosa società e spero davvero che la squadra possa subito ritornare in Lega Pro». Il popolo biancoscudato ha emesso la sua sentenza, dichiarando tutti colpevoli, Marcello Cestaro compreso. Cuffa, però, tende la mano all’ex presidente: «So che i tifosi ce l’hanno anche con lui e sotto un certo punto di vista posso anche capirli, ma finché c’è stato Cestaro le cose sono sempre andate bene. Appena se è andato via, è crollato tutto in pochi mesi. Per quanto mi riguarda, a lui non ho nulla da dire. Non ci ha mai fatto mancare nulla, finché è rimasto presidente».

E pensare che Cuffa avrebbe potuto tornare a Padova in questa sessione di mercato. La rescissione del contratto col Matera, un’esperienza di pochi mesi conclusasi nel peggiore dei modi, aveva riaperto uno spiraglio concreto: «Mi sarebbe piaciuto tornare — ammette Cuffa — e so che il mio procuratore ne aveva parlato con la dirigenza del Padova. Purtroppo non è stato possibile, non c’erano le condizioni anche per la regola degli Under e per i posti occupati in rosa, nella vita si fanno delle scelte e da parte mia nessun problema. Ho avuto alcune proposte, alla fine si è fatto sotto il San Marino con un’operazione veloce e ho firmato. Sono felice di questa scelta. Ma mi farà molto piacere tornare a Padova, sia pure soltanto per qualche ora e per riabbracciare vecchi amici».




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