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Ore 21.40 – (Il Piccolo) È arrivata l’ufficialità del tesseramento in alabardato anche per Carmine Tafuro, centrocampista romano, classe 1996, cresciuto tra le giovanili della Vigor Perconti e del Tor Tre Teste. Il neoalabardato si sta allenando con la squadra già da un paio di settimane e faceva parte della coppia di giovani scelti per rimpinguare il settore degli under. Per l’altro, Danilo Perrotta, purtroppo si sa come è andata a finire. Tafuro nella stagione in corso ha debuttato con l’Avellino Primavera contro il Bari dopo tre mesi di inattività causa infortunio. Viene annunciato come un interno di centrocampo dotato di buone caratteristiche in fase di costruzione. Intanto, in vista del derby con il Kras, il giudice sportivo ha squalificato Luka Spetic, centrocampista della squadra di Monrupino. Nessun squalificato in casa alabardata, dove continuano a svolgere un lavoro differenziato Fiore e Bedin.
Ore 21.20 – (Il Piccolo) «Lo Stadio comunale di Monrupino non è idoneo ad ospitare il derby Kras Repen-Triestina: meglio giocare al Nereo Rocco». Così ha sentenziato la Questura di Trieste nell’incontro avvenuto ieri tra il Capo di gabinetto Boico, due funzionari e i rappresentanti del Kras Repen Edo Skabar (vicepresidente) e Tullio Simeoni (dirigente responsabile). Un po’ a sorpresa nessun rappresentante della Triestina è stato convocato all’incontro. Di fatto, dunque, tra Questura e Federazione, che da diversi giorni ha evidenziato come la partita non si potrà giocare al Rocco, è iniziato un braccio di ferro. «Evidenziati problemi strutturali di capienza», «afflusso difficoltoso dei tifosi ospiti», «insicurezza di ordine pubblico». Sono i tre punti chiave che la Questura ha posto all’evidenza dei dirigenti carsolini bocciando di fatto lo stadio di Monrupino, location prevista per l’incontro Kras Repen-Triestina in programma domenica 8 febbraio alle 14.30. Sotto la lente d’ingrandimento, dunque, la capacità logistica dello Stadio di “sopportare” il carico previsto di tifosi ospiti al seguito della Triestina che si immagina piuttosto cospicuo. In base ai numeri forniti dalla Questura lo Stadio di Repen dovrebbe essere in grado di ospitare 1150 persone: 800 nella tribuna ospiti, 350 negli spazi riservati ai tifosi di casa. Poiché all’andata al Rocco si presentarono in 3200, proprio lo stadio Rocco viene indicato dalla Questura come sede ideale in quanto “soddisfa gli standard di sicurezza necessari” per ospitare la partita in questione. Un parere che dunque cozza con quanto riferito dalla Federazione che ha evidenziato come la Triestina non può giocare in casa una partita che, come previsto da calendario, deve invece disputare in trasferta. Al termine della riunione durata poco meno di un’ora in casa Kras si è discusso molto della presa di posizione da parte della Questura. Tullio Simeoni sintetizza il pensiero del sodalizio presieduto da Goran Kocman: «Ribadiamo quanto già preventivamente espresso: senza volerci contrapporre al giudizio della Questura, la Federazione ha bocciato il Rocco, lo Stadio comunale di Monrupino è omologato per accogliere le partite di serie D e ha già superato ottimamente l’esame della partita contro i Biancoscudati Padova. Giocare su un campo neutro? Ci pare la soluzione che alla fine penalizzerà tutti quanti, tanto le due società, quanto, soprattutto, i tifosi, carsolini e alabardati». E intanto ieri in serata è arrivato il primo niet dal campo più papabile: per problemi tecnici il Pordenone non potrà ospitare il derby. Ma allora: dove si giocherà?
Ore 20.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Sacilese in emergenza totale. È di ieri l’ufficializzazione della squalifica di Riccardo Baggio, espulso nei minuti di recupero della gara vinta (2-1) dai biancorossi a Seren del Grappa con l’Union Ripa. L’indisponibilità di Baggio va ad aggiungersi a quelle di Grazzolo, Grion e Piscopo (lesione ai crociati e stagione finita per tutti e tre) e a quelle di Peressini (schiena), Biasi Manolache e Boscolo Papo (problemi muscolari). Se la sfida con l’Altovicentino fosse in programma domenica Mauro Zironelli avrebbe serie difficoltà a mettere insieme undici giocatori validi. Per fortuna c’è la pausa per il torneo di Viareggio, al quale parteciperà anche la rappresentativa di Lega D e lo staff medico-sanitario avrà altri sette girni per cercare di recuperare almeno un paio di giocatori. RINFORZI – Vista la situazione Denis Fiorin si è dato da fare e da ieri si sta allenando con i biancorossi anche Daniel Puto, centrocampista classe ’96, nato a San Daniele, cresciuto nel Donatello, provato dal Milan e inserito nella Primavera dell’Udinese. «Con l’infortunio di Grion – ha motivato la sua scelta il ds liventino – avevamo bisogno di un giovane fuoriquota a centrocampo. Daniel si sta dando da fare e ha tanta voglia di ripartire dalla Lega D per farsi notare e risalire la scala verso il calcio professionistico». Potrebbe non essere l’unico giovane in arrivo a Sacile entro il 2 febbraio, data di chiusura del mercato Pro invernale. SQUALIFICHE – Non solo Baggio nella lista dei cattivi delle nostre tre in Lega D. Una giornata è stata comminata anche a Marco Zorzetto e a Nicola Tonizzo del Fontanafredda. WEEKEND A PIANCAVALLO – Tornando alla Sacilese, approfittando della pausa la società sta organizzando una giornata da passare tutti insieme (dirigenti, tecnici, giocatori e familiari che desiderino aggregarsi) a Piancavallo. Un modo per sciogliere la tensione di queste ultime giornate e per festeggiare la prima vittoria del 2015 ottenuta appunto domenica scorsa dopo 2 pareggi e una sconfitta. Nonostante il rallentamento dovuto a cessioni, infortuni e squalifiche, la Sacilese ha ridotto a 2 sole lunghezze la distanza dal terzo gradino del podio occupato dal Belluno.
Ore 20.30 – (Messaggero Veneto) Contro l’Altovicentino non ci sarà. Il giudice sportivo di serie D ha ratificato ieri un provvedimento già sulla carta, la squalifica (per un turno) del difensore centrale della Sacilese Riccardo Baggio, espulso per doppia ammonizione domenica scorsa nella vittoriosa trasferta di Pedavena e ora costretto a saltare il big match in programma dopo la sosta con la squadra di Zanin. Piove sul bagnato in casa liventina, visto che oltre agli infortunati di lungo periodo, l’8 febbraio rischiano di non esserci pure Biasi Manolache e Boscolo Papo, entrambi acciaccati. La società pare orientata a tornare sul mercato (degli svincolati). Diserterà la prossima sfida del XXV aprile anche il difensore dell’Altovicentino, Matteo Gritti: niente sfida nei panni dell’ex. Niente trasferta di Belluno, invece, per Nicola Tonizzo e Marco Zorzetto: entrambi i giocatori del Fontanafredda, dopo il Viareggio atteso dalla terza forza del girone, sono stati stoppati per un turno (quarta ammonizione). Stessa sanzione per il difensore bellunese, Stefano Mosca, espulso a Mezzocorona. A proposito del Belluno, l’ex liventino Vecchiato guiderà la squadra anche nel 2015-2016.
Ore 20.00 – (Giornale di Vicenza) “Come te non c´è nessuno”. O almeno, dagli ultimi sette turni di campionato a oggi. Corre l´Arzignanochiampo, e lo fa più veloce delle cinque squadre che le abitano sopra nel girone C. Infatti, se il campionato fosse iniziato il 7 dicembre, la Banda Beggio sarebbe oggi prima in classifica. Come lei non c´è nessuno, perché nessuno è rimasto imbattuto da quella domenica. Poi la scaramanzia è soggettiva, si sa. Ma di certo è segno distintivo di Paolo Beggio. Il quale aveva dichiarato: «Il numero al quale sono più legato è il 7, infatti do quella maglia a chi so che può risolvermi le partite». Bene, intanto la storia dell´Arzichiampo è svoltata domenica 7 dicembre, nel derby contro l´Altovicentino che rimarrà a imperitura memoria. Sette sono anche i risultati utili consecutivi dei ragazzi in maglia gialloazzurra (5 vittorie e 2 pareggi). E, appunto, 7 è il numero di maglia di chi ci ha preso un gran gusto a fare gol: Mattia Carlotto, 6 gol (sui 10 totali) in queste ultime sette uscite. E allora, andiamo a vederla questa classifica rovesciata. Da sesto a primo l´Arzichiampo, con 17 punti che valgono mezza salvezza. Subito dietro la capolista Padova, che di punti nelle ultime sette giornate ne ha fatti 15. Ma non è mica solo per la scaramanzia se l´Arzichiampo è arrivato così in alto. Perché il calcio è una macchina semplice: per andare veloci servono i gol. E la media di queste ultime sette uscite è di due reti a partita: 15, a voler essere precisi. Di queste, ben 11 sono state infilate dai “gemelli diversi” Carlotto e Trinchieri. In questo, sì, ha fatto meglio solo il Padova: 18 gol. Ma poco ci manca. L´Arzichiampo ormai non soffre più di vertigini, ma non disconosce nemmeno il proprio rango sociale: quello di una neopromossa che sa di doversi guadagnare ancora 11 punti per la salvezza.
Ore 19.30 – Qui Rubano: termina l’evento.
Ore 19.20 – Qui Rubano: salgono sul palco Giuseppe Bergamin e Roberto Bonetto, che raccontano aneddoti del passato e parlano del futuro.
Ore 19.10 – Qui Rubano: regalati tre capi di vestiario in edizione limitata a Gastone Zanon, Emilio Da Re e Damiano Longhi, tra i recordmen di presenze col Calcio Padova.
Ore 19.00 – Qui Rubano: iniziato l’evento, molti i tifosi presenti.
Ore 18.40 – Qui Rubano: presenti all’evento il presidente Giuseppe Bergamin, il vicepresidente Edoardo Bonetto, l’amministratore delegato Roberto Bonetto, l’allenatore Carmine Parlato ed i giocatori Sentinelli, Dionisi, Degrassi, Salvadori, Mazzocco, Ilari, Petrilli e Aperi. Presenti quali vecchie glorie Gastone Zanon, Humberto Rosa, Emilio Da Re e Damiano Longhi.
Ore 18.20 – Qui Rubano: tutto pronto al “665 Fashion” per l’evento legato al 105esimo compleanno del Biancoscudo, con la presentazione del capo di vestiario in edizione limitata creato per l’occasione.
Ore 18.00 – (Corriere delle Alpi) Ci sono le ultime carte da mettere insieme, ma è quasi tutto pronto. Manca poco alla convocazione da parte del Comune di Seren della Commissione di vigilanza dei pubblici spettacoli per il via libera all’utilizzo dell’impianto di Rasai per la serie D. I lavori di adeguamento sono ultimati e l’intenzione dell’amministrazione è di attivare nel giro di due-tre settimane l’organo collegiale avente la funzione di esame e controllo per la concessione dell’agibilità. A dirlo è il sindaco Dario Scopel: «Nel cronoprogramma era in previsione di organizzare il sopralluogo verso la metà di febbraio e siamo giusti. Lo facciamo il prima possibile». Poi toccherà al Ripa Fenadora chiamare la Lega perché mandi un incaricato per omologare il campo. I lavori. Gli interventi sono costati 115 mila euro e riguardano in minima parte la componente sportiva, lasciando il grosso all’assetto logistico e della sicurezza. Serviva installare la recinzione esterna alle gradinate con le porte di sicurezza con maniglioni antipanico e una rete sulle tribune per separare le tifoserie, poi sono state allungate le panchine e allargato il campo qualche metro. A questo si aggiunge la messa a norma della struttura polivalente che ospita gli spogliatoi, la centrale termica e le cucine dove si preparano i piatti per le diverse sagre. La squadra. Nel frattempo i neroverdi non stanno attraversando un periodo positivo. Sono arrivate tre sconfitte consecutive, ma la società è tranquilla: «Adesso c’è una domenica di pausa e questi quindici giorni possono aiutare a ritrovare la quadratura», dice il direttore generale Mario Dal Soler. «È un momentaccio, non certo dovuto a problemi fisici. Abbiamo preso gol evitabili sia a Chioggia che domenica con la Sacilese, quando la squadra ha giocato un gran primo tempo e messo sotto gli avversari nella ripresa. Abbiamo avuto le occasioni per pareggiare, ma è andata così». Due test difficili. Alla ripresa, il Ripa Fenadora affronterà il Legnago in trasferta in una partita delicata e poi il fortissimo Altovicentino in casa: «Abbiamo due gare toste, ma non è il caso di drammatizzare né di preoccuparsi. È vero che con due-tre sconfitte si fa presto a trovarsi vicino alla zona play-out, ma siamo comunque dieci punti sopra e non abbiamo una squadra da dover pensare ai play-out». Certezze da ritrovare. «Bisogna avere un po’ di pazienza tutti quanti», prosegue il dg dell’Union Mario Dal Soler. «Dobbiamo stare tranquilli e andare avanti sulla nostra strada senza preoccuparsi. Domenica scorsa il Belluno era in vantaggio e poi ha preso tre gol a Mezzocorona, l’Altovicentino ha perso in casa col Kras Repen: i risultati vanno così. Se ci sono problemi bisogna sedersi a parlarne insieme per risolverli, ma non è questo il caso».
Ore 17.40 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Belluno, fascia spoglia. Se D’Incà è alle prese con un problema fisico, Stefano Mosca e Paolo Pellicanò rimarranno invece fermi per squalifica: l’agordino è stato espulso domenica scorsa, a Mezzocorona, per doppia ammonizione, mentre l’ex Feltrese dovrà scontare l’ultimo dei tre turni di stop, in seguito alla reazione di Rovereto. Chi sfreccerà sulla fascia sinistra, in assenza dei due terzini? Giocoforza, dovrà essere adattato qualcuno. Magari Paganin, pur essendo un destro naturale. O Miniati, che in passato ha già pestato quelle zolle. RUBEN AI BOX – Sulle condizioni di Ruben D’Incà, infine, è intervenuta la società attraverso una nota ufficiale: «L’Ital-lenti Belluno comunica che D’Incà dovrà osservare un periodo di riposo di almeno due settimane. Il giocatore si era sottoposto nei giorni scorsi a una risonanza magnetica per capire l’entità dell’infortunio al ginocchio sinistro, subìto in allenamento». Martedì il numero 10 gialloblù è stato visitato dal medico sociale del club, Stefano Di Fabio: «Dopo aver analizzato la risonanza magnetica e visionato il ginocchio di Ruben – spiega proprio il medico – ritengo che la tesi più plausibile sia quella di un trauma distorsivo. Al momento non è possibile essere più precisi, perché dovremo aspettare che trascorrano le due settimane di riposo che ho sottoscritto al giocatore».
Ore 17.20 – (Corriere delle Alpi) Finalmente buone notizie. Nonostante il Belluno stia attraversando il periodo più difficile della stagione, nelle ultime cinque partite i gialloblù hanno registrato due ko, due pareggi e una vittoria, la società ha voluto dare subito un gran segnale riconfermando Roberto Vecchiato per la prossima stagione. Oltre a questo, gli esiti degli esami al ginocchio sinistro di Ruben D’incà dovrebbero aver escluso la rottura del crociato (ancora non c’è la certezza assoluta) e il giocatore potrebbe tornare ad allenarsi nel giro di qualche settimana, tempistiche che possono far tirare un sospiro di sollievo a tutta la società di Piazzale della Resistenza. «La voglia di rinnovare l’accordo c’è sempre stata – racconta soddisfatto mister Vecchiato all’indomani del sì – bisognava solamente sedersi attorno ad un tavolo e parlarne. Qui a Belluno sto bene e il rinnovo per il prossimo anno era quello che volevo. Continuerò volentieri il lavoro iniziato la scorsa stagione. Riconferma molto anticipata? Fa molto piacere, è una cosa inusuale ma molto bella». Sull’infortunio di Ruben D’Incà l’allenatore del Belluno rimane cauto, ma ovviamente è rassicurato dall’esame del ginocchio effettuato dal dottor Stefano Di Fabio, ortopedico della società. «Forse l’abbiamo scampata – commenta Vecchiato – nel caso sarebbe una gran bella notizia sia per il ragazzo, ma anche per la squadra che ha bisogno di lui. Sicuramente non è questo il momento di perdere altri giocatori, tra squalifiche e prestiti. Il periodo che stiamo attraversando non è proprio fortunatissimo con le tre espulsioni, i tre rigori giusti contro, i quattro gol regolari annullati e la squalifica del campo. Il ricorso? Non sono un esperto in materia ma ho letto che al Potenza, squadra di serie D, hanno dato duemila euro di multa e una partita a porte chiuse per aver lanciato bottigliette contro il guardalinee, Quindi rimango fiducioso per quanto riguarda il nostro ricorso». Domenica il campionato è fermo. La serie D questo week end è in pausa per il torneo di Viareggio. Il Belluno si allenerà regolarmente fino a domani, mentre sabato e domenica i giocatori saranno liberi. La rosa gialloblù ricomincerà a lavorare lunedì in vista della sfida di sabato 7 febbraio (era stato chiesto l’anticipo) contro il Fontanafredda. Per il ricorso da parte della società oggi saranno inviate le ultime carte e la prossima settimana è atteso l’esito. L’ambiente gialloblù sembra abbastanza fiducioso sulla possibilità di ottenere di giocare a porte aperte contro il Fontanafredda, mentre sembra più difficile la possibilità di una riduzione della sanzione di tremila euro.
Ore 16.50 – (Giornale di Vicenza) Ieri doppia seduta, oggi amichevole a Marano contro il Levico, Eccellenza trentina. Il dopo Kras è una lunga teoria di allenamenti alla Rocky Balboa. Non a caso, neve permettendo, si continuerà a far fatica per tutta la settimana, domenica compresa.
Ore 16.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Soddisfatto del mercato che ha rinforzato il Venezia. Il -8 dai playoff? Un grande stimolo a provarci sempre». Questa la grinta di Michele Serena alla vigilia dei 90′ di domani sera nel gelo del Penzo (ore 20.45) contro il Mantova. Una sfida da ex per lui che nel 2009/10, alla guida dei virgiliani, debuttò da allenatore in serie B senza riuscire ad evitare la retrocessione in Lega Pro cui si accompagnò il fallimento societario. «Non mi interessa corsi e ricorsi, penso solo proprio perché siamo ancora distanti dai playoff – le parole del tecnico lagunare – dobbiamo avere la voglia di riuscire nell’impresa di rimontare. Domani si affronteranno due tra le squadre che stanno meglio, non serve dire che l’obiettivo è sfruttare al massimo il doppio turno casalingo (sabato 7 arriva il Como, ndr)». Numeri alla mano nelle ultime sei giornate il Mantova ha fatto più punti di tutti (13) ma il Venezia ha tenuto il passo della capolista Pavia (11). «Tranne Espinal, che però sta lavorando per rientrare il prima possibile, ho tutti a disposizione. Grazie agli innesti di mercato posso contare su una rosa più lunga, per me non ci sono titolari e riserve, chiunque metta piede in campo deve avere la fame per lasciare il segno». Domenica scorsa in casa del Sudtirol è arrivato un punto prezioso e sofferto, anche se nel finale il Venezia ha sprecato il match ball con Raimondi e Magnaghi, due che solitamente giocano titolari. «Sono partiti dalla panchina ma le voci di mercato non hanno condizionato la mia scelta, d’altra parte i due giocatori hanno dimostrato sempre grande professionalità e concentrazione. Raimondi, Magnaghi, Greco e Guerra, ho quattro attaccanti e tutti devono voler giocare. Se la scelta del 3-5-2 è definitiva? Sono curioso perché è un modulo che non ho mai fatto, ma la squadra che ho a disposizione mi suggerisce questa soluzione come la migliore in questo momento. Domani chi lo sa». Ieri il ds De Franceschi, dopo aver chiuso il mercato in uscita, ha ripreso i contatti a Milano per pescare un giovane esterno sinistro di difesa che copra la cessione al Catanzaro di Ghosheh.
Ore 16.00 – (La Nuova Venezia) «Nelle ultime sei partite il Mantova ha conquistato 13 punti, sarebbe primo in classifica». Butta lì subito un po’ di numeri, Michele Serena, per inquadrare l’avversario di domani sera del Venezia. «Sì, ma noi ne abbiamo conquistati 11» aggiunge il tecnico «quindi sta bene anche il Venezia». Serena ritrova il Mantova dopo cinque anni, i ricordi di quella stagione li spazza via con solo due parole («Lasciamo perdere»),una stagione culminata con la retrocessione in Prima Divisione e il successivo fallimento. Virgiliani ritornati in Lega Pro la scorsa estate, che hanno sistemato i problemi societari iniziali (tanto da viaggiare con un -1 in classifica, penalizzazione che dovrebbe appesantirsi nelle prossime settimane) e che negli ultimi due mesi hanno sistemato anche la situazione. Venezia che ha modificato fisionomia durante il mercato invernale tanto da passare con il Pordenone al 3-5-2 dopo il 4-3-1-2 iniziale e il 4-4-2 adottato in corsa. «Tutte le mosse sono state concordate insieme al direttore sportivo» osserva Michele Serena, «mi sembra quindi superfluo commentare quanto ha detto De Franceschi martedì. Adesso il campo ci dirà se abbiamo operato bene oppure no, ma vedo una grandissima applicazione da parte dei giocatori. È la prima volta che faccio questo modulo, ci sono meccanismi da perfezionare, ma già a Bolzano ho visto movimenti che mi sono piaciuti e anche oggi abbiamo fatto un’ora di tattica». Dopo il Mantova e arriverà il Como, due gare casalinghe per il Venezia. «Proveremo a sfruttarle» garantisce Serena, «anche se saranno due partite molto difficili. Siamo lontani otto punti dalla zona playoff, tanti, è vero, ma mancano ancora moltissime partite. Non mi piango addosso e non mi scoraggio, dobbiamo provarci senza che questo si trasformi in una pressione in più per i giocatori. Sarà una bella sfida per tutti noi, cerchiamo di viverla nella maniera giusta». Con la conferma di Magnaghi e Raimondi il tecnico può divertirsi nel sistemare i tasselli d’attacco. «Nessuno deve sentirsi alternativa di un altro, ho quattro titolari che possono giocare o partire dalla panchina, ma chi entra ha le qualità per rovesciare l’andamento di una gara. Non a caso Magnaghi e Raimondi, subentrati a Bolzano, hanno avuto tra i piedi il pallone della vittoria». Proprio sui due attaccanti da schierare rimane aperto un ballottaggio a quattro per due maglie, mentre in difesa e a centrocampo non dovrebbe cambiare nulla rispetto alla gara contro l’Alto Adige.
Ore 15.30 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 15.10 – Qui Guizza: ultime serie di ripetute.
Ore 14.50 – Qui Guizza: serie di dure ripetute per i Biancoscudati, con distanze sempre maggiori.
Ore 14.30 – Qui Guizza: Biancoscudati già in campo per l’allenamento pomeridiano. Seduta prettamente impostata sul lavoro atletico.
Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Ieri si è allenato senza ammutinamenti il Real Vicenza. Paolo Favaretto ha diretto una doppia seduta dopo che martedì la squadra aveva chiesto e ottenuto un confronto con il presidente Lino Diquigiovanni. Motivo del contendere l’esonero di Michele Marcolini, inatteso ma non troppo considerati i precedenti della passata stagione (Mario Vittadello fu esonerato da quarto in classifica) e che non è stato preso bene dai giocatori. Risultato: la seduta programmata per il pomeriggio di martedì è stata annullata, ma ieri non ci sono stati ulteriori colpi di scena. Il neotecnico Favaretto avrebbe rasserenato gli animi.
Ore 13.40 – (Giornale di Vicenza) È arrivato in punta dei piedi Paolo Favaretto, nuovo tecnico del Real Vicenza. E non poteva essere altrimenti dopo l´esonero di Michele Marcolini e una giornata, quella di martedì, molto particolare caratterizzata dalla scelta da parte della squadra (per “rispetto” nei confronti dell´ex tecnico) di non allenarsi. Ieri mattina, però, i biancorossi hanno svolto la prima seduta in via Calvi agli ordini di Favaretto e del suo secondo Massimo Melucci. È stata un´altra giornata particolare, se non altro per l´allenatore mestrino che proprio ieri ha compiuto 48 anni.
«Ho detto ai ragazzi che porterò le paste in un altro momento e festeggeremo il mio compleanno. Non mi sembrava il caso di farlo in questo momento. In certe situazioni – ha spiegato la nuova guida tecnica del Real – bisogna avere tatto». La squadra ha svolto una doppia seduta, atletica al mattino, tecnico-tattica nel pomeriggio. «Che modulo userò? Vorrei cercare di non dare vantaggi ai prossimi avversari e quindi punterei all´effetto sorpresa». Favaretto, che un paio di stagioni fa era stato capace di condurre ai playoff l´Aprilia in Seconda divisione, ha preferito non fornire indicazioni in questo senso ma in passato l´ex giocatore e allenatore del Bassano ha spesso utilizzato il 4-4-2 come sistema di gioco. In questi giorni valuterà i giocatori a sua disposizione prima di allestire l´undici anti Pro Patria nella partita che segnerà l´esordio del tecnico sulla panchina biancorossa. Dal mercato Favaretto non dovrebbe ottenere più nulla, perché tutte le operazioni in entrata che il Real Vicenza poteva fare le ha già fatte. Sono arrivati Francesco Quintavalla, difensore ex Savona, e gli attaccanti Francesco Margiotta, ex Monza, e Alberto Gomes, ex Pro Vercelli. Sono poi usciti Nicolò Barzan (risoluzione consensuale) e Raphael Odogwu che si è accasato al Renate. La finestra invernale del mercato chiuderà il 2 febbraio e, salvo sorprese, il Real Vicenza resterà com´è ora. C´è un però. Marco Cristini continua ad essere corteggiato dal Pavia, squadra in cui gioca già il fratello minore Andrea. Per il momento il centrocampista offensivo ex Cuneo, finora 4 volte in gol con la maglia del Real, non sembra volersi muovere da Vicenza. Ieri mattina Giuseppe Ungaro ha continuato a lavorare a parte, mentre non si è proprio allenato Matteo Malagò, frenato dal dolore procurato dal dente del giudizio. C´è la speranza di recuperare il difensore centrale Dario Polverini. Contro la Pro Patria, la sua ex squadra, lo stopper di Anzio potrebbe rientrare dopo il lungo stop. Chi di sicuro non potrà prendere parte all´incontro è il neo acquisto Quintavalla che è stato squalificato per somma di ammonizioni. Sul fronte opposto, mancheranno i due giocatori più rappresentativi dei “tigrotti”. Uno, Giampaolo Calzi, è stato fermato per tre turni dal giudice sportivo per condotta scorretta verso un avversario e proteste verso l´arbitro. È davvero curioso il recente passato del centrocampista della Pro Patria. Dopo aver svolto il ritiro estivo con il Vicenza, ancora in Lega Pro, Calzi è stato ceduto al Savoia con cui ha timbrato 8 presenze prima di fare ritorno al club bustocco dopo le stagioni 2012-2013 e 2013-2014. Nelle file della Pro Patria mancherà anche l´ex attaccante biancorosso Matteo Serafini. Non bastano le assenze e la delicata posizione in classifica a mettere in difficoltà la prossima avversaria del Real Vicenza (domenica alle 12.30). Sarebbe infatti ad un passo l´esonero dell´allenatore Marco Tosi dopo quello di Lulù Oliveira, Aldo Monza e Fabio Castellazzi.
Ore 13.20 – (Giornale di Vicenza) Il Bassano saluta la Coppa Italia dopo un´opaca prestazione. Al termine della gara è il vice allenatore Francesco Farina a presentarsi nella sala stampa del “Paolo Mazza” al posto dello squalificato Antonino Asta. «Indubbiamente la Spal ha meritato la vittoria. – ammette Farina – C´è da dire però che nel primo tempo non eravamo partiti male perché siamo stati molto propositivi. Poi però, abbiamo subito la prima rete e, come spesso succede, il secondo gol della Spal è arrivato proprio un attimo prima di rientrare negli spogliatoi». Il gol di Gasparetto ha evidentemente pesato sul morale dei giocatori giallorossi: «Nel calcio capitano spesso situazioni di questo tipo e bisogna fare molta attenzione. -prosegue l´allenatore in seconda – In futuro dovremo fare in modo che non accadano più». La ripresa del Bassano ha particolarmente deluso Farina: «Nel secondo tempo abbiamo fatto molto poco per cercare di recuperare il risultato. In molti frangenti ci è mancata la lucidità per essere incisivi in avanti. Sono molto dispiaciuto anche per i nostri tifosi che ci hanno seguito in questa trasferta». Sfumato l´obiettivo Coppa Italia, ora tutta l´attenzione del Bassano si proietterà sul campionato: «Eravamo venuti a Ferrara con l´obiettivo di passare il turno. – afferma Farina – Tutti ci credevamo molto, anche perché io e Antonino Asta venivamo da una finale di Coppa Italia persa in modo molto rocambolesco lo scorso anno (alla guida del Monza, contro la Salernitana, ndr). Ora ci attende una partita delicatissima di campionato contro il Pordenone che sarà molto importante per il nostro futuro. Non dovremo assolutamente fallire».
Ore 13.10 – (Giornale di Vicenza) Bassano irriconoscibile ed eliminato. Si ferma ai quarti la corsa dei giallorossi in Coppa Italia, in semifinale passa la Spal, grazie alle reti di Veratti e Gasparetto. Una prova molto opaca da parte del Bassano, lontana parente della squadra che tanto sta impressionando in campionato. E forse proprio il pensiero al campionato ha condizionato la gara di ieri, giocata in un pomeriggio freddo e con un “Mazza” aperto per pochi intimi. Dopo poco più di dieci minuti, al primo affondo, la Spal segna. Lazzari semina il panico sulla destra, bevendosi in velocità due avversari e servendo al centro Veratti: il giovane attaccante di scuola Bologna, lasciato colpevolmente solo, controlla e gira alle spalle di Grandi. Bassano freddato ed incapace di reagire. A dire il vero le brutte notizie per Asta, ieri squalificato e sostituito in panchina da Farina, erano cominciate già nel riscaldamento, quando Toninelli era finito ko, dando disco verde all´inserimento dall´inizio di Semenzato. Insomma, il chiaro segnale che non sarebbe stata una grandissima giornata. Il Bassano fa fatica ad imbastire una manovra degna di tal nome. Se poi non si sfrutta neppure l´unica chance vera del primo tempo (che poi sarà anche quella di tutta la gara) è davvero difficile far gol. Accade al 28´, quando Maistrello riesce solo a spizzare l´unico cross dalla destra di Cortesi: è un assist involontario per Davì che, di prima intenzione, sbaglia un rigore in movimento e calcia a lato svirgolando. Scampato il pericolo, invece, la Spal decide di chiudere la gara ed innesta la quinta proprio sul finale. Su un angolo dalla destra di Capece, la marcatura del Bassano funziona male mentre funziona eccome il blocco della Spal che libera Gasparetto, il cui imperioso colpo di testa non lascia scampo a Grandi. Neppure il tempo di riprendere il gioco che i biancazzurri vanno vicini al tris, con Lazzari. Il terzino di casa si rende autore di una grande azione personale, tagliando il campo da destra a sinistra e chiamando, con un preciso diagonale mancino, Grandi ad un super intervento in angolo. Canovaccio che non cambia ad inizio ripresa. Prima Maistrello non arriva su un cross di Stevanin (5´), poi Nolè calcia dalla distanza trovando la risposta sicura di Albertoni (8´). Asta pensa al campionato, richiamando Nolè e Furlan, ieri spenti ma sempre potenzialmente pericolosi. Poco dopo il quarto d´ora con Veratti, che supera anche Grandi ma a porta vuota, da posizione defilata, colpisce il palo (17´); poi alla mezz´ora con un tap-in a botta sicura di Landi con l´estremo difensore ospite che si supera in corner. Cattaneo, proprio allo scoccare del 90´, prova quantomeno a realizzare la rete della bandiera, ma Albertoni, al suo primo vero intervento difficile della partita, sporca in angolo la bella conclusione dal limite dell´esterno del Bassano.
Ore 12.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Altra giornata in cui la società berica si è divisa lavorando sul campo e sulle trattative di mercato. La preparazione della squadra biancorossa in vista della gara di sabato prossimo del campionato di calcio di Serie B che si disputerà in trasferta contro gli umbri della Ternana, è proseguita ieri pomeriggio al centro tecnico «Piermario Morosini» di Isola Vicentina, registrando lo stop di Lorenzo Laverone, uno dei biancorossi più positivi finora. L’esterno destro del tridente offensivo di Pasquale Marino si è procurato una distorsione alla caviglia destra che ne mette in dubbio la disponibilità per la sfida contro la Ternana, pari quota dei berici a 31 punti, all’ottavo posto in classifica, a ridosso della zona-playoff.
Ieri si è allenato a parte anche Andrea Cocco le cui condizioni però non preoccupano lo staff medico del Vicenza che si è detto fiducioso anche in un recupero di Nicolò Brighenti sofferente per un problema alla cresta iliaca. In tema mercato ieri è stato ufficializzato il ritorno del difensore Giuseppe Figliomeni al Latina, proprio la società da cui era arrivato in biancorosso nel settembre scorso il centrale difensivo calabrese. Figliomeni quindi fa ritorno alla base, dopo aver collezionato solo sei presenze con la maglia del Vicenza senza aver mai convinto del tutto dirigenza e tifosi berici. Non è ancora stato ufficializzato, ma la firma sull’accordo arriverà oggi, il passaggio di Srjan Spiridonovic al Messina. L’attaccante austriaco di origine balcanica arrivato in estate in biancorosso per giocare il campionato di Lega Pro, in Serie B non ha trovato spazio nè con Giovanni Lopez, nè con Pasquale Marino. Inevitabile quindi che, per riuscire a giocare con continuità, si cercasse un’altra destinazione fino a giugno. Spiridonovic voleva tornare in Austria, all’Admira Wacker Mödling, ma alla fine la società berica ha convinto il giocatore ad accettare la proposta del Messina. Ieri la trattativa ha vissuto momenti in cui sembrava dovesse saltare, ma alla fine l’accordo è stato trovato e oggi Spiridonovic volerà in Sicilia per la firma sul contratto che lo legherà al Messina fino al prossimo giugno. In entrata continua la caccia all’attaccante Riccardo Improta che il Bologna, concorrente nella cadetteria, continua però a non liberare. Trattativa difficile che, con ogni probabilità, si protrarrà fino alle ultime ore utili del calcio-mercato.
Ore 12.30 – (Giornale di Vicenza) Ancora una giornata di stallo nella lunga trattativa per cercare di portare l´attaccante Riccardo Improta (di proprietà del Genoa e attualmente a Bologna) al Vicenza. Per quel che riguarda invece i giocatori che cambieranno casacca, Giuseppe Figliomeni ha raggiunto l´accordo con il Latina. Tempo di saluti anche per Srdjan Spiridonovic, che oggi firmerà per il Messina (Lega Pro). L´attaccante andrà in Sicilia in prestito. Nel frattempo per Oualid El Hasni si è fatto vivo anche il Foggia. Per quel che riguarda infine Piergiuseppe Maritato, ieri c´è stato un incontro tra la società il giocatore, che cercano di trovare una soluzione che vada bene ad entrambi. La prospettiva, comunque, è che l´attaccante non rimanga a Vicenza. Qui Terni. La Ternana, che sabato ospiterà il Vicenza, ha ingaggiato l´esterno offensivo francese David Manuel Milinkovic. Classe ´94, ha giocato nella Roma Primavera, nel Cannes e nella Stella Rossa.
Ore 12.20 – (Giornale di Vicenza) Brighenti, Laverone e Cocco. L´elenco degli assenti alla partitella in famiglia di ieri al centro tecnico Morosini non è di quelli da poco. Stiamo parlando infatti del difensore più in forma, andato anche in gol contro il Trapani; dell´esterno che ha tirato la carretta forse più di tutti fino a questo momento; e del centravanti di riferimento, nonché il miglior realizzatore del Vicenza con 6 reti. I tifosi biancorossi devono allora preoccuparsi, in vista della trasferta di sabato a Terni? Cerchiamo di capire meglio. Botta al fianco. Partiamo da Brighenti. Il difensore veronese contro il Trapani ha rimediato una contusione al fianco destro. Niente di rotto, fortunatamente, ma il dolore persistente lo ha costretto in questi primi giorni della settimana a lavorare a parte. Dopo l´allenamento di ieri Brighenti stesso si è detto non del tutto certo di recuperare pienamente («Insomma. Vedremo domani»). La sensazione è che alla fine il giocatore stringerà i denti pur di esserci, anche se la percezione del dolore è molto soggettiva e può variare parecchio di giorno in giorno. Distorsione alla caviglia. La (brutta) notizia di ieri è stata l´assenza dalla partitella anche di Lorenzo Laverone. Nel suo caso è stata riscontrata una leggera distorsione alla caviglia destra. Ed è proprio su questo aggettivo (“leggera”) che i tifosi biancorossi fanno affidamento, anche pensando al fatto che l´ex giocatore del Varese per diverse settimane è regolarmente sceso in campo nonostante la microfrattura ad un dito del piede. Laverone, insomma, ha già dimostrato di essere un combattente che non si tira indietro e si spera che possa buttarsi nella mischia anche stavolta, magari con un´apposita fasciatura. Gestione differenziata. Se per Brighenti e Laverone il dubbio ha comunque una certa consistenza, il campanello d´allarme è meno preoccupante per quanto riguarda Andrea Cocco. L´attaccante biancorosso ieri ha osservato solo una gestione personalizzata della seduta di allenamento per evitare carichi eccessivi, ma le sue condizioni non sembrano destare alcun timore. Salvo sorprese, insomma, a Terni Cocco sarà al suo posto, pronto a guidare l´attacco del Vicenza. I sostituti. Pasquale Marino naturalmente spera che per tutti e tre i giocatori l´allarme possa rientrare. Se così non fosse, però, le alternative non mancano. L´allenatore siciliano nella partitella di ieri ha fatto intuire quali potrebbero essere i potenziali sostituti. In difesa, al posto di Brighenti, il maggiore indiziato sembra Gentili, in vantaggio su Manfredini. Il difensore toscano ieri ha iniziato il test in coppia con Camisa, completando il pacchetto arretrato titolare con Sampirisi a destra e D´Elia sulla sinistra, e segnando pure un gol sugli sviluppi di un calcio d´angolo. Un gol lo ha messo a segno anche Petagna, il sostituto naturale di Cocco: il giovane centravanti di scuola Milan si tiene pronto in caso di necessità, con la voglia di riscattarsi al più presto dopo le due ghiotte occasioni non concretizzate a Latina. Al posto di Laverone, invece, si candida al suo debutto da titolare il giovane Vita, che agirebbe come esterno alto destro, “gemello” di Giacomelli sulla sinistra. L´attaccante giunto dal Monza pare quindi avere al momento scalzato nelle gerarchie Lores Varela, destinato probabilmente alla panchina. Questa la formazione provata ieri: Vigorito; Sampirisi, Gentili, Camisa, D´Elia; Moretti, Di Gennaro, Cinelli; Vita, Petagna, Giacomelli.
Ore 12.00 – (Gazzettino) Ezio Gelain, padovano di Fontaniva, è attualmente sugli scudi come l’allenatore del Livorno. Ha esordito in serie B battendo a Carpi la capolista e confermandosi sabato scorso con un perentorio 4-2 sul Brescia. «Il difficile arriva adesso – precisa il neo tecnico labronico – perchè non sarò più una sorpresa, ma tutti mi studieranno per mettere in atto le contromosse». E spiega: «Ho dato la mia impronta al Livorno che con Gautieri applicava il modulo 4-3-3, impostando la difesa a tre e schierando la squadra con il 3-4-3 oppure il 3-5-2». A Livorno Gelain si è ambientato già da qualche anno. «Sono arrivato come secondo di Perotti nel finale di campionato proprio quando è morto Morosini. Poi per due anni sono stato l’allenatore in seconda con Nicola, fino al suo esonero, quindi sono passato al settore giovanile e quest’anno ho allenato la Primavera. In precedenza ho avuto un paio di esperienze all’estero con la Dinamo Bucarest nel 2001 e 2004. Ho iniziato però come allenatore nelle giovanili dell’Empoli vincendo anche il titolo nazionale nel 1999 con la Primavera». A Empoli Ezio Gelain vive con la famiglia. «Empoli è stato il capolinea della mia carriera di calciatore e nella cittadina fiorentina mi sono trovato bene. Vi abito con mia moglie Katia, il figlio Mattia di ventidue anni che pratica il basket e altre attività sportive, mentre la figlia Martina, che ha dieci anni, promette bene nell’atletica leggera, lo sport praticato da sua madre, che è stata campionessa regionale Fidal nella velocità negli anni ’70». E questo matrimonio si può dire che abbia avuto la sua origine proprio dalla pratica dell’atletica, dove Ezio Gelain eccelleva nel salto in lungo. Poi la moglie Katia Scalco lo ha seguito nel mondo del calcio. Anche i ricordi scolastici non mancano. «Il periodo delle medie all’istituto “Alberti” di Fontaniva – ricorda – non si può dimenticare. Ero nel corso D e restano memorabili le partite alunni-professori di fine anno scolastico, evento che stimolava tutti noi a preparare al meglio la squadra degli alunni per battere i nostri docenti». Era preside Antonio Pettenuzzo, ex sindaco di Cittadella, e fra i professori giocavano fra gli altri gli indimenticati Dino Fabris e Mario Petrina, oltre a Ottorino Tombolato, Vittorio Lazzarin, Giorgio Stocco e il sottoscritto. Sui suoi primi passi come calciatore, racconta: «Il mio primo allenatore è stato Gherardo Pavan, poi il salto di qualità con Bruno Cavicchiolo che ha fatto crescere me e tanti altri promettenti ragazzi qualificandoci alle finali regionali, obiettivo che per noi allora era come toccare il cielo con un dito». Di questo gruppo, incoraggiato e sostenuto dalla grande passione di dirigenti come Matteo Artuso e Paolo Visonà, facevano parte Stefano Marchetti, attuale direttore generale del Cittadella, Odone Zorzo, attuale presidente della Fontanivese, Enrico Mendo, Emilio Vendramin e Matteo Pan. «Con loro – precisa Gelain – sono spesso in contatto e mi trovo volentieri una o due volte all’anno per dare vita alle partite di beneficenza organizzate da Fabiano Pampagnin e Flavio Spiga nel patronato di Fontaniva». Dopo la Fontanivese, la Juve e la carriera. «A quindici anni sono entrato nelle giovanili della Juventus. Ho giocato come difensore nel Casale Monferrato in C e a Ferrara nella Spal in B chiudendo la carriera di calciatore a Empoli. Ma le radici padovane resistono e a Fontaniva ci torno sempre quando mi è possibile».
Ore 11.40 – (Mattino di Padova) Nessuna polemica. E, se la rabbia è presente, c’è soltanto perché, quella, non deve mai mancare. Claudio Coralli, titolare inamovibile nella prima parte della stagione del Cittadella ma da due giornate confinato in panchina, vive questo momento per lui insolito con lo spirito di sempre: «Io lavoro per farmi trovare pronto al sabato, che poi giochi da subito o debba entrare a partita iniziata, come è successo contro Modena e Avellino, non cambia nulla» afferma il numero 7 granata che, tenendo conto della squalifica di Gerardi, col Trapani potrebbe ritrovarsi ad affiancare Stanco in attacco. Come vede un’eventuale coppia formata da lei e dal nuovo arrivato? «A me piace stare dentro l’area di rigore, mentre Stanco ama svariare su tutto il fronte offensivo ma sa anche fare da sponda, un po’ come sapeva fare Djuric nella passata stagione. Credo che potremmo integrarci bene, ma in ogni caso pure noi sapremo chi giocherà solamente nella riunione tecnica di sabato mattina». Di sicuro, davanti, ci sarà un Trapani arrabbiato, dopo le tre sberle rimediate al “Menti”. «Ma noi dovremo esserlo ancora di più, perché resto convinto che la salvezza passi dalle partite in casa. Dobbiamo rendere il “Tombolato” inespugnabile e dobbiamo farlo da subito per evitare di ritrovarci nella situazione dell’anno scorso, in cui ci siamo svegliati tardi». Vede il pericolo di un calo di tensione, dopo la scorribanda di Avellino? «No, ma dev’essere chiaro che non possiamo rilassarci assolutamente, perché basta perdere un’altra partita per ritrovarci di nuovo ultimi. L’esperienza del girone d’andata ci deve servire». Schenetti verso il rientro. Buone notizie, intanto, dall’esterno offensivo granata. L’ultima risonanza di controllo al ginocchio destro, effettuata all’Ospedale di Cittadella, ha escluso complicazioni: il giocatore, fermo dalla gara col Varese, proseguirà nel lavoro differenziato per tutta questa settimana, con l’obiettivo di riaggregarsi al gruppo all’inizio della prossima. Come ha più volte ribadito Foscarini, «Schenetti potrebbe essere il nostro acquisto più importante nel mercato di riparazione». A proposito di lungodegenti: Lora sta proseguendo a Bologna la riabilitazione dall’infortunio al ginocchio, mentre Signorini effettuerà proprio oggi una radiografia di controllo per verificare che la frattura alla tibia della gamba sinistra sia stia ricomponendo correttamente. Sgrigna, intanto, si è ripreso dall’attacco influenzale che l’ha tenuto ai box per due giorni. Ieri il fantasista romano si è riaggregato al gruppo a disposizione di Foscarini partecipando a entrambe le sedute in programma. Tutto lascia presupporre che, contro il Trapani, contenderà a Coralli un posto nella linea offensiva. Trapani in ritiro. Dopo il ko per 3-0 rimediato a Vicenza nello scorso turno i siciliani sono rimasti in ritiro in Veneto, facendo base a Villafranca di Verona. Al gruppo già presente per la trasferta della scorsa settimana si sono aggregati il capitano Pagliarulo, che era rimasto fermo per scontare un turno di squalifica, il centrocampista Ciaramitaro e l’attaccante Lombardi, entrambi reduci problemi fisici. Proprio in attacco il Trapani ha i maggiori problemi, stante la squalifica di Nadarevic e, soprattutto, la fresca cessione al Bologna, a titolo definitivo, di Mancosu, capocannoniere della serie B nella scorsa stagione con 26 gol, e già a segno dieci volte in questa.
Ore 11.20 – (Corriere del Veneto) Un centrocampista (piace il francese Mangani del Chievo) e forse una punta (ma Rabusic è più lontano dopo la buona prestazione di Gerardi con rigore decisivo trasformato ad Avellino). Gli ultimi giorni di mercato del Cittadella non dovrebbero riservare scossoni, anche se qualcosa potrebbe ancora accadere. Intanto sembra finito il lunghissimo calvario di Andrea Schenetti, tormentato da un’infiammazione al tendine rotuleo che l’ha tenuto lontano dai campi di gioco per quattro mesi. La risonanza magnetica a cui si è sottoposto ieri ha dato esito positivo, le cure hanno dato gli esiti sperati. Il giocatore può già svolgere una parte del lavoro con il gruppo e tornerà ad allenarsi a pieno regime con i compagni di squadra nei prossimi giorni. Una bella notizia per Foscarini, mentre per Signorini e Lora bisognerà ancora avere pazienza. Le squalifiche di Gerardi e Rigoni, infine, aprono le porte a una chance dal primo minuto per Sgrigna e Busellato sabato contro il Trapani.
Ore 11.00 – (Gazzettino) Nella sfida vinta all’ultimo respiro con il Montebelluna due domeniche fa la squadra era apparsa leggermente sottotono sul piano fisico. «Dopo la partita con l’Union Ripa abbiamo fatto un lavoro atletico molto importante e avevamo messo in preventivo che qualche giocatore potesse essere un pò meno brillante. Una flessione si è vista proprio nella partita con il Montebelluna, non a livello di squadra, ma di qualche singolo. Ce l’aspettavamo che potesse accadere. Di sicuro però le prestazioni con Altovicentino e Mori Santo Stefano ci hanno fatto capire che quel carico di lavoro è stato assorbito». Con le operazioni di mercato di dicembre e gennaio si sono uniti alla squadra Zubin, Amirante, Salvadori e Bortot. «Sono arrivati tutti con una buona condizione e ho proposto a loro un lavoro che potesse metterli a loro agio con il gruppo». Come si trova a lavorare con i biancoscudati? «È un gruppo invidiabile, sempre positivo e propositivo. Quando propongo un certo tipo di lavoro viene interpretato sempre in maniera molto professionale. Si tratta anche di lavori mirati per ciascun giocatore e in base al reparto nel quale giocano, sono accettati sempre di buon grado. È un gruppo di ragazzi disposto a fare fatica e si rendono conto che il lavoro svolto durante la settimana ripaga alla domenica».
Ore 10.50 – (Gazzettino) «I valori sono confortanti, abbiamo trovato una squadra in salute». A parlare è il preparatore atletico Alan Marin che ha il compito di tirare a lucido muscoli e fiato dei biancoscudati. Con il campionato fermo per la sosta i primi giorni della settimana (martedì e ieri) sono serviti a fare un check up per valutare la condizione fisica di Cunico e compagni, in particolare con l’effettuazione di test mirati a valutare potenza e forza massima, nonché la reattività. «Siamo soddisfatti dei valori ottenuti perché fanno capire che la squadra sta bene – prosegue Marin – Non ci sono grandi discrepanze nel gruppo, ma una buona omogeneità. Abbiamo riscontrato indici di valutazione positivi e tendono verso l’alto». Questi dati, unitamente a quelli che usciranno oggi dal test di «Gacon» per la parte aerobica, saranno utili per la programmazione del lavoro in vista della volata finale in campionato. «Sin dall’inizio della preparazione in agosto ci siamo prefissati come obiettivo di avere la squadra all’80 per cento del suo rendimento per tutto l’arco del campionato, dato che non è fisiologicamente possibile pretendere di mantenere un trend al 100 per cento per 34 partite in quanto prima o poi si pagherebbe un calo. Preferiamo invece avere una costanza di rendimento verso l’alto senza avere scompensi importanti, ed è su questa strada che intendiamo procedere per raggiungere una brillantezza ancora maggiore da tenere fino al termine della stagione».
Ore 10.40 – (Gazzettino) Prosegue la preparazione dei biancoscudati che si alleneranno oggi alle 14. È rimasto ai box Amirante a causa della febbre, mentre Thomassen e Degrassi hanno effettuato lavoro a parte. Quanto a Petkovic, oggi si sottoporrà a una risonanza di controllo per verificare se il problema all’adduttore è superato. Intanto, è stato reso noto il programma delle amichevoli infrasettimanali che la squadra disputerà in febbraio: giovedì 5 con il San Marco (squadra di Terza categoria) a Ponte di Brenta; giovedì 12 con lo Janus (Seconda categoria) a Selvazzano; giovedì 19 con l’Azzurra Due Carrare (Prima categoria); giovedì 26 con il Loreggia (Prima categoria). Curiosità: il test con lo Janus sarà giocato su campo sintetico per fare in modo che i biancoscudati prendano confidenza con la superficie dato che domenica 15 febbraio saranno di scena in trasferta con il Mezzocorona che gioca in un impianto con l’erba artificiale.
Ore 10.20 – (Mattino di Padova) In tempi brevi? «Siamo sulla buona strada: ci sono dei passaggi burocratici e legali che non si risolvono dall’oggi al domani, ma penso che nella prossima stagione potremmo davvero tornare a chiamarci Calcio Padova 1910». Come società, invece, come festeggerete? «Staremo vicini ai nostri tifosi, partecipando alle iniziative come quella di sabato in centro storico. Vogliamo lasciare che siano loro gli artefici della festa, noi partecipiamo come parte in causa ma la festa e i protagonisti sono loro. Sarà comunque un bel compleanno: la classifica ci mette proprio nelle condizioni di far festa, abbiamo ritrovato un primo posto che adesso dobbiamo difendere». Ce l’ha invece lei, una richiesta da fare? «Nelle ultime due partite, per un motivo o per l’altro, ho visto una minor partecipazione del pubblico. Mi auguro che, da primi in classifica e verso l’ultima parte di campionato, si ritorni ad un tifo caloroso e numeroso come all’inizio dell’anno».
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Sarà il primo compleanno senza il nome Calcio Padova e lo scudo storico. Che effetto le fa? «Un effetto un po’ particolare, ma siamo già sulla strada buona per tornare a possedere l’effigie del Biancoscudo e la denominazione che rappresenta la storia del Padova. Credo che il buon senso, da parte di tutti entro qualche mese ci permetterà di rinascere anche da questo punto di vista». Siete attivi in prima persona in questa battaglia? «Il nostro punto di riferimento è l’amministrazione comunale, che si sta occupando anche da un punto di vista formale della situazione. Noi personalmente non abbiamo contatti diretti, non credo nemmeno ci competa una trattativa di questo tipo con la vecchia proprietà». Avete già individuato quindi il regalo di compleanno da fare ai tifosi? «Che questo sia l’unico compleanno sotto il nome Biancoscudati e con uno stemma che non è quello nato 105 anni fa. Questo è il mio augurio, e credo che si possa fare».
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Da centocinque anni fa battere il cuore dei tifosi padovani. E anche se oggi, a distanza di sette mesi dai giorni neri che ne hanno segnato la fine sportiva, non ha lo stesso nome storico, per i tifosi è comunque un giorno speciale. Il 29 gennaio del 1910 nasceva il Calcio Padova con l’atto di costituzione firmato dal primo presidente, il barone De’ Bonfili, in piazzetta Garzeria. A distanza di un secolo e un lustro, oggi il glorioso scudo crociato è custodito in un cassetto, a dimenticare l’onta della mancata iscrizione dello scorso luglio e in attesa di poter tornare a splendere. E trentacinque presidenti dopo, Giuseppe Bergamin, al primo compleanno al timone di viale Rocco, non nasconde l’emozione: «Prima però devo ricordarmi di chiamare mia figlia Maddalena, oggi compie gli anni pure lei», sorride il patron. «Sta diventando grande anche lei, anche se fa solo 29 anni, e non certo 105…». Come vive, da presidente, la ricorrenza di oggi? «Un po’ di emozione si sente, lo ammetto. Credo che abbiamo onorato al massimo delle nostre possibilità questa nuova società, che interpreto anche come una continuazione della storia del Padova. Mi auguro che in futuro si riesca a gratificare ancora di più chi questa storia l’apprezza e l’ama».
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) La sosta di campionato aiuta la squadra a rilassarsi. Gli allenamenti di Carmine Parlato continuano però non lasciano tregua, ma se non altro, tra la testa della classifica ritrovata e l’inusuale domenica di vacanza che attende la squadra (che tornerà in campo all’Euganeo domenica 8 febbraio contro il Tamai), lo spirito è decisamente più leggero. E i sorrisi non mancano: alla seduta di ieri pomeriggio giù risate, con l’attaccante Aperi che s’è infilato in partitella i guantoni di Cicioni e il portiere che s’è cimentato in attacco. Oggi pomeriggio la squadra tornerà ad allenarsi alla Guizza alle 14,30, e questa settimana non sosterrà la consueta amichevole del giovedì. Sono però stati già fissati i test del prossimo mese, che si svolgeranno tutti i giovedì alle 15: il 5 febbraio i biancoscudati giocheranno a Ponte di Brenta contro il San Marco, il 12 sul sintetico di Selvazzano contro lo Janus (per testare il terreno artificiale che Cunico e compagni troveranno a Mezzocorona), quindi il 19 a Due Carrare e il 26 a Loreggia.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Oggi pomeriggio a Rubano, nella sede di via Rossi 5/P dell’azienda 665 che veste la società biancoscudata, dalle 18.30 è in programma un aperitivo con la dirigenza e la prima squadra nel corso del quale sarà svelato un capo celebrativo disegnato per il compleanno della società, prodotto in 105 pezzi limitati e numerati. Cinque di questi capi, nel corso della serata, saranno consegnati a personaggi particolarmente importanti nella storia del calcio padovano, e uno sarà donato al tifoso vincitore del gioco ideato da 665 tramite la propria pagina facebook. Sabato pomeriggio, invece, adunata dei supporters di Tribuna Fattori e Aicb in piazza Cavour, a due passi da dove, 105 anni fa, in piazzetta delle Garzerie venne fondato il sodalizio biancoscudato.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Ultimo test pre-Viareggio Cup per i tre padovani della Rappresentativa di serie D. Tullio Bagatini Marotti (Este), Stefano Coraini (Este) e Filippo Maria Pittarello (Biancoscudati Padova), convocati dal ct Augusto Gentilini nella selezione della Lnd che parteciperà al prossimo Torneo di Viareggio, oggi pomeriggio scenderanno in campo per l’amichevole contro la Primavera della Ternana (calcio d’inizio alle 15), ultima sgambata prima dell’esordio ufficiale nella competizione, in programma martedì 3 febbraio allo stadio “Raciti” di Quarrata (Pistoia) contro l’Empoli. La Rappresentativa sfiderà poi i messicani del Santos Laguna (5 febbraio, stadio “Nannotti” di Badesse) e il Torino (7 febbraio, stadio “Bui” di San Giuliano Terme).
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Dopo giorni di latitanza, il ds del Padova Fabrizio De Poli ieri mattina è riuscito a sentire Elia Bruzzi. L’esterno di proprietà del Livorno si era reso irreperibile e solo ieri ha risposto al dirigente biancoscudato. Racconta De Poli: «Gli ho detto che se non si trova una nuova squadra deve tornare al Padova subito e mettersi nuovamente a disposizione. Dovrebbe arrivare domani (oggi, Ndr ) e poi valuteremo il da farsi».
Per ora il Padova non può muoversi sul mercato. Per regolamento federale non può tesserare un altro giovane di serie se prima Bruzzi non accetta un trasferimento in un altro club di Serie D. C’è tempo fino a lunedì prossimo alle ore 23, quando chiuderà il mercato dei professionisti e, di riflesso, quello dei giovani di serie per le società dilettantistiche. Ma De Poli precisa che il Padova non può permettersi di aspettare l’ultimo momento, pur avendo bloccato un centrocampista classe 1995 che non può essere acquistato se prima Bruzzi non cambia società. Il Livorno è alla finestra, non ha interesse a riprendere Bruzzi e tutte le destinazioni proposte sono state, per ora, rifiutate dall’esterno toscano. Difficile prevedere il finale. Le possibilità che Bruzzi rimanga a Padova, fuori dal progetto di Carmine Parlato, sono appena superiori a quelle di un cambio di maglia.
Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (ventunesima giornata, domenica 8 febbraio ore 14.30): ArziChiampo-Mezzocorona, Belluno-Fontanafredda, Clodiense-Union Pro, Dro-Montebelluna, Giorgione-Mori S. Stefano, Kras Repen-Triestina, Legnago-Union Ripa La Fenadora, Padova-Tamai, Sacilese-AltoVicentino.
Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 47, AltoVicentino 45, Belluno 38, Sacilese 36, Clodiense 33, ArziChiampo 32, Fontanafredda 30, Union Ripa La Fenadora e Tamai 29, Montebelluna e Union Pro 28, Giorgione 23, Dro e Legnago 19, Kras Repen 18,Triestina 16, Mezzocorona 10, Mori Santo Stefano 8.
Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della ventesima giornata: AltoVicentino-Kras Repen 0-1, Fontanafredda-Giorgione 2-1, Mezzocorona-Belluno 3-1, Montebelluna-Legnago 2-2, Mori S. Stefano-Padova 2-6, Tamai-Clodiense 0-0, Triestina-ArziChiampo 2-2, Union Pro-Dro 1-0, Union Ripa La Fenadora-Sacilese 1-2.
Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.
Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Macron Store, Supermercati Alì, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Zero Emissioni, Ecosystem, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.
E’ successo, 28 gennaio: continua il lavoro settimanale alla Guizza, assente il febbricitante Amirante