Live 24! Mori S. Stefano-Padova 2-6: vittoria tennistica, l’AltoVicentino perde con il Kras, Biancoscudati di nuovo primi

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Ore 22.30 – (Nk Kras Repen) Che impresa! Splendida vittoria del Kras Repen che espugna il temutissimo campo dell’Altovicentino. Eroe di giornata Luka Spetic, oggi capitano vista l’assenza per squalifica di Radenko Knezevic: la rete di Spetic è avvenuta al 10′ in seguito ad una grande girata al volo in area su tocco di Rabbeni. Una volta avanti le Furie rosse del Carso sono state brave a contenere gli avversari sfiorando il raddoppio con un paio di contropiedi. Da segnalare un gol giustamente annullato per fuorigioco agli avversari nel primo tempo. “Questa vittoria è la vittoria dei miei ragazzi che stanno lavorando molto bene e oggi si sono tolti la soddisfazione di vincere contro una squadra forte come l’Altovicentino”, il commento a fine partita di Anton Žlogar. A fine match grandi applausi al Kras da parte dei sostenitori biancorossi giunti a Valdagno, ma anche dagli stessi tifosi dell’Altovicentino che sportivamente hanno omaggiato i vincitori.

Ore 21.40 – Tripla gioia nella giornata odierna per l’amministratore delegato Roberto Bonetto ed il vicepresidente Edoardo Bonetto, che sono diventati rispettivamente nonno e zio: nel tardo pomeriggio odierno – ovvero dopo la vittoria dei Biancoscudati con tanto di ritorno in vetta alla classifica – è nata Emma, primogenita di Barbara Bonetto. Alla famiglia Bonetto le felicitazioni da parte della redazione di Padova Goal.

Ore 21.20 – (VenetoGol) La Sacilese al Boscherai incassa la prima vittoria dell’anno solare grazie alla doppietta nella prima frazione di gioco di Marco Beccaro. Pronti-via e al 10′ i pordenonesi sono già in vantaggio grazie al gran gol di controbalzo dell’attaccante padovano che dal limite dell’area trafigge De Carli. Il Ripa inizia a spingere alla ricerca del pareggio e si rende pericoloso con De Checchi sugli sviluppi di un calcio piazzato. Ma al 29′ Beccaro mette in freezer il match: retropassaggio maldestro di De March e l’attaccante liventino supera De Carli in uscita e deposita in rete.  Dieci minuti dopo i bellunesi riaprono il match: punizione dalla sinistra di Andreolla e colpo di testa di De Checchi per l’1-2 con cui termina il primo tempo. Nella seconda frazione il Ripa attacca a man bassa e sciupa prima con Cibin a tu per tu con Favaro e poi con Pellizer. Anche in 10 uomini per l’espulsione di Solagna il Ripa cerca con generosità il gol del pari che non arriva. Arriva invece una traversa clamorosa con Antoniol che prova il tiro dai 25 metri ma il legno nega il gol del pari. Lo stesso Antoniol si ripete poco dopo ma Favaro nega il 2-2 con una parata da applausi. Più nulla eccetto l’espulsione di Baggio in pieno recupero.

Ore 20.50 – (Giornale di Vicenza) «Contento e soddisfatto». Questo l´umore palesato in sala stampa da mister Tonino Asta dopo la vittoria di Monza contro la Giana Erminio che proietta il Bassano Virtus al secondo posto in classifica dietro al Pavia. «Siamo in una situazione di classifica che non ci aspettavamo. Dopo l´ottimo campionato dell´anno scorso, ripetersi quest´anno, contro squadre blasonate e attrezzate è fantastico». Continua comunque a volare basso Asta: «Il nostro obiettivo iniziale era la salvezza, anche se logicamente vogliamo sempre dare il massimo. Questa squadra ha avuto un po´ di critiche nelle ultime partite e ci stanno, ma ricordiamo che, tolto Nolè e qualche altro, questa squadra è formata da giocatori che non hanno mai fatto questa categoria e che per la prima volta si affacciano quindi in un torneo difficile». Poi Asta passa alla disamina della gara di Monza: «È stata una partita difficile e strana. Non stiamo attraversando un bel momento a livello di fluidità di gioco. La vittoria ci mancava da tanto tempo. Nel primo tempo abbiamo sbagliato in fase di ripartenza. Nella ripresa siamo entrati con un altro piglio, offensivi e aggressivi». Punzecchiato sull´ipotesi Serie B, il tecnico conclude: «Tocco ferro (ride, ndr). Non è che io non voglia dire questa parola: dobbiamo solo capire che siamo una bella realtà, ma che a noi deve interessare pensare partita dopo partita per toglierci più soddisfazioni possibili. Restiamo umili, manteniamo un profilo basso e a primavera vedremo dove ci troveremo». A fargli eco uno dei due goleador di giornata, Stefano Pietribiasi, che analizza le reti: «Il primo gol è stato fortunoso, ma siamo stati bravi a crederci. Ci vuole anche fortuna e questa volta ci è andata bene. Il secondo è stato un bel gol: loro erano scoperti, ma Cortesi ha fatto una bella azione». Sull´andamento della partita evidenzia: «È stata una gara tirata contro una squadra organizzata che gioca bene a calcio. Noi da grande squadra abbiamo capitalizzato al meglio le occasioni avute. Abbiamo sofferto un po´ alla fine, ma ci sta». Sul fronte Giana Erminio è mister Cesare Albè a dare la sua interpretazione della sconfitta: «Abbiamo preso un gol stranissimo con un corner che non è neppure stato calciato bene. Dopo un solo minuto abbiamo preso il raddoppio. È evidente che qualcosa non ha funzionato. Recuperare il 2-0 poi non era facile». Ma il tecnico dei lombardi non se la prende coi suoi uomini e rende merito agli avversari, nettamente più quotati: «Ai nostri non rimprovero niente. Devono solo capire che ogni errore lo si paga caro». Anche se alla fine ammette: «Le nostre punte non sono state pericolose e così abbiamo fatto tanta fatica».

Ore 20.30 – (Giornale di Vicenza) Vittoria sudata per il Bassano sulla Giana: dopo un primo tempo giocato a centrocampo, con gli ospiti pericolosi soprattutto negli ultimi minuti, il successo si concretizza nella ripresa grazie all´uno-due di Semenzato e Pietribiasi a metà ripresa. Qualche preoccupazione di troppo però quando Spiranelli riesce ad accorciare le distanze: i padroni di casa prendono coraggio alla ricerca di un pari che non arriva.Mister Asta, privo di Nolè per un´infiammazione al ginocchio, deve cambiare qualcosa nell´undici titolare: in attacco il solo Pietribiasi con alle spalle Iocolano e Cattaneo inserito sulla fascia sinistra. I padroni di casa rispondono col loro tradizionale 4-4-2. La prima occasione pericolosa per il Bassano al 3´ su punizione con Toninelli: esecuzione di potenza, sfera alta sopra la traversa. Risponde la Giana al 9´ sugli sviluppi di un corner: Montesano devia verso la porta, Rossi è attento. Sul ribaltamento di fronte Iocolano si presenta in area, ma la difesa di casa spazza anticipando Pietribiasi. Al quarto d´ora altro corner di Crotti per la Giana con Montesano che manca di coordinazione e manda la palla alle stelle. Poi la fase di gioco si fa confusa con la verve degli uomini di Asta che pare spegnersi tanto che al 19´ si fa di nuovo viva la Giana dalle parti di Rossi: Solerio serve Sarao e di nuovo la sfera termina alta. Il Bassano risponde su punizione: Cattaneo mette al centro dalla sinistra, Toninelli svetta di testa e Paleari blocca in due tempi. Ottimo spunto di Cattaneo, ma Iocolano sbuccia il pallone nel cuore dell´area di rigore della Giana, mentre il tentativo di Semenzato finisce a lato (27´). Sono comunque bassi i ritmi di gioco e sono tanti gli errori di impostazione: gara che non decolla, anche perché si chiude benissimo la difesa di casa. Come al 33´, quando Furlan allarga su Iocolano che mette palla al centro, ma è bravo Solerio ad anticipare Pietribiasi. Al 40´ ci prova Crotti con un tiro non troppo potente e angolato: facile presa di Rossi. Negli ultimi minuti si registrano due occasioni per gli ospiti: prima assist di Cattaneo per Furlan che non trova la deviazione vincente, poi Iocolano dal limite trova l´ottima risposta di Paleari. Nella ripresa si presentano gli stessi effettivi del primo tempo e il Bassano si fa subito in avanti con un cross basso di Cattaneo per Iocolano che si fa anticipare da Bonalumi. La Giana guadagna metri e appare più intraprendente: al 9´ spreca una ghiotta occasione con Rossini che temporeggia troppo, perdendo l´attimo, mentre poco dopo rischia grosso sugli sviluppi di un corner. Iocolano raccoglie il pallone nel cuore dell´area di rigore, ma di destro non riesce ad inquadrare lo specchio della porta (12´). Tre giri di lancette e lo stesso capitano del Bassano a chiamare Paleari ad un intervento difficile ed in due tempi. Si rivede la Giana al 17´: colpo di testa di Sarao, Rossi devia in corner. Non serve a nulla, perché non appena il Bassano si accende trova l´uno-due micidiale: al 20´ corner insidioso di Iocolano, Paleari non intercetta, sbuca Semenzato sul secondo palo che insacca. Il gol galvanizza i giallorossi che trovano il raddoppio un minuto più tardi con un diagonale di Pietribiasi su assist rasoterra di Cortesi. Alla mezz´ora potrebbe arrivare persino il tris: Nolè si presenta solo davanti a Paleari, viene ipnotizzato e calcia a lato. Ma la Giana riesce ad accorciare le distanze con Spiranelli dopo tre minuti: una conclusione di destro a giro che si infila sotto l´incrocio dei pali. Gara che diventa molto godibile con la Giana che prova il tutto per tutto ma non basta. Bassano che vola a 41 punti in classifica con il secondo posto, dietro al Pavia.

Ore 20.00 – (Giornale di Vicenza) Un gol e una prestazione da standing ovation. Davide Di Gennaro contro il Trapani ha messo sul prato del Menti il meglio del suo repertorio, impreziosendo una partita maiuscola con una splendida conclusione di esterno sinistro dai 20 metri che si è infilata imparabilmente a fil di palo. Complimenti Di Gennaro: ha segnato davvero un gran gol! «Grazie, è stata una bella soddisfazione, anche perché magari quest´anno segno meno rispetto ai campionati precedenti, visto che gioco più lontano dalla porta. Sono particolarmente soddisfatto sia di quello che ha fatto vedere tutto il Vicenza in questa partita, sia di come sto crescendo nel corso di questa stagione». L´impressione è che abbia proprio preso la mira. «Cinelli mi ha dato palla in una posizione da cui in passato ho segnato più di un gol, ho visto lo spazio per provarci e devo dire che il pallone ha girato proprio nel modo giusto. È stata una rete importante, perché ci ha consentito di allungare in una partita che abbiamo condotto alla perfezione dall´inizio alla fine». Per chi era quella corsa di gioia a festeggiare sotto la tribuna? «Era una dedica speciale per mia moglie Alessia e mio figlio Leonardo. Quando ho segnato al Pescara non c´erano, stavolta un po´ me lo sentivo e le avevo chiesto di venire a vedermi…». Funziona sempre meglio la coppia con Moretti: oggi avete anche segnato entrambi. «Meglio così. È giusto che ogni reparto dia il proprio contributo nelle varie fasi di gioco». Quanto aumenta l´autostima dopo una vittoria così netta? «Sono le partite come questa che fanno crescere di più una squadra. Abbiamo messo in pratica tutto quello che avevamo provato con l´allenatore durante la settimana, e i risultati sono stati più che positivi: questo ci dà ancora più convinzione per proseguire a lavorare in questo modo». C´è la tentazione di guardare la classifica verso l´alto? «Abbiamo aggiunto altri tre punti che ci avvicinano alla salvezza, ma ne mancano ancora 19. Ero convinto fin dall´inizio che dovevamo costruire le nostre fortune soprattutto al Menti e ci stiamo riuscendo. Adesso ci prepariamo con grande entusiasmo alla trasferta di Terni dove ci aspetterà una battaglia difficile, contro una squadra che non a caso oggi è andata a vincere a Pescara».

Ore 19.50 – (Giornale di Vicenza) Prova e riprova, alla fine Federico Moretti ce l´ha fatta. Ha segnato (è il quarto gol in campionato) dopo più tentativi sfortunati nel primo e nel secondo tempo, e dalla felicità si è pure esibito in un divertente balletto. C´è anche la sua firma sulla bella vittoria del Vicenza, complimenti. «Ecco, vorrei sottolineare la gara, perfetta, fatta dalla squadra. E poi sì, segnare è sempre bello». Prima del gol, l´ha sfiorato in diverse occasioni. Alla fine è stato premiato! «È vero, ho cercato di metterla dentro due, tre volte, ma alla fine ci sono riuscito: ho avuto la palla giusta e l´ho sfruttata. Sono molto contento ma non voglio dire nulla se non che spero di continuare così». A segnare o a vincere? «Entrambe le cose. Quando segno si vince e quindi per me il gol vale doppio». Gol dedicato a…? «Al mio fratellino che qualche giorno fa si è operato il legamento crociato. Mi sento di dedicarlo a lui». A chi ha regalato la maglia? «Ai ragazzi disabili che ci seguono sempre, mi ha fatto piacere fare questo dono». Parlava di gara perfetta. Oltre alla vittoria quali sono le note positive? «Non abbiamo concesso nulla al Trapani, che ha fatto qualche tiro ma senza impensierirci. Ci siamo dimostrati pronti in tutti i reparti e ci siamo divertiti a giocare, questo è un aspetto positivo. La vittoria suggella un´ottima prestazione da parte di tutti». Altro? «Per conquistare i tre punti dovevamo mettere molta grinta. È stato così, siamo stati tutti sul pezzo, non siamo stati superficiali. Possiamo farci i complimenti e gioire di questo successo che migliora in maniera ulteriore la nostra classifica». Si aspettava un Trapani diverso? «Sapevamo che in contropiede sanno essere molto pericolosi e siamo stati bravi a limitarli in questo senso». Lei e Di Gennaro avete mantenuto la stessa posizione a centrocampo per tutta la partita. È una scelta definitiva o tornerete a scambiarvi? «Io e Di Gennaro siamo abbastanza intelligenti per capire dove sappiamo rendere al meglio in campo. Abbiamo una certa libertà di scegliere che fare e direi che abbiamo letto bene la nostra partita».

Ore 19.40 – (Giornale di Vicenza) E il Vicenza piglia il treno giusto e porta a casa tre punti meritati dopo una gara giocata sempre a testa alta e condotta con personalità e freddezza. Il terzo attacco del campionato, quello del Trapani, è stato fatto piccolo piccolo e a fine partita la soddisfazione era lampante sul volto del tecnico Pasquale Marino, che ha spiegato: «Abbiamo giocato una buona gara, l´abbiamo interpretata bene fin dall´inizio, abbiamo sempre cercato di giocare palla a terra trovando pure delle belle soluzioni negli ultimi metri, mi è piaciuto anche che i ragazzi non abbiano mollato non solo dopo il primo gol ma nemmeno dopo il raddoppio, questo è molto positivo e dimostra che stiamo crescendo dal punto di vista della mentalità». Un tre a zero tondo: forse è stata partita più facile del previsto? «Dopo è semplice dirlo, noi le prepariamo sempre tutte al massimo, poi è chiaro che bisogna attendere la gara per vedere se le valutazioni erano giuste, comunque mi piace sottolineare che i ragazzi sono stati molto attenti e concentrati, hanno chiuso bene e non hanno concesso ripartenze ad uno degli attaccanti migliori del campionato, Mancosu». La zona dove si è vista la netta superiorità del Vicenza è stata il centrocampo. «Chiaro che il fulcro del gioco è lì, ma per fare bene ci vuole sempre una squadra compatta tra i vari reparti, infatti non davamo spazi tra le linee quando non eravamo in possesso della palla, poi quando invece l´avevamo impostavamo subito la manovra ma è sotto gli occhi di tutti che a metà campo abbiamo giocatori di grande qualità e sì, lì abbiamo fatto una grande partita». Due parole sull´esordio in biancorosso di Vita? «È entrato bene in partita anche se ovviamente è stato facilitato dal risultato,c i sarà modo di vederlo in altre situazioni ma di certo ha qualità: ha buona tecnica, sa saltare l´uomo, è concreto. Insomma, è un elemento positivo». Nel primo tempo è successa una cosa che non accadeva da anni: un applauso a palla ferma che ha coinvolto tutto lo stadio. «Questo mi fa piacere soprattutto per i ragazzi perchè eravamo partiti da una situazione completamente diversa e questo significa che questo gruppo sta lavorando bene e sa pure sacrificarsi, guardate che quando finiamo gli allenamenti i giocatori non se ne vanno a casa ma si fermano in palestra anche per più di un´ora per fare lavori specifici e poi vorrei dire anche un´altra cosa». Dica. «Tengo a rimarcare che anche stavolta almeno otto undicesimi della formazione titolare avrebbe dovuto fare la Lega Pro e ciò significa che sarebbe stato uno spreco perchè questi giocatori stanno meritando a tutti gli effetti la serie B». In che cosa è cambiato il Vicenza dal suo arrivo? «Beh, in tante cose. Prima di tutto sono entrati in forma alcuni giocatori che per vari motivi non erano in buone condizioni fisiche, poi dal punto di vista tattico è cambiato tutto, siamo passati al 4-3-3 e secondo me questo sistema di gioco è il più adatto alla rosa che alleno e mi pare che i frutti si stiano vedendo, però questo gruppo non aveva fatto male nemmeno prima del mio arrivo».

Ore 19.30 – (Giornale di Vicenza) Se guardate la classifica non fatevi venire le vertigini. Il rischio c´è, perché il Vicenza è ottavo. In folta compagnia, ma ottavo, dopo aver letteralmente asfaltato un Trapani colabrodo come sempre, ma forse come mai brutto. A sipario calato, tre giocatori e l´allenatore Boscaglia sotto la curva Nord sono rimasti alla gogna, in faccia al loro centinaio di inviperiti tifosi. Mai come stavolta invece quelli della Sud e del Menti si sono goduti in santa pace e al tiepido sole d´inverno un successo già in cassaforte dopo i primi 45 minuti. Tre gol tutti in un fiato per un attacco meno anemico solo di quello del Latina confermano che la difesa del Trapani davvero è di pastafrolla come dicono i numeri: 48 reti beccate in 23 partite, roba da brividi. E tuttavia se mai c´è stata partita non è solo per i demeriti della squadra siciliana. Il Vicenza ha fatto ogni cosa perbene per far bella figura davanti all´indimenticato Julio Gonzalez, cui ha regalato la prima vittoria di un 2015 che ispira fiducia, pur senza farsi assordare dai tre squilli di tromba di ieri. Quasi troppo facile. Gol di testa di Brighenti dopo appena 7 minuti, bis con un mancino di assoluto splendore balistico di Di Gennaro al 41´ e il Trapani, mai pungente dalle parti di Vigorito, scollato, acciaccato e presto rassegnato, è finito al tappeto senza tirare un pugno che è uno. Mancosu? Il bomber è rimasto nascosto tra le pieghe della partita, mai servito dai suoi. Era pronosticato fuori squadra in vista di un´annunciata cessione, invece in tribuna c´era Corvino, diesse del Bologna, uno dei grandi vecchi del calciomercato italiano. Più che per vedere Mancosu, probabilmente per parlare prima e dopo con il suo procuratore e anche con quelli del Vicenza. Perché se Mancosu va al Bologna, e pare questione forse di ore, in biancorosso arriva quell´Improta destinato a completare il reparto offensivo, dove ieri ha esordito con bella personalità il ventunenne Vita. Colpito e affondato già nel primo tempo, il Trapani s´è pugnalato da solo e definitivamente poco prima dell´ora di gioco. Nadarevic ha atterrato Laverone e protestato con l´arbitro, cartellino giallo e rosso in pochi secondi. Sotto di due reti e con un giocatore in meno il Trapani non vedeva l´ora di riprendere l´aereo per la Sicilia. Il Vicenza non ha infierito, ma il tris è venuto lo stesso, quasi per inerzia, quando Moretti ha imitato Di Gennaro nella precisione del tiro del 3-0 a dieci minuti dalla fine. Resta da stabilire dove sta il confine tra la luccicante giornata biancorossa e la pessima luna del Trapani, ma resta l´impressione di un Vicenza che al Menti sa comandare come ha già mostrato nel girone di andata: squadra ormai solida nell´assetto tattico, nelle soluzioni di gioco e nelle sicurezze. A voler trovare il pelo nell´uovo di una partita dominata si potrebbe dire che su nessuno dei tre gol c´è la firma di un attaccante e che il bomber, Cocco, è stato quello che ha sbagliato l´occasione più semplice. Non è un dettaglio da poco, ma il mercato è ancora aperto e soprattutto conta saper produrre gioco offensivo senza perdere solidità dietro. Di questo passo si può star allegri.

Ore 19.10 – (Gazzettino) Massimo Rastelli, tecnico dell’Avellino, l’aveva detto chiaramente alla vigilia della partita: «Il Cittadella non è la cenerentola della serie B». Forse memore del 3-1 incassato nella gara di andata al Tombolato, l’allenatore nutriva grande rispetto per la compagine di Foscarini, e i fatti gli hanno dato ragione. Il Cittadella ha espugnato il Partenio con grande merito, e la gara poteva finire con uno scarto ancora maggiore se i granata avessero capitalizzato almeno metà delle occasioni create nel secondo tempo. «Siamo partiti contratti, quasi titubanti. Il Cittadella era troppo basso e di conseguenza abbiamo sofferto l’inizio dell’Avellino. Le cose sono andate decisamente meglio una volta sbloccato il risultato, e ancora di più nella ripresa». Lucida come sempre l’analisi di Foscarini in sala stampa. Unico appunto non avere chiuso anzitempo l’incontro. «Abbiamo avuto le occasioni per farlo nella seconda parte, le abbiamo sprecate, ma va bene ugualmente». Già, perché la cosa più importante erano i tre punti, i primi raccolti fuori casa. «Riuscire a fare risultato pieno ad Avellino non è cosa da poco, per noi il successo vale tantissimo, la nostra classifica prende ossigeno e i giocatori convinzione nei propri mezzi». Il grande lavoro quotidiano, finalmente, ha restituito i suoi frutti. «Il campionato è equilibratissimo, ci vogliono gambe e testa per andare avanti», conclude Foscarini. Tra i migliori in campo c’è Federico Gerardi, autore del raddoppio dal dischetto. Non una responsabilità da poco: «Ero tranquillo al momento di calciare. Ho guardato Gomis sino alla fine, poi ho scelto l’angolo di battuta». Gerardi poteva concedere il bis. «Nel primo tempo è stato bravo il portiere sul tiro a rientrare, nella ripresa invece, sull’assist di Kupisz, potevo concludere decisamente meglio». Peccato per il giallo. «Già, dovrò saltare la prossima partita, mi dispiace. Quello che più conta, aldilà di chi gioca, è che vinca il Cittadella. Ad Avellino abbiamo disputato una grande partita e raccolto tre punti pesanti, adesso dobbiamo dare continuità ai risultati». Ottima l’intesa con Stanco: «Ma io mi trovo bene con tutti, non ho difficoltà ad integrarmi con i compagni di reparto. Con Stanco ci siamo capiti al volo, e siamo riusciti a fare gol entrambi». Cosa vi ha detto Foscarini a fine gara, negli spogliatoi? «Ci ha fatto i complimenti per la vittoria, era ovviamente felice del risultato, ma conoscendo l’allenatore, penso sia già proiettato per il prossimo incontro al Tombolato con il Trapani».

Ore 19.00 – (Gazzettino) In un colpo solo il Cittadella centra due importanti obiettivi: ottiene la prima vittoria del campionato fuori casa e lascia l’ultimo, scomodissimo posto in classifica, adesso di esclusiva proprietà del Latina. La strada per arrivare alla salvezza è ancora lunga, ma i granata hanno finalmente raccolto quando effettivamente meritavano. Tre punti e un segnale chiaro, inequivocabile: il Cittadella è vivo. Merito anche di Claudio Foscarini che ad Avellino ci mette (tanto) del suo, rischiando all’inizio un’inedita coppia offensiva: in panchina Sgrigna e Coralli e in campo Stanco e Gerardi. Attacco di centrimetri e forza fisica per tenere a bada la retroguardia di casa. E la scelta ha pagato. Al Partenio è l’Avellino a fare la partita, come da copione, senza però riuscire a creare grossi pericoli dalle parti di Pierobon. L’estremo difensore è impegnato al 14′ quando Castaldo apre a sinistra per l’inserimento di Regoli, diagonale di destro deviato in angolo; Paolucci in ritardo. Occasione-gol anche per il Cittadella al 23′, con Stanco che appoggia per Gerardi, sinistro piazzato, ma Gomis si distende e respinge. È il preludio al vantaggio dei granata (26′): cross di Barreca, Stanco si avvita in tuffo e di testa indovina l’angolino basso. Avanti di un gol, il Cittadella controlla agevolmente un Avellino sottotono e, dopo un brivido per un tocco con la mano di Busellato in area sulla punizione di Schiavon, raddoppia al 41′: corta respinta di Gomis sul traversone di Paolucci, sul pallone arriva per primo Kupisz che è scaraventato a terra da Schiavon. Rigore, con Gerardi che spiazza il portiere. Arrivare sul 2-0 negli spogliatoi sarebbe tanta roba, ma una disattenzione difensiva al 44′ – la seconda di Paolucci che si perde nuovamente l’avversario – permette all’Avellino di accorciare le distanze. Cross di Visconti e piatto destro in corsa di Regoli, Pierobon battuto. In avvio di ripresa entra Trotta nell’Avellino a rinforzare l’attacco, ma il contropiede giusto lo trova il Cittadella (12′)con la ripartenza di Gerardi, l’ultimo tocco è per Rigoni che dal limite dell’area spreca calciando malissimo. Altra palla gol – ancora più ghiotta – al 17′: sponda di testa di Kupisz in area, girata al volo di Gerardi all’altezza dell’area piccola e pallone incredibilmente alto. Poteva essere il colpo del ko, invece l’Avellino al 21′ rischia di acciuffare il pareggio: cross di Kone, Castaldo anticipa Scaglia ma la conclusione è centrale, Pierobon si ritrova il pallone tra le mani. Brivido per una punizione di Visconti che sfiora il palo, quindi ancora il Cittadella spreca il 3-1. Paolucci recupera un pallone perso su Pisacane e appoggia al centro per Coralli, tutto solo, conclusione centrale tra le braccia di Gomis. Siamo al 27′, cinque minuti dopo anche Rigoni ha tra i piedi il pallone giusto, ma davanti a Gomis calcia centrale, il portiere respinge con il corpo. Sono davvero troppe le occasioni sprecate dal Cittadella, ma il risultato non cambierà più sino al triplice, liberatorio fischio dell’arbitro. Adesso serve continuità nei risultati, e pazienza se Foscarini sarà costretto a rivedere nuovamente la formazione: Gerardi e Rigoni, in diffida, sono stati ammoniti e di conseguenza dovranno saltare il prossimo impegno casalingo con il Trapani.

Ore 18.40 – (Mattino di Padova) Spezzato il sortilegio. Il Citta scopre che si può vincere anche fuori casa e Claudio Foscarini si gode il momento: «Per puntare alla salvezza ci serviva fare risultato in trasferta», dice nella sala-stampa del “Partenio-Lombardi”. «Qui ci siamo riusciti, anche se siamo partiti male, rimanendo molto bassi e soffrendo il grande avvio dei padroni di casa. Siamo passati in vantaggio, ma poi abbiamo faticato. Nella ripresa siamo stati “più alti” in campo e siamo riusciti anche a creare diverse occasioni per realizzare il terzo gol. Alla fine, l’importante era riuscire a portare a casa tre punti fondamentali, che danno ossigeno alla nostra classifica». L’allenatore granata ha poi parlato degli uomini di Rastelli. Ma è chiaro che le sue parole si possono leggere anche in chiave Citta: «Ho visto un buon Avellino. Quando le cose non ti vanno benissimo, penso che sia più una questione di testa che di gambe. Ho sempre detto anche ai miei ragazzi che pure su campi difficili come questo si può fare risultato, perché quello di serie B è un campionato equilibratissimo, ma servono gambe e testa». Una battuta l’ha poi dedicata all’“eterno” Pierobon: «Questo giovanotto è indispensabile per bravura ed esperienza. Lo conosco da molti anni, e quando ne ho bisogno mi affido a lui». Mentre “radio-mercato” parla di un interessamento alla mezz’ala del Chievo Thomas Mangani, è significativo che proprio i nuovi acquisti Stanco e Kupisz si siano rivelati decisivi ad Avellino: «I nuovi hanno fatto la differenza. Sono professionisti che si sanno adattare al sistema di gioco e si sacrificano». Da segnalare, infine, la contestazione ai giocatori irpini, accusati dai tifosi di non aver riversato «il cuore in campo».

Ore 18.30 – (Mattino di Padova) Non più ultimo, ma soprattutto rilanciato in pieno nella corsa alla salvezza, un traguardo ora vicinissimo. Ci sono volute 23 giornate per applaudire il più bel Cittadella della stagione, e per celebrare, con il risalto che merita, la prima vittoria esterna dei granata, che si aggiunge alle tre ottenute nel girone di andata al Tombolato. Un successo persino striminzito nel punteggio, perché nella ripresa la squadra di Foscarini si è divorata ben quattro “occasionissime” per arrotondare il risultato, già favorevole, e chiudere la sfida senza restare in bilico sino alla fine. A testimoniare, ove ce ne fosse bisogno, una superiorità netta nei confronti di un avversario che al “Partenio” aveva in precedenza perso solo due volte, e che resta, nonostante una prova decisamente negativa, nelle zone alte della graduatoria. Cambio di passo. «Se vogliamo restare in B, prima o poi un colpo lo dobbiamo fare». Così si era espresso il tecnico trevigiano alla vigilia, auspicando la svolta. E svolta c’è stata, in campo prima ancora che sul piano della classifica. Perché il Citta visto in azione contro gli uomini di Rastelli è parso ben altra copia rispetto a quello del primo tempo (non del secondo) di una settimana fa contro il Modena, e anche di tante altre versioni del recente passato: compatto, abile e deciso nelle ripartenze, efficace sulle fasce, con il “furetto” polacco Kupisz ad imperversare sulla destra e Barreca a spingere deciso sul lato opposto, e concreto sotto porta, anche se poi gli errori del secondo tempo in area di rigore hanno rischiato di mandare all’aria tutto ciò che di buono era stato costruito prima. Ma finalmente la ruota sembra aver girato dalla parte giusta. Ed essendo a poco più di metà del percorso del campionato, le prospettive possono e debbono essere incoraggianti, purchè si continui ad esprimersi così. Primo centro dell’ex Modena. Con la conferma di Pierobon fra i pali e la scelta di giocare con due punte fisicamente prestanti come Gerardi e Stanco (anche se quest’ultimo si è aggiunto spesso ai quattro centrocampisti), l’ex fanalino di coda ha acceso subito i propri fari abbaglianti sul match, creando seri problemi al “lupo” biancoverde, apparso molle e povero di idee, forse debilitato dall’influenza che in settimana l’aveva colpito (Castaldo, il bomber, non si è proprio visto…). Vero è che il nonno ha salvato al 14’ la porta, deviando in tuffo sul fondo il tiro a botta sicura di Regoli, ma altrettanto ha dovuto fare Gomis nove minuti dopo su un sinistro a giro “velenoso” di Gerardi, con Paolucci che sulla respinta ha sparacchiato alto da favorevole posizione. Eppure, proprio sulla spinta di una convinzione superiore rispetto alle versioni precedenti di se stesso e di spazi decisamente più liberi offerti dai padroni di casa, il Citta ha impresso il proprio marchio sulla partita a metà del primo tempo. Al 26’ Barreca è filato via sulla sinistra e ha calibrato un bel cross a mezz’altezza su cui Stanco, in tuffo di testa, anticipando Chiosa, ha battuto l’estremo difensore. Due presenze, un gol: mica male per l’ex “canarino”. Insistendo, ecco anche il rigore, sacrosanto, fischiato al 41’ per uno spintone evidente dell’ex Schiavon (partita da dimenticare, la sua) sul polacco, che si era gettato sul pallone ribattuto da Gomis dopo una bella conclusione di Paolucci. Sul 2-0 avresti detto che il match si sarebbe chiuso lì, invece, nell’unica amnesia difensiva di una prestazione collettiva da incorniciare, lo stesso Paolucci si è… dimenticato Regoli, che al volo ha battuto Pierobon raccogliendo un lungo spiovente di Visconti. Troppe palle-gol fallite. Sfida riaperta solo virtualmente, perché dopo l’intervallo i padovani hanno fallito un poker di opportunità, con Gerardi (17’), Coralli (27’) e Rigoni due volte (12’ e soprattutto 33’). Per il resto, in una sola circostanza la porta granata ha tremato, con Busellato però felicemente appostato sul palo, dopo una mischia con tocco di Comi, e lesto a liberare (35’). Adesso bisogna insistere. Presi 6 punti su 6 all’Avellino, tocca al Trapani, che aveva inferto a settembre il primo k.o. a Pellizzer & C. e che ieri pomeriggio è caduto male a Vicenza. Sabato al Tombolato non bisogna avere pietà.

Ore 18.10 – (Corriere del Veneto) Diavolo di un Foscarini. Bastava leggere i commenti dei tifosi sui vari social network ieri pomeriggio per capire come la formazione iniziale non fosse stata accolta bene dal popolo granata. E invece, pur sorprendendo tutti con scelte che spiazzano (Pierobon ancora in porta, fuori Coralli e Sgrigna, escluso pure Minesso), alla fine ancora una volta ha ragione lui. Risultato: blitz ad Avellino per 2-1, ultimo posto abbandonato e ambizioni salvezza che si rilanciano alla grande. La vittoria esterna tanto attesa arriva dopo una partita tutta cuore e polmoni, ma anche molto intelligente nel proprio sviluppo nel corso dei novanta minuti. Nel primo tempo Pierobon è bravissimo su Regoli (14’) e con un tuffo da ragazzino sventa l’1-0, poi al 26’ Stanco in tuffo di testa mette alle spalle di un incerto Gomis il perfetto cross di Barreca. L’Avellino accusa il colpo e l’ex Schiavon commette un incredibile fallo da rigore rovinando addosso a Kupisz. Rigore solare e dal dischetto Gerardi al 41’ firma il 2-0. L’Avellino, svagato e con poche idee, riesce a riaprire il match nel finale di frazione con Regoli, che al 44’ brucia Paolucci e mette dentro un invito a nozze di Visconti. Il Cittadella nella ripresa soffre poco e sfiora due volte il 3-1: la prima con Rigoni (12’), la seconda con Gerardi (17’). L’unica vera chance per l’Avellino capita al 35’, quando Busellato salva sulla linea un colpo di testa di Comi. Nell’occasione proteste, a quanto sembra giustificate, per una trattenuta di Barreca su D’Angelo, che pare essere da rigore. Finale in trincea, ma senza grossi scossoni. Il Cittadella passa, la vittoria vale platino, come sottolinea giustamente Claudio Foscarini in sala stampa: «Dovevamo fare risultato fuori casa per provare a salvarci — sorride il tecnico — e ad Avellino lo abbiamo fatto, nonostante un primo tempo in cui siamo partiti male. Poi però abbiamo giocato un grande secondo tempo. Sabato ho visto la gara dei biancoverdi a Vercelli e devo dire che siamo stati capaci di far perdere loro la convinzione rispetto a quel match. Dovevamo chiudere prima la partita segnando il 3-1, abbiamo avuto le possibilità per farlo nel secondo tempo ma, è chiaro, va bene così». Come detto il Cittadella lascia lo scomodo ultimo posto al Latina, aggancia il Varese e «vede» le squadre che lo precedono. Niente da dire, i granata non muoiono mai.

Ore 17.50 – Serie D girone D, i risultati delle padovane: Abano-Ribelle 0-1, Este-Thermal 2-1, San Paolo-Delta Porto Tolle 2-0.

Ore 17.30 – Sala stampa, Salvatore Amirante: “Sono felicissimo per la seconda doppietta! Era importante portare a casa questa vittoria… Oggi ha funzionato tutto, mentre magari nelle passate partite siamo stati sfortunati. La concorrenza in avanti? Senza dubbio è uno stimolo in più, anche se chi sta in panchina ovviamente rosica… Sono contentissimo di aver scelto Padova, sono sicuro che è quella giusta!”

Ore 17.20 – Sala stampa, Giuseppe Bergamin: “Abbiamo fatto valere la nostra superiorità, partite simili ti fanno ben sperare per il prosieguo del campionato. Mi sono divertito ma forse potevamo fermarci, perché per una squadra non è mai bello subire sei gol… Siamo tornati in testa ma dobbiamo continuare così. E spero che tutti tornino presto disponibili… Spero inoltre che chi non ha giocato e chi in futuro non giocherà non crei situazioni strane e continui a mantenere unito questo splendido gruppo”

Ore 17.10 – Sala stampa, Emil Zubin: “È stato emozionante, non vedevo l’ora di segnare e di provare questa gioia personale! Ben vengano il gol e anche l’assist… Siamo stati bravi a sbloccarla nel primo tempo, nella ripresa hanno provato a riaprirla ma siamo stati ancor più bravi a riportarci avanti subito di due reti. Il ruolo più arretrato dopo l’uscita di Cunico? Mi trovo bene, anche se ovviamente il mio ruolo naturale è in attacco. La sconfitta dell’AltoVicentino? Una sorpresa, speravo in un pareggio ma è andata ancora meglio…”

Ore 17.00 – Sala stampa, Carmine Parlato: “Oggi c’è stata tanta rabbia, ed abbiamo finalizzato a dovere grazie anche al baricentro alto. Abbiamo avuto un atteggiamento positivo e propositivo e finalmente siamo riusciti ad avere la meglio con l’uomo in più. Oggi non abbiamo peccato in presunzione… La formazione iniziale? Volevo giocare palloni in ampiezza con Petrilli e dare intensità e profondità con Dionisi e Bortot, ed è ciò che è successo. Affrontare la sosta da prima in classifica? C’è comunque da lavorare, cercando di far aumentare il barile di capacità di ogni ragazzo. Chi è subentrato ci ha messo l’anima, significa che nessuno me la dà vinta costringendomi a fare ogni domenica delle scelte sofferte, e ciò mi fa molto piacere anche perché non è mai facile subentrare a partita in corso. Dispiace solo per l’errore nel suo secondo gol. L’esclusione di Ferretti? È un signor attaccante, oggi è toccato a lui stare fuori ma è sempre nei miei pensieri”.

Ore 16.50 – Sala stampa, Edoardo Bonetto: “I risultati odierni dimostrano che il girone di ritorno è un campionato a sé stante. Bravi i ragazzi, e complimenti a chi è entrato a partita in corso perché ha dimostrato un ottimo approccio”.

Ore 16.40 – Prossimo turno, serie D, (domenica 8 febbraio): ArziChiampo-Mezzocorona, Belluno-Fontanafredda, Clodiense-Union Pro, Dro-Montebelluna, Giorgione-Mori S. Stefano, Kras Repen-Triestina, Legnago-Union Ripa, Padova-Tamai, Sacilese-AltoVicentino

Ore 16.35 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 47, AltoVicentino 45, Belluno 38, Sacilese 36, Clodiense 33, ArziChiampo 32, Fontanafredda 30, Union Ripa La Fenadora e Tamai 29, Montebelluna e Union Pro 28, Giorgione 23, Dro e Legnago 19, Kras Repen 18,Triestina 16, Mezzocorona 10, Mori Santo Stefano 8.

Ore 16.30 – Serie D girone C, i risultati odierni:  Mori S. Stefano – Padova 2-6, AltoVicentino-Kras Repen 0-1, Fontanafredda-Giorgione 2-1, Mezzocorona-Belluno 3-1, Montebelluna-Legnago 2-2, Tamai-Clodiense 0-0, Triestina-ArziChiampo 2-2, Union Pro-Dro 1-0, Union Ripa La Fenadora-Sacilese 1-2.

Ore 16.20 – TERMINA LA PARTITA: MORI S. STEFANO – PADOVA 2-6.

Ore 14.30 – (Giornale di Vicenza) È una partita da vincere. Il Real Vicenza, che riceve il Como nel pomeriggio, vuole interrompere il digiuno di gol e vittorie. Le condizioni dei biancorossi sono ottimali per cercare i tre punti: è rientrato Polverini (andrà probabilmente in panchina), davanti Margiotta si è presentato frizzante e con Bruno c´è feeling, la squadra è reduce dalla buona prova di Alessandria. Marcolini, parrebbe una gara determinante «Può essere davvero importante. Vincere ci darebbe una spinta a livello di classifica e poi ci piacerebbe tornare a gioire dopo un po´ di astinenza». Tre partite senza segnare. È preoccupato? «Non ne faccio un problema e non c´è un allarme da dare, anche perché creiamo sempre occasioni. Sarei preoccupato se ci fosse una sorta di apatia nel cercare di costruire palle-gol. Comunque, come i risultati, segnare poco in certi momenti fa parte del campionato. In questo periodo paghiamo un po´ dazio là davanti ma ci sta». Il mercato le ha portato Quintavalla, Margiotta e Gomes. «Con questi innesti è stata aggiunta qualità ad una rosa che era già assolutamente competitiva. Sono contento». Gomes è arrivato pochi giorni fa. Come lo valuta? «Avrà bisogno di un po´ di tempo per integrarsi. Si è sempre allenato ma alla Pro Vercelli ha trovato poco spazio. L´impatto è comunque positivo».
Polverini finalmente è rientrato. Giocherà? «Di sicuro è a disposizione. Ultimamente si è allenato benissimo, non si è mai tirato indietro, va detto però che solo questa settimana ha lavorato in gruppo con la palla, quindi bisogna fare le giuste valutazioni». Veniamo al Como, una formazione che ha cambiato allenatore. «È sempre particolare incontrare una squadra che ha superato un avvicendamento tecnico. Sabatini ha sempre fatto bene in carriera, di sicuro è molto preparato». Il Como ha qualche defezione «Sì, ma ha molti giocatori che apprezzo comunque, come Fietta, Le Noci, tutti professionisti collaudati». Nell´anticipo, il Novara ha battuto 2-1 l´Alessandria «A meno che non ci sia un´accelerata di qualche squadra, ci sono quelle 6-7-8 che corrono insieme nella parte alta della classifica e forse sarà così fino alla fine. Il campionato è ancora lungo». Nelle file del Como ci sono due ex Vicenza: Niccolò Corticchia e Ivan Castiglia, che dovrebbe giocare dal primo minuto. Nel Real l´ex di turno è invece Emanuele Bardelloni. L´attacco biancorosso però, vista la prova positiva di Alessandria, potrebbe riproporre il tandem Bruno-Margiotta.

Ore 14.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) In attesa del ritorno in città del presidente Yury Korablin, atteso per l’approvazione del bilancio societario e per fare il punto della situazione alla luce delle recenti difficoltà, fa notizia l’abbondanza con cui deve fare i conti Michele Serena prima dei 90′ odierni col Sudtirol (ore 14.30, diretta streaming su www.sportube.tv). Per la prima volta da quando è tornato alla guida del Venezia il tecnico mestrino ha la possibilità di scegliere in tutti i reparti. Al Druso il modulo di partenza sarà probabilmente il 3-5-2, inaugurato battendo il Pordenone: davanti a Fortunato tris di centrali con i nuovi Capogrosso e Peccarisi assieme a Legati; in mediana Serena può contare sull’esperienza di capitan Esposito, quindi Bellazzini farà la mezzala e i baby gioielli Zaccagni-Varano (gran gol quest’ultimo sabato scorso) si contendono la terza maglia. Sulle ali i due terzini, a sinistra Ghosheh e a destra Sales pare favorito sul 17enne Dell’Andrea. In avanti pare scontato Magnaghi con uno tra Guerra e Greco, senza scordare ovviamente un Raimondi che nelle prossime ore potrebbe cambiare squadra. Benaugurante l’ultimo precedente, anche se il 4-1 del 9 febbraio scorso (doppietta di Bocalon e gol di Kirilov e Margiotta) fu però l’ultimo acuto del Venezia di Dal Canto prima del disastroso finale di campionato concluso con la mancata qualificazione ai «maxi playoff».

Ore 14.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Nelle ultime sei gare ha trasformato quattro rigori che hanno portato punti preziosi ad un Venezia che oggi nella tana del Sudtirol (ore 14.30) vuole fare altri progressi. Ma soprattutto Tommaso Bellazzini, oltre ad essere l’unico arancioneroverde puntualmente titolare nelle 21 giornate sin qui disputate, è per stessa ammissione di mister Serena il vero jolly del team lagunare. «Contro il Pordenone per la prima volta in carriera ho fatto il centrale di centrocampo, ma evidentemente a Venezia sono destinato a debuttare in ruoli non miei – ci scherza su il fantasista pisano -. Finora ho fatto il trequartista, l’ala a destra e sinistra, l’interno e il regista in mediana. È chiaro che prima o poi spero di tornare “a casa” dietro alle punte, però se alla squadra serve questo io ci sto». Peraltro con 6 reti il «Bella» ha superato Raimondi (5) ed è diventato il secondo marcatore del Venezia dopo Magnaghi (7): solo nel 2008/09 da debuttante in serie B a Cittadella aveva fatto meglio (10). «Riusciamo a guadagnarci tanti rigori e non credo ci sia da stupirsi potendo contare tanti giocatori votati all’attacco e abituati a puntare l’area. In generale siamo in un buon momento, l’intraprendenza non ci manca, però siamo ancora all’inizio nell’inseguire l’obiettivo di trovare continuità». Il faccia a faccia col Sudtirol è un vero crocevia in tal senso. «Senz’altro – conferma l’ex leccese – perché purtroppo se contro le nove squadre che ci stanno davanti in classifica abbiamo sempre perso, eccezion fatta per la vittoria casalinga sulla Feralpisalò, significa che siamo stati meno bravi degli altri. Non credo alle coincidenze, tuttavia siamo determinati e convinti di poter invertire il trend». Il quarto posto, l’unico che potrebbe bastare per i playoff, dista 8 lunghezze. «Pensiamo al Sudtirol, avversario molto rapido cui dovremo esser bravi a non concedere la profondità né contropiedi facili. Vogliamo fare risultato per continuare a risalire, più avanti vedremo quanto saremo stati bravi. I rumors di mercato sul mio conto? Non ne ho sentiti di così forti, io sto pensando solo al Venezia».

Ore 14.00 – (Tribuna di Treviso) Per Montebelluna e Union Pro l’opportunità per rilanciarsi davanti al pubblico amico, impegno più insidioso invece per il Giorgione, in trasferta a Fontanafredda (ore 14.30). La quarta di ritorno di D si presenta come uno spartiacque, in ragione dell’imminente sosta per il Viareggio. I biancocelesti di Pasa devono scacciare la crisetta d’inizio 2015. Dopo tre sconfitte consecutive, serve la vittoria con il Legnago, invischiato nella zona playout e reduce dal pari con il Kras. Squalificato Bressan, è in dubbio Severgnini per la solita botta al muscolo tibiale. Giglio è all’80%. «Con Belluno e Padova abbiamo fatto bene, l’unica partita toppata è stata con la Clodiense», spiega Pasa, «Il Legnago è in forma e sa giocare a calcio, ma dobbiamo vincere per vivere con più tranquillità il prossimo mese. Una sconfitta creerebbe preoccupazione. A parte Severgnini, ho le idee chiare. Davanti ho recuperato pure Cusinato». Montebelluna: Rigo; De Vido, Guzzo, Fabbian, Frassetto, Garbuio, Nicoletti, Perosin, Giglio, Samba, Masiero. All. Pasa. Arbitro: Copat (Pn). Archiviato il tonfo nel derby con il Giorgione, la Pro cerca punti pesanti in chiave salvezza con il Dro. Out Furlan per una distorsione alla caviglia. «Non è avversario da sottovalutare, visto che domenica scorsa, pur perdendo 3-1, è rimasto in partita fino al 90′ con l’Altovicentino, mentre in precedenza era riuscito a vincere in casa del Ripa», racconta Feltrin, «La classifica si è accorciata, dietro stanno risalendo e dobbiamo prestare molta attenzione». Union Pro: Noè; Niero, Trevisiol, Zanette, Saitta, Nobile, Busetto, Appiah, Casarotto, Comin, Cattelan. All. Feltrin. Arbitro: Acanfora di Castellamare di Stabia. Il Giorgione punta ad allontanarsi dalla zona rossa, soffiando sul collo del Fontanafredda, in graduatoria distante quattro punti. Rientrano De Stefani e Mattioli, mancano Giacomazzi (squalifica) e Nenzi (distorsione alla caviglia). Confermato Pazzaia in porta per i problemi fisici di Bevilacqua. «Mi fa paura, perché è capace di vincere con la giocata o l’episodio», osserva Paganin, «Qualitativamente è meno forte della Pro o del Tamai, ma viene da una situazione favorevole a livello di risultati. Il peggior avversario. Devo valutare tra il 4-2-3-1 o il 4-3-3. Ho più opzioni in mente: Zanin, Vigo e Trevisan non hanno i 90′, Eberle non è ancora al meglio. Potrei schierare due costruttori come De Stefani e Vigo oppure giocare con il tridente Baggio-Gazzola-Podvorica». Giorgione: Pazzaia; Prosdocimi, Trevisan, Fontana, Maran, De Stefani, Vigo, Zanin, Mattioli, Episcopo, Gazzola. All. Paganin. Arbitro: Maraniello di Paola.

Ore 13.50 – (Giornale di Vicenza) Paolo Beggio si confessa, borsone in spalla e poco prima di salire sul pullman direzione Trieste: «Questa è una partita che temevo parecchio prima degli ultimi risultati, e speravo di arrivarci con un giusto distacco che permettesse di non essere presi dentro nel trappolone». La classifica dà ragione alle speranze dell´Arzignanochiampo: +16 sulla Triestina, doppiata e oggi padrona di casa al Nereo Rocco con calcio d´inizio alle 14.30. Un vantaggio che però non fa abbassare la guardia, perché è ben fissato nella mente il traguardo dei 42 punti da toccare e perché la formazione di Ferazzoli sta dimostrando di non voler mollare. «Se mi aspetto una gara come quella contro il Mori? – commenta il tecnico, Paolo Beggio -. No, non direi. Sarà un´altra partita, loro vengono da sei pareggi intervallati da due vittorie e una sconfitta. C´è qualità e anche un diverso livello d´impostazione». E poi, cosa non da poco, si gioca in uno stadio da Serie A. «La parte più bella della giornata sarà data dall´ambientazione: è un piacere giocare in uno stadio così importante». Per l´occasione, l´Arzichiampo sposterà pochi equilibri se non quelli necessari per coprire l´infortunio di Filippo Fracaro. L´esterno ha infatti rimediato una distorsione alla caviglia nella gara di domenica scorsa, cosa che costringe Beggio a virare su un 4-4-2: Tecchio e Simonato interni di centrocampo, con Beccaro e Battistelli a spingere sugli esterni. Davanti sarà Carlotto a far coppia con bomber Trinchieri. QUI TRIESTE. Non tira aria buona, da quelle parti. Le voci raccontano di tensioni dentro e fuori dal campo: zuffe mosse dal nervosismo e rimborsi e stipendi che in alcuni casi non si vedono dallo scorso settembre. E una squadra che, rispetto alla prima giornata di campionato, è stata rivoluzionata quasi per intero. Il tutto in una cornice di pubblico che conta 1200 abbonati, ma che sempre più spesso vede ormai dimezzate le presenze allo stadio. Oggi non sarà certamente tra i titolari Federico Celli, lasciato ai box per un turno dal giudice sportivo. Al suo posto, Ferazzoli potrebbe far scalare Giannetti mentre a centrocampo farà ritorno Proia. Brutta tegola invece per il promettente neo acquisto “under” Danilo Perrotta (classe ´96): in allenamento ha infatti rimediato la rottura del menisco, la lesione al legamento collaterale mediale e la probabile sfilacciatura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro.

Ore 13.40 – (Il Piccolo) La Triestina ha iniziato il girone di ritorno in perfetta media inglese, vincendo in casa col Mezzocorona e pareggiando a Sacile. Un ritmo che dovrà assolutamente cercare di tenere anche oggi al Rocco, dove arriva l’Arzignanochiampo (inizio ore 14.30). Che la scalata fosse ardua, lo dimostra il fatto che nonostante il positivo avvio di 2015, la salvezza diretta è ancora distante ben 8 punti, quelli che separano l’Unione dal Giorgione: è evidente che non si può sbagliare più nulla. E non ci si può spaventare di fronte al fatto che l’Arzignanochiampo è in un momento di grazia e arriva da quattro vittorie consecutive: battere in casa il Mori non è un’impresa, come del resto vincere a Fontanafredda (dove la Triestina ha sprecato di tutto e di più), più significativi i successi con il Tamai e quello in casa dell’Union Pro. In ogni caso, nessun vero miracolo nell’ultimo mese per i veneti, ma solo un momento molto positivo che ha di fatto proiettato l’Arzignanochiampo verso l’alta classifica. In ogni caso, come spesso è capitato, molto dipenderà dalla Triestina, che al Rocco finora ha vinto solo con il Mori su rigore in pieno recupero. Gli alabardati non arrivano certo da una settimana serena: le turbolenze sui pagamenti (pare per il momento rientrate), la sfortuna del brutto infortunio all’appena tesserato Perrotta, i tira e molla di Milicevic, non hanno rappresentato l’ideale avvicinamento a una sfida così importante. Ma qualcosina sul fronte dei pagamenti sembra muoversi, lo stesso Milicevic è rientrato nei ranghi e qualsiasi mugugno possa emergere in questa situazione, oggi i giocatori dovranno comunque dare tutto sul campo. Una settimana così movimentata e la squalifica di Celli, che finora non aveva saltato una partita, fanno sì che però le scelte di Ferazzoli siano ancora da decifrare. In settimana come terzino al posto di Celli era stato provato Arvia, ma alla fine il prescelto potrebbe essere Giannetti, mentre dovrebbero essere confermati la coppia centrale Piscopo-Antonelli e l’altro terzino Crosato. Alla fine Arvia potrebbe restare a centrocampo assieme a Spadari e Bedin, ma ci sarebbe posto anche per il rientrante Proia. Con una soluzione del genere, davanti giocherebbero solo Manzo e Rocco, mentre Milicevic che in settimana ha fatto solo due allenamenti partirebbe dalla panchina. Ma saranno queste le scelte? Da segnalare fra i convocati il ritorno in prima squadra di Loperfido.

Ore 13.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Sacile al bivio: tenere in piedi lo spettacolo Zirolandia o rientrare nei ranghi e cominciare a programmare il futuro con la linea verde? Una risposta fondamentale arriverà questo pomeriggio da Seren del Grappa dove i biancorossi andranno ad affrontare l’Union Ripa. Giocheranno la terza di ritorno in casa invece Fontanafredda (27) e Tamai (28) che ospiteranno rispettivamente Giorgione (23) e Clodiense (32). Inizio per tutti alle 14.30. INCROCIO PERICOLOSO – Due sconfitte pesanti subite dall’Union (1-4 a Chioggia, 2-3 in casa con il Dro) hanno fatto diventare delicato l’incontro dei neroverdi (29) con la Sacilese (33). Non stanno vivendo un grande momento nemmeno Favret e compagni che nel 2015 non hanno ancora vinto. Le giustificazioni non mancano a partire dagli infortuni che hanno ridotto all’osso (14 giocatori di categoria) la rosa liventina. «In queste condizioni – ha avvisato Mauro Zironelli – diventa un’impresa ripetere i risultati (terzo posto e tre turni di playoff) della scorsa stagione». Per questo è importante la sfida di oggi. Un successo a Seren del Grappa riporterebbe entusiasmo e allontanerebbe almeno momentaneamente ogni tentazione di ridimensionamento prematuro. Ziro recupera Boscolo Papo, conta i «sopravvissuti» e spinge i suoi alla riscossa. Giocheranno Favaro fra i pali, Peressini, Baggio e Manucci dietro, Craviari, Boscolo Papo, Favret e Beccia in mezzo, Beccaro, Sottovia e Spagnoli in prima linea. Gara uno al XXV Aprile finì 1-1 (Baggio, Mastellotto). SBARCO DEI LAGUNARI – Se lo ricordano bene quell’1-4 subìto all’andata (Pellizzer, Brustolon, Zambon e doppio Federico Furlan) davanti ai loro supporters. Oggi che viaggiano a vele spiegate i lagunari sbarcano a Tamai per vendicarlo. Alle spalle i successi con Montebelluna (2-0) e Union Ripa (4-1). Assenze pesanti fra le furie che devono rinunciare agli squalificati Brustolon e Petris. Giocheranno (4-3-3) Peresson, Bozzetto, Colombera, Faloppa, dal Bianco, Pavan, D. Furlan, Bertoia, F. Furlan, Sellan e Zambon. POTERE ROSSONERO – «Sì, siamo orgogliosi di quello che stiamo facendo (12 punti nelle ultime 5 gare, ndr) e non abbiamo intenzione di fermarci». Maurizio De Pieri spinge i suoi a un nuovo passo avanti. «Il Giorgione – racconta il tecnico – fa bel calcio, veloce con palla a terra. Noi dovremo mantenere pericolosità offensiva e al tempo stesso alzare l’attenzione difensiva». I primi undici a uscire dal tunnel saranno (4-3-3) Vicario, Ortolan, Zorzetto, Malerba, Roveredo, Tacoli, Tinizzo, Nastri, Alcantara, Salvador, Florean. A Castelfranco vinse il Fontanafredda.

Ore 13.20 – (Gazzettino, edizione di Belluno) «Dove c’è una grande volontà non possono esserci grandi difficoltà». Il pensiero del filosofo Niccolò Macchiavelli (1469-1527) dovrà essere sposato dall’Union Ripa La Fenadora, settima in classifica con 29 punti, se vorrà superare l’ostacolo della quarta forza in campionato, la Sacilese (33). Proprio con friulani dovrà obbligatoriamente iniziare la ripresa del Ripa La Fenadora che in queste ultime gare sta conoscendo un periodo difficile della propria storia. Una sfida che deve essere vinta soprattutto con la volontà: «In campo si dovranno vedere voglia e capacità di reagire – parla in modo deciso l’influenzato mister Max Parteli -. Tutti dovranno giocare per la squadra e ci dovrà essere una forte unità di intenti. Io non mancherò». L’Union che zoppica cerca dentro di se, come in altre occasioni, la forza necessaria per reagire, lottando per cancellare le ultime due pesanti sconfitte. Una gara difficile per riprendere il cammino. «L’impegno con la Sacilese è molto importante. Dopo le sconfitte delle scorse settimane dobbiamo assolutamente muovere la classifica e dobbiamo farlo contro una squadra indubbiamente forte. Sarà una partita tosta che dovremo fare nostra trovando le motivazioni giuste». La squadra è pronta? «Gli allenamenti sono stati positivi e in settimana ho recuperato gli acciaccati Ponik e Mastellotto. A breve ritornerà anche Tomasi ormai agli ultimi ritocchi di preparazione dopo i guai al ginocchio e la pausa della prossima settimana per il Torneo di Viareggio favorirà il suo ritorno. Visto il nostro rendimento difensivo non buono dovremo cercare di fare meno errori possibili e di invertire quindi la rotta che abbiamo intrapreso da qualche tempo». Quale sarà la formazione anti-Sacilese? «Non voglio dire niente su chi giocherà. Dobbiamo stare attenti al loro possesso palla e al reparto avanzato. Visto il numero di gol subìti in queste ultime gare il reparto difensivo dell’Union subirà meno sconvolgimenti possibili». Ecco la possibile formazione con il ritorno in porta di De Carli dopo la squalifica: De Carli, Gjoshi, De March, De Checchi, Malacarne, Dassié, Antoniol, Andreolla, Brotto, Mastellotto, Sommavilla. Arbitra Marco Rossetti di Ancona, si inizia alle 14.30.

Ore 13.10 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Vediamo di non fare gli stupidi. Capitan Corbanese archivia la squalifica che ha fatto parlare per tutta la settimana e avverte i compagni prima di partire per il Trentino per affrontare il Mezzocorona fanalino di coda: «Per una situazione simile, ovvero affrontare l’ultima della classe, ci siamo appena passati due settimana fa (contro il Mori, ndr) – afferma il Cobra – e abbiamo visto come è andata a finire abbassando la guardia. Bene, ripetersi sarebbe davvero da stupidi». Quindi cosa bisogna fare per uscirne con i tre punti? «Le nostre cose, come abbiamo sempre fatto: aggredire, aiutarci tra compagni e restare con la testa in campo. Niente di straordinario o che non sappiamo abbondantemente fare. Poi vincere non è mai facile o scontato, ma questa è e dev’essere la base di partenza». Con il Mori mancarono le motivazioni? «A una squadra come noi non possono mancare le motivazioni. Siamo terzi in classifica, abbiamo alle spalle una società solida e siamo tutti giovani. Chi più di noi dovrebbe avere stimoli per fare bene, per spaccare tutto quando si scende in campo? Siamo estremamente fortunati, dare il massimo e trovare le motivazioni per farlo è davvero il minimo». Quale squadra vi troverete di fronte? «Come sempre il mister ha preparato la partita nei dettagli, con la massima precisione. Ci ha detto che è una squadra che ha voglia di correre e che se da una parte a una classifica complicata, dall’altra ha tanti giocatori, tanti giovani, che fino all’ultima giornata vorranno mettersi in mostra anche in vista della prossima stagione. Quindi guai abbassare la guardia». Tu sei pronto per arrivare a 15 gol? «A Mezzocorona dobbiamo vincere, anche su un’autorete». LA FORMAZIONE – Squalificati Pellicanò e Sommacal, infortunato D’Incà, ecco i probabili 11 iniziali: Solagna (Schincariol), Paganin (Di Bari), Mosca, Pescosta, Merli Sala, Miniati, Masoch, Bertagno, Duravia, Posocco, Corbanese. Arbitra Michele Ruggiero di Roma.

Ore 13.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «La Clodiense vuol continuare nella striscia positiva di risultati ma oggi a Tamai sarà veramente arduo portar via punti». Con queste parole, che vogliono mettere in guardia i giocatori, si appresta a partire per la trasferta friulana mister Andrea Pagan. Oltre alla forza e alla pericolosità tra le mura amiche dei friulani, il tecnico lagunare sarà costretto a rinunciare alla ormai collaudata ed affidabile coppia di difensori centrali formata dal capitano Davide Boscolo Berto e dal giovane Francesco Tiozzo squalificati. «Ci mancherà anche il centrocampista Davide Boscolo Gioachina, anch’esso squalificato, il tutto si va a sommare alla forza del Tamai che in casa è molto pericolo, che ha ambizioni di playoff – continua il tecnico granata – Il Tamai ci ha battuto anche lo scorso anno e ha vinto anche a Chioggia nel girone d’andata. Noi vogliamo concludere nel migliore dei modi il mini-ciclo iniziato con il Montebelluna e prima della pausa terminare con un risultato positivo. Poi inizieremo il mese di febbraio dove cercheremo di chiudere la pratica salvezza. La squadra in questi ultimi tempi ha mostrato maturità e personalità e spero che anche a Tamai i ragazzi possano continuare con l’atteggiamento giusto». Per quanto riguarda la formazione i problemi maggiori arrivano dalla difesa. Moretto, che nelle ultime giornate ha giocato a sinistra, sarà dirottato al centro con a fianco Carlucci che, quando chiamato in causa, ha sempre risposto positivamente. Il portiere Okroglic si è ripreso dall’influenza ma non ancora pronto per ritornare titolare, per cui tra i pali sarà riconfermato Luca Tiozzo. Pagan spera ancora nella vena realizzativa della coppia Santi-Mastroianni che saranno affiancati dal trequartista Pelizzer che ha scontato la squalifica. Questa la probabile formazione: L. Tiozzo, Boscolo M. Nata, Moretto, Carlucci, Pitteri (Chiozzotto), Casagrande, Mazzetto, Cigna (Piaggio), Pelizzer, Santi, Mastroianni.

Ore 12.50 – (Giornale di Vicenza) Non ci sarà il bomber Giuseppe Gambino, per il resto solo imbarazzo della scelta per il tecnico Diego Zanin. Compresi i due esterni difensivi, arrivati in settimana. Dunque Altovicentino al completo contro il Kras Repen (alle 14.30), alla sua seconda trasferta consecutiva in terra veneta. «A dire il vero – mette le mani avanti l´allenatore di casa – abbiamo un dubbio su Bertozzini, alle prese con un problema muscolare. Non so se è il caso di rischiarlo». Al suo posto potrebbe tornare Gritti, che lascerebbe così la fascia a Kicaj o forse allo stesso Giacomo Ricci. Su questo però la riflessione è d´obbligo: «Ho trovato i ragazzi, sia l´ex Livorno che Bertinetti, ben motivati, vogliosi di fare bene e con le idee chiare nonostante la giovane età. Loro sanno che questa è una piazza importante da sfruttare, io so che posso contare anche su di loro e soprattutto su un gruppo che sta bene assieme». Come si dice in questi casi, sfoglierà la margherita Zanin, ma i problemi sembrano tutti per gli avversari. In attacco, ad esempio, giocherà Carmine Marrazzo, che non avrà la fisicità del compagno appiedato ma che la porta la vede benissimo. «E non dimentico Marco Roveretto. È sempre nei miei pensieri, è un ragazzo serio che si allena bene ed ha grandissime qualità. Noi non giochiamo molto sugli esterni e del resto da Padova in poi abbiamo dovuto leggere le partite, complici le espulsioni, in un certo modo. Lui, però, ce l´ho sempre in testa, al pari di altri atleti che non hanno ancora giocato ma che voglio vedere all´opera». E poco importa il nome dell´avversario di turno. Al “Fiori”, si sa, sono in pochi quelli che se la sono giocata a viso aperto ed il Kras Repen non sembra disposto a fare altrettanto. «Non sottovaluto nessuno, loro sono molto accorti e pronti a ripartire sulle ali, veloci. Sono molto chiusi, con 5-6 giocatori di ottima stazza, ed hanno una buona duttilità: quando c´è da battagliare non si tirano indietro, pronti ad alzare la diga se la partita lo richiede». Chiedere al Legnago Salus per credere. Di certo, comunque, il tecnico Anton Zoglar avrà il suo bel da fare per limitare il trio Peluso-Marrazzo-Cozzolino, A chiudere una curiosità: dirigerà il testa-coda Valentina Garoffolo, della sezione di Vibo Valentia. Al quarto anno di Can D, il “fischietto” calabrese pare che quest´anno non abbia ancora concesso un penalty. «Va bene, ma Pignat e Gambino hanno subito falli netti, e sono stati trattati da simulatori».

Ore 12.30 – (Gazzettino) Este-Thermal e gli impegni casalinghi di Abano e San Paolo oggi alle 14.30 nella quarta giornata di ritorno. IL DERBY. L’appuntamento clou è al Nuovo Comunale dove si fronteggiano Este e Thermal, squadre con obiettivi opposti in classifica e che sono reduci da una sconfitta 3-0 nel turno infrasettimanale. I giallorossi (terzi) puntano a riprendere il cammino dopo lo stop nello scontro diretto con il Rimini, costato anche le squalifiche di Rondon e Meneghello. Eloquenti le parole di Gianluca Zattarin: «Mercoledì preferivo perdere in un’altra maniera dato che non ci siamo giocati tutte le nostre carte. Dobbiamo ripartire subito e cercare di fare punti. Affrontiamo una squadra che, anche se non ha fatto bene nell’ultimo turno, ha giocatori importanti e quindi sarà una gara dura». Non si può permettere un altro passo falso il Thermal che deve mettersi alle spalle la delusione per la scoppola con il Fidenza e fare punti per alimentare una classifica che lo vede quart’ultimo. «Mercoledì è stato sbagliato l’approccio e in questi giorni abbiamo cercato di analizzare la situazione – afferma Mario Vittadello – Io, la società e il diesse ci aspettiamo una reazione importante a prescindere dal fatto di incontrare un’ottima squadra. I ragazzi si sono resi conto della frittata che hanno combinato, ora devono rispondere con i fatti sul campo». Tra i giallorossi non ci saranno Rondon e Meneghetto, ma Vittadello puntualizza: «Dobbiamo guardare solo in casa nostra e avere le idee chiare in campo. Dobbiamo soprattutto tenere alto il ritmo della partita». Rientra dalla squalifica Montin, ai box gli infortunati Baldovin e Celi, in dubbio il febbricitante Bolchi. ABANO. È chiamato al riscatto a Montertone con il Ribelle, dopo le sconfitte in pochi giorni con Piacenza e Montemurlo. Squalificato Ianneo, è sempre più emergenza al centro della difesa dove resta solo Antonioli che sarà affiancato quasi certamente da Dall’Ara. «È successo di tutto e di più tra domenica e mercoledì – esordisce Massimiliano De Mozzi – Oggi è una gara da affrontare come la partita della vita, quindi con grande compattezza e determinazione su ogni pallone». SAN PAOLO. Vietato sbagliare all’Euganeo con il Delta Porto Tolle per cercare la risalita in classifica (ultimo posto), in attesa di novità sul fronte societario che sembrano imminenti con il gruppo olandese Dirk pronto a rilevare il club. «Siamo molto vicini – spiega Fabio Barbin, referente in Italia della società “orange” – La prossima settimana dovrebbero arrivare le notizie che aspettiamo, siamo fiduciosi. La sosta del campionato capita al momento giusto per fare tutte le cose dal punto di vista societario e organizzativo. Appena abbiamo il semaforo verde con l’ingresso del gruppo andremo sul mercato per rinforzare la squadra, in primis ingaggiando un’attaccante».
Intanto, oggi c’è da pensare al Delta Porto Tolle Rovigo. «Per me è quasi un derby dato che ho giocato con il Rovigo ed è la città in cui abito – afferma il tecnico Vito Antonelli – Ci vuole una grande partita per fare risultato». Squalificato Bianchi, rientrano Rebecca e Benucci.

Ore 12.20 – (Mattino di Padova) Dopo due sconfitte consecutive l’Abano è chiamato a dare una risposta. Oggi allo stadio delle Terme i neroverdi di Massimiliano De Mozzi tornano in campo a distanza di pochi giorni dal secondo rovescio settimanale. Contro le squadre “piccole” i termali hanno sin qui fatto sempre fatica, ed oggi che arriva la Ribelle penultima in classifica ce n’è abbastanza per tenere la guardia alta. «Ci vuole una reazione, bisogna trovarla a tutti i costi», ammette il tecnico De Mozzi», Oggi dobbiamo scendere in campo come se stessimo per affrontare uno spareggio». Oggi, tra l’altro, mancherà pure Ianneo, squalificato: l’unico centrale a disposizione è Antonioli, che sarà affiancato dal terzino Dall’Ara. A centrocampo ballottaggio Baccarin-Bortolotto. «Il vero problema», spiega De Mozzi, «è che siamo entrati nel periodo dell’anno in cui il campo di Abano è un disastro. Il nostro gioco passa attraverso il fraseggio, non abbiamo attaccanti di due metri cui tirare palloni lunghi: abbiamo un terreno dove non si riesce a giocare a calcio, e in queste condizioni possiamo solo sperare nella pioggia, perché con la palla che schizza via la nostra velocità può avvantaggiarci». Il problema endemico, invece, è che la squadra nelle ultime settimane non ha mostrato la consueta personalità: «La squadra sta bene, si allena bene, c’è un clima molto sereno e positivo. Dobbiamo ancora maturare, penso sia quasi normale visto che questo è il nostro primo anno in serie D. Oggi arriva la Ribelle, e dobbiamo stare attenti: cercheremo di non far giocare gli avversari, di tenerli lontani dalla nostra area di rigore, di essere molto aggressivi. Le grandi squadre queste partite le portano a casa senza problemi, noi abbiamo avuto tanti alti e bassi».

Ore 12.10 – (Mattino di Padova) Gira e rigira, la domanda è la solita: il San Paolo ce la farà, anche questa domenica, a dimenticare tutti i suoi problemi e tirare fuori l’anima sul campo? A volte c’è riuscito, altre volte meno, sta di fatto che il Delta Porto Tolle non è precisamente uno degli avversari più indicati per sperare nei tre punti che permetterebbero di rincorrere la salvezza. Oggi all’Euganeo arriva una delle corazzate del girone D e Vito Antonelli non può far finta di niente: «Le partite che noi dobbiamo vincere per salvarci sono gli scontri diretti, in gare come quella di oggi possiamo solo accontentarci di fare del nostro meglio». Dopo la vittoria sul Mezzolara, la sconfitta di mercoledì con la Fortis non ha buttato giù il morale della squadra: «Siamo pronti a fare di questa gara una vera battaglia», spiega il tecnico dell’Atletico. «Daremo tutto per fare bella figura, cercando soprattutto di dimenticare i problemi esterni al campo. Io non metto la testa sotto la sabbia: si cerca di essere concentrati sul campo, ma non è facile perché i giocatori hanno problemi nel quotidiano e questo di ripercuote in allenamento e in partita. Crediamo alla salvezza, già due risultati utili cambierebbero completamente la classifica». Non c’è Bianchi, che ha rimediato 2 turni di squalifica, ma rientrano Benucci e Rebecca: «Bianchi è una perdita importante, perché è l’unico mancino che abbiamo in difesa, ma la squadra dal punto di vista tecnico è pronta, si è allenata bene e sa che mercoledì ha fatto una buona gara a dispetto della sconfitta». Per Antonelli un personalissimo derby: a Rovigo ha giocato per cinque anni, e da otto vive a pochi passi dello stadio rodigino.

Ore 12.00 – (Mattino di Padova) Riparte con Este-Thermal la carrellata dei derby di provincia del girone D (calcio d’inizio alle 14.30). Un match, tra l’altro, che rappresenta, per entrambe le compagini, un punto di “ripartenza”, dopo le sconfitte incassate nel turno infrasettimanale contro due dirette concorrenti, Rimini e Fidenza. Concorrenti, va specificato, ai rispettivi obiettivi: un campionato di vertice con una strizzatina d’occhio alla Lega Pro per i giallorossi, una salvezza sofferta (ma possibilmente diretta) per i cugini aponensi. I 3-0 di mercoledì scorso contro le due formazioni emiliane, però, obbligheranno le due padovane al pronto riscatto per non perdere treni fondamentali, soprattutto in questa fase della stagione. Este. L’Este tornerà al Nuovo Stadio sette giorni dopo il poker rifilato alla Ribelle, cancellato dalla débacle di metà settimana contro la capolista Rimini, che ora può anche permettersi di gestire la fuga solitaria, avendo staccato la seconda e la terza in classifica (Correggese ed Este, appunto) di otto e nove punti: «Sono ancora un po’ rammaricato per la sconfitta di Rimini» ammette il tecnico Gianluca Zattarin. «Avrei preferito giocarmela in undici contro undici fino alla fine, invece l’espulsione di Rondon ci ha condizionato un po’. Domani (oggi), avremo l’occasione per riscattarci, contro una squadra, la Thermal, che non è da sottovalutare». L’ex difensore del Padova teme soprattutto il reparto avanzato dei rossoverdi: «Cacurio e Franciosi sono ottimi giocatori» aggiunge. «E poi Vittadello è un allenatore esperto, che fa giocar bene le sue squadre. Insomma, sarà un derby combattuto». L’Este, oltre a Rondon, fantasista e capocannoniere della squadra, dovrà fare a meno dell’altro squalificato Meneghello. L’assenza di Rondon potrebbe spianare la strada al cambio di modulo – dal 4-2-3-1 al 4-4-2 – e al rientro da titolare di Emiliano Bonazzoli. Thermal. In casa Thermal la battuta d’arresto casalinga con il Fidenza vale più di un’occasione persa. Proprio per questo motivo, dirigenza e allenatore hanno rimproverato ai giocatori un po’ troppa leggerezza nell’approccio alla gara. Il derby con l’Este, dunque, sarà una prova del nove per capire le cause della flessione. «Il calcio è uno sport situazionale» spiega Mario Vittadello, allenatore della Thermal. «Col Fidenza, però, si poteva fare tanto di più. Con l’Este sarà, per forza di cose, una partita molto dura». «Ma sarà anche un derby aperto a ogni risultato» afferma l’ex trainer di Monselice e Clodiense, «perché sia noi che l’Este dobbiamo dare delle risposte dopo sconfitte piuttosto pesanti». Non saranno della partita Baldovin, Celi (infortunati) e Bolchi (influenzato). Arbitro. Sarà una donna a dirigere Este-Thermal: si tratta di Maria Marotta, fischietto emergente (arbitra in serie D dal 2012) della sezione di Sapri.

Ore 11.40 – (Trentino) Comunque andrà a finire quella di oggi sarà una giornata storica per il Mori Santo Stefano. Al “Quercia” di Rovereto, per una domenica “casa” dei tricolori, arriva infatti la “corazzata” Biancoscudati Padova, seconda forza del torneo e compagine, che per trascorsi storici e organico, non ha nulla a che vedere con la categoria. Si giocherà a Rovereto perché il piccolo impianto di Mori non avrebbe potuto accogliere il gran numero di tifosi padovani che oggi accompagneranno la squadra nella seconda trasferta trentina della stagione. In settimana il direttore sportivo lagarino Pietro Addeo è sceso più volte nella città del Santo per la prevendita dei tagliandi: al “Quercia” sono attesi almeno 300 supporters biancorossi al seguito della vicecapolista, che verranno sistemati nella tribuna scoperta, mentre nel settore coperto si posizioneranno gli appassionati trentini e i tantissimi addetti ai lavori. Il Mori è penultimo e ha bisogno di punti per proseguire il proprio inseguimento ai playout: l’impegno odierno è assolutamente proibitivo, ma i lagarini sono intenzionati a vendere carissima la pelle. La sconfitta dell’andata (1 a 2) brucia ancora parecchio perché, a settembre, la squadra di Zoller riuscì a rimontare la marcatura di Ferretti grazie al penalty di Tisi, ma nel finale si arrese al calcio di punizione (con deviazione decisiva della barriera) di capitan Cunico. Per la sfida di oggi l’allenatore trentino dovrà fare a meno degli infortunati Eisenstecken, Parise e Cristelotti (che sarà in panchina, ma solo per onor di firma), mentre Tranquillini e Dal Fiume sono acciacciati, partiranno dalla panchina e potrebbero entrare a gara in corso. Probabilmente Zoller si affiderà al “4-5-1” con Poli tra i pali e difesa composta da Pozza e Benedetti sulle fasce con Pruenster e Concli al centro. In mezzo al campo la “cerniera” sarà formata da Calliari, Sceffer e Igor Dossi con Deimichei e Imperatrice che spingeranno sulle corsie laterali per supportare Tisi, che verrà riproposto come unica punta quale “falso nueve”. Alternative? Non molte, visto che in panchina l’allenatore lagarino avrà a disposizione quasi esclusivamente under, alcuni dei quali “prestati” dalla formazione juniores. Il Padova si presenta all’appuntamento odierno senza particolari problemi di formazione, anche se il momento non è felicissimo per la compagine biancorossa, che ha raccolto tre punti nelle ultime tre giornate e ha perso il primato in classifica. Il tecnico Parlato opterà presumibilmente per il “4-2-3-1” con Ilari, Cunico e Pitteri alle spalle del “Rulo” Ferretti. L’alternativa è il modulo con un solo trequartista (Cunico) alle spalle di Zubin e Ferretti, anche se tale schieramento non ha troppo convinto nelle uscite contro Altovicentino e Montebelluna.

Ore 11.30 – Probabile formazione Padova (Gazzettino): Lanzotti; Bortot, Sentinelli, Niccolini, Salvadori; Nichele, Mazzocco; Ilari, Cunico, Petrilli; Zubin.

Ore 11.20 – (Gazzettino) In settimana si è accennato a più riprese a un appannamento a livello atletico: come sta la squadra? «Bene. Quello che dicono gli altri mi entra da un orecchio ed esce dall’altro. Chi ha visto la partita a Valdagno, mi dica se la squadra aveva un problema fisico. Se in quindici giorni qualcuno afferma che si è persa la condizione, non capisce niente di calcio». Quindi non è un problema fisico. «Assolutamente no. Per come siamo partiti in estate è stata fatta una preparazione a cottimo con quattro-cinque giocatori nuovi ogni settimana, i ragazzi sono andati oltre alle aspettative. Poi è vero che abbiamo fatto una preparazione per essere brillanti e partire subito forte. La squadra ha viaggiato sempre molto veloce: ci sta che la condizione fisica possa calare a livello individuale in una, due, tre o quattro partite su 34. Ma non è stato mai un discorso collettivo. Se oggi andiamo a tremila è merito di Sant’Antonio? No ovviamente. In base al lavoro settimanale abbiamo cercato di avere una gamba più veloce». All’andata è stata una gara complicata, se l’aspetta simile? «Ci conosciamo meglio, ma dobbiamo pensare a noi. Attenzione, concentrazione e voglia di sfondare la rete devono essere una priorità. Aggredire sì, ma con razionalità. Ci saranno pochissimi spazi, quei pochi che ci lasceranno dovremo sfruttarli». Salvadori e Mazzocco sono recuperati, convocato anche Degrassi. Proprio per aprire le maglie della difesa trentina i biancoscudati potrebbero partire con il 4-2-3-1 provato nella rifinitura.

Ore 11.10 – (Gazzettino) Dopo avere rotto il ghiaccio nel nuovo anno con il Montebelluna in un finale di gara da cuori forti, ora l’imperativo è non fermarsi più. E se possibile abbinare al massimo profitto in termini di risultato anche a una prestazione convincente. È in tal senso che a Rovereto il Padova è chiamato a dare ulteriori rassicurazioni, in una sfida con il Mori Santo Stefano (penultimo) che sulla carta non sembra poter riservare particolari insidie, anche se è bene sempre tenere alta la guardia alla luce del successo in extremis all’andata, tanto più che nelle ultime due trasferte il Padova ha perso. Tra l’altro è la gara che precede la sosta del campionato, e l’auspicio è che i biancoscudati possano arrivarci con una classifica ancora più felice sperando in un passo falso (anche mezzo) dell’Altovicentino. È terminata da pochi minuti la rifinitura quando Parlato si presenta per la chiacchierata della vigilia con i cronisti. Senza tanti giri di parole, il tecnico va subito al sodo: «Dobbiamo dare continuità a livello di punti, è la cosa che più conta. Mi auguro che la squadra si sia tolta un po’ di scorie psicologiche, in settimana ho visto molto meglio i ragazzi. C’è anche l’entusiasmo per una vittoria meritata, anche se presa per i capelli. Mi aspetto un Padova molto attento e consapevole di quello che vuole, ossia fare la prestazione e portare a casa i punti». Il presidente Bergamin ha affermato di aspettarsi una prestazione diversa sul piano del gioco e della brillantezza. Vale anche per lei? «Un allenatore si aspetta tante cose, io mi aspetto di vincere che è ciò che conta, il resto sono chiacchiere. L’importante è che le difficoltà psicologiche siano passate: aver preso tre gol a Mogliano aveva lasciato qualche scoria, parlando con i ragazzi ormai è superata. Mi auguro che ci sia grande attenzione nel non prendere gol e che si giochi con la testa più libera».

Ore 11.00 – (Gazzettino) Tiepida finora la risposta dei tifosi biancoscudati per la partita di oggi, con 171 biglietti venduti in prevendita a Padova, ma anche in questa occasione c’è da attendersi comunque un buon seguito. Il settore ospiti dello stadio Quercia di Rovereto può infatti contenere 1.300 persone e molti acquisteranno i tagliandi direttamente sul posto (botteghini aperti dalle 12, costo 10 euro, gratis i nati dall’1 gennaio 2003). Seguiranno la squadra i tifosi dell’Aicb, con un pullman organizzato dal club Amissi, e i ragazzi della Fattori che ieri sul proprio profilo Facebook hanno chiamato a raccolta il popolo biancoscudato. “Domani sarà fondamentale il nostro supporto – hanno scritto – perciò tutti a Rovereto! Ritrovo alle 10 al parcheggio sud dell’Euganeo”. La località trentina dista 156 chilometri ed è raggiungibile percorrendo l’autostrada A4 fino a Verona per poi imboccare la A22 del Brennero.

Ore 10.50 – (Gazzettino) L’ex direttore generale Gianluca Sottovia e il Calcio Padova 1910 hanno siglato un accordo transattivo davanti al giudice del lavoro Francesco Perrone. I rispettivi legali, Francesco Rossi e Filippo Collia, hanno raggiunto un’intesa complessiva sulle spettanze dell’ex dirigente biancoscudato che aveva vinto due cause in tribunale: la prima per il riconoscimento degli emolumenti di fine rapporto, la seconda per l’illegittimità del licenziamento deciso dal presidente Diego Penocchio. L’ammontare dei crediti di Sottovia supera abbondantemente la cifra che i suoi legali avevano pignorato lo scorso anno con un decreto ingiuntivo nelle casse della Lega di serie B all’interno del pacchetto di contributi di circa 4,5 milioni di euro (soprattutto diritti televisivi) destinati al Calcio Padova. Sottovia percepirà una cifra oscillante tra il 60 e il 70% di quanto gli sarebbe dovuto. L’accordo è stato inserito nel piano complessivo di ristrutturazione del debito che i legali di Penocchio presenteranno entro fine mese al commissario giudiziale Marco Basaglia e al giudice fallimentare Caterina Zambotto. Nell’arco di due o tre mesi il tribunale potrebbe dare il via libera all’omologa del concordato. A partire da quella data inizierebbe il riparto delle spettanze: un primo acconto del 30% entro i successivi 120 giorni, un ulteriore 30% alla scadenza del primo anno, il saldo entro due anni. Stando alle indiscrezioni fin qui trapelate gli avvocati del presidente Penocchio e quelli del suo predecessore Marcello Cestaro avrebbero definito i piani di rientro di gran parte delle esposizioni debitorie. Ai calciatori in organico nella stagione 2013-14 dovrebbe essere corrisposto il 50 per cento di quanto previsto dai contratti. I dipendenti amministrativi della società dovrebbero essere liquidati per intero. Il Calcio Padova 1910 potrà inoltre beneficiare di rateizzazioni nel saldo dei debiti previdenziali e di quelli nei confronti dell’erario.

Ore 10.30 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Volpe dal titolo “Una partita da vincere in difesa) Le premesse da fare sono due, prima di andare ad analizzare i punti su cui il Padova deve assolutamente migliorare per tornare in testa alla classifica. Prima di tutto oggi a Rovereto conta solo ed esclusivamente vincere, non importa come. Il Padova non può permettersi di perdere altri punti per strada, soprattutto in un turno sulla carta favorevole all’Altovicentino, che ospiterà a Valdagno il Kras Repen. I Biancoscudati possono pure continuare a subìre sempre un gol a partita, visto che, vincendole comunque tutte, sarebbero matematicamente promossi in Lega Pro. Ma è evidente che in fase difensiva le cose vadano migliorate in fretta. E non è un caso che, ad inizio settimana, Carmine Parlato si sia augurato di vincere 1-0 contro il Mori Santo Stefano. Sì, perché le statistiche non sono dalla parte del Padova, e raramente accade che una squadra capace di incassare più di un gol a partita riesca a trionfare in campionato. In questo momento, con venti reti sul groppone in diciannove giornate, quella biancoscudata è la quinta difesa del torneo. Meglio hanno fatto, oltre all’Altovicentino, anche Belluno, Sacilese e Tamai. Basta pensare che l’anno scorso il Pordenone trionfò subendo solo 21 gol in tutto il torneo, per capire che c’è qualcosa da correggere. A preoccupare maggiormente è il fatto che Cunico e compagni non riescano a mantenere la porta inviolata da undici giornate consecutive. Non è questione di uno o due episodi, soltanto in quattro gare su diciannove il Padova è stato in grado di non prendere gol. Per fare un paragone, persino il Mezzocorona ultimo in classifica ha fatto meglio in questa statistica, riuscendo a terminare cinque partite con la porta inviolata. Ecco perché è fondamentale invertire la rotta e Parlato sta lavorando molto in questo senso e molto lavorerà anche durante la sosta della prossima settimana. Fermo restando che il Padova è una squadra votata all’offesa, costruita per attaccare, e che già dalla precedente gara contro il Montebelluna si sono visti progressi.

Ore 10.20 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Lanzotti; Bortot, Sentinelli, Niccolini, Salvadori; Segato, Mattin; Ilari, Cunico, Petrilli; Ferretti.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Il “4-2-3-1” potrebbe essere la soluzione migliore? «È un modulo che aiuta ad aprire un po’ gli spazi, ma l’abbiamo utilizzato anche a Mogliano come a Valdagno. Le mie scelte saranno figlie della personalità, della voglia e della continuità dei giocatori, oltre che delle caratteristiche di velocità che mi serviranno sul campo. Giovedì ho provato il “4-3-1-2”, ieri il “4-2-3-1”, quindi la squadra sa come comportarsi in tutt’e due i casi». Fisicamente, invece, come sta la sua squadra? «Bene, e ci tengo a dire una cosa: chi parla di un problema di condizione fisica evidentemente di calcio capisce poco. Quindici giorni fa abbiamo giocato a Valdagno in un modo che tutti hanno visto: possibile che in due settimane si sia persa tutta quella condizione? Nell’arco di 34 partite ci può stare che l’uno o l’altro giocatore possa calare individualmente, ma non è per questo che dobbiamo parlare di un Padova in difficoltà». Potrebbe star fuori Cunico, sostituito da Zubin? «Emil è polivalente, e in passato ha già fatto quel ruolo. Ci potrebbe stare, ma prima di togliere Cunico ci penserò diverse ore».

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Non le interessa, per ora, rivedere il Padova d’inizio campionato, come invece si augura il presidente Bergamin? «L’importante è che i segni dei tre gol presi a Mogliano siano stati cancellati. Spero ci sia grande attenzione dietro, in modo da non prendere gol, e soprattutto che la testa sia un po’ più libera. Certo, mi aspetto anche intensità, qualità, concretezza, ma quello che conta sono solo i tre punti. Voglio un Padova consapevole di quello che vuole». All’andata fu una partita difficile, risolta solo nei minuti finali. Si aspetta un copione simile oggi? «Sarà un po’ diversa, perché ormai li conosciamo. Giochiamo contro motivazioni e obiettivi ben diversi dai nostri, li dovremo aggredire senza perdere la testa: ci saranno dei momenti in cui il Mori giocherà molto abbottonato come spesso fa, starà a noi trovare le vie giuste senza intestardirci. Attenzione, concentrazione e voglia di sfondare devono essere le nostre priorità: sarà una partita con pochissimi spazi, i pochi che ci lasceranno dovranno essere sfruttati».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) C’è chi vorrebbe vedere di nuovo il Padova spumeggiante d’inizio stagione e chi, invece, bada solo al risultato. I Biancoscudati scendono in campo a Rovereto, contro un Mori Santo Stefano tutt’altro che irresistibile e che sin qui ha messo insieme la miseria di otto punti in tutto il campionato, e Carmine Parlato, dopo una settimana di dubbi e prove tecniche, deve scegliere. La sorpresa, inaspettata fino ad un certo punto, potrebbe essere l’esclusione di capitan Cunico, che ha bisogno di tirare il fiato e che potrebbe essere sostituito da Zubin in mezzo ai tre trequartisti. Ma la prospettiva di rivedere in campo l’attacco “pesante” con il capitano, Ilari e Petrilli ad ispirare Ferretti non è affatto da scartare. Se stare dall’una o dall’altra parte, nell’eterna diatriba tra il bel calcio ed il risultato, Parlato invece l’ha già deciso: «Voglio vincere, e penso solo ai tre punti», le parole del tecnico alla vigilia. «Dobbiamo dare continuità di risultati, e questa è la prima cosa che conta. Mi auguro che la squadra abbia smaltito un po’ di scorie psicologiche, questa settimana l’ho vista molto meglio sotto questo punto di vista e abbiamo fatto in modo di lavorare anche sull’entusiasmo, che può derivare da una vittoria presa per i capelli, per quanto a mio avviso meritata, come quella contro il Montebelluna».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Penultimo in classifica e fermo a 8 punti, il Mori oggi dovrà fare a meno di due pedine fondamentali: capitan Cristelotti andrà in panchina, ma sarà inutilizzabile a causa di uno stiramento, mentre Eisenstecken è fermo da due mesi e non è nemmeno convocato per questa partita. Abbottonatissimo il 4-5-1 di mister Davide Zoller, con l’ex Belluno Pruenster al centro della difesa e Tisi (nella foto), che all’andata fece male a Petkovic dagli undici metri, da solo all’arma bianca contro la difesa biancoscudata schierata. Solo una vittoria (contro il Kras Repen, era il 9 novembre) per la squadra trentina in campionato, peggior difesa del girone C con ben 39 reti subìte, e che nelle ultime nove partite è riuscita a conquistare solo due punti e ha rimediato ben sette sconfitte.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) I tifosi stanno cominciando a disaffezionarsi ai Biancoscudati? Presto per dirlo, certo che i numeri dell’ultima settimana fanno sensazione (in negativo) rispetto agli standard del girone d’andata. Per la sfida di oggi a Rovereto contro il Mori sono stati staccati solo 171 biglietti, in prevendita, negli ultimi tre giorni. I tifosi biancoscudati potranno acquistare i tagliandi anche oggi, ai botteghini dello stadio “Quercia” che apriranno i battenti alle 12, ma difficilmente si supereranno, tutto compreso, le trecento presenze. Un dato che fa sensazione, si diceva, ma che in un certo senso segue la scia di domenica scorsa, quando solo 2.936 spettatori si presentarono all’Euganeo per la sfida contro il Montebelluna. In ogni caso, seppur pochi, i tifosi oggi saranno sistemati nella tribuna scoperta opposta a quella centrale dello stadio, un impianto nel quale torneranno a distanza di tre anni: il 27 luglio del 2011, infatti, il Calcio Padova sfidò a Rovereto il Barletta nel bel mezzo del ritiro estivo di Folgaria. Finì 2-2, reti di Di Nardo e Cuffa per la squadra di Dal Canto.

Ore 09.00 – Probabile formazione Padova (Corriere del Veneto): Lanzotti; Bortot, Sentinelli, Niccolini, Salvadori; Segato, Mazzocco; Ilari, Zubin, Petrilli; Ferretti.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) La prevendita abbastanza fiacca, qualche mugugno, i colpi di mercato dell’AltoVicentino, gli infortuni, una trasferta tutt’altro che agevole, varie ed eventuali. La vigilia di Mori Santo Stefano-Padova scorre via fra qualche ansia e mille preoccupazioni striscianti, quanto basta per alzare il livello di allerta sul girone di ritorno biancoscudato oltre i livelli di guardia. Quello che preoccupa maggiormente sono le condizioni fisiche di diversi giocatori, Salvadori e Mazzocco su tutti e la penuria di Under che riduce all’osso le scelte di una rosa apparentemente extralarge. Inizia la rifinitura e i due osservati speciali, contrariamente al giorno prima quando la seduta aveva registrato più di un intoppo, sono regolarmente in gruppo. Corrono, si agitano, disputano la partitella, insomma le sensazioni sono buone anche se Carmine Parlato frena un po’ quando gli si chiedono lumi circa i tanti acciacchi della rosa. «Sono entrambi a disposizione — taglia corto — è chiaro che poi bisognerà valutare se avranno o meno i 90 minuti sulle gambe». In questo senso il problema Under continua a essere una spina nel fianco di Parlato, tanto che la società sta proseguendo nella ricerca di un centrocampista classe 1995 o 1996 bussando alle porte di diverse big della serie A. Non il Genoa, con cui il ds Fabrizio De Poli non ha mantenuto un feeling adeguato nonostante l’esperienza passata alla corte di Enrico Preziosi. Nel frattempo persino la convocazione di Pittarello al Torneo di Viareggio con la Rappresentativa della categoria potrebbe essere un piccolo problema e non un comprensibile vanto per la società. «Da una parte sono contento per lui — sospira Parlato — dall’altra mi auguro non ci siano defezioni fra gli Under, perché come avete potuto vedere siamo un po’ tirati sotto questo punto di vista». La formazione rimane un rebus. Dionisi rischia di rimanere penalizzato dalle defezioni proprio degli Under, mentre in avanti ci sono talmente tante soluzioni da far venire il mal di testa a chiunque. L’ultima ipotizza addirittura il trentasettenne Zubin nel ruolo di trequartista: «L’ha già fatto in passato – argomenta Parlato – è una delle ipotesi possibili che sto studiando, ma ce ne sono anche delle altre. Il 4-2-3-1? Dobbiamo lavorare su più moduli, essere attenti anche alle varianti in corso d’opera. La squadra sta bene, questo vorrei chiarirlo e lo dimostra il secondo tempo di Valdagno. Non credo proprio che in due settimane si sia persa la condizione, sono convinto che non sia questo il problema. Siamo partiti a tremila, e fortunatamente i ragazzi sono andati oltre. Poi ci sta che un gruppo fatichi in tre-quattro partite, è logico che visti i presupposti qualche singolo giocatore dopo aver tirato la carretta possa faticare più del dovuto». L’avversario odierno, il Mori Santo Stefano, ha già annunciato che indosserà l’elmetto chiudendo ogni spazio: «Mi auguro che la squadra abbia smaltito le scorie delle due sconfitte contro AltoVicentino e Union Pro – chiude Parlato – aver vinto all’ultimo secondo con il Montebelluna è stata una bella iniezione di fiducia. Ora dobbiamo tornare a vincere anche in trasferta, anche se gli spazi saranno chiusi e l’avversario pronto a tutto pur di fare punti». Non resta che dare parola al campo: una vittoria potrebbe cancellare ogni nube.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Il Calcio Padova spa, la società che ancora detiene il glorioso biancoscudo della città del Santo, alle prese con il tentativo — ormai pressochè andato a buon fine — di evitare il fallimento, ha trovato un accordo economico con Gianluca Sottovia, ex direttore generale del Calcio Padova 1910, arrivato ai ferri corti con la società di Diego Penocchio (adesso solo una scatola vuota in attesa dal proprio destino) per vicende legate al contratto di lavoro che facevano avanzare all’ex dg un credito di circa un milione di euro. Di fronte al giudice Francesco Perrone, Sottovia e i legali del Padova hanno sottoscritto un accordo che vedrà la società di viale Rocco versare il 60% del debito nelle casse dell’ex dipendente che, in cambio, ha dato il suo via libera a far rientrare l’operazione nel concordato preventivo che il Padova dovrà presentare entro sabato prossimo al giudice Caterina Zambotto. Una mossa che spianerebbe ulteriormente la strada alla società, che già nei giorni scorsi aveva messo a segno consistenti passi in avanti nella direzione di un concordato nei confronti di tutti i creditori. Un passaggio che, di fatto, si concluderà con la liquidazione della società senza ulteriori strascichi giudiziari.

Ore 08.36 – Serie D girone C, il prossimo turno (ventesima giornata, domenica 25 gennaio ore 14.30): AltoVicentino-Kras Repen, Fontanafredda-Giorgione, Mezzocorona-Belluno, Montebelluna-Legnago, Mori Santo Stefano-Padova, Tamai-Clodiense, Triestina-ArziChiampo, Union Pro-Dro, Union Ripa La Fenadora-Sacilese

Ore 08.34 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: AltoVicentino 45, Padova 44, Belluno 38, Sacilese 33, Clodiense 32, ArziChiampo 31, Union Ripa La Fenadora 29, Tamai 28, Montebelluna e Fontanafredda 27, Union Pro 25, Giorgione 23, Dro 19, Legnago 18, Triestina e Kras Repen 15, Mori Santo Stefano 8, Mezzocorona 7.

Ore 08.32 – Serie D girone C, i risultati della diciannovesima giornata: ArziChiampo-Mori Santo Stefano 1-0, Belluno-Tamai 2-2, Clodiense-Union Ripa La Fenadora 4-1, Dro-AltoVicentino 1-3, Giorgione-Union Pro 2-1, Legnago-Kras Repen 1-1, Mezzocorona-Fontanafredda 1-3, Padova-Montebelluna 2-1, Sacilese-Triestina 1-1.

Ore 08.30 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.28 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Macron Store, Supermercati Alì, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Zero Emissioni, Ecosystem, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 24 gennaio: rifinitura alla Guizza, recuperati Salvadori, Mazzocco e Degrassi.




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