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Ore 21.40 – (Il Piccolo) È andata davvero male al giovane Danilo Perrotta, che giovedì, appena diventato alabardato, si è subito infortunato piuttosto gravemente: gli esami clinici specifici, infatti, hanno evidenziato la rottura del menisco, la lesione al legamento collaterale mediale e la probabile sfilacciatura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro. Nei prossimi giorni l’attaccante verrà operato dal dottor Umile Giuseppe Longo presso il reparto di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale policlinico universitario Campus Bio-Medico di Roma. Intanto ieri gli alabardati hanno proseguito la preparazione in vista della sfida di domani allo stadio Rocco contro l’Arzignanochiampo (inizio ore 14.30, arbitra Pennino di Palermo). Finalmente Milicevic è ritornano a lavorare con il gruppo, pertanto l’attaccante croato sarà disponibile per domani. Lavoro quasi completo anche per Fiore, che però si sta allenando con un tutore alla mano fratturata e non ha preso parte alla partitella finale: lui ovviamente non sarà disponibile per la sfida con l’Arzignanochiampo, sperando che venga recuperato per il derby col Kras dell’8 febbraio.
Ore 21.30 – (Il Piccolo) Ha ereditato una Triestina all’ultimo posto in classifica, con soli 2 punti guadagnati in 8 partite. Ha dovuto far fronte a un continuo viavai di giocatori, facendo di conseguenza fatica a trovare un’esatta quadratura di squadra e a darle una precisa identità. Deve inoltre lavorare in un contesto che non si può certo definire sereno, per tutte le vicissitudini ormai note che portano a un serpeggiante nervosismo fra i giocatori. Proprio per tutti questi fattori, il lavoro svolto finora da Giuseppe Ferazzoli non può che essere giudicato positivamente. Anzi il suo cammino, inteso come media punti a partita, di per sé sarebbe sufficiente a guadagnare una salvezza diretta, ma calcolato nell’arco dell’intero campionato, quindi se l’Unione avesse mantenuto questo ritmo fin dall’inizio. Il problema è che con quella pesante eredità delle prime otto giornate, questo ritmo ancora non basta per ambire adesso alla salvezza diretta e servirà comunque un’accelerazione. Senza che questo, ovviamente, sia un processo a Stefano Lotti, per il quale è inutile ricordare tutte le difficoltà (e anche le sfortune) con cui si è trovato a lavorare. Ma torniamo ai numeri di Ferazzoli sulla panchina della Triestina: il tecnico alabardato, nelle undici partite della sua gestione, ha finora ottenuto 2 vittorie, 7 pareggi e 2 sconfitte. Il dato che balza subito all’occhio sono le pochissime battute d’arresto: questa Triestina nelle ultime undici giornate ha perso solamente 2 volte, un progresso notevole per una squadra che era uscita sconfitta 6 volte nelle prime 8 partite. Certo, c’è ancora una grande fatica a vincere, ma va detto che con i 13 punti ottenuti in 11 giornate, Ferazzoli vanta una media punti a partita di 1,18: è un ritmo che porterebbe a una sudata salvezza diretta, perché moltiplicato per le 34 giornate di campionato porterebbe proprio alla fatidica soglia dei 40 punti . Il problema è che partendo con il pesante handicap delle prime otto giornate, questo ritmo non può bastare. Con questo passo, infatti, la Triestina otterrebbe da qui alla fine ancora 18 punti, che sommati ai 15 attuali significherebbe chiudere a 33 punti, ovvero play-out da giocare in una discreta posizione, ma nulla più. Insomma, al comunque buon ritmo tenuto finora dall’Unione targata Ferazzoli, serve ancora qualcosa in più.
Ore 21.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «Sarà un Tamai senza calcoli». Stefano De Agostini riesce anche a scherzare sulle coliche renali che lo hanno costretto ad abbandonare la panchina nel corso di tutte le ultime tre gare. Il problema ora è stato eliminato e il tecnico confida di poter tornare regolarmente in panca a tempo pieno, in occasione del match di domani alle 14.30 con la Clodiense. FURIE E LEONI – «È la squadra più in forma del momento – De Agostini giudica i leoni rampanti di Chioggia, quinti con 32 punti -. Per giocare alla pari dovremo fare una prestazione al livello di quella di Belluno (2-2, ndr)». A proposito, fuori onda l’allenatore esprime il suo parere sulla giornata a porte chiuse che il Belluno dovrà disputare (contro il Fontanafredda) per le intemperanze del pubblico gialloblù dopo il gol annullato a Corbanese al 90′. «Un provvedimento esagerato – ammette -. Hanno urlato, ma nessuno ha fisicamente minacciato l’arbitro. Dovrebbero andare a vedere cosa succede sui rettangoli del Sud. Io ne so qualcosa». La Clodiense dopo la sconfitta di Sacile ha fatto fuochi d’artificio (4-4) insieme all’Altovicentino, ha pareggiato (1-1) a Monrupino e vinto a Montebelluna (3-0) e con l’Union Ripa (4-1, doppietta di Santi, giunto a quota 11). Tra le Furie (28) sono squalificati Brustolon e Petris e infortunati Ursella e Corazza. In dubbio Rigutto. I TRE CROCIATI – Zirolandia è sempre più magra. Fuori anche Piscopo, appena arrivato. Problemi a un legamento crociato, come per Grazzolo e Grion. «Sono i nostri “crociati” – sorride amaro Zironelli -. Ovvio che a questo punto – scuote la testa il tecnico sacilese – gli obiettivi vadano rivisti. Siamo ai minimi termini (14 giocatori, ndr) e sarà difficile restare nel giro playoff. Noi però – sguardo deciso – daremo sempre tutto. Mi è piaciuto l’atteggiamento del pubblico a fine gara, domenica scorsa. Nonostante il pareggio al 90′ dei rossoalabardati, i tifosi ci hanno applaudito a lungo. Segno che comprendono le nostre difficoltà». Una notizia buona c’è: a Seren del Grappa rientrerà Boscolo Papo. L’Union Ripa ha perso 4 delle ultime 6 gare. Pederiva a soci cercano la prima vittoria del 2015. GIOVANI E BELLI – «Sarà una partita divertente», è la previsione di Maurizio De Pieri per la sfida fra i suoi rossoneri (27) e il Giorgione (23). «Sono squadre che si assomigliano – spiega il tecnico -: anche loro sono giovani, veloci e propositivi. Noi – nasconde a fatica la soddisfazione – stiamo facendo bene, con 4 vittorie nelle ultime 5 giornate, e non abbiamo alcuna intenzione di fermarci. In fase d’attacco (32 i gol fatti, ndr) i ragazzi sono micidiali. Dobbiamo però migliorare (32 le reti subite, ndr) la fase di contenumento». Non ha recuperato Frison. In dubbio Onnivello, infortunatosi a un ginocchio in allenamento.
Ore 20.30 – (Corriere delle Alpi) Il Ripa Fenadora guarda oltre le due sconfitte consecutive e vuole ripartire con una vittoria contro la Sacilese nella partita spartiacque di domani al Boscherai. Dopo la squalifica, ritrona tra i pali capitan De Carli, mentre il centrocampista Mastellotto dovrebbe recuperare dopo lo stop di domenica per un ginocchio gonfio. A caccia dei 3 punti. «Così avremmo un punto in più rispetto alle prime tre giornate dell’andata (pareggio con Dro e Sacilese e sconfitta con la Clodiense)», fa i conti il fuoriquota Marco Dassiè. Come a dire che non c’è di che preoccuparsi per la doppia battuta d’arresto: «Siamo tranquilli», sottolinea il giovane centrocampista neroverde. «Abbiamo perso due partite, ma la società crede in noi e in quello che stiamo facendo e pensiamo alla gara con la Sacilese. Sarà dura, ma vediamo di vincere». Tifosi, dodicesimo uomo in campo. «Il pubblico può essere la nostra arma in più. Ogni domenica i tifosi vengono sempre a seguirci e a sostenerci sia che vinciamo sia che perdiamo e la loro spinta può servire a caricarci ancora di più», evidenzia Marco Dassiè, che poi si concentra sulla fase difensiva, da aggiustare: «Dobbiamo subire meno gol, restando più compatti e aiutandoci maggiormente l’un l’altro, aspetto che è sempre stato il nostro punto di forza: se prendiamo troppi gol, non è colpa solo della difesa, ma di tutta la squadra». Compattezza. È l’aspetto sul quale il giovane centrocampista neroverde mette l’accento in vista della sfida casalinga di domani, che arriva dopo due gare in cui la squadra ha subito sette gol: «Dobbiamo cercare di non subire gol», rimarca Dassiè. «Nelle ultime partite ne abbiamo presi troppi, mentre la difesa è sempre stata il nostro punto di forza e dobbiamo ripartire da questo. Se dovessimo subire gol, dovremo reagire senza contraccolpi psicologici: ci rimboccheremo le maniche e cercheremo di raggiungere il pareggio e di andare a vincere. È il nostro spirito». La Sacilese. «È una buona squadra, che gioca bene palla a terra. Però anche noi siamo bravi», dice Dassiè. «Dobbiamo limitare il possesso palla degli avversari e fare noi la partita, tenendo il pallino del gioco senza farci sorprendere». Scontro diretto. È una gara chiave quella contro la Sacilese, quarta in classifica con 33 punti, 4 in più dei neroverdi: «Siamo tutti sereni, è una partita come le altre. Siamo due buone squadre, è una partita importante, ma nessuno ha paura. Crediamo sia nel mister che nella società e cercheremo di farli contenti», rimarca il centrocampista classe 1995 dell’Union.
Ore 20.10 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Acciacchi. Chi nei risultati, chi nel fisico. Belluno e Union Ripa hanno chiuso le rispettive settimane di lavoro e sono pronti ad affrontare la prossima sfida di campionato, ultima prima della sosta del torneo di Viareggio, con qualche pensiero per la testa. UNION RIPA – Per i neroverdi di Max Parteli si tratta di un match particolarmente delicato. Domani al Boscherai arriverà infatti una diretta concorrente nella corsa ai playoff, la Sacilese quarta in classifica. Il Ripa però non può guardare in faccia a nessuno e dopo due ko consecutivi e soltanto 4 punti su 18 portati a casa nelle ultime sei partite deve a tutti i costi ritrovare il ritmo di un paio di mesi fa e ricominciare a marciare. BELLUNO – Problemi fisici invece per la truppa di Roberto Vecchiato. Il quale, già privato di Pellicanò, Sommacal e Paoletti contro il Mezzocorona dovrà rinunciare anche a Ruben D’Incà, che giovedì in allenamento si è fatto male a un ginocchio, fatica a camminare e spera che la risonanza magnetica non dia brutte notizie. ARBITRI – Sono stati designati Marco Rossetti di Ancona per Union-Sacilese e Michele Ruggero di Roma per Mezzocorona-Belluno.
Ore 19.50 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Il ricorso ve lo faccio io. Maurizio Paniz accoglie la proposta del Belluno e aggiunge che secondo la sua esperienza di legale che conosce bene norme, abitudini e vicende della giustizia sportiva, la società ha tutte le carte in regola per vedere accolto il ricorso contro multa e giornata di squalifica del campo. «La multa non so – ammette l’avvocato bellunese, ex onorevole e presidente dello Juventus Club Montecitorio – ma per la giornata a porte chiuse sarei fiducioso». Giocare una partita senza pubblico è un altro danno economico non da poco. «Per quanto mi riguarda è ancor prima un danno morale a una comunità e un territorio che non meritano assolutamente di passare per “razzista”. Siamo una città e una popolazione che da decenni accoglie migliaia di persone da tutto il mondo e dal sud Italia, che dunque passi». Qualche insulto («terrone») pare sia volato per davvero. «Può essere e non sarebbe la prima volta, ma purché sia perfettamente d’accordo che certe espressioni sarebbe meglio evitarle proprio, bisogna anche con lucidità ricondurre il tutto ai fatti accaduti. Punirli con una simile doppia sanzione mi sembra assolutamente esagerato, enfatizza un qualcosa che se è accaduto non aveva certo le dimensioni che una simile decisione gli ha fatto invece assumere». Dunque si può sperare in una Belluno-Fontanafredda a porte aperte? «Credo proprio che ci siano i termini per far sì che il ricorso venga accolto. Alla peggio la giornata a porte chiuse potrebbe essere mutata di una sanzione economica aggiuntiva, ma questo si vedrà a procedimento avviato e concluso». Si offre a seguirlo in prima persona? «Se me lo chiederanno sarò felicissimo di farlo, da amico e tifoso. In passato ho già dato la mia disponibilità e il mio aiuto a realtà sportive locali alle prese con simili questioni». Continua a seguire il Belluno? «Certo, sono sempre aggiornato su risultati, mercato, rosa e indubbiamente la società sta svolgendo un’eccellente lavoro che trova riscontro sul campo con i risultati che conosciamo. Allo stadio invece riesco ad andare poco, causa gli svariati impegni. Tra cui, lo ammetto, quelli con la Juve. E quella viene sempre prima».
Ore 19.30 – (Corriere delle Alpi) A Mezzocorona per tornare alla vittoria. Il Belluno è reduce da due pareggi consecutivi contro Mori S. Stefano e Tamai e vuole tornare subito al successo in casa dei trentini. Tradizione favorevole. Sul campo del Mezzocorona i gialloblù si trovano bene: il bilancio parla di tre vittorie del Belluno, una dei padroni di casa e un pareggio. Lo scorso anno i gialloblù si imposero per 2-0, grazie alle reti di Yari Masoch e Marco Duravia. Occhio al fanalino. Il Mezzocorona si trova all’ultimo posto in classifica, ma non è un match da sottovalutare. «Una squadra che ha fatto 2-2 con il Mori S. Stefano quasi due settimane fa non può pensare che quella di Mezzocorona sia una partita semplice», commenta mister Roberto Vecchiato, che richiama all’attenzione i suoi. «Non mi aspetto un avversario chiuso, il Mezzocorona gioca in maniera spavalda e può essere che ci metta in difficoltà. Allo stesso tempo, però, possono concederci qualcosa». Buone notizie dall’infermeria, visto che Yari Masoch e Simone Bertagno (protagonisti di uno scontro in allenamento qualche giorno fa) sono entrambi recuperati: «In settimana, come sempre, abbiamo lavorato su entrambi i moduli», prosegue il mister, «deciderò come giocare all’ultimo momento. I numeri sul campo del Mezzocorona sono favorevoli al Belluno? Purtroppo ogni partita ha la sua storia e in questo caso non contano». Chi gioca? Difficile capire chi gioca: Vecchiato, viste le squalifiche di Paolo Pellicanò e Sebastiano Sommacal, deve scegliere se schierare al centro della difesa al fianco di Merli Sala il neo acquisto Andrea Di Bari, che in tal caso farebbe l’esordio con la maglia gialloblù, oppure accentrare Giovanni Pescosta e inserire dal primo minuto Danny Paganin sulla corsia di destra. La seconda opzione sembra la più probabile, perché il difensore ex Este non sembra essere ancora pronto. A sinistra c’è Stefano Mosca, mentre tra i pali si potrebbe rivedere Damiano Schincariol, rimasto fuori contro il Tamai. A centrocampo visti i due fuoriquota in difesa, il tecnico gialloblù può schierare i “vecchi”, con Simone Bertagno in cabina di regia, appoggiato da Mike Miniati e Yari Masoch. Davanti bomber Corbanese guida la carica insieme a Marco Duravia e uno tra Francesco Posocco e Ruben D’Incà. Occhio ai diffidati. Il Belluno si presenta sul campo del Mezzocorona con sei giocatori che hanno già collezionato tre cartellini gialli, il prossimo vorrà dire squalifica. Tra questi ci sono Mike Miniati, Marco Duravia, Ivan Merli Sala, Ruben D’Incà, Stefano Mosca e Giovanni Pescosta.
Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Non può prescindere dal terzo risultato utile di fila un Venezia che domani, a Bolzano in casa del Sudtirol (ore 14.30), misurerà le proprie residue aspirazioni di rimonta-playoff. Un traguardo ancora distante (-8 dal 4. posto prima dell’anticipo di ieri sera tra il Novara e l’Alessandria) quindi l’obiettivo del giorno è fare finalmente punti contro un team in migliore posizione di classifica. «Affronteremo una “squadraccia”, nel senso più positivo e insidioso del termine – prevede il tecnico Michele Serena -. A prescindere dai 4 punti in più (33 a 29, ndr) il Sudtirol poggia su un’ossatura collaudata, con buone individualità come Marras che ho avuto allo Spezia e Fischnaller che non c’entra nulla con la Lega Pro. Davanti sono micidiali in velocità, vivono un buon momento, nel complesso anche noi (10 punti in 5 giornate, ndr) però dovremo metterci tantissima intensità». Nemmeno quella seguita al 2-0 di sabato scorso sul Pordenone è stata una settimana in discesa, visto che l’influenza ha colpito Peccarisi e Ghosheh. In compenso Esposito e Greco sono recuperati, come Sales che ha scontato i due turni di stop. Qualche problema anche nel Sudtirol dove la punta Novothny è squalificata e l’esterno Campo infortunato. «Abbiamo le qualità per giocarci la nostra gara – confida Serena -. Con che modulo? Dipenderà in primis dalle condizioni di Peccarisi, ma nel complesso posso scegliere e ho diversi ballottaggi da sciogliere». La sensazione è che si vada verso la conferma del 3-5-2: una maglia in palio per Sales-Dell’Andrea in fascia destra, Zaccagni-Varano a centrocampo (dove rientrerà Esposito con Bellazzini mezzala) in avanti tra Guerra-Greco come spalla di Magnaghi. Il ds De Franceschi ha rinviato alla prossima settimana le eventuali novità di calciomercato, con un difensore centrale in entrata («Il leccese Martinez non è l’unico in corsa» conferma il ds) e in uscita uno tra Magnaghi e un Raimondi candidato alla panchina anche a Bolzano.
Ore 18.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) «Affrontiamo una squadra in ottima salute. Forse nel suo miglior momento. Ma noi andiamo a Bolzano consapevoli delle nostre qualità, convinti di poter fare il risultato». Domani il Venezia scende in campo al Druso (ore 14,30) per affrontare il Sudtirol e mister Michele Serena mette in guardia i suoi giocatori. «Gli altoatesini stanno vivendo forse il loro miglior momento. Lo dimostra il pareggio con cui la settimana scorsa sono riusciti a fermare il Bassano, mettendolo in grande difficoltà. Giocano un calcio spumeggiante, veloce, hanno attaccanti rapidi. Dico tutto questo — sottolinea Serena — non perché dobbiamo spaventarci, ma anzi perché dovremo scendere in campo con convinzione, sicuri delle nostre possibilità. Perché anche noi stiamo vivendo un buon momento». Arancioneroverdi reduci dalla vittoria del Penzo sul Pordenone, che ha dato punti e sostanza al buon parggio di una settimana prima con il Renate. Recentissime le novità nel modulo dettate dagli innesti, in particolare di Maurizio Peccarisi: la sua esperienza e le sue qualità tecniche, oltre ad alcune assenze, sabato scorso avevano indotto mister Serena a puntare sulla difesa a tre, con l’altro innesto Gaetano Capogrosso ed Elia Legati. Sulle fasce erano stati schierati Ghosheh e il giovane Dell’Andrea. Una soluzione che il tecnico arancioneroverde potrebbe riproporre domani a Bolzano, anche se molto dipenderà dalle condizioni fisiche dello stesso Peccarisi, fermato nei giorni scorsi da un attacco influenzale. Ieri l’ex Pordenone si è allenato regolarmente, ma solo oggi mister Serena scioglierà le riserve. «Ho già in mente la partita che intendo fare — dice il tecnico — ma è evidente che se avrò Peccarisi disponibile farò delle scelte, altrimenti ho pronto il piano B». Si ritornerà cioè alla difesa a quattro, contando anche sul rientro di Simone Sales dalla squalifica. Proprio Sales pare in ballottaggio con Dell’Andrea che, nonostante la giovane età, all’esordio dal primo minuto con il Pordenone si è comportato molto bene. Altri ballottaggi potrebbero riguardare Bellazzini con Esposito a centrocampo, dando per scontata la conferma di Varano e Zaccagni, entrambi molto positivi una settimana fa. Davanti potrebbe rientrare Greco, al posto di Guerra, a fare coppia con Magnaghi. Difficile invece vedere Raimondi dal primo minuto, visto il suo attuale coinvolgimento nelle trattative di mercato. Sul quel versante sono sempre in ballo i contatti con il Lecce per portare in laguna un difensore (Gilberto Martinez Vidal), lasciando appunto partire Raimondi. Il Sudtirol viene da tre risultati utili consecutivi (pari a Bassano, doppia vittoria casalinga con Como e Arezzo) e nelle ultime nove giornate, con l’arrivo di Adolfo Sormani in panchina al posto di Claudio Rastelli, ha perso in una sola occasione, con la Giana Erminio, riuscendo a conquistare complessivamente 20 punti (6 vittorie, due pareggi). Nessuno è riuscito a tenere lo stesso passo degli altoatesini, che ora occupano la settima posizione con 33 punti. Due le assenze per gli altoatesini, quella di Soma Novothni squalificato e di Alessandro Campo infortunato. «E’ una squadra con grande qualità. Noi – chiude Serena – dovremo fare una prestazione importante se vogliamo riuscire a fare il risultato». La squadra si allenerà ancora questa mattina al Taliercio e solo al termine mister Serena deciderà le convocazioni. Poi nel pomeriggio è prevista la partenza per Bolzano.
Ore 18.20 – (La Nuova Venezia) Il mercato lascia nuovamente posto al calcio giocato e il Venezia si prepara a salire verso Nord per affrontare domani (ore 14.30), a Bolzano, l’Alto Adige, squadra in grande salute che punta al successo per avvicinarsi ancora di più al vertice della classifica. Primo allenamento, con partitella finale, anche per Maurizio Peccarisi, dopo quattro giorni condizionati dall’attacco febbrile, quindi a lavorare a parte ha proseguito solo Espinal. Finale di seduta con partitella a metà campo e Michele Serena nei panni dell’allenatore, che, rispetto alla gara con il Pordenone, ha anche Esposito e Greco in condizioni ottimali. Sarà comunque Peccarisi l’ago della bilancia nelle scelte del tecnico. «La squadra ce l’ho in testa da lunedì» osservato Michele Serena, «logico che con o senza Peccarisi cambierà anche il modulo». L’Alto Adige viaggia con il vento in poppa dopo l’arrivo in panchina di Adolfo Sormani (20 punti in nove gare), che ha avvicendato l’ex arancioneroverde Claudio Rastelli. «L’Alto Adige sta attraversando un periodo di grazia. Ho visto la partita con il Bassano e per mezzora i vicentini non hanno messo fuori la testa alla loro metà campo. Una squadra galvanizzata dagli ultimi risultati, dall’esser risalita prepotentemente in classifica» continua Serena, «se ha 33 punti, vuol dire che ha disputato una gran bella stagione. Ma anche noi stiamo bene, abbiamo caratteristiche diverse e cercheremo di imporle ai nostri avversari». All’andata i biancorossi, finalisti con la Pro Vercelli nell’ultima edizione dei playoff, sbancarono (1-0) il Penzo nel turno infrasettimanale di metà settembre. «Non so come sia andata quella partita, io ho visto le ultime uscite dell’Alto Adige» aggiunge il tecnico mestrino, «è una squadra che sa ripartire benissimo in velocità con giocatori anche di qualità, come Marras o Campo, Fischnaller è un attaccante di categoria superiore, ma tutto l’organico dà grande affidamento e il 4-3-3 di Sormani si sta esprimendo davvero su ottimi livelli». Il Venezia con dieci punti in cinque gare, vuole proseguire positivamente il girone di ritorno. «Possiamo portare a casa un risultato positivo, questo è poco ma sicuro». Dopo due giorni lontano dal Taliercio per pianificare piani di mercato tra Milano e Nord Italia si è rivisto anche il direttore sportivo Ivone De Franceschi. «Ci sono due-tre piste da percorrere. Il difensore è il nostro primo obiettivo per sopperire alla partenza di Marino. Oltre al Lecce per Martinez sono aperte anche alcune altre ipotesi, ma ormai tutto è rimandato alla prossima settimana. Non siamo con l’acqua alla gola, possiamo e dobbiamo ponderare le scelte». Questa mattina allenamento rifinitura al Taliercio, poi nel primo pomeriggio la partenza per Bolzano.
Ore 18.00 – Sala stampa, Angelo D’Angelo (centrocampista Avellino): “La contestazione ci sta tutta, non dovevamo sbagliare questa partita. I tifosi sono stati maturi e aperti al dialogo, erano arrabbiati ma ne hanno motivo. Per noi una partita da dimenticare. Non è stato l’Avellino di sempre e siamo molto amareggiati, dovremo riprenderci subito perché a La Spezia sarà dura. Cerchiamo di archiviare subito questa brutta sconfitta, come abbiamo fatto con la delusione di Vercelli. Abbiamo iniziato bene, poi siamo andati sotto ma non siamo riusciti a recuperare. Nel secondo tempo abbiamo fatto addirittura peggio del primo. Ora vogliamo guardiamo avanti perché ogni partita ha la sua storia e noi contiamo di riscattarci subito”.
Ore 17.40 – Sala stampa, Claudio Foscarini (allenatore Cittadella): “Dovevamo cercare un risultato positivo fuori casa per provare a salvarci. Oggi ad Avellino lo abbiamo fatto, nonostante un primo tempo che è partito per noi in maniera titubante. Poi però abbiamo giocato un grande secondo tempo. Sabato ho visto la gara dei biancoverdi a Vercelli; oggi siamo stati capaci di far perdere loro la convinzione rispetto a quel match. Dovevamo chiudere il match, abbiamo avuto le possibilità per farlo nel secondo tempo ma, è chiaro, va bene così. Reputo l’Avellino una squadra buona che centrerà il proprio obiettivo. Riuscire a fare risultato in questo stadio non è roba da poco. Sono contento dei nuovi giocatori, oggi Stanco si è sacrificato molto anche sui mediani dell’Avellino”
Ore 17.10 – Serie B, la classifica aggiornata: Carpi 46, Bologna 40, Livorno 37, Frosinone e Spezia 35, Avellino e Lanciano 33, Pescara, Pro Vercelli, Ternana e Vicenza 31, Perugia e Trapani 30, Modena 28, Bari 27, Brescia 26, Virtus Entella 25, Catania e Crotone 24, Cittadella e Varese 23, Latina 21.
Ore 17.00 – Serie B, i risultati finali: Avellino-Cittadella 1-2, Crotone-Latina 2-1, Entella-Bologna 1-2, Frosinone-Spezia 1-1, Livorno-Brescia 4-2, Perugia-Bari 1-1, Pescara-Ternana 1-2, Varese-Carpi 0-1, Vicenza-Ternana 3-0.
Ore 16.40 – Lega Pro: vittoria esterna per il Bassano, che batte 2-1 il Giana Erminio a Monza grazie alle reti siglate da Semenzato e Pietribiasi riportandosi momentaneamente in testa alla classifica.
Ore 16.20 – Mori S. Stefano-Padova, la prevendita si chiude a quota 171 biglietti staccati. I tagliandi rimanenti verranno venduti domani direttamente allo stadio “Quercia” di Rovereto a partire dalle ore 12.00.
Ore 15.50 – Serie B, i risultati al termine dei primi tempi: Avellino-Cittadella 1-2, Crotone-Latina 1-1, Entella-Bologna 1-1, Frosinone-Spezia 1-0, Livorno-Brescia 2-1, Perugia-Bari 1-1, Pescara-Ternana 1-1, Varese-Carpi 0-1, Vicenza-Ternana 2-0.
Ore 15.20 – (Giornale di Vicenza) Ama segnare alle lombarde, lui che è lombardo, di Varese. Daniele Dalla Bona sta scaldando il piede in vista di Real Vicenza-Como, gara in programma al Menti domani alle 16. Il centrocampista biancorosso ha realizzato una rete proprio contro i lariani alla terza giornata di andata, una al Renate qualche turno dopo (entrambe le partite sono terminate in parità). Da un pezzo è a digiuno, ma Dalla Bona contro la Feralpi Salò ha colpito la traversa su punizione. Come dire, il gol è nell´aria . Tutto porta a pensare che domani «Finora con le lombarde è andata bene in effetti, io il piede lo sto scaldando da un po´ di tempo. Vediamo come va, cerco sempre di essere positivo». Finì 1-1 all´andata e fu un punto assai prezioso. È d´accordo? «Sì, perché dopo un primo tempo non buono giocammo davvero bene nella seconda frazione e uscimmo dal difficile campo del Como senza aver perso. Da lì iniziammo a prendere fiducia, una fiducia che ci ha fatto compiere ottime cose nel girone di andata». La sua ricetta per battere il Como? «Fare gol, sono tre partite che non riusciamo a segnare». Ecco appunto, che succede? «Parliamo di una serie ristretta di partite e proprio per questo motivo non bisogna allarmarsi. Non ha senso farlo perché stiamo facendo le cose per bene. Non si è fatto gol ultimamente, è vero, ma in campo esprimiamo sempre la nostra identità». Qualche rammarico per i punti raccolti nelle ultime tre gare? «Paradossalmente, la partita che abbiamo giocato meglio l´abbiamo persa, quella contro la Feralpi Salò». La gara col Como può essere determinante per la corsa ai playoff? «Credo di sì. Nessuno ci obbliga a raggiungere determinati obiettivi ma dopo un girone di andata così, in cui abbiamo perso solo due partite, e nessuno ci avrebbe creduto, dobbiamo crederci. Stare là davanti ci gratifica molto». Lei poi è uno dei giocatori più esperti «Ho portato a termine numerosi campionati e ne ho viste tante: squadre favorite che sono retrocesse, formazioni Cenerentola, un po´ come noi, che hanno stupito. Per questo bisogna insistere magari ritrovando la spensieratezza dell´andata. Certo, ora è più difficile perché le squadre ci conoscono meglio, ci prendono più sul serio». Tornando al gol che manca, se la sente di pensarci lei domani? «Se segno io, sono contento. Ma ci sono compagni che meriterebbero davvero di segnare. Il gol infatti non è solo nelle corde di Bruno, ma anche degli altri attaccanti, e poi dei nostri esterni, Lavagnoli e Vannucci».
Ore 15.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Archiviato il pari di Latina, il Vicenza gioca oggi la prima gara casalinga del 2015 affrontando il Trapani. «Inizia il girone di ritorno, parte, anche a causa del mercato in corso, un altro campionato — precisa Pasquale Marino — alla ripresa abbiamo saputo farci trovare pronti. Dal punto di vista fisico i ragazzi hanno lavorato bene, sono usciti alla distanza e nel momento di difficoltà hanno rischiato poco». L’allenatore del Vicenza, tornando alla sfida di sette giorni fa, ammette che nei primi 45 minuti il Vicenza qualche difficoltà l’abbia incontrata. «Nel primo tempo potevamo fare meglio, c’è stata la loro traversa ma poi Vigorito non ha dovuto fare altre parate. Abbiamo tenuto bene, pur soffrendo un po’, ma la ripresa è stata un’altra storia». Il mercato ha portato in biancorosso Petagna, Manfredini e Vita, arrivi che soddisfano il tecnico di Marsala. «In attacco abbiamo preso Petagna in alternativa a Cocco, e aspettiamo un altro rinforzo ci sono delle trattative in corso. Il nostro obiettivo è complicato da prendere, ma se volevamo accontentarci puntavamo ad obiettivi più facili a cui arrivare. Manfredini si sta allenando benissimo, manca dell’intensità della partita ma la sua esperienza potrà darci una grossa mano. Vita è arrivato da poco ma mi ha fatto un’ottima impressione, ha personalità e capacità nel saltare l’uomo. E’ un ragazzo che ha voglia, come tutto il gruppo che punta a lavorare e migliorarsi sempre». Nelle aspettative della dirigenza dovrà essere un Vicenza più forte, anche se il gol manca da oltre tre gare. «E’ vero che nell’ultimo periodo si è segnato poco — ammette Marino — ma la squadra sa mantenere il suo equilibrio. La gara di Latina ha dimostrato che sappiamo creare le occasioni da gol, è importante». E per battere il Trapani il Vicenza dovrà essere cinico e concreto, oltre a tenere altissima la concentrazione in difesa. «Il Trapani nell’ultimo periodo ha sofferto qualche infortunio, ma ora hanno recuperato Mancosu che è il loro terminale offensivo principale. Giocano a viso aperto, cercano la profondità visto anche le caratteristiche degli attaccanti centrali e degli esterni. Dovremo stare attenti perché quando saremo noi ad attaccare non possiamo scoprirci, visto che loro attendono proprio che l’avversario si apra per poi colpire in contropiede». E’ un Trapani che potrebbe cambiare modulo, giocare con un centrocampista in più, ma Marino più di tanto non se ne preoccupa. «Vedremo domani (oggi per chi legge, ndr ), in ogni caso il Vicenza ha una sua idea di calcio e la porterà avanti. Come ho già detto, dovremo imporre il nostro gioco, ma con massima attenzione e sapendo attendere il momento giusto per colpire».
Ore 14.50 – (Giornale di Vicenza) C´è la conferma, giocherà Vigorito. Contro il Trapani sarà ancora il vice di Bremec a difendere la porta del Vicenza, come a Latina. Il problema al polpaccio (piccola lesione al gemello mediale sinistro) ha costretto il portiere spagnolo, che ieri non ha preso parte alla rifinitura, alla resa. Bremec, presumibilmente, non potrà essere in campo neanche la settimana prossima a Terni. È questa l´unica sostanziale novità nella formazione che Marino schiererà dal primo minuto. In settimana anche Vigorito aveva destato preoccupazione per un fastidio al ginocchio ma ieri è sceso in campo regolarmente al centro tecnico Morosini e non ci sono dubbi sul fatto che possa giocare. Un´altra novità è la prima convocazione con la maglia biancorossa del Vicenza per l´ultimo arrivo Vita, che ha firmato in settimana ed è pronto a ritagliarsi i primi spazi. Vita figura tra i convocati così come gli altri due innesti del mercato biancorosso, Manfredini e Petagna. Quest´ultimo, peraltro, ha già esordito una settimana fa contro l´ex squadra mettendosi sia in buona luce per come ha partecipato alla manovra d´attacco sia in una luce meno positiva per le due occasioni fallite a pochi metri dalla porta. Già contro il Trapani, se il centravanti di scuola rossonera verrà chiamato in causa, potrà esserci il pronto riscatto. La rifinitura ha confermato quanto Marino ha provato nei giorni scorsi. Nel pacchetto arretrato non si registrano sorprese. Verrà riproposta la linea difensiva che ha superato la prova di Latina, e così, da destra a sinistra, giocheranno Sampirisi, Brighenti, Camisa, D´Elia. Qualcosa cambierà a centrocampo dove con ogni probabilità tornerà Moretti al posto di Sbrissa, reduce dagli impegni con l´under 19. Rispetto a Latina, quindi, gli intermedi saranno Moretti, appunto, Di Gennaro e Cinelli. Da registrare che Sciacca non è ancora disponibile per il dolore persistente all´osso scafoide del piede sinistro. Contro il Trapani poi verrà confermato in blocco il tridente offensivo formato da Laverone, Cocco, Giacomelli. Oltre a Lores Varela, sempre pronto a subentrare per dare il cambio di marcia, stavolta ci sarà anche Vita tra le possibili alternative di Marino. Il giovane attaccante esterno appena giunto dal Monza ha offerto anche ieri segnali positivi sia per quanto riguarda la condizione atletica, sia per le sue doti tecniche. In particolare, ha dimostrato di vedere molto bene la porta. Non resta che vederlo all´opera. JULIO IN CURVA. L´ex biancorosso Julio Gonzalez oggi dovrebbe essere al Menti. Sul suo profilo Facebook ha infatti annunciato il suo desiderio di seguire la partita dalla Curva Sud. QUI TRAPANI. Detto che oggi non ci sarà l´ex biancorosso Ciaramitaro, fermo per problemi fisici, la formazione granata dovrebbe essere priva del temuto Matteo Mancosu. Anche se è in ritiro con la squadra, il bomber sardo ha le valigie in mano, pronto per partire per Bologna. Per tutto il pomeriggio di ieri, infatti, è stato un susseguirsi di contatti tra il club granata e quello rossoblu che avrebbe, infine, portato la propria offerta a 1,5 milioni di euro più bonus. Difficile, quindi, anche se la cessione dovesse concretizzarsi nei prossimi giorni, che Mancosu possa essere utilizzato a Vicenza.
Ore 14.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Il vantaggio sarà quello di giocare senza conoscere i risultati delle avversarie. E, in caso di vittoria, potersi mettere in poltrona a gustarsi le fatiche della concorrenza. Il Bassano è pronto alla trasferta di oggi a Monza (fischio d’inizio al Brianteo alle 14.30) con la Giana Erminio, costretta all’esilio forzato un’ultima volta prima del ritorno allo stadio di Gongorzola. «Abbiamo visto all’andata che la Giana Erminio è una squadra che gioca un buon calcio — spiega il difensore Giusto Priola — e sicuramente ci sfideranno a viso aperto. Dovremo essere bravi noi ad imporre il nostro gioco. Non sarà facile, ma scenderemo in campo con la nostra mentalità vincente per provare a conquistare i tre punti. In fondo, visto l’equilibrio del campionato, bastano un paio di vittorie per ritrovarsi in testa ed avere un pò di vantaggio, come capitato ora al Pavia». Priola è convinto che il momento di flessione attraversato dalla squadra (la vittoria manca da tre partite) sarà di breve durata. «In questo inizio di 2015 — evidenzia — abbiamo affrontato le tre squadre più in forma del momento ed è comunque positivo essere riusciti a mantenere la seconda posizione. Nella nostra prova meno brillante del campionato siamo comunque riusciti ad ottenere un punto, questo mi fa ben sperare per il prosieguo. Sappiamo che il girone di ritorno è sempre più difficile dell’andata, tutte le squadre lottano per cercare di centrare gli obiettivi fissati ad inizio stagione, ma noi siamo sempre in corsa». La Giana è un’incognita vera. Cesare Albè dovrà fare a meno di Giorgio Recino, ancora fermo per l’infortunio al piede. Sul mercato il tecnico lombardo ha chiesto Filippo Corti della Pro Sesto e Massimo Pesenti dell’Albinoleffe. Per entrambi le trattative con i rispettivi club sono decisamente in salita ma un tentativo verrà ugualmente compiuto nei prossimi giorni. Prima, però, c’è da fermare il Bassano. Impresa tutt’altro che semplice, non c’è che dire.
Ore 14.20 – (Giornale di Vicenza) Ai tempi di Vigo e Pontevedra nel ritiro blindato del Mundial ´82, Tonino Asta aveva appena 12 anni, ma il modo in cui difende il gruppo e la veemenza con la quale lo protegge ricorda indelebilmente il compianto Bearzot: la volontà nel fare da scudo a qualunque attacco esterno, l´ergersi a parafulmine contro eventuali veleni in circolo è la medesima del vecio furlano. «In settimana ho percepito un´atmosfera strana e insolita, qualche mugugno che ritengo ingiustificato. E allora vorrei riportare la questione alla realtà per esclusivo amore di verità – sottolinea il timoniere virtussino – perchè è giusto ribadire che noi siamo il Chievo della Lega Pro, sarebbe come se i veronesi fossero secondi in A, roba da stropicciarsi gli occhi. Invece noto che qualcuno dà quasi per scontato che si stia lassù e questo, scusate non mi va bene. Signori, il giorno della presentazione ufficiale del sottoscritto alla stampa, il presidente al mio fianco parlò lui per primo dell´obiettivo salvezza come prioritario, possibilmente schivando i playout. Poi dopo e soltanto dopo avè remmo valutato il da farsi, del resto siamo una matricola. Fermo restando che per centrare il traguardo mancano ancora alcuni punti, vorrei che si prendesse atto della straordinaria stagione che stiamo vivendo. E sia chiaro che il mio non è mica mettere le mani avanti poiché sono uno che vuole vincere ogni partita, inclusa quella a Monza con la Giana Erminio, ma non nascondo le difficoltà e mi piace dire le cose come stanno. E aggiungo che non c´è stato alcun litigio coi tifosi, si è trattato di un gigantesco malinteso, loro ci sostengono in maniera ammirevole ogni domenica e tutte e due vogliamo il bene del Bassano. Però ora è essenziale che ogni componente, squadra, supporter e stampa faccia la sua parte remando nella stessa direzione. Perciò, capitolo chiuso». Bassano lì in mezzo ai vasi di ferro fa quasi tenerezza, non passa giorno che le potenze del torneo non annuncino grandi firme sul mercato: il Pavia ha appena scritturato Marchi dalla Cremonese da addizionare alla premiata ditta del gol Soncin-Ferretti, l´Alessandria ha autografato Germinale dalla Spal, il Novara è impegnato in una poderosa opera di restyling e persino il Como ha arruolato l´ex romanista e azzurro Cassetti tra le sue fila. «Noi invece per ora teniamo gagliardamente botta con quelli che abbiamo – replica Asta – e anzi lasciatemi elogiare Nolè: in settimana non si è allenato per un´infiammazione al tendine rotuleo del ginocchio, non sarebbe nemmeno dovuto partire e al contrario il ragazzo mi ha chiesto espressamente di salire sul pullman. Mi ha detto che è un momento delicato e non vuole mancare». Ergo Iocolano precettato da trequartista dietro Pietribiasi a fare il Nolè con Furlan e soprattutto Cattaneo dall´inizio sulla fascia. Quanto al fantasista potentino, 15-20 minuti di qualità nell´ultimo spezzone di match possono fare comodo eccome se la faccenda non si sblocca. Nella Giana, neopromossa di Gongorzola che già all´andata mise la museruola al Mercante alla Virtus (1-1) hanno appena premiato a Milano l´ormai 65enne trainer Albè come allenatore emergente. Succede come riconoscimento a Pippo Inzaghi ed è la dimostrazione che c´è sempre tempo per imporsi.
Ore 14.00 – (Gazzettino) Un intero girone senza vittorie in trasferta. Non è che tra le mura amiche sia andata tanto meglio – solo tre volte i granata hanno raccolto il bottino pieno – ma la cronica mancanza del segno “2” nelle gare lontano dal Tombolato deve essere corretta al più presto. Impensabile, infatti, raggiungere la salvezza senza mai centrare i tre punti fuori casa anche nel girone di ritorno. Il Cittadella ci riproverà oggi, per l’ennesima volta, ad Avellino. «Sono d’accordo: qualche colpo in trasferta è obbligatorio per una squadra che vuole restare in categoria» conviene Claudio Foscarini. Che aggiunge: «Dire poi che il primo successo lo raccoglieremo al Partenio è comunque azzardato. Andremo ad affrontare una formazione che sta bene, è ambiziosa e ha progetti importanti. L’Avellino di questo campionato sta forse giocando ancora meglio dell’anno scorso, è più propositivo, costruisce bene la manovra. È la tipica squadra da serie B, equilibratissima, con 21 gol fatti e altrettanti subiti. Poi è trascinata in attacco dal bomber Castaldo». A proposito di punte, anche Foscarini finalmente ha l’imbarazzo della scelta. «Ben venga l’abbondanza, perché per mesi ho avuto problemi nell’arrivare a diciotto convocati, affidandomi spesso a qualche ragazzo della Primavera. Ho possibilità di scegliere, e durante la settimana cambio spesso le coppie di attaccanti, alternandoli tra loro. Qualche dubbio per Avellino c’è, ma dall’inizio o nel corso della partita possono tornare utili tutti e quattro». Dubbi non solo nel reparto offensivo – dove giocheranno dal primo minuto Sgrigna e Stanco, quest’ultimo favorito su Coralli – ma anche tra i pali. Chi sarà chiamato a difendere la porta del Cittadella? «Per creare maggiore motivazione serve cambiare, e il discorso vale per tutti, portiere compreso. L’esclusione di Valentini con il Modena è da inquadrarsi in questo senso, non è stato un provvedimento punitivo. A volte rimanere fuori per una o due partite può servire per ritrovare stimoli, non bisogna mai dare niente per scontato. Questa settimana, comunque, Valentini l’ho visto bene». Ad Avellino, seguendo la logica del discorso di Foscarini, potrebbe essere data nuovamente fiducia a Pierobon, ma non sarebbe affatto una sorpresa rivedere Valentini titolare. In mediana torna Rigoni, quindi ballottaggio tra Paolucci e Busellato. Minesso è convocato, ma saranno da valutare le condizioni fisiche dopo l’influenza.
AVELLINO. Massimo Rastelli alla vigilia ricorda la gara di andata: «La sconfitta del Tombolato ci è servita per il prosieguo del girone. I passi falsi in casa con Vicenza, Varese e Crotone in casa ci hanno poi insegnato a fare molta attenzione a queste partite. Non sottovalutiamo l’avversario, il Cittadella non è la cenerentola della serie B. Dovremo dare tutto perché loro non mollano mai». Castaldo e Trotta, alle prese con l’influenza, sono recuperati, ma restano in dubbio. Tra i convocati anche il nuovo arrivato Mokulu.
Ore 13.50 – (Mattino di Padova) «Se vogliamo salvarci, prima o poi dovrà arrivare anche il colpaccio esterno». Beh, meglio prima che poi, vien voglia di rispondere a Claudio Foscarini, partito ieri pomeriggio assieme ai suoi uomini dall’aeroporto di Venezia alla volta di Napoli, punto d’appoggio per raggiungere poi Avellino. Meglio prima perché, in tutto il girone d’andata, il Cittadella in versione trasferta non è andato oltre a sette pareggi e quattro sconfitte. Va da sé che riuscire ad imporsi al “Partenio-Lombardi”, violato soltanto un paio di volte in questa stagione, da Vicenza e Crotone, sarà tutt’altro che semplice, con i biancoverdi in piena rincorsa playoff. Due maglie. Tra i convocati non c’è il nuovo arrivato Camigliano («Ha disputato solo un paio di allenamenti, sarà disponibile dalla prossima»), mentre figura Minesso, tornato ieri a lavorare in gruppo dopo i due giorni ai box per l’influenza. L’impressione è che Foscarini non si azzarderà a rischiarlo, schierando sulle fasce il polacco Kupisz e Paolucci. In attacco Stanco pare ancora favorito su Coralli per affiancare Sgrigna, mentre la seduta di rifinitura al Tombolato non ha fatto chiarezza sull’impiego del portiere: Valentini e Pierobon saranno tenuti sulla corda sino all’ultimo. «Valentini? La sua panchina contro il Modena non è stata una bocciatura, ho piena fiducia in lui. Però, a volte, rimanere fuori per una o due partite può servire a mettersi in discussione e a ritrovare stimoli», le parole significative del tecnico trevigiano. Castaldo leader. Alla vigilia della trasferta irpina Foscarini preferisce non parlare di “mercato”, riservando solo una battuta su Palma, appena accasatosi al FeralpiSalò («Mi spiace sia partito, è un ragazzo eccezionale, ma è stato penalizzato dal momento che stiamo vivendo») e una su Schenetti, che sta «lavorando ancora a parte, ma che potrebbe essere l’acquisto più importante di gennaio». Per quanto concerne l’Avellino, Foscarini vede «un avversario tonico, che sta dando continuità al progetto della scorsa stagione e che, anzi, è migliorato nel gioco, perché inizia a costruire la manovra dal basso. È una vera squadra da serie B, molto equilibrata, e davanti ha un giocatore che le toglierei volentieri come Castaldo, non solo bomber ma trascinatore». Capocannoniere del campionato, ha realizzato 12 dei 21 gol irpini. Inutile dire che è lui il pericolo numero uno.
Ore 13.40 – (Corriere del Veneto) Il grande dubbio della vigilia di Avellino-Cittadella di Claudio Foscarini si chiama Alex Valentini. Contrariamente ad altre occasioni, stavolta il tecnico trevigiano in conferenza decide di non scoprire le carte. E se, da un lato, Foscarini non lo scarica, dall’altro non dice chiaramente che tornerà titolare. A ieri sera c’è chi giura che il tecnico fosse ancora indeciso: «Questa settimana l’ho visto bene — l’esordio di Foscarini — e si è allenato bene. A volte può servire che si resti fuori una o due partite, dipende». Il pari col Modena, che pure ha mostrato un Cittadella in crescita, non ha regalato quella vittoria che continua a latitare pericolosamente. Foscarini sa che per una svolta vera non basta il punticino: «Ci aspetta un impegno su un campo difficile come quello di Avellino. Se vogliamo salvarci dobbiamo vincere anche in trasferta, anche se affrontiamo una squadra molto attrezzata». L’infermeria non regala sorrisi: «Schenetti non ci sarà, non ha recuperato e non verrà convocato neppure Camigliano, aspettiamo che si inserisca al meglio». Per Palma, rispedito al mittente dopo sei mesi non certo positivi, Foscarini ha comunque parole al miele: «È stato penalizzato dalle circostanze e dal momento, è un ragazzo eccezionale e non ho nulla da rimproverargli».
Ore 13.20 – (Gazzettino) Che partita si attende con il Mori? «Sono squadre che si chiudono, sappiamo che non sarà facile. E poi con il Padova tutti ci mettono sempre il 200 per cento perché vogliono fare bella figura, quindi bisogna entrare in campo con la testa giusta e sfruttare anche la mezza occasione». Immaginiamo che a fine gara il primo risultato che chiedete è quello dell’Altovicentino. «È normale, ma lo faranno anche loro. È una lotta di nervi, bisogna essere lucidi fino alla fine». SQUADRA. Mazzocco di nuovo a disposizione dopo il turno di squalifica, Degrassi ancora ai box, Salvadori in dubbio per un problema al flessore: decisiva la seduta di rifinitura per capire se quest’ultimo potrà essere della partita. In caso di forfait, la soluzione potrebbe essere quella di Dionisi basso a sinistra. Anche Thomassen ha recuperato dal guaio al polpaccio, ma non si è allenato con i compagni. Ancora indisponibile il portiere Petkovic, che giovedì si sottoporrà a una risonanza di controllo.
Ore 13.10 – (Gazzettino) Appuntamento rimandato a domani? «Ciò che conta è la prestazione, poi davanti le occasioni arrivano. Non sono comunque uno che vive per il gol, anche se naturalmente spero che la soddisfazione personale arrivi quanto prima». Nonostante la lunga carriera alle spalle, si è emozionato per la “prima” da titolare all’Euganeo? «Fa sempre piacere avere così tanti tifosi, rappresentano una marcia in più. Avevo già assaggiato il calore della gente in tribuna con Ripa e Legnago, è davvero emozionante». Pur raggiungendo l’obiettivo del ritorno alla vittoria, domenica scorsa la squadra non è apparsa brillante. «Si è cambiato tanto. Io, Lanzotti e Bortot eravamo al debutto dal primo minuto, Salvadori aveva fatto solo una partita. Quattro undicesimi nuovi in campo vuol dire tanto, senza dimenticare che abbiamo giocato con un modulo diverso. Qualche difficoltà c’è stata, ma non da allarmarsi. Il Montebelluna ha segnato nell’unico tiro, ma se avessimo segnato prima il 2-0 sarebbe finita in goleada. Dovevamo chiuderla prima, non accontentarci». Modulo, diceva. «In un campionato così lungo non puoi averne solo uno. L’anno scorso al Pordenone facevamo il 4-3-3 o il 4-3-1-2, qualche volta anche il 4-4-2. L’allenatore è molto attento su questo: deve fare delle scelte e siamo in tanti. Ci vogliono buoni giocatori per vincere il campionato, più siamo e meglio è».
Ore 13.00 – (Gazzettino) È un fuoriclasse per la serie D, tanto che anche l’Altovicentino gli ha fatto una corte spietata. Emil Zubin, frenato inizialmente da un’elongazione al bicipite femorale, si sta inserendo sempre più nei meccanismi biancoscudati. Dopo lo spezzone con l’Union Pro, domenica ha esordito da titolare nella partita vinta 2-1 sul Montebelluna. Il gol non è arrivato, ma l’attaccante ci è andato molto vicino. L’auspicio, ovviamente, è che possa trovarlo proprio domani nella sfida a Rovereto con il Mori Santo Stefano (prevendita a quota 147, oggi aperte le biglietterie sud dell’Euganeo dalle 10 alle 12.30). «La forma sta crescendo – esordisce – È da due settimane che lavoro con la squadra, mi manca un po’ di continuità negli allenamenti e nelle partite. Posso migliorare ancora molto». Con l’Union Pro ha sfiorato il possibile 3-3 con una girata che è risultata troppo centrale. «L’ho presa talmente bene che è andata via dritta. Peccato, per come si era messa la partita anche un punto al novantesimo sarebbe stato importante». Con il Montebelluna ha fornito di testa l’assist a Ferretti per l’1-0 e nella ripresa ha colpito un palo. «Sono abbastanza soddisfatto della mia prestazione considerato che non giocavo dall’inizio da due mesi. L’importante era difendere la vittoria, anche se dovevamo chiuderla prima. Mi riferisco anche al mio palo: la palla mi è rimasta un po’ sotto e pensando che arrivasse un difensore ho avuto fretta nel calciare».
Ore 12.50 – (Gazzettino) «Con il Montebelluna la partita non mi è proprio piaciuta. Era importante tornare a vincere, ma non è la gara che mi aspetto con il Mori». Il presidente Giuseppe Bergamin vuole rivedere un Padova brillante nella trasferta di domani, ma anche se i trentini hanno appena 8 punti in classifica, mette le mani avanti. «Facciamo finta che ne abbiano 48, altrimenti diventa difficile. Mi aspetto qualcosa di importante sul piano della prestazione. Voglio vedere se sono state recuperate quella mentalità, quella determinazione e quel bel gioco che abbiamo visto in determinate situazioni all’inizio della stagione. E voglio capire se i ragazzi sono a posto completamente dal punto di vista fisico. È importante che tutti siano pronti per affrontare questa seconda parte di campionato, dove ci vogliono continuità di risultati e di prestazioni oltre a una condizione fisica e mentale giusta. Cercherò di fare capire queste cose, rilassarsi vorrebbe dire perdere il filo del discorso». La convince il sistema di gioco con le due punte oppure è meglio il 4-2-3-1? «Credo che ci siano i giocatori per fare entrambi i moduli, dipende dalla nostra condizione fisica se puntare sull’uno o sull’altro». Ha visto un calo fisico? «Qualcuno si è un po’ appannato, qualcuno sta riprendendo dagli infortuni. Non siamo al top, ma non è neanche una condizione preoccupante. Anche sotto questo aspetto dobbiamo lavorare per avere continuità: la condizione sarà determinante nel girone di ritorno».
Ore 12.30 – Su Pittarello: “La convocazione al Torneo di Viareggio? Da una parte sono contento per lui, ma speriamo che in quel periodo non ci siano defezioni di Under…”.
Ore 12.27 – Su Thomassen: “Non è praticamente disponibile ma verrà comunque via con noi”.
Ore 12.25 – Su Salvadori e Mazzocco: “Sono disponibili, poi vedremo se avranno i novanta minuti nelle gambe”.
Ore 12.22 – Su Zubin: “Trequartista? L’ha già fatto in passato, è una soluzione”.
Ore 12.20 – Sulla condizione fisica: “La squadra sta bene. Siamo partiti a tremila, e fortunatamente i ragazzi sono andati oltre. Poi ci sta che un gruppo fatichi in tre-quattro partite, è logico che visti i presupposti qualche singolo giocatore dopo aver tirato la carretta possa faticare più del dovuto. Avete visto a Valdagno come abbiamo a giocato, non credo proprio che in due settimane si sia persa la forma fisica… Anche perché se domani andiamo a tremila il merito di chi è, Sant’Antonio o San Gennaro?”.
Ore 12.18 – Sulle scelte: “Sto cercando di riflettere, in questi due giorni ho provato entrambi i moduli”.
Ore 12.15 – Sulla squadra: “Mi aspetto più brillantezza? Io mi aspetto di vincere e fare punti. E spero di non prendere gol… Ovviamente poi spero che vengano messe in campo concretezza ed intensità, ma sono i punti a contare davvero”.
Ore 12.12 – Sul modulo: “Ritorno al 4-2-3-1? I ragazzi devono sempre tenere in mente i due moduli utilizzati, serve elasticità”.
Ore 12.10 – Arriva Parlato. Sul Mori: “Dobbiamo principalmente dare continuità a livello di punti. Mi auguro che la squadra si sia tolta le scorie a livello psicologico con la vittoria di domenica, meritata ma presa coi capelli. Il Mori ha motivazioni e obiettivi diversi, prevedo una partita in cui ci lasceranno pochissimi spazi e noi dovremo essere abili a sfruttarli nel miglior modo possibile”.
Ore 12.00 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 11.50 – Qui Guizza: provati i calci di rigore.
Ore 11.30 – Qui Guizza: partitella finale.
Ore 11.10 – Qui Guizza: schemi anti-Mori.
Ore 10.50 – Qui Guizza: lavoro atletico in corso. Regolarmente in gruppo Salvadori, Mazzocco e Degrassi.
Ore 10.30 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento. Colloquio tra mister Parlato ed i giocatori.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Ritiene che il Padova, in questo momento, sia un po’ in debito di ossigeno? «Ne abbiamo parlato in settimana, qualcuno sicuramente è un po’ appannato e non siamo certo al top della condizione. Non è una situazione preoccupante, ma dobbiamo lavorare sodo perché per il girone di ritorno che andiamo ad affrontare proprio il fisico sarà determinante. Le avversarie, e l’abbiamo visto domenica scorsa, ora stanno meglio di noi, corrono tutte, e questo è un aspetto da non sottovalutare, che va al di là delle qualità tecniche». La convince il modulo a due punte? «Mi convincono tutti i moduli, anche se ne ho uno mio di preferito. Esprimere un personale giudizio sarebbe fuori luogo, credo tuttavia che ci siano i giocatori per l’una e l’altra soluzione». Cosa pensa delle esternazioni nei vostri confronti della concorrenza? «Non accetto che il Padova sia usato come termine di paragone: potrebbero benissimo lamentarsi senza tirare in causa noi, e non credo che finora il Padova abbia avuto chissà quali favori…».
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Quale dev’essere, allora, lo spirito giusto? «Il Mori ha 8 punti in classifica, noi 44. L’ideale sarebbe scendere in campo facendo finta che l’avversario, di punti, ne abbia 40 in più. Se non ragioniamo con questa mentalità, diventa tutto più difficile, dal punto di vista della testa. L’altro giorno ho detto alla squadra che il fatto che i trentini siano così indietro in classifica non significa niente». Bisogna solo capire, adesso, come stanno i giocatori acciaccati. «L’importante è che tutti siano disponibili e pronti ad affrontare la seconda parte di campionato: si fa presto a dire che la stagione è ancora lunga, la realtà è che ogni domenica le nostre chance si accorciano. D’ora in avanti i risultati devono essere all’insegna della continuità, non possiamo immaginare alti e bassi: ci vogliono continuità di punti e di prestazioni, condizione fisica e mentale sempre a posto. Rilassarsi significa perdere il filo del discorso, Parlato lo sa e penso che si stia applicando in questo senso».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Alla vigilia della sfida con il Mori Santo Stefano, il Padova raccoglie tutte le energie. Domani a Rovereto, di fronte alla penultima della classe, la squadra di Parlato dovrà semplicemente ricordarsi chi è e basta. Lo dice apertamente, senza tanti giri di parole, il presidente Giuseppe Bergamin, che ieri pomeriggio, assistendo all’allenamento alla Guizza, ha così spiegato quanto possa essere fondamentale questa gara. «Domenica mi aspetto qualcosa di importante da loro, dal punto di vista soprattutto della prestazione», le parole del patron biancoscudato. «Voglio vedere una squadra che abbia recuperato la mentalità, la determinazione e magari anche il bel gioco che avevamo ad inizio anno». Con queste parole sta dicendo che contro il Montebelluna, tre punti a parte, il Padova non si è mostrato in netta ripresa? «In tutta sincerità: domenica scorsa, a parte gli ultimi cinque minuti che sono un po’ un capitolo a parte in una sfida di un’ora e mezza, nel suo complesso non c’è stata una prestazione di buon livello. In campo la squadra ha creato alcune situazioni favorevoli, che non ha saputo sfruttare, ma tutto sommato devo dire che la prova del Padova non mi è piaciuta, da un punto di vista tecnico e di spettacolo offerto. L’importante era tornare a vincere, so bene che riprendere a conquistare i tre punti è stato un grosso passo in avanti, ma, ripeto, non è quella la partita che mi aspetto di vedere contro il Mori Santo Stefano».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Il modulo a due punte, con Cunico dietro ad aprire le difese, sta cominciando a convincere per davvero Carmine Parlato. Dopo la “prima” contro il Montebelluna, il tecnico biancoscudato è pronto a riproporre il “4-3-1-2” anche domani contro il Mori: questa mattina, alle 10.30, la squadra sosterrà la rifinitura alla Guizza in vista del match, e sarà un’occasione utilissima per limare gli ultimi dettagli. Ieri pomeriggio hanno svolto regolarmente la seduta sia Mazzocco che Salvadori, che quindi dovrebbero essere disponibili, nonostante quest’ultimo sia rientrato anzitempo negli spogliatoi per un fastidio di poco conto. Non ci saranno Degrassi, Petkovic e Thomassen, anche se l’ecografia di due giorni fa ha sentenziato la guarigione del difensore danese, che tornerà quindi ad allenarsi la prossima settimana. Per il resto, tutti abili e arruolabili, e quindi sotto l’occhio di Parlato. Verso la conferma l’attacco di domenica scorsa composto da Ferretti e Zubin, supportati appunto da Cunico, mentre dietro, oltre a Bortot e ai due soliti centrali, con il probabile recupero di Salvadori non dovrebbero esserci problemi. Ben altra musica in mezzo, dove in sei si giocano i tre posti: i ballottaggi Mattin-Mazzocco, Nichele-Segato e Dionisi-Ilari verranno sciolti solo nelle prossime ore. Prevendita. Si è fermata a quota 147, ieri sera, la prevendita dei biglietti riservati ai tifosi biancoscudati per la sfida allo stadio “Quercia” di Rovereto (ore 14.30, arbitro Dalla Palma di Milano). Oggi ultimo giorno per i tagliandi, che potranno essere acquistati alle biglietterie Sud dell’Euganeo dalle 10 alle 12.30, al costo di 10 euro ciascuno.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Oggi le biglietterie saranno aperte dalle 10 alle 12.30 e la speranza della dirigenza è che ci sia un’impennata nelle ultime ore prima della chiusura. La dirigenza del Mori Santo Stefano aveva messo a disposizione 1300 tagliandi, ma l’impressione è che non serviranno. Dal campo, nel frattempo, arrivano brutte notizie. Ieri Salvadori ha cominciato l’allenamento con il gruppo, ma è stato costretto ben presto ad alzare bandiera bianca. Sono indisponibili anche Petkovic, Thomassen e Degrassi, mentre ci sono chance concrete per il recupero di Mazzocco. Al momento in porta il titolare è diventato Lanzotti, positivo all’esordio con il Montebelluna. Davanti scalpita Amirante, protagonista giovedì in amichevole con l’Esedra Don Bosco, ma Parlato dovrebbe spedirlo ancora in panchina. Dubbi sul modulo (4-3-1-2 o 4-2-3-1?) e sugli interpreti. Oggi, dopo la rifinitura, se ne saprà probabilmente qualcosa in più.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Perché le difficoltà ci sono (su tutte gli infortuni) e l’AltoVicentino continua a mettere a segno un colpo dopo l’altro sul mercato (bruciato proprio il Padova per Ricci del Livorno, preso anche Bertinetti). Come a dire: siamo primi e vogliamo restarci e non lasceremo nulla al caso. L’impressione è che il momento difficile non sia ancora completamente alle spalle e che serva una sterzata decisa per mettere la freccia sulla grande rivale nella corsa alla Lega Pro. Nel frattempo per la trasferta di domani a Rovereto la prevendita prosegue un po’ a rilento (appena 147 i biglietti venduti), a testimonianza di come l’entusiasmo si stia un po’ spegnendo rispetto alle scorse settimane. In questo senso il ko nello scontro diretto di Valdagno e quanto accaduto allo stadio dei Fiori (caso petardi con tutte le conseguenze successive) sembra aver inflitto un duro alla voglia di trasferta di molti tifosi biancoscudati.
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Giusto per essere chiari. E per ribadire una volta per tutte il concetto, dopo l’affondo di Roberto Bonetto. Anche il presidente Giuseppe Bergamin si accoda alla linea scelta dall’amministratore delegato biancoscudato, estrae la spada e difende il Padova. «Le proteste di Belluno ed AltoVicentino? Concordo con quanto affermato da Roberto Bonetto: non accetto e non condivido che il Padova venga preso come punto di riferimento da altre squadre riguardo a certi provvedimenti, è una cosa che mi dà fastidio. Non so se faccia parte del gioco o meno, ma credo che uno possa tranquillamente recriminare o lamentarsi senza chiamarci in causa». Punto e a capo. Il Padova non ci sta a essere preso come punto di riferimento delle altrui lamentele e prova a chiudersi a riccio respingendo le manovre di disturbo esterne dell’agguerrita concorrenza.
Ore 08.38 – Ricordiamo che si conclude questa mattina la prevendita per Mori S. Stefano-Padova, fermatasi ieri a quota 147. I biglietti del settore dello stadio “Quercia” di Rovereto riservato ai tifosi padovani (1.300 posti l’attuale capienza) saranno venduti presso le biglietterie sud dello stadio Euganeo dalle ore 10.00 alle ore 12.30. Il costo del biglietto a prezzo unico è di 10 euro. Ingresso gratuito per i nati/e dal 1 gennaio 2003 in poi. Ogni singolo tifoso potrà acquistare un massimo di 20 biglietti. La prevendita sarà gestita direttamente dal personale del Mori S. Stefano.
Ore 08.36 – Serie D girone C, il prossimo turno (ventesima giornata, domenica 25 gennaio ore 14.30): AltoVicentino-Kras Repen, Fontanafredda-Giorgione, Mezzocorona-Belluno, Montebelluna-Legnago, Mori Santo Stefano-Padova, Tamai-Clodiense, Triestina-ArziChiampo, Union Pro-Dro, Union Ripa La Fenadora-Sacilese
Ore 08.34 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: AltoVicentino 45, Padova 44, Belluno 38, Sacilese 33, Clodiense 32, ArziChiampo 31, Union Ripa La Fenadora 29, Tamai 28, Montebelluna e Fontanafredda 27, Union Pro 25, Giorgione 23, Dro 19, Legnago 18, Triestina e Kras Repen 15, Mori Santo Stefano 8, Mezzocorona 7.
Ore 08.32 – Serie D girone C, i risultati della diciannovesima giornata: ArziChiampo-Mori Santo Stefano 1-0, Belluno-Tamai 2-2, Clodiense-Union Ripa La Fenadora 4-1, Dro-AltoVicentino 1-3, Giorgione-Union Pro 2-1, Legnago-Kras Repen 1-1, Mezzocorona-Fontanafredda 1-3, Padova-Montebelluna 2-1, Sacilese-Triestina 1-1.
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E’ successo, 23 gennaio: allenamento alla Guizza per i Biancoscudati, in gruppo anche Mazzocco e Salvadori ma quest’ultimo lascia anzitempo il campo.