Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli
Anche con il Montebelluna alla fine il golletto sul groppone è arrivato. E c’è voluto lo spunto di Mattin, aiutato dalla buona sorte, per riacciuffare in extremis il ritorno al successo che ha rasserenato l’ambiente dopo le sconfitte con Altovicentino e Union Pro. Un trend, quello dei gol incassati, salito a undici partite di fila. Mentre la difesa biancoscudata è la quinta del girone (20 gol) alle spalle di Belluno (16), Sacilese (17), Altovicentino e Tamai (18). Naturalmente la speranza è che già domenica nella trasferta con il Mori Santo Stefano il Padova torni a mantenere immacolata la propria porta, tanto più che i trentini non se la passano benissimo alla luce del loro penultimo posto sia per punti in classifica (appena otto) e sia per gol realizzati (17). Con Daniel Niccolini, uno dei leader del pacchetto arretrato, ci soffermiamo sul rendimento del reparto difensivo. «Di sicuro ci sta mancando qualcosina. Con il Montebelluna ci sono state attenzione e voglia di non prendere gol, purtroppo invece si è verificato un episodio che se ricapita altre cento volte non lo subisci. Però, ripeto, in questo momento manca qualcosina, ne abbiamo parlato anche tra noi difensori. Dobbiamo essere più attenti e concentrati anche sulle palle che possono sembrare innocue». Il confronto ha riguardato, oltre Niccolini, gli altri due senatori della difesa, ossia Sentinelli e Thomassen. «È stata una nostra iniziativa, ci siamo detti che d’ora in avanti non bisogna più prendere gol. È vero che la fase difensiva si fa in undici, ma alla fine siamo noi difensori che dobbiamo riuscire a metterci una pezza. Ci siamo detti di stare più attenti anche sui palloni che sembrano semplici e di guardare anche il più piccolo dettaglio».
Quindi aggiunge. «Se andiamo comunque a vedere i gol subiti nelle ultime partite, di errori veri e propri ne abbiamo commessi solo in occasione della sconfitta con l’Union Pro e con maggiore attenzione si potevano evitare. Dobbiamo stare più sul pezzo». Può esserci magari anche una componente legata alla condizione fisica della squadra? «No, è che nell’arco di un campionato può capitare di sbagliare una partita come quella con l’Union Pro. La domenica precedente con l’Altovicentino avevamo fatto 95 minuti nella loro area di rigore, e fisicamente stavamo bene. Semmai con il Montebelluna puoi avere pagato inconsciamente le due sconfitte consecutive e il dover vincere a tutti i costi. E nella ripresa dopo aver preso un palo e dopo che il loro portiere ha fatto due parate, abbiamo pensato a difendere l’1-0. Un rischio? Se una squadra non è unita e prende il pareggio nei minuti di recupero, non va a fare un’azione per vincere la partita. Noi ci abbiamo creduto e la fortuna ci ha dato una mano». Anche se il Mori è una squadra in difficoltà, Niccolini tiene alta la guardia. «Dobbiamo fare attenzione a ogni pallone. Non creeranno dieci occasioni, ma nelle due che si presenteranno ci vuole la massima concentrazione. Dobbiamo continuare a vincere: peccato che dopo questa gara ci sia la sosta perché quando ricominci a vincere sarebbe opportuno non fermarsi. La sosta sarà comunque l’occasione per lavorare sui dettagli e prepararci in vista della volata finale».