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Ore 21.30 – (Il Piccolo) In un contesto piuttosto caldo, la Triestina si avvicina a un match delicatissimo nella corsa salvezza, quello che andrà in scena domenica al Rocco contro l’Arzignanochiampo. Ieri pomeriggio sul sintetico di Prosecco c’è stata la consueta amichevole in famiglia tra la prima squadra e la formazione Juniores, una partitella che come riferiamo a parte è costata cara al neoalabardato Perrotta, infortunatosi al ginocchio. L’incontro, durato 70 minuti, è terminato 5-0 per la squadra di Ferazzoli ed è stato caratterizzato da una tripletta del bomber Rocco. Dal punto di vista tattico, come noto il tecnico alabardato è alle prese con la pesantissima assenza per squalifica di Federico Celli, ovvero il giocatore finora più utilizzato dall’Unione in questo campionato, quello che non aveva saltato nemmeno una partita. Considerata la partitella di ieri a Prosecco, l’idea di Ferazzoli sembra quella di proporre Arvia al posto di Celli terzino sinistro, mentre il resto della difesa resterebbe immutato con Piscopo-Antonelli in mezzo e Crosato a destra. Fiore infatti, che sta svolgendo in questi giorni solo la parte atletica con un apposito tutore alla mano fratturata, non sarà ovviamente disponibile. Con il rientro dalla squalifica di Proia, il centrocampo dovrebbe tornare quello delle partite precedenti Sacile, con Spadari perno basso e lo stesso Proia e Bedin a supportarlo ai lati. Per quanto riguarda invece il fronte offensivo, Manzo e Rocco sono ovviamente sicurissimi di giocare: per la terza casella dell’attacco bisogna vedere invece se tornerà disponibile Milicevic, mentre Perrotta come detto è infortunato. Ieri in partitella, quando è uscito Perrotta, si è visto impegnato accanto a Rocco il marocchino Hamza, che però è in prova e non è tesserato. Contro l’Arzignanochiampo potrebbe toccare dunque a uno fra Aquilani e Gusella.
Ore 21.20 – (Il Piccolo) Clima teso in questi giorni in casa alabardata, non il massimo per preparare una sfida fondamentale come quella di domenica contro l’Arzignanochiampo. Innanzitutto sono ritornate prepotenti le turbolenze riguardo i pagamenti ai giocatori, che evidentemente ritardano e provano mugugni fra gli alabardati. Tira e molla già visti, che rendono il clima pesante, in attesa di chiarimenti e certezze. Pare che ieri una protesta sia rientrata in extremis dopo alcuni colloqui. Infine, c’è anche la sfortuna nera che colpisce l’Unione, visto che un giocatore come Perrotta, appena tesserato, si è già infortunato in maniera piuttosto seria. Come si diceva, il clima irrequieto di questi giorni che si vive in seno alla squadra, ha logiche ripercussioni anche negli allenamenti, durante i quali non sono infrequenti episodi di nervosismo: l’altro giorno ne è stato protagonista Proia, ieri pomeriggio invece a un certo punto Bedin e Loperfido sono quasi venuti alle mani dopo uno scontro di gioco. I due sono stati subito separati ma il padovano, nervosissimo, ha preso subito la strada degli spogliatoi. Milicevic ha un problema (vero) al pollice della mano destra ma se non si sta allenando è forse anche perché in questa situazione non ne ha molta voglia e la prestazione piuttosto svogliata di Sacile può essere un chiaro sintomo a riguardo. Tanti segnali di una situazione che in casa alabardata sta evidentemente passando il livello di guardia. E l’aspetto preoccupante è che questa mancanza di serenità non è proprio la condizione ideale per una squadra che dovrà sudarsi sul campo una difficilissima salvezza. A tutto ciò si aggiunge anche una robusta dose di sfortuna. Ieri infatti si è verificato un infortunio da guinness dei primati: dopo una decina di giorni che si stava allenando con la Triestina, ieri all’ora di pranzo, dopo che mercoledì sera erano arrivata la necessaria documentazione da Cosenza, è arrivata finalmente l’ufficialità del tesseramento di Danilo Perrotta. Appena un paio di ore dopo, a Prosecco, durante la consueta partitella con la Juniores, l’attaccante è stato costretto a uscire trasportato a spalla dai compagni di squadra: per lui una probabile distorsione al ginocchio destro, anche se saranno necessari nei prossimi giorni degli esami clinici approfonditi per valutare l’entità esatta dell’infortunio. Sfortuna nera dunque per il giovane attaccante classe 1996, che aveva ben impressionato in allenamento e che avrebbe potuto affiancare Rocco domenica contro l’Arzignanochiampo.
Ore 20.50 – (Corriere delle Alpi) Solidarietà dai cugini. Ripa Fenadora e Belluno sono un po’ più vicini. Dopo la squalifica del Polisportivo, con una gara a porte chiuse per insulti razzisti agli arbitri, l’Union esprime ai gialloblù il proprio appoggio. «Belluno una città razzista, con una società razzista? Ma quando mai. Solidarietà per l’Ital-Lenti Belluno, società formata tutt’altro che da razzisti», dice il ds neroverde Alberto Faoro. Ma anche «un messaggio di monito per noi e per tutti. Da un lato lavoriamo tutti per migliorare la nostra cultura, imparando a non offendere né insultare nessuno, dall’altro impariamo a giudicare i fatti, non le opinioni, dando la giusta, vera e sacrosanta importanza al termine razzismo, che si riferisce a un’idea scientificamente errata che la specie umana possa essere suddivisibile in razze biologicamente distinte, caratterizzate da diverse capacità intellettive, valoriali o morali con la conseguente convinzione che sia possibile determinare una gerarchia secondo cui un particolare, ipotetico raggruppamento razzialmente definito possa essere giudicato superiore o inferiore. Siamo sicuri che nella mente di chi si arrabbia per un fuorigioco passi tutto ciò? Io no. Infine mi auguro, una volta per tutte, che si smetta di parlare della discriminazione territoriale, concetto cervellotico di cui si trova nota solo nel calcio, perché un polentone è sempre un polentone, e un contadino, come ci hanno apostrofato per anni, è sempre un fiero contadino». Costume italiano e ironia. «Quantomeno però, da oggi quando qualcuno si lamenterà delle dimensioni del nostro campo, potrò ribattere, ovviamente con un sorriso, che almeno noi abbiamo scoperto l’acqua calda», sdrammatizza Alberto Faoro. Che premette: «Non ho visto la partita e non posso permettermi di dare un giudizio ristretto al fatto in sé. Ritengo che la problematica vada affrontata in termini generali. Iniziando dall’educazione e civiltà delle persone va detto che ormai, grazie anche alla visibilità che offrono internet e social, ognuno si sente in diritto di esprimere la propria opinione su tutto. E allora siamo tutti arbitri, allenatori, giocatori e anche direttori sportivi e presidenti. Non va bene e dobbiamo cambiare. Noi sportivi dovremmo dare l’esempio e cercare di far capire che la cultura giusta è quella dove si tifa e si incitano i proprio colori, senza senza offendere e insultare, senza questa bramosia di giudicare». Faoro ds con la maglia da arbitro (di basket). «Ho fatto per tanti anni e faccio ancora a livello amatoriale l’arbitro (di pallacanestro) e su una cosa posso mettere la mano sul fuoco: la malafede non esiste, o se proprio esiste rappresenta una parte infinitesimale del problema», dice Alberto Faoro. «L’arbitro sbaglia, come i calciatori del resto, ma arriva al campo con la stessa voglia di far bene che hanno i giocatori. Anche per questo dobbiamo imparare ad accettare l’errore dell’arbitro, che è un’autorità e va rispettata. L’arbitro poi è diventato l’alibi numero uno e gli alibi distraggono dall’obiettivo principale: migliorare. “In Italia si pensa troppo agli alibi e poco al gioco”, l’ha detto Velasco, non un Faoro qualsiasi. Da qui dobbiamo ripartire, noi per primi, aiutati dalla stampa a infondere in noi stessi e ai nostri preziosi sostenitori una cultura diversa. Tifo, incito e sostengo i miei #finoallafine , del resto non mi curo e finita la partita, comunque finisce tutto».
Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Belluno) C’è chi non si ricorda una cosa simile in tutta la storia della D, chi ammette che dagli spalti qualche parola è volata e chi, nel frattempo, prepara il ricorso con la fiducia che almeno la giornata a porte chiusa venga revocata. «Abbiamo mandato il preannuncio del ricorso – assicura dalla segreteria dell’Ital-Lenti Belluno Paolo Mezzacasa – ora abbiamo altri sei giorni per presentarlo e lo stiamo preparando con le nostre contro-motivazioni». «Faremo leva sul fatto che non siamo una società diffidata, recidiva e che negli ultimi dieci anni non ci sono mai state situazioni particolari; in più fino a tre settimane fa eravamo secondi in coppa disciplina. Stiamo anche cercando di capire se c’è un avvocato che sia disposto a darci una mano pro bono per presentare il tutto con le giuste parole, altrimenti ci arrangeremo. In quanto ai tempi, vista la sosta per il Trofeo di Viareggio in mezzo la decisione finale della disciplinare potrebbe anche slittare». «Quel che fa effetto – chiude Mezzacasa – è che al Potenza, che ha tirato in campo monetine, bottiglie e due petardi abbiano dato 2mila euro di multa e una giornata al campo. Cioè meno che a noi. Ok, dagli spalti qualche “terrone” sarà partito, inutile nasconderlo, ma se questa è la motivazione allora andrebbero chiusi tutti gli stadi». ALTRI TEMPI – A spiegare il perché di una pena così pesante prova Toni Tormen, decano della serie D e dirigente gialloblu. «Credo sia figlio delle decisioni prese l’estate scorsa – afferma il responsabile del settore giovanile gialloblu – di inasprire le punizioni inerenti la discriminazione territoriale; non si spiega altrimenti perché io, sinceramente, in tutta la storia della serie D non ricordo una gara a porte chiuse. Anche il Potenza ha preso una giornata, è vero, ma in quel caso i tifosi hanno tirato un paio di petardi che hanno stordito un assistente di gara e gli hanno lanciato monetine e bottiglie di vetro. Mi sembra ci sia un abisso». IL PRECEDENTE – Il Belluno insomma spera. E spera anche alla luce delle recentissime vicende del Padova che un paio di settimane fa si è visto revocare la squalifica del campo, nel suo caso per lancio di petardi e fumogeni, nonostante fosse addirittura recidiva.
Ore 20.10 – (Corriere delle Alpi) «Pensavo fosse uno scherzo». Mister Vecchiato dopo aver ricevuto la notizia della squalifica del campo e della sanzione di tremila euro alla società, era convinto che lo stessero prendendo in giro. La realtà però è questa, il Polisportivo sarà a porte chiuse il 7 o 8 febbraio (era stato chiesto l’anticipo) contro il Fontanafredda, per alcune frasi di troppo dette dai tifosi verso la terna durante Belluno – Tamai. La società gialloblù dovrà versare tremila euro di multa, mica bruscolini. Il ricorso da parte del Belluno è in partenza. «Non posso credere che confermino una cosa del genere – commenta l’allenatore Roberto Vecchiato – nei miei anni da giocatore, ma anche in questi da allenatore qui a Belluno, ho visto cose dieci volte peggiori. Quando me lo hanno detto pensavo fosse uno scherzo. Personalmente uscendo dal campo non ho sentito la parola razzista “incriminata” diretta alla terna arbitrale (il fischietto era di Messina), dalla tribuna invece i tifosi non hanno fatto sicuramente i complimenti all’arbitro, ma se si prendessero questi provvedimenti ogni domenica bisognerebbe giocare a porte chiuse su tutti i campi. Sono cose che succedono sempre». Ma cosa è successo negli spogliatoi a fine partita? Il comunicato parlava di dirigenti negli spogliatoi che hanno insultato la terna. «Non è successo nulla – continua l’allenatore del Belluno – ho ricordi di finali molto più concitati di questo. Siamo usciti dal campo tra amici. In questi giorni ho parlato con diverse persone del Tamai e anche loro non riuscivano a capire il motivo di tutto questo. Durante la mia carriera da calciatore mi è successo più di una volta di giocare a porte chiuse, oppure su un campo neutro, ma in quest’ultimo caso era successa una rissa in mezzo al campo tra degli ultras, tutt’altra roba. Per quanto riguarda gli insulti razziali ne ho sentiti tanti, non solo quando giocavo, ma anche quest’anno da allenatore gialloblù. La squalifica e la sanzione sono di un’altra categoria». Il Belluno il massimo che può raggiungere è il terzo posto? «Vogliamo arrivare il più avanti possibile – continua Vecchaito – guardiamo la classifica sopra di noi e non quella sotto. Sarebbe un errore accontentarsi della terza posizione, anche se c’è il rischio di andare indietro. Una cosa è certa però, se dopo diciannove partite siamo così vicini alle prime due non è un caso, potevamo pensarlo dopo cinque o magari dieci partite ma a questo punto vuol dire che ce lo siamo meritati». Ridisegnare la difesa. Con la squalifica di Paolo Pellicanò mister Vecchiato dovrà decidere se far giocare dal primo minuto il neo acquisto Andrea Di Bari oppure spostare Giovanni Pescosta al centro della retroguardia inserendo Danny Paganin sulla destra. «Di Bari sta crescendo di condizione ma non ho ancora pensato cosa fare. Ho diverse idee, potrebbe anche subentrare a partita in corso. Se mi preoccupano i sei diffidati? Mi preoccuperebbero se in una volta ne perdessi tre o quattro. L’importante è non avere squalifiche tutte concentrate sullo stesso reparto, non per questo però dirò ai diffidati di andare più piano domenica contro il Mezzocorona». Lieve infortunio per Simone Bertagno. Il centrocampista gialloblù si è scontrato in allenamento con il compagno Yari Masoch rimediando un piccolo taglio sulla testa. Niente di grave ma “Berta” si è allenato a parte giovedì e lo farà anche oggi per non rischiare che la ferita si possa riaprire. Masoch invece nonostante una bella botta ai denti non mancherà alla seduta pomeridiana di oggi. Nessuno dei due è in dubbio per la trasferta di Mezzocorona.
Ore 19.40 – (Giornale di Vicenza) «Sono soddisfatto, con queste operazioni di mercato abbiamo dato al nostro allenatore altre frecce per il suo arco. Ora siamo a posto e soprattutto coperti in ogni reparto». Secondo colpo in 24 ore dell´Altovicentino. Patron Rino Dalle Rive sistema gli esterni aggiungendo a Giacomo Ricci, arrivato in prestito dal Livorno, il difensore dell´Alto Adige Francesco Bertinetti. Nato nel 1995 a Torino e prodotto del vivaio juventino, il ragazzo è un destro di buon fisico ed in caso di necessità si fa valere anche come difensore centrale. Sbocciato nella Primavera bianconera, dopo essersi fatta tutta la trafile nelle giovanili, è passato al Torino dove ha messo assieme 10 presenze in campionato e tre gettoni al Torneo di Viareggio. È pure sceso in campo da titolare, nelle tre partite della Final Eight Primavera 2014, compresa la finale persa ai calci di rigore contro il Chievo. Poker di presenze con la maglia dell´Under 17, Bertinetti si era accasato a Bolzano, Lega Pro, giocando una sola gara, contro il Bassano. Arriva con tanta voglia di riscattarsi per la gioia del tecnico Diego Zanin, la cui coperta, dietro, è diventata decisamente ampia. Del resto, in una stagione così carica di suggestioni e rivalità, era fondamentale reperire due fuoriquota di qualità. E che siano tali lo conferma la strategia adottata per assicurarsi Ricci senza svegliare il cugino che dorme. Rivela sempre Dalle Rive: «Il Padova ha insistito fino all´ultimo per Ricci. Questo è un ragazzo che lo cercavano in tanti e che noi abbiamo voluto fortemente. Erano già due giorni che si allenava a Valdagno, ma c´è stato qualche contrattempo per le firme e così abbiamo dovuto praticamente nasconderlo per evitare l´inserimento all´ultimo momento di altri. Lui e Bertinetti daranno una grossa mano alla causa». Senza dimenticare chi, come ad esempio Gritti, nella difesa-dobermann inventata dal tecnico sta dimostrando non solo di saper azzannare ma anche di riuscire a dare una mano in progressione offensiva.
Ore 19.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Via uno tra Raimondi e Magnaghi? Il Venezia punta sui propri giovani, più spazio in vista quindi per il 18enne Nicholas Siega sulla scia del recente e positivo «lancio» del non ancora maggiorenne Marco Dell’Andrea. Il presidente Yury Korablin ha chiesto di tagliare il monte ingaggi, non stupisce dunque che la due giorni al calciomercato milanese del ds Ivone De Franceschi non abbia portato alcuna fumata bianca. «Il Venezia parte da una buona base di competitività – premette il dirigente lagunare -, può essere che da qui al 2 febbraio uno tra Raimondi e Magnaghi cambi maglia, comunque non tutti e due. In ogni caso non prenderò un’altra punta, con chi resterà più Greco, il recente innesto Guerra e il giovane Siega le soluzioni non mancano. Se arriverà un centrocampista? Non credo, non scordiamo che stiamo recuperando un giocatore come Espinal». In sostanza, alla luce del passaggio di Marino al Pavia l’unico puntello in previsione resta un difensore centrale. «Con il Lecce abbiamo iniziato a parlare di uno scambio Raimondi-Martinez (35enne del Costarica, ex Brescia, ndr) ma davvero non c’è nulla di concreto a fronte di mille aspetti da valutare. Altre cessioni pesanti in vista? No, per me nessuno è sul mercato, non lo era neanche Marino, ma se un giocatore chiede di andarsene non lo trattengo controvoglia». Intanto il legale del Venezia, Gianmaria Daminato, sta seguendo il caso del doppio procuratore cui si è affidato il centrocampista Mattia Zaccagni, con conseguente rischio di un mese di squalifica. «Al procuratore federale Gioacchino Tornatore ho spiegato la buonafede pur nel chiaro errore del ragazzo, fermo restando che il Venezia è coinvolto solo a titolo di responsabilità oggettiva e rischia solo un multa – spiega Daminato -. Ci muoviamo in anticipo rispetto al deferimento proprio perché siamo fiduciosi di poter ridurre al minimo (una sola giornata?, ndr) la squalifica di Zaccagni». Dopo la trasferta di dopodomani a Bolzano (ore 14.30) in casa del Sudtirol il Venezia anticiperà venerdì 30 gennaio col Mantova al Penzo (ore 20.45) e giocherà in casa anche sabato 7 febbraio (ore 16) col Como.
Ore 19.00 – Mori S. Stefano-Padova: staccati 147 biglietti. La prevendita proseguirà domani dalle ore 10.00 alle ore 12.30 presso la biglietteria sud dello stadio Euganeo.
Ore 18.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Ancora una giornata di trattative sul versante del calciomercato per il Venezia che, dopo la partenza di Antonio Marino, è alla ricerca di un difensore centrale che lo sostituisca. In ballo c’è una trattativa con il Lecce per far arrivare in laguna Gilberto Martinez Vidal, 35 anni, difensore centrale costaricano. Da parte sua, il Lecce aveva manifestato giorni fa l’interesse per Andrea Raimondi e si sta cercando di far quadrare le rispettive esigenze. L’attaccante arancioneroverde è uno dei giocatori messi sul mercato dalla dirigenza che sta sfoltendo il reparto avanzato, anche in considerazione dell’arrivo di Simone Guerra. Per il momento, però, la trattativa è arenata e non è detto che vada in porto, tanto che il ds Ivone De Franceschi, in questi giorni a Milano, sta lavorando anche su altri tavoli di trattativa per eventuali alternative. Intanto il Venezia si avvicina alla sfida di domenica pomeriggio al Druso di Bolzano (ore 14,30) dove affronterà il Sud Tirol. Mister Michele Serena ritrova Simone Sales, che rientra dalla squalifica. Nel corso della settimana la squadra si è allenata quasi al completo, con i soli Maurizio Peccarisi e Shadi Ghosheh fermi entrambi nei giorni scorsi per uno stato influenzale. Guai di stagione già quasi archiviati, visto che ieri Ghosheh è rientrato in gruppo mentre Peccarisi si è allenato a parte. Gli altoatesini saranno invece privi dell’attaccante Soma Novothni, squalificato. Dopo l’esonero di Claudio Rastelli (0-1 al Penzo all’andata) la squadra dal novembre scorso è guidata da mister Adolfo Sormani. Dopo la partita di domenica, il Venezia entrerà nuovamente nella girandola degli orari «spezzatino», non solo con l’anticipo di venerdì 30 al Penzo (ore 20,45) contro il Mantova, ma anche con la sfida anticipata a sabato 7 febbraio, sempre a Sant’Elena, contro il Como. Gli orari della quinta giornata del girone di ritorno sono stati ufficializzati ieri e gli arancioneroverdi scenderanno in campo alle 16.
Ore 18.30 – (La Nuova Venezia) Campanello d’allarme rientrato per la difesa del Venezia: Maurizio Peccarisi è tornato al Taliercio, anche se si è allenato a parte dopo i giorni trascorsi a casa con la febbre, tutto risolto per Ghosheh, naturalmente lavoro differenziato, ma lo sarà ancora per qualche giorno, per Vinicio Espinal. Mentre Michele Serena torchiava i suoi giocatori al Taliercio, Ivone De Franceschi proseguiva i suoi appuntamenti a Milano e dintorni per gettare le basi di qualche trattativa che potrebbe trovare soluzione positiva la prossima settimana: il mercato terminerà lunedì 2 febbraio alle ore 23. Prosegue la linea diretta Venezia-Lecce per l’accoppiata Raimondi-Martinez: ieri il club giallorosso ha ufficializzato l’ingaggio del difensore Andrea Beduschi, il terzino destro che ha rescisso con il Monza nei giorni scorsi. Potrebbe essere la mossa che accelera il doppio trasferimento che però non è legato, nel senso che potrebbe alla fine spostarsi in una direzione anche un solo giocatore tra Raimondi e Martinez. «Il Lecce sta cercando un attaccante», ha spiegato il direttore sportivo arancioneroverde, «noi stiamo cercando un difensore per completare il reparto dopo la partenza di Marino per Pavia». Martinez, due Mondiali alle spalle con la maglia del Costarica, aumenterebbe l’esperienza del reparto difensivo consentendo a Michele Serena più di una soluzione. Magnaghi esce dall’orbita dell’Ascoli («Veramente a noi non l’hanno mai chiesto») che ieri ha ufficializzato l’ingaggio di Grassi dal Pontedera. L’Alto Adige, avversario del Venezia domenica, ha ceduto il centrocampista Davide Petermann, cartellino di proprietà del Palermo, alla Torres. A Bolzano il Venezia potrebbe ripresentare Simone Sales sulla fascia destra, al rientro dopo il doppio turno di squalifica, anche se il diciassettenne Marco Dell’Andrea si è ben disimpegnato sia a Meda contro il Renate, quando è subentrato a Cernuto, sia sabato scorso con il Pordenone, quando è stato schierato dal primo minuto. A centrocampo ritorna capitan Gennaro Esposito, disponibile a scartamento ridotto con i friulani per un attacco influenzale, come del resto Greco che è in ballottaggio con Guerra (esordio sabato scorso con il Pordenone) e Raimondi (che da qualche settimana sembra destinato a lasciare il Venezia) come compagno d’attacco di Magnaghi. La Lega Pro ha ufficializzato date e orari delle partite della quinta giornata di ritorno: Venezia-Como si giocherà sabato 7 febbraio con inizio alle ore 16, mentre la prossima partita casalinga si disputerà in anticipo serale venerdì sera (ore 20.45) contro il Mantova.
Ore 18.10 – (Giornale di Vicenza) Como-Real Vicenza. Quanta strada ha fatto nel frattempo Emanuele Bardelloni. L´attaccante bresciano ha iniziato proprio sul lago a fare gol, nel 2010. Bardelloni ha vestito la maglia dei lariani per due stagioni (43 presenze e 2 reti nella vecchia C1). In mezzo, le esperienze col Venezia, l´Andria, la Pergolettese. Quindi l´approdo, in estate, al club di Lino Diquigiovanni. Domenica al Menti, alle 16, si giocherà Real Vicenza-Como. Per Bardelloni non sarà una gara come tutte le altre. «Ho un bel ricordo degli anni vissuti a Como. Il primo anno sfiorammo i playoff. Allora però giocavo esterno di centrocampo». Ora Bardelloni è una seconda punta di movimento, uno che crea spazi, che disturba le difese. L´attaccante di Marcolini chiama così a raccolta il pubblico: «Sarà una bella partita, perché il Como è una formazione competitiva, anche noi però siamo forti». Bardelloni è pronto dopo l´intervento di pulizia del menisco destro. «Sono al 90 per cento, ho recuperato perfettamente – ha spiegato – e non vedo l´ora di sfruttare al meglio le occasioni che mi verranno date». Ora le occasioni dovrà davvero procurarsele, visto che al Real è arrivato Francesco Margiotta, un´altra seconda punta, in campo dal primo minuto ad Alessandria. «È tutto uguale a prima. La mia voglia di giocare e fare gol resta la stessa». Gol che a Bardelloni, arrivato a quota 3, manca dalla 15a giornata, Real Vicenza-Torres. «Segnare non mi manca perché per fare gol bisogna giocare ed io sono stato anche un po´ assente per infortunio». Il Real ha un´altra concorrente nella corsa ai playoff: il Como. Il presidente dei lariani, Pietro Porro, l´ha confermato in questi giorni: «I playoff sono il nostro obiettivo». Per Bardelloni, comunque, la situazione è abbastanza chiara. «Vedo il Novara e l´Alessandria favorite per la promozione. Il Como arriverà sotto di noi e domenica saremo noi a vincere. Ma stiamo attenti perché loro in attacco giocano molto bene». Real Vicenza-Como sarà diretta da Francesco Guccini di Albano Laziale (assistenti Pancioni di Arezzo e Ragnacci di Gubbio).
Ore 17.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Il 2015, per ora, è senza sorrisi. E l’intenzione è quella di cancellare, possibilmente già domani, uno strano digiuno che dura da tre partite. Strano perché la squadra gioca, lotta ma ha perso un po’ di smalto, pur senza deragliare. Sul campo il Bassano non vince dall’ultima uscita del 2014 contro il Monza, da quel momento non è stato buio pesto, ma la luce si è affievolita e di sorrisi se ne sono visti pochi. Normale flessione nel corso di una stagione, si è detto nel corso degli ultimi giorni e in effetti l’impressione sembra di una squadra leggermente involuta ma non in crisi. L’occasione di invertire nuovamente la rotta arriverà domani al Brianteo, dove la Giana Erminio giocherà la sua ultima partita casalinga in esilio prima del ritorno a Gorgonzola. «Il pareggio con l’Alto Adige non è un risultato da disprezzare – spiega il portiere Gianmaria Rossi – loro sono un’ottima squadra che ha fatto molti progressi nelle ultime settimane. Io credo che fosse importante non prendere gol e lo abbiamo fatto, per il resto sono convinto che verranno tempi migliori. Un momento meno brillante del solito ci sta, nel corso di un campionato. Andiamo avanti partita dopo partita, il campo dice sempre la verità e ci sono anche gli avversari. Il girone di ritorno di solito è molto diverso da quello di andata e non dimentichiamo mai che l’Alto Adige l’anno scorso è arrivato quasi in fondo ai playoff. Io credo in questa squadra e sono convinto che regaleremo tante soddisfazioni ai nostri tifosi». Nel frattempo la Lega Pro ha comunicato i nuovi orari relativi alla ventiquattresima giornata di campionato: Albinoleffe-Bassano verrà disputata domenica 8 febbraio alle ore 12.30 allo stadio «Azzurri d’Italia» di Bergamo. Dopo la trasferta di sabato contro la Giana, in calendario ci sono i quarti di finale Coppa Italia Lega Pro contro la Spal mercoledì 28 gennaio alle 15. Domenica 1 febbraio, infine, Bassano-Pordenone è programmata per le 18.
Ore 17.30 – (Giornale di Vicenza) Per quasi un tempo l´Alto Adige pareva il Trapani-videogame che nel Natale del 2011 prese a pallate Bassano seppellendolo sotto sette gol. Solo che nella playstation altoatesina si è annebbiato lo schermo e il Soccer Team non è finito in panne. In quel Trapani c´era anche Giusto Priola, il sosia giallorosso di Chiellini che, stavolta dall´altra parte della barricata, per un attimo ha temuto di fare la stessa fine. «Però, se nella nostra prova meno brillante dell´intera stagione abbiamo strappato un punto rischiando addirittura di vincere nel finale, vuol dire che quando torneremo lucenti potremo ricominciare a spingere. Fermo restando che vi anticipo sin d´ora che il ritorno sarà diverso per tutti, meno vittorie e più pareggi, vedrete. Adesso che c´è sempre meno tempo, prevale la paura e il punto mica si butta via». Poi ci tiene a rimarcare un concetto il difensore siciliano. «Guardavo il calendario – analizza – noi a gennaio abbiamo affrontato le tre formazioni più in palla in assoluto, Feralpi, Pavia e Alto Adige e alla fine siamo comunque secondi a ridosso del primato. Il Pavia pur vincendo ha faticato, mentre Alessandria e Novara pur incrociando rivali più abbordabili di noi hanno tenuto il nostro passo. Dai, ora è dura per chiunque ma non vedo segnali di stanchezza o inquietudine, pensiamo domani al Giana Erminio. Li ricordo bene all´andata, nella ripresa attaccarono parecchio e pareggiarono, non è una formazione che si chiude. Ovviamente nemmeno noi ci metteremo a fare calcoli. Poi noi siamo una formazione strutturalmente leggera e agile – incalza Priola – sono convinto che se approdiamo a marzo ancora in lizza lì con le migliori, poi per la volatona conclusiva ci saremo». Per un istante rivede la sbavatura difensiva che è costato il provvisorio 2-1 col Pavia. «Finora è l´errore più grossolano che ho compiuto – ammette – in più, di fronte avevo due bomber reputati come Soncin e Ferretti. Adesso però testa sul Giana Erminio, qua con una vittoria o con una mini serie positiva ci vuole poco a riportarsi al comando, credetemi».
Ore 17.10 – Ricordiamo che è in corso in queste ore presso le biglietterie sud dello stadio Euganeo la prevendita per Mori S. Stefano-Padova. Per quanto riguarda la giornata di oggi lo stop è fissato per le ore 18.30, mentre domani sarà possibile acquistare i tagliandi per la sfida di Rovereto dalle ore 10.00 alle ore 12.30.
Ore 16.50 – Flash del presidente del Padova Giuseppe Bergamin, che ha assistito all’allenamento alla Guizza: “Le proteste di Belluno ed AltoVicentino? Concordo con quanto affermato ieri da Roberto Bonetto: non accetto e non condivido che il Padova venga preso come punto di riferimento da altre squadre riguardo a certi provvedimenti, è una cosa che mi dà fastidio. Non so se faccia parte del gioco o meno, ma credo che uno possa tranquillamente recriminare o lamentarsi senza chiamarci in causa”.
Ore 16.30 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 16.10 – Qui Guizza: provati tiri e cross e calci di punizione.
Ore 16.00 – Qui Guizza: Salvadori rientra negli spogliatoi, leggero fastidio alla gamba per il terzino.
Ore 15.40 – Qui Guizza: partitella in corso. Non vi partecipano Petkovic, Thomassen e Degrassi.
Ore 15.20 – Qui Guizza: regolarmente in gruppo Salvadori e Mazzocco.
Ore 15.00 – Qui Guizza: termina la seduta video, inizia l’allenamento.
Ore 14.30 – Qui Guizza: seduta video per i Biancoscudati, che studiano il Mori Santo Stefano.
Ore 14.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Quelle occasioni da rete fallite da Petagna e Giacomelli hanno lasciato qualche rimpianto nel pareggio di sabato scorso a Latina, ma il Vicenza domani ha la possibilità di tornare alla vittoria affrontando il Trapani. Vincendo la squadra di Marino effettuerebbe il sorpasso, obiettivo che Alessandro Camisa vuole centrare. «Veniamo da una partita in cui era importante non perdere — sottolinea — anche se è evidente che alla fine si poteva vincere. La nota positiva è che, dopo aver sofferto nel primo tempo, abbiamo giocato una ripresa i cui abbiamo fatto meglio dei nostri avversari». La crescita fisica e atletica del Vicenza potrebbe essere conseguenza del duro lavoro di richiamo svolto durante la sosta natalizia, ma il capitano del Vicenza non è del tutto d’accordo. «Durante la sosta del campionato abbiamo lavorato molto dal punto di vista atletico — conferma Camisa — ma le difficoltà nel primo tempo di Latina sono dovute anche al fatto che i nostri avversari sono partiti fortissimo, per loro era fondamentale vincere. Noi siamo stati bravi a resistere e a non subire, poi ad approfittare della loro stanchezza nel finale; ci è mancato il colpo del ko, ma ormai è andata ed è inutile star qui a ripensarci». Contro il Trapani il Vicenza ha la possibilità di tornare alla vittoria in una sfida che vedrà in campo la difesa più battuta, quella siciliana e uno degli attacchi meno prolifici, quello biancorosso. «Sono i numeri maturati finora e senza dubbio se le statistiche dicono questo un motivo ci sarà. Però la mia idea è che ogni partita fa storia a sé e quindi noi dobbiamo giocare come sappiamo fare. Siamo consapevoli di poter vincere, daremo tutto per farcela». Si giocherà con il mercato aperto, con il Vicenza che potrà contare, dopo Petagna e Manfredini, anche sull’ex monzese Vita e con il Trapani che ha Mancosu, il bomber della formazione siciliana, inseguito dal Bologna. «Sono situazioni che ogni giocatore vive a modo suo – precisa Camisa – per quanto mi riguarda sono molto sereno perché non vado sui siti specializzati e non leggo i giornali… La mia concentrazione è solo rivolta alla partita e lo stesso spero facciano anche i miei compagni». Domani al Menti ci sarà l’esordio casalingo per Petagna, Manfredini e Vita. «Sono tre ragazzi a posto — precisa Camisa — Manfredini non ha bisogno di presentazioni, Petagna e Vita sono giovani ma determinati. La cosa importante è che si sono inseriti nel gruppo, si sono presentati nel modo giusto e hanno capito subito che l’unica cosa che conta è il bene del Vicenza».
Ore 13.50 – (Giornale di Vicenza) Salvo clamorosi imprevisti domani toccherà a Vigorito difendere la porta biancorossa. Ieri la squadra si è allenata a Isola e Bremec, alle prese con un affaticamento a un polpaccio, ha lavorato a parte. È assai improbabile che il portiere possa recuperare e quindi, con ogni probabilità, contro il Trapani giocherà Vigorito. Quest´ultimo, tra l´altro, giovedì aveva dovuto fare i conti con un fastidio a un ginocchio: la cosa però sembra superabile e in effetti ieri Vigorito si è allenato con i compagni. Per il resto non si registrano novità di rilievo: Sciacca continua con il suo programma di gestione personalizzata e presumibilmente domani non sarà della partita. Ovviamente mancheranno anche Ragusa, Maritato e Tutino (quest´ultimo tra l´altro, come riferiamo a parte, è ormai a un passo dal trasferimento al Gubbio). E visto che di trasferimenti si parla, è decisamente particolare la situazione in cui si trova il Trapani, che a poche ore dalla partita non sa se potrà contare sul suo bomber principe, Matteo Mancosu, che è nel mirino di Bologna e Cagliari.
Ore 13.40 – (Giornale di Vicenza) Federico Moretti si prepara a rituffarsi nella mischia. Il centrocampista biancorosso, che a Latina aveva inizialmente lasciato il posto a Sbrissa, domani contro il Trapani tornerà a ricomporre con Di Gennaro e Cinelli la linea mediana del Vicenza. Moretti, contro il Trapani dovrebbe ritrovare una maglia da titolare. «Come sempre l´allenatore Marino non ci ha ancora detto nulla, giustamente ci tiene tutti sulla corda. A Latina ha scelto di inserire nell´undici di partenza Giovannino Sbrissa che si è ben comportato, poi quando sono subentrato ho provato a dare una mano. Se toccherà di nuovo a me, ovviamente, ne sarò felice: cercherò di ripagare la fiducia con una buona prestazione». Dopo il prezioso punto di Latina, la “media inglese” vorrebbe un successo in casa. Missione possibile per questo Vicenza? «Noi abbiamo dimostrato di potercela giocare con tutti in questo campionato, e al Menti sicuramente abbiamo un supporto speciale dai nostri tifosi, quindi quello sarà il nostro obiettivo. Peraltro sappiamo di avere di fronte un avversario forte, specialmente nel reparto offensivo». (Anche se ovviamente adesso vanno seguite con particolare attenzione le vicende legate alla possibile partenza di Mancosu, ndr). Il Trapani sembra essere una squadra un po´ spregiudicata: segna molto, ma subisce anche parecchi gol. «Infatti noi speriamo di approfittare di questo loro modo di stare in campo, talvolta meno compatto. Però dovremo essere particolarmente attenti a non prestare il fianco alle loro ripartenze, perché con giocatori come Mancosu e Nadarevic possono risultare letali. Ci sarà bisogno, quindi, di grande concentrazione». Lei e Di Gennaro andrete a ricomporre la coppia di registi in campo contemporaneamente. Vi scambierete anche stavolta i compiti durante la partita? «È una delle nostre soluzioni di gioco, vedremo. Questo tipo di alternanza, che all´inizio ci è stata richiesta da Marino, partita dopo partita per noi è diventata sempre più naturale. Secondo me adesso ognuno dei due riesce a valorizzare meglio le caratteristiche dell´altro, senza che ci pestiamo i piedi, e credo che tutta la squadra ne possa beneficiare. Questa “coesistenza” è per entrambi una bella occasione di crescita, che ci aiuta a diventare centrocampisti sempre più completi». Soddisfatto di come si sta rafforzando la rosa durante il mercato? «La maggior soddisfazione è vedere che la società ha deciso di dare fiducia a questo gruppo, senza stravolgerlo, apportando solo pochi correttivi mirati. Ciò significa che il nostro impegno sta dando buoni risultati, e credo che molto del merito sia nei valori umani di un gruppo molto sano ed unito, in cui tutti remano dalla stessa parte senza mai risparmiarsi». Lei ha altri sei mesi di contratto al Vicenza, ma c´è anche un´opzione per il riscatto. «Sì, c´è il diritto di riscatto per il Vicenza e di controriscatto per il Catania. Al momento, comunque, è una prospettiva lontana: mi interessa solo continuare a dare il massimo con i miei compagni. Poi non è un mistero per nessuno che io qui abbia trovato l´ambiente ideale, quindi se alla fine si trovasse la soluzione per prolungare la mia esperienza a Vicenza ne sarei estremamente felice». A quale risultato può aspirare la squadra a fine stagione? «Il risultato finale sarà solo la somma delle singole partite, ognuna delle quali dovrà essere interpretata con la voglia di conquistare i tre punti. Certo, noi dobbiamo sempre tenere presente la priorità della salvezza, ma questo non ci deve mai portare a fare calcoli, altrimenti rischieremmo di perdere punti preziosissimi per strada: comunque vada, io alla fine della stagione non voglio avere alcun rimpianto».
Ore 13.30 – (Giornale di Vicenza) La difesa biancorossa ha superato a pieni voti il primo esame del 2015: porta inviolata a Latina, e pochissime occasioni da rete concesse ai nerazzurri. Adesso, però, l´asticella per capitan Camisa e i compagni di reparto si alza. Se infatti nella prima giornata di ritorno il Vicenza ha affrontato il peggior attacco del campionato (appena 15 i gol segnati dal Latina), domani al Menti se la vedrà con il terzo: ben 38 le reti all´attivo per il Trapani, con Mancosu, capocannoniere in serie B nella scorsa stagione, già a quota 10 (sempre che in queste ore non cambi maglia). Camisa, a Latina la difesa si è ben comportata, uscendo dal campo imbattuta. Soddisfatto? «Certo, ma è stata tutta la squadra a giocare compatta, concedendo poco o nulla agli avversari che pure erano in casa, venivano dal cambio di allenatore e avevano necessità di ripartire con una vittoria che desse la svolta. Siamo stati bravi a tenere botta nel primo tempo, per poi uscire alla distanza». Quanto ha benedetto la traversa che ha respinto la conclusione di Sforzini? «L´ho benedetta tanto, perché ci ha salvati in un momento difficile. Però, se analizziamo l´intera partita, quella è stata l´unica occasione limpida che abbiamo concesso al Latina, quindi nel complesso il nostro pareggio è stato ampiamente meritato. Anzi, penso che i difensori del Latina benedicano ancora di più le occasioni da gol che non abbiamo concretizzato noi nel finale». Due sono capitate sui piedi di Petagna, un giovane appena arrivato. Lo ha rincuorato, da capitano, a fine gara? «Più che rincuorarlo, gli ho fatto i complimenti, perché secondo me è entrato in campo con grande personalità, rendendosi subito pericoloso. Poi gli errori si possono commettere, ma se Andrea giocherà sempre con questa voglia di far bene sono sicuro che ben presto ci regalerà tante soddisfazioni». Da un giovane ad un giocatore esperto come Thomas Manfredini: un nuovo compagno, ma anche un concorrente in più come centrale difensivo «Sono molto felice che sia arrivato a Vicenza, perché ci porta in dote quell´esperienza in categorie superiori che a noi, come organico, mancava. Si è subito inserito bene nel gruppo, è un bravissimo ragazzo oltre che un ottimo giocatore, quindi non mi sentirò mai in competizione con lui: spero anzi di imparare il più possibile, e che ci possa dare una grossa mano». Insieme a Brighenti ha formato una coppia molto affidabile, è d´accordo? «Ci troviamo bene insieme, ma così è stato anche quando ha giocato Gentili al posto mio o di Nicolò, e pure altri compagni si sono rivelati utili. È la squadra nel suo complesso, secondo me, che si sta dimostrando adeguata a questa categoria». Domani ritroverete il Trapani, che vi “battezzò” all´andata subito dopo il ripescaggio. Quanto è cambiato il Vicenza da allora? «Ci sono stati diversi cambiamenti, però secondo me lo spirito del gruppo è rimasto identico: proprio a Trapani dimostrammo subito di che pasta eravamo fatti, perché nonostante le difficoltà di un confronto quasi inatteso con la serie B abbiamo dato tutto, e avremmo meritato pure il pareggio. È lo stesso spirito battagliero che a Latina, ad esempio, ci ha portati a non accontentarci del pareggio, ma a cercare il successo fino all´ultimo minuto». Mancosu al Menti potrebbe essere il pericolo pubblico numero uno «È un attaccante che la sa buttare dentro, ma noi non ci dobbiamo spaventare. Avremo al nostro fianco anche la spinta dei tifosi, che ci sostengono sempre in tantissimi e con calore, quindi saremo determinati a conquistare la vittoria. Mi auguro proprio di poter salutare e consolare a fine gara l´amico Daniele Martinelli, sperando che superi i suoi acciacchi e possa scendere in campo».
Ore 13.10 – (Gazzettino) Il Cittadella che domani giocherà al Partenio di Avellino sarà deciso dal tecnico Claudio Foscarini dopo alcune scelte che riguardano in particolare il centrocampo, dove rientreranno Massimiliano Busellato da squalifica e Nicola Rigoni dall’improvvisa gastroenterite che lo aveva costretto al forfait sabato scorso con il Modena. Stamattina saranno valutate le condizioni di Mattia Minesso, che è stato colpito dall’influenza e nonostante qualche miglioramento è rimasto fermo anche ieri. L’esterno d’attacco ex Vicenza in questo ultimo periodo si è dimostrato uno dei giocatori più in forma, per cui sarà fatto tutto il possibile per averlo contro l’Avellino. Dal mercato sono arrivati finora Agostino Camigliano in difesa, mentre Francesco Stanco e Tomasz Kupisz hanno rafforzato l’attacco. Contro il Modena il nazionale polacco ha fatto un lusinghiero esordio con il gol, ma si è dichiarato soddisfatto solo in parte e desideroso di fare meglio. Per la partita di domani è comunque importante il recupero di Rigoni (nella foto). «Sono rientrato in gruppo fin da martedì -spiega il giocatore- per cui mi sento a posto al cento per cento». Sul centrocampo granata, continua: «Numericamente siamo giusti con due giocatori in ogni ruolo, considerando che Paolucci può giocare sia in mezzo che da esterno. In questa fase dobbiamo tenere un atteggiamento prudente coprendo meglio la fase difensiva. Non prendere gol lo ritengo prioritario considerando che davanti abbiamo giocatori di qualità e almeno una rete riusciamo sempre a farla. All’inizio di campionato subivamo gol con troppa facilità, per cui abbiamo lavorato molto per avere maggiore copertura ottenendo dei significativi miglioramenti, ma dobbiamo eliminare ancora alcuni errori e chiudere meglio gli spazi all’avversario». Sulla trasferta con l’Avellino, conclude: «Sappiamo che quel campo è difficile, la nostra situazione di classifica però ci impone di non guardare all’avversario, ma cercare di fare più punti possibili su qualsiasi campo. C’è un grande equilibrio in questo campionato, per cui non si può mai immaginare a priori dove si possono trovare i punti necessari per la salvezza. Ci sono ancora tante partite davanti, noi sappiamo quale è il nostro obiettivo e siamo convinti di avere le possibilità di giocarcela per raggiungerlo». Stamattina al Tombolato ci sarà la rifinitura e nel pomeriggio il volo aereo da Venezia per Napoli.
Ore 12.50 – (Mattino di Padova) Il rischio è che manchi proprio l’uomo più in forma. Mattia Minesso continua a tenere in apprensione i tifosi del Cittadella. Nemmeno ieri l’esterno offensivo si è allenato con i compagni, ancora alle prese con il virus influenzale che sta infierendo sullo spogliatoio granata. Solo oggi Foscarini deciderà se convocarlo o meno per la trasferta di Avellino di domani. Di sicuro, in ogni caso, non sarebbe al meglio. Il suo forfait dovrebbe portare allo spostamento sulla corsia mancina del polacco Kupisz, con Paolucci riportato sulla fascia destra, dopo l’esperienza da mediano nella prova con il Modena. Al centro dovrebbe rientrare la coppia “titolare” formata da Rigoni e Busellato, con quest’ultimo reduce dalla squalifica. Con Barreca a tutti gli effetti tornato in gruppo, non dovrebbero, invece, esserci dubbi per quanto riguarda la difesa, con il nuovo arrivato Camigliano destinato a rimpolpare la panchina. Gli unici veri ballottaggi riguardano chi ha il compito di segnare e chi evita i gol: dopo il sorpasso di Pierobon su Valentini nella gara con il Modena, le gerarchie in porta restano in discussione; ragionamento analogo vale per il partner d’attacco di Sgrigna, con Coralli e Stanco a contendersi una maglia. Se ne saprà probabilmente qualcosa di più dopo l’allenamento di rifinitura, in programma stamattina. Capitan Pellizzer e compagni partiranno da Cittadella alle 14, direzione aeroporto di Venezia, dove s’imbarcheranno sul volo diretto a Napoli alle 16.30: da lì poi raggiungeranno Avellino in pullman. Schiavon, l’ex. «Arriva il Cittadella, una squadra temibile». Il centrocampista di Piove di Sacco Eros Schiavon, 31enne, oggi in forza all’Avellino dopo 72 gare e 9 gol in maglia granata, ha presentato così la prossima sfida nel corso di una conferenza-stampa in terra irpina: «Sarà certamente un avversario difficile, ma noi scenderemo in campo determinati, anche per vendicare la sconfitta pesante dell’andata, nella quale abbiamo subìto tre gol. Non dobbiamo dimenticare che davanti avremo un avversario che non molla mai». Intanto, è finita 8-1 l’amichevole in famiglia disputata dagli irpini contro la Primavera. Il tecnico Massimo Rastelli ha provato alcune soluzioni da poter adottare contro il Citta: a referto sono finiti Trotta (tripletta), Comi (doppietta) Soumarè, Mokulu e un autogol. Dirige Saia. Precedente poco fortunato con l’arbitro designato: a dirigere Avellino-Cittadella sarà Francesco Paolo Saia della sezione di Palermo, già incontrato nell’infausta trasferta di Carpi, chiusa con il successo per 5-2 della capolista. Va detto, però, che in quell’occasione i granata non hanno certo potuto imputare il tracollo al fischietto siciliano.
Ore 12.30 – (Corriere del Veneto) Passano i giorni e il dilemma non si scioglie. Chi giocherà in porta domani ad Avellino? Al momento il ballottaggio è aperto: Andrea Pierobon potrebbe strappare la riconferma bruciando sul filo di lana Alex Valentini. La scelta di ribaltare le gerarchie fra i pali sabato scorso in occasione del pari col Modena è stata di Claudio Foscarini e, secondo il pensiero del tecnico trevigiano, è stata esclusivamente tecnica. «Non ci sono altre motivazioni alla base di quello che ho deciso – ha detto l’allenatore trevigiano – in settimana vedo delle cose e sulla base di quello che vedo faccio delle scelte. So di poter contare su Pierobon e anche su Valentini». Oggi Foscarini chiarirà ogni dubbio. C’è curiosità per capire le scelte che farà Foscarini anche negli altri reparti. Stanco va allo sprint con Coralli per una maglia, mentre Kupisz verrà confermato. Rigoni dovrebbe tornare titolare, più dubbi sul suo compagno di reparto. Paolucci, Busellato che rientra dalla squalifica e Benedetti si giocano una maglia, mentre l’altro neoacquisto Camigliano dovrebbe partire dalla panchina. Ieri, intanto, è stato formalizzato il ritorno di Palma (negativa la sua esperienza nella città murata) all’Atalanta.
Ore 12.10 – (Giornale di Vicenza) Sarà la partita della svolta per il Catania? Lo sperano i tifosi siciliani, che nell´anticipo di stasera contro la Pro Vercelli si augurano di assistere finalmente al riscatto dei propri giocatori.Gli altri incontri della seconda giornata, in programma domani pomeriggio, vedranno come campo principale quello di Frosinone: i padroni di casa, caduti a Brescia, proveranno a rifarsi aggiudicandosi la sfida-playoff contro lo Spezia, che ha acciuffato con fatica il pareggio ospitando il Varese. Rinfrancati da questa prestazione positiva, i lombardi sperano di potersi ripetere ospitando il Carpi; la formazione emiliana, sempre saldamente al primo posto, è però reduce dalla sconfitta interna nel big match con il Livorno (1-2) che potrebbe avere lasciato qualche strascico negativo. Morale al massimo di contro per i toscani, che ora sulle ali dell´entusiasmo affronteranno il Brescia; le rondinelle stanno comunque dimostrando di saper lottare sul campo, a dispetto di una situazione societaria sempre sull´orlo del baratro. Vengono proprio dal campo invece le difficoltà attuali di Crotone e Latina: quello dello Scida sarà un confronto diretto importantissimo nella lotta per non retrocedere, con la paura di perdere che difficilmente si concilierà con lo spettacolo. Se non altro, avrà poco da perdere a livello di pronostico il Cittadella: i granata, ultimi in classifica, cercheranno di strappare un punto ad Avellino, dove gli irpini contano di proseguire la propria corsa verso i playoff. Tre vittorie consecutive nel frattempo hanno riportato in alto il Pescara: i biancazzurri, che hanno sbancato Trapani (2-4), vogliono calare il poker ricevendo la Ternana. Sarà invece l´Entella a tentare di opporsi al Bologna, che ha tutta l´intenzione di accelerare per correre verso la promozione diretta. Intanto Perugia e Bari si misureranno a vicenda per dimostrare di poter aspirare ad un girone di ritorno da protagonisti.La giornata si completerà domenica all´ora di pranzo: fischio d´inizio alle 12.30 per l´interessante confronto tra Modena e Lanciano.
Ore 11.50 – (Mattino di Padova) «Qualcuno della società ha annunciato ufficialmente che a Borgo San Lorenzo sarebbe arrivato il futuro presidente?». Fabio Barbin, emissario in Italia della holding olandese che lo scorso 13 dicembre, attraverso il comunicato ufficiale del presidente del San Paolo, Giuseppe Tramonti, annunciò un imminente passaggio di proprietà dell’Atletico, mette i puntini sulle “i” il giorno dopo la sconfitta con la Fortis Juventus. A cominciare dal fatto che proprio mercoledì, in tribuna, era annunciata la presenza di colui che prenderà le redini del sodalizio: «Nessuno mai ha detto cose simili, in compenso qualcuno dentro lo spogliatoio si diverte a prendere informazioni e a metterle in giro a caso, stravolgendole. Per adesso teniamo il profilo basso e facciamo buon viso a cattivo gioco, ma più avanti ci divertiremo noi contro chi sta buttando zizzania su una situazione che merita rispetto, soprattutto per chi vuole mettere soldi in questo Paese». Quindi è normale che non si sia presentato nessuno? «Alla squadra è stato detto che, nel momento in cui la società olandese sarà pronta ad entrare, il futuro presidente, che per inciso non si chiama Kirk, dimostrerà in concreto la sua presenza e verrà a conoscerla. Abbiamo detto che anche mercoledì avrebbe potuto essere il giorno giusto, qualora l’operazione fosse stata conclusa. Qualsiasi momento è buono». Significa che siamo in dirittura d’arrivo? «I fondi sono pronti, siamo a posto. È tutto nelle mani di commercialisti, professionisti e fiduciarie, a Padova nessun altro conosce la situazione, e per questo nessuno può permettersi di parlare». Nemmeno lei? «Io so tutto, ci mancherebbe! E c’è anche un giocatore della squadra che ha telefonato al nuovo presidente. Presto lo faranno tutti, e qualcuno dovrà compiere un passo indietro e chiedere scusa». Quando sarebbe avvenuto questo contatto? «Non ricordo…». Visto che la vostra operazione è ai dettagli, come dobbiamo interpretare il fatto che Rebellato e altri soci si siano messi alla ricerca di sponsor nelle ultime settimane? «C’è chi la può leggere come un’alternativa alla nostra operazione, e chi potrebbe invece pensare che ci siano sponsor interessati al progetto olandese. Io non ho posto veti: per quel che mi riguarda, possono decidere di attendere il passaggio e poi parlare direttamente con gli olandesi, oppure prendersi il San Paolo e poi trattare. Io ho delle rassicurazioni, so che è tutto a posto e non accetto strumentalizzazioni: sto solo facendo una cortesia a questa società, verso la quale non avrei alcun obbligo, non avendo firmato nulla». Bianchi, doppio stop. Il giocatore del San Paolo espulso mercoledì a Borgo San Lorenzo è stato squalificato per due giornate dal giudice sportivo e salterà quindi le gare con Delta Porto Tolle e Romagna Centro. Fermati per un turno anche Rondon e Meneghello (Este), e Ianneo (Abano).
Ore 11.30 – L’arbitro di Mori S. Stefano-Padova sarà il signor Lorenzo Dalla Palma di Milano, coadiuvato dagli assistenti di linea Vitali e Dusi.
Ore 11.10 – (Gazzettino) «La domenica precedente con l’Altovicentino avevamo fatto 95 minuti nella loro area di rigore, e fisicamente stavamo bene. Semmai con il Montebelluna puoi avere pagato inconsciamente le due sconfitte consecutive e il dover vincere a tutti i costi. E nella ripresa dopo aver preso un palo e dopo che il loro portiere ha fatto due parate, abbiamo pensato a difendere l’1-0. Un rischio? Se una squadra non è unita e prende il pareggio nei minuti di recupero, non va a fare un’azione per vincere la partita. Noi ci abbiamo creduto e la fortuna ci ha dato una mano». Anche se il Mori è una squadra in difficoltà, Niccolini tiene alta la guardia. «Dobbiamo fare attenzione a ogni pallone. Non creeranno dieci occasioni, ma nelle due che si presenteranno ci vuole la massima concentrazione. Dobbiamo continuare a vincere: peccato che dopo questa gara ci sia la sosta perché quando ricominci a vincere sarebbe opportuno non fermarsi. La sosta sarà comunque l’occasione per lavorare sui dettagli e prepararci in vista della volata finale».
Ore 11.00 – (Gazzettino) «Però, ripeto, in questo momento manca qualcosina, ne abbiamo parlato anche tra noi difensori. Dobbiamo essere più attenti e concentrati anche sulle palle che possono sembrare innocue». Il confronto ha riguardato, oltre Niccolini, gli altri due senatori della difesa, ossia Sentinelli e Thomassen. «È stata una nostra iniziativa, ci siamo detti che d’ora in avanti non bisogna più prendere gol. È vero che la fase difensiva si fa in undici, ma alla fine siamo noi difensori che dobbiamo riuscire a metterci una pezza. Ci siamo detti di stare più attenti anche sui palloni che sembrano semplici e di guardare anche il più piccolo dettaglio». Quindi aggiunge. «Se andiamo comunque a vedere i gol subiti nelle ultime partite, di errori veri e propri ne abbiamo commessi solo in occasione della sconfitta con l’Union Pro e con maggiore attenzione si potevano evitare. Dobbiamo stare più sul pezzo». Può esserci magari anche una componente legata alla condizione fisica della squadra? «No, è che nell’arco di un campionato può capitare di sbagliare una partita come quella con l’Union Pro».
Ore 10.50 – (Gazzettino) Anche con il Montebelluna alla fine il golletto sul groppone è arrivato. E c’è voluto lo spunto di Mattin, aiutato dalla buona sorte, per riacciuffare in extremis il ritorno al successo che ha rasserenato l’ambiente dopo le sconfitte con Altovicentino e Union Pro. Un trend, quello dei gol incassati, salito a undici partite di fila. Mentre la difesa biancoscudata è la quinta del girone (20 gol) alle spalle di Belluno (16), Sacilese (17), Altovicentino e Tamai (18). Naturalmente la speranza è che già domenica nella trasferta con il Mori Santo Stefano il Padova torni a mantenere immacolata la propria porta, tanto più che i trentini non se la passano benissimo alla luce del loro penultimo posto sia per punti in classifica (appena otto) e sia per gol realizzati (17). Con Daniel Niccolini, uno dei leader del pacchetto arretrato, ci soffermiamo sul rendimento del reparto difensivo. «Di sicuro ci sta mancando qualcosina. Con il Montebelluna ci sono state attenzione e voglia di non prendere gol, purtroppo invece si è verificato un episodio che se ricapita altre cento volte non lo subisci».
Ore 10.40 – (Gazzettino) Nella ripresa il Padova è tornato a disporsi con il 4-3-1-2. In almeno quattro occasioni il portiere di casa Vedovato si è opposto con bravura ai tentativi dei biancoscudati, che sono comunque andati ancora a segno nella parte finale della gara con Amirante (due volte) e Denè. Niente amichevole invece per Mazzocco, Degrassi e Salvadori che hanno effettuato corsa a bordo campo. Per la trasferta con il Mori Santo Stefano, Parlato è fiducioso di avere a disposizione Salvadori, altrimenti sarebbe emergenza con riguardo al ruolo di terzino sinistro. «Abbiamo preferito non rischiarli per preservarli. Salvadori dovrebbe esserci domenica, è più avanti rispetto a Mazzocco e Degrassi». Ancora ai box, e quindi non disponibili domenica, Petkovic e Thomassen che ieri sera hanno effettuato una risonanza di controllo. Intanto, Pittarello è stato convocato con la rappresentativa di serie D che parteciperà al 67. torneo in Viareggio in programma dal 2 al 16 febbraio.
Ore 10.30 – (Gazzettino) Ancora una scorpacciata di gol per il Padova nella consueta amichevole infrasettimanale che ha attirato circa duecento tifosi nell’impianto dell’Esedra Don Bosco. Parlato ha dato spazio a tutti i biancoscudati a disposizione, tenendo più a lungo in campo i giocatori che avevano bisogno di mettere minuti nelle gambe. Tra questi anche Amirante, goleador di giornata con quattro sigilli. Solo per la prima mezzora di gara, giocata all’insegna del 4-3-1-2, sono rimasti in campo Niccolini, Cunico, Ferretti e Mattin. E in questa fase, senza strafare, i biancoscudati hanno trovato la via del gol con Zubin, finendo però per incassare anche il momentaneo pareggio di Bishal che ha sorpreso Cicioni con un pallonetto dalla distanza. Nel resto della frazione con gli ingressi di Aperi, Petrilli, Amirante, Ilari e Sentinelli i biancoscudati si sono disposti con il 4-2-3-1 andando ripetutamente a segno con Sentinelli, Amirante (due volte), ancora Zubin, Aperi (pregevole colpo di testa in tuffo su cross di Petrilli) e con un autogol di Bah Yaya. In mezzo anche il secondo sigillo dell’Esedra Don Bosco, firmato questa volta da Baldon.
Ore 10.20 – (Gazzettino) «Nelle ultime cinque gare ci hanno annullato tre gol per fuorigioco. Ci fosse stato il Padova almeno due sarebbero state valide». Pesante l’accusa lanciata l’altro giorno da Augusto Fardin, diesse del Belluno, e immediata la replica biancoscudata. «Lasciamo fuori il Padova da simili beghe – commenta l’amministratore delegato Roberto Bonetto – e noi siamo abituati a lavare i panni sporchi in casa nostra. Abbiamo grande rispetto per il Belluno, pretendiamo altrettanto verso di noi». Non manca poi un cenno alle recenti lamentele di Diego Zanin, tecnico dell’Altovicentino su presunti torti arbitrali. «Vedo che chi viene dal professionismo – riprende Bonetto – oltre alle belle cose, porta le brutte abitudini, vedi Garcia e Mazzarri e le loro lamentele. Non vorrei fosse un mettere le mani avanti per giustificare od ottenere qualcosa. In tempi recenti noi abbiamo avuto solo un rigore a favore (7 dicembre con il Legnago, ndr), ma mai abbiamo fatto dichiarazioni contro gli arbitri perché accettiamo il verdetto del campo senza polemiche». Bonetto chiude con un messaggio alla classe arbitrale: «Mi farebbe piacere che chi di dovere sapesse interpretare e leggere con la dovuta attenzione certe dichiarazioni». Sono intanto 107 i biglietti per la sfida esterna con il Mori venduti ieri a Padova. I botteghini dell’Euganeo saranno aperti oggi dalle 15.30 alle 18.30 e domani dalle 10 alle 12.30.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) E all’amministratore delegato, a tal proposito, non sono piaciute nemmeno le lamentele del tecnico dell’Altovicentino, Diego Zanin, che aveva denunciato episodi arbitrali sfavorevoli. «Non mi piacciono i pianti preventivi, Zanin è un allenatore che viene dal calcio professionistico. Ma spero che, oltre a portare le sue ottime competenze, non trasferisca anche nella nostra categoria le lamentele continue tipiche di tanti tecnici di serie A. Gli errori a fine anno si compensano, vincerà chi sarà più bravo. Ma in questa occasione sono voluto intervenire per difendere il Padova e perché, a stare sempre zitti, si può anche passare per stupidi». PADOVA: Cicioni (1’st Lanzotti); Bortot (15′ st Fanciulli), Niccolini (30′ pt Sentinelli), Canton (30′ pt Ilari, 15′ st Denè), Faggin; Dionisi, Segato, Mattin (30′ pt Aperi), Cunico (30′ pt Petrilli), Zubin (15′ st Pittarello), Ferretti (30′ pt Amirante). All. Parlato. ESEDRA DON BOSCO: Morrone; Bah Yaya, Iovino, Malachin, Padovan; Favalli An., Bolognesi, Favalli Al., Bishal, Collautti, Baldon. Nella ripresa sono entrati: Vedovato, Miotto, Rocco, Bortoletto, Pressato, Voltolina, Zambon, Segato, Allegro, Zonta. All. Crivellaro. Reti: 15′ pt e 36′ pt Zubin, 25′ pt Bishal, 31′ pt Sentinelli, 32′ pt, 42′ pt, 27′ st, 43′ st Amirante, 40′ pt Baldon, 45′ pt autorete Bah Yaya, 41′ st Denè.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) L’altra assenza di spicco, ieri, è stata quella di Matteo Nichele, ma per motivi certamente più rosei. Nella notte fra mercoledì e giovedì, infatti, la moglie Michela ha dato alla luce, all’ospedale di Bassano del Grappa, la secondogenita Giulia. Goleada. Il resto della truppa è sceso in campo contro l’Esedra Don Bosco. Parlato ha riconfermato la coppia d’attacco formata da Zubin e Ferretti, con il “Rulo” rimasto a secco e l’ex Pordenone autore di una doppietta. Il più in palla di tutti, davanti, è sembrato Savio Amirante, che ha firmato un poker, giocando anche da punta unica, con Zubin alle sue spalle e due esterni larghi. Buone anche le prove dei subentrati Petrilli e Aperi, mentre Ilari ha confermato la sua duttilità giocando anche da mediano davanti alla difesa. Retroguardia che non è riuscita a chiudere imbattuta nemmeno questa amichevole, punita prima dall’eurogol dai 30 metri del centravanti Bishal, quindi dal centro di Baldon. L’a.d. Bonetto stizzito. Mentre il Padova era in campo, Roberto Bonetto ha voluto rispondere alle recenti esternazioni del direttore sportivo del Belluno, Augusto Fardin, il quale, commentando i tre gol annullati alla sua squadra, aveva dichiarato: «Se ci fosse stato il Padova al nostro posto, almeno due su tre sarebbero stati validi». Bonetto non ci sta: «Non capisco perché dobbiamo essere tirati in ballo, le beghe loro se le risolvano in casa propria. Anche perché noi non abbiamo mai tirato in ballo nessuno e pretendiamo rispetto. Se ci siamo lamentati degli arbitri, l’abbiamo sempre fatto restando entro determinati confini».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Gira e rigira, sono sempre gli “under” a far penare Carmine Parlato. I giovani e quella regola “balorda”, per usare un termine piuttosto caro a parecchie società di serie D. A due giorni dalla partita di Rovereto contro il Mori Santo Stefano, i dubbi di formazione del tecnico del Padova sono legati, come sempre, all’utilizzo e alla disponibilità dei giovani della rosa. Solo una volta fatta la conta di chi potrà essere recuperato, Parlato potrà trarre indicazioni utili dall’amichevole disputata ieri contro l’Esedra Don Bosco (Seconda Categoria) e vinta 10-2. Al test non hanno partecipato, tra gli altri, Degrassi, Mazzocco e Salvadori, tutti e tre alle prese con i rispettivi problemi fisici. Tre “under” fondamentali, per non essere costretti ad affrontare con l’ennesima formazione d’emergenza anche la prossima trasferta. La situazione, tuttavia, non è così nera e soprattutto Salvadori, infastidito da una contrattura alla coscia sinistra, dovrebbe riuscire a recuperare in tempo. Anche perché, considerata l’assenza quasi certa di Degrassi, sarebbe costretto a giocare Dionisi, con l’obbligo di inserire un “under” in più a centrocampo o in attacco. Più incerta la situazione di Mazzocco, che ha sempre un problema ai muscoli addominali, e resterà in dubbio sino all’ultimo.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Il primo giorno di prevendita per la gara tra Mori Santo Stefano e Padova, in programma domenica allo stadio “Quercia” di Rovereto, si è concluso con 107 biglietti staccati. I botteghini dell’Euganeo resteranno aperti anche oggi dalle 15.30 alle 18.30 e domani dalle 10 alle 12.30, salvo esaurimento dei biglietti. La tribuna riservata ai padovani può ospitare fino a 1.300 spettatori: nel caso in cui non dovessero essere esauriti in prevendita, i tagliandi potranno essere acquistati direttamente allo stadio trentino. Il costo è di 10 euro e ogni tifoso può acquistarne sino a venti. Il Padova si allenerà oggi pomeriggio, alle 14.30, alla Guizza. Intanto, l’allenatore della Rappresentativa di serie D, Augusto Gentilini, ha convocato Pittarello per il 67º Torneo di Viareggio (Coppa Carnevale) dal 2 al 16 febbraio. Giovedì 29 gennaio la Rappresentativa giocherà in amichevole con la Primavera della Ternana.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Apriti cielo. Stavolta il Padova, che ha sempre tenuto un profilo basso sull’argomento arbitri e ha tutta l’intenzione di non esasperare i toni, ha deciso di rispondere con la durezza necessaria. «Siamo stanchi di sentire e leggere certe cose — contrattacca l’amministratore delegato Roberto Bonetto — Fardin, ad esempio, se ritiene di doversi lamentare degli arbitraggi lo faccia pure, è nel suo pieno diritto. Ma lasci in pace noi. Che senso ha dichiarare che se ci fossimo stati noi al loro posto le reti sarebbero state convalidate? Ma scherziamo? Noi non ci siamo mai lamentati degli arbitraggi, se non con qualche puntualizzazione sempre rimasta entro certi confini e soprattutto senza tirare in ballo altre squadre. Pretendiamo che gli altri facciano lo stesso, pretendiamo rispetto perché noi non abbiamo mai chiamato in causa Belluno o AltoVicentino, né abbiamo intenzione di farlo in futuro perché non rientra nel nostro stile». Bonetto ne ha pure per Zanin: «È arrivato da tre partite – ringhia – e già ha preso l’andazzo di Garcia, Benitez e Mazzarri… Si lamenta sperando di ottenere qualcosa? Zanin è un bravissimo allenatore, si limiti a portare le sue capacità sul campo, se poi sarà più bravo di noi non avremo problemi a riconoscere. Ma lasci perdere, per favore». E Bonetto rincara la dose: «Il pianto preventivo, certe sgradevoli abitudini del calcio professionistico vorremmo che non contaminassero anche la nostra categoria. Ne facciamo volentieri a meno. E speriamo che d’ora in avanti parli soltanto il campo. Per abitudine io parlo poco, ma stavolta non potevo esimermi dall’intervenire per difendere il Padova». Più chiaro di così…
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Il Padova non ci sta. Con il passare delle settimane si sente accerchiato dalla concorrenza, che non rinuncia a lanciare frecciatine e stilettate ben mirate non appena ne ha l’opportunità. Prima Augusto Fardin, che ha tirato direttamente in ballo il club biancoscudato in una vicenda di presunti errori arbitrali ai danni del Belluno: «Nelle ultime cinque giornate ci hanno annullato tre gol per tre offside che non c’erano — ha spiegato il direttore sportivo dell’Ital Lenti — la regola dice che nel dubbio la bandierina dovrebbe rimanere abbassata ma non è stato così. Possiamo parlare di sfortuna? Chiamiamola pure così, ma è veramente un po’ troppa. Non voglio dire che ce l’abbiano con noi, ma se guardiamo le reti annullate sono tutte e tre decisive. Se ci fosse stato il Padova al nostro posto almeno due su tre sarebbero state valide». Come se non bastasse, a distanza di poche ore ecco Diego Zanin, che ha alzato la voce contro i direttori di gara dopo gli ultimi arbitraggi e gli ultimi cartellini rossi che hanno colpito i giocatori dell’AltoVicentino: «Per la seconda settimana di fila rimaniamo in dieci senza fare fallo — ha polemizzato l’allenatore dell’AltoVicentino — e così proprio non va. Domenica scorsa ci hanno lasciato ingiustamente in inferiorità numerica per tutto il secondo tempo e anche contro il Dro sono state date tante ammonizioni per i miei giocatori che, rispetto agli avversari, non hanno un agonismo sopra le righe. Senza contare almeno tre situazioni molto dubbie e non ce ne hanno dato nemmeno uno. E quanto alle espulsioni vorrà dire che allenerò i miei giocatori anche su questo fronte, perché non si può rimanere in dieci tutte le domeniche».
Ore 08.38 – Ricordiamo che continua oggi la prevendita per Mori S. Stefano-Padova, fermatasi ieri a quota 107. I biglietti del settore dello stadio “Quercia” di Rovereto riservato ai tifosi padovani (1.300 posti l’attuale capienza) saranno venduti presso le biglietterie sud dello stadio Euganeo con i seguenti orari: oggi dalle ore 15.30 alle ore 18.30 e sabato 24/01/2015 dalle ore 10.00 alle ore 12.30, salvo esaurimento dei biglietti a disposizione. Il costo del biglietto a prezzo unico è di 10 euro. Ingresso gratuito per i nati/e dal 1 gennaio 2003 in poi. Ogni singolo tifoso potrà acquistare un massimo di 20 biglietti. La prevendita sarà gestita direttamente dal personale del Mori S. Stefano.
Ore 08.36 – Serie D girone C, il prossimo turno (ventesima giornata, domenica 25 gennaio ore 14.30): AltoVicentino-Kras Repen, Fontanafredda-Giorgione, Mezzocorona-Belluno, Montebelluna-Legnago, Mori Santo Stefano-Padova, Tamai-Clodiense, Triestina-ArziChiampo, Union Pro-Dro, Union Ripa La Fenadora-Sacilese
Ore 08.34 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: AltoVicentino 45, Padova 44, Belluno 38, Sacilese 33, Clodiense 32, ArziChiampo 31, Union Ripa La Fenadora 29, Tamai 28, Montebelluna e Fontanafredda 27, Union Pro 25, Giorgione 23, Dro 19, Legnago 18, Triestina e Kras Repen 15, Mori Santo Stefano 8, Mezzocorona 7.
Ore 08.32 – Serie D girone C, i risultati della diciannovesima giornata: ArziChiampo-Mori Santo Stefano 1-0, Belluno-Tamai 2-2, Clodiense-Union Ripa La Fenadora 4-1, Dro-AltoVicentino 1-3, Giorgione-Union Pro 2-1, Legnago-Kras Repen 1-1, Mezzocorona-Fontanafredda 1-3, Padova-Montebelluna 2-1, Sacilese-Triestina 1-1.
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Ore 08.28 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Macron Store, Supermercati Alì, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Zero Emissioni, Ecosystem, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.
E’ successo, 22 gennaio: termina 10-2 l’amichevole tra il Padova e l’Esedra Don Bosco, quattro reti per Amirante.