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Ore 22.20 – (Il Piccolo) Scartato la scorsa settimana un difensore africano (Assane Mboup), la Triestina ci prova stavolta con un attaccante dello stesso continente, per la precisione un franco-marocchino. Si tratta di Abdoune Hamza, classe 91, che a dire il vero non ha alle spalle un curriculum particolarmente significativo, anzi: pare abbia avuto un’esperienza in Romania, poi ha giocato in Piemonte, con il Pinerolo in Eccellenza e con la Canavese in Promozione, prima di approdare lo scorso anno in serie D con l’Asti, dove pur presentato come una punta veloce e potente, aveva totalizzato solo 3 presenze. A dicembre sembrava a un passo dall’Orlandina, squadra siciliana di serie D, ma è arrivato in prova a Trieste da svincolato. Per lui previsti i soliti giorni di test per vedere se potrà essere utile. In effetti attualmente la Triestina ha solo due attaccanti di ruolo, Rocco e Milicevic, mentre Gusella e Aquilani sono più che altro degli esterni offensivi, anche se hanno dimostrato di poter far cambiare marcia alla squadra nei finali di partita. Si attende invece a breve l’ufficialità del tesseramento dei due giovani classe 1996, ovvero l’attaccante Danilo Perrotta proveniente dal Cosenza (che potrebbe essere il vero vice di Rocco e Milicevic) e il centrocampista Carmine Tafuro che arriva dalle giovanili dell’Avellino. Pare che per domenica, a discrezione del mister ovviamente, potrebbero anche essere convocabili. Soprattutto Perrotta, che sembra più pronto, mentre Tafuro fino allo scorso weekend era anche acciaccato. Ma proprio in vista di domenica e della sfida contro l’Arzignanochiampo (al Rocco si inizierà alle ore 14.30), Ferazzoli avrà una brutta gatta da pelare, ovvero l’assenza di Federico Celli: come previsto, l’ammonizione rimediata a Sacile è costata cara al difensore che era in diffida e pertanto ieri è arrivata puntuale dal giudice sportivo la squalifica per un turno del terzino alabardato. Un’assenza davvero pesante perché Celli finora non aveva saltato nemmeno una partita ed è stato il giocatore finora più utilizzato (oltre che fra i più brillanti) dell’intera rosa. Nessun squalificato invece nelle file dell’Arzignanochiampo. Per quanto riguarda la doppia seduta di ieri, ancora fermo Milicevic (oltre ai soliti Giordano e Pontrelli), mentre Fiore ha svolto la sola parte atletica e Arvia è già rientrato regolarmente in gruppo. Queste le decisioni del giudice sportivo nel girone C della serie D: 3 giornate a Boscolo D. (Clodiense), 1 a Gambino (Altovicentino), Bressan (Montebelluna), Sommacal (Belluno), Knezevic (Kras), Brustolon e Petris (Tamai), Giacomazzi (Giorgione), Tiozzo Fasiolo (Clodiense), Celli (Triestina), Cremonini (Dro).
Ore 22.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Tu mi annulli il gol e io ti faccio fare la doccia fredda. Sicuramente non sarà così. Anche se Giulio Andreotti diceva: a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca. Resta il fatto che, per il giudice sportivo, ci sono state “espressioni gravemente ingiuriose rivolte dai sostenitori bellunesi alla terna arbitrale, comportanti denigrazione per ragioni di razza e provenienza territoriale”. È successo dopo l’annullamento del terzo gol di Corbanese, che avrebbe fissato il risultato sul 3-2 nel match di domenica con il Tamai, finito invece 2-2 in rimonta. Morale: tremila euro di multa per gli slogan “gravemente intimidatori nei confronti della terna (Alberto Santoro, con gli assistenti Nicola Vettori e Filippo Faggian) nell’area degli spogliatoi” e per “mancanza di acqua calda nello spogliatoio arbitrale”. Oltre all’ammenda, il Belluno dovrà giocare la prossima gara in casa, contro i rossoneri del Fontanafredda, a porte chiuse. SQUALIFICHE – Una giornata di stop per Sommacal (Belluno) e Brustolon (Tamai), espulsi durante il match. Squalificato pure il capitano del Tamai, Fabrizio Petris, giunto alla quarta infrazione. Nessuna conseguenza disciplinare invece per le gare che hanno giocato il Fontanafredda (3-1) a Mezzocorona e la Sacilese (1-1) con la Triestina. PROSSIMO TURNO – Le provinciali guardano già alle sfide in programma nella terza giornata di ritorno. La Sacilese (33), ancora in cerca della prima vittoria del 2015, andrà a Seren del Grappa ad affrontare l’Union Ripa (29), inferocita dalle 7 reti incassate negli ultimi 180’ (2-3 con il Dro, 1-4 a Chioggia). Il Tamai (28) ospiterà la scatenata Clodiense (32). Il Fontanafredda (27, 4 vittorie negli ultimi 5 turni) riceverà la visita del Giorgione (23). Completeranno il quadro della ventesima giornata gli incroci Altovicentino (45) – Kras (15), Mori Santo Stefano (8) – Biancoscudati Padova (44), Mezzocorona (7) – Belluno (38), Unione Triestina (15) – Union Arzichiampo (31) e Union Pro Mogliano (25) – Dro (19).
Ore 21.40 – (Messaggero Veneto) La sfida tra Belluno e Fontanafredda in programma domenica 8 febbraio si disputerà a porte chiuse. E’ questa una delle conseguenze delle sanzioni inflitte alla società bellunese dopo il match col Tamai di domenica scorsa: il giudice sportivo di serie D ha infatti condannato l’Ital Lenti al pagamento di un’ammenda di 3mila euro e all’obbligo di disputare la prossima partita interna (per l’appunto quella con i rossoneri di De Pieri) senza tifosi, a causa del comportamento di alcuni sostenitori, che in occasione dell’annullamento di una rete hanno rivolto espressioni gravemente ingiuriose nei confronti di un’assistente dell’arbitro e a fine gara hanno offeso per questioni di provenienza territoriale l’intera terna arbitrale. Tutto ciò, come detto, è accaduto nel corso della gara con i mobilieri, terminata 2-2, con i padroni di casa capaci di rimontare due reti di svantaggio maturate nella prima frazione. In termini di uomini costa salato anche al Tamai il recente pareggio di Belluno. De Agostini, infatti, nel difficile confronto di domenica prossima con la Clodiense al Comunale di via Giovanni XXIII non potrà disporre del centrale difensivo Simone Brustolon e del centrocampista Fabrizio Petris, entrambi stoppati per un turno: il primo dopo essere stato espulso per doppia ammonizione, il secondo per essere incappato nel quarto giallo che ha fatto scattare la recidiva. Non sarà in ogni caso al completo pure la Clodiense, attesa a Tamai senza Davide e Berto Boscolo e senza il centrocampista Francesco Tiozzo. Rimanendo in tema di prossime rivali delle provinciali: una giornata al difensore del Giorgione, Andrea Giacomazzi, che dunque salterà il prossimo, delicato impegno al Tognon di Fontanafredda.
Ore 21.20 – (Gazzettino, edizione di Belluno) I Gusv sempre al fianco dell’Union. Il periodo è buio per il Ripa La Fenadora: mancano i risultati, fioccano le critiche e c’è stato anche lo sfogo del tecnico Max Parteli, finalizzato a difendere i propri giocatori, ma forse finito con un autogol per l’utilizzo di alcuni termini un po’ troppo diretti. Ecco allora l’aiuto arrivare dal Gruppo ultrà sorci verdi, tifoseria ufficiale neroverde: «Ci rendiamo conto che il momento è difficile – spiega Luca Palma dei Gusv – ma ci può stare, tutte le società lo attraversano. È proprio in questi frangenti che non si possono abbandonare giocatori, mister e società». Dopo i risultati positivi di inizio stagione, si è aperto un periodo negativo: nelle ultime 10 gare si contano 5 vittorie, 4 sconfitte e 1 pareggio. Presi così i dati sono in equilibrio, ma analizzando le date l’immagine è diversa. Novembre è positivo con 4 successi, a dicembre le cose però cambiano con la sconfitta esterna di Mezzocorona (1-0), il pareggio con il Belluno (1-1) e la sconfitta di Padova (3-2), senza dimenticare il crollo in Coppa Italia con la Correggese. Gennaio si riapre con il successo interno sul Giorgione (3-0) per poi ripiombare nell’oblio con gli stop di Dro (3-2) e Chioggia (1-4). Da qui le critiche e gli sfoghi della scorsa settimana. Se le pressioni sulla squadra non arrivano né dalla società né dalla stampa, chi le muove? «Di certo non la curva. Arrivano dalla tribuna centrale, da quelle persone che solo da poco si sono avvicinate alla squadra e che non conoscono minimamente la realtà dei colori neroverdi. Una frangia di pseudo tifosi che sentiamo urlare ogni domenica e che prima della serie D non abbiamo mai visto a una partita dell’Union. Contestano, senza criterio, il tecnico e le sue scelte. La squadra deve conquistare i punti necessari alla salvezza e poi si concentrerà sul resto. Anche noi comunque ci siamo accorti che qualcosa manca nel meccanismo». E qui scatta un’osservazione sui difetti di una rosa che dall’addio di Salvadori e Moresco i è oggettivamente indebolita. «Sembra di assistere alle partite giocate a Borgo Valsugana a inizio della scorsa stagione. Alla squadra manca una punta centrale, non è colpa del tecnico. Manca una sponda come erano Moresco o Zecchinato. A Chioggia sono stati schierati Andreolla e Brotto, ma non sono prime punte. Supereremo anche questo momento perché per noi l’Union resterà sempre l’Union».
Ore 21.00 – (Corriere delle Alpi) Il Ripa Fenadora cancella Chioggia e guarda alla partita di domenica al Boscherai contro la Sacilese per rilanciarsi in campionato, in uno scontro diretto che vale doppio: «Se vogliamo continuare a parlare di play-off, è uno scontro decisivo e vogliamo dare un segnale». A suonare la carica è Sandro Andreolla, 211 gol in carriera, esperienza e leadership da vendere. L’Union vuole ripartire dopo due sconfitte consecutive (Dro e Clodiense) e sette reti incassate in 180′. Ma nemmeno la Sacilese arriva da un momento positivo, perché nelle ultime quattro ha collezionato tre pareggi e una battuta d’arresto. Le due squadre stanno vivendo un momento simile e avranno entrambe il dente avvelenato e lo stesso spirito battagliero. Dimenticare la Clodiense. O meglio, «dobbiamo ripartire dal primo tempo, che è stato positivo», dice il numero dieci dell’Union. «Durante la pausa abbiamo lavorato bene fisicamente e da questo punti di vista sono assolutamente tranquillo. Sotto l’aspetto mentale, il pari preso a un secondo dall’intervallo e il gol subito all’inizio del secondo tempo sono stati un colpo difficile da digerire. Un po’ di preoccupazione deve sempre esserci, dal mio punto di vista una piccola paura fa bene, perché mette un po’ di pepe». A caccia del riscatto. «Vogliamo dare un segnale», rimarca Sandro Andreolla. «Lo spirito deve essere quello di aggredire l’avversario e fare la partita, a maggior ragione perché giochiamo in casa, senza subire la Sacilese. Non dobbiamo aspettarli e affrontare passivamente la partita. C’è voglia di rivalsa da entrambe le parti e non sarà facile, la differenza la farà chi avrà più fame di vittoria». Mentalità. «Il pericolo da parte nostra è andare in campo con la paura di perdere un’altra partita e non deve succedere di scendere sul terreno di gioco contratti», ammonisce l’attaccante del Ripa Fenadora. Guardando gli avversari invece, Andreolla tiene alta la guardia: «Dobbiamo fare attenzione ai loro attaccanti e al collettivo della Sacilese, perché è la squadra che gioca meglio del campionato».
Ore 20.40 – (Corriere delle Alpi) Regna l’incredulità tra i tifosi del Belluno, dopo la pesante sentenza del giudice sportivo, soprattutto in merito agli eventuali insulti discriminatori rivolti al guardalinee Faggian di Mestre. Mirco Barp, uno dei tifosi più assidui del grifoni gialloblù ed ex capo ultras dei Panthers che seguivano la Pallavolo Belluno, è categorico sul ritenere che non ci sia stato nulla di particolare. «Personalmente ritengo che questa multa e la squalifica non stanno né in cielo né in terra. Ero in Gradinata Est e il comunicato fa chiaramente riferimento a qualcosa successo dall’altra parte, dove operava il guardalinee che ha annullato il gol del Cobra (Simone Corbanese, ndr). Normale che ci siano stati dei malumori, al termine di un arbitraggio che ci ha penalizzato costantemente, ma da qui a parlare di cori razzisti…». Non è la prima squalifica di campo che Barp “subisce” da tifoso. «Con la Pallavolo Belluno nell’83 abbiamo giocato a porte chiuse con il Mantova, dopo che contro il Ferrara era volato un bastone in campo. Una motivazione sicuramente più seria di questa qui». Anche il capo degli Ultras Vecchia Guardia, Giovanni Dal Pont, fatica a comprendere cosa possa essere successo per una mazzata tanto dolorosa per le casse gialloblù. «La ritengo una cosa assurda. Come gruppo ultras siamo consapevoli di non avere fatto nulla, anche perché noi stiamo in Gradinata Est e quello che è successo è avvenuto in Tribuna Centrale. Anzi, personalmente ero più deluso dal risultato che dall’arbitraggio, che comunque era stato a tratti pessimo». L’ultimo problema per gli Ultras sembra quello di dover saltare la partita con il Fontanfredda. «Troveremo comunque il modo di assistere al match, magari sulla terrazza del Millenium. Vorrà dire che finalmente potremmo usare i fumogeni». Categorico invece il no sulla possibilità di una raccolta soldi per pagare la pesante ammenda. «Se fossimo stati responsabili di qualcosa lo avremmo fatto, ma come gruppo sappiamo bene di esserci comportati bene. Lo dimostra il fatto di non aver mai preso una multa in 10 anni di tifo». Anche Alberto Padoin, sempre degli UVG, non riesce a capire quando possano esserci stati questi insulti che, come recita il comunicato, sarebbero stati percepiti da tutti i tifosi presenti. «Non si vedeva nulla in Tribuna Centrale a causa della nebbia, ma di solito si sente se ci sono malumori o così, invece domenica è sembrato tutto in linea con una partita in cui siamo stati sì penalizzati, ma che era anche andata via tranquilla» È necessario però fare attenzione, perché «purtroppo la discriminazione territoriale è molto “abusata” e bisogna stare all’occhio a quello che si dice, altrimenti basta poco. L’esempio lo abbiamo noi oggi». Anche un altro tifoso storico vuole precisare come «non ci sia stato nessun insulto di discriminazione territoriale, né da parte degli Ultras né da tifosi della Centrale. Credo che ci sia una sproporzione enorme fra ciò che è (non) successo e la sentenza».
Ore 20.30 – (Corriere delle Alpi) «Oltre il danno anche la beffa». Esordisce così il direttore sportivo del Belluno Augusto Fardin che, alla notizia della sanzione e della squalifica, si dimostra sorpreso quanto il suo presidente Livio Gallio. Il Belluno oltre ad aver pareggiato la partita con un gol annullato in pieno recupero deve far fronte ad una multa salata e al turno a porte chiuse contro il Fontanafredda. «Non mi spiego una cosa del genere – commenta il dirigente gialloblù – nessuno si aspettava questa decisione. Ci hanno annullato un gol nel finale e potevano anche capire la rabbia di alcuni tifosi. Persone negli spogliatoi a fine partita? È normale ci siano, ci sono ogni domenica, dai dirigenti ai magazzinieri. Mentre per la temperatura dell’acqua delle docce nessuno ha fatto niente, stento a credere fosse veramente così fredda come hanno scritto». Secondo il giudice sportivo il pubblico a fine partita avrebbe rivolto espressioni di offesa e discriminazione per ragione i provenienza. «Gli insulti volati valgono come tanti altri – continua Fardin – semplicemente non ci hanno pensato. Non penso a nessun tipo di razzismo e poi l’assistente che ha sbagliato era di Mestre. Per quanto riguarda la multa è veramente salatissima, hanno bisogno di soldi e questo lo dimostra. La società farà ricorso, anche perché la partita che andrebbe giocata a porte chiuse sarebbe quella in casa contro il Fontanafredda, che avevamo già deciso di anticipare, avendo anche avuto il via libera dal nostro avversario». Si accumulano i diffidati. Il Belluno, oltre alla multa e al turno a porte chiuse, deve registrare l’ennesimo giocatore che raggiunge il terzo cartellino giallo. Ivan Merli Sala finisce nella lista dei diffidati insieme a Marco Duravia, Mike Miniati, Giovanni Pescosta, Ruben D’Incà e Stefano Mosca. Per la partita di Mezzocorona non potranno essere del match per squalifica Paolo Pellicanò, che deve scontare la seconda delle tre giornate prese a Mori S. stefano e Sebastiano Sommacal che ha rimediato il doppio giallo contro il Tamai.
Ore 20.10 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Oltre alla beffa, il danno. Già, perché a sentire Paolo Polzotto, dirigente accompagnatore, socio e pure main sponsor del Belluno, la multa che ieri pomeriggio è piombata sul collo e sulle casse della società è un qualcosa di grosso. «È una cifra molto importante per un budget come il nostro – assicura il numero uno di Ital-Lenti – soprattutto perché non finisce con la multa, bensì è la somma della stessa e del mancato introito della gara che dovremo giocare a porte chiuse». Ovvero Belluno-Fontanafredda in calendario l’8 febbraio, per la quale il Belluno aveva pure chiesto l’anticipo al sabato. Tra multa e incasso insomma la perdita complessiva potrebbe aggirarsi intorno ai 6 mila euro, quanto più o meno può costare in serie D lo «stipendio» di una stagione di un giovane. «La cosa gravissima – attacca Polzotto – è che non è accaduto nulla di tutto ciò; che si sia multati per frasi intimidatorie e discriminatorie è veramente grave. Io c’ero, ero proprio nella zona degli spogliatoi e posso assicurare che tutto quello che è successo è stato un’educata osservazione di una persona della società a un assistente di gara, fine. Insomma, l’accusa è falsa e gravissima». «D’altronde avevo capito subito la malaparata – chiude il dirigente gialloblu – e avevo chiesto ai giornalisti di uscire dalla zona degli spogliatoi perché avevo intuito che il direttore di gara fosse particolarmente suscettibile. Così però, oltre ad aver preso alcune decisioni discutibili in gara, ha davvero infierito senza motivo alcuno».
Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Mazzata, fulmine a ciel sereno, danno enorme, fatto gravissimo. I modi con cui i diretti interessati lo hanno chiamato sono questi, quello per spiegarlo uno soltanto: l’Ital-Lenti AC Belluno ha preso 3 mila euro di multa e l’obbligo di giocare una partita a porte chiuse (niente pubblico, niente incasso) per «razzismo e denigrazione per ragione di provenienza territoriale». Questo, ovviamente, stando al referto stilato a fine gara dal signor Alberto Santoro di Messina, ossia l’arbitro della partita di calcio di serie D Belluno-Tamai giocata al polisportivo domenica scorsa. Finita con un pareggio (2-2) e una nemmeno troppo accesa scia di polemiche per l’annullamento del possibile 3-2 segnato da Simone Corbanese al 90′, la partita ha riservato la vera mazzata, ben più pesante dei 2 punti persi per strada, ieri pomeriggio alla lettura del comunicato della giustizia sportiva. La quale, annunciando proprio i 3 mila euro di multa e la giornata a porte chiuse, ha motivato in due punti la decisione. Il primo rivolto alla tifoseria, «per avere rivolto in occasione dell’annullamento del gol e al termine della gara espressioni gravemente ingiuriose nonché comportanti denigrazione per ragione di razza e provenienza territoriale all’indirizzo della terna arbitrale»; il secondo rivolto alla società in quanto “sempre al termine della gara persone chiaramente riconducibili alla società facevano ingresso nell’area degli spogliatoi rivolgendo espressioni gravemente intimidatorie all’indirizzo della terna». Insulti dagli spalti, insulti negli spogliatoi, punto. «È un fulmine a ciel sereno – commenta incredulo il presidente del Belluno Livio Gallio – nonché una vera mazzata; per una società come la nostra 3 mila euro di multa sono tantissimi. Non mi spiego davvero cosa possa aver spinto l’arbitro a una simile decisione visto che benché il gol fosse a nostro avviso regolare, nessuno ha esagerato nelle proteste anche perché reputavamo giusto il risultato finale di parità. A fine gara ci siamo addirittura fermati a bere qualcosa con i dirigenti avversari». «Ovviamente – chiude il numero uno gialloblu – presenteremo ricorso».
Ore 19.40 – (Giornale di Vicenza) Nuovo colpo di mercato dell´Altovicentino, che si assicura dal Livorno l´esterno offensivo Giacomo Ricci.
Classe 1996, il ragazzo arriva con la formula del prestito e con il biglietto da visita del gol rifilato a Trigoria, nell´ultimo turno del campionato Primavera, alla Roma capolista, fermata nell´occasione sul pareggio (1-1). Già aggregato alla prima squadra dal tecnico amaranto Carmine Gautieri, che lo ha portato in panchina ma senza mai farlo esordire in serie B, può ricoprire anche il ruolo di centrale difensivo. Ricci era al Livorno dall´età di dieci anni e lì ha fatto tutta la trafila delle giovanili. È stato mandato a Vicenza per farsi le ossa, ma la società labronica punta molto sulla sua maturazione. Su di lui anche società professionistiche. Insomma, proprio un bel rinforzo per Diego Zanin, che ha già cominciato ad allenarlo, e per una rosa ora al completo. O quasi. Non è infatti detto che non arrivi anche un altro colpo nei prossimi giorni. Il patron Dalle Rive potrebbe annunciare presto l´ingaggio di un nuovo esterno difensivo.
Ore 19.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Di sicuro non sarò io a trattenere chicchessia controvoglia, se qualcuno vuole andare è libero di farlo. Ma nel mio Venezia chi rimane e chi arriva giocherà solo se serio e motivato». Non è una precisazione casuale quella del tecnico arancioneroverde Michele Serena, pronto a una stoccata «di precisazione» a proposito del passaggio al Pavia del difensore Marino. «Devo smentire il nostro ex giocatore, il quale se non ha giocato sabato scorso col Pordenone è proprio perché ho voluto punirlo. Non mi interessano le trattative di mercato, da tutti mi aspetto niente di meno della massima professionalità, quindi chi non me la dà ogni giorno sappia che con il sottoscritto non farà strada». Parole chiare e forti, mentre ieri il ds Ivone De Franceschi era all’hotel Hilton di Milano, sede del calciomercato, per provare almeno a pareggiare da qui al 2 febbraio le uscite (Zima, Marino, Panzeri, Franchini e Alba) con le entrate (Guerra, Peccarisi e Capogrosso) di giocatori. «Io sono tranquillo – assicura Serena – il mercato è in piena evoluzione e personalmente non escludo che le soluzioni che cerchiamo possano essere già in casa nostra. Con il ds siamo in sintonia, stiamo valutando se siano raggiungibili elementi che possano fare al caso del Venezia sul piano tecnico ed economico. Chiaramente non è facile, perché chi ha giocatori forti se li tiene oppure sono irraggiungibili». Raimondi piace a Crotone e Lecce, Magnaghi invece è quasi in cima alla lista dei desideri dell’Ascoli (capolista nel girone B di Lega Pro), seconda scelta dietro ai più costosi Di Carmine della Juve Stabia e Sforzini del Latina, ma davanti a Guazzo dell’Alessandria. Intanto dopo il rinfrancante 2-0 al Pordenone l’attenzione è rivolta alla difficile trasferta di domenica a Bolzano (ore 14.30) col Sudtirol. «Affronteremo una »squadraccia”, ovviamente nel senso positivo del termine – mette in guardia Serena -. Con che modulo? Ad ottobre siamo partiti col 4-3-1-2, passando al 4-4-2 e sabato scorso al 3-5-2. Alla luce dei buoni risultati non mi precludo nessuna possibilità e sceglierò con calma, anche perché più dei nomi a fare la differenza è sempre l’atteggiamento di chi scende in campo”.
Ore 19.00 – (La Nuova Venezia) Sarà Gilberto Martinez a completare il reparto arretrato del Venezia? Il trentacinquenne jolly del Lecce può diventare il giocatore di scambio qualora la società salentina (che ieri ha ingaggiato il centrocampista Herrera) insistesse con il Venezia per avere il cartellino di Andrea Raimondi. “El Tuma”, il Martello, ha giocato 18 partite con il Lecce nel girone C della Lega Pro, ma è terminato in panchina nelle ultime due gare con Lupa Roma e Barletta, tanto che i giallorossi stanno cercando sul mercato un terzino. Martinez, costaricense di Golfito, ha alle spalle 228 presenze con il Brescia, un grave infortunio occorsogli nella gara contro la Germania ai Mondiali 2006 gli ha impedito di giocare con la Roma, ha al suo attivo (oltre a nove presenze nella Sampdoria) anche il Mondiale 2002 in Giappone e Corea del Sud, dove si mise in evidenza tanto da strappare l’ingaggio da parte delle Rondinelle lombarde. L’Ascoli sta cercando un attaccante e nella terna dei papabili, insieme a Di Carmine della Juve Stabia e De Sante della Vigor Lamezia, c’è anche Simone Magnaghi, ma i bianconeri hanno sondato anche Guazzo. News dal campo. Ieri doppio allenamento per il Venezia: Maurizio Peccarisi è ancora a casa con la febbre, mentre anche Ghosheh non era al top a causa dell’influenza. A Bolzano rientrerà Sales in difesa, mentre l’Alto Adige, che ha conquistato 20 punti nelle ultime nove gare con Adolfo Sormani in panchina, non potrà contare sull’attaccante Soma Novothny squalificato per una giornata. L’Alto Adige ha ufficializzato le modalità d’acquisto dei biglietti (tribuna Zanvettor B 14 euro, tribuna Canazza D 10 euro, tribuna Canazza settore ospiti 14 euro) per i tifosi del Venezia in possesso della Tessera del tifoso della Fidelity Card: i tagliandi possono essere acquistati nei punti vendita Lottomatica a Venezia (Dorsoduro 2979), Mestre (via San Donà 94/a), Caorle (via Penda 1) e Lido di Jesolo (via Bafile 259). Pochi i movimenti ieri nel girone A di Lega Pro: l’attaccante Odogwu è passato dal Real Vicenza al Renate, il portiere Fiory dalla Juve Stabia al Pavia. L’arbitro di Alto Adige-Venezia (inizio ore 14.30) sarà il siciliano Luigi Pillitteri di Palermo. Intanto l’ex centravanti del Venezia, Ciro Ginestra, rescisso il contratto da giocatore con la Salernitana, è subito diventato l’allenatore dei giovanissimi nazionale del club amaranto.
Ore 18.50 – Prevendita Mori S. Stefano-Padova: staccati 107 biglietti nel pomeriggio di oggi. La prevendita prosegue domani dalle ore 15.30 alle 18.30 e sabato dalle ore 10.00 alle 12.30.
Ore 18.40 – (Giornale di Vicenza) È di poche parole, ma ha scelto di parlare con i fatti. Alberto Aladje Gomes De Pina, l´ultimo arrivo in casa Real Vicenza, è già al lavoro agli ordini di Michele Marcolini. Si tratta del terzo innesto biancorosso in questo mercato di riparazione, che ha visto uscire Nicolò Barzan (risoluzione consensuale) e Raphael Odogwu. Quest´ultimo è stato ceduto al Renate a titolo definitivo. Gomes è approdato al Real Vicenza in prestito fino a giugno dal Sassuolo e nei mesi precedenti ha solo assaggiato la serie B con la Pro Vercelli. «L´impatto con la nuova squadra e il mister è stato positivo. Ho voglia di mettermi in mostra a Vicenza, visto che con la Pro Vercelli non ne ho avuto occasione, avendo trovato pochissimo spazio». Guineense naturalizzato portoghese, Gomes è una prima punta che molto assomiglia ad Odogwu in fatto di prestanza fisica. È un attaccante dai mezzi fisici impressionanti, dotato di un tiro potente (è mancino) e abile nel gioco aereo. «Spero di esprimermi al meglio con la maglia biancorossa, ritengo di avere nel colpo di testa e nel tiro i miei mezzi tecnici migliori. Sono qui per migliorare ed imparare e sono già pronto a giocare se il mister lo riterrà opportuno». Certo non sarà immediato trovare spazio nell´undici titolare, anche perché Gomes ha davanti a sé uno come Sasà Bruno, capace di segnare finora 13 gol tutti nel girone d´andata. Il suo contributo, però, potrà risultare fondamentale. «Il Real Vicenza sta conducendo un ottimo campionato e nella lotta per centrare i playoff ci sono anch´io a dare il mio aiuto» ha affermato ieri pomeriggio al termine della seduta pomeridiana in via Calvi. Ora il Real annovera nella rosa ben cinque attaccanti. Oltre a Bruno e Gomes, Marcolini ha infatti a disposizione Bardelloni, Galuppini e Margiotta, anch´egli arrivato a Vicenza con la finestra di mercato invernale. La preparazione dei biancorossi in vista dell´impegno casalingo con il Como, domenica pomeriggio alle 16, prosegue nel verso giusto. È ormai alle spalle l´infortunio di Dario Polverini, che sta finalmente lavorando con i compagni e domenica potrebbe rientrare nella formazione di partenza. Il Real Vicenza l´ha perso per sette partite e ora spera di riaverlo fino al termine del campionato. Ad Alessandria, centrale ha giocato Piccinni, con Quintavalla a destra e Carlini a sinistra. I risultati sono stati assolutamente positivi.
Ore 18.30 – (Biancoscudati Padova) La Lega Nazionale Dilettanti comunica che, l’allenatore della Rappresentativa di Serie D, Sig. Augusto Gentilini ha convocato il calciatore biancoscudato Pittarello Filippo Maria per il 67° Viareggio Cup – World Football Tournament (Coppa Carnevale) che si terrà a Viareggio dal 2 al 16 febbraio 2015. Giovedì 29 gennaio alle 15:00, la Rappresentativa Serie D sfiderà in gara amichevole la formazione Primavera della Ternana Calcio. Le tre gare della Rappresentativa Nazionale LND nella fase a gironi sono previste nei giorni 3, 5 e 7 febbraio (si classificano alla fase finale le prime due classificate di ogni girone; il calendario ufficiale della manifestazione sarà trasmesso prossimamente).
Ore 18.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Sabato, contro la Giana Erminio, si giocherà a Monza, ma il Bassano è andato a un passo dal «battezzare» la prima in Lega Pro del Comunale di Gorgonzola. Ci si è andati davvero vicini, perché la Commissione provinciale di vigilanza ha dato l’ok in ritardo rispetto alle esigenze organizzative del club, neopromosso, per la vendita dei biglietti e per l’allestimento delle misure di sicurezza per l’ingresso allo stadio. E così la Giana Erminio dovrà attendere il 7 febbraio quando il calendario propone la sfida contro il Pordenone per debuttare davanti al proprio pubblico. Il 90% dei lavori eseguiti ha avuto l’ok degli organi competenti e proprio tra ieri e oggi verranno completate le piccole correzioni richieste per la vecchia tribuna. Si tratta di piccoli accorgimenti indispensabili che, dal punto di vista operativo, hanno impedito di poter disputare Giana Erminio-Bassano a Gorgonzola, anziché al Brianteo di Monza. Un piccolo vantaggio in più da non trascurare, nella corsa verso una promozione in serie B che avrebbe dell’incredibile.
Ore 18.00 – (Giornale di Vicenza) Pippo Stevanin è nel gruppetto di quelli nati qui, cresciuti in società e che quindi anche quando staccano per un aperitivo con gli amici al bar trovano sempre il tipo che li tormenta con domande sul Bassano…“che deve andare in B…”. Naturale, perchè la prerogativa della tifoseria da queste parti, specie di quella più distratta e un po´ più estemporanea, è che se non si va almeno ai preliminari di Champions è un fallimento, peccato semmai che la qualificazione in Coppa Campioni in Lega Pro non esista. Qui mediamente il supporter vorrebbe tutto e subito e sull´onda lunga della cavalcata trionfale fuori programma dello scorsa stagione l´equazione più comune è che adesso il Soccer Team dovrà replicare l´esaltante galoppata di dodici mesi fa e chissenefrega se ora si procede da matricola e al piano di sopra. Guai a deragliare. Una marmellata di semplicismo e faciloneria che l´ottimo Steva prova ad arginare come può. «Io capisco l´entusiasmo di molti sostenitori – conviene il biondo difensore mancino svezzato in giallorosso – è comprensibile, ci carica e ci fa enormemente piacere. Però a tutti quanti rispondo che ci proveremo sino alla fine a stare in alto con le migliori per provare a partecipare alla volatona, ci mancherebbe altro. Ma non è per niente agevole. Non dimentichiamoci da dove siamo partiti, i traguardi erano altri e invece ci stiamo ritagliando una parte da protagonisti assoluti che miriamo a prolungare finchè si può». Anche lui è sopravvissuto alla centrifuga dell´Alto Adige dei primi 35´ di sabato scorso, un ballo frenetico e ininterrotto che l´ha stordito senza stenderlo. «Come il resto dei compagni sono andato in tilt dinanzi all´aggressività e alla rapidità di esecuzione dei bolzanini – riconosce – poi però siamo cresciuti anche noi e nella ripresa sarebbe potuto accadere di tutto, compreso di vincerla sgraffignandola un po´. A noi peraltro non capita mai di vincere senza meritare e difatti pure stavolta è andata così». Glissa con eleganza sui rigori evidenti non dati («Lo so anch´io che sono netti ma non ce li fischiano…») e piuttosto traguarda tutto quanto all´imminente duello di sabato alle 14.30 a Monza con la Giana Erminio. «Adesso affronti rivali che lottano per la vita e che metteranno un´intensità spropositata per strappare almeno un punto. Lo stesso che dovremo fare noi per restare a galla. Io non vedo flessioni reali, un calo fisiologico al limite».
Ore 17.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Primo gol in biancorosso, seppur nell’amichevole di metà settimana, per Alessio Vita, esterno offensivo arrivato dal Monza. «Vicenza per me è un’esperienza importante, un piccolo obiettivo raggiunto — spiega Vita — ringrazio per la fiducia e per l’opportunità di salire di categoria. Vicenza è una piazza importante, ha tradizione e grande seguito, questi aspetti mi hanno spinto a scegliere questa destinazione. Voglio dare il mio contributo alla squadra e regalare delle soddisfazioni ai tifosi. Prometto il massimo impegno, e spero di fare tanti gol». Nel campionato di Lega Pro, Vita era considerato uno dei giocatori più promettenti, un giocatore tecnico e veloce, dotato di buona tecnica. «Nasco come esterno offensivo ma a Monza ho giocato anche mezz’ala — precisa — quest’anno ho segnato otto reti. La cosa che mi piace di più è fare gol, segnare è sempre molto emozionante». Dal Monza Vita se n’è andato grazie allo svincolo d’ufficio che gli è stato consegnato a causa delle inadempienze della società lombarda. «A Monza ho vissuto una situazione un po’ strana, sono stati comunque anni bellissimi che porterò sempre nel cuore. Gli ultimi sei mesi sono stati complicati, grazie alla coesione del gruppo siamo riusciti tuttavia a toglierci le nostre soddisfazioni. Dispiace per la situazione creatasi e fa male dopo due anni e mezzo andare via così, ma non era più possibile continuare in quel modo, senza avere certezze del futuro». Il domani di Vita sarà la serie B con il Vicenza, una grande chance che l’ex monzese vuol giocarsi al meglio. «Sono contento della scelta fatta — sottolinea Vita — mi preparo al debutto in serie B in modo sereno, consapevole di quello che posso dare e delle mie capacità. Arrivo a Vicenza con grande disponibilità, mi metto a servizio dei compagni e del gruppo, che mi è parso subito unito e compatto. Resta il campo, la partita, sarà dentro il rettangolo verde che dovrò far vedere quanto valgo». Sul fronte Improta, ieri Genoa e Bologna si sono accordati nel liberare l’ex padovano non appena la società rossoblu acquisterà un altro attaccante, mentre in uscita Gennaro Tutino è vicino al Gubbio e Giuseppe Figliomeni al ritorno al Latina.
Ore 17.20 – (Giornale di Vicenza) Le prime settimane del 2015 sono state cariche di emozioni intense per Oualid El Hasni, tornato ad allenarsi con i compagni al centro tecnico Morosini solo questa settimana. Prima la preconvocazione con la Nazionale tunisina per la Coppa d´Africa, poi lo stage con la Nazionale Olimpica Under 23, svolto tra Tunisia e Algeria in occasione di due partite amichevoli contro i pari età algerini. Ed è proprio durante questo stage che il ventunenne difensore, nato e cresciuto in Francia da una famiglia musulmana tunisina, è stato raggiunto dalla drammatica notizia degli attentati terroristici che hanno insanguinato Parigi. «È stato terribile, come musulmano francese questo fatto mi ha molto scosso – racconta -. Io e alcuni compagni di Nazionale franco-tunisini come me non riuscivamo a crederci. Ho subito sentito anche i tanti amici che ho Parigi, e naturalmente la mia famiglia che abita a Cannes: è stato un evento che ha sconvolto la Francia intera, provocando reazioni e manifestazioni forti in tutto il Paese, ma anche nel resto del mondo». El Hasni non riconosce come veri musulmani gli attentatori del 7 gennaio. «Chi ha fatto tutto questo non ha niente a che fare con l´Islam, che è una religione buona – sottolinea -. Purtroppo, invece, chi compie queste stragi dà il pretesto a chi non conosce la nostra cultura di pensarne tutto il male possibile. Anch´io non ho apprezzato le vignette di Charlie Hebdo, le ho trovate irrispettose ed offensive, ma non per questo mi sarei mai sognato di fare del male a chi le ha pubblicate». Questa tragica notizia ha legato ad un ricordo molto doloroso un´esperienza di vita che invece, dal punto di vista calcistico, è stata ampiamente positiva. «Sono stato molto felice di essere preso in considerazione dal commissario tecnico: significa che i responsabili della Nazionale continuano a seguirmi, anche se ultimamente non ho più trovato spazio nel Vicenza – osserva El Hasni -. Il ct mi ha detto che ero la prima riserva tra i difensori: se si fosse fatto male un giocatore nel reparto arretrato, sarei partito io per la Coppa d´Africa. Stavolta però l´opportunità non si è concretizzata e così sono stato aggregato all´Under 23 olimpica per lo stage e le due partite amichevoli contro l´Algeria». Il difensore biancorosso, che non ha disputato il primo incontro a scopo precauzionale per un fastidio all´adduttore, è stato in campo per tutti i novanta minuti nel secondo test disputato ad Algeri, chiuso con la vittoria della Tunisia e una buona prova di Oualid El Hasni nel ruolo di terzino destro. «Spero che sia di buon auspicio per un 2015 in cui possa trovare più spazio – dice il giocatore del Vicenza -. Chissà, magari se non mi fossi fatto male contro la Ternana avrei già collezionato qualche presenza in più e adesso sarei davvero in Coppa d´Africa. Pazienza, sono giovane: spero di poter giocare la prossima».
Ore 17.00 – (Giornale di Vicenza) Vigorito potrebbe difendere la porta del Vicenza anche contro il Trapani. Per il resto Pasquale Marino non sembra avere molti dubbi sulla formazione iniziale che affronterà il Trapani sabato pomeriggio alle 15. Ma come mai ancora Vigorito? Nessun mistero. Ieri sia Bremec (che ha scontato il turno di squalifica) che Vigorito sono stati sottoposti a gestione differenziata, lasciando il posto a Truant e a Cappa. Cosa succede dunque ai portieri biancorossi? Pare che Bremec abbia un problema a un polpaccio e per sabato potrebbe non farcela. Vigorito lamenterebbe invece un fastidio a un ginocchio ma per la gara dovrebbe farcela. Indicazioni chiare. Scendiamo comunque nei dettagli. Il tecnico biancorosso nella partitella in famiglia disputata ieri pomeriggio al centro tecnico Morosini di Isola, a differenza delle ultime settimane, ha schierato subito con la casacca bianca un undici titolare che ha tutta l´aria di poter essere riproposto pari pari sabato al Menti, con l´unica eccezione del portiere. Difesa rodata. Nessuna sorpresa nel pacchetto arretrato, dove il quartetto che ha superato indenne la trasferta di Latina (da destra a sinistra: Sampirisi, Brighenti, Camisa, D´Elia) ha buone probabilità di essere riproposto in blocco. La sensazione è che il neoacquisto Manfredini dovrà attendere l´indisponibilità per infortunio o squalifica di uno dei centrali titolari per esordire dal primo minuto, dato che pare sconsigliabile andare a toccare in questo momento i meccanismi ben rodati tra Camisa e Brighenti. Torna Moretti. Rispetto a Latina, a centrocampo con Di Gennaro e Cinelli con ogni probabilità tornerà Moretti. Sbrissa, impegnato fino a ieri con l´Under 19, si riaggregherà al gruppo solo oggi e quindi sabato dovrebbe accomodarsi in panchina con Alhassan, in buona evidenza nel test di ieri e con la motivata speranza di poter risultare utile a partita in corso. Ancora niente da fare invece per Sciacca, il cui dolore persistente all´osso scafoide del piede sinistro si sta attenuando ma richiede sempre una gestione personalizzata. Vita già pronto. In attacco la migliore notizia di giornata è che il neoacquisto Alessio Vita può già considerarsi a pieno titolo abile e arruolabile. Contro il Trapani dovrebbe essere confermato il consueto tridente di partenza (Laverone-Cocco-Giacomelli), ma il giovane attaccante appena giunto dal Monza nella partitella di ieri ha offerto segnali molto positivi sia per quanto riguarda la condizione atletica (e non stupisce, dato che finora è stato titolare fisso nella sua ex squadra), sia per le sue doti tecniche. Vita nella partitella ha giocato il primo tempo con la formazione delle riserve come esterno di destra, mentre nella ripresa ha preso il posto di Giacomelli sulla sinistra. Proprio in questa posizione ha fatto vedere le cose più interessanti: prima ha avviato l´azione del gol di Moretti con un preciso lancio a cambiare versante di gioco; quindi ha trovato la rete personale con una morbida conclusione a giro sul secondo palo dal limite dell´area. Se sabato ci sarà bisogno di un innesto di qualità nel corso della partita, stavolta Marino potrebbe avere anche la tentazione di giocarsi subito l´ultimissima carta aggiunta al mazzo, ferma restando la consueta opzione di Lores Varela. I probabili 11. Tirando le somme, questa è la formazione più accreditata per iniziare il confronto con il Trapani, schierata nel consueto modulo 4-3-3: Vigorito; Sampirisi, Brighenti, Camisa, D´Elia; Moretti, Di Gennaro, Cinelli; Laverone, Cocco, Giacomelli.
Ore 16.40 – Flash di Carmine Parlato al termine della partita: “Salvadori, Mazzocco e Degrassi? Hanno lavorato a parte, abbiamo preferito non rischiarli per preservarli. Tempi di recupero? Salvadori è più avanti in ordine rispetto a Mazzocco e Degrassi, spero di recuperare Michael per domenica. Petkovic e Thomassen? Sono ancora fermi, non li recupererò per domenica”.
Ore 16.18 – Qui Don Bosco: termina l’amichevole, Padova-Esedra Don Bosco 10-2.
Ore 16.17 – Qui Don Bosco: Amirante porta il risultato sul 10-2.
Ore 16.15 – Qui Don Bosco: entra nel tabellino dei marcatori anche Dené. 9-2.
Ore 16.02 – Qui Don Bosco: prima rete per i Biancoscudati nella ripresa, a segno Amirante. 8-2.
Ore 15.47 – Qui Don Bosco: quadruplo cambio per il Padova, con Canton, Fanciulli, Dené e Pittarello che subentrano rispettivamente a Sentinelli, Segato, Ilari e Zubin.
Ore 15.45 – Qui Don Bosco: ancora nessun gol nella ripresa, il portiere dell’Esedra Vedovato si è sinora reso protagonista di almeno quattro parate decisive.
Ore 15.32 – Qui Don Bosco: inizia il secondo tempo. Confermata la squadra che aveva concluso il primo tempo ad eccezione del portiere, con Lanzotti che subentra a Cicioni.
Ore 15.22 – Qui Don Bosco: fine primo tempo, Padova-Esedra Don Bosco 7-2.
Ore 15.20 – Qui Don Bosco: autorete di Bah Yaya, Padova sul 7-2.
Ore 15.17 – Qui Don Bosco: tap-in di Amirante da distanza ravvicinata. 6-2.
Ore 15.15 – Qui Don Bosco: accorcia le distanze l’Esedra con Baldon. 5-2.
Ore 15.13 – Qui Don Bosco: pregevole gol di Aperi in tuffo di testa su cross di Petrilli. 5-1.
Ore 15.11 – Qui Don Bosco: poker del Padova e doppietta personale di Zubin, a segno ancora di testa. 4-1.
Ore 15.07 – Qui Don Bosco: tris dei Biancoscudati con una girata di destro di Amirante. 3-1.
Ore 15.06 – Qui Don Bosco: Padova nuovamente in vantaggio, a segno Sentinelli di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo. 2-1.
Ore 15.05 – Qui Don Bosco: mister Parlato opera cinque sostituzioni. Niccolini, Canton, Mattin, Cunico e Ferretti lasciano il posto rispettivamente a Sentinelli, Ilari, Aperi, Petrilli ed Amirante.
Ore 15.00 – Qui Don Bosco: clamoroso pareggio dell’Esedra, a segno Bishal con un lob da trenta metri che si insacca dopo aver scheggiato l’incrocio dei pali. 1-1.
Ore 14.49 – Qui Don Bosco: Padova in vantaggio, a segno Zubin di testa. 1-0.
Ore 14.35 – Qui Don Bosco: inizia l’amichevole tra il Padova e l’Esedra.
Ore 14.20 – Qui Don Bosco: corsa a parte per Degrassi, Salvadori e Mazzocco, che non saranno della partita. Assente anche Nichele, diventato padre nella notte: è nata la secondogenita Giulia. A Nichele le congratulazioni della redazione di Padova Goal.
Ore 14.10 – Qui Don Bosco: Biancoscudati in campo per il riscaldamento. Questo l’undici iniziale dei Biancoscudati: Cicioni, Bortot, Faggin, Mattin, Niccolini, Canton, Dionisi, Segato, Ferretti, Cunico, Zubin.
Ore 13.50 – Ricordiamo che parte oggi la prevendita per Mori S. Stefano-Padova. I biglietti del settore dello stadio “Quercia” di Rovereto riservato ai tifosi padovani (1.300 posti l’attuale capienza) saranno venduti presso le biglietterie sud dello stadio Euganeo con i seguenti orari: oggi dalle ore 15.30 alle ore 18.30. Venerdì 23/01/2015 dalle ore 15.30 alle ore 18.30. Sabato 24/01/2015 dalle ore 10.00 alle ore 12.30, salvo esaurimento dei biglietti a disposizione. Il costo del biglietto a prezzo unico è di 10,00 euro. Ingresso gratuito per i nati/e dal 1 gennaio 2003 in poi. Ogni singolo tifoso potrà acquistare un massimo di 20 biglietti. La prevendita sarà gestita direttamente dal personale del Mori S. Stefano.
Ore 13.30 – (Gazzettino) Agostino Camigliano ha effettuato ieri pomeriggio il suo primo allenamento con i nuovi compagni. Il ventenne difensore è arrivato in prestito dall’Udinese, ma nella prima parte di questa stagione era all’Entella, il cui capitano è l’ex granata Gennaro Volpe. «Ho saputo due settimane fa – spiega Camigliano – che il Cittadella mi cercava. Non ci ho pensato due volte a scegliere questa società, della quale Volpe mi ha parlato molto bene». L’impatto è stato positivo. «Sono stato accolto molto bene da tutti. Conoscevo già Busellato, Pecorini e Barreca, insieme ai quali ho giocato nella nazionale under 20». Poi si racconta: «Sono cresciuto nelle giovanili del Brescia come difensore centrale, sono mancino e all’occorrenza posso fare anche il terzino sinistro. Il mio esordio in serie B è stato a Terni nello scorso campionato con la maglia del Brescia. Dopo il mio trasferimento all’Udinese, ho svolto il raduno estivo con la squadra di Stramaccioni e sono andato in prestito all’Entella, dove però non ho avuto lo spazio che mi aspettavo. Sono adesso a disposizione del Cittadella e cercherò di dare il massimo, augurandomi di poter dare il mio contributo per raggiungere la salvezza». Camigliano non ha un modello specifico: «Mi piace Tiago Silva, ma ha caratteristiche diverse dalle mie». Sui suoi interessi fuori dal campo, conclude: «Sono un ragazzo tranquillo e non ho hobby particolari. Sto cercando casa in zona, la mia ragazza si chiama Anna Maria ed è originaria da Castellammare di Stabia, ma vive a Brescia». SQUADRA. Ieri c’è stata la visita alla Cooperativa “L’Eco Papa Giovanni XXIII” di Carmignano di Brenta nell’ambito del progetto “Un giorno per la nostra città”, che riguarda tutte le squadre di serie B. Quanto all’allenamento, Coralli, Rigoni e Barreca sono rientrati regolarmente in gruppo, mentre si è fermato Mattia Minesso a causa di un attacco febbrile. IL MERCATO. Antonio Palma è passato in prestito al Feralpi Salò; il prossimo arrivo alla corte di Foscarini dovrebbe essere un centrocampista.
Ore 13.10 – (Mattino di Padova) Gente che va, gente che viene. Ad andare è Antonio Palma, che ieri pomeriggio ha salutato i compagni prima che iniziassero l’allenamento al “Tombolato”. Il giovane regista di centrocampo, che era in prestito dall’Atalanta e che a Cittadella ha trovato poco spazio, chiuderà la stagione al FeralpiSalò, in Lega Pro. Chi invece arriva, e si presenta, è Agostino Camigliano, girato dall’Udinese, società proprietaria del cartellino, dopo una prima parte di campionato nelle file dell’Entella. Ieri, giorno di doppia seduta, Camigliano ha svolto i primi due allenamenti con i nuovi compagni. «Ho sempre giocato come difensore centrale, anche se all’occorrenza ho ricoperto il ruolo di terzino sinistro», racconta questo ragazzo non ancora 21enne, originario di Cologno Monzese, fidanzato con Anna Maria, milanista, faccia pulita e tanta voglia di mettersi in mostra. «Sono mancino di piede e mi piace impostare il gioco. Un modello? Thiago Silva. So che è inarrivabile, ma dai suoi movimenti un difensore può imparare molto». Che idea si è fatto di questa piazza? «Volpe, che adesso è il capitano dell’Entella, mi ha parlato di un ottimo ambiente, ideale per crescere. E poi conoscevo già Barreca, Busellato e Pecorini, per averci giocato assieme in Nazionale Under 20. Così, quando un paio di settimane fa ho saputo che il Cittadella mi cercava, ho accettato subito la proposta». Lei è giovane, ma ha già una certa esperienza di serie B. «Ho esordito 19enne in questa categoria a Brescia, con Giampaolo in panchina. È stata una stagione travagliata, con diversi cambi di allenatore, ma quell’esperienza mi ha fatto guadagnare l’attenzione di un club molto attento ai giovani come l’Udinese. All’Entella speravo di giocare di più, ma il mister ha fatto altre scelte». Il Citta ha la terza difesa più battuta del campionato, ma la coppia Pellizzer-Scaglia è fra le più quotate. Avete parlato anche di gerarchie al momento della firma del contratto? «No. Io sono qui per dare il mio contributo per la salvezza e penso solo a farmi trovare pronto». Febbre Minesso. L’influenza continua a mietere vittime. Ieri si è fermato Mattia Minesso, che Foscarini spera comunque di recuperare per Avellino, anche perché l’esterno con il Modena è stato fra i più brillanti. Un pomeriggio diverso. Prima dell’allenamento, giocatori e staff al completo hanno fatto visita alla cooperativa sociale L’Eco Papa Giovanni XXIII di Carmignano. È stato il terzo appuntamento stagionale dell’iniziativa della Lega di B “Un giorno per la nostra città”, ed è stato dedicato alla disabilità. Capitan Pellizzer ha presentato ad uno a uno i compagni davanti ai ragazzi del Centro, prodighi di domande e curiosità.
Ore 12.50 – (Corriere del Veneto) Si è messo subito a disposizione di Claudio Foscarini e, all’occorrenza, potrebbe debuttare già sabato ad Avellino. Agostino Camigliano, arrivato in prestito dall’Udinese con diritto di riscatto a favore del Cittadella e di controriscatto a favore del club friulano, si è tuffato nella nuova avventura con determinazione, rabbia e voglia di rivincita dopo sei mesi negativi a Chiavari con la maglia dell’Entella. Nessuna polemica nei confronti della sua ex società, ma solo la volontà di lasciarsi alle spalle un’esperienza che non ha dato gli esiti sperati. Il primo giorno in maglia granata di Camigliano è trascorso senza intoppi per il difensore di proprietà dell’Udinese: «Sono molto felice di questa soluzione che mi è stata prospettata — ammette Camigliano — è davvero una bella opportunità per me. Volpe, mio ex compagno all’Entella, mi ha parlato benissimo di Cittadella, della piazza e della società. Non ci ho pensato due volte a dire sì al Cittadella. Conosco già Pecorini, Barreca e Busellato, miei ex compagni in Nazionale Under 20. Non vedo l’ora di cominciare, arrivo pronto e con tanta voglia di fare bene». A Chiavari avrebbe voluto lasciare il segno, cosa che non è accaduta e adesso l’Entella è solo un ricordo. Camigliano ha fatto tutta la trafila delle Nazionali giovanili azzurre e ha voglia di rimettersi in discussione. Nessuna polemica, ma a Cittadella vuole spaccare il mondo. «L’Entella? Per una serie di motivi non è andata come avrei voluto — taglia corto Camigliano — ma ora voglio pensare soltanto al presente e alla mia nuova squadra. La trattativa col Cittadella è stata veloce, non ho avuto dubbi nell’accettare la proposta, so che è società seria e una piazza in cui si può lavorare bene».
Ore 12.30 – (Mattino di Padova) Il Jolly Montemurlo si rialza dopo due sconfitte consecutive con Imolese ed Este e batte l’Abano per 3-2. Venturi mette in campo il “3-5-1-1”, mentre De Mozzi può rischierare il metronomo Ballarin, autore di una pregevole gara, ma con Barichello in condizione fisica non ottimale. È il 20’: corner da sinistra, Biagini chiama palla ma Stampa lo anticipa e rinvia sui piedi di Bortolotto, che stoppa e con un fendente incrociato insacca la rete numero 8 in campionato. Al 34’ momento cruciale della partita: Diana compie un disimpegno sbagliato e regala il pallone a Bortolotto, che tenta il cucchiaio, ma il portiere biancorosso non si fa sorprendere. Sarebbe stato il 2 a 0 per i veneti. Al 40’ attacco del Jolly, con Di Vito che sbuca su servizio di Pecchioli e dal limite fa partire una rasoiata sulla quale Murano non può nulla. Si va così al riposo sull’1-1. Ripresa. Al 54’ ancora un corner per il Jolly: Michelotti raccoglie una corta respinta, si sistema il pallone e disegna una parabola che sorprende Murano, qualche passo di troppo fuori dai pali: 2-1. Minuto 75: azione insistita dei padroni di casa, che trovano, ancora con Di Vito, il finalizzatore in grado di incunearsi nuovamente nella difesa avversaria e di calciare a rete per la doppietta personale. L’Abano è scosso, ma non rinuncia a giocare e al 79’ accorcia le distanze con Franceschini, nel frattempo subentrato a Baccarin, che è il più lesto di tutti a ribadire in rete dopo la svirgolata di Lupetti. I padovani insistono e provano ad acciuffare il pareggio all’89’ con il nuovo entrato Giustin, che compie quasi un miracolo in acrobazia, ma la palla esce di un niente. Al quarto minuto di recupero Giusti segna dopo aver raccolto la palla che si era stampata sulla traversa sul pallonetto beffardo di Barichello, ma il giovane attaccante si vede negare la gioia del pareggio per posizione di fuorigioco al momento del tiro del compagno. A fine partita parla il diesse Andrea Maniero: «I giocatori di casa sono entrati in campo determinati e “cattivi” e hanno meritatamente vinto, nonostante non abbia chiaro l’episodio del gol annullato per fuorigioco. Però il Jolly non ha rubato nulla».
Ore 12.10 – (Mattino di Padova) Il futuro proprietario del club, il fantomatico imprenditore olandese Kirk, nonostante le “voci” della vigilia, non si presenta al “Romanelli” di Borgo San Lorenzo e l’Atletico San Paolo viene sconfitto di misura dalla Fortis, al culmine di una gara che, nel finale, registra tre espulsioni (due per i locali e una per gli uomini di Antonelli). Sulla classifica l’1-0 ha un impatto pesante, con Caco & C. che tornano ultimi. Gara non bella, che il San Paolo è riuscito a complicare ai toscani con un atteggiamento compatto e raddoppi asfissianti sui portatori di palla. La Fortis non ha giocato bene, si è complicata la vita, ma è riuscita nella parte centrale della ripresa a trovare la rete che ha timbrato il successo, proprio quando gli ospiti sembravano avviati a portare a casa un pari che, nel complesso, avrebbero anche meritato. I padovani, infarciti di giovani di belle speranze, come il sedicenne Lombardo, hanno giocato la loro vigorosa partita e nel primo tempo hanno collezionato la più nitida palla-gol della gara: Longhi si è presentato solo davanti a Bolognesi che gli ha deviato il tiro angolato. La Fortis, nella prima frazione, nonostante la volontà, a parte un paio di mischie e un tiro di Frati deviato da Savi non si è resa quasi mai pericolosa. Nella ripresa, però, i padroni di casa si sono svegliati, con l’Atletico San Paolo che si ritraeva e ripartiva in contropiede, pur soffrendo un pochino. Al 19′ un gol di Bigeschi è stato annullato per una presunta spinta ai danni di un avversario. Si è trattato del preludio alla rete del successo, arrivata al 22′: tiro di Frati, respinto da Savi, è arrivato Morelli e sulla ribattuta non ha perdonato. L’Atletico San Paolo non ha più avuto la forza di reagire, non calciando mai in porta. La Fortis, dal canto suo, si è complicata la vita da sola. Fra il 38′ e il 40′ è rimasta in nove, per le doppie ammonizioni comminate prima a Serotti e poi a Bigeschi. La follia vera, nel momento in cui la formazione di Antonelli avrebbe potuto approffittarne, l’ha commessa Bianchi, prima graziato per un pugno rifilato a gioco fermo a Sanni e un minuto dopo reo di colpire lo stesso attaccante con un calcio a palla lontana, costringendo il direttore di gara ad estarre il cartellino rosso. A fine gara tutti a chiedersi, in casa San Paolo, dove fosse il professor Kirk. Di lui nessuna traccia, ma il nervosismo nel clan gialloblù era a fior di pelle.
Ore 11.50 – (Gazzettino) «È inaccettabile il nostro primo tempo, così non ci si salva». Va giù duro Mario Vittadello, affiancato dal diesse Carlo Contarin. «Per giocare a calcio ci vuole, determinazione, cattiveria agonistica e tutto il resto – prosegue il tecnico – Da subito non siamo entrati con lo spirito giusto. Poi abbiamo fatto un errore grave di marcatura sul primo gol, e quando fai questi errori la partita ti pesa sulle spalle come un macigno: o la rimetti in piedi subito o vai in difficoltà. Se ci mettiamo anche un po’ di pressapochismo davanti, la frittata è fatta». Un problema psicologico della squadra? «Non lo so. Anche degli errori commessi oggi ne parliamo tutti i giorni. Avevo sottolineato ai ragazzi l’importanza della gara, che era fondamentale per chiudere la strada a loro e per prenderci un po’ di respiro. Sembrava che lo avessero capito parlandone insieme, e invece passando ai fatti non c’è stato seguito». Hanno sentito troppo la pressione? «Questa non è una squadra di grandissima personalità, evidentemente qualcosa paghi». Cancellata la giornata di riposo prevista per oggi, squadra dunque subito al lavoro.
Ore 11.40 – (Mattino di Padova) Con una delle peggiori uscite stagionali la Thermal riapre in novanta minuti l’intera bagarre salvezza. Perché il Fidenza, ultimo in classifica e squadra tutt’altro che trascendentale, domina in lungo e in largo ad Abano, torna a casa con un 3-0 che sa di rinascita (prima affermazione esterna della sua stagione) e inguaia gli uomini di Mario Vittadello, troppo brutti per essere veri, soprattutto nel primo tempo. Compagine molle, sempre seconda sul pallone, svagata in difesa e confusionaria in attacco. L’allenatore, dopo la partita, la definirà così: «Una squadra che ha regalato il primo tempo trotterellando per il campo». E infatti il Fidenza gioca, prende l’iniziativa, domina in mediana e sfonda costantemente sulle fasce laterali, soprattutto a sinistra, dove Bandaogo fa ammattire Banzato. Aggiungiamoci le terrificanti dimenticanze in area termale sulle palle inattive, ed ecco spiegato come i parmigiani costruiscano le loro fortune. A cominciare dal 21’: sul cross di Bersanelli dalla destra, Bandaogo salta indisturbato al centro dell’area, e di testa trova una palombella che scavalca Merlano e s’insacca sul palo lungo. La Thermal va letteralmente in bambola: Formuso sbaglia per due volte la palla del bis, e Vittadello corre ai ripari passando al “4-2-3-1” con l’ingresso di Lucon. Non è, però, proprio giornata, perchè dall’ennesima percussione di Bandaogo nasce il calcio d’angolo sul quale a saltare è lo stesso Formuso: la difesa sta a guardare, e la palla supera ancora una volta Merlano (40’). La strigliata di Vittadello arriva nell’intervallo, ma non sortisce l’effetto sperato: la Thermal prende, sì, in mano il pallino del gioco, ma davanti va in confusione (tanto che la migliore occasione, non sfruttata da Sabbion, è un “liscio” gentile omaggio di Diedhiou) e in contropiede si fa infilare di nuovo. Poco prima della mezz’ora, approfittando dell’ennesima disattenzione a destra, il Fidenza chiude i conti: Gilioli pennella, Merlano calcola male la traiettoria, e alle sue spalle Formuso deve solo appoggiare in rete la personale doppietta.
Ore 11.20 – (Gazzettino) Musi lunghi in casa giallorossa: la sconfitta riminese brucia assai, soprattutto per il modo in cui è arrivata. «Preferivo perdere in un’altra maniera – sbotta l’allenatore, Gianluca Zattarin – potevamo anche perdere per uno a zero, ma portare a casa una sconfitta maturata con due autoreti e un rigore mi dà proprio fastidio». E non è tutto. «Sono parecchio arrabbiato anche per l’espulsione di Rondon – continua il tecnico – il giocatore ha fatto un fallo da dietro che si poteva e si doveva evitare, ma non sono del tutto sicuro che meritasse il cartellino rosso. Ma sei in casa del Rimini e quindi le cose vanno in questo modo. Il problema è che se ti esce il giocatore più importante nella partita più difficile della stagione, allora si fa dura per chiunque». Per gran parte della gara, comunque, l’Este ha saputo giocare alla pari con la prima della classe. «Spiace ancora di più – conferma Zattarin – perché il primo tempo è stato equilibrato e abbiamo risposto colpo su colpo alle loro iniziative. Ci abbiamo creduto, ma sotto l’aspetto della personalità e dell’esperienza nei momenti importanti del match si è vista la differenza di caratura». Ma il campionato non è da mandare in archivio anzitempo. «Ora le lunghezze di distacco dalla vetta sono nove – sottolinea il tecnico – ma per la nostra stagione non cambia niente. Andremo avanti per la nostra strada, cercando di fare più punti che possiamo».
Ore 11.10 – (Mattino di Padova) Una mezza sentenza. L’Este è uscito con le ossa rotte dallo scontro al vertice con il Rimini, nel turno infrasettimanale del girone D della serie D. Il 3-0 incassato in Romagna complica terribilmente la rincorsa dei giallorossi, ora a – 9 dalla capolista. La truppa di Zattarin veniva da un inizio di 2015 strabiliante, con tre successi di fila, ma anche con qualche amnesia difensiva che si è ripetuta al “Romeo Neri” e che è risultata decisiva, così come gli episodi, praticamente tutti contrari. Vendetta compiuta. Alla luce del verdetto del campo, il Rimini si è dimostrato superiore. La gara di ieri non era un big match come tutti gli altri. Nella mente si annidavano i ricordi del 17 settembre scorso, quando l’Este vinse 3-1 tra le mura amiche, accompagnando quel successo da qualche tensione con i biancorossi. La gara non è stata affatto a senso unico. L’avvio è risultato piuttosto equilibrato e al 2′ Torelli ha provato la sventola dalla distanza che l’ottimo Lorello ha deviato in corner. Due minuti più tardi la risposta dell’Este, con il sinistro di Coraini terminato a lato. Al 5′ episodio dubbio in area di rigore giallorossa, ma l’arbitro non ha visto gioco falloso nel contatto Berardi-Scotton. Al 27′ cross di Beghetto dalla sinistra, con Turea che ha “svirgolato” la conclusione. Al 32′ il Rimini è passato in vantaggio: punizione di Ricchiuti deviata in maniera irreparabile, ma altrettanto involontaria, dallo sfortunato Meneghello. Rondon espulso. La gara non ha riservato particolari emozioni sino al 47′, quando, proprio nei minuti di recupero, Rondon ha perso la testa e per una brutta entrata su Tedesco si è visto sventolare il “rosso” (forse eccessivo). Senza storia. Il Rimini è partito forte anche nel secondo tempo e ha chiuso subito i giochi. Al 49′ Tedesco si è inserito in area venendo toccato da Fyda: l’arbitro ha fischiato il rigore, decisione apparsa alquanto discutibile. Sul dischetto si è presentato Pera, che ha spiazzato Lorello, bravo più tardi a salvare su Berardi. La partita, a quel punto, è filata via a senso unico, ancora Torelli ci ha provato ma ha colpito l’esterno della rete. Al 64′ il tris romagnolo: Ricchiuti in fuga sulla sinistra ha servito Pera, che ha toccato in maniera sporca il pallone, infilando, forse grazie anche alla complicità involontaria di Bagatini. L’Este ha rischiato di subìre un passivo più pesante, ma Lorello è stato bravo a respingere su Kabine a 10’ dalla fine. Il Rimini si è così vendicato, eppure il verdetto sul campionato non è ancora scritto.
Ore 10.50 – (Gazzettino) Da Lanzotti a Bortot. «Uscire dal tunnel e vedere tutti quei tifosi – le sue prime parole – è stata un’emozione unica che mi ha regalato entusiasmo e voglia di dimostrare il mio valore più che paura. In campo mi hanno aiutato tutti, in particolare Sentinelli, il difensore più vicino, e Ilari che giocava davanti a me. Sono soddisfatto della mia prova ed è andata come speravo, ma devo crescere tanto e migliorare nella fase difensiva e nei cross». E il Padova deve imparare a chiudere prima le partite. «Il pareggio sarebbe stato pesante, considerato che loro hanno fatto mezzo tiro in porta, anche se nella ripresa li abbiamo un po’ subiti. Quel gol ci aveva buttato giù, ma non abbiamo mollato e con voglia e fortuna abbiamo colpito di nuovo. È una vittoria meritata che può aiutarci mentalmente». Bortot frequenta a Bassano il quarto anno dell’Itis con indirizzo elettronico e riesce a coniugare calcio e studio. «Nel primo biennio, grazie alla bella media voti, ho avuto anche una borsa di studio; l’anno scorso l’ho persa per pochi centesimi».
Ore 10.40 – (Gazzettino) Buona la prima, per il risultato della squadra, ma soprattutto per la loro risposta in campo, a maggiore motivo in considerazione della giovane età che li accomuna. Oltre all’esperto Zubin, domenica con il Montebelluna hanno debuttato dal primo minuto il portiere classe 96 Riccardo Lanzotti e il diciassettenne difensore di destra Tommaso Bortot, entrambi ingaggiati da pochi giorni. Per l’uno e per l’altro, la freschezza, l’entusiasmo e la voglia di spaccare il mondo che contraddistingue chi sta per affacciarsi nel mondo degli adulti hanno avuto la prevalenza sulla paura legata all’esordio in una piazza così importante. «È stato bellissimo – racconta Lanzotti – perché mai avevo visto in passato tante persone per una mia partita. Emozionato? Non tanto. Più che mettermi apprensione, i tifosi, che ci hanno sostenuto per tutti i novanta minuti, mi hanno dato la carica». L’intervento più difficile? «Soprattutto le uscite perché rispetto al campionato Primavera la velocità della palla è maggiore e in pochi giorni mi sono dovuto abituare, ma credo di essermela cavata. Parate vere e proprie non ne ho fatte, solo un paio di tiri centrali». E dunque subire nel finale il gol del possibile pareggio, peraltro senza responsabilità, non deve essere stato particolarmente piacevole. «Se finiva 1-1 sarebbe stata una beffa. Ho detto al mio arrivo che sono qui per salire di categoria e dopo questa gara, con un Padova che ha lottato e creato tanto, ne sono ancora più convinto».
Ore 10.30 – (Gazzettino) Inizia oggi la prevendita a Padova dei biglietti per la sfida esterna di domenica con il Mori Santo Stefano che verrà disputata allo stadio “Quercia” di Rovereto. I tagliandi per il settore ospiti (1.300 posti) sono disponibili ai botteghini sud dell’Euganeo, fino a domani con orario 15.30-18.30 e sabato dalle 10 alle 12.30, al prezzo di 10 euro, con ingresso gratuito per i nati dall’1 gennaio 2003. Ogni tifoso non potrà acquistare più di venti biglietti. Quanto ai pullman organizzati dal club Amissi con l’Aicb, visto il numero ridotto di adesioni non verrà allestito un secondo mezzo oltre a quello già esaurito. Ieri intanto la squadra ha svolto solo l’allenamento mattutino dei due inizialmente programmati. Resta in dubbio Salvadori che ha svolto parte del lavoro con i compagni per poi fermarsi a scopo precauzionale a causa dell’affaticamente alla coscia che lo ha fatto uscire anzitempo domenica. Rientra dalla squalifica Mazzocco, ancora assenti con il Mori per i rispettivi problemi fisici Petkovic, Thomassen e Degrassi. Oggi pomeriggio alle 14.30 amichevole con l’Esedra Don Bosco (Seconda categoria) al campo di via Adria.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) «Fisicamente mi sono sentito bene domenica. A parte il ritardo di preparazione che abbiamo avuto per cause di forza maggiore, durante la sosta natalizia abbiamo caricato parecchio e forse adesso ne stiamo un po’ risentendo. Ma più che altro credo che, dopo due risultati negativi, si sia fatta sentire un po’ di pressione». Quanto dà fastidio vedere il Padova secondo in classifica, per come si era chiuso il 2014? «Un po’ rode, soprattutto pensando che eravamo riusciti a recuperare 8 punti all’Altovicentino, allungando a + 5. Ne abbiamo persi sei in due partite, ma sappiamo che siamo forti, il campionato è ancora lunghissimo e sono sicuro che ne usciremo alla grande». Prevendita per domenica. Scatta oggi la prevendita per la partita di Rovereto contro il Mori. Le biglietterie sud dell’Euganeo apriranno dalle 15.30 alle 18.30. Stesso orario domani, mentre sabato dalle 10 alle 12.30.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) «Ci avevo giocato raramente, e quasi sempre a partita in corso, nelle scorse stagioni. Mi sono trovato bene e nel complesso siamo stati bravi a non farci prendere dalle loro posizioni in campo, anche se avevamo tanti giocatori nuovi. Alla fine è stata fondamentale la vittoria, sebbene arrivata con un po’ di fortuna». E così Ilari si rivela un jolly prezioso, capace di giocare da seconda punta come ad inizio anno, da esterno e anche da mezz’ala. Forse, quest’ultima, la soluzione migliore per aggirare l’agguerrita concorrenza offensiva. «Siamo in tanti e sappiamo com’è la situazione. Io, però, mi sono trovato bene nel nuovo ruolo e sono pronto a giocare ancora lì. Ci adatteremo a quello che vorrà il mister». Rovescio della medaglia la lontananza dalla porta, che rischia di rimandare ancora l’appuntamento con il ritorno al gol. Dopo aver segnato 4 reti nelle prime sette gare di campionato, Ilari è a secco da più di tre mesi. «Confesso che il gol mi manca parecchio e spero che arrivi il prima possibile», incrocia le dita il 25enne romano, prima di negare problemi di condizione di un Padova apparso un po’ in affanno negli ultimi minuti contro i trevigiani.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Può quello che ad inizio campionato era stato il secondo marcatore più prolifico del Padova trasformarsi di colpo in un mediano? Sì, ed è stata la mossa a sorpresa di Carmine Parlato nell’ultima gara contro il Montebelluna. Di abbondanza offensiva il tecnico ne ha fin troppa. Tre centravanti di prim’ordine come Ferretti, Zubin e Amirante, senza dimenticare Pittarello. Un trequartista insostituibile come Cunico e tre esterni che vedono bene la porta del calibro di Ilari, Petrilli e Aperi, oltre a Denè. Tanta abbondanza. Ecco perché, per provare a farne giocare il più possibile, il tecnico biancoscudato si è inventato l’arretramento di Marco Ilari nel ruolo di mezz’ala, in un esperimento che ha convinto e potrebbe rappresentare un punto fermo nelle prossime partite. «Mi aveva provato tutta la settimana», spiega Ilari. «Evidentemente ha visto che posso dare qualcosa anche a metà campo».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Seduta sotto la pioggia ieri alla Guizza. Salvadori si è allenato, ha ancora un po’ di fastidio alla coscia, ma dovrebbe recuperare. Qualche problema anche per Mazzocco, che soffre per un fastidio ai muscoli addominali, ma anche lui, stringendo i denti, dovrebbe essere disponibile contro il Mori. Oggi, tempo permettendo, il Padova disputerà un’amichevole alle 14.30 contro l’Esedra Don Bosco al campo di via Adria alla Paltana.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Le porte chiuse colpiscono anche il Belluno (prossima partita interna, con il Fontanafredda, l’8 febbraio). Così il giudice sportivo dopo quanto successo in occasione di Belluno-Tamai. «I sostenitori in occasione dell’annullamento di una rete alla propria squadra», si legge nel comunicato, «hanno rivolto espressioni gravemente ingiuriose nonché comportanti denigrazione per ragione di razza e provenienza territoriale all’indirizzo di un assistente arbitrale». «Al termine della gara, in numero elevato, hanno rivolto espressioni di offesa e discriminazione per ragione di provenienza territoriale alla terna arbitrale. Inoltre, sempre al termine della gara, persone non identificate ma chiaramente riconducibili alla società facevano ingresso nell’area degli spogliatoi grazie alle porte lasciate aperte, rivolgendo espressioni gravemente intimidatorie alla terna arbitrale». Infine, «per mancanza di acqua calda nello spogliatoio arbitrale».
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Decisivo, in tal senso, l’ingresso sulla scena di Unicomm. Una volta completato il procedimento, il marchio del vecchio club, secondo le intenzioni di Marcello Cestaro, dovrebbe essere restituito al sindaco Massimo Bitonci a puro titolo gratuito. Tra formalità burocratiche e passaggi obbligati, se non ci saranno colpi di scena, cambi di programma o intoppi durante l’estate lo «scudo» del Calcio Padova tanto caro ai tifosi tornerà, dunque, nelle mani dell’attuale società guidata da Giuseppe Bergamin e Roberto Bonetto mentre la vecchia ragione sociale Calcio Padova spa andrà a morire dopo la liquidazione. Nel frattempo ieri il Padova si è allenato alla Guizza in mattinata: Parlato ha preso atto del forfait di Salvadori, che non ci sarà domenica a Rovereto con il Mori Santo Stefano. Oggi, infine, alle 14.30 è prevista un’amichevole con l’Esedra don Bosco al campo di via Adria in zona Paltana.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) I debiti, che ammontano a 13,4 milioni di euro secondo le stime definitive, verranno transati grazie all’intervento decisivo di Unicomm. Il colosso di Dueville ha deciso di mettere mano al portafoglio per evitare un fallimento dalle conseguenze davvero pesanti. Per questo motivo verranno pagati a rate i debiti nei confronti dell’erario e quelli previdenziali, verranno liquidati interamente i debiti nei confronti dei dipendenti non calciatori e corrisposto addirittura il 70% degli importi ai chirografari. Al lavoro un pool munitissimo di avvocati: Simone Perazzolo per i fornitori, Vittorio Rigo e Massimo Diana per calciatori e tecnici, i legali di Penocchio e di Unicomm, Andrea Zaglio, Marco Orizio e Stefano Vergano. La data da segnare sul calendario è l’11 febbraio, ma le ultime indiscrezioni spiegano che il Tribunale dovrebbe concedere un’ulteriore proroga fino al termine del mese per chiudere l’accordo. Sono state rintuzzate, infatti, due istanze fallimentari dell’avvocato Mattia Grassani e della società di broker Nipa e tutto sembra convergere verso un accordo che dovrebbe, di fatto, sancire la fine definitiva del vecchio Calcio Padova senza fallimento.
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Si chiuderà con ogni probabilità alla fine di febbraio la lunga querelle relativa al Calcio Padova 1910, sparito dai radar del calcio professionistico il 15 luglio scorso. E, secondo gli ultimi rumors, sono stati fatti consistenti passi in avanti nella direzione di un concordato a 360 gradi nei confronti di tutti i creditori del vecchio club di viale Rocco sotto l’egida del Tribunale padovano. Un passaggio che, di fatto, si concluderà con la liquidazione della società senza ulteriori strascichi giudiziari. La scorsa settimana il pool di legali ingaggiato da Unicomm e dall’ex presidente Diego Penocchio ha raggiunto un accordo di massima con l’Aic sulle spettanze da liquidare ai tesserati ancora sotto contratto prima dello svincolo imposto dalle norme federali. Un passaggio fondamentale riguarda proprio l’accordo con i calciatori, a cui verrà concesso il 50% di quanto dovuto e in alcuni casi la somma sarà anche superiore. A queste condizioni logico aspettarsi che si possa arrivare in tempi rapidi alla fumata bianca.
Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (ventesima giornata, domenica 25 gennaio ore 14.30): AltoVicentino-Kras Repen, Fontanafredda-Giorgione, Mezzocorona-Belluno, Montebelluna-Legnago, Mori Santo Stefano-Padova, Tamai-Clodiense, Triestina-ArziChiampo, Union Pro-Dro, Union Ripa La Fenadora-Sacilese
Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: AltoVicentino 45, Padova 44, Belluno 38, Sacilese 33, Clodiense 32, ArziChiampo 31, Union Ripa La Fenadora 29, Tamai 28, Montebelluna e Fontanafredda 27, Union Pro 25, Giorgione 23, Dro 19, Legnago 18, Triestina e Kras Repen 15, Mori Santo Stefano 8, Mezzocorona 7.
Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della diciannovesima giornata: ArziChiampo-Mori Santo Stefano 1-0, Belluno-Tamai 2-2, Clodiense-Union Ripa La Fenadora 4-1, Dro-AltoVicentino 1-3, Giorgione-Union Pro 2-1, Legnago-Kras Repen 1-1, Mezzocorona-Fontanafredda 1-3, Padova-Montebelluna 2-1, Sacilese-Triestina 1-1.
Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.
Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Macron Store, Supermercati Alì, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Zero Emissioni, Ecosystem, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.
E’ successo, 21 gennaio: allenamento mattutino alla Guizza per i Biancoscudati. Nessuna sanzione dal Giudice Sportivo.