Fonte: Mattino di Padova, Stefano Volpe
Carmine Parlato, la vittoria di domenica contro il Montebelluna ha permesso di sfatare il tabù del 2015, ma non è servita per superare o agganciare in vetta alla classifica l’Altovicentino. Per la prima volta i Biancoscudati si trovano costretti ad inseguire per due giornate di fila. Può rappresentare un problema a livello mentale? «No, e dobbiamo mettercela via: sarà così sino alla fine. Potremmo tornare in testa a breve o anche andare a – 3. Io ovviamente mi auguro di tornare in vetta il prima possibile e magari di allungare, ma sono convinto che questo testa a testa durerà sino a maggio. Sarà così e dovremo avere nervi saldi». Quanto è stato importante, tuttavia, il gol allo scadere di Mattin, che vi ha regalato il successo? Con un pareggio sareste scivolati a – 3, non vi sareste sbloccati nel nuovo anno e magari qualche mugugno, già sentito domenica sugli spalti dell’Euganeo, si sarebbe fatto ancora più forte. «È stato importante, ma non mi sarei demoralizzato nemmeno con un pari. Dobbiamo capire che l’Altovicentino è una squadra forte e progettata per vincere. Anche per questo abbiamo bisogno del calore e dell’aiuto dei nostri tifosi»
«Se a Valdagno perdono una partita, si sente il malumore di, faccio per dire, 100 persone. Da noi quelle 100 persone sono 2.000. Ma è giusto così, siamo in una piazza come Padova, il nostro obiettivo è riportare questa città nelle categorie che merita e faremo di tutto per riuscirvi. Abbiamo bisogno dei nostri tifosi e sono sicuro che saranno tantissimi a stringersi al nostro fianco sino alla fine e fare proprio il nostro motto. Quello di non mollare mai». Facendo un parallelo con il girone d’andata, nel quale il Padova aveva raccolto due vittorie facili alle prime due uscite, si capisce perché lei ha sempre detto che da gennaio in poi sarebbe iniziato un nuovo campionato. «Ho avuto la fortuna di fare esperienza in questa categoria e anche di guidare squadre di vertice. So che è così, so che cambiano molti fattori. Il Montebelluna vi sembrava la squadra vista all’andata? Eppure aveva cambiato al massimo due pedine. Nel girone di ritorno i punti si fanno pesanti, tutti lottano per un obiettivo. Per questo alla fine la spunterà la formazione che perderà meno punti con le cosiddette squadre piccole. Con il Pordenone l’anno scorso avevo 5 lunghezze di ritardo a 10 giornate dal termine. Le ho recuperate e ho vinto il campionato. Per questo ripeto che non mi sarei abbattuto nemmeno dopo un pari con il Montebelluna. Da qui alla fine la vittoria del campionato dipende solo ed esclusivamente da noi».
Zanin, tecnico dell’Altovicentino, ha detto di non sapersi spiegare la piccola crisi attraversata dal Padova. Ma che i Biancoscudati non sono stati superiori nello scontro diretto. «A Valdagno il risultato è stato bugiardo, mentre per la gara di Mogliano dobbiamo fare tutti mea culpa. Ma non era pensabile credere che fosse tutto facile. Sarà così sempre e la spunterà chi dimostrerà più maturità e lucidità nel vivere i momenti delicati. Chi si innervosirà o si lascerà trascinare troppo dall’entusiasmo, la prenderà sui denti. Noi dobbiamo solo pensare a lavorare con serenità durante la settimana per correggere gli errori». Il Padova domenica ha dimostrato di aver ritrovato il proprio spirito, ma allo stesso tempo non è riuscito a mantenere la porta inviolata. Undici gare consecutive in cui si subìsce gol sono tante. «Sì, e domenica a Rovereto mi farebbe molto piacere vincere 1-0. A parte questo, contro il Montebelluna siamo stati equilibrati, aggressivi e compatti per 90’. Poi ci sono stati quei dieci secondi in cui abbiamo preso gol a difesa schierata, in quello che è stato un gran colpo di Sadio. Per questo dovremo essere ancora più bravi».