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Ore 22.20 – (L’Arena) Nella seconda giornata di ritorno del girone C l’AltoVicentino capolista vince a Dro 3-1 con gol di Cozzolino (doppietta) e di Nchama Oyono, appena tornato dal raduno della Guinea Equatoriale. I biancoscudati Padova battono al 94′ con un gol fortunoso di Mattin il Montebelluna (prossimo avversario del Legnago) che aveva pareggiato al 92′ con il senegalese Samba il gol dopo 6′ di Ferretti. Il Legnago, da parte sua, in vantaggio con un gol di Zerbato ha perso due punti quando erano passati 34″ secondi dopo i 5 minuti di recupero. Il Kras Repen in 10 negli ultimi 20 minuti per l’espulsione di Knezevic (doppia ammonizione) ha trovato il pareggio con il suo numero 17 Maio che ha indovinato l’incrocio. Ora i biancoazzurri sono invischiati nella zona playout, al quintultimo posto. Del resto da quando sulla panchina è tornato Andrea Orecchia non hanno ancora trovato la prima vittoria. non solo: si sono fatti rimontare tre volte: il 14 dicembre dal Dro (1-1), il 4 gennaio a Trieste (4-4, dopo un vantaggio di 3 gol) e domenica scorsa dal Kras Repen. Eppure quello con i friulani era uno spareggio-salvezza, da vincere per staccare gli avversari e non disputare i playout. La formula del torneo prevede la retrocessione diretta di terzultima e quartultima se il distacco dalla 13esima o 14esima è pari o superiore ad otto punti. Il Legnago con 18 punti in classifica è 13esimo mentre Kras Repen e Triestina sono terzultutimi con 15 punti. Il pareggio in exstremis dei friulani ha choccato tifosi, dirigenti e giocatori del Legnago. Unico contento, il tecnico del Kras Repen Anton Zlogar, in gol contro il Legnago nel 3-3 dell’andata. «Nel primo tempo abbiamo sofferto le ripartenze del Legnago, ma nella ripresa siamo stati più aggressivi impegnado il portiere del Legnago. Direi che il punto è meritato», ha sottolineato af ine partita. Domenica è tornato a Legnago il portiere Luca Budicin, 32 partite nel campionato scorso e rimpianto da alcuni tifosi. Budicin quest’anno ha subito 35 gol e da due domeniche ha perso il posto da titolare poiché il Kras Repen ha ingaggiato Mosetti. «Abbiamo creduto opportuno cambiare portiere e puntare su un giocatore esperto visto che in squadra ci sono tanti giovani», ha spiegato Zlogar. E l’escluso che dice? Scherza sul fatto di aver fatto le vacanze estive al mare con Falchetto, difensore del Legnago: «Da qualche domenica sia Falchetto che io abbiamo perso la maglia di titolare». Domenica il Legnago giocherà a Montebelluna contro una squadra reduce da tre sconfitte consecutive con il nuovo anno: due in casa con Belluno (0-1) e Clodiense (0-3) e domenica scorsa a Padova (2-1). Nell’andata al «Sandrini» fu vittoria del Montebelluna grazie ad un gol di Giglio dopo 10 minuti ed un gol fantasma di Valente non visto dall’arbitro.
Ore 22.00 – (Il Piccolo) Ritorno al lavoro ieri per gli alabardati dopo il pareggio di Sacile. A Prosecco, agli ordini di mister Ferazzoli e del preparatore atletico Ciac, la squadra ha iniziato la preparazione in vista della sfida di domenica prossima al Rocco contro l’Arzignanochiampo. Si è rivisto anche Francesco Fiore, che come noto la scorsa settimana aveva riportato una frattura composta al terzo metacarpo della mano sinistra: il difensore ha potuto svolgere la fase aerobica della sessione grazie a un tutore rigido a protezione della mano fratturata, ma quasi certamente non sarà disponibile per domenica. Inutile infatti rischiarlo subito, quando dopo c’è la pausa e ci saranno altre due settimane per recuperare in vista del derby col Kras. Chi invece si è fermato è Milicevic, sempre alle prese con il pollice della mano destra malconcio, mentre Arvia ha svolto solo la parte atletica a causa di una caviglia indolenzita. Oggi è prevista una doppia seduta: al mattino nella palestra dello stadio Rocco e nel pomeriggio sul campo di Prosecco.
Ore 21.40 – (Il Piccolo) Da qualche settimana, la Triestina sembra avere un’arma in più per venire a capo delle partite, o almeno raddrizzarle quando si sono messe male. Si tratta di un cambio di modulo in corsa che porta spesso i suoi frutti. Ferazzoli, ormai lo si è capito benissimo, è uno che non ha timore di togliere difensori e centrocampisti per inserire attaccanti (che purtroppo scarseggiano) o comunque giocatori spiccatamente offensivi. L’ha fatto spesso nelle ultime partite, segno che ormai conosce meglio il materiale a disposizione e sa cosa e per quanto tempo un giocatore può dargli in una certa posizione. E i giocatori, da parte loro, sono bravi a reinterpretarsi con velocità in una nuova veste dimostrando anche un’apprezzabile duttilità. I primi germi della trasformazione, solo accennati, si erano già visti nelle ultime partite del 2014. La mossa di Mori, con Milicevic inserito al posto di Proia che consentì di ribaltare il risultato, e poi il secondo tempo di Fontanafredda, quello della rimonta svanita solo causa un rigore sbagliato, avevano visto una squadra sempre più sbilanciata in avanti, con i conseguenti rischi di affondare in difesa ma anche con maggiore capacità di graffiare in avanti. Ma è dall’inizio del 2015 che la metamorfosi ha preso davvero corpo. Dopo il disastroso primo tempo contro il Legnago, gli inserimenti di Spadari in cabina di regia e di un Manzo posizionato dietro le punte Rocco e Milicevic, avevano lanciato un 4-3-1-2 che aveva portato a una clamorosa rimonta. Nelle ultime due partite, infine, Ferazzoli ha compiuto il balzo decisivo: è partito proprio da quel 4-3-1-2 che consente equilibrio per gran parte della partita, ma quando c’è stato bisogno di dare la sterzata decisiva, non ha esitato a schierare in pratica quattro attaccanti. Contro il Mezzocorona, dopo il pareggio dei trentini, gli inserimenti di Gusella e Arvia per Spadari e Antonelli, portarono a vedere una Triestina schierata addirittura con un 4-2-4 alla ricerca del vantaggio, che poi trovò grazie a un rigore nel recupero. Rocco e Milicevic non furono più soli in attacco, ma vennero supportati da Gusella a sinistra e da Manzo a destra, con frequenti inserimenti anche di Arvia sulla fascia. Un arrembaggio che portò i suoi frutti, anche se è ovvio che una squadra non potrebbe giocare in questo modo per 90 minuti. A Sacile, trovatosi sotto di un gol, il tecnico alabardato non ha esitato a stravolgere la squadra: fuori un difensore (Antonelli) e un centrocampista (Spadari), dentro due giocatori offensivi come Gusella e Aquilani capaci in quel momento con la loro freschezza di dare il giusto supporto a Milicevic e Rocco. Con Manzo che per l’occasione è andato a dare una mano in difesa. Insomma, con il rientro di alcuni giocatori e una conoscenza reciproca più profonda, Ferazzoli si trova ad avere più frecce al suo arco da giocarsi durante i 90 minuti. Finora ha sempre dimostrato di saperle lanciare con profitto nel momento migliore. E nella disperata corsa verso la salvezza, non è cosa da poco.
Ore 21.20 – (Gazzettino, edizione di Treviso) La vittoria nel derby contro l’Union Pro ha rilanciato il morale del Giorgione che ora può contare su quattro punti di vantaggio sulla zona «playout». Un successo che soddisfa mister Antonio Paganin che, nonostante le 6 assenze per infortuni e squalifiche, ha schierato comunque una squadra competitiva. «La vittoria di domenica ci ha detto che siamo un bel gruppo con 20 giocatori dove tutti possono essere titolari – rimarca il tecnico – anche i nuovi arrivati hanno giocato e dimostrato di essere all’altezza dei compagni, è una bella soddisfazione, significa che il lavoro sta dando frutti». Vigo, Maran, ma anche Zanin, gli ultimi tre arrivati sembravano destinati alla panchina. «L’avevo detto che le tante assenze potevano darci anche la possibilità di scoprire nuove carte, Vigo ha debuttato da titolare e penso abbia fatto una gran partita, oltre al gol. Per oltre un’ora è stato tra i migliori, poi ho dovuto toglierlo perché non aveva i 90’ ma penso che si sia visto che è un giocatore che potrà essere utile a centrocampo dove mancavano due giocatori dai piedi buoni come De Stefani e Mattioli. Per Maran si tratta di una conferma visto che aveva giocato anche a Tamai. Zanin è entrato nel finale, ci sarà sicuramente spazio anche per lui. Poi ci sono state anche altre scoperte come quella di Eberle a centrocampo, è uscito che non ne aveva più da quanto aveva corso. Pazzaia con l’assenza di Bevilacqua si è confermato una sicurezza con un paio di parate decisive». Quindi non è preoccupato anche se le assenze degli infortunati si dovessero prolungare? «Dispiace naturalmente, vorrei avere tutti a disposizione ma ora posso contare su un gruppo molte duttile. L’avevo detto a inizio stagione che servivano due giocatori per ruolo ed ora, con l’arrivo di Vigo, Zanin e Maran, posso dire che ho a disposizione un gruppo con diverse possibilità di scelta e giocatori intercambiabili. Va dato merito alla società e ai fratelli Antonello di aver sposato la filosofia dei giovani con un gruppo dove possono cambiare i protagonisti ma il risultato è che la squadra comunque mantiene la sua filosofia di gioco e di ricerca della vittoria».
Ore 21.00 – (Gazzettino, edizione di Treviso) L’Union Pro perdendo per 2-1 il derby contro il Giorgione fallisce l’esame di maturità. Dopo l’impresa contro i Biancoscudati Padova la squadra di Feltrin era attesa ad una conferma per provare ad ambire a qualcosa in più della salvezza ed invece è arrivata la sconfitta contro i cugini che per ora ne ridimensiona le ambizioni. ALLERGIA – L’Union tra l’altro ha confermato di essere allergica ai derby visto che dei 4 giocati fin qui in stagione non ne ha vinto nessuno. Contro il Giorgione sono arrivati due pareggi (uno in coppa con eliminazione ai rigori) più la sconfitta di domenica da sommare al ko di Montebelluna. L’ultima occasione per sfatare il tabù è il ritorno in casa contro la squadra di Lele Pasa in programma il 15 marzo. SCONTRO SALVEZZA – Domenica a Mogliano arriverà il Dro sestultimo staccato di 6 punti e già sconfitto per 3-1 all’andata. In caso di vittoria il divario si allargherebbe a 9 punti mettendo un bel mattone sull’obiettivo salvezza. Poi ci sarà la sosta per il Torneo di Viareggio e si riprenderà con la dura trasferta di Chioggia contro la Clodiense. PRESIDENTE – Marco Gaiba non ne fa un dramma e si dice soddisfatto per quanto ha fatto vedere la sua squadra a Castelfranco: «È stato un match giocato a ritmi alti con entrambe le squadre che si sono espresse bene. Non ho visto un passo indietro dal punto di vista del gioco rispetto a domenica scorsa, anzi penso che i ragazzi stiano attraversando un buon momento di forma e per questo mi auguro che non si abbattano più di tanto per questo risultato. Cercheremo di tornare alla vittoria già domenica prossima contro il Dro».
Ore 20.40 – (Tribuna di Treviso) Il primo gol da ex non si dimentica. Ma in questo caso sarebbe meglio farlo. Perché l’Union Pro è tornata a mani vuote da Castelfranco, rimuginando sulle opportunità dilapidate. Andrea Nobile, due stagioni fa al Giorgione, ha centrato il momentaneo 1-1, mancando poi il gol-vittoria. «Questa sconfitta ce la siamo cercata», fa mea culpa Andrea, 23 anni, 3 reti in campionato, «Abbiamo fallito 4 occasioni clamorose. Io stesso avrei potuto raddoppiare, ma mi sono fatto prendere dalla frenesia. Errori che paghi. C’è rammarico: punti buttati, deve servirci da lezione». Andrea, moglianese doc e vicecapitano, avverte forse più di altri la delusione per il ko: «Ci tenevo, ma sento di più le partite con il Monte, dove ho fatto le giovanili. Due anni fa, ero al Giorgione, c’era stata la querelle del rigore: Gazzola ed io ci eravamo defilati, Fantinato aveva tirato e sbagliato. Poi il playout e sapete com’era finita… Stavolta sono riuscito a segnare, ma è tanta la rabbia». La Pro si è confermata compagine in forma: «Ma dobbiamo crescere in alcuni aspetti, lavorare duramente per crederci di più ed essere più lucidi. Non solo sotto porta, ma anche nell’ultimo passaggio».
Ore 20.20 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Un’autentica beffa sul filo di lana. Proprio quando stava assaporando un pareggio inaspettato ma cercato con coraggio, il Montebelluna ha dovuto cedere l’intera posta al Padova. Dopo aver acciuffato l’1-1 grazie ad un super gol del neoacquisto Sadio, i biancocelesti hanno visto maturare la terza sconfitta di fila complice una sfortunata deviazione di Bressan sull’ultimo assalto avversario.
«Siamo stati jellati ma non è solo per questo se abbiamo perso – osserva il fantasista Matteo Giglio – dopo l’1-1 avremmo dovuto proteggere di più la nostra porta, invece abbiamo perso palla per un contrasto su De Vido che avrebbe anche potuto essere sanzionato. Loro sono ripartiti e hanno segnato subito. Un errore che non dobbiamo ripetere in futuro». Vi siete espressi meglio nel secondo tempo. «Nella ripresa la palla l’abbiamo giocata di più noi. Ci abbiamo provato ed è arrivato il bel gol di Sadio. Poi quell’errore che ci ha impedito di ottenere un risultato positivo. Una sconfitta contro un avversario così forte ci può stare, vista la prestazione rimaniamo fiduciosi e carichi per la prossima partita». Eri al rientro. Com’è andata avendo di fronte la squadra che a dicembre poteva essere la tua? «Fisicamente ero a posto, anche se mi è mancato un po’ il ritmo delle giocate. Per quanto riguarda il resto c’era un pò di emozione per ognuno di noi, vista l’atmosfera e tutto quel pubblico presente. Per me la sensazione è stata superiore pensando alla trattativa del mese scorso». Domenica ospiterete il Legnago. «È uno scontro diretto e lo vogliamo vincere».
Ore 20.00 – (Tribuna di Treviso) Una magia che riecheggia il colpo dello scorpione. Una meraviglia che ricorda Ibrahimovic. È il biglietto da visita con cui Sadio Samba ha fatto ballare compagni e tifosi del Montebelluna. Subito in gol all’esordio, peccato che la prodezza non abbia permesso di strappare l’1-1. Nemmeno il tempo di esultare e lo svedese-afghano Mattin ha firmato il successo del Padova all’Euganeo. Sadio, lo scorso anno alla Primavera biancoscudata, cercava il riscatto: «Non era andata bene. Avevo perso tempo per il cartellino, poi gli infortuni. E poche occasioni per giocare: ci tenevo a far bene». Diciannove anni, senegalese di Dakar, un procuratore l’ha portato in Italia tre anni fa. A credere in lui è stata la Reggina, che l’ha prestato alla Sacilese, al Padova e al Belluno. Da pochi giorni è stato tesserato dal Monte. Ha realizzato un gol di rara bellezza: «Niente di eccezionale», si schermisce, «Sarebbe stato più bello se fosse servito a portare a casa il pareggio. Mi ha guidato l’istinto, non potevo fare altro: prenderla al volo e sperare. Un gol alla Ibra? Preferisco Torres, Xavi e Iniesta». Al Belluno era chiuso da Corbanese e Radrezza: «Spero il Monte sia la mia occasione».
Ore 19.40 – (Messaggero Veneto) Come già anticipato, il matrimonio tra Simone Giacomini e la Sacilese non è andato in porto. Ma se i liventini, ingaggiando Mboup, hanno colmato la lacuna in difesa chiudendo il capitolo, il centrale di Brugnera, reduce dall’esperienza in serie A romena, è rimasto senza squadra. Non è detta l’ultima parola, tuttavia: a “salvarlo” potrebbe essere il Tamai, suo club d’origine. Le “furie rosse”, infatti, sono l’unica società che ha le credenziali per accoglierlo. La regola infatti è chiara: i giocatori che, dopo aver cominciato la stagione all’estero, rientrano in patria, possono concludere l’annata soltanto nel sodalizio di provenienza. Nel caso di Giacomini il Tamai, proprietario del suo cartellino. Il presidente Elia Verardo si è già mosso per dirimere la questione: il giocatore, infatti, rischia di stare sei mesi senza calcio. Se tutto andrà per il meglio, Giacomini si metterà a disposizione di De Agostini, garantendogli un’altra soluzione in difesa. A Sacile, invece, si aspetta il debutto di Assane Mboup. Il centrale, liventino dalla settimana scorsa, non è sceso in campo nella sfida casalinga con la Triestina. La sua presenza può servire, considerata la ristrettezza dell’organico a disposizione di Zironelli. Già privo di Bolzan, Sakajeva, Cima (svincolati dal club) e di alcuni infortunati (l’ultimo è il nuovo arrivo Piscopo) il tecnico non ha molte soluzioni. Non è un caso, infatti, se la squadra non ha mai vinto nel 2015; come non è casuale se l’ultimo successo è datato un mese fa, precisamente il 14 dicembre con la Clodiense (1-0, rete di Sottovia). Parlare di crisi è eccessivo, certo è che difficilmente questa Sacilese ripeterà il girone di ritorno dell’anno scorso.
Ore 19.20 – (Corriere delle Alpi) Union alla ricerca di certezze: «Ripartire dalla compattezza, pesando intanto a non subire gol». Il difensore Alberto De March detta la linea per risollevarsi dopo due sconfitte consecutive e sette reti incassate in 180′: «Domenica la prestazione nel primo tempo è stata positiva, ci siamo un po’ persi nella ripresa e dovremo cercare di migliorare. Per quanto mi riguarda è stato un calo fisico, perché abbiamo caricato parecchio durante le feste e questo sicuramente ce lo ritroveremo più avanti», dice il centrale del Ripa Fenadora. «Adesso è difficile stare bene dopo tutto il lavoro fatto nel periodo natalizio. Sento che sto facendo un po’ più di fatica, mi sento più appesantito perché abbiamo caricato per essere in forma per tutto il ritorno e uscire alla distanza, arrivando fino all’ultima partita stando bene fisicamente, come è stato negli anni scorsi. Il preparatore è molto bravo e si vede che ha impostato il lavoro a lunga durata, non a breve termine». Difesa da registrare. «Abbiamo preso quasi più gol in tre partite che in tutto il girone d’andata, quindi qualcosa che non va c’è. Anch’io nelle ultime due gare ho dato meno rispetto alle altre perché non sono al cento per cento», aggiunge De March. «Dobbiamo cercare di stare più compatti in questo momento in cui non siamo al massimo, quindi facciamo più fatica e subiamo di più. È anche vero che domenica abbiamo preso quattro gol ma non so quante altre volte ci abbiamo tirato in porta. Non ci gira neanche bene». Fiducia. «L’umore non può essere dei migliori, però puntiamo a rialzarci il prima possibile, a partire da domenica. Dobbiamo stare sereni, continuare a lavorare a testa bassa e ognuno deve cercare di dare qualcosa in più per uscire da questo momento negativo. Ma in una stagione ci stanno alti e bassi. Vediamo di fare una settimana con entusiasmo, perché non c’è nessun dramma e ci stiamo ancora giocando tutto», commenta De March. Niente è compromesso, insomma: «Abbiamo avuto due brutte settimane, ma nemmeno quelle davanti hanno vinto, né la Sacilese (reduce da tre pareggi e una sconfitta) né lo stesso Belluno (due pareggi) e anche il Padova sta facendo fatica (due sconfitte consecutive prima di tornare al successo nell’ultimo turno). Hanno vinto quelle sotto e la classifica si è accorciata». Partita spartiacque. Domenica c’è lo scontro diretto con la Sacilese: «Anche loro sono in un periodo non facile, sarà una partita difficile, non decisiva ma molto importante. Fare risultato darebbe morale», sottolinea il centrale del Ripa Fenadora. «Sicuramente ci risolleveremo, abbiamo le carte per riuscirci e la voglia non manca. Questo gruppo ha dei valori, lo dimostra quello che è sfato fatto fino adesso e negli anni precedenti».
Ore 19.00 – (Corriere delle Alpi) Penalizzati dagli arbitri. Non ci sono dubbi che il Belluno stia facendo un gran campionato e al di sopra di ogni aspettativa. Ma avrebbe potuto raccogliere qualcosa in più se non gli fossero stati annullati tre gol e negati due rigori clamorosi in 19 giornate di campionato. Prima il penalty netto negato a Mosca a Padova, poi il derby quando a Miniati viene tolto un gol per un fuorigioco inesistente, come dimostrato dalla riprese tv. Quindi, contro l’Union Pro, il gol annullato a Merli Sala, per dubbia posizione di offside, e il rigore solare non dati Simone Bertagno, abbattuto in area. L’ultimo episodio domenica contro il Tamai, quando Simone Corbanese realizza nel recupero il terzo gol per il Belluno che completerebbe così una gran rimonta cominciata con due reti di svantaggio, ma anche in questo caso la decisione dell’arbitro, insieme al guardalinee, è di annullare la rete. Non c’è nessuna prova della validità della posizione del numero nove gialloblù, le immagini sono perse nella nebbia, ma il dubbio c’è e rimane. Facendo due conti la squadra di mister Vecchiato ha lasciato per strada almeno sette-otto punti, che in questo momento vorrebbero dire la testa del campionato con la corazzata Altovicentino. «Nelle ultime cinque giornate ci hanno annullato tre gol per tre offside che non c’erano – spiega un rammaricato Augusto Fardin, direttore sportivo del Belluno – la regola dice che nel dubbio la bandierina dovrebbe rimanere abbassata ma non è stato così. Possiamo parlare di sfortuna? Chiamiamola pure così, ma è veramente un po’ troppa. Non voglio dire che ce l’abbiano con noi, ma se guardiamo le reti annullate sono tutte e tre decisive. Se ci fosse stato il Padova al nostro posto almeno due su tre sarebbero state valide». Altovicentino e Padova non sono più forti del Belluno, parola di Augusto Fardin. Il ds non pone limiti alla sua squadra. «Il massimo che possiamo fare non è il terzo posto, ma il primo. Le due squadre lì davanti non sono più forti della nostra, hanno solo qualche giocatore in più e il Padova ha blasone ma non dimentichiamoci che il Belluno è una buona squadra». Domenica al centro della difesa insieme a Ivan Merli Sala ci sarà uno tra Giovanni Pescosta e Andrea Di Bari. «Non so se sia pronto, bisogna chiederlo al mister – conclude Fardin – so che sta lavorando duramente per ritrovare la condizione. Il mercato? È assolutamente chiuso. Per quanto riguarda le tre giornate a Paolo Pellicanò invece ritengo siano state eccessive, perché il ragazzo non ha protestato e non ha fatto un brutto fallo, ma è stato solo irruento nel recuperare il pallone».
Ore 18.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Non avrei mai voluto lasciare il Venezia, ma ho ricevuto un’offerta francamente irrinunciabile».
Ieri pomeriggio Antonio Marino ha svuotato il suo armadietto al Taliercio e salutato i suoi ormai ex compagni, salendo in macchina per aggregarsi al Pavia per cui ha firmato un contratto a cifre più alte e fino al 30 giugno 2017. «Nella mia carriera sono sempre stato in scadenza, non potevo dire di no a un triennale con i tempi che corrono anche nel calcio – spiega il suo addio il 26enne difensore siciliano -. Non è stata una scelta facile, ringrazio il Venezia perché qui ho centrato il mio obiettivo personale di rilanciarmi (19 presenze e tre gol, ndr) dopo i problemi avuti a Cittadella». Il Pavia grazie alla proprietà cinese ha una buona disponibilità economica ed è in testa al campionato. «Tengo a precisare che ci siamo lasciati bene, col Pordenone non sono andato in tribuna per punizione e non si è gustato nulla, ma avevo già deciso di dire sì al Pavia e non era il caso che io giocassi. Mi dispiace lasciare un Venezia attardato dai playoff, auguro davvero una grande rimonta. Certe occasioni capitano una volta sola, contrattualmente e calcisticamente visto che potrò inseguire la serie B». Intanto il giovane Fabio Alba (in prestito dal Verona) ha concluso la sua esperienza in laguna. Oltre al Lecce sulle tracce di Raimondi c’è l’Ascoli su quelle di Magnaghi, mentre il ds De Franceschi ha smentito il suo interesse per il centrocampista Matteo Malagò (’91) ex Venezia ora al Real Vicenza. Domenica pomeriggio trasferta a Bolzano (ore 14.30, arbitro Pillitteri di Palermo): nel Sudtirol mancherà per squalifica la punta Novothny (ex Mantova, appena arrivato via-Napoli), nel Venezia invece entra in diffida il terzino sinistro Ghosheh. La sezione Disciplinare del Tribunale Figc ha penalizzato di un punto Pavia e Mantova – ora, rispettivamente, primo con 40 punti e 15. a quota 26 (a -3 dal Venezia cui farà visita venerdì 30 gennaio alle 20.45) – per alcune violazioni in fase di iscrizione al corrente campionato di Lega Pro. Nelle prossime settimane anche il Venezia subirà la penalizzazione di un punto ma per il mancato pagamento dei contributi sugli stipendi di settembre e ottobre.
Ore 18.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Antonio Marino è passato al Pavia e il Venezia ora cerca un difensore. Dopo che nei giorni scorsi era arrivata la richiesta della società lombarda di proprietà cinese (attuale capolista nello stesso girone di Lega Pro degli arancioneroverdi) per l’ingaggio del centrale lagunare, ieri sono state messe le firme per il passaggio a titolo definitivo. Un’operazione che il Venezia avrebbe preferito non fare, data la qualità garantita dall’ex Cittadella. «L’ho sempre detto – sottolinea il ds Ivone De Franceschi – Marino non era sul mercato. Ma è arrivata una proposta importante e non avevamo più la capacità di trattenerlo. Lo stesso giocatore voleva partire». Sul piano numerico, con l’arrivo di Peccarisi (e di Capogrosso al posto di Panzeri) in realtà non cambia nulla, anche se è chiaro che in questi ultimi scampoli di mercato occorrerà trovare un altro difensore centrale. «Ci guarderemo intorno, ma fortunatamente ci eravamo già tutelati almeno su un piano numerico» conclude il ds. Per domenica rientra dalla squalifica Sales e Cernuto, pur con la maschera protettiva, sarà disponibile. Ieri si è registrata anche la rescissione del contratto di Fabio Alba, giovane talento arrivato in prestito dal Verona: il giocatore era fuori dalle rotazioni di mister Michele Serena che non l’ha praticamente mai convocato. Con la risoluzione del rapporto, invece, la società potrà risparmiare, rispettando così le indicazioni del presidente Korablin. La squadra ieri è tornata ad allenarsi in vista della trasferta di domenica a Bolzano col Sud Tirol. Tutti presenti, tranne Peccarisi fermato dalla febbre. In campo Giuliatto, che sabato scorso era in panchina ed Espinal.
Ore 18.00 – (La Nuova Venezia) Dall’esordio alla febbre: Maurizio Peccarisi si ferma per l’influenza alla ripresa degli allenamenti nel giorno in cui arriva l’ufficialità del passaggio di Antonio Marino al Pavia “cinese” e della separazione del Venezia anche da Fabio Alba. E cambia anche la classifica del girone A con la penalizzazione di un punto inflitta alla capolista Pavia e al Mantova. C’erano solo dettagli da risolvere tra Venezia e giocatore, ieri mattina la soluzione tra la società e il centrale e nel primo pomeriggio è arrivata l’ufficialità del passaggio di Antonio Marino al Pavia. Poche ore dopo è stato trovato anche l’accordo con Fabio Alba, due soli spezzoni di partita per il talentuoso centrocampista, arrivato la scorsa estate dal Verona, che ha fatto ritorno alla società gialloblù. Vinicio Espinal ha iniziato a forzare i ritmi dopo il via libera definitivo avuto il 15 gennaio, adesso dovrà ritrovare la condizione che aveva con la Feralpisalò, ultima partita giocata a fine settembre, per cui Serena potrebbe averlo a disposizione a tutti gli effetti tra una ventina di giorni. Serena senza Peccarisi, quindi, alla ripresa degli allenamenti, messo a letto dalla febbre, mentre, rispetto alle ultime due partite il tecnico arancioneroverde ritroverà per Bolzano anche Simone Sales, che ha scontato i due turni di squalifica con Renate e Pordenone dopo la squalifica per l’espulsione con l’Alessandria. Il direttore sportivo Ivone De Franceschi è al lavoro per trovare il sostituto di Marino («Qualche idea c’è, bisogna lavorarci»), mentre il Lecce è sempre in pressing per avere Andrea Raimondi che, tra gli attaccanti, è sicuramente l’elemento ad avere maggiori estimatori. Ultima voce della giornata un abbinamento tra il Venezia e l’ex Matteo Malagò, centrocampista in forza al Real Vicenza che difficilmente lascerà il club biancorosso. Dopo il ritorno di Zima al Genoa, il Venezia non interverrà nel mercato per un altro portiere affidandosi a Fortunato e D’Arsiè fino al termine della stagione. Cambia la classifica, si diceva: a oltre sei mesi dalle inadempienze rispetto alle norme che servono per iscriversi al campionato, Pavia, Mantova, Grosseto e Melfi sono state penalizzate di un punto in relazione alla ritardata consegna delle fidejussioni. Il Pavia rimane capolista solitario del girone A, ma il suo vantaggio scende da tre a due punti nei confronti di Bassano e Alessandria, mentre il Mantova, prossimo avversario del Venezia al Penzo venerdì 30 gennaio, scende a 26 punti, quindi a tre lunghezze dagli arancioneroverdi. Nessun giocatore di Venezia e Alto Adige è stato squalificato dal giudice sportivo, solo Ghosheh che dopo l’ammonizione con il Pordenone è entrato in diffida.
Ore 17.40 – (Giornale di Vicenza) Il Real Vicenza saluta Odogwu e accoglie Gomes. Una prima punta per una prima punta. Odogwu si è accasato al Renate, così come avevamo anticipato, mentre in biancorosso è arrivato, in prestito fino a giugno dal Sassuolo, il 22enne Alberto Aladje Gomes De Pina. Guineense naturalizzato portoghese, Gomes arriva dall´esperienza maturata in questi mesi alla Pro Vercelli, dove era stato preso, nelle intenzioni del club piemontese, come vice di Ettore Marchi. Gomes ha raccolto appena 37 minuti fra campionato e Coppa Italia. È facile capire il motivo del suo trasferimento a Vicenza, dove ieri ha firmato e svolto già il primo allenamento con i nuovi compagni in via Calvi. Domenica, contro il Como, Marcolini potrebbe avere bisogno di lui. Gomes, 186 centimetri e 84 chili, è un attaccante dai mezzi fisici impressionanti, dotato di un tiro potente (è mancino) e abile nel gioco aereo, che ha fatto parlare di sé in occasione dei Mondiali under 20 che si sono disputati nel 2013. Ha chiuso l´esperienza iridata con 4 reti in 8 presenze. La storia di Gomes è abbastanza curiosa. Praticamente sconosciuto fino al 2010, è stato ingaggiato dal Padova per giocare nella formazione Primavera. Il 28 luglio 2012 è stato acquistato dal Chievo che l´ha ceduto in prestito all´Aprilia in Seconda divisione. Nel mercato di gennaio il Sassuolo ne ha acquistato la comproprietà, lasciando Gomes all´Aprilia in prestito fino a fine stagione. Il 20 giugno 2013 la squadra emiliana ha risolto a proprio favore la compartecipazione con il club laziale. Rimasto a Sassuolo durante la fase estiva del calciomercato, non ha collezionato presenze in prima squadra ed è stato quindi ceduto in prestito al Delta Porto Tolle il 15 gennaio 2014. Con i polesani, l´attaccante portoghese ha vissuto l´amara retrocessione in serie D, avvenuta dopo i playout con il Forlì. Dopo un bel peregrinare, senza aver collezionato molti gol (3 con l´Aprilia, 2 col Delta Porto Tolle), Gomes è alla ricerca di maggiore fortuna. E chissà che riesca a farsi apprezzare al Real Vicenza.
Ore 17.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Missione possibile: tornare alla vittoria, battere la Giana Erminio, espugnare Monza e riprendere la cavalcata rallentata nelle ultime due giornate. Il Bassano reagisce ai venti di crisi e prova a scrollarsi di dosso il digiuno di vittorie che dura da tre partite, in un 2015 sinora avaro di soddisfazioni. «Ci può stare che, nell’arco di un campionato, ci siano delle gare in cui si fa un po’ più di fatica – sottolinea Stefano Pietribiasi, sinora a segno ben otto volte con la maglia giallorossa – Noi ci metteremo ancora più impegno, scendendo in campo per conquistare sempre la vittoria. Già da sabato contro la Giana vogliamo ripartire, giocando da vero Bassano: aggressivi e compatti». La classifica è peggiorata (secondi), ma non da cancellare quanto fatto di buono nel girone d’andata della Lega Pro. «Importante essere – taglia corto l’attaccante – nella parte alta della classifica. Il girone di ritorno è sempre più difficile, ma questo è un campionato imprevedibile, noi daremo tutto fino alla fine. Io soffro i campi pesanti, aspetto la primavera».
Ore 17.00 – (Giornale di Vicenza) I giorni del Condor. O forse i mesi. Stefano Pietribiasi col freddo perde giri. «Gennaio e febbraio è il periodo in cui abitualmente faccio più fatica – riconosce – i terreni pesanti un po´ mi condizionano, poi verso primavera ritrovo brillantezza, è sempre stato così. Fosse per me abolirei la sosta di Natale – sorride – mi spezza il ritmo, ecco io giocherei sempre». Eppure 8 reti sinora spremute da 9 nitide opportunità (l´unica sbavatura a Busto Arsizio con la Pro Patria, ndr) certificano che il numero nove scledense è centravanti vero. «Sì, ma fisicamente stavo meglio a dicembre, nelle ultime tre partite ho sofferto di più. Con l´Alto Adige per oltre mezz´ora non ci abbiamo capito nulla, poi ci siamo riaggiustati e aver portato a casa un punto nella prestazione meno convincente dell´anno è un gran bel segnale. Ora sotto con la Giana Erminio affamata di punti, sono le gare più insidiose, tuttavia vogliamo tornare ad essere il vero Bassano, aggressivo e compatto. Vedrete che presto recupereremo la brillantezza che ci è propria, nell´arco di un campionato una flessione va messa in conto, alla fine siamo ancora lì, con una vittoria ci riproporremmo in gran spolvero. Eppoi, dai, la nostra stagione è da incorniciare». OFFERTO UN BABY SAMP. In tema di mercato è stato offerto al Bassano, un centrocampista della Primavera della Sampdoria, si tratta del camerunense, Georges Douglas Petdji Tsila, 19 anni da compiere a settembre, cresciuto nel Belluno, un torello di un metro e 82, incontrista della mediana. Sicuramente un buon prospetto ma Asta preferirebbe una mezzala più affidabile rispetto a una scommessa per quanto di livello. Motivo per cui il digì Seeber continuerà a guardarsi attorno alla ricerca del profilo giusto in mezzo e sugli esterni.
Intanto a dirigere Giana-Bassano di sabato a Monza alle 14.30 è stato designato Livio Marinelli di Tivoli.
Come ci si attendeva, il Pavia capolista è stato penalizzato di un punto (come il Mantova). Ora ne ha 40 in classifica, due in più di Bassano e Alessandria.
Ore 16.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Alessio Vita è il terzo rinforzo della campagna-trasferimenti di gennaio del Vicenza. Dopo Thomas Manfredini dal Sassuolo e Andrea Petagna dal Latina, l’esterno offensivo romano ieri è stato ufficializzato dalla società berica che l’ha acquistato in prestito dal Sassuolo con la formula del riscatto a favore del Vicenza e contro riscatto per il Sassuolo. Vita ha firmato fino a giugno 2016, ma esiste anche la possibilità che l’ex monzese possa rimanere in biancorosso anche nella stagione 2016/2017. Vita arriva a disposizione di Pasquale Marino per rinforzare la batteria degli attaccanti esterni, orfani di Antonino Ragusa che da lunedì scorso è tornato a Vicenza per affrontare la seconda fase della riabilitazione che dovrebbe concludersi verso fine febbraio. Vita non sarà l’unico arrivo offensivo nel Vicenza perché mister Marino ha chiesto espressamente che la società acquisti un attaccante esterno che abbia confidenza con il gol. Caratteristiche che corrispondono al nome di Riccardo Improta da tempo nel mirino della società biancorossa. L’ex padovano lunedì sera non ha giocato nemmeno un minuto nella sfida che ha visto il Bologna superare per 2 a 1 il Perugia e questo potrebbe spingere in uscita il giocatore che vuole stare in campo con più continuità, avendo in questo l’appoggio del Genoa, società proprietaria del suo cartellino. «Le società, Genoa e Bologna, si incontreranno domani mattina alle 11 (stamane, Ndr ) – spiega Giuseppe Sampino, procuratore di Improta – Vedremo quello che ne uscirà, è chiaro che il ragazzo non è stato per nulla contento di non aver giocato lunedì sera. Di più non posso dire perché il confronto tra le due società non è scontato, di sicuro dopo il faccia a faccia ne sapremo di più». Oggi quindi un’altra giornata importante per il futuro di Improta che il Vicenza è intenzionato ad aspettare finché ci saranno reali possibilità per portarlo in biancorosso. In uscita si è complicato il ritorno di Figliomeni al Latina in quanto non c’è intesa sull’ingaggio che la società pontina vorrebbe ridurre, cosa che il difensore calabrese non accetta. Accordo difficile, ma trattativa che resta aperta.
Ore 16.30 – Serie D girone D, i risultati delle padovane nel turno infrasettimanale: Fortis Juventus-San Paolo 1-0, Jolly Montemurlo-Abano 2-1, Rimini-Este 3-0, Thermal Abano-Fidenza 0-3.
Ore 16.20 – (Giornale di Vicenza) Come preannunciato Alessio Vita è da ieri anche ufficialmente un giocatore del Vicenza, il terzo acquisto del mercato di gennaio dopo Andrea Petagna e Thomas Manfredini. L´attaccante che il Sassuolo ha ceduto in prestito al club di via Schio ha partecipato già nel pomeriggio a Isola al suo primo allenamento con i nuovi compagni. Giocatore offensivo, che può coprire sia il ruolo del trequartista che quello di esterno d´attacco, Vita è stato tesserato dal Sassuolo, con cui ha firmato fino al 2018. La società emiliana lo ha poi trasferito in prestito al Vicenza con un accordo valido fino al giugno 2016, quando la società biancorossa potrà esercitare il diritto di riscatto e quella emiliana l´eventuale controriscatto. Marino in queste ore avrà modo di valutare caratteristiche, qualità e condizione di Vita, che dovrebbe comunque essere il più in palla dei tre arrivati, visto che delle 21 partite disputate dal Monza ne ha saltate solo due, giocando quasi per intero le altre e segnando anche 8 reti. Condizione atletica a parte, Vita farà un altro passo avanti nella sua carriera perchè dopo la Primavera nel Torino e la Lega Pro nel Monza potrà misurarsi in B con il Vicenza. Per quanto riguarda le altre operazioni di mercato in cantiere, il club biancorosso saluterà Giuseppe Figliomeni, che tornerà a Latina non appena avrà trovato l´intesa con il club laziale. Il Vicenza è sempre pronto a chiudere l´operazione per aggiungere all´attacco l´esterno Riccardo Improta, ma il pressing di via Schio serve a poco finché il Bologna, dove il giocatore è in prestito dal Genoa dall´estate scorsa, non riuscirà a prendere l´attaccante che cerca. Certo i giorni passano (la chiusura del mercato invernale è fissata al 2 febbraio) ma il Vicenza non molla la presa e spera di centrare l´obiettivo. Altri inserimenti nella rosa non sono prevedibili, anche se sul mercato non si possono mai escludere sorprese.
Ore 16.10 – (Giornale di Vicenza) Messo in cascina l´utile punto di Latina, con qualche rimpianto per le occasioni sciupate nel finale da Petagna e Giacomelli per incrementare il bottino, il Vicenza si prepara a ricevere sabato pomeriggio il Trapani per la prima partita casalinga del 2015. Come ha sottolineato Davide Di Gennaro sabato scorso, l´intenzione dei biancorossi è quella di sfruttare al meglio il fattore-Menti per centrare quel successo solo sfiorato a Latina e compiere un altro passo in avanti verso la salvezza. Numeri incoraggianti. La classifica e le statistiche dicono che la missione è alla portata del Vicenza. Il Trapani al momento precede la squadra di Marino di soli due punti: la differenza, semplificando, la fanno proprio i gol non concretizzati dagli attaccanti biancorossi a Latina, che avrebbero consentito l´aggancio in classifica ai prossimi avversari. Se poi confrontiamo il rendimento al Menti del Vicenza (5 vittorie, 4 pareggi, 2 sconfitte) e quello esterno dei siciliani (1 sola vittoria, 3 pareggi e ben 7 sconfitte), ecco che le speranze di successo sembrano più concrete. Ancora più incoraggianti le prospettive analizzando le ultime 5 gare interne dei biancorossi (3 vittorie e 2 pareggi, l´attuale serie casalinga migliore dell´intera serie B) e le ultime 5 fuori casa del Trapani (1 pareggio e 4 sconfitte, la peggior striscia esterna insieme al Cittadella). Spauracchio Mancosu. Se, nonostante questo pessimo rendimento esterno, il Trapani rimane comunque a ridosso della zona playoff, qualche motivo ci sarà. Il fattore principale ha un nome e un cognome: Matteo Mancosu, professione bomber, capocannoniere dello scorso campionato con 26 gol e già a quota 10 in questa stagione, l´ultimo messo a segno sabato con il Pescara. Al suo fianco sta facendo il proprio dovere pure Giovanni Abate, anche se 3 dei suoi 6 gol complessivi (stesso bottino del capocannoniere del Vicenza, Andrea Cocco) li ha rifilati tutti insieme all´Avellino alla vigilia di Natale. Equilibrio contro spregiudicatezza. Proprio il dato dei gol fatti e subiti evidenzia come Vicenza e Trapani siano due squadre che ottengono risultati complessivamente simili, ma con atteggiamenti opposti. La forza dei biancorossi, finora, è stata l´equilibrio: nonostante il secondo peggior attacco del campionato (18 gol fatti), la solidità della retroguardia (solo 23 gol subiti) ha portato buoni risultati al Vicenza. Decisamente più spregiudicato il Trapani, che se da un lato ha il terzo attacco del torneo (38 reti all´attivo), dall´altro ha anche di gran lunga la peggior difesa (45 gol incassati), ben 6 più del Catania che è secondo in questa poco lusinghiera graduatoria. Due ex in dubbio. Richard Marcone, Maurizio Ciaramitaro e soprattutto Daniele Martinelli. Il Trapani annovera tra le sue fila tre ex biancorossi. Un passato importante per Daniele Martinelli, che nel Vicenza ha giocato per otto campionati (dal 2005 al 2013), collezionando in tutto 250 presenze e 6 gol, con l´onore di indossare nelle ultime stagioni anche la fascia di capitano. Come già accaduto all´andata, però, è possibile che un infortunio impedisca nuovamente al difensore piemontese di vivere l´emozione della sfida da ex: proprio sabato scorso, nella partita persa contro il Pescara, Martinelli infatti è stato costretto ad uscire per un problema fisico. Anche il centrocampista Maurizio Ciaramitaro, che in biancorosso ha giocato 18 partite nel girone di ritorno del 2013, è stato costretto al forfait per problemi muscolari contro il Pescara e potrebbe saltare l´incontro del Menti. Così l´unico ex “virtuale” che a Vicenza quasi certamente ci sarà è il portiere Richard Marcone: biancorosso di cartellino, ma mai da giocatore, a Trapani si è ritagliato uno spazio importante. In questa stagione, in verità, il tecnico Boscaglia nel corso del girone di andata gli ha preferito il giovane portiere senegalese Gomis, che però attualmente è impegnato in Coppa d´Africa.
Ore 15.50 – (Gazzettino) L’indiscrezione era nell’aria: il Cittadella ha ieri ufficializzato l’arrivo di Agostino Camigliano dall’Udinese. Difensore classe 1994, originario di Segrate, è cresciuto calcisticamente nelle giovanili del Brescia prima di passare in Friuli. Nella prima parte della stagione ha vestito la maglia dell’Entella, senza trovare troppo spazio. Adesso l’approdo alla squadra di Claudio Foscarini. «Camigliano è un difensore centrale forte fisicamente, che può giocare all’occorrenza anche da terzino sinistro», spiega il diggì Stefano Marchetti. Che prosegue: «È giovane, un nazionale Under 20, può dare una mano alla nostra causa. È il giocatore che mi interessava per completare il reparto arretrato rimasto orfano di Signorini. Adesso anche la difesa è sistemata. Ora sta a lui mettersi in evidenza e convincere l’allenatore delle sue qualità. Tutti devono sentirsi importanti a Cittadella e dare il proprio contributo per raggiungere l’obiettivo della salvezza. Come società faremo tutto il possibile per portare la squadra alla permanenza in categoria». L’ultimo tassello del mercato potrebbe essere un altro centrocampista, esterno, che possa alternarsi a Minesso, in attesa del recupero di Schenetti che è tornato a Cittadella, ma ancora non lavora in gruppo. Il giocatore infatti in questi giorni si sta allenamento per contro proprio secondo un programma messo a punto dal preparatore Redigolo. I prossimi giorni saranno quelli decisivi per conoscere la reazione di Schenetti ai carichi di lavoro, prima di aggregarsi ai compagni. Oggi, intanto, terzo appuntamento di “Un giorno per la nostra città”, dedicato alla diversa abilità. Nelle varie città della serie B centinaia tra atleti, tesserati e staff tecnici dedicheranno la giornata ai temi legati alla riduzione delle capacità motorie e all’abbattimento delle barriere architettoniche. Il Cittadella farà visita alle 14 alla Cooperativa “L’Eco Papa Giovanni XXIII” a Carmignano di Brenta. Infine i biglietti di Avellino-Cittadella del settore ospiti saranno in vendita fino alle 19 di venerdì ai punti vendita del circuito GO2, a 12 euro più spese di prevendita.
Ore 15.30 – (Mattino di Padova) La firma è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri, a sancire l’ufficialità dell’operazione andata in porto. Agostino Camigliano è il terzo nuovo innesto del mercato di riparazione del Cittadella. Arriva dall’Udinese, che, nelle scorse ore, lo aveva riportato in Friuli dopo l’esperienza alla Virtus Entella. La formula è quella del prestito con riscatto da parte del club granata e lascia aperta quindi aperta la porta ad un eventuale prolungamento della sua permanenza sotto le Mura. Ma chi è Camigliano? Difensore centrale non ancora 21enne, ben messo fisicamente (un metro e 87), all’occorrenza può essere impiegato come terzino. Nel suo curriculum vanta anche quattro maglie azzurre con la Nazionale Under 20. Dopo le 20 presenze nel Brescia dello scorso campionato, in questa stagione ha trovato meno spazio nell’Entella, collezionando solo due scampoli di partita. «È l’uomo che ci serviva per completare il reparto arretrato dopo l’infortunio che ci ha privati di Signorini», ha spiegato il direttore generale Stefano Marchetti riferendosi al nuovo arrivato, che oggi parteciperà al primo allenamento al “Tombolato”. Non è detto sia, però, l’ultimo rinforzo, dopo gli innesti di Kupisz e Stanco. «Il mercato rimane aperto fino al 2 febbraio e noi saremo pronti a cogliere ogni eventuale occasione, anche se di certo non compreremo tanto per comprare», ribadisce il d.g., più “freddo” riguardo ai nomi di Barberis e Palermo, centrocampisti rispettivamente in forza al Varese e alla Cremonese, recentemente accostati al Citta: «Non credo che le due società siano realmente disponibili a cederli». Intanto, il Vicenza prende Vita, nel senso di Alessio Vita, talentuoso esterno del Monza: a prelevarlo, in realtà, è stato il Sassuolo, che lo ha girato in prestito ai biancorossi fino al 30 giugno 2016. Tra gli altri movimenti di ieri, l’approdo dell’attaccante Oduamadi al Latina (prestito dal Milan), e quello della mezzala Sciaudone al Catania, che lo ha ingaggiato dal Bari. Niente squalifiche. Né Benedetti, né Paolucci, ammoniti nel corso della gara con il Modena, erano nell’elenco dei diffidati: per la trasferta di Avellino di sabato Foscarini non avrà giocatori squalificati, stante il rientro di Busellato, che ha scontato il suo turno di stop. Nemmeno nelle file irpine è stato fermato alcun giocatore dal giudice sportivo. Pomeriggio a Carmignano. Nel pomeriggio, terzo appuntamento stagionale di “Un Giorno per la nostra città”, iniziativa della Lega di serie B. La giornata è dedicata alla diversa abilità: giocatori e staff tecnico del Cittadella faranno visita alle ore 14 alla cooperativa sociale L’Eco Papa Giovanni XXIII di Carmignano di Brenta, prima dell’allenamento pomeridiano. Nella doppia seduta di ieri si sono riaggregati al gruppo anche Rigoni e Barreca.
Ore 15.10 – (Corriere del Veneto) Agostino Camigliano è ufficialmente un giocatore del Cittadella. La trattativa con l’Udinese, che ha riportato in Friuli il difensore reduce dall’esperienza in chiaroscuro a Chiavari con la maglia dell’Entella, si è conclusa bene. Questo il comunicato ufficiale: « Il difensore classe 1994 originario di Segrate (Milano, Ndr ) arriva dopo aver giocato la prima parte di stagione alla Virtus Entella. Nella scorsa era al Brescia dov’è cresciuto calcisticamente. Ad Agostino il benvenuto a Cittadella». Con l’arrivo di Camigliano, il tecnico granata Foscarini incassa un’importante rinforzo in difesa, già a disposizione per la trasferta di Avellino in programma sabato. Il mercato, però, potrebbe non essere finito qui. Si cerca ancora un centrocampista (ma solo alle giuste condizioni e solo dopo che sarà stato ceduto Palma) e un attaccante. In questo caso la condizione «sine qua non» è la cessione di Federico Gerardi. Solo a quel punto verrà inserito un nuovo profilo: piace Rabusic del Perugia e di proprietà del Verona, ma al momento il Lanciano è in netto vantaggio. Camigliano è il terzo acquisto granata del calcio-mercato di gennaio dopo Stanco e Kupisz. Dovrebbero servire a salvare il Cittadella, ancora ultimo nella classifica della Serie B.
Ore 14.50 – Giudice sportivo serie D: nessuna sanzione per Padova e Mori Santo Stefano. 3.000 euro di multa ed una gara da disputare a porte chiuse per il Belluno “Per avere propri sostenitori: – in occasione dell’annullamento di una rete alla propria squadra, rivolto espressioni gravemente ingiuriose nonché comportanti denigrazione per ragione di razza e provenienza territoriale all’indirizzo di un A.A.; – al termine della gara, in numero elevato e con modalità percepite da tutti gli spettatori, rivolto espressioni di offesa e discriminazione per ragione di provenienza territoriale all’indirizzo della Terna Arbitrale. Inoltre, sempre al termine della gara, persone non identificate ma chiaramente riconducibili alla società, facevano ingresso nell’area degli spogliatoi grazie alle porte lasciate aperte, rivolgendo espressioni gravemente intimidatorie all’indirizzo della Terna Arbitrale; – Per mancanza di acqua calda nello spogliatoio arbitrale”.
Ore 14.20 – (Gazzettino) Turno infrasettimanale di campionato oggi alle 14.30 nel girone D. ESTE. Ha l’impegno clou nello scontro diretto in trasferta con la capolista Rimini. I giallorossi vengono da tre vittorie di fila e se dovessero espugnare il campo dei romagnoli accorcerebbero a tre le distanze della vetta. «Il Rimini è la squadra più forte del campionato con giocatori di categoria superiore – esordisce Gianluca Zattarin – Grande rispetto nei loro confronti, però ci giochiamo la partita. È una tappa molto importante per noi, dobbiamo avere continuità ed essere bravi a restare lì in classifica». All’andata l’Este ha vinto 3-1. «Sarà una sfida completamente diversa, loro avranno anche la spinta del loro pubblico. Per uscirne indenni dovremo rasentare la perfezione». Tornano a disposizione Bonazzoli, Lelj e Meneghello. ABANO. Se la vede in trasferta alle 15 con il Jolly Montemurlo per cancellare la pesante battuta d’arresto con il Piacenza. «Prima di domenica si pensava di poterci inserire nella lotta play off – afferma Massimiliano De Mozzi – ma dopo la sconfitta con il Piacenza l’obiettivo cambia completamente. Pensiamo ad arrivare il prima possibile a quota 45 punti, sarei contento di tornare a casa da questa trasferta anche con un pareggio. Dopo la batosta di pochi giorni fa è importante fare risultato con una prestazione convincente». Per Maniero, che si è infortunato domenica, si teme un problema al crociato del ginocchio. «Quello dei difensori centrali è un grosso problema dato che restiamo solo con Ianneo e Antonioli fino al termine della stagione, e non sarà facile gestire la situazione». THERMAL. È di scena a Monteortone con il Fidenza, ultimo in classifica. I bianconeri hanno solo cinque punti in più, quindi è vietato sbagliare. Così il tecnico Mario Vittadello: «È meglio non guardare la classifica e non dobbiamo pensare di affrontare una squadra facile. Ci vuole massima concentrazione, abbiamo bisogno di fare risultato pieno dato che con i pareggi non si va molto avanti». Indisponibili Montin (squalificato) e Baldovin ai box per una contrattura. SAN PAOLO. Va a fare visita alla Fortis Juventus con ritrovato entusiasmo dopo l’exploit con il Mezzolara per cercare di proseguire la risalita in classifica. «Ci proviamo – sottolinea Vito Antonelli – La vittoria di sabato ci ha dato morale, ma dobbiamo restare con i piedi per terra. Dobbiamo continuare a fare le cose mettendoci l’anima, l’obiettivo è portare a casa qualcosa». Indisponibili Rebecca e Benucci (squalificati) e Marcolin (infortunato).
Ore 14.00 – (Mattino di Padova) Un’occasione d’oro, da sfruttare a tutti i costi. La nuova Thermal di Mario Vittadello torna allo stadio di Monteortone, dove alle 14.30 (arbitro Didu di Jesi) affronta il fanalino di coda del girone. Dopo aver aggiustato il tiro, ed aver conquistato 4 punti nelle ultime due gare, la squadra termale oggi ha un solo risultato: il Fidenza, che chiude la graduatoria a quota 17 punti, non ha mai vinto fuori casa, e gli scontri che attendono al varco le avversarie nella lotta-salvezza potrebbero dare una mano in più. Romagna Centro e Mezzolara l’una di fronte all’altra, Castelfranco impegnato a Piacenza, Imolese a Rovigo con il Delta e Scandici a Correggio, in casa della seconda in classifica: con una vittoria la Thermal potrebbe fare davvero un bel passo in avanti. «Anche perché con i pareggi non si fa molta strada», taglia corto Mario Vittadello. «Oggi dovremmo cercare di fare bottino pieno a tutti i costi, la situazione richiede massima determinazione contro questo avversario». Il Fidenza, appunto, ultimo. «La classifica è molto corta», taglia corto il tecnico termale. «Essere ultimi o penultimi non ha molto significato se poi, come domenica scorsa, il Formigine pareggia con la Correggese. Io sono anche abituato a ragionare sulla mia squadra, non penso molto a ciò che fanno le altre». L’importante, in ogni caso, è che dal suo arrivo, tre settimane fa, Vittadello abbia visto crescere la squadra: «Abbiamo guadagnato qualcosa a livello fisico e di minutaggio, ma dobbiamo migliorare molto sotto l’aspetto mentale, quanto ad aggressività. Vedo che i ragazzi si stanno impegnando, ma soddisfatti lo saremo soltanto quando i punti ci permetteranno di guardare la classifica con tranquillità. Oggi il Fidenza si presenterà per fare la partita della vita, non vanno sottovalutati». Rispetto a domenica scorsa, la Thermal deve rinunciare a Montin (squalificato) e a Baldovin, che deve smaltire una contrattura, ma il modulo non dovrebbe variare: «È quello che mi dà il miglior compromesso a livello di equilibrio», conclude il tecnico. Thermal Abano Teolo (4-2-3-1): Merlano; Orsino, Sadocco, Banzato, Raffa; Marzocchi, Vitagliano; Antonello, Sabbion, Cacurio; Franciosi. All. Vittadello.
Ore 13.50 – (Mattino di Padova) Se sarà il giorno della svolta, lo sapremo presto. Dopo la vittoria di sabato sul Mezzolara, l’Atletico San Paolo sbarca a Borgo San Lorenzo, in Toscana, per affrontare alle 14.30 (arbitro D’Angelo di Ascoli) la Fortis Juventus, ma tutta l’attenzione, più che sul campo, sarà focalizzata sulla tribuna. Fabio Barbin, l’emissario italiano della società con la quale a dicembre il presidente Tramonti aveva firmato la lettera d’intenti in vista della cessione delle quote, ha annunciato che oggi sarà presente, per la prima volta a vedere la squadra, il professor Kirk, olandese, che dopo il passaggio di proprietà dovrebbe (condizionale d’obbligo) ricoprire il ruolo di nuovo presidente. Sarebbe un clamoroso passo in avanti, dopo un mese e mezzo di caos: con lui arriverebbero presto anche gli stipendi arretrati (sinora sono stati pagati solo quelli di agosto e settembre), il nuovo attaccante necessario per salvarsi e, chissà, si vocifera anche un premio ai giocatori nel caso in cui oggi e domenica arrivino punti pesanti. In tutto questo c’è, però, anche il campo. Vito Antonelli, vincente alla “prima”, deve fare i conti con le assenze di Rebecca e Benucci, ma può contare sul rientro di Sambugaro. «Oltre a loro non c’è nemmeno Marcolin, mentre Masiero e Sambo vengono al massimo in panchina», spiega. «L’importante è che la testa sia quella di sabato». Un undici da inventare, che al fianco di Matteini in avanti vedrà la conferma della maggiore sorpresa della stagione, quel Roberto Lombardo, 16 anni, che sta stupendo ogni giorno di più. Contro la Fortis, in ogni caso, sarà una battaglia durissima: «A Mezzolara ho visto tre cose essenziali che volevo: lo spirito di sacrificio, lo spirito di squadra, e soprattutto l’ordine, ovvero quanto chiederò anche oggi». Atletico San Paolo (4-4-1-1): Savi; Zanetti, Boscaro, Caco, Bianchi; Rinaldi, Sambugaro, Longhi, Zurlo; Lombardo; Matteini. All. Antonelli.
Ore 13.40 – (Mattino di Padova) Quattro scoppole da digerire in fretta e una trasferta, agevole solo sulla carta, che nasconde diverse insidie per una squadra che contro le “piccole” quest’anno spesso ha faticato. L’Abano sbarca ad Oste di Montemurlo, dove alle 15 (arbitro Bendandi di Ravenna) affronta il Jolly: da una parte la squadra di casa, impelagata in zona playout, dall’altra la “matricola” aponense, a pochi passi dalla zona playoff ma reduce dal pesante 0-4 patito solo tre giorni fa contro il blasonato Piacenza. «Avevamo impostato la partita in un modo, e ho dovuto sconvolgere la formazione dopo pochi minuti per l’infortunio di Maniero», spiega Max De Mozzi, il tecnico neroverde che oggi rientra in panchina dopo aver scontato il turno di squalifica. «Vista la situazione, per noi comunque positiva, ho rischiato il cambio di strategia inserendo un attaccante e passando a 4 davanti, ma abbiamo perso gli equilibri. Siamo un po’ abbattuti, ma spero che sia solo un episodio. Un risultato negativo non è un problema, il problema serio è che adesso saremo in emergenza sino a fine torneo». La sfortuna è compagna di cammino dell’Abano. Da inizio stagione si sono “rotti” tre centrali difensivi: prima Bilato, poi Zompa, ora anche Maniero. «Probabilmente si è rotto il crociato, Ianneo è già in diffida e Antonioli spero che regga sino al termine della stagione. Non penso interverremo sul “mercato”, non vale la pena spendere altri soldi: dovremo essere bravi a gestire la situazione, speriamo di avere anche un po’ di fortuna. Oggi l’importante è innanzitutto portare a casa dei punti, dopo una sconfitta del genere andrebbe bene anche un pareggio». Rientra Ballarin davanti alla difesa. Abano (4-3-3): Murano; Dall’Ara, Antonioli, Ianneo, Baccarin; Bruinier, Ballarin, De Cesare; Bortolotto, Barichello, Zanardo. All. De Mozzi.
Ore 13.30 – (Mattino di Padova) Calendario e classifica dicono una cosa, attesa e aspettative tutt’altro. Ci sono 6 punti di distacco tra Rimini ed Este, che oggi si affronteranno allo stadio “Romeo Neri” (ore 14.30, arbitro Meleleo di Casarano) in un turno infrasettimanale che negherà lo spettacolo, per forza di cose, a qualche centinaio di spettatori, ma di sicuro darà risposte importanti a tutti quei punti di domanda che gravitano attorno alle posizioni di testa. Il Rimini è sulla carta (e per ora anche sul campo) la squadra più forte: ha i giocatori per il salto di categoria e neanche una decina di anni fa ospitava la Juventus dei vari Del Piero, Buffon, Nedved nel suo tempietto da 10.000 posti (stagione 2006/07, l’unica in serie B della Vecchia Signora), pedigree che i tifosi romagnoli portano ancora con orgoglio. In quel match del 9 settembre 2006 andarono in campo pure Handanovic, Matri e Ricchiuti, che il destino ha voluto capitano e protagonista con la maglia biancorossa pure in serie D. Oggi pomeriggio l’attaccante argentino guiderà l’attacco con Manuel Pera, capocannoniere del girone con 19 reti, l’uomo più temuto dal tecnico dell’Este Gianluca Zattarin: «Pera non c’entra nulla con la serie D», conferma il mister atestino, «ma parlare solo di lui sarebbe riduttivo. Questa squadra ha i numeri per vincere il campionato, abbiamo massimo rispetto, ma noi andremo in campo per giocare la nostra partita senza paura o timore reverenziale». Gli uomini di mister Marco Cari hanno finora disputato un campionato strepitoso, racimolando 49 punti (16 vittorie in 21 partite) e riuscendo nell’impresa di vincere 10 gare consecutive tra ottobre e dicembre. L’Este, però, ha dimostrato di non essere né una rivelazione a tempo determinato né una comparsa, nonostante qualche battuta d’arresto che ha fatto scricchiolare gli entusiasmi iniziali. Poco importa, perché l’occasione per dare un segnale alle pretendenti è ghiottissima: mister Zattarin, infatti, per la sfida odierna avrà tutti i suoi giocatori migliori a disposizione (tranne lo squalificato Favaro). Ieri si sono allenati regolarmente pure Meneghello, Bonazzoli e Lelj, con il capitano che dovrebbe tornare a guidare il centrocampo dall’inizio dopo l’infortunio alla caviglia. Este (4-2-3-1): Lorello; Zoppelletto, Beghin, Tulhao, Scotton; Lelj, Rubbo; Turea, Rondon, Beghetto; Bonazzoli. All. Zattarin.
Ore 13.10 – (Gazzettino) Per il tecnico non c’è alcun campanello d’allarme riguardo alla condizione dei suoi. «Dobbiamo ricordare come siamo partiti a inizio stagione e quello che abbiamo fatto finora. Se ci sarà un calo, e mi auguro che non arrivi mai anche se è fisiologico, sarà più del singolo e non del collettivo. Può darsi sicuramente che domenica qualcuno non era al meglio, ma il discorso fisico non è una preoccupazione». A questo punto il tecnico si sofferma di nuovo sull’atteggiamento tenuto in campo. «Fino al 60-70 minuto la squadra ha fatto bene, poi si è abbassata troppo anche per timore di prendere gol sapendo che era una partita che dovevamo fare nostra. Ed è ovvio che le caratteristiche di Cunico, Ferretti e Zubin non sono le stesse di Ilari, Petrilli e Dionisi. Nel momento in cui sono entrati questi ultimi due abbiamo avuto più gamba per ripartire».
Ore 13.00 – (Gazzettino) È un momento nel quale i biancoscudati stanno un po’ boccheggiando dopo aver spinto sempre al massimo? «No, per dire che una squadra sta boccheggiando ci dovrebbe essere una situazione generale di basso livello per tre o quattro partite, e non è il nostro caso. Domenica abbiamo peccato come atteggiamento: inconsciamente i ragazzi hanno pensato più a gestire la partita anziché di provare a riproporsi, forse anche per difendere il risultato». La vittoria, infatti, era un imperativo essendo il Padova reduce da due stop consecutivi. Naturalmente anche Carmine Parlato ha il polso della situazione. «Dobbiamo tenere in considerazione che domenica la maggior parte della squadra era composta da giocatori di grande forza e qualità, e alla lunga finisci per pagare sotto l’aspetto fisico. Senza dimenticare che Cunico ha tirato sempre la carretta fino a oggi e che Ferretti ha una struttura pesante. Poi se Zubin avesse segnato il 2-0 (il riferimento è all’azione del palo, ndr), la squadra avrebbe potuto tenere la linea più alta. E invece anche inconsciamente ci siamo abbassati».
Ore 12.50 – (Gazzettino) Già nella trasferta con l’Union Pro i biancoscudati avevano dato l’impressione di non essere al top sul piano fisico, domenica con il Montebelluna la storia si è ripetuta e nel secondo tempo i trevigiani sembravano avere più benzina. Avanti 1-0 la squadra ha abbassato un po’ troppo il baricentro cedendo iniziativa e campo agli avversari, tanto che il gol di Sadio ha rischiato di rovinare i piani. E solo una reazione fatta tutta di nervi ha consentito di arrivare al sigillo di Mattin che ha spazzato via i nuvoloni neri che iniziavano ad addensarsi sull’Euganeo. Nell’immediato dopo gara il diesse Fabrizio De Poli aveva accennato a una «difficoltà a livello fisico», concetto sul quale ieri è andato più a fondo. «Se guardiamo le caratteristiche della squadra che è scesa in campo, non c’erano giocatori di grandissima corsa. E non avendo gente di corsa e che va negli spazi ci siamo un po’ accorciati, non avendo più quella verve a livello fisico che poteva servire in quel momento. Lo dico con estrema sincerità: ho visto una squadra stanca fisicamente, ma ci può stare per una partita».
Ore 12.40 – (Gazzettino) Stesso risultato finale, stessa sequenza di reti e un gol realizzato con analoghe modalità sul filo di lana a fare esplodere l’Euganeo. Il successo conquistato dal Padova a spese del Montebelluna ricorda per molti aspetti quello ottenuto in casa, esattamente un girone fa, con il Mori Santo Stefano che proprio domenica prossima a Rovereto ospiterà i biancoscudati. Anche in quella occasione a rompere il ghiaccio era stato Gustavo Ferretti, ma nella ripresa un rigore realizzato da Tisi (con fallo dello stesso attaccante argentino) aveva ristabilito la parità fino alla rete della vittoria realizzata da Cunico nei minuti finali, sempre con un tiro da fuori area – in quel caso una punizione – e sempre con l’involontaria, ma decisiva, deviazione di un giocatore avversario. Con un’altra compagine trentina, in quel caso il Mezzocorona (5 ottobre), il Padova ha avuto ancora modo di festeggiare all’ultimo assalto, nell’occasione grazie al colpo di testa vincente di Ilari al 48′ della ripresa. Su nove partite finora disputate in casa l’undici di Parlato ne ha vinte sette, a fronte di due pareggi per 1-1, con l’avversario di turno, Triestina e Clodiense, a recuperare lo svantaggio. Anche contro gli alabardati, in particolare, il botta e risposta si è concretizzato poco prima del triplice fischio dell’arbitro, con reti di Aperi al 38′ e replica su rigore di Bez, ma in quella occasione è poi mancata l’ultima zampata. E le emozioni sul filo di lana non costituiscono una casualità in casa biancoscudata, come si vede dai dati sui gol segnati o subiti negli ultimi dieci minuti di gara. Dal 35′ della ripresa in poi il Padova ha finora realizzato otto reti. Metà di queste sono state decisive e due sono state siglate in fase di recupero. Sull’altro piatto, quello passivo, i cinque gol incassati nel medesimo lasso di tempo, tutti concentrati nelle ultime undici partite. Tre di questi non hanno inciso sul risultato finale.
Ore 12.30 – (Gazzettino) Ripresa della preparazione ieri in vista della trasferta domenica a Rovereto con il Mori Santo Stefano, appuntamento che precede la sosta di campionato (domenica 1 febbraio) per il torneo di Viareggio. I giocatori impiegati domenica dal primo minuto hanno svolto un lavoro defaticante in piscina ad Abano, mentre gli altri compagni – incluso Zubin che era partito titolare – si sono allenati sul campo agli ordini di Parlato cimentandosi in una serie di esercizi con il pallone e in un lavoro atletico prima di fare rientro in spogliatoio. Sul fronte dell’infermeria, sono sempre da valutare le condizioni dei due terzini sinistri, sui quali ha fatto il punto De Poli: «Salvadori ha una contrattura, ma per adesso non è niente di preoccupante. Ha fatto mobilizzazione in piscina e domani (oggi) è previsto che si alleni con la squadra con un po’ di cautela. Degrassi ha bisogno di un po’ di tempo per fare assorbire l’infiammazione al ginocchio». La presenza del giocatore di scuola Juve è in dubbio anche per domenica. Domani alle 14.30 è fissata un’amichevole con l’Esedra Don Bosco, squadra che milita in Seconda categoria.
Ore 12.10 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 11.50 – Qui Guizza: Biancoscudati divisi in quattro squadre da 5 per un mini-torneo a campo ridotto.
Ore 11.30 – Qui Guizza: lavoro in campo col pallone per i Biancoscudati, serie di uno contro uno.
Ore 11.10 – Qui Guizza: al lavoro in campo al momento solo i portieri, messi sotto torchio dal preparatore Adriano Zancopè.
Ore 10.50 – Qui Guizza: buona parte dei Biancoscudati al lavoro in palestra.
Ore 10.30 – Qui Guizza: allenamento mattutino per i Biancoscudati, una sola seduta in programma oggi.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Zanin, tecnico dell’Altovicentino, ha detto di non sapersi spiegare la piccola crisi attraversata dal Padova. Ma che i Biancoscudati non sono stati superiori nello scontro diretto. «A Valdagno il risultato è stato bugiardo, mentre per la gara di Mogliano dobbiamo fare tutti mea culpa. Ma non era pensabile credere che fosse tutto facile. Sarà così sempre e la spunterà chi dimostrerà più maturità e lucidità nel vivere i momenti delicati. Chi si innervosirà o si lascerà trascinare troppo dall’entusiasmo, la prenderà sui denti. Noi dobbiamo solo pensare a lavorare con serenità durante la settimana per correggere gli errori». Il Padova domenica ha dimostrato di aver ritrovato il proprio spirito, ma allo stesso tempo non è riuscito a mantenere la porta inviolata. Undici gare consecutive in cui si subìsce gol sono tante. «Sì, e domenica a Rovereto mi farebbe molto piacere vincere 1-0. A parte questo, contro il Montebelluna siamo stati equilibrati, aggressivi e compatti per 90’. Poi ci sono stati quei dieci secondi in cui abbiamo preso gol a difesa schierata, in quello che è stato un gran colpo di Sadio. Per questo dovremo essere ancora più bravi».
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) «Se a Valdagno perdono una partita, si sente il malumore di, faccio per dire, 100 persone. Da noi quelle 100 persone sono 2.000. Ma è giusto così, siamo in una piazza come Padova, il nostro obiettivo è riportare questa città nelle categorie che merita e faremo di tutto per riuscirvi. Abbiamo bisogno dei nostri tifosi e sono sicuro che saranno tantissimi a stringersi al nostro fianco sino alla fine e fare proprio il nostro motto. Quello di non mollare mai». Facendo un parallelo con il girone d’andata, nel quale il Padova aveva raccolto due vittorie facili alle prime due uscite, si capisce perché lei ha sempre detto che da gennaio in poi sarebbe iniziato un nuovo campionato. «Ho avuto la fortuna di fare esperienza in questa categoria e anche di guidare squadre di vertice. So che è così, so che cambiano molti fattori. Il Montebelluna vi sembrava la squadra vista all’andata? Eppure aveva cambiato al massimo due pedine. Nel girone di ritorno i punti si fanno pesanti, tutti lottano per un obiettivo. Per questo alla fine la spunterà la formazione che perderà meno punti con le cosiddette squadre piccole. Con il Pordenone l’anno scorso avevo 5 lunghezze di ritardo a 10 giornate dal termine. Le ho recuperate e ho vinto il campionato. Per questo ripeto che non mi sarei abbattuto nemmeno dopo un pari con il Montebelluna. Da qui alla fine la vittoria del campionato dipende solo ed esclusivamente da noi».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Carmine Parlato, la vittoria di domenica contro il Montebelluna ha permesso di sfatare il tabù del 2015, ma non è servita per superare o agganciare in vetta alla classifica l’Altovicentino. Per la prima volta i Biancoscudati si trovano costretti ad inseguire per due giornate di fila. Può rappresentare un problema a livello mentale? «No, e dobbiamo mettercela via: sarà così sino alla fine. Potremmo tornare in testa a breve o anche andare a – 3. Io ovviamente mi auguro di tornare in vetta il prima possibile e magari di allungare, ma sono convinto che questo testa a testa durerà sino a maggio. Sarà così e dovremo avere nervi saldi». Quanto è stato importante, tuttavia, il gol allo scadere di Mattin, che vi ha regalato il successo? Con un pareggio sareste scivolati a – 3, non vi sareste sbloccati nel nuovo anno e magari qualche mugugno, già sentito domenica sugli spalti dell’Euganeo, si sarebbe fatto ancora più forte. «È stato importante, ma non mi sarei demoralizzato nemmeno con un pari. Dobbiamo capire che l’Altovicentino è una squadra forte e progettata per vincere. Anche per questo abbiamo bisogno del calore e dell’aiuto dei nostri tifosi»
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Ripresa degli allenamenti, per la truppa biancoscudata, ieri pomeriggio alla Guizza, con i giocatori divisi in due tronconi. Chi ha giocato di più contro il Montebelluna non è sceso in campo e ha effettuato solo lavoro di scarico in piscina. Gli altri si sono allenati agli ordini di Parlato. Ancora assente Petkovic, che rientrerà solo dopo la sosta, visto che domenica 1º febbraio la serie D osserverà al completo un turno di riposo. Non c’era nemmeno Degrassi, sempre alle prese con l’infiammazione al ginocchio sinistro. Il terzino di scuola Juventus non dovrebbe farcela per la prossima sfida contro il Mori Santo Stefano, per questo è fondamentale il pieno recupero di Salvadori, che ieri ha fatto solo piscina ed è alle prese con un fastidio alla coscia. Oggi allenamento, sempre alla Guizza, mentre domani è in programma un’amichevole contro l’Esedra Don Bosco al campo di via Adria. Intanto i tifosi stanno già preparando la trasferta di domenica allo stadio “Quercia” di Rovereto. L’Aicb ha già riempito un pullman e in collaborazione con il club “Amissi” sta provando ad allestirne un altro (info al 338.4578666 ). Domani la risposta definitiva. La prevendita scatterà domani dalle 15.30 alle 18.30 alle biglietterie sud dello stadio Euganeo. Sono 1.300 i tagliandi messi a disposizione dei supporter padovani.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Ha 37 anni, ha studiato e sudato una vita sui campi di provincia, sa come si segna, sa come si vince in Serie D, sa come si superano i momenti più complicati della stagione. «Sono venuto a Padova con grande entusiasmo – sottolinea – conoscevo il mister, la piazza era affascinante. Non ci ho pensato due volte, anche se avevo altre offerte. Io voglio vincere col Padova, sono convinto che ci siano i mezzi per vincere il campionato. L’AltoVicentino? Pensiamo a noi stessi, abbiamo solo un punto in meno in classifica, il campionato è lungo. Basti pensare che prima l’AltoVicentino era davanti, poi siamo passati a condurre noi e adesso ci sono di nuovo loro. Bisogna avere pazienza, è una guerra di nervi e vince chi li ha più saldi. Come noi l’anno scorso a Pordenone, abbiamo messo la freccia all’ultima giornata… ». La concorrenza non spaventa Zubin. Gestire uno spogliatoio con quattro centravanti e cinque esterni è complicatissimo, ma lui fa spallucce: «L’anno scorso a Pordenone eravamo in 6 e prima o dopo c’è stato spazio per tutti. Io, Ferretti e Amirante e non possiamo giocare tutti? La concorrenza fa bene… ».
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Non ha segnato, ma i tifosi sperano lo farà presto, magari già domenica a Rovereto. Emil Zubin, l’acquisto a cinque stelle del mercato di gennaio del ds Fabrizio De Poli è di fretta. L’allenamento è terminato da pochi minuti, lui deve scappare con un amico alla stazione ferroviaria. «Due minuti li trovo – sorride il centravanti di Capodistria – Abbiamo vinto una partita fondamentale come quella di domenica col Montebelluna. Il pallone non voleva saperne di entrare, la fortuna ci ha dato una mano. Ma se avessimo pareggiato sarebbe stata un’assurdità, avevamo dominato la partita e creato un sacco di occasioni da gol». Compreso un palo clamoroso colpito dallo stesso Zubin. «Facciamo che sto prendendo la mira – scherza Emil – ci sono andato vicino, direi che ormai ci siamo. Domenica giochiamo a Rovereto contro il Mori Santo Stefano, i tempi potrebbero essere maturi. Se prometto un gol? Spero di segnare, a me piace parlare sul campo, non fare proclami». Tipo concreto e con i piedi per terra, Zubin.
Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (ventesima giornata, domenica 25 gennaio ore 14.30): AltoVicentino-Kras Repen, Fontanafredda-Giorgione, Mezzocorona-Belluno, Montebelluna-Legnago, Mori Santo Stefano-Padova, Tamai-Clodiense, Triestina-ArziChiampo, Union Pro-Dro, Union Ripa La Fenadora-Sacilese
Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: AltoVicentino 45, Padova 44, Belluno 38, Sacilese 33, Clodiense 32, ArziChiampo 31, Union Ripa La Fenadora 29, Tamai 28, Montebelluna e Fontanafredda 27, Union Pro 25, Giorgione 23, Dro 19, Legnago 18, Triestina e Kras Repen 15, Mori Santo Stefano 8, Mezzocorona 7.
Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della diciannovesima giornata: ArziChiampo-Mori Santo Stefano 1-0, Belluno-Tamai 2-2, Clodiense-Union Ripa La Fenadora 4-1, Dro-AltoVicentino 1-3, Giorgione-Union Pro 2-1, Legnago-Kras Repen 1-1, Mezzocorona-Fontanafredda 1-3, Padova-Montebelluna 2-1, Sacilese-Triestina 1-1.
Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.
Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Macron Store, Supermercati Alì, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Zero Emissioni, Ecosystem, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.
E’ successo, 20 gennaio: Biancoscudati divisi tra campo e piscina per il primo giorno di lavoro settimanale.