Live 24! Padova-Montebelluna: vittoria al fotofinish con Mattin, successo anche per l’AltoVicentino

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Ore 21.50 – (La Nuova Venezia) Una settimana particolare, quella che ha portato a Venezia- Pordenone. Una sfida con tanti ex, dentro e fuori dal campo. In casa del Pordenone c’è un bel po’ di rammarico. Federico Maracchi a fine partita conferma: «Una sfida strana e speciale, ancor di più dopo il doppio scambio di mercato avvenuto in settimana (Franchini-Panzeri per Capogrosso-Peccarisi, ndr). Ma una bella partita, giocata a viso aperto da entrambe le squadre. Peccato che non siamo riusciti a concretizzare le tante occasioni, e perché nel secondo tempo siamo un po’ calati. Ci aspettavamo un Venezia diverso, schierato soprattutto in un altro modo». Raffaele Franchini aggiunge: «Tornare al Penzo cinque giorni dopo il passaggio al Pordenone è stato bello, e ho avuto la dimostrazione di aver lasciato il segno almeno nella parte sincera della società, che sono poi i tifosi. Nel primo tempo abbiamo fatto spettacolo, poi loro hanno trovato un eurogol e un rigore, ma credo che per 60’ si sia visto un bel Pordenone. Lasciare questa piazza non è stato facile, mi è dispiaciuto, e giocarci contro dopo cinque giorni è stato emozionante. Ora però è un capitolo chiuso e posso pensare ad altro». Davide Bertolucci pensa invece ancora all’urlo strozzato per il gol evitato da Fortunato. «A fine partita gliene ho dette tante» sorride riferendosi al portiere del Venezia, «abbiamo corso come matti e non è bastato, e posso assicurare che tornare a Venezia è stato bello anche se di ex compagni ce n’erano pochi». Infine Fabio Rossitto, ora allenatore del Pordenone ma altro ex su sponda arancioneroverde. «Nel primo tempo abbiamo sciupato tante occasioni. Ce ne sono capitate forse più stavolta che in tutto il campionato. Poi è sopraggiunta la sensazione che al primo tiro gli altri avrebbero fatto gol, e così è stato puntualmente. Abbiamo tardato a reagire, ma i ragazzi hanno offerto una grande prestazione in una partita molto sentita».

Ore 21.40 – (La Nuova Venezia) C’è chi ha cambiato casacca in settimana, con il rischio di sbagliare spogliatoio. Meglio il Pordenone nel primo tempo, nel secondo il Venezia ha subito trovato il gol e poi è arrivato il raddoppio, per i primi tre punti targati 2015. «Ho provato la difesa a tre giovedì e venerdì mattina» spiega l’allenatore del Venezia Michele Serena parlando della novità tattica «e la risposta è stata positiva. Abbiamo interpretato bene la gara contro un avversario vivo, che ha ritrovato entusiasmo e ci ha messo in difficoltà. Ma sono contento». C’è stata una sorta di metamorfosi dopo l’intervallo. Battuti i pugni sul tavolo in spogliatoio? «Ci siamo detti due parole» continua Serena «perché non ci si muoveva con i tempi giusti. Migliorato questo aspetto, siamo andati meglio. Sappiamo che il ritorno sarà più difficile per tutti; il Renate è andato a vincere a Monza, il Pordenone è una squadra in salute ma il Venezia sta bene, come dimostra l’aver corso sino alla fine». E poi due parole su Federico Varano, che ha aperto le porte della vittoria. «Ha enormi potenzialità» continua il tecnico arancioneroverde «e deve credere nelle sue potenzialità. Fra tre-quattro anni potrà giocare sempre su questi livelli». Manco a dirlo che Federico Varano è contento come una Pasqua non solo per il gol ma anche per il rigore procurato. «Nel primo tempo forse meglio loro» continua «ma l’1-0 ci ha dato entusiasmo, lì è scattata la scintilla. La dedica? Alla famiglia e agli amici». Esordio al Penzo per Marco Dell’Andrea dopo quello assoluto di Meda sette giorni prima. Ha corso molto l’esterno noalese, tanto da dover chiedere il cambio perché non ne aveva più. «Non mi sono guardato attorno» dice il giovane «per non subire troppo l’emozione. All’inizio non siamo riusciti a esprimere il nostro gioco, meglio nel secondo». Mattia Zaccagni è stato uno dei migliori, correndo ovunque, recuperando palloni e arrivando pure al tiro. «Mi sentivo bene» osserva «ma abbiamo fatto una bella partita non solo a centrocampo ma in tutti i reparti. Loro sono calati nella ripresa e, a quel punto, siamo stati bravi a sfruttare gli spazi che ci lasciavano». Gran lavoro per Stefano Fortunato, specie nel primo tempo, quando il Pordenone ha provato in tutti i modi a superarlo. Nel secondo è stato più tranquillo. «La parata sul Bertolucci» commenta il portiere «è stata la più complicata: se non lo avessi toccata, quella palla sarebbe entrata. Abbiamo fatto tutti bene, nuovi arrivati compresi. E siamo stati bravi a portare a casa questi tre punti. Nella ripresa li abbiamo pressati, anche se loro sono pericolosi nelle ripartenze». A proposito di nuovi arrivi, Maurizio Peccarisi fino a poche ore fa era a Pordenone. «Un buon esordio» precisa «perché non è stato facile ritrovare i miei ex compagni: faceva un certo effetto. Poi mi sono concentrato solo sul Venezia, anche se abbiamo fatto meglio nella ripresa. Non era facile per loro tenere quei ritmi».

Ore 21.30 – (La Nuova Venezia) Due lampi di Varano regalano al Venezia successo e tre punti contro il Pordenone. Un gol da cineteca e il rigore procurato, poi trasformato da Bellazzini, nel secondo tempo fanno la differenza. Ma alla fine è stata una bella partita, condita dall’emozione di molti dei protagonisti, ex di turno sia in campo che in panchina. La squadra di Michele Serena ha sofferto parecchio, specie nel primo tempo e nel finale di partita, quando ha lasciato forse troppo l’iniziativa agli ospiti, sfruttando però alla perfezione gli spazi concessi e portando a buon fine il primo esperimento stagionale di difesa a tre, oltretutto con Peccarisi e Capogrosso alla prima assieme a Legati davanti a un Fortunato in vena di prodezze. Avvio. Difficile, come si diceva, con il Venezia che lascia giocare troppo gli avversari. Le idee ci sono: Bellazzini in mezzo al campo si inventa anche suggeritore, e la palla tra i suoi piedi è sempre in cassaforte. Davanti Guerra e Magnaghi faticano, ma il 3-5-2 funziona con Varano che è una freccia, mentre Zaccagni ruba palloni ovunque. A doversi preoccupare è però Fortunato, quello tra i pali del Venezia, perché Maccan e Bjelanovic a più riprese cercano di infilarsi tra i centrali. I piedi e le tibie di Peccarisi e Legati fanno la differenza, e quando è Bertolucci a trovare il varco giusto con un sinistro da paura e angolatissimo, è l’estremo arancioneroverde a dire di no, togliendo la palla dall’incrocio con tre dita della mano sinistra (34’). Il Venezia è tutto in un colpo di testa di Varano e in una punizione centrale di Bellazzini. Scossa. Serena all’intervallo picchia i pugni sul tavolo dello spogliatoio e ottiene la reazione sperata. Non che la sua squadra fin lì avesse giocato male, ma serve più convinzione per non correre troppi rischi. Detto fatto, al 9’ Maracchi perde palla al limite dell’area veneziana e resta a terra, sul capovolgimento di fronte l’arbitro dice che è tutto regolare e lascia giocare. Varano riceve palla sulla sinistra e dal limite scocca un tiro che fa rima con eurogol. Roba che ormai si vede una volta ogni morte di Papa al Penzo. È la sua prima rete in campionato, l’effetto elettrizza il giovane classe 1995 e inchioda sul prato il Pordenone. Passano 12’ e il Venezia raddoppia. Merito ancora di Varano che, in contropiede, entra in area e viene steso ingenuamente da Fissore. Bellazzini dal dischetto non perdona Careri per il 2-0. Dettagli. Quelli che riguardano l’ultima mezzora. Il Venezia mette in campo Cernuto per passare al 4-4- 2 e rispondere all’ingresso di Franchini che aveva portato gli ospiti a schierare un 4-3-3 più aggressivo. Il difensore indossa la maschera a protezione del naso, ma non si tira indietro, e il cambio è per un Dell’Andrea all’esordio al Penzo, sfinito dopo una prestazione positiva, alla faccia dei suoi 17 anni e della grande emozione. Circoletto rosso sulle prove di Zaccagni e Fortunato, ma è tutto il Venezia a uscire tra gli applausi del Penzo. Gli stessi che raccoglie anche Franchini sotto la curva, a soli cinque giorni dall’addio al Venezia e a braccetto con Panzeri. E ora tocca all’Alto Adige. A Bolzano ci sarà freddo, ma soprattutto un avversario in salute per l’ennesimo esame.

Ore 21.10 – (Giornale di Vicenza) Marcolini si presenta in sala stampa evidentemente soddisfatto e la sua analisi rispecchia il suo stato d´animo: «È stato un punto ottimo, guadagnato giocando tutto sommato bene in una partita dove entrambe le squadre hanno avuto la palla buona per passare in vantaggio ma che alla fine si sono divise la posta. Noi abbiamo giocato una buona partita e di questo sono molto soddisfatto, perchè siamo una neopromossa che sta facendo tutto sommato un ottimo campionato e sono consapevole che in questa categoria – e l´Alessandria ne è la prova – basta una buona serie di vittorie per cambiare radicalmente classifica e prospettive di una squadra. Per quanto riguarda gli avversari non credo di avere visto una squadra sottotono, ma di avere visto esattamente l´Alessandria che mi aspettavo: è una compagine molto fisica che usa chili e centimetri come armi per incrementare un potenziale offensivo e tecnico già notevole. È sicuramente una delle pretendenti alla vittoria finale e lotterà nelle prime posizioni fino all´ultimo quindi venire a giocare qui sarà comunque molto difficile per chiunque e uscirne indenni ancora di più». Dopo l´analisi della partita, il tecnico si lascia andare ad alcune considerazioni sul mercato e sugli ultimi innesti nella squadra: «Sono molto soddisfatto dell´esordio dei due ultimi arrivi: Quintavalla ha mostrato tutto il suo valore ma era avvantaggiato dal fatto di giocare in un reparto, quello difensivo, sul quale tradizionalmente si lavora molto più degli altri e di conseguenza si è integrato velocemente negli schemi e negli automatismi della squadra. Margiotta ha ovviamente magari faticato un po´ di più però mi è piaciuto molto perchè ha lavorato moltissimo per la squadra più che per sé ed è stato presente con le sponde di testa in quasi tutte le nostre azioni più pericolose: è esattamente quello che gli ho chiesto prima della partita e lo ha fatto nel miglior modo possibile, quindi non posso che valutare positivamente la sua prova». L´attenzione poi si sposta inevitabilmente sul mercato, a partire dall´assenza, anche in panchina di Odogwu. Sul tema, Marcolini è sincero: «È ovviamente il preludio ad una sua ormai certa cessione e me ne dispiaccio perchè è un ragazzo favoloso che ha sempre dato il massimo, un vero professionista, ma purtroppo abbiamo fatto valutazioni sulle nostre necessità future e lui ha accettato di dividere le nostre strade. Ora non so se il nostro mercato in entrata possa definirsi già chiuso o se ci saranno nuovi arrivi, ma spero che semplicemente dal punto di vista numerico arrivi qualcuno per mantenere la nostra rosa invariata. Al momento non abbiamo ancora individuato un giocatore specifico».

Ore 21.00 – (Giornale di Vicenza) Un punto d´oro per il Real Vicenza, che impone il pari al Moccagatta, dopo una prestazione non superba sul piano del gioco ma comunque determinata e caparbia, soprattutto in difesa e nel primo tempo. Già, perché dopo 45´ di pura tranquillità, la gara si è accesa nella seconda frazione, con il Real Vicenza pericoloso solo nella parte centrale, ma bravo a non capitolare nel finale, quando c´è stato l´assedio dell´Alessandria. Il punto non fa fare il salto di qualità alla squadra biancorossa, che resta comunque nelle zone nobili della graduatoria. È una gara che offre pochi spunti, sin dalle battute iniziali. Si nota subito un certo timore reverenziale dell´una verso l´altra: d´altra parte la posta in palio è alta, come la posizione di classifica delle due formazioni. Marcolini, per l´occasione, manda in campo gli ultimi due arrivati in casa biancorossa, vale a dire Quintavalla e Margiotta: il primo completa il pacchetto arretrato con Piccinni e Carlini, mentre l´attaccante è il classico “terzo che gode fra i due litiganti” perché ruba il posto sia a Bardelloni che ad Odogwu, che non figura neppure in panchina. I moduli speculari e i ritmi non altissimi condizionano in negativo la sfida. Con un piglio migliore parte la formazione di casa, che però nella sua finalizzazione è sterile. Il possesso palla dei grigi è buono, ma è un´Alessandria che ci prova spesso dalla distanza, ma con avverse fortune. Tomei infatti è più volte attento su Taddei, il più sgusciante e il più pericoloso dei suoi, mentre spesso e volentieri le conclusioni dalla lunga distanza dei piemontesi terminano a lato. Il Real Vicenza non fa neppure questo: nel senso che l´undici di Marcolini non riesce a distendersi e a rendersi pericoloso verso la porta di Nordi.  Il match si accende solo nel finale, quando le due squadre provano a scoprirsi. A farlo per prima è l´Alessandria, pericolosa con un cross di Vitofrancesco per Marconi, ma il colpo di testa del bomber grigio è sporcato da Quintavalla, favorendo la parata di Tomei (41´). Ben più difficile l´intervento compiuto, poco dopo, dal collega Nordi sull´insidioso tiro-cross di Lavagnoli: spiovente che il numero uno di casa tocca e manda in angolo, con l´ausilio della traversa. La prima mossa dalla panchina è di D´Angelo che lascia Spighi negli spogliatoi per il più offensivo Rantier. Anche la prima occasione del secondo tempo è dell´Alessandria, con Vitofrancesco e Marconi che in piena area impattano di testa, nella stessa azione, ma senza inquadrare la porta (8´). Ben più incisivo il cambio di Marcolini: fuori Pavan, dentro Malagò, con quest´ultimo che subito inventa per Bruno il quale da posizione defilata mette in mezzo in diagonale: in spaccata non ci arrivano né Margiotta né Cristini (12´). Margiotta sfortunato anche al quarto d´ora, quando viene anticipato in extremis da un difensore di casa, non riuscendo a correggere in porta il calibrato cross di Lavagnoli. L´esterno destro è la spina nel fianco dei grigi e al 25´ serve ancora splendidamente stavolta Malagò che di testa manda a lato di poco. L´Alessandria non è quella della prima frazione, nonostante la maggiore verve offensiva con Rantier. È proprio il francese, in prossimità della mezz´ora, a rendersi pericoloso, con una gran incornata sul primo palo con la palla che taglia l´area piccola e finisce sul fondo. La grande chance per l´1-0 i grigi ce l´hanno anche a 6´ dalla fine, quando Tomei anticipa Rantier e poi Sirri manda a lato a porta sguarnita, e ad un passo dal recupero, con la girata di testa di Scotto che finisce di poco alta sopra la traversa, con le speranze dell´Alessandria che svaniscono.

Ore 20.40 – (Giornale di Vicenza) Un coro malinterpretato dei Boys, la frangia più calda del tifo giallorosso scatena al triplice fischio un piccolo putiferio di fraintendimenti e incomprensioni. E allora partiamo dalla fine: un attimo prima del recupero dallo spicchio di tribuna laterale occupato tradizionalmente dagli ultrà virtussini si alza un grido che invita dichiaramente i giocatori a tirare fuori gli attributi. La squadra, in una giornata obiettivamente non esaltante, comunque ci sta dando dentro come sua abitudine e non si risparmia. Motivo per cui al termine della contesa alcuni giocatori si portano sotto l´angolo di gradinata a chiedere spigazioni ai supporter. I nervi sono scoperti e ci si dà appuntamento a dopo la doccia fuori dagli spogliatoi. Cenetti, Toninelli e Proietti fra gli altri, vanno a parlare con gli ultrà e la faccenda seppur con qualche tensione si ricompone. «Volevamo spingere i ragazzi alla vittoria, l´impegno non è in discussione – ci tiene a sottolineare un portavoce degli aficionados del Soccer Team – i sacrifici sono anche nostri che ci sgoliamo ogni gara e non tutti specie tra i più giovani hanno le risorse per poter seguire il Bassano anche in trasferta». Dal canto suo Dario Toninelli spiega il punto di vista dei calciatori. «Sia chiaro sin da subito che a noi il calore di questo gruppo ci fa solo piacere e ci sprona, ma non accettiamo che ci venga contestato l´impegno che è totale, siamo persino in lizza per la B. Se però il loro intento era quello di caricarci, nessun problema, tutto okay». Tonino Asta, acclamato pochi attimi prima del coro incriminato dai Boys e che negli istanti successivi alla chiusura della sfida non aveva gradito quel tipo di incitamento, dice la sua. «Se volevano incoraggiarci, allora è tutto risolto, ci mancherebbe, io sono il primo a ringraziare e ad appoggiare i nostri tifosi. Alla fine ho indicato ripetutamente alla tribuna che potevamo andare fieri e a testa alta per tutto quello che sta realizzando il Bassano in questa stagione, ma la questione per me è già archiviata qui, ci mancherebbe. Figurarsi se si può appuntare qualcosa a una formazione che in campo dà l´anima ogni settimana». Sullo 0-0 è esplicito. «L´analisi è molto semplice – riconosce – è la prima giornata no nell´arco di un intero campionato, motivo per cui mi tengo stretto lo 0-0 che muove la classifica. Di solito queste gare si perdono. Un pomeriggio sbilenco di troppi protagonisti per poter rimediare, combinato con un avversario che in questo momento esprime il calcio migliore di tutti. Giriamo pagina e guardiamo oltre». Sormani, dirimpettaio della panchina ricambia. «Il Bassano per me è la più qualificata del mazzo, veloce e briosa come piace a me».

Ore 20.30 – (Giornale di Vicenza) Zero e zero ed è grasso che cola, roba da mangiarsi i gomiti. L´Alto Adige oltrechè alto è largo, lungo, grande e insomma dappertutto. E Bassano preserva la pelle perchè Rossi azzecca un paio di mandrakate e perchè gli interlocutori hanno il piedino sbilenco. Poi la Virtus regge d´orgoglio, slancio e fisico, come no. Pronti via e sembra un episodio di Goldrake o Gig Robot: alabarda spaziale, lame rotanti, Bassano è sotto assedio, una santabarbara di esplosioni nell´area davanti a Rossi coi virtussini che lì scavano la trincea e si organizzano per la resistenza. Da due anni a questa parte mai visto nulla di simile, non solo al Mercante ma ovunque transitassero i giallorossi. Già dopo 3 minuti il signor Rossi pare Batman per come va a stornare da drago una palla avvelenata del Furlan altoaltesino: pallonetto indirizzato all´incrocio e il guardiano del faro di casa riproduce in scala ridotta la paratona realizzata su Bruno un mese e mezzo fa: guantone che si allunga e con la punta delle dita indirizza sfera sulla traversa. Poco più tardi Martin s´inventa una sforbiciata al volo da oltre 20 metri che lambisce il sette. Il Bassano ha il merito vitale di tenere botta nonostante i colpi, rivelando inattese doti di incassatore. E allora il pari e patta va santificato come un premio inaspettato e se l´Alto, poderoso e portentoso, riverniciato in grande stile da quel tecnico di gran levatura che è Adolfo Sormani, innanzitutto insegnante di calcio, sbaglia oltre il lecito sottoporta, beh, cavolacci suoi. Dicevamo della pressione forsennata dei bolzanini che però oltre a mischioni e a tiri al bersaglio con Rossi a fare l´orso del luna park, non finalizzano granchè e così i boys Diesel passata la bufera mettono finalmente il nasino fuori dall´uscio. È il 36´ quando gli astisti finalmente entrano nell´area avversaria e al minuto 44 una girata in acrobazia di Nolè accarezza il palo. Quando si riattacca tutti a scommettere che gli altoatesini alzino il piede dal gas. Mica vero. Oddìo, allentano un po´ la morsa, sono un filo meno ossessivi ma il pallino ce l´hanno sempre loro anche se almeno Bassano riacquista il centro del ring, esce dalle corde e con le due squadre lunghe si ha la netta sensazione che ora chiunque possa bollare e sbloccare. Ma al contrario non succede perchè dopo 5 minuti Novothny sparando alto da un metro si divora un gol che probabilmente avrebbe segnato anche sua mamma. Quindi Rossi mura Fischnaller al 17´ e soprattutto al 25´, mentre Marras si mette in proprio al 37´ per fallire un rigore in movimento. In mezzo a questo bailamme torrenziale di chance a ramengo il Bassano fattura ugualmente qualcosa di buono come un tiro a giro di Iocolano e nel finale (42´) una sassata di destro di Maistrello che senza uno stinco provvidenziale rischiava di imbucarsi nell´angolo basso. Tuttavia i fanti di casa possono recriminare solo su un penalty solare non concesso per plateale fallo di braccio in area di Tait. E dunque lo 0-0 è una specie di manna per una formazione che sette giorni prima a Pavia avrebbe meritato un punto che invece si è materializzato al sabato seguente. La netta impressione è che questo Bassano stia raschiando il fondo del barile delle energie nervose ed emotive dopo oltre un anno e mezzo a tutta birra. Non è un discorso atletico, dopo l´intervallo la squadra ha corso a perdifiato, ma mentalmente è apparsa un filo scarica. E gli altri poi procedevano indemoniati e con l´argento vivo addosso.

Ore 20.10 – (Giornale di Vicenza) Ricomincia con un pareggio il cammino del Vicenza. Il regista biancorosso Davide Di Gennaro accoglie di buon grado il punto conquistato a Latina, anche se resta il rammarico per le occasioni sciupate nel finale da Petagna e Giacomelli per aggiudicarsi l´intera posta in palio.
Di Gennaro, il pareggio vi soddisfa? «In termini di classifica è stato fondamentale non perdere questa partita, mantenendo così intatto il margine di vantaggio sul Latina. Però, considerando le diverse occasioni da gol che abbiamo saputo creare nella ripresa, è chiaro che negli spogliatoi eravamo dispiaciuti, perché siamo andati molto vicini a vincere la partita. La sensazione, per quanto mi riguarda, è più quella di avere perso due punti, ma il punto che abbiamo conquistato è comunque molto pesante». Per il Vicenza è stata una partita dai due volti: in difficoltà nel primo tempo, decisamente meglio nella ripresa. «Nel primo tempo effettivamente il Latina ci hanno messo molto in difficoltà con il pressing, l´intensità nei contrasti: credo che abbia inciso anche la motivazione supplementare creata dal cambio di allenatore. Ci aspettavamo senza alcun dubbio un inizio difficile, ma non pensavo che avremmo sofferto così. Negli spogliatoi Marino ci ha dato alcune indicazioni per assestarci meglio, poi abbiamo approfittato anche dell´inevitabile calo fisico dei nostri avversari, mentre noi abbiamo finito in crescendo». Quanto rimpianto vi rimane per le occasioni da gol sciupate nel finale, in particolare da Petagna e Giacomelli? «L´amarezza è tanta, e ovviamente negli spogliatoi quelli che recriminavano di più erano proprio Andrea e Stefano. Però secondo me per un attaccante la cosa più importante è arrivare a crearsi una buona occasione da rete: a volte si sbaglia, altre la palla finisce in rete, ma se in ogni partita ci si rende pericolosi alla fine prima o poi il gol arriva». Questo Vicenza può mantenersi costantemente a distanza di sicurezza dalla zona calda? «Aver tenuto lontano il Latina è importante, ma come ci ripete sempre Marino quello che farà la differenza sarà il nostro atteggiamento in ogni partita. Non possiamo concederci il lusso di giocare al settanta o ottanta percento del nostro potenziale: in questo campionato così equilibrato, solo dando sempre il cento percento possiamo essere competitivi. Quindi ripartiamo da quanto di buono abbiamo dimostrato di saper fare nella ripresa».

Ore 20.00 – (Giornale di Vicenza) La prima gara del Vicenza del girone di ritorno contro il Latina è dai due volti: un primo tempo assai brutto ma un secondo che ha visto la squadra biancorossa sprecare tre occasioni da gol importantissime. Pareggio senza reti al termine della gara, ma il rammarico maggiore è per la formazione ospite, anche se il tecnico Pasquale Marino alla fine cerca di riequilibrare i giudizi sulla prestazione dei suoi giocatori nei primi 45 minuti di gioco. «Intanto per me complessivamente – spiega l´allenatore – abbiamo fatto una buona partita. Sì, nel primo tempo il Latina ha avuto qualche occasione in più e ha pure preso una traversa con Sforzini, però nel secondo tempo siamo venuti fuori noi e abbiamo creato opportunità da gol decisamente limpide». Eppure nella prima frazione di gioco lei è parso arrabbiato in più di un´occasione con i suoi giocatori. Perchè? «Perchè negli ultimi metri, quando ripartivamo, sbagliavamo molto nel fraseggio però l´atteggiamento della squadra era positivo, nel senso che eravamo messi bene in campo. Purtroppo spesso facevamo errori non da noi e dunque così si dava al Latina non solo la possibilità di fare più gioco, ma anche di chiuderci abbastanza bene». Altra musica nel secondo tempo. «Era assolutamente chiaro che i nostri avversari non avrebbero potuto reggere con quel pressing per l´intero arco della gara e noi siamo stati bravi ad avere pazienza, a far girare la palla per poi venire fuori alla distanza. Peccato che davanti si sia sbagliato qualcosa di troppo». In effetti con l´ingresso di Moretti si è avuta l´impressione che lei ad un certo punto puntasse a vincerla questa partita. «Intanto era in preventivo una staffetta con Sbrissa visto che il ragazzo adesso andrà in nazionale e dunque tornerà disponibile solo giovedì, quindi avremo qualche problemino in più a centrocampo e per questo ho pensato di alternarli. Certo, quando ho visto che cominciava a diminuire l´intensità del Latina ho capito che avevo bisogno di qualcuno di fresco per aumentare la nostra e ci siamo riusciti». Lei ha deciso di puntare anche sull´ex Petagna appena giunto a Vicenza. Che giudizio dà del ragazzo? «Io mi arrabbio quando si crea poco come nel primo tempo ma quando nella ripresa abbiamo fatto molto meglio con delle palle gol nitide allora dico pazienza, l´importante è farsi trovare al posto giusto e questo dimostra che Petagna è entrato subito nei nostri meccanismi, ma sono soddisfatto anche della prova di Cocco che ha tenuto palla e ha cercato di far salire i compagni». Nel finale il Vicenza ha dimostrato di avere più gamba, si vede che nella sosta ha lavorato bene. «Sì, penso di sì visto che i ragazzi non hanno avuto cali di rendimento e anzi appunto nel secondo tempo hanno capito che potevano fare qualcosa in più e quindi ci hanno provato».

Ore 19.50 – (Giornale di Vicenza) Il copione era stato scritto in maniera perfetta ma sul più bello il protagonista designato si è impappinato. Chissà se Marino crede al gol dell´ex, di certo la mossa lui l´aveva azzeccata. Nel finale della sfida tra le squadre con gli attacchi più anemici della serie B ha gettato nella mischia Andrea Petagna, il diciannovenne corazziere del Milan che nei giorni scorsi aveva lasciato proprio il Latina per cercare maggior fortuna a Vicenza. Ebbene, l´attaccante entrato al posto di Cocco ha avuto due straordinarie occasioni in rapida successione, la prima sul preferito piede mancino, ma ha calciato tutte e due le volte come un rugbista quando cerca di trasformare la metà, cioè alto, ben sopra la traversa. Lui ha così perso una doppia opportunità: ricacciare in gola ai suoi ex tifosi i fischi con cui lo hanno accolto in campo e presentarsi al meglio, con un gol da tre punti, al popolo biancorosso. E il Vicenza ha buttato al vento la vittoria, anche perché Giacomelli ha a sua volta sciupato una palla-gol in un finale di gara in cui solo i biancorossi hanno avuto il match-ball. Ora non è il caso di colpevolizzare troppo Petagna, che è giovane ed era al debutto, ma si spera possa far meglio che a Latina, dove nel girone d´andata pur giocando poco non ha mai segnato, visto che dovrebbe essere uno dei due rinforzi di gennaio destinati ad aiutare la squadra a risolvere il problema del gol. E non è neppure il caso di deprezzare troppo il punto che i biancorossi portano a casa. Detto che le occasioni da gol sono state tali da lasciare abbondanti rimpianti, va anche aggiunto che la squadra prima di buttare alle ortiche la possibilità di vincere ha rischiato di perdere. Il primo tempo è stato infatti la copia delle ultime due trasferte del 2014 perse a Chiavari e a Frosinone al termine di prestazioni insufficienti. Squadra un po´ molle, in ritardo nei contrasti, imprecisa nei passaggi, slegata, incapace di non farsi schiacciare e di tirare in porta, deludente anche nelle prestazioni di quasi tutti i singoli. Fortunatamente il Latina sta messo peggio del Vicenza quanto a incisività offensiva e così, malgrado una costante pressione e un lavoro ai fianchi, cioè sulle fasce, degno di miglior sorte, la formazione con il terzo allenatore della stagione all´esordio in panchina (Iuliano dopo Beretta e Breda) non è andata al di là di minacciose trame offensive. Anche perché un sontuoso Brighenti insieme a Camisa ha fatto muro e perché l´ex Sforzini ha calciato sulla traversa una palla che era più facile mettere alle spalle di Vigorito, in campo al posto dello squalificato Bremec: il portiere che già aveva giocato con il Latina all´andata s´e visto il pallone tornargli tra le mani. All´intervallo Marino deve aver fatto tremare i muri perché il brutto Vicenza dei primi 45´ nella ripresa s´e trasformato in una squadra capace finalmente di prendere in mano il pallino del gioco, di proporsi con continuità in avanti sfruttando anche il calo fisico del Latina che aveva speso moltissimo nel primo tempo e nel secondo ha arretrato il baricentro. Migliorato nella manovra collettiva e nelle giocate personali, il Vicenza s´e costruito quel finale in cui avrebbe potuto e dovuto far cinicamente bottino pieno. Ma il protagonista designato ha steccato e lo zero a zero, sempre utile comunque in trasferta e a maggior ragione contro una diretta rivale per la salvezza, ha certificato che questa punta esterna in grado di far gol serve proprio e il Vicenza l´aspetta da Cristallini.

Ore 19.30 – (Gazzettino) Anno nuovo, rimpianti vecchi. E il solito discutibile arbitraggio che lascia più di qualche ombra. Non è cominciato sotto una buona stella il 2015 del Cittadella, fermato sul pareggio da un Modena per nulla trascendentale, che ha costruito la sua partita sul gol realizzato da Schiavone dopo appena otto minuti. Un gol che ha messo a nudo ancora una volta l’impreparazione dei granata, nettamente sorpresi da una ripartenza a campo aperto degli ospiti. Tutto è nato da un calcio d’angolo battuto in maniera imprecisa da Sgrigna. I giocatori del Modena si sono involati in superiorità numerica nella metacampo avversaria senza trovare la minima opposizione e per il numero 23 dei gialloblù è stato quasi un gioco da ragazzi trafiggere il quarantacinquenne Pierobon, al debutto da titolare (un record nel record). Colpito a freddo, il Cittadella ha dovuto rivedere i suoi piani, faticando a prendere il controllo della gara. L’assenza dell’influenzato Rigoni ha sicuramente penalizzato la squadra sul piano delle geometrie, ma anche la spinta sulle corsie esterne ha lasciato a desiderare. Qualche buon guizzo di Minesso a sinistra, peraltro poco sostenuto nelle sovrapposizioni da Barreca (frenato da un problema muscolare e poi sostituito in avvio di ripresa da Pecorini); troppo timido a destra il polacco Kupisz, non ancora integrato nei meccanismi di gioco. Nonostante ciò la truppa di Foscarini ha avuto due occasioni limpide per andare in rete, sprecandole entrambe. La prima è nata da un errore in disimpegno di Zoboli, ma Sgrigna non è stato pronto ad approfittarne e nella circostanza ha reclamato anche il rigore. La seconda ha avuto protagonista l’altro esordiente Stanco, ex di turno del match, che da posizione favorevole ha calciato troppo debolmente. Da segnalare prima dell’intervallo anche un penalty reclamato dagli ospiti per un contatto tra Cappelletti e Granoche, ma come nel primo caso l’ineffabile Merchiori ha lasciato proseguire. Meglio il Cittadella della ripresa per determinazione e lucidità. Dopo appena nove secondi un esterno alto di Sgrigna ha messo i brividi a Pinsoglio, decisivo poi a sventare una rasoiata di destro dalla distanza di Paolucci. Al 12’ i granata hanno trovato anche l’1-1 con Minesso, ma l’arbitro ha prima convalidato la rete e poi è tornato sui suoi passi. Il motivo? Il fischietto ferrarese, ancora nella mente di tutti i tifosi granata per un suo scellerato arbitraggio in Catania-Cittadella di Coppa Italia di qualche anno fa, ha ravvisato un dubbio fuorigioco di Pellizzer che nella traiettoria del tiro avrebbe tratto in inganno il portiere fingendo per un attimo di andare sul pallone. Il merito della squadra granata è stato però quello di non perdersi d’animo. Fino al meritato 1-1 dopo che una splendida rovesciata di Coralli aveva strappato gli applausi del Tombolato. A firmare il pareggio è stato Kupisz, cresciuto con il passare dei minuti e lesto a raccogliere sotto misura un tocco aereo di Pecorini. I giocatori di casa hanno così intravisto la possibilità di vincere la partita. Arrivando a un passo dal raddoppio al 41’: corner di Minesso dalla sinistra, Pellizzer appostato sul secondo palo ha staccato più in alto di tutti, ma con Pinsoglio ormai fuori causa è stato provvidenziale sulla linea il salvataggio di Granoche. Lo stesso Granoche, poco prima del novantesimo, ha impegnato Pierobon con un velenoso destro in corsa. E il pareggio è andato in archivio. Soddisfatto il Modena del punto portato a casa, assai meno il Cittadella che aveva l’esigenza di vincere per risollevare una classifica che fa paura.

Ore 19.20 – (Gazzettino) Il gol di Minesso, prima convalidato e poi annullato all’11’ della ripresa dall’arbitro Merchiori di Ferrara, tiene banco in sala stampa. Questo il giudizio di Claudio Foscarini: «Per me è valido perchè Pellizzer si trovava fuori dalla traiettoria, perciò era ininfluente. L’arbitro in un secondo momento è stato di parere diverso». Sulla scelta del portiere Andrea Pierobon all’esordio stagionale, risponde il tecnico granata: «È stata una decisione tecnica. Guardo chi sta meglio sia di fisico che di testa. In questa settimana abbiamo avuto ben nove giocatori colpiti dall’influenza, Rigoni proprio all’ultimo prima della partita». Sul match con il Modena, spiega: «Nel primo tempo non riuscivamo a pressarli come si voleva e abbiamo fatto fatica a trovare i riferimenti. Loro hanno cambiato modulo e noi abbiamo dovuto adattare la formazione per problemi influenzali. Abbiamo fatto meglio nella ripresa e avremmo strameritato di vincere. Chi è sceso in campo ha fatto bene la propria parte. Ripartiamo da questo secondo tempo». L’unico rammarico è il gol preso dopo otto minuti. «Abbiamo subìto le loro ripartenze da nostri calcio d’angolo. Queste ingenuità non devono succedere». Sulle prestazioni dei nuovi arrivati, conclude: «Kupisz ha un grande vigore che va sfruttato, mentre va migliorata l’intesa con i suoi compagni. Sono contento anche di Stanco, ma sono soddisfatto di tutti i miei giocatori». «Ho saputo che avrei giocato – spiega Andrea Pierobon – oggi prima del pranzo. Sono qui per dare il mio contributo, ma non è importante chi gioca perchè conta di più la compattezza del gruppo dove tutti la pensano nella stessa maniera». Sulla partita, continua: «Il primo gol dopo pochi minuti ci ha tagliato le gambe, ma ci siamo riorganizzati e nel secondo tempo meritavamo la vittoria. L’arbitro ha annullato un gol valido per le proteste di Pinsoglio. Credo che siamo sulla direzione giusta, dobbiamo continuare a lavorare come stiamo facendo e mettere in campo l’entusiasmo visto nella ripresa». Esordio, un po’ a sorpresa, anche per Francesco Stanco: «Sinceramente non mi aspettavo di giocare dal primo minuto. Sono contento, abbiamo fatto una buona partita e avremmo meritato di vincere. Ci ha destabilizzato il gol a freddo, ma abbiamo reagito creando diverse occasioni da gol anche nel primo tempo. Giocando come abbiamo fatto con il Modena, credo che il Cittadella abbia lo spirito giusto per salvarsi». Sulla sua prestazione, riprende: «Ho cercato di dare una mano e sono contento. Ho avuto anche due occasioni per concludere a rete. Essendo la mia prima partita con la nuova squadra, nelle prossime cercherò di migliorare». Il presidente Andrea Gabrielli è soddisfatto della prestazione con un certo rammarico per il risultato: «Abbiamo fatto più del Modena e mi dà fastidio non aver vinto. La squadra ha dimostrato di esserci e non è stata premiata solo per episodi sfavorevoli. Abbiamo un gruppo che può far bene e dal mercato cerchiamo di migliorarlo con un difensore e un centrocampista. Se capita, qualcuno potrebbe andare via per avere più spazio altrove».

Ore 19.10 – (Mattino di Padova) Uno a uno all’andata (30 agosto scorso), stesso risultato al ritorno (ieri). E due considerazioni s’impongono subito, di fronte all’undicesimo pareggio in 22 giornate di campionato: 1) il Cittadella regala troppo agli avversari, in questo caso un tempo intero, prima di scuotersi e giocare da squadra che vuole restare tenacemente aggrappata alla categoria; 2) ancora una volta l’arbitraggio penalizza, e in modo marchiano, i granata. Siamo alla recidiva, ormai, con i fischietti della Can B, ma che si continui a dare fiducia, da parte dei designatori, a Filippo Merchiori di Ferrara è sinceramente uno di quei misteri che appartengono solo ai vertici dell’Aia. È scarso ed ha il demerito di continuare a far danni a senso unico. Ha annullato con la complicità dell’assistente sotto la tribuna, Bolano di Livorno, un gol regolare a Minesso, dopo averlo prima convalidato; non ha fischiato un rigore per parte (fallo di Zoboli su Sgrigna, al 20’, appena dentro l’area; trattenuta di Cappelletti su Granoche sotto porta, al 32’); non ha spedito anzitempo negli spogliatoi Schiavone, macchiatosi di un secondo fallo di gioco dopo un “mani” per cui era già stato ammonito. Nulla di diverso, insomma, dal solito copione. E il 2015 si apre sulla falsariga di come si era concluso il 2014. Squadra dai due volti. Non è una tragedia essere ancora in fondo alla classifica, un punto appena sotto il terzetto Latina-Catania-Crotone e a 3 dal Varese, ma, anche quando dimostra di essere allo stesso livello di avversari che la precedono di parecchie lunghezze, e addirittura è capace di schiacciarli come nella seconda parte della gara di ieri, la squadra di Foscarini non riesce a compiere quel salto che la potrebbe affrancare dalla scomoda posizione in cui si trova e vedere prospettive migliori. Il fatto è che, per svegliarsi – e non è la prima volta che accade – ha bisogno del classico “pizzicotto” che la richiami alla dura realtà. Scesi in campo con alcune sorprese nella formazione – il vecio Pierobon, a 45 anni e mezzo, piazzato tra i pali, per scelta tecnica, al posto di Valentini; Rigoni assente perché colpito da attacco febbrile, e rimpiazzato da un pessimo Benedetti; Stanco, “ex” del confronto insieme a Rubin, schierato in attacco, con Coralli, pure lui febbricitante, in panca – i padovani hanno disputato un primo tempo pessimo, favorendo, da un calcio d’angolo a loro favore battuto malissimo da Sgrigna, la ripartenza in grado di proiettare il Modena verso il bersaglio, con Granoche che ha aperto per Schiavone, bravo a filar via e ad infilare nell’angolo alla sinistra del “Piero”. Hanno rischiato di capitolare una seconda volta, lasciando netta nei più la sensazione di non aver mutato spartito dal naufragio di Perugia dopo Natale. Il fuorigioco (non) a ttivo. Nella ripresa, invece, riordinate le idee e operati un paio di cambi indovinati (Pecorini e soprattutto Coralli), il Citta ha gettato il cuore oltre l’ostacolo. Pinsoglio, il portiere dei gialloblù migliore in campo, ha resistito finchè ha potuto, per poi cedere all’11’ su un pallone girato da Minesso verso la porta e che è passato davanti a Pellizzer, appostato sul palo in posizione di fuorigioco sì, ma attivo solo se lo avesse toccato. Invece il capitano si è spostato e il portiere è rimasto sorpreso, muovendosi in ritardo quando la palla era già dentro. Merchiori prima ha convalidato, poi, consultatosi con l’assistente (in totale confusione), è tornato sui suoi passi e ha fischiare un calcio di punizione per l’offside del difensore, che avrebbe a suo dire coperto la visuale al portiere. Sorvoliamo… Bravo il polacco. Lì, comunque, la partita ha svoltato: Pinsoglio ha neutralizzato una rovesciata strepitosa di Coralli e sul corner successivo, nel mischione creatosi in area, il polacco Kupisz si è trovato sul sinistro la palla del pareggio e non ha sbagliato (20’). Galvanizzato dalla rete, il giovanotto ha creato problemi su problemi ai gialloblù e alla fine, da un angolo di Sgrigna, Pellizzer di testa ha staccato in modo superbo, sbattendo (ironia della sorte) su Granoche in ripiegamento difensivo, provvidenziale nel ribattergli sulla linea il pallone del successo (41’). Ora si va ad Avellino. Trasferta durissima, ma il Citta deve credere di più in se stesso e giocare come i secondi 45’ di ieri.

Ore 19.00 – (Mattino di Padova) Non è contento, ed è comprensibile, il presidente del Cittadella, Andrea Gabrielli. «Sono due punti persi», osserva, «perché dispiace vedere che, quando fai meglio degli avversari, e raccogli così poco, la situazionecomplessi-va non cambia». L’arbitro? «No comment». Claudio Foscarini arriva in sala-stampa e discute con Novellino il gol annullato a Minesso: «Walter sostiene che Pellizzer fosse nel cono d’ombra del portiere, io non credo proprio che fosse così, ma non ho rivisto le immagini, per cui per il momento lasciamo stare. Che devo aggiungere? Avremmo strameritato la vittoria per quanto fatto, purtroppo è arrivato un altro pareggio. La scelta di far giocare Pierobon in porta è tecnica e basta, a volte guardo come stanno i giocatori e decido di conseguenza. Rigoni, invece, ha avuto la febbre. Kupisz mi è piaciuto, ha saputo essere presente nel momento in cui serviva e ha segnato all’esordio. Complimenti!». E proprio il polacco diventa il protagonista del dopo-gara. «Dopo il primo tempo», confessa, «non ero assolutamente soddisfatto della mia prestazione. Infatti posso fare molto di più, poi nel secondo tempo ho avuto l’opportunità per segnare e ho realizzato il pari. Un sogno debuttare con il gol, ma posso dare tanto di più. Ci salveremo, le qualità ci sono. Quando sfrutteremo le occasioni da gol che creiamo, arriveranno anche i tre punti»

Ore 18.50 – (Corriere del Veneto) Alla fine è 1-1, ma sarebbe potuta finire con qualsiasi punteggio. Sommando episodi, contestazioni, gol annullati e concessi, rigori negati e mancate espulsioni, tra Citta e Modena finisce pari. Ai punti meriterebbero più i granata, a cui però continua a mancare qualcosa sotto il profilo realizzativo per fare il salto di qualità e lasciare la coda della classifica. «Avremmo strameritato di vincere – spiega Claudio Foscarini in sala stampa – nel secondo tempo abbiamo avuto un sacco di occasioni e non siamo riusciti a metterla dentro per la seconda volta. Il gol annullato? Novellino dice che Pellizzer era nel cono visivo di Pinsoglio, io non ho avuto la stessa impressione». Il riferimento è alla rete segnata da Minesso al 12’ della ripresa e annullata da Merchiori per presunto offside attivo di Pellizzer. Rivedendo i vari replay non esistono certezze, ma questo non cambia la valutazione negativa sulla direzione del fischietto ferrarese. Che, con le sue indecisioni e le sue incertezze, riesce nell’impresa di scontentare tutti, Novellino compreso: «Nel primo tempo l’arbitro non ci ha aiutato – dirà il tecnico del Modena – ma il Cittadella nella ripresa è venuto fuori e ci ha messo in difficoltà». Ma la bilancia è abbastanza orientata in direzione della città murata, anche se la persistente difficoltà a segnare non può essere risolta dal solo Stanco e la rete all’esordio di Kupisz arriva dopo una prestazione tutt’altro che esaltante dell’esterno polacco. Le scelte di Foscarini, poi, sorprendono: Valentini escluso per scelta tecnica, Pierobon titolare a 45 anni, Stanco dal primo minuto nonostante una carenza di condizione, Rigoni out per influenza. Con i pareggi non si va molto lontano, si ripete spesso con la regola dei tre punti. E il Cittadella incassa un altro pareggio non riuscendo a scrollarsi di dosso una situazione di classifica deficitaria. E dire che, dopo una partenza a handicap, i granata ancora una volta non hanno affatto demeritato quanto a gioco e occasioni. Dopo 7 minuti il Modena è già in vantaggio: palla persa a centrocampo, Granoche innesca Schiavone che non sbaglia. L’1-0 scuote i granata, che provano a risalire la corrente. Al 20’ Zoboli stende Sgrigna lanciato a rete: sarebbe rigore ed espulsione ma Merchiori lascia proseguire. Poco dopo Benedetti commette un fallo da dietro che sarebbe da cartellino rosso, ma viene graziato (solo ammonizione). Lo show negativo di Merchiori prosegue nella ripresa, quando al 12’ Minesso va in gol, ma l’arbitro annulla per posizione attiva di Pellizzer, che tuttavia non sembra avere l’intenzione di partecipare all’azione. Il gol arriva al 19’, grazie al neoacquisto Kupisz, bravo a sfruttare un ponte aereo di Pecorini. I granata attaccano e sfiorano il vantaggio al 43’ con Pellizzer, ma Granoche sulla linea salva il risultato e spegne l’urlo in gola al capitano.

Ore 18.30 – Serie D girone D, i risultati delle padovane: Abano-Piacenza 0-4, Este-Ribelle 4-1.

Ore 18.10 – (Mattino di Padova) Tutta colpa di un gol fantasma. La Thermal Abano torna dalla spedizione in Toscana con un punticino utile alla classifica, un po’ meno a passare la domenica senza pensare all’incubo playout, ancora lì, a poche lunghezze. Allo stadio Turri, ad un tiro di schioppo da Firenze, Scandicci e Thermal non vanno oltre lo 0-0. Tante conclusioni, altrettanto equilibrio e, come dicevamo, un pallone entrato in porta di una spanna, ma calcolato ancora in gioco dall’assistente dell’arbitro Maninetti. Un episodio, per carità, che scuote gli animi a ripresa appena iniziata, ma quanto basta per lasciare un punto di domanda sulla prestazione degli aponensi. Prima della girata incriminata di Sabbion, ci sono almeno altre due ghiotte occasioni da segnalare per gli uomini di Mario Vittadello: per esempio, la conclusione secca di Cacurio all’11’, o la botta dalla distanza di Vitagliano (40’), che termina di poco alta. Anche lo Scandicci gioca le sue carte, e pure bene, visto che Gianotti prima sfiora pallone (e gol) a porta vuota (12’), poi becca il palo ad un giro d’orologio dall’intervallo. Nel secondo tempo, dopo il gol-non gol di Sabbion, i rossoverdi calano. La chance più ghiotta ce l’hanno gli ospiti all’87’, quando la punizione di Vitagliano trova la deviazione di Banzato, che innesca un flipper nell’area piccola, che si perde in un nulla di fatto. Dopo la gara, il tecnico della Thermal Mario Vittadello dispensa carote e sfodera bastoni con suoi ragazzi. «La squadra mi è piaciuta per un’ora, poi c’è stato un calo», afferma. «Stiamo migliorando dal punto di vista fisico, ma mi aspetto ancora qualcosa di più dal punto di vista mentale. In settimana analizzeremo la gara per capire dove bisogna migliorare». Poi tira le orecchie ai giovani. «Il regolamento impone i fuoriquota e questi ragazzini devono dimostrare di meritare la categoria. Ho visto un giocatore di 35 anni, Vitagliano, correre fino al 90’ senza sosta. Qualche giovane, invece, camminava». Sul gol fantasma taglia corto: «Soffermarci sulla decisione dell’arbitro sarebbe riduttivo». La Thermal tornerà in campo mercoledì, allo stadio delle Terme, per il match contro il Fidenza.

Ore 17.50 – (Mattino di Padova) L’Atletico San Paolo è ancora vivo. Non vinceva dal 29 novembre, dal derby con l’Este all’Euganeo, mentre per ritrovare una vittoria esterna serviva andare all’indietro fino all’ottava giornata (0-1 alla Ribelle): la squadra di Vito Antonelli, subentrato a Damiano Longhi proprio questa settimana, espugna il campo di Budrio, abbatte il Mezzolara grazie ad una rete in zona Cesarini e ora, complice anche la sconfitta del Fidenza, non è più ultima in classifica. «Avevamo preparato la gara in un certo modo», spiega Antonelli, vincente all’esordio assoluto, «coperti e ordinati dietro, per poi ripartire in contropiede. Nonostante la superiorità numerica dai primi minuti, abbiamo deciso di non sbilanciarci sin da subito». E infatti, con il Mezzolara rimasto in dieci sin dal 10’ per il rosso (eccessivo) sventolato in faccia a Ponce per una gamba un po’ troppo alta, è stata comunque la squadra bolognese a tenere il pallino nella prima frazione. Pochi, però, i veri pericoli: la palla più velenosa, bontà sua, se l’è costruita lo stesso Savi, portiere del San Paolo, con un’uscita scomposta che non ha causato la frittata solo per il provvidenziale rimpallo sul palo. Ben altra musica nella ripresa, con il Mezzolara alle corde e il San Paolo a macinare gioco. L’estremo difensore locale, Conti, si è dovuto superare su Lombardo e Mascolo, mentre in contropiede Evangelisti trovava il secondo legno di giornata. Nel finale, poi, un pieno di occasioni: la carambola fortunata tra Savi e Bazzani, il rigore negato a Lombardo, poi l’errore dello stesso Lombardo sull’assist di Matteini. Quando tutto sembrava chiuso, l’imponderabile: discesa sulla sinistra di Bianchi e tiro-cross che Conti battezzava malissimo, facendosi sgusciare la sfera dalle mani e poi in fondo al sacco. Una liberazione.

Ore 17.20 – Sala stampa, Roberto Bonetto: “Con quello di Samba è arrivato l’ennesimo gol dell’ex! Ho provato una tensione enorme, alla mia età è dura resistere a queste emozioni… È stata una settimana difficile, fortunatamente è finita nel migliore dei modi. Non entro nel merito se si è giocato bene o male, l’importante era dimostrare che ci siamo! Sono anche contento per il gol di Ferretti, e sono sicuro che anche Zubin si sbloccherà presto… I nuovi arrivati? Mi sono piaciuti molto, Bortot ha fatto una grande prestazione”.

Ore 17.15 – Sala stampa, Daniele Pasa: “Abbiamo lottato ed abbiamo giocato discretamente, ma al 94′ è arrivata la beffa viziata forse da un fallo in attacco dei biancoscudati. Sono però contentissimo della reazione… Samba? Può darci una grossa mano, davanti giochiamo con punte di movimento sfruttando le loro qualità. Quella di oggi è stata una buona partita a mio avviso!”.

Ore 17.10 – Sala stampa, Gustavo Ferretti: “Sono contentissimo per il gol ma soprattutto per la vittoria! Sono tornato al gol dopo un periodo difficile, mi dà tanta fiducia. Lo dedico ad un mio amico argentino a cui è mancato il padre due settimane fa. Meno gente sugli spalti oggi? Ero abituato a vedere lo stadio più pieno, ma chi c’era si è fatto sentire! Il gol subito oggi è lo specchio del momento, non avevano mai tirato in porta e guarda che gol si sono inventati…”.

Ore 17.05 – Sala stampa, Mattin Atai Najafi: “Fortuna che è arrivato il gol così abbiamo fatto felici i nostri tifosi… Ho avuto culo! Il Montebelluna era ben organizzato, noi forse ci siamo abbassati troppo ma alla fine abbiamo trovato il gol da tre punti. Una dedica? Alla mia famiglia. Cosa ho pensato al momento del tiro? Pensavo mancassero ancora dieci minuti, non pensavo che ne mancasse solo uno!”.

Ore 17.00 – Sala stampa, Fabrizio De Poli: “La partita? Iniziata bene, condotta non benissimo è deciso da un episodio… Avremmo dovuto continuare ad attaccare ma eravamo in difficoltà a livello fisico. Sono molto soddisfatto della prestazione dei nuovi, hanno messo in campo grande determinazione e grande voglia”

Ore 16.50 – Sala stampa, Carmine Parlato: “Zubin e Ferretti sono due giocatori importanti, li ritengo ottimi attaccanti. Quando non riesci a chiudere le partite servono forze fresche, ho dovuto fare un doppio cambio per riequilibrare tutte le cose. Nella mia testa è complicato trovare sempre soluzioni con la regola degli under, ma è il nostro mestiere. Nel girone di ritorno è importante portare a casa i tre punti e capire dove sfondare nella partita. Sono felice che Ferretti sia tornato al gol in casa, è un ragazzo che può dare molto di più, così come Zubin e Amirante che spero possano segnare a breve così da avere una soddisfazione personale. Dopo le due sconfitte era importante vincere, ora serve una testa positiva, che deve correggere gli errori, siamo partiti in netto ritardo rispetto a tutti, questo prima o poi verrà pagato, sta a me valutare le condizioni fisiche ogni settimana. Senza la regola degli under la staffetta che avevo in mente era quella di Amirante per Ferretti, vanno tenute in considerazioni tante cose, anche quelle dell’età”.

Ore 16.45 – Sala stampa, Carmine Parlato: “Il loro gol è stato incredibile, Samba lo conosco, ha dei colpi importanti, era una partita che non meritavamo di pareggiare anche se noi ci siamo portati un po’ di “Mogliano Veneto” in campo. Oggi non era facile vincere, guardando anche gli innesti nuovi. La squadra ha giocato bene nel primo tempo, anche se faticavamo a livello tattico, il centrocampo era nuovo, dove sia Mattin, sia Ilari hanno fatto un lavoro oscuro e di quantità e nel contempo di qualità. Nei primi 45′ minuti abbiamo avuto delle situazioni tattiche in ritardo, abbiamo mancato qualche cross ma va bene. Nella ripresa abbiamo fatto in modo di sfruttare le ripartenze, ma quando non chiudi le partite queste cose possano succedere. Sono felice per i tre punti, sono questi che contano, ma devo fare i complimenti ai ragazzi, perchè se domenica scorsa mancava il nostro spirito, oggi siamo riusciti a ritrovarlo, anche grazie a un po’ di fortuna. Le cose non succedono mai per caso, oggi potevamo dormire sonni tranquilli e invece il colpo balistico di Samba ha cambiato le cose, poi la fortuna ci ha aiutato”.

Ore 16.41 – La classifica aggiornata: AltoVicentino 45, Padova 44, Belluno 38, Sacilese 33, Clodiense 32, ArziChiampo 31, Union Ripa La Fenadora 29, Tamai 28, Montebelluna e Fontanafredda 27, Union Pro 25, Giorgione 23, Dro 19, Legnago 18, Triestina e Kras Repen 15, Mori Santo Stefano 8, Mezzocorona 7.

Ore 16.40 – Risultati serie D girone C: Padova- Montebelluna 2-1, ArziChiampo-Mori Santo Stefano 1-0, Belluno-Tamai 2-2, Clodiense-Union Ripa La Fenadora 4-1, Dro-AltoVicentino 1-3, Giorgione-Union Pro 2-1, Legnago-Kras Repen 1-1, Mezzocorona-Fontanafredda 1-3, Sacilese-Triestina 1-1

Ore 16.35 – TERMINA LA PARTITA: PADOVA- MONTEBELLUNA 2-1

Ore 14.30 – (Trentino) Vietato perdere. Siamo solamente alla seconda giornata d’andata, ma il match contro il Fontanafredda, matricola di nome ma non di fatto del campionato di serie D, è già una sorta di “ultima spiaggia” per il Mezzocorona. Precisiamo: la compagine gialloverde, ultima in classifica e staccata di sette punti dalla coppia Triestina – Kras Repen, non può più fare conti ed è costretta a conquistare punti, anche nelle sfide considerate “impossibili” o quasi. In casa, poi, la formazione di Luca Lomi è obbligata a fare risultato per non perdere ulteriormente le distanze dalla terzultima piazza. Intanto il mercato gialloverde fa registrare un altro movimento in entrata: alla corte di Lomi è arrivato il difensore centrale Edoardo Rossi, classe ’92 che alcune stagioni or sono vestì la maglia del Trento in serie D. Detto che l’ingaggio del 22enne veneto è manna dal cielo per l’allenatore rotaliano, viene da chiedersi come il Mezzocorona possa operare sul mercato e stringere accordi con nuovi calciatori quando non vengono rispettati quelli stipulati in estate con i giocatori presenti da inizio stagione. Per l’impegno odierno Lomi dovrà fare a meno dello squalificato Fochesato e degli infortunati Folla e Cristanelli. Considerato che Zentil ha salutato la compagnia un paio di settimane or sono, il tecnico gialloverde oggi sarà privo dei quattro difensori centrali d’inizio stagione. Davanti a Zomer spazio dunque a Corrà, ormai promosso titolare dopo le recenti e incoraggianti prove, e all’ultimo arrivato Rossi, mentre le corsie esterne saranno presidiate da Magnanelli e Baltieri. In mezzo al campo Melchiori agirà da playmaker con Gironimi, preferito a Lorenzi e Alouani interni con Caridi che si posizionerà alle spalle di Rota e Bentivoglio. Tra le fila ospiti attenzione all’ex Florean.

Ore 14.20 – (Giornale di Vicenza) Guardi la classifica e pensi: e adesso chi li ferma più? Certo non lo farà il Mori, che sta 20 punti sotto.… Chiedere è lecito, ma non montarsi la testa è buona abitudine. Per questo l´Arzignanochiampo di oggi (calcio d´inizio alle 14.30) avrà la stessa faccia (e la stessa testa, soprattutto) delle diciotto partite precedenti. Anche se la classifica fa venire un sorriso a… trentuno denti, punteggio che la Banda Beggio potrebbe toccare con la vittoria. «Quello che abbiamo fatto finora è stato fatto bene – spiega il tecnico, Paolo Beggio – ma adesso dobbiamo preoccuparci di quello che ancora ci manca da fare. Abbiamo dei micro obiettivi dalle difficoltà elevate, perché tutte le squadre sotto di noi stanno facendo punti. Non dobbiamo esaltarci, ma stare tutti sulla corda e pensare di arrivare a 40 punti». DAL CAMPO. Dopo l´emergenza affrontata sette giorni fa a Fontanafredda, la Banda Beggio torna al completo. Tecchio e Carollo si sono ripresi dall´influenza e quindi Beggio potrà fare le sue scelte in totale autonomia. Stavolta, però, poco o nulla traspare. «Si sono allenati tutti molto bene – commenta – deciderò in mattinata». Sono previsti ballottaggi soprattutto per i due posti a fianco dell´inamovibile Trinchieri: chi la spunterà tra Carlotto (doppietta per lui domenica scorsa), Draghetti e Fracaro? DIFFERENZE. Dicevamo, 20 punti di distacco. Una differenza che ha numeri precisi, e una data certa. Quella del 16 novembre: giorno della rinascita per la Banda Beggio, e inizio della discesa per il collega Zoller (oggi squalificato). Da quella domenica a oggi di partite ne sono state giocate otto, e la marcia delle due squadre è impressionante: il “titolo” Arzichiampo s´è impennato in un +19 punti. Roba da non credere. Il Mori, invece, ha messo assieme solo due punticini, precipitando al penultimo posto solitario della classifica. «Io non guardo tanto indietro – confida Beggio – quanto piuttosto mi soffermo sulla loro ultima partita contro il Belluno, che è finita 2-2. E questa sarà credo la traccia della partita di domani (oggi per chi legge, ndr): una squadra che ha sì subìto tanti gol, ma che è sempre rimasta sul risultato. È una formazione che rispecchia l´anima del suo allenatore, non mollano e non si arrendono mai». «Voglio la massima concentrazione e intensità», passa e chiude il tecnico.

Ore 14.10 – (Tribuna di Treviso) Archiviato lo storico successo sull’ex capolista Padova, l’Union Pro si presenta a Castelfranco in gran forma alla luce delle 5 vittorie ottenute nelle ultime 6 partite. La squadra di Mogliano e Preganziol è a -4 punti dalla zona playoff e in trasferta non subisce gol da due mesi e mezzo. Spetta al tecnico Francesco Feltrin raffreddare i facili entusiasmi. «Ai ragazzi ho detto che il 3-2 con i Biancoscudati deve essere un punto di partenza, e non di arrivo. Pertanto non dobbiamo accontentarci, bensì lavorare per ripetere quanto di buono fatto riflettendo inoltre sugli errori commessi». Ripensando al derby d’andata con il Giorgione, il mister sottolinea come sia stata lasciata troppa iniziativa ad una squadra che reputa ben organizzata e pericolosa: «In particolare dovremo fare attenzione ai loro rapidi esterni d’attacco: gente come Podvorica, Episcopo e quel Baggio che a Mogliano si è procurato e ha trasformato il rigore dell’1-1 nel recupero». Continua Feltrin: «Quando siamo stati in difficoltà, abbiamo sempre tirato fuori gli artigli. Se con il Giorgione mancasse qualche titolare, sarà importante trovare subito l’equilibrio in campo, per poi cercare di imporre il nostro gioco e di portare a casa la vittoria. Mi aspetto una prova gagliarda in quanto siamo determinati a mantenere questa posizione in classifica. Per il futuro, preferisco tenere i piedi per terra. Il nostro obiettivo resta la salvezza diretta: mancano 15 punti, una volta raggiunta vedremo cosa fare. Il girone di ritorno è però un campionato diverso dall’andata». Agli indisponibili delle scorse settimane, Rossi e Alvise Nobile, potrebbero aggiungersi anche Furlan e Busetto, entrambi reduci da una distorsione alla caviglia rimediata nella sfida di domenica scorsa. Assente pure Enrico Trevisiol, squalificato per quattro giornate complice la gomitata al padovano Ferretti: il difensore classe 1988 giocherà con la juniores di mister Pasqualotto per mantenere il ritmo partita. UNION PRO (4-3-1-2): Noè; Niero, Busetto, Zanette, Saitta; Serena, Palmieri, Appiah; Fuxa; Comin, Andrea Nobile.

Ore 14.00 – (Tribuna di Treviso) Giorgione in emergenza per il derby con l’Union Pro, in programma alle 14.30 a Castelfranco (arbitra Marco Nehrir di Cagliari). Il tecnico Antonio Paganin deve rinunciare a sei pedine: Bizzotto (squalificato), Bevilacqua, Mattioli (distorsioni), Vio (risentimento muscolare), De Stefani (placche in gola) e Donè, ancora alle prese con la mononucleosi. I rossostellati sono reduci dal confortante pareggio a reti bianche di Tamai e devono difendere il +1 sulla griglia playout. Nonostante le assenze, mister Paganin guarda con fiducia al match contro la Pro: «È una partita per la quale non mancano gli stimoli, pur non essendo un derby sentito come quello con il Montebelluna. Per noi è più facile approcciare avversari che stanno bene, perché tendono a giocare: l’Union l’ha dimostrato anche domenica scorsa quando, in inferiorità numerica, ha comunque battuto il Padova senza rubare nulla. Conosco le qualità e il lavoro del loro allenatore Feltrin: già in tempi non sospetti avevo dichiarato che l’Union Pro avrebbe potuto trovarsi a ridosso delle prime posizioni, infatti si sta ritagliando uno spazio di tutto rispetto. Per noi è invece più difficile affrontare compagini di bassa classifica, perché in genere pensano più al risultato che all’aspetto calcistico». L’ex di turno è Andrea Nobile. «Giocatore che mi piace e che avevamo provato a portare a Castelfranco durante la finestra invernale di mercato, l’Union Pro però ha fatto bene a tenerselo. Anche il terzino Saitta è un’ottima pedina», conclude Paganin. Formazione tutta da decifrare, con molte combinazioni possibili al fine di dare equilibrio alla squadra in termini di copertura e corsa. La gara di andata terminò 1-1: autogol di Episcopo e pareggio in extremis di Baggio dagli undici metri. Un precedente anche in Coppa Italia, vinto ai rigori dal Giorgione. Per gli amanti delle statistiche, da segnalare che in campionato i castellani non pareggiano tra le mura amiche da ben nove mesi (2-2 con il Trissino Valdagno). GIORGIONE (4-3-3). Pazzaia; Prosdocimi, Fontana, F. Trevisan, Maran; Giacomazzi, Vigo, Nenzi; Baggio, Gazzola, Podvorica. Alberto Zamprogno

Ore 13.50 – (Il Piccolo) Trasferte impossibili non ne esistono, nemmeno per questa Triestina che dopo il sudato successo con il Mezzocorona naviga ancora al terzultimo posto. La squadra alabardata, nonostante la stagione finora disastrosa, è riuscita infatti a uscire con un pareggio già dal campo di Padova, poi da quello di Chioggia e inoltre aveva fatto un figurone a Belluno, dove non meritava certo di perdere. Tutto questo per dire che oggi a Sacile (inizio ore 14.30, arbitra Ricci di Firenze) l’Unione spera e conta di uscire con qualche punto, e del resto d’ora in poi non si dovrà buttare via proprio niente nel cammino verso la salvezza. Ma la sfida con la Sacilese sarà importante anche per capire se finalmente, dopo la vittoria contro il Mezzocorona, qualcosa nella testa degli alabardati si sarà sbloccato, come spera mister Ferazzoli. Se quei tre punti, insomma, avranno avuto il potere di liberare da paure e scorie la testa dei giocatori, in modo da vedere una squadra meno timorosa e più coraggiosa, soprattutto nel reagire agli eventuali episodi negativi. Ma oltre all’indiscussa forza della Sacilese, saldamente quarta, e all’aspetto mentale, la Triestina dovrà fare i conti anche con i problemi fisici. L’ultimo dei quali riguarda il centrale difensivo Fiore e il suo infortunio alla mano: gli esami sono stati impietosi, il giocatore durante la partitella di giovedì con gli Juniores si è procurato una frattura composta al terzo metacarpo della mano sinistra. Niente da fare quindi per oggi, forse con un apposito tutore Fiore potrà essere disponibile, se non per la partita di domenica prossima contro l’Arzignanochiampo, almeno per il derby contro il Kras. Salta dunque il piano di Ferazzoli di riproporre la coppia centrale di inizio campionato, quella formata da Fiore e Piscopo, che in fin dei conti si era dimostrata la migliore. Più che mai necessario dunque il ritorno in campo proprio di capitan Piscopo, che però sarà affiancato da Antonelli in mezzo alla difesa, mentre il senegalese Mboup che si era allenato per una settimana con la Triestina è stato ingaggiato proprio dalla Sacilese. Come terzini giocheranno Crosato a destra e Celli a sinistra. A centrocampo, come perno centrale a protezione della difesa ci sarà Spadari, mentre ai suoi lati giocheranno a sinistra Bedin e a destra Arvia, che è il prescelto per sostituire lo squalificato Proia. In attacco Pasquale Manzo agirà da trequartista alle spalle di Rocco e Milicevic. Per fortuna è rientrato infatti l’allarme per il croato, alle prese con un infortunio al pollice della mano destra di poco conto, che non gli impedirà di essere in campo. Quanto alla Sacilese, rispetto alla sconfitta contro il Kras saranno nuovamente disponibili Manucci, Baggio e Beccia, ma sarà ancora squalificato Boscolo.

Ore 13.40 – (Messaggero Veneto) C’è voglia della Sacilese di Zironelli. Quella “vera”, perchè al XXV aprile oggi arriva una nobile rivale, la Triestina, e bisogna cancellare l’ultimo ko, quello subito a Monrupino domenica scorsa. E pure gli sbiaditi pareggi con Legnago e Dro. Insomma, il 2015 biancorosso attende ancora la prima vittoria e questo pomeriggio di gala potrebbe offrire la cornice giusta per conquistarla. Bagarre. Il ritorno al successo lo comincia ad esigere anche la classifica, visto che il quarto posto della Sacilese è guardato con “gola” da Union Ripa e Clodiense, distanti tre lunghezze, e dall’Arzichiampo, che sta risalendo la china a gran velocità (ora è a meno quattro). In altre parole: c’è il pericolo di farsi risucchiare nella bagarre per gli ultimi due posti play-off. Fiducia. «Nonostante la sconfitta – commenta il tecnico biancorosso, Mauro Zironelli – e le tante assenze, col Kras ho visto una squadra viva. Paradossalmente mi è piaciuta di più che nelle due precedenti partite con Legnago e Dro in cui avevamo pareggiato, ma mostrando un atteggiamento a tratti troppo rinunciatario». L’allenatore liventino guarda così con fiducia all’impegno odierno: «Vogliamo regalare una bella soddisfazione ai nostri tifosi. Anche perchè è il momento di rimetterci a correre. Ma non dobbiamo assolutamente illuderci di avere vita facile. Nelle ultime otto gare la Triestina ha perso una sola volta (a Fontanafredda, ndR) ed è galvanizzata dal primo successo casalingo, ottenuto domenica scorsa sul Mezzocorona». Ultimissime. Rientri importanti in casa biancorossa: tornano Baggio, Manucci e Beccia, assenti per squalifica col Kras. Ancora un turno di stop per Boscolo Papo. Infortunati Grazzolo, Grion e Biasi Manolache. In panchina il nuovo arrivato Assane Mboup, così come l’ex Marco Piscopo, altro recente volto nuovo della Sacilese. Sull’altro versante, Ferazzoli alle prese con la squalifica di Proia e con l’infortunio di Fiore. Al posto del primo si vedrà Arvia, mentre al centro della difesa dovrebbe essere schierato Luca Piscopo (fratello del Marco liventino). In attacco il meglio della formazione alabardata, con il croato Milicevic e l’ex “pro” Rocco in grado di impensierire qualunque difesa.

Ore 13.30 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Union Ripa La Fenadora a Chioggia per riprendere a correre. Neroverdi e Clodiense sono appaiate a 29 punti, al quinto posto, la differenza reti però favorisce i neroverdi: all’andata finì 2-1 per i chioggiotti con due tiri a segno contro le 23 conclusioni fallite dei padroni di casa. «Sarebbe importante un risultato positivo – commenta Max Parteli, tecnico dell’Union – gestendo al meglio la fase difensiva che in questo ultimo periodo non sta offrendo un rendimento dei migliori. L’Union subisce troppi gol». Le statistiche riportano 11 gol incassati nelle prime 14 gare e ben 8 nelle ultime 4, sintomo di un calo difensivo evidente. Mister, cos’è cambiato? «Con il passaggio di Salvadori al Padova abbiamo dovuto, in buona sostanza, ricostruire tutta la linea difensiva. De Checchi ora ricopre il ruolo di Salvadori e al centro è arrivato Slongo: due su quattro nuovi non sono pochi. Voglio sottolineare che Slongo, appena arrivato, non deve essere il capro espiatorio per i gol subìti. È feltrino, è giovane e ha le carte in regola per diventare una colonna portante dell’Union. Ci stanno alcuni errori. Se con il Giorgione la sua prova è stata positiva e con il Dro lo è stata meno non è lui il responsabile, lo sono io in quanto allenatore». Com’è la Clodiense? «È una squadra attenta, concentrata e forte. Sono giovani e molto tecnici e ci metteranno di fronte a numerose difficoltà. Ci sistemeremo in campo con il nostro 4-4-2 che andrà a contrapporsi al loro rombo di centrocampo. Ci vorrà attenzione e cattiveria per una prestazione importante». LA FORMAZIONE – Tra i pali giocherà Da Rif, al posto dello squalificato De Carli; al portiere si dovrebbero affiancare Gjoshi, De March, Slongo, De Checchi, Dassié, Tibolla, Antoniol, Mastellotto, Brotto e Andreolla.

Ore 13.20 – (La Nuova Venezia) Clodiense alla ricerca della prova di maturità oggi pomeriggio (stadio “Aldo e Dino Ballarin”, ore 14.30, arbitro Cascone di Nocera Inferiore) contro i bellunesi dell’Union Ripa La Fenadora. Granata e neroverdi sono infatti appaiati al quinto posto, ultima posizione valida per accedere ai playoff. Una poltrona per due, dunque, anche se il cammino è ancora particolarmente lungo visto che il calendario segna appena la seconda giornata di ritorno. Clodiense che però arriva all’appuntamento con qualche acciacco di troppo. Fuori Pelizzer per squalifica, l’allenatore Pagan dovrà fare i conti con le debilitazioni causate dall’influenza (Pitteri, Urtiaga e Piaggio si sono allenati poco, Okroglic ancora out) e con qualche guaio muscolare che tiene fuori Isotti e che rischia di mettere fuori causa il bomber Santi. «Le scelte sono quasi obbligate» commenta il tecnico Pagan «e tutto ruota attorno all’utilizzo di Santi che, naturalmente, cercheremo fino all’ultimo di recuperare. Dispiace non aver potuto preparare nel migliore dei modi una partita così importante. Tuttavia torniamo sul nostro campo che ha un terreno perfetto e agevola squadre come la nostra che predilogono giocare palla a terra. Sappiamo il valore degli avversari e sono sicuro che sarà una bella partita». L’Union Ripa dovrà fare a meno del portiere De Carli, espulso domenica nella gara persa con il Dro. «Rimane comunque una squadra esperta costruita per centrare almeno i playoff» chiude Pagan. Probabili formazioni. Clodiense: L. Tiozzo, Boscolo Nata, F. Tiozzo, Moretto, Boscolo Berto, Casagrande, Mazzetto, Cigna, Santi, Urtiaga, Mastroianni. A disposizione: Raimondo, Carlucci, Piaggio, Ruocco, Chiozzotto, Boscolo Gnolo, Olivieri, Boscolo Gioachina, Pitteri. Allenatore: Pagan. Union Ripa La Fenadora: Da Rif, Gjoshi, De March, Slongo, Malacarne, Brotto, Tibolla, Venturin, Dassie, Andreolla, Ponik. A disposizione: Gabas, Mastellotto, Solagna, Pellizzer, Frangu, De Checchi, Antoniol, Sommavilla, Cibin. Allenatore: Parteli.

Ore 13.10 – (Messaggero Veneto) L’allievo contro il maestro. Un allievo che non guarda in faccia nessuno e che già la scorsa stagione, al primo faccia a faccia, non ebbe riguardi del suo mentore, superandolo (2-1) e per giunta fuori casa. Ecco perchè Stefano De Agostini guarda giustamente con un po’ di preoccupazione alla sfida odierna del suo Tamai sul campo del Belluno, terza forza del torneo allenata da Roberto Vecchiato, giocatore che proprio sotto la guida del “Dea” ha scritto la storia della Sacilese dal 2009 al 2011. «Già a quel tempo – fa sapere De Agostini – si vedeva che Roberto aveva la stoffa dell’allenatore. Ora lo sta confermando ottenendo ottimi risultati. Per noi sarà una gara difficilissima». In trasferta ai mobilieri la vittoria manca addirittura da oltre 3 mesi, ovvero dal successo ottenuto a Legnago lo scorso 5 ottobre. E il Belluno, ultimamente, ha dato qualche segnale di flessione, facendosi rimontare due reti dall’ultima in classifica (Mori Santo Stefano) e cedendo in casa prima della sosta all’Union Pro. De Agostini rispetto al pareggio ottenuto domenica scorsa nel confronto con il Giorgione recupera Brustolon e Davide Furlan, mentre non avrà Corazza e Ursella. Probabile 4-3-3: Peresson; Dal Bianco, Faloppa, Brustolon, Bozzetto; Pavan, D. Furlan, Petris; F. Furlan, Sellan, Zambon. Dall’altra parte Vecchiato dovrà rinunciare allo squalificato Pellicanò (pronto Mosca) e potrebbe regalare uno scampolo all’ultimo arrivato (dall’Este), il promettente Andrea Di Bari.

Ore 13.00 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Dimenticare il Mori Santo Stefano e riassaporare il gusto dei tre punti casalinghi, a oltre un mese di distanza dall’ultimo successo ai piedi delle Dolomiti. Più che due obiettivi, sono i chiodi fissi con cui l’Ital-Lenti Belluno si appresta ad accogliere il primo avversario dell’anno solare al polisportivo: il Tamai dell’ex capitano gialloblù, Simone Brustolon (fischio d’inizio alle 14.30, arbitra Alberto Santoro di Messina). La compagine di Stefano De Agostini naviga a metà graduatoria con vista sulla zona playoff. E nel 2015 non ha ancora subìto gol. PARLA VECCHIATO – Per questo, Roberto Vecchiato tiene alta la tensione e avverte i suoi: «Il Tamai è una squadra composta da elementi di qualità e la classifica lo dimostra ampiamente. Il punto di forza? È il contropiede: i loro attaccanti sanno ripartire subito in velocità. Dovremo perciò prestare molta attenzione già dal nostro reparto avanzato, che dovrà essere abile a pressare nel modo corretto e a non permettere facili verticalizzazioni». Il 2-2 incassato in rimonta sul campo della penultima non sembra aver lasciato strascichi: «In settimana il gruppo ha lavorato serenamente. La delusione per il pareggio ottenuto contro il Mori è ormai dimenticata». Il tecnico spende parole al miele per il neo arrivato, il difensore Andrea Di Bari: «Un giocatore che mi ha impressionato positivamente. Essendo un fuoriquota (classe 1995), mi permetterà di avere più soluzioni da proporre nelle partite da qui in avanti». LA FORMAZIONE – Senza lo squalificato Pellicanò (fuori tre turni in seguito al fallo di reazione di domenica scorsa) mister Vecchiato dovrebbe puntare su Solagna in porta, Pescosta, Sommacal, Merli Sala e Mosca in difesa, Bertagno, Miniati (o Masoch) e Duravia in mediana, Corbanese punta centrale, sorretto da D’Incà e Posocco. IL PROGRAMMA – Ecco le partite della seconda giornata del girone di ritorno: Arzignano-Mori Santo Stefano, Dro-Altovicentino, Giorgione-Union Pro, Legnago-Kras Repen, Mezzocorona-Fontanafredda, Padova-Montebelluna, Sacilese-Triestina; classifica: Altovicentino 42 punti; Padova 41; Belluno 37; Sacilese 32; Union Ripa, Clodiense 29; Arzignano 28; Tamai, Montebelluna 27; Union Pro 25; Fontanafredda 24; Giorgione 20; Dro 19; Legnago 17; Triestina, Kras Repen 14; Mori 8; Mezzocorona 7.

Ore 12.50 – (Trentino) Assalto alla capolista. Ad “Oltra” oggi sarà grande calcio con il Dro che ospiterà l’Altovicentino, primo della fila e autentica “corazzata” della categoria. Il team veneto domenica scorsa ha operato il sorpasso ai danni dei Biancoscudati Padova e sembra avere il vento in poppa, complici i numerosi (e onerosi) innesti operati dalla società vicentina nel corso del mercato dicembrino. Tanto per rendere l’idea e considerando solamente il reparto avanzato, basti pensare che ogni domenica uno tra Peluso (eletto miglior giocatore di tutta la serie D), Cozzolino, Gambino e Marrazzo è costretto ad accomodarsi in panchina. Il Dro, dal canto suo, giocherà con lo spirito di chi non ha nulla da perdere, anche se il tecnico gialloverde Stefano Manfioletti non si sente battuto in partenza. Il morale della truppa trentina è decisamente alto dopo la splendida vittoria ottenuta domenica scorsa sul campo dell’Union Ripa La Fenadora, anche se la settimana appena conclusa è stata a dir poco travagliata, con il team della Busa costretto ad allenarsi a Besenello (su di un campo da calcio a otto) e a Trento. «Affrontiamo uno “squadrone” – commenta Manfioletti – su questo non c’è dubbio, ma non ci stiamo proprio a recitare il ruolo di vittima sacrificale. Con i nostri limiti proveremo a giocarcela sino alla fine, cercando di sfruttare quelle che sono le nostre qualità. Come si dice: la palla è rotonda e nel calcio, fino a quando non è finita, non si sa mai cosa può accadere». Per la sfida odierna Manfioletti dovrà fare a meno di capitan Ischia, squalificato, mentre Calcari è a letto con l’influenza. Non è da escludere che l’esterno destro roveretano possa recuperare in tempo utile per il match, ma al massimo andrà in panchina. Il tecnico gialloverde si affiderà presumibilmente al “5-3-2” con Bonomi tra i pali (il ballottaggio con Bordignon dovrebbe premiare il portiere arcense), mentre la linea difensiva sarà composta da Bazzanella e Ciurletti sulle corsie esterne con Chesani, Serrano e Adami al centro. In mezzo al campo Bertoldi agirà da playmaker con Cremonini e Colpo (che non sta benissimo, ma stringerà i denti e giocherà) interno e in avanti spazio alla coppia formata da Cicuttini e Proch. In alternativa Manfioletti potrebbe affidarsi a Ruaben nel terzetto di centrocampisti con Cremonini spostato in avanti a fianco dell’“ariete” Cicuttini. Se Colpo (che venerdì è rimasto a riposo precauzionale) non dovesse farcela, dentro Ruaben in mezzo al campo e spazio a Bortolotti in avanti come seconda punta. Nell’Altovicentino i “top player” abbondano. Detto dei quattro attaccanti, gli altri elementi di punta del team di Diego Zanin (arrivato tre settimane sulla panchina veneta in sostituzione dell’esonerato Cunico) sono il centrocampista Dal Dosso e i difensori centrali Di Girolamo e Bertazzini. Volti noti alle nostre latitudini sono quelli degli ex Mezzocorona Kicaj e Burato: il primo dovrebbe partire titolare, il secondo si accomoderà probabilmente in panchina.

Ore 12.40 – (Giornale di Vicenza) La prima settimana da capolista è scivolata via tra lavoro, sempre tanto, e qualche sorpresa. Come il rientro a Valdagno di Nchama Oyono, per il quale la Coppa d´Africa resterà per ora un rimpianto – evidentemente la Guinea Equatoriale abbonda di centrocampisti – e soprattutto come la revoca delle porte chiuse nella gara tra Biancoscudati Padova e Montebelluna. Ed è la seconda volta che la neonata società padovana viene graziata. Comunque sia, Diego Zanin. «Sì, di primo acchito sono rimasto un po´ sorpreso dalla decisione, però non mi fermo mai a guardare in casa altrui. Sono molto concentrato sulla mia squadra e sull´avversario. E sono ben contento di riavere Valeriano, continui a lavorare così e andrà lontano insieme a noi». Dunque, testa e pensieri solo per il Dro. E fa bene il tecnico perché i trentini saranno pure piccoli, ma da qualche settimana vestono alla grande i panni di Davide. Chiedere a Sacilese (1-1) e soprattutto a La Fenadora (2-3) per credere. In casa Altovicentino tutti abili e arruolati alla causa, compreso Alessandro Cortesi, recuperato da una botta al piede. Unica assenza, ampiamente prevista, quella di Alberto Pignat, squalificato. Il quadro, insomma, è confortante, resta da capire bene la cornice. «Loro si stanno risollevando. Mi dicono, poi, che giocano su un campo stretto per cui dovremo essere capaci di leggere subito la gara. Con la massima concentrazione, con attenzione e sana cattiveria agonistica. Senza guardare la classifica». Zanin ascolta, non si esalta, e quando gli chiedi un pronostico si apre in un sorriso divertito: «Io sono ottimista di natura, poi c´è il campo con le sue leggi imponderabili. Diciamo che sarò molto contento se avremo aggiunto, a fine partita, qualcosa rispetto a domenica scorsa. Il nostro obbiettivo è migliorare di giornata in giornata. Poi tre punte, due punte e mezza o due, io quello che voglio è che impariamo a mantenere la nostra identità, consapevoli che nel girone di ritorno troveremo tutte squadre motivate dalla classifica, che tenteranno in tutti i modi di farci lo sgambetto. Ogni partita è decisiva. Ricordiamoci, con molto realismo, che il Padova è più di un avversario, che ci saranno ancora situazioni, discutibili, forse dubbie, ma noi dobbiamo essere bravi a non cadere nelle trappole, anche del vittimismo, e mantenere un ritmo molto alto».

Ore 12.30 – (Mattino di Padova) Senza il suo tecnico, ma con l’obiettivo dichiarato di agganciare il quinto posto. La vittoria di una settimana fa al prestigioso Manuzzi di Cesena ha consegnato all’Abano un’opportunità ghiottissima: oggi, allo stadio delle Terme (ore 14.30, arbitro Ceccon di Lovere), contro la nobile decaduta Piacenza, che li precede in classifica di soli due punti, i neroverdi possono operare il sorpasso e agganciare il quinto posto, dietro alle quattro corazzate del girone D. Max De Mozzi, squalificato, in panchina sarà sostituito dal diesse (e allenatore della juniores) Andrea Maniero, ma dalla tribuna potrà osservare il comportamento dei suoi. «La squadra sa quello che deve fare», spiega il tecnico aponense alla vigilia. «Sa come comportarsi ed è cosciente che da ora in poi si gioca molto sugli stimoli, e magari anche da un po’ sulla fortuna negli episodi-chiave della gara. Vincendo oggi possiamo andare quinti da soli, sappiamo che questa dev’essere una bella opportunità». Ma l’Abano, partito per salvarsi come qualunque neopromossa, è davvero, per l’organico che ha, la quinta forza del campionato? «Può lottare per stare tra le prime cinque, e ci può anche riuscire. Ma è un campionato talmente equilibrato che sarà una grande battaglia fino alla fine, perché dietro di noi le squadre non sono certo inferiori e alla fine starà davanti solo chi ha più continuità. L’Abano potrebbe riuscirci, ma non dimentichiamo che la nostra premessa era salvarci. So che la squadra ha delle potenzialità, anche se è solo il primo anno che facciamo questo campionato». In vista del turno infrasettimanale probabile turno di riposo per Barichello, che verrà sostituito da Zanardo al centro dell’attacco. Bruinier ha recuperato e ci sarà, in dubbio il febbricitante Antonioli: se non ce la fa, difesa a quattro.

Ore 12.20 – (Mattino di Padova) Sette giorni che decideranno i prossimi mesi. Saranno le prossime tre partite, contro Ribelle, Rimini e Thermal Abano, a dire se l’Este potrà restare nel terzetto di testa con Rimini e Correggese, principali candidate alla promozione in Lega Pro. Inizia oggi al Nuovo Stadio, dunque, con il match contro la Ribelle (calcio d’inizio alle 14.30, arbitro Alberto Catastini di Pisa) la settimana più importante della stagione. L’Este arriva da due vittorie consecutive, ottenute tra l’altro con prestazioni e risultati convincenti (4-1 al Piacenza e 4-2 al Jolly Montemurlo), ma l’incognita rappresentata dalla formazione ravennate e la necessità di tenere a riposo qualche giocatore in vista dello scontro diretto di mercoledì, potrebbe dare qualche grattacapo a Gianluca Zattarin. Il tecnico atestino, però, vuole i tre punti. «In questo momento la nostra priorità è dare continuità ai buoni risultati finora ottenuti. C’è da dire, però, che l’ultima partita in casa l’abbiamo persa, e quindi dobbiamo anche tornare a vincere davanti al nostro pubblico». La Ribelle, terzultima in classifica, è reduce da due risultati utili consecutivi, proprio come l’Este che, lo scorso 13 settembre, aveva liquidato i romagnoli con un poker. «Non dobbiamo fare affidamento sul 4-0 dell’andata perché con il nuovo anno si azzera un po’ tutto» avverte Zattarin. «I nostri avversari hanno pareggiato con lo Scandicci, una buona squadra, e hanno vinto lo scontro diretto per la salvezza con il Fidenza. Ciò significa che dovremo stare molto attenti e non lasciare nulla al caso». L’ex difensore del Padova, tra l’altro, dovrà rinunciare a ben tre giocatori, come Gal, Bonazzoli e Lelj. Gli ultimi due, già sulla via del recupero, resteranno ai box a scopo precauzionale, in vista della partitissima di Rimini. Non avrà di questi problemi l’allenatore dei biancazzurri, Nicola Campedelli (ex allenatore del Cesena in serie B), che potrà contare su tutti gli effettivi. La Ribelle, nel mercato invernale, si è rinforzata con quattro nuovi acquisti: tre giovani, Abdou Fall, Matteo Cartura e Davide Burnelli (provenienti rispettivamente da Etoile Lusitana, Delta Porto Tolle e Imolese) e l’ottimo attaccante Manuel Nocciolini, arrivato dall’Atletico Montichiari.

Ore 12.00 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Dopo due sconfitte di fila il Montebelluna prova ad invertire la tendenza negativa andando a far visita ai Biancoscudati Padova. Impegno che, difficile già in partenza, rischia di diventare proibitivo vista la voglia di riscatto che animerà i padroni di casa, reduci dall’inaspettata battuta d’arresto di Mogliano. L’allenatore biancoceleste è però intenzionato a tornare a casa con un risultato positivo: «Sapevamo da tempo quanto complicata potesse essere questa partita, adesso lo è di più – sottolinea Daniele Pasa – penso comunque che se ce l’ha fatta l’Union Pro, anche noi abbiamo la possibilità di giocarci le nostre chances. Dovremo far girare in fretta la palla e correre il doppio di loro, però sono fiducioso». Si giocherà a porte aperte dopo l’accoglimento del ricorso padovano. «Non so dire se sia meglio o peggio, di sicuro conosco bene lo stadio Euganeo avendoci giocato ed anche allenato. Il supporto dei tifosi è importante, però la piazza è esigente e se loro non dovessero sbloccare la partita nel primo tempo credo che l’ambiente potrebbe condizionarne la prova. Tuttavia noi dobbiamo concentrarci su quello che succederà in campo». Recuperate Giglio ma non Severgnini. «Matteo si è allenato proficuamente, ci tiene a fare bene visto che il Padova lo aveva cercato a dicembre. Per quanto riguarda Severgnini deciderò all’ultimo, con lui in campo ho la possibilità di giocare indifferentemente a tre o a quattro dietro». Finalmente è stato tesserato Sadia. «È un attaccante rapido e con un buon tiro, ma non so ancora se schierarlo titolare oppure partire con Masiero». Probabile formazione (4-3-1-2): Rigo, Fabbian, Bressan, Guzzo, Frassetto; De Vido N., Nicoletti, Perosin; Giglio; Cecchel, Masiero (Sadia).

Ore 11.50 – (Tribuna di Treviso) Non è l’avversario ideale per tornare a far punti dopo due sconfitte senza gol all’attivo, ma il Montebelluna deve provarci. Alle 14.30 i ragazzi di Daniele Pasa (ex di turno) sono attesi all’Euganeo di Padova dalla vice capolista. Arbitra Giovanni Loprete di Catanzaro, diretta televisiva su Cafè 24 (canale 95) e su Telenuovo. Anche i Biancoscudati sono reduci da due passi falsi, ma potranno contare sull’apporto dei tifosi visto che è stato parzialmente accolto il ricorso della società: a rimanere chiusa per i petardi di Valdagno sarà soltanto la tribuna Fattori, cioè il settore degli ultras. In caso di risultato positivo, per i montelliani sarebbe il primo sgambetto stagionale ad una “grande” del girone. Mister Pasa: «È una partita importante, non serve caricarla. Siamo consapevoli che loro sono più forti di noi, anche se la sconfitta con l’Union Pro dimostra che nulla va dato per scontato. Noi arriviamo da due ko: meritato l’ultimo con la Clodiense, mentre con il Belluno sarebbe stato più giusto un pareggio. Andiamo all’Euganeo per giocarcela dando battaglia». Per il Monte non ci sono squalificati. Il bomber Giglio rientra dal turno di stop e in attacco potrebbe esserci l’esordio di Samba Sadio, rimpiazzato in alternativa da Masiero o Cecchel. A rischio la presenza di Severgnini (forte contusione) e Cusinato per una contrattura al polpaccio. MONTEBELLUNA (4-4-2). Rigo; Frassetto, Fabbian, Severgnini, N. De Vido; Garbuio, Nicoletti, Perosin, A. De Vido; Giglio, Samba.

Ore 11.30 – Probabile formazione Padova (Gazzettino): Lanzotti; Bortot, Sentinelli, Niccolini, Salvadori; Segato, Nichele, Mattin; Cunico; Petrilli, Ferretti.

Ore 11.20 – (Gazzettino) «Abbiamo preso due legnate che ci hanno portato a rivedere le cose, ma da parte nostra non è mai mancato il crederci fino alla fine. I ragazzi hanno voglia di dimostrare che le sconfitte sono state un episodio». Reduce da due ko di fila, il Montebelluna non è intenzionato a fare la parte della vittima sacrificale. «È una squadra giovane, organizzata e bene allenata. Conosco Pasa, ci metterà il bastone tra le ruote, ma vogliamo riprenderci i nostri valori e i tre punti». E proprio Pasa, ex biancoscudato, fa capire le intenzioni dei suoi: «Se ce l’ha fatta l’Union Pro, anche noi abbiamo la possibilità di giocarci le nostre carte. Dovremo far girare in fretta la palla e correre il doppio di loro, sono fiducioso. Conosco bene l’Euganeo avendoci giocato e allenato. Il supporto dei tifosi è importante, però la piazza è esigente e se il Padova non dovesse sbloccare la partita nel primo tempo, l’ambiente potrebbe condizionarne la prova». In campo ci sarà Giglio che i biancoscudati hanno cercato nel mercato di dicembre. Tornando al Padova, i nuovi acquisti Lanzotti e Bortot dovrebbero essere subito della partita. Quanto al modulo, anche ieri è stato provato il 4-3-1-2. «Ma ai ragazzi ho detto di tenere in considerazione pure il 4-2-3-1. Anche se giocando con le due punte tutti e cinque gli attaccanti a disposizione possono incastrarsi meglio. Valuterò l’undici da schierare: un undici tosto che ha il sangue negli occhi». Squalificato Mazzocco, sono costretti ai box Petkovic (lesione di un centimetro all’adduttore), Thomassen (lesione di un centimetro al soleo), Vanzato (ricaduta al retto femorale) e Degrassi (infiammazione al ginocchio).

Ore 11.10 – (Gazzettino) Finora è stato un nuovo anno avaro di soddisfazioni per il Padova che dopo le trasferte amare con Altovicentino e Union Pro torna all’Euganeo. Davanti ci sarà il Montebelluna in quella che forse è la partita più delicata della stagione. C’è da ritrovare in un colpo solo certezze e vittoria per riprendere a marciare forte in classifica, nella speranza che arrivi anche qualche buona notizia dalla gara che l’Altovicentino (avanti di un punto) affronta con il Dro. A inizio settimana Parlato ha tenuto lungamente a rapporto la squadra e oggi si attende la risposta sul campo. «È giusto correggere gli errori, ma ho visto bene i ragazzi. Abbiamo lavorato con maggiore piglio e determinazione. Dispiace per gli infortuni e le squalifiche, ma non dobbiamo piangerci addosso. Vogliamo la reazione, vogliamo cambiare il trend. Siamo concentrati sulla partita che ci aspetta, nella quale tra l’altro giochiamo davanti alla nostra gente. I ragazzi hanno bisogno dell’affetto dei tifosi. Vogliamo vincere con il Montebelluna, che è ciò che più conta». Il presidente Bergamin, mentre lasciava il centro sportivo Geremia dopo la rifinitura, si è rivolto ai cronisti affermando «speriamo che questo brutto periodo sia finito» alludendo al doppio stop consecutivo. «Sarebbe ora – riprende Parlato – speriamo che il trend negativo si sia fermato e che si possa tornare alle caratteristiche che ci hanno portato a disputare il campionato molto importante che stiamo facendo. Questa sera potremo trovarci tutti con quell’entusiasmo che avevamo dieci-quindici giorni fa. Dobbiamo tirare fuori il carattere per andarci a prendere ciò che desideriamo». Poi il tecnico precisa: «Quando eravamo avanti di 5 punti non abbiamo mai pensato di avere già vinto il campionato. Chi vive di calcio sa che non deve alzare la cresta, ma c’era quell’entusiasmo che ti faceva vivere bene la settimana e la domenica».

Ore 11.00 – (Gazzettino) Dopo che il Padova ha fatto al meglio il proprio dovere, vincendo il ricorso e permettendo dunque ai tifosi di assistere alla partita di oggi, con la sola Tribuna Fattori che resterà chiusa al pubblico, adesso la palla passa proprio al popolo biancoscudato che dovrà sfruttare e ricambiare l’assist ricevuto dalla società per fornire alla squadra il consueto caloroso supporto contro il Montebelluna e per spingerla verso il successo. Tutti gli abbonamenti saranno validi, esclusi quelli della Fattori, i cui tifosi potranno comunque assistere all’incontro acquistando il biglietto per un altro settore. E sul proprio profilo Facebook gli ultras hanno già fornito risposta al quesito su dove andranno a posizionarsi. “Ritrovo alle 13 alla biglietteria sud dell’Euganeo – scrivono – tutti in tribuna est”. Nessun limite, inoltre, per l’acquisto dei tagliandi, anche se, visto che il verdetto che annullava le porte chiuse è arrivato solo nel tardo pomeriggio di venerdì, i tempi sono ristretti. Sarà possibile farlo ai botteghini dell’Euganeo, aperti dalle 12.30, ma pure attraverso il sito ticketone.it e nei punti vendita del medesimo circuito, in entrambi i casi fino alle 12. In particolare oggi saranno aperti Toto Abano in via delle Terme 87 ad Abano (telefono 049-810665) e in città la Totoricevitoria Casa Fortuna all’interno del Centro Commerciale La Corte in via Baiardi 5 a Mortise (049-8647805). E nonostante la partita non sia a porte chiuse, è confermata pure la diretta in chiaro su Cafè Tv 24 e su Telenuovo; filo diretto dall’Euganeo pure a Tuttincampo (Tv7 Triveneta, ore 14), radiocronaca su Radio Italia Anni 60. Sul fronte delle scommesse, i favori del pronostico sono nettamente dalla parte del Padova. Nell’agenzia Snai di piazzale Stazione, infatti, il successo biancoscudato è quotato 1,30, il valore più basso della stagione, mentre il segno 2 arriva addirittura a 11. Il pareggio vale infine 4,70.

Ore 10.40 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Volpe dal titolo “Momento delicato, e mai come oggi serve l’aiuto del pubblico”) Chi l’avrebbe mai detto, alla vigilia dello scontro diretto con l’Altovicentino, che il ritorno all’Euganeo sarebbe stato vissuto da secondi in classifica? Eppure sono bastate una prestazione sfortunata e un’altra negativa per tornare ad inseguire una rivale galvanizzata dagli inaspettati “regali” biancoscudati. E a questo punto è molto facile pronosticare una lotta fino all’ultima giornata di maggio. Di sicuro contro il Montebelluna sarà difficile vedere un Padova svagato e approssimativo come quello di Mogliano. L’unico grande ostacolo può essere rappresentato dall’ansia di sbloccare e chiudere subito la partita (come successo all’andata) per evitare che la frenesia possa essere deleteria. In tutto questo la fortuna della squadra è stata anche quella che negli ultimi sette giorni, più che degli errori visti contro l’Union Pro e di una certa involuzione, si sia parlato di argomenti collaterali. Come il ricorso per le porte chiuse e un “mercato” riaperto in fretta e furia, dopo gli infortuni a catena e la penuria di “under”, che hanno costretto Parlato a presentare una formazione largamente rimaneggiata nell’ultima uscita. Anche oggi il tecnico sarà costretto a fare i conti con tante assenze, e la sensazione è quella che, provando a raccogliere sei punti su sei, arrivi al momento giusto la pausa di fine gennaio, che gli regalerà due settimane di tempo per provare a plasmare un Padova pronto al rush primaverile.

Ore 10.30 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Volpe dal titolo “Momento delicato, e mai come oggi serve l’aiuto del pubblico”) Mentre per tutta la settimana si è discusso su come sarebbe stato giocare all’interno di uno stadio vuoto e silenzioso, la società biancoscudata e i suoi avvocati preparavano il ricorso vincente. Non c’è che dire, rispetto alle ultime stagioni sembra girare tutto per il verso giusto, non solo in campo ma anche nelle aule giudiziarie (chi si scorda il “caso black out” di Modena con il Carpi?), e quello messo a segno dai legali del Padova può essere sicuramente definito un grande colpo. Perché mai come in questa stagione il pubblico dell’Euganeo si è rivelato il dodicesimo uomo in campo. Certo, le prestazioni della squadra hanno favorito non poco l’entusiasmo rinnovato della piazza padovana, ma anche nei piccoli momenti “bui” i tifosi sono stati in grado, quantomeno allo stadio, di accantonare i mugugni tipici delle scorse stagioni. Ed è quello a cui saranno chiamati anche oggi. Sì, perché il Padova sta attraversando il momento più delicato da quando è iniziato il campionato e ha un bisogno imprescindibile di sentire tutta la forza e la spinta dei propri tifosi. E, a giudicare dall’euforia con la quale è stata appresa la notizia della riapertura dei cancelli, la sensazione è che anche oggi il pubblico proverà a trascinare la squadra fuori dal piccolo pantano in cui si è ficcata.

Ore 10.20 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Lanzotti; Bortot, Sentinelli, Niccolini, Salvadori; Segato, Nichele, Mattin; Cunico; Petrilli, Ferretti.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) La riapertura dei cancelli dell’Euganeo vi eviterà di giocare in un clima surreale come quello che si sarebbe creato a porte chiuse. «Come sempre rinnovo alla nostra gente l’appello a farsi sentire tutto il proprio calore. E finora l’ha fatto alla grande. Quando eravamo avanti di 5 punti, non abbiamo mai pensato di aver già vinto il campionato, ma c’era quell’entusiasmo che ti faceva vivere bene la settimana. Poi abbiamo preso due legnate sui denti, che ci hanno portato a rivedere le cose. Da parte nostra non è mai mancato il crederci fino alla fine, spero vivamente che quello di Mogliano sia stato un episodio e che sia stato messo da parte. Voglio ritrovare il giusto entusiasmo». Che Montebelluna si aspetta? All’andata il loro atteggiamento favorì la velocità delle punte biancoscudate. «Sarà un Montebelluna diverso, il girone di ritorno è un film già visto nel quale si fanno delle correzioni. Conosco Pasa, ci metterà il bastone tra le ruote con una squadra giovane, organizzata e bene allenata».

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Come successo anche nelle precedenti partite, Parlato dovrà fare i conti ancora con le tante assenze. Oltre allo squalificato Mazzocco, restano fuori i lungodegenti Petkovic e Busetto, oltre a Thomassen, che nell’amichevole di giovedì ha rimediato un piccolo stiramento al polpaccio, e Degrassi, alle prese con un ginocchio malandato. «Dispiace, soprattutto per chi non può esserci. Ma non possiamo piangerci addosso. Ai ragazzi ho detto di tenere in considerazione sia il “4-2-3-1” che il “4-3-1-2”, per far sì che le caratteristiche dei giocatori possano integrarsi meglio. Giocando con le due punte, tutti gli attaccanti che ho a disposizione possono integrarsi, pur avendo caratteristiche diverse». Molto probabile, quindi, il modulo con i due attaccanti, con Zubin in ballottaggio con Petrilli. Visto l’obbligo degli “under”, i due nuovi arrivati Bortot e Lanzotti partiranno dal primo minuto? «Può essere. Bortot è un ragazzo molto dinamico, che fa della corsa e del temperamento le qualità migliori. Entra in una categoria dove aumenta la responsabilità e il peso del ruolo. Lanzotti è molto forte fisicamente e dotato di buona tecnica. Sono due ottimi ragazzi».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) «Speriamo siano finite ’ste due settimane nere». L’auspicio spontaneo, condito dall’immancabile sorriso, è quello del presidente Giuseppe Bergamin. Come di consueto, alla seduta di rifinitura svolta ieri mattina alla Guizza, non è mancato nessuno dello stato maggiore della Biancoscudati Padova. L’umore è quello giusto, rinfrancato anche dalla decisione della Corte d’Appello, che ha riaperto le porte dell’Euganeo dopo la squalifica del giudice sportivo. Anche la tensione sembra essere quella giusta, o quantomeno così si augura Carmine Parlato, che per la gara di questo pomeriggio contro il Montebelluna non intende tollerare altri passi falsi. «Sarebbe ora di tornare a vincere», analizza il tecnico. «Noi scenderemo in campo per ricercare la prestazione come sempre, ma in questa occasione, più che mai, contano solo i tre punti per arrestare il trend negativo». Martedì c’è stato un lungo confronto tra lei e la squadra. Come ha visto i giocatori dopo quel faccia a faccia? «Avevo notato fin da subito una reazione. Ma allo stesso tempo, fin da subito, avevo detto che la reazione migliore avrebbero dovuto mostrarla in campo contro il Montebelluna. È stata una settimana in cui abbiamo lavorato con determinazione, e adesso valuterò con lucidità l’undici da schierare. Un undici tosto, che abbia fame e il sangue negli occhi».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) All’andata l’ex Daniele Pasa (giocatore con Ferrari e Colautti, poi vice di Dal Canto sulla panchina biancoscudata) alzò le mani di fronte al 4-1 rifilatogli dal Padova. Oggi il lato psicologico potrebbe variare: «Dovranno fare i conti con la pressione e la tensione», spiega. Problemi di formazione per Pasa, che rischia di non poter utilizzare due elementi di “peso” come Severgnini e Giglio, quest’ultimo il centrocampista che solo un mese fa De Poli ha provato a più riprese a portare a Padova, in dubbio entrambi per il match. Pronto, invece, il nuovo arrivato Sadio Samba (nella foto), ex Primavera biancoscudato, che dopo aver disputato la prima metà di stagione con la maglia del Belluno è stato prelevato proprio dal Montebelluna solo tre giorni fa.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Due soli giorni di prevendita, ma con la riapertura dell’Euganeo dopo la decisione della Corte Sportiva d’Appello della Figc il colpo d’occhio questo pomeriggio sarà comunque importante. Allo stadio, infatti, entreranno tutti, abbonati e non, e solo la Tribuna Fattori si presenterà deserta per effetto della chiusura decisa due giorni fa dalla corte della Federcalcio. Gli ultras, che di solito occupano quel settore, hanno deciso di spostarsi in Tribuna Est, ma potrebbe essere che, per evitare di mischiarsi agli abbonati e ai paganti di quel settore tradizionalmente meno “caldo”, vengano fatti sistemare nello spicchio Nord, vicino alla curva ospiti. I biglietti per la partita sono in vendita da ieri mattina, e la prevendita continuerà fino alle 12 di oggi tramite il circuito Ticketone (al sito internet www.ticketone.it) e nei due punti-vendita che hanno garantito l’apertura per questa mattina, la ricevitoria “Casa Fortuna” a Mortise, all’interno del centro commerciale “La Corte”, e la Toto Abano via viale delle Terme 87. La gara in tv. Nonostante la riapertura dell’Euganeo, la partita sarà trasmessa integralmente e in diretta televisiva dalle due emittenti che in settimana ne avevano acquistato i diritti. Dalle 14 il via su Cafè24 (canale 95 e 666 del digitale terrestre) per l’ampio pre-partita e le interviste a pochi minuti dall’inizio del match, che sarà commentato da Stefano Volpe, quindi dalle 14.15 collegamento anche su Telenuovo (canale 11) con la telecronaca di Martina Moscato e Franco Gabrieli.

Ore 09.10 – Probabile formazione Padova (Corriere del Veneto): Lanzotti; Bortot, Sentinelli, Niccolini, Salvadori; Dionisi, Nichele, Mattin; Cunico; Ferretti, Petrilli.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Considerata la situazione e l’infortunio di Petkovic, però, alla fine il Padova sembra aver pescato davvero bene dal vivaio di una società che da sempre cura molto bene il settore giovanile. Poi c’è il Montebelluna, avversaria da non sottovalutare e da battere ad ogni costo. Parlato sa bene che psicologicamente è il momento più difficile della stagione e un eventuale nuovo passo falso potrebbe costare carissimo: «Affrontiamo una squadra attrezzata e ben allenata da Pasa – ammette Parlato – e dobbiamo correggere in fretta gli errori commessi nelle ultime partite. Dispiace per squalifiche ed infortuni, ma non dobbiamo in alcun modo piangerci addosso». L’apertura di tutti i settori dell’Euganeo comporterà un esodo biblico degli ultras in Tribuna Est. «Sono contento per le porte aperte — ammette Parlato — perché bisogna restare ancor più vicini alla squadra. Stavolta non ci sono alternative, vogliamo e dobbiamo vincere. Dobbiamo tirare fuori l’entusiasmo, il carattere e la grinta, e dobbiamo farlo in maniera costante».

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Sul campo della Guizza, per l’ultima rifinitura, arrivano ben poche indicazioni sulle idee di Carmine Parlato, che stavolta gioca a carte coperte. Tra i pali sembra quasi scontato che debutti Lanzotti, anche perché oltre a Busetto, anche un altro Under (Mazzocco) è ko e Bortot è appena arrivato, oltre a non essere in buone condizioni fisiche. «E’ stata una settimana in cui sono successe tante cose – ammette il tecnico campano – sono successe tante cose e abbiamo avuto qualche problemino. Sono arrivati due nuovi ragazzi per rimpolpare un organico già importante. Bortot fa della corsa e del temperamento le sue qualità migliori, ma deve subito entrare nell’ottica della serie D, dove a farla da padrona è l’ignoranza tattica. Lanzotti è fisicamente forte e dotato di una buona tecnica. Potrebbe anche essere subito titolare, arriva pronto e l’ho visto bene nei primi allenamenti». A Modena, dove l’hanno dato in prestito, lo descrivono come un portiere abile fra i pali e pure nelle uscite alte, con qualche problemino a gestire il pallone con i piedi.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Con un nuovo portiere, con la Tribuna Fattori chiusa, con i biglietti in vendita degli altri settori che, di fatto, aprono le solite discussioni sul reale senso di un provvedimento (le porte chiuse) poi cancellato in extremis. E così Padova-Montebelluna, fra dirette televisive annunciate, cancellate e poi confermate, comincia all’insegna del caos di una settimana schizofrenica che si chiude aprendo le porte al calcio giocato. In mezzo c’è una partita da vincere, ci sono due sconfitte pesanti da cancellare che hanno ricacciato i Biancoscudati al secondo posto in appena una settimana, c’è una formazione da decriptare con tante scelte che alla vigilia appaiono tutto fuorché scontate. «Abbiamo avuto una settimana particolare — spiega il direttore sportivo Fabrizio De Poli, ieri a Cittadella per visionare il match fra i granata e il Modena — e abbiamo avuto qualche problema per coprire la falla che si era aperta in porta. È arrivato Lanzotti e siamo contenti della nostra scelta. Adesso tocca alla squadra reagire dopo le due sconfitte subite nelle ultime due settimane».

Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (domenica 18 gennaio, ore 14.30): ArziChiampo-Mori Santo Stefano, Belluno-Tamai, Clodiense-Union Ripa La Fenadora, Dro-AltoVicentino, Giorgione-Union Pro, Legnago-Kras Repen, Mezzocorona-Fontanafredda, Padova-Montebelluna, Sacilese-Triestina.

Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: AltoVicentino 42, Padova 41, Belluno 37, Sacilese 32, La Fenadora e Clodiense 29, ArziChiampo 28, Montebelluna e Tamai 27, Union Pro 25, Fontanafredda 24, Giorgione 20, Dro 19, Legnago 17, Triestina e Kras Repen 14, Mori Santo Stefano 8, Mezzocorona 7.

Ore 08.34 – Serie D girone C, diciottesima giornata: AltoVicentino-Legnago 2-0, Fontanafredda-ArziChiampo 2-3, Kras Repen-Sacilese 1-0, Montebelluna-Clodiense 0-3, Mori S.Stefano-Belluno 2-2, Tamai-Giorgione 0-0, Triestina-Mezzocorona 2-1, Union Pro-Padova 3-2, Union Ripa La Fenadora-Dro 2-3.

Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Macron Store, Supermercati Alì, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Zero Emissioni, Ecosystem, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 17 gennaio: rifinitura alla Guizza, assenti gli infortunati Petkovic, Degrassi e Thomassen.




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