Fonte: Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia
Sono finiti sulla graticola, hanno mandato giù le sfuriate di Carmine Parlato, e si sono dati una bella occhiata reciproca prima di dirsi: «Da adesso basta». L’Union Pro, in una sola partita, ha messo in crisi l’intero castello difensivo biancoscudato: tre gol in 90’ (mai successo) e troppi svarioni eclatanti che hanno contribuito alla disfatta finale, con annesso sorpasso in classifica da parte dell’Altovicentino. I due pilastri della retroguardia del Padova, Davide Sentinelli e Daniel Niccolini, accettano le critiche e ammettono l’errore: «Sì, ci siamo detti: “Ora basta”». Dopo dieci partite consecutive senza riuscire a mantenere la porta inviolata, Sentinelli ammette che qualcosa negli ultimi tempi non è andato come avrebbe dovuto: «Una situazione che non ci va giù», confessa il difensore romano. «Prendiamo gol da dieci gare di fila, e ci dà fastidio: non tanto perché siamo una formazione che vuole vincere e non dovrebbe commettere simili ingenuità, ma soprattutto considerata la caratura di noi più “esperti” della squadra. Dobbiamo migliorare tutti nella fase difensiva, perché una squadra che può andare a segno in qualsiasi momento non dovrebbe temere che i gol che riesce a fare non siano sufficienti per portare a casa i punti».
Il campanello d’allarme delle ultime settimane, dopo Mogliano s’è fatto fortissimo: «Stiamo lavorando da tempo sulla fase difensiva, ma questa settimana forse lo facciamo più di altre occasioni perché la sconfitta di domenica ci brucia molto. Il problema principale è che la gran parte dei gol subìti sono arrivati per mancanza di attenzione: a Mogliano abbiamo commesso due grossi errori sul primo e sul terzo, altre volte abbiamo spento la luce pensando che le partite fossero già chiuse e lasciando l’iniziativa agli avversari. Dobbiamo ricordarci che tutti con noi giocano alla morte, ed elementi d’esperienza come noi non dovrebbero commettere leggerezze simili. Basta mollare un attimo, ed ecco cosa succede: da un momento all’altro ti ritrovi secondo, invece che essere a + 8 sull’Altovicentino. Ci siamo riuniti, ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti di darci un taglio». Domenica scorsa, in particolare, il Padova è giunto all’apice delle sue difficoltà. «Non siamo entrati in campo con la giusta cattiveria», prosegue Sentinelli.
«Troppo sicuri della nostra forza, di poter vincere contro chiunque, e abbiamo sottovalutato l’Union Pro. Abbiamo trasformato in difficile una gara che sulla carta poteva essere semplice: non siamo riusciti a tenere il risultato dopo essere andati in vantaggio, né a raddrizzarlo successivamente. A differenza di altre occasioni, molti di noi sono mancati sotto il profilo tecnico e caratteriale. È stata una giornataccia, ma spero sia solo un episodio. Anche perché ci siamo macchiati di troppe ingenuità». Al posto dell’amarezza seguita alla sconfitta, con il passare dei giorni sembra essere tornata la determinazione. Magari uno dei due centrali rischierà il posto contro il Montebelluna, visto che in panchina ci sono elementi come Thomassen e Dionisi che possono tranquillamente dare respiro ad una coppia difensiva che sin qui ha corso a mille in quasi tutte le partite, ma la strada è segnata: «Io e Daniel (Niccolini, ndr) siamo i giocatori di maggior esperienza lì dietro, dovremmo guidare i giovani a commettere meno errori e invece domenica è avvenuto il contrario. Questo ci ha fatto girare molto le scatole, non è possibile concedere due occasioni a partita e prendere gol sistematicamente. In due settimane abbiamo lasciato per strada tanti punti perdendo il primato e questo non è da grande squadra». Il Montebelluna, che anche all’andata ha dimostrato di saper giocare discretamente, sarà un banco di prova immediato: «Il gruppo è pronto per questa battaglia».