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Ore 22.30 – Mori Santo Stefano-Padova, arriva anche l’ufficialità della notizia che circolava già da molti giorni: la sfida del 25 gennaio si giocherà allo stadio “Quercia” di Rovereto.
Ore 22.10 – Mercato AltoVicentino: vicino l’acquisto di Francesco Bertinetti, difensore classe 1995 del SudTirol.
Ore 21.50 – (Il Piccolo) Perdita importante quella inflitta ieri dal giudice sportivo alla Triestina, che come previsto ha squalificato per una giornata Daniele Proia, al quale l’ammonizione per proteste contro il Mezzocorona è costata cara, visto che era diffidato. Il biondo centrocampista dovrà così saltare la trasferta di domenica contro la Sacilese. Nelle file degli avversari mancherà invece Andrea Boscolo (squalificato per due turni la scorsa settimana). Sempre a proposito di Sacilese, rispetto alla partita contro il Kras rientreranno Manucci, Baggio e Beccia. Queste comunque le decisioni prese dal giudice sportivo nel girone C della serie D: 4 giornate di squalifica a Trevisiol (Union Pro), 3 a Pellicano (Belluno), 2 a Bizzotto (Giorgione) e una a De Carli (Union Ripa), Pignat (Altovicentino), Mazzocco (Padova), Pelizzer (Clodiense), Ischia (Dro), Fochesato (Mezzocorona), Proia (Triestina) e Pozza (Mori S. Stefano). Intanto gli alabardati proseguono la preparazione in vista di Sacile. Ieri doppia seduta, con lavoro sulla forza al mattino nella palestra del Rocco e consueto allenamento al pomeriggio sul sintetico di Prosecco, dove si è lavorato in modo specifico sulla difesa per poi disputare una partitina di mezzora su campo ridotto. È rientrato regolarmente nei ranghi anche Andrea Ventura, bloccato dall’infulenza nello scorso week-end. Infermeria quindi quasi svuotata del tutto, visto che rimangono indisponibili gli infortunati di lungo corso Pontrelli e Giordano. Oggi pomeriggio a Prosecco è prevista una partitella in famiglia tra la prima squadra e la formazione Juniores.
Ore 21.30 – (Il Piccolo) Adesso che finalmente la Triestina ha infranto quello che poteva ben definirsi, volenti o nolenti, il tabù dello stadio Rocco (difficile non parlare in questi termini quando non si vinceva in casa da nove mesi), la squadra alabardata deve sfruttare quella che calendario alla mano si presenta un’occasione davvero ghiotta in questo girone di ritorno. Ora che gli alabardati hanno rotto la maledizione e hanno constatato anche quanto può essere importante l’appoggio dei tifosi non appena la squadra fa risultato, il fattore campo può diventare decisivo nella corsa salvezza e diventare l’ago della bilancia per le sorti dell’Unione. Dopo il Mezzocorona, infatti, in questo girone di ritorno la Triestina potrà affrontare in casa ben quattro delle dirette rivali nella corsa alla salvezza: al Rocco arriveranno certamente Dro, Giorgione e Mori Santo Stefano, ma ci possiamo mettere anche il Kras perché è vero che non si sa ancora dove si giocherà il derby, ma in ogni caso la squadra alabardata avrà un appoggio massiccio in termini di tifosi. Non solo, verso la fine del campionato arriverà a Trieste anche il Fontanafredda, che attualmente è in una zona tranquilla ma che in quei mesi potrebbe essere già salva e appagata oppure di nuovo nel mirino, visto che nella famigerata partita in terra pordenonese gli avversari si erano dimostrati davvero poca cosa. Tutto questo cosa significa? Che la Triestina, se si sarà finalmente sbloccata in termini di coraggio e autostima dopo il successo di domenica scorsa e ritroverà serenità e confidenza con la vittoria, ha davvero l’occasione di pensare alla salvezza diretta: la condizione, però, sarà quella di non fallire questi appuntamenti con i tre punti che sulla carta risultano abbordabilissimi. Se la squadra di Ferazzoli batterà Dro, Giorgione e Mori Santo Stefano, se riuscirà a prevalere nel derby e verso fine campionato supererà il Fontanafredda, ecco che sommate a quella già ottenuta con il Mezzocorona sarebbero già sei le vittorie alabardate nel girone di ritorno. Molto vicino quindi a quell’ipotetica e sulla carta quasi irrealizzabile tabella salvezza per arrivare a 38-39 punti, una ruolino di marcio che prevede appunto 7 vittorie dopo il giro di boa. Se poi la quota salvezza si abbasserà (il Giorgione potrebbe anche non continuare con lo stesso passo) e si riuscirà anche a strappare qualche pareggio qua e là, ecco che lottare per la salvezza diretta nelle ultime giornate potrebbe non essere più un’utopia con i contorni del miraggio, ma assumere quelli della realtà. Certo, tutto molto facile a dirsi, decisamente più complicato a farsi, come dimostra l’enorme fatica fatta per battere anche il Mezzocorona. Ma la Triestina deve assolutamente puntare gran parte delle sue fiches proprio negli scontri diretti al Nereo Rocco, sul campo dove la curva Furlan fa sempre la sua parte, dove la squadra è riuscita addirittura a rimontare in venti minuti dall’1-4 al 4-4, dove se si riesce a scaldare il cuore dei tifosi si può davvero ricevere una grande iniezione di slancio ed entusiasmo.
Ore 21.10 – (Tribuna di Treviso) Mano pesante del giudice di serie D sull’Union Pro. Il difensore centrale Enrico Trevisiol, classe 1988, è stato squalificato per quattro giornate «per avere, a gioco in svolgimento, colpito un avversario (Ferretti, ndr) con una gomitata molto violenta in pieno volto. A seguito del colpo ricevuto il calciatore perdeva i sensi e, soccorso dai medici, non faceva più rientro in campo». La società non ha ancora deciso se farà ricorso o meno. Trevisiol salterà il derby con il Giorgione e le partite con Dro, Clodiense e Sacilese: potrà ritornare il 22/2 contro il Legnago. La sua assenza rappresenta un problema poiché il potenziale sostituto, Alvise Nobile, è reduce da una piccola operazione chirurgica. Ed anche Rossi, che ha più volte giocato in difesa, ha un problema alla schiena. Nella “Pro” è stato inoltre inibito per una settimana (fino al 21/1) il dirigente Franco Cecchetti per proteste nei confronti dell’arbitro. Stop invece di due giornate per Stefano Bizzotto, attaccante classe 1994 del Giorgione (finora poco impiegato), per intervento falloso a gioco fermo. Per quanto riguarda le avversarie, il trevigiano De Pieri (mister del Fontanafredda) salterà la gara con il Giorgione del 25/1. Nel Padova, prossimo avversario del Montebelluna, fermato Mazzocco.
Ore 20.50 – (Messaggero Veneto) Per due gare mister dalla tribuna. A Mezzocorona e nel successivo impegno casalingo con il Giorgione, niente panchina per il tecnico del Fontanafredda, Maurizio De Pieri, ieri squalificato dal giudice sportivo di serie D per due giornate a causa delle «espressioni irriguardose rivolte all’arbitro» nel corso dell’ultimo match con l’Arzichiampo, che gli erano già costate l’espulsione. E’ questo l’unico provvedimento che riguarda le pordenonesi in un “bollettino” caratterizzato dalle pesanti sanzioni inflitte ai difensori Trevisiol (Union Pro) e Pellicanò (Belluno). Al primo la gomitata con cui domenica scorsa ha mandato in ospedale l’attaccante del Padova, Gustavo Ferretti, è costata 4 giornate. Una in meno al collega bellunese, reo di una manata al volto di un giocatore del Mori Santo Stefano. Pellicanò salterà dunque sia il match col Tamai in programma domenica sia quello col Fontanafredda della quarta giornata di ritorno. Rimanendo in tema di prossime rivali: domenica Triestina a Sacile senza il centrocampista Proia, mentre il Mezzocorona sfiderà il Fontanafredda privo del difensore Fochesato.
Ore 20.20 – (Corriere delle Alpi) A testa bassa verso la partita di domenica a Chioggia contro la quotata Clodiense. Subito archiviato lo sfogo del mister Parteli nel dopo partita con il Dro in un incontro chiarificatore fra l’allenatore e lo zoccolo duro della squadra e sbollita la rabbia per la sconfitta maturata dopo aver riacciuffato il pareggio e sfiorando il vantaggio prima di subire il gol della beffa alla fine, il Ripa Fenadora si rimbocca le maniche. «Ripartiamo come abbiamo sempre fatto». A suonare la carica è il vice allenatore neroverde Mauro Fin, che domenica scorsa è andato a osservare la Clodiense giocare (e vincere nettamente) contro il Montebelluna in trasferta. 3-0 per gli ospiti e prestazione analizzata nei dettagli. «Ho vista una squadra quadrata con delle belle individualità: mi ha impressionato Mazzetto, l’autore del secondo gol che ha giocato da esterno a centrocampo», racconta Fin. «Vincere a Montebelluna 3-0 non è facile». Banco di prova. Quello di domenica è il primo di due scontri diretti uno dietro l’altro, perché dopo la trasferta con la Clodiense (che ha gli stessi punti in classifica dei neroverdi), arriva al Boscherai la Sacilese (che di punti attualmente ne ha 3 in più ed è quarta) in un finale di gennaio infuocato, che dirà molto delle ambizioni dell’Union. «Abbiamo queste due partite consecutive, contro due squadre vicine a noi, che serviranno per vedere se affettivamente possiamo rimanere là in classifica», commenta il vice allenatore del Ripa Fenadora. «Nono sono partite decisive, perché poi ce ne sono ancora tante, con tantissimi punti in palio. Sono sicuramente importanti, da affrontare una alla volta. Il campionato è ancora lungo, abbiamo appena cominciato il girone di ritorno dopo aver disputato un’andata da 29 punti. Dobbiamo tentare di confermarci su questi livelli, è nelle nostre possibilità». Voglia di riscatto. «Dobbiamo dimostrare compattezza, quella che probabilmente è mancata contro il Dro visto che abbiamo preso tre gol, cosa che non ci succede tanto spesso visto che siamo una delle migliori difese del campionato. Qualcosa sotto questo aspetto, sia di reparto che individualmente, è andato storto e va aggiustato». A Chioggia per ricominciare a correre. «Facciamo tesoro degli errori che sono stati commessi contro il Dro, sia di reparto che individuali, ci lavoriamo sopra questa settimana e prepariamo la sfida con la Clodiense», prosegue Mauro Fin. «Se abbiamo preso tre gol significa che qualcosa non ha funzionato, l’arbitro poi ha fatto un grave errore sul rigore che ci ha lasciato ingiustamente in dieci e con l’uomo in meno c’è stata la reazione», sottolinea il vice allenatore dell’Union. «Di cose positive quindi ce ne sono state anche domenica, ma anche errori sui quali ragionare». Una giornata a De Carli. Il giudice sportivo ha fermato il portiere del Ripa Fenadora Paolo De Carli per un turno dopo l’espulsione di domenica (contestatissima nell’episodio del rigore). Squalificato per una giornata anche il preparatore atletico Graziano Santomaso.
Ore 19.50 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Ecco Andrea. Ufficialmente accolto da Stefano Mosca e Merli Sala nelle foto di rito (a destra quella con Ivan), dopo una settimana abbondante di prova il centrale difensivo classe 1995, ex Este, ieri ha firmato il suo contratto in giallo e blu ed è dunque diventato ufficialmente il diciannovesimo giocatore di Roberto Vecchiato. «Ringrazio la società e in particolare il direttore Fardin per avermi proposto di venire in una piazza importante come Belluno – sono le prime parole di Andrea -. Fin dai primi allenamenti ho cercato di mettermi al servizio della squadra e del mister e spero di ripagare questa fiducia sul campo». «Lo seguivamo da mesi – replica il direttore stesso – il mister lo ha valutato attentamente e siamo stati tutti concordi nel volerlo tesserare. Nella prima parte della stagione non ha giocato molto, anche a causa di un infortunio, ma fisicamente ora sta bene e deve solo lavorare per migliorare la sua condizione fisica». «Andrea deve recuperare la forma fisica – chiude Vecchiato – non è pronto, è indietro e deve raggiungere i compagni. Ma quando lo farà sarà in grado di aiutarci». Domenica però non parteciperà alla sfida casalinga con il Tamai.
Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Esagerati. Paolo Pellicanò saluta tutti, altro non può fare, e arrivederci tra un mese. La giustizia sportiva, o più facilmente il referto del direttore di gara, ci è andata giù pesante e per l’espulsione di domenica in casa del Mori ha squalificato il ragazzo per tre giornate. Se ne aspettavano due, la sanzione-tipo per un fallo di reazione, e invece ecco pure la terza che rinvia Paolo a Triestina-Belluno del prossimo 15 febbraio. «È una punizione esagerata – commenta mister Vecchiato – non è stato nulla di che, una reazione che definirei quasi tranquilla. Si è svolto tutto in un lampo e Paolo è uscito dal campo senza dire una parola. Comunque ormai è andata, pazienza». Il Belluno farà ricorso? «Non credo proprio, non so quanto potrebbe servire. È andata così e vorrà dire che per tre giornate rimedieremo in qualche modo. E i modi, fortunatamente, ci sono». Idee? «Si dovrà vedere di domenica in domenica, quel che è certo è che la prossima, contro il Tamai, gioca Mosca. Stefano se lo merita, quest’anno ha trovato meno spazio per la regola dei fuoriquota. Stavolta starà fuori qualcun’altro». LE ALTERNATIVE – Se i quattro fuoriquota titolari fossero Solagna, Pescosta, Posocco e D’Incà, in caso di conferma di Sommacal potrebbe stare fuori uno tra Masoch e Miniati, con l’arretramento di Duravia fra i tre di metà campo. A meno che il sacrificato sia Sommacal: allora Pescosta farebbe il centrale e a destra rivedremmo Paganin. Le alternative comunque non mancano. Ieri intanto il gruppo si è allenato al completo. Qualche problemino solamente per Paoletti, alle prese con un fastidio all’adduttore. Per Andrea Radrezza invece si prospetta un nuovo sabato in campo, con la Juniores. «Andrea ha bisogno di giocare – commenta Vecchiato – pensarlo in campo dal 1’ con noi è follia, deve mettere su minuti».
Ore 19.10 – (Corriere delle Alpi) Andrea Di Bari veste la maglia gialloblù. Dopo una settimana esatta dal primo allenamento con la squadra, il difensore centrale, classe 1995, è a tutti gli effetti un giocatore del Belluno e lo sarà fino a giugno quando sarà di nuovo libero di decidere la sua nuova destinazione. Ieri Di Bari ha messo nero su bianco il suo accordo con la società di Piazzale della Resistenza e sarà disponibile già per l’impegno casalingo di domenica contro il Tamai. Il buco lasciato dalla partenza di Julian Pruestner è colmato. «Sono davvero felice di aver posto la mia firma sul modulo di tesseramento e di essere diventato ufficialmente un giocatore del Belluno – commenta Andrea Di Bari – ringrazio la società e in particolare il direttore sportivo Augusto Fardin per avermi proposto di venire in una piazza importante come Belluno. Fin dai primi allenamenti ho cercato di mettermi al servizio della squadra e del mister e spero di ripagare questa fiducia sul campo. Il gruppo mi ha accolto subito molto bene e non ho avuto difficoltà a integrarmi in uno spogliatoio composto comunque da tanti giovani come me. I prossimi mesi saranno molto impegnativi e spero proprio che tutti insieme riusciremo a toglierci grandi soddisfazioni». La dirigenza esprime soddisfazione per l’arrivo. «Andrea è un ragazzo che seguivamo da un po’ di tempo – dice il ds Fardin – e nei suoi primi allenamenti ha dimostrato di essere un ottimo giocatore. Il mister lo ha valutato attentamente e siamo stati tutti concordi nel volerlo tesserare per i prossimi sei mesi. Nella prima parte della stagione non ha giocato molto, anche a causa di un infortunio, ma fisicamente ora sta bene e deve solo lavorare per migliorare la sua condizione fisica. Se il mister lo riterrà opportuno, Andrea potrà essere convocato già per la partita di domenica contro il Tamai».
Ore 18.50 – (Corriere delle Alpi) Che stangata. Lunga squalifica per Paolo Pellicanò. Il giudice sportivo ha rifilato tre giornate al terzino del Belluno dopo la partita pareggiata contro il Mori S. Stefano. Il comunicato riporta che il difensore del Belluno avrebbe colpito un calciatore avversario con una gomitata al volto a gioco fermo. L’ex giocatore della Feltrese nel finale di partita aveva rimediato il cartellino rosso diretto. Raggiunto telefonicamente Paolo Pellicanò ci tiene prima di tutto a spiegare cosa è accaduto in campo e poi a scusarsi con i suoi compagni. «Non è stato un colpo voluto – chiarisce Paolo Pellicanò – eravamo sul risultato di 2-2 e c’era un fallo laterale per noi. L’avversario ha allontanato la palla per perdere tempo, oltre a tenermi per il braccio, e io per recuperare velocemente la sfera mi sono liberato dalla sua presa con troppa foga e ne è venuto fuori questo colpo al viso assolutamente fortuito, non l’ho fatto apposta. Mi scuso con la società, il mister e i miei compagni per quanto accaduto perché con un uomo in meno potevamo anche rischiare di perderla alla fine. Purtroppo la rabbia di aver subito due reti in rimonta si è trasformata in nervosismo e non in energie. Adesso c’è poco da fare, mi allenerò al massimo nelle prossime settimane per tornare in campo ed essere pronto. La squadra dovrà fare a meno di me che sono un fuoriquota, ma l’arrivo di Andrea Di Bari arriva a pennello. Deve ancora ritrovare il ritmo partita ma in questi allenamenti l’ho visto bene e ha già conquistato il mister e tutti noi». Ti aspettavi questo verdetto del giudice sportivo? “Sinceramente pensavo due – conclude Pellicanò – ma dentro di me avevo questo presentimento e purtroppo così è stato”.
Ore 18.30 – (Biancoscudati Padova) Domani, venerdì 16 Gennaio è l’ultimo giorno della campagna abbonamenti per le rimanenti partite casalinghe del girone di ritorno, importanti occasioni per sostenere i Biancoscudati nei momenti cruciali della stagione che li sta vedendo protagonisti. Sono attualmente 103 le adesioni, che vanno ad aggiungersi alle 3.511 tessere sottoscritte a settembre.
Ore 18.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Sono qui perché io e il Venezia abbiamo lo stesso obiettivo, rilanciarci subito». È spinto da grandi motivazioni Simone Guerra, 25enne attaccante piacentino e primo innesto invernale – probabile il suo debutto da titolare accanto a Magnaghi già dopodomani al Penzo (ore 15) contro il Pordenone – per il team di Michele Serena. Un allenatore che il neo arancioneroverde conosce bene, essendo stato alle dipendenze del tecnico mestrino nella seconda parte della stagione 2011/12, nello Spezia che quell’anno in Lega Pro1 vinse tutto quel c’era da vincere.
«Venezia è per me un’opportunità importante che arriva in un momento un pò particolare, quindi non nascondo come nella mia scelta abbia influito la possibilità di ritrovare un mister che conosco e che mi conosce». Un anno fa Guerra, voluto dal ds De Franceschi per la sua adattabilità da seconda a prima punta, lasciava l’Entella (non prima di aver firmato la sconfitta del Venezia a Chiavari) lanciata verso la serie B. «Il Benevento mi offriva un triennale che di questi tempi un calciatore non può rifiutare – ammette – soprattutto perché con l’Entella il mio contratto sarebbe scaduto a giugno. In giallorosso sono stato bene pur essendo entrato in gioco solo a marzo, siamo arrivati ai playoff, poi quest’estate ci sono state altre possibilità». Vale a dire la discesa a Matera nel girone C di Lega Pro. «È vero, fino a novembre ho sempre giocato (senza riuscire a trovare la via del gol, ndr), però nel complesso ho avuto qualche problema per motivi che voglio dimenticare e lasciarmi alle spalle. Prima di Natale ho giocato solo due spezzoni ma sono pronto e non vedo l’ora di debuttare». Guerra è cresciuto nel Piacenza fino a diventarne capitano, esordendo a 18 anni in serie B e giocando in biancorosso tutte le sue 65 gare (con 5 reti) tra i cadetti. In seguito per lui 84 presenze e 22 gol in Lega Pro1. «Ho già giocato con Magnaghi ed Espinal, da avversari mi ha marcato Legati e ho incrociato Greco. In questo Venezia non mancano di certo i buoni giocatori, nel girone A ci sono tante squadre forti ma sono convinto: possiamo rimontare e rientrare in corsa per i playoff».
Ore 17.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Tre innesti e altrettante partenze: è il bilancio, almeno fino a questo momento, del mercato invernale del Venezia che ha conosciuto il momento clou delle trattative già a inizio settimana. Solo otto giorni fa la dirigenza arancioneroverde rientrava dall’incontro di Mosca con il presidente Yuri Korablin, con rassicurazioni sulla prosecuzione dei progetti legati a squadra e stadio ma anche con l’input di rivedere il budget. E le prime operazioni di mercato si sono mosse su questo sottile crinale tra riduzione dei costi e mantenimento della qualità del gruppo. Un obiettivo finora centrato con la partenza di Lukas Zima (rientrato al Genoa), l’arrivo dell’attaccante Simone Guerra dal Benevento e soprattutto con il doppio scambio con il Pordenone che ha portato qui i due difensori Maurizio Peccarisi e Gaetano Capogrosso, lasciando partire Emanuele Panzeri e Raffaele Franchini. «Si è trattato di un’operazione particolare — commenta il direttore sportivo Ivone De Franceschi — abbiamo dato la possibilità a chi giocava meno di avere spazio altrove, mentre noi ci siamo garantiti un difensore centrale, come Peccarisi, che da un punto di vista numerico ci mancava e che ci dà esperienza, scambiando poi Panzeri con un altro terzino». Scambi che hanno certamente ridotto anche i costi, come richiesto dal presidente Korablin. «Ma abbiamo sempre detto — ricorda De Franceschi — che la nostra intenzione è di non indebolire la squadra». E’ indubbio che alcuni giocatori del Venezia risultino particolarmente appetibili alle altre società, per nome, esperienza e qualità tecnica. Si è parlato nei giorni scorsi di una possibile partenza di Andrea Raimondi, ma anche Tommaso Bellazzini e Simone Magnaghi troverebbero mercato. E non solo loro. «Riscontriamo parecchi apprezzamenti verso i nostri giocatori, penso anche a Sales o Legati o Ghosheh — dice il ds — ma non intendiamo indebolire la squadra. Aspettiamo la settimana prossima per capire quali situazioni si potrebbero prospettare per noi». Potrebbe dunque partire un pezzo pregiato ma solo se in cambio si riuscirà a far arrivare qualcuno che non faccia rimpiangere gli assenti. Arrivi che non dovrebbero riguardare il centrocampo: è vero che nel girone d’andata tra squalifiche e infortuni è stato spesso un reparto in emergenza, ma ora le cose dovrebbero migliorare con il recupero di Espinal. «Da un punto di vista numerico con lui saremmo a posto. Puntiamo molto sul suo recupero», conferma De Franceschi pensando alla visita di controllo cui si sottoporrà oggi e che dovrebbe dare l’indicazione sul suo rientro. La squadra intanto sta preparando la sfida di sabato contro il Pordenone. «Una squadra in salute, noi faremo di tutto per vincere perché ne abbiamo le qualità. Veniamo da un buon pareggio e contiamo, recuperando qualche giocatore infortunato, di fare un buon girone di ritorno. Abbiamo un numero di vittorie che è simile a quello delle grandi squadre. Ma abbiamo pareggiato solo due volte, a fronte di dieci sconfitte». E De Franceschi offre anche una chiave di lettura di questo aspetto. «A parte alcuni errori, penso che mancandoci spesso le rotazioni, causa assenze, non abbiamo mai potuto inserire qualcuno a partita in corso che ci cambiasse l’andamento del match. E’ per questo che con il mercato proveremo ad allargare la rosa». Intanto la società ha annunciato di aver trovato lo sponsor di maglia per la stagione: è il Gruppo Hit, che gestisce i casinò in Slovenia.
Ore 17.30 – (La Nuova Venezia) Il gruppo sloveno Hit, leader europeo nel settore dei casinò, del gioco e dell’intrattenimento turistico ha deciso di legare il proprio marchio al Venezia. Un accordo è stato raggiunto e ufficializzato ieri dalla stessa società arancioneroverde, con il gruppo sloveno che ricoprirà il ruolo di top sponsor fino al termine della stagione sportiva in corso. Non si tratta dello sponsor destinato a comparire sulle maglie da gioco, ma di un marchio che sarà stampato sui pantaloncini della divisa. «Il gruppo Hit ha deciso di legare il proprio brand al nostro club, e da qui al termine della stagione saranno numerose le iniziative che ci vedranno coinvolti per porre in evidenza questa collaborazione», precisa il direttore generale del Venezia, Dante Scibilia, «terminato il campionato si valuterà cosa fare». Il gruppo sloveno è ben noto per la gestione di case da gioco, alberghi e attività legate al divertimento. Grazie alla collaborazione con la catena Hit Casinos, inoltre, i tifosi del Venezia potranno usufruire di una serie di agevolazioni. Si tratta i sconti fino al 50 per cento sul pernottamento in tutte le strutture della società Hit per i possessori della Fbc Card; il pernottamento gratuito per i possessori del biglietto comprensivo dell’accesso all’area Hospitality e, per i possessori di un biglietto di una singola partita o dell’abbonamento alla stagione sportiva in corso, il primo ingresso gratuito alle strutture Hit Casinos oltre all’equivalente di venti euro in fiches. Non passa tuttavia inosservato il fatto che il Venezia, terminata la collaborazione con il Casinò di Venezia, abbia stretto un accordo con la nota catena slovena di strutture equivalenti. Un segnale, tuttavia, del forte interesse che il gruppo Hit ha sul Veneto, dal momento che una buona fetta dei giocatori che si recano nei casinò sloveni provengono dalle province di Venezia, Padova, Vicenza e Treviso. C’è curiosità, ora, di scoprire quando e se il Venezia riuscirà anche a coprire lo spazio sulle maglie con il nome di una azienda, in questo caso il principale sponsor per il club presieduto da Yuri Korablin. «Le trattative proseguono per raggiungere questo obiettivo» assicura Dante Scibilia «la speranza è quella di farcela a breve, magari nel giro di qualche giorno». Un accordo economico con uno sponsor principale sarebbe di sicuro anche una preziosa boccata di ossigeno per il club, oltretutto in questo momento in cui il presidente Korablin ha chiesto di ridurre i costi. Dopo che la società aveva già tagliato tutto il tagliabile, le ultime operazioni di mercato condotte dal direttore sportivo De Franceschi hanno portato anche a una riduzione del monte stipendi. Non resterà che attendere il ritorno a Venezia del presidente, che dovrà chiudere anche la questione dell’acquisto dei terreni per il nuovo stadio, e assente dalla città dal luglio scorso.
Ore 17.00 – Queste, infine, le dichiarazioni rilasciate alla nostra redazione ed ai colleghi di “Mattino” e “Gazzettino” dall’amministratore delegato biancoscudato Roberto Bonetto: “Il ricorso? Domani vado a Roma con l’avvocato, all’una discuteranno il ricorso e faremo le nostre osservazioni verbali facendo leva sulla responsabilità oggettiva perché In trasferta la responsabilità della sicurezza non è nostra. Ottimisti? Più che altro speriamo… Credo che siano decisioni politiche queste. Dovrebbero considerare che siamo una realtà diversa, ci vuole più rispetto per questa città, per questa squadra e questi tifosi. Fino ad ora abbiamo tenuto sempre un profilo basso, ma non ha pagato. Evidentemente nella vita chi grida vince… In casa nostra non è mai successo niente, anche perché noi spendiamo 70.000/80.000 euro per la sicurezza all’Euganeo. In trasferta non possiamo controllare duemila persone…”
Ore 16.40 – Queste le dichiarazioni rilasciate alla nostra redazione ed ai colleghi di “Mattino” e “Gazzettino” da Dan Thomassen: “Mi sono fatto male da solo al polpaccio sinistro, correndo ho sentito indurire. Non so che tipo di problema sia, spero sia solo una contrattura…”
Ore 16.30 – Queste le dichiarazioni rilasciate alla nostra redazione ed ai colleghi di “Mattino” e “Gazzettino” da Carmine Parlato: “Thomassen? Il gatto nero che aleggiava attorno a Zubin dev’essere rimasto in zona… Sono cose che capitano ma è anche vero che ne capitano un po’ troppe! Mi dispiace perché l’ho sempre ritenuto un capitano non giocatore, nei miei pensieri l’ho sempre ritenuto a fianco di Sentinelli e Niccolini. Pittarello? Arriva da tre giorni con la Rappresentativa e ho preferito tenerlo in naftalina anche alla luce della necessità di avere gli Under a disposizione domenica. Bortot? Ha un piccolo fastidio, niente di che ma meglio salvaguardarlo. Degrassi? Ha un problemino al ginocchio da 15 giorni, lo teniamo a riposo e tra domani e sabato lo valutiamo”.
Ore 16.20 – Queste le dichiarazioni rilasciate alla nostra redazione ed ai colleghi di “Mattino” e “Gazzettino” da Fabrizio De Poli: “Il portiere? Mirarco non viene, rimane a Taranto. Avevamo la sua disponibilità, sarebbe venuto volentieri e ci speravo ma non lo danno più via. Pista definitivamente chiusa? Vedremo. Alternative? Ne ho due, ogni giorno è buono per avere il consenso di tutte le parti in causa. Uno gioca in serie D ed è legato ad un club professionistico e l’altro è legato ad un club professionistico, entrambi del 1996. Io voglio prendere un portiere in vista di domenica… Dobbiamo aspettare, tra stasera e domani avremo novità”.
Ore 16.13 – Qui Curtarolo: termina l’amichevole, Padova-Curtarolese 8-0. Non sono entrati Petkovic, Vanzato, Degrassi, Mazzocco, Pittarello ed il nuovo acquisto Bortot.
Ore 16.12 – Qui Curtarolo: anche Amirante entra nel recupero nel tabellino dei marcatori. 8-0.
Ore 16.07 – Qui Curtarolo: Salam Dené segna da distanza ravvicinata. 7-0.
Ore 15.58 – Qui Curtarolo: gol di pregevole fattura di Cunico, che con un lob al volo di destro beffa il portiere. 6-0.
Ore 15.52 – Qui Curtarolo: Canton lascia il posto ad Elaji.
Ore 15.37 – Qui Curtarolo: tap-in di Zubin, 5-0. Nel Padova Dené subentra a Mattin.
Ore 15.26 – Qui Curtarolo: inizia la ripresa. Questi i Biancoscudati in campo: Cicioni, Canton, Sentinelli, Niccolini, Faggin, Dionisi, Nichele, Mattin, Cunico, Amirante, Zubin.
Ore 15.18 – Qui Curtarolo: fine primo tempo, Padova-Curtarolese 4-0.
Ore 15.10 – Qui Curtarolo: tripletta personale per Ferretti, ben imbeccato da Mattin, autore di una pregevole azione personale. 4-0.
Ore 15.07 – Qui Curtarolo: tris del Padova e doppietta personale per Ferretti. 3-0.
Ore 15.05 – Qui Curtarolo: problema fisico per Thomassen, che lascia il posto a Dionisi.
Ore 14.48 – Qui Curtarolo: raddoppio dei Biancoscudati, gol di Niccolini di testa. 2-0.
Ore 14.43 – Qui Curtarolo: vantaggio dei Biancoscudati, a segno Ferretti con un bel destro al volo da distanza ravvicinata. 1-0.
Ore 14.33 – Qui Curtarolo: inizia l’amichevole.
Ore 14.10 – Qui Curtarolo, questa la formazione del Padova: Sanabria, Canton, Salvadori, Segato, Niccolini, Thomassen, Ilari, Mattin, Ferretti, Aperi, Petrilli.
Ore 14.00 – Qui Curtarolo: Biancoscudati in campo per il riscaldamento.
Ore 13.40 – (Giornale di Vicenza) «Per i playoff ci siamo anche noi», parola di Matteo Malagò. Il centrocampista del Real Vicenza esamina il momento della squadra, che ha messo alle spalle l´immeritata sconfitta con la Feralpi Salò ed è decisa a riaprire i giochi in cima alla classifica sabato ad Alessandria. «La metteremo sull´aggressività perché è l´arma giusta da usare contro una formazione che ha tanta qualità – spiega Malagò, alla seconda stagione in biancorosso – L´aspetto positivo è che riusciamo ad esprimerci bene contro tutte quelle squadre che fanno gioco e l´Alessandria è una di queste».
Al Moccagatta, fortino dei “Grigi”, servirà il Real Vicenza dei giorni migliori, che non sono gli ultimi. «È vero – riconosce l´interno di centrocampo di Michele Marcolini – è una fase un po´ particolare ma ci manca solo il risultato, perché la prestazione è sempre arrivata, a parte nella partita giocata prima della sosta a Pordenone. Forse là abbiamo pensato di vincere facile contro l´ultima in classifica, a mio avviso l´abbiamo sottovalutata inconsapevolmente». Nelle ultime due partite, il Real Vicenza non ha segnato. L´impressione è che se bomber Sasà Bruno non va a bersaglio, i biancorossi stentano. È ciò che è accaduto contro Pavia e Feralpi Salò. «Ci manca cattiveria negli ultimi 20 metri, ed è quella che all´inizio avevamo. Non possiamo pensare che Bruno segni ogni domenica. La strada è buona perché riusciamo a creare tanto, ma dobbiamo essere più cattivi ed incisivi, non abbiamo alternative se vogliamo puntare ai playoff, un obiettivo a cui tutti crediamo, anche se sarà difficile da raggiungere». Malagò sta giocando con continuità e attraversando un buon momento personale, anche se nell´ultima partita interna qualcosa è andato storto. «Il mister ad un certo punto mi ha anche sostituito, perché non stavo affatto bene fisicamente e l´ho capito quasi subito. In generale comunque sono soddisfatto di come mi sto esprimendo, anche se ho sempre il problema che alle volte giro troppo per il campo. Alla fine di gennaio – conclude – capiremo, secondo me, per quali obiettivi correremo, visto che dopo l´Alessandria ci attende la sfida con il Como in casa». Margiotta, intanto, è ufficialmente del Real Vicenza. Ieri è stata infatti depositata negli uffici della Lega la documentazione per il trasferimento temporaneo dell´attaccante classe ´93 che proviene dalla Juventus, e nella prima parte della stagione ha militato nelle file del Monza.
Ore 13.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Tutto confermato. Il Real Vicenza ha depositato ieri pomeriggio presso gli uffici della Lega la documentazione per il trasferimento in prestito dell’attaccante Francesco Margiotta (classe 1993) proveniente dalla Juventus. Nella prima parte della stagione Margiotta ha militato nelle file del Monza, dove ha collezionato 14 presenze e segnato 3 gol. È il rinforzo voluto da Michele Marcolini per affiancare Salvatore Bruno in avanti e sarà a Vicenza per il primo allenamento oggi. Mercato finito? Difficile da credere, considerato che il presidente Lino Diquigiovanni starebbe pensando a un ulteriore colpo a centrocampo, se ci saranno gli incastri giusti economici e tecnici. Ieri, intanto, Tommaso Bortot, giovanissimo esterno del Bassano classe 1997, ha vissuto il suo primo giorno al Padova dopo l’accordo siglato martedì sera fra i due club: «E’ successo tutto in poche ore — spiega — sono stato informato dell’interesse del Padova nel pomeriggio e alla sera avevo già firmato. Non ci ho pensato due volte e spero di esordire già contro il Montebelluna. Il Padova per me è una grande opportunità che spero di sfruttare nella maniera migliore possibile». Sono stati, infine, decisi gli orari dei quarti di finale di Coppa Italia: le partite, a eliminazione diretta, sono state programmate per mercoledì 28 gennaio. Questo il quadro: alle 14.30 Como-Renate, alle 15 Spal-Bassano e Juve Stabia-Cosenza e alle 18 Pontedera-Casertana.
Ore 13.20 – (Giornale di Vicenza) Andrea Ingegneri ha un futuro come testimonial giallorosso a vita. Sentite qui. «A Bassano si sta troppo bene – attacca il difensore, romagnolo di Lugo – qui è tutto ideale, l´ambiente, la città, una società che ti mette nelle condizioni di rendere al meglio, i compagni. È come stare in famiglia». E nel dirlo spalanca un sorrisone da spot con gli occhi che si illuminano. Senza l´aria del ruffiano o di chi lucra anche sugli stati d´animo, solo schiettezza e immediatezza trasmessa a piene mani. E tenete conto che questo ragazzone in comproprietà tra Bologna e Cesena, di tappa al Soccer Team, finora non se l´era passata poi così malaccio a luoghi. La trafila delle giovanili nel Bologna, quindi Forlì in C a due passi da casa e infine un assaggio di B a Cesena. «Ora che sto finalmente bene dopo i guai d´inizio stagione lotto per arrivare alla volata promozione col Bassano e per giocarmi una riconferma alla Virtus – sottolinea – perchè è vero che il cartellino appartiene ad altri, ma vorrei provare a conquistare la fiducia con questa maglia. Il ko di Pavia? Credo che si debba crescere sotto tutti gli aspetti, certamente essere più pratici davanti ma anche evitare qualunque leggerezza in fase difensiva e di sicuro qualcosa in Lombardia si è sbagliato. Ora evitiamo tabelle di qualunque tipo, sappiamo solo che nelle prossime tre gare sino a fine mese dovremo raccogliere più punti possibili, non so nemmeno io quanti, ma parecchi. Poi, in base a dove saremo a febbraio capiremo se poter concorrere anche noi per il gran balzo oppure no». BORTOT A PADOVA. Tommaso Bortot, prospetto di 17 anni della Berretti del Bassano, ma difensore titolare dei giallorossi in Coppa Italia, è stato ceduto in prestito sino a giugno al Padova in D. È la prima operazione di mercato virtussina in uscita: il giovanotto possiede indubbie qualità e merita di giocare con continuità in una piazza che vive pressioni di categoria superiore. A proposito di Coppa Italia: Spal-Bassano quarto di finale in gara secca si disputerà il 28 gennaio a Ferrara con inizio alle ore 15. Sulle trattative altrui, gran colpo del Pavia che ha ingaggiato il bomber trentenne Gigi Della Rocca, mentre la Cremonese ha prelevato dal Bologna l´esterno d´attacco Pasi, l´Alto Adige, imminente rivale giallorosso sabato ha firmato il terzino Allegra dalla Primavera del Napoli, il Novara ha ingaggiato Foglio dal Monza e Gavazzi dal Renate e proprio il Monza ha trovato pace con l´ingresso di una nuova proprietà facente capo a Piero Montaquila.
Ore 13.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Chiuse le pratiche relative agli acquisti di Andrea Petagna e di Thomas Manfredini, il mercato del Vicenza si concentra sugli attaccanti esterni Riccardo Improta del Bologna e sul giovane Alessio Vita del Monza, società da cui l’attaccante esterno dei brianzoli dovrebbe svincolarsi entro il fine settimana, cosa che poi gli consentirebbe di definire l’accordo con il Sassuolo e il Vicenza che gli offrirà la possibilità di giocare in serie B. Operazioni impostate, ma che sono tutt’altro che definite considerato le società rivali nelle trattative e le conseguenti tante difficoltà a chiudere le due operazioni. «La posizione di Improta è di fatto la stessa della settimana scorsa — precisa Giuseppe Sampino, procuratore dell’ex attaccante del Padova — il Bologna ha ribadito anche oggi che se non arriva un altro attaccante a rinforzare l’attacco a disposizione di mister Diego Lopez, Improta non si muove». Sampino però resta fiducioso che la situazione possa sbloccarsi, visto che il suo assistito vorrebbe andare in una piazza dove poter giocare con continuità e avrebbe manifestato anche un certo gradimento per un possibile approdo a Vicenza. «A Bologna con Cacia, Laribi, Acquafresca e Sansone non è facile trovare spazio — sottolinea Sampino — figuriamoci quando il responsabile dell’area tecnica avrà preso anche un altro attaccante importante per la serie B… Ma per adesso il Bologna è irremovibile: finché non arriva un altro giocatore offensivo, Improta resta dov’è».
L’ultimo dubbio è che, se Improta venisse liberato dal Bologna, non è detto che venga a Vicenza. «Quando e se sarà, la decisione di dove far giocare il mio assistito spetta al Bologna, al Genoa e al ragazzo — precisa Sampino — di certo posso dire che Importa è cercato da mezza serie B, e che tra queste squadre c’è il Vicenza che, grazie all’ottimo lavoro di Cristallini, ha giocato molto bene le carte a sua disposizione. Se basterà per vedere Improta in biancorosso non lo so, in questa trattativa ci vuole pazienza». Il mercato quindi è sempre al centro dell’attenzione, ma il calcio giocato sta per ripartire con l’appuntamento di sabato che vedrà il Vicenza impegnato a Latina. Una partita che conterà molto perché la società laziale è dietro ai biancorossi di sette punti e tenere le distanze sarebbe importantissimo. I biancorossi, a quota 27, per ora mantengono una posizione piuttosto tranquilla, più vicina alla zona dei playoff che non a quella dei playout, ma certamente non è un buon motivo per perdere terreno nei confronti di chi insegue. «Vogliamo ripartire bene centrando un risultato positivo — spiega l’attaccante biancorosso Andrea Cocco — conosciamo bene le insidie e le difficoltà della partita che ci aspetta, ma siamo consci che non possiamo sbagliarla. Il Latina ci è dietro e noi non possiamo permettergli di avvicinarci in classifica, loro ci proveranno in tutti i modi ma noi dovremo essere bravi a rispondere colpo su colpo». Il centravanti sardo, fino ad ora autore di 6 reti in campionato, esprime poi la sua soddisfazione per l’arrivo di Petagna, che non vede certo come rivale in avanti. «Chiunque arrivi per darci una mano è il benvenuto — precisa l’ex attaccante del Verona — a causa degli infortuni di Maritato e Ragusa obiettivamente nel girone di andata in attacco eravamo quasi contati, per cui credo fosse logico andare a rinforzare, anche numericamente, il nostro reparto offensivo». Fino ad ora Cocco è stato costretto a fare gli straordinari come prima punta, stringendo i denti e scendendo in campo anche quando le sue condizioni fisiche non erano al 100 per cento. Fino ad ora il suo rendimento è stato più che buono ma con Petagna e il prossimo rientro di Maritato e poi di Ragusa le scelte, per Marino, non mancheranno di certo.
Ore 12.40 – (Giornale di Vicenza) Anno nuovo, Vicenza vecchio. Mentre prosegue il lavoro di Cristallini per ritoccare la rosa sul mercato, la squadra è ormai alla vigilia del primo impegno del 2015, sabato pomeriggio a Latina per la prima giornata di ritorno. Pasquale Marino ieri pomeriggio ha fatto disputare una partitella in famiglia al centro tecnico Morosini, mischiando parecchio le carte. L´impressione, comunque, è che il primo Vicenza del nuovo anno sarà in linea con quello che si è ben espresso negli ultimi mesi del 2014. Tocca a Vigorito. L´unica variazione sostanziale nel consueto 4-3-3 biancorosso sarà rappresentata dal portiere: Bremec, espulso nei minuti conclusivi a Frosinone, è squalificato e cederà il posto a Vigorito. Il portiere ex Venezia, nelle occasioni in cui è sceso in campo, si è comunque già dimostrato affidabile. Per coincidenza, il primo banco di prova per lui all´andata fu proprio contro il Latina, quando subentrò dopo pochi minuti a Bremec, espulso per fallo da rigore: Vigorito parò il penalty a Paolucci e poi chiuse ogni varco, contribuendo non poco alla conquista del primo punto del campionato per il Vicenza. Rientra Brighenti. A Latina la difesa biancorossa potrà nuovamente contare sul mastino Brighenti, assente per l´influenza a Frosinone: a cedergli il posto da centrale di fianco a Camisa sarà lo squalificato Gentili. Per quanto riguarda i terzini, sulla destra è scontata la conferma di Sampirisi, mentre a sinistra è piuttosto incerto il ballottaggio tra Garcia Tena e D´Elia. Sciacca out. A centrocampo l´unico assente sarà Sciacca, fermato dal solito problema all´osso scafoide del piede sinistro che anche ieri gli ha impedito di allenarsi con i compagni. Il regista designato dovrebbe essere Di Gennaro, con Moretti sul centrodestra pronto ad alternarsi al compagno, mentre sul centrosinistra agirà Cinelli. Sbrissa, molto pimpante nella partitella di ieri, potrà essere un innesto prezioso in qualunque momento. Giacomelli c´è. Nel tridente offensivo, assieme a Cocco e Laverone, a sinistra dovrebbe partire Giacomelli, bloccato dalla febbre nelle ultime partite del 2014. Lores Varela sarà dunque la consueta carta che Marino si riserverà per accelerare nel finale. Petagna e Manfredini. L´attenzione dei tifosi presenti ieri ad Isola era rivolta soprattutto a Petagna e Manfredini, i due ultimi acquisti. Il giovane attaccante di scuola Milan ha positivamente impressionato per la prestanza fisica, che gli ha consentito di reggere botta contro un colosso come Gentili, anche se si è un po´ intestardito nel cercare la giocata con il piede sinistro, il suo preferito. Proprio di Petagna l´unico gol della partitella, con l´attaccante bravo a farsi trovare pronto sul secondo palo. Manfredini, invece, ieri ha fatto coppia con Brighenti, limitandosi a tenere la posizione e gli equilibri di reparto. Ci sarà senz´altro tempo e modo per valutare meglio le qualità di entrambi i nuovi biancorossi, che sabato a Latina potrebbero già essere in panchina.
Ore 12.30 – (Giornale di Vicenza) L´arrivo di Petagna, i rientri (in ordine di guarigione) di Tutino, Maritato e Ragusa, la caccia ad un´altra punta esterna con il senso del gol. L´attacco è il reparto del Vicenza destinato a cambiare maggiormente in vista del girone di ritorno. Tra chi viene, chi torna e chi andrà, rimane una certezza: Andrea Cocco, fin qui il capocannoniere biancorosso con 6 gol all´attivo e tanta generosità a servizio della squadra. Cocco, com´è andata la ripresa? «Molto bene. Abbiamo lavorato a fondo con il preparatore atletico, ma non solo: dato che non avevamo svolto il ritiro estivo con Marino, proprio queste settimane sono state utili per approfondire con più calma alcuni suoi concetti di gioco. Speriamo di poterli mettere a frutto fin dalla prima partita a Latina». Lei riparte da un bottino personale di 6 reti. Soddisfatto? «Direi di sì, soprattutto perché in parte il mio rendimento è stato condizionato da qualche acciacco che non mi ha consentito di allenarmi con regolarità, in particolare nei primi mesi. Ma la soddisfazione maggiore è legata alla crescita della squadra nel suo complesso, che è riuscita sempre più a dimostrare il suo valore, superando brillantemente le inevitabili difficoltà iniziali». Dopo gli infortuni di Maritato e Ragusa, lei si è ritrovato a dover sostenere quasi da solo il peso dell´attacco. «È stato un momento molto duro anche dal punto di vista psicologico, non solo per me ma per tutta la squadra. Poi però ci siamo resi conto che, aiutandoci a vicenda, potevamo comunque venirne fuori, ed è stato proprio così: gli ottimi risultati ottenuti nella seconda metà del girone d´andata sono arrivati grazie allo spirito di sacrificio di tutti, non certo solo per merito mio». Ci sono ulteriori margini di crescita, per lei e per il Vicenza? «Sicuramente. Tutti noi dobbiamo essere consapevoli che non abbiamo ancora fatto niente, che la salvezza è ancora tutta da guadagnare e che ognuno di noi può dare ancora di più per il bene della squadra. Sarà fondamentale non accontentarsi mai, perché in un campionato lungo come quello di serie B non ci si può mai considerare tranquilli, le sorprese sono sempre dietro l´angolo». Una prima impressione su Petagna? «Ha un gran fisico e un potenziale notevole, si vede che ha tanta voglia di fare. Secondo me la società ha fatto bene a puntare su un giovane come lui, che ha tanta fame e deve dare il massimo per mettersi in luce, piuttosto che su un giocatore dal curriculum più importante che però magari avrebbe avuto meno stimoli». Aumenterà la concorrenza in attacco, tanto più quando ci saranno i rientri di Tutino, Maritato e Ragusa, e magari dopo un altro innesto di qualità. «Per fortuna, così l´allenatore avrà maggiori opzioni di scelta e non sarà obbligato a schierare me anche quando non sono al meglio dal punto di vista fisico. Tra l´altro, personalmente sono molto felice di rivedere in spogliatoio i compagni che hanno condiviso con noi quest´avventura fin dall´inizio: sono stati importantissimi per formare quel gruppo eccezionale che è la vera forza di questo Vicenza. Per il resto, le scelte le farà Marino e di sicuro saranno le migliori per la squadra, tutti noi le accetteremo di buon grado». Quali insidie nasconde la prima partita dell´anno a Latina? «Molte. Prima di tutto perché è uno scontro diretto e come si dice in questi casi i punti valgono doppio. Poi perché è un campo particolarmente caldo, dove il pubblico sa farsi sentire. E infine perché affronteremo un avversario di valore, motivato a lasciarsi alle spalle un girone d´andata al di sotto delle attese e stimolato pure dal cambio di allenatore. Insomma, ci vorrà il miglior Vicenza per reggere l´impatto: il campo dirà se sapremo farci trovare subito pronti».
Ore 12.10 – (Gazzettino) L’ultimo posto in classifica impone al Cittadella una partenza a razzo nel girone di ritorno. Il calendario prevede due gare in casa, al Tombolato, nelle prime tre giornate che, sulla carta, sono alla portata della squadra di Foscarini. E la squadra sta lavorando al meglio proprio per non deludere le attese. «Dovremo partire bene, lo sappiamo, la nostra situazione non ci permette di sbagliare», riferisce Andrea Redigolo, il preparatore atletico dei granata, che spiega: «Ho visto bene i ragazzi in questi giorni, a livello atletico direi che siamo a buon punto come velocità e tenuta, del resto ci siamo fermati soltanto sette giorni, e i giocatori durante le feste hanno comunque seguito un programma individuale. La scorsa settimana ci siamo concentrati di più sulla forza, con tre doppie sedute di allenamento, cosa che non puoi fare durante la stagione regolare, e anche con il pallone si è lavorato bene. In questi giorni invece ci stiamo preparando al ritorno in campo, gli allenamenti sono stati improntati sul debutto con il Modena di sabato». Una mini-preparazione che ha soddisfatto Redigolo. «A parte qualche intoppo momentaneo per l’influenza, siamo stati gratificati dal tempo che ci ha permesso di allenarci bene, per tornare a vincere subito». Un campionato fa invece la partenza è stata disastrosa, con cinque sconfitte nelle prime sette gare. «La differenza con il 2014 è però sostanziale. Innanzitutto questa volta la sosta è stata ben più breve, ma quel che più ha influito l’anno scorso era la condizione dei terreni dove abbiamo lavorato, pieni di fango o ghiacciati. All’inizio abbiamo pagato». Sabato vedremo un Cittadella brillante con il Modena? «La brillantezza è una chimera che aleggia nel mondo del calcio – spiega Redigolo – È molto legata al sistema nervoso centrale, che influisce in maniera determinante sullo scatto, sulla prestazione complessiva di una squadra». Arriviamo quindi alla condizione dei singoli: fuori Signorini e Lora, che stanno svolgendo la riabilitazione dai rispettivi infortuni, Donazzan è quasi pronto. «Ha ripreso bene, è leggermente indietro rispetto ai compagni ma è normale». Sulla via del rientro in gruppo anche Schenetti. «Sta completando un lavoro specifico portato avanti a Milano che ha prodotto buoni risultati. Anche allenandosi su distanze importanti non ha accusato problemi. Domani rientrerà a Cittadella, penso che la prossima settimana possa tornare in gruppo, anche se non tutti i giorni?». È ancora presto per abbozzare una formazione – ieri tra l’altro non si è disputata l’amichevole con il Giorgione che poteva offrire qualche indicazione utile in questo senso – ma partendo dal 4-4-2 che intende portare avanti Foscarini, certamente vedremo Kipisz al debutto dal primo minuto con il Modena.
Ore 11.50 – (Mattino di Padova) Di sicuro la voglia di mettersi in mostra non gli manca. Lo si è capito sabato scorso, nell’amichevole vinta per 5-1 contro la Primavera del Chievo, con lui sempre a proporsi sulla corsia di destra. E lo ribadisce ora, all’alba della sua prima settimana alla corte di Foscarini (che nell’allenamento di ieri, per inciso, ha ritrovato anche Coralli e De Leidi, assenti nei giorni scorsi per via dell’influenza). Tomasz Kupisz, 25 anni appena compiuti, in prestito proprio dal Chievo, è pronto a dire la sua già dalla sfida contro il Modena con cui sabato si aprirà il girone di ritorno della serie B per la squadra granata. Nella sua testa gli obiettivi sono ben chiari: «Non nascondo che mi sarei aspettato di avere più spazio a Verona. Quando si è presentata l’opportunità di venire a Cittadella, ho capito che poteva essere l’occasione giusta per me. Far bene qui mi potrebbe permettere sia di essere preso in considerazione in serie A sia di riconquistare la Nazionale del mio Paese: sono già nel giro delle giovanili ma ultimamente, non giocando, ho perso il posto», spiega, in un buon italiano, il nuovo esterno offensivo. «So che sabato, apposta per vedermi giocare, in tribuna ci sarà anche il Ct della Polonia Nawalka: un motivo in più per dare il massimo». Come si sta ambientando a Cittadella? «Ho trovato un bel gruppo e un allenatore che ama parlare con i suoi uomini. Io cerco di inserirmi passo dopo passo e credo di aver fatto capire che lavorare tanto non mi spaventa. Sto cercando un appartamento qui, ma per adesso faccio ancora la spola con Verona, dove abito con la mia fidanzata Ola, che ha lasciato la Polonia per seguirmi in Italia». Cosa conosce della serie B? «Ho visto varie partite in tivù, ma so che il campo dà sensazioni diverse rispetto a quelle che puoi avere stando davanti allo schermo. Mi sono fatto l’idea di un campionato meno tecnico rispetto alla serie A, ma in cui si corre molto e in cui non manca il gioco duro». Si aspetta questo anche dalla sfida con il Modena? «Dobbiamo ancora studiare in video il nostro prossimo avversario, ma sappiamo che gioca con un 4-4-2 simile al nostro e che ha qualità in attacco». Da Wolski, ora in forza al Bari, a Zielinski, dell’Empoli, parecchi suoi connazionali stanno facendo bene In Italia. Vi sentite spesso? «Chi più si sta mettendo in evidenza è probabilmente Glik, del Torino, ma il giocatore che conosco meglio di tutti è il mio amico Wszolek, della Sampdoria. Mi sono consultato anche con lui prima di accordarmi con il Citta». Quando non gioca, come trascorre il tempo libero? «Mi piace molto andare al cinema, ma purtroppo qui in Veneto non ci sono sale con i sottotitoli e ho fatto corsi di italiano ma ancora non riesco ad apprezzare un film nella vostra lingua. Così noleggio molti dvd con la mia ragazza, anche se ultimamente non ho tempo per pensare ad altro che non sia il calcio».
Ore 11.30 – (Mattino di Padova) «Il calcio minore è in crollo verticale. Il livello è sceso in tutte le categorie e con il taglio degli sponsor sarà sempre peggio. L’unica via d’uscita è investire nei vivai, ma anche lì serve lungimiranza: spesso le società preferiscono spendere 100 euro in meno piuttosto di puntare su istruttori bravi e preparati». A lanciare l’allarme sulla crisi del nostro calcio è Angelo Montrone, indimenticato bomber del Padova ed ora assessore allo Sport di Abano. L’ex biancoscudato, che dopo aver chiuso la carriera di calciatore con la Thermal Abano ha allenato per 4 anni il Conselve portandolo in Promozione, si presta ad un’analisi a tutto tondo. E nella sua disamina parte dalla serie D. «La regola dei 4 fuoriquota vincola troppo le società. Spesso si pesca da club professionistici, da dove, però, scendono giovani ancora acerbi. Il Padova è un’eccezione perché ha due armi in più: il pubblico, vero dodicesimo uomo, e Carmine Parlato, il mister perfetto per come conosce piazza e categoria». Crisi economica a parte, quali sono i limiti del nostro calcio? «Spesso manca l’umiltà. Molti si credono dei professionisti, si allenano di pomeriggio e pretendono campi perfetti, magari sintetici. Certi presidenti devono capire che fare calcio dilettantistico non significa arricchirsi, ma dare a tutti la possibilità di giocare. Invece, in alcune realtà vedo fare selezioni a bambini di 8-9 anni: a che serve, se poi in prima squadra non ci sono giovani del vivaio?». Inevitabili due riflessioni, una sulla scomparsa del vecchio Conselve e l’altra sul calcio aponense. «A Conselve ho vissuto anni bellissimi e l’addio del presidentissimo Adriano Bollettin mi ha toccato molto. La nuova dirigenza ha fatto bene a ripartire dalla Terza, ma resta il rammarico per il blasone della piazza. Ad Abano abbiamo due squadre in serie D, caso più unico che raro per un comune di ventimila abitanti. La mossa più logica sarebbe una fusione, si potrebbe puntare al professionismo. Ma temo non si troverà mai un accordo». Come si può rilanciare il calcio? «Cambiando mentalità. Al nostro Torneo internazionale vedi l’Ajax che sin dagli Esordienti fa giocare i ragazzini con lo stesso modulo della prima squadra. Da noi, invece, già a 12-13 anni siamo strapieni di stranieri. Pure i genitori devono capire che la priorità per i figli è fare sport imparando a stare in un gruppo e a rispettare compagni ed avversari. In Italia come attività motoria siamo carenti sin dagli istituti elementari: occorre investire a livello nazionale, io ad Abano lo sto facendo nelle scuole primarie». E Angelo Montrone tornerà a fare calcio? «Mi piacerebbe riprendere ad allenare, magari con un progetto serio e in una piazza stimolante, a prescindere dalla categoria. Prendo ad esempio il Monselice, che in Terza fa 300 spettatori a partita. Tuttavia, tra famiglia, assessorato e lavoro (alla Banca dei Colli Euganei di Galzignano, ndr) il tempo è pochissimo. Sarebbe bello dedicarsi al calcio dei più piccoli per insegnare le cose elementari: correre, tirare, dribblare, stoppare un pallone. Oggi manca questo, i bimbi spesso sono prigionieri di allenatori che puntano solo a creare calciatori, ingabbiando il divertimento».
Ore 11.10 – (Gazzettino) Contro il Montebelluna, infatti, oltre a Petkovic, mancherà per squalifica Mazzocco che finora, come Degrassi, non aveva saltato un minuto di campionato. Tutti regolarmente a disposizione gli altri giocatori, compreso Ferretti. Oggi alle 14.30 la squadra disputerà a Curtarolo un’amichevole contro la locale compagine di Prima categoria. Domani sarà infine il giorno del verdetto definitivo sulla decisione del giudice sportivo di far disputare la partita di domenica all’Euganeo a porte chiuse per i petardi scoppiati nella gara con l’Altovicentino. A discutere il ricorso a Roma davanti alla Corte sportiva d’Appello alle 13 saranno l’amministratore delegato Roberto Bonetto e il legale biancoscudato Simone Perazzolo. Alla luce del comunicato degli ultras che si sono assunti la responsabilità morale di quanto avvenuto, verrà ribadita la richiesta di chiudere solo la tribuna Fattori permettendo l’accesso degli abbonati negli altri settori. In caso di mancato accoglimento del ricorso la gara con il Montebelluna, oltre che su Cafè 24, sarà trasmessa in diretta anche su Telenuovo.
Ore 11.00 – (Gazzettino) Il diesse sta seguendo pure piste alternative, in particolare due giovani di serie che appartengono a una squadra di massima serie e una di serie B. Sempre in tema di giovani, il possibile ingaggio di un centrocampista classe 96 verrà valutato con più calma la prossima settimana e non dovrebbe avere seguito l’ipotesi che porta all’esterno sinistro del Livorno Giacomo Ricci, sempre classe ’96, proposto al Padova dall’agente Beppe Accardi. «La scorsa estate – replica De Poli – ci sarebbe interessato». In assenza di novità per la porta, Parlato domenica contro il Montebelluna avrebbe dunque a disposizione solo cinque “under” più lo juniores Faggin. Il nuovo arrivato Bortot già nella seduta pomeridiana alla Guizza di ieri, sia nelle esercitazioni, che nelle partitelle sullo stretto e in quella a campo intero, ha trovato posto a destra nel possibile quartetto titolare che vedeva Salvadori impiegato a sinistra, mentre Degrassi, la scorsa settimana alle prese con un’infiammazione al ginocchio, ha lavorato a regime ridotto e dunque non è scontato il suo utilizzo. Completano il quadro Mattin e in avanti Pittarello, fino a ieri impegnato a Roma con la rappresentativa di serie D.
Ore 10.50 – (Gazzettino) Colmato il vuoto a destra con l’arrivo di Bortot che prenderà il posto dell’infortunato Busetto, il direttore sportivo biancoscudato Fabrizio De Poli è in queste ore alla ricerca di un portiere “under” per garantire al tecnico Parlato, visto la perdurante assenza di Petkovic che salterà anche la prossima gara di domenica con il Montebelluna, più libertà nella scelta dell’undici da schierare, senza i condizionamenti legati al regolamento sui quattro giovani da schierare. Come preannunciato ieri, nel mirino c’è un estremo difensore classe ’95 di proprietà di una società professionistica e che milita in serie D, ma la quadratura del cerchio ancora non è stata raggiunta. «Il giocatore verrebbe volentieri – spiega De Poli – ma bisogna che si sblocchi la situazione tra le due squadre e la cosa ora pare più difficile. Quella di serie D fatica a liberarlo e un’altra della stessa categoria lo sta cercando». Per poterlo schierare domenica serve il semaforo verde a brevissimo, oggi o al massimo domani mattina in quanto vanno depositati la risoluzione del prestito e il giorno dopo il nuovo accordo.
Ore 10.40 – (Gazzettino) «Vivo questa nuova esperienza in una società e una piazza blasonata come un’opportunità per mettermi in gioco, dimostrare quello che valgo e soprattutto per crescere sul piano umano e calcistico. Voglio migliorare per diventare un vero calciatore». Pur avendo solo 17 anni, compiuti lo scorso 14 dicembre, Tommaso Bortot dimostra al primo impatto con la realtà biancoscudata idee chiare e una buona dose di personalità. Approda all’ombra del Santo dopo un biennio a Bassano che lo ha visto nell’attuale stagione allenarsi e disputare con la prima squadra due partite di Coppa Italia. Terzino destro, a lui spetterà il compito di sostituire l’infortunato Busetto. «Mi vedo più un giocatore di quantità che di qualità – si descrive – mi piace correre su e giù e raggiungere il fondo per mettere cross per i compagni. Mi è capitato di giocare più alto nel modulo 3-4-3, raramente ho trovato spazio a sinistra». Prima di arrivare al Bassano è stato nelle giovanili di Treviso, Pievigina e Giorgione dopo avere tirato i primi calci nella squadra del suo paese nel trevigiano. Per lui in tempi recenti pure tre convocazioni nell’under 18 di Lega Pro. E già sabato all’Euganeo con il Montebelluna potrebbe scattare il debutto. Pronto? «Assolutamente sì. In questi giorni cercherò di dimostrare all’allenatore di potere partire dall’inizio contro un avversario difficile, anche se reduce da tre sconfitte». La trattativa che lo ha portato a Padova praticamente non c’è stata: «Ho saputo ieri pomeriggio (martedì, ndr) di questa possibilità, la sera ho incontrato la nuova dirigenza e ho subito firmato».
Ore 10.20 – (Mattino di Padova) «Troppo sicuri della nostra forza, di poter vincere contro chiunque, e abbiamo sottovalutato l’Union Pro. Abbiamo trasformato in difficile una gara che sulla carta poteva essere semplice: non siamo riusciti a tenere il risultato dopo essere andati in vantaggio, né a raddrizzarlo successivamente. A differenza di altre occasioni, molti di noi sono mancati sotto il profilo tecnico e caratteriale. È stata una giornataccia, ma spero sia solo un episodio. Anche perché ci siamo macchiati di troppe ingenuità». Al posto dell’amarezza seguita alla sconfitta, con il passare dei giorni sembra essere tornata la determinazione. Magari uno dei due centrali rischierà il posto contro il Montebelluna, visto che in panchina ci sono elementi come Thomassen e Dionisi che possono tranquillamente dare respiro ad una coppia difensiva che sin qui ha corso a mille in quasi tutte le partite, ma la strada è segnata: «Io e Daniel (Niccolini, ndr) siamo i giocatori di maggior esperienza lì dietro, dovremmo guidare i giovani a commettere meno errori e invece domenica è avvenuto il contrario. Questo ci ha fatto girare molto le scatole, non è possibile concedere due occasioni a partita e prendere gol sistematicamente. In due settimane abbiamo lasciato per strada tanti punti perdendo il primato e questo non è da grande squadra». Il Montebelluna, che anche all’andata ha dimostrato di saper giocare discretamente, sarà un banco di prova immediato: «Il gruppo è pronto per questa battaglia».
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Il campanello d’allarme delle ultime settimane, dopo Mogliano s’è fatto fortissimo: «Stiamo lavorando da tempo sulla fase difensiva, ma questa settimana forse lo facciamo più di altre occasioni perché la sconfitta di domenica ci brucia molto. Il problema principale è che la gran parte dei gol subìti sono arrivati per mancanza di attenzione: a Mogliano abbiamo commesso due grossi errori sul primo e sul terzo, altre volte abbiamo spento la luce pensando che le partite fossero già chiuse e lasciando l’iniziativa agli avversari. Dobbiamo ricordarci che tutti con noi giocano alla morte, ed elementi d’esperienza come noi non dovrebbero commettere leggerezze simili. Basta mollare un attimo, ed ecco cosa succede: da un momento all’altro ti ritrovi secondo, invece che essere a + 8 sull’Altovicentino. Ci siamo riuniti, ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti di darci un taglio». Domenica scorsa, in particolare, il Padova è giunto all’apice delle sue difficoltà. «Non siamo entrati in campo con la giusta cattiveria», prosegue Sentinelli.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Sono finiti sulla graticola, hanno mandato giù le sfuriate di Carmine Parlato, e si sono dati una bella occhiata reciproca prima di dirsi: «Da adesso basta». L’Union Pro, in una sola partita, ha messo in crisi l’intero castello difensivo biancoscudato: tre gol in 90’ (mai successo) e troppi svarioni eclatanti che hanno contribuito alla disfatta finale, con annesso sorpasso in classifica da parte dell’Altovicentino. I due pilastri della retroguardia del Padova, Davide Sentinelli e Daniel Niccolini, accettano le critiche e ammettono l’errore: «Sì, ci siamo detti: “Ora basta”». Dopo dieci partite consecutive senza riuscire a mantenere la porta inviolata, Sentinelli ammette che qualcosa negli ultimi tempi non è andato come avrebbe dovuto: «Una situazione che non ci va giù», confessa il difensore romano. «Prendiamo gol da dieci gare di fila, e ci dà fastidio: non tanto perché siamo una formazione che vuole vincere e non dovrebbe commettere simili ingenuità, ma soprattutto considerata la caratura di noi più “esperti” della squadra. Dobbiamo migliorare tutti nella fase difensiva, perché una squadra che può andare a segno in qualsiasi momento non dovrebbe temere che i gol che riesce a fare non siano sufficienti per portare a casa i punti».
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Fisicamente come sta? Ha i 90’ nelle gambe? «Assolutamente sì. Adesso devo solo dimostrare al mister che posso essere già pronto per domenica. Quest’anno ho esordito in Coppa Italia con il Bassano e sono stato anche convocato nella Nazionale under 18 di Lega Pro. A sinistra ho giocato poco, mentre all’occorrenza ho fatto anche l’ala». Il mercato del Padova non si fermerà solo a Bortot. Il ds Fabrizio De Poli conta di portare a casa entro domenica anche un portiere giovane. «Spero di chiudere entro domani (oggi, ndr), anche per questioni di tesseramento», ha spiegato il direttore sportivo. Petkovic, infatti, si allena ancora a parte ed è in forte dubbio il suo ritorno già questa domenica. A parteanche Degrassi e Mazzocco. Nessun problema per Ferretti, che è rientrato in gruppo dopo il trauma alla mascella subito domenica scorsa a Mogliano, a seguito della gomitata di Trevisiol. Il difensore dell’Union Pro, espulso dall’arbitro proprio a causa di quel gesto, è stato squalificato ieri per quattro giornate dal giudice sportivo. Amichevole a Curtarolo. Oggi il Padova disputerà la classica amichevole in provincia. Calcio d’inizio alle 14.30 sul campo di via Kennedy a Curtarolo, contro la Curtarolese.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Contattato, arruolato e pronto a scendere in campo. Il volto nuovo del 2015 in casa biancoscudata è Tommaso Bortot, terzino destro, classe 1997, arrivato in prestito dal Bassano. Un acquisto inevitabile, dopo il grave infortunio occorso a Busetto e la carenza di “under” che ha caratterizzato l’avvio in salita nell’anno nuovo per il gruppo di Parlato. Bortot, 17 anni compiuti da un mese, nativo di Conegliano Veneto, ieri ha disputato il suo primo allenamento alla Guizza e domenica contro il Montebelluna potrebbe già scendere in campo dall’inizio. «La trattativa è nata martedì pomeriggio e io ho preso subito la decisione di venire a Padova», rivela il terzino. «La sera avevo già firmato. Per me è una grande opportunità per mettermi in gioco e crescere dal punto di vista umano e calcistico. Voglio migliorare e costruirmi un bel futuro». Le sue caratteristiche? «Sono un giocatore più di quantità, che corre molto e va sul fondo per crossare. Negli ultimi due anni sono stato a Bassano, da giovane ho giocato anche al Treviso, prima del fallimento, e al Giorgione».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Ancora ventiquattr’ore e poi la Corte Sportiva d’Appello emetterà il suo verdetto. Si discuterà infatti alle 13 di domani a Roma il ricorso della società biancoscudata contro la chiusura dello stadio Euganeo per la partita di domenica contro il Montebelluna. Le speranze che venga cancellata la sentenza di primo grado del giudice sportivo, arrivata in seguito all’esplosione di tre grossi petardi avvenuta due domeniche fa a Valdagno nel match con l’Altovicentino, sono oggettivamente poche: difficilmente l’impianto potrà aprire le porte ai tifosi, visto che la tifoseria biancoscudata si era già macchiata in precedenza di fatti simili, tanto da incorrere in una sanzione sospesa (tuttora pendente) per i “buu” razzisti scanditi a Fontanafredda un paio di mesi fa. L’unica speranza è che la Corte accolga parzialmente il reclamo del Padova e decida di chiudere solo la Tribuna Fattori, concedendo l’ingresso negli altri settori ai soli abbonati. A Roma, per la discussione del ricorso, saranno presenti l’avvocato Simone Perazzolo, che tutela gli interessi della società, e l’amministratore delegato Roberto Bonetto. La partita, se verranno confermate le porte chiuse, verrà trasmessa in diretta televisiva anche da Telenuovo (canale 11) oltrechè da Cafe 24 (canale 95 e 666).
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) In attesa di capire la soluzione del rebus, ieri Bortot ha svolto il primo allenamento con i nuovi compagni: «Ho saputo dell’interesse del Padova martedì pomeriggio — ammette il neodifensore biancoscudasto — ho subito scelto il Padova e alla sera ho firmato. È un’ottima opportunità per crescere e migliorare, sono qui per mettermi in gioco. Sono un giocatore più di quantità che di qualità, corro e vado spesso sul fondo in proiezione offensiva. Ho anche segnato due gol, in passato ho giocato anche da esterno. Fisicamente sto più che bene, ho i novanta minuti delle gambe e sono già pronto. Esordire subito col Montebelluna? Sarebbe davvero il massimo». Per quanto riguarda, infine, la decisione della Corte di giustizia federale sul ricorso del Padova contro la partita a porte chiuse inflitta al club dopo i fatti con l’AltoVicentino e il lancio di petardi che ha sfiorato la panchina avversaria, la stessa verrà discussa domani alle 13. Scarse, per altro, le possibilità che il ricorso biancoscudato venga accolto. Se la decisione verrà confermata saranno addirittura due le emittenti che trasmetteranno la diretta tv del match. Oltre a Cafè24, anche Telenuovo si è assicurata la facoltà di diffondere le immagini dei surreali 90 minuti col Montebelluna in programma domenica all’Euganeo, con inizio alle ore 14,30. Un match da giocare, se la decisione verrà confermata, senza il consueto appoggio del pubblico biancoscudato e in un catino come l’Euganeo completamente deserto. Un problema in più, poco da fare.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Il ds Fabrizio De Poli lo aveva già seguito in estate, quando però non c’era la possibilità di liberarlo. L’assalto è proseguito anche nell’attuale sessione, senza però l’esito sperato. Ieri mattina, però, proprio all’improvviso sono maturate le condizioni perché Ricci possa trasferirsi in prestito, così come accadde con l’altro talento Bruzzi nel corso dell’estate. Il problema: il Padova si è già assicurato Bortot e De Poli deve decidere. Prendere un altro esterno, stavolta a sinistra, o rimanere così? Al momento la decisione sembra essere quella di rimanere con l’attuale organico, ma la situazione va comunque monitorata con attenzione. Così come sono continuate incessanti le voci su Lukas Zima, restituito al Genoa dal Venezia nella giornata di martedì. Va sottolineato che il portiere è destinato al Mantova e ieri non sono arrivati annunci e va anche sottolineato, comunque, che su Zima tutte le parti in causa hanno smentito con decisione, oltre a confermare la pista Mantova. La società biancoscudata avrebbe deviato infatti la sua attenzione su Alessandro Mirarco, un estremo difensore classe ‘95 di proprietà del Lecce e proveniente dal Taranto.
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Per il portiere bisognerà ancora pazientare, per il difensore siamo già ai titoli di coda e potrebbero esserci delle sorprese, mentre non è tempo di ritorni. Cominciamo da Matias Cuffa: avrebbe voluto tornare biancoscudato e ci sono stati diversi contatti con la società, il ds Fabrizio De Poli e Carmine Parlato si sono consultati con Bergamin e Bonetto e, loro malgrado, hanno deciso di non seguire questa pista. La motivazione è comprensibile: Cuffa sarebbe stato un altro over da inserire in rosa ed era troppo complicato fargli posto in ottica rotazione degli Under. L’opzione è da considerarsi decaduta. Il Como è balzato in pole-position (c’è già il placet di Carlo Sabatini), poi ci sono anche Pavia e Grosseto ed entro la fine di gennaio arriverà la decisione definitiva. Ieri intanto è stato presentato alla Guizza il neoacquisto del Padova Tommaso Bortot, giovanissimo esterno di appena 17 anni prelevato dal Bassano, mentre si è aperto uno spiraglio per l’arrivo di un altro esterno, Giacomo Ricci, classe 1996, è già nel giro della prima squadra a Livorno.
Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (domenica 18 gennaio, ore 14.30): ArziChiampo-Mori Santo Stefano, Belluno-Tamai, Clodiense-Union Ripa La Fenadora, Dro-AltoVicentino, Giorgione-Union Pro, Legnago-Kras Repen, Mezzocorona-Fontanafredda, Padova-Montebelluna, Sacilese-Triestina.
Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: AltoVicentino 42, Padova 41, Belluno 37, Sacilese 32, La Fenadora e Clodiense 29, ArziChiampo 28, Montebelluna e Tamai 27, Union Pro 25, Fontanafredda 24, Giorgione 20, Dro 19, Legnago 17, Triestina e Kras Repen 14, Mori Santo Stefano 8, Mezzocorona 7.
Ore 08.34 – Serie D girone C, diciottesima giornata: AltoVicentino-Legnago 2-0, Fontanafredda-ArziChiampo 2-3, Kras Repen-Sacilese 1-0, Montebelluna-Clodiense 0-3, Mori S.Stefano-Belluno 2-2, Tamai-Giorgione 0-0, Triestina-Mezzocorona 2-1, Union Pro-Padova 3-2, Union Ripa La Fenadora-Dro 2-3.
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E’ successo, 14 gennaio: doppia seduta alla Guizza per i Biancoscudati e primi allenamenti per il nuovo acquisto Tommaso Bortot