Live 24! Padova-Montebelluna, -4: doppia seduta di allenamento, in arrivo altre novità dal mercato dopo Bortot?

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Ore 21.40 – (Trentino) Chiedete ai direttori sportivi chi sono gli elementi che, alla lunga, fanno la differenza in serie D e, la quasi totalità degli “uomini mercato”, vi risponderà “gli under”. Il concetto è chiaro: l’intelaiatura (ovvero il comparto “over”) deve essere valido, ma senza giovani all’altezza si va poco lontani. Ecco allora che avere un “under” che gioca da “over” è un vero e proprio “lusso”. Nel girone C sono pochi i giovani di valore, quelli che possono ambire ad un futuro da protagonisti nel calcio professionistico e uno di questi veste la casacca gialloverde del Dro. Davide Cremonini, 18 anni, è uno di prospetti più interessanti del calcio di casa nostra e non solo. Il suo cartellino è di proprietà dell’Alto Adige e, terminata l’esperienza in “Berretti”, è stato spedito a farsi le ossa in serie D. Esattamente a Dro, dove il tecnico è “affidabilissimo” e dove, lottando per la salvezza con una squadra composta quasi interamente da calciatori trentini, Cremonini si sta mettendo seriamente alla prova in un campionato “maggiore”. Sempre impiegato il centrocampista bolzanino è ormai uno degli “insostituibili” in casa gialloverde. Il rendimento è stato sin qui eccellente e le ottime prestazioni sono state impreziosite da due marcature: una, inutile, a Fontanafredda e una, decisiva, domenica scorsa a Pedavena contro l’Union Ripa. «E ho avuto fortuna – se la ride “Cremo” – perché in allenamento quando calcio da quella posizione spesso il pallone finisce alto. Scherzi a parte è stata un’enorme soddisfazione: sono contento di come sta andando la stagione e, più di una volta, sono uscito contento dal campo, ma segnare un gol decisivo nei minuti finali è un’altra cosa». La sua è stata anche una scelta di vita: ha lasciato Bolzano, cambiato scuola proprio nell’anno della maturità e, per impegni calcistici, torna di rado a casa. E’ dura? Beh non è semplice, però sono contento della decisione che ho preso. Il cambio di scuola è stato tutto sommato facile (adesso Cremonini studia al Liceo “Maffei” di Riva del Garda) e vivo a casa del mio compagno Daniele Proch. Che è praticamente un fratello acquisito? Direi di sì. Negli ultimi due anni, quando è salito a Bolzano per giocare con l’Alto Adige, era lui che viveva da me, adesso sono io ad essere suo ospite. Il nostro è inevitabilmente un rapporto speciale. Cosa vuol fare da grande Cremonini? Il calciatore. Chi mi sta vicino mi dice che ce la posso fare e io sto lavorando sodo per riuscirci. Il mio obiettivo è quello di fare un gran campionato con il Dro, centrare la salvezza e tornare all’Alto Adige. Quella biancorossa per me è una sorta di seconda pelle e il mio sogno è quello di fare giocare in Lega Pro con la maglia della squadra della mia città. Nei mesi scorsi è stato seguito anche dal Padova. Eh ma il biancorosso che preferisco è quello dell’Alto Adige.

Ore 21.20 – (Il Piccolo) La corsa verso la salvezza rimane in salita. Ma in lontananza la luce, finalmente, si intravede. Il mercato di riparazione del Kras Repen ha sicuramente offerto le mosse giuste per rinforzare una squadra che pur trovandosi sempre al terzultimo posto della graduatoria ha ora tutte le credenziali per compiere il miracolo. Nella partita vittoriosa contro la Sacilese hanno in brillato in tanti. Su tutti il portiere ligure Filippo Mosetti Casaretto che al suo esordio in biancorosso ha chiuso con sicurezza lo specchio a tutte le offensive da parte dei giocatori friulani. Davanti a lui il toscano Manuele Del Nero è stato impeccabile dimostrandosi. Assente Mirko Rondinelli per squalifica, l’altro nuovo elemento messosi in luce è stato il siciliano Luciano Rabbeni. Agile e fantasioso l’attaccante ha dialogato molto bene con il compagno di reparto Knezevic. Alla fine all’ex punta dell’Acqui Calcio è mancato solamente il gol. A conti fatti, con questi quattro innesti, e con l’addio di Bordon e Komel, il Kras Repen pare davvero aver trovato la propria fisionomia. Senza dimenticare poi altri due giocatori che nel girone di andata non si sono visti per diversi motivi. Il primo è Misha Babichev. Il centrocampista bielorusso è stato uno dei migliori contro la Sacilese. Bravo in fase di interdizione e di costruzione del gioco, l’ex Primavera del Rubin Kazan ha davvero tutte le carte in regola per diventare uno dei dei leader. E poi c’è il capitolo Alessio Corvaglia. Dopo quasi un anno il “Corvo” è tornato ad assaggiare il campo, prima contro la Clodiense, e domenica contro la Sacilese. Dopo il lungo stop nell’attaccante friulano c’è tanta voglia di rivalsa. Sicuramente le sue giocate potranno fare comodo al team biancorosso. Uno sguardo infine ad un altro giocatore che è rientrato in pianta stabile dopo diversi mesi di panchina. Stefano Simeoni, contro la Sacilese, è stato uno dei fuori quota più diligenti. Il terzino destro non si è limitato solo a distruggere il gioco avversario, ma ha dimostrato grande propositività facendosi vedere più di una volta nella metacampo friulana. A riprova che il ragazzo sta crescendo.

Ore 21.00 – (Il Piccolo) Sui due giovani classe 1996 Perrotta e Tafuro, la Triestina ha già deciso e verranno tesserati in settimana, per Mboup invece il diesse Maragliulo e mister Ferazzoli si sono presi altri due-tre giorni per valutare meglio il difensore senegalese: sono queste le ultime novità di mercato in casa alabardata. La società dunque ha deciso di stringere i tempi per i più giovani, che consentiranno così una maggior copertura a livello di under in caso di necessità. Di particolare rilievo l’ingaggio dell’attaccante Danilo Perrotta, un centravanti che arriva dalla formazione Berretti del Cosenza e ovviamente fatica a trovare spazio nella prima squadra calabrese che milita in Lega Pro: si tratta di un attaccante dotato di grandi qualità fisico-atletiche, che ha segnato parecchi gol con la formazione giovanile calabrese ed è stato convocato anche allo stage dell’under 18 di Lega Pro. Una punta quindi di buone prospettive che potrebbe essere la prima alternativa a Rocco e Milicevic, anche se la società continua a ribadire che il mercato non è finito e ci si sta ancora guardando attorno con attenzione per portare in alabardato almeno un altro attaccante. L’altro under 1996 che verrà tesserato in settimana è invece Carmine Tafuro, centrocampista proveniente dalla Primavera dell’Avellino. Come detto, lo staff tecnico e lo stesso diesse si sono presi invece ancora qualche giorno per valutare meglio l’africano Assane Mboup, difensore classe 1990 di temperamento e forza fisica che si sta allenando con gli alabardati già da giovedì scorso. Il senegalese vanta una lunga esperienza nella serie D italiana: qualche anno fa ha giocato a lungo nella nostra regione, prima con la Sacilese e poi con la Sanvitese, dove ha militato per due anni collezionando in tutto sessanta presenze e due gol. Quindi ha disputato un campionato con il Concordia (29 presenze e 4 reti) e poi un’esperienza con il Brindisi. La Triestina vuole capire bene se Mboup può essere la pedina giusta per rinforzare un reparto che nelle ultime settimane ha lasciato parecchio a desiderare: probabilmente si vuole vedere anche se il senegalese può integrarsi bene con il rientrante Luca Piscopo, che quando scenderà in campo tornerà a vestire anche la fascia di capitano, come ha sottolineato lo stesso Ferazzoli. Intanto la squadra ha ripreso gli allenamenti e ha iniziato la preparazione in vista della trasferta contro la Sacilese di domenica prossima. Si è rivisto Ventura, bloccato dall’influenza nel week-end, ma il giocatore ha effettuato solo una leggera corsa prima di rientrare nello spogliatoio. Ancora fermi invece gli infortunati Giordano e Pontrelli. Oggi doppia seduta, al mattino in palestra e al pomeriggio sul sintetico di Prosecco.

Ore 20.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Zirolandia non si è sgonfiata sul Carso. Parola di Denis Fiorin. «La sconfitta con il Kras (0-1, ndr) – rassicura il ds della Sacilese – è stata causata dalle 4 squalifiche (Manucci, Baggio, Beccia e Boscolo Papo), dall’inesperienza (7 fuoriquota giovani) e da una buona dose di sfortuna. Chi ha visto a Monrupino l’inizio della fine dovrà ricredersi presto». Magari già domenica, quando al XXV Aprile arriverà una Triestina che sembra aver ritrovato il passo-salvezza: una sola sconfitta a Fontanafredda, 5 pareggi e 2 vittorie in 8 turni. CONSIDERAZIONI – Fiorin guarda in faccia la realtà. «Dati per persi sino a fine stagione Grazzolo e Grion, che poi gioca da “esperto”, ma è un ’95 – dice il ds -, ci sono rimasti 8 “vecchi” in rosa. È scontato andare in difficoltà se dobbiamo rinunciare a metà di loro. Questo è successo a Monrupino. Anche se – scuote un po’ la testa Fiorin – con un briciolo di sfortuna in meno avremmo potuto portare a casa un risultato positivo». Resta il fatto che, con una rosa così stretta, se c’è in giro un raffreddore Ziro comincia a tremare. «Perché? Nessuno – continua – gli chiede la promozione in C. Quella è un affare fra Altovicentino e Padova, che hanno milioni da spendere. In verità – ammette forse per la prima volta – non è obbligo assoluto nemmeno l’accesso ai playoff, che comunque considero alla portata. Tutto dipenderà da infortuni e squalifiche, ma non solo per noi. Anche per Belluno, Union Ripa, Clodiense, Arzignano, Tamai e altre possibili pretendenti». FUTURO – Il ds biancorosso assicura che non cambierà la vocazione della Sacilese. «Il nostro obiettivo – dice – resterà sempre fare buon calcio. Cercheremo di farlo utilizzando i ragazzi del nostro settore giovanile, sul quale la società ha investito tanto. Per il futuro vedo una Sacilese con 3-4 giocatori esperti e tanti giovani talenti in campo. Vogliamo tornare a essere l’Accademia del Livenza, continuare a sorprendere con giocatori prodotti in casa. Ne abbiamo parlato in settimana – rivela Fiorin -. Con questi obiettivi, la proprietà garantisce continuità di gestione».

Ore 20.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Tamai come Mash – Ospedale da campo, cult movie del 1970 di Robert Altman, diventato poi anche serie televisiva di successo. De Agostini però si augura che la versione rossa di Mash sia uscita in edizione unica. Contro il Giorgione a fare la formazione è stato il medico sociale: oltre a Corazza (infortunato), sono stati mandati a casa con sintomi influenzali Davide Furlan e Brustolon. Faloppa, Zambon, Colombera e Ursella hanno giocato con febbre e nausea. Non solo: Stefano De Agostini, come 7 giorni prima con il Montebelluna, ha dovuto mollare tutto a gara in corso per il riacutizzarsi della sua colica renale. Eppure, nonostante tutto, il Tamai è stato l’unica formazione nostrana a incassare qualcosa (0-0 con i veneti). L’ultima del girone d’andata è stata impietosa con la Sacilese (0-1 a Monrupino con il Kras) e con il Fontanafredda (2-3 al Tognon con l’Arzichiampo). EPIDEMIA – Non ha tanta voglia di scherzare De Agostini. «Mai visto – esordisce – una cosa simile. Più che rossi – gli esce comunque la battuta -, eravamo verdi. In faccia. Ho dovuto spedire a casa Davide Furlan, Simone Brustolon e anche Elvis Padoan, preparatore dei portieri. Altri hanno giocato in condizioni pietose. Luca Colombera è stato addirittura eroico». SPADA NELLA ROCCIA – Come se non bastasse, nell’intervallo ha “mollato” anche lui, a causa della solita colica renale. «Una fitta – racconta -, come se avessi una spada conficcata nelle reni. Mi era già successo una decina d’anni or sono, mentre stavo facendo il corso a Coverciano. Non sono preoccupato – continua Stefano – perché ho fatto tutti gli esami del caso. Mortificato sì, però. Per la gente, la società e i ragazzi. Vorrà dire che da domenica, in attesa di risolvere definitivamente il problema, prenderò un antidolorifico preventivo». UN, DUE, TRE – Il rallentamento di Padova e Sacilese apre nuove prospettive. «Noi – ripete – abbiamo un unico obiettivo: la salvezza. Certo – ammette – ora ci attendono tre gare importantissime: a Belluno, con la Clodiense e a Padova. Al termine di questo miniciclo avremo le ide più chiare». KAPUTT – Kras e Arzichiampo interrompono le serie di Sacilese (3 vittorie e 2 pareggi) e Fontanafredda (un pareggio e 3 vittorie). Sul Carso, Zironelli è stato costretto a utilizzare 7 fuoriquota giovani. In formazione rimareggiata anche i rossoneri. Entrambe avrebbero comunque meritato almeno il pareggio. Per De Pieri danno e beffa (espulsione). «Devo ancora capire perché – afferma il tecnico -. Ho gentilmente chiesto spiegazioni e non me le hanno date. Non ho mancato di rispetto a nessuno. Aspetto il comunicato per farmi una ragione».

Ore 20.00 – (Messaggero Veneto) Nella giornata del sorpasso in vetta (dell’Altovicentino sul Padova), un punto in 3 contro i 5 ottenuti all’andata, e con avversarie tutto sommato non impossibili. Le provinciali di serie D non hanno scelto il modo migliore per cominciare il girone di ritorno. Ma cosa è successo? Dove stanno le cause di questo brusco rallentamento dopo il bell’inizio d’anno? Non c’è dubbio che in questo momento Sacilese e Tamai in primis, ma pure il Fontanafredda, stiano pagando un dazio pesante alle assenze. Impantanata. Si poteva chiedere forse di più alla Sacilese, scesa in campo a Monrupino con ben 7 “fuoriquota”, causa le squalifiche di Baggio, Beccia, Manucci e Boscolo e gli infortuni di Grazzolo, Grion e Biasi Manolache? Zironelli ha dovuto letteralmente inventarsi una formazione, cambiando pure modulo. Ma nella “palude” di Monrupino tanto non è bastato a evitare un ko dopo 5 giornate di imbattibilità. Si allontana il Belluno, resta a distanza l’Union Ripa, ma arriva la Clodiense, che domenica proprio contro la squadra di Andreolla si giocherà la palma di sfidante dei liventini per l’ultimo posto nei play-off (attenzione pure alla rimonta dell’Arzichiampo). Lo stadio XXV aprile, invece, si vestirà a festa per l’arrivo della Triestina, che ha appena trovato la prima vittoria interna. Virus. Prima del fischio d’inizio, Brustolon e Davide Furlan messi ko da un attacco influenzale. In campo giocatori lontani dalla miglior condizione come Ursella, Petris e Colombera. E a tutto ciò si è aggiunta la seconda colica renale consecutiva per mister De Agostini («Da domenica prossima – ha ironizzato il tecnico mobiliere – farò ricorso agli antidolorifici»). Anche al Tamai la fortuna ha voltato le spalle. Paradossalmente lo 0-0 interno col Giorgione avvicina la zona play- off, ora a due punti, ma non c’è dubbio che, a parte la consolazione di una difesa imbattuta nel 2015 (e seconda migliore del campionato, assieme a quella della Sacilese), resti l’impressione di un’occasione gettata via per compiere un ulteriore salto di qualità. Stop. E’ lo stesso rammarico che alberga in casa Fontanafredda, dopo il ko interno con l’Arzichiampo. Con un Florean a mezzo servizio e con Alcantara squalificato, i rossoneri si sono inchinati all’ex neroverde Trinchieri (doppietta), spezzando una serie di 3 vittorie e un pareggio. E’ una sconfitta che tuttavia non deve creare particolari allarmismi: la formazione vicentina in questo momento è la peggiore rivale che possa capitare.

Ore 19.40 – (Gazzettino, edizione di Belluno) La quiete neroverde dopo la tempesta: il forte maestrale abbattutosi in casa Union Ripa La Fenadora con le dichiarazioni di mister Max Parteli si è trasformato in poche ore e in poche spiegazioni in una leggera brezza invernale. «Abbiamo parlato tutti assieme e con molta tranquillità – spiega Paolo De Carli, portiere e capitano neroverde – sottolineando quanto, noi giocatori, ci eravamo rimasti male per le parole usate nelle dichiarazioni dall’allenatore. Il mister ci ha detto che il concetto non era stato espresso nel migliore dei modi e che le frasi volevano essere una valorizzazione dei giocatori e non una denigrazione. Tutto è comunque risolto e questo capitolo può considerarsi chiuso». De Carli affronta l’argomento spinoso con molta calma, capacità richiesta da un buon capitano perché l’argomento non è certo fra i meno spinosi. Nell’immediato seguito della partita persa dall’Union con il Dro (2-3), domenica scorsa, il tecnico Parteli aveva detto che tranne alcuni nomi «tutti gli altri sono giocatori che in serie D sono stati bocciati o erano riserve» e che quindi l’Union sta facendo «cose oltre le aspettative». Concetti probabilmente non espressi nel migliore dei modi che hanno trovato veloce spiegazione di fronte ai giocatori. «L’ambiente neroverde – continua De Carli – non è mai stato teso. Chi ci viene a vedere ha delle aspettative che non è detto vengano rispettate. Attualmente siamo quinti (29) a soli 3 punti dal quarto posto occupato dalla Sacilese, perfettamente in linea con il nostro obiettivo di stagione. Tanti ci muovono delle critiche, ma fin qui direi che abbiamo fatto bene».

Ore 19.20 – (Corriere delle Alpi) Mister perdonato, anche se non c’era niente da perdonare. C’è stato un confronto chiarificatore tra la squadra e l’allenatore dopo lo sfogo di Parteli nel post partita di Ripa Fenadora-Dro. A parlare, sgombrando il campo da equivoci, è il capitano. «Abbiamo avuto un colloquio con Parteli, che si è scusato con noi per un momento di sfogo, spiegando quello che intendeva dire, cioè che tanti giocatori sono partiti magari da realtà dove non sono stati confermati o da categorie più basse e comunque hanno dimostrato il loro valore per poter restare in serie D», dice il portiere Paolo De Carli. «Con Max abbiamo parlato con il gruppo di giocatori un po’ più vecchi e che è insieme a lui da più tempo: abbiamo avuto una mezzoretta di colloquio, chiedendogli spiegazioni su quello che aveva detto, perché da quello che si leggeva ci siamo sentiti offesi e d’impatto ci eravamo rimasti tutti male. Ma nel momento in cui abbiamo la parola di Parteli che ha chiarito quello che voleva dire, per noi la storia è chiusa là, si guarda avanti e la fiducia nell’allenatore totale. Siamo tutti esseri umani e quindi possiamo sbagliare, il mister è stato chiaro con noi e la storia è ben chiusa ancora prima di iniziare». Si volta pagina. «Non siamo una squadra imbattibile, ma possiamo vincere con tutti e perdere con tutti», prosegue Paolo De Carli. «L’orgoglio e la determinazione si sono visti quando siamo riusciti a recuperare due gol dopo essere rimasti in dieci. Poi la voglia di provare a vincere ci ha portato a commettere un errore anche di stanchezza. Nessun dramma, comunque, per aver perso col Dro. Siamo riusciti a pareggiare col Belluno e con la Sacilese in dieci: alterniamo queste buone partite ad altre magari meno belle, però ci sta nell’andamento di un campionato». Squalifica ingiusta. Rigore e rosso hanno fatto gridare allo scandalo i tifosi in tribuna domenica e arrabbiare non poco il portiere dell’Union, che dovrà saltare la sfida con la Clodiense. «E spero che sia solo una giornata di squalifica, perché è già una beffa così e prenderne più di una sarebbe proprio un’ingiustizia», dice De Carli. «L’espulsione mi brucia ancora, d’altra parte sono contento perché le immagini fanno vedere che ho preso in pieno il pallone e dimostrano chiaramente l’errore colossale dell’arbitro, che mi aveva ripreso perché avevo indosso la calzamaglia e non vorrei che avesse ragionato troppo in fretta facendomela pagare per quello». Sotto con la Clodiense. Scontro diretto, ma non decisivo: «Siamo solo all’inizio del girone di ritorno, con tanti ancora punti in palio», commenta Paolo De Carli. «Dalla sconfitta col Dro è rimasto l’amaro in bocca, ma questo ci serve per caricarci e siamo ancora più motivati per andare a giocarcela col coltello tra i denti. Io cercherò di aiutare Da Rif nel riscaldamento e di incitare i miei compagni».

Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Oggi è il giorno di Andrea. Questo pomeriggio, a ridosso dell’allenamento, il centrale di difesa classe ’95 Andrea Di Bari dovrebbe mettere nero su bianco il suo matrimonio con il Belluno. Conquistato Vecchiato nel corso della settimana in prova l’ex Este è dunque pronto per il suo esordio domenica al polisportivo contro il Tamai. Match a cui di sicuro non parteciperà Pellicanò, espulso domenica nella partita contro il Mori. «Adesso aspettiamo di vedere quante giornate gli daranno», sospirava ieri il mister. Qualora infatti fosse confermato il fallo di reazione due giornate non gliele toglierà nessuno. Per quanto riguarda il primo bollettino settimanale ieri la truppa si è allenata al completo con i soli Masoch e Bertagno che hanno svolto alcuni momenti della seduta a parte.

Ore 18.40 – (Corriere delle Alpi) Yari Masoch si allena a parte. Il centrocampista agordino ha rimediato una storta al ginocchio e ieri pomeriggio non ha lavorato con il gruppo. «Ho qualche problema a calciare, spero di recuperare ma oggi vedremo cosa fare». Una stagione super. Il Belluno si gode il terzo posto, ma avrebbe potuto anche essere più in alto. «Bisogna fare un mea culpa per la sconfitta contro l’Union Pro e il pareggio con il Mori – spiega Masoch – abbiamo perso due occasioni per guadagnare altri punti. Ma il campionato è difficile e non è scontato vincere con nessuno, nonostante i nostri buoni risultati raccolti fino ad ora. Il pareggio contro i trentini ci ha lasciato l’amaro in bocca, soprattutto per come è arrivato. A fine primo tempo eravamo avanti di due gol e nel secondo abbiamo avuto più di un’occasione per chiuderla, ma non ci siamo riusciti ed è arrivato il rigore che poi ci ha messo un po’ in confusione. Sicuramente il Belluno ha concesso troppe punizioni e angoli agli avversari, dai quali poi è nato il loro pareggio». Padova e Altovicentino non decollano. Le due big non sembrano così irraggiungibili e il merito è sicuramente anche del Belluno che è la prima squadra tra le “normali”. «È un campionato molto livellato, soprattutto nella parte centrale della classifica. Tutte le squadre stanno incontrando delle difficoltà, ma è difficile dare una spiegazione del perché le prime due stiano perdendo molti punti. È sicuramente un campionato insidioso dove non si può mai abbassare la guardia con nessuno. Se vogliamo rimanere lassù, nel girone di ritorno dovremo aumentare il livello della nostra mentalità». Brustolon. Al Polisportivo arriva il Tamai e tra le fila biancorosse il Belluno ritrova il suo ex capitano Simone Brustolon. «Ci aspetta un avversario temibile, soprattutto con alcuni giocatori nel reparto offensivo – continua il centrocampista agordino – non sarà facile. Meglio loro in questo momento? Non saprei, alla fine bisogna affrontarle tutte. L’importante è mettersi subito alle spalle il brutto pareggio contro il Mori. Per quanto riguarda Simone, è una brava persone oltre che un ottimo giocatore. I rapporti nonostante la sua partenza sono rimasti ottimi e ci sentiamo spesso. Gli faccio un in bocca al lupo, però in questo casa letterale. Gli auguro di vincere tante partite ma di non cominciare a farlo questa domenica». Oggi potrebbe essere il giorno di Andrea Di Bari. Il difensore ex Este sta continuando ad allenarsi con i gialloblù e la sua permanenza in rosa ormai è certa, il ragazzo potrebbe firmare in questi giorni ed essere a disposizione per la sfida con il Tamai, anche se mister Vecchiato ha escluso un suo possibile utilizzo dall’inizio.

Ore 18.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) E’ andato a buon fine il doppio scambio con il Pordenone che ha portato al Venezia i difensori Maurizio Peccarisi e Gaetano Capogrosso, lasciando partire Emanuele Panzeri e Raffaele Franchini. Chiuse le trattative, ieri i due giocatori sono arrivati in laguna e nel pomeriggio hanno svolto la prima seduta di allenamento agli ordini di Michele Serena. La giornata ha registrato anche la partenza, già prevista, di Lukas Zima rientrato al Genoa, che lo aveva ceduto in prestito alla società arancioneroverde con l’obiettivo di farlo giocare. L’infortunio e l’avvicendamento in porta con Stefano Fortunato, promosso titolare inamovibile, ha convinto i rossoblù della necessità di farlo rientrare alla base, per girarlo a una squadra (forse il Mantova) dove il giovane portiere ceco possa fare esperienza. Peccarisi e Capogrosso esordiranno quasi certamente sabato proprio contro gli ex compagni del Pordenone. «Sarà una novità per me giocare nella stessa settimana del trasferimento contro la mia ex squadra», commenta Peccarisi che vanta una lunga carriera (classe 1978) iniziata nel 1995: cresciuto nelle giovanili della Reggina, il difensore esordì in prima squadra proprio giocando contro il Venezia. «Altra singolare coincidenza», commenta il difensore centrale con tanti anni di serie B (Torino, Triestina, Rimini, Salernitana, Ascoli e Avellino). L’arrivo in laguna lo entusiasma: «E’ come se avessi vent’anni. Le motivazioni sono tante, la squadra sta facendo bene, ma ci sono obiettivi ambiziosi da poter raggiungere. Il campionato è aperto, si può fare qualcosa di più». Anche Gaetano Capogrosso, terzino destro di 25 anni, arriva in laguna con ambizioni. Dopo alcune presenze in serie B con il Piacenza (2009-2010, otto presenze) e con l’Ascoli (da gennaio 2011, quattro presenze), in Lega Pro ha giocato a Gubbio e poi due stagioni a Pavia: «Quelli sono stati due buoni campionati, mentre lo scorso anno ho vissuto una situazione un po’ caotica al Bellaria – racconta – fino ad essere ceduto alla Torres in gennaio. Quest’anno ho iniziato al Pordenone e ora sono qui». Un’occasione che Capogrosso (12 presenze con il Pordenone) vuole sfruttare al massimo: «La piazza è di grande spessore e sono felicissimo di questo. Ho lasciato i compagni un po’ dispiaciuto, gli stimoli però sono tanti e sono qui per dimostrare quello che valgo». La squadra sta preparando la sfida di sabato al Penzo con il Pordenone e sarà un vero e proprio scontro tra ex, non solo per la presenza di Peccarisi e Capogrosso da una parte e di Panzeri e Franchini dall’altra, ma anche perché nei «ramarri» militano Davide Bertolucci (appena arrivato dal Cosenza), Federico Maracchi, Andrea Migliorini, Daniele Mattielig e, per un breve periodo da giocatore, anche mister Fabio Rossitto. «Sarà una partita bella intensa – avverte Peccarisi – perché di solito gli ex vogliono sempre fare bene». Il Pordenone è reduce da tre risultati utili consecutivi che gli hanno consentito di scavalcare, con 12 punti, l’Albinoleffe risalendo in penultima posizione. Prima della sosta natalizia aveva fermato il Real Vicenza sull’1-1, per poi aggiudicarsi la sfida salvezza con l’Albinoleffe per 4-2 in trasferta e infine sabato scorso ha sconfitto in casa il Lumezzane. «Cercheremo di avvisare i nostri compagni che il Pordenone di oggi non è quello di qualche mese fa. Non è più ultimo – aggiunge Peccarisi – e ha ritrovato lo spirito giusto, necessario per la salvezza». La prevendita dei biglietti per la sfida di sabato al Penzo (ore 15) è iniziata ieri e proseguirà fino alle 13 di sabato. Mister Serena dovrà fare ancora i conti con la squalifica di Sales ma rientra Legati. Nessuna cattiva notizia dal giudice sportivo, tranne la quinta ammonizione di Varano.

Ore 18.00 – (La Nuova Venezia) «Me lo ricordo bene il Penzo, eccome: a Sant’Elena ho esordito in serie B con maglia della Reggina». Scritto nel destino, Maurizio Peccarisi ritorna nello stadio dove è iniziata la sua carriera nella primavera del 1996 (Venezia-Reggina 1-0), una partita risolta allo scadere da un guizzo di Lello Cerbone. «Lo ricordo come se fosse ieri. Chi c’era con lui in attacco? Maniero?». Troppo presto per il Pippo padovano, in quel torneo Cerbone era spalleggiato da Provitali o Pellegrini. Primi allenamenti al Taliercio per Maurizio Peccarisi e Giacomo Capogrosso, i due difensori arrivati dal Pordenone nello scambio che ha portato Franchini e Panzeri in Friuli. «Sì, ho una lunga carriera alle spalle dove mi sono tolto tante soddisfazioni, comprese tre promozioni, ma non ho assolutamente intenzione di smettere, la voglia è quella di un ventenne. All’inizio a Pordenone ho faticato a trovare condizione e ritmo, sono arrivato solo a metà settembre dopo aver saltato l’intera preparazione, adesso sto bene, sono al 100%». Con Legati e Marino, Peccarisi garantisce tre centrali di primissimo livello per Michele Serena («La concorrenza fa sempre bene, sarà il mister poi a decidere»), ha lasciato una squadra penultima in classifica che ritroverà subito sabato al Penzo. «Singolare questa coincidenza, non mi era mai capitato in tanti anni di carriera di cambiare squadra e giocare da avversario pochi giorni dopo». «La trattativa si è concretizzata in poco tempo» aggiunge Giacomo Capogrosso, arrivato al Taliercio insieme a Peccarisi dopo il pranzo di metà giornata, «io sono un difensore di fascia anche se a Pordenone ho dovuto adattarmi a giocare anche da centrale di destra. Arrivo in una società dal grande passato che può ancora puntare a traguardi ambiziosi in questa stagione. Cercherò di ritrovare quella verve che ho avuto nelle stagioni a Pavia». Sei anni nel settore giovanile del Siena («Ho perso contro il Palermo la finale tricolore a livello Primavera»), lo scorso anno metà torneo a Bellaria e oiu Torres («Siamo retrocessi ai playout, poi i sardi sono stati ripescati in Lega Pro»), quest’anno Pordenone. «Ho giocato 10 partite, ma quattro le ho saltate non per scelta tecnica, ma per squalifica. Qualche parola fraintesa dall’arbitro a fine gara». Con la squalifica di Sales e l’infortunio al setto nasale di Cernuto, Capogrosso potrebbe anche esordire contro il Pordenone. «Siamo pronti, da sabato inizia una nuova avventura».

Ore 17.40 – (Giornale di Vicenza) Può bastare così. Con gli arrivi di Francesco Quintavalla e Francesco Margiotta, difensore il primo, attaccante il secondo, il mercato in entrata del Real Vicenza può già definirsi concluso. Ma non si escludono altri colpi nei prossimi giorni. La società biancorossa però non dovrebbe effettuare altri movimenti, visto che ha già raggiunto, con tempismo, gli obiettivi che si era fissata, un difensore e una seconda punta. Margiotta ha firmato lunedì pomeriggio con il Real Vicenza, la formula è il prestito fino a giugno dalla Juventus, la società che è proprietaria dell´attaccante classe ´93. È stato il direttore sportivo del Real, Davide Consolaro, a compiere un blitz che ha sorpreso un po´ tutti. Margiotta infatti era destinato alla Spal. Invece il Real si è inserito all´ultimo vincendo il testa a testa. Del giocatore, che in questa prima parte di campionato ha vestito la maglia del Monza mettendo assieme 14 presenze e 3 gol, si parla un gran bene. Il suo percorso è cominciato nelle giovanili della Juventus, poi Margiotta ha militato in C1 con la Carrarese (8 presenze, nessun gol), quindi nella passata stagione ha giocato nel Venezia totalizzando 17 presenze e 4 gol. L´ex biancorosso Alessandro Dal Canto, fino a poco tempo fa tecnico dei “lagunari”, è passato in questi giorni al campo di allenamento del Real confermando le buone doti di Margiotta, giocatore che molto probabilmente farà da spalla a Bruno. Resta da capire se con l´arrivo del talentuoso Margiotta uno tra Emanuele Bardelloni e Francesco Galuppini partirà. Per il momento tutto tace. Margiotta ancora non può rilasciare dichiarazioni perché devono essere risolti alcuni dettagli burocratici tra la società di appartenenza di Margiotta e quella che ha appena lasciato. I tempi si allungano perché il giocatore proviene dal Monza, società che, com´è noto, sta vivendo un momento difficilissimo dal punto di vista economico e non solo. Non appena questi dettagli saranno risolti, l´attaccante potrà cominciare ad allenarsi con il gruppo e magari essere a disposizione già per la trasferta di Alessandria; Tomei e compagni affronteranno i “Grigi”, secondi in classifica, sabato alle 19.30. Ieri si è diffusa la voce circa l´interessamento del Pavia per Marco Cristini, il centrocampista offensivo che in estate è stato ingaggiato dal Real Vicenza. Il diesse biancorosso ha prontamente smentito. «Sono invenzioni» ha affermato. È abbastanza improbabile che Cristini, autore di 4 gol con la maglia biancorossa, lasci il Real visto che rientra totalmente nei piani della società e del tecnico. CAMBIO DI ORARIO. La partita tra il Real e il Como, in programma venerdì 23 gennaio, è stata spostata a domenica 25 gennaio alle 16 per l´indisponibilità dello stadio Menti (dove sabato 24 giocherà il Vicenza).

Ore 17.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Il dg Werner Seeber gioca a carte scoperte. La smentita sul ventilato ritorno a Cesena di Matteo Grandi arriva senza possibilità di fraintendimenti: «Ci siamo sentiti più volte con Foschi e la dirigenza romagnola – spiega Seeber – e non abbiamo mai accennato a questa possibilità. Grandi rimarrà noi fino a giugno, non abbiamo la volontà di privarcene». Diverso il discorso per Andrea Ingegneri, per il quale a un certo punto si era ventilato un trasferimento visto lo scarso impiego avvenuto nella prima parte della stagione. Scarso impiego, però, dovuto esclusivamente a un infortunio e a condizioni fisiche precarie, come giustamente sottolinea Seeber. «Ingegneri adesso sta bene — taglia corto — ed è a disposizione del mister, oltre ad avere nelle ultime settimane un buon minutaggio. Il Cesena ovviamente si informa sulla situazione dei suoi giocatori, ma anche in questo posso dire tranquillamente che non succederà nulla». In uscita non si segnalano situazioni imminenti, se non diversi interessamenti per Tommy Maistrello dalla serie B. Ma anche in questo caso il Bassano non sembra avere intenzione di cedere uno dei suoi gioielli. Da segnalare anche il trasferimento al Padova di Tommaso Bortot, esterno destro classe ‘97 del vivaio giallorosso. I biancoscudati cercano giovani under da inserire in organico per una serie di infortuni, fra cui quello del promettente Busetto, che si dovrà operare al ginocchio. Novità anche in casa Real Vicenza, dove è attesa l’ufficializzazione di Francesco Margiotta, classe 1993, nuovo attaccante biancorosso che affiancherà Salvatore Bruno. Arriva tramite la Juventus, proprietaria del suo cartellino e il club biancorosso, tramite un blitz del ds Consolaro, lo ha soffiato sul filo di lana alla Spal. Cambio di orario anche per il big-match che vedrà opposto il Real Vicenza al Como: le due squadre non si sfideranno più sabato 24 gennaio. La Lega Pro, a causa della concomitante sfida di serie B tra il Vicenza e il Trapani, ha deciso di posticipare il match del girone A a domenica 25 gennaio, con inizio alle ore 16. Una decisione più che ovvia, da un certo punto di vista. Uno spostamento che era nell’aria e che da ieri è ufficiale, con tutte le conseguenze del caso riguardanti i vari calendari. Ma anche questa è una delle conseguenze del campionato «spezzatino» proposto quest’anno in Lega Pro.

Ore 17.00 – (Giornale di Vicenza) Venenum in cauda, forse troppo in coda. Quando Veleno ha graffiato il 3-2 al minuto 36 della ripresa era già tardi per impattare. «Sì, ma se c´avessero concesso il rigore evidentissimo su Nolè oltre mezz´ora prima non so come sarebbe finita…» sbuffa a distanza di giorni Luca Cattaneo, per tutti Veleno, appunto. «No, perchè si parla tanto di episodi, uno sembra che stia lì a lamentarsi, ma dinanzi all´oggettività dei fatti le perplessità ci stanno tutte. Non è il primo rigore solare che non ci fischiano, alla fine sono tutti particolari che pesano. A leggere le cronache e a sentire i commenti unanimi pare che il Pavia abbia fatto contro di noi il partitone dell´anno, poi se andiamo a vedere ha concretizzato alla grande tutto quello che ha fabbricato: 3 occasioni, 3 gol. Noi si è costruito di più ma finalizzato meno. Penso al salvataggio sulla linea di Iocolano, sarebbe stato il 2-2 all´intervallo, cambiava partita. Allora dico che se il Pavia capolista ha mostrato col Bassano l´abito della festa, mi sa che per il primo posto possiamo starci anche noi. Fino a un mese fa – incalza l´aletta comasca – avrei giurato sul Novara schiacciasassi. Poi vedo che perdono in casa male col Lumezzane, pareggiano soffrendo col Monza e forse dunque lassù la volata per la B è aperta a tutti. Nessuno ha il passo della dominatrice e al di là che possano esserci punti di penalizzazione in arrivo per qualcuno, pure il Bassano è in corsa. Certo, c´è una trappola ogni settimana e il duello di sabato pomeriggio al Mercante con l´Alto Adige (alle 16, ndr) è fra questi: gli altoatesini sono la formazione più in condizione del torneo, sono un treno lanciato. Certo che anche come tempistica non siamo fortunati: ogni volta peschiamo avversari in forma smagliante, dalla Feralpi al Pavia sino all´Alto Adige, mai un rivale in crisi di risultati. Mi immagino già il Pordenone rigenerato che ci farà visita a fine mese e magari ci complicherà la vita di sicuro…». Esclude l´ipotesi di calo fisiologico. «Non vedo all´orizzonte una flessione in arrivo – ammette – per carità, ci potrebbe anche stare dopo aver pedalato di brutto, ma non avverto segnali in tal senso». In tre anni di C a Savona ha bollato 2 volte, qui in 6 mesi è già a 3 reti, senza contare il gol in Coppa Italia al Menti col Vicenza e agli assist svariati (almeno 3 inclusa la Tim Cup e due rigori conquistati). Cattaneo è veleno perennemente in circolo. «Bottino non disprezzabile che voglio ritoccare in meglio ma se devo scegliere tra la gloria personale e le vittorie, preferisco vincere». E sui difetti della squadra sfoggia la ricetta. «Elevare la concentrazione per limare gli errori».

Ore 16.40 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 16.20 – Qui Guizza: partitella finale.

Ore 16.00 – Qui Guizza: partitella in corso.

Ore 15.40 – Qui Guizza: schemi in corso. Lavoro a porte per Degrassi.

Ore 15.20 – Qui Guizza: lavoro col pallone. Assenti Pittarello (ultimo giorno con la Rappresentativa di serie D), Petkovic e Mazzocco.

Ore 15.00 – Flash di Fabrizio De Poli sul mercato: “Il portiere? Siamo sulle tracce di un classe 1995, lui verrebbe di corsa ma la sua società d’appartenenza sta opponendo resistenza. Spero di sbloccare la situazione entro domani anche per un fatto di tempistica di tesseramento”.

Ore 14.50 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento. Presente anche il presidente Giuseppe Bergamin.

Ore 14.30 – Queste le dichiarazioni rilasciate da Tommaso Bortot: “La trattativa? Ho saputo dell’interesse ieri pomeriggio, ho subito scelto il Padova e alla sera ho firmato. È un’ottima opportunità per crescere e migliorare, sono qui per mettermi in gioco. Le mie caratteristiche? Sono un giocatore di quantità che di qualità, corro molto e vado spesso sul fondo in proiezione offensiva. Fisicamente sto più che bene, ho i 90 minuti delle gambe e sono già pronto. È un onore essere qui, so che c’è sempre lo stadio pieno!”.

Ore 14.20 – Qui Guizza: i Biancoscudati si recano verso gli spogliatoi dopo una seduta video.

Ore 14.00 – Giudice sportivo: quattro giornate di squalifica ad Enrico Trevisiol dell’Union Pro “Per avere, a gioco in svolgimento, colpito un calciatore avversario con una gomitata molto violenta in pieno volto. A seguito del colpo ricevuto il calciatore perdeva i sensi e, soccorso dai medici e dalla equipe di Pronto Soccorso, non faceva più rientro sul terreno di gioco”. Un turno di stop per Davide Mazzocco, nessuno squalificato nel Montebelluna.

Ore 13.40 – (Giornale di Vicenza) La ripresa del campionato coinciderà con le prime due settimane di mercato invernale ma ci sarà ancora molto tempo per le operazioni in entrata e in uscita: questa finestra della campagna trasferimenti si chiuderà infatti il 2 febbraio e quindi andrà di pari passo con le prime tre giornate del girone di ritorno, quelle in cui il Vicenza dovrà affrontare in trasferta Latina e Ternana con l´intervallo casalingo della sfida con il Trapani. Finora il club di via Schio ha perfezionato due acquisti in prestito, quelli di Andrea Petagna e di Thomas Manfredini e tre cessioni, con la stessa formula: quelle di Niko Bianconi e Francesco Urso cui si è aggiunto ieri il passaggio alla Spal di Matteo Gerbaudo. Il centrocampista di scuola e cartellino juventini era arrivato in estate per far parte della squadra che avrebbe dovuto affrontare la Lega Pro, dove potrà misurarsi a Ferrara. Come proseguiranno ora le trattative del Vicenza? Il prossimo importante obiettivo resta sempre Riccardo Improta, l´attaccante esterno di cui il club di via Schio sta parlando da tempo con il Genoa, che ne detiene il cartellino e con il Bologna, dove ha disputato, in prestito, la prima parte della stagione. E tuttavia sembra probabile che sia necessario attendere per sperare di veder concretizzata la trattativa, considerato che molto dipenderà dalle operazioni di mercato del Bologna, che non vuole privarsi di Improta senza prima garantirsi un´alternativa di maggior esperienza in attacco. Il Vicenza sta anche valutando la posizione di Alessio Vita, 21 anni, trequartista offensivo che il Monza aveva riscattato alle buste dal Torino in estate nel periodo della risoluzione delle comproprietà. Ora il Monza, società di Lega Pro dello stesso girone di Bassano e Real Vicenza, è stata messa in mora dai giocatori, assistiti dall´Aic, per il mancato pagamento degli stipendi da alcuni mesi. Così Vita come altri che si sono rivolti al collegio arbitrale federale potranno ottenere lo svincolo e firmare un contratto con altra società per la seconda parte dell´anno.

Ore 13.30 – (Giornale di Vicenza) In questa finestra di mercato invernale gli estremi quasi si toccano nelle due operazioni fin qui portate a termine dal Vicenza in entrata. Andrea Petagna sembra rappresentare il nuovo che avanza. E se Manfredini ha già ottenuto grandi soddisfazioni nella propria carriera, l´attaccante classe ´95 di proprietà del Milan è solo agli inizi e spera, con la maglia del Vicenza che vestirà in prestito dopo l´esperienza al Latina, di ottenere buoni risultati anche personali. «Ma io penso soprattutto a vincere con il Vicenza – ha affermato il nuovo numero 24 biancorosso – che è la cosa fondamentale. La società mi aveva già cercato in settembre e volevo venire già allora. Quando adesso mi è stato chiesto nuovamente ho subito accettato l´opportunità». E per uno scherzo del calendario Petagna sabato si potrebbe trovare subito di fronte la formazione che ha appena lasciato. «Mi piacerebbe conquistare i tre punti già sabato, a Latina, contro la mia ex squadra. Là – ha proseguito – non ho fatto bene. Ho voglia e necessità di fare gol, perché sono un attaccante ed è il mio mestiere. Se non ci riesco che faccio? Mi piacerebbe scendere in campo già sabato ma questo lo deciderà il mister».
Petagna sa di aver molto da dimostrare nel ruolo di vice-Cocco e si è già calato nella sua nuova dimensione vicentina. «Sono qui soprattutto per imparare – sottolinea Petagna – perché nella passata stagione ho assaggiato un po´ di serie A ma questo è il primo vero campionato professionistico che disputo. Ora sono arrivato nel Vicenza, una squadra che ha per obiettivo la salvezza. E se si comporterà come ha fatto finora, di certo ci riuscirà». Una prima sfida-salvezza nel ritorno è quella che il Vicenza disputerà appunto sabato pomeriggio a Latina, prima partita del girone di ritorno. «Nonostante il doppio cambio di allenatore – ha spiegato l´attaccante – e le difficoltà derivanti dai risultati che non sono venuti e dalla classifica, c´è entusiasmo. Se gioco e segno, comunque, esulto. Alla fine sono stato a Latina per tre mesi. Per quanto riguarda le mie caratteristiche – conclude Petagna – sono un giocatore molto fisico, in questa fase della mia carriera cerco di imparare da tutti e di migliorarmi giorno dopo giorno».

Ore 13.20 – (Giornale di Vicenza) Per rinforzare la difesa il Vicenza ha scelto Thomas Manfredini, soprattutto per la sua esperienza. Il 34enne giocatore che vestirà la maglia biancorossa numero 17 ed è giunto in prestito fino a giugno dal Sassuolo, l´ha spiegato subito nella presentazione ufficiale di ieri al centro tecnico Morosini. «Mi hanno preso per la mia esperienza – ha detto – ho giocato tanti anni e sempre con la voglia di essere protagonista. E ancora sono spinto da un grande entusiasmo e dalla voglia di dare il mio contributo». Manfredini, che ha legato il proprio nome in passato soprattutto all´Udinese, all´Atalanta e al Genoa soprattutto in serie A, si è già allenato con i nuovi compagni e può dunque raccontare la prima impressione all´inizio della nuova avventura. «Ho percepito subito l´atmosfera positiva di un gruppo che si sta ben comportando e i risultati lo confermano. Ci sono parecchi giovani in squadra – ha proseguito il difensore – hanno bisogno di entusiasmo e serenità. Mi sono già fatto un´idea della squadra. Ho visto che si cercano le giocate corte, ci si focalizza sul fraseggio, è stato impostato un gioco che sta dando frutti». Il Vicenza aveva inseguito Manfredini già alcuni mesi fa, poi non se n´è fatto nulla. Stavolta è stato trovato l´accordo e il difensore ha raccontato com´è arrivato a compiere la scelta. «Io cercavo un posto in cui ricevere fiducia e un programma serio dopo un anno non positivo vissuto a Sassuolo. Il Vicenza mi ha voluto veramente, dei colori biancorossi e dell´ambiente ho avuto modo di parlare anche con Andrea Fabris (ex dirigente biancorosso e ora direttor generale del club emiliano, ndr). Sono convinto della mia decisione e spero di essere pronto il prima possibile». Già, Manfredini non gioca da un pezzo. L´ultima partita disputata risale più o meno ad un anno fa. «Confido di lavorare sodo con il mister e il preparatore atletico per essere a disposizione il prima possibile. È logico che manca il ritmo partita e la gara, si sa, è diversa dall´allenamento. Un po´ di adattamento al lavoro mi servirà. Gli acciacchi che ho avuto, comunque, sono alle spalle. Fisicamente sto bene e psicologicamente benissimo».

Ore 13.00 – (Gazzettino) Oggi consueto doppio allenamento per il Cittadella, che ha annullato la prevista amichevole con il Giorgione per avvicinarsi maggiormente al programma tipico durante il campionato, dopo i carichi notevoli della settimana scorsa. È sfumata, quindi, l’opportunità di vedere all’opera il neo acquisto Francesco Stanco. «Curerò maggiormente il mio inserimento in allenamento – spiega l’ex Pisa -. Qui a Cittadella mi sono trovato fin dall’inizio a mio agio, favorito dalla ottima disponibilità dell’ambiente societario e dei compagni. C’è un bel gruppo, molto unito». Sulle sue condizioni fisiche, precisa: «A parte un inizio di influenza, sono abbastanza pronto. Fisicamente sono in buone condizioni perché a Pisa non ci siamo mai fermati. L’intesa con i nuovi compagni va di giorno in giorno sempre meglio». Originario come Luca Toni da Pavullo nel Frignano, il neo-granata ha caratteristiche diverse: «Faccio indifferentemente la prima, o la seconda punta. Mi piace svariare sul fronte d’attacco, creando spazi per i compagni e so fare il lavoro di copertura». Stanco conosce bene il Modena, avversario sabato prossimo del Cittadella: «Sono cresciuto nelle giovanili del Modena e, tranne un paio di stagioni più sei mesi a Pisa, sono sempre rimasto in quella società. Il Modena è attrezzato per fare un bel campionato, non sarà facile per noi sabato, ma possiamo giocarcela. Ho seguito alcune partite del Cittadella è l’ho trovato una squadra in salute che non merita l’attuale posizione di classifica perché ha avuto tanti episodi che le sono girati contro». Sulle aspettative personali e di squadra, conclude: «Al primo posto metto l’obiettivo della salvezza, che considerando il grande equilibrio fra le squadre della B e la classifica corta, è una cosa fattibile. Personalmente ce la metterò tutta per aiutare la squadra a ottenere i punti necessari». SQUADRA. Ieri doppia seduta con tutti i giocatori, tranne Lora, Signorini e Schenetti, ai quali si sono aggiunti gli influenzati Coralli e De Leidi che comunque oggi dovrebbero recuperare. Altri, compreso il preparatore atletico Andrea Redigolo, hanno superato un inizio di influenza.

Ore 12.40 – (Mattino di Padova) Nessuno come loro. Cittadella-Modena, in cartellone sabato alle 15 al “Tombolato”, è anche la sfida tra i due tecnici in attività che vantano più panchine in serie B, con Walter Novellino che metterà in fila 315 presenze e Claudio Foscarini appena più indietro, pronto per la gara numero 312 tra i cadetti. Non si può dire, insomma, che difetti l’esperienza ai due allenatori, davanti a tutti i colleghi in questa speciale classifica, con il solo Castori, alla guida della capolista Carpi, che li avvicina, essendo attualmente a quota 303. Gemelli diversi. Se nei numeri Novellino e Foscarini si assomigliano, le loro carriere non sarebbero potute essere più lontane. Basti dire che l’attuale tecnico del Modena ha costruito il suo curriculum in serie B attraverso nove società diverse. Non solo: ha dalla sua pure il primato delle promozioni in A, impresa che gli è riuscita alla guida di Venezia, Napoli, Piacenza e Sampdoria, in genere partendo dal “4-4-2” che applica anche in Emilia, per un totale di 125 vittorie, 108 pareggi e 81 sconfitte. E Foscarini? Lui, che in carriera ha ottenuto due promozioni dalla C/1 alla B, le sue presenze le ha messe assieme quasi tutte al Cittadella, se si eccettuano le 38 in sella all’Alzano, assommando 90 successi, 103 pareggi e 118 ko. Monzon vs Jack. Se Novellino si definisce «testardo e impulsivo», Foscarini, di indole più riflessiva, si presenta come una persona «introversa, che ha imparato ad aprirsi per gestire il gruppo». Ma, in fondo, per conoscerli meglio, basta ricordare i loro nomi e soprannomi. Ad esempio, in pochi sanno che il primo, all’anagrafe, fa Alfredo Walter Amato Lenin, così come è poco noto che ha trascorso l’infanzia a San Paolo del Brasile, dove emigrò con la famiglia seguendo il padre in cerca di lavoro. Più conosciuto è l’appellativo di “Monzon”, che si porta appresso dal 1971, per la sua somiglianza con il pugile argentino che piegò Benvenuti (si narra che Benvenuti fosse andato in visita al Torino, al Filadelfia, e il capitano Giorgio Ferrini lo accolse dicendogli: «Guarda che di là c’è Monzon che ti aspetta», riferendosi a Novellino. Benvenuti sbiancò). Foscarini? Lui è stato definito il “Ferguson italiano”, per le dieci stagioni alla guida del gruppo granata, ma anche l’“anomalia” del nostro calcio. Per gli amici della sua Riese resta, però, “Jack”, da quella volta che a 14 anni prese l’auto del padre e guidò in paese sgommando, come Jackie Stewart, che allora volava in Formula 1. Annullata l’amichevole. Salta il test previsto per questo pomeriggio al “Tombolato” con i trevigiani del Giorgione (serie D, inseriti nello stesso girone del Padova): Foscarini ha preferito tornare al programma settimanale tipo. Non c’entra più di tanto l’epidemia influenzale dei giorni scorsi: ieri erano assenti Coralli e De Leidi, che dovrebbero rientrare oggi, mentre Pecorini, Gerardi e Paolucci sono già tornati in gruppo.

Ore 12.20 – (Mattino di Padova) Tre maglie in sei mesi, per meriti e “necessità”. È la storia di Szymon Fyda, attaccante polacco 18enne, arrivato all’Este dall’Adriese (Eccellenza) quasi in silenzio: pochi allenamenti con la squadra e poi subito in campo nella vittoriosa trasferta a Piacenza del 4 gennaio, anche se per una manciata di minuti, facendo vedere buone cose. Un piccolo cameo, a dire il vero, gli è stato concesso pure a Montemurlo, nel 2-4 di domenica scorsa contro il Jolly, che ha rilanciato i giallorossi nell’inseguimento della capolista Rimini. Ma la carriera di Fyda è cambiata ad agosto, quando il patatrac del Calcio Padova 1910 lo ha costretto a cercarsi una squadra: «Ci siamo trovati tutti con il cartellino in mano», racconta il ragazzo nato a Rovigo da genitori originari di Cracovia. «Fortunatamente sono arrivati i contatti con alcune squadre di serie D ed Eccellenza, così ho scelto l’Adriese». Poi, in dicembre, l’approdo alla corte dei Lucchiari: «Mi sono trovato subito bene. Conoscevo già Coraini, Gal e Rampin, ex compagni ai tempi del Padova, che mi hanno aiutato ad inserirmi». «In questi ultimi anni ho giocato ovunque», confessa. «Ho fatto il centrocampista esterno e il centravanti. Spero che questa mia caratteristica possa tornare utile a mister Zattarin».

Ore 12.00 – Terminato alla Guizza il primo dei due allenamenti odierni. Nel primo pomeriggio la presentazione del nuovo acquisto Tommaso Bortot.

Ore 11.40 – (Gazzettino) «Il suo cartellino è di proprietà di una società di Lega Pro, e nella prima parte della stagione ha giocato con una squadra del campionato nazionale dilettanti». Non resta quindi che attendere l’evolversi della situazione, e già oggi potrebbero esserci novità. Con l’assenza di Petkovic, nelle ultime partite tra i pali è stato impiegato Cicioni dovendo però rinunciare a un giocatore esperto in più in mezzo al campo. Avere a disposizione un altro portiere giovane che dà affidamento consentirà a Parlato di non dovere cambiare assetto alla squadra. Oltre al terzino destro e al portiere, la società farà anche una terza operazione. «Siamo più orientati a un centrocampista classe 1996», è il flash di De Poli. Non sarà quindi l’esterno Bearzotti, attualmente in forza alla squadra Primavera del Verona e che nella passata stagione era alla corte di Parlato al Pordenone. «Bearzotti rimane al Verona – spiega il diesse – perché farà sempre più parte dei giocatori aggregati alla prima squadra».

Ore 11.30 – (Gazzettino) Il suo ingaggio si è reso necessario a fronte dell’infortunio al legamento collaterale del ginocchio destro di Busetto che aveva lasciato scoperto il ruolo di terzino destro con riguardo ai giovani, dato che Bragagnolo è stato restituito al Vicenza e domenica in quella posizione ha giocato Salvadori che è un mancino. Sul taccuino di De Poli era segnato anche il nome di Amato, classe 1996, del Cittadella. «Ne avevo parlato con il club granata, ma avevano chiesto di prendere un pò di tempo e poi e subentrato il discorso di Bortot». Il mercato dei biancoscudati non finisce qui dato che ora le attenzioni sono puntate su un portiere classe 1995, e gli sviluppi come detto sono imminenti. Top secret al momento il nome, anche se De Poli dà qualche indizio. «Vediamo di chiudere l’operazione nelle prossime ore, dato che la trattativa si è complicata per via di un’altra squadra di serie D che si è messa in mezzo. Si tratta di un ragazzo con il quale abbiamo già l’accordo».

Ore 11.20 – (Gazzettino) Tommaso Bortot, classe 1997, è il nuovo terzino destro del Padova e sono imminenti sviluppi anche con riguardo all’ingaggio di un portiere giovane. Queste le novità sul fronte mercato che ha visto il club biancoscudato accelerare le operazioni dopo il summit di lunedì. Bortot arriva con la formula del prestito fino a giugno dal Bassano, nella cui sede ieri nel tardo pomeriggio si sono recati il direttore sportivo Fabrizio De Poli e l’amministratore delegato Roberto Bonetto per chiudere l’operazione. Questa mattina alle 10, al centro sportivo Geremia, il giocatore effettuerà il primo allenamento con i biancoscudati e a seguire è prevista la presentazione. Con il Bassano, oltre a essere nella rosa della squadra Berretti, è stato aggregato quest’anno anche con la prima squadra che milita nel campionato di Lega Pro. «Si è sempre allenato con la prima squadra del Bassano facendo anche qualche apparizione in Coppa Italia e non è poco per un ragazzo del 1997 -esordisce De Poli -. È un giocatore con buona personalità e ricorda un pò Busetto per caratteristiche dato che ha buona dinamicità e corsa. Oltre tutto è anche un bravo ragazzo».

Ore 11.10 – (Gazzettino) In spogliatoio Parlato non ha fatto la voce grossa. «Cerco di essere razionale, non serve alzare la voce. Basta usare le parole giuste per farsi capire al meglio. Ho espresso i miei pensieri, ho ascoltato quelli dei ragazzi e li abbiamo incrociati. Adesso si riparte con ancora più voglia dato che andiamo incontro a un periodo di gare difficili». Non meno lungo è stato l’allenamento, terminato poco dopo le 17 tra esercizi con il pallone e corsa a gruppi. Con i compagni si è allenato regolarmente anche Ferretti. Curiosità: nell’esercizio attacco contro difesa Parlato ha messo la regola che per ogni gol incassato i difensori dovevano fare un allungo, ma Sentinelli e colleghi sono stati più abili dei compagni d’attacco che non sono riusciti a segnare. Assente Pittarello (rappresentativa serie D), ai box Petkovic. «Fa ancora terapie – spiega De Poli – Sta bene, ma non si è mai allenato e non vogliamo rischiare. Farà un’ulteriore ecografia, domenica non ci sarà».

Ore 11.00 – (Gazzettino) È durato una settantina di minuti il faccia a faccia tra Parlato e la squadra ieri al Geremia alla ripresa della preparazione. Prima di iniziare l’allenamento i biancoscudati si sono radunati nello spogliatoio del tecnico per analizzare la sconfitta con l’Union Pro, seconda di fila dopo quella con l’Altovicentino. Un confronto non unilaterale, nel senso che non è stato un monologo del tecnico, ma anche i giocatori hanno espresso le loro opinioni. «Un confronto che noi allenatori facciamo quando si vuole cercare di chiarire e di capire – afferma Parlato -. Il gruppo ha recepito il messaggio ed è conscio di avere fatto una brutta gara nella quale sono venuti meno equilibrio e compattezza nelle due fasi. Questo è un gruppo responsabile, c’è la voglia di ripartire, senza mettere comunque alle spalle ciò che di ottimo è stato fatto finora. Domenica si è verificato questo episodio, sono cose che purtroppo succedono. La reazione c’è già stata nella testa e nelle gambe, adesso bisogna portarla anche in campo domenica». In occasione della seduta di ieri, infatti, i giocatori ci hanno dato dentro con ancora più concentrazione.

Ore 10.50 – (Gazzettino) Sarà discusso venerdì alle 13 alla Corte sportiva d’Appello il ricorso del Padova contro il provvedimento del giudice sportivo che ha sanzionato la società con la disputa di una partita a porte chiuse all’Euganeo, da scontare domenica nella sfida con il Montebelluna, per i tre grossi petardi fatti scoppiare dai tifosi nella trasferta con l’Altovicentino a Valdagno. Episodio del quale si sono dichiarati moralmente responsabili gli ultras, inducendo così il club a fare reclamo per chiedere che domenica venga chiusa solo la tribuna Fattori, lasciando invece aperti gli altri settori dello stadio. Venerdì a Roma a rappresentare il club biancoscudato durante il dibattimento saranno presenti l’amministratore delegato Roberto Bonetto e l’avvocato Simone Perazzolo. Se il ricorso non dovesse essere accolto, i tifosi potranno guardare la partita trasmessa in diretta dall’emittente Cafe Tv 24 (canali 95 e 666) con il collegamento dallo stadio che inizierà alle 14.10. Intanto, oggi il giudice ufficializzerà la squalifica per una giornata di Mazzocco che è stato ammonito con l’Union Pro ed era in diffida.

Ore 10.30 – In corso alla Guizza l’allenamento mattutino dei Biancoscudati.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Anche sul campo, poi, l’allenatore non è certo andato giù leggero. La squadra è rimasta sul terreno di gioco per più di un’ora e mezza, rientrando negli spogliatoi quando ormai il sole era praticamente tramontato. Lavoro atletico, fisico e tattico. Con una novità: «I difensori devono difendere la porta, gli attaccanti cercare di fare gol», ha annunciato ad un certo punto il tecnico. «Ogni volta che la difesa prende gol, la punizione è una corsa lungo tutti i cento metri del campo». Un esperimento che non è andato affatto male: dopo essere finiti sulla graticola domenica scorsa, i difensori non hanno lasciato passare uno spillo, e di allunghi non ne hanno dovuti fare. Insieme ai compagni si è allenato regolarmente anche Gustavo Ferretti, che dopo lo spavento di Mogliano si è totalmente ripreso e ieri non ha accusato alcun problema. Ancora assente Petkovic (che non ci sarà nemmeno domenica), mentre Mazzocco ha lavorato a mezzo servizio, visto che contro il Montebelluna mancherà per squalifica.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Per ultimo esce Carmine Parlato. «C’è stato il confronto che serviva», l’ammissione del mister. «Ogni allenatore, io compreso, cerca di chiarire alcuni aspetti quando accadono cose del genere. C’era bisogno di capire, di analizzare certe situazioni. Il gruppo ha recepito il messaggio ed è consapevole di aver fatto una prestazione nella quale equilibrio, compattezza e principi di bilanciamento delle due fasi sono venuti meno. Sappiamo di aver disputato un brutta gara, ma siamo responsabili e c’è la voglia di ripartire, soprattutto per non mettere alle spalle quanto di ottimo abbiamo fatto fino ad oggi». Di ciò chesi siano detti, lui e la squadra, non sapremo probabilmente mai nulla. «Da una parte cerco di essere razionale, dall’altra devo far sentire la voce grossa quando è necessario farlo», aggiunge Parlato. «Il nostro è stato un faccia a faccia sereno, con dei ragazzi seri come sono loro non c’è bisogno di alzare la voce, anzi a volte è sufficiente usare le parole giuste. Ho ascoltato quello che mi hanno detto loro, poi ho espresso le mie impressioni sull’andamento della gara. Il riassunto della discussione, bene o male, è uno solo: giocando in quel modo è normale perdere. Sono cose che possono succedere: la reazione c’è già stata, soprattutto nella testa e nelle gambe, ovvio che adesso c’è bisogno che venga dimostrata anche domenica prossima in partita».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) La resa dei conti si consuma nella sacralità dello spogliatoio. Più di un’ora di confronto fra tecnico e squadra, poi un’ora e mezzo di duro allenamento. Dopo la debàcle di Mogliano Veneto, il Padova ieri pomeriggio si è ritrovato alla Guizza: le scorie della cocente sconfitta con l’Union Pro probabilmente non sono ancora state eliminate, ma l’importante è, innanzitutto, che la squadra abbia capito dove ha sbagliato e rimedi di conseguenza. Faccia a faccia. Alle 14.30 i Biancoscudati escono dallo spogliatoio e tutti insieme si chiudono nella stanza riservata all’allenatore e allo staff tecnico. Qui, per 70 minuti Parlato e i giocatori si guardano in faccia e si parlano. Dall’esterno non si sente volare una mosca, anche perché un lungo nastro delimita tutta l’area, impedendo a chiunque di avvicinarsi alla struttura. Alle 15.40 tutti escono: i giocatori, alcuni a testa bassa, altri distesi anche se evidentemente provati, si dirigono in campo.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Il Padova, tuttavia, non si fermerà qui: «All’inizio dell’anno abbiamo puntato su Petkovic affiancandogli un esperto come Cicioni», le parole di De Poli, «ma in queste settimane abbiamo capito che non si può affrontare la categoria con un portiere esperto, perché la regola degli “under” costringe a rivoltare tutta la squadra». La speranza della società è di chiudere entro oggi o domani anche questo secondo tassello: sul taccuino del diesse c’è il nome (non ancora svelato) di un ’95 che in questo inizio di stagione ha giocato da titolare in serie D. La società con la quale ha giocato, quella che ha la proprietà del cartellino (è di Lega Pro) e il Padova non avrebbero problemi a chiudere il prestito in biancoscudato, ma di mezzo si è messo un terzo club, che ha rallentato un po’ una trattativa che potrebbe comunque concludersi in modo positivo. Ieri, intanto, è arrivata anche l’ufficialità del ritorno a Vicenza di Simone Bragagnolo, che già da un paio di settimane non si allenava più con il gruppo. Oggi, inoltre dovrebbero arrivare comunicazioni circa il tempo e il luogo dove verrà discusso il ricorso del Padova contro la chiusura dell’Euganeo: probabilmente sarà domattina a Roma, ma fino ad ora non sono giunte comunicazioni in merito.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Tra il grave infortunio di Busetto e qualche settimana di forfait di Petkovic, per il Padova è suonato l’allarme “under”. Una sirena che in viale Rocco ha fatto sentire il suo rumore, e alla quale la società ha risposto rituffandosi immediatamente sul “mercato”. Già questo pomeriggio alla Guizza, infatti, ci sarà il nuovo terzino destro biancoscudato: si tratta di Tommaso Bortot, classe 1997 in forza alla Berretti del Bassano, ma spesso aggregato alla prima squadra, tanto da aver disputato poche settimane fa anche la gara di Coppa Italia Lega Pro contro il Mantova. L’accordo con il giocatore era stato raggiunto nei giorni scorsi, ieri sera sono stati limati gli ultimi dettagli con il Bassano, firme comprese. «È un difensore che per caratteristiche ricorda un po’ Busetto», spiega il diesse Fabrizio De Poli. «Ha corsa, dinamismo, e a queste abbina anche una discreta tecnica».

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Nonostante la presenza in rosa del giovane Vanzato (classe 1996), De Poli sta provando a chiudere un portiere. Si sono diffuse voci a proposito di un inserimento per Lukas Zima, in uscita da Venezia che però pare destinato al Mantova dopo essere stato restituito al Genoa. Per ora nessuna conferma in tal senso, pare anche per ragioni burocratiche, da valutare se poi tutto procederà nella direzione ipotizzata. E nessuna conferma neppure sulla volontà di sferrare l’offensiva su un portiere di una squadra del girone (Tamai? Giorgione? Montebelluna?). Il problema è rappresentato dall’infortunio di Petkovic, più grave del previsto e dalla volontà di non stravolgere l’organico nel momento in cui si è obbligati a schierare un portiere «over». Tutti calcoli assai complessi da fare nel momento di allestire una rosa, cosa che per forza di cose in estate è stata costruita in fretta e furia. Qualche errore, in un contesto simile, è più che comprensibile ma c’è la volontà ferrea di porvi rimedio immediato.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Nel tardo pomeriggio, poi, cominciano ad arrivare i primi aggiustamenti in corsa, primo fra tutti quello di Tommaso Bortot, giovanissimo esterno basso classe ‘97 che arriva dal Bassano per sostituire l’infortunato Busetto, che dovrà rimanere a riposo fino al termine della stagione. «C’è solo un interessamento — prova a smentire il dg del Bassano Werner Seeber, a metà pomeriggio — non c’è un affare in via di definizione». Passano un paio d’ore e si capisce molto bene come sia soltanto una delle solite smentite che lasciano il tempo che trovano, in epoca di calciomercato invernale. All’ora di cena arriva la fumata bianca, tanto che persino il ds Fabrizio De Poli, solitamente sempre sulla difensiva quando si tratta di annunciare un affare fatto, molla gli ormeggi: «Mi sono recato nel tardo pomeriggio a Bassano con l’amministratore delegato Roberto Bonetto — ridacchia De Poli al telefono — e abbiamo chiuso la trattativa riguardante Tommaso Bortot. Si tratta di un esterno basso destro che si è spesso allenato con la prima squadra, con cui ha anche esordito in Coppa Italia. Arriva in prestito secco, ricorda un po’ Busetto come caratteristiche in quanto ha corsa e buona dinamicità. Domani (oggi per chi legge, ndr ) sarà a disposizione di mister Parlato».

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Quasi un’ora e mezzo di confronto all’interno dello spogliatoio per guardarsi in faccia e dirsi cosa non va. Perché le due sconfitte consecutive contro AltoVicentino e Union Pro hanno fatto scattare il primo vero allarme della stagione in casa Padova. E così ieri pomeriggio il primo allenamento della settimana alla Guizza è cominciato in larghissimo ritardo, proprio per il duro confronto avvenuto al riparo da orecchie indiscrete in cui sono state affrontate diverse questioni. Tra le quali anche l’improvvisa abbondanza del reparto offensivo, ora che Ferretti, Zubin e Amirante sono tutti abili e arruolabili e che potrebbe essere un problema gestire un reparto che consta di ben dieci elementi fra trequartisti, centravanti, esterni e seconde punte. Poi la gestione della rosa, la determinazione sul campo, la necessità di stringere i denti e di non buttare a mare quattro mesi di lavoro eccellente sotto tutti i punti di vista. «Il gruppo ha recepito il messaggio e ha capito che domenica ha fatto una prestazione negativa — spiega Parlato — in cui è mancato tutto e in cui non è funzionato quasi nulla. Bisogna ripartire senza dimenticare quanto di buono fatto prima di due giorni fa, e già oggi ho visto una reazione anche se è domenica che servirà veramente. In questi confronti non serve alzare la voce, basta usare le parole giuste. E saper ascoltare anche ciò che loro hanno da dirti… Ora si riparte con ancor più voglia e determinazione».

Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (domenica 18 gennaio, ore 14.30): ArziChiampo-Mori Santo Stefano, Belluno-Tamai, Clodiense-Union Ripa La Fenadora, Dro-AltoVicentino, Giorgione-Union Pro, Legnago-Kras Repen, Mezzocorona-Fontanafredda, Padova-Montebelluna, Sacilese-Triestina.

Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: AltoVicentino 42, Padova 41, Belluno 37, Sacilese 32, La Fenadora e Clodiense 29, ArziChiampo 28, Montebelluna e Tamai 27, Union Pro 25, Fontanafredda 24, Giorgione 20, Dro 19, Legnago 17, Triestina e Kras Repen 14, Mori Santo Stefano 8, Mezzocorona 7.

Ore 08.34 – Serie D girone C, diciottesima giornata: AltoVicentino-Legnago 2-0, Fontanafredda-ArziChiampo 2-3, Kras Repen-Sacilese 1-0, Montebelluna-Clodiense 0-3, Mori S.Stefano-Belluno 2-2, Tamai-Giorgione 0-0, Triestina-Mezzocorona 2-1, Union Pro-Padova 3-2, Union Ripa La Fenadora-Dro 2-3.

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Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Macron Store, Supermercati Alì, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Zero Emissioni, Ecosystem, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 13 gennaio: faccia a faccia di un’0ra e dieci minuti tra mister Parlato e la squadra. Mercato: arriva il terzino destro Tommaso Bortot dal Bassano.




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