Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli
Due sconfitte di fila finora non erano mai capitate, tanto più che lo stop con l’Union Pro è costato anche il primato in classifica. È forse il primo vero momento delicato della stagione biancoscudata. «È un’analisi che sto cercando di mandare giù – esordisce Carmine Parlato – e bisogna farlo in fretta. Dopo la sconfitta con l’Altovicentino la mia preoccupazione era relativa perché la squadra aveva fatto una prestazione con i fiocchi creando diverse palle gol e la settimana scorsa mi ero raccomandato ancor di più con i ragazzi dato che per restare a certi livelli bisogna sempre dimostrare i propri valori. Domenica, invece, hanno purtroppo mostrato i loro lati negativi sia a livello di singolo che di collettivo. È stata una giornata nera per tutta la squadra. Domani (oggi, ndr) avremo una chiacchierata e mi farò sentire: devono darmi spiegazioni sull’aspetto tattico e tecnico, oltre che sull’atteggiamento. Non hanno fatto ciò che avevo chiesto e dobbiamo capire immediatamente quali sono stati i problemi di questo blackout. Mi auguro non capiti più una giornata così».
La sconfitta nello scontro diretto con l’Altovicentino ha lasciato qualche segno nel gruppo che non ci si aspettava? «A giudicare come abbiamo affrontato la gara l’altro ieri, le scorie sono rimaste dentro ciascuno in maniera negativa. Se fai le cose con superficialità le paghi, e non mi sta bene. Si deve cambiare registro ed essere più attenti in campo». Parole che tradiscono quanto sia ancora molto amareggiato. «Sono una persona che dà molta fiducia, ma se questa viene meno ci rimango male e mi arrabbio (usa un termine più colorito, ndr) di brutto. Nel girone di ritorno portare a casa anche un solo punto è importante e il nostro atteggiamento deve crescere ancora di più rispetto all’andata. I ragazzi non l’hanno capito ed è colpa mia. Ma ora glielo spiegherò tutti i giorni». A centrocampo ha schierato Segato lasciando fuori Nichele che magari dà maggiore protezione alla difesa. Un’esclusione figlia anche della sua sfuriata per la sostituzione a Valdagno? «Nichele lo conosco da quasi due anni, è un ragazzo molto focoso, ma è il suo modo di fare. È stata una scelta tecnica. Giocando col 4-2-3-1 ho ritenuto di mettere un giocatore come Segato che dà più geometrie e vivacità alla manovra, senza tralasciare che giocando a due in mezzo si deve correre di più e Segato è veloce».
La difesa scricchiola (prende gol da dieci partite consecutive, ndr), ma non aveva mai incassato tre sigilli in un colpo solo. «Non voglio attaccarmi a infortuni e squalifiche, però è un dato di fatto che nelle ultime cinque-sei partite la squadra non è stata mai la stessa dovendo cambiare moltissimo. È un insieme di situazioni che ci ha portato a prendere gol. La presenza di Petkovic in porta modifica gli equilibri potendo schierare fuori un “vecchietto” in più, il che dà maggiore esperienza nella gestione delle due fasi». Con Mazzocco assente per squalifica con il Montebelluna, è emergenza giovani. Si aspetta rinforzi sul mercato? «Ho parlato con la società, urge prendere dei giovani. Erano dodici fino a poco tempo fa, oggi ne ho cinque più due juniores. Siamo in una situazione precaria. Mi auguro che la squadra venga completata quanto prima con qualche innesto». Domenica si giocherà all’Euganeo a porte chiuse, a meno che non venga accolto il ricorso della società. «Anche se a porte chiuse, faccio diventare l’Euganeo una bolgia. Abbiamo perso tempo regalando domenica la partita, ma da ora in avanti non bisogna sbagliare più. E da parte mia ci sarà grande attenzione anche al più piccolo dettaglio durante il lavoro settimanale».