Union Pro-Padova, Ferretti: “Trevisiol mi ha chiamato per scusarsi, non bisogna portare rancore ma poteva risparmiarsela. E dopo essere svenuto…”

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Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli

«Trevisiol mi ha chiamato per scusarsi. Non bisogna portare rancore, ma poteva risparmiarsela». Gustavo Ferretti, svenuto in campo per una gomitata del difensore trevigiano (espulso), è rimasto in osservazione domenica fino a mezzanotte all’ospedale di Mestre, dove la risonanza alla testa e alla mandibola hanno dato esito negativo. «Mi dà ancora un po’ fastidio la mascella e mi gira ancora la testa, ma alla fine è andata bene. Sono stato tutto il giorno a riposare a casa e domani (oggi, ndr) sarò con la squadra ad allenarmi, anche se farò qualcosa a parte». C’era stato qualche battibecco con Trevisiol prima della gomitata? «No, e mi chiedo come mai ce l’avesse tanto con me. Già all’andata mi aveva rotto il sopracciglio. Ripeto, si è scusato dicendomi che ha il vizio di giocare con i gomiti». El Rulo ricostruisce quegli attimi. «Ricordo che Cunico mi diceva di stare a terra, volevo rispondergli che non mi sentivo bene e non riuscivo a parlare. Poi il buio, sono svenuto e quando mi sono risvegliato ho visto Sentinelli e Segato, ai quali ho chiesto dove mi trovavo. La mia preoccupazione era che il tecnico mi togliesse, non volevo uscire. Allo stadio erano presenti anche mia moglie, mia figlia e mio fratello, è stato un momento di panico anche per loro. Lo stesso per i miei genitori che guardavano la partita in internet. Quando hanno visto che ero sveglio si sono tranquillizzati». Aggiunge. «La società mi è stata molto vicina. In ospedale sono stati con me il team manager e il segretario, anche Roberto Bonetto e il presidente Bergamin che ha tenuto i contatti con mia moglie».




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