Union Pro-Padova, Cunico: “Sconfitta che deve farci riflettere. Il gol in rovesciata? Non mi consola, è stato inutile. Ma a maggio…”

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Fonte: Mattino di Padova, Stefano Volpe

«Caro Padova, così non va». All’indomani della seconda sconfitta consecutiva, che ha fatto scivolare i Biancoscudati al secondo posto in classifica, il capitano Marco Cunico scuote la testa. A Mogliano, oltre al k.o., c’è stata anche la peggiore prestazione stagionale. «Ma avremmo anche potuto pareggiare, viste le occasioni create», si rammarica Cunico. «Non possiamo appigliarci a nulla, i nostri avversari hanno meritato. Abbiamo giocato sotto tono, buttando via il primo tempo e prendendo gol evitabili. Siamo veramente dispiaciuti e dobbiamo assolutamente ricercare i motivi di una sconfitta che deve farci riflettere». Proviamo a trovarli, questi motivi. Troppa rilassatezza dopo aver sbloccato al 10’ il risultato? «Rilassatezza no, visto che il loro pareggio è arrivato subito. Forse già dall’inizio non eravamo in partita come al solito. Una squadra come la nostra, anche quando non è in grandissima giornata ma riesce ad andare in vantaggio, deve sicuramente dare di più per difendere il risultato. È stata una brutta prestazione, gli avversari davano la sensazione di arrivare prima sul pallone».

La forma sta scadendo? «No, stiamo bene, anche a Valdagno abbiamo dimostrato di stare meglio dell’Altovicentino. Il lato fisico, poi, è strettamente legato all’approccio alla partita, che contro l’Union Pro non è stato buono. Ma fisicamente siamo a posto e bene allenati». Si può parlare di crisi? «Non avevamo mai perso due partite di fila ed è sicuramente il momento più negativo dall’inizio del campionato. Chiamiamola mini-crisi o come volete, fatto sta che non è ciò che ci aspettavamo alla ripresa del torneo. In ogni caso, nell’arco di una stagione, per una grande squadra, ci sono almeno due momenti negativi. Il primo l’abbiamo attraversato a fine novembre con la sconfitta di Sacile, il secondo ora. L’importante è trarre insegnamenti da tutto e cercare di vedere il lato migliore. Dobbiamo continuare ad essere ottimisti, anche perché sono sicuro che i nostri rivali non vinceranno tutte le partite». È preoccupato? «Sono più amareggiato che preoccupato. Eravamo arrivati alla sosta pensando che a Valdagno avremmo potuto chiudere, tra virgolette, il campionato, invece abbiamo perso sei punti in due partite e si è ribaltato tutto. Nel girone di ritorno, comunque, parte un altro campionato e sia noi che le altre squadre di vertice siamo più a rischio di perdere punti».

Lo splendido gol in rovesciata almeno la consola? «No, perché è stato inutile e anche perché non sono contento della mia prestazione. Nel primo tempo ho toccato pochi palloni, non riuscivo a mettermi in luce ed eravamo tutti più lenti. Come se fossimo ingolfati. Certo, è stato un gol bello e istintivo, ma non conta nulla». Qual è la strada per riscattarsi già dalla prossima gara? «Dopo la doccia del martedì dovremo cancellare questa partita e pensare alla prossima. Sarà veramente delicata, ma dovremo far vedere che è stato solo un passaggio a vuoto e riprenderci i tre punti. Per vincere il campionato dovremo dimostrare sino alla fine di essere i migliori. Ce la possiamo fare, sono ottimista e a maggio voglio festeggiare con i miei bambini in braccio». L’Euganeo vuoto che effetto farà? «Non riesco ad immaginare lo stadio in silenzio, ma ci dovremo abituare. Non è retorica, ma da inizio anno i tifosi ci hanno sempre spinto, senza mai criticare e mugugnare. Nemmeno a Mogliano, dove abbiamo subìto una sconfitta meritata. Per questo domenica sarà ancora più dura».




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