Live 24! Union Pro-Padova 3-2: l’AltoVicentino vince e supera i biancoscudati

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Ore 21.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Andrea Petagna ieri mattina si è allenato con i suoi nuovi compagni, al centro tecnico Piermario Morosini di Isola Vicentina, e si prepara ad esordire con la maglia del Vicenza sabato a Latina, proprio da dove la società biancorossa l’ha acquistato. Il giovane attaccante triestino sarà quindi l’alternativa ad Andrea Cocco, in un reparto offensivo in cui oltre al centravanti sardo, tra una quindicina di giorni Pasquale Marino potrà contare anche su Maritato, che sta recuperando a tempo di record dalla rottura del legamento crociato de ginocchio sinistro subita a Perugia a metà settembre. Ma quale sarà il futuro di Maritato? Negli ultimi giorni le voci e i sussurri spingono verso una cessione dell’attaccante del Vicenza, nonostante la tifoseria biancorossa lo stimi e vorrebbe che continuasse a vestire la maglia biancorossa. La dirigenza berica però ci sta pensando, in Lega Pro Maritato ha tanti estimatori e il Como, appena appresa la notizia del via libera all’attività agonistica data dal professor Mariani al giocatore, ha subito bussato alla porta di via Schio per presentare un’offerta. In uscita è molto chiacchierato anche Giacomelli, ma la posizione dell’ex pescarese è legata alle tempistiche di recupero di Ragusa. La settimana prossima anche l’esterno offensivo arrivato a settembre dal Genoa ha in programma una visita di controllo e se l’esito sarà positivo con previsione di rientro a marzo allora il Vicenza, con offerte interessanti, potrebbe cedere Giacomelli. Anche perché la società biancorossa è in corsa per arrivare ad Alessio Vita , che la settimana prossima dovrebbe ricevere lo svincolo d’ufficio dal Monza, società in grave crisi economica che da mesi non paga gli stipendi a calciatori e dipendenti. Sul giovane attaccante esterno c’è mezza serie B, ma il Vicenza nell’operazione ha un alleato forte e non è detto che non possa spuntarla. Di sicuro, prima di tutto, il Vicenza punterà a chiudere per Riccardo Improta , che il Bologna potrebbe liberare martedì prossimo quando il responsabile dell’area tecnica Pantaleo Corvino incontrerà Giuseppe Sampino, procuratore di Improta e Stefano Capozucca, ds del Genoa proprietario del cartellino del giocatore. Il Bologna, dopo aver definito l’arrivo di Sansone dalla Sampdoria, sta cercando di rinforzare ulteriormente l’attacco con nomi di grande prestigio quali Ilicic e Saponara che stanno valutando se accettare il trasferimento ai rossoblù. Non appena il Bologna sarà riuscito a chiudere almeno una di queste operazioni, Improta sarà liberato e il Vicenza potrà cercare di chiudere l’acquisto dell’ex padovano, ritenuto da Marino la pedina giusta per sostituire nel ruolo l’infortunato Ragusa. Resta il reparto difensivo dove è in uscita Giuseppe Figliomeni e per sostituirlo il Vicenza sta pensando più a Thomas Manfredini che a Milan Milanovic . Ieri sera la dirigenza berica era al Mapei stadium di Reggio Emilia per assistere a Sassuolo-Udinese e approfondire la posizione dell’ex atalantino, oltre a discutere del giovane biancorosso Giovanni Sbrissa che piace molto al Sassuolo. Infine, il Vicenza è in attesa della decisione della Juventus che sceglierà dove cedere Gerbaudo, mentre verrà valutata anche la posizione di Spiridonovic che finora non ha trovato spazio.

Ore 21.10 – (Giornale di Vicenza) Non solo prima linea. Nel tardo pomeriggio di ieri, infatti, è stato mosso un bel passo in avanti verso un possibile accordo per l´ingaggio del difensore Thomas Manfredini del Sassuolo. IN EMILIA. Cominciamo, quindi, dal reparto arretrato. Paolo Cristallini, direttore sportivo del Vicenza, si è recato a Reggio Emilia per assistere a Sassuolo-Udinese, che si è conclusa sull´1-1. L´obiettivo del dirigente era quello di parlare con i rappresentanti del club neroverde della cessione in prestito di Manfredini, elemento d´esperienza (il 27 maggio compirà 35 anni) che potrebbe essere utile al pacchetto arretrato biancorosso. Il risultato? Nessuno si sbilancia, ma la sensazione è che i colloqui siano andati per il verso giusto. E se nel frattempo non si creeranno problemi, la trattativa potrebbe essere conclusa tra domani e martedì. Sul fronte delle possibili uscite, invece, nessuna novità per quel che riguarda Giuseppe Figliomeni. A ISOLA. Concentriamoci ora sulla prima linea, il reparto che più si è cercato e si cerca di rinforzare. Ieri, come annunciato, è arrivato a Vicenza il giovane Andrea Petagna, 19 anni. La punta ha firmato e ha svolto il suo primo allenamento agli ordini di Marino. Petagna arriva in prestito dal Milan e il contratto che lo lega al Vicenza scadrà al termine della stagione. L´attaccante aveva disputato la prima parte dell´annata a Latina e curiosamente potrebbe debuttare in biancorosso proprio contro la sua ex squadra. Sabato prossimo, infatti, il campionato riprenderà e il Vicenza sarà di scena sul terreno dei laziali. ALTRE TRATTATIVE. Per completare la prima linea l´obiettivo del Vicenza rimane Riccardo Improta, attaccante del ´93 del Genoa attualmente in prestito al Bologna. La giornata di ieri non ha fatto registrare novità in merito a una trattativa che comunque ha dei contorni ben definiti: se il club emiliano dovesse infatti acquistare un´altra punta, il Vicenza avrebbe ottime possibilità di aggiudicarsi Improta. Una novità di rilievo riguarda invece il mercato in uscita: il Lecce, ambizioso club di Prima divisione, si sarebbe fatto vivo per Stefano Giacomelli. E a proposito di attaccanti esterni e Prima divisione, il nome del Vicenza viene associato a quello di Alessio Vita del Monza. In che modo? La società brianzola è in gravi difficoltà economiche. Diversi giocatori hanno già fatto le valigie e tra pochi giorni anche Vita potrebbe essere svincolato. A quel punto il giovane, classe ´93, potrebbe essere ingaggiato dal Sassuolo che poi provvederebbe a girarlo in prestito al Vicenza.

Ore 20.50 – (Gazzettino) Al tecnico Claudio Foscarini interessava verificare il lavoro svolto dalla squadra: «È stata una buona sgambata a completamento della preparazione di questa settimana. Il test va preso con le pinze sia per le cose positive evidenziate, sia per la pesantezza sulle gambe dovuta ai carichi di lavoro. Mi è piaciuto l’atteggiamento e la volontà dimostrati di fronte ad un avversario veloce, che poteva metterci in difficoltà». Andando nel dettaglio, sull’attesa prestazione di Kupisz, continua: «Sono contento, il giocatore si è mosso bene dando vivacità al gioco, anche se certi meccanismi sono da perfezionare». «La formazione – continua l’allenatore – non è stata decisa in prospettiva del mercato, ma ho diviso le coppie perchè volevo vedere tutti all’opera per 45′. Mancuso spesso gioca davanti, ma sa fare anche il laterale. Bizzotto ha fatto un gran gol, come spesso gli riesce nella Primavera, lo conosco bene perchè si allena spesso con noi. Mi interessava la prova di Donazzan, che è in ritardo di condizione perchè è tanto che non gioca. Ha fatto bene, ma deve crescere dopo tante traversie. Paolucci mi serviva per coprire la fascia sinistra e lui sa adattarsi bene anche in quel ruolo».

Ore 20.30 – (Mattino di Padova) Peccato che sia stata solo un’amichevole. Nella prima partita del suo 2015, di fronte ad un centinaio di spettatori, il Cittadella ha travolto 5-1 la Primavera del ChievoVerona al Tombolato. Novanta minuti che sono serviti soprattutto per riprendere confidenza con il campo dopo una settimana in cui Pellizzer & C. hanno caricato molto sul piano fisico. Foscarini ha mischiato le carte, inserendo Donazzan al posto di Barreca nell’ipotetica linea difensiva titolare, schierata nella prima frazione, e iniziando il match con la coppia d’attacco Gerardi-Mancuso, per poi stravolgere quasi completamente la formazione nella ripresa. È il caso, però, di partire dalla prova di quello che era, senza dubbio, l’osservato speciale, il nuovo arrivato Tomasz Kupisz. L’esterno polacco, prelevato proprio dalla prima squadra dei clivensi, è stato schierato a destra e nei 45’ in cui è stato impiegato ha fatto vedere le qualità che ci si aspettavano: velocità, dribbling e tanta voglia di mettersi in mostra. È stato lui, al 9’, a guadagnarsi il rigore che ha sbloccato la partita, trasformato da Gerardi. Ed è stato sempre lui, dopo una ficcante incursione sulla fascia, a offrire il pallone che Minesso, con una pregevole conclusione al volo, ha messo dentro per il 2-1. Nella sua prova c’è, tuttavia, anche la macchia del mancato raddoppio difensivo costato il gol del momentaneo 1-1: in quel frangente avrebbe dovuto aiutare Cappelletti, che si è fatto saltare, un po’ ingenuamente, dal vivacissimo Jallow. È chiaro, insomma, che l’intesa con i compagni è ancora tutta da trovare, e ci mancherebbe!, dato che Kupisz è approdato alla corte di Foscarini soltanto mercoledì scorso. Di fatto, comunque, e sempre tenendo conto del valore dell’avversario, ha lasciato intuire le caratteristiche che la società granata cercava. Altra nota la merita Mancuso, possibile partente: si è mosso molto sul fronte offensivo siglando la rete del 3-1, che ha chiuso la frazione d’apertura, dopo aver portato a spasso la difesa ospite. Nel secondo tempo entrambi gli allenatori hanno poi rivoluzionato le squadre. Coralli ha rimpinguato il bottino con una deviazione sotto misura su calcio d’angolo di Sgrigna e, al 26’, c’è stata gloria pure per il Primavera Bizzotto, che ha strappato gli applausi dei presenti tenendo palla in mezzo a tre avversari, per poi uccellare il portiere Bertasini. Cittadella-ChievoVerona 5–1 Cittadella (primo tempo): Valentini; Cappelletti, Scaglia, Pellizzer, Donazzan; Kupisz, Rigoni, Palma, Minesso; Mancuso, Gerardi. Cittadella (secondo tempo): Pierobon; Amato, De Leidi, Cappelletti (18′ Vittone), Barreca; Paolucci, Busellato, Mancuso (18′ Bizzotto), Amato; Sgrigna, Coralli. Reti: 9’ pt Gerardi (rigore), 33’ pt Jallow, 37’ pt Minesso, 44’ pt Mancuso; 11’ st Coralli, 26’ st Bizzotto.

Ore 20.10 – (Corriere del Veneto) Kupisz sì, Stanco no. La prima sgambata con la nuova maglia granata, per gli acquisti voluti dal dg Stefano Marchetti ha portato novità in chiaroscuro per gli ultimi arrivati. L’esterno polacco prelevato dal Chievo (ieri al Tombolato con la Primavera) si è mosso discretamente nel primo test del 2015 ed è stato impiegato nel primo tempo da Claudio Foscarini. Assente invece Stanco, alle prese con un forte attacco influenzale, ko anche Pecorini, Schenetti, Lora e Signorini. Nella ripresa girandola di sostituzioni, a segno tutti gli attaccanti (Gerardi, Coralli, Mancuso, Minesso) tranne Sgrigna. Mercoledì nuova amichevole in programma con il Giorgione al Tombolato, mentre gli allenamenti riprenderanno domani. Per quanto riguarda il mercato, si è fatto con insistenza il nome di Foglio, in uscita da Monza assieme a Vita a causa dell’imminente fallimento del club. Per ora si tratta di un’idea, ma nei prossimi giorni la pista può decollare, come quella che porta a Barberis (Varese). Le voci di un ritorno di Surraco, invece, per ora non hanno avuto un seguito concreto, tanto che l’ex Livorno, dopo aver rescisso il contratto con il club toscano, è ancora sul mercato e ci stanno pensando Crotone e Latina. In uscita è probabile la cessione di Palma, sul quale ha messo gli occhi il Lecce da alcuni giorni, senza però affondare ancora il colpo.

Ore 20.00 – Aggiornamento sulle condizioni di Gustavo Ferretti: l’attaccante argentino si è recato presso l’ospedale di Mestre per accertamenti. Sia la Tac che la risonanza magnetica a cui è stato sottoposto hanno dato esito negativo: sospiro di sollievo per il “Rulo”, che verrà tenuto sotto osservazione ancora per un paio d’ore prima di ritornare a casa.

Ore 19.50 – (La Nuova Venezia) Il Venezia si tuffa sul mercato per cercare di ridurre i costi e modificare la propria rosa nel miglior modo possibile, e per riuscire ovviamente a chiudere il campionato senza eccessive sofferenze. Ivone De Franceschi dal rientro da Mosca, dopo il confronto avuto con il presidente Yuri Korablin, si è messo subito al lavoro per trovare soluzioni che siano adeguate alle indicazioni ricevute dal numero uno russo del club. Ecco che già lunedì potrebbe essere completata la prima operazione in entrata, con l’arrivo in maglia arancioneroverde dell’attaccante Simone Guerra. «Allo stato attuale delle cose c’è già un accordo di massima tra noi, Benevento (proprietario del cartellino del giocatore, ndr) e Matera in cui ora si trova Guerra con la formula del prestito», spiega il diesse del Venezia, «tuttavia, non c’è ancora l’accordo economico con il giocatore, e per questo lunedì sentirò il suo procuratore per definire o meno la questione. Guerra comunque ci interessa, ma non siamo l’unica società sulle sue tracce». Simone Guerra, piacentino di 25 anni, può essere schierato da seconda punta o come esterno d’attacco, però è stato già utilizzato anche da prima punta o da esterno di centrocampo. Nel suo passato ci sono 83 presenze nel Piacenza con 11 reti, prima di passare allo Spezia (10 partite e nessun gol), quindi un biennio all’Entella con 36 presenze e 14 reti. Nel gennaio dello scorso anno si era accasato al Benevento trovando poco spazio (un gol in sei partite), per essere poi girato in prestito al Matera la scorsa estate. Benché in rete l’affare sia già dato per fatto, così come il Benevento si è già espresso con un comunicato ufficiale, senza l’accordo con il giocatore, il Venezia non lo può portare al Taliercio. Il club di Korablin, però, deve guardare anche al capitolo uscite, proprio per ridurre i costi, e con un attaccante in entrata sono i giocatori che hanno più mercato a poter prendere un’altra strada. Ecco che Simone Magnaghi e Andrea Raimondi diventano i più papabili per le altre società di categoria. Per il primo, qualora fosse manifestato un interesse specifico, dovrà comunque essere interpellata l’Atalanta che ha la proprietà del cartellino; per il secondo De Franceschi smentisce le voci di un accordo già raggiunto con il Crotone. «Al momento non c’è alcuna trattativa in piedi, quindi Raimondi rimane un giocatore del Venezia», conferma il direttore sportivo. Chi potrebbe a breve dire addio è invece il portiere Lukas Zima. Per il titolare dell’under 21 della Repubblica Ceca il Genoa chiedeva un maggiore utilizzo, ma con Stefano Fortunato, diventato titolare inamovibile, la partenza di Zima sembra a questo punto scontata. Ieri Fortunato è stato messo ko dalla febbre all’ultimo momento, ragione per la quale Serena ha schierato Zima contro il Renate. Ma già la prossima settimana il portiere ceco potrebbe cambiare maglia, e in prima fila pare esserci il Mantova.

Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Tommaso Bellazzini, l’autore del gol dagli undici metri, è convinto: «Se vogliamo risalire la china dobbiamo fare di più. Siamo partiti un pò molli di testa contro una squadra molto più reattiva, sempre prima sulla seconde palle. Noi invece lenti, pigri, presi alla sprovvista. Nel primo tempo abbiamo sofferto, poi credo che il gol abbiamo rimesso le cose a posto e nella ripresa abbiamo meritato il punto». Bellazzini spiega anche com’è nata l’azione da cui poi è scaturito il fallo di rigore: «È una situazione che proviamo spesso in allenamento con l’uomo che esce dai blocchi in area e fa la sponda per quello che parte vicino alla barriera. In questo caso era Zaccagni che è stato bravo a prendere sul tempo Iovine. Il rigore mi sembra netto». Tra i grandi protagonisti c’è stato ancora il giovane estremo difensore Lukas Zima che candidamente ammette che anche lui non ha capito il motivo dell’annullamento del (secondo) gol del Renate: «Non lo so, non ho capito nulla, veramente – ride – Non so cosa sia successo di strano in area. Resta la soddisfazione di essere rientrato, è mancata solo la vittoria». Quando però gli si chiede della squadra le cose cambiano: «Si vede che dobbiamo ancora lavorare tanto, restiamo però forti. Qui era difficile vincere. Nel primo tempo abbiamo dormito, nel secondo fortunatamente abbiamo ripreso a giocare. Dobbiamo mettere più attenzione nei primi minuti. Siamo una squadra che subisce troppo spesso 1-2 reti nei primi venti». Ma il più felice di tutti è senza dubbio Dell’Andrea che alla sua prima panchina è stato letteralmente gettato nella mischia dopo un quarto d’ora: «Non me l’aspettavo proprio. Non ti aspetti di giocare così, subito, all’improvviso. Di essere a disposizione del mister sì, ma non pensavo scegliesse me. Cosa ho pensato quando Cernuto si è fatto male? Nulla, a dire il vero. Non pensavo chiamasse me». Dell’Andrea è nato nel 1997 e vive a Noale ed ha cominciato a giocare a calcio otto anni fa proprio con il Venezia. Dopo l’esordio in Coppa Italia, ora la Lega Pro.

Ore 19.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Michele Serena questo punto non lo disdegna, anzi. È un punto prezioso soprattutto perché a Meda non poteva schierare una squadra al completo e dopo un quarto d’ora aveva già perso uno dei suoi elementi cardine del reparto arretrato. La sua analisi parte proprio da qui. «Il punto ci fa comodo perché muove la classifica in un momento di difficoltà. Eravamo già in grossa emergenza iniziale dietro, poi si è aggiunto Cernuto e le cose si sono complicate ulteriormente. Abbiamo dovuto pescare dal mazzo addirittura un ’97, Dell’Andrea che ha fatto un’ottima partita e a cui faccio i miei complimenti perché non è mai facile entrare così a freddo e districarsi come ha fatto lui, senza fronzoli. A livello di applicazione mi è piaciuto molto». Poi Serena passa all’analisi dei novanta minuti. «Il primo tempo non mi è piaciuto. Meglio il secondo. Considerato tutto, il punto mi va bene. È il secondo pareggio che ottiene questa squadra in campionato, apriamo una nuova squadra. Ne avessimo fatti tre-quattro in più avremmo un’altra classifica». A Serena chiediamo perché il Venezia è una squadra che fatica a pareggiare… «Pecchiamo di personalità, secondo me. Bisogna essere bravi a capire che certe partite vanno gestite e altre bisogna fare di tutto per riacciuffarle. Qualche volta siamo mancati in questo tipo di situazioni diverse». Gli schemi sulle punizioni rappresentano una soluzione che il tecnico piace proporre ai suoi giocatori. «E loro fanno bene ad applicarle. Questa volta è scaturito il rigore, altre volte abbiamo fatto gol. I gol arrivano. Ma le fanno anche gli altri e contro il Renate abbiamo sbagliato proprio in occasione del gol. Quel calcio d’angolo lo avevamo visto in video, non dovevamo permettere il retropassaggio da cui poi è nato il cross vincente. Ma qualche errore ai miei devo permetterlo, abbiamo tanti giovani in squadra in questo momento». Ora c’è il Pordenone che è in striscia vincente: «Ma anche noi stiamo bene, non era facile pareggiare quià».

Ore 19.00 – (La Nuova Venezia) Il Venezia che non pareggia mai, stavolta si porta a casa un utile 1-1, bello e buono allo stesso tempo. Ci sta, non è uno scippo, ma se glielo dite a quelli del Renate non ve li fate amici: nel loro conto c’è un primo tempo brillante e vigoroso, un bel gol, due traverse, tre conclusioni da fuori a spolverare i legni e le braccia lunghe di Zima capaci di arrivare dappertutto. Il primo tempo del Venezia si riassume in un tiro in porta, quello di Bellazzini dal dischetto e allora ecco perché il Renate può lagnarsi. Primo pareggio della gestione Serena, si diceva. Discreto secondo tempo, e se il Renate corre di più la squadra di Serena cerca di gestire il pallone tenendolo attaccato al piede. Nel finale confuso la differenza viene dai valori individuali, e se Cocuzza fa soffrire la difesa in maglia bianca (quella del Venezia) una buona organizzazione del Venezia sbarra spazi e corridoi lasciando solo qualche conclusione da fuori e i classici palloni della disperazione buttati al centro gonfi di speranza. Cornice non esaltante, si gioca in uno stadio che ha solo la tribuna e sorge in un’area tristemente famosa, quella della Icmesa, fabbrica al confine del territorio di Meda e di Seveso, teatro nella celebre nube tossica che tanto male fece alla gente e all’ambiente oltre trent’anni fa. Trecento spettatori a farla grande, ma tutto sommato gente appassionata, forza genuina di una squadra gradevole e simpatica, costretta ad allontanarsi dal suo campanile perché il campo di Renate non è pensabile per la categoria. Non c’è nebbia, partita non cattiva, macchiata dal sangue dello sfortunato Cernuto che, proprio stavolta, ha occasione di trovar spazio ma, dopo neanche un quarto d’ora esce con il naso in mano, rotto in un contrasto casuale. Un epidosio che apre le porte a Marco Dell’Andrea per l’esordio assoluto, classe 1997, neanche l’età per la patente, ma una buona personalità mista a sostanza agonistica. Nerazzurri d’assalto sin dall’inizio. Nerazzurri senza Podolski o Icardi, ma con un Cocuzza che sembra imprendibile. Traversa di collo pieno al 18’ e si sta muovendo ancora. Passa un minuto e ancora Cocuzza ci mette la cocuzza anticipando – sì, di testa – tutta la difesa veneziana. 1-0 e palla al centro. Altri due siluri (Cocuzza e Scaccabarozzi), poi Spampatti fa l’impossibile centrando la traversa tutto solo da un metro dalla porta. Qui si chiama errore, non sfiga. E la condanna ha la firma di Bellazzini, che fa al 35’ l’1-1 su rigore, nato da un fallo netto e abbastanza sciocco di Iovine su Zaccagni. Calano le tenebre nella ripresa, si vede poco e male, e mentre passano i minuti cresce la sensazione che le due squadre possano anche tenersi buono il pari. Non fa male, muove la classifica e magari tiene sotto traccia qualche magagna. Il Venezia regala sensazioni di sicurezza, il Renate va a corrente alternata, spinge di più ma pasticcia e sbaglia, quando sceglie la strada dei palloni lunghi a saltare il centrocampo dà il segnale di aver finito la birra. E allora noi di qua e voi di là, aspettando che Fiorini di Frosinone faccia i tre fischi e mandi tutti a casa. Ma chi l’ha detto che i pareggi sono punti persi?

Ore 18.40 – Serie D girone D, i risultati delle padovane: Jolly Montemurlo-Este 2-4, Romagna Centro-Abano 0-1, San Paolo-Virtus Castelfranco 3-4, Thermal Abano-Fiorenzuola 4-1.

Ore 18.20 – (Giornale di Vicenza) «È il gol dell´anno» commenta Michele Marcolini allargando le braccia a fine gara. Chiaro, si riferisce alla prodezza di Romero che ha regalato la vittoria alla Feralpi Salò. Il tecnico del Real Vicenza va immediatamente al punto: «Quando perdi così, giocando bene e creando occasioni, non puoi che arrabbiarti e dispiacerti. Si vede che doveva andare così perchè non meritavamo assolutamente di perdere, anche se la Feralpi Salò è una buona squadra, è stata preparata bene. Nel primo tempo, l´analisi del match, abbiamo fatto abbastanza fatica perchè la Feralpi copriva bene gli spazi ma nella ripresa ho contato cinque nitide occasioni. Di più non si può chiedere». La Feralpi Salò si è confermata bestia nera del Real in questo campionato. E Scienza ha pareggiato i conti con il suo stimato rivale. Nel passato campionato, infatti, Marcolini alla guida del Lumezzane l´aveva battuto due volte. Ora la parità è stata ristabilita. «Comunque lo sappiamo, lo sapevamo che il girone di ritorno sarà un altro campionato. Le squadre ci aspettano, ora ci conoscono. E noi dobbiamo continuare a fare la prestazione, prima di tutto. Tornando alla partita, l´approccio così aggressivo dei miei mi era piaciuto, nella prima frazione però abbiamo commesso troppi errori tecnici semplici». Fa fatica a credere al risultato Riccardo Carlini, tra i migliori nelle file dei biancorossi. «Resta sullo stomaco una sconfitta così, perchè se all´andata ci poteva stare perchè non avevamo proprio giocato, stavolta no, la prestazione c´è stata tutta. Nel primo tempo è vero che siamo stati pericolosi solo con la traversa di Dalla Bona, ma li abbiamo schiacciati. Nella ripresa invece abbiamo avuto quattro nitide occasioni». Carlini si è spinto con coraggio in avanti anche nei minuti conclusivi ma le sue discese non hanno sortito effetti. «Io cerco sempre di fare la mia parte, certo stavolta tutti ma proprio tutti hanno dato il massimo, non si può rimproverare nessuno per com´è andata. Quando abbiamo spazio, specie se gli avversari stanno bassi, posso spingermi in avanti e giocare di più con Lavagnoli, anche col Pavia è accaduto». Il Real ha cominciato il 2015 con un pareggio e una sconfitta. Sabato farà visita ad una big, l´Alessandria. «È favorita ma noi ce la andremo a giocare senza paura». Onesto Beppe Scienza dalla parte opposta: «Il risultato ci premia più di quello che abbiamo prodotto a livello offensivo. Il Real Vicenza avrebbe meritato la vittoria e comunque resta una squadra che mi piace molto; lotterà per le prime sette, otto posizioni della classifica».

Ore 18.10 – (Giornale di Vicenza) Il Menti fino a ieri inviolato è stato espugnato dalla stessa squadra che ha battutto il Real Vicenza all´esordio in Lega Pro. E per fortuna che gli incontri con la Feralpi Salò si sono esauriti. È stata una beffa. Cristallina. Dopo 80´ di assolo biancorosso, la formazione di Scienza, che a fine gara ha ammesso che i padroni di casa avrebbero meritato la vittoria, ha trovato un gol bellissimo quanto fortunoso. Facesse caldo come all´andata, sarebbe simpatico vedere 45´ di possesso palla del Real Vicenza, conditi da una traversa colpita da Dalla Bona su punizione. Invece non è caldo. Ci fossero di sottofondo i cori dei tifosi, sarebbe pure simpatico e lo spettacolo godibile. Ma nulla di tutto questo: i tifosi sono appena 250. Così la prima frazione scorre lenta, fredda e anonima. Sia chiaro, non ha enormi colpe il Real, la squadra che ha il pallino del gioco e si propone costantemente nella metà campo avversaria in cerca di sbocchi, idee, qualcosa che possa mettere in affanno la difesa. E attenzione alla formazione di Scienza, che crea una schermaglia incredibile davanti alla propria area ma appena può riparte affidandosi alle sponde del lungo Romero e alla velocità degli esterni Bracaletti e Broli. Senza le illuminazioni di Pinardi, che doveva essere in campo ma ha dovuto dare forfait per un problema muscolare. La partita. Al 13´, Dalla Bona pesca Lavagnoli dalla bandierina del calcio d´angolo, l´esterno calcia al volo abbondantemente fuori. Un minuto dopo Odogwu, preferito a Galuppini dall´inizio, procura una punizione appena fuori dall´area. Dalla Bona la calcia benissimo, ma centra la traversa. Al 18´ Romero viene servito in area ma Solini lo anestetizza con mestiere (l´attaccante si lamenta di una leggera spinta che l´arbitro non punisce). Il Real insiste, manovra, verticalizza pochino e cerca Bruno, marcatissimo dall´esperto Ranellucci. Il bomber biancorosso si fa vedere solo con una conclusione rasoterra bloccata da Branduani. Al 36´ duettano Odogwu e Cristini al limite dell´area; il centrocampista effettua il tiro al volo senza avere fortuna con la mira. Gli ospiti chiudono in avanti ma senza impensierire. Nella ripresa Marcolini comanda la scossa e dopo 5´ manda in campo Galuppini per Malagò; si passa al 3-4-3. Arriva subito un´occasione per il Real. Cristini nell´area piccola ruba il tempo a Ranellucci e tira, Branduani si salva in corner. Sulla battuta dalla bandierina, il colpo di testa di Vannucci danza davanti alla porta senza venire deviato. È il momento buono per sfondare. Punizione per i biancorossi al 15´, la batte Galuppini col suo magico sinistro: palla all´incrocio, Branduani vola a deviare. Altra palla-gol al 23´: Lavagnoli pennella dalla destra, Cristini, tutto solo, colpisce a lato di testa. È un brutto errore. Non è giornata per la squadra di Marcolini, che al 38´ si scontra con la bravura di Romero, autore di un gesto tecnico fantastico, e la sfortuna. Cittadino batte un calcio di punizione laterale, che arriva dalle parti di Romero; l´attaccante, al volo, si coordina per la rovesciata che prima sbatte sulla traversa e poi è Tomei, a mettersi alle spalle con un tocco involontario. L´inatteso e immeritato vantaggio della Feralpi Salò è una beffa colossale che piega le gambe al generoso Real. Il tentativo di Dalla Bona al 41´, col sinistro da fuori, è pregevole ma viaggia lontano dalla porta. Il pareggio si fa ancora vicino con Bardelloni, ben assistito da Bruno, che da una decina di metri non colpisce bene il pallone. Si fa festa in riva al lago, mentre il Real incappa nella terza sconfitta stagionale (la seconda patita per mano dei bresciani).

Ore 17.50 – (Giornale di Vicenza) Il rammarico ovviamente c´è, ma Antonino Asta non ne fa un dramma. La sconfitta di misura rimediata col Pavia, da ieri sera capolista, non toglie il sorriso e le sicurezze dell´ex capitano del Torino. «Sono contento perché la prestazione c´è stata, anche se, quando si prendono tre gol, c´è sempre qualcosa che non è andata bene. L´episodio che ha deciso la gara – risponde Asta a chi gli chiede dell´avvio spettacolare – sta a cavallo fra il primo ed il secondo tempo. Avremmo potuto pareggiare allo scadere della prima frazione, ma Abbate ha salvato sulla linea». La gioia per il suo primo gol in campionato non può essere totale. Giacomo Cenetti sorride a metà e si rammarica proprio per quello che è successo dopo il suo gol. «Sia noi che il Pavia abbiamo avuto un buon approccio alla gara, la dimostrazione sta in questi tre gol nei primi 10´. Eravamo anche riusciti a raddrizzarla col mio gol e sono dispiaciuto proprio perché dopo l´1-1 abbiamo preso il secondo gol nel giro di due minuti ed è andata così. Avremmo potuto commentare un´altra gara se solo fossimo stati più bravi a conservare il pareggio. Purtroppo ci può stare perdere in casa di un Pavia molto forte, con giocatori di qualità».

Ore 17.40 – (Giornale di Vicenza) Peccato. Il Bassano non riesce ad uscire indenne da Pavia, perde lo scontro diretto ed anche la vetta. I lombardi, grazie a Soncin e la doppietta di Ferretti, si guadagnano, almeno per una notte, la leadership del campionato. Niente di preoccupante, però, per il Bassano, che comunque ha dimostrato, seppur a sprazzi, di potersela giocare e di poter competere con le squadre di vertice. L´avvio di gara è spumeggiante ma shock per il Bassano, che ha sì la palla gol per passare già dopo 5´ (acrobazia di Nolè che termina di poco a lato ad un passo dalla porta), ma al 7´ si ritrova in svantaggio. Bizzotto commette un ingenuo fallo su Corvesi appena entrato in area, l´arbitro fischia in ritardo scatenando le proteste degli ospiti, ma il contatto c´è. Dal dischetto Soncin dà il via al più incredibile degli inizi di partita. Perché non appena si riprende a giocare il Bassano perviene al pari: cross di Furlan dalla destra, la difesa del Pavia toppa l´intervento e “premia” l´inserimento di Cenetti che in scivolata fa 1-1. Non c´è un attimo di tregua, neppure per la difesa del Bassano che compie un errore di reparto e si dimentica di Ferretti che, elusa la trappola del fuorigioco, trafigge ancora Rossi. Col passare dei minuti il Bassano prende le misure e si rituffa in avanti in ripartenza alla ricerca del pareggio. Ma al 40´ sbatte contro la fortuna, anzi contro Abbate che, sulla riga di porta, stoppa il destro a giro di Iocolano, dopo un´azione personale di Nolè. Lo stesso esterno ex Ternana si rende pericoloso poco dopo su punizione, ma Facchin alza in corner. Durante l´intervallo Asta ridisegna l´assetto tattico dei suoi, mandando subito in campo Cattaneo per Pietribiasi e alzando Nolè come punta. Le speranze di rientrare in partita della squadra di Asta, però, si infrangono contro la prodezza di Ferretti che all´11´ riceve palla al limite dell´area, la protegge e la scaraventa proprio sotto la traversa con un sinistro chirurgico. Asta smentisce il cambio di inizio ripresa e si affida ad una prima punta di ruolo (Maistrello) a metà ripresa, ma l´unico pericolo alla porta di Facchin lo crea Ingegneri sugli sviluppi di un angolo (23´). Il Bassano riapre la sfida a 10´ dalla fine, sfruttando l´harakiri di Ghiringhelli che sbaglia l´appoggio di petto per Facchin, favorendo Cattaneo che supera anche il portiere e dà vita ad un finale potenzialmente scoppiettante. Resta solo potenziale, perché il Bassano crea solo confusione in area di rigore lombarda e non concretezza.

Ore 17.20 – Sala stampa, Giuseppe Bergamin: “La partita si era messa bene, sembrava che dopo il vantaggio potessimo esprimerci a dovere ma siamo andati stranamente in difficoltà in ogni settore ed in ogni occasione. Poi nel secondo tempo non sembrava neanche che fossimo in superiorità numerica, non abbiamo sfruttato questo vantaggio. È stata una partita complicata, e dispiace. Vanno dati i giusti meriti anche all’avversario… Non va poi dimenticato che eravamo in difficoltà a livello di organico. Mazzocco a fine primo tempo non stava bene ma ha dovuto stringere i denti… Non penso che l’infortunio di Ferretti abbia influenzato l’esito della partita. Abbiamo tutti la volontà e la determinazione di riprendere a fare bene dopo queste due sconfitte. Quella scorsa e questa sono due partite diverse. A Valdagno potevamo pareggiare,oggi invece siamo stati deficitari sotto tanti aspetti e questo dovremmo capire in settimana per riprendere il nostro cammino. Mercato? Il direttore sportivo ci sta lavorando”.

Ore 17.10 – Sala stampa, Salvatore Amirante: “I due gol annullati? Purtroppo l’ho presa in maniera fortuita con la mano in entrambe le occasioni… Siamo molto delusi ma dobbiamo ripartire! Loro hanno creato tre occasioni da gol e hanno fatto altrettanti gol, ci sta anche girando male perché abbiamo creato molto in avanti. Serve anche più lucidità, ci lavoreremo su. Io do sempre il massimo, speriamo che il 2015 giri. L’infortunio di Ferretti? Ci dispiace moltissimo, ma non credo ci abbia condizionato”.

Ore 17.00 – Sala stampa, Michael Salvadori: “Nonostante il mio esordio non posso essere felice… Abbiamo preso gol su ripartenze, non dovevamo lasciar loro spazio. Il terzo gol è un po’ da sciocchi, perché arriva da una ripartenza su calcio d’angolo. Dobbiamo fare mea culpa e lavorare sodo. Ho bisogno di mettere minuti sulle gambe, ma nonostante l’esordio torno a casa triste. Dobbiamo svegliarci, abbiamo creato molto ma siamo stati poco cinici. Ora l’AltoVicentino ci ha superato, ma se continueremo ad impegnarci ed a lavorare in settimana i risultati torneranno ad arrivare”.

Ore 16.50 – Sala stampa, Carmine Parlato: “Dobbiamo fare mea culpa sull’atteggiamento tenuto dopo il vantaggio. Abbiamo frantumato quanto di buono avevamo creato, è giusto fare una riflessione tutti insieme e parlarne in maniera concreta con tutto loro. Ferretti? Spero di cuore che stia bene. Negli spogliatoi c’è confusione al momento, io mi prendo ovviamente le mie responsabilità ma martedì alla ripresa i giocatori dovranno renderne conto. Dispiace moltissimo anche per i tifosi, oggi erano moltissimi. Bisogna usare la testa in campo, e noi non l’abbiamo fatto. In difesa sono stati fatti degli errori, e per l’esperienza che abbiamo non possiamo permettercelo. Sul primo gol loro non dovevamo fermarci, dobbiamo rivedere queste situazioni. Difficile mandare giù questi tre gol. Oggi ci siamo fatti prendere dalla frenesia, ed è un male. Abbiamo fatto due passi indietro, dobbiamo darci subito una svegliata. Il campionato, però, non finisce qua. Ci sarà impegno fino alla fine, e sono sicuro che i miei uomini lotteranno. Degrassi? Qualche errore ci può stare, non mi pare il caso di condannarlo per questo. Io gli starò vicino fino in fondo, anche perché a mio modo di vedere sta disputando un buonissimo campionato”.

Ore 16.35 – AltoVicentino 42, Padova 41, Belluno 37, Sacilese 32, La Fenadora e Clodiense 29, ArziChiampo 28, Montebelluna e Tamai 27, Union Pro 25, Fontanafredda 24, Giorgione 20, Dro 19, Legnago 17, Triestina e Kras Repen 14, Mori Santo Stefano 8, Mezzocorona 7.

Ore 16.30 – Serie D girone C, diciottesima giornataAltoVicentino-Legnago 2-0, Union Pro- Padova 3-2, Fontanafredda-ArziChiampo 2-3, Kras Repen-Sacilese 1-0, Montebelluna-Clodiense 0-3, Mori S.Stefano-Belluno 2-2, Tamai-Giorgione 0-0, Triestina-Mezzocorona 2-1, Union Ripa La Fenadora-Dro 2-3

Ore 14.30 – (Il Piccolo) Prima giornata del girone di ritorno, ultima chiamata per la salvezza diretta. Messa così, suona un po’ brutale: ma se la Triestina è già costretta a vincere assolutamente già a inizio gennaio, è proprio per la sua classifica deficitaria che la costringerà a un girone di ritorno a tutta birra se vuole ancora sperare di salvarsi senza passare dai play-out. La prima occasione per iniziare la risalita, è la più ghiotta che ci sia: oggi al Rocco arriva infatti il Mezzocorona (inizio ore 14.30), che ha fatto gli stessi punti dell’Unione ma è ultima a quota 7 visti i 4 punti di penalizzazione. I trentini sono i maggiori candidati alla retrocessione diretta assieme al Mori. Ma non per questo sarà una passeggiata, anzi la Triestina ha dimostrato anche domenica scorsa di sapersi complicare la vita in maniera quasi masochistica, per poi rimontare. E Ferazzoli sembra voler ripartire proprio da quel secondo tempo della rimonta contro il Legnago, per schierare una Triestina capace di mettere sotto il Mezzocorona. Va detto però che tra infortuni e malanni, la marcia di avvicinamento alla sfida odierna è stata problematica, anche se in molti hanno recuperato in extremis (a parte Ventura, ieri fermo per l’influenza e nemmeno convocato). Tanto che probabilmente nell’undici iniziale ci saranno molti giocatori che hanno effettuato solo un paio di allenamenti. Come detto, Ferazzoli (anche lui fermo un giorno in settimana per l’influenza) sembra voler ripartire dalla ripresa contro il Legnago, rispetto alla quale forse ci sarà solamente un giocatore diverso (mentre in porta rientra Di Piero), ovvero Antonelli al posto di Giannetti. Dalla rifinitura di ieri, infatti, sembra che Piscopo, rientrato nei ranghi appena mercoledì dopo il colloquio con Pontrelli, potrebbe restare ancora in panchina, lasciando spazio alla coppia Fiore-Antonelli. A sinistra per fortuna Celli ha recuperato dopo la botta al ginocchio di giovedì e sarà in campo, mentre a destra toccherà a Crosato. A centrocampo, dopo l’ottima prova contro il Legnago, davanti alla difesa dovrebbe esserci Spadari, rientrato appena ieri dopo due giorni di influenza. A centrocampo con lui Proia e Bedin. Davanti Manzo dovrebbe giocare in appoggio alle punte Rocco e Milicevic. Da ricordare che in occasione del ricordo dei dieci anni dalla scomparsa del tifoso alabardato Giuliano Caputo, oggi i biglietti di curva costeranno solo 6 euro. Inoltre i Triestina Club esporranno uno striscione di solidarietà per Lorenzo Campanale, il leader della curva Furlan che dovrebbe ricevere la notifica di un Daspo di cinque anni (provvedimento della Digos di Belluno) per un discusso episodio risalente alla partita giocata in Veneto lo scorso 4 ottobre.

Ore 14.20 – (Tribuna di Treviso) A Tamai per il rilancio. Reduce da due sconfitte, il Giorgione sbarca in Friuli per muovere la classifica (+2 sui playout) e per riscattare il ko dell’andata, quando le “furie rosse” di De Agostini si imposero 1-0 con un rigore nei primi minuti. Fischio d’inizio alle 14.30, arbitra Longo di Paola. Il Tamai è settimo e arriva dalla vittoria sul Mezzocorona. Mister Paganin descrive così l’avversario: «Fa leva sul trio d’attacco Sellan-Zambon-Furlan, che ha fatto la differenza soprattutto nella prima parte del campionato. In casa hanno già perso quattro volte, a fronte di una sola sconfitta esterna. Sono bravi a raggrupparsi pungendo di rimessa, con due esterni molto rapidi». Una previsione sul girone di ritorno del Giorgione. «Per essere tranquilli e rimanere in linea alle aspettative societarie, penso che sarà sufficiente raccogliere gli stessi punti dell’andata, o uno in più. La nostra crescita è venuta per gradi, quindi ci sono i margini per fare meglio rispetto all’avvio di stagione. Avremo inoltre diversi scontri diretti in casa, anche se ogni partita fa storia a sé, e per fortuna abbiamo finito di trovare i campi sintetici». I castellani, senza pareggi da 9 partite, devono rinunciare in porta a Bevilacqua (squalificato) e in difesa a Donè, colpito da una forma influenzale e fuori per altri dieci giorni. Staffette Giacomazzi-Nenzi e Podvorica- Baggio. Giorgione: Pazzaia; Prosdocimi, Vio, Fontana, Eberle; Giacomazzi (Nenzi), De Stefani, Mattioli; Podvorica (Baggio), Episcopo, Gazzola.

Ore 14.10 – (Giornale di Vicenza) Il girone che ricomincia oggi a Fontanafredda è quello di ritorno, ma poco o niente cambierà rispetto a sette giorni fa. Per questo l´Arzignanochiampo spera di ripetersi. Contro una squadra – il Fontanafredda, appunto – che ha molte analogie in comune con l´Union Pro, battuta domenica scorsa: abbordabilità di classifica (25 punti per la Banda Beggio, 24 per quella di De Pieri), andamento positivo dell´avversario (tre vittorie di fila e un pareggio) e mercato invernale che ha rimpolpato la rosa di giovani da piedi buoni. «Per certi aspetti sarà una gara simile a domenica scorsa – conferma il tecnico, Paolo Beggio -, contro una formazione giovane che però anche all´andata ci ha messo in difficoltà (finì 1-1). Sono anche loro una squadra neopromossa, che ha un po´ la nostra stessa faccia oltre a un percorso simile al nostro». Ciò che farà la differenza, invece, potrebbero essere alcune scelte – in parte obbligate – che cambieranno l´undici di partenza. Vanzo sarà infatti indisponibile a causa di una gomitata all´orecchio rimediata domenica scorsa e che gli ha provocato la perforazione del timpano: al suo posto scalerà Simonato, rientrato dal turno di squalifica. Mentre a sinistra è probabile un turno di riposo per Bolcato, che lascerà il posto a Beccaro. A centrocampo, in cabina di regia rientrerà Tecchio, affiancato dal riconfermato Azzolini e Urbani. Non dovrebbe invece subire variazioni il tridente offensivo, con Draghetti (in gol al debutto) e Fracaro a supportare Trinchieri. Ottenuto il transfert, potrebbe guadagnarsi uno spezzone di gara anche Battistelli, ´96 proveniente dalla Primavera del Vicenza. Ma quella di oggi sarà una gara importante anche in vista del risultato da ottenere a fine stagione: la salvezza. A partire dalla gara con il Fontanafredda, e per altre quattro a seguire, l ´Arzichiampo si giocherà una buona fetta di salvezza a colpi di scontri diretti: Mori, Triestina, Mezzocorona e Giorgione.

Ore 14.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Inizia oggi il girone di ritorno della Lega D. Tamai (26) e Fontanafredda (24) ripartono in casa ospitando rispettivamente Giorgione (19) e Arzichiampo (25). In trasferta a Monrupino ospite del Kras (11) la Sacilese (32). FONTANA CHI? – I rossoneri del presidente Giampietro Bertolini stanno attirando l’attenzione della Lega del Nord Est. Sono la squadra del momento. Nelle ultime tre hanno fatto fuori Tamai (2-1), Triestina (2-1) e Mori Santo Stefano (4-3), chiudendo il girone di andata a quota 24. «Niente male – strizza l’occhio Maurizio De Pieri – per una matricola sconosciuta, visto che mancava da una vita dalla serie D. Ora però – invita i suoi il tecnico – non dobbiamo mollare. Alla salvezza mancano ancora una quindicina di punti. A Sarone – ricordo che brucia ancora – chiusi l’andata in discreta posizione, ma feci solo 6 punti in quello di ritorno e fummo retrocessi». Avviso utile, ma Tonizzo (tripletta domenica scorsa a Mori) e compagni se la stanno godendo e vogliono prolungare il momento magico». Anche l’Arzichiampo è in serie da 4 giornate, è l’unica squadra ad aver battuto l’Altovicentino a Valdagno (2-1) ed è reduce dal 3-2 a Mogliano dove ha esordito andando a segno il neoacquisto Gianluca Draghetti ex Bologna, Giacomense e San Marino. Squalificato Alcantara. Resta il dubbio Florean (contrattura). Se l’ex neroverde non ce la farà giocheranno (4-3-3) Vicario, Zorzetto, Frison, Malerba, Roveredo, Tacoli, Tonizzo, Nastri, Ortolan, Gargiulo e Grotto. ENPLEIN – La storia insegna che fare 6 punti in due gare consecutive è tutt’altro che facile. Le furie vogliono provarci. Al Comunale di Tamai arriva un Giorgione a secco nelle ultime due. De Agostini deve rinunciare a Corazza (infortunato) e Ursella (influenzato). Scenderanno in campo (4-3-3) Peresson, Bozzetto, Brustolon, faloppa, dal Bianco, pavan, D. Furman, Petris, F. Furlan, Sellan e Zambon. BIANCOROSSOVERDI – Decimata dai “tagli” del ds Fiorin e dalla scure del giudice sportivo (squalifiche di Manucci, Baggio, Beccia e Boscolo Papo) a Monrupino con il Kras sarà una Sacilese verde per vocazione e per forza. In difesa due ’97 di sicuro, Dulius e Moretti, insieme con Craviari e Peressini davanti a Favaro. In mezzo Stiso, Favret e Pederiva. Davanti Sottovia, Spagnoli e Beccaro o in alternativa addirittura un terzo ’97 (Beccaro). «Cambia la squadra – ha detto Mauro Zironelli – non lo spirito e la voglia di produrre gioco. Certo – ci tiene però a sottolineare – con tanti giovani non sarà facile ripetere il girone di ritorno della passata stagione quando, partita dopo partita, diventammo “Zirolandia”». Il Kras è in piena crisi e nelle ultime 5 gare ha fatto un solo punto, quello di domenica (1-1) con la Clodiense.

Ore 13.50 – (La Nuova Venezia) Sfida con vista playoff allo stadio “San Vigilio” (ore 14.30) tra Montebelluna e Clodiense. Un solo punto separa le due squadre che iniziano il girone di ritorno con il chiaro intento di raggiungere prima possibile la quota salvezza. All’andata finì 1-0 per i granata con un gran gol di Mazzetto, ma poi il cammino della squadra di Daniele Pasa è stato, a dir poco, sorprendente. Nella Clodiense rientrano dalla squalifica Mastroianni e Pelizzer, mentre Okroglic, Boscolo Gnolo (influenza) ed Isotti (problema muscolare) non sono disponibili. Nel Montebelluna sarà, invece, assente l’attaccante Giglio, appiedato per un turno dal giudice sportivo. «Oggi», sottolinea il tecnico granata Andrea Pagan, «inizia un nuovo campionato, perché il girone di ritorno è sempre molto diverso da quello di andata per varie dinamiche. Ci sono infatti obiettivi da raggiungere, le squalifiche che cominciano a pesare e ci può essere anche un po’ di stanchezza psicofisica. Credo che sarà una partita interessante, contro una squadra giovane, strana ma concreta, verso la quale nutriamo il massimo rispetto». Clodiense con un obiettivo ben preciso. «Vogliamo», chiude Pagan, «tornare alla vittoria che ci manca da tre turni. Inoltre vogliamo provare, anche se non sarà facile, a migliorare quanto abbiamo fatto nel girone di andata per salvarci prima possibile, quindi cercare di rimanere agganciati alla zona playoff: per questo motivo gennaio sarà per noi il mese della verità». Le formazioni. Montebelluna: Baù, Fabbian, Frassetto, Perosin, M. Bressan, Severgnini, Cecchel, Nicoletti, Masiero, Garbuio, Cusinato. A disposizione: Rigo, Filippetto, A. Bressan, Valentini, Fasan, Manfrin, De Vido, Guzzo, Gerini. Allenatore: Pasa. Clodiense: L. Tiozzo, Boscolo Nata, F. Tiozzo, Moretto, Boscolo Berto, Casagrande, Mazzetto, Piaggio, Santi, Pelizzer, Mastroianni. A disposizione: Raimondo, Carlucci, Ruocco, Chiozzotto, Cigna, Olivieri, Boscolo Gioachina, Pitteri, Urtiaga. Allenatore: Pagan. Arbitro: Saia di Palermo.

Ore 13.40 – (Tribuna di Treviso) Tegola Severgnini per il Montebelluna nella seconda uscita casalinga del nuovo anno. Archiviata la sconfitta di misura con i bellunesi, la banda Pasa deve rinunciare all’esperto difensore (in settimana non si è mai allenato causa infortunio) per il match con la Clodiense, che insegue a un’incollatura e a settembre s’impose grazie a un’invenzione di Mazzetto. I biancocelesti battezzano il ritorno con un’avversaria da playoff e capace di impensierire recentemente l’Altovicentino. Scelte obbligate in difesa: rientrano Guzzo dalla squalifica e Nicola De Vido dopo l’influenza, mentre Semenzin è sempre out per una distorsione alla caviglia. Giglio è stato appiedato dal giudice. Samba, che si allena in via Biagi da un paio di settimane ed è stato precettato per colmare il vuoto lasciato dalle partenze di Scarpa e Gerini, non è stato ancora tesserato. Davanti solito ballottaggio fra Cecchel e Cusinato. «All’andata non meritammo di perdere e decisivo fu un gran gol di Mazzetto», ricorda il tecnico Daniele Pasa, «La Clodiense ha segnato quattro reti all’Altovicentino, segno che sta molto bene. Credo che assieme a noi e al Belluno sia la sorpresa del campionato. Ha attaccanti forti, che fanno molto movimento. Non impone un ritmo alto e ama giocare a calcio. Utilizza il 4-4-2, prediligendo la disposizione a rombo». Si gioca: ore 14.30, stadio San Vigilio. Montebelluna: Rigo; Fabbian, Guzzo, Frassetto, Garbuio, Bressan, Nicoletti, Perosin, Garbuio, Masiero, Cusinato. All. Pasa. Arbitro: Saia di Palermo.

Ore 13.30 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Prima di ritorno anche per la serie D nazionale, girone C, quello nel quale sono impegnate le due compagini bellunesi. E l’Union Ripa Fenadora di Massimiliano Parteli attende tra le mura amiche di Boscherai i trentini del Dro. All’andata la sfida si chiuse 1-1, e per i neroverdi andò in goal Giacomo Moresco, oggi, dopo il mercato invernale, in forza al Treviso in Eccellenza. La classifica racconta che l’Union Ripa Fenadora, al secondo anno di serie D, ha virato al giro di boa in 5. posizione, in zona playoff, con 29 punti, frutto di 8 vittorie, 5 pareggi e 4 sconfitte. Ventiquattro le reti segnate, 16 quelle subite. Il Dro viaggia nella parte opposta della classifica, in 14. posizione, in piena zona playout, con 16 punti. Quindici le reti segnate dai trentini, 23 quelle subite. Sulla carta la sfida vede quindi favoriti i ragazzi di Parteli, reduci dalla convincente prova di domenica scorsa contro il Giorgione. Anche in considerazione del fatto che si gioca nel “fortino” di Boscherai, dove nel girone d’andata sono arrivate cinque vittorie e una sola sconfitta – contro la Clodiense. Dall’altra parte il Dro ha vinto una sola volta lontano dalle mura amiche. Nella prima uscita dell’anno nuovo, l’Union Ripa Fenadora, come scritto, ha sconfitto 3-1 il Giorgione, giocando un buon calcio per oltre un’ora e appannandosi soltanto nel finale, in stile Juventus. Il Dro ha strappato invece un pareggio in casa della Sacilese – quarta forza del campionato, tre lunghezze sopra i neroverdi – a dimostrazione di essere una squadra tenace, che cercherà di rendere incerto sino all’ultimo anche l’incontro odierno. Tra i locali potrebbe arrivare l’esordio del terzino Ilir Frangu, classe 1996. A lasciargli il posto, in questo caso, sarebbe probabilmente uno dei due difensori goleador di sette giorni fa: Mattia De Checchi, che dopo la partenza di Michael Salvadori per Padova ha giocato sulla fascia, con la conferma della coppia centrale vista nelle ultime due uscite: Alberto De March e Tiziano Slongo. Davanti le quote danno in campo Sandro Andreolla, Gianmarco Brotto e Matteo Mastellotto.

Ore 13.20 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Giochiamo per stupire. Stefano Mosca è uomo di poche parole, ma schiette, e alla vigilia di Mori Santo Stefano-Belluno carica il gruppo, carica i tifosi e spara un pronostico secco. «Dovessi scommettere un euro sulla partita – assicura il centrocampista di Roberto Vecchiato – lo giocherei sul 2-0 con gol di Radrezza e Corbanese». Senza paura insomma. «Certo, ma nemmeno pensando che sia scontata perché sarebbe il modo migliore per fare una bruttissima figura; in un campionato in cui anche Padova e Altovicentino hanno perso punti per strada contro squadre decisamente più deboli di loro di facile non c’è mai nulla. Abbiamo però un vantaggio: dipende tutto da noi». La sconfitta con l’Union Pro è stata una brutta figura? «No, per me no. È stata una partita a sè; credo che saremmo potuti restare lì fino al giorno dopo e la palla non sarebbe mai entrata. È vero, non abbiamo giocato benissimo, ma non credo meritassimo di perdere, abbiamo comunque costruito moltissimo. Detto questo ci è rimasta di traverso per un bel po’. Non è mai bello perdere prima delle vacanze. Vincere e convincere a Montebelluna, per questo, è stato davvero importante». Che voto dai al Belluno al giro di boa? «Nessuno, perché non conta nulla. Bisogna continuare a spingere; certo, stiamo facendo un ottimo campionato, ma bisogna arrivare fino in fondo. Dobbiamo essere consapevoli di essere una squadra forte». Progetti da primo posto. «È sempre bello stupire». Le vacanze vi hanno riconsegnato un Andrea Radrezza. «Indubbiamente il miglior colpo di mercato invernale di tutto il girone. Sappiamo benissimo chi sia Radrezza e non vediamo l’ora che ritorni quello che ricordiamo. Se lo merita». La domenica sera guardi in che posizione è il Ripa? «No, io guardo le squadre che ci stanno davanti».

Ore 13.10 – (Giornale di Vicenza) La rincorsa continua e si fa sempre più stuzzicante. Rimessosi in carreggiata proprio grazie alla vittoria nello scontro diretto con il Padova di sette giorni fa in un Fiori gremito e tirato a lucido come non capitava da decenni, l´Altovicentino ospita oggi al Fiori di Valdagno il Legnago (fischio d´inizio fissato per le 14.30) con l´obbiettivo di conquistare altri tre punti importanti. «Il successo di domenica scorsa – dichiara l´allenatore della banda bianconerorossoazzurra Diego Zanin – ha ovviamente rasserenato l´intero ambiente. Non bisogna però commettere l´errore di dormire sugli allori ma quanto di buono fatto già da lunedì deve essere stato archiviato». Il concetto di Zanin è dunque chiaro: zaini in spalla e via di corsa senza lasciarsi distrarre da chissà quali pensieri. Anzi, il pensiero deve essere solo uno: vincere con l´affamatissimo Legnago, quartultimo in graduatoria con 17 punti e in astinenza dal successo da quasi due mesi (ultimo sorriso giunto il 17 novembre, 5-2 con il Giorgione). «Ci attende una sfida difficile – sentenzia il neo allenatore dell´Altovicentino – Affronteremo infatti una compagine composta da diversi giocatori navigati della categoria e che ha dunque tante frecce da scoccare. Non stiamo dunque parlando di una squadra di sprovveduti anzi, dalle immagini che ho avuto modo di visionare il Legnago oltre ad una buona tecnica possiede fisicità, velocità, un buon attacco, ma pecca in fase difensiva (33 reti subite che fanno di quello biancoazzurro il terzo peggior reparto arretrato del gruppo)». Zanin, che non potrà disporre dello squalificato Cortesi, torna a parlare dei suoi: «In settimana s´è lavorato bene e abbiamo avuto modo di chiarire meglio alcuni concetti. Con il Padova i ragazzi mi hanno lanciato tanti segnali positivi ma bisogna assolutamente proseguire su questa strada: i campionati si vincono battendo le cosiddette piccole».

Ore 13.00 – (Gazzettino) Inizia oggi alle 14.30 il girone di ritorno. ESTE. È impegnato a Prato con il Jolly Montemurlo e Gianluca Zattarin non vuole cali di tensione dopo la vittoria a Piacenza. «Dobbiamo essere pronti e ripetere la grande partita fatta con il Piacenza, sapendo che troveremo una situazione anche ambientale completamente diversa. Ci vuole un atteggiamento importante sotto l’aspetto caratteriale contro una squadra che è reduce da una sconfitta interna e che avrà motivazioni. Nel girone di ritorno i punti valgono doppio e visto il campionato molto equilibrato sarà ancora più difficile». Recuperano Lelj e Meneghello, indisponibili Bonazzoli, Scotton e Gal. ABANO. Gioca sul sintetico del Manuzzi di Cesena con il Romagna Centro, forte del successo martedì con il San Paolo. «È una partita spartiacque per il nostro campionato – afferma Massimiliano De Mozzi – ed è importante tornare a casa con un risultato positivo. Una vittoria ci permetterebbe di entrare nella parte alta della classifica e darebbe entusiasmo». Al giro di boa con 27 punti. «Ripeterli nel ritorno significherebbe chiudere a quota 54 e sarebbe un ottimo risultato, anche se possiamo provare a fare meglio. Siamo attrezzati per fare bene». Ancora fuori per squalifica Ballarin, si ferma Bruinier per uno stiramento che lo terrà fuori una decina di giorni. Al suo posto giocherà Baccarin. THERMAL. Se la vede con il Fiorenzuola allo stadio di Monteortone e nell’occasione ci sarà anche il nuovo centrocampista Emanuele Marzocchi (ex Puteolana) che è stato ufficializzato ieri. «È un regista – esordisce Mario Vittadello – speriamo che possa essere utile alla causa. È arrivato giovedì e dobbiamo verificarne la condizione fisica, ma può essere impiegato almeno per uno spezzone di gara». Vittadello guida i bianconeri da un paio di settimane. «Abbiamo cercato di lavorare sul piano atletico e sull’organizzazione di gioco, cercheremo di fare il meglio possibile. Per raggiungere la salvezza dobbiamo aggiungere un mattoncino partita dopo partita, e in questo periodo ciascuno di noi deve dare qualcosa di più». Recuperato Sabbion, indisponibili Zaramella e Pitasi. SAN PAOLO. All’Euganeo (ingresso al costo di un euro per i residenti a Padova) cerca punti salvezza con la Virtus Castelfranco. «Dobbiamo iniziare a recuperare i punti gettati via per nostri errori nel girone di andata – sottolinea Damiano Longhi – Anche se non siamo in un buon momento sul piano psicologico, dobbiamo fare la prestazione da squadra che deve salvarsi con il coltello tra i denti ed essere più incisivi in attacco». Rientra Caco, indisponibili Bianchi, Marcolin e Rosiglioni.

Ore 12.50 – (Mattino di Padova) «È una partita che può decidere il prosieguo del nostro campionato». Basta questa frase di Massimiliano De Mozzi per fotografare l’importanza della sfida che vede il suo Abano sfidare oggi il Romagna Centro nel suggestivo scenario dello stadio Manuzzi di Cesena. «Con questa gara potremmo ritrovarci in una situazione di classifica importante», spiega il tecnico neroverde. «Se riuscissimo a vincere, ci metteremmo già a 10 punti di distacco dai playout, e, oltre al fatto che potremmo ritrovarci sesti in classifica, questa sarebbe davvero una gran cosa. Arrivare a 18 giornate dalla fine con un margine rassicurante sulla zona calda sarebbe una bellissima notizia per l’Abano: l’importante è riuscire a strappare un risultato positivo». Il Romagna Centro, partito con il freno a mano tirato ad inizio stagione, non è però da sottovalutare: si è ripreso alla grande, e nelle ultime due gare è riuscito a battere Este e Fiorenzuola. «Hanno un buonissimo attacco, ma noi andiamo lì per vincere. Dobbiamo giocare meglio di martedì scorso, contro il San Paolo non lo abbiamo fatto come sappiamo per diversi motivi. Uno fisico, visto che dopo la lunga sosta abbiamo ripreso a ritmi elevati e un po’ l’abbiamo pagato, e uno tecnico, perché avevamo in campo un giocatore nuovo come Zanardo, che prima a Piacenza non aveva mai giocato una partita intera». De Mozzi dovrebbe confermare dieci/undicesimi della formazione che martedì ha vinto il derby: l’unica variazione a centrocampo, dove non ci sarà l’olandese Bruinier, fermato da un piccolo stiramento. Lo sostituirà Baccarin. Ancora squalificato Ballarin, in avanti confermato il trio Bortolotto-Barichello-Zanardo.

Ore 12.40 – (Mattino di Padova) Una prima mossa è stata compiuta due sere fa: nel corso di un summit in via Canestrini si è iniziato a gettare le basi per salvare l’Atletico San Paolo. La novità, in una vicenda che da dicembre in poi ha assunto contorni sempre più grotteschi, è che il primo passo per riportare a galla il sodalizio gialloblù, in mano a Giuseppe Tramonti dallo scorso luglio, non è stato fatto dalla holding multimilionaria olandese che dovrebbe rilevare il club, né tantomeno dall’emissario Fabio Barbin. Dopo un mese di silenzi, si è al lavoro per allestire un piano-B che eviti l’affossamento definitivo della società padovana. Salvagente. Venerdì sera per discutere il da farsi, secondo indiscrezioni che finora non hanno trovato conferma in quanto i telefoni dei diretti interessati ieri hanno continuato a squillare a vuoto, si sarebbero riunite diverse persone. Tra queste Paolo Rebellato, l’attuale vicepresidente Lucio Milani, più – sembra – il consigliere Enrico Calocchio. Con loro altri soggetti che, nelle intenzioni, dovrebbero fare da tramite con alcuni possibili sponsor, pronti a dare una mano. La situazione è sempre più caotica: i giocatori oggi scenderanno in campo per l’ennesima volta senza aver visto un euro di quanto loro promesso. Dopo che il 13 dicembre era stato sbandierato l’imminente passaggio di proprietà ad una holding olandese, gli stipendi sono stati puntualmente posticipati a cadenza settimanale, mentre l’avvicendamento al vertice non è ancora avvenuto. La credibilità del progetto “orange”, insomma, a questo punto è in discussione: per questo, da Rebellato in giù, si sta cercando una soluzione per tamponare almeno l’attuale crisi, e permettere al San Paolo di arrivare a fine stagione. Discorso chiuso? L’incontro di 48 ore fa non sarebbe stato, tuttavia, “carbonaro”: Fabio Barbin, per quel che ci è dato sapere, è stato informato di quanto stava accadendo. La possibilità che entrino nuovi sponsor, per ora non meglio identificati, non precluderebbe l’ingresso in futuro degli annunciati capitali esteri, ammesso e non concesso che ci siano. L’unica certezza, in questo quadro, è che il presidente Giuseppe Tramonti si ritrova in mano una bella patata bollente: se non si troverà una soluzione, e in fretta, sarà proprio lui a rischiare grosso, sul piano legale. Perché una lettera d’intenti, firmata con gli olandesi, non vale certo come garanzia.

Ore 12.30 – (Mattino di Padova) «Poseremo un mattone alla volta per costruire la nostra salvezza». Il tecnico della Thermal Abano Mario Vittadello abbonda in metafore, ma rende comunque l’idea. La salvezza va costruita con i risultati, e i rossoverdi, quart’ultimi a pari merito col Formigine, ne hanno un bisogno tremendo. Dopo tre pareggi e una sconfitta, la Thermal Abano, allo stadio delle Terme di Monteortone, cercherà di rompere il ghiaccio contro il Fiorenzuola (ore 14.30, arbitro Francesco Di Paolo di Chieti), sesto in classifica con 29 punti. Vittadello, che ha preso in mano la squadra durante la pausa natalizia dopo le dimissioni di Vinicio Bisioli prima e del suo vice Andrea Vezzù poi, sa bene che entusiasmo e buoni propositi servono, ma non bastano per i grandi traguardi. «In questo momento la squadra faticherebbe contro tutte le avversarie, dalla prima all’ultima in classifica», spiega. «C’è da recuperare prima di tutto la forma fisica. I ragazzi si stanno applicando, ma devono ancora digerire bene i meccanismi che sto proponendo durante gli allenamenti». Poi aggiunge: «Sono fiducioso. Ho recuperato Sabbion, che sicuramente ci darà una mano in fase realizzativa, e la società mi ha messo a disposizione un centrocampista, Emanuele Marzocchi, arrivato in settimana. Domani (oggi, ndr) sceglierò se mandarlo in campo dal primo minuto». Marzocchi è infatti il terzo (e forse ultimo) acquisto del mercato invernale dopo Bolchi e Zaramella, giunti dal Campodarsego. Il centrocampista napoletano, 30 anni, vanta una buona carriera tra i professionisti con le maglie di Benevento, Gela, Juve Stabia, Scafatese e Aversa Normanna. Nell’ultima stagione ha militato in serie D nella Puteolana.

Ore 12.20 – (Mattino di Padova) Altra trasferta per il giro di boa. L’Este salirà sulle colline toscane per affrontare il Jolly Montemurlo (ore 14.30, arbitro Lorenzo Dalla Palma di Milano), formazione di medio-bassa classifica in piena lotta per la salvezza. I giallorossi hanno concluso il girone d’andata nel migliore dei modi, battendo il Piacenza con un poker (4-1 il risultato finale a loro favore), ma devono ancora dimostrare di avere la capa tosta per asfaltare le varie “piccole” del girone D, date per spacciate sulla carta ma, a quanto pare, difficili da battere per gli uomini di mister Gianluca Zattarin, impegnati nella rincorsa a Correggese e Rimini, distanti rispettivamente 5 e 6 punti. Il tecnico atestino, però, si aspetta una prestazione diversa ma altrettanto convincente: «Rispetto alla partita con il Piacenza dovremo cambiare completamente registro», avverte Zattarin. «Giocheremo su un campo difficile, con un terreno in erba sintetica di prima generazione. E poi in Toscana abbiamo sempre trovato squadre molto cariche e tifoserie caldissime. Il Jolly Montemurlo, che tra le mura amiche ha sempre fatto bene, non ci concederà sconti». I tre punti sarebbero fondamentali per dare un senso all’impresa del “Garilli” di una settimana fa… «Certo, dobbiamo dare continuità ai risultati, ma, se devo essere sincero, alla vittoria contro il Piacenza ci credevamo solo io e il gruppo. Siamo riusciti a portare a casa un risultato strepitoso, nonostante i dubbi e la diffidenza degli addetti ai lavori. Ora dobbiamo confermare il trend positivo». Non saranno della partita Federico Gal ed Emiliano Bonazzoli (infortunati). Salterà il turno per squalifica, invece, Mario Scotton, che dovrebbe essere sostituito sulla fascia sinistra da Zoppelletto.

Ore 12.00 – (Gazzettino, edizione di Treviso) L’Union Pro inaugura il girone di ritorno ospitando i Biancoscudati Padova primi in classifica (14,30, arbitra Acquapendente di Genova). Partita sulla carta proibitiva per i trevigiani già sconfitti con un 3-0 troppo severo all’andata ma la vittoria di Belluno a dicembre ha dimostrato che l’Union può tenere testa anche alle prime. Due gli assenti fra i locali: l’esterno destro Alvise Nobile ed il centrocampista Marco Rossi. L’allenatore Francesco Feltrin si aspetta una squadra ancora più agguerrita dopo la sconfitta contro l’Altovicentino: «Da parte nostra dobbiamo rimanere concentrati il più a lungo possibile e giocare di squadra, non lasciandoci condizionare dal pubblico. Sappiamo di essere una squadra che lotta fino all’ultimo e anche se loro non hanno di certo punti deboli, proveremo ad approfittare delle poche occasioni che ci concederanno. Mi aspetto un Padova col dente avvelenato dopo l’ultima sconfitta e verranno qui a cercare il riscatto per fare bottino pieno, ma non dimentichiamo che entrambe le squadre stanno rispettando i rispettivi obiettivi quindi le motivazioni saranno praticamente le stesse». La nota positiva è che di certo non mancheranno le motivazioni giusto? «Sì in effetti non sono preoccupato perché per un allenatore servono poche parole per caricare la squadra alla vigilia di incontri del genere. Per i giocatori è decisamente più difficile trovare stimoli quando affrontano le ultime della classe». Contro l’ArziChiampo avete regalato tutti e 3 i gol, la lezione vi tornerà utile per questa partita? «È chiaro che per avere possibilità di fare risultato dobbiamo limitare il più possibile gli errori. Contro i vicentini abbiamo trovato un attaccante di valore come Martin Trinchieri ma il Padova davanti ne ha ben 4 di giocatori che possono risolvere la partita in qualsiasi momento e parlo di Amirante, Cunico, Ferretti e Zubin. In settimana mi sembra che i ragazzi abbiamo reagito bene alla sconfitta ma alla fine come sempre il responso lo darà solo il campo». Probabile formazione (4-3-1-2): Noè; Saitta, Zanette, Niero, Furlan; Serena, Busetto, Appiah; Casarotto; An. Nobile, Comin.

Ore 11.50 – (Tribuna di Treviso) Un giorno da consegnare alla storia. Ma anche l’ennesimo capitolo della saga di Davide e Golia. La matricola Union Pro incrocia la nobile decaduta Padova, sperando di aver imparato la lezione. Previsto il solito esodo: oltre un migliaio di tifosi biancoscudati. Nel match d’andata, pagando lo scotto della debuttante, la truppa di Feltrin accusò un pesante 3-0, andando sotto dopo tre minuti e subendo il raddoppio al 25′, in virtù della doppietta firmata da bomber Ferretti. Storia di quattro mesi fa: se i patavini hanno confermato le attese e mantenuto la leadership, pur capitolando domenica scorsa nello scontro diretto con l’Altovicentino, i moglianesi non sono rimasti a guardare e grazie al portentoso recupero messo in atto fra novembre e dicembre (quattro vittorie di fila) hanno raggiunto posizioni più tranquille. Ma in serie D non ci si può adagiare sugli allori e il rocambolesco scivolone con l’ArziChiampo grida ancora vendetta. La Pro cercherà lo scalpo illustre, pur priva del lungodegente Rossi e Alvise Nobile (piccolo intervento chirurgico). Il Padova lamenta l’assenza di Busetto: rottura del collaterale del ginocchio destro. «Molta acqua è passata sotto i ponti, a settembre c’era grande curiosità su di noi e in qualche modo giocare contro una squadra come il Padova costituiva un premio per molti ragazzi», esordisce l’allenatore Francesco Feltrin, «La partita fu decisa dagli episodi, a partire da quel gol subìto su calcio d’angolo alla loro prima occasione. Invece di giocare pensammo più a contenere, lasciando di fatto l’iniziativa. Non commetteremo più quell’errore e stavolta mi auguro di rimanere a lungo in partita. Cercheremo di metterli in difficoltà. Dovremo restare concentrati più a lungo possibile e giocare di squadra, non lasciandoci condizionare dal pubblico. Siamo una compagine che lotta fino all’ultimo e anche se loro non hanno punti deboli, proveremo ad approfittare delle poche occasioni che ci concederanno. Mi aspetto un Padova con il dente avvelenato dopo l’ultima sconfitta: verranno qui a cercare il riscatto e fare bottino pieno, ma non dimentichiamo che entrambe stanno rispettando i rispettivi obiettivi e quindi le motivazioni saranno identiche». Si gioca: ore 14.30, Comunale di Mogliano. Union Pro: Noè; Niero, Zanette, Trevisiol, Furlan, Appiah, Busetto, Serena, Casarotto, Comin, Visinoni. All. Feltrin. Arbitro: Acquapendente di Genova.

Ore 11.30 – Probabile formazione Padova (Gazzettino): Cicioni; Salvadori, Sentinelli, Niccolini, Degrassi; Nichele, Mattin; Mazzocco, Cunico, Petrilli; Ferretti.

Ore 11.20 – (Gazzettino) Al suo posto come terzino destro il tecnico fa intendere che è ballotaggio. «Sceglierò Faggin o Salvadori. Dionisi? Ci può stare, ma in questo momento ho nella testa il giovane». Su Salvadori. «Ha l’esperienza, ma giocare a destra essendo mancino potrebbe creargli qualche difficoltà tattica». In porta ci sarà Cicioni con Petkovic (acciaccato) in panchina, e per la prima volta è disponibile in attacco Zubin. Anche se la scelta di partenza sembra essere circoscritta a uno tra Ferretti e Amirante. «Ferretti è più uomo d’area, Amirante più di movimento. Ma tutti e tre, compreso Zubin, devono giocare più insieme per fare capire se la squadra può sopportare questo peso. Anche se è meglio avere in squadra giocatori così, anziché contro». Tornando allo stop di Busetto, apre nuovi scenari di mercato. «Avevamo lui e Bragagnolo, e ora non ne abbiamo neanche uno. Si stanno facendo considerazioni non tanto per l’immediato, ma anche in vista del futuro. Abbiamo urgenza di giovani». Interviene De Poli. «Ho già qualche nome, qualcuno ha rifiutato. Ma se riusciamo, chiudiamo il prima possibile». Su Bearzotti, esterno offensivo classe 1996. «Se decidessimo di prenderlo, non penso che avremo problemi. Ma abbiamo emergenza in altri ruoli».

Ore 11.10 – (Gazzettino) Ha chiesto qualcosa in particolare alla squadra rispetto alla gara con l’Altovicentino? «Fare gol. Nell’ultima prestazione è venuta a mancare la determinazione nell’andare a buttare giù la porta. Altro aspetto che abbiamo cercato di correggere è sulle palle inattive: cerchiamo di alzare la qualità e non la quantità». Al giro di boa del campionato il Padova si è laureato campione d’inverno con una giornata d’anticipo. «Sul campo abbiamo meritato di essere primi e dobbiamo rimanerci, che è la cosa più difficile. Un voto? Soddisfacente, però resettiamo tutto e ripartiamo da zero. Mi auguro che ci sia sempre umiltà nell’affrontare gli avversari facendo valere al tempo stesso la nostra forza. Nel girone di ritorno non dobbiamo ripetere i piccoli errori commessi nella prima parte del campionato, sarebbe da masochisti». Passando alla squadra, come detto, Busetto si è procurato una lesione al legamento collaterale del ginocchio destro e proprio il giocatore, munito di stampelle, ha fatto il punto: «L’intervento chirurgico è scongiurato. Devo portare il tutore per un paio di settimane e poi inizio la riabilitazione». Si parla di un paio di mesi per il recupero. «Spero anche meno – afferma Parlato – Dispiace per questo inconveniente, ho parlato con il ragazzo cercando di tirarlo su, sono cose che succedono nella carriera di un calciatore».

Ore 11.00 – (Gazzettino) Scatta il girone di ritorno e il Padova insegue il primo successo del nuovo anno. Dopo la sconfitta con l’Altovicentino, i biancoscudati puntano a riprendere la marcia a pieno ritmo nella seconda trasferta consecutiva, questa volta con l’Union Pro. Non manca qualche intoppo, dato che l’infortunio al ginocchio di Busetto costringerà il tecnico a varare una coppia inedita di terzini: Degrassi al suo posto a sinistra, Salvadori (favorito) o Faggin entrambi al debutto a destra. Infortunio che tra l’altro indurrà la società a tornare sul mercato. Tutte le attenzioni però sono rivolte alla sfida con l’Union Pro, che non è più la squadra superata agilmente (3-0) un girone fa come puntualizza Parlato. «Nelle ultime sette gare ne hanno vinte quattro, pareggiate due e persa una. Hanno trovato la quadratura e hanno un allenatore navigato, sarà una gara diversa. Dobbiamo fare una partita di grande intensità e battaglia, e tornare a casa con i tre punti che è quello che conta». La battuta d’arresto di sette giorni fa è alle spalle. «La squadra ha lavorato bene. Sono rimaste un pò di scorie per l’arrabbiatura di domenica scorsa, ma dobbiamo guardare avanti con fiducia. Inizia il girone di ritorno, bisogna essere più pratici e meno belli».

Ore 10.50 – (Gazzettino) L’amministratore delegato Roberto Bonetto, affiancato dal presidente Giuseppe Bergamin, ha voluto fare una precisazione ieri all’Appiani sulla decisione della società di presentare ricorso alla Corte sportiva d’appello contro il provvedimento del giudice sportivo di dover disputare una partita a porte chiuse, da scontare in occasione della prossima sfida all’Euganeo con il Montebelluna. «Non è che abbiamo cambiato idea, ma si sono verificati fatti nuovi, ossia il comunicato della tribuna Fattori nel quale si sono dichiarati moralmente responsabili di quanto è accaduto con l’Altovicentino. Questo apre lo scenario per fare richiesta che venga chiusa solo la tribuna Fattori e non gli altri settori dello stadio con una penalizzazione per tutto il pubblico. In questo senso abbiamo già fatto il ricorso e adesso incrociamo le dita. Ci attendiamo la sentenza mercoledì». Non più tardi dato che in base all’esito del ricorso, la società deve avere il tempo necessario per organizzare la sfida con i trevigiani. In un primo momento, e cioè a caldo quando mercoledì era uscita la sentenza del giudice, il club per bocca del presidente Bergamin aveva dichiarato che «non c’erano scusanti o reclami da fare», ma l’ammissione di responsabilità morale da parte degli ultras per i tre potenti petardi che sono stati fatti scoppiare vicino alla panchina dell’Altovicentino domenica scorsa hanno indotto il club a fare il suddetto reclamo nella speranza che venga accolto per tutelare tutti gli altri tifosi, inclusi i 3.500 abbonati.

Ore 10.40 – (Gazzettino) «Il Padova ha tre o quattro giocatori di valore in attacco come Amirante, Cunico, Ferretti e Zubin che in ogni momento possono risolvere la situazione». Francesco Feltrin, tecnico dell’Union Pro, è consapevole delle difficoltà dell’impegno di oggi, ma al tempo stesso è fiducioso su una risposta positiva dei suoi ragazzi, sconfitti in casa domenica scorsa dall’Arzignano Chiampo dopo quattro vittorie di fila tra cui quella a Belluno del 21 dicembre. «Mi sembra che la squadra abbia assorbito bene il recente ko – riprende l’ex allenatore dell’Este – e spero che il Padova ci lasci qualche occasione per colpire». Nei trevigiani, tra le cui fila milita Riccardo Serena, figlio del tecnico Michele, mancheranno il centrocampista Marco Rossi e il difensore laterale Alvise Nobile. QUI TIFOSI. Quella a Mogliano è una delle trasferte stagionali più vicine, elemento che favorirà anche per la giornata di oggi un esodo di massa del popolo biancoscudato al quale sono stati riservati circa duemila posti dei tremila a disposizione allo stadio Comunale. I supporter padovani occuperanno così la tribuna laterale di destra e quella centrale coperta, normalmente riservata al pubblico di casa che verrà dirottato nella tribuna laterale sinistra. Nel vertice che si è svolto venerdì mattina nella locale Questura sono stati definiti i vari aspetti logistici e di sicurezza. Sono previsti due ingressi separati – per i padovani quello principale – e un doppio servizio bar. I botteghini saranno operativi a partire dalle 12 e i biglietti costano 12 euro (5 euro il ridotto per i nati dall’1 gennaio 2005). Una trentina gli agenti presenti per il servizio d’ordine mentre a svolgere le mansioni di steward saranno gli allenatori delle formazioni giovanili dell’Union Pro. SCOMMESSE. Padova nettamente favorito nell’agenzia Snai di piazzale Stazione, con la vittoria quotata 1,58, mentre il segno 1 sale a 5,20. Il pareggio vale 3,50.

Ore 10.20 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Una brutta settimana, ma per fortuna c’è la partita che aiuta”) Quando pensi che le cose vadano bene, e che ci siano tutte le componenti positive per vedere rosa all’orizzonte, ecco che arriva l’amara sorpresa, e ti ritrovi a dover fare i conti con l’inatteso evento contrario. Il Padova, battuto a Valdagno a livello di risultato ma non certamente sul piano della prestazione e del gioco, avrebbe potuto in tranquillità prepararsi al meglio per ripartire con il vento in poppa e riannodare il filo con i tre punti. A questo lo condannano inevitabilmente il suo ruolo e la sua forza di capolista e, ormai possiamo dirlo senza timore di esagerare, le aspettative di una piazza che chiede a gran voce il ritorno del Biancoscudo in Lega Pro. L’aspetto psicologico, in questi casi, conta moltissimo, specie se si è usciti da un confronto diretto come quello con l’Altovicentino con la certezza di aver sprecato una grossa occasione per mantenere inalterato il distacco sui rivali, sceso adesso a 2 lunghezze. Cos’è successo, invece? Che all’inevitabile punizione del giudice sportivo per i petardi fatti esplodere da quattro buffoni da stadio dietro la panchina dei vicentini – non uno, ma ben tre botti, e in fasi diverse della partita, quindi con la deliberata volontà di osare e provocare così pesanti conseguenze alla società e alla squadra – si è aggiunta la “tegola” del grave infortunio patito da Busetto, uno dei giovani più interessanti (e promettenti) usciti dal vivaio, e la conseguente necessità per Parlato, imposta dai regolamenti, di cambiare ancora una volta formazione, rinunciando in partenza ad un paio di “senatori” che gli avrebbero fatto comodo. Dell’Euganeo a porte chiuse e di ciò che sarà vedremo nei prossimi giorni, adesso ci interessa, a conclusione di una brutta settimana (brutta per le notizie negative che l’hanno contraddistinta), ribadire un concetto che campeggia peraltro nel titolo di apertura della pagina: il Padova inizia il girone di ritorno con l’etichetta di favorito d’obbligo per il successo finale e deve dimostrare di tener fede a questo ruolo che gli è stato assegnato. Come? Continuando ad esibire le qualità e la personalità che lo hanno spinto subito in vetta al girone, abbandonando tale vetta solo in occasione della sconfitta di Sacile, a cui sono seguiti tre vittorie di fila e l’aggancio, con sorpasso, al gruppo di Dalle Rive. Bisogna prendere piena consapevolezza della propria forza e farla valere sul campo: perciò definiamo finali le 17 sfide che attendono Cunico & C. da qui al 10 maggio, tutte da interpretare, e possibilmente far proprie, con il massimo della concentrazione e della concretezza. Dai tifosi, in particolare dai ragazzi della “Fattori”, anche oggi numerosi al seguito, auspichiamo una prova di buonsenso. Sbagliare si può (anche se non si dovrebbe…), ma perseverare no. Non sarebbe più accettabile. Grazie.

Ore 10.10 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Cicioni; Salvadori, Sentinelli, Niccolini, Degrassi; Nichele, Mattin; Mazzocco, Cunico, Petrilli; Ferretti.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Il Padova come sta? «Ha lavorato bene tutta la settimana, c’erano un po’ di scorie dell’arrabbiatura di domenica scorsa da smaltire e adesso possiamo guardare avanti con fiducia. Inizia il girone di ritorno, fondamentale sarà la concretezza: dobbiamo essere meno belli e più pratici, da adesso in poi». Cosa c’è da correggere rispetto alla gara con l’Altovicentino? «Dobbiamo fare gol, innanzitutto. A Valdagno ci è mancata la determinazione negli ultimi metri, ma anche la qualità sulle palle inattive a nostro favore: abbiamo battuto 19 calci d’angolo, ma ci siamo fatti prendere dalla fretta. Oggi voglio più lucidità». Gli infortuni, però, non l’aiutano… «Dispiace per Busetto, ma non possiamo farci abbattere da questo evento. Ho parlato con lui, nella carriera di un calciatore sono cose che possono succedere, l’ho tirato un po’ su di morale. Guardiamo avanti, non piangiamoci addosso». Ha scelto chi lo sostituirà? «Devo ancora decidere, sarà comunque uno tra Faggin (giovane della Juniores, ndr) e Salvadori. Avevo pensato ad una soluzione con Dionisi a destra e i due mancini a sinistra, di cui uno più avanzato, ma alla fine mi sono detto che avrei stravolto troppo la squadra». Salvadori è pronto per l’esordio? «Ha già una discreta esperienza, con la quale può sopperire all’emozione iniziale. Le uniche difficoltà potrebbero essere dettate dal ruolo, che lo costringerà ad usare un piede che non è il suo». Ferretti o Amirante davanti? «Hanno caratteristiche diverse: Gustavo è più un uomo d’area, mentre Savio è di movimento. Mi piacerebbe che cominciassero anche a giocare insieme, loro due e Zubin. Staremo a vedere…».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Quello che sin qui era stato uno dei punti di forza del Padova, i giovani, d’improvviso penalizza Carmine Parlato: senza Petkovic (ancora out per un problema muscolare) e Busetto (crack al ginocchio), il tecnico biancoscudato comincia il girone di ritorno della serie D ridisegnando la sua squadra in occasione dell’impegno a Mogliano contro l’Union Pro. E lo fa adattando un mancino (Salvadori, all’esordio assoluto) sull’out di destra, e togliendo un trequartista per alzare Mazzocco. Una formazione ben lontana dalle idee dell’allenatore, che in mancanza d’altro deve tirare fuori tutto quello che ha e riprendere la propria corsa dopo il k.o. di Valdagno. E meno male che almeno davanti ora esiste l’imbarazzo della scelta: c’è Ferretti, che all’andata fece la sua prima doppietta, c’è Amirante, che una doppietta l’ha realizzata prima di doversi accomodare in panchina contro l’Altovicentino, e c’è anche Zubin, che scalpita ed è pronto a subentrare. «Con tutto il rispetto per l’Union Pro, noi vogliamo fare la prestazione e tornare a casa con i tre punti», annuncia Parlato. «Per il girone d’andata che ha fatto, il voto alla squadra è davvero soddisfacente, soprattutto se pensiamo a com’eravamo partiti in estate. I punti che abbiamo conquistato ce li siamo meritati, penso che nessuno avrebbe messo la mano sul fuoco che ce l’avremmo fatta. Sul campo abbiamo meritato di essere primi, ora rimanerci è la cosa più difficile: resettiamo tutto e ripartiamo da zero». Union Pro-Padova potrà essere il remake del 3-0 dell’andata? «Partiamo dal presupposto che incontreremo un’altra squadra rispetto ad allora. È una formazione in salute, nelle ultime sette gare, fatta eccezione per la sconfitta di una settimana fa con l’Arzignano, ha raccolto due pareggi e quattro vittorie. Hanno trovato la quadratura giusta, noi dovremo fare una partita di grande battaglia e intensità».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Poggia su motivazioni ben definite il ricorso preannunciato venerdì dalla società biancoscudata contro la decisione del giudice sportivo di far disputare a porte chiuse il prossimo match casalingo contro il Montebelluna, domenica 18. Il Padova chiederà che non venga proibito l’accesso a tutti i settori dello stadio, ma che al contrario sia chiusa solamente la Tribuna Fattori. Il cambio di strategia è arrivato in seguito al comunicato emesso proprio dai responsabili della Tribuna Fattori. «Non abbiamo cambiato idea dal giorno alla notte», spiega l’a.d. Roberto Bonetto. «Dopo la presa di posizione della “Fattori”, che ha dichiarato di sentirsi moralmente responsabile per quanto successo a Valdagno, crediamo possano essersi aperti nuovi scenari». Parole sottoscritte anche dal presidente Bergamin, che ha assistito alla seduta di rifinitura di ieri a fianco del socio. Il ricorso si basa quindi su quanto ammesso dagli ultras e punta a far valere i diritti degli abbonati, privati della possibilità di assistere ad una partita per colpa dei petardi esplosi nel settore ospiti in una gara esterna. La risposta dovrebbe arrivare entro mercoledì e, in caso contrario, ci sarà da organizzare eventuali maxischermi o dirette tv.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Sembra scongiurata l’ipotesi di un’operazione chirurgica per Fabio Busetto. Il giovane terzino biancoscudato, che ha rimediato una lesione del legamento collaterale del ginocchio destro, terrà un tutore per due settimane, quindi inizierà la fase riabilitativa. L’obiettivo è quello di tornare in campo nel giro di un mese e mezzo, massimo due. Il Padova, in ogni caso, tornerà sul mercato, con De Poli che sta cercando proprio un terzino destro giovane, visto anche l’addio di Bragagnolo, tornato a Vicenza. Ufficiale anche il ritorno di Montinaro dal prestito con il Lecce. L’ex biancoscudato Igor Radrezza, intanto, dopo essersi svincolato dal Monza, andrà al Renate.

Ore 09.10 – Probabile formazione Padova (Corriere del Veneto): Cicioni; Salvadori, Sentinelli, Niccolini, Degrassi; Segato, Mattin; Mazzocco, Cunico, Petrilli; Ferretti.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) «Dobbiamo far valere tutto il nostro potenziale e dobbiamo iniziare a crescere, di domenica in domenica. L’Union Pro ha un allenatore esperto e navigato, hanno trovato la giusta quadratura come dimostrano i risultati, visto che nelle ultime sette partite hanno vinto quattro volte, con due pareggi e una sola sconfitta». Al posto di Busetto, che rimarrà fuori per un periodo piuttosto lungo nonostante Parlato si sforzi di essere ottimista, Salvadori potrebbe giocare dall’inizio (l’alternativa è Faggin), mentre davanti il dubbio è fra Amirante e Ferretti; c’è anche la possibilità di vederli entrambi con Cunico alle loro spalle. Zubin è recuperato ma partirà dalla panchina. Oggi a Mogliano i tifosi dovrebbero essere circa un migliaio e la speranza, nemmeno a dirlo, è che non ci siano altri episodi che danneggiano tutti, in primis la stessa tifoseria.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Detto che ben difficilmente il ricorso verrà accolto, il senso pare essere questo: c’è stata un’ammissione di responsabilità e per questo cerchiamo di salvaguardare gli altri settori. Un difficile equilibrismo che, com’era prevedibile, ha trovato molte voci di dissenso, ma anche molte a favore, creando una spaccatura all’interno della tifoseria. In attesa di capire come si evolverà la situazione, la strettissima attualità si chiama Union Pro e una trasferta da non fallire per mettersi al riparo da affondi ulteriori della grande rivale AltoVicentino. Mai come stavolta, la formazione rimane un rebus ed è lo stesso Parlato a non nascondere la delicatezza del momento: «L’errore che a mio avviso si commette è dare tutto o molto per scontato — sottolinea l’allenatore campano — ma va ricordato com’è nata quest’avventura. Ci meritiamo di essere primi, ma la difficoltà ora sarà rimanerci. I piccoli errori per cercare di sbloccare la partita faranno la differenza, sia oggi che in tutto il girone di ritorno».

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Le luci dei riflettori, nella nebbiosa vigilia di Union Pro-Padova, si accendono all’improvviso e puntano in due distinte direzioni. La prima: l’annosa e spinosa questione del turno a porte chiuse da disputare domenica 18 contro il Montebelluna, che si arricchisce di un nuovo capitolo. La seconda: la necessità di voltare pagina dopo il ko con l’Alto Vicentino tra dubbi di formazione, infortuni che mettono i bastoni tra le ruote e difficoltà oggettive a gestire un organico extralarge in alcuni settori (attacco in primis) e ristretto all’osso in altri (leggi i giovani di serie). Si comincia con una precisazione dell’ad Roberto Bonetto rilasciata al termine della seduta di rifinitura mattutina all’Appiani: «Voglio fare una puntualizzazione riguardo al ricorso — spiega — e vorrei sottolineare che non abbiamo cambiato idea, semplicemente si sono verificati dei fatti nuovi. Il comunicato della Fattori apre un nuovo scenario, quindi chiederemo la chiusura della sola tribuna Fattori. Questa sarà la richiesta, indicativamente mercoledì dovrebbe arrivare una risposta a riguardo».

Ore 08.38 – Serie D girone C, prossimo turno (diciottesima giornata, domenica 11 gennaio ore 14.30): AltoVicentino-Legnago, Montebelluna-Clodiense, Fontanafredda-ArziChiampo, Union Pro-Padova, Mori S.Stefano-Belluno, Kras Repen-Sacilese, Tamai-Giorgione, Ripa La Fenadora-Dro, Triestina-Mezzocorona

Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica al termine del girone di andata: Padova 41, AltoVicentino 39, Belluno 36, Sacilese 32, La Fenadora 29, Montebelluna 27, Tamai e Clodiense 26, ArziChiampo 25, Fontanafredda 24, Union Pro 22, Giorgione 19, Legnago 17, Dro 16, Triestina e Kras Repen 11, Mezzocorona e Mori Santo Stefano 7.

Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati dell’ultima giornata di andata: Altovicentino-Padova 1-0, Kras Repen-Clodiense 1-1, Montebelluna-Belluno 0-1, Mori Santo Stefano-Fontanafredda 3-4, Sacilese-Dro 1-1, Tamai-Mezzocorona 2-0, Triestina-Legnago 4-4, Union Pro-ArziChiampo 2-3, Union Ripa La Fenadora-Giorgione 3-1

Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Macron Store, Supermercati Alì, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Zero Emissioni, Ecosystem, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 10 gennaio: rifinitura all’Appiani, assenti Busetto e Petkovic




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