Live 24! Union Pro-Padova, la vigilia: rifinitura all’Appiani, chi sostituirà Busetto?

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Ore 21.30 – (Il Piccolo) Sarà un fischietto donna ad arbitrare domani al Rocco Triestina-Mezzocorona (inizio ore 14.30): la gara sarà infatti diretta da Graziella Pirriatore di Bologna. Il precedente è incoraggiante visto che lo scorso anno con la Pirriatore la Triestina vinse in casa del Giorgione per 1-0. Intanto in casa alabardata arrivano buone notizie sul fronte di infortunati e ammalati. Ieri mister Ferazzoli ha già ripreso a dirigere gli allenamenti dopo lo stop forzato causa influenza, e le cose migliorano anche sul fronte giocatori: Bedin infatti si è già aggregato al gruppo, mentre Gusella ha svolto un lavoro personalizzato. Spadari e Cociani sono rimasti invece ancora bloccati dalla febbre. Ma la questione che preoccupava di più era quella riguardante le condizioni di Celli: ieri il terzino è stato tenuto a riposo precauzionale dopo la botta al ginocchio destro rimediata nel corso dell’allenamento di giovedì, ma ci sono speranze per un suo recupero in vista della sfida di domani. L’altra buona notizia è che sono tornati a lavorare in gruppo anche Manzo (che si era allenato a parte in settimana per affaticamento muscolare) e Aquilani (recuperato dall’infortunio di dicembre), per cui out restano solamente Giordano e Pontrelli. Stamane ultima rifinitura a Prosecco.

Ore 21.10 – (Il Piccolo) Il bilancio del disastroso girone di andata della Triestina, purtroppo, è ben noto a tutti: 11 punti frutto di 1 vittoria, 8 pareggi e 8 sconfitte. Domani al Rocco contro il Mezzocorona comincia il girone di ritorno: dovranno obbligatoriamente arrivare i tre punti, ma l’eventuale vittoria sarà solamente il primo mattoncino di un grattacielo, perché se si vuole ambire alla salvezza diretta, la scalata che aspetta l’Unione è di quelle che al momento paiono impossibili più che improbabili. E i calcoli sono presto fatti: attualmente l’ultima squadra che si salverebbe direttamente senza ricorrere ai play-out è il Giorgione, che ha 19 punti ed è probabilmente la squadra su cui fare la corsa, visto che le altre che la precedono hanno già 22 (Union Pro) o addirittura 24 punti (Fontanafredda). Se il Giorgione manterrà lo stesso passo anche nel ritorno, arriverà a 38 punti, quota attorno alla quale si aggira più o meno la salvezza diretta. Lo scorso anno, infatti, proprio il Giorgione e il Tamai si salvarono con 39 punti, mentre a 38 il Vittorio Falmec fu costretti ai play-out che poi perse. Insomma, logica vuole che bisogna arrivare a quella quota: questo significa che la Triestina nel girone di ritorno dovrebbe fare 27-28 punti, quindi due volte e mezzo quello che ha raccolto fino al giro di boa. Per rendersi conto dell’impresa che dovrebbero fare gli alabardati, raccogliere 28 punti in 17 gare significa riuscire a ottenere, ad esempio, 7 vittorie, 7 pareggi e solo 3 sconfitte. La drammaticità di quello che sarebbe un miracolo sportivo sta tutta qua: è pensabile che una squadra che in tutto il girone di andata ha vinto solo una volta (fra l’altro con il fanalino di coda, su rigore allo scadere), possa andare a cogliere 7 o più successi in quello di ritorno? Certo, nel calcio tutto può succedere e le occasioni non mancano visti i molti scontri diretti al Rocco, ma di certo dovrà essere una Triestina completamente trasformata, molto più concreta e cinica, meno fragile mentalmente e capace di eliminare amnesie ed errori difensivi. E forse sono troppe le cose che devono cambiare, anche perché in realtà la squadra, pur migliorata a dicembre nel settore offensivo, sarà più o meno sempre quella, a meno di clamorosi colpacci sul mercato. Forse il ritorno di Piscopo e l’eventuale ingaggio di Mboup potranno migliorare un po’ la difesa, ma rinforzi capaci di cambiare volto alla squadra non se ne sono visti. Potrà questa Triestina vincere così tanto e soprattutto perdere così poco, dopo che nelle prime 17 partite è già andata 8 volte ko? Di sicuro, se vuole provarci, deve cominciare a farlo subito, dall’impegno sulla carta più facile. Perché se domani non si batte nemmeno il Mezzocorona, sarà meglio riporre nel cassettino tabelle salvezza e pensare già ai play-out: per raggiungere i quali, comunque, bisognerà tenere lo stesso un passo spedito a restare a stretto contatto con le squadre davanti. Perché arrivare terzultimi o quartultimi a più di 7 punti dalla sestultima o quintultima, significherebbe retrocedere comunque direttamente.

Ore 20.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) FURIE PER IL BIS – Seconda consecutiva in casa per il Tamai, che sconfitto il Mezzocorona cercherà di fare il pieno anche con il Giorgione, già battuto 1-0 in gara uno grazie a un rigore di Federico Furlan. Stefano De Agostini rifiuta la teoria dell’appagamento. «La zona playout – dice il tecnico, completamente ristabilito – non è così lontana. Quella playoff? Non ci pensiamo nemmeno. Cominceremo a farlo quando e se raggiungeremo quota 40. Attenzione – invita – al Giorgione, che magari perde in casa con il Montebelluna, ma sa andare a Valdagno a battere l’Altovicentino». Fermo Corazza, febbricitante Ursella, in forse Petris e Pavan. BIG MATCH – Numeri alla mano, domani al Tognon si incontreranno le due squadre più in forma del momento. Il Fontanafredda ha alle spalle 3 vittorie consecutive con Tamai, Triestina e Mori. I vicentini hanno vinto 3 delle ultime 4 gare. «Noi – brillano ancora gli occhi a Maurizio De Pieri – stiamo vivendo un momento tanto magico quanto impronosticabile. Merito dei ragazzi che lavorano tanto ed erano in campo anche il primo gennaio, per sudare in allenamento». L’Arzichiampo? «A mio modo di vedere – risponde il tecnico – resta una squadra di fascia alta, che però soltanto da poco ha trovato la continuità. Sarà un buon test per valutare le nostre ambizioni». Capitolo organico: squalificato Alcantara, bloccato Salvador (affaticamento muscolare), Florean è ancora alle prese Florean con una contrattura e Vicari reduce da una settimana di influenza. Oggi De Pieri tirerà le somme e sceglierà gli undici da utilizzare. All’andata finì 1-1.

Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Giro di boa. Comincerà domani il girone di ritorno della Lega D. Un momento “pericoloso” per chi sta bene e le “nostre” stanno tutte relativamente bene. La Sacilese è quarta (32), il Tamai settimo (26), il Fontanafredda nono (24). Tanto lontane dalla vetta (Biancoscudati Padova, 41) da non covare sogni di grandezza. Abbastanza distanti dalla zona playout (Legnago sest’ultima con 17) da iniziare il tratto in bolina senza patemi. Resterebbero i playoff. La domanda però è sempre la stessa: quanto valgono in rapporto all’impegno per raggiungerli? Stati d’animo che potrebbero portare appunto a una sorta di pericoloso appagamento, eccessivamente anticipato. È il momento in cui devono prendere le redini in mano proprietà e dirigenze, che devono trovare le parole e i fatti appropriati per motivare a dovere tecnici e giocatori. ZIROPROLETARIA – La Sacilese riprenderà domani a Monrupino, dove troverà un Kras (11) che soltanto domenica scorsa (1-1 con la Clodiense) ha interrotto un filotto nero lungo 4 giornate. L’ex neroverde Zlogar e i suoi cercano disperatamente punti salvezza. Tra l’altro i biancorossi faranno da arbitri nella lotta per restare in D, perché domenica 18 affonteranno al XXV Aprile la Triestina che ha gli stessi punti dei plavi. Squalificati Manucci, Baggio, Beccia e Boscolo Papo, con Piscopo in cerca di condizione (probabilmente in panca) e Giacomini ancora in attesa del transfer, Zironelli andrà sul Carso con soli 16 ragazzi a disposizione. All’andata finì 2-2: reti di Pederiva, Beccia, Knezevic e Spetic.

Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Belluno) «Siamo pronti per il girone di ritorno». Il capitano e portiere dell’Union Ripa La Fenadora, Paolo De Carli, è più che sicuro che la squadra sia pronta per un’ottima seconda fase di campionato come storicamente i neroverdi hanno sempre fatto. «Il segreto – continua il capitano – è nelle capacità del nostro preparatore atletico, Graziano Santomaso e del suo staff. Lui riesce sempre a prepararci al meglio: raggiungiamo il livello di preparazione massimo e lo manteniamo fino alla fine della stagione differentemente da altre realtà calcistiche». Domenica inizia il ritorno con l’Union a quota 29 e con un invidiabile quinto posto alla seconda esperienza in categoria, obiettivo che la società vorrebbe raggiungere per la fine del campionato. Al Boscherai arriva il Dro (14. in classifica con 16 punti, piena zona play out), avversario ostico reduce dal pareggio con la Sacilese, quarta a quota 32. I neroverdi di Max Parteli conoscono bene questa squadra che in questa esperienza di serie D ha sempre reso la vita difficile ai neroverdi. Come sarà questa partita? «Nella prima di campionato abbiamo pareggiato 1-1 sul loro campo mentre l’anno scorso abbiamo perso fuori casa e vinto di misura sul nostro sintetico. Questo dimostra che la classifica non ha grandi significati con questa squadra, il Dro è un po’ la nostra bestia nera. Dovremo stare molto attenti arrivando all’appuntamento la massima concentrazione. Partire bene e magari ripetere il 29 anche nel ritorno sarebbe bello e significherebbe play off». Mancheranno all’appuntamento Enrico Antoniol e Alex Pellizzer squalificati. «Due assenze di peso che però verranno cancellate dagli altri componenti della rosa. Sembra una frase fatta, ma in più occasioni si è visto l’alternarsi di giocatori nei vari ruoli a mettere in luce quante possibilità ci sono. Colgo l’occasione per un augurio a Nicola Tomasi che pian piano sta rientrando dall’infortunio al ginocchio, un giocatore importante».

Ore 19.40 – (Corriere delle Alpi) Occhio al Dro. Il Ripa Fenadora tiene alta l’attenzione in vista della partita di domani, la prima del girone d’andata, contro un avversario storicamente ostico. Calcio d’inizio alle 14.30 al Boscherai. «Dobbiamo vincere», suona la carica il centrocampista Matteo Mastellotto. «Quelle contro il Dro per noi sono sempre gare complicate. Non dico che sia una bestia nera, ma è una squadra che ci va sempre di traverso». «È una partita da prendere con le molle», prosegue, «dovremo affrontare l’incontro con la testa giusta, altrimenti rischiamo di fare brutta figura e non portare a casa i tre punti». La testa prima di tutto. La testa è l’aspetto sul quale il centrocampista dell’Union mette l’accento. «Conosco il valore dei miei compagni e se affrontiamo tutte le partite con la testa, lo spirito e l’approccio giusti, portiamo a casa il risultato», evidenzia Mastellotto. «Il mister ci aveva chiesto di metterci tanto cuore domenica con il Giorgione dando tutto per la squadra e abbiamo fatto così: ci siamo sacrificati e abbiamo portato a casa tre punti. Non vengono per caso le vittorie. Dobbiamo fare la stessa cosa, perché il filo è sottile: il rischio è non entrare con la testa giusta, che deve essere la nostra forza. Non dobbiamo prendere la partita sotto gamba, ma essere attenti e concentrati». I muscoli del Ripa Fenadora. I neroverdi hanno messo benzina nelle gambe durante la pausa: «Abbiamo lavorato bene per ricaricare le batteria», dice Matteo Mastellotto. «Siamo ripartiti bene con il Giorgione, dove abbiamo commesso un paio di leggerezze nel secondo tempo, ma è stata una vittoria meritata». Doppia squalifica. L’Union dovrà fare a meno di Enrico Antoniol a centrocampo e di Alex Pellizzer sulla fascia destra in difesa, entrambi squalificati dopo aver preso il quarto cartellino giallo domenica scorsa. Mister Parteli dovrà fare ancora a meno del centrocampista Tomasi, che sta recuperando dall’infortunio al menisco ma non è ancora pronto al rientro. Scalpita, invece, Ilir Frangu, il terzino sinistro macedone reduce dal lungo stop che non gli ha ancora permesso di esordire con i neroverdi; è andato in panchina una settimana fa e si candida per una maglia. Doppia squalifica anche in casa Dro che perde per un turno il centrocampista Omar Ruaben e il centrale difensivo Riccardo Serrano. Giro di boa. Dopo il Dro, l’Union affronterà una dietro l’altra Clodiense in trasferta e Sacilese in casa in due scontri diretti: «Periodo caldo sì, ma non decisivo», commenta Mastellotto. «Così come abbiamo finito il girone, abbiamo un inizio con partite toste. Clodiense e Sacilese sono due squadre che stanno lottando per il quinto posto come noi, prima però c’è il Dro».

Ore 19.10 – (Gazzettino, edizione di Belluno) La terza siamo noi. Dirlo però, anche di fronte al fanalino di coda, non basta. Bisogna dimostrarlo, e mister Roberto Vecchiato, a 48 ore dal fischio d’inizio di Belluno-Mori Santo Stefano, lo ha ben chiaro in mente. «Potrei raccontarti di un sacco di partite in cui l’ultima della classe ha battuto la terza – assicura il mister gialloblu – Allo stesso tempo però sono sicuramente di più gli esempi contrari, in cui chi è in cima batte chi è in fondo. Per riuscirci però si ha una sola via: giocare da terza della classe. Guai essere superficiali». Formazione pronta? «Sì, ma resta nella mia testa. Quel che è certo è che Andrea (Radrezza, ndr) giocherà un tempo con la juniores, dunque di sicuro non partirà dal 1′, ma sarà con noi». Di Bari è ancora in prova o è cosa fatta? «Ufficialmente è in prova, ma domenica, benché non convocato, sarà dei nostri. Sono ottimista sul fatto che la prossima settimana si sitemi tutto». Tra i rivali troverete Prünster, a cui a giugno piacerebbe tornare. «Troppo presto per parlarne; ci sentiamo e lo sto osservando, ma se ne parlerà a tempo debito». Vecchiato invece è già da Lega Pro? «Tutti hanno le proprie ambizioni, io compreso, ma sapete che a Belluno sto benissimo e fino a prova contraria non ho il patentino per allenare in Lega Pro». Miglior difesa e seconda miglior squadra nella coppa disciplina di tutta la serie D. Mica male «Si lavora per raccogliere soddisfazioni, e questi numeri lo sono. Ma devono essere stimolo per riuscire a confermarli a maggio». Il primo posto è lontano solo 5 punti? «Il primo posto è molto lontano. Se poi a marzo saremo ancora lì ne parleremo, ma è durissima». Controlla ancora la posizione del Ripa? «Siamo davanti da 51 giornate su 51. Capiterà di essergli dietro, prima o poi. Io però penso solo al Mori. Ho perso un campionato contro l’ultima della classe».

Ore 18.50 – (Corriere delle Alpi) Vietato rilassarsi. Il Belluno se vuole continuare a sognare e rimanere vicino alle due big non può permettersi passi falsi, specie nei match sulla carta semplici come la trasferta sul campo del fanalino Mori S. Stefano. Non ci sono partite facili in serie D, anche se la classifica parla chiaro, con le due squadre separate da 29 punti e 15 posizioni. La squadra trentina ha segnato 15 reti, la metà di quelle del Belluno, e ne ha incassate 36, il triplo dei gialloblù, risultando la peggior difesa del girone. Niente è scontato, ma i pronostici pendono da una sola parte, nonostante la trasferta. «In gare di questo tipo serve ancora più concentrazione, per non correre il rischio di rimediare brutte figure», spiega mister Vecchiato. «Il Mori presenta dei giocatori di qualità nel reparto avanzato, mentre in difesa ha qualche difficoltà in più». «Il girone d’andata per noi si è chiuso con 36 punti», prosegue, «un risultato insperato a inizio campionato ma che ci deve rendere orgogliosi. Siamo consapevoli che la strada è ancora molto lunga e l’errore più grande sarebbe quello di adagiarsi su quanto conquistato fino a questo momento. La squadra ha dimostrato comunque grande maturità e già domani contro il Mori S. Stefano mi aspetto la stessa grinta e determinazione vista contro il Montebelluna». Andrea Radrezza con la juniores. Questo pomeriggio il capitano gialloblù scenderà in campo con la juniores nazionale per mettere minuti sulle gambe, domani sarà a disposizione del tecnico gialloblù. Attenzione ai diffidati. Marco Duravia e Mike Miniati hanno raggiunto quota tre ammonizioni, la prossima per entrambi vorrà dire squalifica, i due dovranno fare particolare attenzione in campo anche se è difficile che prima o poi non saltino una partita. Chi gioca? Tra i pali potrebbe esserci ancora Schincariol, ma il ballottaggio con Solagna è sempre in agguato. Per il centro della difesa Merli Sala e Sommacal sono entrambi confermatissimi, visto anche che non ci sono alternative a loro due fino a che non verrà presa una decisione in merito ad Andrea Di Bari, ancora in prova. Sugli esterni Pescosta sarà a destra e Pellicanò a sinistra. A metà campo Bertagno sarà in cabina di regia, supportato probabilmente da Miniati e Masoch. Davanti Corbanese non si tocca, a sinistra dovrebbe ripartire D’Incà dopo l’ottima prova contro il Montebelluna mentre a sinistra c’è Duravia. L’arma in più è sempre Andrea Radrezza, che potrebbe collezionare qualche minuto in più dopo i cinque concessigli da mister Vecchiato in trasferta a Montebelluna.

Ore 18.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Andrea Petagna è un giocatore del Vicenza. Arriva in biancorosso con la formula del prestito con diritto di riscatto a favore del Vicenza e contro riscatto per il Milan, legandosi alla società biancorossa con un contratto che scadrà il prossimo 30 giugno.
Petagna, 19 anni, è un centravanti dal fisico possente, mancino di piede e abile nel gioco aereo; caratteristiche che hanno convinto la dirigenza e il tecnico Pasquale Marino a puntare sul giovane centravanti triestino per rinforzare il reparto offensivo e dare al tecnico biancorosso un’alternativa nel ruolo ad Andrea Cocco. L’ex centravanti di Albinoleffe, Reggina e Verona, ha fin qui offerto un rendimento più che sufficiente condito da 6 gol, ma spesso è stato costretto a scendere in campo anche quando le sue condizioni non erano ottimali. Gli infortuni capitati a Maritato e Ragusa hanno infatti tolto a Marino due elementi importanti nell’attacco del Vicenza, che ora potrà invece contare su Petagna che ha doti e grande voglia di ritagliarsi uno spazio importante. L’ormai ex attaccante del Latina ha trovato poco spazio in terra laziale anche a causa della concorrenza dell’ex biancorosso Ferdinando Sforzini, e di Stefano Pettinari, in una stagione che finora per il Latina è stata avara di soddisfazioni. Nel girone di ritorno che, ironia della sorte, vedrà la compagine biancorossa iniziare proprio da Latina, Petagna avrà la possibilità di riscattarsi e dimostrare il suo valore anche al Milan che crede molto in lui per il futuro. «Arrivo a Vicenza con grande voglia e con la promessa che metterò grande impegno in tutto quello che farò — sottolinea — so che c’è una salvezza da conquistare ma sono pronto a lottare e sono fiero di giocare in una piazza dove sono stati protagonisti grandi centravanti del calcio italiano». L’acquisto del centravanti triestino va a colmare la lacuna dell’organico relativa al ruolo di prima punta che adesso, oltre a Cocco, potrà contare su Petagna e anche su Maritato che sta recuperando a tempo di record dalla rottura del legamento crociato de ginocchio sinistro subita a Perugia a metà settembre. Da lunedì il Vicenza si occuperà dell’acquisto di un attaccante esterno, ruolo in cui il primo della lista è Riccardo Improta, ora al Bologna ma di proprietà del Genoa. Improta al momento è bloccato dalla società emiliana che sta cercando di rinforzare l’attacco con nomi di prestigio quali Ilicic e Saponara. Non appena il Bologna sarà riuscito a chiudere almeno una operazione, Improta sarà liberato dal Bologna e il Vicenza potrà cercare di chiudere l’acquisto dell’ex padovano, ritenuto da Marino la pedina giusta per sostituire nel ruolo l’infortunato Ragusa.

Ore 18.00 – (Giornale di Vicenza) Andrea Petagna è il primo acquisto del mercato invernale del Vicenza, che così porta a casa quella punta centrale di cui il reparto aveva bisogno, visto che finora quel ruolo era coperto soltanto da Cocco. Come anticipato già ieri l´accordo è stato raggiunto fra tutte le parti e l´attaccante s´è messo in viaggio per Vicenza, dove già oggi povrebbe aggregarsi al gruppo. In tempo dunque per partecipare ad un´intera settimana di lavoro con il tecnico Marino e con i suoi nuovi compagni prima della ripresa del campionato fissata per sabato 17 a Latina. Petagna, 19 anni, dopo il girone di andata giocato nel Latina potrebbe dunque trovarsi di fronte proprio gli ex compagni se dovesse essere impiegato nella prima gara del 2015 del Vicenza. L´attaccante triestino, 1,88 per 85 chili, arriva in biancorosso dal Milan, che ne controlla il cartellino, con la formula del prestito e diritto di riscatto (per il Vicenza) e controriscatto (per la società rossonera). L´operazione è andata a buon fine grazie ai rapporti in essere con il Milan, che ha riportato alla base il giocatore per il quale il Vicenza ha anche superato la concorrenza di altri club tra i quali soprattutto il Varese. La società di via Schio proseguirà adesso nelle trattative per rinforzare la rosa con un altro attaccante, un esterno, e con ogni probabilità un difensore centrale, se ne uscirà uno dalla rosa. Per il reparto offensivo il prossimo obiettivo resta Riccardo Improta del Genoa, in prestito finora al Bologna: la situazione è abbastanza delineata, se il club rossoblu acquisterà un´altra punta è molto probabile che Improta possa diventare biancorosso. In difesa se partirà Giuseppe Figliomeni il suo posto sarà preso da un altro centrale e sono in ascesa le quotazioni di Thomas Manfredini (Sassuolo) rispetto a Milan Milanovic (Palermo). Lascerà Vicenza anche il centrocampista Matteo Gerbaudo e tra le indiscrezioni raccolte ieri c´è da riportare anche quella secondo la quale pure Piergiuseppe Maritato potrebbe essere ceduto. Il centravanti deve completare la fase di recupero dall´infortunio subìto il 20 settembre ma se oltre a Petagna dovesse arrivare anche un altro attaccante gli spazi potrebbero restringersi e quindi sembra che il Vicenza stia prendendo in considerazione la possibilità di cedere Maritato.

Ore 17.40 – (Gazzettino) Oggi alle 15 al Tombolato il Cittadella affronterà in amichevole la Primavera del Chievo, primo test di avvicinamento alla ripresa del campionato, fissata per il 17 gennaio. Ci sarà il nuovo arrivato Kupisz, che giocherà nel centrocampo a quattro di Foscarini, non Stanco alle prese con l’influenza. L’attaccante ieri pomeriggio ha fatto una capatina al campo di allenamento per salutare i compagni di squadra prima di fare ritorno a casa. «Di comune accordo con medico e allenatore abbiamo deciso di riprendere in gruppo da lunedì – spiega il giocatore – Avevo la febbre al mattino, meglio curarsi bene ed evitare contagi. Semmai farò un po’ di corsa per conto mio, domenica». Dopo la parentesi al Pisa, che non ha regalato troppe soddisfazioni, l’occasione di riscatto a Cittadella. «Sono strafelice dell’opportunità che mi è stata data. Torno in serie B, che era il mio obiettivo, ma adesso devo ripagare la fiducia della società». Foscarini e tutto il Cittadella contano sugli innesti di gennaio. «E da parte mia garantisco tanto lavoro e impegno. Ovunque abbia giocato, mi hanno sempre apprezzato per la generosità, in campo do il massimo per la maglia che indosso e per i miei compagni di squadra. Sarà poi il campo ad evidenziare le mie qualità». Le sue caratteristiche si sposano con il 4-4-2 di Foscarini? «Penso proprio di sì, mi vedo bene in un attacco a due punte, a fianco del compagno di reparto. Mi piace giocare di sponda, per gli altri». Cittadella ultimo in classifica, ma la posizione non spaventa Stanco. «Ho visto la squadra in qualche partita, non merita certo di trovarsi così in basso. A volte basta poco per farti perdere la partita, un episodio, un’espulsione o un rigore contro. La rosa del Cittadella è però valida, possiamo risalire la graduatoria».

Ore 17.20 – (Mattino di Padova) Francesco Stanco è di Pavullo nel Frignano, cittadina sull’altopiano modenese di nemmeno 18 mila abitanti. Il caso vuole che sia il paese natale anche di uno che qualche gol, in carriera, l’ha realizzato: Luca Toni. Una coincidenza ingombrante per l’attaccante appena ingaggiato dal Cittadella, perché hanno cominciato presto a parlare di lui come del “nuovo Toni”. Le sue caratteristiche, però, sono diverse, nonostante la stazza simile (un metro e 92 per il bomber dell’Hellas, un centimetro in meno per Stanco). E lo ha spiegato lui stesso ieri pomeriggio al “Tombolato”, dove si è voluto presentare per salutare i nuovi compagni, malgrado sia influenzato. «Sono una prima punta che, però, sa giocare anche da seconda, a servizio degli altri», ha sottolineato questo 27enne arrivato in prestito dal Modena, via Pisa, dove ha trascorso una tribolata prima parte di stagione, collezionando soprattutto scampoli di partita, senza trovare la via della rete. Come si è concretizzata la trattativa che l’ha portata alla corte di Foscarini? «In poche ore. A Pisa ho avuto qualche problema di ambientamento e poco feeling con l’allenatore (Braglia, ndr), per cui sapevo che, se si fosse presentata l’occasione di cambiare aria, ne avrei approfittato. Quando il mio procuratore mi ha detto che il Cittadella mi cercava, ho accettato subito il trasferimento, ben contento di ritrovare la serie B dopo le stagioni trascorse a Modena. So che questa società mi ha seguito anche in passato, inoltre alcuni miei ex compagni come Iori e Dalla Bona me ne hanno parlato più che bene». Nel suo reparto dovrà fare i conti con la presenza di Sgrigna, Coralli e Gerardi. «Sono giocatori importanti per questa categoria, ma hanno caratteristiche diverse dalle mie. Io, comunque, sono pronto a giocarmi il posto. E poi credo che aumentare la concorrenza possa soltanto portare stimoli e benefici». È preoccupato per l’ultimo posto della sua nuova squadra? «Sinceramente no. La classifica è cortissima e la stagione ancora lunga. Ho avuto modo di vedere alcuni spezzoni delle partite giocate sin qui, e ho trovato una squadra che sa tenere il campo e che non merita questa posizione. Spesso, a condannarla, sono stati gli episodi». Sin qui lo Stanco calciatore. Come trascorre, invece, il suo tempo libero? «Sono fidanzato con Benedetta, una ragazza modenese come me, e ho due passioni, la Playstation e la bicicletta. Quando posso, vado volentieri a pedalare sull’Appennino, dalle mie parti». Intanto dovrà cercare di rimettersi dall’influenza. Di sicuro sia Stanco che Pecorini, pure lui febbricitante, salteranno l’amichevole di questo pomeriggio, alle, 15 con la Primavera del Chievo, partita in cui l’osservato speciale sarà l’altro nuovo arrivato, l’esterno polacco Tomasz Kupisz.

Ore 17.00 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Si ritorna già a giocare per il Bassano Virtus che, dopo la sfida in casa del Feralpi Salò, affronta la seconda trasferta consecutiva, questa volta in casa del Pavia. Una sfida che sa di rivincita quella contro la formazione allenata da Maspero, capace di vincere al Mercante la prima gara di questa C Unica, rompendo anche l’imbattibilità interna dei giallorossi tra le mura amiche che durava da più di un anno. «La sconfitta dell’andata brucia – spiega il tecnico Anonino Asta – contro comunque un’ottima formazione, creata per vincere il campionato e che veleggia nei pirmi posti. Nel primo confronto con il Pavia contò molto l’inferiorità numerica, anche se disputammo una buona gara anche in dieci». La formazione di Maspero è a due punti e vanta molti talenti tra le sue fila, gente esperta come Soncin, stelle della categoria come Ferretti e Cesarini. «Sappiamo la loro forma ma noi non cambiamo atteggiamento, cercando di fare la partita: dovremo essere bravi ad aggredire alto e ripartire con la nostra velocità». Il Bassano ha aperto l’anno con il pareggio in casa del Feralpi Salò. «Credo che abbiamo disputato un’ottima gara, il gol nel finale del primo tempo ha cambiato gli equilibri ma siamo stati bravi a trovare il pareggio. Guardando però dove migliorare, dobbiamo essere più bravi a leggere la partita, le varie fasi di gioco. Il Pavia è squadra che non butta mai via il pallone, lo gioca sempre, bisogna capire quando aggredire e quando affondare il colpo». Il Bassano in diretta Tv su Raisport1. «Ovviamente fa piacere l’interesse che c’è intorno alla nostra squadra, questa formazione deve vivere sulle ali dell’entusiasmo, senza ansie e senza preoccuparci del risultato. Il fatto che abbiano scelto la nostra partita deve far piacere a tutto il popolo giallorosso». Tornando sul Pavia, il Bassano dovrà avere molta attenzione ad uno degli attacchi più prolifici della categoria. «Sappiamo la loro forza ma noi continueremo a pensare a noi ed ai nostri movimenti, non cambieremo in base allo schieramento dell’avversario. Ripeto, noi proveremo a fare la partita dal primo minuto e continuare la nostra corsa». Assente Cortesi per influenza e Munarini ancora non recuperato, Asta ritrova però il Condor Pietribiasi, che sarà regolarmente in campo dopo l’attacco febbrile di inizio settimana.

Ore 16.40 – (Giornale di Vicenza) All´andata fu un furto con scasso, peraltro con piena confessione («Ci ha detto bene oggi, tanto bene…» sospirò a lungo Ricky Maspero nel post partita), poi però rispetto ad agosto il Pavia tanto di buono l´ha combinato altrimenti non sarebbe lassù. E non solo perchè la nuova proprietà cinese impone la B come obbligo inderogabile, ma proprio perchè numeri, ruolino e cast sono da prima della classe. «Pensando a come è finita al debutto – sorride Asta – stavolta non mi dispiacerebbe patire un assedio e sfangarla con un golletto. A noi non accade mai, dobbiamo sempre costruire un mare di occasioni per raccogliere un gol. Anche in questo c´è da crescere: non è possibile mettere alle corde l´avversario e non capitalizzare la superiorità. Penso anche ai primi 20´ di Salò, eravamo schizzati a manetta e non siamo stati bravi a finalizzare. Ci sono momenti nel corso di una gara in cui devi capire che è il frangente propizio per colpire. Perchè poi ci sono anche gli avversari in pista e presto o tardi toccherà a loro farti soffrire». La passerella tv (diretta su Raisport 1 dalle 20.45) non dovrà zavorrare i suoi. «Macchè, semmai l´esatto contrario – ribalta il concetto il precettore virtussino – la vetrina televisiva è solamente un´opportunità che questi ragazzi si sono guadagnati in oltre un anno e mezzo vissuto in apnea e da protagonisti assoluti. L´importante è viverla come una festa e in maniera spensierata. Anche se però per essere indimenticabile occorrerà il conforto del risultato». E qui il nocchiero giallorosso stimola le corde dell´emotività. «Io voglio che i giocatori vadano dentro con la testa libera e per divertirsi – argomenta – allora la giocata anche più complicata può riuscire. Se cominciano a impaurirsi per il valore dell´avversario o si agitano pensando alla classifica, rischiano di andare in tilt. Perciò concentrati, ma sempre sbarazzini e senza ansie. Piuttosto l´attenzione – rimarca – va su quei dettagli che poi cambiano le partite: a Salò si è preso un gol evitabilissimo su palla inattiva dopo che per una settimana ero andato avanti a preparare quel tipo di situazione lì. Ecco, non deve accadere più». Munarini è ancora convalescente per la caviglia che lo tormenta da Natale, Cortesi è ko per un virus intestinale, mentre Pietribiasi l´altra notte aveva la febbre a 39 eppoi ieri mattina ha svolto ugualmente la rifinitura ed è salito sul pullman coi compagni. Stamane ultima sgambata in ritiro. «Il Pavia squaderna un trio offensivo da brivido – chiosa Asta – Soncin e Ferretti ispirati da Cesarini alle loro spalle. Forse modificherò qualcosa in difesa. Quell´attacco è il più forte del campionato. Dopo il nostro, naturalmente…».

Ore 16.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Menù di giornata succulento, non c’è che dire. Il consiglio è quello di sedersi in tavola e assaporare ogni portata fino all’ultimo: il top è Pavia-Bassano alle 20.45, scontro al vertice fra due squadre che sono senza dubbio fra le più attrezzate per il salto di categoria e per la scalata alla serie B. Ma prima (ore 17) c’è un antipasto delizioso, un Real Vicenza-Feralpisalò che può far decollare Michele Marcolini in piena zona playoff dopo qualche pareggio di troppo. Curiosità: Marcolini ha appena affrontato proprio il Pavia, imponendogli lo 0-0 e oggi se la vedrà alle 17 con il FeralpiSalò, appena affrontato dal Bassano. «Al Menti ho visto un’ottima squadra – spiega Marcolini – ma anche noi abbiamo fatto bene. Chi è in testa non è una sorpresa, forse mi aspettavo qualcosa in più dalla Cremonese, ma il Bassano lo scorso anno aveva fatto bene e ha dato continuità a un certo lavoro. Le altre favorite secondo me restano Alessandria, Novara e il Pavia, che sin dall’inizio avevo indicato come una delle squadre più attrezzate per il salto di categoria». Riccardo Maspero aspetta il Bassano e punta in alto: «In classifica abbiamo due punti in meno – sottolinea l’allenatore del Pavia – e vincendo potremmo scavalcarli». Chiude Antonino Asta: «Ci aspetta una partita difficilissima, le partite dopo la sosta le temo molto, non sai cosa possano riservarti. Bisogna ragionare giornata dopo giornata, come stiamo facendo».

Ore 16.00 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) È arrivato Francesco Quintavalla e il Real Vicenza può sorridere. Come previsto, la trattativa per la cessione a titolo definitivo si è chiusa ufficialmente subito dopo la partita dell’Epifania del Savona con la Pistoiese, condizione posta dal club ligure per chiudere definitivamente il passaggio del forte jolly difensivo. Quintavalla è un giocatore esperto, un trentaduenne con molte stagioni alle spalle soprattutto a Lumezzane e Savona, club di cui è stato per anni capitano, e una puntatina anche in serie A (uno scampolo di presenza con il Bologna). Un uomo capace di ricoprire più ruoli nel reparto arretrato ma anche in esterna a centrocampo. Per Marcolini, una freccia in più, da giocarsi già oggi nella sfida con il Feralpi Salò. Non pensiamo che il mister schieri subito dall’inizio il giocatore, che deve ancora integrarsi con gli schemi biancorossi. Ma certamente Quintavalla è a disposizione fin da subito per una rosa che, complici i numerosi infortuni, comincia a mostrare la corda. Contro i salodiani, infatti, mancheranno ancora Polverini, Bardelloni, Ungaro e probabilmente Calcagnotto, e il reparto offensivo ha a disposizione solamente tre uomini (Bruno titolare fisso, Galuppini e Odogwu che si giocano il posto). Non a caso il prossimo colpo di mercato riguarderà sicuramente una punta, con Francesco Margiotta (in uscita dal Monza) favorito su tutti gli altri. Intanto il Real non deve sottovalutare l’impegno odierno contro una delle squadre più in forma dell’intero torneo. Il Feralpi Salò è reduce da due vittorie e un pareggio nelle ultime tre partite. È squadra solida e ben organizzata da un ottimo allenatore come Beppe Scienza, che la imposta quasi sempre con il classico 4-3-3. È vero che i Leoni del Garda sono privi, per infortunio, delle loro stelle Abbruscato e Juan Antonio, e, per squalifica, del fedelissimo (gardesano dal 2008) pilastro difensivo Leonarduzzi, ma possono sempre contare su uomini di talento come Pinardi e Gulin.

Ore 15.40 – (Giornale di Vicenza) Real Vicenza-Feralpi Salò atto secondo. Comincia oggi il girone di ritorno e i biancorossi di Marcolini ricevono al Menti, alle 17, i “leoni del Garda”. Il precedente carica Tomei e compagni, sconfitti 1-0 in quell´afoso 31 agosto che si aprì con una prestazione poco convincente del Real. Una prova mai più ripetuta, perchè dalla seconda giornata in poi i ragazzi di Marcolini hanno inanellato punti e prestazioni di alto livello, a conferma che quella partita servì eccome, per non ripetere più gli stessi errori. «Quella sconfitta ci è servita molto, oggi possiamo dirlo – le parole di Marcolini alla vigilia – grazie soprattutto ai risultati che abbiamo ottenuto. Dopo quella gara abbiamo capito che la nostra mentalità deve essere vincente e l´atteggiamento aggressivo, anche un po´ spensierato. Se aspettiamo l´avversario si raccoglie poco, mentre il nostro gioco e il suo sviluppo devono essere intensi». Il Real, reduce dallo 0-0 di sostanza ottenuto pochi giorni fa al Menti contro il Pavia, affronterà la squadra di Scienza con un giocatore in più: Quintavalla, arrivato due giorni fa dal Savona. Per l´esperto difensore ci sarà la prima convocazione. «L´ho richiesto espressamente io e sono molto felice che la società mi abbia dato retta e abbia così accolto la mia richiesta. Si tratta di un giocatore duttile oltre che esperto. Ha giocato spesso come terzo nella difesa a tre e quest´anno è stato schierato molto a centrocampo. Quintavalla rappresenta un jolly molto utile in questo momento e porterà la sua esperienza, in campo come nello spogliatoio visto che nella passata stagione ha pure sfiorato la serie B». Per l´ex capitano del Savona si prospetta la panchina e magari un inserimento a gara in corso, anche se non è escluso che possa partire dal primo minuto visto che può garantire grande affidabilità. Per quanto riguarda l´attacco, c´è la possibilità che Bardelloni sia del match, anche se Marcolini ha usato molta prudenza. «Valutiamo fino all´ultimo» ha affermato l´allenatore, perchè l´attaccante è reduce da un intervento al menisco del ginocchio destro. Sono però due giorni che Bardelloni si allena senza problemi in gruppo e la forma pare già buona. Averlo significherebbe molto per Marcolini, anche perchè, da bresciano, potrebbe contare molto sulla sua carica agonistica. Sulla sponda opposta, la Feralpi Salò dovrà fare a meno del proprio capitano, Leonarduzzi, che è squalificato, e mancherà pure l´ex bomber del Vicenza Abbruscato alle prese con le terapie post intervento al ginocchio. Anche Juan Antonio è più no che sì. «Le assenze fanno parte del gioco, pure noi da tempo giochiamo senza alcune pedine importanti. Avevo detto subito che la Feralpi era una buona squadra. La società è seria e ben organizzata, ha puntato su un allenatore che sa far giocare bene le squadre che allena e valorizzare i giocatori a disposizione. Non sono quindi sorpreso che si trovi nella parte alta della classifica».

Ore 15.20 – (La Nuova Venezia) Cancellare l’Alessandria e ripartire. Per non scivolare più giù e sentire le fiamme della zona playout. Il Venezia ci prova, ma il Renate punta al sorpasso sorretto da una condizione fisico-atletico invidiabile. Inizia il girone di ritorno e il Venezia, seppur largamente incompleto, deve riprendere a far punti per riaccendere quel sorriso spento dalle tre sberle subite pochi giorni fa per mano dell’Alessandria. Porterà la seconda parte della stagione quella continuità di risultati che è mancata finora? Il futuro del Venezia si delineerà in base alle risposte che arriveranno dal campo, e qualche pareggio, a volte, può essere buono. Arbitra un esordiente, il laziale Vincenzo Fiorini. Gioventù. Michele Serena convive con l’emergenza, ma il tecnico arancioneroverde non si scompone: squalificati in difesa Sales (sarà assente anche sabato prossimo con il Pordenone) e Legati, infortunati Carcuro, Espinal e Hottor, convalescente Giuliatto, a letto con la febbre Siega. Il solito quadretto, formazione dettata dalle presenze effettive. Difensori ridotti all’osso, è stato chiamato Dell’Andrea, che potrebbe anche esordire in caso di necessità, con Panzeri e Cernuto che inizialmente dovrebbero affiancare Marino e Ghosheh. Raimondi è acciaccato, ma recuperato, Serena valuterà se azzardare l’ex padovano o puntare sulla fascia sinistra su Varano, che può entrare in ballottaggio anche con Greco come partner d’attacco di Magnaghi. Non può giocare tanto sull’alchimia, Serena, rosa ristretta all’osso con due reparti (difesa e centrocampo) da ridisegnare negli interpreti o nel modulo. Serena non ha conosciuto fin qui mezze misure (cinque vittorie e cinque sconfitte), in attesa di recuperare qualche squalificato e qualche acciaccato (Giuliatto ed Espinal in primis). Salute. Sta risalendo posizioni su posizione il Renate di Simone Boldini, tecnico approdato in nerazzurro poche ore prima della semifinale playoff di due anni fa in Seconda Divisione. Il Renate viaggia a una sola lunghezza dal Venezia (24 punti), equamente divisi tra casa (12) e trasferta (12), ma quel che più conto è che è in serie positiva da quattro giornate (8 punti) dove ha battuto Bassano (2-1) e Torres (1-0, decisivo il centrocampista Scaccabarozzi) in casa e pareggiato a Busto Arsizio (1-1) e Alessandria (1-1). Modulo 3-5-2 che prevede il rientro di Di Gennaro dalla squalifica, mentre è out Malgrati.

Ore 15.00 – (La Nuova Venezia) Korablin va avanti e a fine mese verrà in Italia, mentre De Franceschi dovrà avere un occhio di riguardo al mercato di gennaio per ridurre un po’ i costi. Il viaggio-lampo di Dante Scibilia e dello stesso De Franceschi in Russia si è concluso con un bilancio sostanzialmente in attivo anche se la situazione che si è creata in Russia sta mettendo non pochi paletti alle volontà del patron dell’Unione Venezia. «Ci ha fornito una spiegazione logica della situazione che sta vivendo a livello finanziario, a causa dei problemi che stanno attanagliando da mesi la Russia» ha spiegato Dante Scibilia ieri al rientro, «Korablin fa difficoltà a spostare liquidità dalle banche russe a quelle europee perché quest’ultime richiedono dei parametri e degli standard che la Russia non è in grado in questo momento di garantire, essendo anche un Paese fuori dall’Unione Europea e in assenza di accordi bilaterali. Sta cercando in tutti i modi di trovare una soluzione a questi intoppi. Inoltre, la svalutazione del rublo, che si è concretizzata a metà dicembre, sta determinando un raddoppio del costo globale della società sportiva per Korablin rispetto a quanto era stato predisposto a luglio. Non ho nessun motivo per dubitare di questa spiegazione, ci si rende conto benissimo anche rimanendo a Mosca poche ore di quale sia la loro situazione». Basterà aspettare metà febbraio per capire se realmente Korablin avrà trovato una soluzione quando dovranno essere pagati gli stipendi e versati i contributi delle mensilità di novembre e dicembre. Il Venezia sta sempre aspettando il deferimento del procuratore federale per il mancato versamento dei contributi di settembre e ottobre. Scibilia e De Franceschi sono rientrati a Mestre in nottata e durante il volo hanno avuto modo e tempo di valutare le parole del presidente Korablin. «Per quanto riguarda la questione stadio» aggiunge il direttore generale del Venezia, «Korablin ci ha dato appuntamento all’ultima settimana di gennaio quando verrà in Italia anche per riallacciare i legami con le istituzioni». Korablin e il commissario Vittorio Zappalorto si sono visti una sola volta a fine luglio, poi è calato il silenzio tra Mosca e Ca’ Farsetti. «Anche su questo argomento ho visto Korablin determinato a proseguire» conclude Scibilia. Chi dovrà cercare di utilizzare questi giorni di mercato al meglio sarà il direttore sportivo Ivone De Franceschi. «Il presidente in questo momento un po’ delicato» ha concluso Scibilia, «ci ha chiesto una riduzione del budget previsto inizialmente e in questa fase possiamo farlo solo alleggerendo il monte-stipendi. Saranno da effettuare operazioni in entrata e in uscita in questi venti giorni, ma la squadra conserverà la sua fisionomia. La valutazione verrà fatta dal tecnico con il direttore sportivo, l’obiettivo è che comunque alla fine dei giochi la squadra non venga indebolita». Ci sarà insomma da stringere i denti e tirare la cinghia, ma anche qualche variazione d’organico potrebbe rivelarsi più redditizia che negativa. Tutto sta nel rendimento.

Ore 14.40 – (Gazzettino) «Di giocatori che non vogliono giocare non ce ne sono, ovviamente il discorso economico non lascia tranquilli perché per molti di noi questo è un lavoro. Ma non avrebbe senso non scendere in campo». A parlare è Filippo Sambugaro, uno dei punti di riferimento in campo e nello spogliatoio del San Paolo. La situazione continua a non essere idilliaca con i giocatori che avanzano due mesi di stipendi, e anche ieri non è arrivata alcuna novità su questo fronte. In campo al Vermigli la squadra ha proseguito la preparazione in vista della sfida casalinga domani con la Virtus Castelfranco, ma le vicende societarie tengono banco quotidianamente. «Barbin ci ha confermato che è questione di pochi giorni. Noi siamo rimasti al San Paolo perché ci sono state dette delle cose chiare, abbiamo creduto nel progetto perché ci sono stati comunicati dati non a caso, ma con prove. Stiamo aspettando che la situazione si sblocchi il prima possibile, scadenze alla società non ne abbiamo mai date». Si era mai trovato in una situazione analoga in carriera? «Ho giocato sempre nei professionisti dove sei molto più tutelato, e per mia fortuna sono stato sempre in società serie e oneste che hanno mantenuto ciò che avevano detto. Ci auguriamo tutti che questa situazione si risolva». La testa ora va alla Virtus Castelfranco. «Dobbiamo iniziare a fare risultati, siamo messi male in classifica e dobbiamo darci una bella mossa, tirando fuori tutto ciò che abbiamo per risalire». Al fianco della squadra, anche ieri, Fabio Barbin che è il referente del gruppo olandese interessato ad acquisire il San Paolo. «I giocatori si allenano tranquilli, devono solo pensare a fare punti e basta. Sul fronte societario siamo in una fase transitoria e quando il nuovo gruppo avrà chiara tutta la situazione farà quello che deve fare. Non c’è alcun limite di tempo dato che la lettera d’intenti di acquisto del club non è vincolante». C’è la possibilità che il gruppo olandese faccia un passo indietro? «Dal punto di vista formale non c’è questo rischio, ma il clima che c’è attorno al San Paolo non è sereno e uno potrebbe anche domandarsi “chi ce lo fa fare”. La mia unica preoccupazione è che se si continua a buttare benzina sul fuoco, ci si rischia di bruciare. Alla fine la corda si può rompere». I tempi per chiudere l’operazione? «Fosse per me sarebbe oggi, ma dipende dal gruppo. Mi auguro che il tutto venga definito nel giro di qualche giorno e che si metta una pietra sopra a una situazione che è stata ingigantita per nulla e che non fa bene al San Paolo».

Ore 14.20 – (Gazzettino, edizione di Treviso) L’Union Pro sta preparando tutto a puntino per accogliere domani, alle 14,30, i Biancoscudati Padova primi in classifica. La preoccupazione non è tanto per i tranquilli tifosi trevigiani quanto per la massa di supporter patavini in arrivo a Mogliano. Tra l’altro proprio dopo l’ultima trasferta contro l’Altovicentino (persa per 1-0) è arrivata la stangata del giudice sportivo che ha multato i Biancoscudati con: «Una gara a porte chiuse ed euro 2.000 di multa per avere propri sostenitori in campo avverso, introdotto nel settore loro riservato e fatto esplodere nel corso della gara tre bombe carta sul campo per destinazione e 2 fumogeni all’interno del proprio settore» (da comunicato). Il direttore generale dell’Union Pro, Alessandro Lunian, ci spiega come si sta muovendo la società per accogliere il grande evento: «Da quello che ci hanno detto ci attendiamo oltre un migliaio di tifosi del Padova. Sono stato proprio questa mattina (ieri, ndr) in Questura e abbiamo disposto una mappa sulla sicurezza assieme con Carabinieri, Polizia e Polizia Locale. Per agevolare al massimo la tifoseria avversaria abbiamo invertito il settore dei tifosi lasciando ai padovani quello solitamente riservato ai nostri per una questione di capienza. Saranno anche in funzione i 2 bar, uno per tifoseria». Sul piano sportivo quante chance avete? «Non sono certo queste le partite che sulla carta dobbiamo vincere ma nello stesso tempo faremo il nostro meglio per uscire a testa alta». Il tecnico Francesco Feltrin è fiducioso sulla reazione dei suoi dopo la sconfitta di domenica contro l’ArzignanoChiampo: «Mi sembra che la squadra abbia assorbito bene il recente ko. Nell’ultimo allenamento ripasseremo la fase offensiva sperando che il Padova ci lasci qualche occasione per colpire. Hanno 3-4 giocatori di valore in attacco come Amirante, Cunico, Ferretti e Zubin che in ogni momento possono risolvere la situazione». C’è qualche indisponibile? «Sarà ancora fuori Marco Rossi che non ce la fa a recuperare e Alvise Nobile che ha avuto un leggero intervento chirurgico e dovrà osservare un periodo di riposo». SCIARPA – In occasione della partitissima sarà in vendita anche la nuova sciarpa ufficiale dell’FC Union Pro al costo di 14 euro in un punto vendita allestito all’interno dello stadio.

Ore 14.00 – (Tribuna di Treviso) Limati gli ultimi dettagli organizzativi nel vertice tenutosi ieri mattina in Prefettura. Union Pro- Biancoscudati Padova richiede infatti misure particolari alla luce del previsto arrivo di oltre mille tifosi biancoscudati. Per tale ragione, come anticipato ieri, sono stati predisposti ingressi separati. I supporter patavini entreranno da quello principale, trovando posto, oltre che sulla tribuna centrale, sulla laterale destra. I sostenitori moglianesi, viceversa, accederanno al Comunale dalla via che porta al villaggio San Marco, utilizzando il nuovo ingresso vicino al campo sintetico di rugby. A loro verrà riservata la tribuna laterale sinistra. Saranno dispiegati una trentina fra poliziotti e carabinieri; gli allenatori del settore giovanile faranno da steward. Biglietti: le prevendite sono già iniziate, domani i botteghini apriranno alle 12.30-13. Predisposto inoltre un doppio servizio bar: i patavini potranno soddisfare le proprie esigenze sotto la tribuna centrale. La società di via Ferretto metterà in vendita 100 sciarpe ufficiali, preparate per il grande evento: attraverso il sito web e Facebook, è stato lanciato il messaggio «Coloriamo di Union Pro lo stadio». Tante sciarpe biancoblù per contrastare il dilagare di vessilli biancoscudati. Nell’ultima d’andata, la capolista Padova è stata battuta dall’Altovicentino, che adesso insegue a due lunghezze e domani ospiterà il Legnago. Il match sarà diretto da Simone Acquapendente di Genova. Nel turno successivo, il Biancoscudati affronterà in casa a porte chiuse il Montebelluna.

Ore 13.50 – (Tribuna di Treviso) «Ho fatto tutta la trafila con lo stesso allenatore, Franco Gabrieli. Un maestro. Mi vengono in mente, fra i compagni, Raimondi, oggi al Venezia, e Baccolo, ora alla Paganese. Vincemmo la fase a gironi con gli Allievi nazionali, mentre con la Berretti fummo sconfitti nella finalissima dal Perugia. Una grande soddisfazione fu esordire in Coppa Italia: c’erano diversi infortunati e partecipai a tutte le amichevoli del precampionato. Dopo la prima giornata, emigrai però in D all’Este». Difensore multiuso, centrale e terzino destro, si appresta a vivere una delle partite cerchiate di rosso all’ufficializzazione del calendario: «Per me le sensazioni saranno diverse. Per il Padova tifo tuttora e a piazza e società auguro di vincere il campionato. Con l’Altovicentino è la compagine più forte, ma noi abbiamo bisogno di punti, perché la salvezza, il nostro obiettivo, è forse più importante di una promozione. Un po’ mi emozionerò, ma presto i ricordi lasceranno spazio al campo». Dopo lo scetticismo dei primi mesi, la squadra è riemersa. Qual è la forza della Pro? «Il gruppo. Abbiamo sofferto all’inizio il salto di categoria, avendo elementi, giovani e meno giovani, che non avevano mai fatto la D. Con il passare del tempo, abbiamo acquisito più fiducia e consapevolezza nei nostri mezzi. E ci siamo rialzati». Non sarà una domenica come le altre. Né per Niero né per la Pro. Desiderosa di mettere una pietra sopra l’avvio choc dell’andata.

Ore 13.40 – (Tribuna di Treviso) «Tifo per il Padova e spero vinca il campionato, ma stavolta vorrei vincere io». Chiaro, preciso, efficace. Il ragionamento di Fabio Niero non fa una grinza. Domani l’Union Pro incrocerà il Biancoscudati al Comunale. Una prima volta, una giornata storica per la neopromossa. Lo scivolone con l’Arzichiampo ha interrotto una serie utile durata sei partite, ma c’è voglia di riscatto. La Pro ha risalito la china e abbandonato la zona rossa a cavallo fra novembre e dicembre, dando l’impressione di aver trovato la quadratura. La scoppola patita in settembre all’Euganeo – 3-0 senza se e senza ma – sembra lontanissima. Il 25enne centrale di Martellago, accasatosi in estate al club moglianese, è cresciuto nelle giovanili patavine: cinque anni dai Giovanissimi alla Berretti e un altro biennio in prestito fra Albignasego ed Este. Ma Fabio ha provato anche l’ebbrezza del ritiro con la prima squadra, nella stagione del ritorno in B con mister Sabatini: esordio in Coppa Italia nel derby con il Cittadella, panchina in campionato nel match inaugurale con il Modena. Non solo calcio nella sua vita. Dopo la triennale in Riassetto del territorio e tutela del paesaggio, ha iniziato a Padova il corso di laurea magistrale in Scienze Forestali. Trovare per la prima volta di fronte i biancoscudati gli procurerà sensazioni nuove. «Conservo solo tanti piacevoli ricordi, lì mi sono formato come calciatore, arrivando a 13 anni e andando via quasi a 20», racconta Niero, lo scorso anno al Real Vicenza in Lega Pro.

Ore 13.20 – (Gazzettino) Altra soluzione è quella di utilizzare Dionisi (al rientro dalla squalifica di tre giornate) come terzino destro, e impiegare Degrassi e Salvadori rispettivamente come esterno “basso” e “alto” a sinistra, mentre appare più remota l’ulteriore ipotesi di fare affidamento su Faggin della squadra juniores che è già aggregato alla squadra. Il tutto dando per scontato l’impiego a centrocampo di Mattin e Mazzocco, a meno che Parlato non opti per utilizzare in attacco Pittarello. Restando in tema di acciaccati, oggi Zubin effettuerà il test decisivo per vedere se sarà disponibile per la trasferta a Mogliano, nel qual caso sarebbe la prima volta da quando è arrivato ai biancoscudati. «Clinicamente è a posto – spiega Parlato – ma non sente ancora la gamba come vorrebbe».

Ore 13.10 – (Gazzettino) Mastica amaro il diesse Fabrizio De Poli. «Purtroppo è una brutta notizia perchè Busetto è un giocatore sul quale facevamo grande affidamento. Sembra che si tratti di una lesione quasi totale, faremo le valutazioni in base a ciò che dirà il medico. Anche per quanto riguarda i tempi di recupero». L’assenza di Busetto fa scattare l’emergenza riguardo al ruolo di terzino destro, a partire dalla trasferta di domani con l’Union Pro. Tanto più che con l’indisponibilità di Petkovic e l’impiego di Cicioni tra i pali, Parlato dovrà schierare un giovane in più fuori come è accaduto anche con l’Altovicentino. La soluzione potrebbe essere quella di impiegare Salvadori (al debutto) a destra, con Degrassi a sinistra anche se in settimana quest’ultimo non si è mai allenato con la squadra per via di un’infiammazione al ginocchio che è però superata, come ha confermato Parlato ieri al termine dell’allenamento.

Ore 13.00 – (Gazzettino) Il Padova perde Fabio Busetto, per quanto tempo ancora non si sa. Lesione al legamento collaterale del ginocchio destro è il responso della risonanza magnetica effettuata ieri dal terzino, infortunio che si è procurato giovedì nell’amichevole con il Carpanedo cercando di andare al tiro e impattando la sfera con un avversario che lo ha contrastato da terra. Una beffa nella beffa, dato che il giocatore si trovava spostato a sinistra (gioca sempre destra) in quanto dalla panchina era stato avvisato che era imminente la sua sostituzione. Ieri mattina all’Appiani Busetto era vistosamente claudicante e lasciando un flash ai cronisti aveva fatto trapelare il suo pessimismo, puntualmente confermato dall’accertamento medico. In serata il giocatore ha così commentato lo stop: «Ci sono rimasto molto male, anche per dover abbandonare la squadra in questo momento cruciale del campionato. Ma il Padova ce la farà lo stesso anche senza di me. Adesso con il dottore vedremo modalità e tempi di recupero».

Ore 12.50 – (Gazzettino) CAVAZZANA. Non fa più parte del Padova, notizia che è stata comunicata dal club con un comunicato. «Il Padova e il collaboratore dell’area tecnica Terry Cavazzana informano di aver interrotto consensualmente il loro rapporto di collaborazione. A Cavazzana va il più sentito “grazie” da parte del Padova per il contributo fornito». Si tratta di un fulmine a ciel sereno, anche per la tempistica dato che siamo a metà stagione. Diplomatico il diesse De Poli: «Una decisione presa in maniera tranquilla, insieme e basta. Non c’è alcuna situazione strana, da un confronto si è deciso di risolvere il rapporto». ARBITRO. A dirigere la sfida con l’Union Pro sarà Simone Acquapendente di Genova.

Ore 12.40 – (Gazzettino) Contrordine. Il Padova impugnerà davanti alla Corte d’Appello la sentenza del giudice sportivo che ha disposto la disputa a porte chiuse della prossima partita all’Euganeo con il Montebelluna per i petardi scoppiati a Valdagno. “La Biancoscudati Padova – si legge in una nota diffusa ieri – comunica che presenterà ricorso avverso alla decisione del giudice sportivo, ritenendo che la sanzione comminata a seguito dei noti episodi accaduti nella gara con l’Altovicentino colpiscano indiscriminatamente, e quindi ingiustamente, oltre alla società stessa, anche la totalità dei tifosi biancoscudati che invece non meritano di essere danneggiati per un fatto commesso da pochi sconsiderati”. Mercoledì, nell’immediatezza del verdetto, il presidente Giuseppe Bergamin aveva dichiarato che non c’erano scusanti o reclami da fare, ma nelle ore successive è arrivato questo cambio di rotta. «Tengo a chiarire – premette – che il ricorso non è per giustificare i fatti, ma per tutelare chi si trova a pagare per colpe non sue. È un tentativo, un atto dovuto. Vediamo se ci sarà uno spiraglio, sarà difficile, ma è giusto da parte nostra salvaguardare abbonati e i tifosi». Nessun legame, insomma, con il comunicato di giovedì degli ultras che invitavano la società “a fare la voce grossa anche quando certe sanzioni e multe sono state inventate o strumentalizzate da altri”. Il presidente spiega: «Semplicemente vogliamo tutelare chi si comporta bene, stesso motivo per cui stiamo vedendo se sarà possibile la diretta della gara in tv o su maxischermo». La società proverà dunque a rimettere in discussione il principio della responsabilità oggettiva, uno dei capisaldi della giustizia sportiva, derogato per la prima volta nella scorsa stagione proprio ai danni dei biancoscudati nella vicenda del blackout del “Braglia” durante la gara con il Carpi con l’accoglimento della tesi emiliana del sabotaggio.

Ore 12.20 – Flash di Fabrizio De Poli sul mercato: “Stiamo valutando il da farsi, cerchiamo una soluzione per quanto riguarda un terzino destro giovane. Bearzotti? La trattativa è ancora in piedi”.

Ore 12.08 – Sul mercato: “Tornarci dopo l’infortunio di Busetto? Stiamo valutando, anche se spero che possa tornare anche in meno di due mesi…”

Ore 12.06 – Sul modulo: “Ritorno al 4-2-3-1? Dobbiamo tenere in testa anche il 4-3-1-2”.

Ore 12.04 – Sulle scelte: “Chi al posto di Busetto? Devo decidere tra Salvadori e Faggin. Petkovic? Verrà in panchina. Zubin? Ringraziando il cielo il gatto nero che gironzolava intorno a lui se n’è andato, quindi sarà disponibile. Ferretti o Amirante? Deciderò domani anche in base alle differenti caratteristiche, ma meglio averceli con noi che contro. Salvadori a destra? A piede invertito potrebbe avere qualche difficoltà”.

Ore 12.02 – Sull’Union Pro: “I piccoli errori che si fanno per cercare di sbloccare la partita faranno la differenza, sia domani che in tutto il girone di ritorno. Dobbiamo far valere tutto il nostro potenziale e dobbiamo iniziare a crescere, di domenica in domenica. L’Union Pro? Ha un allenatore esperto e navigato, e hanno trovato la giusta quadratura come dimostrano i risultati dato che nelle ultime sette partite hanno vinto quattro partite, pareggiate due e perso solo l’ultima”.

Ore 12.00 – Sul bilancio: “Qua si dà tutto o molto per scontato, ma va ricordato com’è nata quest’avventura. Noi ci meritiamo di essere primi, ma la difficoltà ora sarà rimanerci”.

Ore 11.57 – Sugli infortuni: “Dispiace molto per l’ultima defezione di Busetto, ci ho parlato e ho provato a tirarlo su di morale perché sono cose che succedono nella carriera di un calciatore”.

Ore 11.55 – Arriva Parlato. Sulla squadra: “Ora bisogna invertire il trend, inizia il girone di ritorno e dunque bisogna essere più pratici e meno belli. Cosa ho chiesto loro? Di segnare”.

Ore 11.50 – Qui Appiani, un flash di Roberto Bonetto: “Voglio fare una puntualizzazione riguardo al ricorso: non abbiamo cambiato idea, si sono verificati dei fatti nuovi. Il comunicato della Fattori apre un nuovo scenario, quindi chiederemo la chiusura della sola Tribuna Fattori. Questa sarà la nostra richiesta, indicativamente mercoledì dovrebbe arrivare una risposta a riguardo”.

Ore 11.40 – Qui Appiani: termina l’allenamento.

Ore 11.20 – Qui Appiani: provate soluzioni da palla inattiva.

Ore 11.00 – Qui Appiani: in campo ora anche Aperi.

Ore 10.50 – Qui Appiani: partitella in corso, non vi partecipa Aperi. Presente in panchina anche Busetto, che cammina con l’ausilio delle stampelle.

Ore 10.30 – Qui Appiani: rifinitura in corso per i Biancoscudati. Regolarmente in gruppo Degrassi e Zubin.

Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Serve un altro giovane, e le probabilità che questo sia Pittarello in attacco sono bassissime. Il posto di terzino destro, quindi, potrebbe non essere di Dionisi, al rientro dopo le tre giornate di squalifica, ma coperto da un altro “under”: o Salvadori, che verrebbe adattato (è un mancino) e sarebbe all’esordio in biancoscudato, oppure addirittura Matteo Faggin, classe 1996, in forza alla squadra Juniores biancoscudata. La rifinitura di questa mattina, fissata allo stadio Appiani alle 10, potrebbe non bastare a sciogliere i dubbi del mister, che solo all’ultimo minuto deciderà chi mandare in campo dall’inizio. Nuovo esodo. La Questura di Padova ha intanto segnalato ai colleghi trevigiani circa 900 tifosi in arrivo domani a Mogliano. La sensazione, però, è che potrebbero tranquillamente superare il migliaio: la conferma arriverà solo domattina, in mancanza di un riferimento oggettivo in termini di biglietti venduti, visto che la prevendita non è stata attivata e i tagliandi saranno distribuiti fuori dallo stadio. Nessun problema di capienza, in ogni caso: ai biancoscudati è stata riservata gran parte della tribuna, dove si possono ospitare fino a duemila spettatori.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) La speranza dei medici, visto che non c’erano versamenti sottocutanei né gonfiore nella zona interessata, era che potesse trattarsi solo di una distorsione. Invece la risonanza magnetica effettuata nel primo pomeriggio al Poliambulatorio Arcella è stata impietosa: il legamento collaterale del ginocchio destro ha subìto la rottura quasi completa. Difficile, per ora, ipotizzare la durata dello stop, ma si sta parlando comunque di diversi mesi. «Faremo un po’ il punto della situazione, al momento non penso torneremo sul mercato», ha affermato telegraficamente il ds De Poli in serata. Ma la possibilità che si vada alla ricerca di un nuovo terzino non è da escludere. Il mercato professionisti è aperto sino al 2 febbraio, ed entro tale data sarebbe possibile prelevare un giovane di serie. Le soluzioni. Senza il giovane portiere serbo Petkovic, e ora anche senza il terzino che sin qui è riuscito a garantire una più che discreta affidabilità, Parlato è costretto ad inventarsi il quarto “under” in campo domani dal primo minuto. Al momento i tre già certi del posto nel probabile “4-2-3-1” sono lo svedese Mattin, in cabina di regìa, il terzino Degrassi, pienamente recuperato dopo qualche giorno di infiammazione al ginocchio, e Mazzocco, che, nonostante ieri non si sia allenato per un lieve affaticamento, non dovrebbe essere a rischio per domani.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) L’amichevole in famiglia disputata giovedì a Carpanedo ha lasciato una pesante conseguenza: Fabio Busetto, il giovane terzino biancoscudato che nel corso della stagione ha saputo ritagliarsi uno spazio importante nello scacchiere di Carmine Parlato, ha subìto la rottura quasi totale del legamento collaterale del ginocchio destro. Un crack sfortunato e inaspettato, che nell’immediato costringerà il tecnico ad inventarsi qualcosa di diverso domani a Mogliano e che, entro il 2 febbraio, potrebbe indurre la società a tornare sul mercato alla ricerca di un terzino destro. La dinamica. La sorte si è accanita sul giovane difensore di Chioggia: l’altroieri, al 20’ del secondo tempo dell’amichevole contro la formazione di Terza Categoria, Busetto era pronto a lasciare il posto in campo a Salam Denè, che gli sarebbe subentrato dalla panchina. Un pallone vagante in area avversaria, un tentativo di conclusione e il dolore al ginocchio destro. Ieri mattina, all’Appiani, il ragazzo non si è allenato perché faceva addirittura fatica a camminare. «Ho sentito un forte dolore al legamento, temo sia una cosa grave», la preoccupazione espressa dal giocatore.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) «Da parte nostra crediamo sia una dimostrazione che stiamo provando a fare tutto quello che possiamo, perlomeno per tutelare i nostri tanti abbonati. Oggettivamente le possibilità di vincere temo siano poche, ma tentar non nuoce». Immediate le reazioni della tifoseria, che ha appreso la notizia con grande soddisfazione, apprezzando il tentativo e le parole espresse dal club. La decisione di presentare ricorso ha in realtà anche un ulteriore significato: non sarà infatti semplice ottenere dalla Lega Dilettanti la deroga per la trasmissione in diretta del match contro i trevigiani: le normative permettono la trasmissione delle sole gare esterne, e uno strappo alla regola non sarà facile da ottenere. «Al momento non ci sono novità», l’ammissione in tal senso del patron. «Ci stiamo muovendo per presentare la richiesta a Roma, bisogna seguire un iter non semplice e diciamo che la strada è in salita. La decisione, in ogni caso, dovrebbe arrivare in tempi non brevi, indicativamente almeno a metà della prossima settimana».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) La notizia, abbastanza sorprendente, è giunta ieri pomeriggio: la società di viale Rocco ha deciso di fare ricorso contro il provvedimento del giudice sportivo, che ha imposto la disputa a porte chiuse del prossimo match interno, quello del 18 gennaio contro il Montebelluna. «La Biancoscudati Padova», riporta il comunicato ufficiale, «comunica che presenterà ricorso avverso alla decisione del Giudice Sportivo, ritenendo che la sanzione comminata a seguito dei noti episodi accaduti in occasione della partita Altovicentino-Biancoscudati Padova colpisca indiscriminatamente, e quindi ingiustamente, oltre alla società stessa, anche la totalità dei tifosi biancoscudati, che invece non meritano di essere danneggiati per un fatto commesso da pochi sconsiderati». Una scelta abbastanza sorprendente, visto che da più parti, compresi i vertici della stessa società, era emersa la sensazione che la “punizione” comminata dalla giustizia sportiva, considerati pure i precedenti e l’aggravante della recidiva, avrebbe potuto essere ancora più pesante. «Diciamo che tra il sottoscritto, Roberto Bonetto e l’avvocato della società abbiamo pensato che, se c’è un minimo di possibilità di poter vedere ribaltata la sentenza, è giusto farlo», ha spiegato ieri sera il presidente Giuseppe Bergamin.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) L’addetto allo scouting Terry Cavazzana e il Padova si separano. Questo il comunicato ufficiale: “La Biancoscudati Padova ed il collaboratore dell’area tecnica Terry Cavazzana informano di aver interrotto consensualmente il loro rapporto di collaborazione. A Cavazzana va il più sentito “grazie” da parte della Biancoscudati Padova per il contributo fornito”. Cavazzana, in passato ex giocatore di Cittadella, Lucchese e Bassano e già direttore sportivo dell’Este in serie D, era giunto al Padova l’estate scorsa. Nei primi mesi si è occupato di visionare decine di partite, e al momento rimangono misteriosi i motivi del divorzio: ieri sera il telefono di Cavazzana ha squillato a vuoto e il direttore sportivo Fabrizio De Poli non ha voluto sbottonarsi, limitandosi a ripetere che «la separazione è stata consensuale, e per diversi motivi».

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) C’è molta curiosità, nel frattempo, per capire quali saranno le scelte di formazione. Ieri Emil Zubin si è allenato con il gruppo e verrà sicuramente convocato. L’ex centravanti del Pordenone ben difficilmente giocherà dall’inizio, molto più probabile un suo impiego a partita in corso. Il grande dubbio, oltre che di modulo (due punte o un centravanti e due esterni?), è pure di uomini: Ferretti o Amirante in caso di 4-3-3? L’impressione è che stavolta possa toccare ad Amirante, ma oggi se ne saprà qualcosa di più durante la rifinitura. Intanto pessime notizie per Busetto: la risonanza ha decretato la rottura del collaterale del ginocchio destro: per lui, probabilmente, stagione già finita e la società sta valutando se tornare sul mercato per sostituirlo. De Grassi e Mazzocco sono in dubbio e potrebbero dare forfait. L’ultimo allenamento sarà decisivo per capire chi sarà a disposizione e per decriptare le intenzioni di Parlato. Alle prese con un’abbondanza che può essere una risorsa ma pure un problema perché in campo si va ancora in undici.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Ieri, intanto, molto sorprendentemente dopo le dichiarazioni in senso opposto del presidente Giuseppe Bergamin, il Padova ha deciso di presentare ricorso e lo ha comunicato con un breve comunicato: «La Biancoscudati Padova comunica che presenterà ricorso avverso alla decisione del giudice sportivo, ritenendo che la sanzione comminata a seguito dei noti episodi accaduti in occasione della partita Altovicentino-Biancoscudati Padova colpiscano indiscriminatamente, e quindi ingiustamente, oltre alla società stessa, anche la totalità dei tifosi biancoscudati, che invece non meritano di essere danneggiati per un fatto commesso da pochi sconsiderati». Ricorso che ben difficilmente modificherà la decisione, considerato chein precedenza già il Padova aveva usufruito di una sorta di «condizionale».

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) L’attesa sarà forse meno febbrile rispetto alla vigilia del big-match contro l’AltoVicentino, ma anche domani a Mogliano l’impressione è che si assisterà a un nuovo esodo biancoscudato per la prima trasferta del ritorno. Avversario di turno sarà l’Union Pro, tutt’altro che irrestibile come dimostra la posizione di classifica attualmente occupata: 22 punti ma senza ambizioni e obiettivi raggiungibili a breve scadenza, se non quello di fermare una corazzata come quella di Carmine Parlato. L’incognita sulla presenza di tifosi consiste in quanto accaduto a Valdagno, con i petardi tirati vicino alla panchina vicentina e che hanno rischiato di colpire un massaggiatore e un giocatore avversario. La sanzione del giudice sportivo è arrivata e la partita con il Montebelluna verrà disputata a porte chiuse.

Ore 08.38 – Serie D girone C, prossimo turno (diciottesima giornata, domenica 11 gennaio ore 14.30): AltoVicentino-Legnago, Montebelluna-Clodiense, Fontanafredda-ArziChiampo, Union Pro-Padova, Mori S.Stefano-Belluno, Kras Repen-Sacilese, Tamai-Giorgione, Ripa La Fenadora-Dro, Triestina-Mezzocorona

Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica al termine del girone di andata: Padova 41, AltoVicentino 39, Belluno 36, Sacilese 32, La Fenadora 29, Montebelluna 27, Tamai e Clodiense 26, ArziChiampo 25, Fontanafredda 24, Union Pro 22, Giorgione 19, Legnago 17, Dro 16, Triestina e Kras Repen 11, Mezzocorona e Mori Santo Stefano 7.

Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati dell’ultima giornata di andata: Altovicentino-Padova 1-0, Kras Repen-Clodiense 1-1, Montebelluna-Belluno 0-1, Mori Santo Stefano-Fontanafredda 3-4, Sacilese-Dro 1-1, Tamai-Mezzocorona 2-0, Triestina-Legnago 4-4, Union Pro-ArziChiampo 2-3, Union Ripa La Fenadora-Giorgione 3-1

Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Macron Store, Supermercati Alì, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Zero Emissioni, Ecosystem, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 9 gennaio: brutte notizie per Busetto, rottura del legamento collaterale del ginocchio destro per lui.




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