Fonte: Mattino di Padova, Stefano Volpe
Il giro di boa è arrivato e, con esso, il primo bilancio. Ovviamente superpositivo, viste le premesse estive, le incognite di una categoria mai disputata e le difficoltà di costruire una squadra da zero con la metà del tempo a disposizione rispetto alle rivali. Il Padova, nonostante la sconfitta dell’ultima giornata contro la diretta inseguitrice Altovicentino, resta primo in classifica, nel girone C della serie D, con due lunghezze di vantaggio, avendo collezionato 41 punti, frutto di 13 vittorie, 2 pareggi e altrettante sconfitte. In casa non ha mai perso e le uniche battute d’arresto sono arrivate, di misura, lontano dall’Euganeo, proprio quando Cunico & C. non sono riusciti ad andare a segno. In un torneo nel quale le prime due della classe hanno dovuto tenere una media vertiginosa (il Padova ha iniziato con 8 successi di fila), sorprende il paragone con lo scorso anno. Alla fine del girone d’andata, infatti, nello stesso raggruppamento il Pordenone di Parlato aveva raccolto 44 punti, tre in più rispetto a quelli del Padova, ma doveva dividere il primato con il Marano di Dalle Rive, agganciato ai neroverdi in un testa a testa durato fino a maggio.
Chi ha perso di più è proprio l’Altovicentino (ex Marano), che rispetto a dodici mesi fa ha raccolto 5 punti in meno, ma anche Parlato, facendo un paragone, qualcosina ha dovuto lasciare per strada. Il suo Pordenone, oltre a una vittoria in più, aveva segnato 4 gol in più (39 contro 35) e soprattutto subìto 7 reti in meno (7 contro 16). L’unico dato in cui i Biancoscudati non primeggiano, infatti, è quello difensivo, visto che hanno incassato meno gol sia Belluno (12) che Sacilese (14). La classifica, però, dice che la squadra più forte è il Padova. È così, Parlato? «I punti che abbiamo raccolto sono stati tutti meritati», rileva il tecnico. «Nel complesso abbiamo ottenuto quello che volevamo e nelle uniche due partite in cui abbiamo perso, gli avversari si sono dimostrati più bravi di noi nello sfruttare le occasioni. Ma in entrambe le partite, per quanto concerne la prestazione, non avremmo assolutamente meritato di perdere. Il bilancio non può che essere positivo». Cosa cambia nel girone di ritorno? «Gli avversari ci conoscono, ma anche noi conosciamo loro. I punti si faranno sempre più pesanti ed è qui che dovranno emergere forza, consapevolezza ed esperienza. Dovremo ricercare sempre la prestazione migliore, ma da adesso in poi, anche nei giorni in cui non riusciremo ad essere brillanti, l’imperativo sarà quello di portare a casa sempre i punti. Sono solo quelli che contano».
L’Altovicentino, tornato a – 2, quanto vi preoccupa? «L’Altovicentino è passato e ce ne dovremo preoccupare solo all’ultima giornata. Domenica scorsa è arrivata la prestazione, ma non il risultato. Il campionato, però, non si vince nello scontro diretto, bensì in tutte le altre partite. Chi sarà più bravo a vincere il maggior numero di gare contro le altre squadre alla fine vincerà il campionato».