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Ore 21.00 – (VenetoGol) Un prezzo di favore per amore dell’Atletico S. Paolo Padova. Il club gialloblù impegnato a toglersi il peso dell’ultimo posto in classifica nel girone D chiama a raccolta i tifosi padovani e il pres. Tramonti l’invito lo incentiva al botteghino con il costo del biglietto di Atl. S. Paolo-Abano a 1 Euro. Una cifra simbolica che ha come obiettivo l’apertura dei cancelli dell’Euganeo agli sportivi di Padova che amano il calcio e il piacere di trascorrere un pomeriggio di sana rivalità, di campanilismo, ma anche in armonia con lo spettacolo tecnico che il derby saprà regalare. Per chi arriverà da fuori Padova, il tagliando di entrata sarà di 10 Euro, come da tabella…
Ore 20.00 – (VenetoGol) Altolà! Il Biancoscudati trova disco rosso e la lotta nel girone C torna viva…Uno stadio dei “Fiori” gremito all’inverosimile. Tutto questo per l’appuntamento dell’anno, il clou Altovicentino-Biancoscudati che il calendario ha assegnato alla 17^ giornata, gli ultimi 90’ dal giro di boa. L’undici di Carmine Parlato dopo l’exploit sul Ripa La Fenadora che ha consentito a Marco Cunico e compagni di prendere il largo e assicurarsi ben 5 punti di vantaggio sui bianconeri bloccati a Chioggia può permettersi di giocare con due risultati a favore; l’”Alto” alla cui guida c’è la new-entry Diego Zanin non ha alternative alla vittoria. E’ una sfida che inizia nello spogliatoio dove i mister preparano due 11 riveduti nelle posizioni.
L’ Altovicentino disegnato da Zanin ha degli obblighi da rispettare per le squalifiche di Logofatu, Brandi e De Girolamo che privano la difesa di tre colonne. Davanti il sacrificato di turno è Marrazzo. Il tridente è formato da Peluso,Gambino e Cozzolino. Il Biancoscudati a sorpresa piazza al centro dell’attacco “El Rulo” Ferretti ristabilito a tempo di record dall’ infortunio. In mediana torna titolare Nichele e due “Over” Ilari e Amirante finiscono in panca. Primo tempo tattico e al 30’ è Peluso (11° gol stagionale) ha dare il primo dispiacere alla capolista. E’ un grave errore tecncoin disimpegno di De Grassi a spianate un’autostrada all’attaccante di casa che di precisione supera Cicioni. Nel secondo tempo il Padova forza il ritmo con forze fresche. Al 3’ la dea bendata non assiste Sentinelli che sullo spiovente dalla bandierina incorna il cuoio sulla traversa. Poi è Cicioni al 12’ a togliere le castagne dal fuoco con una prodezza in mischia. Ci prova anche Atay a lasciare il segno davanti agli occhi del pubblico del “Fiori”, tutto vano. A metà ripresa la difesa di casa si cimenta in un salvataggio da “marziani” e la porta di casa resta inviolata. Mister Parlato gioca la carta Amirante, ma la torre biancorossa non trova spazio dalle parti di Bertozzini e compagni. Nell’incandescente finale il Biancoscudati le prova tutte ma la resistenza dei ragazzi di Zanin non ha eguali e per il tecnico di S. Stino di Livenza arrivano le prime congratulazioni.
Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Ieri a causa dell’influenza, nonostante la quale ha regolarmente diretto la programmata doppia seduta, Michele Serena è parso un po’ giù di tono. Un’impressione cancellata subito quando si è trattato di inquadrare la sfida dell’Epifania al Penzo (ore 14) con l’Alessandria. «Servirà un Venezia impeccabile, una partita perfetta – il suo messaggio – perché affrontiamo la vera favorita alla promozione diretta in serie B». Gli arancioneroverdi hanno chiuso il 2014 battendo Torres e Pro Patria e salendo a 25 punti, a -9 dai grigi piemontesi reduci da due pareggi ma in serie positiva da 8 turni. «L’Alessandria ha perso solo in trasferta con Vicenza e AlbinoLeffe – sottolinea l’allenatore Serena – e non a caso è lassù a due sole lunghezze dal Bassano capolista. Nessuna pretattica, ci aspettano 90′ molto difficili contro il team che per completezza d’organico, individualità e fisicità probabilmente non ha eguali in questo campionato». Il Venezia potrebbe ripartire dal 4-4-2 che ha consentito di rilanciarsi dopo le tre sconfitte consecutive. «È una possibilità, ma non voglio dare vantaggi tantomeno a un avversario che nell’ultima gara (1-1 al Moccagatta col Renate, ndr) ha cambiato modulo 3-4 volte nella stessa partita. Noi stiamo bene e sappiamo di avere le nostre carte ma l’unica strada è quella di disputare una gara perfetta, impostandola su ritmi alti e grande agonismo». Statistiche alla mano l’undici di Serena (e Dal Canto prima) ha perso contro tutte le compagini che stanno davanti in classifica, con l’unica eccezione della FeralpiSalò. «Posso garantire che ci proveremo anche stavolta con l’obiettivo di cambiare il finale e, questo è scontato, nessuno di noi si accontenterà solo della buona prestazione. Ci siamo detti molte volte “ci serve continuità di risultati”: bene, vediamo di partire col piede giusto nel 2015». Bellazzini è acciaccato e in dubbio, mentre non trovano conferme gli accostamenti di mercato di Castiglia (centrocampista ’88 Salernitana) e Guerra (attaccante ’89 Matera). «Col ds De Franceschi ci siamo confrontati – taglia corto Serena -. Se ci sarà la possibilità di migliorare bene, altrimenti andremo avanti così».
Ore 19.10 – (La Nuova Venezia) «Dovrò pazientare ancora qualche settimana, ma vedo la luce fuori dal tunnel». Vinicio Espinal, il centrocampista che Serena non ha mai potuto utilizzare, infortunato all’indomani della vittoriosa gara casalinga contro la FeralpiSalò (28 settembre) quando sulla panchina c’era ancora Dal Canto, è sulla via del recupero. «Sto meglio» spiega Espinal, che sembrava pronto a rientrare a fine novembre prima di fermarsi nuovamente, «devo seguire ancora una tabella differenziata, che dovrebbe portarmi a rientrare in gruppo entro la fine del mese». Se l’infortunio è in via di guarigione, la condizione non può essere ottimale. «Manca poco per eliminare al 100% il problema fisico che ho accusato, ma non posso essere dopo quattro mesi in forma. È come se iniziassi nuovamente la preparazione. La ricaduta? Sono stato un po’ ingenuo, nonostante non abbia più vent’anni. La voglia di rientrare mi ha spinto ad accelerare i tempi, ed è stato peggio». Non è semplice stare fuori a guardare. «Non è la prima volta che sono vittima di infortuni seri che mi costringono a fermarmi a lungo, dovrei essere abituato. Per fortuna ho avuto dei compagni eccezionali che mi sono sempre stati vicinissimi, che non mi hanno mai fatto mancare calore e aiuto. Come del resto in società». Scherzando, ma non troppo, sia De Franceschi che Serena parlano di Espinal come di acquisto di gennaio. «Ho perso buona parte del girone d’andata, ma il campionato è ancora lungo con tante partite da giocare. Posso dare anch’io un contributo al Venezia». Intanto rimane ancora in dubbio Bellazzini per la partita con l’Alessandria, ma Serena ha ancora 48 ore di tempo per recuperare il centrocampista toscano.
Ore 18.50 – (Giornale di Vicenza) Ecco un altro nome, quello di Francesco Margiotta, 21 anni, seconda punta del Monza. Il Real Vicenza continua a lavorare per rinforzarsi e ieri è spuntato il nome dell´attaccante torinese, classe ´93, che con i brianzoli ha collezionato in questo torneo 13 presenze e 3 reti. Margiotta, cresciuto nel settore giovanile della Juventus, ha giocato nel Venezia, dove è stato impiegato da Alessandro Dal Canto anche come spalla di Riccardo Bocalon, e nella Carrarese. Sull´attaccante però c´è anche l´interesse dall´Ascoli e forse già le prossime ore saranno decisive per capire capire quale sarà la destinazione di Margiotta, sul quale il Real ha virato dopo che è sfumato il ritorno di Danilo Alessandro, accasatosi in prestito alla Pro Piacenza. In pochi giorni il club del presidente Diquigiovanni potrebbe concludere le operazioni di ritocco della rosa, perché sta per lasciare il Savona con direzione Vicenza Francesco Quintavalla, esperto difensore che può ricoprire più ruoli e nel 3-5-2 di Marcolini potrebbe essere adattato sia in difesa sia a centrocampo come esterno, offrendo al tecnico un maggior ventaglio di opportunità sul piano tattico. Se a Quintavalla dovesse aggiungersi ora l´attaccante Margiotta il Real Vicenza, che si allenerà oggi pomeriggio e domani svolgerà la rifinitura in via Calvi, raggiungerebbe i propri obiettivi di mercato e potrebbe tornare a concentrarsi solo ed esclusivamente sul campo, come peraltro sta già facendo in questi giorni per preparare nel migliore dei modi la sfida al vertice di martedì 6 al Menti contro il Pavia di Riccardo Maspero. Una squadra, quella pavese, che mira alla promozione e che si muoverà sicuramente sul mercato, anche se per il momento si rincorrono solo voci. Gli azzurri hanno due punti in più e sono reduci da una sconfitta, patita in casa con il Como, e un pareggio a reti inviolate ottenuto sul campo dell´Alto Adige. La squadra di Maspero si distingue per una particolarità: non ha infatti un bomber da 13 reti come Sasà Bruno, ma manda in rete più giocatori. Sono 29, come il Real Vicenza, le reti realizzate. Di queste, 6 portano la firma di Andrea Soncin. A quota 5 Cesarini e Ferretti, 3 gol li hanno segnati Cogliati, Sereni e Pederzoli. A bersaglio anche i difensori Andrea Cristini, fratello di Marco centrocampista offensivo del Real, e Ghiringhelli.
Ore 18.30 – (Giornale di Vicenza) Lo scultoreo Bizzotto va in anticipo anche con le parole e vince il tackle pure lì. «Uno guarda la classifica – dice – e pensa: ah il Feralpi è ottavo, allora è abbordabile. Poi si accorge che è a quota 30, ci sono otto squadre in sei punti e cambia idea». Ragionamento che in effetti non fa una piega, Salò è in grande rimonta. Bizzo conviene. «Loro hanno indubbie qualità, ce ne siamo accorti di recente in Coppa Italia: abbiamo passato il turno ai rigori, ma pur senza tanti titolari hanno fatto un partitone. Tutti indicano Abbruscato e Pinardi, gli ex biancorossi, come uomini-copertina, io aggiungerei Bracaletti un esterno che è un portento, in pratica è il Furlan del Feralpi». Poi lo stopperone di Rosà tocca l´aspetto emotivo, il più importante di tutti nel pallone come nella vita, che solo i superficialoni non considerano. «Se ci facciamo condizionare da particolari come il titolo d´inverno da conquistare a tutti i costi ci incasiniamo di sicuro, se conserviamo la nostra spensieratezza mentale faremo ancora strada». L´insostenibile leggerezza dell´essere rivelazione senza pressione addosso può diventare il rinforzo più affidabile per Bassano. «Per il momento è il nostro valore, siamo tranquilli e sereni, non facciamo programmi più in là della prossima gara, tiriamo a vincere sempre. Se ci riesce bene, se non ci riesce l´importante è che non sia venuta meno la prestazione, i punti li prenderemo nella partita successiva. Tanto – rimarca l´ottimo Nicola – si è già visto come perdendo la vetta una settimana l´abbiamo ripresa un paio di incontri più tardi, è tutto fluido. Ora ci aspettano due trasferte ravvicinate ma vediamo come si mette a Salò e al Pavia c pensiamo da mercoledì». Bizzotto traccia un bilancio di gruppo e personale. «Come squadra veniamo da un anno e mezzo semplicemente favoloso. Per quanto mi riguarda sono soddisfatto ma credo di avere ugualmente margini di miglioramento, anche perché in questa C unica con un livello tecnico che è quello di una B2 serve sempre grande concentrazione, alla prima distrazione sei fregato.» Senza contare il pesod egli arbitraggi. «Ci siamo rivisti le immagini della partita col Monza – chiude Bizzotto – il gol del 3-1 annullato a Tonon era regolarissimo… lasciamo stare, ripartiamo con una gran carica e senza obblighi, gli altri si potenziano ma noi abbiamo la forza dei nervi distesi…».
Ore 18.10 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Paolo Cristallini, che voto darebbe al Vicenza a metà del suo cammino, al termine del girone d’andata? «Se ripensiamo a dove eravamo quest’estate e dove ci troviamo adesso, almeno un 7. Siamo andati oltre ogni rosea aspettativa. Si fa presto a dimenticare le difficoltà che ci sono state in questi mesi, ai nuovi inserimenti, al cambio di allenatore, agli infortuni: direi che 27 punti rappresentano proprio un buon bottino». Con quale spirito affrontate la campagna trasferimenti invernale che comincia lunedì? «Con lo spirito di completare un organico che senza gli infortuni sarebbe già stato di buon livello. Vogliamo integrare la rosa con due-tre giocatori che possano comunque garantire una tranquillità dal punto di vista tecnico all’allenatore ed alla società per raggiungere l’obiettivo prefissato, che rimane la salvezza». Beh, mancano solo 23 punti per tagliare il traguardo… «Ma in serie B le rose sono molto equilibrate, diverse squadre cambieranno parecchio nel prossimo mese e il 17 gennaio inizierà un altro campionato. Bisogna scendere in campo con la giusta mentalità per conquistarseli quindi». Quali sono le priorità? «Innanzitutto una punta esterna, perché abbiamo visto anche a Frosinone che con le defezioni di Giacomelli e Spiridonovic e Varela a mezzo servizio eravamo in difficoltà dal punto di vista numerico. Poi cercheremo di trovare un sostituto per Cocco, che finora fortunatamente ha retto, perché non possiamo caricare solo su di lui tutto il peso dell’attacco». Ma non fate affidamento anche sui rientri di Maritato e Ragusa? «Entrambi sono sulla strada del recupero, ma non abbiamo ancora nessuna certezza sui tempi del decorso finale dei loro infortuni e dobbiamo operare a prescindere da questo quindi».
Ore 17.50 – (Giornale di Vicenza) Continuano le trattative del direttore sportivo Paolo Cristallini per cercare di assicurare a Marino i rinforzi per l´attacco possibilmente per la ripresa del campionato, fissata il 17 gennaio, quando il Vicenza sarà impegnato a Latina nella prima giornata del ritorno. Ecco perché i contatti non si fermano certo nel weekend e in questi giorni a cavallo tra le festività. Fresca di ieri è la notizia che c´è un altro attaccante, tra quelli seguiti con interesse dal club biancorosso, per il quale si è aperta una strada che potrebbe allargarsi nelle prossime ore. Sitratta di Andrea Petagna, diciannovenne “corazziere” (è alto 1,88) che gioca punta centrale e in questa prima parte della stagione era in prestito al Latina dal Milan, la società che detiene il cartellino. Sembra che i primi contatti tra il Vicenza e il club rossonero siano stati positivi e tali da far pensare che una trattativa per Petagna in biancorosso potrebbe diventare concreta nei prossimi giorni. E sempre per il reparto offensivo sta prendendo consistenza la pista che porta all´attaccante esterno Luca Garritano, 20 anni, in organico al Cesena, comproprietario del giocatore con l´Inter.
Ore 17.40 – (Giornale di Vicenza) Il direttore sportivo dei biancorossi ha confermato quanto era chiaro fin dal doppio grave infortunio subìto da Maritato prima e Ragusa dopo: il Vicenza sfrutterà la finestra di mercato di gennaio per rinforzare con un paio di acquisti l´attacco bersagliato dalla sfortuna.
Che sia necessario lo dicono i numeri in modo molto chiaro: con i 18 gol segnati in 21 partite il Vicenza ha chiuso il girone di andata al penultimo posto nel rendimento offensivo. Meno dei biancorossi ha segnato soltanto il Latina con un bottino di 15 gol, alla pari c´è la Ternana, tutti gli altri hanno fatto meglio. Non solo il Carpi capolista con il miglior attacco del torneo (39 reti), ma anche il Cittadella che sta all´altro capo della classifica, ultimo ma capace di segnare 27 gol. Ma allora come si spiega che con un rendimento offensivo così asfittico il Vicenza sia ad appena 3 punti dalla zona playoff e con un margine di 5 lunghezze sulla zona playout? Come ha fatto la squadra che è stata prima di Lopez e poi di Marino a virare a metà stagione a centroclassifica?
Ricorrendo ad uno slogan si potrebbe dire: pochi ma buoni. Ed è proprio così. Spieghiamolo con un esempio: al Vicenza sono bastati 18 gol per totalizzare 27 punti, il Trapani che ne ha segnati il doppio, 36, ha solo tre punti in più, 30. Dunque le reti dei biancorossi hanno un peso specifico notevole. È come se sapendo che con un attacco decimato dagli infortuni ogni gol costa fatica, il Vicenza li avesse sfruttati al massimo, naturalmente con l´aiuto di tutta la squadra. E qui si capisce meglio perché Pasquale Marino in più occasioni abbia esternato la sua soddisfazione per lo spirito di collaborazione tra i giocatori in campo. La media numerica dice che ogni gol segnato ha portato a casa 1,5 punti e nella graduatoria solo l´Avellino ha fatto di più: 1,6 di media per ciascuna rete. Al di là della media, si comprende meglio il valore dei pochi gol biancorossi se si ricorda che una sola volta hanno vinto con più di una rete di scarto, in occasione del 2-0 rifilato al Brescia. Per tre volte invece il Vicenza ha vinto per 1-0 (contro il Bari, gol di Ragusa; contro l´Avellino, gol di Cocco; contro lo Spezia, gol di Lores Varela): tre reti che hanno significato da sole 6 punti in più in classifica. Altre tre volte la squadra ha vinto con un gol di scarto (in casa contro Pescara e Pro Vercelli, sempre per 2-1, e in trasferta a Varese per 3-2), la conferma di una vocazione e di una necessità: quella di dover spremere il massimo da ogni rete realizzata. Di più non poteva fare la cooperativa del gol stretta attorno ad Andrea Cocco, il centravanti che è stato bravissimo: 6 reti in un girone per uno che ne aveva firmate 2 negli ultimi due campionati e che veniva da un´estate travagliata sono davvero un ottimo risultato. Ora però la squadra s´è meritata i rinforzi che Cristallini deve portare a casa, perché se il Vicenza è riuscito finora a tirar fuori tanti punti da pochi gol non può sempre andar bene e l´obiettivo-salvezza non si può mancare.
Ore 17.15 – Sala stampa Valdagno, Giuseppe Bergamin: “Difficile dare un giudizio dopo una partita cosi. Gli errori ci stanno e possono capitare. C’è stato impegno e dedizione,resta un po’ di amaro in bocca. Abbiamo finito il girone di andata, l’Alto non ci è superiore, alla fine ci toglieremo le nostre soddisfazioni. Siamo stati anche sfortunati,qualcosa poteva andare anche meglio. I petardi? Non voglio pensarci, è una situazione che si presenta spesso, ho un po’ di paura per le conseguenze. Vedremo”.
Ore 17.10 – Sala stampa Valdagno, Marco Cunico (centrocampista Padova): “È una sconfitta che brucia. Al 99% se la prestazione è positiva arriva anche il risultato, ma la partita di oggi rientra nell’1%. Sarei stato triste se fossimo tornati nello spogliatoio con uno 0-0, figuriamoci dopo una sconfitta… Siamo ancora davanti, speravamo di esserlo di 8 o 5 punti ed invece siamo avanti di 2 ma comunque avanti. Il bilancio di fine girone è comunque più che positivo visto che siamo al primo posto”.
Ore 17.05 – Sala stampa Valdagno, Maurizio Peluso: “Il gol? Ho continuato a correre sperando e credendo nell’errore di Degrassi con la complicità del campo, e così è stato. Oggi si sono scontrate due squadre fortissime e molto fisiche, e dunque ci godiamo questa vittoria che ci consente di stare a ridosso del primo posto”.
Ore 17.00 – Sala stampa Valdagno, Fabrizio De Poli: “È una sconfitta che brucia ma abbiamo fatto una grande partita. Nervosi per colpa dell’arbitro? Non diamo la colpa a lui, piuttosto dobbiamo essere bravi noi a protestare meno e a gestirla meglio. I nostri tifosi? Mi stupiscono ogni giorno di più”.
Ore 16.55 – Sala stampa Valdagno, Edoardo Bonetto (vicepresidente Padova): “Dobbiamo essere soddisfatti, perché siamo venuti a fare la partita qua a Valdagno dimostrando di essere più forti di loro”.
Ore 16.50 – Sala stampa Valdagno, Davide Sentinelli (Difensore Padova): “C’è molta amarezza non tanto per la sconfitta quanto per come è arrivata. Ci siamo resi protagonisti di una prestazione importante, ma non è bastato, anche se abbiamo attaccato a spron battuto. Siamo ancora davanti e vogliamo rimanerci. Noi troppo nervosi? Avevamo un ottimo arbitro ma oggi non era in giornata, ha iniziato ad estrarre cartellini gialli… Il loro portiere migliore in campo? Mi sa che più che altro siamo stati noi a non fare tiri pericolosissimi… Magari questa sconfitta ci consentirà di svegliarci meglio dopo le festività natalizie”
Ore 16.45 – Sala stampa Valdagno, Rino Dalle Rive (presidente AltoVicentino): “Il pareggio era più giusto, ma il calcio è questo. Mister Zanin in settimana ha dato serenità alla squadra. Sono soddisfatto, ma abbiamo vinto una battaglia e non la guerra. È un campionato stressante, e sarà lungo il cammino. Il premio partita? 15.000 euro…”.
Ore 16.40 – Sala stampa Valdagno, Carmine Parlato (allenatore Padova): “Dispiace, ma avevo detto che un piccolo errore avrebbe fatto la differenza e così è stato. Poi il loro portiere ha fatto degli interventi davvero importanti… La squadra ha dato il massimo, ma anche la buona sorte non ci è stata amica. Il campionato non finisce qua, andiamo avanti. La nostra prestazione è stata molto ma molto positiva. Ora dobbiamo resettare questa partita e continuare come sappiamo, con ancor più cinismo”.
Ore 16.30 – Termina 1-0 Alto Vicentino-Padova, rete di Peluso al 31′ del primo tempo. Adesso i Biancoscudati hanno solo due punti di vantaggio sui rivali
Ore 14.30 – (Trentino) Pronti via e per il Mori Santo Stefano è subito sfida da non sbagliare. Al “Comunale” arriva il Fontanafredda, altra neopromossa che però sin qui ha raccolto 21 punti, esattamente 14 in più dei trentini. Che quella friulana sia una “matricola” di nome ma non di fatto lo testimonia il fatto che il Fontanafredda sia partito ieri alla volta del Trentino per preparare nel migliore dei modi l’ultima fatica del girone d’andata. Il Mori ha disperato bisogno di una vittoria (sarebbe la seconda della stagione dopo quella ottenuta contro il Kras Repen) per iniziare il 2015 con il piede giusto. Inutile girarci troppo attorno: per raggiungere i playout serviranno almeno 25 punti e dunque i lagarini non possono più permettersi di “bucare” le sfide dirette. «Affrontiamo una squadra tosta – commenta alla vigilia l’allenatore del Mori Santo Stefano Davide Zoller – che nelle ultime settimane ha cambiato marcia e conquistato vittorie importanti. Durante la sosta ci siamo allenati bene e, come sempre, abbiamo preparato la partita con attenzione. Speriamo di cominciare bene il nuovo anno: sarebbe fondamentale sia per la classifica che per il morale». Per la sfida odierna il tecnico lagarino non potrà disporre dello squalificato Manica (sconterà la seconda giornata di stop), del lungodegente Eisestecken, dell’acciaccato Calliari, che oggi partirà dalla panchina, e di Bonilla, che rientrerà dalla Colombia a metà gennaio. L’intenzione dell’allenatore moriano è quella di riproporre il “4-3- 1-2” visto nelle ultime partite (che è anche il modulo preferito da Zoller) con Rossatti tra i pali e linea difensiva composta da Pozza e Benedetti sulle corsie esterne, mentre in mezzo toccherà a Prünster e Concli. A metà campo Sceffer detterà i tempi con capitan Cristelotti e Igor Dossi interni. Tranquillini agirà nell’inedita posizione di trequartista con Deimichei e Tisi in avanti. I neoacquisti Padovani, Imperatrice e Dal Fiume dovrebbero partire dalla panchina, anche se quest’ultimo è in ballottaggio con Prünster per una maglia da titolare. Per una volta la Dea Bendata sembra essere dalla parte del Mori Santo Stefano, visto che il Fontanafredda oggi dovrà fare a meno della propria punta di diamante, ovvero l’attaccante Lauro Florean, ex Mezzocorona, Venezia e Pordenone, costretto a rimanere ai box per un problema muscolare. Al suo posto, nel tridente offensivo, giocherà Grotto, mentre l’influenzato Tellan sarà sostituito da Tonizzo. Attenzione anche all’interno Ortolan (ex Alto Adige, ai tempi della serie C2), centrocampista con il “vizietto” del gol.
Ore 14.20 – (Il Piccolo) Anno nuovo, vita nuova? Per la Triestina dovrà essere necessariamente così, altrimenti la salvezza (almeno quella diretta, senza passare dai play-out) resterà solo un miraggio. Il calendario ha voluto che l’Unione si trovi a giocarsi subito gran parte del suo destino in queste prime settimane del 2015: si tratta di una ghiotta occasione da cogliere al volo, ma anche di un notevole rischio, perché davvero non si può sbagliare se si vuole cominciare a risalire la classifica. La prima tappa di questo cammino è in programma oggi allo stadio Nereo Rocco, dove arriverà il Legnago (inizio dell’incontro alle ore 14.30, arbitra Cataldo di Bergamo). Una diretta concorrente, visto che l’avversaria odierna occupa il sestultimo posto con 16 punti. E soprattutto una formazione sulla carta davvero abbordabile: in 7 partite esterne finora ha raccolto solo 5 punti, ha vinto solamente a Mori (come la Triestina) ma a Mezzocorona aveva perso 3-0. Insomma, una di quelle partite nelle quali la Triestina deve uscire dal campo con i tre punti, come lo sarà quella di domenica prossima contro il Mezzocorona, sempre al Rocco. Vincendo, l’Unione dimezzerebbe in un colpo solo (da 6 a 3 punti) il distacco con la sestultima piazza, che è poi la migliore se proprio si dovesse arrivare ai play-out. Ma per gli alabardati si tratterebbe solo del primo mattoncino della risalita verso la quota della salvezza diretta, e intanto farebbe chiudere il girone di andata a 13 punti: come dire che nel girone di ritorno bisognerebbe farne almeno il doppio per poter davvero festeggiare già al 10 maggio, quando si chiuderà la regular season. Ma sono discorsi ancora molto prematuri. Intanto oggi bisogna battere il Legnago e il tecnico Ferazzoli per farlo ha preparato una Triestina diversa, in qualche modo più offensiva, visto che quasi certamente si ritornerà al 4-3-3 con molti interpreti diversi rispetto all’ultima trasferta di Fontanafredda. Davanti a Zucca (Di Piero ha ripreso ad allenarsi ma non è nemmeno convocato), sarà tutta rivoluzionata la coppia centrale difensiva. Al posto di Piscopo (fuori per i noti motivi societari) e Antonelli (e qui si tratta di scelta tecnica), dovrebbero esserci il recuperato Fiore e Giannetti. Conferma invece per i laterali difensivi, con Ventura a destra (Crosato comunque è recuperato e sarà in panchina) e Celli a sinistra. Grandi novità anche sulla linea di centrocampo: Ferazzoli sembra orientato a lanciare Thiam Diop come perno centrale davanti alla difesa, mentre a completare il reparto ci saranno Proia e Bedin. In questo caso, i sacrificati rispetto a Fontanafredda sarebbero Arvia e Gusella. Sul fronte d’attacco, Manzo resta sulla destra ma andrà fare l’esterno alto, mentre Rocco si posizionerà a sinistra e Milicevic in mezzo. Fra i convocati di Ferazzoli da segnalare la prima volta del baby Carlevaris, classe 1997. Ma al di là degli uomini che andranno in campo questo pomeriggio, oltre a una maggior cattiveria in fase offensiva, sarà assolutamente necessario evitare le amnesie difensive che spesso nei mesi scorsi sono costate care e hanno fatto cambiare improvvisamente volto a partite che sembravano indirizzate sul binario giusto.
Ore 14.10 – (Giornale di Vicenza) Si chiude (il girone d´andata) col botto. L ´Arzignanochiampo va in casa dell´Union Pro (calcio d´inizio alle 14.30) e schiera subito il colpo messo a segno alla fine del vecchio anno. Complice l ´infortunio di Marchetti e l´affaticamento muscolare di Carlotto (che potrebbe guadagnarsi però uno spezzone di partita) toccherà al nuovo acquisto Gianluca Draghetti vestire la maglia da titolare sul fronte mancino della Banda Beggio. L´esterno, cresciuto nelle giovanili del Bologna e liberato dalla Battipagliese, completerà il tridente assieme a Trinchieri e Fracaro. A centrocampo, con le squalifiche di Tecchio e Simonato, ci sarà spazio per Azzolini e Beccaro, con Urbani. Mentre il quartetto difensivo vivrà nel suo habitat naturale con Vignaga, Pregnolato, Vanzo e Bolcato. «Ci speravo di chiudere il girone avendo passato la boa dei 20 punti – spiega il tecnico, Paolo Beggio -. E adesso, una volta vista la qualità degli avversari, dico che è un buon traguardo. Ma le gare di ritorno avranno quasi un valore doppio».
Ore 14.00 – (La Nuova Venezia) Trasferta carsica, a due passi dal confine sloveno, per la Clodiense che torna in campo a Monrupino (ore 14.30, arbitro Castorina di Acireale) contro il Kras Repen per concludere il girone di andata. Trasferta tabù per i granata in un campo dove mai hanno colto la vittoria e rischio terreno ghiacciato viste le temperature rigide di questi giorni. Clodiense che però vuol chiudere la prima parte di campionato con altri tre punti che consetirebbero ai ragazzi di Andrea Pagan di arrivare al giro di boa con 28 punti. I granata però dovranno fare a meno degli squalificati Mastroianni e Pelizzer, ma anche del portiere Okroglic a letto con l’influenza. E allora nei pensieri del tecnico chioggiotto c’è un cambio di modulo che escluderebbe il trequartista per un più lineare 4-4-2. «È una soluzione che abbiamo provato» conferma Pagan «ma la decisione verrà presa prima della partita. Trasferta insidiosa, che si gioca su un campo dalle dimensioni ridotte che può condizionare la fluidità del gioco. Ma l’atteggiamento positivo non deve mancare». Kras privo invece di Grujic, Ranic, Cvijanovic e Petracci. Probabili formazioni. Kras Repen: Budicin, Slavec, Simeoni, Bozic, Castellano, Spetic, Rondinelli, Gulic, Rabbeni, Knezevic, Tawgui. A disposizione: D’Agnolo, Babichev, Fross, Maio, Facchin, Corvaglia, Boskovic, Del Nero, Caselli. Allenatore: Zlogar. Clodiense: L. Tiozzo, Boscolo Nata, Boscolo Berto, F. Tiozzo, Moretto, Casagrande, Mazzetto, Piaggio, Santi, Cigna, Isotti. A disposizione: Raimondo, Carlucci, Chiozzotto, Boscolo Gnolo, Olivieri, Pitteri, Ruocco, Boscolo Gioachina, Urtiaga. Allenatore: Pagan.
Ore 13.50 – (Trentino) A detta di tutti gli addetti ai lavori (compresi i tecnici delle squadre avversarie), la Sacilese è la formazione che esprime il miglior calcio del girone C. Individualità di primissimo piano per la categoria, vedi Sottovia, Beccaro, Baggio, Manucci e Boscolo Papo, e un atteggiamento decisamente offensivo sono le armi migliori dell’avversaria odierna del Dro, che in terra friulana cercherà l’impresa. Un punto basterebbe eccome a Manfioletti e alla sua truppa che, dopo aver chiuso il 2014 con tre punti pesantissimi ottenuti contro il Kras Repen, oggi proveranno ad iniziare il nuovo anno con un risultato positivo. La situazione in classifica è ancora difficile, ma tutt’altro che disperata visto che i playout sono distanti solamente 4 lunghezze, certo è che il Dro non può fare conti, visto e considerato il calendario difficilissimo che attende i trentini nelle prossime settimane. Dopo la Sacilese, la compagine droata affronterà infatti nell’ordine Union Ripa La Fenadora e Altovicentino prima delle tre sfide dirette con Union Pro, Montebelluna e Mori. Per l’impegno di oggi in terra friulana Manfioletti dovrà fare a meno del lungodegente Donati (che non è ancora pronto) e di Ciurletti, fermo ormai da tre settimane per un problema muscolare e in fase di recupero. Torna a disposizione, invece, il difensore centrale Adami, in ritardo di condizione ma ormai pienamente ristabilitosi dal malanno che l’ha costretto ai box per un paio di mesi. L’intenzione del tecnico gialloverde è quella di affidarsi al “4-3-3” con Bonomi tra i pali, mentre in difesa Bazzanella agirà da terzino destro (ruolo che ha già ricoperto più volte ad inizio stagione) con Calcari spostato a sinistra, mentre capitan Ischia e Serrano presidieranno la zona centrale. In mezzo al campo confermato Bertoldi (protagonista contro il Kras Repen di un’ottima prova) con Ruaben e Colpo interni, mentre in avanti ci sarà Cicuttini (il problema muscolare patito in settimana è stato superato) con Cenzato e uno tra Cremonini (favorito) e Proch sugli esterni. La Sacilese, come detto, è squadra decisamente tosta, soprattutto davanti al pubblico amico del “XXV Aprile”. Il tridente offensivo è di assoluto livello con Sottovia, Beccaro (ex Mezzocorona) e Spagnoli (che a giugno passerà al Venezia in Lega Pro) e, infatti, la formazione di Zironelli è l’unica che può fregiarsi dello “scalpo” della capolista Biancoscudati Padova, superata in casa un mese e mezzo fa.
Ore 13.40 – (Messaggero Veneto) Si torna in campo. “Digerita” la sosta natalizia, dopo quasi 15 giorni di pausa il calcio pordenonese riprende con la serie D. Oggi alle 14.30 va in scena l’ultima giornata di andata. Due le gare in provincia, ovvero Sacilese-Dro e Tamai-Mezzocorona (il via alle 14.30). La Destra Tagliamento contro il Trentino, compagini ambiziose al cospetto di club che lottano per la salvezza: insomma, liventini e “furie rosse” possono girare la boa al meglio e partire col piede giusto nel 2015. La società di Sacile l’ha già fatto, dal punto di vista del mercato, ingaggiando il difensore ex serie A romena Simone Giacomini. Colpo. Si parta da questo arrivo. Affare nato sotto Natale e concretizzatosi ieri: il centrale (classe ’90) non è disponibile per oggi. Avendo militato all’estero – al Gaz Metan Medias – c’è bisogno del transfert affinché possa giocare in Italia. Il documento arriverà tra una decina di giorni. «Aspettiamo – afferma il ds Denis Fiorin –, non c’è fretta. Intanto siamo contenti di aver portato a termine l’operazione. Simone lo conosco da anni, è stato un mio giocatore nel settore giovanile del Conegliano. Ci darà una grossa mano». Dopo le partenze di Bolzan e Sakajeva, la Sacilese aveva bisogno di rimpinguare la rosa. L’ha fatto ed è stato «l’ultimo acquisto dopo quello di Marco Piscopo», chiude Fiorin. Intanto oggi c’è da battere il Dro, per chiudere l’andata a 34 punti (alla media di 2 a gara). Per farlo, Zironelli si affida al suo undici “tipo”. Probabile 3-4-3: Favaro; Peressini, Baggio, Manucci; Craviari, Boscolo Papo, Favret, Beccia; Spagnoli, Sottovia, Beccaro. Rialzarsi. Arriva da due ko di fila, il Tamai, maturati con Fontanafredda e Arzignano. Oggi può e vuole rialzarsi, in una sfida speciale per Stefano De Agostini. Il tecnico incontra la sua ex squadra, il Mezzocorona, il cui tecnico è un ex compagno, Luca Lomi. Sarà la prima volta contro e “Dea” chiede strada a un amico. «Abbiamo giocato assieme a Como, a metà anni ’90 in C – afferma il trainer –: bravo allenatore e gran persona. Mi farà piacere sfidarlo. Noi vogliamo i tre punti: se chiudiamo l’andata a quota 26 avremo fatto un gran girone». Il tecnico ha una garanzia, cioè la quasi totale disponibilità della rosa. Oltre al lungodegente Corazza, manca solo Rigutto, squalificato, che sarà sostituito da Bozzetto. Petris ha recuperato e partirà dall’inizio. Probabile 4-3-3: Peresson; Bozzetto, Brustolon, Faloppa, Dal Bianco; Petris, D. Furlan, Pavan; F. Furlan, Sellan, Zambon.
Ore 13.30 – (Tribuna di Treviso) Il 2015 della D si apre nel segno dei derby veneti, interessando l’asse Treviso-Belluno. L’ultima d’andata (ore 14.30), impreziosita dalla sfida di cartello Altovicentino-Padova con il debutto dell’ex Treviso Diego Zanin sulla panchina maranese, propone il ficcante match fra quinta e terza: Montebelluna e Belluno. La truppa di Pasa, reduce dal successo sul Giorgione, deve rinunciare allo squalificato Guzzo e a Semenzin, nonchè di Giglio (guaio muscolare). Ballottaggio Cecchel-Cusinato. Sul fronte gialloblù, occhio alle vecchie conoscenze Duravia e Corbanese. «È sfida da playoff, ma si affrontano anche le due sorprese del campionato», osserva Pasa. Montebelluna: Rigo; De Vido, Fabbian, Severgnini, Frassetto, Garbuio, M. Bressan, Nicoletti, Perosin, Cecchel, Masiero. Arbitro: Ceccon. L’Union Pro cerca il quinto urrà di fila con l’Arzichiampo, che ha gli stessi punti (22), ma ha battuto Sacilese e Altovicentino. Al palo Rossi, Feltrin confermerà il 4-3-1-2. Union Pro: Noè; Al. Nobile, Zanette, Niero, Saitta, Appiah, Busetto, Furlan, Casarotto, An. Nobile, Comin. C’è il dubbio fondo ghiacciato per il Giorgione, di scena nella tana (in sintetico) del Ripa, insediatosi a ridosso della zona playoff. Febbricitante Doné, si rivedono dietro Eberle, out con il Monte per squalifica, e Vio. Baggio parte titolare; in panca Podvorica che ha beneficiato di un permesso e ha ripreso gli allenamenti più tardi. Novità: l’intermedio Riccardo Zanin, classe ’96, proviene dal Bassano Berretti e sarà tesserabile da lunedì. Giorgione: Bevilacqua; Eberle, Prosdocimi, Vio, Fontana, Giacomazzi, Mattioli, De Stefani, Baggio, Gazzola, Episcopo.
Ore 13.20 – (Corriere delle Alpi) Tutti disponibili tranne Tomasi che ne avrà ancora per una decina di giorni. Il mister Parteli per la sfida di oggi contro il Giorgione ritrova anche Frangu: il terzino reduce dal lungo infortunio è convocato per la prima volta in stagione e dovrebbe partire dalla panchina. In casa neroverde c’è tanta determinazione, ma le condizioni del sintetico del Boscherai saranno una variabile determinante. Lo spiega l’allenatore del Ripa Fenadora. «Il campo è migliorato tanto negli ultimi giorni, ha fatto grossi passi avanti con l’innalzamento della temperatura che ha aiutato molto il disgelo e probabilmente troveremo un terreno abbastanza praticabile, ma vediamo come sarà la situazione. Questo condizionerà la partita, perché comunque ci sarà tanta più attenzione, allo stesso tempo più paura di sbagliare e di scivolare». Fame di vittoria. «Vogliamo partire col piede giusto. Vediamo di fare una bella partita e di cominciare bene l’anno. Finisce il girone d’andata e bisogna mettere tanti punti in cascina per continuare a inseguire il nostro obiettivo. La squadra si è allenata bene in questo periodo e i ragazzi sono determinati. Quando rompi il ritmo campionato con la pausa e lo riprendi dopo quindici giorni, la prima partita può sempre presentare delle problematiche se non la affronti nel modo giusto. Per questo ho chiesto ai miei di essere più concentrati del solito, ancora più attenti e di metterci ancora più determinazione per partire bene, perché ci teniamo molto». Tutti pronti. Ieri c’è stato l’ultimo allenamento e l’allenatore ha voluto tenere tutti i giocatori sulla corda, senza dare nemmeno grosse indicazioni, volendo far arrivare «tutti pronti e consapevoli che può toccare a loro», afferma Massimiliano Parteli. «Sotto questo aspetto voglio che la tensione sia alta». Chiave tattica. «Il ritmo, le giocate e l’atteggiamento dipenderanno un po’ dal campo», commenta il tecnico del Ripa Fenadora. «Se il campo ce lo permetterà, cercheremo di alzare il ritmo e di imporre il nostro gioco, se invece dovessimo avere delle difficoltà, cercheremo di difenderci con ordine e ripartire. Ci sarà una prima fase di studio del terreno di gioco oltre che delle squadre». Il Giorgione. «Affrontiamo una squadra molto giovane ma tecnica, che ha grande qualità e sta facendo bene ed è guidata da un bravo allenatore», spiega Parteli. «Loro si giocano ogni gara senza pressione, noi dovremo prestare grande attenzione. Vogliamo mettere in campo le nostre armi». Frangu nella lista dei 20. «Non penso ancora di schierarlo dall’inizio, vedrò a partita in corso», dice Massimiliano Parteli. «Il ragazzo ha lavorato molto e bene. Si merita di tornare ad essere protagonista come è stato a Trieste l’anno scorso».
Ore 13.10 – (Corriere delle Alpi) A Montebelluna si va per raggiungere quota 36 punti. Simone Corbanese, capitano gialloblù ed ex di turno, ha le idee chiare e vuole concludere il girone di andata con una vittoria. Il bomber, di Montebelluna, ha un ottimo ricordo viste le 16 reti realizzate nella stagione 2011-2012 con la maglia biancoceleste, ma non si farà certo prendere dai ricordi. Mister Vecchiato spera nel gol dell’ex. «Di quell’anno ho il ricordo di un grande gruppo con il quale siamo riusciti a raggiungere i play off – spiega Corbanese – della squadra di adesso conosco qualche ragazzo ma sono cambiate tante cose, compresa la società. Sono sicuramente una buona squadra ma non guardo la loro posizione nel girone, bisogna pensare solo a noi stessi». Il girone di andata si conclude. In caso di vittoria sarebbero 36 punti, un bottino niente male dopo le prime 17 partite. «Arrivare a una quota del genere sarebbe davvero un grande risultato ma l’obiettivo è sempre quello di migliorarsi. Fino a che sarà possibile vogliamo guardare avanti e non alle spalle, perché vorrebbe dire accontentarsi e questo non fa parte della nostra natura. Sarà importante tenere il nostro spirito di gruppo, quello che ci ha portato fin qui». Il Montebelluna di Manuel Perosin (non Morosin come scritto erroneamente sul titolo del Corriere di ieri, ci scusiamo con i lettori) ha 27 lunghezze e si trova al quinto posto, a sei punti dal Belluno. Tra le due rivali c’è la Sacilese ferma a 31. Radrezza convocato e pronto a giocarsi qualche minuto. Dopo dieci mesi dall’operazione al ginocchio “Radre” potrebbe rivedere finalmente il terreno di gioco, ovvio non dal primo minuto, ma mister Vecchiato potrebbe fargli finalmente assaporare il gusto di una vera partita. «Lo abbiamo aspettato tanto – conclude Corbanese, grande amico di Andrea anche fuori dal campo – è lui il nostro acquisto, quando sta bene fa sappiamo che fa la differenza». «Per me non sarà di certo una domenica come tutte le altre ma sarà un nuovo inizio – racconta Andrea Radrezza – aspettavo da tanti mesi questo momento e finalmente è arrivato. Ho passato momenti molto difficili, dove ho pensato che non sarei mai riuscito a tornare in campo Grazie all’aiuto di tutti però, della mia famiglia in primis, ma anche della società, dello staff tecnico, dei miei compagni di squadra e dello staff medico, sono riuscito a ristabilirmi e domani sarò di nuovo nello spogliatoio a vivere l’atmosfera pre-partita». Samba fuori, Posocco c’è. L’attaccante senegalese andrà in prestito al Montebelluna ma oggi seguirà la partita dalla tribuna. Per il ragazzo di Vittorio Veneto sta meglio anche se si è allenato poco in settimana a causa della febbre.
Ore 13.00 – Qui Valdagno: è autentica invasione biancoscudata! Parcheggi e strade traboccanti di tifosi. Formazioni: prende quota Mattin, con Mazzocco trequartista e Cunico punta al fianco di Ferretti.
Ore 12.50 – (Gazzettino) Sono due le padovane impegnate oggi alle 14.30 nel primo appuntamento del nuovo anno valido come ultima giornata del girone di andata, in attesa martedì all’Euganeo del derby San Paolo-Abano. THERMAL. Se la vede allo stadio di Monteortone con la Correggese, seconda in classifica a una lunghezza dalla capolista Rimini. I padovani sono a caccia di punti in chiave salvezza e in panchina ci sarà il debutto di Mario Vittadello, che ha preso in mano la squadra da pochi giorni. «Ho trovato giocatori disponibili e con voglia di fare – esordisce l’allenatore – Siamo una squadra che non può brillare in termini di esperienza avendo molti giovani, ma questo lo sapevo già. Abbiamo cercato di lavorare toccando tutti gli aspetti: fisico, tattico e tecnico. Anche se siamo stati penalizzati un po’ dalla neve. Siamo consapevoli di affrontare una squadra importante, ma nel calcio non c’è mai scritto niente prima. Rispetto per gli avversari, ma consapevolezza di giocarcela alla pari e di cercare di fare un risultato positivo. Non ci poniamo limiti». È indispensabile muovere la classifica. «È un girone particolare. Bastano due vittorie di fila per risalire molto, con altrettante sconfitte rischi di trovarti in situazioni pericolose». Passando alla squadra, Sabbion e Pitasi sono infortunati. «Abbiamo provato altre soluzioni, cercheremo di essere propositivi». ESTE. È di scena in trasferta con il Piacenza, tra le cui fila gioca anche l’ex biancoscudato Tiboni. «È una partita stimolante di fronte ad un avversario che dispone di giocatori importanti – afferma Gianluca Zattarin – Dobbiamo disputare la partita perfetta perchè avendo commesso nell’ultimo periodo errori individuali, si rischierebbe di compromettere la partita. Bisogna essere concentrati non al 100 per cento, ma al 200 per cento. Dobbiamo avere più fame del Piacenza e partire con il piede giusto nel nuovo anno». Quanto alla formazione, sono fuori uso Lelj (problema alla caviglia) che sarà rimpiazzato da Tessari, Bonazzoli (problema alla spalla) e Michelotto (problema all’adduttore). Con il gruppo anche l’acquisto dell’ultima ora: si tratta di Szymon Fyda, esterno offensivo classe 1996, che l’anno scorso giocava nella squadra Primavera del Padova e che nella prima parte dell’attuale stagione era all’Adriese.
Ore 12.30 – (Mattino di Padova) Una Correggese agguerrita per la prima di Mario Vittadello. Oggi pomeriggio, allo stadio delle Terme (ore 14.30, arbitro Riccardo Turchet di Pordenone), l’allenatore padovano, subentrato a Vinicio Bisioli sulla panchina della Thermal Abano, tornerà in sella dopo l’esperienza in Lega Pro a Vicenza, sponda Real. Un esonero inaspettato (la squadra era a ridosso della vetta) nel febbraio scorso e tanta amarezza già messa da parte per lasciare spazio alla missione Thermal: una salvezza da acciuffare e una squadra da riconsegnare ad un amico, possibilmente in serie D. «Sono contento di tornare in panchina, anche se di fatto è il lavoro settimanale a fare la differenza», puntualizza Vittadello, ex allenatore, tra le altre, di Monselice, Clodiense e Montecchio. «Mi dispiace di essere subentrato all’amico Vinicio, che ha dovuto lasciare per problemi di salute, ma cercherò di fare del mio meglio». Vittadello ha potuto lavorare con la squadra solo pochi giorni a causa del maltempo che ha reso impraticabili i campi di Bresseo. «I ragazzi si sono allenati bene e hanno dimostrato grande disponibilità e applicazione», afferma, però. «Rispettiamo la Correggese, che ha dimostrato di essere una delle migliori squadre del campionato, ma scenderemo in campo per dire la nostra. Nel calcio ci sono decine di variabili che possono stravolgere il corso di una partita, ma se ci si aiuta e si corre con il compagno e per il compagno, non bisogna temere nessuno». Non saranno a disposizione ben due attaccanti, Pitasi e Sabbion. Il tecnico aponense potrebbe dunque optare per un cambio di modulo, con Franciosi terminale d’attacco e un trittico a sostegno, composto da Cacurio, Bolchi e Raffa. La Correggese, seconda in classifica, deve assolutamente fare punti per tenere il passo del Rimini capolista, ad un sola lunghezza di distacco. Altro discorso, invece, per la Thermal, che arriva da tre pareggi consecutivi e deve puntare al risultato pieno per riportarsi in acque più tranquille.
Ore 12.10 – (Mattino di Padova) Al “Garilli” di Piacenza per iniziare alla grande. L’Este oggi affronterà i Lupi emiliani (ore 14.30, arbitro Andrea Zingarelli di Siena), l’ultima delle big del girone D. Il Piacenza Calcio 1919 (nato sulle ceneri di se stesso) è infatti quinto in classifica, a tre punti proprio dai giallorossi, appaiati con il Delta Porto Tolle a quota 34. I biancorossi di Francesco Monaco, principali concorrenti dei “cugini” del Rimini per il salto in Lega Pro, si sono ritrovati ad inseguire il gruppetto di testa a causa di una serie di inciampi novembrini (tre sconfitte e un pareggio) che hanno ridimensionato le ambizioni di inizio stagione. La classifica, però, dice che Piacenza ed Este possono ancora dire la loro: l’Este, nello specifico, ha concluso il 2014 nel peggiore dei modi, facendosi uccellare dal fanalino di coda Romagna Centro. Il Piacenza, dopo aver sistemato il Fidenza in trasferta, ha invece dato un bel segnale alle varie Rimini, Delta, Este e Correggese rinforzandosi sul mercato con i due attaccanti Tiboni (ex Biancoscudati Padova) e Bertazzoli (dall’Aurora Seriata), oltre ai vari Di Maio e Montanari. «Se non fosse per quelle due-tre partite “storte”, il Piacenza sarebbe là davanti», avverte il tecnico estense Gianluca Zattarin. «Affronteremo una squadra forte, ma i miei ragazzi sono motivati e giocheranno una grande partita, nonostante le assenze importanti». «Dovremo evitare quelle sbavature», aggiunge Zattarin, «che hanno contraddistinto l’ultimo mese e mezzo prima della sosta. Dobbiamo ripartire bene e il match con il Piacenza è l’occasione migliore». Il mister dovrà fare a meno di capitan Lelj, che non ha ancora superato il problema alla caviglia, oltrechè di Meneghello e Bonazzoli. Proprio le magagne del bomber 35enne hanno convinto la dirigenza a rimpolpare il reparto offensivo con un centravanti polacco 18enne prelevato dall’Adriese, Seymon Fyda, che in estate aveva ottenuto lo svincolo (automatico, alla luce del patatràc) dal Padova.
Ore 11.50 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Era attesa sin da quanto è stato ufficializzato il calendario. Una partita che potrebbe valere un campionato. Altovicentino-Biancoscudati Padova, seconda contro prima della classe, in programma oggi a Valdagno (inizio ore 14.30, dirige Remigis di Teramo), mette in palio punti pesantissimi. La squadra di casa, in ritardo di 5 punti sui patavini, ha la possibilità di riportarsi sotto all’avversario, quella ospite di spedire a -8 l’inseguitrice. Peso del match dunque tutto sulle spalle dell’Altovicentino. Non saranno i 100 mila di San Siro, come cantava Adriano Celentano, ma oggi allo Stadio dei Fiori sono attesi 4 mila tifosi: 2 mila tagliandi sono stati assegnati ai tifosi padovani (e sono andati subito esauriti), a ieri 1.500 erano stati già venduti ai supporters di casa. Facile immaginare che oggi ci sarà l’assalto per assicurarsi le ultime centinaia di biglietti ancora disponibili. Amarcord. Bisogna andare indietro di sessant’anni per ritrovare la stessa sfida allo Stadio dei Fiori. Erano i tempi in cui Marzotto Valdagno e Padova si fronteggiavano in Serie B. Gli ultimi tre precedenti in riva all’Agno raccontano di due vittorie da parte dei padroni di casa (nelle stagioni 52-53 e 53-54) per 1-0, e di una degli ospiti (nel campionato 54-55) sempre per 0-1. Sarà una partita per i numeri 12. Sia l’Altovicentino che il Biancoscudati Padova infatti dovranno fare a meno dei loro portieri titolari, rispettivamente Logofatu e Petkovic: mentre sembra sicuro l’impiego nei patavini di Cicioni, nei vicentini sono in ballottaggio il giovane Di Filippo (che ha qualche chances in più per l’età) e l’esperto Pavanello. Esordio più difficile, ma altrettanto stimolante, non poteva esserci per Diego Zanin, il tecnico chiamato a sostituire l’esonerato Enrico Cunico ed il traghettatore Loris Bodo, in panchina solo per la partita di Chioggia. L’ex allenatore della Reggina (ma è stato anche attaccante del Padova da giocatore) ha avuto appena una settimana per conoscere i propri giocatori, potendoli allenare in più solo su campi di fortuna causa neve. Inoltre si trova con tre quarti di difesa squalificata (Logofatu, Di Girolamo e Brandi). Gli servirà la bacchetta magica.
Ore 11.30 – (Giornale di Vicenza) Meno 9, 8, 7, 6, 5… È il secondo conto alla rovescia nel giro di 4 giorni ma le bottiglie si potranno stappare solo a casa. O in sede, se le cose vanno come si augura il presidente Rino Dalle Rive. Non comunque allo stadio, dove, si sa, pure i tappi delle bottigliette di acqua minerale sono vietati. Ed oggi ancora di più. Già, ma chi festeggerà tra Altovicentino e Biancoscudati Padova? Sono tutti indiziati, anche l´arbitro, l´abruzzese Daniele De Remigis. Una designazione così, di solito, è l´anticamera di una promozione ed il “fischietto” di Teramo, alla sua terza stagione in D nonché alla sesta gara stagionale (ottava considerati i campionati Allievi di categoria e della serie A e B) potrebbe approfittarne per sistemarsi sulla rampa di lancio. Potrebbe essere la sua partita, anche perchè De Remigis è conosciuto per le sue direzioni “all´inglese” ed una scarsa confidenza con i cartellini rossi. Ai tifosi di una parte e dell´altra, però, le fortune dell´arbitro interessano poco. Concentrati come sono soprattutto sulle loro squadre. Ed allora la notizia del giorno è che pure il Padova teme la sfida se è vero che anche ieri i “cugini palladiani” si sono allenati all’Appiani a porte chiuse.
Sarà anche un parvenu questo “Alto” impertinente, però incute rispetto. Del resto se Carmine Parlato è uno dei migliori tecnici della categoria un motivo ci sarà. Ed allora da parte il blasone e via libera ad un sano pragmatismo. Anche perchè l´allenatore ospite non è che possa dormire tra quattro guanciali. Intendiamoci, 5 punti di differenza sono tanti, ma al di là del fatto che potrebbe trattarsi di un dejà vu (ricordate Pordenone?) anche la sua rosa ha perso qualche petalo. Ad esempio il portiere serbo Lazar Petkovic, che oltre ad essere affidabile è anche un classe 1995. Questo significa che il Padova, con il trentatreenne Cristian Cicioni tra i pali, dovrà schierare obbligatoriamente due giovani in campo. Di sicuro ci sarà Davide Mazzocco, che dovrebbe francobollare Dal Dosso. Mica finita, perchè davanti torna “el rulo” Ferretti al posto di Zubin infortunato. Andrà a fare reparto con Cunico, per un suggestivo ritorno al passato maranese. Modulo ipotizzato, il 4-3-1-2. Ed in casa vicentina? Diego Zanin, uno che i campionati li ha calcati un po´ tutti, quasi certamente sconfesserà il modulo offensivo di Enrico Cunico. Niente 4-3-3 e 3-4-3 dunque, ma un sano 4-4-2 con marcatura personalizzata sul Cunico qualora questi giochi da trequartista. In avanti sembra favorita la coppia Gambino-Peluso, ma alla fine non fidatevi troppo. In questi casi, infatti, la preattica regna sovrana e fino al momento di entrare in campo ogni sorpresa è possibile. In attesa di vedere che partita uscirà fuori – di solito i big match sono molto bloccati – di sicuro a vincere saranno i tifosi sugli spalti. Quattromila spettatori, due tribune piene, e coreografie annunciate. Sperando che rimanga una sfida di calcio, anzi “la sfida”, e che per un giorno la mamma dei cretini se ne stia a casa.
Ore 11.10 – Probabile formazione Padova (Gazzettino): Cicioni; Busetto, Sentinelli, Niccolini, Degrassi; Nichele, Segato, Mattin; Mazzocco; Ferretti, Cunico.
Ore 11.00 – (Gazzettino) Dalle Rive ha affermato di stimarla tanto. «È un presidente che investe molto da tanti anni, quindi grande rispetto. Ma oggi siamo nemici sportivi e cercherò di batterli». Sul modo di vivere l’attesa, il tecnico è eloquente: «Più si avvicina la gara e più si abbassa la tensione. Se i ragazzi fanno le cose al meglio sono tranquillo, se non le fanno mi posso agitare. Ma ho un gruppo intelligente». Non manca un flash sui tifosi, oltre duemila al seguito. «Non è una novità che anche in trasferta giochiamo in casa. La passione che ci danno è perennemente nel nostro cuore». Passando alla squadra, nella rifinitura Parlato ha provato più soluzioni adottando sempre la formula con il trequartista e le due punte. Con Cicioni tra i pali (in panchina uno tra Petkovic e Vanzato, entrambi acciaccati) e la necessità di schierare un giovane in più fuori oltre a Busetto, Degrassi e Mazzocco, tutto ruota attorno alla scelta tra Mattin o Pittarello. Quanto all’attacco, in lizza per una maglia l’ex Ferretti e Amirante, mentre Zubin è a rischio anche per la panchina.
Ore 10.50 – (Gazzettino) «Quindi non facciamo i presuntuosi o i fenomeni adesso che abbiamo cinque punti in più. Dobbiamo avere rispetto e stima per una società e un gruppo di giocatori che hanno il nostro stesso obiettivo di stare lì davanti, anche se dovranno fare i conti con noi». Come arriva il Padova a questa super sfida? «Penso con la determinazione giusta, non dobbiamo eccedere troppo nel nervosismo. Ma è ovvio che c’è bisogno di personalità. Cerchiamo di giocare come sempre in undici con continuità, oggi ancora di più. È la prima partita dell’anno: ripeto, rispetto per loro, ma affronteranno un Padova che cercherà di essere più concreto del solito». In caso di vittoria, arrivereste al giro di boa del campionato con un invidiabile più otto. «Ce lo auguriamo, ma le partite bisogna giocarle». Conosce bene Zanin, si aspetta sorprese da parte sua? «Il fatto di conoscerlo può darmi alcune idee sul collettivo e sulla preparazione alla gara, ma devo leggere la partita per capire come la pensa. Al di là della loro forza, dobbiamo fare la partita perfetta. È un confronto tra due squadre che stanno facendo un cammino sopra la media, il più piccolo dettaglio farà la differenza. Sui due-tre errori che ci possono essere, vincerà chi ne approfitta».
Ore 10.40 – (Gazzettino) Dopo un’attesa durata tutto il girone d’andata, finalmente ci siamo. Il Padova va a Valdagno per fare visita all’Altovicentino, antagonista principale nella corsa alla promozione. I biancoscudati arrivano a questo importante appuntamento con un vantaggio di cinque lunghezze, frutto di un cammino che nelle ultime tre giornate pre-sosta natalizia li hanno visti rifilare un parziale di nove punti a uno ai rivali ribaltando la classifica dal -3 (30 novembre) all’attuale +5. Troppo per il presidente vicentino Dalle Rive che all’indomani della sconfitta interna con il Giorgione (seconda di fila) ha esonerato il tecnico Cunico e dopo il pareggio con la Clodiense ha affidato la squadra a Diego Zanin, ex biancoscudato che debutta proprio in questa occasione. Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per una gara dalle mille emozioni. E Parlato ha una convinzione: «Non è una partita che può definire il cammino del campionato, sicuramente ci facciamo un’idea dell’Altovicentino. Intanto c’è Zanin, che conosco da molti anni. Come ha dichiarato anche lui, spero che il pochissimo tempo che ha avuto a disposizione possa avere lasciato ancora tanti buchi nella sua squadra. Ma bisogna avere grande rispetto per quello che l’Altovicentino ha fatto, visto che fino a poche domeniche fa era davanti a noi».
Ore 10.30 – (Gazzettino) «Siamo pronti. Ho usufruito di tutto il tempo a disposizione per mettere a punto le cose, e la squadra ha risposto molto bene. Al campo la sentenza». Le parole sono di Diego Zanin che ha un passato da calciatore biancoscudato (promozione in serie B nella stagione 1986-1987) e che oggi debutta alla guida dell’Altovicentino. «La sto vivendo molto serenamente, come tanti altri esordi che ho fatto da giocatore e da tecnico. Sono talmente concentrato sulla gara che non sento l’emozione. Anche se non è una normale partita di serie D data l’importanza della gara e l’atmosfera che si è creata. Speriamo che sia soprattutto una bella giornata di sport e con grande entusiasmo». Cambierà qualcosa nel modo di giocare dell’Altovicentino? «A me piace schierare il trequartista, l’ho fatto parecchie volte. Questa settimana mi sono concentrato più sulla mia squadra che sul Padova, per capire le caratteristiche dei giocatori che possono assimilare tranquillamente vari moduli. Con i biancoscudati ci attende subito un bel test». Passando alla squadra, sono fuori per squalifica Di Girolamo, Brandi e Logofatu, e al posto di quest’ultimo tra i pali sembra favorito il giovane Di Filippo. Allo stadio dei Fiori è atteso il pubblico delle grandi occasioni: oltre ai duemila tagliandi acquistati dai sostenitori biancoscudati, sono già 1.500 i biglietti comprati dai tifosi di casa.
Ore 10.20 – (Gazzettino) C’è chi già alle 6.30 di ieri mattina era davanti all’ingresso dell’Euganeo per assicurarsi uno degli ultimi 250 biglietti a disposizione per la sfida al vertice di oggi a Valdagno con l’Altovicentino. Alle 10, orario di apertura previsto per la vendita all’interno della sala stampa dello stadio, i tagliandi erano già andati esauriti dato che il presidente Giuseppe Bergamin, arrivato poco dopo le 9, trovando già una lunga coda di pretendenti al freddo, ha fatto anticipare le operazioni, durate pochi minuti. E così allo stadio dei Fiori saranno almeno duemila – tanti i biglietti acquistati in prevendita in città – i tifosi presenti per questo esodo di massa (1.500 in tribuna centrale ovest, ingresso C; 500 in tribuna laterale ovest settore E), ma si annunciano numeri ancora più alti, considerando che molti sostenitori padovani acquisteranno i tagliandi oggi sul posto, o l’hanno già fatto ieri, a costo di sedersi al fianco del pubblico di casa. Per numeri e atmosfera, si respirerà così l’aria dei rari momenti d’entusiasmo del recente passato, anche se in palio c’erano la serie B, con i play off del 2009 contro Ravenna e Pro Patria, e la serie A in occasione degli esodi di massa a Torino, Varese e Novara. Esauriti da tempo i cinque pullman dell’Aicb e dei propri club. I torpedoni 1, 2 e 3 partiranno dal capolinea del tram alla Guizza alle 11.30 con tappa alle 11.45 all’Euganeo, da dove partirà il quarto, mentre per quello dei Club Fossa dei Leoni e Croce Verde appuntamento alle 11.30 al parcheggio della Castagnara a Cadoneghe. Per i ragazzi della Fattori ritrovo al parcheggio sud dell’Euganeo alle 11, con sciarpe e bandiere e con l’invito di muoversi tutti assieme. “Giocheremo in casa” hanno scritto sul loro profilo Facebook. Per arrivare nella località vicentina bisogna uscire al casello di Montecchio Maggiore della A4, per poi procedere in direzione Valdagno-Recoaro. A disposizione dei tifosi biancoscudati il parcheggio “Ospedale” che però può contenere solo 200 auto dopo di che i vigili indicheranno soluzioni alternative. Il consiglio è quello di muoversi con largo anticipo e ottimizzare l’uso delle macchine. I cancelli dello stadio apriranno alle 12.45 e saranno presenti 40 steward. Per chi non potrà esserci, consueta copertura radiotelevisiva, con la radiocronaca su Radio Italia Anni 60 e il filo diretto su Tv7 Triveneta dalle 14 e su Telenuovo dalle 14.15. Quanto alle quote, questa volta regna l’equilibrio, con il segno 1 quotato dall’agenzia Snai in piazzale stazione 2,60, contro il 2,45 della vittoria biancoscudata. Il pareggio vale 3,20.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Come ai bei tempi. E quei 5 punti in più pesano tanto”) Alzi la mano chi non avrebbe messo la firma su una classifica del genere alla vigilia dello scontro diretto con i rivali più accreditati nella corsa al salto di categoria. Risposta scontata: nessuno. Perché hai voglia a dire che 5 punti in più, quelli che oggi certificano, e rendono comunque solido, il primato dei Biancoscudati rispetto all’Altovicentino, non significano nulla adesso ai fini dell’obiettivo finale, ma è pur certo che a stare meglio sono proprio gli ospiti. Hanno due risultati su tre a disposizione e non sono chiamati obbligatoriamente a fare la partita, come magari avrebbe loro imposto una graduatoria a pari merito o addirittura deficitaria, così come delineatasi a fine novembre, dopo la sconfitta con la Sacilese. Per certi versi, ma con la differenza che stavolta si gioca in trasferta, la sfida odierna ricorda molto il clima respirato in occasione dell’incontro con il Belluno, che affiancava Cunico & C. in vetta sino al momento di scendere in campo all’Euganeo. Uno dei più belli ed intensi incontri andati in scena sinora, che vide l’undici di Parlato imporsi di misura grazie ad una rete di Ilari nella ripresa, a coronamento di 90’ emozionanti. Quella domenica furono in quasi 6.000 ad accorrere allo stadio, e a darci, se mai avessimo avuto bisogno di una conferma, la misura della forza d’urto che, psicologicamente, sprigiona il tifo biancoscudato a tali livelli. In questa occasione saranno in 2.000 a seguire la capolista a Valdagno: la riprova che, cinque mesi dopo, la piazza è tornata a credere nella sua squadra per eccellenza, ed è pronta a sostenerla sino a maggio con tutte le forze disponibili. Ecco perché ribadiamo che chi ha più da guadagnare è il Padova: può scendere in campo con la testa sgombra da assilli o preoccupazioni eccessive, se non quelle di limitare un avversario che resta comunque validissimo, torna a proporre al centro dell’attacco il suo ariete per eccellenza, Gustavo “El Rulo” Ferretti (oltretutto un “ex”), ed ha il morale alle stelle. Già campione d’inverno, Parlato può gestire come si deve un gruppo che gli sta dando enormi soddisfazioni e che appare ancora più forte di prima. Se poi arrivasse la vittoria, difficilmente si potrebbe arginare l’entusiasmo di una tifoseria tornata finalmente a sorridere (e trepidare) come ai tempi della serie A.
Ore 09.50 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Cicioni; Busetto, Sentinelli, Niccolini, Degrassi; Nichele, Segato, Mattin; Mazzocco; Ferretti, Cunico.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) C’è un giocatore, se potesse, che toglierebbe all’Altovicentino? «La maggior parte dei loro giocatori ha una qualità molto alta, forza ed esperienza. Quello di oggi è il confronto tra due squadre che stanno facendo un cammino sopra la media, e sarà il più piccolo dettaglio a determinare la differenza: chi ne approfitterà, vincerà». Che Padova ha studiato per l’occasione? «La differenza sostanziale è che per la prima volta devo cambiare l’assetto degli “under” sin dall’inizio, visto che Petkovic verrà solo in panchina. Spero di azzeccare la formazione: la scelta è tra Mattin e Pittarello, il resto del puzzle viene di conseguenza». Le formazioni. Parlato medita una nuova soluzione: Cunico di fianco a Ferretti, con Mazzocco a “ringhiare” su Dal Dosso, il regista dell’Altovicentino. Zubin probabilmente non sarà nemmeno in panchina, ancora out per squalifica Dionisi. Difesa da inventare per Diego Zanin, che esordisce sulla panchina berica senza il portiere Logofatu e i difensori Brandi e Di Girolamo (tutti e tre squalificati). Probabile 4-3-3, dei tre nuovi “big” d’attacco Marrazzo, Cozzolino e Gambino, dovrebbe partire titolare solo quest’ultimo.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Come ha vissuto l’attesa? «Io la vivo tranquillamente, più si avvicina e più si abbassa la tensione. Questa partita è stata molto caricata, noi dobbiamo essere professionali in tutto e gestire anche la bolgia e le provocazioni, niente deve condizionarci. Anche perché non è decisiva». Non pensa che 8 punti in vantaggio, in caso di vittoria, sarebbero un margine rassicurante? «Penso solo che il Padova sia bravo a fare una cosa alla volta. Guardiamo alla partita e investiamo le energie solo sul campo, non sulla classifica: se l’Altovicentino sarà più bravo di noi, tanto di cappello. I nostri 5 punti in più ce li siamo meritati, ma fino a tre settimane fa davanti c’erano loro: noi finora siamo stati più bravi, ma basta un niente per far saltare gli equilibri». C’è qualcosa che la spaventa dell’avversario? «Dobbiamo avere grande rispetto di quanto hanno fatto, perché sino a venti giorni fa erano davanti a noi in classifica: non facciamo i presuntuosi, non sentiamoci fenomeni perché abbiamo 5 punti in più». Si aspetta qualche sorpresa da Zanin? «Diego è un allenatore che stimo molto e che conosco da tanti anni. Quando è arrivato, una settimana fa, ha ammesso che avere pochissimo tempo a disposizione per preparare la gara per lui potrebbe essere un problema. Sinceramente me lo auguro anch’io, spero che possa aver lasciato ancora tanti buchi nella sua squadra».
Ore 09.20 – (Mattino di Padova) È la partita più importante dell’anno. Dopo essersi rincorse per mezza stagione, a chiusura del girone d’andata Altovicentino e Biancoscudati Padova si sfidano allo stadio “Dei Fiori” di Valdagno. Due mondi opposti a confronto: la potenza della società di Dalle Rive contro storia e blasone di un Padova rinato dalle sue stesse ceneri, i tentativi di gloria dei vicentini di fronte alla forza d’urto degli oltre duemila tifosi padovani, pronti a far sentire la loro voce, e gli allenatori amici-nemici, Carmine Parlato e Diego Zanin, il vincente per eccellenza contro l’ex biancoscudato chiamato a risollevare uno squadrone con qualche crepa di troppo. E il Padova, che si presenta forte dei suoi 5 punti di vantaggio, del rientro di Ferretti e di un entusiasmo contagioso, ha a disposizione già un mezzo match-ball in chiave campionato. «Abbiamo provato in tutti i modi a farla diventare una partita “normale”, ma siamo umani e le emozioni le proviamo anche noi», le parole di Parlato alla vigilia. «Questa partita non è e non può essere una gara come le altre: finalmente è arrivata, l’aspettavamo da tempo, e adesso che ci siamo, possiamo solo fare la partita perfetta».
Ore 09.10 – (Mattino di Padova) La capienza totale, stabilita dalla Questura del capoluogo berico, è di 4.000 spettatori. Inizialmente 1.500 biglietti erano stati destinati ai tifosi biancoscudati e 2.500 a quelli locali. Quindi la decisione, venerdì, di toglierne 500 ai sostenitori di Valdagno e dintorni, per lasciarne ancora ai tanti tifosi biancoscudati rimasti a bocca asciutta. Scongiurato il pericolo che centinaia di tifosi padovani arrivassero lo stesso a Valdagno senza biglietto, rimangono ancora gli ultimi tagliandi per i due settori destinati ai locali (Tribuna Laterale a 15 euro e Tribuna Centrale a 20), che saranno venduti in prevendita anche questa mattina, fino alle 12, allo stadio “Dei Fiori”. E se non dovessero essere risultare esauriti pure questi, saranno messi in vendita anche prima dell’inizio della partita ai botteghini dell’impianto. Esodo. Era dall’ultima giornata del campionato di serie B 2010/11 che non si registrava un esodo simile per una partita giocata dal Padova fuori provincia. Ma all’epoca i più di 2.000 biancoscudati sbarcati a Torino sognavano i playoff per la serie A dopo un’esaltante rimonta. Oggi sarà una carovana festante, con i club dell’Aicb (pronti a sfoggiare una coreografia colorata) che hanno riempito 4 pullman, tre in partenza dal capolinea del tram alla Guizza alle 11.30 e uno dall’Euganeo alle 11.45. Alle 11.30 partirà da Cadoneghe anche il pullman dei club Fossa dei Leoni e Croce Verde, mentre gli ultras raggiungeranno Valdagno in auto. Il ritrovo per i tifosi della Tribuna Fattori (invitati a munirsi di sciarpe e bandiere) è alle 11 al parcheggio sud dello stadio Euganeo.
Ore 09.00 – (Mattino di Padova) È un Padova rockstar. Si apre con un entusiasmo incontenibile il 2015 biancoscudato e la foga con la quale sono stati “bruciati” tutti i tagliandi a disposizione per la partita di oggi pomeriggio contro l’Altovicentino ne è la dimostrazione più lampante. Partiamo dai dati: saranno almeno 2.000 i tifosi del Padova presenti allo stadio “Dei Fiori” di Valdagno. Dopo la vendita record, in appena 3 ore, dei primi 1.500 biglietti, l’ultimo giorno del 2014, ieri sono spariti in un amen anche gli altri 500 concessi dalla Questura vicentina dopo la riunione di venerdì, 250 dei quali erano già stati prenotati dai tifosi organizzati dell’Aicb e della Tribuna Fattori. In coda all’alba. È un Padova rockstar perché, esattamente come accade per i grandi concerti, anche ieri mattina c’è stato qualche tifoso che ha deciso di svegliarsi all’alba pur di non rischiare di perdere il (prezioso) tagliando. I primi ragazzi si sono messi in coda, al gelo, davanti al portone della sede societaria di viale Rocco, alle 6.30. La fila si è fatta più fitta verso le 8, e quindi, esattamente come successo il 31 dicembre, viste le tante persone in fila, l’inizio della vendita è stato anticipato di un’ora rispetto all’apertura dei botteghini, prevista per le 10. Risultato: cinque minuti dopo le 10 tutti gli ultimi 250 biglietti risultavano esauriti, per la delusione di qualche tifoso (non molti per fortuna) che si è visto attaccare in faccia, all’ingresso della sede dell’Euganeo, il classico cartello “sold out”. Settori locali. Se non ci sarà il “tutto esaurito”, poco ci manca.
Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (diciassettesima giornata, domenica 4 gennaio ore 14.30): AltoVicentino-Padova, Kras Repen-Clodiense, Montebelluna-Belluno, Mori Santo Stefano-Fontanafredda, Sacilese-Dro, Tamai-Mezzocorona, Triestina-Legnago, Union Pro-ArziChiampo, Union Ripa La Fenadora-Giorgione.
Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 41, AltoVicentino 36, Belluno 33, Sacilese 31, Montebelluna 27, Union Ripa La Fenadora 26, Clodiense 25, Tamai 23, ArziChiampo e Union Pro 22, Fontanafredda 21, Giorgione 19, Legnago 16, Dro 15, Kras Repen e Triestina 10, Mezzocorona e Mori Santo Stefano 7.
Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati finali: ArziChiampo-Tamai 2-0 (Simonato, Carlotto), Belluno-Union Pro 0-1 (Casarotto), Biancoscudati Padova-Union Ripa La Fenadora 3-1, Clodiense-AltoVicentino 4-4, Dro-Kras Repen 2-0 (Bertoldi, Bazzanella), Fontanafredda-Triestina 2-1 (Ortolan, Gargiulo, Manzo), Giorgione-Montebelluna 0-1 (Perosin), Legnago-Sacilese 1-1 (Spagnoli, Tobanelli), Mezzocorona-Mori Santo Stefano 1-1 (Bentivoglio, Tisi).
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E’ successo, 3 gennaio: venduti anche i 500 biglietti extra messi a disposizione dei tifosi biancoscudati, che saranno dunque in 2.000 a Valdagno.