Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli
Con Petkovic ancora infortunato, domani toccherà a Cristian Cicioni difendere la porta biancoscudata. In campionato finora è partito titolare nella trasferta con il Kras Repen ed è subentrato a inizio ripresa con l’Union Ripa. Con l’Altovicentino è di nuovo il suo momento. «Sto vivendo serenamente e con massima concentrazione questa vigilia come tutti i miei compagni. Non dico che sarà una partita fondamentale, ma è una tappa importante per arrivare dove tutti speriamo. Anche se va vissuta come tutte le altre gare per cercare di ottenere il massimo risultato: che l’avversario si chiami Altovicentino o Kras, deve essere la stessa cosa». Quello del portiere è etichettato come un ruolo particolare. Sente un pizzico di responsabilità in più? «No, quando sono chiamato in causa cerco di dare sempre tutto. Essere impegnato per pochi secondi o per tutta la gara, la concentrazione deve essere sempre al top». Di solito come si prepara qualche istante prima di scendere in campo? «Ascolto un pò di musica e cerco appunto di concentrami al massimo. Anche se la concentrazione viene da sè giocando in una piazza come Padova: siamo fortunati a vestire questa maglia, molti vorrebbero essere al nostro posto».
Con la regola dei quattro giovani in campo, tra i pali Parlato ha sempre utilizzato Petkovic quando è a disposizione. Si sente penalizzato dal regolamento? «Prima di Padova avevo giocato in serie D al Rovigo nel 2005-2006 allenato sempre da Parlato disputando più partite del mio collega giovane. Qui c’è un ragazzo classe 1995 come Petkovic che è alla prima esperienza, ma è molto bravo e può fare sicuramente una buona carriera. Conviene anche al tecnico farlo giocare sfruttando fuori un giocatore esperto in più. Quando sono arrivato sapevo che c’era la possibilità di restare in panchina, ma ho sposato il progetto e l’importante è raggiungere l’obiettivo finale di squadra. Poi a tutti fa piacere giocare, ma sono tranquillo e adesso che è il mio momento devo farmi trovare pronto». Sente comunque sempre la fiducia di Parlato. «Sì, come tutti i miei compagni». Il suo rapporto con Petkovic? «Passo molto tempo con lui, Vanzato e Zancopè e tra di noi c’è un rapporto stupendo. Avendo 33 anni posso essere un padre per Petkovic e Vanzato. Quando posso do a loro qualche consiglio e vedo che lo ascoltano». Pur essendo navigato del mestiere, da Zancopè le arriva qualche suggerimento? «Non si finisce mai di imparare. E quando i consigli vengono dati da un portiere come lui che ha giocato in categorie importanti sono sempre bene accetti. Tra l’altro siamo stati anche avversari quando ero al Giulianova e lui al Catania».
Tornando alla sfida con l’Altovicentino, che gara sarà? «Sin dall’inizio dobbiamo scendere in campo con la grinta giusta, restare tranquilli e sfruttare al massimo ogni occasione. Siamo consci della nostra forza: calma e concentrazione faranno la differenza». Il reparto avanzato dall’Altovicentino è molto attrezzato. C’è un giocatore che dovrete tenere particolarmente d’occhio? «Marrazzo è stato mio compagno di squadra al Valenza Po in serie C2 e ho giocato anche con Cozzolino nel settore giovanile del Giulianova, oltre ad averlo trovato diverse volte come avversario in carriera, come anche Gambino. Sono giocatori importanti, ma abbiamo le armi giuste per fermarli». Si aspettava di trovare a Padova tutto questo entusiasmo? «Quando all’inizio sono stato contattato dall’allenatore, mi aveva detto che venire qui era un’occasione da prendere al volo. Lo sapevo, ma viverla di persona è tutta un’altra cosa. Noi stiamo dando tutto quello che possiamo, i tifosi sono fantastici perché un entusiasmo così non esiste in serie D. Sono felice di essere al Padova e di dare il massimo con i miei compagni per questa maglia».