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Ore 22.30 – (Il Piccolo) Tutto o quasi in quaranta giorni, i primi di questo 2015. La Triestina si gioca gran parte delle sue chances di salvezza diretta in cinque partite, e di queste tre (anzi, molto probabilmente quattro) da giocarsi allo stadio Rocco. Anche lo stesso tecnico alabardato Giuseppe Ferazzoli nei giorni scorsi ha sottolineato che dopo questi primi impegni del 2015 si potrà capire quali potranno essere le ambizioni dell’Unione, se quelle di una salvezza diretta oppure solo di una posizione privilegiata nei play-out. Il 2015 parte subito con una doppietta da sei punti potenziali, obiettivo ovviamente più facile a dirsi che a farsi per una squadra che finora non ha mai vinto in casa e l’unico successo lo ha colto all’ultimo minuto su rigore in casa del Mori ultimo in classifica. Ma appunto, se si vuole ambire alla salvezza, bisogna cominciare a vincere. Senza se e senza ma. E bisognerà farlo subito, già da domenica, quando al Rocco arriverà il Legnago: una diretta concorrente visto che occupa la sestultima posizione a 16 punti. Con un successo, la Triestina dimezzerebbe a tre punti il distacco dalla migliore posizione possibile dei play-out, che sarebbe già un buona partenza. Ma sette giorni dopo, l’11 gennaio, a Trieste arriverà il Mezzocorona ultimo in classifica e anche in quel caso una vittoria è d’obbligo, sia per allontanare definitivamente le ultime due posizioni (che portano alla retrocessione diretta), sia per tentare di continuare la marcia di avvicinamento a un’ipotetica quota salvezza diretta, che attualmente dista 9 punti (c’è il Giorgione a 19). Dopo questo uno-due casalingo, sarà difficile andare a cogliere punti in casa della Sacilese, quarta in classifica che già all’andata vinse a Trieste. Ma dopo questa parentesi esterna, sarà già ora di tornare a puntare al successo: il 25 gennaio arriverà al Rocco l’Arzignanochiampo, squadra con una tranquilla metà classifica che non dovrebbe certo avere il coltello fra i denti, cosa che invece dovranno necessariamente avere gli alabardati. Dopo la pausa della serie D del primo febbraio, continuerà il filotto di ghiotte possibilità della Triestina per risalire: l’8 febbraio ci sarà infatti il derby con il Kras e l’ipotesi è che la partita si giochi al Rocco per evidenti motivi di ordine pubblico. Sarà la quarta partita abbordabile che la Triestina affronterà in quaranta giorni allo stadio Rocco: se non sfrutterà nemmeno queste occasioni, allora bisognerà davvero rassegnarsi alla sofferenza dei play-out, a meno ovviamente di altre più brutte sorprese. E il fatto curioso è che dopo il derby con il Kras, la Triestina sarà impegnata nuovamente in casa: sarà il quinto match su sei al Rocco in un mese e mezzo, anche se stavolta di fronte ci sarà il quotato Belluno. Ma se l’Unione inizierà bene l’anno, chissà che sull’onda dell’entusiasmo anche quella partita non possa andar bene. In fondo il Belluno soffrì molto gli alabardati all’andata. E soprattutto, sognare in un 2015 migliore, non costa niente.
Ore 22.00 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Tre volti nuovi per l’Arzignanochiampo. La squadra del presidente Lino Chilese ha ingaggiato un attaccante esterno classe ’93, nel campionato in corso in forza alla Battipagliese dove ha messo a segno due reti. Si tratta di Gianluca Draghetti, cresciuto nel settore giovanile del Bologna dove ha fatto tutta la trafila fino alla Primavera, per poi approdare al Città di S. Marino e alla Giacomense in Lega Pro prima di passare ad inizio stagione alla Battipagliese. «Dopo il brutto infortunio, che lo terrà lontano dai campo un paio di mesi, toccato a Marchetti – ha dichiarato il direttore sportivo Ennio Dalla Fina – siamo corsi ai ripari. Draghetti è stato in prova con noi una settimana, ed in questo, seppur breve, periodo ha dimostrato di avere buone qualità». Il club gialloazzurro ha trovato l’accordo con il Vicenza per portare alla corte di Paolo Beggio due giovani promettenti. Si tratta di Andrea Carollo e Nicolas Battistelli, entrambi classe ’96, il primo è un centrocampista, il secondo un attaccante esterno. I due però non potranno essere tesserati in tempo per giocare l’ultima partita del girone d’andata in programma domenica 4 gennaio che vedrà l’Arzignanochiampo andare a fare visita alla pari quota Union Pro.
Ore 21.30 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Umberto Trinca, allenatore con un passato importante nei dilettanti, ha visto all’opera più volte, nel girone di andata, le trevigiane della serie D e le avversarie; ed ha seguito da vicino anche i tanti giovani scesi in campo. Il mister parla delle tre compagini della Marca, Montebelluna, Giorgione e Union Pro, della novità Giglio, definisce Gazzola un talentuoso ed ha stilato la formazione ideale di Marca. La classifica a 90′ dal termine rispecchia i valori delle trevigiane? «A questo punto sì, il Montebelluna è in crescita ed è salito alle spalle delle favorite ed è nella griglia playoff; il Giorgione con la scommessa dei giovani sta girando bene e se in avvio di stagione sembrava un azzardo ora possiamo dire, dopo 16 partite, che la decisione è giusta poiché comincia ad essere premiati dalla classifica. Infine la neo promossa Union Pro, che ha ritoccato la rosa, si è ripresa ed ha sorpreso tutti andando a vincere a Belluno. Questo dimostra la volontà della squadra di mantenere la categoria». Il ritorno come sarà? «Pensavo che si svegliasse la Triestina e credo possa farlo ancora mentre vedo il Mezzocorona in difficoltà. Ma sarà un ritorno avvincente con il duello fra i due squadroni Biancoscudati e Altovicentino, non mancheranno le sorprese e penso che Belluno e Sacilese vogliano continuare ad essere la terza incomoda, come hanno saputo fare finora». Chi può sognare? «Il Montebelluna poichè di questo passo la disputa dei playoff non è vietata». Il montebellunese Giglio bomber delle trevigiane, sorpresa o realtà? «È un giocatore che girava per la D ma è una sorpresa come bomber ed è la novità del campionato, quindi merito di Pasa che ha saputo utilizzarlo e sfruttare le sue caratteristiche nel migliore dei modi tanto da essere ldiventato una realtà del girone come finalizzatore». La formazione ideale di giocatori delle trevigiane come deve essere? «Tenendo conto dei giovani, che sono lo scopo della categoria, ne inserisco in maggioranza accanto alla colonna centrale di esperti in difesa e davanti con Gazzola, il capitano che è un elemento di razza, sicuramente il più talentuoso dei trevigiani. E poi non può mancare un giocatore come Giglio».
Ore 21.00 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Domenica si gioca sul sintetico di Boscherai. Nessun rinvio e nessun campo alternativo per la gara, la diciassettesima, che chiude il girone di andata. L’Union Ripa La Fenadora, sesta in classifica con 26 punti, sfiderà il Giorgione che naviga in dodicesima posizione con 19 punti, appena al di sopra della zona playout. «Si gioca a Pedavena – spiega il presidente neroverde, Nicola Giusti – e questa è la decisione ultima. Il campo avrà un fondo indubbiamente duro, ma sarà agibile per la partita. Sarà solo il direttore di gara, a confronto iniziato, a poter decidere in altro senso sospendendo la partita». La paura di un’impraticabilità di campo a causa del terreno ghiacciato va quindi scemando, anche per il ritorno del sole sul rettangolo di gioco, casa del Ripa La Fenadora, da qualche tempo messo in ombra da condizioni al limite della praticabilità. Nelle ultime sfide il sintetico era parso non dissimile da tutti gli altri campi in erba. Il drenaggio non perfetto e le temperature rigide avevano trasformato il fiore all’occhiello della società, sempre in perfette condizioni, in un normale campo invernale. Martedì i tecnici della società fornitrice hanno sparso del sale apposito sul terreno per sciogliere il ghiaccio. Un intervento che dovrà essere accompagnato da un innalzamento delle temperature previsto proprio domani e domenica.
Ore 20.40 – (Corriere delle Alpi) Sull’asse Belluno – Treviso, le due compagini provinciali di serie D si preparano all’ultima chiamata per questo girone di andata del campionato di serie D; Montebelluna – Belluno ed Union Ripa Fenadora – Giorgione vanno a completare il giro di boa di un campionato che, fin qui, non è stato affatto avaro di soddisfazioni per gialloblù e neroverdi. In casa Ripa Fenadora, più che la sfida ai castellani, a tener banco è la situazione del sintetico del Boscherai, già in condizioni precarie in occasione del derby e ora messo a dura prova dalle ultime gelate notturne. Non sembra neppure così remota l’ipotesi di un rinvio del match, anche se il presidente Nicola Giusti è molto ottimista. «Il campo è duro e questo è inevitabile, per cui i giocatori devono porre la massima attenzione. In questi giorni, però, lo stiamo continuando a trattare con il sale, mentre sabato e domenica verrà rifinito durante le ore più calde. Inutile lamentarsi: credo che questo terreno di gioco sia nelle stesse condizioni degli altri della provincia che sopportano queste temperature. Personalmente sono ottimista sul fatto che si possa giocare, anche se l’ultima parola spetta alla terna arbitrale». Se si dovesse giocare per l’Union si prospetta un test sulla carta non proibitivo, contro una squadra che ha messo insieme dei risultati che assomigliano a delle montagne russe: tra sconfitte non preventivate e successi impronosticabili come quello di Valdagno, i rossostellati sembrano la classica squadra destinata ad un campionato senza infamia né lode.
Ore 20.10 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Noi come loro, loro come noi. Fresco di cenone, ore piccole e un 2015 ancora da spacchettare, Daniele Pasa non ha dubbi sulle protagoniste della prima partita dell’anno che lo chiamerà in campo domenica pomeriggio, contro i suoi vecchi colori: «Belluno e Montebelluna sono le due sorprese del campionato». L’ex mister gialloblù, oggi tecnico dei prossimi rivali di Corbanese&Co, ne è sicuro, spiega perché e ipotizza uno squadrone immaginandosi una fantasiosa fusione. «Domenica mi auguro di vedere una bella partita – racconta Pasa – sono un po’ preoccupato per le condizioni del campo, che sta ghiacciando, ma Belluno e Montebelluna hanno tutte le carte in regola per far vedere il bel calcio. Ed è quello che spero». Chi è la vera sorpresa del campionato tra le due? «Entrambe. Il Belluno si sapeva fosse un’ottima squadra ma così tanti punti non me li aspettavo, ha vinto partite davvero importanti. Idem noi, che stiamo viaggiando con 4/5 punti in più di quelli in programma. Abbiamo perso alcune partite, sì, ma contro squadroni come Padova, Sacilese e Altovicentino. Direi che siamo oltre ogni rosea previsione visto il potenziale delle nostre rose». Da Belluno è appena arrivato il «regalo» Samba. «Ci siamo visti per il suo primo e finora unico allenamento, gli ho dato il benvenuto e gli ho detto che qui le cose stanno già andando bene. Se dimostrerà di poterci stare giocherà le sue partite. Ha già fatto di avere i numeri giusti e sulla carta indubbiamente qui può trovare più spazio rispetto a Belluno. È un ’95 e dunque può tornare molto utile. Domenica però non sarà disponibile, questioni di tesseramento». C’è qualcuno del Belluno che l’ha stupita particolarmente? «Bertagno. Più passano gli anni e più migliora. E Ivan Merli Sala, ottimo. Corbanese invece non può più stupire…». Fardin considera Merli Sala il miglior difensore del girone C. «Diciamo che la mia difesa ideale sarebbe una difesa a tre Merli Sala, il mio Severgnini e Alberto De March». L’attacco? «Corbanese e Giglio (del Montebelluna, ndr), che è a quota 9 gol senza calci di rigore». Unendo Belluno e Montebelluna insomma ne uscirebbe uno squadrone. «Sicuramente una formazione da secondo posto». Qualcuno mormora che per Vecchiato potrebbe scoccare l’ora del professionismo. «Non dipende soltanto dall’essere bravi. Bisogna riuscire a infilarsi nel giro, con il direttore giusto o il presidente che stravede per te. Ce ne sono tanti di ottimi allenatori in serie D». Pasa resta dov’è? «Qui o casa e bottega, sono tra amici. In più veniamo da un anno di grandi risultati e anche quest’anno sta andando alla grande. Inutile sottolineare che qui sto bene. Certo, se dovessero passare Bassano o Pordenone offrendo un giro tra i Pro perché no, ma dovendo restare in D…». È l’ora del pronostico. Come finisce domenica? «Di una cosa soltanto sono certo al 100 per cento. Che né io né Roberto Vecchiato, oggi firmeremmo per un pareggio».
Ore 19.50 – (Gazzettino, edizione di Belluno) 322 giorni dopo. Andrea Radrezza, atto III. Tutto è pronto, il bomber scalpita e la panchina gialloblù è pronto a ospitarlo. Come previsto prima delle vacanze, tanto da dare il benestare alla cessione di Samba Sadio, che in estate arrivò proprio per tappare il buco lasciato dal capitano, Montebelluna-Belluno sarà la partita in cui Andrea Radrezza tornerà a far parte dei convocati per una partita dei gialloblù. Esattamente 322 giorni dopo la sua ultima partita Radre sarà di nuovo uno dei protagonisti del campo. Già, perché sedersi in panchina vuol dire poter scendere in campo. «Di certo non viene per far numero – ammette Roberto Vecchiato a riguardo – se Andrea sarà in panca, e lo sarà, significa che all’occorrenza potrà pure scendere in campo. Vedremo domenica». La fine dell’incubo dunque è a un passo. La sua ultima partita in gialloblù fu Sanvitese-Belluno del 16 febbraio 2014, match durante il quale il ginocchio fece di nuovo e definitivamente crack condannandolo all’operazione. Il 3 marzo, giorno in cui andò sotto i ferri, iniziò il nuovo lento recupero, doloroso e difficile. «Senza la mia famiglia, mia moglie e mio figlio Nicolò – ci ha confessato Radrezza qualche giorno fa – non so se sarei tornato a giocare a calcio.È stata davvero dura, ci sono stati momenti in cui sembrava andare tutto storto e in cui le cose sembravano non migliorare. Se invece a Montebelluna scenderò in campo sarà grazie a loro». Prima però ancora un paio di allenamenti. Ieri a riposo, la truppa si allenerà questo pomeriggio e anche domani mattina, 24 ore prima del fischio d’inizio. Poi domenica mattina la partenza per Montebelluna per concludere il girone d’andata, al consueto orario delle 14.30.
Ore 19.30 – (Corriere delle Alpi) Va su un campo dove lo soddisfazioni arrivano con il contagocce il Belluno di mister Vecchiato, pronto ad andare al San Vigilio a ritrovare il suo ex mister Pasa, da sempre ben ricordato e applaudito dal pubblico gialloblù. Lo scorso anno uno dei pochi successi ottenuti in terra trevigiana, con Duravia e Corbanese a ribaltare il vantaggio biancoceleste di Perosin. Con un Samba in meno, ma un Radrezza in più a disposizione, non manca la voglia ai gialloblù di invertire la tendenze contro le formazioni della provincia confinante: Giorgione ed Union Pro sono state infatti, quest’anno, le uniche due squadre a portarsi via punti dal Polisportivo. E mentre a Valdagno si disputa un caldissimo Altovicentino – Biancoscudati Padova, il grifone bellunese ha una difficile ma ghiotta chance di ritornare al successo che manca in trasferta dal 15 novembre. Polemiche per il big match, Gli occhi degli appassionati sono tutti puntati su Valdagno dove è atteso lo scontro al vertice tra le due big del girone C. Una sfida ad alta tensione, con i tifosi padovani, che sui social network si sono già arrabbiati per i soli 1.500 biglietti messi a disposizione e per i prezzi non propriamente economici dei biglietti (15 euro il settore ospiti, 20 in tribuna centrale). Un vero e proprio antipasto di Lega Pro.
Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Da una parte l’Alessandria, dall’altra il calciomercato al via proprio alla vigilia dei 90’dell’Epifania al Penzo (ore 14) con i piemontesi. In avvio di 2015 ecco le due priorità di Ivone De Franceschi, ds di un Venezia che oggi riprenderà gli allenamenti dopo l’ultima pausa di capodanno. «Al mercato ci devo pensare io e non i giocatori – il «paletto» del dirigente lagunare, 41 anni ieri – i quali sono attesi da una gara molto importante. Ci teniamo a ripartire col piede giusto, sono convinto che se gli infortuni ci concederanno finalmente una tregua senz’altro risalire nel girone di ritorno». Il ds già dopo il 2-0 sul campo della Pro Patria aveva discusso col tecnico Michele Serena dei possibili rinforzi. «Qualche idea c’è, qualcosa mi piacerebbe fare però per tanti motivi oggi non sono nella situazione di poter decidere. Di sicuro non ci saranno stravolgimenti, in primis perché non ce n’è bisogno. I nostri «big»? Spero di non dover fare sacrifici». A fine mese rientrerà Espinal in un centrocampo che ha perso un titolare come Carcuro e non potrà schierare a lungo il ghanese Hottor. L’impressione è che qui serva metter mano. «In mezzo abbiamo poche alternative e vorrei che il mister ne avesse – ammette De Franceschi – tuttavia al momento potrei fare solo qualche scambio e sappiamo come questo tipo di operazioni non siamo mai facili». Determinante sarà l’eventuale disponibilità del patron Yury Korablin ad aumentare un po’ il budget. «Mi auguro per tutti che entro metà gennaio il presidente torni in città come ha promesso. L’ambiente e la squadra, che elogio di nuovo per la professionalità, il senso di responsabilità e l’attaccamento alla maglia dimostrate in una fase di insicurezza, possono solo trarre beneficio dalla presenza e dalla voce di Korablin. Ora però c’è l’Alessandria, tappa importante verso quella continuità di risultati che può farci fare un girone di ritorno di alto livello». Per la gara del 6 gennaio con i «grigi» è attiva la prevendita a prezzi scontati (www.fbcunionevenezia.com).
Ore 18.40 – (La Nuova Venezia) Il Venezia ritorna in campo oggi per riprendere la preparazione in vista della gara casalinga contro l’Alessandria in programma al Penzo martedì 6 gennaio (inizio ore 14), gara che sarà diretta dall’arbitri Eros Lacagnina di Caltanissetta. Quattro giorni dopo partirà il girone di ritorno con la trasferta (sabato 10) a Meda contro il Renate (ore 16). Si giocherà di sabato anche la partita in casa contro il Pordenone (seconda di ritorno, sabato 17 gennaio ore 15), mentre saraà di domenica, per il Venezia, la partita della terza di ritorno a Bolzano contro l’Alto Adige (domenica 25 gennaio ore 14.30). Tutto questo prima dell’anticipo televisivo programmato dalla Lega Pro per venerdì 30 gennaio, in occasione della partita in casa contro il Mantova (ore 20.45), Lunedì 5 gennaio inizia anche il mercato invernale che terminerà il 2 febbraio alle ore 23, tenendo anche conto della situazione finanziaria il Venezia non dovrebbe apportare tante varianti alla rosa attualmente a disposizione di Michele Serena.
Ore 18.20 – (La Nuova Venezia) «Un segnale incoraggiante, la conferma che il presidente Korablin non ha gettato la spugna». Dante Scibilia, direttore generale del Venezia accoglie con il sorriso la notizia che il proprietario russo non ha esercitato il diritto di recesso sull’acquisto dei terreni di Tessera, opzionati lo scorso marzo quando aveva versato circa mezzo milione di euro di caparra. Adesso alle intenzioni bisognerà passare ai fatti concreti, all’acquisto concreto dei quasi 30 ettari di terreni (22 da una parte della bretella che collega Mestre all’aeroporto, altri 7 e mezzo dalla parte opposta). «Ci sono passaggi che devono essere perfezionati» aggiunge Dante Scibilia, «il segnale è positivo, ma aspettiamo che sia il presidente Korablin a spiegare a tutti quali saranno i suoi passi successivi. Le ultime indicazioni lo danno in arrivo a gennaio, noi aspettiamo di ricevere la mail in cui ci comunicherà la data esatta, fino a quel giorno è inutile formulare ipotesi ulteriori sul suo arrivo a Mestre». L’ultima comparsa di Korablin a Venezia è datata a fine luglio quando incontrò il commissario Vittorio Zappalorto. Dall’inizio di luglio, Dante Scibilia, ha ricevuto il compito di curare la parte finanziaria e amministrativa del club arancioneroverde. «Sono stati sei mesi abbastanza complicati, anche se sono abituato, grazie al mio lavoro, a operare a livello di aziende. Siamo partiti con grande entusiasmiamo e con tanti progetti da sviluppare nel corso della stagione, anche per saldare sempre di più il rapporto con i nostri tifosi. La difficoltà di dialogare direttamente con il presidente, ma anche con i suoi intermediari, ha rallentato questa nostra volontà. Ci siamo adeguati a quel poco che c’era e tutte le iniziative sono state sviluppate a costo zero». Nel 2015 proseguiranno i contatti con il mondo scolastico. «Sì, partirà un nuovo progetto, destinato stavolta alle scuole superiori. Parleremo soprattutto di sport, ma siamo orgogliosi di quanto fatto con il settore giovanile nei primi mesi della nuova stagione, grazie alla dedizione di Mattia Collauto e dei suoi allenatori». Sei mesi in altalena per la squadra allestita da De Franceschi, riaffidata inizialmente ad Alessandro Dal Canto e poi a Michele Serena. «Io sono molto contento dei giocatori» osserva Dante Scibilia, «anche se la classifica non rispecchia, al momento, il reale valore di questa squadra. Da quando è arrivato Serena si è registrato un cambio di atteggiamento in campo, il Venezia si è sempre espresso su buoni livelli. Qualche errore è stato compiuto, altrimenti la classifica ci sorriderebbe di più. Errori che ci sono costati punti preziosi con Lumezzane e Bassano, partite dove eravamo in vantaggio e non dovevamo perdere. Anche con Dal Canto, pur non giocando benissimo, ci potevano scappare altri punti, ad esempio a Pordenone e con il Monza».
Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Il Real Vicenza, smaltito il panettone, è tornato in campo per la preparazione in vista del match con il Pavia del 6. Bruno e compagni si sono ritrovati a sgambettare sul campo in erba sintetica di via Calvi, malgrado il freddo e la neve. L’amichevole di fine anno con l’Este (finita 3-0 con reti di Vannucci, Galuppini su rigore e Chiarello) è servita per non far allentare la tensione e ridare un pò di gamba ai giocatori, tra i quali non mancano gli acciaccati. Preoccupa un pò Polverini, che è ancora in fase di recupero; difficile il suo recupero completo per il match con il Pavia. Bardelloni ha appena smesso le stampelle, dopo l’operazione di pulizia al ginocchio destro. Operazione che l’ha costretto a un surplus di lavoro fisioterapico che gli ha accorciato le ferie (per lui solo tre giorni, dal 24 al 27). Ma il torello bresciano ha una fibra d’acciaio e non vorrebbe mancare contro il Pavia; difficile un suo recupero, lo rivedremo almeno in panca. Cominciano prepotentemente a farsi sentire, intanto, le prime illazioni del mercatino di riparazione di gennaio. Ha del clamoroso il ventilato ritorno di Danilo Alessandro, che a Caserta non trova spazio (un solo gol su undici presenze). La società conferma che l’interesse non è campato in aria e anzi c’è molto di concreto, e la Casertana ha già deciso di cedere in prestito l’ex capocannoniere. C’è però l’incognita Pro Piacenza, club del girone B favoritissimo, per antichi rapporti d’amicizia con la Casertana, nella corsa al bomber romano. È priva di fondamento, invece, la voce di una forte attenzione del Bassano per Lavagnoli. Ad Antonino Asta l’esterno piace moltissimo, non è un mistero, ma i giallorossi non sembrano intenzionati a un mercato aggressivo, mentre il Real non ha nessuna intenzione di cederlo.
Ore 17.40 – (Giornale di Vicenza) Per Alessandro la Pro Piacenza è in vantaggio ma al Real Vicenza piace anche Ragatzu. Il mercato è cominciato e nelle ultime ore si sono diffuse voci di un possibile interessamento biancorosso per l´attaccante sardo della Pro Vercelli Daniele Ragatzu, 7 presenze finora in B con i piemontesi. Sono voci e niente più ma il Real Vicenza dimostra di essere attivo e di voler portare a casa un attaccante da affiancare a Sasà Bruno. Il primo della lista rimane però sempre Danilo Alessandro, che come abbiamo riportato nei giorni scorsi potrebbe fare ritorno al Real Vicenza. Bomber biancorosso nella passata stagione con 19 reti, Alessandro è oggi un giocatore della Casertana, club al quale il Real l´ha ceduto in estate e a cui l´attaccante si è legato per due anni. Le possibilità che il fantasista romano torni a Vicenza appaiono concrete, come ha lasciato capire anche la dirigenza biancorossa. In queste ultime ore, però, su Alessandro avrebbe accelerato la Pro Piacenza dove peraltro militano già altri due ex biancorossi, Gaetano Porcino e Omar Torri. Si dice che la Casertana abbia dato il benestare per la cessione in prestito di Alessandro al club piacentino ma il Real Vicenza, che riaccoglierebbe volentieri il giocatore sbocciato con il tecnico Mario Vittadello, resterebbe in corsa. L´ex biancorosso ha collezionato con i rossoblu campani 11 presenze e un gol. Si lavora naturalmente anche sul campo. Il 2014 è stato carico di soddisfazioni per i biancorossi, che hanno visto trasformarsi in realtà il sogno della Lega Pro unica e una volta centrata la terza serie si sono affermati nella parte alta della classifica, perdendo due soli incontri finora. Quali sono i propositi per il 2015? Agguantare i playoff. Ma prima viene la salvezza. Si ricomincia martedì, dal Menti. Il Real Vicenza affronterà il Pavia, alle 18, per l´ultima gara del girone di andata. Nel giro di qualche giorno i ragazzi di Michele Marcolini torneranno in campo, sempre in casa, contro la Feralpi Salò, primo turno del ritorno, alle 17.
Ore 17.20 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Il Bassano Virtus dà il benvenuto al 2015 salutando l’anno più importante della sua storia calcistica, i 365 giorni che hanno portato vittoria del campionato, Super Coppa e primato nella nuova C Unica. Il nuovo anno si apre con la squadra di mister Asta che dopo la pausa torna al lavoro per preparare la sfida del 6 contro la Feralpi Salò, già affrontata (e battuta) in Coppa. Una sfida non facile, come spiega il difensore Giusto Priola, titolare, sempre in campo. «Non sarà facile, la Feralpi è una squadra di categoria che veleggia in alta classifica – spiega l’ex Trapani – siamo molto concentrati per questa gara, vogliamo iniziare con il piede giusto». E la ricetta di Priola è semplice. «Dobbiamo cominciare questo anno come abbiamo finito lo scorso, senza guardare gli altri ma solo pensando al nostro. Se continueremo a giocare con la nostra determinazione e voglia, sono convinto che i risultati continueranno a venire». Anno nuovo, nuova storia da scrivere. «Ci siamo tolte grandi soddisfazioni in questi ultimi mesi, il Bassano ha un grande gruppo e ho capito il perché hanno fatto bene anche prima del mio arrivo». Priola è un titolarissimo. «Ho scelto di scendere di categoria per trovare e ritagliarmi i miei spazi, a Bassano pur trovando una squadra completa fortunatamente sto giocando molto. La speranza è di continuare a giocare così anche nel girone di ritorno». Contro il Feralpi Salò si chiude l’andata. «Il ritorno sarà una battaglia, questo è un campionato lungo che sembra la Serie B, non sono meravigliato dalla classifica corta. In questi ultimi mesi sono emersi i valori delle squadre, Novara e Alessandria sono uscite e hanno raggiunto la parte alta della classifica. Il Bassano? Ripeto, noi dobbiamo pensare a continuare a giocare come sappiamo senza cambiare atteggiamento o guardare la classifica».
Ore 17.00 – (Giornale di Vicenza) Riprende stamane la raffica di doppie sedute di lavoro fissate nello specialissimo menu dello chef Asta per lasciarsi alle spalle anche il break di Capodanno e far smaltire il cenone alla truppa. Da adesso ritmi serratissimi sino a martedì in vista del match di Salò che mette in palio il titolo d´inverno, platonico finchè si vuole ma che ingolosisce Bassano che nel 2014 ha fatto scorpacciata di trofei e medaglie. Una volatona a cui partecipano pure Novara, Alessandria e Pavia, con i primi favoriti dal calendario nonostante il punto in meno. E se il digì Seeber ribadisce l´intenzione di rimanere vigili sul mercato di gennaio («Qualora si presentasse un´opportunità favorevole non ci tireremmo indietro – sottolinea – soprattutto in proiezione futura, spendibile cioè anche nella stagione ventura»), proprio il manager di via Piave rimarca un concetto per l´immediato. «È l´atteggiamento che conta – riflette – nell´ultima settimana di torneo si è visto il meglio e il peggio del Bassano: il secondo tempo negativo di Renate e le prestazioni di livello superiore ad Alessandria e col Monza in casa. Quindi dipende da noi e dalla testa con cui affrontiamo ogni sfida, poichè le qualità e le potenzialità sono chiare». La Lega Pro ha comunicato date e orari della seconda e terza giornata di ritorno: il Bassano giocherà con l´Alto Adige sabato 17 gennaio al Mercante alle 16, poi in trasferta con la Giana Erminio sabato 24 al Brianteo di Monza alle 14,30. Ricapitolando, il programma delle prossime 4 gare vedrà i giallorossi il martedì dell´Epifania a Salò con la Feralpi alle 16, sabato 10 gennaio a Pavia per la prima del ritorno alle 20,45 (diretta tv su Raisport 1), quindi le due partite citate. Nel frattempo sono state rese note le designazioni arbitrali di martedì: a Salò dirigerà Antonio Rapuano di Rimini con Samuele Garavaglia di Novara e Gianluca Sechi di Sassari. Infine domani sera la squadra e lo staff virtussino saranno ospiti dalle 19 del Civico 130 di via Capitan Alessio a Rosà per un aperitivo di buon 2015 coi tifosi e gli sportivi.
Ore 16.40 – La rifinitura dei Biancoscudati si terrà a porte chiuse domani mattina all’Appiani.
Ore 16.10 – Qui Appiani: termina l’allenamento.
Ore 15.50 – Qui Appiani: fasi finali dell’allenamento odierno, provate soprattutto le situazioni da palla inattiva. Si vedono in campo anche Petkovic e Zubin.
Ore 15.37 – (Biancoscudati Padova) La Biancoscudati Padova informa che questa mattina nella Questura di Vicenza si è tenuta la riunione del Tavolo Tecnico in vista della gara di domenica contro l’Altovicentino. Preso atto dell’esaurimento di tutti e 1500 i tagliandi del Settore Ospiti messi a disposizione dei tifosi padovani nei giorni scorsi, la Questura di Vicenza ha stabilito che siano messi a disposizione ulteriori 500 biglietti del Settore Tribuna Laterale Ovest (Settore E) di cui 250 sono stati riservati dalla Questura berica ai tifosi organizzati della Tribuna Fattori e dell’Aicb. I restanti 250 biglietti saranno posti in vendita nella sala stampa dello stadio Euganeo domani, sabato 3 gennaio 2015, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 18.30, salvo esaurimento degli stessi. Per accedere alla sede della Biancoscudati, utilizzare l’ingresso “C” della Tribuna Centrale Ovest. Il costo dei biglietti sarà di 15,00 euro. Il numero massimo di biglietti acquistabili per persona è stato fissato a 10. Come arrivare allo stadio. Per arrivare allo Stadio Dei Fiori di Valdagno (viale Carducci) si consiglia di percorrere l’autostrada A4 in direzione Milano e uscire al casello di Montecchio. Di lì, prendere in direzione Valdagno – Recoaro. Il parcheggio riservato ai tifosi padovani è il park “Ospedale”, con capienza 200 posti auto. L’apertura dei cancelli dello stadio sarà effettuata alle 12.45. Per non congestionare l’afflusso agli ingressi si consiglia di recarsi allo stadio con congruo anticipo.
Ore 15.35 – AltoVicentino-Padova, ufficiale: concessi altri 500 biglietti.
Ore 15.20 – Prime indiscrezioni sui biglietti per AltoVicentino-Padova: concessi meno dei 1.000 richiesti, a breve un dato ufficiale.
Ore 15.10 – Tre erano, e tre rimangono. Brutte notizie per Matteo Dionisi: la Corte Sportiva d’Appello ha difatti respinto il ricorso del Padova riguardante le tre giornate di squalifica comminate al difensore biancoscudato, espulso contro il Legnago. Mister Parlato non potrà dunque contare su Dionisi in vista della gara con l’AltoVicentino.
Ore 15.08 – AltoVicentino-Padova, respinto il ricorso per Matteo Dionisi: il difensore sarà assente domenica.
Ore 14.50 – Qui Appiani: Biancoscudati al Monti per il riscaldamento.
Ore 14.30 – Qui Appiani: Biancoscudati in spogliatoio, sessione video di studio dell’AltoVicentino.
Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Con 3.176 minuti, praticamente quasi 53 ore, è il calciatore che nel 2014 ha indossato più a lungo la maglia biancorossa. Alessandro Camisa, il capitano del Vicenza, archivia con soddisfazione l’anno che si è appena concluso. «Abbiamo iniziato in Lega Pro e lo chiudiamo in Serie B, per di più con una buona classifica al termine del girone di andata – sottolinea Camisa – Pur grazie al ripescaggio abbiamo riconquistato la cadetteria e questo ha rappresentato la svolta nel bilancio dell’anno che si è appena chiuso». Per il futuro, il capitano del Vicenza vuole a tutti i costi il mantenimento della B, magari raggiungendolo senza particolari affanni. «Abbiamo girato a quota 27 che, considerato tutti i problemi che abbiamo dovuto superare, è un buon bottino – chiarisce il capitano – Ma ne mancano almeno altri 23 per arrivare a 50 punti che quasi sempre garantisce la salvezza. Per riuscirci dovremo continuare sulla strada intrapresa, continuando a giocare con grinta e determinazione, caratteristiche fondamentali nel torneo cadetto ». Del mercato di gennaio Camisa non vuol parlare, ma ci tiene a sottolineare che chi arriverà dovrà inserirsi nel gruppo. «Di chi andrà e chi arriverà se ne occupa la società – precisa – quello che è certo è che chiunque approderà in biancorosso dovrà farlo sposando la causa, remando compatto con noi per centrare l’obiettivo primario della salvezza».
Ore 13.40 – (Giornale di Vicenza) I 27 punti con cui il Vicenza ha chiuso il girone d´andata sono un ottimo bottino, se consideriamo che fino al 31 agosto la rosa era stata allestita per la Lega Pro, che è stata rifatta in dieci giorni dopo il ripescaggio in B, che l´avvio con 6 partite in venti giorni non ha consentito di far diventare squadra un gruppo rivoluzionato, che cammin facendo gli infortuni hanno privato l´attacco di due giocatori importanti, Maritato e Ragusa. Prospettive. Ma i 27 punti a fine andata quanto valgono se confrontati agli altri campionati biancorossi di B a 22 squadre (la formula esiste dal 2004-05) e in proiezione quanto valgono a fine stagione? Guardando i numeri che pubblichiamo nel grafico di questa pagina si può dire che 27 punti a metà stagione lasciano aperta la strada a qualsiasi conclusione, in positivo e in negativo: tutto resta in gioco. Top e flop. I 27 punti raccolti da Lopez (10 sotto la sua gestione) e da Marino (17 punti il bottino con il tecnico siciliano in panchina) sono una quota medio-alta nelle dieci stagioni considerate. Meglio di tutti ha fatto il Vicenza di Maran che nel torneo 2010-11 raccolse ben 30 punti nell´andata, sgonfiandosi poi nel ritorno (solo 24). E comunque la separazione dal bravo tecnico trentino, che continua ad allenare in A, resta una delle scelte più negative, visto anche quello che successe l´anno dopo. Peggio di tutti a metà torneo ha fatto Gregucci con i “famosi” 16 punti della stagione 2007-08: un mercato invernale onerosissimo (gli arrivi fra gli altri di Fortin, Bernardini, Zampagna) e i 29 punti del ritorno poi fecero il miracolo della salvezza ma soltanto perché dietro andarono davvero molto piano. Occhi aperti. I 27 punti conquistati dal Vicenza al giro di boa, ha perfettamente ragione Marino che lo ha già sottolineato, non consentono di vivere sugli allori, non lo permette la serie B, campionato che concede chance imprevedibili ma che nasconde anche tranelli impensabili. Per esempio: in tutti e due i tornei in cui è andato ai playout il Vicenza aveva chiuso l´andata a 26 punti, appena uno in meno della stagione in corso. Eppure non bastarono per gestire bene il ritorno. Nel torneo 2004-05, con Viscidi alla guida, la squadra ne conquistò 23 nella seconda parte e a quota 49 finì allo spareggio-salvezza perso con la Triestina, con retrocessione sul campo e prima riammissione in B a tavolino. Nel campionato 2011-12 il Vicenza alla virata aveva ugualmente 26 punti, ne conquistò appena 18 nel ritorno e malgrado l´incredibile altalena in panchina (da Baldini a Cagni, a Beghetto, a Zanini e di nuovo a Cagni) chiuse a 44, obbligato di nuovo ai playout, persi anche stavolta, contro l´Empoli. Qualche settimana dopo la retrocessione venne “sanata” dalla seconda riammissione in B decisa dalla giustizia sportiva. Dunque massima attenzione, i 27 punti non sono garanzia di nulla in vista della seconda parte della stagione. Quota salvezza. Quanti punti serviranno al Vicenza per centrare l´obiettivo dichiarato dalla società subito dopo il ripescaggio in B di agosto (terza risalita a tavolino dopo l´eliminazione ai playoff di Lega Pro di maggio)? Marino individua in 50 punti la quota per essere al sicuro e non sbaglia. È la media, ma poi dipende molto dalle stagioni. In quelle che abbiamo considerato, appunto da quando la serie B è a 22 squadre, nel torneo 2009-10 la quota-salvezza, senza playout ovviamente, fu molto alta: 52 punti. Al contrario nel torneo 2007-08 il Vicenza si salvò con 45 punti senza fare lo spareggio-salvezza perché l´Avellino chiuse 9 punti più in basso e la regola, tuttora in vigore, dice che bastano 5 punti di distacco dalla quint´ultima perché la quart´ultima retroceda direttamente. Ritmo. A guardare la statistica delle passate stagioni il Vicenza di rado è riuscito a giocare un girone di ritorno a passo di carica. Meglio di tutte le squadre di Gregucci che per due anni di fila (2006-07 e 2007-08) ottennero 29 punti nella seconda metà della stagione. Il risultato peggiore, 18 punti, sempre nell´anno “maledetto” 2011-12, chiuso con la sconfitta contro l´Empoli ai playout. Certezza. Chiaro che i 27 punti dell´andata sono un bel tesoretto, adesso si tratta però di farlo fruttare al meglio per arrivare a maggio al traguardo.
Ore 13.20 – Previste a breve notizie riguardo alla richiesta di altri 1.000 biglietti avanzata dal Padova per la sfida di domenica con l’AltoVicentino: si attende di conoscere la decisione che la Questura di Vicenza sta prendendo in questi minuti.
Ore 13.00 – (Gazzettino) Un 2014 in chiaroscuro per il Cittadella, un anno nuovo dove si farà tutto il possibile per non perdere il «tesoro» che si chiama «serie B». Andrea Gabrielli fa il riassunto dell’anno solare appena conclusosi, che ha regalato ai colori granata la sesta salvezza consecutiva nel campionato cadetto, ma ha lasciato in eredità anche l’ultimo posto in classifica a metà del torneo attualmente in svolgimento: «La prima parte del 2014 è stata entusiasmante – ricorda il presidente -. Abbiamo salvaguardato la categoria con una rimonta incredibile, la nuova stagione invece ha confermato le sofferenze vissute negli anni scorsi». Che non erano state messe in preventivo: «Si è lavorato tanto nella scorsa estate per allestire una rosa all’altezza della serie B, confermando pedine importanti dell’organico, penso a Rigoni tanto per fare un nome, e facendo arrivare gente esperta come Sgrigna, Coralli, lo stesso portiere Valentini. No, non pensavamo davvero di trovarci in una così scomoda posizione a metà campionato». Le cause sono note: «Purtroppo abbiamo patito tanti infortuni, diversi volti nuovi arrivati a Cittadella sono rimasti tali perché si sono soltanto intravisti in campionato. Ci dispiace, perché con l’organico al completo nelle prime giornate avevamo fatto vedere tante cose buone e raccolto risultati. Solitamente si tende a tirare in ballo chi non c’è per giustificare qualcosa, ma non è nel nostro caso. Siamo ultimi in classifica, la situazione però non è disastrosa perché la classifica è molto corta, c’è tutto il tempo per tirarci fuori». La fiducia nella squadra è intatta anche nel massimo dirigente: «Credo nella qualità del gruppo, ma è chiaro che si deve cambiare registro. Lavorare tanto anche a livello mentale perché sinora è mancata la continuità, ci sono stati tanti alti e bassi che ci hanno penalizzato». Ecco le prossime mosse di Andrea Gabrielli: «Personalmente farò tutto il possibile per aiutare il Cittadella. Cerco di stare sempre vicino alla squadra, anche in trasferta, a contatto con i giocatori e i miei collaboratori. È intenzione della società lasciare l’ambiente sereno, affinché si possa lavorare nella massima tranquillità. Tutti gli addetti ai lavori hanno la mia fiducia, a partire dall’allenatore Foscarini, e lui lo sa: anch’egli sta offrendo il massimo in questo momento difficile». A breve la copertura della tribuna est, a testimonianza che la società crede nel progetto cadetto: «Vogliamo dare continuità alla nostra storia, anche negli investimenti. Nello stadio si è già investito tanto per adeguarlo alla serie B, cercheremo di migliorarlo ancora». Ci sarà da investire anche nel mercato di riparazione: «Non ci saranno stravolgimenti nella rosa, contiamo di recuperare gente come Schenetti. È chiaro però che tre, quattro innesti sono necessari per rinforzare anche numericamente la squadra. Non sono stati fatti ancora nomi precisi, li faremo nei prossimi giorni incontrandoci con Marchetti e Foscarini». Il desiderio del presidente per il nuovo anno: «Sarebbe bello vincere tutte le partite per fare tutti contenti, anche i nostri tifosi, ma mi accontento della salvezza».
Ore 12.40 – (Mattino di Padova) Retrocessione diretta per quanto riguarda il possesso palla. Un campionato più che dignitoso, invece, per quanto concerne l’insieme delle voci raccolte sotto l’etichetta di “pericolosità”. A metà stagione è curioso andare a spulciare le classifiche della Panini Digital, diffuse dalla Lega serie B relative al campionato in corso. È un gioco, per carità, tuttavia utile per capire cosa non ha funzionato nel cammino del Cittadella, ultimo nella sola classifica che veramente conta: quella dei punti. Tiri dentro. Ci si basasse solo sul numero delle conclusioni indirizzate nello specchio della porta avversaria, il Citta sarebbe undicesimo, con una media di 4.6 a gara, la stessa del Pescara. Davanti a tutti c’è il Bari, con 5.7, mentre la capolista Carpi fa solo leggermente meglio dei granata, con una media di 4.7. Va da sé che c’è modo e modo di tirare. Palle giocate. Si ha quando un giocatore entra in possesso di palla, tenendo presente che, se la tocca più volte nella stessa azione individuale, viene conteggiata una sola palla giocata. Il Citta qui è sedicesimo, con una media di 513.1 a partita, in una classifica in cui svetta il Perugia (595.8). Passaggi riusciti. Perugia davanti a tutti con il 67.2% dei suoi passaggi che arrivano a destinazione e Cittadella in zona playout: diciottesimo con il 57%. Supremazia territoriale. È il tempo di possesso palla di una squadra nella metà campo avversaria. Domina il solito Perugia, con 11’01” di media, e il Citta è ancora da playout: diciannovesimo con 8’07”. Pericolosità. È un indice composito, che misura la produzione offensiva di una squadra considerando possesso palla, capacità di verticalizzare, di tirare e di creare occasioni da rete. Sotto tale aspetto gli uomini di Foscarini sarebbero tranquillamente salvi: dodicesimi con un indice di 46.0, con il Livorno in vetta a quota 50.8. Possesso palla. Ventunesimi. È la voce in cui Pellizzer e soci si piazzano peggio, con una media di 22’02” di controllo della sfera a partita, in una graduatoria dominata dal Perugia, che mette assieme 27’21” a gara. La vera sorpresa, però, è legata alla posizione del Carpi capolista, l’unica squadra di tutta la categoria a stare dietro ai granata, con una media di 21’22” a match. Giusto per ribadire che non conta solo tenere palla ma come la si tiene e quanto rapidamente si sa ribaltare il gioco. Ma anche che riflettere sui numeri ha senso, senza esagerare, perché alla fine conta solo buttarla dentro.
Ore 12.20 – L’arbitro di AltoVicentino-Padova sarà il signor Daniele De Remigis di Teramo, coadiuvato dagli assistenti di linea Vayr e Biava.
Ore 12.00 – (Gazzettino) C’è un giocatore che toglierebbe al Padova? «Ci sono diversi giocatori che hanno qualità e carriere importanti alle spalle. Ciò che spicca è che molti hanno già giocato insieme e conoscono l’allenatore, e finora hanno fatto qualcosa di eccezionale. Temo nel complesso il Padova e quello che rappresenta con la sua storia, le persone serie che ci sono e tutta l’atmosfera che ha attorno. Domenica non incontriamo la prima in classifica, incontriamo il Padova che è qualcosa di più». Al seguito dei biancoscudati ci saranno molti tifosi. «Sono una forza in casa e in trasferta, è senza dubbio un grande vantaggio. Però non saremo condizionati, in campo vanno i giocatori. Abbiamo grande rispetto per il Padova, ma cercheremo di metterli in difficoltà in tutti i modi». Un flash sulla sua esperienza all’ombra del Santo. «Conservo un bel ricordo. Ero all’inizio della mia carriera, mi vengono in mente l’Appiani, le vittorie e la promozione in serie B, l’attaccamento dei tifosi alla squadra. Ho sempre un grande rispetto per la piazza e per i suoi tifosi che non cancellerò mai, anche se adesso mi concentro sul presente. L’anno scorso con la Reggina siamo riusciti a fermare il Padova (2-2), quest’anno dobbiamo ripeterci con l’Altovicentino».
Ore 11.50 – (Gazzettino) Chi è la favorita domenica tra Padova e Altovicentino? «Sono due belle squadre che meriterebbero di salire di categoria per quello che hanno fatto vedere nel girone di andata». Ma c’è posto in Lega Pro solo per una. «Ce la giocheremo e non è detto solo con il Padova dato che ci sono altre squadre importanti. Anche se attualmente i biancoscudati sono davanti con numeri strepitosi e noi siamo la diretta antagonista. Cercheremo di dare filo da torcere fino alla fine». Come sta preparando questa super sfida? «Sto provando diversi moduli e mi sto concentrando molto sul Padova. Conosco Parlato, è un amico. Ci siamo ritrovati come avversari per tutta la nostra carriera come giocatori e come allenatori, e ci troviamo anche sempre al mare a Porto Santa Margherita di Caorle. Conosco bene anche il preparatore atletico biancoscudato Marin che è mio compaesano e ha lavorato con me a Jesolo. So il valore delle persone che ci sono al Padova». Parlato l’ha chiamata quando è approdato all’Altovicentino? «No, giustamente non era il caso. Ma lo stimo molto ed entrambi siamo ambiziosi. Sarà una bella sfida».
Ore 11.40 – (Gazzettino) Con la Reggina una stagione fa in serie B, e con l’Altovicentino domenica nel giorno del suo debutto in panchina. Diego Zanin incrocia da tecnico per la seconda volta in pochi mesi il Padova, senza dimenticare il suo passato come attaccante biancoscudato con tanto di promozione in serie B (1986-1987). «Ci si affronta in situazioni diverse, ma sempre con grande voglia e spirito – esordisce Zanin -. Il Padova ha vissuto una serie di vicissitudini, mentre io sono uscito dal calcio a maggio per ragioni famigliari rifiutando diverse opportunità in questi mesi e adesso riprendo incontrando proprio i biancoscudati». Per lei, come detto, sarà l’esordio alla guida dei vicentini. «Sono arrivato da una settimana e ho diretto pochi allenamenti. Di tempo non ce ne è stato moltissimo, anche se ho trovato un gruppo di valore che ha perso punti per vari motivi. Affrontiamo con grande rispetto una compagine importantissima come il Padova. È l’ultima partita del girone di andata, ma non inciderà sul campionato dato che è ancora molto lungo».
Ore 11.30 – In corso in questi minuti a Vicenza la riunione che porterà ad una decisione definitiva riguardo alla richiesta di altri 1.000 biglietti avanzata dal Padova per la sfida di domenica con l’AltoVicentino.
Ore 11.20 – (Gazzettino) In attacco ci sono Ferretti, Amirante, Zubin, Pittarello, senza dimenticare che anche lei agisce in posizione offensiva. «Anche se qualcuno non è al 100 per cento, la speranza è recuperare tutti per domenica in modo da avere tutta l’artiglieria a disposizione. Più siamo forti e meglio è». Proprio lei è il cannoniere della squadra con dieci sigilli. «Spero di continuare così che aiuta anche ad arrivare all’obiettivo principale di restare primi in classifica. Ma mi interessa soprattutto giocare bene, poi in teoria i gol dovrebbero arrivare di conseguenza». Anche a Valdagno avrete al vostro fianco i tifosi: già venduti 1.500 biglietti. «Spero che ne mettano a disposizione altri, la tribuna riservata agli ospiti potrebbe tenere un numero superiore di persone. Credo che il numero sia stato dettato da ragioni di sicurezza, ma l’auspicio è che diano altri tagliandi e che i tifosi biancoscudati invadano pacificamente Valdagno. Voglio vedere il solito muro di tifosi». Con un seguito del genere avete ancora più responsabilità. «Sappiamo cosa rappresentiamo e deve essere sempre uno stimolo. Siamo contenti e orgogliosi di avere questa responsabilità». Cosa si aspetta dal 2015? «Di continuare a restare in testa alla classifica fino al termine del campionato».
Ore 11.10 – (Gazzettino) Incluso il presidente Dalle Rive? «Lui mi ricorda sempre con piacere e ha ripetuto più volte di avere sbagliato a lasciarmi andare via. Ho un bel ricordo del presidente, non ho il dente avvelenato. Mi sono comportato sempre in maniera educata nei suoi confronti». Tra Padova e Altovicentino chi è la favorita domenica? «Penso che sia davvero una partita da tripla. Se andassimo a Valdagno con l’idea di non perdere e di giocare una gara accorta, ci riuscirebbe. Ma andremo con l’intenzione di vincere, pur sapendo di affrontare una squadra che ha qualità». C’è un giocatore che toglierebbe a loro? «I ragazzi che sono rimasti dall’anno scorso sono tutti bravi, come Dal Dosso, Pozza e Roveretto. Quelli nuovi non li conosco, se non qualcuno di nome. Ma sono una squadra forte, ce ne sarebbe da togliere più di uno». Sulla panchina dei vicentini è arrivato Zanin. «Lo conosco come persona e come giocatore perché quando ero a Portogruaro si è allenato con noi. Come tecnico parlano i risultati, è un ottimo allenatore». Tornando agli affari biancoscudati, non avete però niente da temere. «Sicuramente, abbiamo le nostre certezze. E non siamo ancora a pieno regime. Sappiamo di essere ancora più forti di così».
Ore 11.00 – (Gazzettino) Marco Cunico, domenica affronta l’Altovicentino con il quale ha giocato l’anno scorso. Come sta vivendo questo periodo di avvicinamento alla gara? «Sono tranquillo. In questi giorni non ho pensato alla partita, ma solo a far passare la febbre, e ci sono riuscito. Adesso punto ad allenarmi al meglio». La squadra sente l’importanza della sfida? «Noi siamo primi e loro secondi, è normale che sia una gara più bella delle altre. Ma anche se dovessimo perdere cambierebbe poco dato che saremmo sempre avanti di due punti in classifica. Lo stesso nel caso di un pareggio, anche se non sarebbe male restare a più cinque. L’unico risultato che avrebbe un peso diverso sarebbe una nostra vittoria, fermo restando che il campionato è ancora lungo». Tornando a lei, era rimasto soddisfatto della sua parentesi con l’Altovicentino? «No, non ho potuto dimostrare quello per cui ero stato preso. Diciamo che non ho giocato come posso per colpa mia e basta». Che effetto le fa incontrare la sua ex squadra? «Non mi fa un effetto particolare, se non quello di rivedere i pochi compagni che sono rimasti dall’anno scorso e con i quali sono in ottimi rapporti. E rivedo volentieri anche i membri della società».
Ore 10.50 – (Gazzettino) Primo allenamento del nuovo anno ieri per i biancoscudati con una novità: la seduta è stata effettuata a porte chiuse per preparare al meglio la trasferta con l’Altovicentino. Prima di iniziare il lavoro Parlato ha tenuto a rapporto in campo la squadra per qualche minuto, e a seguire con i giocatori e lo staff tecnico si sono intrattenuti il presidente Giuseppe Bergamin, l’amministratore delegato Roberto Bonetto e il collaboratore dell’area tecnica Marco Bergamin, con tanto di applauso finale dei giocatori. Quanto alla seduta, i biancoscudati si sono cimentati in una partitella in famiglia sotto lo sguardo attento del tecnico, alla quale non hanno preso parte Petkovic (infortunio all’adduttore) e Zubin, con l’attaccante che ha seguito un programma di lavoro differenziato. Per festeggiare il 2015 al termine dell’allenamento salsiccia, salame e polenta alla griglia cucinati nel cortile dell’Appiani dal dirigente accompagnatore Pierino D’Ambrosio. Il dolce è stato portato invece da Busetto che proprio ieri ha compiuto diciannove anni. Oggi, intanto, è atteso l’esito del ricorso contro la squalifica di tre giornate a Dionisi.
Ore 10.40 – (Gazzettino) È già alta la febbre per la super sfida con l’Altovicentino. Mercoledì in appena due ore sono stati polverizzati i 1.500 biglietti riservati al popolo biancoscudato per il settore ospiti dello stadio dei Fiori di Valdagno. E così oggi alle 11 in occasione della riunione con le autorità di pubblica sicurezza in questura a Vicenza il club biancoscudato chiederà che vengano messi a disposizione altri tagliandi per soddisfare la richiesta dei propri tifosi che attualmente sono senza. All’incontro sarà presente il presidente Giuseppe Bergamin. «Noi faremo richiesta per avere altri mille biglietti, poi vediamo quelli che ci daranno. Credo che nella tribuna riservata agli ospiti dello stadio di Valdagno ci stiano almeno duemila persone. L’Altovicentino ci ha già fatto sapere che per loro non c’è alcun problema se la questura dà il via libera». E aggiunge: «Se mercoledì in un paio d’ore ne sono stati bruciati 1.500, significa che qualcuno non è riuscito a prenderlo. So che anche i ragazzi della tribuna Fattori sono riusciti ad acquistare pochissimi tagliandi. Sono fiducioso che la questura di Vicenza darà una deroga e che l’Altovicentino si strutturerà per accogliere i nostri tifosi». Si attendeva un boom di richieste così alto? «La partita è attesa da qualche settimana, ma mi aspettavo che i 1.500 tagliandi venissero venduti in due-tre giorni, e non in due ore. Tra l’altro un biglietto costa 15 euro, con un rincaro del cinquanta per cento rispetto al prezzo dei tagliandi nelle altre trasferte, e li hanno comprati lo stesso». L’Aicb ha organizzato cinque pullman per domenica, anche se non tutti sono ancora in possesso del tagliando per lo stadio. «Sono una quarantina le persone senza biglietto – afferma il presidente Giorgio Ferretti – Speriamo che la vendita venga riaperta, vogliamo andare via tutti». Tornando a mercoledì, giorno di apertura della prevendita, la sede biancoscudata è stata presa d’assalto dai tifosi: una coda continua che partendo dalla porta d’ingresso della sala stampa ha raggiunto la rampa di scale che conduce all’uscita dello stadio.
Ore 10.20 – Disponibili sulla nostra pagina Facebook altre foto inviateci da Irene direttamente dallo stadio “Dei Fiori” di Valdagno.
Ore 10.00 – La foto principale ci è stata inviata pochi minuti fa da Irene (che ringraziamo) e ritrae le attuali condizioni del rettangolo di gioco dello stadio “Dei Fiori” di Valdagno, dove domenica si disputerà AltoVicentino-Padova. Il campo risulta al momento ghiacciato e con neve residua in molte zone.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Dura, però, lasciare fuori contemporaneamente tre esterni in forma come Petrilli, Ilari e Aperi. Ecco perché, in questo caso, uno dei tre potrebbe giostrare da seconda punta. Altrimenti, si può sempre fare affidamento al “4-2-3-1”. In questo caso tornerebbero in corsa tutti e tre gli esterni, con Cunico sempre trequartista e un centrocampo di under, Mattin-Mazzocco. In alternativa quest’ultimo può sempre alzarsi nel ruolo di ala e lasciar spazio in mezzo a Nichele o Segato. Il tutto in attesa di capire quale sarà la decisione della Corte di giustizia, che oggi dovrà pronunciarsi sul ricorso del Padova in merito alle tre giornate di squalifica comminate a Dionisi. Dovesse arrivare lo sconto, anche il terzino tornerebbe disponibile. Tanti dubbi e una sola certezza: il successo riscosso ieri pomeriggio, al termine dell’allenamento, dalla grigliata messa in piedi nel parcheggio dell’Appiani da Pierino D’Amborsio, con la quale la squadra, lo staff tecnico e i due soci Bergamin e Bonetto hanno festeggiato l’anno nuovo.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Ecco perché dovrà giocare Cicioni, che è un “over”, con le quattro caselle degli “under” da riempire. Tre posti sono prenotati da Busetto, Degrassi e Mazzocco. L’ultimo se lo giocano, con ogni probabilità, Pittarello e Mattin. Due punte. L’abbondanza, invece, è in avanti, dove Ferretti ha recuperato e sta rientrando anche Zubin. Quest’ultimo sta seguendo un programma di lavoro specifico, che gli permetta di esserci già da domenica a Valdagno. Con Amirante che si è presentato, due settimane fa, con il botto, una soluzione potrebbe riguardare l’ingresso proprio di Ferretti al fianco del centravanti ligure, con Cunico trequartista e un centrocampo a tre con i due “under” Mazzocco e Mattin e uno tra Segato e il rientrante Nichele. Ma se non si volesse rinunciare all’esperienza in mezzo al campo, Segato e Nichele potrebbero tornare a giocare assieme, con l’ultima casella “under” che verrebbe riempita da Pittarello, lanciato al fianco di un centravanti esperto.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Il 2015 in casa biancoscudata si apre con una novità. Per la prima volta dall’inizio della stagione Carmine Parlato ha voluto chiudere le porte del l’allenamento pomeridiano allo stadio Appiani, per preparare, lontano da occhi indiscreti, la probabile formazione in vista del big match di domenica contro l’Altovicentino. Il calendario, ormai, segna – 2 all’appuntamento cerchiato in rosso da quando è iniziato il campionato, con l’ultima giornata del girone d’andata che ha regalato proprio lo scontro diretto tra le prime due della classe. Ecco perché il tecnico del Padova non vuole sbagliare nemmeno una mossa e i dubbi che si sta portando appresso sono tanti, sia per quanto riguarda gli uomini che per il modulo. Rebus under. L’infermeria si sta svuotando, ma l’unico sicuro di non esserci domenica è la pedina che avrebbe fatto più comodo. Lazaar Petkovic è ai box per un problema muscolare e anche il suo giovane sostituto, Marco Vanzato, è infortunato.
Ore 09.20 – (Mattino di Padova) Pian piano la coda si è allungata a dismisura, al punto che i responsabili delle biglietterie hanno deciso di aprire la vendita un’ora prima. Il tam tam su siti e social network si è fatto incessante, i tifosi sono accorsi in massa e a mezzogiorno si è raggiunta la fatidica quota di 1500 biglietti strappati, tanti quanti erano stati messi a disposizione. Parecchi rappresentanti del tifo organizzato, dall’Aicb alla Tribuna Fattori, sono rimasti senza biglietto, e dopo aver ricevuto centinaia di richieste, la società si è mossa per avere altri tagliandi a disposizione. In linea teorica la tribuna di Valdagno può contenere 3.000 spettatori, ma l’agibilità al momento è solo per 1.500. Spetterà, quindi, alle forze dell’ordine concedere una deroga che permetta di poter vendere altri tagliandi. Una soluzione caldeggiata da più parti, anche perché c’è il rischio che tanti tifosi arrivino a Valdagno sprovvisti del biglietto. L’Altovicentino sembra non aver nulla in contrario all’aumento della capienza, la palla passa alla Questura, chiamata a decidere entro domani. «Vediamo cosa succederà alla riunione», ha spiegato il presidente Bergamin. «Noi chiederemo altri mille biglietti e speriamo possa essere dato il via libera».
Ore 09.10 – (Mattino di Padova) Entusiasmo, rabbia, speranza. E la febbre da “partitissima” che sale sempre di più. Sono già 1.500 i tifosi biancoscudati che hanno acquistato il biglietto di tribuna ospiti per Altovicentino-Padova di domenica. Ma sono ancora troppo pochi. I tagliandi messi a disposizione dalla società berica sono stati “bruciati” in appena tre ore, l’ultimo giorno del 2014, e in tanti sono rimasti a bocca asciutta. Ecco perché questa mattina, alle 11, a Vicenza andrà in scena una riunione indetta dal Gruppo di sicurezza dello stadio “Dei Fiori” di Valdagno. Una tavolo a tre, che vedrà la presenza, oltre che degli uomini della Questura di Vicenza, anche dei rappresentanti dell’Altovicentino e del presidente biancoscudato Giuseppe Bergamin. Ma andiamo con ordine, partendo dall’incredibile giornata vissuta il 31 dicembre. L’apertura della prevendita era fissata alle 10 nella sala-stampa dello stadio Euganeo. Ma alcuni tifosi si sono presentati ai cancelli di viale Rocco già dalle 6 del mattina. Una caccia al biglietto che ha riportato alla mente gli ultimi playoff, nel 2011, per accedere in serie A, e non ha precedenti in questa categoria.
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Fissata per la mattinata di oggi (appuntamento alle 11) la riunione operativa in Questura a Vicenza per fare il punto della situazione in vista di Alto Vicentino-Padova, in programma domenica allo Stadio Dei Fiori di Valdagno. Il big–match dell’ultima giornata di andata del girone C del campionato di Serie D ha registrato un assalto all’arma bianca alle biglietterie dei sostenitori biancoscudati, che hanno esaurito 1.500 posti disponibili in tribuna-ospiti in meno di due ore. Il presidente del Padova Giuseppe Bergamin si è subito attivato per avere ulteriori tagliandi e ne ha richiesti altri 1.000. Difficile che la Questura li conceda tutti, più probabile che alla fine ci si fermi a 500, ma resterebbe da affrontare in ogni caso il problema di chi ha già dichiarato di voler andare ugualmente a Valdagno e di tentare in tutti i modi di entrare allo stadio anche se sprovvisto di ticket d’ingresso. In attesa di capire come verrà risolta la situazione, ieri pomeriggio Carmine Parlato ha fatto svolgere alla squadra un allenamento a porte chiuse, a testimonianza della grande importanza dello scontro diretto di domenica. Trapela un certo pessimismo su Zubin, che ieri non ha lavorato con il gruppo e che potrebbe andare al massimo in panchina, mentre stanno bene Ferretti e Nichele. Non ci sarà, infine, il portiere Petkovic, sostituito da Cicioni, già in campo a partita in corso contro il Ripa La Fenadora.
Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (diciassettesima giornata, domenica 4 gennaio ore 14.30): AltoVicentino-Padova, Kras Repen-Clodiense, Montebelluna-Belluno, Mori Santo Stefano-Fontanafredda, Sacilese-Dro, Tamai-Mezzocorona, Triestina-Legnago, Union Pro-ArziChiampo, Union Ripa La Fenadora-Giorgione.
Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 41, AltoVicentino 36, Belluno 33, Sacilese 31, Montebelluna 27, Union Ripa La Fenadora 26, Clodiense 25, Tamai 23, ArziChiampo e Union Pro 22, Fontanafredda 21, Giorgione 19, Legnago 16, Dro 15, Kras Repen e Triestina 10, Mezzocorona e Mori Santo Stefano 7.
Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati finali: ArziChiampo-Tamai 2-0 (Simonato, Carlotto), Belluno-Union Pro 0-1 (Casarotto), Biancoscudati Padova-Union Ripa La Fenadora 3-1, Clodiense-AltoVicentino 4-4, Dro-Kras Repen 2-0 (Bertoldi, Bazzanella), Fontanafredda-Triestina 2-1 (Ortolan, Gargiulo, Manzo), Giorgione-Montebelluna 0-1 (Perosin), Legnago-Sacilese 1-1 (Spagnoli, Tobanelli), Mezzocorona-Mori Santo Stefano 1-1 (Bentivoglio, Tisi).
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E’ successo, 1 gennaio: allenamento a porte chiuse all’Appiani, provate alcune soluzioni anti-AltoVicentino.